alla funzione punitiva della sanzione penale. Così come accade spesso
gli istituti giuridici relativi alla detenzione delle madri insieme alla
prole.
del minore.
2
CAPITOLO I
LA DEVIANZA FEMMINILE:
TEORIE CRIMINOLOGICHE E STRUMENTI NORMATIVI
Segue: La legge 8 marzo 2001, n. 40. - 4.3. Segue: La legge 21 aprile 2011, n. 62.
1. Premessa
“pericolosi”.
della misura correttiva era, infatti, stabilita sulla base del livello di
della rieducazione ai valori morali socialmente accettati sia per ciò che
2
domestiche all’esterno del contesto domestico e contribuire
detenuta maschile per lo più incarcerata per atti lesivi di precisi beni
giuridici2.
internate nelle case penali femminili che a fine ‘800 in Italia erano
Trani3.
3
perché considerata biologicamente e psicologicamente inferiore e
mentale4.
ultimi.
4
imputazione e le condanne per reati contro il patrimonio, contro lo
7
Corte Cost. (16 dicembre) 19 dicembre 1968, n. 126, in www.giurcost.org
8
A. SALVATI, La detenzione femminile, cit., p.10.
5
Nel quadro di una sostanziale contrazione delle politiche di
stabili10.
reale o presunto.
9
L. WACQUANT, Crafting the neoliberal state: workfare, prisonfare and social insecurity, in
Sociological Forum, vol. 25, n. 2, 2010, pp. 197-220; D. SCOTT, Why prison?, Cambridge, 2013,
pp. 1 ss.; A. DE GIORGI, Il governo dell'eccedenza. Postfordismo e controllo della moltitudine,
Verona, 2002, pp.1 e ss.; T. PITCH – C. VENTIMIGLIA, Che genere di sicurezza. Donne e uomini in
città, Milano, 2001, pp. 1 ss.;
10
C. W. SUPRENANT, Rethinking punishment in the era of mass incarceration, New York, 2018,
pp. 1 ss.
11
Dagli anni ’90 ad oggi si annoverano solo il c.d. indultino del 2003 (L. 207/ 2003) e l’indulto del
2006 (L. 241/2006).
6
timidamente riformista con tentativi sporadici di apertura a forme di
uomini.
12
Un importante dibattito è stato articolato durante gli Stati generali dell’esecuzione penale,
avviati dal Ministero della Giustizia nel maggio del 2015 e conclusi nell’aprile del 2016. In quella
sede è stato manifestato da più parti l’esigenza di riformare strutturalmente il sistema penitenziario
italiano per assolvere agli obblighi statuari e normativi dell’esercizio della giustizia penale ma
anche agli obiettivi funzionali a cui essa dovrebbe tendere come la rieducazione del condannato e
il reinserimento in società, utilizzando strumenti adatti e volti alla riduzione della recidività dei
reati.
13
Secondo i dati forniti annualmente dal Ministero della Giustizia.
14
Secondo i dati Eurostat relativi al 2017, l’Italia si attesta agli ultimi posti per tassi di
occupazione femminile con una percentuale inferiore al 50% della popolazione femminile
occupata in età da lavoro ma con un tasso elevatissimo di divario salariale tra uomini e donne.
15
Per una disamina sul tema si rimanda a L. ROVAGNANI-C. A. ROMANO, Women in prison.
Indagine sulla detenzione femminile in Italia, Lecce, 2013, pp.1 ss.
7
diverse teorie fondate su assunti a volte opposti: per alcuni autori,
da attribuire alla loro natura biologica16; per altri, la ragione risiede nei
16
In primis, tra tutti, maggiore esponente di questa corrente di pensiero è Cesare Lombroso che
nella sua opera, La donna delinquente, la prostituta e la donna normale, scritta nel 1893 con
Guglielmo Ferrero, ha descritto la donna come appartenente ad un sesso inferiore. Le donne
criminali, pertanto, possedevano caratteri maschili ossia intelligenza, attivismo, vivacità.
Nell’elencarne le caratteristiche innate, lo studioso ha riscontrato una più accentuata emotività e
impulsività nella commissione e nell’esecuzione dei reati rispetto agli uomini. In questo stesso
filone di pensiero possono essere annoverati anche altri autori come Freud, Ferrero e Thomas in
quanto individuano nelle anomalie fisiche e psicologiche i fattori scatenanti i comportamenti
devianti e criminali: Cft AA.VV., Devianza e disuguaglianza di genere, Milano, 2011, p.165
17
M. D. KROHN – J. L. MASSEY, Social control and delinquent behavior: an examination of the
elements of the social bond, in The Sociological Quartely, vol. XXI (4), pp. 529-544.
18
Tra questi autori possiamo annoverare Adler che ipotizza un aumento della capacità criminale al
tendere alla parità di genere. Infatti, così come le donne da un certo momento storico in poi hanno
avuto accesso alle professioni così hanno sempre maggiore rilievo negli ambienti illegali
costruendo sempre più importanti carriere criminali: G. CALANDRIELLO, Ristrette. Una storia
minore, Padova, 2016, p.53.
19
Tra gli autori afferenti alle c.d. teorie classiche, si può citare Pollack che, ne “La criminalità
della donna”, sottolinea come il carattere mascherato della devianza femminile impedisce la reale
conoscenza e valutazione del fenomeno. Il numero oscuro dei reati compiuti dalle donne sarebbe,
secondo l’autore, elevato non solo per la capacità di occultamento ma anche per una sorta di
tolleranza maggiore e di clemenza dei soggetti che hanno l’onere dell’indagine, dell’accusa e del
giudizio in area penale: M. A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”,
in Dir. Pen. Cont., 2015, p.8.
8
Volendo sinteticamente schematizzare le correnti di pensiero
4. la criminologia femminista.
dato tempo.
20
Cft. M. A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”, cit., p.2.
21
C. DÍAZ, Delincuencia femenina: un enfoque psicosocial, Madrid, 1987, p.128.
22
Ibidem
9
La scuola positiva concepiva il reato come un dato naturale,
sarebbe ascrivibile alla lenta evoluzione della donna causata dalla sua
23
P. MARTUCCI, All’inizio era il male: determinismo biologico e destino nella criminologia di
Cesare Lombroso, in Rassegna Italiana di Criminologia, vol. 1, 2013, p. 54.
24
A. VERDE - M. PASTORELLI, Il professor Lombroso e la donna delinquente: il fallimento di un
metodo, in Rassegna Italiana di Criminologia, fasc. 9, 1998, pp. 579-609.
10
Lombroso e Ferri individuano anche le tre caratteristiche
innocua semi-criminale26.
25
A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”, cit., p. 4.
26
P. M. DE LA CUESTA AGUADO, Perfiles criminológicos de la Delincuencia Femenina, in Revista
de Derecho Penal y Criminología, fasc. 2, 1992, p. 223.
27
Cft. A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”, cit., p.5.
11
momenti critici dello sviluppo come pubertà, maternità e menopausa,
sociale
28
F. DE LUISE – G. FARINETTI, Lezioni di storia della filosofia, vol. c, Bologna, 2010, Unità 5.
29
A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”, cit., p. 6.
12
ricordare la teoria liberal-funzionalista di Thomas30 che descrive la
del genere.
30
M. L. FADDA, Differenza di genere e criminalità. Alcuni cenni in ordine ad un approccio
storico, sociologico e criminologico, in Dir. Pen. Cont., 2012, pp. 4 ss.
31
M. L. FADDA, Differenza di genere e criminalità. Alcuni cenni in ordine ad un approccio
storico, sociologico e criminologico, cit., pp. 4 ss.
13
2.3 Segue: Le teorie di carattere sociale
32
S. CURTI, Criminologia e sociologia della devianza. Un’antologia critica, Padova, 2017, pp.121
ss.
33
Cft. A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”, cit., p. 9 ss.
34
La teoria postula che alcune caratteristiche appartengano propriamente al genere: ad esempio, la
delinquenza al genere maschile e la remissione a quello femminile.
35
Cft. A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”, cit., p. 11 ss..
14
mancanza di opportunità per queste di delinquere. I processi di
violenta.
36
Cft. E. M. MILLER, Street woman, Philadelphia, 1986, pp. 3 ss.
37
B. HENSON - P. WILCOX - B. W. REYNS - F. T. CULLEN, Gender, Adolescent Lifestyles, and
Violent Victimization: Implications for Routine Activity Theory, in Victims & Offenders, 2010, vol.
5, fasc. n. 4, pp. 303-328.
15
alcun modo influito sui tassi di criminalità, quanto piuttosto il
sussiste, inoltre, da parte del sistema della giustizia penale, una sorta
carceraria differenziati.
38
A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”, cit., p. 13 ss.
