ellarealta.it mostrare che il diritto Il presente documento è un Occasional paper del Progetto naturale classico è Pedagogia della realtà (http://www.pedagogiadellarealta.it) promosso dall’Associazione Pedagogica Italiana di Napoli. Il documento è diffuso sotto conforme all'ordine delle licenza creative commons. La sua riproduzione, distribuzione, comunicazione al pubblico cose ed allo statuto onto - ed esposizione in pubblico sono con-sentite a patto che ne venga citata la fonte. Non è consentito utilizzarlo a fini commerciali metafisico oppure alterare o trasformare il file pdf o usarlo per crearne un'altra. Il testo della persona umana. E' completo della licenza è su http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/legalcode.it evidenziato inoltre il Il diritto primato logicocostitutivo del dovere sul diritto in naturale contrapposizione al moderno come giusnaturalismo e all'autonomia della ragione diritto di che svincola il fenomeno giuridico dal realtà. principio di realtà e lo conduce sempre più Giovanni Nicodemo verso il relativismo ed il Il presente documento è un Occasional paper del Progetto Pedagogia della realtà (http://www.pedagogiadellarealta.it) pro-mosso nichilismo. dall’Associazione Pedagogica Italiana di Napoli. INTRODUZIONE Il documento è diffuso sotto licenza creative commons. La sua riproduzione, distribuzione, comunicazione al E’ chiaro che vi sono leggi chimiche, pubblico ed esposizione fisiche, in pubblico sono consentite a patto che ne venga citata la biologiche, cosmiche che sono poste prima fonte. Non è consentito utilizzarlo a fini commerciali oppure che l’uomo, osservandole le scopra. Per alterare o trasformare il file pdf o usarlo come parte di un prima altro lavoro. L’uso didattico nei limiti espressi è cosa in questa sede ci proponiamo di incoraggiato. Il testo della licenza è su individuare l’Ordo Rerum che http://creativecommons.org/licenses/by- naturalmente nd/2.5/it/legalcode governa l’intero cosmo. Il principio di Una sintesi è su http://www.pedagogiadellarealta.it/licenza.html realtà, comunemente definito “buon senso” o http://www.pedagogiad “senso comune”, contrariamente alla posizione ellarealta.it idealista, riconosce che queste leggi 2 cariche di razionalità non sono un prodotto del nostro io pensante, dato che sussistono anche se non pensate. La stessa esperienza quotidiana ci assicura che esiste una realtà oggettiva, e fine è quello dettato da Colui che ha creato dunque che noi non creiamo queste leggi, e ma ordinato l’universo, Dio. Parliamo di un le rinveniamo insite nel mondo circostante movimento naturale in quanto nel primo e essere di ogni creatura è innato un in noi stessi. principio di Spesso, anche se non sempre, ciò che si attitudine a conseguire il fine del Creatore. definisce “creazione” o “invenzione” non è Scrive il Padre Luigi Taparelli: altro che il passaggio di qualcosa dallo “ tutto l’universo è portato dalla natura a quel stato fine di potenza a quello di atto, la sua cui lo destinò il Creatore. E siccome l’universo fenomenizzazione. In questo senso l’essere è un risultamento armonico di molte creature umano non è inventore, quanto moventisi individualmente, ciascuna di queste investigatore. ha E questa investigazione è tanto più forte in innato un principio che porta al fine suo quanto integrale, coinvolgente l’essere particolare subordinandolo all’universale.”1 come Per di più, ogni creatura visibile si presenta persona, sinolo di forma e materia, di in intelletto e di sensi. L’uomo conosce le tre gradi progressivi di movimento, cioè essenzialità mediante il processo nel intellettuale formarsi (essere), nell’operare (aumento attingendole dalle cose stesse. Le cose progressivo) e nell’ottenere il fine nella (obbietto). loro realtà, il reale esistente, sono la Dunque, come l’universo intero è in misura movimento in conformazione alle sue della conoscenza. Così sensi e intelletto leggi sono intrinseche, così ogni azione ha sempre un uniti perché i sensi sono la porta contenuto finalistico, che consiste nella d’ingresso realizzazione della natura dell’agente attraverso cui le cose, il reale, giungono, stesso. nella A questa legge sono sottoposte tutte le maniera propria dell’intelletto, nel suo cose, possesso spirituale. Ogni altro tipo di gli esseri animali e gli esseri umani. investigazione è in errore in quanto Tuttavia, espressione del riduzionismo sia mentre vale una relazione deterministica razionalistico (idealismo) sia sensistico tra (materialismo). La persona nella sua unità 1 P.Luigi Taparelli, Corso elementare di è al naturaldiritto, tempo stesso oggetto e soggetto della Giovanni Pedone Lauriel Editore, Napoli, 1857, p. 13 scoperta poiché conosce se stessa in quanto tale ed è http://www.pedagogiad collocata in un ordine universale superiore. ellarealta.it Ora, tutto l’universo è nel tempo, e il 3 tempo natura e azione per le cose e gli animali, rappresenta la misura della durata di esseri per la che si muovono. Ciò significa che tutto persona tale relazione è pensabile solo in l’universo è in moto. Ma ogni movimento una è situazione di libera, autocosciente e sempre indirizzato verso uno scopo; questo responsabile conformazione al proprio prende piede poiché viene a mancare un statuto saldo ontologico. L’azione umana è più fondamento onto-metafisico sull’essere propriamente denominata atto in quanto umano. In questo senso l’uomo è un unica animale e ad essere costituita moralmente. Infatti nulla di più, ogni differenza con gli altri “ l’atto è senza dubbio un’azione e l’azione è esseri opera di diversi agenti. Non possiamo tuttavia