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SESSIONE 1867-68 Ne 215-0, PRIMA DELLA X LEGISLATORA CAMERA DEI DEPUTATI RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA _ 8UL CORSO FORZOSO DEY BIGLIETTI DI BANCA deliberata nella Tornata del 40 marzo 1868 omPosTA Dut DEFULATI . oda, Cordova, Rossi Alessandro, Messedaglia, Lampertico, Lualdi a e WOW: RELAZIONE (preaatta alls Gowies i 8 uivenbro 1566) e FIRENZE PER GLI EREDI BOTTA Tipo dell Comers avi Deptt 1868 INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NELLA RELAZIONE DELL‘INCHIESTA (1) Volume I AVVERTENZA FRELIMIWARE 2. Be PARTE I. Stato degli Istituti di Credito in Italia. Banca Nazionale nel Regno d'Italia Banco diNapoi. .. . 2. Banco di Palermo... . + Banca Nazionale Toscana - Banen Tosuana di Credito per le Industrie ¢ i Commerci @'Ttalia Altri Istitutt di Credito. Stabilimeuto Mercantile di Venezia. Banca Anglo-lialiana Bocista di Credity Mobiliare Haliane Cassa Nazionale di Sconto Tosvana, © Baneo éi Crodite Fondiario ai Cassa Generale di Genova - bee Banco di Oredito Italiano... ee onto o Sete di Torino . "a: @ Opere Pie di San Paolo di Torino Monte de’Paschi in Siena. . 2 Wil Y ALA 2 Gredito Fondiario. © eo ee ee Ia, del Banco diNapli . 2... ee qa. Monte de'Paschi in Siona . tee Ja, Cassa di Risparmio in Bologna... . . Ia. Casea Centrale di Risparmio in Milano : Ia. aelOpern Pia di San Paolo di Torin. . . . Casse di Risparmio Se Cassa di Risparmio di Firenze. 1d, Gi Bologna “Ya. di Milano . 37 51 3B 59 63. cA 67 a 2 3 7 80 st 87 95 102 103 107 (1) 11 2° Volume contiene i doesmenti, quegli Atti che la Commissione giudied opportuni a chiarire I"Inch: ciob cartoggi, Rapporti, Prospetti, eco., infine tutti 113° Volume compre nde tutte le deposizioni verbali, stenografute, e quelle fra le scritte che alla Commissione sembrarono necesearie. 1 Banche Popolari (Banca del Popolo @i Firenze)... + + + 5 1 Pag. 118 Banche Popolari Matues se eT > uy Banca Operaia di Credito in Fabriano. ©. 5 5 ss ss tT 9 Banoa Popolare diFaonmy 2 e Pngoubdless se et TNS Wa. PopolarediLodi. ee ld. Me ibm, ee BD Ta, Mentors ld. Ta diane se BL ya. Th iPad so ee 8 ra. Wogan so eo BB la Ta, a Phnconsa Oe Ti ld. aiPoggibomsis ee Ta. Mosinee Sm Ta fd, di Vero Oe Ta Ta Viena anon de) Popolo di Firenze. > 125 PARTE Li. Stato della eircotazione cartacea. Banca Navionala wel Reyno. re > 185 Banco di Napali. - + Pe ee 8 Wir sisal). - oe vod Cel eps Banca Nezionale Toscaua © 6 5 1 2 st rt » 171 since TTonenan ci Credito pore Industri e i Commerei @italia, |... > 274 PelTemissione dei Diglictti, nom autoriszata, delle Banche Mutue Popolari, Talla Bonen del Popsto, dei Comuni, Provincic, Luoghi Pit, Camere di Commercio, ¢ Privatt . ee > 176 pate falsifoasioni dai Diglieté di Banca. © - - 0 sv? 189 PARTE ID. Rapport deg Tattiudl di credito ¢ di emisstone fra loro, tol Governo, ¢ con altre pubbliche Ammintstraztont- Rapporti degli Isituti di credito fra loro «ys sons a 197 Yantenze fra 1a Banca Nazionale e il Banco di Napoti pel cambio dolla loro Se tt tt ee 8 TD Rapporti di affari della Banca Nagicnale nel Regno con aleuni Istituti, ¢ ‘Prosp etli dei snoi seontie anticipavioni aimedesimi . =» + 209 Trattativo o vicende della fusione dolla Banca Narionale nel Regno con Ta Banea Nazionale Tescana — Pareri in proposito del Consighio ‘i Stato — Situazione altuale della questione ©... + + 5? 215 Rapporti della Banca Nagionate net Regno con alti minori Istituti di erodito © con le Societa di ferrovie . . Rapporti degli Istituli di omissione col Governo . Banca Naztonale nel Regno Su0 concorso ai prostiti pubblici . . eee Td. al prestito rnazionale (fors0s0) aan 1866 Soe ee ee Prestito dei 250 milioni pel Corso Forz0so dei Biglictti dolla Banca... ‘Vendita delle obbligazioni dell’Asse Ecclesiastico Gonvensione con la Bones per Vanticipaziony di 100 milion’ (Asse Exclosiastico). . - Se Pagimento degli interessi del Dobito Pabblico . . “Acquisti e negoziazioni di Buoni del Tesoro. toe Speciali accordi per Buoni dol Tesoro a favore delle “Kerrovie Romane, ea altre. 2. + see eee . woe Sorvino delie Zecche por yorto dolla Banea Nazionale, — Unitcazione monetaria nel Regno. 2 5 + + bee Conissnne dette moncte @oro, © Prospettirelativi os eee Coniazione della moneta divisionaria Margento. . . - . Appnlti delle conieaioni delle monete di bronzo, assunti ‘dalla Banca Sorvin di Tesoretia ed osasione dette imposte nelle Provincie ox-Pentifivie Trapassi di Fondi, Vaglia dol Tesoro, Mandati , Bigliotti_ allordine , Delogasioni tra 1a Banca Nazionale ole Stato... 4 Conti corventi fra lo Stato ¢ Ie Bavca Nazionale. 6. 