39
Cft. A. NÚÑEZ PAZ, “La donna delinquente. Un percorso storico-teorico”, cit., p. 14 ss.
16
2.4 Segue: La criminologia femminista
donne.
40
F. ADLER, Sisters in crime: The rise of the new female criminal, New York, 1975, pp. 1 ss.
41
R. J. SIMON, Women and crime, Lexington, Mass., 1975, pp.1 ss.
42
Questa teorizzazione rientra nella corrente liberal-femminista, incentrata sulla dicotomia
superiorità-inferiorità tipica di una società caratterizzata da un modello culturale dominante
centrato sul genere maschile. Il tasso di criminalità, quindi, si sarebbe eguagliato tra uomini e
donne una volta raggiunta la parità ossia la mascolinizzazione del ruolo delle donne.
43
M. CHESNEY-LIND, The female offender: girls, women and crime, Thousand Oaks, 1997, pp. 1 e
ss.
17
ma anche educativo, anziché interventi incentrati sulla prevalente
44
C. D’ELIA – G. SERUGHETTI, Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne nel nuovo millennio,
Roma, 2017, pp. 1 ss.
45
S. SIMPSON, White-Collar Crime: A Review of Recent Developments and Promising Directions
for Future Research, in Annual Review of Sociology, 2010, n. 39, pp. 309 ss.
46
A. DAVIS, Donna, razza, classe, Roma, 2018, pp. 1 ss.
47
C. SMART, Donne, crimine e criminologia, Roma, 1981, pp. 1 ss.
18
in cui si esclude completamente il paragone al maschile, si
48
M. CAIN, Towards transgression: new directions in feminist criminology, in International
Journal of Sociology of Laws, 1990, pp. 252-273.
19
responsabilità decisionale49. La ragione di questa trasformazione è
49
A. DINO, Narrazioni al femminile, in Meridiana, fasc. 67, 2010, pp. 55-78.
20
La criminologa Simon50, ad esempio, evidenzia, attraverso i
organizzazioni.
50
R. J. SIMON-H. AHN-REDDING, The crimes women commit. The punishments they receive,
Oxford, 2005, pp.1 e ss.
51
O. INGRASCÌ, Donne d’onore. Storie di mafia al femminile, Milano, 2007, pp.1 ss.
21
domiciliare ovvero in caso di recidiva52. Le statistiche ISTAT relative
52
D. DI CECCA, La detenzione femminile in Italia, in Un anno di carcere, XIV Rapporto sulle
condizioni di detenzione, Antigone, 2017, pp. 43-52.
22
Alcuni autori54, assumendo come modello lo studio classico di Rusche
definitive con pene comminate fino a 2 anni, pari al 92,51% sul totale
53
Per ciò che concerne la popolazione maschile, la percentuale non è molto differente, attestandosi
al 34,49%.
54
V., per tutti, A. DE GIORGI, Il governo dell'eccedenza. Postfordismo e controllo della
moltitudine, Verona, 2002, pp.1 e ss.
55
A. DE GIORGI, cit., 2002, pp.1 e ss.
23
Tipo dato numero di condannati per delitto con sentenza irrevocabile
Territorio Italia
Sesso Femmine
Pena inflitta reclusione
Territorio Mondo
di
provenienza
geografica
Seleziona 2017
periodo
Periodo di fino 1 3 mesi 6 mesi 1 2 anni 3 anni 5 anni 10 totale
pena a un mese e 1 e 1 anno e 1 e 1 e 1 anni e
mese e 1 giorno giorno e 1 giorno giorno giorno un
giorno - 6 - 12 giorno - 3 - 5 - 10 giorno
- 3 mesi mesi - 2 anni anni anni e più
mesi anni
1486 3741 6089 5465 3989 813 580 207 81 22451
Figura 2 - Fonte dati Istat
dicembre 2017 per associazione di stampo mafioso (art. 416 bis c.p.)
56
Fonte dati ISTAT.
24
hoc. Alcuni autori57 ritengono che tale situazione non sia frutto di
adulto60.
57
P. GONNELLA, Le identità e il carcere: donne, stranieri, minorenni, I diritti dei detenuti, in
Costituzionalismo.it, 2015, fasc. 2, pp. 1 ss.
58
T. PITCH, Quale giustizia per le donne: appunti per un dibattito, in AA.VV., Donne in carcere,
Milano, 1992, pp.175-185.
59
In contrapposizione al Justice Model, alternativo modello di giustizia individuato da Kathleen
Daly, ossia orientato in senso retributivo, in una logica formalista e garantista secondo l’etica dei
diritti.
60
Così come ribadito anche in G. ZUFFA - S. RONCONI, Donne in transizione. WIT Women in
Transition, Report gennaio 2019.
25
contempla specificatamente le detenute donne, in quanto gestanti o
0308268-2008
61
Circolare DAP 17 settembre 2008, Regolamento interno per gli istituti e le sezioni femminili.
PU-GDAP-1°00-17/09/2008-0308208-2008 e reperibile all’indirizzo
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.wp?facetNode_1=0_2&facetNode_2=0_2_1&previ
siousPage=mg_1_8&contentId=SDC54106
62
Il cui testo integrale è reperibile al seguente indirizzo https://www.sappe.it/wp-
content/uploads/2018/03/0308268_17-09-2008.pdf
26
alle problematiche rilevate. Il presupposto di tale lavoro è stato quello
Il testo della circolare del 2008, elaborata anche sulla base delle
27
In linea con la risoluzione del Parlamento europeo, approvata il
delitti.
28
la possibilità di ripristinare la convivenza con i figli, al fine di
29
dell’esercizio della potestà genitoriale, trasgressione delle prescrizioni
reati.
30
mancanza dei presupposti per accedere al lavoro all’esterno, nel caso
63
I. VALVASONE, Le misure detentive non carcerarie: disciplina vigente e prospettive di riforma,
in Adir – L’altro diritto, 2013, capitolo secondo.
64
Ut supra figura 2.
65
La norma ha innalzato il limite di età del minore da tre a sei anni, con l’intento di limitare
l’ingresso in carcere dei figli di imputati. Tuttavia, non sono chiare le motivazioni per le quali la
previsione di legge non si sia allineata, per ragioni logiche e di coerenza del sistema, ad altri
istituti che prevedono il limite di età, in ogni caso estendibile, di dieci anni di età del figlio minore
per accedere ad alcuni istituti come la detenzione domiciliare speciale o l’assistenza esterna a
figlio minore: G. BELLANTONI, I limiti della carcerazione in ragione della tutela del rapporto
genitoriale con i figli minori, in Giurisprudenza Italiana, 2014, p. 1766.
31
procedente può, in ogni caso, disporre e mantenere detta misura
66
G. MASTROPASQUA, La legge 21 aprile 2011 n.62 sulla tutela delle relazioni tra figli minori e
genitori detenuti o internati: analisi e prospettive, in Dir. Famiglia, fasc. 4, 2011, p. 1859.
32
L’introduzione dell’art. 285 bis c.p.p. istituisce nel nostro
di figlio di età non superiore a sei anni, oppure il padre nel caso in cui
gravità.
non annoverati nell'art. 4-bis ord. penit. - di espiare fuori dal carcere
33
sono alcuni dei presupposti previsti per accedere alla detenzione
detenuto67.
67
C. FIORIO, Madri detenute e figli minori, in Diritto Penale e Processo, fasc. 8, 2011, p. 936.
34
una pena da espiare, anche residua, non superiore a quattro anni,
quinquies ord. penit. in cui, ai fini del computo della pena espiata
condannate per uno dei delitti previsti all’art. 4 bis ord. penit. ovvero
per reati di cui all’art. 4 bis comma 1 quater ord. penit., dopo aver
ergastolo.
35
Evidentemente, in questa ipotesi, la quota di pena già espiata sarà
istituti.
tempi della visita non sono determinati dal legislatore che rinvia
di permessi68.
68
P. CORVI, La n.62/2011 rafforza almeno sulla carta la tutela delle detenute madri, in Il Corriere
del Merito, n.8-9, 2011, p. 841.
36
all’autorizzazione, non oltre le ventiquattro ore precedenti alla data in
seguire.
37
presenza di minori all’interno degli istituti penitenziari è oscillante ma
storica.
38
CAPITOLO II
1. Premessa
71
Si veda al par. 3.3 del Capitolo I del presente lavoro di ricerca.
39
imputate per reati contro il patrimonio, prostituzione e violazione della
normativa su stupefacenti72.
72
Dati forniti da ISTAT in http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_DETENUTI#
73
E. CAMPELLI - F. FACCIOLI - V. GIORDANO - T. PITCH, Donne in carcere, Milano, 1992, p. 124.
74
E. CAMPELLI - F. FACCIOLI - V. GIORDANO - T. PITCH, Donne in carcere, cit., p. 125.
75
Per approfondimenti sugli aspetti pedagogici e psicologici della relazione madre-figlio nello
specifico contesto penitenziario, cfr.: G. PERRICONE - M. REGINA MORALES - C. POLIZZI - L.
