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12/7/2021 Risvegliare la ferita: Chirone catalizzatore del cambiamento

 RISVEGLIARE LA FERITA: CHIRONE CATALIZZATORE DEL CAMBIAMENTO


     a cura di Lucia Termentini
 

Nelle mitologie della psiche l’archetipo del “Guaritore-Ferito” è ben raffigurato dal mito di
Chirone,studiato da tempo in psicologia e di grande importanza nel campo della cura e
della guarigione.
Esplorarlo significa “ri-conoscere” le ragioni del malessere, dell’inquietudine, avvicinare
quella parte di noi in “sofferenza” che necessita di cure per una vita responsabile e
costruttiva.Una parte di noi che molto sesso fatichiamo ad accettare, a riconoscere ma con
la quale necessariamente dovremo prima o poi confrontarci e che dovremo integrare.
Altrimenti, in mancanza di un pieno riconoscimento, quella parte dolente condizionerà le
nostre scelte di vita, i nostri incontri, impedendo il pieno sviluppo in quanto individui a
scapito della capacità di guidare le proprie energie e di saper dirigere il percorso della
propria vita.
Le ferite psicologiche, nonostante il desiderio di negazione o rimozione, devono essere
trascese attraverso la trasformazione interiore dei propri valori e aspettative, Chirone
quindi come stimolo alla spinta evolutiva e alla crescita, ma anche come sfida alla pretesa
di rifiutare il dolore ed estrometterlo dall’esistenza.
Astrologicamente Chirone indica una sofferenza, una ferita di vita, di cui occorre imparare ad essere consapevoli.
Lidia Fassio, astrologa e studiosa di psicologia, fondatrice e direttrice della scuola d'astrologia Eridano School, in un suo
articolo pubblicato on-lineriferendosi al mito di Chirone precisa quanto sotto riportato:

«Senza dubbio Chirone è conosciuto per le sue qualità di “guaritore“ anche se, in realtà da un punto di vista astrologico
possiamo sicuramente pensare che lui possa rappresentare un elemento catalizzante che può far da tramite per la
guarigione ma non un vero guaritore giacchè questa funzione sappiamo bene che astrologicamente parlando , può averla
solamente Nettuno Signore dei Pesci e della casa XII .L’aver scoperto questo pianeta ci permette di accedere al suo
simbolo in modo chiaro riuscendo ad utilizzarlo ed interiorizzarlo” e ancora “Chirone più che guarire sembra “parlare al
guaritore interno”, a quella parte che tutti noi abbiamo dentro e che deve però trovare qualcuno in grado di risvegliarla; è
da considerarsi dunque un canale in grado di fare da tramite».(1)

Chirone ci aiuta a vivere quel tipo di esperienze che contribuiscono a modificare la nostra prospettiva delle cose, a
modificare gli atteggiamenti e gli stili di vita che non ci rendono possibile procedere nel cammino di crescita psicologica e
spirituale.
Nelle pagine che seguono proverò ad approfondire i contenuti psicologici e quelli astrologici legati a questo archetipo
traendo spunti dai pochi testi pubblicati sull’argomento.

Chirone e la sua storia


Chirone viene avvistato per la prima volta dall’astronomo americano Charles Kowal, dall’Osservatorio di Pasadena, è il 1°
novembre1977. Questo piccolo corpoceleste dall’orbita del tutto eccezionale viene osservato e riclassificato più volte. La
sua orbita infatti, situata tra Saturno e Urano, è piuttosto insolita; a volte incrocia l’orbita di Saturno, talvolta quella di
Urano, per questo motivo 
è facile considerarlo come una sorta di “mediatore” fra i due pianeti, un “pianeta di collegamento”. Inizialmente si pensò
ad un “asteroide vagante” in quanto troppo piccolo per essere un pianeta; trovandosi però tra Saturno e Urano non
poteva essere neppure un asteroide in quanto la cintura di asteroidi è fra Marte e Giove. Successivamente venne
scoperto un disco che 