6 4 we + PARTE IV. Fait! © opiniont concernent! it Corse Forzoso det biglictti di Banca. Patti relativi all'origine del Corso Forzoso . . ss + oe + woe Opiniont intoruo alVintroduziono del Corso Forzoso dei Biglietti di Banca. Conseguonze de] Corso Forzoso dei Biglietti di Bana. Td. sulle contrattaiont 2 ee ee ee Ja. sui prodotti e wai serif ©. Id. sui salarii. . - es Ta, sulVageicoltura, sull"irtiustria © sul commercio, eul movi mento dei eapitali, aul eredito, ee. 2 2. + + Ta. spociali sulVindustria . se ee ee Cireolaziona monetaria nel Regno . . se ee ee Movimento della, Rendita Teallana dull"Bstoro, dopo it Corso Forzoso « Quadro dei pagamenti di Rendita, all'interno ed all’ostoro, aligns 1865, 1806, W867 oe Cause delVesportazione del mumerario. mur Pog. 224 229 283 234 238 289 240 2at 243 245 254 257 261 262 264 208 Bud 281 289 3805 312 3i7 B19 322 329 336 339 340 Paniite dello Stato nc} pagamenti allestero durante il Corso Forzoso, pag. 843.6367 Cause cho diminuiscono in Italia lo sbilancio monetario . Movimento motallicoal!'estero. — Prosamibile quautita di metalloesistente ora in Italia. pera Eaportationi ed importarioni del metailo. : Criterii complessivi sulla osistonza in Italia dol motallo coninto » Fsistonza e movimonto in Italia della moneta divisionaria acgento e della moneta di bronze. Possibilita e condisioni della circolazione fduciaria quando sia abelito iI Corso Forzoso . oe Tnfiuenaa, attuale del Oorso Forzoso onl Comercio. vb ss Ta. Ta. sui Risparmii . . . ee ee Ia. Ia. sul Crodito : Opinioni raccolte sullo stato del Credito in generale. . Opinioni raccolte gulla possibilit& © sui modi della cessazione ol Corso Foros. 2 2 1 ee ee PARTE V. Conclaston! della Commissione d’Inchiesta . Srdini del giorno adottati dalla Commissione d*Inchiesta (Allegato) Progetto del Deputato Alossandro Rossi pell’aholteione dot Corso For:0s0 PZ ee ee ee Pag. B48. 380 355 356 363 373 375 379 383 41 452 453 AVVERTENZA A maggior chiarezza dell’orditura del nostro lavoro, stimiamo opportuno indicare sommariamente in qual modo sia stato ripartito nella presente pubblicazione. Questo primo volume contiene l'intera Renaziong, la quale venne suddivisa nelle cingue parti seguenti: Pante I — Stato degl'Istituti di Credito in Italia. * Il — Stato generale della circolazione cartacea. » Ul — Rapporti degli Istituti di Credito e di emissione fra Joro, col Governo, ¢ con le pubbliche Amministrazioni, iV — Futti e opinioni concernenti il Corso Forzoso dei bi- glitti di Banca, » VY — Conelusioni delle, Commissione d’Inchiesta. Veggasi l'Indive generale del presente volume per la suddivisione delle Singole cinque parti di cui si compone. Tl 2° volume comprende quei prospetti degli Istituti di Credito e tutti quegli altri documenti che la Commissione giudicd opportuni a chiarire la Relazione dell'inchiesta. Il 3° volume contiene tutte le deposizioni verbali (stenografate) ricevute dalla Commissione, ¢ quelle fra le scritte che le parvero necessarie a corroborare la Relazione, Prcxor, La Camera, nella tornata 10 matzo 1868, nominava una Commissione, perch’ prendesse cognizione dello stato generale della ciccolazione cartacea, dei rap- porti dogli istituti di emissione col Governo e con le pubbliche amministrazioni, ‘© degli altri fatti che stimasse opportuno al doppio scopo della riduzione inte- Finale e delle cessazione definitiva del corso forzoso, ¢ riferisse alla Camera ‘entro i 18 aprile. Non tardd Ia Commissiono a costituirsi, eleggendo a suo Presidente il depu- tate Cordova @ chiamando a fangere da Segretario il caveliere Ginseppo Fiorio, capo-serione divigente la divisiono prima delie finanze presso la Corte dei Conti, delia cui attivita e intelligenza 1a Commissione non ebbe che a lodarsi altamente in tutto il corso dell'arduo lavoro. Giova acconnare i motivi che ritarderono finora le relazioua, wotivi in gran parte derivati dalle stessa natura dsllinchiesta. La Commissione vi si era accinta alacremente. Invitd tutti gli Istituti di credito » fornirle i ragguagli che eredette utili per conoscere lo stato di cia- scuno; esamind con diligenza le presentate relazioni. Interrogé per iscritto i prefotti, i sotto-prefetti, le camera di commercio; udi le deposizioni di molti che stimd opportuni e per le loro cogaizioni e per la loro esperienza a porgere qualche lume sull’argomento. Per udire distesamente il parere di commercianti, banchieri, manifattori, ed altre persone ragguardevoli per dottrina o rilevanza di affari, visitd Je principali citth @'Italia, Torino, Genova, Milano, Venezia, Na- poli: a Palermo era stata poco innanzi un’altra Commission @'inobicsta sulle condizioni generali del paese. La Commissione si compiace di riferire alla Ca- mera che in ogni parte, tanto negli istituti che nelle singole persone, ba trovato ottime disposizioni ed csomplare prontezza, salvo poche eocezioni, nel rispon- dere alle fatto domande. Con tutto questo it lavoro riuseiva tanto delicato quanto difficile ¢ lungo. E perd nella tornata del 16 aprile il Cordova, presidente della Commissione, di- chiarava, che il tempo dato non era stato bastante all'ampiezza dell'incarico. Nella tornata 9 giugno il presidente dla Camera, rispondendo ad una inter pellanza, assicurava che la, Commissione attendeva di lena al Javoro, e uno dei componenti la Commissione ne dava qualche ragguaglio. Infatti la Commis- sione, coll’opera assidus, solerte, inteiligenfe del dottore Stofano Allocchio, vice- segretario deila Camera di Commercio cli Milano, era allora vivamente occupata nello spoglio c riepilogo degli atti. Tntanto Jn stagione avenzava, e vonendo meno Ja speranza che Ja relazione