GRANATO, La percezione della competenza genitoriale nei luoghi di detenzione, in
40
desolante: è stata osservata una sorta di regressione o di ritardo nello
questi piccoli reclusi, di avere rapporti con altri bambini, se non gli
Minorigiustizia, 2010, fasc. 1, pp. ? ss; G. BIONDI, Lo sviluppo del bambino in carcere, Milano,
1994; R. CASSIBBA - L. LUCHINOVICH - J. MONTATORE - S. GODELLI, La genitorialità reclusa:
riflessioni sui vissuti dei genitori, in Minorigiustizia, 2008, fasc. 4, pp. 150-158; M. I. SARTI,
Madri e bambini in carcere, in Minorigiustizia, 2012, fasc. 1, pp. 488-491, G. PERRICONE- C.
POLIZZI-S. MAROTTA, La relazione madre-bambino all’interno della struttura penitenziaria, in La
Famiglia, bimestrale di problemi familiari, 2010, pp. 18-34; F. PETRANGELI, Tutela delle relazioni
familiari ed esigenze di protezione sociale nei recenti sviluppi della normativa sulle detenute
madri, in Rivista AIC, 2012; fasc. 4, p.? ; M. C. MALIZIA, Maternità in carcere; uno studio
esplorativo, in Psicologia e giustizia, 2012, fasc. 2, p.?; C. CATTARIN, Maternità in carcere,
aspetti legislativi, psicologici e statistici, Padova, 2012; A. M. DI VITA - A. SALERNO - V.
GRANATELLO, La maternità reclusa, in Psicologia contemporanea, 2003, pp. 58-64; D. FARANO,
La maternità in carcere: aspetti problematici e prospettive alternative, in La rivista di servizio
sociale, 2000, fasc. 3, pp.19-30; A. R. RAMASSO, Madri e bambini in carcere, in Infanzia, 2006,
pp. 14-16; M. C. CALLE, Figli presenti, figli assenti: essere madre nella discontinuità. Madri e
bambini in carcere?, in Minorigiustizia, 2005, fasc. 1, pp. 113-117; N. LAFACE, Fino a sei anni
del bambino custodia cautelare solo in casi eccezionali, in Famiglia e minori, 2011, fasc. 6, pp.
26-30; L. ROSSI, Diritti dell’infanzia, diritti della genitorialità e carcerazione, Pedagogika.it,
2001, pp. 39-40.
76
J. M. JIMEZ-J. PALACIOS, When home is in jail: child development in Spanish penitentiary units,
in Infant and Child Development: An International Journal of Research and Practice, 2003.
41
volontari che fanno loro visita.
presente.
cognitivo e linguistico79.
77
G. BIONDI, Lo sviluppo del bambino in carcere, Milano, 1994.
78
Ibidem
79
J. POEHLMANN, Children's Family Environments and Intellectual Outcomes During Maternal
Incarceration, in Journal of Marriage and Family, 2005, n. 67, pp. 1275−1285.
42
assenza delle figure di riferimento come la madre o il padre, o
entrambi.
2. L’affettività in carcere
80
D. H. DALLAIRE, Incarcerated Mother and father: a comparison of risks for children and
families, in Family Relation, 2007, fasc. n. 56, pp. 440-453; D. F. REED - R. L. REED, Children of
incarcerated parents, in Social Justice, 1997, fasc. n. 24, pp. 152–169; T. A. FRITSCH - J. D.
BURKHEAD, Behavioural reactions of children to parental absence due to imprisonment, in Family
Relations, 1981, fasc. 30, pp. 83–88; S. GABEL - R. SHINDLEDECKER, Characteristics of children
whose parents have been incarcerated, in Hospital and Community Psychology, 1993, fasc. 44,
pp. 656–660.
81
Racc. R (2006) 2 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, 11/01/2006, consultabile in
http://www.rassegnapenitenziaria.it/cop/92.pdf.
43
raccomandano agli Stati membri di consentire ai detenuti la possibilità
aderenti rispetto alla garanzia del godimento del c.d. diritto alla
82
A. DELLA BELLA, Riconoscimento del diritto all’affettività delle persone detenute: uno sguardo
all’esperienza francese, documenti Tavolo 14 Stati Generali esecuzione penale, allegato 3, in
https://www.giustizia.it/resources/cms/documents/SGEP_tavolo14_allegato3.pdf, pp. 2-3; A. LA
VILLA, Diritto all’affettività e alla sessualità: la realtà del Canton Ticino tra prassi e norma, in La
dimensione dell’affettività in carcere. Uno studio sulla sessualità, la genitorialità e possibilità di
procreazione nel sistema penitenziario, in Quaderni ISSP, 2015, fasc. 12, pp. 73 ss.
83
S. TALINI, L’affettività ristretta, in Costituzionalismo.it, 2015, fasc. 2, p.18.
84
Corte EDU, sent. 4 dicembre 2007, Dickson c. Regno Unito; Corte EDU, sent. 29 luglio 2003,
Aliev c. Ucraina, consultabili in www.echr.coe.int; A. DIDDI, Il diritto del detenuto a coltivare
legami intimi con persone esterne al carcere: una questione antica e non (ancora) risolta, in Proc.
Pen.Giust., 2013, fasc.3, p.108. Cfr. anche T. GRIECO, La Corte costituzionale sul diritto dei
detenuti all'affettività ed alla sessualità, in Dir. Pen. Cont., 2013; H. CODD, The slippery slope to
sperm smuggling: prisoners, artificial insemination and human right, in Medical Law Review,
2007, fasc. 15(2), p. 220.
44
sicurezza, a tutela della vittima di reato, ovvero per ragioni di
prevenzione penale85.
85
Corte EDU, sent. 22 ottobre 1997, E.L.H. e altro c. Regno Unito; Corte EDU, sent. 10 luglio
1980, Draper c. Regno Unito; Corte EDU, sent. 3 ottobre 1978, X. e altro c. Svizzera, tutte
consultabili in www.echr.coe.int.
45
una volta a settimana, sono previste visite non sorvegliate per i
detenuti coniugati86.
86
L. CUPPARI, Amore sbarrato: affettività e sessualità dei detenuti come diritti fondamentali
(parzialmente) inattuati. Approccio negazionista del legislatore italiano in una prospettiva di
analisi comparata, in Giurisprudenza Penale Web, 2019, fasc. 2-bis, pp. 9 – 10.
46
contrastando con un precetto costituzionale di fondamentale
che non hanno una relazione stabile all’esterno delle mura carcerarie o
3. La genitorialità in carcere
87
Corte cost. (11 dicembre) 19 dicembre 2012, n. 301, in www.giurcost.org.
88
Ossia la restrizione delle mogli o delle compagne dei detenuti che subiscono la stessa restrizione
di diritti e marginalizzazione sociale. Per un approfondimento, v. M. COMFORT, Doing time
together. Love and Family in the shadow of the prison, Chigago, 2008.
47
detenuti ha avuto una sua evoluzione abbastanza recente: se, infatti, la
responsabilità genitoriale90.
1975. Gli artt. 316 e ss. del c.c. vengono modificati nel 2013,
della prole.
89
A. SALVATI, La detenzione femminile, in Amministrazione in Cammino, 2009, p.8
90
La riforma della filiazione, operata dalla la legge 10 dicembre 2012, n. 219 e dal decreto
legislativo 28 dicembre 2013, n. 154, prevede la modifica dell’art. 316 del codice civile,
sostituendo l’espressione “potestà dei genitori” con quella di “responsabilità genitoriale” che
peraltro non contiene più il riferimento della durata fino alla maggiore età.
48
La decadenza della responsabilità genitoriale è pronunciata dal
abusi dei relativi poteri con grave pregiudizio del figlio. Quindi, solo
disposta.
principale.
del reato: ad esempio, all’art. 564 c.p. si prevede che il genitore che è
49
sessuale, lì dove il colpevole sia ascendente, anche adottivo, tutore
ne abbia titolo.
genitoriale92.
che non rientrano nella sfera penale, è effettuata dal giudice civile
stato di adottabilità.
91
Così come previsto dall’art. 609 quater c.p.
92
J. LONG, Essere madre dietro le sbarre, in G. MANTOVANI, Donne ristrette, Torino, 2018, p.
138.
50
futuro poiché il recente d.l. sicurezza – d.l. 4 ottobre 2018, n. 118 così
età, nonché l’obbligo per gli istituti penitenziari e gli istituti a custodia
del minore.
