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20 Aprile 2013 lezioni di Giorgio Napolitano.

aumento più acuto della condizione di blocco poste


elezioni del 24 25Febbraio. seconda soluzione di continuità, la prima era stata l'elezione di Silvio
Berlusconi nel 1994 nel 2013 non c'era alcun vincitore era una rottura innanzitutto generazionale.
continuavano i meccanismi paralizzanti della democrazia dissociativa dell'intera fase della guerra
fredda. alla rielezione di Napolitano si giunse dopo una sistematica serie di fallimenti dei nomi
proposti dal partito democratico Franco Marini Romano Prodi. Ultimo tentativo fu uno shock che
produsse le dimissioni del candidato premier emerso dalle primarie per Luigi Bersani. Jorge
Napolitano oriento la sua seconda breve presidenza alla ricerca di ciò che assente era stato tuttavia
sistematicamente ricercato nella storia della Repubblica e cioè un intendimento consensuale. il che
comportava la necessità di una revisione dei modi di stare insieme degli italiani. Faticavano a
superare consolidate abitudini: gerarchie pre moderne, tradizioni cetuali se non castali, spirito
corporativo, centri di potere oscuri la rielezione di Napolitano enfatizzava l'esaurimento di tutti i
gruppi dirigenti delle forze che avevano retto il sistema dopo la fine dei soggetti costituenti. rivelava
inoltre lo sbriciolamento dei residui della dimensione culturale consociative. Negli anni precedenti
c'era stata una democrazia dell' alternanza vuota perché prima di un' autentica partecipazione
consensuale: ecco il rifiuto di un reciproco riconoscersi sia a destra che a sinistra e soprattutto nei 5
Stelle ne derivava nell immediato la frantumazione del bipolarismo, che solo 5 anni prima nel 2008
era parso trionfante con la 84% dei voti ai due maggiori schieramenti. era un bipolarismo artificiale si
fondava su larghe alleanze che esaltavano il particolarismo di forze convergenti per conseguire il
risultato ma strutturalmente incapace di stare insieme ottime per vincere nulla per governare.
Faccio brutto del 2013 mostrò illusorietà del tentativo di far sopravvivere le persistenze dei soggetti
costituenti. come già Pertini e einaudi , quando i soggetti costituenti avevano iniziato la loro lunga
agonia, si conferma la funzione propulsiva e decisiva assunto dalla presidenza della Repubblica 2013
effettivo finale della prima fase della vicenda repubblicana. prima e seconda Repubblica insieme
Chiudevano nascita affermazione decomposizione di un sistema di partiti senza che se ne definisce
uno nuovo+ giungeva al capolinea il programma di riforme istituzionali + dimissioni Di Benedetto
16ºelezione di Papa Francesco primo 2013 rivelava la caducità di tutti i progetti rigenerative coltivati
dopo l'assassinio di Aldo Moro: la diagnosi dalla quale essi avevano preso le mosse individuava
essenzialmente nelle istituzioni il punto debole quindi trasferire su di esse peso e oneri delle
crescenti è risolvibile difficoltà dei partiti. 2013 Si produssero i presupposti per la ricostruzione
complessiva del sistema politico era infatti un risultato che riportava ai nastri di partenza tutti gli
schieramenti nessuno aveva effettivamente vinto: si imponevano soluzioni condivise Non fu così.
riprese la via evolutiva. una via evolutiva tutta interna alla forma di governo affermatosi alla
costituente. forma di governo che era parsa a molti ormai obsoleta dopo la conclusione della
solidarietà nazionale. dal 1978 ( secondo la proposta del Psi) era sembrato appetibile e di maggiore
efficacia il suo superamento secondo indicazioni dalla vicenda francese. le 2 diverse vie entro le
quali dopo la seconda guerra mondiale si erano indirizzate Germania e Francia,nel caso italiano
coesistettero. nessuna delle due ebbe la forza di affermarsi ok prevalendo in conclusione la
democrazia dissociativa. 2013 Ora aspettava la nuove generazioni voler indirizzare le riforme entro
la tradizione nata con la costruzione della democrazia italiana o al contrario troncando con essa
spettava soprattutto a esse favorire un' evoluzione istituzionale al interno della quale collocare il
nuovo sistema dei partiti italiani informazione che succedeva a tre che avevano contraddistinto
l'Italia unitaria 1. Ppi ( Unione cattolica post guerra mondiale i partiti presenti già nel 1800) 2.
Fascismo . prima forza di massa che organizzò in modo autoritario politicamente gli italiani tutti. E
solo un eredità avvelenata Riflessosi nel pluralismo asfittico del paese. di quella natura
partecipavano in maggior o minor misura tutte le culture politiche degli italiani 3. Terzo Sistema dei
partiti aveva preso forma durante la resistenza e si era su strutturato nel processo
costituente.cattolici e comunisti. meno rilevante il ruolo di liberali e socialisti egemoni nel pre
fascismo (ppi)n e ora sospesi tra dipendenza e ricerca di autonomia

Efimero eppure decisivo fu il partito d'azione effimero per la sua durata, decisivo in quanto estranea
col sistema dei partiti per la sua natura non ideologica. era il solo a poter disporre di una visione
completamente democratica perché secolarizzata. ciò gli garanti vita oltre la sua stessa esistenza con
una classe dirigente Quebec capacità propositiva fondamentale fino agli anni '70 e poi il radio la
transizione degli anni '90 (foa ciampi) Tema dei partiti intraprese alle origini la via tedesca.
Comportava La revisione di sé e il superamento dei conflitti insormontabili, a piena reciproca
legittimazione delle parti in cui la nazione si era organizzata. tuttavia sin dalla fine degli anni '50, una
indubitabile fisionomia di destra, si guardò al modello francese. enfatizzare l'esecutivo e
ridimensionare i partiti. una democrazia pluralista che è in alzasse invalicabili confini a sinistra.
questo era il suo limite sistemico. infatti questa prospettiva raccolse consensi solo dopo la sconfitta
delle ipotesi consensuale, quando si colorò di sinistra grazie al corso impresso da Craxi. Sopravvisse
al declino politico del leader tanto che l'idea della grande riforma fu nelle corde tanto della
bicamerale di D'Alema quanto della riforma costituzionale firmata da Berlusconi esauritisi i
propositi di mutamento della forma di governo si è tornati a un approccio evolutivo dell'originaria
via della democrazia repubblicana che fin dal momento della scrittura della costituzione si fonda su
un preliminare accordo consensuale. in un paese privo di autentiche esperienze democratiche non
era un approdo agevole Area irrisolto tra la consapevolezza dei modi necessari per raggiungere una
piena condizione europea Ela resistenza di morti arroccati a difesa di un identità italiana il cui senso
profondo consisteva nell'impossibilità di far passare il passato. un vivere insieme eppure
irriducibilmente divisi L'Italia fu affascinata dalle esperienze degli altri paesi europei. esperienze di
democratizzazione che investì l'Europa nel secondo dopoguerra: -De Gasperi via tedesca, e il gruppo
dirigente che gli succedette con il centro sinistra la percorso in modo meno limpida data la volontà di
conciliare l'inclusione con la garanzia del proprio indiscutibile dominio - Sanguinosa della solidarietà
nazionale agevolo il profilarsi della via francese che contrassegna gli anni'80 e la leadership di
Bettino Craxi. Via accolta benevolmente da quanti avevano contrastato la via tedesca. mutare la
forma di governo EA fermare i primati assumere una sicura leadership la la grande riforma
istituzionale fu paradigma dominante anche dopo la fine dei soggetti costituenti perché ritenuta la
soluzione delle frustrate aspirazioni democratiche della vicenda italiana. - a partire dai primi anni '90
i riferimenti mutarono prevalendo il fascino per una sorta di Macedonia delle esperienze europee -
solo dopo le elezioni del due mila 13 si ripresenta la possibilità di perseguire la via tedesca
assecondare la natura evolutiva della forma di governo della costituzione in questo ricostituito
quadro si è riavviata dopo la rielezione di Napolitano la fase di riforma della costituzione e della
legge elettorale il lungo passaggio che dell' esaurimento dei soggetti costituenti giunge alle elezioni
del 2013 è prevalentemente il segno della destra ed era fondato sul non risolto conflitto tra via
tedeschi via francese tra via consensuale e via che confermava la esclusione Il carattere dissociativo
nacque quindi da una duplice difficoltà: quella dei moderati di includere, quella dei democratici di
oltrepassare la dimensione antagonista. Italia liberale era assai diversa da quella repubblicana e
democratica: in mezzo c'era stato il totalitarismo. tuttavia la questione dell' inclusione di tutte le
forze nel sistema non fu risolta né dall' una né dall'altra. il primo caso il fascismo costituì la risposta a
questo blocco nel primo dopoguerra. il secondo dopoguerra una delle due grandi culture di massa la
cattolica si trovò al centro della prima fina costruzione dello Stato democratico. Le forze di sinistra
agevolarono la loro messa ai margini di sinistra agevolarono la loro messa ai margini. La sinistra non
era certo pronta per governare. anche se tutti i partiti di massa eredi e continuatori del partito totale
contenevano tutto e il contrario di tutto, la religione politica era l'elemento condensante e
unificante. in ciascuno di essi dei repubblicani comunisti coabitavano reazionari conservatori
democratici e progressisti

1. L'Italia dopo la guerra mercoledì 8 aprile 2020 09:44 Fascismo interiore albergava nell'animo degli
italiani. ineluttabile tragedia che ne sarebbe derivata . Unificazione nazionale l'immaginario era figlio
dei democratici, il politico Appannaggio dei moderati. una condizione analoga con nuovi
protagonisti si verificò anche nel secondo dopoguerra quando democratici e moderati costituivano
le colonne portanti della costruzione nazionale Italia unita e stata il frutto di uno stretto intreccio tra
questione nazionale e proiezione internazionale ogni mutato equilibrio su quest ultimo piano ha
avuto conseguenze decisive sul primo L'Italia repubblicana di scendeva immediatamente dal disastro
della seconda guerra mondiale, si era conseguita una bruciante sconfitta del paese e delle aspirazioni
che la sua classe dirigente e parte significativa delle masse avevano coltivato con l'esperimento
totalitaria della dittatura fascista. Quest'ultima aveva rappresentato un tentativo di sciogliere i
dilemmi risolti che avevano accompagnatoli farsi dell italia e di dare essa una nuova e se possibile
definitiva sistemazione. La nazionalizzazione delle masse avvenne entro il quadro di una dittatura
fondata sul partito di massa omogeneamente presente su tutto il territorio. parve dotare un paese,
altrimenti disordinato, e una fisionomia adatta alle sfide dei tempi preservandone nel contempo i
modi di essere tradizionali delle classi dirigenti e dell'articolazione gerarchica della società ritenuti
imprescindibili affinché la forza della nazione si affermasse. la nazione poteva così finalmente
aspirare al conseguimento di obiettivi vanamente perseguiti nel vicino passato in Italia: finalmente
riconosciuto il valore in tutte le inespresse potenzialità. la conclusione della seconda guerra
mondiale, disastro militare ed etico, indusse prendere atto di una diversa realtà: -
ridimensionamento dell Europa e quindi dell Italia sul piano mondiale - permanere di una sostanziale
arretratezza del paese, squilibri, difficoltà - fatica necessaria al miglioramento di una simile
condizione -la nazionalizzazione delle masse aveva radicalizzato i contrasti tanto da sfociare nelle
aree meno stagnanti del paese in aperta guerra civile a preservare l'autostima della comunità
nazionale intervenne la resistenza, coniugandosi con miti elaborati dai principali intellettuali italiani.
la resistenza agevolo l'assunzione di una nuova dignità, mettendo tra parentesi la ventennale
dittatura e il vasto consenso del quale aveva beneficiato. questo modo di procedere: rimozione
accompagnato l'orgoglio di sé, comportò naturalmente un prezzo salato: fare del fascismo
un'esperienza che non passava, trasformandolo in qualcosa di sostanzialmente estraneo alla natura,
alla cultura, alla mentalità, all antropologia degli italiani. L'Italia era in frantumi doveva nuovamente
ricostruirsi su basi radicalmente altre rispetto a quelle su cui si era appoggiata alla dittatura. questo
pensava il partito d'azione che vedeva quel passaggio come una guerra civile, un riducibile contrasto
fra due concezioni del vivere insieme entrambe presenti e operanti. invocava un ripensamento
complessivo un assunzione di responsabilità. comportava il bisogno di fare i conti con il pesante
fardello del nazionalismo razzista. Assistenza degli intellettuali liberali sulla somiglianza tra fascismo
e azionismo derivava dall insofferenza per questa proposta azionista . Il partito d'azione rifiutava il
riallacciarsi all'altro ieri come se il fascismo non ci fosse stato. Einaudi scriveva: la commistione di
principi liberisti con principi collettivisti c faceva del partito d'azione nient'altro che una via
neofascista. un altro fascismo sotto il nome di partito d'azione. Einaudi padre liberale convergeva in
questo con il figlio Giulio comunista il partito d'azione fu in effetti il solo partito nuovo del sistema in
formazione. mori precocemente perché era eccentrico rispetto alle condizioni della società italiana
del tempi sebbene sia stato ritenuto al contrario una sopravvivenza del passato. da esso proven di
una classe dirigente che con te ho moltissimo nella Repubblica dei partiti specie, ma non solo, nella
sinistra democratica e nelle forze del movimento operaio. tu questo partito vi è stato fin dalle origini
un appassionato di scorrere che poi sfociato in visione storiografiche differenti se non contrapposte.
Partito d'azione finiva con le apparire un partito apartitico dalla fisionomia pre politica se non
antipolitica così incisivamente restituita dall espressione partito dei fucili sprezzante nei riguardi
dipartiti delle tessere. si profilava così un partito che certo aveva un mood e visione della polis ma
che nel contempo della polis rigettava le forme stesse entro le quali inevitabilmente la vita dei suoi
abitanti si disponeva si organizzava. un antifascismo intimo personale di piccole comunità escludente
il complesso della società. Come se appunto vi fosse un intrinseca impossibilità per l'anti fascismo
esistenziale di nutrire compiutamente l'anti fascismo politico cioè di radicarsi di divenire a
disposizione sentimento atteggiamento condiviso.

Sicché finito il tempi dei partiti dei fucili, tornati i militanti migliori alle abituali occupazioni, il ceto
politico che da quel partito scaturì, altro non era che una somma di individui accomunati dall' aver
vissuto la politica come professione ( parri calamandrei La Malfa foa ) Eppure sembrava che con
"partito dei fucili" si volesse dire che quel partito incarnava la sostanza della moralità impolitica della
resistenza. La dicotomia tra partita dei fucili e partito delle tessere esprimeva efficacemente la
natura altra del partito d'azione rispetto ai partiti ideologici di massa. Specificità del partito d'azione
era nel modo di intendere e concepire il politico, senz'altro privilegiare l’approdo secolarizzato.
attingeva a una visione che tentava di trarre lezione dalle esperienze democratiche sopravvissute tra
le 2 guerre nell occidente euro americano. la politica infatti era qualcosa di più e di diverso rispetto
all élite dirigenti o alle organizzazioni che guidavano. in una società plurale di massa, quale era quella
che si stava faticosamente formando, tutti i soggetti erano mobilitati avevano uguale parola. L
abitare insieme nella città significava realizzare innanzitutto il passaggio delle disposizioni individuali
in patrimonio collettivo. si ke ciò che è decisivo non era il dato ovvio della presenza di motivazioni
etiche nella resistenza ma la loro effettiva trasposizione nella dimensione pubblica divenendo in tal
modo parte fondamentale delle risorse depositate. guardava insomma la cultura politica condivisa,
al di là delle specifiche famiglie politiche. Partito d'azione aveva coscienza dei caratteri fondativi da
imprimere l'Italia di mezzo secolo un sistema completamente democratico. era questo il rimprovero
che i moderati gli rivolgevano. ciò che avrebbe fatto la differenza nel paese produttore del prototipo
dei fascismi: individuare sulla base del dolore e della sofferenza che la conclusione tragica della
dittatura fascista aveva provocato, un'altra dimensione dello stare insieme che però non ho chul
tasse di quell esperienza il senso riuscendo effettivamente a rielaborarla nella sua interezza e nelle
sue connessioni. essi nutrivano la condizione che la caduta della dittatura fascista consentisse una
trasformazione del paese nel segno della rivoluzione democratica. un profondo mutamento dei
paradigmi politici, era indispensabile comprendere preliminarmente cosa fosse accaduto, come
fosse stato possibile, come evitare che potesse ripresentarsi. ne derivava l'assenza di qualsivoglia
mitizzazione del popolo parte del quale era stato riscattato con la resistenza: era lo stesso paese che
aveva attraversato entrambe le esperienze a doversi interrogare su se stesso se voleva
effettivamente mettersi alle spalle il passato. resistenza aveva prodotto di per sé energie morali
preziose, ma non sarebbe stato sufficiente il vissuto di quei 20 mesi può superare appieno l'eredita
del tattile turismo di destra che rispondeva per molti versi a caratteri radicati a culture diffuse.
quello spirito totalitario si annidiava nei tessuti della società italiani Mimetizzava all’interno dei
partiti L'Italia repubblicana fu erede del primo esperimento fascista e insieme produttrice di una
resistenza essa. per quanto compresse rimpicciolita riprodotta secondo logiche Fazionali la
resistenza fu l’indiscusso mito fondante dell Italia repubblicana. Italia condensava le diverse
esperienze tedesca e francese. da un lato era il paese che aveva concepito e proposto il progetto
totalitari di destra nazionalismo razzismo. Dall'altro quei brevi e intensi mesi di guerra partigiana
erano addirittura perso allontanare il passato trasformandolo in qualcosa di sostanzialmente
estraneo alla natura autentica del paese la disposizione a fare i conti pienamente con il proprio
passato collettivo era tuttavia minoritaria anche tra gli antifascisti. una delle sfide che la nazione
doveva affrontare consisteva nella necessaria evoluzione dal totalitarismo alla democrazia pluralista
delle culture degli italiani. cattolici comunisti socialisti raccolse Rho nelle prime elezioni quasi il 75%
dei voti. contenevano al proprio interno visioni variegate opzioni per certi versi anche opposte.
avevano però in comune il volto delle religioni politiche. allora andavano aggiunti i repubblicani ma
anche i nostalgici del recente passato nell uomo qualunque. ad aspirare ha una piena dimensione
democratica inclusiva, come andava contrassegnando l'occidente,erano quindi minoranze
disseminate nelle diverse formazioni antifascismi e resistenze dovettero necessariamente convivere
facevano riferimento alle 2:00 società divise in modo irreversibile, la dimensione bipolare a
formatasi dopo la conclusione della guerra antifascismo e resistenza erano però il vissuto
accomunante di tutti i soggetti costituenti. La vulgata resistenziale Altro non era che l'indispensabile
racconto per dare legittimità e senso nuovo allo stare insieme degli italiani. funzionò fino a quando
quella condizione fu ipostatizzata cioè individuata come realtà a sé stante. Sì il suo momento
culminante furono gli anni '70. entrò in crisi quando il riconoscimento consensuale andò in frantumi.
di qui prese avvio non una semplice revisione interpretativa ma uno stacco decisivo una aspirazione
a costruire un altro racconto. legato all’impossibilità di parti rilevanti e consistenti della nazione e
delle sue classi dirigenti di fare i conti con il proprio passato. Nuova narrazione del nesso fra passato
e presente anche per il fatto che il fascismo era stato espunto dalla narrazione della nazione. La
resistenza fu una terribile e preliminare contesa per il diritto alla convivenza pluralistica alla pari
dignità alla democrazia.

nell'esperimento del fascismo era ben presente un aspetto fondamentale del totalitarismo: una
costruzione che affermava una sola legittima coabitazione possibile in una società e includeva
soltanto quanti si identificavano con essa per convinzione o per opportunità. escludeva però tutti gli
altri ritenuti nemici da abbattere o ostacoli da eliminare, le minoranze etniche agli ebrei dagli
oppositori dichiaratagli omosessuali rivelati. Gli ammessi alla nuova Italia si disponevano comunque
al suo interno secondo una delle parole formative della dittatura: gerarchia. non la circolazione dell'
elite, non non la pari opportunità delle condizioni di partenza, ma il desiderio così largamente
accomunante di un mondo in cui le posizioni fossero, se non pre assegnate, garantite una volta
conseguite stabilizzate Con la caduta della dittatura fascista la risposta furono le 2:00 alternative: il
paradigma democratico liberale e quello comunista. Imbrigliare quest'ultimo nel primo fu il nodo
decisivo dei decenni successivi enfasi posta sulla comunanza antifascista dei soggetti costituenti
L'approdo al pluralismo non era scontato per nessuna delle culture politiche che si affermarono. si
ripresentarono quelle sorte nell Italia liberale, la sola eccezione prodotta dalla resistenza il partito
d’azione fini d esistere ancor prima della nascita della Repubblica. È Poco plausibile attribuire al
comitato di liberazione nazionale l'origine della cosiddetta partitocrazia italiana, la affermarsi dello
Stato dei partiti. si trattò di un processo comune a tutta l'Europa, e nel caso italiano non poteva non
avere strette connessioni con il passato prossimo fondato sul partito unico. il comitato di liberazione
nazionale fu semplicemente il luogo nel quale si consumò il primo decisivo conflitto tra 2 diverse
ipotesi: il progetto dei partiti ideologici di massa e il programma pienamente secolarizzato degli
azionisti. la stabilizzazione postbellica si delinea ho con la svolta di Salerno. Densa di senso sia sul
piano interno sia rispetto alla collocazione italiana nel nuovo assetto internazionale La cosiddetta
"svolta di Salerno", avvenuta nell'aprile del 1944, prende il nome da una iniziativa di Palmiro
Togliatti, su impulso dell'UnioneSovietica, finalizzata a trovare un compromesso tra partiti
antifascisti, monarchia e Badoglio, che consentisse la formazione di un governo di unità nazionale al
quale partecipassero i rappresentanti di tutte le forze politiche presenti nel Comitato di Liberazione
Nazionale, accantonando quindi temporaneamente la questione istituzionale. L'iniziativa si concluse
con l'accettazione di una mediazione di Enrico De Nicola concernente il trasferimento di tutte le
funzioni ad Umberto di Savoia, quale Luogotenente del Regno e l'indizione di una consultazione
elettorale per un’assemblea Costituente e la scelta della forma dello Stato solo al termine della
guerra. Nel secondo dopoguerra la svolta di Salerno creerà non pochi problemi alla tesi unitarista del
Fronte popolare. Alcuni tra i socialisti massimalisti del PSI rinfacciavano infatti a Togliatti ed al PCI di
essere venuti a patti con la monarchia e con il potere democratico, e quindi di essersi resi
impuri.[senza fonte] L'apparente successo Conseguito nel 1945 con la nomina di parri la presidente
del consiglio anticipava soltanto la morte del partito d’azione Ciascuno Dei soggetti costituenti ebbe
miti riti simboli una liturgia cadenzata da uno specifico calendario distinto dalle feste nazionali delle
quali ciascuno di essi fornire una propria interpretazione. Un coro polifonico accomunato dalle
origini totali, religiose Costruirono però un passaggio indispensabile della secolarizzazione della
politica.