si potesse prosentare compiuia prima che la Camera si prorogasse, il Cordova, nominato relatore, nella tornata 25 luglio presentava, a nome della Commissione, Ia proposta per la limitaziono dei bglietti delle Banca Nazionale, ¢ per la emis sione di biglictti da uua lira: proposta, che venne approvata dalla Camera, dal Senato ed chbe la sanzione sovrana il 3 settembre 1868 (n° 4579, Raccolta Uf- ficiale © Gazectia Ufficiale, 19 settembre). Notammo finora le eagioni lel ritardo intrinseche. Ne venue un’altre, indi- pendente da esse, e svontura irreparsbile della nazione, la malattia e morte del Cordova. Solo pochi di prima di questa perdita ora stato nominato il nuovo rolatore, per cui la Cominissione si crede giustificata, se non ha potuto presen- tare la velazione nelle vacauze parlamentiri come ayeva promesso. La relazione & come il riepilogo dei dycamenti dell’inchi che vengono pubblicati, e nel tempo stesso ne compic le lucune traondo partito dalle perso- nali ispezioni, dalle orali informazioni e dai carteggi presi in esame, che sarebbe suporfiuo di pubblicare tutti per disteso; infine sottopone all: Camera le pro. poste, che dall'inehiesta risuliano utili necessari Or sivcome in ciascuno dei capi delinehiesta ci accade discorrere degli isti- tuti di credito, sembra opportuno premettere le notizie che ci fu dato raccogliere sopra di essi in generale: nd certo crediamo con questo di fornire una relazione yoramente completa dei nostri istituti di credito, e saremmo contenti se la Com- missione fosso riuscita a mettere insieme, come studiammo, quel tanto che pid specialmente importava per lo scopo dell’inchiesta stessa. Cominciamo pereid dai cinque Istituti di credito ai quali si riferisce il decreto del 1° mageio 1866: in questa parte, del rosto, come nelle altre di questa infor- mazioue di futto, esponendo le notizie quali ei risultano senza anticipare giudizi di sorta, ¢ riservandoci solo da ultimo di esporre quelle conclusioni a oui dall'in- chiesta ci trovammo condotti. PARTE I Stato degh Istituti di Credito in Italia Banca Nazionale nel Regno d’Italia g1. Dalla unione delle due Banche di Genova di Torino, approvata quella nel 1844, questa nel 1847, che perd aveano cominciato le operazioni, Ja prima nel 1845, la seconda solo il 1° ottobre 1849, si formata, per Tautorizzazione del regio decroto 14 noverabre 1849, sancito da logge 9 luglio 1850, ln Banca Na- sionale. Nel 1859,in forza de'poteri straordinari, essendosi col decroto 11 luglio estesa la sua azione ai paesi-di Lombardia, di Parma o di Modena che si fossero ocoupati, dal Governo, d’accordo colla Banca, se ne riformarono gli statuti, che venncro approvati col deereto del 1° ottobre ¢ son tuttora quelli in vigore, Hransi gid istituite per legge 11 luglio 1852 una succursale a Niza marit- tima od a Vercelli, in forza della legge stessa una terza succursale, apertasi nol 1856 ad Alessandria. Istituitasi por legge 27 febbraio 1856 la succursale di Cagliari, si era pur data facolt alla Banea di stabilirne altro, dictro di che fu istitmita quella di Cuneo. Ora pegli statuti del 1859 ja Banca Nazionale dovea avere una sede a Milano, Genova, Torino, ed una succursale ad Alessandria, Cagliari, Cunoo, Mizaa, Vor. celli: @ poteva per deliberazione degli azionisti e col'approvazione dol Governo stabilirna altre in quelle cittA dello Stato, dove sarabbe giudicato convanicnie e cosi puro trasforiro da una ad alira citta le succursuli gid esistenti. Col’ampliarsi del regno, il Consiglio superiore della Banca chiese od ottenne dall'Assemblea generale degli azionisti noll'adunanza del 12 novembre 1860 Vautorizzazione di convenire ¢ mandare ad effetto colle Banche gid esistenti nei paesi che si annettevano all'antico Stato la cessazione del loro esercizio per essere surrogate da una succursale della Banca Nazionale. Coll'accrescere le succursali, il Consiglio superiore della Banca si riprometteva, che si sarobbe vioppit estesa la circolasione dei biglietti, che se ne sarebbe accresciuto anche uso, e quindi diminuite Ie richieste di convertirli in contanti, cho infine si sarebbero ottenuti dalla Banea nuovi profitti col’aumento delle sue operazioni bancario. Quantunque l’Assemblea autorizzasse la direzione dolla Banca alle occorrenti 2 10 modificazioni degli statuti, tra cui l'istituzione di nuove sedi e succursali, il Go- yerno stimé di poter applicare anche fuori degli antichi confini gli statuti stessi, ein nome di essia quel modo che autorizzava il trasferimento nella cittd di Porto Maurizio delle succureale di Nizaa (decreto 12 dicembre 1860) e nuove succursali a Bergamo, Brescia, Como, cosi in pari tempo ne autorizeava una a Modene (Jesreto 12 novembre) ¢ poco dopo ad Ancona e Perugia (20 gennaio 1861) @ in seguito a deliberazioni degli azionisti della Banca di Parmae di quella di Bologna, colle quali acconsentivano la cessione delle due Banche alla Banca Nazionale, approvava quelle di Bologna, Ferrara, Forli, Parma, Ravenna (24 febbraio). L’anno stesso, con decreto del 18 agosto, veniva isti- tuita una sede a Napoli ed una Palermo, ed undici euccursali, di cui una fn Pavia, una a