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pedagogiad Il saggio si propone di


ellarealta.it mostrare che il diritto
Il presente documento è un Occasional paper del Progetto naturale classico è
Pedagogia della realtà (http://www.pedagogiadellarealta.it)
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Il diritto primato logicocostitutivo
del dovere sul diritto in
naturale contrapposizione al
moderno
come giusnaturalismo e
all'autonomia della ragione
diritto di che svincola il
fenomeno giuridico dal
realtà.
principio di realtà e lo
conduce sempre più
Giovanni Nicodemo verso il relativismo ed il
Il presente documento è un Occasional paper del
Progetto Pedagogia della realtà
(http://www.pedagogiadellarealta.it) pro-mosso
nichilismo.
dall’Associazione Pedagogica Italiana di Napoli. INTRODUZIONE
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individuare l’Ordo Rerum che
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Una sintesi è su
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realtà,
comunemente definito “buon senso” o
http://www.pedagogiad “senso
comune”, contrariamente alla posizione
ellarealta.it idealista, riconosce che queste leggi
2 cariche di
razionalità non sono un prodotto del nostro
io
pensante, dato che sussistono anche se non
pensate. La stessa esperienza quotidiana ci
assicura che esiste una realtà oggettiva, e fine è quello dettato da Colui che ha creato
dunque che noi non creiamo queste leggi, e
ma ordinato l’universo, Dio. Parliamo di un
le rinveniamo insite nel mondo circostante movimento naturale in quanto nel primo
e essere di ogni creatura è innato un
in noi stessi. principio di
Spesso, anche se non sempre, ciò che si attitudine a conseguire il fine del Creatore.
definisce “creazione” o “invenzione” non è Scrive il Padre Luigi Taparelli:
altro che il passaggio di qualcosa dallo “ tutto l’universo è portato dalla natura a quel
stato fine
di potenza a quello di atto, la sua cui lo destinò il Creatore. E siccome l’universo
fenomenizzazione. In questo senso l’essere è
un risultamento armonico di molte creature
umano non è inventore, quanto
moventisi individualmente, ciascuna di queste
investigatore. ha
E questa investigazione è tanto più forte in innato un principio che porta al fine suo
quanto integrale, coinvolgente l’essere particolare subordinandolo all’universale.”1
come Per di più, ogni creatura visibile si presenta
persona, sinolo di forma e materia, di in
intelletto e di sensi. L’uomo conosce le tre gradi progressivi di movimento, cioè
essenzialità mediante il processo nel
intellettuale formarsi (essere), nell’operare (aumento
attingendole dalle cose stesse. Le cose progressivo) e nell’ottenere il fine
nella (obbietto).
loro realtà, il reale esistente, sono la Dunque, come l’universo intero è in
misura movimento in conformazione alle sue
della conoscenza. Così sensi e intelletto leggi
sono intrinseche, così ogni azione ha sempre un
uniti perché i sensi sono la porta contenuto finalistico, che consiste nella
d’ingresso realizzazione della natura dell’agente
attraverso cui le cose, il reale, giungono, stesso.
nella A questa legge sono sottoposte tutte le
maniera propria dell’intelletto, nel suo cose,
possesso spirituale. Ogni altro tipo di gli esseri animali e gli esseri umani.
investigazione è in errore in quanto Tuttavia,
espressione del riduzionismo sia mentre vale una relazione deterministica
razionalistico (idealismo) sia sensistico tra
(materialismo). La persona nella sua unità 1 P.Luigi Taparelli, Corso elementare di
è al naturaldiritto,
tempo stesso oggetto e soggetto della Giovanni Pedone Lauriel Editore, Napoli, 1857,
p. 13
scoperta
poiché conosce se stessa in quanto tale ed
è
http://www.pedagogiad
collocata in un ordine universale superiore. ellarealta.it
Ora, tutto l’universo è nel tempo, e il 3
tempo natura e azione per le cose e gli animali,
rappresenta la misura della durata di esseri per la
che si muovono. Ciò significa che tutto persona tale relazione è pensabile solo in
l’universo è in moto. Ma ogni movimento una
è situazione di libera, autocosciente e
sempre indirizzato verso uno scopo; questo
responsabile conformazione al proprio prende piede poiché viene a mancare un
statuto saldo
ontologico. L’azione umana è più fondamento onto-metafisico sull’essere
propriamente denominata atto in quanto umano. In questo senso l’uomo è un
unica animale e
ad essere costituita moralmente. Infatti nulla di più, ogni differenza con gli altri
“ l’atto è senza dubbio un’azione e l’azione è esseri
opera di diversi agenti. Non possiamo tuttavia animali svanisce.
attribuire quel genere di azione che è atto nel 2 K.Wojtyla, Persona e Atto, Bompiani, Milano,
vero 2001,
senso della parola ad alcun altro agente se non p. 53
alla Questa fondamentale differenza sta
persona” perché “l’esperienza e nello stesso nell’essere persona3: secondo l’uso
tempo la visione intellettuale della persona corrente
negli persona designa la realtà umana, il singolo
atti e attraverso gli atti derivano in particolare individuo nella sua interezza e
dal concretezza, è
fatto che gli atti hanno un valore morale.”2
tutto l’essere dell’uomo nella sua
La proprietà morale della persona apporta individualità
all’ordine finalistico cosmico il peculiare che si vuole esprimere con questo nome.
carattere di libertà e responsabilità. Con il Tale
termine libertà intendiamo la facoltà di unità ed individualità viene chiarita da S.