ale riferimento sulla costituzione, sul costume democratico, nelle libertà. poi dal 1978 fu Bobbio a
intervenire sui medesimi temi. nel ventennio che stava in mezzo esplose la azionismo come metodo
politico capace di irradiare le fondamenta della democrazia in costruzione e di esercitare un'
influenza profonda su idea e pratica della sinistra. offrì una lezione di metodo riformatore. la via
italiana alla democrazia coincise quindi con la piena matura esistenza delle forme organizzative
assunte dalle culture politiche sorte lungo l'ultimo trentennio dell Italia prefascista. realizzava
appieno il partito delle tessere, cioè il partito di massa dotato di struttura cultura elite, così come
avveniva in tutt’Europa. non poteva prescindere dall' eredità del recente passato tutta l'Italia. fu
questa una delle più significative e meno considerate continuità e nel contempo discontinuità con il
prima: sia per la gestione dell’Eredita il omogenea e penetrante presenza del partito nazionale
fascista ( il primo partito che a ogni parrocchia fece corrisponderà una sezione) sia per lo sviluppo
che dava alle prime timide manifestazioni dei decenni liberale. alle origini della Repubblica e nel
comitato di liberazione nazionale vi erano tre strategie corrispondenti ad altrettanti visioni: • Partito
d'azione indicava una via alla democrazia che cancellasse ogni traccia del fascismo facendo
interamente i conti con esso. una soluzione di continuità. pieno accoglimento dei mutamenti
culturali delle sinistre occidentali di fronte alla crisi del paradigma liberale. Seppellimento delle
esperienze di totalitaria, poteva succedere una dimensione secolarizzata del politico a queste
ipotesi si oppose senz'altro la cultura politica che ritenne è possibile e auspicabile il" che cosa
stavamo dicendo": dc e pci • Pci: Forza possente che assumeva pienamente connotati del partito di
massa totale, preoccupava innanzitutto dell'organizzazione dotando le masse popolari italiane io
uno strumento senza eguali. Poteva inoltre rivendicare un fondamentale ruolo nazionale anche per il
predominante ruolo nella resistenza, collaborando così alla fissazione di un confine rigoroso tra i
ristretti ceti che del fascismo si erano nutriti e mi larghi settori sottomessi della società ritenuti
vittime del fascismo. e sicché quando si esaurirono i soggetti costituenti per porre sotto accusa il PCI
fu sufficiente attaccare la resistenza. Partito d'azione democrazia cristiana E PCi erano le forze che
condensavano le diverse modalità pensate per la fuoriuscita dai fascismi e dalla guerra: • l'ansia
rinnovatrice della resistenza con un tentativo di assumere la comprensione del passato • la
separazione netta tra una minoranza responsabile del fascismo e la grande maggioranza estranea
del popolo italiano • lo speculare abbraccio di un modello alternativo ben piantato nell esperienza
storica queste visioni connotarono il paese e rispondevano a pulsioni profonde a progetti di vita da
perfezionare da perseguire da conseguire la azionismo, nonostante, o forse a ragione, della morte in
fasce della sua forma partito, attraversò tuttala vicenda repubblicana. Su questo profilo L' aura che
nelle diverse stagioni accompagnò i suoi politici e intellettuali, anche la furia demolitrice nei suoi
confronti, erano entrambe spia dell'impossibilità di I. Ma proprio questo risultato elettorale
manifestò un dissidio irrisolvibile sulla visione del partito e del suo coabitare con gli altri: pulsioni
unitarie a sinistra o o rifiuto dell alleanza con i comunisti. un' incertezza circa la visione della società.
Vi i socialisti non condizionarono le ipotesi prevalenti pur prendendone parte, e derivòuna continua
insoddisfazione, e mi ha chiamato partito inquieto, carattere che sembrò in via disperamento
soltanto alcuni decenni dopò con la segreteria di Craxi Nenni ministro incarnò anche fisicamente
l'inizio dell'era della democrazia non solo in quanto procedure ma anche come riconoscimento
dell'esistenza di uguali opportunità per tutti indipendentemente dalla nascita delle condizioni sociali.
Paradigma antifascista e compromesso storico della costituente Generale ri affermarmi del
costituzionalismo in Europa nel secondo dopoguerra In Italia avvenne qualcosa di più: la prima
effettiva esperienza di condivisione democratica, da molti desiderata da altrettanti temuta. fu una
Rifondazione dello Stato e della convivenza. Processo costituente fu un fatto generalizzato nella
parte d'europa che era stata attraversata dai fascismi, divenne passaggio inevitabile e
simbolicamente decisivo della costruzione dei sistemi democratici non era affatto possibile tornare
indietro. era il passato prossimo con l'esaurimento di ogni forza propulsiva dell Italia liberale e la
prevalenza della dittatura ad avere imposto quel salto. la redazione della costituzione Fu insieme con
la Repubblica la autentica innovazione la soluzione di continuità della vicenda unitaria. non solo era
la prima volta ma la nuova tavola scritta dai costituenti era un atto di Fondazione della cittadinanza
nutrita per la prima volta di una sostanza completamente democratica. le critiche EI progetti di
revisione radicali sono stati destinati tutti alla sconfitta proprio per questa natura di fondamenta
democratiche che non avevano precedenti perché tenuta ai margini dell unificazione nazionale. la
costituzione acquistava un significato ulteriore rispetto alla definizione dei valori e delle regole: era
infatti la premessa allo scioglimento degli insuperabili conflitti che avevano alimentato il passato. Si
rinnovavano per via evolutiva Office aspetti fondanti della costituzione formale e della costituzione
materiale del periodo liberale -Il primo pieno formale riconoscimento del sistema parlamentare:
enfatizzava la necessità della condivisione dei mutamenti, condizionava la revisione preservano la
sostanza quindi entro la logica degli emendamenti. non uno stravolgimento dell impianto che ne
mutasse la natura mal adeguamento alle inedite necessità dei tempi. una logica fondativa. Un inizio
su basi nuove dellaconvivenza nazionale, la premessa del patriottismo. la logica del patto
costituzionale ammette indubbiamente modifiche, e stata capace di evolvere adattarsi alle
condizioni storiche politiche e culturali economiche. Tutti coloro che non rimpiangevano il passato
unitario avvertirono la costituzione come proprie intravedendovi tracce della propria sensibilità. un
inizio autentico, un compromesso di fatto che va al di sopra delle volontà dei singoli. Prima parte:
tavola valoriale con i diritti di libertà politici e sociali. generale intesa tra sinistra e cattolici parevano
precetti morali definizioni propositi camuffati da norme giuridiche e norme giuridiche non sono, si
sarebbero potuto collocare in un preambolo. Articolo di apertura: rep dei lavoratori (comunisti e
socialisti) respinto, Matrimonio: introdotta l'indissolubilità, imbarazzo di togliatti che si astiene (ma
poi in un secondo momento cancellato Seconda parte: intesa fra cattolici e laici democratici
Fondamenta della forma di governo parlamentare, decentramento regionale, corte costituzionale Le
sinistre erano per il monocameralismo. Lamentava la tendenza a limitare correggere bilanciare
l’azione popolare, suona come sfiducia nel popolo e nei suoi organi rappresentativi, la tendenza
alimitare l'azione delle istanze democratiche a frenarla a disperderla nel tempo. Nenni: i check and
balances altro non erano che il vizio segreto di questa costituzione. Sfiducia nel popolo paura del
popolo e qualche volta terrore del popolo. Pertanto il compromesso sulla seconda parte della
costituzione segui la prima eliminare intesa stabilitasi tra laici e cattolici, salvo gli Azionisti e
sembrano ancora testimoniare che un'altra via sarebbe stata possibile. questo accordo
sottintendeva la convinzione che fosse già interiormente compiuto l'approdo democratico pluralista
. Come se fosse agevole superare la storica frattura che riemergeva tra forze storicamente anti
sistema alcune delle quali ora non solo entrarono a far parte dell'area della legittimità, ma
assumevano la guida della democrazia in costruzione, e le altre la cui immissione nella
rappresentanza guida della democrazia in costruzione, tutte però tutte però, ed era la novità, si
erano vincolate con il patto costituzionale calamandrei ritenne la costituzione tripartitica, di
compromesso, molto aderente alle contingenze politiche dell' oggi e del prossimo domani e per
questo poco lungimirante. Il Sentire politico be un paese sconfitto dominato e lacerato dalle illusioni
perdute avvertiva il bisogno d una tregua quale fu quella stabilita con la costituzione che forse
rendeva meno forte esecutivo ma valorizzava lo scopo di preservare l'unità di darsi una coesistenza
consensuale. il patto fondativo era un punto di partenza e cui pilastri erano due forze che
apparivano estranei e che invece avevano i caratteri necessari per proiettare il nazionale in una
dimensione internazionale (erano rassicuranti, limitavano la paura di quel momento storico)
calamandrei disse che la costituzione non era l'epilogo di una rivoluzione già fatta ma il preludio di
un di una rivoluzione nel senso giuridico e legalitario ancora da fare. i contra enti non concordavano
sugli scopi sulle mete sul ritmo e questa rivoluzione. giudizio fortemente critico verso ciò che era
avvenuto in sede di costituente inconsapevolmente fotografava la realtà dell'Italia di metà secolo
nella quale la costituzione assunse anche il profilo di un programma da realizzare progressivamente.
era così innovativo che la Corte costituzionale entro in funzione nel 1956 il consiglio superiore della
magistratura nel 1958 regioni a statuto ordinario il consiglio superiore della magistratura nel 1958 ,
regioni a statuto ordinario e referendum abrogativo nel 1970 E fin dal 1953 in concomitanza con
l'approvazione della legge elettorale con premi di maggioranza dell’Ultimo governo centrista di De
Gasperi si diffusero ipotesi di una sua possibile revisione. ma il sistema democratico esige che i
poteri devono cooperare ad affermare il sistema a difendere il sistema voluto dal popolo italiano E
ogni sabotaggio a questo coordinamento e contro lo spirito della costituzione. l'obiettivo a
cooperare rimase frustrato nella sua realizzazione sullo sfondo della vita costituzionale almeno tutte
le volte in cui il riconoscimento consensuale fu ostacolato la approccio consensuale parve
solidificarsi a partire dal centro sinistra da quanti erano convinti che fosse possibile operare la
revisione dei partiti e che la costituzione fosse insieme emendabile e punto dipartenza a carattere
includente. Via che assumeva la costituzione come il fondamentale punto dipartenza della vita
nazionale democratica e mirava punto ha una sua maggiore fifa efficienza ha un suo miglioramento.
la costituzione pertanto sulla prima effettiva via italiana alla democrazia un paese giunto soltanto a
metà del 19 esimo secolo all unificazione con il concorso di forze contrapposte aveva dato vita a un
incompiuto sistema liberale che non potevo non bolle evolvere in piena e riuscita convivenza
democratica pluralista la Repubblica e la costituzione ereditavano una socializzazione politica
consumatasi lungo il ventennio fascista la costituzione a metà secolo fu l'effetto quindi di ciò che i
nuovi gruppi dirigenti democratici erano riusciti a realizzare e rispetto al quale avevano fallito i
liberali: la piena includente evoluzione

democratica pluralista ancorché in computer. l'affermazione della democrazia parlamentare costituì


la conclusione a vantaggio dei rappresentanti del popolo di un risolta tensione che aveva segnato
l'Italia liberale proprio la configurazione della presidenza della Repubblica era paradigmatica di
questa evoluzione. Proprio la presidenza della Repubblica a nel complesso operato come una
salvaguardia rispetto a divergenze non veramente frutto del fisiologico conflitto tra diversi ma per
lunghi tratti espressione di un irriducibile contrasto dei modelli politici culturali antropologici a
fondamento della democrazia dissociativa che sfo ciò nella morte della Repubblica dei partiti. non a
caso l'evidente disco tinita si manifesto con la presidenza di Sandro Pertini unica effettiva
realizzazione dell'incontro consensuale preliminare all evoluzione italiana il compromesso storico
alla base della costituzione ancor prima e una scelta era una necessità indispensabile per la stessa
possibilità di costruire un sistema democratico e ad avere un ruolo propulsivo nell individuarne
caratteri e contenuti furono essenzialmente le culture politiche dei partiti di massa tenute ai margini
dell Italia liberale di quel compromesso storico forno parte anche i liberali e gli azionisti

l'intensione diffusa depor su un piano quanto meno lacerante possibile passato e presente. In questa
cornice il fascismo assumeva il volto di una parentesi da chiudere quanto prima, di una malattia
fulminea ma temporanea, che nulla aveva intaccato della solida costruzione precedente del paese
Italia liberale aveva conosciuto un sistema parlamentare progressivamente affermatosi nella prassi
ma poi avvizzitosi per non essere riuscito a oltrepassare la natura oligarchica, alla fine muori per il
prevalere della dittatura aveva prodotto una lenta e accidentata formazione di un sistema dei partiti
che ebbe fin dalle origini evidenti caratteri anti sistema ( Furono gli esclusi a organizzarsi EI partiti
divennero strumenti di integrazione negativa) In Europa si profilo così una condizione peculiare
dell'Italia: una soluzione originale e nuova alla partecipazione politica. A evitare la legittimazione
plurale ma non ignoro la questione un esperimento democratico solo in quanto integrava le parti a
patto tuttavia che si manifestassero volenti o nolenti sintoni che con la rappresentazione della
nazione promossa dal capo e dal suo partito Nel resto dell’Europa le alternative prevalsero soltanto
dopò mutamenti istituzionale quale premessa di esperienze democratiche inclusive, che si
prefiggevano l'integrazione positiva dei diversi Democrazia pluralista é cosa assolutamente altra
rispetto all integrazione delle masse dentro la dimensione totalitaria (fascismo). questo tratto del
recente passato era una delle basi del nuovo sistema democratica la transizione dalla dittatura alla
democrazia con la piena legittimazione di tutte le culture politiche presenti nel paese si chiuse nel
maggio 1947. vennero allora meno gli esecutivi espressi unitariamente dall antifascismo quel
passaggio coincise con il precisarsi del nuovo ordine mondiale che si andava formando 1947 il
viaggio di De Gasperi negli Stati Uniti scissione socialista a cui era seguito drastico
ridimensionamento delle sinistre nel governo Strage di portella della ginestra: Esclusione
permanente per il PCI transitoria per il Psi dal governo Costituita COMINFORM organizzazione
composta dai partiti comunisti al potere nell Europa orientale e dai due maggiori dell occidente
partito comunista francese italiano Quindi la Repubblica dei partiti. la sua caratteristica di fondo fu
la demarcazione netta tra aree della rappresentanza e area della legittimità . a questo contribuì la
connessione con l'internazionale nella fase iniziale della guerra fredda Tuttavia, a precisare i
caratteri del nuovo sistema dei partiti sottostavano anche le fratture non ricomposte Dello Stato
unitario. confermavano radicamenti culturali E antropologici che parevan rendere eccezionale e
rivoluzionario il conseguimento di obiettivi coerenti con la costituzione il governo di unità nazionale
coincise in Italia con l'apparente piena legittimazione di tutte le culture politiche antifasciste. non a
caso il governo parri durò solo lo spazio di un mattino Alle Rinate forze espulse dalla vita pubblica
nel 1922 e alle nuove si aggiunsero gli orfani della dittatura con la fine dei governi di unità nazionale
si definì un sistema politico nel quale ragioni interne e internazionali alimentavano una nuova
separazione: erano infatti esclusi i nuovi Rossi che esprimevano una duplice lealtà: al blocco ideale e
geopolitico qui facevano riferimento e alla costituzione nella quale erano autori EI nuovi neri e eredi
del recente passato, che dell'Italia repubblicana erano all opposizione in via di principio Ciò favori il
perpetuarsi di una costante: la presenza di un soggetto legittimante perennemente al governo e
quindi egemone. che fu tale anche sul piano culturale almeno fino al esplosione bella rivoluzione
culturale che precedette e accompagnò la globalizzazione l'evento simbolicamente più denso della
prospettiva democratica e delle difficoltà che l’accompagnavano fu l'ascesa di Pietro Nenni al
governo. il partito socialista era stato lo strumento più rilevante dagli anni '90 dell'Ottocento dei
processi di democratizzazione e di socializzazione politica delle masse popolari. un prototipo al quale
dovettero qualcosa tutti i partiti di massa. ne era derivato un radicamento profondo il resistente
insediamento socialista poteva contare solo su se stesso privo com'era di effettivi riferimenti
internazionali a maggior ragione la sua consistente presenza nella società italiana andava investita
hai fatto fruttare.come e con chi era il dilemma decisivo che Nenni manifesto con molta efficacia egli
seppe quindi rappresentare con una forza simbolica che non aveva eguali l'acquisizione della piena
dignità umana quale prerequisito indispensabile di un sistema democratico. e anche i primi atti da lui
promossa si mossero in questa direzione: abolizione del titolo di eccellenza esprimeva il gusto
diffuso della servire e dell' asservimento. Eppure La prima esperienza governativa di Nenni e dei
socialisti con i suoi tentativi di contrastare l’avvento della democrazia dissociativa, durò solo il
tempio dell unità nazionale dovettero trascorrere più di sei anni prima che si potesse prospettare la
remota ipotesi di un loro ingresso nell area della legittimità e oltre 16 prima che si realizzasse. a
ridimensionare i socialisti fu proprio la fisionomia assunta dalla democrazia italiana il dilemma del
partito socialista non consisteva più sull'orientamento della nave ma sull identificazione del porto a
cui approdare: i socialismo coniugato con la democrazia pluralista oppure il socialismo in via di
realizzazione nella parte orientale del vecchio continente ciò che non avevano in mano era la
possibilità deve fare un autonomo progetto, erano pertanto dipendenti lungo tutta la democrazia
dissociativa dagli altri attori più adatti a combattere quella sottile guerra di religione che sotto forma
politica accompagna il farsi della modernità italiana novecentesca il riformismo dei socialdemocratici
si è espresso sul piano delle inchieste parlamentari per conoscere le effettive condizioni sociali del
paese. la cosiddetta politik da bord che si compì con il fronte democratico popolare dai socialisti
fortemente voluto ma in cui poi furono obbligati ha un ruolo complementare rispetto al partito
comunista 1947 scissione di palazzo Barberini il partito socialista si divide in due, i socialismi italiani
erano quindi indeboliti e fragili. la scissione era un rapporto stretto con la guerra fredda e con il suo
volto di conflitto religioso. i Maggiore rifugi in questo conflitto furono la tradizione della chiesa
cattolica e il partito comunista, forza a essa speculare le culture politiche apparvero profondamente
trasformate rispetto all ultimo quarantennio liberale nel corso del quale si erano organizzate. si
strutturano in partiti ideologici di massa. ai partiti se deriva informa volontaria e partecipativa. quel
sistema organizzò il primo raccogliersi politico democratico floralista degli italiani e sopravvisse fino
alla fine degli anni '80 quando lo sbriciolamento del blocco sovietico rivelo che si erano consumati.
mi derivò una democrazia dissociativa, un sistema plurale nel quale tuttavia il maggior partito era
condannato ho premiato col governo e l'altro costretto perennemente all opposizione. con l
eccezione consensuale e il 76 79 a caratterizzare la democrazia dissociativa l apparente radicale
incompatibilità dei modelli di società propugnati dagli opposti schieramenti nonché la conseguente
sfiducia reciproca. ciò si traduce va infissi e non modificabili ruoli delle maggiori forze di governo e di
opposizione che escludeva la possibilità d’alternanza e pareva eternare i ruoli era assente un'intesa
preludente, dope la costituzione, a una convivenza condivisa in virtù di quel vuoto, del reciproca
indisponibilità a regolare la coabitazione, non si completa ho neppure il disegno istituzionale della
Repubblica rivelatasi impercorribile la via consensuale si consolidò l'alternativa consociativa Il
consociativismo è una forma di governo che garantisce una rappresentanza politica ai diversi gruppi
sociali che compongono un paese profondamente diviso. Viene spesso adottato per gestire i conflitti
interni che sorgono in comunità nazionali profondamente divise per ragioni storiche, etniche o
religiose. Le basi nazionali e internazionali della democrazia repubblicana la democrazia dissociativa
ebbe legittimazione dalle elezioni del 18 Aprile 48 Quando lo schieramento filo occidentale era corse
oltre il 62% dei voti alla camera, mentre il fronte si fermò al 31%. necessità di definire i confini fra
lecito e illecito, attentato a Togliatti all'uscita da Montecitorio parve la conferma dell' intento dei
governi di eliminare l'opposizione. Costituì uno dei momenti di massimo allarme circa le vere
intenzioni del PCI, percepito come sospeso tra accettazione delle istituzioni rappresentative e intenti
insurrezionali. ma il pc si mostrava alieno all'avventura mirava ad irrobustire il proprio insediamento
in attesa delle condizioni internazionali e interne che avrebbero reso inevitabile la successione e
socialista questa la duplice dimensione del PC: proponeva un approdo ideale ai modelli di
democrazia popolare nel quadro della valorizzazione della pratica democratica costituzionale la
coalizione centrista guidata da De Gasperi governò fino al 1953, manifest ho fin dalle origini aspetti
qualificanti : la dialettica era tutta interna alla maggioranza, come dimostrò il succedersi di diversi
governi o per esigenze interne dei partiti o perdi sensi sul programma in quegli anni i partiti
operarono come pedagoghi in una condizione di tensione che non rendeva possibile la democrazia
istituzionale, tesa a valorizzare la democrazia come procedura Consentire il mantenimento di un'
adulta presenza parlamentare nella gestione degli aiuti del piano Marshall il perimetro democratico
era definito da un particolare modo di intendere i rapporti tra maggioranza e opposizione. rigidi
confini per rappresentanza e legittimità una versione italiana di democrazia protetta. la democrazia
protetta si fondava in Italia sul presupposto del riconoscimento pieno della rappresentanza. il partito
comunista ritenuto avversario del sistema democratico in formazione era stato con le altre culture
autore della definizione delle sue regole. Bisognava isolarlo con una sorta di cordone sanitario,
giustificandolo con il ipotetica presenza al suo interno di una struttura paramilitare o con la visione
avversa alla democrazia. andava costretto al rispetta delle regole e ricondotto nel sistema. De
Gasperi non mise mai in discussione la presenza del PC nell'area della rappresentanza e Contrastò le
sollecitazioni a soluzioni drastiche ed escludenti. Per le sinistra all opposizione invece, la democrazia
protetta era confini rigidi di esclusione, che ai militanti comunisti e socialisti Barbara invia di
innalzamento nei giorni infuocati dell'attentato a Togliatti. in De Gasperi e nella classe dirigente di
matrice popolare era vivo il trauma dell avvento del fascismo, mai come in questa fase Si manifesto
l'ossessione sul rischio che si ripetesse questa volta da sinistra il medesimo comportamento. per
contro a sinistra il modo col quale i governi democristiani intendevano indirizzare il nuovo corso
dell’Italia si voleva connettere entro sentieri restaurativi il contrasto verteva su tutto: come inserire
il paese nella nuova realtà internazionale Determinazione di De Gasperi nel voler essere presenti a
pieno titolo nell alleanza militare informazione raggiungimento dell' autonomia dello Stato della
chiesa, la quale concepì va Italia come una sorta di grande giardino interno entro cui esercitare
influenza pressione orientamento di questo dissidio tra partito cattolico e gerarchie ecclesiastiche fu
rivelatrice nel 1952 l'operazione Sturzo avversata da De Gasperi Quell’alleanza elettorale con l’MSI e
i monarchici non s’aveva da fare. Sono passati cinquant’anni dal fallimento dell’«Operazione
Sturzo», il tentativo di creare una lega elettorale anticomunista che superasse la Democrazia
Cristiana per evitare che il PCI conquistasse il Campidoglio e governasse la capitale della cristianità:
un’operazione che avrebbe messo in discussione l’unità politica dei cattolici attorno alla DC. L
approdo pluralista di De Gasperi fu anche alle origini della sua volontà di proseguire l'alleanza di
governo coi partiti laici. era anche una forma di resistenza alle richieste totali o integrali del mondo
cattolico che insisteva sulla necessità di reprimere e di contenere la libera espressione delle
minoranze religiose fu quindi questo il sentiero entro il quale si indirizza all azione di governo di De
Gasperi. una separazione netta tra area della rappresentanza e area della legittimità, strettamente
connessa con la realtà bipolare dell’Europa e con l'eredita della storia e delle lacerazioni interne.