Sassari, una a Cremona, le altre otto nelle provincie meri- dionali. Nella relaziono del ministro Cordova che precede questo decreto, si dava. risalto allutiliti delle nuove sedi e succursali, « che nelle provincia meridionali soecorressero in pari tempo il commercio ed insegnassero con l'e- sempio le operazioni del credito pubblico, i! quale veramente vuol essere inau- gurato con una societ provata ¢ sicura in quel Iuoghi dove la fede publica fu spess0 violata 6 distratta, » Fino a questo. punto lestensiono della Banca Nazio- asis suche fuori dellantico Stato non era seguita nd pid n8 meno che come una applicazione di quelle facolta che gid gli statuti davano per nuove sedi e succur- sali dentro ai confini del 1859 : senza, cio, che coll’ampliamento delle operazioni della Banca si pensasso all’aumento del sao capitale o 65,485 » 803,238,148 1862 > 120,025 > 465,469,753 1868 > 187,152 > 448,970,184 1864 » 141,346 > 409,337,235 1865 > 177,764 > 533,112,475 186 > 166,122 > 534,876,508 1867 > 178,643 » 584,191,093 Nel 1858 cransi scontati 39,312 offotti per 227,868,922 lire. Nel 1867 adunque troviamo pit di quattro volto maggiore del 1859 il numero degli effetti scontati, e piti che raddoppiata la somma scontata. Perd balza al- Yocchio che aumento degli sconti non 8 in proporzione dell’aumento degli af- fari che abbiamo veduto nel 1867 raggiungoro una comma pid di quattro volte maggiore cho nol 1858. Del resto il progresso dogli sconti fa continuo e non in- terrotto che nel 1863 ¢ nel 1864; nel 1868 eravi auzi stato un aumento per quasi tutto Panno, quando negli ultimi tre mesi Italia risent] anch'essa la crisi finan- siaria contemporaneamente manifestatasi in tutta Europa, ne subi le conse- Guenze anche anno successivo. Giova distinguere quanto di questo aumento devesi di mano in mano attri- baire ad una estonsione della Banca a paesi nuovi, e quanto ad un acorescimento di operazioni nei paesi dove gid aveva i suoi istituti, All'aumento che offre complessivamente gl'istituti nuovi di Tanno in confronto de! contribuirono 95,442,173 1861 2... 1880 26,699,804 162,231,605 1862 ., 1861 «= 18,400,201 123,775,240 1865. «. 1864 .... 19,467,355 1,764,088. ... 1866 ... ~- 1865 2... 7,443,694, 19,314,585... . 1867 1866 6,650,427 Negli anni 1863 © 1864, come abbiamo avvertito, invece di aumento ci fu di- minuzione; pure in que'duo anni sicrano aggiunte per parte diistituti nuovi lire 1,861,510 nel 1863, e 948,448 nel 1864; od ancho si noti che nel 1866 I’au- mento generale degli affari della Banca non essendo stato che di un milione © sottecento mila, ci sarcbbe stato diminuzione senza gl’istituti nuovi che concor- sero per 7,443,694, xnotissimo che la Banca di Londra varia la ragione dello sconto, tenendola pid alta quando il denaro scarseggia e ribassandola quando abbonda; mentra invece il Banco di Francia aveva per sistema di mantenerla sempre fissa o inva- tinbile, dovendosi secondo questo sistema ammettere per compensato quel di 16 pid che si fa pagare negli anni che il danaro abbonda con quel tanto di meno che si fa pagare quando scatseggia. Mentre Ja Banea di Londra faceva cosh va- riare costantemente il suo sconto dal 2 mezzo al 6 per eento, 1o portd poi an che al 10, il Banco di Francia per ben 26 anni, dal 1821 al 1847 il mantenne fisso e invariabile al 4 per cento, ¢ dopo averlo per poco elevato al & per cento, Jo aveva ricondotto all’antico limite, quando nel 1852 ne decampd ed ora lo varia esso pure, Col sistema prima seguito dal Banco di Francia, si @ il Banco che fissa lo sconto ; co} sistema del Banco di Londra, seguito adesso dal Banco di Francia, il Banco non fa che conformarsi al prezzo corrente: col primo sistema il Banco 8 come un sostegno con cui si vuole mantenere l’acqua allo ‘stesso livello; col secondo non fa che segnare dov’essa arriva. ‘La Banca Nazionale si attiene appunto al sistema di variare lo seonto a se conda che essa ne stima bisogno. Si é il Consiglio superiore della Banca che ne stabilisce la misura (art. 61); non n’é stabilito il limite da una preserizione degli statuti, o altrimonti da meta costantemente la steasa. Noi vediamo quindi lo sconto variare da 4. 50 per cento al 9 per cento; ¢ talora in un anno ripetersi Je variazioni frequenti, talora farsi anche rapide e brusche. Nel 1861 losconto che dal 1° al 3 gonngio era al 5 per cento, dal 4 al 9 fual 51/4 per conto; quindi tra i} gonnaio ¢ il settembre altornd due volte tra il 7 per cento e il 6 per cento; tra il settembre ¢ il dicembre da 5 ¢ mezzo si elevd a 6 e mezzo per ritornare abe mezzo: in un anno dunque nove diverse ragioni di sconto, e tre diverse ragioni di sconto in nulla pid di10giorni, Queste variazioni si fanno dipendere dalla Banca « dalle Auttuazioni del mercato moneterio il quele durante l’anuno fu assai « agitato, ora cotto influenza della, crisi americana delle consoguenti spedizioni « di numerario agli Stati Uniti dall'Tghilterra, per cui la Banca di Londra si ve~ « deva obbligata ad elevare gradatameute lo sconto sino all'8 per cento, ora per « effette della crisi annonaria di Fraucia che portaya lo sconto di quel grande « stabilimento al 6 per