93
J. LONG, Essere madre dietro le sbarre, cit., p. 114.
51
persone ristrette ad avere contatti con la propria famiglia e ciò
condannato.
negli artt. 2, 29, 30 e 31, nonché nell’art. 8 Corte EDU, che riconosce
diretti con i genitori, a meno che ciò non sia in contrasto con il
94
Racc. R (2006) 2 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, 11/01/2006, cit.
52
ne sono rappresentanti legali, devono essere incentivati e facilitati
del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, del 4 aprile 201895,
il giusto riguardo.
95
Consultabile in
https://search.coe.int/cm/Pages/result_details.aspx?ObjectId=09000016807b3175.
96
Sul punto si fa riferimento a Trib. min. Trieste, decr. 23 agosto 2013, così commentata da J.
LONG, Restare padre dietro le sbarre: il diritto del figlio e del padre detenuto alla reciproca
frequentazione [nota a Trib. Min. Trieste, decr. 28.8.2013] in La Nuova Giurisprudenza Civile
Commentata, 2014, fasc. 1, pp. 45-51.
53
L’ordinamento penitenziario italiano dedica ai rapporti tra
istituto quanto più vicino possibile alla stabile dimora della famiglia o
contrari.
54
D’altra parte, è la stessa Costituzione che sancisce che la
trova in stato di detenzione, pur privato della maggior parte della sua
nel 2016, tuttavia, ampio dibattito è stato dedicato alle relazioni che
55
prevedendo solo, ove possibile, una dimensione riservata dei colloqui
56
assistita, disciplinate dalla legge 19 febbraio 2004, n.40, per la
dell’identità dell’individuo.
57
dell’esecuzione della pena. Sembrerebbe opportuno, quindi,
bambino.
minori, soprattutto nei loro primi mesi di vita. Con la legge cd.
modalità esecutiva della pena viene estesa anche alle donne incinte e
alle detenute con figli di età inferiore ai tre anni, con loro conviventi,
58
in relazione sia alla durata della condanna che all'età dei minori,
domiciliare, alle stesse condizioni della madre, nel caso in cui questa
facoltativo (fino a tre anni di età del bambino); introduce, quindi, due
102
Corte cost., (04 aprile) 13 aprile 1990, n. 215, in www.giurcost.org. All’art. 2 si legge, infatti,
“Il trattamento differenziato previsto per la prole infratreenne che, pur avendo la madre detenuta, è
ammessa dalla legge impugnata a godere dell’assistenza della genitrice mediante l’istituto della
detenzione domiciliare, rispetto alla sorte di coloro che, essendo la madre deceduta o
impossibilitata, non possono ricevere pari beneficio riguardo al padre detenuto, non
sembra ispirato a razionalità alcuna. In effetti, la manifesta incompatibilità di tale
situazione dell’art. 3 della Costituzione emerge particolarmente dal collegamento coi
principi consacrati negli artt. 29, 30, 31 della Costituzione stessa”. La sentenza è
integralmente consultabile al seguente indirizzo
http://www.giurcost.org/decisioni/1990/0215s-90.html
103
F. PETRANGELI, Tutela delle relazioni familiari ed esigenze di protezione sociale nei recenti
sviluppi della normativa sulle detenute madri, in Rivista AIC, fasc. 4, 2012, pp. 2-3.
104
Per un’ampia trattazione degli istituti elencati si rinvia al capitolo primo della presente ricerca.
59
Pur rappresentando una minoranza tra la popolazione carceraria,
105
M.P. GIUFFRIDA, Studio sulle donne ristrette negli istituti penitenziari, DAP – Gruppo di
Lavoro ICAM, Roma, 3 aprile 2009, in L. RAVAGNANI-C.A. ROMANO, Women in prison, Lecce –
Brescia, 2013, p. 188.
106
Così come evidenziato in premessa a questo capitolo, in particolare nella nota 6.
107
G. FABINI, Donne e carcere: quale genere di detenzione?, Torna il Carcere, XIII Rapporto
Antigone, maggio 2017, consultabile in http://www.antigone.it/tredicesimo-rapporto-sulle-
condizioni-di-detenzione/
108
J. LONG, Essere madre dietro le sbarre, cit., p. 114
60
Il modello di comportamento deviante del genitore reo, spesso
109
J. LONG, Essere madre dietro le sbarre, cit., p. 115.
110
Così Trib. Min. Reggio Calabria, decr. 8 marzo 2016, in
http://www.questionegiustizia.it/doc/Tribunale-Minorenni_Reggio-Calabria-8_marzo_2016.pdf.
61
a misure alternative alla detenzione, il distacco dal figlio minore
costituisce la regola.
111
J. LONG, Essere madre dietro le sbarre, cit., p. 125-126.
62
per il minore vittima di grave maltrattamento operato dalla donna
112
M. KRABBE-P.H. VAN KEMPEN, Women in prison: a transnational perspective, in P.H. VAN
KEMPEN- M. KRABBE, Women in prison. The Bangkok rules and beyond, Cambridge-Antwerp-
Portland, 2017, p. 23.
63
parametro fuori dalle capacità di controllo del legislatore113.
della madre114.
testo degli artt. 146 c.p., è obbligatoria nei confronti di donna incinta,
113
A. PRESUTTI, Legge 27 maggio 1998 n.165 e misure penitenziarie: la pena rinnegata, in A.
PRESUTTI, Esecuzione penale e alternative penitenziarie, Padova, 1999, p. 59.
114
M. CANEPA-S. MERLO, Manuale di diritto penitenziario. Le norme, gli organi, le modalità
dell’esecuzione delle sanzioni penali, Milano, 2010, p.222.
64
Con la sent. 145/2009 la Corte costituzionale115 si è espressa
offrire alla madre le condizioni per il pieno esercizio del suo ruolo.
115
Corte cost. (4 maggio) 8 maggio 2009, n. 145, in www.giurcost.org. Così come espresso “si è
così inteso privilegiare esigenze di natura umanitaria ed assistenziale che hanno un sicuro
fondamento costituzionale: nell’art. 27, terzo comma, della Costituzione, il quale, prevedendo che
le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità, impone di prestare
particolare attenzione alla condizione della donna condannata che sia incinta o madre di un
bambino in tenera età; e nell’art. 31 della Costituzione, che assegna alla Repubblica il compito di
proteggere la maternità e l’infanzia, favorendo gli istituti necessari a tale scopo; […]quanto al
dedotto contrasto con l’art. 30 della Costituzione, il pericolo che il rimettente paventa –
l’utilizzazione della maternità come scudo al fine di ottenere il rinvio (a volte, in caso di
gravidanze che si susseguono ravvicinate, anche molto lontano nel tempo) dell’esecuzione della
pena – è adeguatamente bilanciato dalla circostanza che il secondo comma dello stesso art. 146
c.p. prevede espressamente, tra le condizioni ostative alla concessione del differimento
dell’esecuzione della pena e tra quelle di revoca del beneficio, la dichiarazione di decadenza della
madre dalla potestà sul figlio (che, ai sensi dell’art. 330 cod. civ., può essere pronunciata quando
il genitore viola o trascura i doveri ad essa inerenti con grave pregiudizio del figlio) nonché
l’abbandono o l’affidamento del figlio ad altri; che è evidente, pertanto, che ove il persistere della
condotta criminosa da parte della donna condannata sia tale da farle trascurare i suoi doveri di
madre, possono verificarsi le condizioni per la non operatività o per la revoca del differimento, la
cui concessione o il cui ulteriore godimento si giustificano esclusivamente in
chiave funzionalistica, se e finché ella sia sollecita nell’adempimento dei suoi doveri di assistenza
morale e materiale verso il figlio”.
116
Cfr. Cass. Sez. I, 22 settembre 1994, n. 3790, in DeJure; Cass. Sez. I, 9 novembre 1992, n.
4591, ivi; Cass. Sez. I, 27 novembre 1991, n. 4511, ivi.
65
In sede di misura cautelare la madre non può usufruire del rinvio
anni.
117
R. MASTROTOTARO, La detenzione domiciliare, in D. PAJARDI - R. ADORNO - C.M. LENDARO -
C.A. ROMANO, Donne e carcere, Milano, 2018, p.105.
66
demandato il compito di individuare le risorse sul territorio per
delle caratteristiche che avrebbero dovuto avere tali strutture. Solo nel
118
Per un approfondimento si rimanda alla relazione del Tavolo 12 dei lavori per gli Stati Generali
dell’Esecuzione Penale 2015/2016 reperibile all’indirizzo
www.giustizia.it/resources/cms/documents/sgep_tavolo12_relazione.pdf (accesso maggio 2019).
67
caratterizzano in senso securitario119. Secondo l’art.4 comma 2 della l.
21 aprile 2011, n. 62, il Ministro della Giustizia può stipulare con gli
Cagliari123.