riconoscere e scegliere liberamente la Agostino nel De Trinitate. L’obiettivo che
strada egli persegue in quell’opera teologica
della verità, del fine per cui ogni persona è incomparabile è quello di reperire un
stata creata, attraverso l’uso della ragione. termine
La che si possa applicare distintamente al
vera libertà non è “da” (libertà negativa), Padre,
ma al Figlio e allo Spirito, senza incorrere da
“per” (libertà teleologica). una
NATURA UMANA parte nel pericolo di far di loro tre divinità
E’ necessario a questo punto specificare e e,
approfondire in maniera articolata il dall’altra, nel pericolo di dissolvere la loro
concetto individualità. S. Agostino mostra che i
di natura umana. Tale chiarimento si rende termini
ancor più urgente oggi, quando spesso tra “essenza” e “sostanza” non possiedono
gli questa
intellettuali che si fregiano di avere una duplice virtù, in quanto si riferiscono ad
formazione “scientifica”, l’espressione aspetti comuni a tutti e tre i membri della
“natura umana” è destinata ad avere lo Trinità. Essa compete invece al termine
stesso greco
effetto di un drappo rosso sventolato “hypostasis” e al suo equivalente latino
davanti a “persona”, il quale non significa una
un toro. L’odierno grido di battaglia è che specie,
l’uomo non ha alcuna natura o che ma qualcosa di singolare e di individuale.4
comunque Dunque, la persona non è altro che
questa è imperscrutabile. Più ci si l’espressione logica della realtà ontologica
allontana dell’individuo umano reale. Il primo a dare
dalla filosofia classica, ed in particolare una definizione precisa di persona fu
aristotelico-tomista, e più questa Boezio
convinzione che la definì come
3 Iltermine persona deriva dal latino personare che perfectissimum in tota natura, scilicet
significa “far risuonare”, “proclamare ad alta substantia
voce”. in natura rationalis”.7
Infatti per gli antichi personare significava
Egli guarda alla persona dal punto di vista
adoperare
una maschera nelle rappresentazioni teatrali: la ontologico e la considera quindi come una
maschera nascondeva il volto dell’attore e faceva modalità dell’essere, ossia di quella
risuonare la voce fortemente. Storicamente la perfezione che nella sua filosofia è la
parola “perfectio omnium perfectionum” e
persona segna la linea di demarcazione tra la “l’actualitas omnium actuum”, ed è
cultura
pagana e la cultura cristiana. Fino all’avvento del proprio
Cristianesimo non esisteva né in greco né in latino rispetto a questa perfezione che la persona
una occupa il gradino più alto: l’essere nella
parola per esprimere il concetto di persona, perché perfezione trova la sua attuazione più
nella cultura classica tale concetto non esisteva: piena,
essa
non riconosceva valore assoluto all’individuo in più eccellente, più completa. La persona è
quanto il
tale, e faceva dipendere il suo valore sussistere individuale nell’ordine dello
essenzialmente spirito.
dal ceto, dal censo, dalla razza. La singolarità della Come dice S. Tommaso col suo linguaggio
persona, unica e irripetibile e di conseguenza la
sostanziale dignità e nobiltà di ogni esponente della sobrio:
specie umana, il suo valore assoluto, è una verità “omne subsistens in natura rationali vel
portata, affermata e diffusa dal Cristianesimo. Più intellectuali est persona”.8
propriamente la persona è frutto della meditazione Gli aspetti che compongono la natura
e umana
della riflessione sulla storia della Salvezza. Questa allora sono: subsistens, individua, rationali
è
una storia che esalta l’infinito valore di ogni
vel
singolo intellectuali.
rappresentante del genere umano, in quanto figlio Il subsistens, la sostanza, è la prima
di categoria
Dio. Nel Cristianesimo il concetto di persona non è di Aristotele. Quando si parla di sostanza
stato tramandato come un semplice dato di fede,
ma è
ci si
diventato argomento di profonda meditazione riferisce a un ente che è in se stesso, che
filosofica appartiene a se stesso e non a un altro. La
e teologica. persona esiste in sé e perciò è sostanza, è
4 Cfr. S. Agostino, De Trinitate, VII, q. 6, a. 11
un
http://www.pedagogiad tutto sostanziale. L’esistenza della
sostanza
ellarealta.it individuale si mostra evidenziando la
contraddizione in cui cade chi la nega e
4
“naturae rationalis individua substantia”5. richiamando la stessa esperienza ordinaria.
Tale definizione è ripresa da San Chiunque afferma che certe qualità e certe
Tommaso il determinazioni sono “di” qualcosa o “di”
quale la riformula in modo più perfetto: qualcuno, indica implicitamente una
“ subsistens in rationali natura”6. San sostanza
Tommaso determinata: più proprietà ed atti sono
5 Severino Boezio, De persona et duabus natura,
ha un concetto altissimo della persona. cap.