(1)Lidia Fassio,Chirone e la capacità di curare laferita,


http://www.astrologiainlinea.it/Astro_Magazine/Articoli/astromagazine_dett_articolo.asp?ID=955.

circonda il sistema solare,parte dall’area orbitale di Plutone estendendosi all’esterno di questa ed è stato
denominato“Cintura di Kuiper”.
Secondo Melanie Reinhart«a causa dell’attrazione gravitazionale di Nettuno, una classe di oggetti è stata risucchiata fuori
dal disco di Kuiper e scaraventata in orbite a breve termine, per incrociarsi con una o più orbite dei pianeti fra Saturno e
Plutone» (2), sono proprio questi oggetti ad essere classificati e chiamati “centauri” dalla IAU (International Astronomical
Union).
Il sistema solare non termina infatti con l’orbita di Plutone ma oltre tale pianeta si estende un’ampia ziona occupata da
piccoli corpi: la fascia di Kuiper.
E’ certo dunque che i Centauri abbiano tutti origine dalla cintura di Kuiper, il regno di Plutone, e per questo gli studiosi di
astrologia li intendono come agenti trasformativi, stadi del processo integrativo del cambiamento, soprattutto di
coscienza. C’è anche la mitologia a ricordarcelo infatti il destino dei centauri è quello del trapasso, essi vengono così a
simboleggiareil transito da uno stato all’altro.
Prima però di addentrarmi nei contenuti mitologici vorrei portare l‘attenzione sul significato simbolico attribuito a Chirone
posizionato oltre Saturno, prima di Urano, a “cavallo tra l’antico mondo saturniano della necessità e della pesantezza e il
moderno mondo uraniano delle manifestazioni elettriche della libertà e dell’ ingegno inventivo”. Tra la conservazione
(Saturno) e la rivoluzione (Urano), tra la gravità e la leggerezza, tra la concretezza e l’ideale. Tra l’altro Saturno e Urano
condividono gli stessi domicili zodiacali, Capricorno e Acquario. Chirone collega Giove e Nettuno, rispettivamente principi
di grandezza (Giove) e di umiltà (Nettuno), di “verbosità e di silenzio”. Nella architettura zodiacale Giove e Nettuno
condividono gli stessi domicili Sagittario e Pesci (Reinhart, 2003). 

(2)Melanie Reinhart Saturno, Chirone e i Centauri,, Astrolabio, 2003.


La scoperta di Chirone coincide con la nuova tendenza (presente nelle discipline olistiche) a considerare l’uomo nella sua
unità “corpo/psiche” , “conscio/inconscio”. Da un punto di vista psicologico la posizione di Chirone tra Saturno e Urano ci
fa pensare alla possibilità di riunire mondo cosciente e mondo inconscio.
Tornerò in seguito su questa funzione dinamica quando farò cenno al potere di “mediatore” di Chirone.

Chirone–“Il maestro interiore”: l’insegnamento evolutivo che trasmette


Considerato il più sapiente e il più evoluto di tutti i centauri, benevolo e saggio Chirone rimane un personaggio
particolarmente significativo della mitologia antica, direttamente collegato al mondo della medicina, delle sostanze
curative. Fu considerato un grande guaritore, astrologo, amato dagli dei che gli affidarono la cura e l’educazione di molto
giovani eroi fra cui gli Argonauti, Achille e Patroclo, i quali frequentarono la sua dimora, una grotta ai piedi del monte
Pelio, ritenuta a lungo la scuola più famosa di tutta l’Ellade.Ebbe notevoli capacità anche nell’arte della lira, grazie al cui
suono si diceva fosse in grado di risanare i malati.
Secondo una prima fonte mitologica classica Chirone nasce dall’unione di Crono e la ninfa Filira, metà uomo e metà
cavallo questo perché Crono, per sedurre la ninfa ed eludere la gelosa sorveglianza della moglie Rea, si trasformò in