119
F. PETRANGELI, Tutela delle relazioni familiari ed esigenze di protezione sociale nei recenti
sviluppi della normativa sulle detenute madri, in AIC, 2012, fasc. 4, pp. 10 ss.
120
F. PETRANGELI, Tutela delle relazioni familiari ed esigenze di protezione sociale nei recenti
sviluppi della normativa sulle detenute madri, cit., pp. 11 ss.
121
In gestione all’associazione C.i.a.o. e offre ospitalità per 6 madri.
122
“La casa di Leda”, in onore di Leda Colombini (partigiana, sindacalista, presidente
dell’Associazione “A Roma insieme” e attivista per i diritti delle madri detenute con i figli in
carcere), che può ospitare fino a otto madri con figli al seguito.
123
La Regione Toscana ha approvato, in data 16 gennaio 2019, una mozione, a firma dei
consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti, per l’approvazione dello stanziamento di fondi e
individuazione dell’immobile in cui rendere operativo, entro un anno, un istituto a custodia
attenuata per le detenute madri nella regione.
68
La prima sperimentazione degli Istituti a custodia attenuata per
124
C. SCANU, Mamma è in prigione, Milano, 2013, p.130.
69
donne detenute attraverso la progettazione e realizzazione di un
125
AA.VV., La detenzione femminile, Supplemento ai nn.1/2 di Pena & Territorio (2009), in
http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_12_1.wp?previsiousPage=mg_2_3_1_2&contentId=SPS
60122.
70
le risorse presenti nell’area geografica di riferimento.
71
la presa in carico congiunta con i servizi educativi per l’infanzia e le
126
Così come riportato nel progetto educativo 2008 della direzione della Casa circondariale S.
Vittore, a cura di Giovanna Longo, in cui si descrive il modello adottato e i suoi obiettivi.
127
Così come riportato nel progetto educativo 2008 della direzione della Casa circondariale S.
Vittore, a cura di Giovanna Longo, in cui si descrive il modello adottato e i suoi obiettivi.
72
volta128. Il mancato riconoscimento di valore assoluto della tutela del
128
A. BALSAMO, Nuove disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori (L. 21
aprile 2011, n. 62), 2011, Relazione in data 23 maggio 2011 a cura dell'Ufficio massimario della
Corte di Cassazione p. 2.
129
Corte cost., (22 ottobre) 22 ottobre 2014, n. 239, in www.giurcost.org. commentata, fra gli altri,
da A.M. CAPITTA, Detenzione domiciliare per le madri e tutela del minore: la Corte costituzionale
rimuove le preclusioni stabilite dall’art. 4-bis, co. 1, ord. penit. ma impone la regola di giudizio,
in Arch. pen., 2014, fasc. n. 3, p.1 ss.; L. PACE, La “scure della flessibilità” colpisce un’altra
ipotesi di automatismo legislativo. La Corte dichiara incostituzionale il divieto di concessione
della detenzione domiciliare in favore delle detenute madri di cui all’art. 4-bis dell’ordinamento
penitenziario, in Giur. cost., 2014, fasc. 5, pp. 3948 ss.; F. SIRACUSANO, Detenzione domiciliare e
tutela della maternità e dell’infanzia: primi passi verso l’erosione degli automatismi preclusivi
penitenziari, in Giur. cost., 2014, fasc. 5, pp. 3940 ss.; G. TABASCO, La detenzione domiciliare
speciale in favore delle detenute madri dopo gli interventi della Corte costituzionale, in Arch.
pen., 2015, fasc. n. 3, p.1-19; U. ZINGALES, Benefici penitenziari alle madri di bambini con età
inferiore a 10 anni. Commento alla sentenza n. 239 del 22 ottobre 2014 della Corte
Costituzionale, in Minorigiustizia, 2015, fasc. n. 2, pp. 186 ss.
73
Funzione, questa, posta dall’ordinamento a tutela dell’interesse
130
S. TALINI, L’affettività ristretta, cit., p.16.
131
F. PETRANGELI, Tutela delle relazioni familiari ed esigenze di protezione sociale nei recenti
sviluppi della normativa sulle detenute madri, cit. pp. 10-11; S. MONETINI, I bambini ospitati negli
istituti penitenziari femminili con le madri detenute. Il ruolo dell’amministrazione penitenziaria, in
Rassegna Penitenziaria, 2012, p.93.
132
S. MONETINI, I bambini ospitati negli istituti penitenziari femminili con le madri detenute. Il
ruolo dell’amministrazione penitenziaria, cit., p. 93.
74
struttura in termini strutturali e di arredamento delle stanze. Gli agenti
133
C. FORCOLIN, Mamme dentro. Figli di donne recluse: testimonianze, riflessioni e proposte,
Milano, 2016, pp. 106 ss.
75
strumento più efficace per contribuire alla crescita psicofisica dei
134
C. FORCOLIN, Mamme dentro. Figli di donne recluse: testimonianze, riflessioni e proposte,
cit., pp. 106 ss.
76
Il legislatore italiano ha ancorato il principio del preminente
è l’età del minore. Ciò lascia «aperta la possibilità di una [...] continua
condannata.
135
A. TESAURO, Corte costituzionale, automatismi legislativi e bilanciamento in concreto, in Giur.
cost., 2012, p. 4942.
136
Così come anche ribadito dalla “Risoluzione in materia di tutela dei minori nel quadro della
lotta alla criminalità organizzata” approvata dal Consiglio Superiore della Magistratura con
delibera del 31 ottobre 2017.
77
CSM in data 31 ottobre 2017137 descrive le «concrete esperienze
la criminalità organizzata».
137
Ibidem
78
eccezionale rilevanza»138. In giurisprudenza si esclude che i reati
per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel
massimo a cinque anni. L’art. 275 co. 4 c.p.p. «si limita a richiedere
continuerà a commettere delitti tra quelli indicati nel suddetto art. 274,
periodo della gravidanza e nel primo anno di vita del figlio. Non è un
caso che all’interno degli ICAM trovino per lo più ospitalità donne
138
Così come recita l’art. 275 co. 4 c.p.p.
139
Cass., Sez. II, 8 giugno 2010, n. 32472, in Ced, rv. 248352; inoltre, Cass., Sez. V, 5 dicembre
2005, n. 2240, in Ced., rv. 233026; Cass., Sez. V, 4 febbraio 1999, n. 599, in C.E.D. Cass., n.
213344): v. G. BELLANTONI, Ordinamento europeo, tutela del minore e limiti alla carcerazione a
fini di salvaguardia del rapporto genitoriale con figli minori nel sistema processuale penale
italiano, in Ordines, 2015, fasc.1, p. 133 s.
79
imputate per delitti contro il patrimonio o delitti previsti nel Testo
Unico Stupefacenti140.
80
in Italia, una a Milano e l’altra a Roma, non posso certo sopperire alle
ICAM.
143
Anche in termini di prevenzione della recidiva.
81
domiciliare speciale presso un ICAM, sarebbe, secondo la norma,
144
Così come evidenziato da I. DEL GROSSO, ICAM e case famiglia protette, Documento del
Tavolo 3 – Donne detenute, Stati Generali dell'Esecuzione Penale, consultabile in
/www.giustizia.it/resources/cms/documents/sgep_tavolo3_allegato2.pdf
82
CAPITOLO III
1. Premessa
sanzione penale.
145
Il testo integrale dell’articolo di C.HENNEN, Behind bars in the mother-and-child cells of a
German prison, è consultabile al seguente indirizzo https://www.dw.com/en/behind-bars-in-the-
mother-and-child-cells-of-a-german-prison/a-5660740
83
d’Europa e Direttori di Istituti Penitenziari e dei Servizi di Probation,
contenuto indica delle linee guida importanti per gli Stati membri al
materia.
146
Questa stima è frutto di una elaborazione di dati operata dal COPE (Children of Prisoners
Europe) sulla base di uno studio dell’istituto di ricerca nazionale francese INSEE.
147
Raccomandazione (2018)5 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, del 4 aprile 2018,
già esaminata nel secondo capitolo del presente elaborato di tesi.
84
sviluppo e al mantenimento di tali relazioni; a offrire supporto
del 1989 in favore del personale e delle persone detenute aventi figli
di minore età.
minore che vive ristretto con il genitore oppure che si reca all’Istituto
148
Così come previsto dall’art.15 bis l. 1 dicembre 2018, n.132.