Questa 3, p. 64, 1343
a suo giudizio è quanto di più perfetto 6 S. Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, I, q.
esiste 29,
nell’universo: “persona significati id quod est a. 3
7 Ibid., I, q. 28, a.3
8 S.Tommaso d’Aquino, Summa Contra Gentiles, natura spirituale, sono strettamente
IV, collegati
C. 35
tra loro. Infatti, proprio perché la forma
riferibili ad uno stesso uomo. L’esperienza
sostanziale dell’uomo (l’anima) ha l’essere
attesta che i corpi mutano e si trasformano,
per sé, questa forma è spirituale; e proprio
rimanendo gli stessi; è la stessa pianta o lo
perché l’anima ha per sé (anche se non a
stesso animale o lo stesso uomo che nasce,
sé)
cresce e muore.
l’atto di essere, può operare per sé, giacché
La sostanza così intesa consente di
l’operare segue l’essere e il modo di
spiegare
operare il
l’unità (nello spazio) e la permanenza (nel
modo di essere: operare per sé è avere il
tempo) dell’identità dell’essere umano. Il
dominio sulle proprie azioni, vale a dire
secondo aspetto della natura umana è
avere
l’individualità (individua) col suo doppio
la libertà.
significato di unità interna e diversità dagli
Allora, non l’astratta ragione o la natura
altri; cioè la persona è unità ed unicità.
umana in generale, ma la ragione e la
Infine, la natura razionale o intellettuale: è
natura
chiaro che l’individuo particolare si trova 9 Carlo
Varelli, Ordinamento giuridico e natura
in umana, Napoli, 1976, p. 28
un modo ancora più perfetto nelle sostanze
ragionevoli che hanno il dominio dei http://www.pedagogiad
propri
atti, che si muovono da sole e non più ellarealta.it
spinte 5
dall’esterno. Carlo Varelli precisa che: umana possedute da un essere in concreto
“la facoltà che scopre l’essenza è quella che sussistente per un actus essendi fa la
noi dignità
con proprietà di linguaggio chiamiamo irriducibile della persona umana.
intelligenza (intus-legere) in quanto ci L’autocoscienza e l’autodeterminazione,
permette di supremi titoli di grandezza, nell’uomo si
leggere dentro le cose materiali e immateriali radicano e si esercitano su questo
per fondamento: che la persona, alla quale
coglierne l’essenza. Ciò che distingue l’uomo
appartengono come privilegio
è la
ragione, l’intelligenza.”9 incomparabile,
Ad esempio una scimmia che vede un sussiste. Tuttavia ciò non isola la persona e
orologio si sofferma come noi a non la blocca in se stessa. Grazie alla
contemplare ragione
l’involucro, il vetro, le lancette che si essa dispone di una grandissima apertura,
muovono; l’uomo, oltre queste sensazioni, che
penetra fino all’essenza dell’orologio e spazia verso l’infinito e gode di una
scopre enorme
attraverso gli organi interni qual è il capacità di comunicazione con gli altri.
congegno, e quindi il fine che è impresso LA CONOSCENZA DEL DIRITTO
nella macchina. NATURALE
Qualsiasi essere ragionevole o intelligente L’uomo, nella realizzazione della sua
dotato di un proprio actus essendi è esistenza fisico-spirituale scopre, trova,
persona. riconosce, indipendentemente da ogni sua
Questi due aspetti della persona, libera scelta, dei principi regolatori della
sussistenza e sua
condotta umana, quale atteggiamento di esattamente come “la funzione
vita e logicogrammaticale
di comportamento corrispondente alla del diritto naturale.”10
persona Perciò il diritto naturale ha un evidente
nel suo concreto essere umano. In altre vantaggio, quello di essere accessibile alla
parole, ragione, di presentare una base solida e
come nel cosmo vi sono leggi fisiche universalmente valida allo studio razionale
immutabili che ne garantiscono l’ordine, delle questioni morali-giuridiche e di
così situare
esiste un ordine di norme e principi morali la morale e il diritto nella linea della
e grande
giuridici immediatamente costituiti dalla tradizione antica, greca e romana, ripresa
ragione in funzione delle finalità essenziali dalla Scolastica.
della natura umana. Questi principi L’inclinatio è l’elemento genetico che si
appaiono accoppia al fine e ci orienta verso di esso,
esigenze che si impongono all’uomo ed per
esigenze che trovano un’esca in lui per il cui vi siamo naturalmente inclinati
fatto antecedentemente a ogni conoscenza
che egli è ragione, e perciò è aperto intellettuale. Infatti, la prima intuizione del
all’Assoluto. bene e del giusto si fortifica e si fa più
Perciò l’esistenza della legge e del diritto matura
naturale è dovuta in modo particolare dalla quando l’uomo scopre in sé, nelle sue
nostra esperienza interna, consistente nella inclinationes naturales, dei finalismi
testimonianza che la nostra coscienza ci dà essenziali ed oggettivi, ossia delle
di autentiche
essa, per cui noi, per il criterio intentiones naturae. Ad esempio, pur
dell’evidenza, senza
riusciamo a poco a poco, nella nostra vita sapere teoricamente che cos’è la castità o
quotidiana, a giudicare i comportamenti la
umani di maggior rilievo, a distinguere il giustizia, l’uomo virtuoso che possiede in
bene sé
dal male, il giusto dall’ingiusto, il normale queste virtù è capace di discriminare gli
dall’anormale, l’abituale dall’eccezionale, atti
il morali secondo che sono casti o non casti,
vero dal falso, ecc.. giusti o ingiusti, attraverso l’ascolto delle
Vi sono due tipi di conoscenza del diritto proprie inclinazioni interiori, quelle che J.
naturale, secondo ratio e secondo Maritain definisce “preconscio sovraconscio
inclinatio. dello spirito” chiarendo che
La ratio non crea la realtà giuridica, ma “i giudizi in cui la legge naturale è resa
formula le norme seguendo le indicazioni manifesta
alla ragione pratica non procedono da un
dell’ordine delle cose, cioè si lascia
qualche
guidare esercizio concettuale discorsivo e razionale
dalla verità oggettiva della natura da cui della
ritaglia le norme corrispondenti di modo ragione; procedono da quella connaturalità o
che congenialità mediante cui ciò che è consonante
le norme regolano le azioni che l’uomo con le inclinazioni essenziali della natura
deve umana è
compiere. In questo senso la ratio si colto dall’intelletto come buono, ciò che è
configura dissonante come cattivo.”11
10 Padre Reginaldo Maria Pizzorni, Diritto-Morale-
Religione, Urbaniana University Press, Roma, nell’inclinazione o tendenza spontanea (a
2001, natura), per cui è inclinazione naturale.