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stallone. Nel vedere il frutto del suo concepimento Filira si spaventò e rifiutò il bambino chiedendo agli dei di essere
trasformata in qualcosa di diverso da ciò che era; la sua richiesta fu esaudita e venne mutata in un albero di Tiglio.
Chirone fu abbandonato e lasciato morire ma fu trovato e adottato da Apollo, il quale gli insegnò molte cose: a tirare con
l’arco, a cacciare, a curare.
La seconda fonte riporta un episodio che vede il mortale Issione protagonista di una storia d’amore. Invaghitosi di Era,
moglie di Zeus,tentò di conquistarla; ella fedele al marito approfittò dell’occasione per ingelosire lo sposo al quale
raccontò del corteggiamento di Issione. Zeus, per scoprire se la sua consorte gli avesse detto il vero, conferì ad una
nuvola le sue sembianze, chiamandola Nefele. Issione cadde nell’inganno, ebbe un amplesso con lei e dopo poco nacque
un bambino metà uomo e metà cavallo chiamato Kentauros,il quale si unì ad alcune giumente e procreò molti centauri,
tra cui appunto Chirone.Il mito prosegue narrando che egli, nonostante fosse immortale, trovò la morte per mano di uno
dei suoi prediletti allievi, Eracle, il quale durante una battuta di caccia al Cinghiale dell’Erimanto, inavvertitamente,
scoccò dal suo arco una freccia intrisa del sangue dell’Idra, mostro dalle nove teste di serpente velenoso, che l’eroe
aveva ucciso nel corso delle sue dodici fatiche che andò a conficcarsi nel ginocchio del suo maestro.
Riprendo ora un estratto dal libro di Paolo Crimaldi studioso di astrologia e psicologia umanistico-esistenziale:

«Eracle, angosciato si accovacciò accanto al vecchio amico ed estrasse la freccia, mentre Chirone stesso gli porgeva i
farmaci per medicare la ferita; anulla valsero contro il veleno dell’idra e Chirone si ritirò ululando per il dolore sul fondo
della grotta; tuttavia non poteva spirare, perché immortale. Prometeo in seguito propose che egli rinunciasse a tale
immortalità per porre fine alle sue sofferenze e Zeus accettò tale supplica; altri dicono che Chirone decise di morire, non
per il dolore della ferita, ma perché ormai stanco della sua lunghissima vita.
Secondo un’altra leggenda, Chirone fu accidentalmente ferito da una freccia mentre stava conversando con Eracle sul
Monte Pelio, in compagnia di Folo e del giovane Achille. A nove giorni dalla sua morte Zeus pose l’immagine di Chirone
nella volta celeste, come costellazione del Centauro».(3)

(3) Grimaldi P. Chirone. Un viaggio dal passato al futuro. Il maestro interiore della saggezza umana e dell’arte della
guarigione. Ed. Capone F.