ceuto. » Nei 1862 invece lo sconto, mantenutosi a 5 1/4 per cento fino all'll febbraio, fu poi per tutto anno del 5. Nel 1863 varid 7 yolte tra il 5 per conto ed il 9 per cento; ein meno di due mesi varid di 4 per ceato, Trail 7 ¢il9 per cento varid nel 1864 nove volte: « ed altrimenti « non pud essere (osserva la Banca) in un'epoca in cui la oreazione di enormi « quantila di titoli pubblici e privati non puda meno di avere grandemente alto- « rata Ia proporzione tra le speculazioni ¢ il capitale e reso quest'ultimo estre- « mamentesensibilead ogni variazione nelle generali condizioni politiche ed eco- «nemiche. » Dal 7 per cento, al principio del 1865, si trovd alla fine dell’anno ridotto a 6, e dal marzo oll’ottobre era stato anche del 5. Nel 1866 poi dal 5 Gennaio al 24 febbraio era stato del 7 por cento; il 24 febbraio fu ridotto al 6 per cento; ed al 6 per cento si mantenne per tutto l'anno. Avera deliberato il Consiglio della Banca i] 14 novembre di ribassarlo al 5 per cento; il ministro delle finanze vi si oppose, valendosi della facoltA che gli da il decreto del 1° mag- 1866, per cui (art. 9), come gli altri istituti di credito accennati nel decreto, 17 cosi la Banca Nazionale non pud variare il saggio dello sconto, senza rautoriz~ zazione del ministro delle finanze; « e vi si oppose (ne fa menzione In Banca) pre- « ferendo che lo sconto ai mantenesse elevato, per non dar Iuogo ad un aumento « dibiglietti, quando con una riduzione disconto ne fosee facilitate la domanda. » La riduzione fu perd acconsentita i] 28 aprile dal suo successore, ¢ quindi lo sconto, che pur anco nel 1867 si era mantenuto al 6 per cento, dal 24 sprile a tutto il rimanente dell’anno fu del 5 per canto. Solo nel 1863 e nol 1864 vedemmo lo sconto elevarsi fino al 9 ¢ mantenersi per lunghi tratti cost elevato. Ci piace addurne i principii sui quali il Direttore generale nelPadunanza degli azionisti il 29 marzo 1864 fondava questa decisione ¢ propositi della Banca : « A fronte dell'aumento del prezzo del danaro in tutti i mercati europei, a fronte delPirrosistibile tondenza del numerario e portarsi dove pid vantaggioso se ne presenta l'impiego, sarebbe opera piti che vana di danno gravissimo alla Banca, al pase intero, lo sforzarsi di tenere il prezzo del denaro al disotto della misura a cui lo spingono le condizioni economiche del paese stesso. Quando Ie domands @impiego superano i capitali disponibili, si hanno duo espedienti da adottare, aumentare lo sconto, o restringere le assegnazioni agli impieghi. Entracobi i mezzi tendono a produrre una riduzione nogli affari della Banca, al fino di stabilire Voquilibrio tra Je domande @'impiego ed i mezzi disponibili ; ms il primo expediento produce la riduzione naturalmente, il secondo violente- mente: 8 dunque a preferissi il primo. E queste veriti fu essai bene sentita quando la misaré dell'interesse era intronata da disposicioni legislative, Allora Ja Banca, non potendo elevare lo sconto al disopra del 6 per cento, era costretta fa restriagore le assegnazioni agl’impioghi; ¢ glimbarazzi del commercio risulta- vyano allora cost gravi che da ogni parte si domand® al Governo, al Parlamento la libertd dell'interosse, onde la Banca potesse trovare nell’sumento dello seonto il correttivo che fino allora aveva per necessitA cercato nella parsimonia dogl’impieghi. Fu sentita altresi in altri paesi, dovo o la libertA dell'interesse 8 stata prima che da noi proclamata, o mancando il coreggio di adottarla venne accordato alla Banca il privilegio di oltrepassare il limite imposto dalla legge ai particolari. » Or bene, nel 1866 si chiese alla Banca da varie parti che si elevasse lo sconto ; ma questa volta a Banca non applied i prineipii che si erano da lei formulati cosi nettamente nel 1864. Quali cagioni adducesse la direzione della Banca, vedremo in seguito, allorché dovremo discorrere de’ fatti che precedettero il decreto del primo maggio 1866; qui basta constatare il fatto che, lunge da un aumento nello sconto, nell’aprile 1866 ci fu una diminuzione ; fino al 24 febbraio lo sconto era stato del 7, ed allora si ridusse al 6, @ che nel corso dell’anno la Banca avrebbe per conto suo attuata un’ulteriore riduzione, riduzione a cui fu autoriz- zata anno seguente. 18 56, Hannovi Banchi, come quello di Francia, che si prefiggono ed impongono verte cautele, mancando le quali, per quanto puro apparissero d’altronde non oppor- tune, nom si concede lo soonto ; altri invece, come quello di Londra, giudicano della bont della cambiale in se stessa 0 non da quello condizioni stabilite in Via assoluta ed anticipataments. La Banca Nazionale segue il primo di questi metodi; e quindi, come abbiamo accennato pitt sopra, non ammette allo sconto se non cambiali munite di tre firme, ovvero anche con duo sole firme, maa allora accompagnate da un’altra di quelle guarentigie cho abbiamo annoverato, Se in un effotto di commercio, che infing dev'essere l'espressione di una vendita © di una compra, le due primo firme rappresentano i due ehe han preso parte diretta all’affare, ciod il compratore © il venditore, il primo che invece di contante di la