1948 Elezione di Einaudi. operò perché le basi della ricostruzione economica rassicurasse ro i settori
spaventati del nuovo passaggio democratico il capo dello Stato come lo intese Einaudi e come fu
percepito dai suoi successori era un meccanismo fondamentale della complessa macchina del
sistema costituzionale. ne assicurava il funzionamento equando si inceppava, si attivava per
rimetterlo in moto Italia democratica si interrogava sul posto da occupare dopo la co sconfitta. non
pagò significativi prezzo in termini territoriali. it la perdita delle colonie segnò la definitiva crisi dei
nazionalismo classico. L'Italia usciva drasticamente ridimensionata rispetto alle ambizioni coltivate
nel primo quarantennio del secolo. nella nuova condizione internazionale il paese acquisì una nuova
rilevanza per il suo essere frontiera tra gli schieramenti adesione alla nato di un paese che soltanto
nel 1955 sarebbe stato ammesso all Onu: conteneva insieme la netta opzione per il pluralismo
politico e culturale, per un economia di mercato regolata, per il sistema rappresentativo, per una
prospettiva evolutiva. In altre parole era un aspetto del più generale integrazione del nel mondo
euro americano, che l'Italia aveva avviato con la costituzione e con la presenza nel piano Marshall.
Incontro con il Papa e con la chiesa poteva essere visto in questo contesto: essere parte della
comunità occidentale con le sue libertà con i suoi diritti con il sistema di welfare informazione così si
comprendono anche le misure di carattere strutturale dei governi De Gasperi: riforma agraria la
cassa del 12pm il piano sulla casa la riforma fiscale la liberalizzazione degli scambi la nascita del eni:
da questo punto di vista il periodo degasperiano appare di raro respiro riformatore rispetto alle
future realizzazioni della Repubblica dei partiti quell azione Di governo operava in una realtà assai
complicata: guerra fredda interna, indebolimento del movimento dei lavoratori con la scissione della
Cgil unitaria, accentuazione di tradizioni autoritarie, rimanevano fuori dalle fabbriche e degli uffici
diritti e doveri democratici fu anche per questo un periodo straordinariamente fervido creativo.
L'Italia si muoveva pensavo rifletteva crea il cinema la letteratura musica arti architettura design
teatro il paese fino a 15 anni prima autarchico ora di elogiava sempre più con il mondo non
esportava importava solo beni materiali ma idee esperienze Un paese contrapposto in apparenza
nelle appartenenze e nei riferimenti ideali condivideva in verità giusti mentalità attitudini. questa
comunanza si espresse nella cultura di massa e in particolare nella musica leggera il paese si do di un
rito lieve il Festival di Sanremo cui affidò il racconto di sé dei propri turbamenti irrisolti nella
difficoltà di far passare il il passato. Pochi anni dopo quando la ricostruzione il termino, si apriranno
nuovi orizzonti diverse prospettive, il pluralismo divenne realtà anche nei giusti popolari. Ancora nel
1956 un referendum del settimanale dei giovani comunisti mostrava che le canzoni di Sanremo di
quegli anni incontravano tra essi lo stesso gradimento dell'altro pubblico Il senso della democrazia
protetta nella dimensione europea tutto la operare di De Gasperi si comprende nell obiettivo degli
inserimento pieno dell'Italia nelle democrazie occidentali, e significava anche tensione e mutamento
ai fini una società più libera nemmeno ingiusta costante ricerca della collaborazione con le forze del
centro e della sinistra democratica la dc si percepiva come la forza che unificava e rassicurava ceti
popolari medi borghesi La nuovissima costruzione democratica italiana giocava a sinistra il suo
destino: a sinistra erano le componenti della società italiana storicamente escluse, a vario titolo
ritenute un pericolo minaccioso da contenere non regge la equiparazione tra destra post fascista e
sinistra di opposizione, entrambe escluse dall'area della legittimità la destra lo era in virtù del ruolo
dominante assunto tra gli anni '20 e gli anni '40. l'esser ai margini era legittima difesa i comunisti
erano in occidente forze consistenti in pochi paesi. In Italia raccoglievano parti rilevanti degli
emarginati dal processo unitario, diedero forma a una famiglia politica che deriva a tutte le
sensibilità. Accanto a nomi provenienti da eminenti famiglie borghesi della tradizione liberale
democratica né affioravano altri di origine popolare e operaio. il partito era stato l'elemento decisivo
della loro emancipazione. anche la costruzione organizzativa del partito socialista, dopo la scissione,
sì indirizzo sul modello comunista. era però l'insieme dei partiti a contenere forza emancipatrice.
era uno strumento di dinamismo e promozione sociale, offrivano in questa fase un modello di
selezione democratica dell' elite, attingevano ai diversi ceti sociali indifferenti alle appartenenze di
origine e quindi in grado di ampliare i gruppi dirigenti del paese

Gli inizi degli anni '50 la sinistra era vista come una forza nazionale che guardava un altro sistema.
Furono anni difficili dominati dalla fissazione di uno spazio democratico stabilito dall esecutivo per
timore appunto di una deriva anti sistema dell'opposizione di sinistra, la quale spiazzava
accompagnando il sostegno alle iniziative filo sovietiche, con L incanalare militanti e simpatizzanti
nell’uso degli strumenti della costituzione. come superare questo sconto? come oltrepassare gli
aspetti blindati che la democrazia italiana conteneva e che contribuivano a esacerbare gli animi?
questioni decisive che si pose De Gasperi, nel tentare di costruire una via autoctona alla democrazia
protetta attingendo agli sviluppi di Francia e Germania. dalla Francia assunse la legge elettorale
fondata sugli apparentamenti, favorire il successo della destra monarchico e fascista nel sud e della
coalizione centrista in gran parte del nord durante e amministrative del 52. dopò la prova superata
degli amministrativi si pensò di modificare la legge elettorale per le politiche. un simile mutamento e
dopo una sola legislatura si fondava su un analisi assai preoccupata sulla stabilità del sistema, tanto
da ritenere possibile il superamento dell accordo consensuale sulle regole. Tuttavia sgradito l
ampiezza dei premi ai partiti apparentati: ho il 50+1 dei voti ci si assicurava il65% dei seggi. si
avvicinava pericolosamente alla maggioranza dei 2/3 necessaria per modificare la costituzione senza
dover passare per il referendum confermativo. il premio molto alto era teso a garantire la
maggioranza assoluta alla DC, i partiti laici erano destinati a non raggiungere il 10 per 100. Il premio
era finalizzato a formare maggioranza quanto più omogenee nelle due camere, ma anche a creare
attraverso l'ingegneria politica una opposizione che non avesse la sinistra anti sistema. alla riforma
Elettorale si affidarono troppi obiettivi, generò perplessità il contrarietà anche nei laici. Ancora più
drastico il giudizio delle opposizione . la chiamano legge truffa in quanto pensata per rimediare al
ridimensionamento delle forze di governo con un artefatto meccanismo di distribuzione dei seggi. e
questo perché la maggioranza intendeva cambiare la costituzione ancor prima che fosse realizzato la
via Italiana alla democrazia protetta non si limitò alla legge truffa con l'obiettivo di ridimensionare
l’opposizione. affiancarlo la legge scelba solo scioglimento delle formazioni neofasciste oltre al
proposito più volte ricordato di rivedere la costituzione con l'obiettivo di rafforzare l'esecutivo.
soluzioni di sistema a imperative esigenze di preservare il primato della DC. era un impasto di nuovo
e vecchio. da una parte la realizzazione della democrazia ormai universalizzatosi in occidente dopo la
seconda guerra mondiale, dall'altra i residui risolti dalla questione italiana consistenti in sostanza
nella diffidenza degli aspetti ugualitaria liberatori della democrazia pluralista La soluzione consisteva
nell individuare assetti che consentissero di superare le opposto resistenze. Individuare nel
centrismo un rimedio permanente all'interno del quale sarebbero sorte le alternative. L’Area della
legittimità si sarebbe consolidata per travaso. erano obiettivi ambiziosi e inconciliabili che ebbero le
immediato effetto di favorire la fuga dai partiti laici. la legge truffa non scatto per poche decine di
migliaia di voci occorreva ripensare a fondo i modi per uscire dal sistema politico bloccato

Verso il centrosinistra venerdì 10 aprile 2020 07:41 Le trasformazioni degli anni cinquanta Elezioni
del 1953: il partito di maggioranza perse oltre l'8 percento la democrazia protetta si chiudeva in Italia
ancor prima di essere effettivamente attraversato. con il rafforzamento congiunto delle forze di
destra e di sinistra si accompagno anche l'arresto di parti significative delle innovazioni che avevano
connotato gli anni di De Gasperi. i timori legati all'abbandono del riconoscimento consensuale
consolidarono la sinistra Gli Anni di De Gasperi poserò le fondamenta i primi mattoni della casa
democratica. come diceva calamandrei mancava il tetto e occorreva evitarne una costruzione con
materiali artefatti rispetto a quelli indicati dalla carta. e tuttavia quella costruzione fu avviata.
occorreva esercizio nella pratica della libera discussione e della democrazia pluralista che all'Italia
mancava, e che si poteva prendere solo con l'uso con tentativi e per approssimazione. dall'
insuccesso del 53 di De Gasperi si dipanarono più ipotesi: la destra democristiana incominciò a
guardare con maggiore interesse ai monarchici per riassorbire nei consensi la maggioranza del
partito ripropose ipotesi stancamente neo centrista: nei fu un esempio il governo scelba con il
tentativo di eternizzare la democrazia protetta con le misure anticomuniste del 54. era però privo
della tensione alla riforma di De Gasperi. prevalse quindi la cautela, che significa il non governo,
inteso come via libera alle spinte che provenivano dalla società e dal mercato. occorreva spremere
tutto il suco possibile all egemonia democristiana seppure ammaccata e assicurarle consenso. era
necessario prima di tutto rafforzare il partito: fu cio di cui si occupa Fanfani Privilegio innanzitutto il
radicamento delle strutture della DC con l'obiettivo di rendere il partito meno dipendente da altri
soggetti interessati a determinarne gli orientamenti. l'opera di Fanfani segretario poteva contare via
larga disponibilità di risorse pubbliche. fu il momento culminante nel processo di consolidamento dei
partiti, rendendoli organi di raccolta e di organizzazione del consenso e anche strutture che
operavano nella società mediando e selezionando le domande partito di massa totale: con totale si
intende appunto un rapporto simbiotico e non relazionale con le diverse componenti della società,
l'offerta di un riparo globale che operava il controllo della moralità privata e meno di quella pubblica.
tutti i partiti storici erano più o meni collocabile in questo modello. erano presenti nei sindacati nella
cooperazione nell organizzazione del tempo libero e dello sport nell’orientamento del lavoro
culturale. fu un sistema plurale ripartiti totali I partiti assolvevano alla realizzazione dei prerequisiti
indispensabili alla cittadinanza repubblicana. Rispondevano efficacemente ai bisogni di una società
in tumultuosa crescita ma ancora dipendente. E fini con la agevolare questo stato di cose: questo
concentrarsi sul proprio radicamento, sull’accentuazione delle specifiche identità, non aiutava a
intender l'azione di governo come abilità di indirizzo entro idea di società e un indirizzo di imprimere
il suo mutamento. fu insieme la forza e la debolezza della partitocrazia e della forza egemone, la
democrazia cristiana al progetto di De Gasperi se ne sostituì un altro intento ad accarezzare, a non
contrastare gli umori della società. a questo aderire alle istanze spontanea del paese con rispose la
rinuncia a coltivarne una visione, a contenerne gli squilibri, e quindi e modificarne gli orientamenti di
fondo. aspirazione alla modernità e difesa di ataviche culture, e trovandosi la prima imbrigliata dalle
seconde in quel decennio a dare forza allo sviluppo economico fu una visione particolaristica, che
non aveva alcuna ambizione collettiva o di comunità, oppure vi guardava con sospetto. negli anni '70
anche la trasformazione della morale comune e gli infittirsi di tutela delle libertà individuale
apparvero a Pasolini frutto di una conformistica omologazione e non acquisizione di una
consapevolezza maturità. le forza riformatrici erano nettamente minoranza sparsi tra diverse
formazioni. furono esse a ritessere le fila delle ipotesi consensuale che in quel tempio significava
favorire l'allargamento il partito socialista nell’Area della legittimità full avvio di un faticoso e lungo
decennio: ci sì scontro con tutta la diffidenza che la società politica, le forze economiche, la società
civile avvertivano nei confronti di situazione che consentissero una situazione adulta di democrazia
Gli azionisti confluito nel partito repubblicano e la sinistra democristiana furono le audaci forza di
punta di questo schieramento riformatore. non riuscivano però ad acquisire effettivo consenso.
intanto anche il partito di Nenni cominciò a mostrare attenzione alla strategia riformatrice nel
tentativo di superare le proprie antinomie e di acquisire la cultura delle società occidentali.
importante l operare politico degli azionisti del partito socialista, in particolare Lombardi: fu il primo
a sinistra che per far penetrare il senso delle trasformazioni strutturali dell'economia di mercato
dovete sostenere l'ipotesi di una terza via nel partito eppure latitudine riformatrice occidentale
trovava formidabili avversari nelle classi dirigenti idiosincrasia e resistenze al pieno svolgimento delle
logiche proprie dei sistemi pluralistici il piano Vanoni si iscriveva in una dimensione keynesiana
comune a tutto l'occidente post bellico ai conservatori appariva avventurosa a gran parte delle
sinistre sembrava una via da rigettare perché funzionale al consolidamento capitalistica Sembravano
guardare con favore allo sviluppo spontaneo dell'economia e della società: espressione di un ritardo
culturale, politica, antropologica circa l ineluttabilità della società di massa. Erano ceti da un lato
spaventatissimi per l'inclusione di varie aree della società italiana considerate pericolose, alle quali
era stato inevitabile, riconoscere la rappresentanza ma che occorreva almeno escludere dal
perimetro della direzione del paese. dall'altro vi erano classi dirigenti impegnatissime nella difesa
della loro specificità, meglio garantita dal pensarsi un mondo a parte incontaminato e
incontaminabile 1955 Elezione gronchi al Quirinale realizzazione di istituti fondamentali nell
equilibrio dei poteri come la Corte costituzionale il consiglio superiore della magistratura. l'elezione
dei giudici costituzionale da parte del Parlamento condusse perla prima volta a un accordo che
coinvolse anche socialisti e comunisti rispetto al governo permaneva però la logica dissociativa
nonostante gronchi avesse esplicitamente fatto riferimento nel suo discorso a quelle masse
lavoratrici che suffragio universale aveva condotto sino alle soglie dell edificio dello Stato senza
introdurli effettivamente dove si esercita la direzione politica. pareva un' esplicita dichiarazione di
intenti in favore dell apertura a sinistra 1956 20º congresso del partito comunista sovietica i cui
effetti si avvertiranno anche nella sinistra italiana: il partito socialista italiano si incammina lungo la
via dell autonomia del socialismo europeo il partito comunista il travaglio fu profondo. toglietti disse
si sta con la propria parte anche quando sbaglia, ammettendo implicitamente che aveva
sbagliato(intervento militare dei sovietici?????) nel partito socialista vennero a galla dubbi contrasti
resistenze per il passaggio dall opposizione al governo, sebbene fosse ancora non realizzato.
nell'area di governo del resto i motivi di resistenza nei confronti dei socialisti erano radicati e non
erano certo sufficienti Per superarli il ripensamento in corso e il passaggio dalla sponda sovietica alla
riva democratica pluralista. i partiti di sinistra dovevano stare attenti a conciliare mutamento e
tradizione se volevano persuadere i propri appartenenti. ed era proprio su questo indispensabile
compromesso che si appoggiavano gli oppositori. era la via italiana alla trasformazione culturale
della sinistra avvertita come argente per consolidare e stabilizzare il sistema democratico
giovanissimo. il miracolo economico pareva dare ragione ai sostenitori dello sviluppo spontaneo. era
un liberismo sui generis data la persistenza di uno spazio per l'impresa pubblica senza confronti in
occidente. proprio nel1957 si formò il ministero delle partecipazioni statali con l'obiettivo appunto di
orientare quel vasto comparto che fu uno dei volani decisivi della trasformazione dell'Italia. la
spontaneità dello sviluppo comportò costi umani provocati da qualità e quantità dei fenomeni
migratori interni le culture profonde degli italiani erano sgomente di fronte a trasformazioni
strutturali che mettevano in discussione le fondamenta delle proprie radici. la forza attrattiva del
boom e lo scombussolamento diradicate condizioni storiche quel massiccio fenomeno migratorio
diede un contributo fondamentale alla modernità giacchè sprovincializzò si al la terra di partenza sia
le terre di arrivo. grazie all'immigrazione meridionale si realizzi o in tempi rapidissimi un sia pure
problematico meltingpot degli italiani, che arricchì gli uni e gli altri e completo la loro
nazionalizzazione pluralistica. su un colpo importante inferto ai particolarismi 1958 Papa Giovanni
23º elezione. Egli sposava pienamente la democrazia. Per l'Italia era un segno decisivo. quando quel
Papa pastore a scese sul sogno di Pietro la via consensuale appariva bloccata Fanfani assommava alla
presidenza del consiglio, la guida degli esteri e la segreteria del suo partito Lasua forte E inedita
readership Pareva assimilare l'Italia ai maggiori paesi europei e rendere meno dirompente è
necessario l'allargamento dell'area della legittimità. Il progetto di Fanfani non escludeva la via
consensuale. ma fu allontanato ancor prima che il suo progetto potesse assumere una qualche
stabilità Opzioni di destra guardavano alla via gollista. pubblicamente si presentavano con il volto di
pacciardi,sempre più distante dalla democrazia parlamentare così come si era prefigurato nel patto
costituzionale. il rifiuto della democrazia dei partiti, la crescente critica del suo irrigidimento e della
sua impossibile evoluzione se non al prezzo del coinvolgimento dei socialisti, i suggerimenti offerti
dal gollismo precipitare nel 1960 nella soluzione data da gronchi con l'incarico a tambroni. si tentò la
possibilità di estendere l'area della legittimità al MSI. Questo tentativo di stabilizzazione
conservatrice del sistema politico fu sconfitto. fu poi solo nel 1993 94 che si ripropose la questione
della legittimità ma ormai era diventato alleanza nazionale. l'ingresso del MSI nell'area della
legittimità nel 1960 avrebbe comportato riforme costituzionali e indebolimento del sistema dei
partiti. la reazione in Italia di tutte le forze antifasciste a questo tentativo della destra democristiana
affermava invece la indispensabilità di quel sistema. nessuno era effettivamente disponibile a
rinunciare a un pilastro fondamentale e imprescindibile dell edificio democratico. a battersi contro
quel governo furono i ragazzi con la dalle maglie a strisce, l'avanguardia di un movimento che si
proponeva di abbattere le gerarchie tradizionali di sesso razza censo Il centrosinistra riformatore
abbattuto il governo tambroni gli elementi conservatori nella società italiana annidati in settori
eterogenei tentarono di contrastare la legittimazione del Psi. Era un paese che sia pure con tensioni
resistenze, assisteva all'abbandono di una condizione d’arretratezza storica. l'approdo sempre più
chiaro e netto nella dimensione occidentale spiazzava sia le abitudini conservatrici sia le istanze
rivoluzionarie. 1960 morte Adriano Olivetti il piu prospettico e innovatore degli imprenditori italiani.
per lui la democrazia era la cornice indispensabile per la maturazione del paese come definire
l'orientamento globale del paese in questo appuntamento epocale? due vie: 1. stabilizzare il
cambiamento, recando con sé cultura abitudini mentalità della tradizione italiana. Salvaguardia della
continuità. fu l'obiettivo politicamente privilegiato dalla dc di Aldo Moro dopò le elezioni politiche
del 63 2. cercare di cogliere di quella crescita senza precedenti tutte le potenzialità per
modificarmele effettivamente le strutture, scegliendo le resistenze culturali. utilizzare i materiali del
miracolo per una costruzione stabile che consentisse mettersi alle spalle tutto il passato e di
raggiungere una dimensione democraticamente matura. Trasformare La crescita in innovazione.
compiendo Nel contempo una scommessa di mutamento che delineasse una democrazia fino ad
allora inesistente. fu questo il contrasto tra i sostenitori del centro sinistra. fu un confrontarsi
trasversali agli schieramenti e partiti in cui le diverse destra di ciascuno di essi condizionarono
decisamente centri e posero in minoranza le sinistre il conflitto quindi si consumò su due diverse
letture della società italiana: una pessimistica quella di Moro, l'altra più fiduciosa sulla disponibilità al
mutamento incarnata da La Malfa pri 1962 ottavo congresso della dc A Napoli Aldo Moro alleato
con la sinistra nel partito prevalse sulla destra interna Andreotti Scalfaro Aldo Moro riesci a
persuadere il partito dell' inevitabilità del centro sinistra. Fanfani compose il suo quarto governo con
repubblicani e socialdemocratici. i socialisti Si astennero a riprova delle indicibilisofferenze che
anche a sinistra provocava la vita adulta del riconoscimento consensuale il centro sinistra significava
accantonare quasi un trentennio di storia comune dal quale era derivato chein diversi luoghi pc e Psi
convivessero fisicamente negli stessi edifici l'esecutivo di Fanfani in novo e contrasto i ritardi:
istituzione della scuola media, innalzamento dell’obbligo scolastico a 14 anni, abolizione delle
limitazioni per l'accesso delle donne alle cariche, riforma della censura sugli spettacoli, riduzione
dell'obbligo di leva a 15 mesi. in poco più di un anno di vita quell esecutivo applicò un metodo
riformatore pur calibrando gli interventi e rinviando la legislatura successiva l attuazione delle
regioni il documento programmatico del centro sinistra fu la nota aggiuntiva presentata dal ministro
del bilancio era di chiara impronta keynesiana Per la cui realizzazione però non viene in Italia con
senso culturale e politico. per quanto proposto nei documenti ufficiali dei governi non fu mai
veramente tentato si che il neoliberismo si coniugò con il vecchio fondato sull uso illimitato della
spesa pubblica. si confermo così la debolezza politica della Repubblica dei partiti, pervasiva nell
insediamento ma fragile nell orientare l'evoluzione della società per Guido Carli governatore di
banca Italia la nota aggiuntiva era scritta da giovani economisti inbibiti dibuone intenzioni
progressiste, ma non si opponeva apertamente A sinistra invece chi si e rammaricati per una delle
migliori occasioni perdute. la nota costituiva una risposta di sinistra all’interno di economia di
mercato si dava l'obiettivo di sradicare i gravi squilibri che ancora contraddistinguevano l'economia
italiana la nota aggiuntiva annunciava una svolta nella politica economica del paese e, con il suo
parlare esplicitamente in termini di valori umani, di incremento di civiltà, e non soltanto di
incremento di produzione di reddito preludeva una riforma complessiva della società italiana nel
momento della sua massima crescit. indicava come ottenere sul piano sociale un progresso analogo
a quello che si è avuto sul piano economico secondo Napolitano sarebbe stato il momento di
riconoscere tutte le forze della sinistra anche quello l’opposizione la nota ambiva non soltanto all
arricchimento quanto all'incivilimento lo strumento era la programmazione democratica tra la
rappresentanza degli interessi economici, dei lavoratori è il governo Il disegno riformatore suggeriva
una possibile soluzione al dilemma tanto caro al discorrere dei comunisti circa il divario tra
democrazia formale e democrazia sostanziale Nota aggiuntiva e il dibattito che lo accompagnò
rimasero un mero documento ma segnarono l avvio di una nuova stagione. indicava un indirizzo
definito e gli strumenti con cui perseguirlo ( la programmazione e l'ancora più controversa politica
dei redditi). rimase la miglior sintesi delle attese e delle paure delle versioni che incontrava la cultura
riformatrice nel momento culminante del più rapido e profondo mutamento dell Italia che assumeva
in modo irreversibile i tratti distintivi delle società occidentali. la coincidenza tra l'inizio di una
stagione di riforme e l'imminente verifica elettorale rafforza l'alleanza anti riformatrice di spaventati
e soddisfatti. coloro che tuonavano contro gli effetti sovvertitori dell'allargamento dell'area della
legittimità e quanto invece trovavano parziali e insufficienti i passi compiuti furono confortati dalle
elezioni del 28 20 9 Aprile 1963 la dici perso il 4% il picci continua ascesa, il partito socialista arretro
Stato del progetto del centro sinistra? la terza via tra rivoluzione e conservazione non si aprì e se ne
avvantaggiò sicuramente la conservazione La stabilizzazione dopò le elezioni occorreva prima di
tutto rassicurare un paese intimorito dalle riforme, senza però rinunciare all allargamento dell'area
della legittimità era per certi versi qualcosa di simile a ciò che succedeva nella chiesa con il passaggio
da Giovanni 23º (che aveva smosso le acque stagnanti del cattolicesimo) a Paolo sesto. vennero
metabolizzato le innovazioni ribadendo tuttavia i principi per i cattolici non negoziabili. obiettivo di
Moro far coabitare l'allargamento ai socialisti con il contenimento degli intenti riformatori ed e lo
spavento che avevano provocato.1963 in dicembre Moro assunse la presidenza del consiglio e la
mantenne per l'intera legislatura 1963 morto Giovanni 23º assassinato chennedy destituito cru chef
morto Togliatti sembra esaurirsi un'intera fase 1964 entrò in crisi il primo governo di centro sinistra:
il tema apparente del contendere fu la politica economica: la congiuntura stasi di crescita fu Letta
dagli avversari del progetto riformatore come un richiamo alla realtà. stabilizzare senza mutare
parve la parola d'ordine del periodo la crisi il primo governo Moro stabili servi a ristabilire il primato
del partito italiano. il presidente dellaRepubblica Antonio segni non dimenticò di essere leader della
corrente di maggioranza della DC. nei difese strenuamente la vocazione egemonica contrastando
con ogni mezzo il centro sinistra Riformatore. era alla ricerca del suo tambroni e lo trovò nel
generale De Lorenzo in tal modo avverso il centro sinistra e le ansie che provocava in un paese in cui
il terrore del cambiamento metteva insieme le forze più eterogenea il centro sinistra appariva a
segni un rischio mortale per gli assetti tradizionali della società italiana fu il passaggio dall
avventurismo di gronchi e tambroni allo strutturarsi in forme più efficaci del contenimento della
pienezza democratica come si estrinsecò pochi anni dopo con la strategia della tensione a indebolire
decisamente i riformatori fu la dissociazione della sinistra interna al momento del varo deprimo
governo di centro sinistra con la rinascita, sia pure in proporzioni modeste, il partito socialista di
unità popolare. fu il primo dei tanti partiti provvisori effimeri che affollarono in quella stagione la
sinistra. fu provvisoria anche perché si strutturò entro i confini di un inflessibile partito ideologico,
cosa che era parte della crisi irreversibile dei partiti di massa diversa fu la storia del partito
repubblicano italiano, disponeva anche se di strutture di massa. 1965l'arrivo di Ugo La Malfa alla
segreteria si accompagna un tentativo non riuscito e che non poteva riuscire di riforma del partito.
fu il primo partito con leader in un' accezione profondamente differente rispetto alla tradizione del
partito di massa. i mutamenti sociali che si erano prodotti e il moltiplicarsi dei media, con la
crescente rilevanza del mezzo televisivo, incominciarono influenzare i modi di presenza dei partiti. il
nuovo capo doveva avere caratteristiche diverse. era infatti decisiva la sua capacità gli esercitare
influenza e fascino oltre la propria famiglia politica. con la diffusione del mezzo televisivo chiunque
poteva farsi un'opinione su qualsiasi leader ora era decisiva l'abilità mostrata nel dialogo con i
giornalisti di diverse tendenze o con altri leader. la leadership suppliva così al deficit strutturale di
elaborazione del partite era pertanto capace di allargare la sfera di influenza se non del consenso era
proprio questo aspetto politicamente secolarizzato e non ideologico, frutto della competenza
professionale del leader, a potenziarne le autorità e consentire di oltrepassare i confini. la
trasformazione degli anni '60 che La Malfa personificò dava vita ha una nuova relazione tra leader e
ilpartito.