85
necessarie per intrattenere e rendere dignitosa la permanenza per i
149
Il testo integrale dell’intervista è visionabile al seguente indirizzo
https://estremeconseguenze.it/2019/02/13/ninna-nanna-prigioniera/
86
figlio verso la separazione che interviene per lo scadere dei termini di
Tortura ha elaborato delle linee guida e delle regole che tutti i paesi
87
aderenti al Consiglio d’Europa dovrebbero adottare. In esse si esplicita
una sezione differente rispetto a quella destinata alle madri con figli al
88
caso, la separazione con il conseguente affidamento del minore alla
ponderata dai servizi sociali che prendono in carico il minore sin dal
suo ingresso in istituto. Sul territorio nazionale, sono presenti sei unità
150
Informazioni reperite sul sito ufficiale del governo britannico e visionabili all’indirizzo
https://www.gov.uk/life-in-prison/pregnancy-and-childcare-in-prison.
151
Ibidem
152
Ibidem
153
Ibidem
154
Ibidem
89
L’ordinamento svedese155 prevede che entrambi i genitori
qualora ciò sia nel suo primario interesse. Inoltre, il limite di età non è
il minore156.
155
Ibidem
156
Informazioni reperite sul portale della Library of Congress e visionabili all’indirizzo
https://www.loc.gov/law/help/children-residing-with-parents-in-prison.
90
all’esterno possono richiedere di occuparsi delle proprie famiglie157, in
modo tale da lasciare l’istituto prima che i loro figli si sveglino per
fino al compimento dei 6 anni. Non sono presenti sbarre alle finestre e
157
Lo Stato, quindi, riconosce l’attività di casalinga e di madre al pari di qualsiasi altra attività
lavorativa. Per un approfondimento si rimanda a R. MOSHENSKA, International good practice:
alternatives to imprisonment for women offenders, Prison Reform Trust, 2013, pp. 30 ss. in
http://www.prisonreformtrust.org.uk/Portals/0/Documents/Women/InternationalGoodPractice.pdf
158
M. PAURUS, International Report on the Conditions of Children of Incarcerated Parents. A
Survey of Prison Nurseries, 2017, p. 38 reperibile al seguente indirizzo https://cicmn.org/wp-
content/uploads/2017/03/Melanie-Report-Edited.pdf
159
International Centre for Prison Studies, International profile of women’s prisons, April 2008, p.
48, in www.prisonstudies.org/info/downloads/Womens_prisons_Int_Review_final_report_v2.pdf
160
International Centre for Prison Studies, cit., pp. 48-49.
91
infanti, può essere collocata in una mødrehjem (casa per madri) fino a
stato di gravidanza.
92
previsti per la popolazione non detenuta, in riferimento quindi alle
e post natali.
161
v. in tal senso la scheda Children Deprived of Liberty - The United Nations Global Study, in
https://www.ohchr.org/EN/HRBodies/CRC/StudyChildrenDeprivedLiberty/Pages/Index.aspx.
93
Dakota, Ohio, Washington, Illinois, Indiana, California, West Virginia
sezioni nido sono state riaperte dagli anni ’80 in poi a causa
Non essendo prevista una legge federale che obbliga gli Stati
adottabilità163.
162
Dati del National Prisoner Statistical Data Series elaborati dal Bureau of Justice Statistics and
West, C. HEATHER-W. J. SABOL. Prisoners in 2007, Bureau of Justice Statistics, 2008.
163
WARNER J. Infants in orange: an international model-based approach prison nurseries, in
Hastings Women’s Law Journal, 2015, fasc.26, articolo 5, pp.67 ss.
94
abbia ridotto i casi di recidiva164.
164
J. R. CARLSON Jr., Prison Nurseries: A Pathway to Crime-Free Futures, in Corrections
Compendium, 2009, fascicolo 34, pp. 1 ss.; S. DIAMOND, Prison Nursery Programs: Literature
Review and Fact Sheet for CT, in Diamond Research Consulting, 2012, pp. 3 ss.
165
J. POEHLMANN-D. DALLAIRE-A.B. LOPER-L.D. SHEAR, Children's contact with their
incarcerated parents: research findings and recommendations, in The American
psychologist, 2010, vol. 65, n.6, pp. 575–598.
166
La teoria di riferimento in merito al fisiologico sviluppo del bambino a cui si fa riferimento è la
teoria dell’attaccamento di Bowlby, nota per la sua capacità predittiva circa lo sviluppo della
personalità del bambino. Secondo l’autore, infatti, è proprio nei primi anni di vita che si posano le
basi per un corretto sviluppo della personalità. Se la madre o la figura di riferimento riconosce e dà
risposta alle emozioni del bambino, questi potrà considerarla come “base sicura”. Dal tipo di
attaccamento si potranno determinare le possibili personalità dell’adulto. Per un approfondimento
sulla teoria e i suoi sviluppi si rimanda a: A. LIS- S. STELLA- G.C. ZAVATTINI, Manuale di
psicologia dinamica, Bologna, 1999; M. H. van IJZENDOORN, Adult attachment
representations, parental responsiveness, and infant attachment: a meta-analysis on the predictive
validity of the adult attachment interview, in Psychological Bulletin, 1995, Vol. 117, n. 3, pp. 387-
403; N. A. FOX, Of the way we were: adult memories about attachment experiences and their role
in determining infant-parent relationships, ivi, pp. 404-410. In particolare, per ciò che concerne
l’attaccamento con il genitore detenuto, si segnala J. POEHLMANN, Representation of
attachment relationships in children of incarcerated mothers, in Child Development, 2005, Vol.
76, n. 3, pp. 679-696.
167
J. WARNER Infants in orange: an international model-based approach prison nurseries, in
Hastings Women’s Law Journal, 2015, fasc. 26, articolo 5, pp.66 ss.
95
documento contenente le linee guida esplicative dell’art. 32
detenuti. Le linee guida sono formulate sulla base del mandato dato
96
per gli Stati in cui ancora vige, non è comminabile per una donna in
limite d’età è variabile dai diciotto mesi ai quattro anni circa. Molto
donne che devono scontare una pena di una certa durata e i bambini
posso vivere insieme alla madre fino al compimento dei quattro anni.
Nella struttura sono presenti spazi adeguati per visite prolungate per i
169
Per un approfondimento si rimanda al testo riassuntivo delle linee guida visionabile
all’indirizzo https://cdn.penalreform.org/wp-
content/uploads/2014/08/PRI_ACERWC_booklet_EN_
SINGLES.pdf.
170
https://www.loc.gov/law/help/children-residing-with-parents-in-prison/foreign.php.
171
M. PAURUS, International Report on the Conditions of Children of Incarcerated Parents. A
survey of Prison Nurseries, 2013, visionabile all’indirizzo https://cicmn.org/wp-
content/uploads/2017/03/Melanie-Report-Edited.pdf
97
4. Il carcere residuale: i sistemi di probation e l’evoluzione della
normativa
sistemi di probation.
172
Vedi par. 5 del Cap. II del presente lavoro di ricerca.
173
V. Dap ed elaborazione dati Antigone; il documento è reperibile all’indirizzo
http://www.antigone.it/tredicesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/01-costi-del-carcere/
174
Tra gli altri studi in materia si segnala: S. KUBIAK - N. KASIBORSKI - E. SCHMITTEL,
Assessing long-term outcomes of an intervention designed for pregnant incarcerated women, in
Research on Social Work Practice, 2010, fasc. 20(5), pp. 528-535.
98
Costituzionale n. 204 del 1974175 in cui si afferma il «diritto per il
175
Corte cost. (27 giungno 1974) 4 luglio 1974, n. 204, in www.giurcost.org
176
Nel codice, la pena è intesa in senso paternalistico come afflizione e giusta conseguenza per il
male commesso. La connotazione morale della pena è evidente e il carattere punitivo è l’unica
funzione contemplata.
177
M. BERTOLATO, Le misure alternative tra prassi applicative ed esigenza di riforma, in
AA.VV., Le alternative alla detenzione: profili critici e prospettive di riforma, L. RISICATO (a
cura di), in Giur.it., 2016, p. 1522.
178
Affidamento in prova al servizio sociale ordinario è disciplinato dall’art. 47 ord. penit. Il
condannato instaura un rapporto con l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna e si obbliga ad aderire
ad un programma trattamentale al fine di comprovare il suo recupero sociale, desumibile
dall’evolversi della sua personalità e dalle scelte compiute durante il periodo di affidamento.
