Sei sulla pagina 1di 44

Corso FAD-ECM

Gestione perioperatoria del paziente anziano

Il punto di vista dell’anestesista

GESTIONE PREOPERATORIA
GESTIONE INTRAOPERATORIA
GESTIONE POSTOPERATORIA

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

Paola Aceto
Anestesia e disordini
cognitivi
Emergence agitation POD POCD
min/ore 24- 72 ore sett./ mesi

Disfunzione
Delirio cognitiva
postoperatorio postoperatoria
(POD) (POCD)
Emergence Peggioramento
Cambiamento acuto
agitation delle funzioni cognitive funzionale in 2 o più test
(attenzione, neuropsicologici che
orientamento, indaghino funzioni
memoria, coscienza) cognitive misurabili
come memoria o
concentrazione
Mashour GA et al Br J Anesth 2015; 114: 194-203 Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

Conseguenze del POD


N = 1340
Morbilità
– Rischio di lesioni
– Eventi neurologici e CV
– POCD
Mortalità
Durata degenza: 6.0 vs 4.6 giorni
Perdita di autonomia e aumentata percentuale di ricoveri in
case di cura per lungodegenti
Costi addizionali Marcantonio ER et al, JAMA 1994;271:134-139

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

Delirio: incidenza

• 10% nella popolazione chirurgica generale


• 30-65% in chirurgia ortopedica, cardiaca e d’urgenza
• 43% nei pazienti di età>90 anni

Rudolph JL, et al. AnaesthAnalg 2011; 112: 1202-11


Ansaloni L, et al. Br J Surg 2010; 97: 273-80

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

Forme di delirio

Combattivo Iperattivo
Agitato
Sempre in
movimento

Calmo e Vigile Misto

Letargico
Sedato
Stuporoso Ipoattivo
www.icudelirium.org

Rudolph JL, et al. AnaesthAnalg 2011; 112: 1202-11


Ansaloni L, et al. Br J Surg 2010; 97: 273-80
Paola Aceto
Valutazione del POD Confusion Assessment Method for the ICU (CAM-ICU)
Wesley Ely, MD, MPH and Vanderbilt University

1. Cambiamento acuto o Stato Mentale fluttuante: NO CAM-ICU negativo


• C’è un cambiamento acuto dello stato mentale di base? OPPURE
• Lo stato mentale del pz. è fluttuante nelle ultime 24 ore? NO DELIRIO
SI

2. Disattenzione:
• “Stringa la mia mano quando dico la lettera ‘A’ “ 0-2 CAM-ICU negativo
Leggi la seguente sequenza di lettere: S A V E H A A R T
ERRORI NO DELIRIO
ERRORI: Non stringe con ‘A’ e/o stringe con le altre lettere
• Se non può comprendere le lettere  Figure
>2 Errori RASS
diversa CAM-ICU positivo
3. Livello di Coscienza Alterato:
Valutare Richmond Agitation-Sedation Scale (RASS) da ZERO DELIRIO presente
RASS=zero

4. Pensiero disorganizzato:
• Una pietra può galleggiare nell’acqua?
>1
• Ci sono pesci nel mare? ERRORE
• Un kilogrammo pesa più di due kilogrammi?
• Per battere un chiodo si usa il martello?
CAM-ICU negativo
ORDINI: “Alza le dita di questa mano” (Alza 2 dita)
“Ora fai la stessa cosa con l’altra mano” (Non esegue)
0-1
NO DELIRIO
oppure “Muovi un altro dito” (Se pz. Non può muovere entrambe le braccia”) ERRORE
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria
Disfunzione cognitiva
postoperatoria (POCD)

Peggioramento funzionale in 2 o più test neuropsicologici che


indaghino funzioni cognitive misurabili come memoria o
concentrazione
Può avere una durata maggiore (settimane o mesi)
Disordine cognitivo subdolo: è essenzialmente una diagnosi di
esclusione, ovvero dopo che delirio, demenza e disordini amnesici
siano stati esclusi