leader ship Divenne la solitudine del capo che maturava la decisione e il partito costretto a ratificare
dopo averle il leader annunciate con mezzi generalista. cambia la funzione del partito di massa.
questa innovazione non si limit o al partito repubblicano ma lì si manifestò per la prima volta. 1964
la morte di Togliatti a alt era stata accompagnata dal memoriale che gli aveva scritto in vista
dell’incontro con kruscev. era la conferma dell autonomia del pc, nella presa di coscienza del dato di
realtà che conduceva a ripensare la natura delle jam e con l'unione sovietica. due anime all’interno
del PC Amendola e ingrao riformista e radicale. anche il PCI contribuiva a quell immobilismo che
faceva sì che le questioni del tempi esplodessero anziché essere governate 1966 i partiti socialisti
portarono a compimento il faticoso processo di ricongiungimento, nacque il partito socialista italiano
unitario che mise insieme due dei tre tronconi del socialismo italiano. sorse tra grandi attese ma non
decollò. era una sovrapposizione di due apparati uno diffidente nei riguardi dell’altro e privo di leder
ship. Sopravvisse la sconfitta elettorale del 68 quando prese e menino di quelche avevano preso la
volta precedente due partiti separati dietro la facciata di quieta esistenza e il governo Moro deck del
centro sinistra stabilizzatore, covava l’incendio. si annunciavano le tensioni della modernità
democratica. riconoscimento dell'autonomia e della dignità degli individui, delle loro opinioni dei
loro orientamenti. e insieme le esplodere di una conflittualità politica in forme esacerbate violente
1965 Rappresentazione vietata in una sede privata di una pista tra le che parlava dei silenzi di Pio
12º difronte alla shoa 1966 processo per oscenità alla zanzara il giornalino del liceo Parini provocato
dalla denuncia di gioventù studentesca il movimento fondato da don Luigi Giussani. quel processo si
rovesciò contro i suoi promotori perché strideva con il senso della libertà che si faceva largo nel
paese. che riguardava innanzitutto le ragazze come pochi mesi prima era emerso dal rifiuto di Franca
viola del matrimonio riparatore ad appiccare il fuoco le nuove generazioni che misero in discussione
in modo radicale e totale la società italiana a poco più di vent'anni dalla nascita della Repubblica d va
un po in modo impressionante proporzionalmente all assenza di riforma alle scelte non realizzate o
impedite

Il sessantotto sabato 11 aprile 2020 07:36 Protesta era globale. è stato comparato con il 1848. si
dispiego secondo le specificità delle diverse aree. rivoluzione culturale globale. quell'anno definì il
più vasto e intenso mutamento nella società contemporanea. investi tutti gli aspetti economia
società cultura abitudine.. le società a vent'anni dalla guerra brulicavano di nuove generazioni
desiderosi di affermarsi sia come singoli si e come movimenti collettivi. si allargava a soggetti fino ad
allora tenuti ai margini ormai divenuti essenziali ai fini del funzionamento sociale. i giovani furono
inclusi e fece un decisiva salto di qualità la cittadinanza delle donne dei neri e delle minoranze
etniche. incominciò a mutare la percezione dei gay delle lesbiche bei transessuali. i sistemi
democratici pluralisti progredirono i decenni successivi in modo significativo il 68 ha costituito un
punto di non ritorno una svolta una cesura, si condensò un complesso di questioni che si sarebbe
solito nei decenni successivi. non tutto andò come i protagonisti di quegli anni avrebbero desiderato.
evoluzione segui vie imprevedibili, anzi decreto il definitivo tramonto di alcuni di Lidl e delleideologie
di quella stagione. 1968 assassinio Martin Luther King e boob chennedy, imprevedibile svolgimento
della guerra delVietnam, elezione di Nixon negli Stati Uniti, maggio francese, rivoluzione studentesca
in Germania inItalia, primavera di Praga e repressione sovietica, encicliche humanae vitae di Paolo
sesto In Italia a riassumere il bisogno di autenticità racchiuso nella rivolta giovanile fu Francesco
Guccini con Dio è morto. In Italia pesavano certo i ritardi accumulati e l'assenza di riforma.
insostenibilità della condizione femminile, escluse da molte professioni come il magistrato re
avevano visto aprirsi questa possibilità solo nel 1960 con una sentenza della Corte costituzionale. nel
contempo però la stessa Corte ribadì il primato della donna madre finalizzato alla riproduzione della
specie e sublimata l'obiettivo della salvaguardia della vita familiare. nel 1961 confermò la legittimità
del diverso trattamento giuridico per l’adulterio maschile: Un collegio tutto maschile si mostrava
preoccupata dal turbamento psichico generato dal pensiero della madre tra le braccia di un
estraneo. nel 1968 e 69 la corte smontò e poi cancello articolo, a riprova della rapidità dei
mutamenti di quegli anni fu anche l'anno del processo ad Aldo braibanti, condannato a 9 anni di
carcere la cosa di plagio, il contendere reale era però l'omosessualità. era un processo preventivo
dissuasiva connesso col venire a galla della pluralità della condizione umana e con l affiorare anche
in Italia Trasformazioni moderna che modificarono lentamente la percezione di sé e
conseguentemente della società degli omosessuali. il reato di omosessualità in Italia non esisteva
cancellato quando l'Italia era meta di turismo sessuale.Atto di accusa contro braibanti era stato una
chiara forma di resistenza nei confronti degli effetti della rivoluzione culturale. della sopravvissuta
arcaicità si scorse traccia ancora agli inizi del 21º secolo quando la designazione nel 2004 ti Rocco
buttiglione commissario europeo alla giustizia venne bocciata dal Parlamento europeo per la
posizione a verso l'uguaglianza di genere EI diritti civili delle persone LGBT. In Italia i caratteri
ideologici del 68 furono brucianti anche sul piano politico. Ciò non avvenne solo per le mancate
riforme ma anche perché il modo in cui quelle riforme vennero perseguite con il centro
sinistraspense la forza persuasiva dello stesso metodo riformatore erano le modalità autoritarie a
essere messo in discussione famiglie scuola universita la contestazione coinvolto l'esercito la chiesa
le carceri la polizia la magistratura in manicomi fabbriche la pratica del controllo nella vita privata dei
dipendenti era di casa negli uffici del personale delle imprese quanto più spessa si mostrava
impalcature autoritaria grande società democratica tanto più rumorosi furono gli strumenti utilizzati
per distruggerla e, conseguentemente, anche le forme repressive che vi contrassegnavano la
trasformazione era incominciata con la Repubblica e con l'abbattimento dell' autarchia del
ventennio. Si sposava con aspirazione a una società più aperta accelerata a metà degli anni '50 con la
approfondirsele relazioni con gli altri paesi e in particolare con i partner della cee. a rendere questo
obiettivo unapossibile realtà aveva contribuito la televisione con i programmi di intrattenimento di
ispirazione americana come lascia raddoppia la televisione fu mezzo decisivo di apertura e di
confronto con altri modelli culturali. fu anche unagrande operazione democratica: semplificazione
linguistica operata da Mike Buongiorno che importauna lingua media più povera, ma resi disponibili
a tutti un italiano di base di comprensione reciproca L' omologazione era incominciare già nel
settore la metà degli anni '50 che si diffusero i jeans incominciarono i viaggi di apprendimento
linguistico ai quali potevano accedere tutte. fu complice anchela musica: i ragazzini che nei 60 si
erano affacciati al l'adolescente con Gianni Morandi Rita Pavone, diorigine squisitamente popolare, li
sostituirono pian piano con i beatles i rolling stones e Bob Dylan

68 non fu quindi un' improvvisa esplosione neppure in Italia la fase più acuta delle occupazioni delle
scuole degli scontri dei conflitti sociali fu solo il momento più visibile di una irreversibile
trasformazione i Conservatori al contrario erano fosse una fiammata di un incendio controllabile
circoscrivibile domabile. trascorsero gli anni successivi a cercare i segni di un possibile ritorno al
passato nei costuminelle forme politiche nelle relazioni industriali gli anni '80 consolidarono e
generalizzarono i mutamenti. autoritarismo connesso con una pratica minima della democrazia,
quasi fosse un prezzo inevitabile da pagare, era finita per sempre in occidente anche in Italia sul
piano europeo quella stagione condusse alla distruzione dei detriti di fascismo ancora esistenti,
lacosiddetta terza ondata di democratizzazione. nel 74 il Portogallo pose fine al regime, nel 76 dopo
lamorte di Franco La Spagna verso la democrazia In Italia si liquidarono i rimasugli autoritari che
condizionavano la democrazia: le istituzioni ne uscirono trasformate e incominciarono con fatica,
con insufficienze a relazionarsi con un mondo plurale composto di differenze tutte degne di essere
ascoltate. le famiglie le scuole le università l'esercito i seminari i movimenti politici il manico mi le
fabbriche volentio no conobbe era una riforma che in taluni casi sfociò in una loro eliminazione e. il
68 provocò l’abbattimento di tutte le cattedrali dell autoritarismo 1970 leggi sul divorzio introdotta
dal Parlamento1974 anni propone il referendum bocciato mutò quindi radicalmente l'organizzazione
del nucleo di base della società. venne riconosciuta la parità dei coniugi i figli legittimi furono
equiparati a quelli legittimi. la scuola perpetuava le differenze di classe come aveva denunciato Don
Milani nella sua lettera hanno professoressa. 1969 riforma provvisorio degli esami di maturità +
diversa considerazione degli studenti, libertà di vestirsi secondo il proprio gusti ( anche se in
provincia o il sud rimase la consuetudine fari indossare un grambiule alle donne per coprirne le
forme) , introduzione di organi collegiali di gestione universita liberalizza gli accessi alle facoltà. la
struttura fortemente autoritarie dell'esercito, legittimante pratiche di abuso nonnismo, venne
messain discussione. il monopolio formativo dell esercito era già stato intaccato con la prima
l'approvazionenel 1972 della legge sull'obiezione di coscienza. i seminari cominciarono a svuotarsi la
stessa struttura della chiesa Mutò natura Con innesti se non democratici certo di inclusione e
coinvolgimento non ad esempio le donne fino ad allora escluse. lamessa nelle lingue nazionali. limite
agli 80 anni per la partecipazione dei cardinali al conclave i manicomi vennero chiuse con la legge
180 del 78. non negava l'esistenza della malattia mentale marifiutava la sua marginalità con la
contenzione dei malati in luoghi di privazione della dimensione umana.le strutture manicomiali
erano luoghi nei quali la malattia mentale si estendeva fino a comprendere idiversi irriducibili di
Saint enti dalle norme del mainstream gli infelici disadattati depressi i rifiutati dal conformismo
sociale. la legge Basaglia su una delle rare circostanze nelle quali l'Italia fece da apripista Incominciò
a salvare anche l'infanzia violata rinchiusa in istituzione come gli orfanotrofi. nel 1975 venne sciolto l
omni , opera nazionale maternità e infanzia e veniva visto come un retaggio fascista EI suoi servigi e
un piano passati sul servizio sanitario nazionale il mondo delle fabbriche: statuto Dei lavoratori 1970
compimento e lungo processo teso riconoscere quegli ambienti come luoghi non franchi rispetto
all'esercizio delle prerogative costituzionali il 68 produsse quindi un nutrimento democratico. Ne
derivò spinta all'attuazione costituzionale conl'approvazione nel 1968 della legge per l'elezione dei
consiglieri regionali,nel 1970 della legge finanziariae la legge costituzionale che disciplinava
l'esercizio dei referendum a quel punto poteva dirsi completata l'architrave istituzionale contenuto
della costituzione eppure non era questo all'orizzonte entro il quale si mossero le molte formazioni
politiche che si nutrirono del 68. essi intesero la stagione che si aprì con la protesta studentesca
come una nuova possibilità rivoluzionaria: rinnovava la teoria marxista. movimenti radicali di sinistra
si diffusero in tutto l’Occidente in cui problemi avevano a che fare con la ricchezza e non con la
povertà. al fondo dei movimenti di protesta c'era essenzialmente una domanda democratica
movimenti inevitabilmente effimeri, frutto dell eccessivo individualismo con evidenti tratti
narcisistici dei gruppi, ciascuno preoccupato della necessità di far risplendere la propria
identità.1972 più di1.000.000 voti andò disperso senza ottenere risultati 1976 i movimenti sorti in
quella stagione si misero insieme presentandosi come democrazia proletaria, ebbero sei eletti
ciascuno dei quali andò per conto proprio ma presero solo 550.000 voti subirono la concorrenza dei
radicali. Sono le 2 facce del 68: quella per cui i conflitti sociali facevano intravedere possibilità
politiche inedite e aprire una nuova stagione della rivoluzione in occidente equelli per cui il 68
assumeva il volto del trionfo della libertà individuale dei diritti civili intesi come autodeterminazione
Queste due rivoluzioni sembra erano poter coabitare e rafforzarsi l'un l'altra nella nuova dimensione
delle lotte delle donne. il referendum del 1974 a rivelò la presenza di una società secolarizzata. era
incrisi la fino ad allora indiscussa egemonia cattolica. dopo il referendum si apre una nuova frontiera
animata dalle donne che porto nel 1978 a legalizzare l aborto su versanti differenti nuova sinistra
radicale conversero anche su un'idea di evoluzione del paese che privilegiava però il modello
conflittuale: uniti sì ma contro la dc

La rivolta nella società italiana e il suo non governo le elezioni del 68 erano svolte nel bel mezzo della
protesta. dopo le lezioni e in connessione con ilmaggio francese, era evidente una radicalizzazione,
così come l'allargamento del malessere al settore molto più vasti il centro sinistra formalmente
prosegui fino al 1974 quando venne definitivamente abbandonato. A comprendere quanto stesse
accadendo su Aldo Moro il quale dopo le elezioni si mise in disparte non avendolo il suo partito ha
riconfermato alla guida del governo. d'improvviso si presentò con un nuovo volto: tempi nuovi si
annunciano e avanzano in fretta come non mai more uscì dalla corrente maggioritaria e si avvicinò
alla sinistra interna emergevano i segni di perdita di centralità del gruppo dirigente, che anticipava
quella del partito nel suo insieme. avvenne un ricambio generazionale con un accordo tra i giovani
Forlani e De Mita. Privilegiarono la vita interna, il riassetto la riorganizzazione identità il cattivo
risultato elettorale e la protesta apertasi nel 68 contribuirono l'anno dopo alla fine dell’unificazione
socialista: Socialdemocratici più convinti sostenitori del sistema sorto con le elezioni del 48 Socialisti
si erano pensati come la forza capace di realizzare un cambiamento di paradigma della società
italiana Al socialismo italiano nel 68 si prospettarono due strade, e questa duplice prospettiva lo
faceva apparire debole e fragile: a. Via francese b. Completamento del riconoscimento
consensuale Le due strade furono interpretate dai due segretari che si succedettero a. Giacomo
Mancini , dare dimensione politica ai fermenti. Il psi si trovava nella necessità dirimediare alle
delusioni scaturite dal centrosinistra. b. Assillo della generazione costituente, testimone dei
condizionamenti della democrazia bloccata edissociativa. Francesco de martino. Urgenza di una
ripresa del riconoscimneto consensuale, attribuendo l'insuccesso dei riformatori anche alla divisione
della sinistra. Parlò di "equilibri politici più avanzati". Preoccupò molti che compresero cosa
significasse. Neaveva accennato anche Moro a commento del 12 congresso del pci, che confermò
Longo segretario ma elesse vicesegretario berlinguer: Moro aveva parlato di una "strategia
dell’attenzione" nei confronti del maggior partito di opposizione L'avvio del profondo travaglio del
pci avrebbe potuto aiutare a colmare quello che era il grande vuotodel paese: l'assenza di una forza
riformatrice che faccia dell'italia un paese compiutamente democratico,sopprima la disoccupazione,
la depressione nel mezzogiorno, l'ignoranza, etc Il pci incominciava a ripensare alcuni nodi della sua
esistenza: rapporti urss, la concezione dellademocrazia. Longo era su questa linea, ma morì
improvvisamente e ci si trovò di fronte al dissenso delgruppo del "manifesto" che voleva sbarazzarsi
della minoranza eretica. 1968-1973 emblematico sia all'interno sia nei rapporti con il principale
alleato dopo il passaggio all’amministrazione repubblicana di NIxon. Le piazze erano in rivolta, il
golpismo minacciava. Avvenne , invece, un breve ed effimero ritorno al centrismo, la finanza
pubblica fu utilizzata per lenecessità del consenso operando come sostegno dei consumi individuali.
Una rincorsa politica per comare i ritardi dello stare insieme e del magmatico paese. Della crisi del
politico approfittarono le forze avverse al compimento democratico del paese. Ne derivòla strategia
della tensione. Concepita a metà degli anni sessanta ma già in nuce nel tentativo tambroni esordì
con la strage di piazza fontana il 12 dicembre 1969 Nell'immediato la ricerca dei colpevoli si indirizzò
sugli anarchici. (ma in realtà la strage è irrisolta) Scatenò immediatamente una scia di sangue, la
strana morte dell'anarchico Pinelli, campagna stampacontro Calabresi, poi ucciso 1972 Per la sua
morte sono stati condannati i dirigenti di lotta continua sofri pietrostefani e bompressi. Stroncata
l'esistenza di Valpreda, ballerino anarchico indicato. Le indagini della magistratura scoprirono
successivamente l'apporto decisivo della destra radicale in collegamento con apparati dello stato. La
violenza era diffusa. Assunse la fisionomia di un conflitto non ortodosso combattuto principalmente
con stragi e attentati. Si prefisse di: Alimentare il disordine Condizionare l'opinione pubblica
Convincerla della fragilità del monopolio della forza da parte dello stato, che andava perciò
restaurato. Snervante guerra psicologica 1) piazza fontana