animali svanisce. attribuire quel genere di azione che è atto nel 2 K.Wojtyla, Persona e Atto, Bompiani, Milano, vero 2001, senso della parola ad alcun altro agente se non p. 53 alla Questa fondamentale differenza sta persona” perché “l’esperienza e nello stesso nell’essere persona3: secondo l’uso tempo la visione intellettuale della persona corrente negli persona designa la realtà umana, il singolo atti e attraverso gli atti derivano in particolare individuo nella sua interezza e dal concretezza, è fatto che gli atti hanno un valore morale.”2 tutto l’essere dell’uomo nella sua La proprietà morale della persona apporta individualità all’ordine finalistico cosmico il peculiare che si vuole esprimere con questo nome. carattere di libertà e responsabilità. Con il Tale termine libertà intendiamo la facoltà di unità ed individualità viene chiarita da S. riconoscere e scegliere liberamente la Agostino nel De Trinitate. L’obiettivo che strada egli persegue in quell’opera teologica della verità, del fine per cui ogni persona è incomparabile è quello di reperire un stata creata, attraverso l’uso della ragione. termine La che si possa applicare distintamente al vera libertà non è “da” (libertà negativa), Padre, ma al Figlio e allo Spirito, senza incorrere da “per” (libertà teleologica). una NATURA UMANA parte nel pericolo di far di loro tre divinità E’ necessario a questo punto specificare e e, approfondire in maniera articolata il dall’altra, nel pericolo di dissolvere la loro concetto individualità. S. Agostino mostra che i di natura umana. Tale chiarimento si rende termini ancor più urgente oggi, quando spesso tra “essenza” e “sostanza” non possiedono gli questa intellettuali che si fregiano di avere una duplice virtù, in quanto si riferiscono ad formazione “scientifica”, l’espressione aspetti comuni a tutti e tre i membri della “natura umana” è destinata ad avere lo Trinità. Essa compete invece al termine stesso greco effetto di un drappo rosso sventolato “hypostasis” e al suo equivalente latino davanti a “persona”, il quale non significa una un toro. L’odierno grido di battaglia è che specie, l’uomo non ha alcuna natura o che ma qualcosa di singolare e di individuale.4 comunque Dunque, la persona non è altro che questa è imperscrutabile. Più ci si l’espressione logica della realtà ontologica allontana dell’individuo umano reale. Il primo a dare dalla filosofia classica, ed in particolare una definizione precisa di persona fu aristotelico-tomista, e più questa Boezio convinzione che la definì come 3 Iltermine persona deriva dal latino personare che perfectissimum in tota natura, scilicet significa “far risuonare”, “proclamare ad alta substantia voce”. in natura rationalis”.7 Infatti per gli antichi personare significava Egli guarda alla persona dal punto di vista adoperare una maschera nelle rappresentazioni teatrali: la ontologico e la considera quindi come una maschera nascondeva il volto dell’attore e faceva modalità dell’essere, ossia di quella risuonare la voce fortemente. Storicamente la perfezione che nella sua filosofia è la parola “perfectio omnium perfectionum” e persona segna la linea di demarcazione tra la “l’actualitas omnium actuum”, ed è cultura pagana e la cultura cristiana. Fino all’avvento del proprio Cristianesimo non esisteva né in greco né in latino rispetto a questa perfezione che la persona una occupa il gradino più alto: l’essere nella parola per esprimere il concetto di persona, perché perfezione trova la sua attuazione più nella cultura classica tale concetto non esisteva: piena, essa non riconosceva valore assoluto all’individuo in più eccellente, più completa. La persona è quanto il tale, e faceva dipendere il suo valore sussistere individuale nell’ordine dello essenzialmente spirito. dal ceto, dal censo, dalla razza. La singolarità della Come dice S. Tommaso col suo linguaggio persona, unica e irripetibile e di conseguenza la sostanziale dignità e nobiltà di ogni esponente della sobrio: specie umana, il suo valore assoluto, è una verità “omne subsistens in natura rationali vel portata, affermata e diffusa dal Cristianesimo. Più intellectuali est persona”.8 propriamente la persona è frutto della meditazione Gli aspetti che compongono la natura e umana della riflessione sulla storia della Salvezza. Questa allora sono: subsistens, individua, rationali è una storia che esalta l’infinito valore di ogni vel singolo intellectuali. rappresentante del genere umano, in quanto figlio Il subsistens, la sostanza, è la prima di categoria Dio. Nel Cristianesimo il concetto di persona non è di Aristotele. Quando si parla di sostanza stato tramandato come un semplice dato di fede, ma è ci si diventato argomento di profonda meditazione riferisce a un ente che è in se stesso, che filosofica appartiene a se stesso e non a un altro. La e teologica. persona esiste in sé e perciò è sostanza, è 4 Cfr. S. Agostino, De Trinitate, VII, q. 6, a. 11 un http://www.pedagogiad tutto sostanziale. L’esistenza della sostanza ellarealta.it individuale si mostra evidenziando la contraddizione in cui cade chi la nega e 4 “naturae rationalis individua substantia”5. richiamando la stessa esperienza ordinaria. Tale definizione è ripresa da San Chiunque afferma che certe qualità e certe Tommaso il determinazioni sono “di” qualcosa o “di” quale la riformula in modo più perfetto: qualcuno, indica implicitamente una “ subsistens in rationali natura”6. San sostanza Tommaso determinata: più proprietà ed atti sono 5 Severino Boezio, De persona et duabus natura, ha un concetto altissimo della persona. cap. Questa 3, p. 64, 1343 a suo giudizio è quanto di più perfetto 6 S. Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, I, q. esiste 29, nell’universo: “persona significati id quod est a. 3 7 Ibid., I, q. 28, a.3 8 S.Tommaso d’Aquino, Summa Contra Gentiles, natura spirituale, sono strettamente IV, collegati C. 35 tra loro. Infatti, proprio perché la forma riferibili ad uno stesso uomo. L’esperienza sostanziale dell’uomo (l’anima) ha l’essere attesta che i corpi mutano e si trasformano, per sé, questa forma è spirituale; e proprio rimanendo gli stessi; è la stessa pianta o lo perché l’anima ha per sé (anche se non a stesso animale o lo stesso uomo che nasce, sé) cresce e muore. l’atto di essere, può operare per sé, giacché La sostanza così intesa consente di l’operare segue l’essere e il modo di spiegare operare il l’unità (nello spazio) e la permanenza (nel modo di essere: operare per sé è avere il tempo) dell’identità dell’essere umano. Il dominio sulle proprie azioni, vale a dire secondo aspetto della natura umana è avere l’individualità (individua) col suo doppio la libertà. significato di unità interna e diversità dagli Allora, non l’astratta ragione o la natura altri; cioè la persona è unità ed unicità. umana in generale, ma la ragione e la Infine, la natura razionale o intellettuale: è natura chiaro che l’individuo particolare si trova 9 Carlo Varelli, Ordinamento giuridico e natura in umana, Napoli, 1976, p. 28 un modo ancora più perfetto nelle sostanze ragionevoli che hanno il dominio dei http://www.pedagogiad propri atti, che si muovono da sole e non più ellarealta.it spinte 5 dall’esterno. Carlo Varelli precisa che: umana possedute da un essere in concreto “la facoltà che scopre l’essenza è quella che sussistente per un actus essendi fa la noi dignità con proprietà di linguaggio chiamiamo irriducibile della persona umana. intelligenza (intus-legere) in quanto ci L’autocoscienza e l’autodeterminazione, permette di supremi titoli di grandezza, nell’uomo si leggere dentro le cose materiali e immateriali radicano e si esercitano su questo per fondamento: che la persona, alla quale coglierne l’essenza. Ciò che distingue l’uomo appartengono come privilegio è la ragione, l’intelligenza.”9 incomparabile, Ad esempio una scimmia che vede un sussiste. Tuttavia ciò non isola la persona e orologio si sofferma come noi a non la blocca in se stessa. Grazie alla contemplare ragione l’involucro, il vetro, le lancette che si essa dispone di una grandissima apertura, muovono; l’uomo, oltre queste sensazioni, che penetra fino all’essenza dell’orologio e spazia verso l’infinito e gode di una scopre enorme attraverso gli organi interni qual è il capacità di comunicazione con gli altri. congegno, e quindi il fine che è impresso LA CONOSCENZA DEL DIRITTO nella macchina. NATURALE Qualsiasi essere ragionevole o intelligente L’uomo, nella realizzazione della sua dotato di un proprio actus essendi è esistenza fisico-spirituale scopre, trova, persona. riconosce, indipendentemente da ogni sua Questi due aspetti della persona, libera scelta, dei principi regolatori della sussistenza e sua condotta umana, quale atteggiamento di esattamente come “la funzione vita e logicogrammaticale di comportamento corrispondente alla del diritto naturale.”10 persona Perciò il diritto naturale ha un evidente nel suo concreto essere umano. In altre vantaggio, quello di essere accessibile alla parole, ragione, di presentare una base solida e come nel cosmo vi sono leggi fisiche universalmente valida allo studio razionale immutabili che ne garantiscono l’ordine, delle questioni morali-giuridiche e di così situare esiste un ordine di norme e principi morali la morale e il diritto nella linea della e grande giuridici immediatamente costituiti dalla tradizione antica, greca e romana, ripresa ragione in funzione delle finalità essenziali dalla Scolastica. della natura umana. Questi principi L’inclinatio è l’elemento genetico che si appaiono accoppia al fine e ci orienta verso di esso, esigenze che si impongono all’uomo ed per esigenze che trovano un’esca in lui per il cui vi siamo naturalmente inclinati fatto antecedentemente a ogni conoscenza che egli è ragione, e perciò è aperto intellettuale. Infatti, la prima intuizione del all’Assoluto. bene e del giusto si fortifica e si fa più Perciò l’esistenza della legge e del diritto matura naturale è dovuta in modo particolare dalla quando l’uomo scopre in sé, nelle sue nostra esperienza interna, consistente nella inclinationes naturales, dei finalismi testimonianza che la nostra coscienza ci dà essenziali ed oggettivi, ossia delle di autentiche essa, per cui noi, per il criterio intentiones naturae. Ad esempio, pur dell’evidenza, senza riusciamo a poco a poco, nella nostra vita sapere teoricamente che cos’è la castità o quotidiana, a giudicare i comportamenti la umani di maggior rilievo, a distinguere il giustizia, l’uomo virtuoso che possiede in bene sé dal male, il giusto dall’ingiusto, il normale queste virtù è capace di discriminare gli dall’anormale, l’abituale dall’eccezionale, atti il morali secondo che sono casti o non casti, vero dal falso, ecc.. giusti o ingiusti, attraverso l’ascolto delle Vi sono due tipi di conoscenza del diritto proprie inclinazioni interiori, quelle che J. naturale, secondo ratio e secondo Maritain definisce “preconscio sovraconscio inclinatio. dello spirito” chiarendo che La ratio non crea la realtà giuridica, ma “i giudizi in cui la legge naturale è resa formula le norme seguendo le indicazioni manifesta alla ragione pratica non procedono da un dell’ordine delle cose, cioè si lascia qualche guidare esercizio