Rudolph JL, et al. AnaesthAnalg 2011; 112: 1202-11


Ansaloni L, et al. Br J Surg 2010; 97: 273-80

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

POCD: incidenza
POCD POCD 3-6
1weeks(%) months(%)

Cardiac
Surgery
24-80 10-60

Non
Cardiac 7-26 5-12
Surgery

Rudolph JL, et al. Anaesth Analg 2011; 112: 1202-11


Ansaloni L, et al. Br J Surg 2010; 97: 273-80

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

POCD: Fattori di rischio

POCD alla dimissione POCD a 3-6 mesi

Chirurgia maggiore
e/o re-intervento
Delirio durante il POCD alla
ricovero Età avanzata dimissione
Uso cronico Basso livello di Malattia
di oppioidi scolarizzazione cerebrovascolare
Durata degenza
(complicanze)

Monk TG, et al Anesthesiology 2008;108:18-30

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

POCD & POD- Fisiopatologia


multifattoriale

Neuroinfiammazione/Risposta infiammatoria sistemica allo stress chirurgico


Tossicità diretta degli anestetici
Alterazioni ormonali (cortisolo)
Ischemia (ipoperfusione/ipossiemia)
Fattori psicosociali (ambiente familiare e ospedaliero)

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

Neuroinfiammazione e deficit cognitivi associati


all’invecchiamento

L’aumento dei livelli basali delle citochine


riportato nei ratti anziani sembra essere causato
da un’alterazione delle cellule immunitarie
cerebrali, ovvero la microglia

Barrientos, Neuroscience 2015

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria
“Surgery elicits a microglia response,
Cellule mieloidi che risiedono
expecially in the hyppocampus”
nel SNC e sono sono deputate
alla protezione neuronale
Triggerate dall’aumento di ATP
(in risposta ad una noxa
patogena) stimolano il rilascio di
citochine infiammatorie con
conseguente danno neuronale
L’attivazione della microglia che
è particolarmente vivace
nell’ippocampo dove
comprometterebbe memoria e
apprendimento

Barrientos, Neuroscience 2015 Paola Aceto


Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria
POD & POCD: Prevenzione
Preoperatorio Area preoperatoria Intraoperatorio PACU Postoperatorio

Valutare il rischio Evitare BZD Monitoraggio CAMU score Evitare disidratazione


profondità di
anestesia e
ossigenazione
cerebrale
Eventuale Valutare e Mantenere Promuovere la Controllo del dolore
consulenza correggere lo stato l’euvolemia precoce
specialistica di idratazione, i interazione con
disturbi elettrolitici e la famiglia
la glicemia
Informazione Attenzione alla Rimuovere il Evitare farmaci
paziente/famiglia glicemia (>200 mg/dl) catetere e deliriogenici
restituire al Aloperidolo
paziente i suoi (0.25-0.5 mg x 2 die
oggetti personali fino ad un massimo di
(dentiera, 3.5 mg)
occhiali, protesi In alternativa,
acustiche) neurolettici atipici a
basse dosi

Controllo del Strategie non


dolore farmacologiche:
mobilizzazione e
dimissione precoci
Considerare Facilitare il normale
consulenza ritmo sonno/veglia
specialistica
Steiner LA et al Eur J Anaesthesiol, 2011
Zhang H et al. Critical Care, 2013
Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

Quali farmaci evitare

BZD (midazolam, lorazepam, etc)


OPPIOIDI (tutti tranne ossicodone) (ma attenzione a dolore severo!!)
DIIDROPIRIDINE (nifedipina)
ANTI-H1 (clorfenamina)

Dubbi su:
H2 antagonisti (non associati in 2 studi)
Steroidi e FANS (non associati in 1 studio) ???