2 treno italicus 3) Questura di milano nel primo anniversario dell'assassinio di calabresi 4) Piazza
della loggai 1974 subito dopo l avittoria dei divorzisti al referendum 5) stazione di bologna 1980
Poche settimane prima di piazza fontana, durante rivolta scuole università fabbriche, vi fu il primo
poliziotto morto Nell'aprile precedente a battipaglia durante una vertenza la polizia aveva sparato
sui dimostranti uccidendo due persone Per qualche tempo quella stagione parve rimettere in modo
l'unità sindacale, attenuando la rottura del48 dopo l'attentato a togliatti Tra la fine dei sessanta e i
primi settanta, quando i principali partiti erano impeganti a ridefinire se stessi e le strategie, i
sindacati coprirono il vuoto e assunsero un inedito rilievo nella direzione del paese. Mai come allora i
sindacati disposero di una forza sociale imponente, resa possibile dalla piena occupazione, che
generò una nuova ondata di migrazione interna. Quella forza garantì ai lavoratori dipendenti un
vantaggio competitivo senza precedenti. Favorì il consolidamento del welfare, a cominciare dalla
riforma delle pensioni nel 2969 con il sistema retributivo proiettando sugli anni a venirei dati assai
positivi sulla natalità. La pensione sociale ai cittadini che avessero compiuto i 65 anni universalizzò il
reddito di cittadinanza per gli anziani. con l'aggiunta dell'Eliminazione delle gabbie salariali, si
realizzò la più grande equiparazione del reddito individuale della storia italiana. Non mutò la
fisionomia del paese che rimase strutturalmente ineguale Gli storici squilibri sopravvissero
ammaccati ma vivi e capaci , quando se ne crearono le condizioni, di farriprendere la rincorsa per
affermare i privilegi dei pochi La crisi della democrazia dissociativa La democrazia dissociativa
pareva ormai in irreversibile crisi. PIano piano, nel corso degli anni sessanta, ilprogetto escludente
era stato, sia pur parzialmente, contenuto. Era la punta di un iceberg che lasciava sommersa la
riluttanza a includere e ad essere inclusi. Mantenere in vita quell'assetto VS voler comporre insieme
il grande e variegato mosaico della società italiana Questa volontà di tenere e di tenersi fuori, di
lasciare e di restare ai margini, aveva come giustificazione il contesto internazionale Eppure nel
1956 il psi aveva con nettezza spezzato l'appartenenza al modello sovietico. Aveva compiuto un
rapidissimo cammino di ripensamento di sé riaccostandosi al socialismo europeo. Era rimasto il
legame culturale ed affettivo con il marxismo Contarono anche le fortissime resistenze
all'integrazione della sinistra che accomunarono gerarchie cattoliche, organi indipendenti di
informazione, parti di rilievo dell'universo imprenditoriale, dirigenti,intellettuali, ec che ne
contrastarono la legittimazione visto come segno di abiura di tradimento della purezza identitaria.
Era un baglio pesante per la società italiana I rivoluzionari diedero vita ad un profluvio di formazioni
che per vie diverse aspirarono a influire sul PCI, cercando di contrastarne l'evoluzione riformatrice.
Caratteristica fondamentale di questi movimenti essere composti da giovanissimi di provenienza
medioalto borghese formatisi le ossa nel movimento studentesco. Da esso acquisirono una nuova
dimensione partito/movimento che in realtà aveva uno smaccato profilo leaderistico. Lotta continua
senza il carisma di sofri non sarebbe pensabile così come il movimento studentesco privo di mario
capanna. Rivoluzionari risolutamente avversi alle riforme A destra: coglievano del 68 gli aspetti
liberatori e motivavano l'anticomunismo su basi differenti rispetto al passato, fondandolo
sull'approdo pieno alla società aperta. Nucleo dirigenziale a torino, ebbero rilievo nel segnare gli
anni conclusivi della repubblica dei partiti.Determinati a confermare l'esclusione del pci dai centri di
decisione ma fondati su una rinnovata base di idee, offrivano nuovi significati alla obbligata
collaborazione di tutte le forze 1970 msi segretario almirante, barvo affabulatore restituì il fascino
del neofascismo. Trasformare il partito in un contenitore capace di soddisfare i conservatori
allarmati e intercettò parte di quel malessere per quella stagione di caotici e intensi mutamenti, con
la caduta dei fondamenti atavici dellasocietà italiana. Si erano rafforzate soluzioni radicali di destra
che opponevano l'ordine antico alle libertàmoderne. 1972 unificato con i monarchii il msi ottenne
l8,7% sul piano nazionale Ora era una proposta di uscita dalla crisi del centrosinistra. Come con il
governo tambroni, un efficace puntello di contrasto all'aspirazione a una democrazia inclusiva
prefigurata dal centrosinsitra. Con la novità di sapere mobilitare anche i giovani e la disponibilità a
utilizzare politicamente la risorsa della violenza

Il momento di maggior gloria per il msi era stato il contributo all'elezione di Giovanni leone Il
centrosinistra era morto e non si profilava nessun'altra prospettiva se non lo stanco ritorno al
centrismo . Dopo le lezioni si formò un governo che recuperava i liberali . Andreotti pcm. Terzo
cavallo di razza dopo fanfani e moro Si presentò come capo moderato che riconduceva fuori
dall'area di governo i socialisti e tentatva, di riportare entro conosciute e consuete vie la repubblica
La sinistra democristiana con moro rifiutò di far parte dell'esecutivo La riproposizione del centrismo
mancò del tutto gli obiettivi che gli erano stti attribuiti. L'uso della finanza pubblica quale strumento
di creazione del consenso con il soddisfacimento degli aspetti particolaristici non fu arretato ma
conobbe un salto di qualità. Innalzamento delle pensioni dei dirigenti pubblici. Si consolidà quell'uso
della finanza pubblica ai fini del consenso che uccise i partiti che se ne fecero promotori. Visione
autoctona del keynesismo a cui si accompagnò la svalutazione della lira. acuirsi dell’inflazione Era in
sintesi un governo dagli intenti liberisti per il quale l'uso della pesa pubblica era risorsa
indispensabile ai fini del consenso: un'anticipazione delle politiche attuate dagli anni ottanta. Più che
riattivare un'alternativa il governo andreotti finì per bruciarla definitivamente.

Il tentativo del riconoscimento consensuale sabato 11 aprile 2020 10:02 Il compromesso storico, la
via alla revisione del pci Vent'anni dopo la morte di de gasperi grazie alla storiografia, nella sua
proposta politica si lesse l’acquisizione piena della dimensione democratica. Analogo
all'incomprensione di de gasperi è il duraturo permanere di una pevalente opinione negativa
diberlinguer nelle ricostruzioni degli storici In quel decennio i comunisti dovettero desacralizzare la
propria cultura politica e ciò avvenne con il rivolgimento operato da berlinguer. Era segretario di un
partito certo di possedere il solo profilo ideologico dotato delle chiavi di interpretazione dotato delle
chiavi di interpretazione del senso ultimo della contemporaneità. Quella sicumera però non gli
apparteneva . Diceva: in noi c'è anche una lotta costante per superare questi difetti e per affermare
l'attenzione verso gli altri. E non solo per gli altri partiti, ma per le altre correnti ideali portatrici di
valori che a noi comunisti possono sfuggire e che dobbiamo invece saper cogliere. Il cristiano ad
esempio vede aspetti della vita e dei rapporti umano che possono in parte sfuggire al marxista Siamo
aperti a riconoscere valori e verità altrui Quasi dieci anni prima dello sbriciolamento del blocco
sovieto affermava l'esaurimento della spinta propulsiva della rivoluzione d'ottobre.
Storiograficamente berlinguer è rimasto vittima delle macerie delpci Il suo nome non è stato
identificato né con il partito né con la sua sconfitta, nel 2014 il suo nome eraancora spendibile per ilc
onsenso, conteso sia dal pd che dal m5s Per i post comunisti invece l'imperativo parve essere
dimenticare berlinguer. Berlinguer divenne segretario del pci a conclusione del 13 congrosseo del
1972. Si affacciavano i partitiarmati a destra come a sinistra. Feltirnelli, calabresi, peteano
Nell'estate 1973 i socialisti rientrarono al governo. Il governo fu dilaniato tra riformisti e riformatori
edalle conseguenze dello choc petrolifero. Emerse in quella fine d'anno un'apparente schizofrenia
che erainvece rivelatrice delle insormontabili difficoltà di un sistema democratico senza alternanza.
Alle domeniche senza auto, scarsa illuminazione vie pubbliche, esercizi commerciali chiusi,
siaccompagnò l'approvazione delle baby pensioni Fatica crescente del sistema politico alla luce del
quale berlinguer delineò la nuova strategia del pci Il compromesso storico liquidava l'alternativa di
sinistra, prospettata con intenti di rottura del sisetmapolitico: berlinguer diete una prospettiva
secolarizzante che spendeva politicamente del pci la forzagrande, radicata, di grande rilievo in
amministrazioni locali e regionali, di indiscusso prestigio nellacultura, nelle arti e tuttavia inerte sul
piano nazionale. Optava in favore del preliminare reciproco riconoscersi delle culture fondanti il
sistema repubblicano.Spiazzava destre e sinistre divisive e imboccando un cammino riformatore,
secolarizzava il politico,perché lo relativizzava, offrendo disponibilità all'incontro con l'avversario
storico Non si trattava di superare la reciproca diversità, ma il rifiuto pregiudiziale di prender ein
considerazionel'altro. In un paese bloccato che pareva avere consumato tutte le risorse politiche fino
ad allora disponibili, questa proposta riadattava quanto avevano realizzato democratici cristiani
socialdemocratici in germania. Il compromesso storico si poneva quale punto di svolta nella storia
del paese L'espressione scelta non veniva dal nulla ma dalla costituente, quando venne utilizzata da
meuccio riuni.Trent'anni dopo si poneva la questione di individuare uno sbocco che opponesse a un
conflitto sterile un’effettiva competizione, che non rendev tutti eguali e interscambiabili, ma li
poneva sullo stesso pianoal punto di partenza. Ne derivava la presa d'atto del legame con l'urss
sempre più debole, ancorchè non sciolto. Fu questo inconfutabile dato di realtà il nodo che
berlinguer cercò di sciogliere, non nutrendo, a differenza di molti suoi compagni di partito, fiducia
alcuna sulla riformabilità di quel sistema. Come rendere produttivo un partito comunista in
occidente? Nella sua formazione berlinguer si portava dietro l'arretratezza di una civiltà
antichissima, ma anche ilsenso dei mutamenti rapidi del novecento. mentre in italia nasceva il
partito totalitario, in Sardegna nasceva il partito sardo d'azione, il primo partito laico democratico di
massa. Questo elemento formativo era fondamentale per comprenderne il disegno.

La lunga formazione politica nel pci con l'esperienza internazionale risentiva di questa appartenenza
dilungo periodo alla democrazia italiana. Il compromesso storico offriva, quindi, dopo i decenni
dell'apparente integrazione negativa, un progetto che dava al pci respiro strategico e curava le
fratture profonde che avevano accompagnato il farsi dell’Italia. Una delle manifestazioni era
l'acquisizione della dimensione europea, coerentemente avversata dal partito di togliatti. Quel
partito dai tratti e dalle ritualità inconfondibilmente sovietici, che ancora a metà degli anni settanta
coabitavano con l'aspirazione democratica. Quando berlinguer morì, il dissenso aveva nel partito
piena cittadinanza (e paradossalmente furono i filosovietici di cossutta i primi ad avvantaggiarsene.
Egli fu capace di parlare al paese nel suo insieme creando, così, una non esplicita tensione tra il
leader eil corpo pesante dei funzionari, dei dirigenti e degli intellettuali del partito. 1973 la sua
proposto non parve sommuovere alcunchè. La nuova sinistra mostro subito repulsione,
manifestazione internazionale di solidarietà con il cile: sandro pertini: compagno berlinguer ci dicono
dalcile che il compromeso storico lo han fatto con il fucile Il momento di svolta fu il referendum sul
divorzio. La mobilitazione del pci fu decisiva per la vittoria, quel risultato consolidò il riconoscimento
consensuale con un paradosso solo apparente con le stragi delle brigate rosse di quegli anni Eppure
il referendum aveva messo in rilievo un sentimento non totalizzato del politico, più criticamente
disponibile, più laicamente accogliente, tanto da spianare la via, insieme con la riforma del diritto di
famiglia, all'abbassamento della maggiore età . I giovanissimi contribuirono nel 1975 elezioni
amministrative a quello che ai contemporanei apparve un terremoto. Anche sui media si rifletteva
un approccio plurale: corriere della sera ringiovanì la redazione, sprovincializzò l'informazione La
stampa moltiplicò i punti di vista, incentivando anche la nascita di giornali apertamente conservatori
come il giornale nuovo di monttabelli. Divennero importanti i settimanali di inchieta l'espresso e
panorama che esprimevano una nuova generazione di lettori, colta, informata, desiderosa di andare
oltre le verità della televisione (faber) Un paese che sprigionava splendide energie ma anche
devastanti tossine vedeva aprirsi due vie: • Ridare slancio alla natura dissociativa della democrazia
italiana • Ricomposizione consensuale del paese 1974 formalizzarsi e comporsi di entrambi i partiti
Fuori dai riflettori se ne consolidava già un terzo, quello che sarebbe stato definito consociativo,
erededella tradizione trasformista, Impossibile intesa della generazione dei costruttori del sistema
democratico, con quelle protagoniste del miracolo economico e coi loro figli Tre italie: si era privi di
una comune lingua dei sentimenti, delal cultura degli affetti. Affioravano la crisiculturale
dell'antifascismo e il vuoto che lasciava. Aveva identificato solo "ciò che non siamo" ciò che
nonvogliamo C'eravamo tanto amati, film di ettore scola, raccontava attraverso 3 giovani che
avevano condiviso la vita partigiana alcuni dei diversi percorsi della sinistra italiana. Il socialista
riformista (ricerca delsuccesso individuale, la nostra generazione ha fatto veramente schifo), il
portantino umile comunista(paziente faticoso impegno giorno dopo giorno), la sinistra radicale
(indefesso impegno contro il sistema senza però rinunciare all'irresistibile attrazione per il
protagonismo mediatico) Elsa morante, la storia, suicidio della oralità della resistenza, impossibilità
di fruttificare perché divisa traipotesi, progetti, aspirazioni incomponibli. Quei film e quel romanzo
parlavano soprattutto della sinistra e del suo rapporto con il paese. Presad'atto della dispersione
postbellica e della comprensione che da essa discendeva ineluttabilmente la sua condizione
minoritaria. 1974 Negli ultimi mesi di quell'anno il compimento consensuale parve divenire realtà
Dopo cinque anni aldo moro ritornò alla guida dell'esecutivo ed ebbe come vice ugo la malfa. La
ripresa di un rapporto che era stato molto intenso condusse in porto alcune decisive innovazioni.
Diritto difamiglia, voto ai diciottenni, creazione del ministro dei beni culturali, attuazione della
riforma fiscale Come il governo fanfani del 62 era stato preludio dell'ingresso dei socialisti nell'area
della legittimità, così l’esecutivo moro parve estendere al pci il riconoscimento reciproco, ponendo le
premesse del primo tentativo di stabilizzazione consensuale realizzato ocn la condivisione della
politica economica Terza fase, austerità , partiti armati Elezioni regionali del 1975: distacco di
nemmeno due punti fra dc e pci Parve rendere contendibile il priato Possibile alternativa

Due partiti pigliatutto, uguali e diversi nell'attingere consensi nei segmenti più differenti della società
italiana Quale fosse il disegno complessivo di moro è controverso. Nel "partito italiano" egli con
gande anticipo sul resto del gruppo dirigente, comprese che il destino non era solo nelle sue mani.
Le elezioni del 75 e poi del 76 avvicinavano rapidamente l'italia sia ai più maturi sistemi democratici
sia alla germania occidentale. E a quel paese, con cui molte erano state le affinità, ci si ispirò Qui
però tutto era più complicato: • Invece dei socialdemocratici c'erano i comunisti • Particolarsimo •
Proliferare di culture e famiglie politiche, apparentemente saltato dal sistema proporzionale ma
espressione di divisioni e conflitti radicati Introduzione dell'elezione diretta del leader Dalla sinistra
avversa al compromesso storico, le dimissioni di fanfani e la perdita del 2,5% di voti delladc furono
interpretate conclusive di un'intera fase storica. Anche i nuovi radicali di marco pannella sposarono
l'laternativa. Dalla vittoria dei divorzisti trassero nuova linfa interpretandola come irriducibilità tra
italia laica e italia cattolica i nuovi radicali furono un fenomeno complesso e innovatore. Offrirono un
modello di partito dotato di una guida carismatica cui corrispondeva un'agile struttura organizzativa
affascinata e rapita dalla leaership. Si giovarono in modo decisivo di un modo di comunicare,
appreso dai movimenti collettivi, dalle culture giovanili e dai linguaggi artistici. Virtuale rapporto
diretto tra leader e cittadini, reso possibile anche grazie alla riforma della rai del 1975:fine del
monopolio democristiano, sostituito da un pluralismo controllato, espresso cioè dal sistema
deipartiti, quindi lottizzato (espressione di schemi di ripartizione del potere politico) Si pese così di
vista la vera novità di quella riforma, cioè l'autonomia riconosciuta ai soggetti, che rese possibile una
sinfonia di voci allora sconosciuta e un rinnovamento dei linguaggi Consentì a chi ne fu capace inediti
e spiazzanti spazi i radicali sepper sfruttare con grande abilità e fantasia le tribune, fino a farle
divenire autentica notizia che a cascata riusciva a dominare la comunicazione Furono
clamorosamente innovativi nella campagna referendaria del 1978 (vari ref abrogativi) con la
performance dei muti e imbavagliati denunciarono i misfatti del regime della solidarietà nazionale.
Diedero nuova linfa a pensieri sentimenti disposizioni irriducibilmente avversi alla ricomposizione
consensuale. Alla fine delle ideologie, furono una delle manifestazioni italiane delle avvisaglie
dell'età del narcisismo 1979 radicali raccolsero a sinistra lo scontento e la delusione per i risultati
della solidarietà nazionale 1983 candidarono ed elessero toni negri leader di autonomia opearia
sotto processo per terrorismo 1984 presentarono enzo torotra arrestato con l’accusa, rivelatasi
totalmente infondata, di collusione conla camorra 1987 inviarono alla camera ciciolina 1994 si
allearono con berlusconi Nel sistema dei partiti la ricomposizione consensuale era contrastata
apertamente e limpidamente anche da missini e liberali. Avversari coabitavano coni favorevoli nella
dc come nel psdi e nel psi, ma anche nel pri e nel pci che guardavano all'opinione di berlinguer come
una sgradevole discontinuità rispetto all'ortodossia Al dissidio silenzioso all'esterno o a quello
esplicito, si aggiunge un fatto non inedito nella storia d'italia:il formarsi di una pluralità di partiti
armati di destra e soprattutto di sinistra. Eredi di tutta la carica aggressiva accumulata dai
massimalismi nella storia d'italia, segno di avversione contro il sistema della costruzione democatica,
i partiti armati individuarono nel revisionista berlinguer il nemico. Di quel sistema egli sentiva tutta
la responsabilità derivante per il suo partito. La definizione di anni di piombo appare riduttiva A
radicalizzazione violenta si trasformò dando vita a veri propri partiti, interpretavano un sentire, una
cultura, un'area Per alcuni anni con i loro comunicato, con le loro imprese, divennero soggetto
politico di enorme rilevanza mediatica Vollero coniugare insieme la terribile bellezza di quel 12
maggio 1977, (giorno in cui nell'anniversario del referendum sul divorzio una manifestazione non
autorizzata nelle strade di roma promossa da radicali ) con la geometrica potenza di via fani
(capacità militare delle br) Trovarono alleati e centrarono l'obiettivo: l'assassinio di moro mise a
nudo la gracilità dell'ipotesi consensuale. A questo punto entrarono in gioco fattori geopolitici e
logiche bipolari sul piano internazionale, comportamenti opachi e ambigui dei servizi, gruppi di
potere più o meno occulti come la loggia massonica p2 sul piano interno, che alimentarono una
miriade di ipotesi complottistiche e dietrologiche Divenuta per la prima volta democratica dopo la
seconda guerra mondiale, l'italia entrò nella nuova dimensione internazionale e interna con le
cultura politiche di cui disponeva. Totalità che faticavano a riconoscere nell'altro da s+ un portatore
di valori altrettanto degno dei propri. Era una delle più velenose eredità della dittatura fascista e del
passato liberale escludente. I partiti armati furono l'ultima tappa della resistenza al passaggio
ineludibile di desacralizzazione del politio. L'idea che ciascuna cultura politica fosse solo una
semplice parte di una comunità che le riteneva tutte legittime, era per molti inammissibile. Si
innescò a partie da piazza fontana una resistenza civile che si manifestò nei momenti più
tesi,assassinio moro, strage di bologna, etc Il paese cantato da degregori viva l'italia Il nemico era il
pci di berlinguer con la revisione che incarnava. Un pci non più iper ideologizzato, iper centralizzato,
ma un partito democratico, di massa, moderno,laico, tollerante. Idea questa insopportabile per
quanti avevano dal sessantotto tratto la convinzione che la rivoluzione fosse all'ordine del giorno,
dietro l'angolo. La riconsiderazione deif ondamenti dell'ideaologia, dell'identità, dell'appartennza
rigida, dei riti, dei simboli, delle musiche, dei santuari, dei pantheon, delle autorappresentazioni, ear
avversata da vasti settori, che vissero con sconcerto non detto l'esperienza di secolarizzazione. Il
corpo sacerdotale che ne custodiva la fede era palesemente smarrito. Austerità: per la storiografia
prova del passatismo moralistico del leader sardo in erealtà era il fare i conti con la realtà
dell'economia di mercato L'innesto di elementi keyneiani nella cultura del pci operato da berlinguer
avvenne certo quando quelle politiche erano ormai sulla via del tramonto in tutto l'occidente .
L'austerità tentava una proposta politica della sinistra con l'obiettivo di superare l'effettiva egemonia
esercitata nell'italia repubblicana: il modello corporativo delineato dal partito cattolico. Chi
comprese questo tentativo di revisione della cultura del pci fu la malfa. L'austerità con il
compromesso storico e con la ricollocazione internazionale del pci erano tre aspetti di una
medesima strategia, pur nella cornice complicata del legame identitario con l'urss Berlinguer fu
interlocutore indispensabile e imprescindibile dell'esecutivo di moro Per consolidare l'offerta
dell'ipotesi di roc consensuale, la malfa tentò di ospitare nelle liste del priimprenditori agnelli, carli.
Si sovrappose il disegno di agnelli di un partito di rappresentanza degli interessi industriali. Un simile
partito non era però per nulla gradito al leader repubblicano. Del proposito originario di la
malfapertanto non se ne fece nulla. Quell episodio riveò in anticipo le difficoltà irrimediabili del
disegno consensuale, data la difficoltà da parte dei suoi sostenitori di portarsi dietro i rispettivi
eserciti. La maggior parte della borghesia produttiva guardò infatti a montanelli che con il suo
giornale organizzò la raccolta del consenso in favore dei candidati dc contrari all'ipotesi consensuale
(moro e zaccagni) Nell'ultima grande sentita e partecipata elezione della storia della repubblica
1976 93%, il 73% dei quali affluì su dc e pci, si avverti anche la voce de LA REPUBBLICA quotidiano
fondato da scalfari e proprietà didue editori puri, mondadori e caracciolo In quella campagna
sostenne convintamente il psi, tuttavia il suo nucleo si componeva dell'intero osaico della sinistra
italiana Fu una sorta di impossibile prova unitaria della sinistra tenuta insieme dall'esperienza e
dall'abilità discalfari. Funzionò in verità come strumento di laicizzazione della tradizione della sinitra
italiana, accantonando i punti certi di riferimento, la purezza della propria lingua, le ritualità e
gettandosi in mare aperto. La solidarietà nazionale 1976 il cammino consensuale riprese dopo le
elezioni e assunse la forma di un governo monocolore democristiano guidato da andreotti Al
momento della fiducia si astennero tutti i partiti dell'arco costituzionale e quindi anche il pci
Andreotti raffinato interprete della natura consociativa e trasformistsa del sistema politico italiano.