p.221
11 Cfr. Jacques Maritain, Nove lezioni sulla legge
Inoltre è naturale in quanto ha la sua
naturale, Milano, 1985, p.185; per un finalità
approfondimento (ordine teleologico) in quei beni che il
della questione vedi dello stesso autore Della soggetto riconosce necessari ed esige per
grazia e la
dell’umanità di Gesù, Brescia, 1977, pp.52-53;
Ragione e ragioni, Milano, 1982, pp.25-28.
propria e naturale perfezione per attuare la
propria natura di uomo ragionevole
http://www.pedagogiad (secundum natura), per cui è conoscenza
razionale.
ellarealta.it I CARATTERI ESSENZIALI DEL
6 DIRITTO NATURALE
Le inclinazioni naturali, quindi, sono Inoltre, essendo date proprietà della natura
strutture umana, che tutti gli uomini possiedono, la
dinamiche impiantate sulla natura umana legge (e il diritto) naturale, nei suoi
come messaggi gnoseologici o vestigi principi
metafisici dell’essere umano da decifrare. universalissimi, è la stessa per tutti,
Ciò ovunque e
significa che tutti gli esseri e tutti gli sempre, coestensiva a tutta l’umanità; essa
uomini ha
desiderano il bene, e nell’uomo questo dunque un valore universale, riguarda tutti
bene è gli
conosciuto, amato e voluto per la sua uomini di ogni tempo e di ogni luogo e si
perfezione e la sua felicità. Questa estende quanto si estende l’umanità poiché
inclinazione al bene si attua nelle tre trascende le particolarità spazio-temporali.
inclinazioni naturali che formano come tre Dunque, l’universalità come prius
ordini o cerchi concentrici che ci danno le ontologico
leggi fondamentali che regolano l’essere del diritto naturale si manifesta ancor più
umano nel triplice movimento in cui si chiaramente nella necessità, avvertita per
svolge primo da Francisco de Vitoria, dello ius
la sua attività: 1) come essere vivente gentium, della diffusione di strutture e
(inquantum est ens), l’autoconservazione istituzioni sociali e giuridiche simili o
dell’essere per difendere la propria vita; 2) identiche che si possono ritrovare in quasi
come essere sensitivo o animale tutti i popoli, malgrado le loro differenze
(inquantum socio-culturali. Lo ius gentium non è un
est animal), cioè l’inclinazione alla diritto inter-gentes regolante i rapporti fra
riproduzione, alla trasmissione della vita le
che genti o nazioni o stati, ma delle genti, ossia
si articola nelle realtà della sessualità e del il
matrimonio; 3) come essere razionale diritto di una constatabile ed effettiva
(inquantum est rationale) che fonda la presenza normativa (la vigenza) presso
dignità tutti i
della persona e perviene in ultimo popoli. Esso è, come sostenuto da Sergio
all’amicizia Cotta, “il diritto naturale vigente”. Infatti,
e alla vita sociale-politica. sebbene ius gentium e ius naturae non
Riassumendo quanto fin qui detto: la legge coincidano, il primo è senza dubbio basato
naturale (e il diritto naturale) è naturale in sull’idea di una comune natura umana, e
quanto ha la sua origine intima (ordine perciò sull’idea di un diritto naturale. Per
genetico) o causalità intrinseca di
più, le differenze socio-culturali non e la relazionalità si dissolvono; se manca
rappresentano affatto una negazione della in
comune ed universale natura umana, parte, esse divengono precarie. Ma
poiché coesistenza e relazionalità caratterizzano la
non sono altro che i sedimenti lasciati dalla condizione umana, perciò sono il contesto
storia e dalle condizioni ambientali sopra esistenziale supremo. Pertanto la norma in
strutture di principi basilari comuni a tutti questione risulta obbligatoria in modo
gli universale e assoluto grazie al suo
uomini. L’universalità del diritto naturale riferimento
ben al contesto esistenziale supremo.
si sposa con le differenze e il pluralismo All’universalità segue il carattere della
sociale poiché: conoscibilità, in quanto tale diritto è
“l’idea classica di una composizione dualistica conoscibile dall’uomo in modo che nei
degli esseri umani (nei quali vi è, suoi
sincronicamente, qualcosa di comune e principi universalissimi è accessibile anche
qualcosa a
di differente) risulta ora completata dalla una conoscenza immediata e irriflessa, per
moderna
cui
concezione di un movimento diacronico
dell’esistenza svolgentesi a due livelli (dal non può essere ignorato da nessuno che sia
comune al differenziato).”12 veramente uomo, capace cioè di compiere
Questo vale a dire che il diritto naturale l’actus humanus.
non è Il diritto naturale non ci è imposto come un
un diritto situato in un mondo iperuranio o modello estraneo, ma si rivela alla stessa
puramente teorico, è invece il diritto ragione quando questa indaga sulla natura
giustificato (in dottrina o nel concetto) e
nella sul suo ordine. In questa scoperta
sua obbligatorietà per la sua l’esperienza
corrispondenza svolge necessariamente una funzione di
12 Sergio Cotta, Nuove prospettive sul diritto grande importanza. La dottrina del diritto
naturale, naturale è così orientata verso un contatto
in Iustitia n.3/1979, pp.183-195 e ora pubblicato ne costante con la realtà e i dati
Il
dell’esperienza
diritto come sistema di valori, Edizioni San Paolo,
Cinisello Balsamo, 2004, p.64. dell’uomo reale.