Come evidenzia lo studioso, un elemento importante nella storia di Chirone è quello del rifiuto. Rifiutato dalla propria
madre alla nascita, questa ferità segnò il suo destino. La scelta per dimora di una grotta sul Monte Pelio, in termini
psicoanalitici sta a significare il bisogno di recuperare il grembo materno e tutte quelle sicurezze che gli vennero negate
in origine. La ferita gli permise di vedere ciò che gli altri non vedono e lo rese saggio, di quella saggezza che nasce
dall’esperienza. La sua conoscenza e la sua saggezza gli permisero di stringere rapporti profondi con i suoi allievi, così da
costruire un nucleo familiare. Anche la morte per mano di un suo discepolo risulta essere molto significativa in termini
psicoanalitici: in tale occasione a ferirlo è un amico. Chirone viene dunque ferito due volte, una prima volta da sua
madre, poi dall’amico e fino al completamento della storia egli continuerà a rappresentare sia il ferito che il guaritore,
mentre la figura del feritore continuerà ad apparire fuori di lui fino a che non infliggerà a se stesso una paradossale
morte/liberazione.
Ci sono ora alcuni aspetti “psicologici”che a me sono parsi molto interessanti e che vorrei esporre.
Chirone, in quanto figura sia umana che animale, è in grado di combinare gli aspetti, razionali, tipici dell’uomo, con quelli
più legati all’istinto che contraddistinguono l’animale, venendo così a rappresentare la natura complessa dell’essere
umano. Inoltre, essendo Chirone per metà dio e per metà uomo, immortale come il primo, ma anche in grado di provare
dolore come il secondo, grazie alla sua incurabile ferita riesce ad avere una profonda conoscenza della sofferenza e ad
acquisire in questo modo la capacità di alleviare le sofferenze altrui.
Chirone viene così ad incarnare l‘immagine archetipica del guaritore-ferito individuata nella psicologia analitica da Carl
Gustav Jung; quest’ultimo ci ricorda come solo “il terapeuta che considera la malattia come qualcosa che lo riguarda da
vicino può aprirsi ad una reale e profonda (umana) comprensione dei problemi dei propri pazienti”. Solo il terapeuta che
ha il coraggio di guardare e riconoscere in se stesso la ferita, consapevole dei propri limiti, può acquisire un potere
terapeutico ed interagire con chi gli si rivolge in cerca di aiuto, aiutandolo a contattare la propria umana vulnerabilità.
Una saggezza che nasce dalla sofferenza quella che contraddistingue Chirone, il quale insegna ad apprendere
dall’esperienza, da ciò che quotidianamente accade, anche laddove ciò incrinasse le aspettative illusorie di una vita “felice
e senza problemi”.
Chirone, consentendoci di entrare in contatto con la nostra ferita, rende possibile intraprendere un cammino di salute, ci
aiuta a crescere e prenderci cura di noi stessi, a vivere nel qui e ora integrando l’esperienza del passato e aprendoci alla
prospettiva del futuro.
Saturno è colui che porta prove difficili, dei deserti psicologici, Urano è il “Trasformatore”, colui che favorisce nuovi
assetti. Chirone, tramite il dolore saturniano, conduce al cambiamento uraniano facendo interagire le polarità costitutive
dell’essere umano. Sul piano simbolico Chirone mette in opera il potere della “funzione trascendente” individuata da Jung
nei processi di individuazione promossi, pur con importanti differenze, dall’alchimia tardo-medievale e dalla moderna
psicologia analitica.
La studiosa Melanie Reinhart, esponente della moderna “astrologia psicologica” scrive: 

«nel regno di Saturno si può essere radicati nel corpo, nella materia, nel mondo e nella propria realtà psicologica, con
l’esclusione della realtà spirituali che sono al di là di esso, e le crisi di questa separazione si trovano nel campo di prova
di Saturno; in quanto a Urano , dato che è un pianeta esterno , le sue energie non possono essere integrate senza un
mediatore, che è rappresentato dalla coscienza di Chirone. Urano è colui che risveglia , che manda luce nei nostri recessi
più bui. Così ci prendiamo cura delle sofferenze conseguenti allo smantellamento delle nostre difese, ed elaboriamo i
blocchi che ostacolano i cambiamenti che stanno cercando di prodursi a qualsiasi livello. L’orbita di Chirone disegna
esattamente il quadro. Per poco più di un terzo della sua rivoluzione esso si trova dentro l’orbita di Saturno, o immerso in
essa, e durante la restante orbita è libero o immerso nell’orbita di Urano. In questo senso, Chirone simboleggia il
processo di integrare e d incorporare le energie rappresentate da Urano: la nuova saggezza e comprensione della vita, le
nuove percezioni di noi stessi e degli altri, e come assestarci in questa conoscenza dove le regole di Saturno non
funzionano più». (4)