Clegg A & Young JB Age and aging 2011; 40:23-29

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Metanalisi di 38 RTC Fase POSToperatoria

Preferire la sedazione con dext


(a propofol o BZD)

Nessun beneficio per il tipo di


anestesia (GA vs NA)

Zhang H et al. Critical Care, 2013, 18:R47

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

POD-POCD: Prevenzione

• Evitare farmaci deliriogenici


• Monitoraggio della profondità di anestesia
• Monitoraggio delirium per i primi 5 giorni p.o.
• Trattamento farmacologico e non

Steiner LA, Eur J Anaesthesiol 2011


Zhang H et al. Critical Care, 2013

Paola Aceto
Gestione perioperatoria del paziente anziano
Fase POSToperatoria

POD-POCD: Prevenzione
Possibili future strategie
Bloccare la risposta infiammatoria (anticorpi anti-
allarmine in modelli murini) - Vacas et al, Anestesiology 2013

Promuovere la risoluzione della risposta infiammatoria


(profilassi con resolvine) - Terrando et al, FASEB J, 2013

Stabilizzare la barriera emato-encefalica (imatinib) -


Nacer et al, PLoS Pathog 2012

Farmaci adiuvanti (statine) - Hindler et al, Anesthesiology 2006

Paola Aceto
Corso FAD-ECM
Gestione perioperatoria del paziente anziano

Il punto di vista del chirurgo

GESTIONE PREOPERATORIA
GESTIONE INTRAOPERATORIA
GESTIONE POSTOPERATORIA
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

• La gestione postoperatoria inizia al termine della procedura chirurgica....


• ....e continua in sala operatoria fino al termine dell’anestesia....
• ....fino all’ammissione al reparto chirurgico....
• ...alla dimissione dall’ospedale.

In questa fase il goal è: minimizzare le EPSs (early postoperative complications)

Delirium/cognitive impairment, P.O. pain,


pulmonary infection, urinary infection,
nutritional status, fall risk, IVU, functional decline
press ulcer

Antonio Crucitti
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA
Le sindromi geriatriche postoperatorie (EPS)

Sono spesso multifattoriali


Sono quelle condizioni cliniche che compaiono a seguito della sommatoria di insufficienze funzionali
in multipli sistemi o in singoli organi che espongono i pazienti a una vulnerabilità alle modifiche
circostanziali

• Occur frequently in older

• Precipitating by one or more trigger

• Partly inter-related

• Often linked to functional decline

• Often negative for outcomes

Tinetti et al. 1995; Inouye 2007


Antonio Crucitti
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Svariate sono le complicanze/sequele postoperatorie


particolarmente comuni nei pazienti anziani tra queste:

• Il delirium/alterazione cognitiva
• le complicanze polmonari
• lo stato nutrizionale
• Il rischio di caduta
• la prevenzione delle IVU
• il declino funzionale
• le ulcere da decubito

Sono legate all’età e condividono fattori di rischio comuni,


comportano un aumento dei costi
ROBINSON T.N. Am.J.Surg.,2007
KIM K.I. Arch.Geront.Ger.,2013
Antonio Crucitti 24
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Check-list
postoperatoria

25
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Check-list
postoperatoria

• La comparsa di questi eventi è associata ad outcome chirurgici peggiori, ricoveri


ospedalieri più lunghi, declino funzionale, più alti tassi di istituzionalizzazione,
mortalità più elevata, costi più alti e maggiore utilizzo delle risorse
• è necessaria l’identificazione del paziente ad alto rischio
• le figure professionali di assistenza al paziente chirurgico dovrebbero eseguire una
valutazione dei fattori di rischio: CGA (Comprehensive Geriatric Assessment)

26
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Le complicanze polmonari
I pazienti anziani sono ad alto rischio di complicanze polmonari p.o.
come l’atelettasia, le polmoniti acquisite e l’insufficienza
respiratoria acuta;

Aumento mortalità a lungo termine

Validi gli interventi destinati per ottimizzare lo stato funzionale


in fase intraoperatoria (allenamento muscolare)

Approcci chirurgici mininvasivi

Cessazione del fumo

Antonio Crucitti 27
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA
Le complicanze polmonari

Strategie p.o. per prevenire le complicanze polmonari

Precauzioni per evitare l’aspirazione

• Valutazione di ogni paziente con storia segni o sintomi di disfagia


• Valutazione della deglutizione
• Elevazione del capo a letto a tutte le ore, con riposizionamento
• Alzarsi dal letto per ogni pasto, quando possibile
• Sedersi dritto mente si mangia e per 1 ora dopo il pasto