L’esito positivo, estingue la pena detentiva ed ogni altro effetto penale. Possono avere accesso
all’istituto i condannati ad una pena , o residuo di pena, non superiore a tre anni (art. 47, comma
1) ovvero a quattro anni (art. 47, comma 3 bis) quando il reo abbia serbato, quantomeno nell’anno
precedente alla presentazione della richiesta, trascorso in espiazione di pena, in esecuzione di una
misura cautelare ovvero in libertà, un comportamento tale da far ritenere che il provvedimento
stesso, anche attraverso le prescrizioni, contribuisca alla sua rieducazione e assicuri la prevenzione
99
La seconda riforma penitenziaria del 1986 – la c.d. legge Gozzini
del pericolo che commetta altri reati. Inoltre, l’affidamento in prova è previsto anche in casi
particolari, così come novellato dall'art. 94 del Testo Unico n. 309/1990 e consiste in una specifica
forma di misura alternativa rivolta ai condannati tossicodipendenti e alcooldipendenti. Infine, la
legge 231/1999 ha inserito nell’ordinamento penitenziario l'art. 47-quater che consente ai soggetti
affetti da aids o da grave deficienza immunitaria, che hanno in corso o intendono intraprendere un
programma di cura e assistenza presso le unità operative di malattie infettive ospedaliere ed
universitarie o altre unità operative impegnate secondo i piani regionali nell'assistenza ai malati di
aids, la possibilità di accedere all'affidamento in prova previsto dall'articolo 47 ord. penit. anche
oltre i limiti di pena ivi previsti. Per una più approfondita analisi ed evoluzione dell’istituto si
rimanda a T. TRAVAGLIA CICIRELLO, L’affidamento in prova al servizio sociale: da misura
“alternativa” alla detenzione a “misura penale di comunità” a contenuto riparativo?, in AA.VV.,
Le alternative alla detenzione: profili critici e prospettive di riforma, cit., pp. 1535-1540.
179
I permessi premio sono disciplinati all’art. 30 ord. penit. e sono parte integrante del trattamento.
Sono concessi dal magistrato di sorveglianza ai condannati che non risultano socialmente
pericolosi e che hanno mantenuto una condotta regolare. La finalità dei permessi è quella di
coltivare interessi affettivi, culturali e lavorativi. La concessione dei permessi premio è ammessa
nei confronti dei condannati all’arresto o a una pena non superiore ai quattro anni, anche se
congiunta all’arresto; dei condannati alla reclusione superiore ai quattro anni che abbiano espiato
almeno un quarto della pena; dei condannati alla reclusione per uno dei reati indicati nei commi
1,1-ter e 1-quater dell’art. 4 bis ord. penit. che abbiano espiato almeno metà della pena e,
comunque, non oltre i 10 anni; dei condannati all’ergastolo dopo l’espiazione di almeno 10 anni.
La durata di un permesso premio non può superare i 15 giorni e non possono essere concessi più di
45 giorni complessivi di permessi l’anno. Altri limiti alla concessione di permessi sono previsti per
autori di particolari reati: i condannati per reati associativi (previsti dall’art. 416 bis e 630 c.p., art.
74 Dpr 309/90) possono avere i permessi premio solo se collaborano con la giustizia (art. 4 bis
ord. penit., periodo 1); i condannati per i delitti di cui agli articoli 289 bis e 640 del codice penale
che abbiano provocato la morte del sequestrato devono aver espiato almeno i due terzi della pena o
26 anni se ergastolani (art. 58 quater comma 4 ord. penit.); i condannati per altri reati gravi
(commessi per finalità di terrorismo, omicidio, rapina aggravata, estorsione aggravata, traffico
aggravato di droga) possono avere i permessi premio solo se non vi sono elementi tali da far
ritenere la sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata o eversiva (art. 4 bis ord.
penit., comma 1 periodo 3). Chi è evaso oppure ha avuto la revoca di una misura alternativa, è
escluso dai permessi premio per due anni. Non può averla per cinque anni chi ha commesso un
reato punibile con una pena massima pari o superiore a tre anni, durante un’evasione, un permesso
premio, il lavoro all’esterno o mentre si trovava in misura alternativa.
180
Per ciò che concerne specificamente le condannate madri si rimanda al primo capitolo del
presente lavoro di tesi. In generale, la misura consiste nell'esecuzione della pena nella propria
abitazione o in altro luogo di privata dimora, in luogo pubblico di cura, assistenza e accoglienza e,
solo in caso di donne incinta o madri di prole di età inferiore ad anni dieci con lei convivente, di
case famiglia protette. Se l’esecuzione della pena è già iniziata, la misura è concessa dal tribunale
di sorveglianza competente (dal magistrato di sorveglianza provvisoriamente nel caso di grave
pregiudizio derivante dalla protrazione dello stato di detenzione). Se l’esecuzione della pena non è
iniziata, nei casi previsti dall’art.656 c.p.p. c.5, il pubblico ministero la sospende. L'ordine di
esecuzione e il decreto di sospensione sono notificati al condannato che entro trenta giorni può
presentare l’istanza di concessione della misura. L’istanza viene dunque trasmessa dal pubblico
100
ministero al tribunale di sorveglianza che dovrà decidere entro quarantacinque giorni dal
ricevimento. Il tribunale fissa le prescrizioni della misura e può anche prevedere modalità di
controllo con mezzi elettronici.
Il detenuto domiciliare non è a carico dell’Amministrazione penitenziaria per il mantenimento, la
cura e l’assistenza medica.
Ai sensi dell’art. 47- ter ord. penit., la detenzione domiciliare ordinaria può essere richiesta dalla
persona condannata purché non sia stata dichiarata delinquente abituale, professionale o per
tendenza né gli sia mai stata applicata l'aggravante di cui all'articolo 99 del codice penale e abbia
le seguenti caratteristiche: persona che abbia compiuto i settanta anni condannata per qualunque
reato ad eccezione di quelli previsti dal dal libro II, titolo XII, capo III, sezione I (riduzione in
schiavitù, tratta ed altri reati contro la personalità individuale), dagli articoli 609-bis, 609-quater e
609-octies del codice penale (reati sessuali), dall'articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura
penale (associazione a delinquere, sequestro di persona), dall'articolo 4-bis dell'ordinamento
penitenziario (reati associativi); chi deve scontare una condanna all'arresto o una pena anche
residua inferiore a quattro anni e sia donna incinta o madre di prole di età inferiore ad anni dieci
con lei convivente, padre, esercente la potestà, di prole di età inferiore ad anni dieci con lui
convivente, quando la madre sia deceduta o altrimenti assolutamente impossibilitata a dare
assistenza alla prole, persona in condizioni di salute particolarmente gravi, che richiedano costanti
contatti con i presidi sanitari territoriali, persona di età superiore a sessanta anni, se inabile anche
parzialmente, persona minore di anni ventuno per comprovate esigenze di salute, di studio, di
lavoro e di famiglia; chi deve scontare una pena anche residua inferiore ai due anni anche senza i
requisiti ma purché non sia stato condannato per uno dei reati previsti dall'art. 4-bis ord. penit.
quando non ricorrono i presupposti per l'affidamento in prova al servizio sociale e sempre che tale
misura sia idonea ad evitare il pericolo che il condannato commetta altri reati; quando potrebbe
essere disposto il rinvio obbligatorio o facoltativo della esecuzione della pena ai sensi degli articoli
146 e 147 del codice penale, il tribunale di sorveglianza, anche se la pena supera il limite di cui al
comma 1, può disporre la applicazione della detenzione domiciliare, stabilendo un termine di
durata di tale applicazione, termine che può essere prorogato. In tal caso l'esecuzione della pena
prosegue durante la esecuzione della detenzione domiciliare (mentre se viene concesso il rinvio ai
sensi degli artt.146-147 la pena viene sospesa).
L’art.47- quinquies ord. penit. disciplina la detenzione domiciliare speciale, istituto previsto,
assieme alla misura dell’affidamento (art.47-ter ord.penit.) all'art. 47 quinquies la misura
alternativa della detenzione domiciliare speciale è stata introdotta dall’art. 3 della legge 8 marzo
2001 n. 40, di modifica dell’Ordinamento penitenziario. Con tale beneficio si è voluto consentire
alle condannate, madri di bambini di età inferiore agli anni dieci, di espiare la pena nella propria
abitazione, o in altro luogo di privata dimora, ovvero in luogo di cura, assistenza o accoglienza, al
fine di provvedere alla cura e all’assistenza dei figli. La detenzione domiciliare speciale può essere
concessa, quando non ricorrono le condizioni di cui all’articolo 47-ter (pena inferiore ai 4 anni),
solo se non sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti e se vi è la possibilità
di ripristinare la convivenza con i figli. Vi possono essere ammessi, se hanno espiato almeno un
terzo della pena, o almeno 15 anni in caso di condanna all’ergastolo: la madre di bambini di età
inferiore ad anni dieci, con lei conviventi; il padre quando la madre sia deceduta o altrimenti
nell'impossibilità assoluta di assistere i figli. La legge 62/2011 ne ha esteso l’efficacia
introducendo il comma 1-bis all'art. 47-quinquies che consente l’espiazione dei minimi di pena
richiesti per accedere al beneficio ( un terzo o 15 anni in caso di ergastolo) presso un istituto a
custodia attenuata per detenute madri ovvero, se non sussiste un concreto pericolo di commissione
di ulteriori delitti o di fuga, nella propria abitazione, o in altro luogo di privata dimora, ovvero in
luogo di cura, assistenza o accoglienza, al fine di provvedere alla cura e all'assistenza dei figli. In
caso di impossibilità ad espiare la pena nella propria abitazione o in altro luogo di privata dimora,
la stessa può essere espiata nelle case famiglia protette, ove istituite. Tale possibilità resta
comunque preclusa alle madri condannate per taluno dei delitti previsti dall’articolo 4-bis ord.