Come ricorda la studiosa sono proprio gli “impulsi centaurici”,che hanno a che vedere con ciò che è irrisolto dal passato,
a premere contro la nostra vita cosciente alla ricerca di espressione e a immetterci di forza nell’arduo sentiero della
guarigione.
Il viaggio di Chirone concerne il processo trasformativo che avviene quando siamo costretti ad andare oltre le dualità, a
collegare gli opposti, via per uscire “dalla separatezza e dalle distorsioni dell’io personale”. Il processo di guarigione può
impiegare un lungo periodo di sofferenza prima che possa sbocciare una nuova prospettiva. La posizione di Chirone può
indicare i punti in cui portiamo le ferite più grandi della nostra esistenza; la guarigione avviene quando siamo abbastanza
forti da levarci semplicemente il carico di dosso consegnandolo ad una “sorgente” più alta, sapendo che, sebbene non sia
riparabile ad un livello, la nostra continua lotta contro di esso non farà che intralciare il processo di guarigione.
Chirone viene ad assumere un’importante valenza spirituale, è fuor di dubbio che ogni essere umano custodisca in sé
delle potenzialità spirituali che però vanno stimolate e nutrite per poter portare a compimento il proprio cammino
evolutivo.
La tensione verso una guarigione autentica, che approdi a un orientamento di fondo nella vita capace di conservare
equilibrio anche dinnanzi al dolore 

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(4) MelanieReinhart, Saturno, Chirone e i Centauri, Astrolabio, 2003.


esistenziale più radicale, può dirsi “spirituale” perché oltrepassa l’idea riduttiva di un benessere privato, individuale. La
salvezza (e il termine “salute” ne conserva traccia) è reale solo nel momento in cui la persona smetta di sottomettersi al
“culto dell’io e del mio” per consapevolizzare con il cuore e l’intelletto, di far parte di qualcosa che lo supera, che eccede
l’autoriferimento e l’egoismo.
Per l’ ondaguarire è riconoscersi Mare (5), come per l’Io - secondo Jung- il processo di individuazione culmina nel
prendere dimora in un centro della psiche chiamato sé.
Questo trascendere il particolare, tra gli altri effetti, moltiplica la gioia nel donarsi agli altri. Quando crolla l’illusione della
“separatezza della Vita” emerge una beatitudine che trascende la sfera psicologica.
La sfida consiste dunque nel disporsi, mediante un silenzio ricettivo ,ad accoglieredentro di sé il richiamodi una “Realtà
Prima” che attinta, in spirito di verità epresenza, permetta di effondere pace anchenel mondo circostante.
Chirone ci permette di entrare in contatto con le ferite primordiali che se non 
riconosciute e affrontate possono condizionare la nostra esistenza, fornendo
chiare indicazioni su quelle che sono le principali dinamiche psichiche sviluppate nella primissima infanzia.
La vita diviene feconda solo se siamo in grado di contemplare le nostre ferite, affrontandole fino in fondo e rielaborando
la sofferenza che ci portiamo dietro per riuscire a trasformarle, accettandone l’esistenza. 
Cogliere le indicazioni fornite dalla posizione di Chirone nella carta del cieloè quindi importante per una lettura di tipo
psicologico. Chirone può aiutare a cambiare la prospettiva delle cose, a modificare certi atteggiamenti così da consentire
il percorso nel cammino di crescita psicologica e spirituale.

(5) JagerWilligis, L’onda è il mare, Ed. La Parola, 2004.