Infine, l’immutabilità, in quanto legge e
http://www.pedagogiad diritto naturale riguardo ai precetti primari
non possono essere mutati da nessuna
ellarealta.it autorità. Il diritto naturale essendo radicato
7 nella stessa natura umana della quale
alla natura o struttura dell’ente cui il diritto esprime
si le esigenze assolute che riguardano l’uomo
riferisce. in
Consideriamo, ad esempio, la seguente quanto uomo, è immutabile, non solo da
norma: “si deve rispettare chi è innocente”, parte
nella quale “rispettare” è il termine dell’autorità (ab estrinseco), ma anche in
generico se
per “non ricevere offesa o danno”. Ebbene, stessa (ab intrinseco), come il fine stesso
se dell’uomo in quanto persona. In altri
questo rispetto manca del tutto la termini
coesistenza il mutamento sarebbe contro natura, poiché
l’uomo non potrebbe più attuare se stesso,
raggiungere il suo stesso fine, visto che positivo tutto racchiuso nell’espressione
l’essenza dell’uomo è essa stessa Biblica “ama il prossimo tuo come te
immutabile. stesso”.
Scrive il Padre Pizzorni: Le categorie dell’universalità, della
“è impossibile quindi pensare che i precetti conoscibilità e dell’immutabilità sono tutte
generali o primari della legge naturale mutino, manifestazioni del carattere squisitamente
come è impossibile pensare che muti l’essenza oggettivo e realistico del diritto naturale.
dell’uomo; certe norme fondamentali del bene Tale
e oggettività emerge ancora una volta dalla
del male esisteranno fin quando la natura
stessa natura umana, per cui solo
umana
esisterà, altrimenti avremmo l’etica della conoscendo
situazione. La legge naturale, infatti, è radicata la realtà della natura dell’uomo ed in base
nella natura e, per conseguenza, nella essenza a
stessa degli enti, perciò deve avere la fissità e questa, è possibile dedurre quelle norme
la giuridiche e morali che si conformano alla
stabilità che appartengono, per definizione, stessa natura dell’essere umano. In altre
alle parole, da ciò che l’uomo è si può ricavare
essenze.”13 il
Ontologicamente, dunque, nessuno concetto generale di ciò che è bene, di ciò
storicismo che
e nessun relativismo potrebbero impedirci gli è necessario per realizzarsi come uomo.
di In tal senso il diritto naturale è
riconoscere che in qualsiasi società i primariamente
sentimenti e le convinzioni che si esplicativo, ossia si domanda
riferiscono problematicamente perché ci sia il diritto
alle azioni del diritto e della morale, cioè come fenomeno presente in tutte le culture
alle e
azioni da fare e da non fare, sono in tutti i tempi: questo esserci fenomenico
omogenei, oltre la cultura e oltre il tempo non è
universali e facilmente identificabili pienamente spiegabile senza
rispetto l’accertamento di
ad ogni altro genere di sentimenti. 13 Padre R.M.Pizzorni, Ibidem, p.196.
Questa oggettività del diritto naturale si
manifesta innanzitutto nella regola aurea http://www.pedagogiad
valida sia negativamente (“non fare agli
altri ellarealta.it
ciò che non vorresti fosse fatto a te”) sia 8
positivamente (“fai il bene, evita il male”). un suo fondamento non meramente
La contingente e particolare, bensì insito nella
regola aurea dimostra chiaramente che in condizione umana.
nessun gruppo esistono minoranze La vera regola suprema dell’agire umano
riguardo consiste nell’usare delle cose secondo la
ad alcune cose che non si dovrebbero fare, misura del loro essere, nel rispettare la loro
poiché anche chi è eventualmente pronto a finalità o il loro essere. Perciò ogni
farle agli altri ammette di non volere che axiologia
gli o deontologia (ordine del dovere) è il
altri le facciano a lui. Di conseguenza si riflesso
passa luminoso e un prolungamento di una
dal principio negativo a quello ontologia e di una antropologia (ordine
naturalmente dell’essere): ne deriva che fare il male o
peccare è fare violenza alle cose, all’uomo,
impedendo loro il raggiungimento del loro naturale verso Dio è anche la carità,
fine naturale. l’amare
IL PRIMATO DEL DOVERE SUL un Essere Intelligente per la bontà che in
DIRITTO lui
Poiché il retto comportamento consiste nel vi si scorge. Inoltre, i doveri verso Dio
rispetto delle più intime essenze e delle sono la
loro premessa di quelli verso se stessi e gli altri.
finalità, possiamo sostenere che a dare L’uomo, infatti, deve volere a sé una
fondamento al diritto naturale vi è una cognizione veridica di Dio e dei mezzi
teorica necessari per giungervi. Dunque, l’uomo
dei doveri, vale a dire come deve operare deve
l’uomo volontariamente affinché questo conservare la vita, la sanità, il decoro,
suo poiché
operare volontario possa dirsi conforme il Creatore, nel darci la vita, formò intorno
all’essere naturale e ordinato che egli ha a
nell’universo. Ora, per natura l’uomo può ciascun individuo un disegno particolare.