concettuale discorsivo e razionale dalla verità oggettiva della natura da cui della ritaglia le norme corrispondenti di modo ragione; procedono da quella connaturalità o che congenialità mediante cui ciò che è consonante le norme regolano le azioni che l’uomo con le inclinazioni essenziali della natura deve umana è compiere. In questo senso la ratio si colto dall’intelletto come buono, ciò che è configura dissonante come cattivo.”11 10 Padre Reginaldo Maria Pizzorni, Diritto-Morale- Religione, Urbaniana University Press, Roma, nell’inclinazione o tendenza spontanea (a 2001, natura), per cui è inclinazione naturale. p.221 11 Cfr. Jacques Maritain, Nove lezioni sulla legge Inoltre è naturale in quanto ha la sua naturale, Milano, 1985, p.185; per un finalità approfondimento (ordine teleologico) in quei beni che il della questione vedi dello stesso autore Della soggetto riconosce necessari ed esige per grazia e la dell’umanità di Gesù, Brescia, 1977, pp.52-53; Ragione e ragioni, Milano, 1982, pp.25-28. propria e naturale perfezione per attuare la propria natura di uomo ragionevole http://www.pedagogiad (secundum natura), per cui è conoscenza razionale. ellarealta.it I CARATTERI ESSENZIALI DEL 6 DIRITTO NATURALE Le inclinazioni naturali, quindi, sono Inoltre, essendo date proprietà della natura strutture umana, che tutti gli uomini possiedono, la dinamiche impiantate sulla natura umana legge (e il diritto) naturale, nei suoi come messaggi gnoseologici o vestigi principi metafisici dell’essere umano da decifrare. universalissimi, è la stessa per tutti, Ciò ovunque e significa che tutti gli esseri e tutti gli sempre, coestensiva a tutta l’umanità; essa uomini ha desiderano il bene, e nell’uomo questo dunque un valore universale, riguarda tutti bene è gli conosciuto, amato e voluto per la sua uomini di ogni tempo e di ogni luogo e si perfezione e la sua felicità. Questa estende quanto si estende l’umanità poiché inclinazione al bene si attua nelle tre trascende le particolarità spazio-temporali. inclinazioni naturali che formano come tre Dunque, l’universalità come prius ordini o cerchi concentrici che ci danno le ontologico leggi fondamentali che regolano l’essere del diritto naturale si manifesta ancor più umano nel triplice movimento in cui si chiaramente nella necessità, avvertita per svolge primo da Francisco de Vitoria, dello ius la sua attività: 1) come essere vivente gentium, della diffusione di strutture e (inquantum est ens), l’autoconservazione istituzioni sociali e giuridiche simili o dell’essere per difendere la propria vita; 2) identiche che si possono ritrovare in quasi come essere sensitivo o animale tutti i popoli, malgrado le loro differenze (inquantum socio-culturali. Lo ius gentium non è un est animal), cioè l’inclinazione alla diritto inter-gentes regolante i rapporti fra riproduzione, alla trasmissione della vita le che genti o nazioni o stati, ma delle genti, ossia si articola nelle realtà della sessualità e del il matrimonio; 3) come essere razionale diritto di una constatabile ed effettiva (inquantum est rationale) che fonda la presenza normativa (la vigenza) presso dignità tutti i della persona e perviene in ultimo popoli. Esso è, come sostenuto da Sergio all’amicizia Cotta, “il diritto naturale vigente”. Infatti, e alla vita sociale-politica. sebbene ius gentium e ius naturae non Riassumendo quanto fin qui detto: la legge coincidano, il primo è senza dubbio basato naturale (e il diritto naturale) è naturale in sull’idea di una comune natura umana, e quanto ha la sua origine intima (ordine perciò sull’idea di un diritto naturale. Per genetico) o causalità intrinseca di più, le differenze socio-culturali non e la relazionalità si dissolvono; se manca rappresentano affatto una negazione della in comune ed universale natura umana, parte, esse divengono precarie. Ma poiché coesistenza e relazionalità caratterizzano la non sono altro che i sedimenti lasciati dalla condizione umana, perciò sono il contesto storia e dalle condizioni ambientali sopra esistenziale supremo. Pertanto la norma in strutture di principi basilari comuni a tutti questione risulta obbligatoria in modo gli universale e assoluto grazie al suo uomini. L’universalità del diritto naturale riferimento ben al contesto esistenziale supremo. si sposa con le differenze e il pluralismo All’universalità segue il carattere della sociale poiché: conoscibilità, in quanto tale diritto è “l’idea classica di una composizione dualistica conoscibile dall’uomo in modo che nei degli esseri umani (nei quali vi è, suoi sincronicamente, qualcosa di comune e principi universalissimi è accessibile anche qualcosa a di differente) risulta ora completata dalla una conoscenza immediata e irriflessa, per moderna cui concezione di un movimento diacronico dell’esistenza svolgentesi a due livelli (dal non può essere ignorato da nessuno che sia comune al differenziato).”12 veramente uomo, capace cioè di compiere Questo vale a dire che il diritto naturale l’actus humanus. non è Il diritto naturale non ci è imposto come un un diritto situato in un mondo iperuranio o modello estraneo, ma si rivela alla stessa puramente teorico, è invece il diritto ragione quando questa indaga sulla natura giustificato (in dottrina o nel concetto) e nella sul suo ordine. In questa scoperta sua obbligatorietà per la sua l’esperienza corrispondenza svolge necessariamente una funzione di 12 Sergio Cotta, Nuove prospettive sul diritto grande importanza. La dottrina del diritto naturale, naturale è così orientata verso un contatto in Iustitia n.3/1979, pp.183-195 e ora pubblicato ne