La complessità di quest’astro è forse la chiave del suo potere terapeutico: il segno dove si trova Chirone, e gli astri che
gli sono più vicini, indicano in quali ambiti è necessario aver cura di noi e dove abbiamo bisogno di una figura esterna
competente, e in che modo possiamo eventualmente a nostra volta essere maestri e terapeuti. La sua posizione ci parla
di una ferita antica che compresa e trasformata diviene un punto di sviluppo e di forza. Un processo centaurico che non
potrà essere evitato e che necessiterà di creatività , metterà in luce il dolore, i nostri veleni interiori. Alcune di queste
cose saranno personali e avranno a che fare con a nostra storia, altre saranno più grandi della nostra vita e risaliranno
agli antenati o al collettivo.
La Reinhart definisce i Centauri come gli “emissari del regno di Plutone” il Signore dei passaggi terminali, e dunque «gli
impulsi centaurici hanno a che vedere con ciò che è irrisolto dal passato, un passato che preme contro la nostra vita
cosciente alla ricerca di espressione, di guarigione e liberazione». Il processo può impiegare un lungo periodo di
sofferenza prima di arrivare ad una nuova prospettiva. Per un lungo tempo non si potrà tornare al passato (Saturno) né
accogliere il nuovo (Urano), si rimarrà bloccati, si soffrirà molto, il bisogno di rivolgere lo sguardo sempre più all’interno
sarà pressante sino a quando si arriverà al momento in cui sarà necessario mollare, lasciar andare tutto ciò che non è più
necessario, le maschere, i vecchi schemi fino a prendere coscienza del nostro viaggio, della trasformazione e di una
‘nuova prospettiva della mente’. La storia di Chirone sembra parlarci della necessità di perdere l’attaccamento alla
sofferenza, un distacco che richiede tempo , un tempo anche per perdonare e perdonarsi, elaborare il dolore e la rabbia,
accettare le imperfezioni e finalmente andare oltre. Sembra che proprio al termine del ciclo, che prepara al ritorno di
Saturno (intorno ai 58 anni), Chirone si esprima al meglio, consentendo il passaggio dalla condizione di individuo ferito a
quella di guaritore.
Nell’analisi di un oroscopo la casa in cui si trova Chirone sta a indicare ciò che c’è ancora da imparare ma solo dopo aver
assimilato attraverso l’esperienza diretta l’insegnamento di Saturno. La posizione di Chirone nei segni e nelle case alla
nascita è indicativa dell’ambito in cui sarà avvertita maggiormente la ferita primaria e del tipo di lezione che dovrà essere
appresa grazie al processo di elaborazione, accettazione e guarigione.

CONCLUSIONI

Con questo breve viaggio nelle dodici case astrologiche concludo il mio lavoro di ricerca e di ‘esplorazione’ di questo
corpo celeste capace di apportare un contributo importante al potenziale di crescita psicologica e spirituale presente in
ognuno di noi. 
Riconoscere ed accogliere il proprio disagio, trovare il coraggio di chiedere aiuto rappresentano una grande opportunità di
sviluppo per l’individuo, sviluppo che non può realizzarsi a prescindere dal riconoscimento delle proprie responsabilità e
dalla scelta di vivere l’esperienza del viaggio che ci è data su questa terra.
Ogni avvenimento di cui si fa esperienza ha ripercussione su se stessi e sugli altri, ogni squilibrio, ogni ingiustizia ha
implicazioni che toccano l’individuo da vicino e di cui è fondamentale riconoscerne le responsabilità. 
Il destino non è una cosa esterna a noi, ma una forza potente posta nell’ interioritàdi ogni individuo che ha la facoltà di
indirizzare in una direzione o in un’altra nell’esercizio di una scelta personale di cui è necessario imparare ad essere
consapevoli, scelta che non può essere presa sulla base di un criterio che escluda la sofferenza perché proprio da questo
stato, come abbiamo visto descritto nel mito di Chirone, emergono stimoli decisivi di trasformazione.
Concludo con un’immagine proposta in passato dallo psicanalista Aldo Carotenuto che paragonava, per intima assonanza
, la ferita a una feritoia che consente di intravedere la luce oltre la fortezza dell’autoriferimento egoico.In verità ognuno
di noi porta con sé una ferita primordiale difficile da comunicarsi, ma che può tuttavia trasformarsi in feritoia, ovvero può
diventare la matrice del nostro relazionarci con il mondo «Trasformare la ferita in feritoia significa fare del proprio dolore
e della propria mancanza la chiave d’accesso e di soluzione dei nostri dubbi».

BIBLIOGRAFIA

Carotenuto Aldo, Vivere la distanza, Studi Bompiani, 2002.


Fassio Lidia. Chirone e la capacità di curare la ferita,
http://www.astrologiainlinea.it/Astro_Magazine/Articoli/astromagazine_dett_articolo.asp?ID=955 
Crimaldi Paolo. Chirone. Un viaggio dal passato al futuro. Il maestro interiore della saggezza umana e dell’arte della
guarigione, Capone F., 2011
Jager Willigis. L’onda è il mare, Ed. La Parola, 2004.
Reinhart Melanie. Saturno, Chirone e i Centauri, Astrolabio, 2003.

www.eridanoschool.it/articoli/articoli_di_astrologia_eridanoschool.asp?Id=248 3/3

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