1
ALTEZZA – INTENSITA’ – TIMBRO
SOL LA
FA
MI
3
CHIAVE
di DO
4
I VALORI DELLE NOTE E LE PAUSE
5
I SEGNI DI PROLUNGAMENTO
DELLE NOTE E DELLE PAUSE
6
LEGATURA DI VALORE: è una linea
curva che unisce due o più note di
STESSA ALTEZZA, ma anche di
valore diverso.
Es.
LEGATURA DI PORTAMENTO:
è una linea curva che unisce due
note di diversa altezza,
accentuando la prima e
smorzando la seconda.
Es.
7
LEGATURA DI FRASE: è una linea
curva che unisce più note, creando il
cosiddetto TEMA O SOGGETTO
MUSICALE.
Es.
Es.
8
ACCENTO
L’accento è l’intenzione intensiva che
si da a un suono.
Può essere di tre tipi: ritmico, metrico
e melodico.
ACCENTO RITMICO: si basa
sugli accenti principali e
secondari di una misura, in sintesi
si può dire che corrisponde
all’unità di divisione e
suddivisione di una misura.
ACCENTO METRICO: coincide
con la prima nota di ogni
misura, è un accento forte e si
trova sempre in battere.
ACCENTO MELODICO:
chiamato anche patetico o di
espressione, fa parte
dell’espressione musicale e può
trovarsi sia sui tempi forti che
deboli.
9
BATTUTA O MISURA
La battuta è lo spazio che intercorre tra
una stanghetta e l’altra, nella quale
appunto troviamo la scansione
accentuale.
Nb : se la misura è formata da due
accenti principali, di cui uno forte e
l’altro debole si dice BINARIA; se invece
formata da tre accenti principali, di cui
uno forte e due deboli si dice TERNARIA.
10
GLI INTERVALLI
L’intervallo è la distanza che vi è tra due
note di diversa altezza e può essere
armonico e melodico.
ARMONICO, quando le due note sono
suonate contemporanemaente
MELODICO, quando le due note non sono
suonate contemporaneamente.
Possono ancora essere:
CONSONANTI, quando producono una
sensazione di riposo come l’unisono, la
5° e l’8° giusta, la 3° e la 6° maggiore e
minore.
DISSONANTI, quelli che producono una
sensazione di suono non compiuto, per
cui devono risolvere su un intervallo
consonante.
GLI INTERVALLI si dividono in: maggiori,
minori, giusti, eccedenti, diminuiti.
11
Gli intervalli GIUSTI sono: 4°- 5° e 8°
(cioè non variano in nessun tipo di
scala).
12
IL RITMO
Il ritmo è la successione di accenti forti e
deboli, disposti senza un ordine di durata
e successione.
IL TEMPO
Il tempo è la divisione delle misure
(battute) in movimenti uguali.
Per indicarlo, si mette, all’inizio di un
brano musicale una frazione
numerica, dove il numeratore indica
la quantità dei movimenti contenuti
nella misura, il denominatore la
durata.
13
TABELLE CON I TEMPI SEMPLICI E
COMPOSTI
14
I TEMPI SI CLASSIFICANO IN
SEMPLICI E COMPOSTI.
Sono semplici quelli che hanno
suddivisione binaria, composti con
suddivisione ternaria. Il tempo semplice
deriva da quello composto, basta
moltiplicare il semplice per ¾ e si ha un
tempo composto, inversamente diviso ¾.
15
LA SINCOPE
La sincope è uno spostamento di
accento, ovvero è una figurazione
ritmica per cui un suono inizia
sull’accento che corrisponde al tempo o
alla suddivisione debole e si prolunga sul
forte.
Può essere di 4 tipi :
SEMPLICE: quando vi è un solo
spostamento di accento
COMPOSTA: quando vi sono più
spostamenti accento (definito anche
come sincopato).
REGOLARE: quando la figurazione
ritmica sincopata è composta da note
di valore uguale e quindi lo
spostamento dell'accento è sempre,
appunto, uguale e regolare
IRREGOLARE: quando la figurazione
ritmica sincopata è composta da note
di valore diverso che danno luogo ad
16
uno spostamento d'accento sempre
diverso e irregolare;
Il controtempo (o contrattempo) è un
contrasto ritmico prodotto dall'alternarsi
di pausa sul tempo forte e nota sul punto
debole.[1] È un effetto particolare simile
alla sincope (non è quindi una sincope).
Nel controtempo il suono inizia sul tempo
debole e viene successivamente
17
troncato da un silenzio (pausa musicale).
Questo particolare effetto si può avere
sia nei tempi semplici che in quelli
composti.
TONO E SEMITONO
Il semitono è lo spazio più piccolo che
esiste in musica tra una nota e l’altra,
due semitoni formano un TONO, ovvero
lo spazio più grande che c’è tra una nota
e l’altra.