In questo governo ci fu tina anselmi ministra del lavoro, prima donna ministro e anche l'esponente
p2stammati. Era quello di andreotti un esecutivo sfuggente. In parlamento l'opposizione era ridotta
all'estrema destra del msi e all'estrema sinistra di democrazia proletaria Il gruppo di pannella assurse
a punto di riferimento dell'opposizione sociale e politica. Emergevano infatti le sofferenze strutturali
del paese, mostrato dal movimento del 1977, fase terminale del sessantotto. Nel suo manifestare
scorgere la fine delle speranze di un mutamento radicale ma anche delle aspettative crescenti degli
anni di intinterrotta crescita postbellica, il dadaismo della sua cultura sintetizzava la destrutturazione
e la frantumazione del linguaggio ideologico che aveva accompagnato il novecento. La democrazia
proletaria, si sciolse... lotta continua, i partiti armati apparivano molto più efficaci come forze
antisistema. Dalla sua fine non nacque molto, i suoi dirigenti si fecero storici, comunicatori,
giornalisti, etc ma quasi mai politici. Dalle sue file provennero dirigenti animati da una forte tensione
morale e politica come Peppino impastato o Langer che diede più tardi origine a un vivace e originale
movimento politico, quello dei verdi. Lo sconfortante risultato non era un dato soggettivo derivante
da una minore abilità. La verità fu che la sconfitta e il rifiuto del riconoscimento consensuale furono
letali anche per la sinistra radicale: era il solo spazio entro il qual si sarebbe potuta realizzare la sua
evoluzione e maturare un senso politicamente adulto, capace , come in germania , di operare sullar
ealtà effettuale delle cose. Dal rifiuto del riconoscimento consensuale la nuova sinistra italiana
trasse la rinuncia a operare politicamente. Ne agevolò la frantumazione e il senso di smarrimento. Fu
resa irrilevante e svuotata dai partiti armati e dai radicali Questi ultimi interpretarono pienamente la
loro irriducibilità all'ipotesi consensuale, collegando la modernità col rifiuto di riconoscere pari
dignità ai comunisti. Imposero al parlamento di legiferare su un tema apparentemente divisivo come
l'aborto Nel 1978 risultato scioccante sia per la drastica diminuzione dei votanti sia per il risultato sul
finanziamento dei partiti, molto al di sotto delle attese. Era la certificazione impietosa della crisi
dlsisema dei partiti. Il voto era anche un bilancio del tentativo consensuale un mese all'assassinio
moro. I successi del risanamento della finanza pubblica e del superamento di aspetti rimasti
immobili per decenninon potevano celare l'insuccesso strategico del mancato raggiungimento degli
intenti sistemici Il primo governo andreotti di solidarietà nazionale era entrato in crisi alla fine del
1977 per le difficoltà incui poneva gli altri partiti. Era una situazione stagnante che non sbloccava né
stabilizzava il sistema Incominciò una tormentata fase che pareva preludere al compimento del
passo successivo nella via della legittimazione del pci con il suo pieno ingresso nella maggioranza e
culminò il 16 marzo 78 col sequestro di ado moro Il tentativo consensuale inteso come
legittimazione di diversi e concorrenti schieramenti e quindi preliminare condizione dell'evoluzione
del sistem apolitico era concluso. Entrava in crisi irreversibile il cattolicesimo democratico. La
tragedia repubblicana mostrò insieme fragilità e indispensabilità del progetto. Il dibattito in quei
giorni fu tra: • Fautori della fermezza, presunto atteggiamento inflessibile, sostenitori della
solidarietà nazionale • Sostenitori della trattativa, disposizione umanitaria, strenui oppositori della
ricomposizione consensuale Questi erano anche due possibili vie di uscita dalla sconfortante
condizione in cui il paese si trovava Per taluni l'uscita di scena di moro non significava l'abbandono
del suo progetto ma un suo riposizionamento alal luce del fatto che l'attacco contro di lui rivelava i
confini insuperabili della ricomposizione consensuale Epr gli altri chiudeva definitivamente quell
ipotesi e favoriva l'avvio di una nuova partenza. Indebolimento dei due partiti maggiori e fallimento
del loro tentativo di assicurare l'evoluzione del paese a indicare l'alternativa fu il psi con fcraxi
segretario Si attorniò di un gruppo dirigente di coetanei. Il disegno asseune all'inizio il volto vago
dell'alternativa di sinistra. In essa il psi prima sostenne la fermezza poi improvvisamente imbracciò
con particolare zelo lavia della trattativa. Craxi pensò fosse possibile realizzare nel sistema dei partiti
quello che gli riuscì nelpsi. Così come nel partito aveva incominciato a sparigliare le vecchie
appartenenze e identità e a comporre in discontinuità un nuovo profilo, così all'esterno incentrò il
conflitto non tanto sulla tradizionale coppia destra/sinistra quanto sul binomio innovazione-
conservazione. Era un rimodulare l'obiettivo di quanti avevano lavorato per il riconoscimento
consensuale.

La differenza sostanziale consisteva nell'abbandono della dimensione evolutiva, imprimendo al


nuovo corso un afflato di rottura, soprattutto con i comunisti. Incominciava così la guerra a sinistra
per l’agognata egemonia. Il primo misurarsi di queste due ipotesi avvenne (dopo il ritrovamento del
cadavere di moro e dopo il referendum) con l'elezione del presidente della repubblica. Leone si era
dimesso dopo il risultato sconfortante del referendum sul finanziamento pubblico ai partiti. Tutti
furono costretti a convergere su pertini, anziano dirigente socialista, colonna dell'antifascismo edella
resistenza. L'elezione di pertini era frutto dell'ipotesi inclusiva e consensuale. Stabilizzò le istutuzioni,
mostrò la robustezza dell'impianto costituzionale. Segretario generale della presidenza maccanico,
già partito d'azione (poi pci poi pri) Con il binomio pertini meccanico nacque la sola riuscita
collaborazione tra le due aree che nella fase di transizione tra fascismo e democrazia avevano
cercato di definire una sinistr altra rispetto a quella comunicata Nel 1978 il trauma della violenza
per provocare la fine dell'incontro consensuale provocò la reinvenzione del quirinale, immettendovi
energia morale e intelligenza politica, con il conseguente rafforzamento delle istituzioni Non fu
immediatamente chiaro che la ricomposizione consensuale si realizava per una via essenzialmente
istituzionale e non politica. Con pertini ascese per la prima volta all amassima istituzione un
esponente di una delle culture che si erano nettamente opposte ai fondamenti eretti negli anni di
degasperi. Superare l'atavica diffidenza delle masse nei confronti dello stato Il ric consensuale a
metà dei settanta era stato pensato anche quale strumento dell'ulteriore passaggio che avrebbe
condotto allo stabilimento di confini tra istituzione e partiti. Così non fu A cedere non furono le
istituzioni ma i partiti

Crisi, agonia e morte della democrazia dissociativa e dei soggetti costituenti sabato 11 aprile 2020
15:31 Le trasformazioni sociali e culturali La solidarietà nazionale sopravvisse stancamente ancora
pochi mesi dopo la morte di Moro. La sua finesi consumò in gennaio 79 con l'ingresso dell'italia nel
sistema monetario europeo Vi erano perplessità. Il psi si astenne il pci votò contro La solidarietà
nazionale era stta quindi per parte delle classi dirigenti al potere una parentesi persuperare un
momento difficile e per rinsaldare l'indebolita egemonia: una pausa Nel 78 subito dopo
ritrovamento, elezioni amministrative, netto ridimensionamento del pci,rivitalizzazione di laici e
socialisti. parve allontanare quello che è stato sempre il pericolo della democrazia cristiana: il
pluraismo (detto da bernardo d'arezzo, dc) La lezione di moro non aveav quindi inciso in profondità
In ogni caso il pluralismo era un dato di realtà. Il mondo di riferimento era mutato e si avvertiva il
peso crescente dele entità sovranazionali di cui l'italiaera parte Alla nascita del sme si accompagnò la
prima elezione diretta del parlamento europeo Il nazionale manteneva vitalità e si intrecciava
sempre più con vincoli sovrannazionali L'italia in bianco e nero era proprio finita Nel 1980 con la
vertenza della fiat conclusa dalla marcia dei quarantamila quadri e impiegati si chiuse lastagione dei
movimenti collettivi, della centralità della classe operaia Immediatamento letto come come un
provvidenziale ritorno al passato Il riflusso nel privato, espresso dalla febbre del sabato sera,
sembrava dominare l'esistenza delle nuove generazioni dopo l'immersione nella dimensione
collettiva. Si metabolizzava la liberazione che avveniva ad una velocità impressionante La
conclusione della vertenza fiat , da molti vissuta e sperata come la ripresa in fabbrica e nei luoghi
dilavoro del senso della gerarchia, avviò a conclusione proprio gli anni del fordismo. Prendeva forma
un nuovo modello di fabbrica alle prese con innovazione tecnologica che da un parte liberava dalle
prestazioni più faticose e dall'altro rendeva mobile e precaria se non superflua la presenza umana.
L'ondata neoliberista del nuovo decennio era strettamente connessa con la nuova rivoluzione
dell’informatica che avrebbe radicalmente cambiato stato/mercato, finanza/produzione,
nazionale/sovrannazionale, Ogni paese ci giunse con la propria storia, con la solidità e le debolezze
dei sistemi politici , con l'eredità delle proprie culture, con l'aver avuto la capacità o meno di
solidificare e far maturare le straordinarie trasformazioni collettive del periodo precedente Nel caso
italiano la miracolistica attesa del presente era speculare al netto rifiuto ideologico del passato
prossimo, nei riguardi dell'economia di mercato Il segno più evidente di questo mutamento fu
l'apparizion e1985 nella decima pagina dell'unità l'indice mediobanca del mercato azionario.
Mutavano i media con il dominio della televisione, 1976 sentenza della corte costituzionale dava
vialibera ai privati 1980 nascita canale 5 e fininvest Obbligò i concorrenti a seguirne le orme, ma nel
giro di pochi anni, grazie, ma non solo, al consenso delpotere politico, dovettero cedere a fininvest
italia 1 e rete 4 (altri proprietari). Ne derivò un monopolio privato e un modo nuovo di
programmazione: 24 ore Approdo finale la perdita della centralità del cinema nel racconto della
contemporaneità La nascente televisione commerciale si rivolgeva per lo più al pubblico crecsiuto
con i lustrini dei programmi della rai degli anni sessanta. Si affermò riadattando a colori i quiz e
ponendo al proprio servizio gli eroi della televisione delle origini, bongiorno corrado, vianello
mondaini. Dopo i movimenti collettivi e le innovazioni innescate nelle culture di massa si tentava
ancora una volta il recupero nostalgico del passato. Eppure il rappporto era più complesso: Fininvest
realizza quella televisione che la rai ha sempre sognato di realizzare. Il passato serviva a lenire la
prorompente novità del presente alla fininvest come alla rai Le solide basi di consenso furono
costruite sull'apposizione al recupero degli anni cinquanta e sessantadi linguaggi gusti tendenze
umori del nuovo decennio Non si tornava indietro ma si andava avanti connettendo l'altro ieri con lo
ieri, mischiandoli per produrreil presente

1981 referendum: non fu abrogata la legge sull aborto. Ma vennero respinte l'abolizione
dell'ergastolo,del porto d'armi e delle norme sull'ordine pubblico per contrastare i partiti armati. Il
paese diveniva liberale con cautela 1981 abolizione estinzione reato di stupro in caso di nozze
riparatrici. Ci vollero altri 15 anni 1996 perdefinire la violenza sessuale. Non erano in gioco solo i
diritti della persona, ma l'esercizio effettivo delle libertà. L'autenticacostruzione della uguaglianza ,
l'esercizio della cittadinanza, il cui perimetro mutava e si allargava. L'italiascontava ritardi sia rispetto
agli altri paesi che avevano costruito lentamente e profondamente il sistemademocratico, sia ai
nuovi come la spagna I movimenti tesi ad affermare dignità e cittadinanza delle minoranze si
allargarono. Nascita arcigay Eppure la tentazione di mettere l'ultimo decennio della forma
consensuale tra parentesi fece capolinotra molti. A conclusione degli scontri tra poperai e azienda ,
35 giorni della fiat, gianni agnelli disse "temo chequanto è successo abbia rafforzato quelli che hanno
poca fiducia nella possibilità del pci di convivere inuna società democratica" Era un modo per
respongere le irreversibili innovazioni degli anni settanta Cosa che però nonostante i desideri di parti
di rilievo delle classi dirigenti non potè avvenire né allora népoi 1978 gpII, segnò il trionfo di una
dimensione globale della chiesa. Papato del pubblico e di un orgogliosocattoliccesimo trionfante,
straordinariamente popolare. Fu la punta di diamante culturale della finalebattaglia contro il
comunismo e socialismo E tutatavia: nonostante il proliferare di movimenti identitari esaltanti la
tradizione, la secolarizzazionenon indietreggiò Alla sua realtà storica di terra di emigrazione ora il
paese aggiungeva l'esperienza nuova di luogo diimmigrazione Forti resistenze provocava Avviato il
controllo, la tutela, il governo di una realtà destinata a mutare irreversibilmemnte il paese e
amostrarne sia gli aspetti regressivi sia le potenzialità. Le resistenze erano timore dello sconosciuto,
marivelavano anceh ataviche subculture depositate nell'animo popolare. L'afflusso era la
conseguenza europea del fatto che il mondo diveniva meno ineguale Anche l'emigrazione italiana
assunse nuovi caratteri, interessò ceti fino ad allora poco toccati. Bisognava riadattare il paese,
dominare il ritmo vorticoso assunto dai mutamenti, dare vita a istiuzionisalde, culture politiche in
connessione col tempo. Un rapporto compiutamente secolarizzato con ognisfera dell'agire umano
compresa l'economia. Alla fine del triennio consensuale il rapporto pil/debito pubblico era 1980
56.8%, aumentòcontinuamente e al 1986 ultimo anno dei governi craxi oltre il 105%, 1992 ultima
prova elettorale dellarepubblica dei partiti, cui seguirono svalutazione della lira e sospensione dela
sua presenza nello sme Questa fine non era stata prevista, anzi intellettuali sostennero che il paese,
dopo le cupezze degli annisettanta, ripartiva alla grande. L'italia aveva superato definitivamente i
partiti armati Gli esangui non mancarono di far sentire ancora la loro voce, uccidendo in tempi
diversi docentiimpegnati nella riforma della legislazione del lavoro e delle istituzioni nel 1985/86/88
massimo d'antonanel 99 marco biagi nel 2002. Tuttavia i partiti armati erano ormai solo killer, non
certo un soggettopolitico. 68 movimenti – 78 uccisione di moro. Un decennio che poteva esserea
rchiviato. E riprendere lo slancio che si ricollegava alle energie della ricostruzione e del boom
economico, assurti amiti fondativi della nuova italia. Ciò che non venne recepito era chce
disimpegno, riflusso, desiderio di arricchimetno, piena eincontrollata espressione di sè, rivelavano
bisogno, sofferenze e attese nuovi Pasolini diceva della società italiana: il popolo più analfabeta, la
borghesia più ignorante d'europa Si trattava ora di comprendere ciò che andava conservato e ciò che
occorreva ormai abbandonare Il sistema politico Gli anni 80, nuovo decennio, si aprirono con due
lutti Pietro nenni Piersanti mattarella Nenni (psi) era il vecchio leader del più antico partito italiano
Egli aveva attraversato tutto il secolo con l'obiettivo di superare l'esclusione delle masse che
siriconoscevano nel socialistmo e il suo partito con il nuovo segretario craxi manifestava un nuovo
protagoniso. Mattarella (Dc) era il giovane presidente della regione iscilia e dell amaggioranza da lui
guidata era partedecisiva il pci. La sua morte confermava le resistenze formidabili che incontrava il
riconoscimentoconsensuale. Fu il psi negli anni 80 a guidare il sistema politico, con due prospettive
inconciliabili: Quirinale – pertini Palazzo chigi spinse per la compiuta rivelazione della crisi di
prospettiva in cui erano precipitati i dueprincipali partiti incoraggiando una discontinuità con il
mutamento della forma di governo. Vi erano quindi le due anime della cultura socialista, entrambe
al centro delle due diverse vie di riformapossibili, e si scontrarono fin che visse berlinguer Craxi
leadership indiscussa. Primo segretario socialista estraneo per ragioni anagrfiche al frontepopolare
(unione elettorale dei partiti di sinistra), volle ricollegarsi alla tradizione precedente la primaguerra
mondiale e la rivoluzione d'ottobre. Guardò al glorioso periodo riformista (?) troncando il rapporto
sia con i comunisti, sia con lambizioneazionista di mutare il psi. LA SUA FU UNA PROGRESSIVA
COSTRUZIONE. PRIMO PASSO: netta presa di distanza dalla via consensuale. Il netto differenziarsi
dal pci, dalla dc, dal pri fu reso esplicito al congresso di torino di marzo 11978, conil rilancio
dell'alternativa di sinistra e con la presa di distanza dalla linea della fermezza. Erano lepremesse di
una scelta tesa a escludere il pci Però, al fine di creare una nuova inclusione sotto l'egida del psi
trasformato SECONDO PASSO nella stessa occasione, introduzione del garofano nel simbolo, prima
sovrapposto allibro aperto e alla falce e martello, poi solitario. Un segno che aveva connotato la
tradizione socialista,cancellava ciò che ricordava una tradizione affine al pci. Fu il segno più audace
che il partito compì inquegli anni TERZO PASSOil saggio articolo firmato da craxi:: il vangelo
socialista. Sempre 1978 dopo l'elezione dipertini Mentre berlinguer in una intervista a scalfari aveva
proposto la terza via come passaggio dellatrasformazione culturale di una forza di sinistra
ideologicamente connotata, Craxi abbandonò marx eritornò ad una visione libertaria e pluralistica
Ne discendeva quindi un siderale distanziamento dal pci. Anzi poneva il psi in alternativa al pci
avviandoun duello a sinistra. Craxi modernizzò quello che era stato il movimento operaio e socialista.
Berlinguerinvece provò nuovi innesti e nuovi modi, avviò una riflessione ancora acerba sul fatto che
socialismo ecomunismo si stavano esaurendo. Craxi ribadì i confini conosciuti, mentre berlinguer
tentò nuovi orizzonti QUARTO PASSO fisionomia della leadership.manifestazione dei cambiamenti
dei sistemi democratici.Volto corpo autorevolezza parola del capo erano decisivi. La leadership si
acompagnava al logoramentodei partiti. Il suo bisogno venne letto come crisid ella democrazia
parlamentare e della necessità dicambiare la forma di governo Già la dc aveva inserito l'elezione del
segretario, già altri avevano avuto contemporaneamentesegreteria e capo del governo, la novità del
psi nel 1984 fu l'elezione per acclamazione. Autentica transizione culturale di quel decennio. Il
superamento dei tratti novecenteschi della modernità, composta di soc industriale, di
politichepubbliche di stampo keynesiano, di stato sociale e di stabile presenza dei partiti di massa
ideologici. Fu una fase di transizione di cui il psi fu l'emblema. Vi contribuirono gli intellettuali di
area privi di pregiudizi e preconcetti, entusiasti, preoccupati dicogliere effettivamente il nuovo in
epserienze, concezioni anche apparentemente distanti dalla lorotradizione. Vi contribuì anche la
natura del partito e il suo collocamentonel sistema Craxi diede espressione al manifestarsi anche in
italia dei caratteri della "democrazia del pubblico". Il leader era così importante in quanto c'era il
partito, non solo come macchina organizzativa ma propriocome elemento identitario. Craxi non era
pensabile senza il psi, senza l'orgoglio di quell'appartenenza, senza la ferita avvertita daisocialisti per
la crescente marginalità nella republica della quale ritenenro responsabile il pci Craxi forgiò il suo
partito con una forma di anticomunismo nuova e seducente, assumeva i toni di unaresa dei conti
definitiva. C'era una rivendicazione di sé come unici a incarnare il senso effettivodell'evoluzione
storica della sx e costituire il solo possibile nerbo di una sinistra di governo. Negava qualsiasi
significato alle evoluzioni del pci L'irriducibile contrasto , avrebbe finito per indebolire entrambi i
contendenti, che int empi diversiavevano dovuto fare innovazioni simili