essere ordinato a Dio, a sé e agli altri. In
Tuttavia l’ordinamento dell’uomo a Dio è pratica il diritto alla vita è il dovere di
essenziale; quello ad altri uomini onorare
accidentale: la vita perché ogni essere tende a
l’uomo è ordinato a Dio, mentre gli uomini conservarsi
sono fra loro coordinati. fisicamente (attraverso delle forze
Considerando un ordine logico e morale conservatrici e riparatrici) e
l’uomo è ordinato a Dio prima che a se metafisicamente
stesso, (l’essere è atto, e l’atto non può tendere al
perché l’effetto, il contingente non è se nulla e alla distruzione). Ancora, l’uomo
non in non
quanto presuppone la sua causa, il può mai conoscere quali siano i disegni
necessario, ulteriori di Dio intorno alla propria
e il debito morale non può comprendersi esistenza e
senza l’idea di obbligazione, né può perciò non deve troncarne il filo. E’ chiaro,
comprendersi obbligazione senza Dio. poi, che riconoscere gli altri come esseri a
L’uomo non sarebbe ordinato a se stesso noi
se simili comporta l’ammissione di doveri
non fosse prima ordinato a Dio. I primi verso
doveri gli altri, che per natura sono moralmente
sono quelli verso Dio; il diritto umano è ordinati al conseguimento dello stesso fine
logicamente posteriore al dovere giacchè ultimo: ognuno deve volere per tutti il suo
l’avere diritto nasce in noi dall’essere altri fine stesso. In questo senso il rispetto
obbligati ad obbedire all’ordine cosmico e dovuto
al da una parte alla altrui vita,
Supremo Creatore. all’intelligenza,
Primo dovere dell’uomo verso Dio è all’onore, agli averi, costituisce nella
quello controparte diritti alla incolumità, alla
dell’adorazione, poiché adorare significa lealtà,
riconoscere come Causa Suprema. alla fama, alla proprietà, che costituiscono
Successivamente vi è il dovere di fede, la
inteso base da cui derivano tutti gli altri doveri e
come la ricerca e l’adesione al vero. diritti nel mondo sociale. Il collante
Dovere
dell’intera vita sociale è il dovere in quest’atto del dovere che eleva alla dignità di
quanto diritto quella porzione di attività rendendola
legame delle menti e delle volontà. sacra
Essendo ed inviolabile”.14
l’uomo naturalmente socievole, è portato a Tanto il dovere è ontologicamente fondato
stringere rapporti giuridici con i suoi sulla natura umana che la sua inosservanza
simili, a incide nella coscienza con il dolore del
rispettare vincoli stabiliti dalla legge, a rimorso. La stretta complementarietà tra
sottostare a quegli oneri e a quelle diritto e dovere è alla base della civiltà ed
soggezioni è
che il vivere in una società comporta. Se a condizione indispensabile per la nascita di
un quella libertà responsabile che si
cittadino compete un diritto nei confronti concretizza
di nell’obbligazione.
altri, costoro sono tenuti, in quanto esseri DIRITTO NATURALE VS
viventi in società, al dovere di rispettarlo. GIUSNATURALISMO
Così, ad esempio, il diritto di chi ha La libertà responsabile non è certamente la
contratto libertà negativa da restrizioni di vario
matrimonio è quello di rimanere unito per genere;
adempiere al dovere (liberamente e è invece quella libertà che ha come fine il
validamente contratto) legato alla natura perseguimento della verità intesa come
del aderenza alla realtà delle cose. Attraverso
matrimonio stesso. la
In definitiva, il dovere figlia il diritto con ricerca della verità il diritto naturale si
due identifica con la giustizia. Anche tutti i
atti, l’uno riguardante la persona che viene doveri
in basilari di cui abbiamo parlato sopra sono
possesso del diritto, l’altro riguardante le primariamente sentiti come esigenze di
altre giustizia autoevidenti alla ragione.
Nell’ambito del diritto naturale la giustizia
http://www.pedagogiad nasce e si espande sotto l’impero della
ellarealta.it legge,
ma la legalizzazione della giustizia non si
9 risolve in legalismo formalistico perché la
persone che devono rispettarlo. Questo legge è giusta in sé. Una legge ingiusta
concetto è espresso con precisione da non
Antonio sarebbe neppure legge (non erit lex sed
Rosmini che nella Filosofia del diritto legis
scrive: corruptio), avrebbe solo la forma e non
“relativamente alla persona che viene in l’essenza e la virtualità della legge.
possesso
Dunque, il diritto naturale è, propriamente
del diritto, il dovere limita l’attività personale
di parlando, il fondamento etico della politica
14 A.Rosmini, Filosofia del diritto, vol.1, Napoli,
essa entro certi confini, che ne costituiscono la
1844,
sfera del diritto. Relativamente alle altre p.103
persone,
che, a sua volta, è tale solamente se fa
il dovere le obbliga a rispettare quell’attività
personale i cui confini sono stati dal dovere
della
stesso legalità lo strumento per aiutare gli uomini
di chi la possiede determinati; ed è ad
principalmente affermare l’eccellenza della loro natura,
cioè
l’ordine etico inscritto nella loro essenza. ha una valenza etica negativa poiché essa
Appare a questo punto evidente che la rimane legata alla morale, ma solamente
ricerca nel
della verità, del giusto, è in contrasto con senso che il soggetto può fare qualcosa
tutti senza
quei sistemi che vogliono creare commettere ingiustizia, che è altra cosa
contrattualisticamente una verità rispetto al dover fare qualcosa per essere
artificiale. giusti. Il giusnaturalismo moderno parte,
La scienza è la prova di ciò: non si è mai infatti, dall’assunzione secondo la quale la
raggiunto un risultato veramente libertà coincide con la libertà negativa,
scientifico cioè
con le decisioni di gruppo e con la regola con la libertà esercitata con il solo criterio
della maggioranza. Scrive Bruno Leoni della libertà, vale a dire con nessun
che: criterio.