• Uso di spirometria
• Utilizzo di esercizi per la respirazione profonda
• Utilizzo dell’analgesia epidurale

Antonio Crucitti
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA
Prevenzione delle IVU

I cateteri vescicali non dovrebbero essere usati come sostituti dell’assistenza


infermieristica nei pz. incontinenti, né come facilitatori di urinocolture o né
mai utilizzati in pz. con anestesie epidurali

Indicazioni per cateterizzazione


• Pazienti indicati per chirurgia urologica, ginecol.ca, pelvica, colo-rettale
• Durata prolungata intervento
• Ricezione di volumi elevati di liquidi o assunzione di diuretici
durante l’intervento

Antonio Crucitti 29
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA
Prevenzione delle IVU
• Sono tra le complicanze più comuni del p.o.
• Rappresentano dal 32% al 40% di tutte le infezioni nosocomiali
• Associate a costi significativi
Prima della cateterizzazione
Determinare appropriatezza
Considerare nei pazienti incontinenti frequenti e programmati
Considerare metodi alternativi
Educare lo staff
Durante l’inserimento
Personale esperto
Il più piccolo CV possibile
Lavaggio delle mani
Barriere precauzionali,sterilità
Dopo l’inserimento
Fissare in maniera adeguata
Mantenere sterile sistema di drenaggio
Busta del drenaggio non sul pavimento
Pulizia del meato
Igiene mani e barriere
Evitare irrigazioni routinarie; se proprio necessario, intermittenti

Antonio Crucitti 30
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Prevenzione delle IVU


Indicazioni per cateterizzazione

• Monitoraggio intraoperatorio
• Monitoraggio a breve termine (nei pz. critici)
• Gestioni ritenzione urinaria acuta o ostruzioni
• Facilitare guarigione ulcere da decubito nei pz. incontinenti

Se un anziano ha un catetere urinario, il controllo giornaliero


e la documentazione della sua indicazione dovrebbe essere confermata
e dovrebbero essere fatti dei tentativi per la sua rimozione il prima possibile!!

Antonio Crucitti-SICG 31
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Il rischio di caduta

Valutazione e prevenzione
• Sono un importante problema di salute pubblica nei pazienti anziani

• Il 30 % delle persone >65 aa in comunità cadono ogni anno

• Le stime di caduta in pazienti ospedalizzati (USA) sono di 700.000/1.000.000 l’anno

• 1,5% dei pazienti chirurgici incorre in cadute postoperatorie (età media 64 aa.)

• Causate da complesse interazioni e fattori di combinazione


Tutti i pazienti anziani in fase p.o. dovrebbero essere sottoposti ad una valutazione del rischio
di cadere o attraverso l’identificazione di specific fattori o mediante l’uso di scale di rischio (Morse)

Antonio Crucitti-SICG
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA
Il rischio di caduta
Fattori di rischio
• Stato mentale alterato
• Deidratazione
• Storia di cadute pregresse
• Farmaci
• Riduzione del visus
• Evacuazioni frequenti

Prevenzione delle cadute


Gli interventi di prevenzione documentano una evidenza clinica
nella riduzione della frequenza e del numero delle stesse

Antonio Crucitti 33
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Il rischio di caduta
Precauzioni
• Familiarità del paziente con l’ambiente
• Interruttori o pulsanti a portata di mano
• Effetti personali a portata di mano
• Corrimano robusti in camera, bagno, corridoio…
• Letto d’ospedale a livello basso
• Freni letto bloccati
• Ruote bloccate
• Calzature antiscivolo
• Luce notturna supplementare
• Superfici pavimento asciutte e pulite

Le precauzioni per impedire le cadute non dovrebbero interferire con la mobilizzazione precoce
e la deambulazione nel periodo postoperatorio

Antonio Crucitti 34
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA
Il rischio di caduta
Prevenzione mirata
Fattori di rischio Valutazione/intervento

• Stato mentale alterato Delirium?