L'univesro comunista era in crisi, soprattutto in virtù dell'innovazione di berlinguer. La contrarietà


socialista all'ipotesi consensuale non derivava da un anticomunismo escludente, ma
dallacompetizione a sinistra per ridimensionare quel parente ingombrante che si era preso gran
partedell'eredità Craxi enfatizzava una supposta tendenza irreversibile all'inversione del consenso in
favore dei socialisti.Anche gran parte degli opinion makers si mostrarono persuasi dell'ineluttabilità
di un processo diristrutturazione della sinistra a vantaggio dei socialisti. L'alternativa alla terza via
era il psi: consentiva di trovare una soluzione definitiva alla questionecomunista. Profilava un altro
equilibrio istituzionale agevolando il superamento del dilemma del riconoscimentoconsensuale. Era
favorito dall'emergere di un nuovo ciclo culturale, economico, sociale e politico sulpiano globale. I
due maggiori soggetti costituenti-dc e pci-uscivano indeboliti dal loro mancato incontro. Nel 1981
dopooltre 30anni di ininterrotto controllo, la dc perse la presidenza del consiglio Agli occhi di craxi il
pentapartito che si inaugurò con spadolini era un passaggio del suo disegno La caduta dei consensi
alla dc nel 1983 rese il psi indispensabile Tra il 1983 e il 1987 fu craxi a guidare il governo La crisi dei
principali soggetti costituenti sembrò ribadire con urgenza di ripensare la forma di governo:la
seconda repubblica , plasmata da una grande riforma con un profilo presidenziale, avrebbe
costituitoil nuovo orizzonte della democrazia matura (come in francia) A craxi si opposero i
sostenitori della via consensuale. La divisione si produsse all'interno dei partiti. Non era infatti un
limpido scontro tra culture politiche,tutte contenevano fautori dell'una o dell'altra strada. Fatto
salvo estrema destra, estrema sinistra, liberali e radicali favorevoli all'ipotesi confluttale Nel psi gli
avversari di craxi ebbero riferimento in pertini, che navigò alla ricerca dell'approdoconsensuale
ricollocando al centro del sistema la presidenza della repubblica. Nella crisi strutturale del sistema
dei partiti il quirinale divenne il luogo in cui si preservava ciò che erapossibile del riconoscimento
consensuale. Pertini fece suo il metodo consensuale e aspirò a portare a compimento ciò che la
morte di moro avevainterrotto. E in questa direzione lo accompagnarono la sinistra della dc, il pc di
berlinguer, qualchesettore della sx socialista e il pri Nel 1981 mentre si apriva il dibattito sulle
riforme costituzionali, il pci rispose con un progetto che siisncriveva pienamente nel quadro
consensuale: perfezionava la costituzione ma non mutava la forma digoverno, limitandosi a superare
il bicameralismo perfetto e ad abolire istituzioni ritenute superate comele province o obsolete come
il cnel. La morte del segretario pci chiuse la percorribilità della via consensuale. Sicchè per craxi le
cose parvero molto più facili, ma ils uo indirizzo privo della sfida con il pci perse moltosmalto
Nell'area mediterranea il conflitto tra socialsiti e comuniti si era risolto a vantaggio dei primi.
Aeccezione chein italia. Dopo la morte di berlinguer il pci sopravvisse sospeso tra il desiderio di
approdarecompletamente nell'europa occidentale e i profondi mutamenti che interesarono l'urss.
Sfidò craxi con il referendum sulla scala mobile e perse Poi si allineò a craxi sulla vicenda sigonella.
Fu il momento di maggior prestigio di carxi. Nel riaffiorare della guerra fredda egli aveva
senzatentennamenti collocato il suo partito con gli alleati e ora offrva l'immagine di chi non era
disposto asacrificare la sovranità nazionale a nessuno. L'ultimo tentativo di rinnovamento …. ciriaco
de mita dc 1982 Raccolse la sfida di craxi proponendo partito moderato di massa, aspirante alla
modernità, peradeguareil paese ai mutamenti produttivi, economici, culturali, sociali. Si aggiunse
però anche l'obiettivo diconservare il primato della dc e ne sortì un pentapartito eternizzato. Fin
dall'inizio de mita si mosse su questo doppio binario: accordo consensuale sul piano
istituzionale,preservazione della guida della dc nell'esecutivo. Fece anche un tentativo di revisione
della legge elettorale che superasse il proporzionale e imponesseun accordo tra i partiti coalizzati
prima del voto ma non se ne fece nulla. 1988 de mita al governo Sostituito poi da un nuovo
esecutivo che vedeva a distanza di un decennio nuovamente andreotti allaguida 1989 Nel luglio
1989, a pochi mesi dal crollo del dominio societico nell'est europeo, governo e partitoe ranonelle
mani dei due esponenti che occupavano lo stesso ruolo nel febbraio 1972. Andreotti e Fornali

Era segno dell'irriformabilità della dc che riusciva a produrre solo la democrazia consociativa,
veraantitesi capace di tenere a distanza sia il riconoscimento consensuale sia
l'alternanza/alternativa. Nederivava un paese irreparailmente bloccato. Una concezione immobile,
curiale, che , nel terrore della morte, si prefiggeva la sopravvivenza di unregime apparentemente
perpetuo del quale anche craxi e il psi, che ambivano all'alternanza/alternativaerano finiti
prigionieri. Il pci era stremato. Nelle elezioni del 1987 tornò ai livelli del 1968 Solo in parte però se ne
avantaggio il psi: quell'anno raggiunse il risultato più rilevante della segreteria dicraxi, era però al di
sotto del 15% Si confermava la partecipazione elettorale al 90%, i due principali partiti di governo
avanzavano e quellostoricamente all'opposizione indietreggaiva. La lega lombarda riuscì ad eleggere
un senatore. Aconclusione del tentativo consensuale in varie parti d'italia si ebbe un risveglio dei
movimentiautonomisti fondati sulla difesa delle specificità locali... ma il fatto nuovo nel 1983 fu lo
spostamento diparti del voto cattolico sulla liga veneta. Erano diversi segnali che avvertivano della
disgregazione imminente del sistema dei partiti: • La dc aveva lasciato cadere tutte le occasioni di
riformare se stessa , prifvilegiando il profilo dipartito-stato • Il pci (dopo 1984) non era né partito di
governo né forza di opposizione Dc, pci, psi, pri, parvero trovare una risorsa nel ritorno alle origini,
che inorgogliva i militanti ma lasciavaindifferenti i cittadini Fu invee l'esaurimento delle culture
politiche degli italiani, così come si erano composte ed eranocresciute nella modernità otto-
novecentesca L' 89, mani pulite e la morte dei soggetti costituenti Nel 1990 la lega era ormai
divenuta in lombardia la seconda forza. Era un partito pigliatutto e aspirava arappresentare il nord. I
voti, come il gruppo dirigente, provenivano da tutte le direzioni: cattolici, comunisti, socialist, laci,
postfascisti. 1990 fu l'ultima volta che il pci si presentò con lo storico simbolo. L'abbattimento dei
regimi ademocrazia popolare dell'europa orientale aveva subito avuto conseguenze in italia con il
discorso allabolognina di achille occhetto. Si aprì un cantiere. Insieme con il nome i comunisti
avrebbero dovuto ripensare la fisionomia. L'identità,il corpo, il patrimonio del partito. A sottolineare
che dalle fondamenta andava riedificata la sinistra , il termine scelto per definirsi fu LACOSA Dal
1989 al 1991..quando sorse il pds , simbolo la quercia con ai piedi il vecchio simbolo La fine della
storia, conclusione della guerra fredda, con il finale trionfo dell'universalismo democratioprefigurato
da winlson, ebbe conseguenze irreversibili per tutti. Terminava una fase lunga quasi unsecolo
composta di un coencezione del mondo, delle ideologie che ne erano derivate, dell'appartenenzecui
aveva dato vita, delle stesse pratiche politiche . Era l'avvento di una compiuta
secolarità,l'acquisizione di una più estesa concezione della cittadinanza, più adulta e includente ma
anche piùmobile, meno garantita, più insicura e tuttavia protetta nei fondamenti. Certezza che la
cultura politica riformatrice, avesse caratteri differenti dal tempo in cui in europa sierano gettate le
basi dei sistemi democratici. La riforma , come l'istruzione, diveniva permanete eincessante e
assumeva un volto davvero globale, investendo non solo economia cultura e società maambiente,
mutamento climatico con le imprevedibili conseguenze che ne derivavano Il successo delle leghe
sottolineava lo smarrimento che accompagnava l mutamento. Sostituivano legrandi e totali visioni
dieologiche con la tutela del particolare e del locale, il rimpianto di una mitica unitàomogenea
perduta a causa dell'immigrazione id massa. Proponevano insomma una nuova appartenenzae la sua
difesa. I meridionali erano solo una delle tante avanguardie di un fenomeno irreversibile, conl'uscita
dall'isolamento e dall'arretratezza dell'est europeo, dei paesi in via di sviluppo, di parti
crescentidell'umanità. La crisi del sistema dei partiti e l'esplosione delle leghe erano fenomeni
interconnessi: la protesta dopola fine dell'ordine bipolare e in attesa di uno nuovo si coniugò con un
racconto che parlava difederalismo come via di un rapporto più equilibrato tra centro e periferia. I
soggetti costituenti erano malati terminali. La fine del pci fu l'apertura del vaso di pandora.
Ildisfacimento però riguardò i partiti, le classi dirigenti, non le istituzioni sempre più salde (a
differenza diquanto avvenuto in francia) Fu una differenza sostanziale ma non colta, infatti si disse
"seconda repupublica" (come in francia"quinta repubblica") Il complesso delle isttiuzioni operò come
cabina di regia. Quel pilastro resse, ancorchè necessitasse direstauri

1992 arresto in flagrante a milano del presidente del pio albergo trivulzio, il socialista mario chiesa,
iniziodi mani pulite Si allargò progressivamente su tutti i partiti di governo. Ne furono immersi
anche vertifci delle aziendepartecipate dallo stato e imprenditori. Alcuni si suicidarono. Furono ferite
dolorose, difficili a rimarginare. Incisero sui rapporti tra i poteri dello stato, con incursionidi
magistrati inquirenti nell'agone politico. Emerse una tangentopoli, una collettività dominata
daun'incessante pratica di corruzione di concussione, anche se i politici apparrvero i maggiori
responsabilidi quel degrado. Tangentopoli dissolse tutti i soggetti costituenti ma ebbe un effetto
devastante soprattutto per isocialisti. Vennero derisi da film, satira etc per lo stile di governo
disinvolto, l'ostentata agiatezza delle sue classidirigenti. Montò un'autentica avversione
antropologica verso craxi e il suo partito Elezioni 1992 , dopo la scissione del pci e la formazione del
pds e del pdrc, la distanza con il psi eraminima e sembrava avverarsi la redistribuzione del consenso
prevista dalla strategia craxiana. INVECERIVELARONO LA CONCLUSIONE DI UN LUNGO CICLO Nel
decennio precedente l'economia conosceva buoni ritmi di incremento, il successo socialista
erastrettamente connesso col fatto che la governabilità coincise con un certo benessere. Nel 1992 la
lega divenne il primo partito al nord. Tangentopoli si coniugò quindi con la fine di quel modello di
sviluppo 1992 governo guidato da Amato, dovette svalutare la lira, abbandonare lo sme, varare una
manovrastraordinaria che prevedeva fra l'altro un prelievo forzoso sui conti correnti e introduceva
l'imposta sulpossesso di immobili. Quanto maggiore era stta la fiducia sulla riuscita dell ascommessa
socialista, tanto amggiore furono ladelusione e la frustrazione. Furono individuati come capro
espiatorio. I socialisti hanno invece individuato negli ex comunisti e nei loro legami con la
magistratura la rgionedella disfatta Il crollo socialista aveva però ragioni molto più profonde e
decisie. Aveva un qualche legame conl'affossamento del riconoscimento consensuale e di quel che
ne era derivato. Mani pulite fu larivelazione di uno sfarinamento gi avvenuto. Fu quella contro i
partiti una punizione collettiva per l'immobilismo che era derivato da quei disinvoltimetodi. Il primo
segnale che il psi non fosse in sintonia con il malessere che montava fu la posizione nei confrontidel
referendum Segni. Richiesta di abolire il sistema della preferenza plurima, strumento di controllo
delv oto, di corruzione, di infiltrazione mafiosa. Craxi si espose nel senso di caldeggiare l'astensione
perevitare il raggiungimento del quorum. L'uomo che si era caratterizzato per il profilo riformista si
opposestrenuamente a una piccolissima riforma di buon senso, scardinaten la dimensione
consociativa prevalsadopo la sconfitta del riconoscimento consensuale. Votò il 62.5 fu un plebiscito
di favorevoli Quindi Segni ebbe un approccio riformatore che prevalse fra gli elettori, ma craxi non
era della partita.Apparve difendere a oltranza un sistema logorato e prossimo al collasso. Cossiga
tentò a partire dal 1990 una strenua difesa del sistema: rilanciò la grande riforma e individuòvarie
vie per giungervi. Il patto costituzionale doveva essere superato: la sua nascita era legata al tempoin
cui vi erano i due sistemi contrapposti della guerra fredda e le relative fazioni fra i cittadini I partiti si
sarebbero salvati se ricondotti entro i loro alvei naturali, ne era resonsabile la forma di govero:tutto
era pertanto preeribile alla democrazia parlamentare: presidenzialismo, semi
presidenzialismo,cancellierato. Era un modo per contrastare la via dei referendari che era evolutiva e
quindi privilegiavacome primo passo la riforma elettorale Il referendum era preceduto
dall'esaurimento del pentapartito che durava ormai da 10 anni. Governo 1992 andreotti, firmò
trattato di maastricht, istituì l'unione europe a e la moneta unica La ricezione diu n mutamento
geopolitico così profondo non poteva non avere consegueze decisive suun ceto dirigente convinto
che i confini della guerra fredda avrebbero resistito per sempre Durante campagna eleettorale 1992
a palermo venne assassinato dalla mafia salvo lima, politico vicinoalle cosche e referente di andreotti
in sicilia. La dc scese sotto il 30% e il psi regre. Finiì la democraziaconsociativa. Il 28 aprile cossiga fu il
primo a trarre le conseguenze dalla comprensione che ciò che aveva tentato disalvare era morto e si
dimise. Con l'esaurimento della democrazia bloccata incominciò il triste e doloroso funerale dei
partiti che finoad allora l'avevano sorretta Nel conflitto in corso sui caratteri della trasfformazione
dels istema politico intevenne la mafia: strage dicapaci falcone La mafia a conclusione della
solidarietà nazionale, era intervenuta nella definizione della nuova realtà,inondando la sicilia di
cadaveri eccelelnti

Quanto più il sistema politico si mostrava fragile, tanto maggiori erano gli spazi di intervento di una
forzaretaggio di un paese antico. Quegli assassiniii condannaro all'impotenza le tattiche di andreotti
per il quirinale, il referente romanodel sistema di potere di salvo lima non era proponibile Fu eletto
scalfaro presidente Uno dei non molti costituenti ancora in attività Il referendum pose fine al
sistema dei partiti, si sciolse l'anomalia italiana Pur con tutte le difficoltà le resistenze e le paure
l'italia era ormai pronta per l'ingresso pieno in europa

La rifondazione del sistema dei partiti nel mondoglobalizzato domenica 12 aprile 2020 11:24 Il
ritorno di un metodo: il governo Ciampi Impossibile ambizione dei partiti di massa a contenere e
rappresentare la totalità I partiti compresero, ma i tentativi di cambiamento della loro natura, in
atto in tutte le formazioni findagli anni sessanta, si arenarono tutti Con i referendum del 1993 gli
elettori sciolsero il nodo intorno ai modi delle riforme istituzionali Con atteggiamento pragmatico
idividuarono proprio nel sistema dei partiti il punto decisivo. Si disser nettamente favorevoli al
mutamento delle regole elettoral, all'abbandono del finanziamentopubblico. Partiti che non erano
riusciti a riformare se stessi, come avrebbero potuto accmpagnare ilmutamento del paese? La
liquidazione dei soggetti costituenti era il risultato finale. Lo spirito riformatore che aveva aleggiato
con de gasperi nei primi anni cinquanta e si era raffinato con ilpiano vanoni (anni cinquanta) , con la
nota aggiuntiva centrosinistra anni 60, con il piano giolitti (semprecentrosinistra) si era disperso I
tentativi di rianimarlo promossi dalle sinitre democratiche di tutte le formazioni politiche
antifascisteerano stati sconfitti Eppure essi dopo la seconda guerra mondiale avevano guidato
l'uscita dell'italia da una plurisecolarecondizione di arretratezza economica sociale culturale.
Conseguita questa condizione si pose il problema della redistribuzione della ricchezza accumulata e
sioptò per incentivare i consumi individuali La stagione dei diritti (come la chiamò moro) fu
principalmente orientata in questo senso. Il rpimatoriservato ai consumi individuali si riverberò nella
costruzione dello stato sociale, sulle sue ingiustizie,esempio le riforme dels istema pensionistico Nel
voler soddisfare tutte le richieste e i particolarismi sifinì per alimentare profonde disparità Tali
benefici diseguali furono garantiti indipendentemente dall'evoluzione della composizioneanagrafica
della società e dei dati economci. Il declino demografico del paese era anche frutto deldesiderio di
consolidare l'esistente. La retorica dominante di difesa a ltronza di un modello di famigliainesistente
celava il fatto che le politiche sociali dei governi dominati dal partito cattolico avevanocontribuito a
svuotare le cullle Le dimensioni italiane della denatalità coniugate con l'obiettiv difficoltà culturale di
sapere e potereattrarre intelligenze dall'estero erano in sostanza conseguenza dell'assenza di
riforme, di sguardoprospettico, del coservatorismo diffidente dei ceti dirigenti, del timore dei
governanti rispetto al sentiredei governati. La presa d'atto delr eferendum 1993 costrinse amato a
dimettersi e scalfare a seguire le orme di pertininel fare del quirinale l'elemento proplusivo di un
sistema politico che perdeva i partiti. Chiama ciampi al governo e fu soluzione di continuità, non
perché ciampi non fosse un politico … quantoperchè si era formato in una cultura politica non
identificabile con alcun partito storico. Militanza giovanile nel partito d'azione Come quasi 50anni
prima era toccato a parri avviare la costruzione del sistema democratico imperniatosui partiti, così il
governatore della bana di italia ne guidò l'evoluzione in presenza della lorodecomposizione. Nella
crisi della rappresentanza si mosse per indirizzare la reinvenzione dei partiti entro un
approcciocondiviso. Era l'azionismo come metodo politico che tornava, e cioè il suo voler connettere
il vissutodell'italia con le esperienze riformatrici della sinistra occidentale. Questo ritorno
all'azionismo non fu da molti gradito perché fendeva il muro che separava rappresentanza e
legittimità. Al partito d'azione venne imputato di essere stato connivente con il pci, diaver nutrito un
complesso di inferiorità nei suoi confronti, di averne ossessivamente ricercato ilriconoscimento.
Dietro questo concentrarsi vi era naturalmente la resistenza inconscia al riconoscimento della
paridignità delle culture degli italiani. Pda divenuto bersaglio privilegiato del revisionismo: attacco
rivolto a quella forza che si identificava coll’esperienza fondativa per evitare che imprimesse il segno
anche a quella che pareva la secondarepubblica in costruzione. Si scorse la fragilità con cui quel che
sopravviveva della tradizione azionista affrontava questi attacchi nel non aver dietro di sì una
famiglia politica con istituzioni, storici intellettuali dediti a rpeservarla. La ragione sociale
dell'azionismo era però la secolarità della politica. Sciolto il partito essa trasmigrò in tutto il resto
della sinistra italiana. La ragioen della sua forza nel primo quarantennio repubblicano e del suo
tornare di attualità nelmomento decisivo della sua evoluzione era in questa sua natura.

Foa: La fine della repubblica dei partiti vedeva nuove opportunità ed esortava la sinistra a osare, a
saperecogliere la realtà, a mostrare coraggio. Molti sottolineavano una dimensione oscura
dell'antifascismo, propose le sue lettere scritte dal carcere.Incoraggiò la revisione ideologica che la
destra di matrice fascista andava compiento. Era giunto allaconclusione che l'antifascismo si
coniugava con una democrazia autenticamente pluralista, era anch’esso tassello della vita italiana
del quale favorire l'ingresso democratico. Il governo ciampi comprendeva esponenti del governo
uscente, del pri e per la prima volta del pds e deiverdi. Imbarazzo del pds per essere stati coinvolti in
questo passaggio cruciale. Pulsioni tattiche preseroil sopravvento sulle prospettive strategiche. La
sinistra in ricostruzione era divisa tra il coraggio di ripensare se stessa dale fondamenta e il richiamo
irresistibile alla tradizione Il 29 aprile pds, pri e verdi presero le distanze giustificandosi con il voto
alla camera che respinse 4 delle6 autorizazioni a procedere contro craxi. Stando così le cose non vi
erano le condizioni per dare ilproprio sostegno al governo. Dimissioni dei ministri iscritti al pds il
giorno dopo esservi entrati così si indebolivano le basi riformatricidel governo ciampi e della stessa
transizione. Ne derivò in una fase decisiva un limite invalicabile alla credibilità della sinistra di
provenienza comunista, che finì con il rafforzare la destra in riorganizzazione. La sinistra- elemento
indispensabile, imprescindibile e vitale di ogni elemento autenticamente riformatore, scontava una
minorità storica mostrandosi nel momento decisivo refrattaria a essereinclusa. Un travaglio
irrisolto: il contrasto tra LA COSA e un partito post comunista. Era solo l'inizio di un lungocammino
per la definizione di una sinistra democratica capace di pensare la riforma della società e nonsolo
consolatoria delle identità in crisi. Svanita l'ipotesi delll'unità socialista nel psi, prevalse nel pds
l'ambizione o meglio l'illusione di poter essere lui a realizzarla. In italia "socialismo" era parola
consumata. Così per le culture dominanti nel pdsil governo ciampi si risolveva in un ingombro,
avrebbe dovuto essere di brevissima durata per giungere quanto prima possibile a elezioni. Il pds si
astenne dalla fiducia ma dovette sostenere l'azione di governo. Nel prendere le distanze da un
esecuitvo in cui si avvertiva la presenza dei vecchi partiti non riformati, siillusero di poter metetre
conto per sé maggiori successi Finirono invece con il favorire il rafforzamentodei moderati che si
riorganizzavano, senza abbattere alcuno dei molti pregiudizi sulle autentiche intenzioni della sinistra.
La prospettiva riformatrice era ancora appannaggio di minoranze e tutta dacostruire. Il governo
ciampi però lasciò un profondo segno: mise in atto la politica dei redditi ceh però si limitava,in modo
paradossale, a ciò che avevano temuto i sindacati negli anni sessanta, cioè al solo lavoro
dipendente. A quasi dieci anni dalla rottura operata con il decreto di san valentino e dopo
l'abolizione della scalamobile, riaffiorava la concertazione in lina con l'obiettivo di nuove forme di
riconoscimento consensuale. Le nuove leggi elettorali segnarono l'abbandono del proporzionale in
favore di un sistema mistocomposto per il 75% di maggioritario e 25% proporzionale. Elezione
diretta dei sindaci e presidenti diprovincia. Che si rifaceva al modello della quinta rep francese La
nuova legge elettorale politica (mattarellum) era quindi espressione di un mutamento di paradigma
rispetto al proporzionale connaturato con l'affermazione della democrazia dei partiti. Era la
testimonianza che non vi era alcuna seconda repubblica ma una profonda ristrutturazione dellacasa
esistente in direzion edell'alternanza. Il proporzionale (sia pure con il premio di coalizione) ritornò 10
anni dopo e ne derivò un fenomenale contributo al fossilizzarsi oligarchico di partiti e coalizioni Il
nuovo sistema accompagnò gli efeftti più evidenti delle inchieste dei magistrati: il brusco
ricambiodella classe dirigente, la morte dei partiti storici, la nascita di nuove formazioni. In questo
contesto divenne inevitabile l'eterno ritorno dei moderati, resi più seducenti dall'immagine e dalla
proposta delnuovo leader. Leniva le inquietudini e rendeva rasserenante il futuro, riuscendo a
infondere crediblitàalla promessa di un nuovo miracolo italiano. Verso l'unificazione dei
conservatori e il partito personale La nuova fase dell'integrazione europea, connessa con la
ristrutturazione geopolitica dopo la disintegrazione del blocco sovietico, condusse all'allargamento
passato da 12 paesi a 28 nel 2013. Europa grande, italia più piccola e meno significativa Generale
ripresa del nazionale accompagnava la globalizzazione, ne erano rivelazione i nuovi populismi.

