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L'origine del termine è legata agli equilibri registrati in alcune votazioni del II
Congresso del POSDR, tenutosi in clandestinità tra Bruxelles e Londra nel 1903:
coloro che appoggiavano le tesi strategiche e organizzative sostenute da Lenin
furono detti bolscevichi (большевики, bol'ševiki), cioè maggioritari, mentre coloro
che le contrastavano furono detti menscevichi, cioè minoritari.
Indice
1 Storia
1.1 La scissione
1.2 Il gruppo dei "vperiodisti"
1.3 La strutturazione in partito
1.4 La Rivoluzione d'ottobre
1.5 I bolscevichi al potere
1.6 La guida di Stalin
2 Ideologia
2.1 Il partito d'avanguardia
2.2 La dittatura del proletariato
2.3 L'internazionalismo
2.4 Il marxismo-leninismo
3 Note
4 Bibliografia
5 Voci correlate
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Storia
La scissione
La fazione radicale di Bogdanov, appoggiato dalla maggioranza del partito fra cui
Lunačarskij e Aleksinskij, ebbe inizialmente successo tra gli operai, che
conseguentemente aderirono al boicottaggio per concentrarsi sull'insurrezione. In
questo modo Bogdanov si trovò di fatto a capo del movimento bolscevico, ma il suo
successo politico fu di breve durata e scemò con lo svanire della prospettiva di
una nuova insurrezione.[13]
D'altra parte, a causa del boicottaggio messo in atto dai bogdanoviani, i deputati
del POSDR alla terza Duma erano in maggioranza menscevichi. Allora una parte dei
bolscevichi chiese la revoca dei deputati e fu detta degli "otzovisti" (dal russo
otozvat', "richiamare"). Bogdanov e altri pretesero, invece, che i deputati
votassero in base alle istruzioni del Comitato centrale, e furono detti
"ultimatisti". Il peso degli "otzovisti" e degli "ultimatisti" nelle organizzazioni
di partito era significativo; inoltre questa ala sinistra del bolscevismo
comprendeva alcuni tra i maggiori intellettuali, come Gor'kij e Lunačarskij.[13]
Nel conflitto fra Lenin e Bogdanov ebbero grande importanza le scuole di partito.
Appena dopo l'espulsione dalla corrente bolscevica, Bogdanov, con l'aiuto di
Gor'kij e Lunačarskij, fondò la "scuola superiore socialdemocratica di agitazione"
a Capri, che operò dall'agosto al dicembre 1909. Per attrarre gli allievi alla sua
corrente, Lenin aprì allora nell'estate 1911 la scuola di Longjumeau, vicino a
Parigi. Nel novembre dello stesso anno Bogdanov fondò la scuola di Bologna, che fu
attiva fino al marzo successivo.[14]
Nel frattempo anche tra i menscevichi si erano delineate diverse tendenze, tra cui
quella dei cosiddetti "liquidatori", che puntavano allo scioglimento del partito
illegale per spostarsi a operare in organizzazioni legali.[8]
La strutturazione in partito
L'ultimo tentativo di riunificazione coincise con il plenum del gennaio 1910 del
Comitato centrale del POSDR, che tuttavia raggiunse risultati puramente formali e
costituì il preludio alla rottura definitiva.[8] Nel gennaio del 1912 si tenne a
Praga la VI Conferenza del POSDR,[15][16] organizzata dall'ala sinistra, che vi
presenziò in larga maggioranza decretando l'espulsione dei liquidatori. L'assemblea
elesse un Comitato centrale dominato dai bolscevichi, di cui facevano parte tra gli
altri Lenin, Zinov'ev e Ordžonikidze, e in cui più tardi sarebbe stato cooptato
anche Stalin.[17] Da questo momento menscevichi e bolscevichi operarono
definitivamente come due partiti diversi;[8] allo stesso tempo non ebbero seguito
azioni unitarie di tutte le forze socialdemocratiche non bolsceviche, come la
Conferenza tenuta in agosto a Vienna su iniziativa di Trockij, condizionata
dall'incompatibilità tra le posizioni dei menscevichi e quelle sia dei vperiodisti
che dei membri del partito non aderenti a correnti.[18][19] L'anno successivo si
ebbe la scissione ufficiale tra bolscevichi e menscevichi anche all'interno della
frazione socialdemocratica presso la Duma, che fino ad allora era rimasta almeno
formalmente unitaria.[8]
Lenin espone le Tesi di aprile presso il Palazzo di Tauride, sede del Soviet di
Pietroburgo
Essendo i vertici di stanza all'estero, l'attività dei bolscevichi in Russia,
propangandata in particolare tramite i giornali Zvezda e Pravda, era organizzata