cambiale, Yaltro che la accetto, un'altra firma, cho si richieda, rappresenta V'intervento di un terzo che rispondo dolla cambiale e la fa sua, Avvi chi stima una necessiti per un grande istituto bancario di circolazione i richiedevo Ja terza firma, la quale diventi mallevadrice della verita dell’atfare, cue viene espresso dalla cambiale e della fiducia cho meritano i due contraenti; 6 cosi liberi il Banco du ricerche, le quali in tanta vastita di operazioni non po. trebbe esso praticare opportunamente, Altri invece osservando che questo servigio, reso da chi appono Ja terza firma, 3 un servigio che bene sposso si trova difftolta di conseguire, ovrero si consegua solo a caro prazo, @ cho altroude 1s Banca potvebbe dispensare da quest‘obbligo di ricorrere ad altri, decché essa modesima avrebbe nelle Commissioni lacali di sconto In comodita di exsicurersi dizettamente intorno alls bontd dell’affare, vorzebbe tolto quest’obbligo della torzn Srma; © in ogni cago atima oho invece di ri- versare su altri uno dei due clementi che concorrone a determinare lo sconto, il pericolo, ciod, il rischio cui si va incontro, la Banca stessa potrebbe farsi assicuratrice, Non 8 qui Juogo d’anticipare giudizi: solo era d'uopo consta- tare le diverse opinioni che, come in Francia, cosi in Italia, si hanno su questo proposito, e d’altronds il fatto che per gli statuti della Banca la terza firma é d'obbligo. Senza ritornsre ora sa quelle malleverio che possono farne le veci, dobbinmo perd accennare che a quella di esse, la quale consiste nel’ag- siungero alle due firme un certificato di deposito di merci in un pubblico ma- gazzino, il decreto 29 giugno 1865 avera dato nuova applicazione coll’equipa- rare allo dichiarazioni di merci esistenti nei pubbliei magazzini gli ordini in der- rate ¢ zolfi (articolo 9), che sono tanto in uso nelle provincie meridionali, © cho poi doverano, come fu in fatto, estendersi dal Codice di commercio a tutto il regno. La legge poi 14 giugno 1866, come accennammo, dichiard che In Banca Nazionale pud ummettere allo sconto effetti rivestiti di due sole firme anche quando per garanzie di queste siavi un deposito, ovvero un trepasso di cadole 19 del Credito Fondiario. Dai prospetti consegnati alle Comm: sumere quanti effetti siansi scontati con due sole firme e quindi coll'aggiunta di un deposito, se non per effetti con due sole firme, portati dal Banco di sconto e sete di Torino, per oui al 31 marzo 1868 vi erano in deposito 10 milioni. Al 31 marzo 1868 ci erano in deposito per garanzia di effetti scontati sia con due zioni della Banca per un valore capitaledi 1,700,300 in ana per 2,427,384 20 in 96 depositi; obbligarioni delle ferrovie meridionali 67,875,000; per altri valori 551,151 in 15 depositi, La Banca infine assicurava la Commissione ch’essa non ommette alcuna avvertenza, perchd non si aprano la via allo sconto effetti che non rappresentino un’operazione reale i commercio, i cosi detti effetti di circolazione, di cui 8 gid proibito Jo sconto dall'articolo 28 degli statuti, gli effetti, come dice Particolo quinto della legge 14 aprile 1808 per la Banca di Francia, che sono creati per sola collusione dei firmati, senza causa, nd valore reale, gt. Non baste, del resto, per un Banco la sicurezza di conseguire il credito; 8 ne~ cessario pur anco di ziscuoterlo dentro breve tempo; & solo questo il modo di ‘tener vivi eli affari del Banco ¢ di moltiplicarli nell’atto stesso che il Banco pe- rernemerte rinnova le fonti, eon cui ad un bisogno pud corrispondere a subi- tance domande, Se i prestiti vengono in via media, per esempio, solo per 45 giorni, dacchd in un anno questo periodo si rinnova otto volte, con soli 20 mi- lion, eoco fasi in un anno dei prestiti per 160 milioni, Gli statuti della Banca. sono in questo proposito neiti e precisi, mel restringere a tre mesi il termine dentro cui deve pagarsi PeFetto ammesso allo sconto. Il prospetto che trovasi nei documenti, dimostra per ogni succursala e per ogni enno qual fosse in media il termine della scadenza, sempre nel giro di tre mesi. La Banca perd dichiara di non ammettere di massima le rinnovarioni delle cambiali, ed anzi di non laseiare alcuna avvertenza, perché, sotto colore d’una rinnovazione, ovvero per qualsiasi altro pretesto, si apra la via uno dei detti of- fotti di cireolasione che non rappresentano, se non fittiziamente un movimento ’offari. Non vanno certamente confuse con questi le cambiali pel commercio serico, ed anche altre cambiali per impreso industriali, quantuuque per quelle quoste si tolleri una qualche risnovazione, trattandosi di liquidazioni che non avvengono mai, 0 quasi mai entro i tre mesi. Tnfine hannovi rinnovazioni, che si consentono forzatamente per critare dissesti, quando dall’esame dell’affare si 2 potuto acquistare la persuasione che un po’ di dilazione pud volgere a bene il risultato dell’stfare medesimo, sis per i terzi, sia per la Banus, « Perd, soggiunge al Direzione, codeste rinnovazioni, consentite sempre con grande parsimoni a sono ordinariamente in lieve proporzione oo] totale ammontare del portafoglio della Banca, » 20 Queste sono dunque