costante con la realtà e i dati Il dell’esperienza diritto come sistema di valori, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2004, p.64. dell’uomo reale. Infine, l’immutabilità, in quanto legge e http://www.pedagogiad diritto naturale riguardo ai precetti primari non possono essere mutati da nessuna ellarealta.it autorità. Il diritto naturale essendo radicato 7 nella stessa natura umana della quale alla natura o struttura dell’ente cui il diritto esprime si le esigenze assolute che riguardano l’uomo riferisce. in Consideriamo, ad esempio, la seguente quanto uomo, è immutabile, non solo da norma: “si deve rispettare chi è innocente”, parte nella quale “rispettare” è il termine dell’autorità (ab estrinseco), ma anche in generico se per “non ricevere offesa o danno”. Ebbene, stessa (ab intrinseco), come il fine stesso se dell’uomo in quanto persona. In altri questo rispetto manca del tutto la termini coesistenza il mutamento sarebbe contro natura, poiché l’uomo non potrebbe più attuare se stesso, raggiungere il suo stesso fine, visto che positivo tutto racchiuso nell’espressione l’essenza dell’uomo è essa stessa Biblica “ama il prossimo tuo come te immutabile. stesso”. Scrive il Padre Pizzorni: Le categorie dell’universalità, della “è impossibile quindi pensare che i precetti conoscibilità e dell’immutabilità sono tutte generali o primari della legge naturale mutino, manifestazioni del carattere squisitamente come è impossibile pensare che muti l’essenza oggettivo e realistico del diritto naturale. dell’uomo; certe norme fondamentali del bene Tale e oggettività emerge ancora una volta dalla del male esisteranno fin quando la natura stessa natura umana, per cui solo umana esisterà, altrimenti avremmo l’etica della conoscendo situazione. La legge naturale, infatti, è radicata la realtà della natura dell’uomo ed in base nella natura e, per conseguenza, nella essenza a stessa degli enti, perciò deve avere la fissità e questa, è possibile dedurre quelle norme la giuridiche e morali che si conformano alla stabilità che appartengono, per definizione, stessa natura dell’essere umano. In altre alle parole, da ciò che l’uomo è si può ricavare essenze.”13 il Ontologicamente, dunque, nessuno concetto generale di ciò che è bene, di ciò storicismo che e nessun relativismo potrebbero impedirci gli è necessario per realizzarsi come uomo. di In tal senso il diritto naturale è riconoscere che in qualsiasi società i primariamente sentimenti e le convinzioni che si esplicativo, ossia si domanda riferiscono problematicamente perché ci sia il diritto alle azioni del diritto e della morale, cioè come fenomeno presente in tutte le culture alle e azioni da fare e da non fare, sono in tutti i tempi: questo esserci fenomenico omogenei, oltre la cultura e oltre il tempo non è universali e facilmente identificabili pienamente spiegabile senza rispetto l’accertamento di ad ogni altro genere di sentimenti. 13 Padre R.M.Pizzorni, Ibidem, p.196. Questa oggettività del diritto naturale si manifesta innanzitutto nella regola aurea http://www.pedagogiad valida sia negativamente (“non fare agli altri ellarealta.it ciò che non vorresti fosse fatto a te”) sia 8 positivamente (“fai il bene, evita il male”). un suo fondamento non meramente La contingente e particolare, bensì insito nella regola aurea dimostra chiaramente che in condizione umana. nessun gruppo esistono minoranze La vera regola suprema dell’agire umano riguardo consiste nell’usare delle cose secondo la ad alcune cose che non si dovrebbero fare, misura del loro essere, nel rispettare la loro poiché anche chi è eventualmente pronto a finalità o il loro essere. Perciò ogni farle agli altri ammette di non volere che axiologia gli o deontologia (ordine del dovere) è il altri le facciano a lui. Di conseguenza si riflesso passa luminoso e un prolungamento di una dal principio negativo a quello ontologia e di una antropologia (ordine naturalmente dell’essere): ne deriva che fare il male o peccare è fare violenza alle cose, all’uomo, impedendo loro il raggiungimento del loro naturale verso Dio è anche la carità, fine naturale. l’amare IL PRIMATO DEL DOVERE SUL un Essere Intelligente per la bontà che in DIRITTO lui Poiché il retto comportamento consiste nel vi si scorge. Inoltre, i doveri verso Dio rispetto delle più intime essenze e delle sono la loro premessa di quelli verso se stessi e gli altri. finalità, possiamo sostenere che a dare L’uomo, infatti, deve volere a sé una fondamento al diritto naturale vi è una cognizione veridica di Dio e dei mezzi teorica necessari per giungervi. Dunque, l’uomo dei doveri, vale a dire come deve operare deve l’uomo volontariamente affinché questo conservare la vita, la sanità, il decoro, suo poiché operare volontario possa dirsi conforme il Creatore, nel darci la vita, formò intorno all’essere naturale e ordinato che egli ha a nell’universo. Ora, per natura l’uomo può ciascun individuo un disegno particolare. essere ordinato a Dio, a sé e agli altri. In Tuttavia l’ordinamento dell’uomo a Dio è pratica il diritto alla vita è il dovere di essenziale; quello ad altri uomini onorare accidentale: la vita perché ogni essere tende a l’uomo è ordinato a Dio, mentre gli uomini conservarsi sono fra loro coordinati. fisicamente (attraverso delle forze Considerando un ordine logico e morale conservatrici e riparatrici) e l’uomo è ordinato a Dio prima che a se metafisicamente stesso, (l’essere è atto, e l’atto non può tendere al perché l’effetto, il contingente non è se nulla e alla distruzione). Ancora, l’uomo non in non quanto presuppone la sua causa, il può mai