dalla frazione alla Duma[8] e dall'Ufficio russo.[17] Il partito conquistò ampio
consenso soprattutto tra i quadri operai delle città,[20] ma fu poco dopo oggetto
di una violenta repressione seguita allo scoppio della Prima guerra mondiale.[21]
Molti dirigenti, tra cui Kamenev e tutti i deputati, furono deportati in Siberia,
dove già erano stati esiliati Ordžonikidze, Stalin e Sverdlov. L'Ufficio russo non
riuscì ad operare per 18 mesi, per poi venire ricostituito tra la primavera e
l'estate del 1916 da Šljapnikov su incarico di Lenin.[22]
Con la Rivoluzione di febbraio del 1917, che depose lo zar, il partito poté
emergere dall'illegalità.[23] Inizialmente la linea prevalente tra i bolscevichi fu
quella di Kamenev e Stalin, rientrati dalla Siberia, che cercavano la
collaborazione con le altre forze rivoluzionarie,[24][25] ma un netto cambiamento
si ebbe nella posizione del partito dopo il ritorno di Lenin dall'esilio in
Svizzera. Le sue Tesi di aprile, dapprima accolte in modo scettico e fortemente
critico,[26] guadagnarono sempre più consenso, fino a venire approvate a larga
maggioranza nell'ambito della Conferenza di aprile, svoltasi a Pietrogrado nella
primavera del 1917, durante la quale venne anche ufficializzata la nascita del
"Partito Operaio Socialdemocratico Russo (bolscevico)".[23] Da quel momento il
partito si pose l'obiettivo di trasformare la rivoluzione borghese in atto in una
rivoluzione socialista, negando ogni sostegno al governo provvisorio.[27][28]
La Rivoluzione d'ottobre
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione
d'ottobre.
I bolscevichi al potere
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Partito
Comunista dell'Unione Sovietica.
Dopo la conquista del potere i bolscevichi attuarono immediate riforme di tipo
socialista[45][46][47] e nel marzo 1918 sottoscrissero la pace di Brest-Litovsk con
la Germania, che causò l'abbandono del governo da parte dei socialrivoluzionari di
sinistra,[48] che erano entrati nel Sovnarkom a dicembre.[49][50] Intanto le realtà
che si opponevano al potere sovietico acquisirono nuova forza anche grazie
all'appoggio delle potenze straniere[51] e si giunse alla guerra civile.[52] Fu
allora varato il cosiddetto comunismo di guerra, caratterizzato da spirito
egualitario, nazionalizzazione radicale e misure eccezionali.[53][54] All'indomani
della vittoria sull'Armata Bianca tali misure furono revocate con il lancio della
Nuova Politica Economica (NEP),[55][56] che ripristinava elementi di capitalismo,
in particolar modo nel settore agricolo.[57] In questa fase il pericolo che il
proletariato, provato dai grandi sforzi degli anni precedenti, soccombesse di
fronte al ritorno delle forze capitaliste spinse alla messa al bando delle altre
organizzazioni politiche e al divieto di frazionismo nel partito,[58][59] che
limitò quella che fino ad allora era stata una vita interna intensamente
democratica.[60][61]
La guida di Stalin
Ideologia
Il partito d'avanguardia
L'internazionalismo
Il marxismo-leninismo
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Marxismo-
leninismo.
La mancata realizzazione dell'auspicata rivoluzione mondiale e il ripiegamento
verso la teoria del socialismo in un solo paese[90] furono tra le cause del fatto
che, con il tempo, in Unione Sovietica l'interpretazione del marxismo e del
leninismo cominciarono ad assumere caratteristiche di sempre maggior
conservatorismo, portando all'affermazione dello stalinismo e al consolidarsi,
dagli anni trenta, dell'orientamento ideologico del partito in una ben riconosciuta
ortodossia, il marxismo-leninismo.[91]
Note
Le Blanc, p. 57.
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^ Bezborodov, Eliseeva, pp. 291-292.
^ Nell'originale russo si tratta di un sostantivo al caso genitivo: dei
bolscevichi.
^ Le Blanc, p. 195.
^ Carr, p. 190.
^ Zajcev, col. 681.
^ Le Blanc, pp. 6-7.
^ Wu et al., pp. 135-136.
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^ Boffa 1990¹, pp. 44-45.
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consultato il 1º dicembre 2016.
Voci correlate
Partito Operaio Socialdemocratico Russo
Partito Comunista dell'Unione Sovietica
Rivoluzione d'ottobre
Associazione dei vecchi bolscevichi