principalmente le condizioni generali da cui ls Banca fa rndore il suo sconto; una ragione di sconto, determinate dal consiglio supe- rioro della Banca, un effetto di commercio munito di quelle guerentigie che pre- scrivono gli statuti, una scadenza non maggiore di tre mesi. A porre in atto Jo aconto son poi destinati, in ciascuns sede della Banca, dei Consiglieri di sconto, scelti fra i commercianti della cittd, ove 3 Ie sede della Banca, dai Censori dietro a proposta dei reggenti della Banca; o nessune cambiale od ffetto pud essere riceruto allo sconto s¢ non dietro deliberazione della Com- mission, mista di reggenti o di consiglieri di sconto; cho dicesi appunto Commissione i sconto, E quests Commissione che verifica in ciascun caso particolaro se Treffetto presentato allo sconto sia conforme agli statuti della Banca, come in genorale alle leggi. Ad elcuno infine non si apre un conto ‘correute se non preséo una delle sedi della Banca, cosiecb3 col portare i suoi effetti allo sconto, or presso una sede ed or presso un’altra, non giungs cos! 1d ottenere da tutte insieme un credito superiore alla sua fortuna, ga Un altro aapetto sotto il quale vuol essere studiato Vargomento degli sconti si & quello della distribuzione loro fra le varie categorie di persone ¢ di istituti. A questo scopo, vonne sugli atti d'inchiesta, compilato il seguente prospetto: Siabifment (ase | Provincie Ange | sachieri | Somme Industral ropreiact dicalin | Siagamis | Omni ‘Totale dell’sane | | 1861... .| 61,064,555) 44,099,868) 12, 988, 7,781,141 31,637,747 won» |r,544,004 1862. . 104,242,757) 70,680,900] 23,082,212, 13,465,700) 44,227,934] 400,556) 470,000)256,540,128 1863. . .| 97,554,574) 72,899,708) 25,904,481) 18,686,126] 19,808,836 577,008| 912,000|290,802'7e4) rose. ..| 69545487) 66572451] 22961802] 679,114] 1,254,000, 1,143,866] 168.5018 690,60 1865. ea 89,884,451] 29,555,104) 17,173,009) 43,237,001) 2,377,411) eae 1,198, 8¢ ress. ..| 65375857 104082749 9701643] 191,708 Toptz 228, 2487240] 1,002.05 s19673,51 1867. . | 87,196,206]115,590,¢ ‘44,184,436| 28,882,052] 85,207,978, 2,005,869) 2,045,921 359,612,898 21 Da questo prospetto, guardando ai risultamenti finali, si deduce che la classe alla quale furono fatti i maggiori sconti dal 1860 in poi, 8 quella dei banchieri, quindi, in linea decrescente, vengono i commercianti, gli stabilimenti di credito, gliindustriali, i proprietari, le Casse di risparmio e infine le Provincie e i Comuni. L'anno 1862 segaa i maggiori sconti nelle categorie dei banchieri, nella cifra di oltre 104 milioni. Il limite massimo invece per le altre principali categorie dei commercianti, stebilimenti di credito, industriali e proprietari, si verifica nel 1867, con un grande aumento nell'ammontare complessivo degli sconti, il quale 8 perd superato d’assai nei primi nove mesi del 1868, come dai prospetti supplettivi, che inseriamo nei documenti. Dove il progresso & pid regolare e continuo, & per le categorie delle Casse di risparmio, dei Comuni o Provincio, dei propristari, industriali e commercianti. Tnvece gli sbalzi maggiori nelle entita degli aconti si riscontrano nelle categorie dei banchieri ¢ degli stabilimenti di credito: conseguenzaforse codesta della na- tura stessa delle operazioni: nel 1862 troviamo scontati agli stabilimenti di cre- dito, titoli per oltre 44 milioni che negli anni seguenti ricadono a 19 e 18 per risalire nel 1865 ad oltre il doppio, @ ad oltre il quadruplo nol 1867. Nel 1861 la categorit banchieri comprende sconti per circa 39 0/0 dell’ammontare com- plessivo delle somme scontate dalla Banca, ela stessa proporzione approssima- tivamente lo mantiene l’anno seguente, ad onta che il titolo degli sconti di quoll istituto siasi aumentato di 100 milioni. Ben saperdo, del resto,la Banca l’accusa che « dall'ingrandimento dell'istitu- « zione derivi uno seapilo, od almeno ux pericolo nel picoole commoreio, quasi « possa temerei che crescendo d'importanza 0 potenza, disdegni di prendere in « cousiderazione i bisogni della pid modesta classe dei commercianti » @ solita, nelle annue relazioni che publica, di porre in rilievo, che in media @ divennta @anno in anno pid basss ie sommta per caduno dexli effetti scontati. Eccone il prospetto = Media per ciascun effetto scohtato nel 1858 per effetto 5846 » > 1859 > 4719 > » 1860 » 4630 > » 1861 ” 3878 » > 1862 > 3273 > » 1268 » 2896 > » 1864 ” 2599 > , 1865 » 2988 ? > 1866 > 8220 » > 1867 » 3102 E notevole che 1a media pit bassa, quella del 1864, appartenga appunto al'anno in cai lo sconto si maptonne pid nito. Prendendo poi la media al prin- cipio o al fine del periodo, la troviamo pid bassa di oltre due mila trecento lire, 22, ‘A questa diminuzione si giunse d’anno in anno, progressivamente: dal 1859 al 1860 diminuendo di 767 lire, e dopo esser diminuita di sole 89 lire dal 1860 al 1862, diminuendo di nuovo di 752 dal 1862 al 1863, e di 377 dal 1863 al 1864, Nel 1864 fu, come abbiam detto, i! minimo del periodo che prendiamo in e- same: Ia modia si rialzé nel 1865 ¢ nel 1866, sempre perd al disatto degli anni anteriori al 1864: e dal 1866 al 1867 diminu} nuovamente di 