“la storia della scienza moderna è la prova più 15 BrunoLeoni, La libertà e la legge, Ed. I libri di
convincente del fallimento dei gruppi di Libero, Milano
decisione
e delle decisioni di gruppo basate su procedure http://www.pedagogiad
coercitive, e del fallimento della costrizione (o
costruzione) come presunto mezzo di ellarealta.it
promozione 10
del progresso scientifico.”15 Se la libertà è quella negativa, la giustizia
Se si considera che in una società non
democratica è altro che il prodotto delle norme poste di
nessun processo legislativo ha luogo senza volta in volta dalla volontà dell’uomo, e
dipendere dal potere del numero, della così
maggioranza, si deve concludere che le obbligazioni sono tali fino a quando il
spesso soggetto che le ha volute continua a
questo processo non rispecchia la verità volerle.
della Inoltre, dire che una norma è giuridica solo
legge e della giustizia, bensì un coacervo perché comandata vuol dire che la
di giuridicità
interessi personali. dipende esclusivamente dalla volontà. Ora,
Perciò si rende necessaria una distinzione una norma che deriva solo dalla pura (e
teorica fondamentale per meglio cioè
comprendere arbitraria) volontà può essere fatta
il percorso storico compiuto dai termini rispettare
complementari diritto e giustizia. La solo con la forza. Qui, però, vi è
distinzione è quella tra diritto naturale (ius l’incoerenza
naturalis in senso classico) e del moderno giusnaturalismo sia con la
giusnaturalismo nozione di diritto che con l’esperienza
moderno. Mentre il diritto naturale classico giuridica, poiché normalmente si fa ricorso
di al
cui finora abbiamo trattato si identifica con diritto (alla legge) proprio per eliminare la
lo forza dalle relazioni umane. Il
iustum, il giusnaturalismo moderno segna volontarismo
il che caratterizza il moderno
passaggio dal cosiddetto diritto oggettivo a giusnaturalismo
quello soggettivo: è, in altre parole, una conduce all’affermazione paradossale della
facultas o potestas del soggetto. La volontà come potere, e dunque della
facultas sovranità
statuale, espressione massima del costituzionale, per Hobbes l’assolutismo e
giuspositivismo. Ciò significa che è la per
legge Rousseau la “volontà generale”. E’
positiva che stabilisce i “limiti” e spesso possibile
anche i “contenuti” della libertà medesima. qui notare le contraddizioni in cui cadono
Così i diritti fondati sui doveri e sulla queste teorie. Innanzitutto, il contratto non
realtà è
dello ius naturalis con la modernità oggetto dell’esperienza sociale e politica,
cedono il né
passo ai diritti accordati dalla volontà e si può dire che esso viene sottoscritto
dalla tacitamente, poiché richiede capacità di
ragione che si professano autonome agire
rispetto a e consenso esplicito. Dunque, dal contratto
qualsiasi legge naturale esterna. Questo non può derivare il potere politico, poiché
volontarismo è presente, sia pur in modi esso è una pura finzione atta a spiegare i
diversi, in tutti i maggiori filosofi della vari
modernità. sistemi politico-costituzionali di volta in
Kant teorizza l’autonomia della ragione, volta
secondo cui questa vive in opposizione alla adottati. Come sostiene Danilo Castellano,
natura che deve plasmare. Egli, infatti, pur “lo stato di natura non esiste. E’ stato
indicando la condizione perché la volontà osservato
possa dirsi umana (l’agire secondo che l’uomo non solo nasce in società, ma
principi), nasce in
virtù della coppia e grazie alla coppia. Nato,
finisce per cadere nella contraddizione del
sarebbe destinato rapidamente a morte sicura
razionalismo: se il principio è “posto” se la
dalla famiglia (società naturale) non rispondesse alle
ragione umana esso è tale solo sue elementari necessità naturali. E’ nato per
formalmente (e divenire ciò che è in natura.”16
apparentemente). Fondare il principio che Le teorie contrattualistiche moderne non
deve essere regola per la ragione sulla sono
ragione, significa vanificare il principio molto lontane, come potrebbe sembrare ad
stesso un
e “liberare” la ragione. Così l’autonomia primo e superficiale approccio, da quella
della hegeliana dello stato e del diritto. Il diritto
ragione kantiana è strettamente dipendente è
dall’autonomia della volontà e dalla per Hegel l’espressione della volontà che
concezione della libertà come si
esclusivamente realizza progressivamente sotto forma di
negativa. libertà dello Spirito. Lo sviluppo
Anche le teorie contrattualistiche (di progressivo
Locke, dello Spirito di Hegel è perfettamente
Hobbes e Rousseau), seppur con approdi sovrapponibile all’autonomia della ragione
differenti, teorizzano la netta separazione kantiana e alle moderne teorie del
tra contratto.
natura e ragione, e il diritto come Man mano che lo Spirito si sviluppa, la
superamento dello “stato di natura” nel Coscienza si libera da ogni vincolo esterno
punto fino a divenire autocoscienza, Spirito
di incontro delle differenti volontà. Questo Assoluto, Volontà autofondata e
punto di incontro è per Locke la monarchia pienamente
autonoma nello Stato.