conoscere quali siano i disegni necessario, ulteriori di Dio intorno alla propria e il debito morale non può comprendersi esistenza e senza l’idea di obbligazione, né può perciò non deve troncarne il filo. E’ chiaro, comprendersi obbligazione senza Dio. poi, che riconoscere gli altri come esseri a L’uomo non sarebbe ordinato a se stesso noi se simili comporta l’ammissione di doveri non fosse prima ordinato a Dio. I primi verso doveri gli altri, che per natura sono moralmente sono quelli verso Dio; il diritto umano è ordinati al conseguimento dello stesso fine logicamente posteriore al dovere giacchè ultimo: ognuno deve volere per tutti il suo l’avere diritto nasce in noi dall’essere altri fine stesso. In questo senso il rispetto obbligati ad obbedire all’ordine cosmico e dovuto al da una parte alla altrui vita, Supremo Creatore. all’intelligenza, Primo dovere dell’uomo verso Dio è all’onore, agli averi, costituisce nella quello controparte diritti alla incolumità, alla dell’adorazione, poiché adorare significa lealtà, riconoscere come Causa Suprema. alla fama, alla proprietà, che costituiscono Successivamente vi è il dovere di fede, la inteso base da cui derivano tutti gli altri doveri e come la ricerca e l’adesione al vero. diritti nel mondo sociale. Il collante Dovere dell’intera vita sociale è il dovere in quest’atto del dovere che eleva alla dignità di quanto diritto quella porzione di attività rendendola legame delle menti e delle volontà. sacra Essendo ed inviolabile”.14 l’uomo naturalmente socievole, è portato a Tanto il dovere è ontologicamente fondato stringere rapporti giuridici con i suoi sulla natura umana che la sua inosservanza simili, a incide nella coscienza con il dolore del rispettare vincoli stabiliti dalla legge, a rimorso. La stretta complementarietà tra sottostare a quegli oneri e a quelle diritto e dovere è alla base della civiltà ed soggezioni è che il vivere in una società comporta. Se a condizione indispensabile per la nascita di un quella libertà responsabile che si cittadino compete un diritto nei confronti concretizza di nell’obbligazione. altri, costoro sono tenuti, in quanto esseri DIRITTO NATURALE VS viventi in società, al dovere di rispettarlo. GIUSNATURALISMO Così, ad esempio, il diritto di chi ha La libertà responsabile non è certamente la contratto libertà negativa da restrizioni di vario matrimonio è quello di rimanere unito per genere; adempiere al dovere (liberamente e è invece quella libertà che ha come fine il validamente contratto) legato alla natura perseguimento della verità intesa come del aderenza alla realtà delle cose. Attraverso matrimonio stesso. la In definitiva, il dovere figlia il diritto con ricerca della verità il diritto naturale si due identifica con la giustizia. Anche tutti i atti, l’uno riguardante la persona che viene doveri in basilari di cui abbiamo parlato sopra sono possesso del diritto, l’altro riguardante le primariamente sentiti come esigenze di altre giustizia autoevidenti alla ragione. Nell’ambito del diritto naturale la giustizia http://www.pedagogiad nasce e si espande sotto l’impero della ellarealta.it legge, ma la legalizzazione della giustizia non si 9 risolve in legalismo formalistico perché la persone che devono rispettarlo. Questo legge è giusta in sé. Una legge ingiusta concetto è espresso con precisione da non Antonio sarebbe neppure legge (non erit lex sed Rosmini che nella Filosofia del diritto legis scrive: corruptio), avrebbe solo la forma e non “relativamente alla persona che viene in l’essenza e la virtualità della legge. possesso Dunque, il diritto naturale è, propriamente del diritto, il dovere limita l’attività personale di parlando, il fondamento etico della politica 14 A.Rosmini, Filosofia del diritto, vol.1, Napoli, essa entro certi confini, che ne costituiscono la 1844, sfera del diritto. Relativamente alle altre p.103 persone, che, a sua volta, è tale solamente se fa il dovere le obbliga a rispettare quell’attività personale i cui confini sono stati dal dovere della stesso legalità lo strumento per aiutare gli uomini di chi la possiede determinati; ed è ad principalmente affermare l’eccellenza della loro natura, cioè l’ordine etico inscritto nella loro essenza. ha una valenza etica negativa poiché essa Appare a questo punto evidente che la rimane legata alla morale, ma solamente ricerca nel della verità, del giusto, è in contrasto con senso che il soggetto può fare qualcosa tutti senza quei sistemi che vogliono creare commettere ingiustizia, che è altra cosa contrattualisticamente una verità rispetto al dover fare qualcosa per essere artificiale. giusti. Il giusnaturalismo moderno parte, La scienza è la prova di ciò: non si è mai infatti, dall’assunzione secondo la quale la raggiunto un risultato veramente libertà coincide con la libertà negativa, scientifico cioè con le decisioni di gruppo e con la regola con la libertà esercitata con il solo criterio della maggioranza. Scrive Bruno Leoni della libertà, vale a dire con nessun che: criterio. “la storia della scienza moderna è la prova più 15 BrunoLeoni, La libertà e la legge, Ed. I libri di convincente del fallimento dei gruppi di Libero, Milano decisione e delle decisioni di gruppo basate su procedure http://www.pedagogiad coercitive, e del fallimento della costrizione (o costruzione) come presunto mezzo di ellarealta.it promozione 10 del progresso scientifico.”15 Se la libertà è quella negativa, la giustizia Se si considera che in una società non democratica è altro che il prodotto delle norme poste di nessun processo legislativo ha luogo senza volta in volta dalla