118. La diminu- zione della media pud dungue dirsi in questo periodo diminuzione normale e di qualche importanza. Lo relazioni della Banca pongono puranco in rilievo gli effetti che si sono ammessi allo sconto, inferiori alle 1000 lire. Nel 1862 erano 44,317, per una somma di 23,784,496; nel 1867 furono 87,145, per 49,189,624. I] progresso di questi fu solo interrotto nel 1866, quando discesero a 75,048, per una somma di 41,709,200, mentre nel 1865 orano stati 83,492 per 45,473,655. $9. Fin qui delle operazioni di sconto : ora passiamo alle anticipacloni sopra de- posito. Se nella sconto si anticipa sopra una cambjale od in genere sopra un ef- fetto di commereio, in queste si anticipa una somma sopra uno dei depositi qua- Geati dagli statuti, o dalle leggi paroggiati a quelli, Nello sconto adunque si presappone una compra-vendita, ¢ si facilita la via di conversione in denaro al prodotto venduto; nel’anticipazione sopra deposito non si presuppone con- tratto alcuno da portare cori al suo colpimento, ma solo si presuppone na proprieta di oui si trae partito per una sovvenzione. Nello sconto, it prodotto che vi fu di occasione, passa da usa mano in altra: nelPanticipazione la cosa che costituisce il pegno rimane del proprietario di prima. Non dobbiamo ors espri- anero un’opisione eull’utilita o sui Timiti delle enlicipazioui ; qui nea abbiamo che a domandarci quante, quali, sotto quali condizioni ne faccia la Banca. Come abbiam fatto per gli sconti, cosi adesso per le anticipazioni, cerchiamo dap- prima di formarei un’idea generale o sommaria della loro importanaa; poi pro- cederemo a distinguerne gli elementi. Numero Somma delle anticipazioni Nel 1860 ......--- 13,670 > 85,304,374 1861 16,549 » 99,878,753 1862 24,815 » 141,944,725 1863 es 28,129 133,308,493 1864. sees 30,108 » 147,108,984 1865.2... 35,809 > 207,681,727 1866 2... eee 37,089 » 167,705,002 W867 veces ne 52,692 > 227,688,229 28 Nel 1867 adunque 1a somma delle anticipazioni ascese ad oltre il sessanta per cento della somma degli sconti. In tutto il periodo le anticipazioni superarono di poco il miliardo e duecento milioni: dal 1860 al 1867 perd le troviamo quasi tri- plicate, con un progresso quindi in proporzione maggiore degli sconto. Nel 1864, in oni gid redemmo gli sconti si notevolmente diminuire, troviamo invece nelle anticipazioni un aumento; ma I’ aumento dipende dall’ anticipazione di 18 milioni di lire che nel 1864, come poi anche nel 1865, il Governo chiese alla Banca, valendosi della facoltd che gli dava il decreto 1° ottobre 1859, nell’atto i sanciro gli statuti della Banca; se nelle anticipazioni prese complessivamente vi fa nn aumento nel 1864, nelle anticipazioni ai particolari vi fu diminuzione i quattro milioni, Fino al 1866 Vinteresse per le anticipazioni si teneva superiore di un quarto por cento alla ragione dello sconto: il 12 gennaio 1865 fu elevato ad uno per conto in pit dello seonto. Possono le anticiparioni sopra deposito riuscire oppoxgunissime ad un pro- prietario d'un titolo di rendita publica, d’un’azione, insomma di uno dei valori indicati negli atatuti della Banca, per servirsene di pegno in un momentaneo bisogno; ai commerciante, per esempio, che avesse collocato in rendita. publica il suo capitale di riserva, e obe ritrovandosi poscia in angustia, col darla in de- posite alia Banca consegue la sovvenzione che gli @ necessaria nei suoi fran- genti. Possono perd puranco fomentare Je speculazioni, eccitando a prendere per un inomento dei titoli seuza intenzione di conservarli, ma solo per rivenderli con profitto; possono promovere lo domande di anticipazione alla Banca per guadagnare la differenza. tra Vinteresse che pagasi alla Banca e Pinteresse che ‘rutteno i titoli comprati mediante il denaro sovvenuto. Alcuno, poniamo, pos- sessore di una somma in rendita pubblica italiona, le porta alla Banca, e nei Amiti degli statuti, cio’ in regione di quattro quinti del valore della cedole depo- sitate (art. 32), ottiene dalla Banca una sovvenzioue ; ai serve di questa per com- prare degli altri titoli, ed anche questi li porta in deposito alla Banca, sopra di essi ottenendo una nuova sovvenzione ; col nuovo denaro ne compra degli altri, ¢ via via ripete lo stesso pit volte, fincha egli, che non possiede effettivamente se non Ja somma primitiva, pud nominalmente essere possessore di somme pid di tre volte maggiori. Ma supponiamo che avvenga un ribesso nolla rondita ; il possessore effettivo di non pit della somma primitiva, dove sopportare la diffe. renza dello seapito su tutto il di pid, di oui 8 possessore solo nominalmente; e la perdita, con tutti gli interessi dovuti sulle somma intera, pud ben rubargli anche tutta la prima somma, Or quando la Banca aument® l'interesse sulle anticipszioni trovavasi appunto nelle apprensioni di smodate speculazioni. « U1 basso prezzo (cosi esprimevaai il direttore della banca) a cui sino d’allora si tonevano tutti i valoriavendone elevata la capitalizzazionead una misura molto superiore al tasso di sconto della Banca, gli speculatori erano allettati a profittare

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