Ancora, per spostarci in epoca esercizio di una obbligazione, ma è
contemporanea, Sartre sostiene che l’uomo esercizio
è di un “diritto” la cui giustificazione va
solo la sua esistenza che si realizza di volta cercata
in nel potere o in forme di utilità. E’ per
volta nelle sue azioni e nei suoi desideri. questo
Con che
Sartre la ragione umana non solo è opposta “si è arrivati a riconoscere il “diritto” di
alla natura, ma è inesistente poiché partorire
l’esistenza in incognito (vale a dire riconoscere il “diritto”
umana corrisponde alla realizzazione delle di
misconoscere le obbligazioni della madre
passioni animalesche. Ecco come il virus
innanzitutto verso la sua creatura); il “diritto”
del al
volontarismo conduce prima suicidio assistito, il “diritto” di assumere
all’indifferentismo verso i principi sostanze
16 D.
Castellano, Razionalismo e diritti umani, stupefacenti, il “diritto” di disporre del proprio
Giappichelli, Torino, 2003, pp.16-17.
corpo per finalità “di comodo” (cioè per
http://www.pedagogiad finalità
non terapeutiche) e via dicendo.”17
ellarealta.it I “diritti” in questione, figli del
giusnaturalismo razionalista, sono i
11
(relativismo) e successivamente alla morte cosiddetti
di “diritti umani” delle costituzioni e delle
ogni principio, espressione di desideri dichiarazioni universali. Sempre più, oggi,
nietzchianamente intesa, volontà di le
potenza dichiarazioni sono impregnate di
(nichilismo). relativismo e
Il volontarismo e il razionalismo non sono indifferentismo verso i principi morali.
altro che tentativi di plasmare la realtà Anche
secondo modelli convenzionali, elaborati a la democrazia perdendo i suoi contenuti
tavolino, diversi rispetto all’ordine delle morali, viene svuotata e dunque è solo
cose formalistica, cioè basata sull’indifferenza:
come esse sono state create e come sono a una
noi tal democrazia spiana la strada al
date. La ragione razionalisticamente intesa totalitarismo. Quando, infatti, si dice che la
è fonte unica del diritto è il potere/volontà ci
vuota, non ha un “per”, e quindi è si
facilmente riferisce innanzitutto a quello dello Stato,
strumentalizzabile da gruppi politici e di per
pressione. Il giusnaturalismo razionalista, cui si arriva ad una concezione politica
liberando la ragione da ogni legge morale secondo la quale bisogna pensare e volere
esterna, la nega e la distrugge con come pensa e vuole lo Stato. Questa
l’approdo concezione consentirebbe qualsiasi cosa:
al volontarismo e all’irrazionale sulla
17 D. Castellano, Ibidem, pp.20-21.
nichilismo. base di queste premesse potrebbe essere un
Nel caso del razionalismo il diritto non è “diritto” rubare, commettere adulterio,
mai falsificare testamenti e persino uccidere un
logicamente e ontologicamente legato innocente, poiché la legge positiva
all’esercizio del dovere, vale a dire non è potrebbe
mai
trasformare in diritto l’ingiustizia.
Per di più, il giusnaturalismo http://www.pedagogiad
razionalistico,
mediante la volontà che giustifica la
ellarealta.it
sovranità 12
statuale, attribuisce determinati “diritti” Filosofia del diritto presso
sulla l’Università
base del riconoscimento della cittadinanza degli Studi di Napoli “Federico II”
da
parte delle costituzionidei singoli Stati. http://www.pedagogiad
Nelle
Dichiarazioni (a partire da quella francese ellarealta.it
del 13
1789) i diritti dell’uomo e i diritti del BIBLIOGRAFIA
cittadino sono uniti nel medesimo testo Agostino Santo, De Trinitate, Roma, 1928
senza Barraca Mairal J., Pensar el derecho,
che ne vangano tracciate la distinzione e la Calabra,
gerarchia necessarie. Tuttavia sorge una Madrid, 2005
aporia, poiché, come scrive Sergio Cotta, Boezio S., De persona et duabus naturis,
“se è vero che i diritti dell’uomo non possono Milano, 1934
non Carpintero F., Justicia y ley natural:
essere anche diritti del cittadino, pena la Tomàs
deumanizzazione della città, non è vero il de Equino y los otros escolàsticos,
contrario. Infatti, mentre i diritti dell’uomo si Universidad Complutense, Madrid, 2004
basano su un’antropologia di valore universale
Castellano D., - La razionalità della
oppure non hanno senso, i diritti dei cittadini
dipendono nella loro determinazione concreta politica,
da Esi, Napoli, 1993
una cultura particolare, delimitata - La verità della politica, Esi,
territorialmente.”18 Napoli, 2002
Il criterio che contraddistingue la teoria - L’ordine della politica, Esi,
razionalistica è che fonda l’ordinamento Napoli, 1997
giuridico è utilitaristico poiché legittima il - Razionalismo e diritti umani,
potere politico sul consenso, inteso come Giappichelli, Torino, 2003
mera adesione a un progetto qualsiasi. Per Cotta S., Il diritto come sistema di valori,
tutto questo, non conta la ragione e la San
natura Paolo, Cinisello Balsamo, 2004
delle cose, ma solo la volontà che si trova D’Agostino F, Il diritto come problema
nell’impossibilità di giustificare le leggi teologico, Giappichelli, Torino, 1992
indispensabili alla vita civile e al progresso D’Aquino Tommaso Santo, - Summa
poiché i legislatori non condividono più il contra
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metafisica e -Summa
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