volontà dell’uomo, e dipendere dal potere del numero, della così maggioranza, si deve concludere che le obbligazioni sono tali fino a quando il spesso soggetto che le ha volute continua a questo processo non rispecchia la verità volerle. della Inoltre, dire che una norma è giuridica solo legge e della giustizia, bensì un coacervo perché comandata vuol dire che la di giuridicità interessi personali. dipende esclusivamente dalla volontà. Ora, Perciò si rende necessaria una distinzione una norma che deriva solo dalla pura (e teorica fondamentale per meglio cioè comprendere arbitraria) volontà può essere fatta il percorso storico compiuto dai termini rispettare complementari diritto e giustizia. La solo con la forza. Qui, però, vi è distinzione è quella tra diritto naturale (ius l’incoerenza naturalis in senso classico) e del moderno giusnaturalismo sia con la giusnaturalismo nozione di diritto che con l’esperienza moderno. Mentre il diritto naturale classico giuridica, poiché normalmente si fa ricorso di al cui finora abbiamo trattato si identifica con diritto (alla legge) proprio per eliminare la lo forza dalle relazioni umane. Il iustum, il giusnaturalismo moderno segna volontarismo il che caratterizza il moderno passaggio dal cosiddetto diritto oggettivo a giusnaturalismo quello soggettivo: è, in altre parole, una conduce all’affermazione paradossale della facultas o potestas del soggetto. La volontà come potere, e dunque della facultas sovranità statuale, espressione massima del costituzionale, per Hobbes l’assolutismo e giuspositivismo. Ciò significa che è la per legge Rousseau la “volontà generale”. E’ positiva che stabilisce i “limiti” e spesso possibile anche i “contenuti” della libertà medesima. qui notare le contraddizioni in cui cadono Così i diritti fondati sui doveri e sulla queste teorie. Innanzitutto, il contratto non realtà è dello ius naturalis con la modernità oggetto dell’esperienza sociale e politica, cedono il né passo ai diritti accordati dalla volontà e si può dire che esso viene sottoscritto dalla tacitamente, poiché richiede capacità di ragione che si professano autonome agire rispetto a e consenso esplicito. Dunque, dal contratto qualsiasi legge naturale esterna. Questo non può derivare il potere politico, poiché volontarismo è presente, sia pur in modi esso è una pura finzione atta a spiegare i diversi, in tutti i maggiori filosofi della vari modernità. sistemi politico-costituzionali di volta in Kant teorizza l’autonomia della ragione, volta secondo cui questa vive in opposizione alla adottati. Come sostiene Danilo Castellano, natura che deve plasmare. Egli, infatti, pur “lo stato di natura non esiste. E’ stato indicando la condizione perché la volontà osservato possa dirsi umana (l’agire secondo che l’uomo non solo nasce in società, ma principi), nasce in virtù della coppia e grazie alla coppia. Nato, finisce per cadere nella contraddizione del sarebbe destinato rapidamente a morte sicura razionalismo: se il principio è “posto” se la dalla famiglia (società naturale) non rispondesse alle ragione umana esso è tale solo sue elementari necessità naturali. E’ nato per formalmente (e divenire ciò che è in natura.”16 apparentemente). Fondare il principio che Le teorie contrattualistiche moderne non deve essere regola per la ragione sulla sono ragione, significa vanificare il principio molto lontane, come potrebbe sembrare ad stesso un e “liberare” la ragione. Così l’autonomia primo e superficiale approccio, da quella della hegeliana dello stato e del diritto. Il diritto ragione kantiana è strettamente dipendente è dall’autonomia della volontà e dalla per Hegel l’espressione della volontà che concezione della libertà come si esclusivamente realizza progressivamente sotto forma di negativa. libertà dello Spirito. Lo sviluppo Anche le teorie contrattualistiche (di progressivo Locke, dello Spirito di Hegel è perfettamente Hobbes e Rousseau), seppur con approdi sovrapponibile all’autonomia della ragione differenti, teorizzano la netta separazione kantiana e alle moderne teorie del tra contratto. natura e ragione, e il diritto come Man mano che lo Spirito si sviluppa, la superamento dello “stato di natura” nel Coscienza si libera da ogni vincolo esterno punto fino a divenire autocoscienza, Spirito di incontro delle differenti volontà. Questo Assoluto, Volontà autofondata e punto di incontro è per Locke la monarchia pienamente autonoma nello Stato. Ancora, per spostarci in epoca esercizio di una obbligazione, ma è contemporanea, Sartre sostiene che l’uomo esercizio è di un “diritto” la cui giustificazione va solo la sua esistenza che si realizza di volta cercata in nel potere o in forme di utilità. E’ per volta nelle sue azioni e nei suoi desideri. questo Con che Sartre la ragione umana non solo è opposta “si è arrivati a riconoscere il “diritto” di alla natura, ma è inesistente poiché partorire l’esistenza in incognito (vale a dire riconoscere il “diritto” umana corrisponde alla realizzazione delle di misconoscere le obbligazioni della madre passioni animalesche. Ecco come il virus innanzitutto verso la sua creatura); il “diritto” del al volontarismo conduce prima suicidio assistito, il “diritto” di assumere all’indifferentismo verso i principi sostanze 16 D. Castellano, Razionalismo e diritti umani, stupefacenti, il “diritto” di disporre del proprio Giappichelli, Torino, 2003, pp.16-17. corpo per finalità “di comodo” (cioè per http://www.pedagogiad finalità non terapeutiche) e via dicendo.”17 ellarealta.it I “diritti” in questione, figli del giusnaturalismo razionalista, sono i 11 (relativismo) e