LA SCALA
La scala è una successioni di suoni con
gradi congiunti. Le scale sono:
DIATONICHE QUANDO PROCEDONO
PER TONO E SEMITONO (5 toni e 2
semitoni)
CROMATICHE QUANDO
PROCEDONO PER SEMITONI
20
I GRADI DELLA SCALA
I. TONICA (nota fondamentale, da il
nome alla scala)
II. SOPRATONICA
III. MODALE O CARATTERISTICA (indica
il modo maggiore o minore)
IV. SOTTODOMINANTE
V. DOMINANTE (domina la melodia)
VI. SOPRADOMINANTE
VII. SENSIBILE o SOTTOTONICA
(sensibile è la nota che tende a
risolvere sulla tonica successiva)
21
LE ALTERAZIONI
Sono segni grafici posti a sinistra della
testa delle note ed servono ad innalzare
o abbassare la nota di un semitono o di
un tono.
Le alterazioni sono 5:
22
DOPPIO BEMOLLE: altera la nota di un
tono discendente
NB: le alterazioni possono essere:
COSTANTI: sono quelle messe subito
dopo la chiave e stabiliscono la
tonalità e valgono per tutto il brano
MOMENTANEE: sono quelle che si
incontrano durante la composizione e
valgono per solo quella battuta
PRECAUZIONE O RAMMENTO: sono
quelle messe tra parentesi e
ricordano solo di rispettarle.
I diesis e i bemolli procedono di quinte in
quinte, avremo l’ordine dei diesis e dei
bemolli.
DIESIS : FA# - DO#- SOL#- RE#- LA#- MI#-
SI#
BEMOLLI: SIb- Mib- Lab- REb- SOLb-
DOb- FAb
23
TONALITA’
Le note della scala, e gli accordi costruiti
su di esse, obbediscono a delle leggi che
li pongono necessariamente in relazione
rispetto alla tonica (tonica è la nota che
dà il nome alla tonalità).
Generalmente per stabilire la tonalità di
un brano si possono seguire tre semplici
indicazioni:
il numero di alterazioni subito dopo la
chiave musicale (si veda la tabella più
avanti).
La prima e l'ultima nota o il primo e
l'ultimo accordo del brano in
questione, che sono rispettivamente -
nella maggioranza dei casi - la tonica o
l'accordo di tonica in stato
fondamentale. Forniscono dunque
un'ulteriore conferma data dall'analisi
delle alterazioni d'impianto.
Si può infine tener conto della
risoluzione della sensibile, ossia della
settima nota della scala in uso, che
secondo le convenzioni dell'armonia
tonale deve risolvere la propria
24
tensione sulla tonica, la prima nota
della scala. La sensibile dista mezzo
tono dalla tonica nel caso di modo
maggiore, mentre è assente nel modo
minore a meno che il settimo grado
della scala non venga innalzato di un
semitono (tramite un'alterazione),
raggiungendo così la distanza di un
semitono dalla tonica.
25
carattere del brano.
26
ABBELLIMENTI
Gli abbellimenti, in musica, sono dei
gruppi di note che servono per abbellire
e rendere particolare una certa
composizione musicale. Vengono
indicati con dei simboli appositi e la loro
esecuzione è spesso lasciata libera alla
fantasia e abilità dell’esecutore. Gli
abbellimenti vennero usati in particolare
nella musica barocca e nel periodo
classico e romantico. Nella musica
moderna il loro uso è stato un po’
moderato, ma comunque è ancora
utilizzato.
IL TRILLO
Il trillo è la rapida esecuzione della nota
reale con la sua ausiliaria inferiore o
superiore, per tutta la durata della nota
reale. Ci sono diverse interpretazioni dei
trilli, di seguito ne fornisco alcune a titolo
dimostrativo:
27
L’APPOGGIATURA
E’ una piccola nota che viene messa
davanti alla nota reale, in genere in un
intervallo di seconda superiore od
inferiore. La durata dell’appoggiatura
viene calcolata sottraendo alla nota
reale il valore indicato dell’appoggiatura
stessa. Quindi:
29
IL MORDENTE
Il mordente è la rapida esecuzione della
nota reale con la sua ausiliaria inferiore
o superiore. A differenza del trillo,
questa esecuzione non si protrae per
tutta la durata della nota reale.
30
IL GRUPPETTO
Il gruppetto è un insieme di tre o quattro
note che abbelliscono una nota o una
successione di note ed è formato dalle
note ausiliarie inferiori o superiori. Il
gruppetto può essere d’attacco se è
indicato sopra una nota, oppure di
collegamento se indicato in mezzo a due
note.
31
APPROFONDIMENTI
32
33
34
Accordi
per
tastiera e pianoforte
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
Cucumazzo Simone (Zemo), Successivamente si laurea in
classe ’87. Pianoforte, sempre presso il
Conservatorio di Bari, con la
Inizia la sua carriera musicale
guida della prof.ssa Elvira
all’età di 7 anni, con lo studio
Sarno.
della tastiera, approfondendo
sin da piccolino gli aspetti della Attualmente in attivo con
musica leggera, subito dopo si l’insegnamento privato del
approccia allo studio del pianoforte e l’attività musicale,
pianoforte e del canto lirico, e in attesa di una cattedra di
infatti ha avuto molte Italiano, storia e geografia.
esperienze nell’ambito
dell’opera lirica, in qualità di
corista. Successivamente si
iscrive alla classe di Organo e
Composizione, sotto la guida
della prof.ssa Grazia Salvatori,
c/o il Conservatorio di Bari “N.
Piccinni”.
58
59