• Deidratazione Idratazione
• Storia di cadute pregresse Girelli, storia di osteoporosi…
• Farmaci Controllo
• Riduzione del visus Lenti correttive
• Evacuazioni frequenti Utilizzo servizi programmato

I pazienti anziani con fattori di rischio specifici per la caduta


dovrebbero ricevere piani di cura mirati per la prevenzione

Antonio Crucitti 35
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Il declino funzionale

• I pazienti anziani sono ad alto rischio di declino funzionale


• Sia durante che dopo l’ospedalizzazione
• Più del 30 % sviluppa una nuova disabilità che riguarda lo BADL o lo IADL
• Ad 1 anno meno del 50 % ha recuperato i precedenti livelli di funzione
• Lo stress chirurgico ne aumenta notevolmente gli effetti
• Anche le cadute vedono nel declino funzionale una seria motivazione

Fattori di rischio
• Età avanzata
• Fragilità
• Alterazione cognitiva
• Ridotta mobilità ed alterazione funzionale
• Depressione
• Ridotte capacità di relazione sociale

Antonio Crucitti 36
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Ulcere da decubito
• I pazienti anziani sono ad alto rischio di sviluppo di ulcere da decubito
• Fino a 2/3 si sviluppano nei paz. >70 aa.
• Il rischio è largamente dovuto alle loro comorbidità
• La maggioranza si verificano in ambiente ospedaliero
• Di solito durante le prime 2 settimane di ricovero

Fattori di rischio
Posizioni anomale dovute a spasticità o contratture
Età; umidità cronica o edema
Elevata gravità, le comorbidità
Immunodeficienza
Incontinenza
Mobilità limitata, perdita della sensibilità
Cute fragile
Pressione eccessiva

Antonio Crucitti 37
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Ulcere da decubito

Esistono diverse scale incluse quella di Braden, lo score di Waterloo;


la scala del rischio di Norton; queste valutano i pazienti a rischio, stratificandolo

Prevenzione e trattamento

• Ridurre e minimizzare la pressione e l’attrito, l’umidità e le forze longitudinali


Girare il paziente materassi adatti, consulenza fisiatrica

• Ripristino della nutrizione


Scambio azotato, vitamine, minerali, supplementi
Alimentazioni NPT, NE, trattamento patologie croniche

• Trattamento delle ferite


Medicazioni VAC, catetere e/o colostomie per pazienti incontinenti

Antonio Crucitti 38
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA
Il trattamento transizionale
• Il trattamento transizionale si riferisce a quegli interventi che intendono assicurare la continuità e
la coordinazione del trattamento quando i pazienti si muovono tra diverse impostazioni di
assistenza sanitaria.
• Il cambio delle impostazioni di trattamento del paziente dall'ospedale alla comunità può essere
spesso un processo non sistematico, non standardizzato, frammentario.
• Il processo è frequentemente gravato da un recupero post-ospedalizzazione poco compreso da
parte dei pazienti a causa sia di un basso livello di conoscenza sanitaria sia per la scarsa
comunicazione da parte del personale di assistenza.
Questi e altri fattori possono portare a tassi aumentati di eventi avversi

Le transizioni di trattamento ottimali dall’ospedale a casa o le impostazioni di


trattamento dopo la fase acuta possono aiutare a ridurre la lunghezza dei ricoveri,
l’uso del dipartimento di emergenza e i tassi di ri-ospedalizzazione e,
conseguentemente, i costi del SSN.

Antonio Crucitti 39
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Il trattamento transizionale
Piano di dimissione in pazienti anziani sottoposti ad intervento chirurgico
• I pazienti dovrebbero essere sottoposti a valutazioni oggettive prima
di essere dimessi e un piano di follow-up appropriato dovrebbe essere
iniziato
 a. Nutrizione (Mini Nutritional Assessment)
 b. Cognizione (3-Item Recall o Mini Mental State Exam)
 c. Capacità di deambulare (Timed Up e Go Test)
 d. Stato funzionale
 e. Presenza di delirium
• Se un paziente anziano viene sottoposto ad un intervento chirurgico in
elezione, o non in elezione che richieda ricovero e viene dimesso
dall’ospedale ad una casa di riposo, allora dovrebbero essere fornite
delle istruzioni di ricovero scritte e dovrebbero essere eseguiti i
seguenti passaggi:

Antonio Crucitti 40
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile: il punto di vista del chirurgo
GESTIONE POSTOPERATORIA

Il trattamento transizionale
Piano di dimissione in pazienti anziani sottoposti ad intervento chirurgico

a. La comprensione delle istruzioni verbali di dimissione dovrebbe essere assicurata


dalla capacità del paziente o del caregiver di ripetere all’operatore di assistenza
sanitaria le istruzioni di dimissione.
b. Documentazione di test laboratoristici in attesa di referto o di studi diagnostici, se
possibile
c. Documentazione dell’appuntamento per il follow-up per le visite del medico non
chirurgo o dei trattamenti medici, se possibile
d. Documentazione dell’appuntamento di follow-up con il chirurgo o tramite
contatto telefonico con il chirurgo da 2 a 4 settimane dalla dimissione

Il team di assistenza sanitaria dovrebbe documentare e comunicare la storia clinica del


paziente, i suoi risultati, tutti gli eventi o le problematiche postoperatorie con il medico
che ha trattato in prima linea il paziente

Antonio Crucitti 41
La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile

Considerazioni conclusive

• Il progressivo aumento della percentuale degli anziani nella popolazione mondiale è senza
precedenti nella storia e crea una situazione di urgenza di fronte alla necessità di
assicurare assistenza sanitaria a questa particolare categoria di pazienti
• La medicina “geriatrica” è tanto più oggigiorno un settore scientifico-disciplinare di
rilevante e strategica importanza.
• Prima di procedere a qualsiasi atto terapeutico, anestesiologico o chirurgico, è mandatoria
una valutazione adeguata e completa del rischio (risk assessement) attraverso modelli
predittivi, basati sul concetto di fragilità (frailty index; CGA)
• La medicina perioperatoria geriatrica va interpretata come una medicina delle complessità
ovvero una medicina che giustifica la necessità di un approccio integrato, multi-
professionale dove il medico di medicina generale, il geriatra, l’anestesista, il chirurgo, il
fisioterapista, il nutrizionista, il cardiologo, l’infermiere, il farmacologo …. e quanti più
professionisti, siano impegnati nella gestione del paziente anziano

…che deve rimanere al centro della nostra attenzione.

Paola Aceto Antonio Crucitti 42


La gestione perioperatoria del paziente anziano fragile

Considerazioni conclusive

• Lo sviluppo delle conoscenze in genere, della farmacologia, delle tecniche anestesiologiche


(anche loco-regionali), l’attenzione al controllo del dolore , la conoscenza e la prevenzione
dei fattori di rischio favorenti morbilità e mortalità intra e postoperatorie hanno
certamente migliorato i risultati nel trattamento di questi pazienti
• Il concetto di pre-habilitation, la filosofia ERAS, l’utilizzo di una chirurgia sempre più
sartoriale, attenta alle perdite ematiche, l’ingresso delle tecniche mininvasive hanno
allargato il ventaglio dei pazienti trattabili e posto problemi di indicazione nei pazienti
«oldest old”(80-85aa.)
• L’età cronologica rimane una delle variabili statisticamente indipendenti nel predire i
risultati a distanza
• Pur se la Letteratura dimostra che l’argomento è estremamente attuale e di notevole
interesse la formazione sull’argomento e la condivisione dei percorsi è ancora insufficiente
• Questa iniziativa formativa si pone questo obiettivo: favorire la sensibilizzazione e lo
sviluppo di conoscenze e protocolli condivisi tra le varie componenti del mondo sanitario
che si occupano prevalentemente del “pianeta anziano”.

Paola Aceto Antonio Crucitti 43


Corso FAD-ECM
Gestione perioperatoria del paziente anziano

Paola Aceto - Antonio Crucitti

Grazie!
Grazie!

gen. ’19 44

Potrebbero piacerti anche