successivamente alla morte cosiddetti di “diritti umani” delle costituzioni e delle ogni principio, espressione di desideri dichiarazioni universali. Sempre più, oggi, nietzchianamente intesa, volontà di le potenza dichiarazioni sono impregnate di (nichilismo). relativismo e Il volontarismo e il razionalismo non sono indifferentismo verso i principi morali. altro che tentativi di plasmare la realtà Anche secondo modelli convenzionali, elaborati a la democrazia perdendo i suoi contenuti tavolino, diversi rispetto all’ordine delle morali, viene svuotata e dunque è solo cose formalistica, cioè basata sull’indifferenza: come esse sono state create e come sono a una noi tal democrazia spiana la strada al date. La ragione razionalisticamente intesa totalitarismo. Quando, infatti, si dice che la è fonte unica del diritto è il potere/volontà ci vuota, non ha un “per”, e quindi è si facilmente riferisce innanzitutto a quello dello Stato, strumentalizzabile da gruppi politici e di per pressione. Il giusnaturalismo razionalista, cui si arriva ad una concezione politica liberando la ragione da ogni legge morale secondo la quale bisogna pensare e volere esterna, la nega e la distrugge con come pensa e vuole lo Stato. Questa l’approdo concezione consentirebbe qualsiasi cosa: al volontarismo e all’irrazionale sulla 17 D. Castellano, Ibidem, pp.20-21. nichilismo. base di queste premesse potrebbe essere un Nel caso del razionalismo il diritto non è “diritto” rubare, commettere adulterio, mai falsificare testamenti e persino uccidere un logicamente e ontologicamente legato innocente, poiché la legge positiva all’esercizio del dovere, vale a dire non è potrebbe mai trasformare in diritto l’ingiustizia. Per di più, il giusnaturalismo http://www.pedagogiad razionalistico, mediante la volontà che giustifica la ellarealta.it sovranità 12 statuale, attribuisce determinati “diritti” Filosofia del diritto presso sulla l’Università base del riconoscimento della cittadinanza degli Studi di Napoli “Federico II” da parte delle costituzionidei singoli Stati. http://www.pedagogiad Nelle Dichiarazioni (a partire da quella francese ellarealta.it del 13 1789) i diritti dell’uomo e i diritti del BIBLIOGRAFIA cittadino sono uniti nel medesimo testo Agostino Santo, De Trinitate, Roma, 1928 senza Barraca Mairal J., Pensar el derecho, che ne vangano tracciate la distinzione e la Calabra, gerarchia necessarie. Tuttavia sorge una Madrid, 2005 aporia, poiché, come scrive Sergio Cotta, Boezio S., De persona et duabus naturis, “se è vero che i diritti dell’uomo non possono Milano, 1934 non Carpintero F., Justicia y ley natural: essere anche diritti del cittadino, pena la Tomàs deumanizzazione della città, non è vero il de Equino y los otros escolàsticos, contrario. Infatti, mentre i diritti dell’uomo si Universidad Complutense, Madrid, 2004 basano su un’antropologia di valore universale Castellano D., - La razionalità della oppure non hanno senso, i diritti dei cittadini dipendono nella loro determinazione concreta politica, da Esi, Napoli, 1993 una cultura particolare, delimitata - La verità della politica, Esi, territorialmente.”18 Napoli, 2002 Il criterio che contraddistingue la teoria - L’ordine della politica, Esi, razionalistica è che fonda l’ordinamento Napoli, 1997 giuridico è utilitaristico poiché legittima il - Razionalismo e diritti umani, potere politico sul consenso, inteso come Giappichelli, Torino, 2003 mera adesione a un progetto qualsiasi. Per Cotta S., Il diritto come sistema di valori, tutto questo, non conta la ragione e la San natura Paolo, Cinisello Balsamo, 2004 delle cose, ma solo la volontà che si trova D’Agostino F, Il diritto come problema nell’impossibilità di giustificare le leggi teologico, Giappichelli, Torino, 1992 indispensabili alla vita civile e al progresso D’Aquino Tommaso Santo, - Summa poiché i legislatori non condividono più il contra riconoscimento del rapporto tra la Gentiles, Adriano Solari, Bologna, 1967 metafisica e -Summa il diritto naturale. Theologiae, Adriano Solari, Bologna, 1965 Giovanni Nicodemo è dottorando di Fassò G., Il diritto naturale, Edizioni Rai, ricerca in Teorie del diritto e della Roma, 1964 Leoni B., La libertà e la legge, La politica all’Università degli Studi di biblioteca Macerata e cultore della materia in di Libero, Milano, 2005 18 SergioCotta, Il diritto come sistema di valori, Limone G., Dal giusnaturalismo al Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2004, p.144. giuspersonalismo, Graf, Napoli, 2005 Lorca Navarrete J.F., El derecho natural hoy, Sevilla, 1975 Maritain J., - Della grazia e dell’umanità di Gesù Cristo, Brescia, 1977 - Nove lezioni sulla legge naturale, Milano, 1985 - Ragione e ragioni, Milano, 1982 Passerin d’Entreves A., La dottrina del diritto naturale, Comunità, Milano, 1954 Pera M.-Ratzinger J., Senza Radici, Mondadori, Milano, 2004 Pizzorni R., Diritto-Morale-Religione, Urbaniana University Press, Città del Vaticano, 2001 Rommen H., L’eterno ritorno del diritto naturale, Studium, Roma, 1965 Rosmini A., Filosofia del diritto, 2 voll., Napoli, 1844 Rothbard M.N., L’etica della libertà, Liberilibri, Macerata, 1995 Taparelli L., Corso elementare di natural diritto, Giovanni Pedone Lauriel editore, Napoli, 1857 Vanni Rovighi S., Introduzione a Tommaso d’Aquino, Laterza, Roma-Bari, 2000 Varelli C., Ordinamento giuridico e natura umana, Napoli, 1967 Villey M., Iusnaturalismo-Ensayo de definiciòn (trad del prof. Josè Miguel Serrano Ruiz-Calderòn), Madrid, 1986 Wojtyla K., - Memoria e Identità, Rizzoli, Città del Vaticano, 2005 - Persona e Atto, Bompiani, Milano, 2001