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Glottologia 04-12-19

Saussure dice che:

1. La LANGUE è nei cervelli della massa dei parlanti.

Il fatto che sia predominante una corrente, non significa che non ci siano anche altre tendenze.

2. Prima della “langue” il pensiero è amorfo

In termini saussuriani la spiaggia è amorfa, va via tutto con le onde.

Quando il bimbo fa una stella con la formina, crea una forma con la sabbia (pensiero). Stella (lingua) la
sostanza è diventata forma. La sostanza viene conformata. La sabbia dunque è amorfa.

Se aggiungo un’altra forma, es sirenetta, accanto al la stella, è come se aggiungessi il morfema accanto alla
lingua.

Stella  tavol-

Sirena -o

il parlante è un singolo ed ha le proprie caratterizzazioni. L’abilità con cui il parlante usa le formine, è
l’abilità di parola.

3. La “l” è forma (Non è sostanza)

Nel 1909 Saussure decide di fare il corso di linguistica generale (universale).

Tullio de mauro pubblicato dall’editore Laterza, fa una edizione commentata del corso di Saussure.
Commento dettagliatissimo in cui mette in mostra le alternative possibili che ci sarebbe state se gli studenti
avessero usato tutte le fonti. Successivamente altri studenti si sono dedicati ad una ulteriore ricerca e
scrittura degli appunti degli studenti del corso di Saussure.

La casa di Saussure apre le porte e gli studiosi possono accedere agli archivi di Saussure.

La radicalità del segno Saussure la riprende da Locke

La relazione tra mente e pensiero non è una relazione fissa ma arbitraria, quindi la lingua e il pensiero si
congiungono ogni volta secondo quello che in quel momento si è deciso di significare. Quindi nessun atto di
congiungimento tra pensiero e la lingua è stabile e fisso.

Il segno è bilanciato, da un lato l’arbitrarietà, dall’altra la convenzionalità. Non può esserci solo una di
queste due.

Esisterebbe il pensiero senza lingua?

La lingua è la sonda con la quale noi comunichiamo con noi stessi, e poi possiamo esprimere tutto ciò che
abbiamo dentro nella fase esofasica.

WHORF-SAPIR conosciuta anche come "ipotesi della relatività linguistica", afferma che lo sviluppo cognitivo
di ciascun essere umano è influenzato dalla lingua che parla. Nella sua forma più estrema, questa ipotesi
assume che il modo di esprimersi determini il modo di pensare.

L’assolutismo in scienza è sempre sbagliato, può far comodo ma non è coretto perché è come l’accademia
della crusca perché la lingua è energheia, movimento.
Conclusioni:

il segno linguistico è l’unione radicalmente arbitraria di significato e significante.

Il significato e significato quando formano un segno sono una saldatura apparente. La lingua è sempre
un’ipotesi. In qualunque momento un segno può assumere un significato diverso.

Segno ha una saldatura quando il prof Poli dice “il segno” (unione tra significato e significante); ma se vado
in chiesa e vedo una persona che si fa il segno della croce, è un altro segno. Dunque a priori io non so cosa
vuol dire segno.

Uno dei vocabolari migliori italiani: Battaglia

Quando il vocabolario fa l’elenco di significati, un qualunque lemma ha un norme sviluppo di significati

Ogni parlante dell’italiano è solo una minima frazione di quello che è la Langue.

Il singolo si illude che i segni linguistici saranno eternamente così; in realtà i segni linguistici sono
provvisoriamente cosi, ma forse verranno mutati.

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