Nel 1999 con la nonmina di romano prodi ebbe la guida della commissione ue nel
momentodell'allargamento Le sfide internazionali coglievano il paese in una condizione di maggior
solitudine Tutto ciò che si era costruito appariv sconvoto e da riedificare Sistema produttivo,
presenza pubblica nell'economia, organizzazione della cultura, gerarchie sociali,moralità pubblica e
privata, istituzioni, partiti. Di questi ultimi quelli storici di governo erano seriamentedebilitati dal
coinvolgimento nelle inchieste giudiziare. La dc si divise tra la maggioranza persuasa di poter
mantenere una posizione centrale, una minoranza schieratasi a destra e una più piccola che optò per
l'alleanza a sinistra. Martinazzoli mutò il nome in ppi Tutte le formazioni erano provvisorie: erano i
passaggi di un mutamento dei partiti di massanovecenteschi in qualcosa di imperscrutabile. 1994 il
ppi fu stritolato dagli schieramenti contrapposti. A guidare la costruzione di una nuova destra fu
berlusconi. Una figura dirompente, che al disintegrarsidel partito di massa rispose con la novità del
partito personale, il partito scompariva a vantaggioesclusivo della leadership. Si fondava sul suo
carisma composto diu na biografia che agevolavaun'identificazione positiva. Al centro era la
televisione, politicamente usata negli anni precedenti da beppe grillo 1986 e da Celentano con
fantastico. Oltre alle televisioni b disponeva di giornali, case di prod cinematografica, gruppo
mondadori (al cuiinterno era anche l'einaudi, irresistibilmente seduttiva specie a sinistra). L
televisione, ormai demistificata negli intento formativi e pedagogici dalle reti commerciali,
avevaassunto centralità non solo con l'intrattenimento, ma anche con l'informazione grazie alla
legge mammìche aveva consentito ai privati di occuparsene nel 1992 e di realizzare telegiornali Il
partito di b era "televisivo" anche in un altro senso. Veicolò sul piano politico vecchie glorie
dellospettacolo. Divennero i nuovi chierici che orientavano l'opinione pubblica, sostituendo
invecchiati intellettuali, lettarati tradizionali Trasse inoltre dal suo ramo pubblicitario (publitalia
presieduta da dell'utri poi condannato in concorso esterno in associazione mafiosa) i quadri ceh
costituirono il nerbo di fora italia. Produsse quindi nuove elites in diretta emanazione del capo. La
televisione era quindiun partito personale che sostituiva con indubbia efficacia i tradizionali
apparatie la rete territoriale del partito di massa. Gli strumento mediatici erano irrinunciabili e vitali.
Il partitoraggiungeva tutte le case e penetrava anche nelle abitazioni degli indifferenti e dei contrari,
formandolitutti. Per di più era mezzo pervsivo, occupando spazi variegati, non solo l'informazione.
Raggiungeva indistintamente tutti. Era un accumulatore di aderenti, di simpatizzanti, di militanti e
mostrandosiliberali con gli avversari che graziosamnete enivano ospitati nelle proprie case tlevisive.
Si costruirono desacralizzati sensi di appartenenza, condivisione di idee, simboli e riti, resi
metapoliticiper il tramite della televisione. Il partito televisione voleva essere una metaforica casa
degli italiani. Si riconduceva al clima in cui si era affermato il mezzo televisivo, il mito del miracolo
econoico in unasocietà ormai opulenta, ma sofferente per il debito pubblico, la globalizzazione, il
declino demografico,perdita di rilievo in un mondo in cui emergevano soggetti fino ad allora
appartati. Era accompagnato dalrilancio di unaltro mito costitutivo dell'identità dei conservatori:
l'anticomunismo religioso un conflitto irriducibile tra il bene e il male, coniugato con
l'anticomunismo famigliare, ravvivato dalla proposta dicraxi, e praticato da quanti pur discendendo
dallo stesso nucleo se ne erano distaccati o avevanocostituito altre discendenze. = ripresa di un
motivo che operava come un memento, il pericolo incombente al quale si era riusciti asfuggire. Un
effetto nostalgicamente consolatorio, ricercavano una spinta per il futuro non nel presente ma
nelrecente glorioso passato, sia per i risultati conseguiti sia per i pericoli scampati. Era la ripresa
italiana del populismo, era a un senso di perdita che berlusconi offrì non solo consolazione,ma anche
intrigante rimedio. Sul piano ideologico si connotava con proposizioni liberali e liberiste. Era la parte
costruittiva e positiva:per quel tramite sconfitto lo statalismo, si sarebbe materializzato un nuovo
miracolo. B fu abile nel convogliare nel suo schieramento altre afmiglie politiche e nel comporre due
diversecoalizioni per tenere insieme voci altrimenti discorsi. Il polo delle libertà al nord, il polo del
buongoverno al sud. Si costituì il CCD cui aderirono giovani ex democristiani, poi dopo la scissione
del ppi il gruppo dicomunione e liberazione e poi i radicali di pannella Il msi fu stimolato da fisichella
alla trasformazione in alleanza nazionale, la quale ambiva a connettere lasparsa destra alle sue radici
profonde, desiderosa di oltrepassarle. Fu il lavoro di Fini che , col congresso di fiuggi del 1995, volle
costituire la base per la rivoluzione conservatrice. Progetto che apparve seducente così da
trasformare fini per oltr eun decennio in unodegli uomini più graditi nei sondaggi d'opinione

Rigettava la natura tirannica totalitaria e razzista cercava di omologarsi alla dimensione europea. Il
momento culminante fu la rielaborazione della presenza italiana e fascista nella shoah, sancita
dalviaggio di fini in israele nel 2003 Fini compì rapidamente una riconversione che nel giro di un
decennio modificò l'immagine, se non lacultura, aiutato in questo dall' allontanamento delel
componenti più identitarie espresese da pino rauti. Fini era gradito al di là dei confini del suo partito,
ma scontava un partito oltremodo tradizionale, ilgruppo dirigente rimase nel complesso interdetto Il
msi si limitò a compiere con decenni di ritardo quella revisione che avevano tentato nel tempo pri,
pci,dc, pli, psi e come essi ne fu infine stritolato La lega nord: nel 1994 25 aprile tentò di sfilare alla
manifestazione rivendicando il suo antifascismo. Sicollocò nell'ambito dei partiti non partiti, né di
destra né di sinistra, di essere oltre la destra e la sinistra.Dava volto politico allo spaesamento
derivante dalle rapidissime trasformazioni che mettevano in discussione tutti i paradigmi culturali
consolidati. Un particolarismo che privilegiava essenzialmente il proprio ambito, i propri interessi e i
propri bisogni rispetto alle sfide generali. Una specie di lobby del nord. La lega nel contempo dava
voce all'esigenza di nuovi assetti territoriali e organizzativi, che rispondesseroalla consumazione
delle forme in cui si era storicamente configurato lo stato nazione. Non a caso fu unfenomeno più
radicato in periferia (anche se elesse il proprio sindaco di milano nel 1993) Conclusasi malamente
l'era di bossi, la lega non scomparve e non venne travolta. Fece una rielaborazione di quello
scontento in chiave di radicale nazionalismo, raccolta del malcontento aggravato dalla crisi del 2008
Ad assumere la guida dell'unificazione della destra fu il partito personale di berlusconi, specie dopo
ilgrande successo elezioni 2001. 1994 -2008 Dal 1994 si affermò un nervoso sistema di alternanza :
nessuno schieramento vincente in un'elezioneriuscì a confermare il risultato nel turno successivo. La
destra sembrò dare senso all'ultimo ventennio ma non seppe orientare il paese. Il suo progetto fu
codificato in una riforma costituzionale, approvata dalle camere e bocciata dai cittadiniin un
referendum 2006. Si qualificava per una forma di governo che fondava la democrazia del primo
ministro. La sinistra ebbe in prodi la figura più eminente. Centrò nella prima esperienza di governo
l'obiettivo dipredisporre le condizioni finanziarie per l'ingresso nella moneta unica e nella seconda
provvide alrisanamento dei conti La destra coltivò enormi attese, conservando nel contempo tutto
ciò che era possibile della relatàitaliana Il discreto ma chiaro schierarsi in suo favore della cei, che
pure si mostrò desiderosa di condizionareentrambi gli schieramenti conseguendo vantaggi anche
economici rispetto ai propri particolari interessi. Privilegiò tuttavia il tradizionalismo della destra che
preservava dalle tendenze secolariste presenti inoccidente, ove il modello democratico , sia con la
destra che con la sinistra, aveva il "soft power"dell'estensione della sfera della cittadinanza e dei
diritti In italia non era così dove la chiesa (con bagnasco) si oppose al divorio breve, all'aborto, alle
unioni civili,all'equiparazione delle tendenze sessuali. Che era un modo per legittimare distinzioni
discriminanti l’eguaglianza dei cittadini Nel 2008 la destra vinse largamente le elezioni. Grande crisi
delle economie dei paesi sviluppati e l'italiafu una delle realtà + danneggiate. La destra con giulio
tremonti si rivelò inadeguata. Inoltre b. fu moltoindebolito sul piano interno e internazionali dalle
sue abitudini sessuali. Infine esplose un conflitto tra B presidente del consiglio e fini presidente della
camera (fusi nel popolodelle libertà). Maturò così la crisi delle due destre, destinate a scontrarsi e a
divisdersi. Il partito personale prevalse sull'idea di destra proposta da fini. L'immagine pubblica di fini
venne demolita con un'apposita ed efficace campagna di stsampa, mentre gran parte del gruppo
dirigente di alleanza nazionale rimase fedele a b. Il partito personale si era mostrata del tutto
impotente nel rispondere ai dilemmi del presente. Del resto la destra aveva largamente attinto alla
tradizionale risorsa trasformista, apporto di altrischieramenti. Anche nel 2011, di fronte alle
conseguenze drammatiche della crisi, b dovette lasciare il timone delgoverno e porre così fine alla
sua carriera di uomo di governo. Opchi mesi dopo una sentenza definitivadi condanna della
cassazione gli impose di abbandonare il seggio al senato. Il partito personale per suanatura al
senato. Il partito personale per sua natura era una soluzioen transitoria: Il sofferto farsi di uns
oggetto di sinistra: dall'ulivo al partito democratico Nel 1994 la futura coalizione di centrosinistra
era divisa tra il ppi di martinazzoli, e il raggruppamento deiprogressisti composto da pds,
rifondazione, verdi, socialisti, la rete, alleanza democratica Nel 1996 la coalizione dell'ultvo vide la
presenza del ppi dal quale se ne erano andati i ciellini.
Il leader era romano prodi. Assunse il compiti di avviare l'unificazione delle culture delle plurali
sinistreitaliane, tutte importanti ma ciascuna impotente senza le altre. Dall'ulivo si tenne fuori la
rifondazcomunista che strinse però un patto di desistenza. La sinistra debole, frammentata, divisa,
minoritaria incominciò il ripensamento di sé e diede il segno aquel che restava del decennio. Vinte
elezioni 1996, favorire il formarsi dei requisiti necessari per partecipare da subito alla monetaunica
prevista da masstricht Si rivelò però il solo collante della coalizione che sosteneva prodi Una sorta di
incomunicabilità tra riformisti e massimalisti fece cadere il governo nel 1998. La formanuova del
conflitto tra le culture tradizionali della sinistra Durante la segreteria di d'alema il pds si trasformò
nei democratici di sinistra Dall'altra parte gran parte della sinistra laica e dei cattolici favorevoli
all'ulivo, diedero vita alla margherita Per i ds la questione italiana consisteva nella ripresa dell'idea
della grande riforma, quindi nel cambiamento della forma di governo, anziché in una prospettiva di
adeguamento costituzionale alla democrazia dell'alternanza. 1996 prodi guidò il governo e d'alema
presiedette la terza commissione bicamerale che, come leprecedenti, non produsse alcun risultato
condiviso. Il fallimento della terza bicamerale avrebbe dovuto agevolare la comprensione del fatto
che il punto centrale della questione italiana era un mutamento di passo complessivo, all0itnerno
del quale si collocava l'evoluzione non la soluzione di continuità costituzionale. L'abbandono di prodi
sembrò metter ein discussione l'ultivo e partiti personali si affacciarono anchenello schieramento di
sinistra. Il priù rilevante fu l'italia dei valori di antonio di pietro A prodi succedette d'alema. Con
l'intervento armato in kosovo confermò il collocamento internazionale. Promosse l'aboizione della
leva sostituita con un esercito professionale. Il primo governo di un ex comunista fu un fatto
effimero. D'alema si dimise nel 2000 in seguitoall'insuccesso della sinistra nelle elezioni regionali.
Era in gestazione un nuovo soggetto politico: sarebbe stato generato dalal contaminazione delle
vecchie appartenenze a egemonia ds o sarebbe sorto da un travaglio ormai ultra cinquantennale
qualcosa dinuovo che assumev sì il passato ma lo oltrepasssava? La costruzione fu inevitabilmente
lenta e conflittuale, perché era la stessa concezione del politico nel XXIsecolo a essere in discussione.
Durante la breve vita del secondo governo prodi nel 2006 che si aprì la fase costituente del
partitodemocratico che, con il suo primo segretario walter veltroni, si mosse lungo un sentiero
vergine: unpartito che non nasce dal nulla, e insieme un partito del tutto nuovo" Per la elezione dei
gruppi dirigenti venne introdotto il metodo delle primarie. Si delineavano i tratti diuna nuova forma
partito, definita poi democrazia del leader Era un'esperienza del tutto nuova e modernizzante per
l'italia Il partito apparato si dissolse compiutamente ed emerse la contestatissima democrazia del
leader. Le primarie costituivano perciò una forma di legittimazione che andava oltre gli iscritti,
coinvolgendo elettori e simpatizzanti. Conducevano a una nuova forma partita, alternativa ai partiti
personali,anch'essi del resto in evoluzione passando dal partito televisione al partito della rete Post
democrazia? Il partito della rete , m5s, rielava le difficoltà della democraiza rappresentativa e
soprattutto dei metodidi selezione delle elites. Rete come strumento di organizazione politica.
Aspetto gerarchico e piramidale (tipico della tradizione italiana) dei gruppi dirigenti e degli
eletti,espresso dal ruolo dei leader. Sul piano pubblico beppe grillo, proprietario del simbolo,
dellarappreesntanza legale e della presidenza del m5s Sul piano appartato l'imprenditore gian
roberto casaleggio, sostituito alla sua morte dal figlio, alla cuisocietà fa capo la comunicazione del
gruppo. Una rivolta anti-estabishment diretta da figure, sia pure non convenzionali
dell'establishment. Un partito che parlava di democrazia diretta, ma preveniva le sue insondabili
soprese con una struttura oscuramente iper-oligarchica, dallo staff al direttorio, alle stesse modalità
di selezione dei rappresentanti, scelti in rete da poche centinaia di iscritti.

Grillo era stato molto presente in televisione fine anni 70 e anni 80. Poi dagli anni novanta diradò
lapresenza in televisione ma consolidò la leggenda di un allontanamento conseguente una battuta
pronunciata nel 1986 a fantastico sull'attitudine al furto dei socialisti. Scese di appartarsi dando così
maggior credibilità a una modalità di azione comica sempre più intrisa disenso pubblico e politico.
Grillo, pur non censurato, ritenne superata la presenza televisiva e ripercorse la strada intrapresa
dadario fo e franca rame con spettacoli che prendevano di petto gli epocali mutamenti e soprattuto
lepaure che ne discendevano nella fase di esaurimento delle politiche redistributive dell'età dell'oro
Alla politica spettacolo di b, si sostituiva lo spettacolo che si faceva politica. CON UNA
DRASTICASEMPLIFICAZIONE DELLA COMPLESSITA'. 8/9/2007 avvio della morte della patria, V-day in
molte città, dove il V stava per un vaffanculo gridato contro la realtà esitente. Il movimento diede i
primi frutti nelle rgionali del 2010. Era un partito –sito Metteva a frutto, centralizzava e perfezionava
la lezione offerta dal partito televisione. IL salto di qualità nel consesno fu reso possibile dal
coniugarsi della crisi mondiale con l'inerzia e l'attesa che avevano contraddistinto il paese nella
globalizzazione e con la disperazione satenata dal dato incontrovertibile che le aspettative crescenti
del secondo dopoguerra si erano esaurite. La morte dei partiti storici aveva favorito un profondo
ricambio che scadde presto in chiusura oligarchica. (in tutte le aree) Le regole divennero più lasche e
ne derivò una legittimazione di una risorsa pur decisiva com eilconflitto di interesse. Ne conseguì un
aumento vorticoso e orizzontale dell'opacità dei comportamenti edell'etica civile e pubblica. I nuovi
partiti parevano simili, incapaci di aggredire gli effetti sconvolgentidella grande trasformazione, in
una lettura tutta occidentale recepita come perdita e non compeopportunità. Se la rigidità dei
comportamenti pareva inossidabile, si imponeva allora un ulteriore ricambio della classedirigente:
non più selezionata nei settori apicali della società civile o di publitalia o nelle seconde file
deiprofesisonisti della politica, ma TRA I CITTADINI. A renderlo auspicabile e desiderabile fu anche il
governo monti. Il nuovo esecutivo composto da tecnici,in mesi drammatici esemplificati dal
differenziale in crescita inarrestabile tra il valore dei titoli di statoitaliani e quelli tedeschi, assunse
misure di austerità. Nella necessità di procedere urgentemente alrisanamento dei conti intervenne
prfodnamente sui caratteri dello stato sociale e sulla fiscalità. Il governo monti fu sul piano
parlamentare una riedizione della solidarietà naizonale Tuttavia, rispetto ad allora, i partiti si
guardarono bene dal farsi propulsori dell'azione del governo o dipromuovere e di ricercare uan
nuova coesione. Un fenomeno nuovo Avanzava ora una forza nuova pura vergine priva di qualsiasi
precedente, che prometteva una rotturacol passato, con la corruzione, con i privilegi della casta.
Invocava forme dirette di democrazia, già esercitate nelle ristrette cerchie di aderenti. Non aveva
precedenti politici, non aveva alcuna storia Interpretò lo scontento ma soprattuto la frustrata
domanda di cambiamento. Divenne la prima forza sulterritorio nazionale distribuita
omogeneamente in tutte le regioni Proponeva una nuova politica, insieme iperdemocratica e
iperoligarchica: alimentava una nuovaesclusione tra gli onesti, baciati dal movimento e tutti gli altri ,
in quanto tali corrotti. La propulsione alla nascita del governo monti era venuta dalla presidenza
della repubblica, non daipartiti. in quel feticcio di solidarietà nazionale non si scorsero né moro né
berlinguer né la malfa e ciò che rappresentavano. la destra era restia a riconoscere il fallimento
della sua prova di governo. La sinistra mirava semplicementen a sostituirla. Fu giorgio naplitano che,
pur critico nei confronti della segreteria di berlinguer, ne aveva tuttaviacondiviso la fase della
solidarietà nazionale, a individuare la soluzione consensuale, chè, tale fu, lo ammettessero o no i
partiti che sostennero il governo monti. Le istituzioni mostrarono elasticità e dinamicità efficace
nell'intervento pronto in una situazione difficile.

Il sistema costruito dai costituenti si adattava alla mutevole realtà intervenendo la m assima
istituzione dellal repubblica quando arrancavano i soggetti politici. I partiti erano indietreggiati,
anche se il loro atteggiamento in parlamento fu il soffio prima vitale e poi mortale al governo monti
nel 2012 Nei momenti di grande armonia nazionale il presidente si ritira sul quirnale e scompare
dalla scena,mentre nei momenti di grandi tensioni può svolgere un ruolo più marcato. Il pdrep venne
trasformato dalla destra in un nemico: agì secondo costituzione In una fase di fragile ricomposizione
nazionale emerse un conflitto profondo tra il testo formale di unademocrazia parlamentare, al quale
scalfaro si attenne, e la costituzione materiale vagheggiata dalladestra. Secondo questo testo
virtuale, il voto per l'elezione delle camere non si limitava a scegliere lamaggioranza parlamentare,
ma investiva l'indicazione del presidente del consiglio, sostituibile solo conun altro voto popolare.
Con la riforma elettorale del 2005 occorreva in effetti idnicare il cadidato apalazzo chigi, era però
solo un fatto propagandistico. Non poteva infatti derivarne alcun obbligo per ilcapo dello stato
Costituì per un chiaro tentativo di condizionare la liebrtà di valutazione del capo dello stato,
limitandonele prerogative costituzionali Anche napolitano, eletto con i soli voti di sinistra nel 20016,
operò fino allo sfilacciarsi della maggioranzadi destra con molta discrzione. Alla nazione riunificata
che ciampi aveva in mente, napolitano aggiunse una sorta di patnheon dellarepubblica Nel 2013 le
elezioni coincisero con la fine di un settennato. Il sistema dei partiti era ancora tutto incostruzione e
, per quanto uscito ammaccato dalle eleizoni, il pd ne ebbe la guida In attesa di nuovi scenari
europei i nuovi populismi cercavano di nutrire le ossesioni delle comunità purnon potendo offrire
alcuna visione realistica, pacifica e progettuale i populismi hanno sempre annunciato una sofferenza
irrisolta e irrisolvibile , producendo così disastriterrificanti, indispensabili forse per distruggere le
ossessioni. Nell'illusione di poterle allontanare le hanno cupamente alimentate emoltiplicate.
Sentimento di molti di autentica perdita, senza alcuna opportunitò In questo senso l'italia era
divenuta, a partire dal 1994, davvero un laboratorio: dell'aspirazioneriormatrice alla ricomposizione
consensuale, ma anche dei progetti dei neimici di quell'aspirazione,variegati eppure convergenti né
di destra né di sinistra

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