penit. L’47-quater ord. penit. disciplina la detenzione domiciliare per soggetti affetti da Aids o
grave deficienza immunitaria. L’articolo è stato inserito della l. 231/1999, il legislatore ha voluto
consentire ai soggetti affetti da aids o da grave deficienza immunitaria, accertate ai sensi
dell'articolo 286-bis, comma 2, del codice di procedura penale, e che hanno in corso o intendono
intraprendere un programma di cura e assistenza presso le unità operative di malattie infettive
ospedaliere ed universitarie o altre unità operative prevalentemente impegnate secondo i piani
101
27 maggio 1998, n. 65 ha disposto l’accesso alle misure alternative
direttamente dallo stato di libertà per i condannati che non stessero già
102
determinazione del trattamento rieducativo individualizzato181.
comunità, infatti, così come definita dal Comitato dei Ministri del
della società e nei confronti della vittima del proprio fatto reato. Il
181
M. BERTOLATO, Le misure alternative tra prassi applicative ed esigenza di riforma, cit., p.
1523.
182
Raccomandazione R(92)16 in http://www.antoniocasella.eu/restorative/r(92)16.it.pdf.
183
M. BERTOLATO, Le misure alternative tra prassi applicative ed esigenza di riforma, cit., p.
1524.
103
Un’altra forma di probation giudiziale è la messa alla prova,
104
l’estinzione del reato e la conclusione del giudizio. Il programma è
è individualizzato.
La misura può essere concessa dal giudice per i reati puniti con la
reclusione fino a quattro anni e per non più di una volta185. L’esito
vittima, negli ultimi anni sono state elaborate forme di riparazione del
riparativa.
185
La seconda volta è ammissibile solo per reati antecedenti a quello per cui si sospende il
procedimento. Ciò determina l’impossibilità di accedere a tale istituto a imputati recidivi,
contravventori e delinquenti abituali, professionali e per tendenza.
105
precedente al fatto commesso dall’autore di reato che ha determinato
commisurativi186.
reato sia dal punto di vista della vittima. È possibile, infatti, che
186
Così come definita dalle Nazioni Unite in Basic Principles on the Use of Restorative Justice
Programmes in Criminal Matters e visionabile al seguente indirizzo
https://www.un.org/ruleoflaw/blog/document/basic-principles-on-the-use-of-restorative-justice-
programmes-in-criminal-matters/
106
Nella Raccomandazione R(2010)1187 del Comitato dei Ministri
riferimento alla vittima sono l’art. 21 ord. penit. che, al comma 4 ter
187
Reperibile al seguente indirizzo http://www.rassegnapenitenziaria.it/cop/119.pdf
188
In questo senso, la vittima di reato è anch’essa destinataria di trattamento individualizzato. Vedi
anche l’art. 8 della Direttiva 2012/29/UE.
189
Così come elencati nei documenti del Tavolo 13 degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale
intitolato La Giustizia Riparativa. Profili definitori; tipologia e caratteristiche dei programmi di
giustizia riparativa reperibile all’indirizzo telematico:
https://www.giustizia.it/resources/cms/documents/sgep_tavolo13_allegato3b.pdf . Per una breve
articolazione di tali strumenti si rimanda a G. MANNOZZI, Le aperture alla giustizia riparativa
nell’ambito delle misure alternative alla detenzione, AA.VV., Le alternative alla detenzione:
profili critici e prospettive di riforma, cit., pp. 1530-1535.
107
delle famiglie delle vittime dei reati da loro commessi»; e l’art. 47, in
cui si afferma che il reo deve adoperarsi in favore della vittima del suo
reato.
108
le condizioni nelle quali viene concretamente eseguita – non è in
soggetto.
intesa.
190
T. TRAVAGLIA CICIRELLO, L’affidamento in prova al servizio sociale: da misura “alternativa”
alla detenzione a “misura penale di comunità” a contenuto riparativo?, IN cit., p. 1540.
191
Così come evidenziato nella relazione del Tavolo 12 degli Stati Generali dell’Esecuzione
Penale, in https://www.giustizia.it/resources/cms/documents/sgep_tavolo12_relazione.pdf.
192
Per un approfondimento v. l’allegato 6 del Tavolo 14 degli Stati Generali dell’Esecuzione
Penale con commento di A. MENGHINI, Misure alternative: Spagna, Francia, Inghilterra e
Germania, in https://www.giustizia.it/resources/cms/documents/SGEP_tavolo14_allegato6.pdf.
109
privative di libertà, di diritti e la multa. La Spagna ha optato per la
pene detentive che non superano i due anni inflitte a rei non abituali.
110
La pena del lavoro di pubblica utilità non può essere comminata
restorative justice.
111
rehabilitation requirement; alchohol treatment requirement;
delle prescrizioni. Già negli anni Settanta con il Criminal Justice Act
1972, in seguito trasfuso nel Powers of Court Act 1973 e, negli anni
compensation orders.
giornalieri.
112
5. Conclusioni
193
Così come dichiarato, tra le tante fonti, in UNHCR, Determining the best interests of the child,
UNHCR Guidlines, 2008 e reperibile al seguente indirizzo https://www.unhcr.org/4566b16b2.pdf
194
Così come previsto dall’art. 146 c.p.
195
Così come espresso nella Risoluzione C.S.M. del 27 luglio 2006 in
https://www.csm.it/documents/21768/87321/Risoluzione+del+27+luglio+2006/df258e6f-a4e6-
4ae9-8d85-61c8ffe3230c.
196
Così come esposte nel capitolo primo del presente lavoro di ricerca.
113
la persona e in materia di stupefacenti, sono particolarmente sensibili
di pericolosità sociale197.
197
G. MANTOVANI, La de-carcerizzazione delle madri nell’interesse dei figli minorenni: quali
prospettive?, in Dir. Pen. Cont., Fasc. 1, 2018, p. 256.
198
G. MANTOVANI, cit., 2018, p. 262.
199
G. STEFANI, Alternative alla detenzione: quali prospettive in Europa? Analisi, buone prassi e
ricerca in sette Paesi dell’Unione Europea, in Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza,
Vol. IX, n. 2, 2015, p. 101.
114
In particolare, la detenzione femminile - oltre a portare con sé il
termini di cura, sono le stesse donne che hanno reti familiari povere e
e la depauperano di mezzi201.
200
Così come evidenziato in una ricerca condotta nelle carceri di Sollicciano, Pisa e Empoli e
pubblicate in S. RONCONI – G. ZUFFA, Recluse, Roma, 2014, pp. 1 ss.
201
S. RONCONI – G. ZUFFA, Recluse, Roma, 2014, pp. 256-261.
115
ampio spazio a riflessioni che dimostrano quanto siano distanti i
propositi per i quali sono state istituite le carceri dai risultati effettivi.
116
famiglie, per sopperire all’eventuale assenza di un domicilio in cui
partenza per una ulteriore riflessione e per compiere dei passi in avanti
interesse del minore sia tale. Così come l’esempio portato dai paesi
206
Vedi il paragrafo 4.1 del capitolo II del presente lavoro di ricerca e C. FORCOLIN, Mamme
dentro. Figli di donne recluse: testimonianze, riflessioni e proposte, Milano, 2016, pp. 1 ss.
207
V. paragrafi 3 e 3.1 del capitolo II del presente lavoro di ricerca.
117
costituzionale alla figura paterna. Tuttavia, gli istituti che disciplinano
118
credibili alternative alla carcerazione di breve durata, tuttavia, è
211
R. PALMISANO, Realizzazione di un sistema di probation, in Rassegna penitenziaria e
criminologica, fasc. 1, 2015, p. 108.
119
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X
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XI
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XII
L. PACE, La “scure della flessibilità” colpisce un’altra ipotesi
reperibile in https://cicmn.org/wp-content/uploads/2017/03/Melanie-
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XIII
F. PETRANGELI, Tutela delle relazioni familiari ed esigenze di
XIV
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XV
S. SIMPSON, White-Collar Crime: A Review of Recent
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XVI
S. TALINI, L’affettività ristretta, in Costituzionalismo.it, 2015,
XVII
L. WACQUANT, Crafting the neoliberal state: workfare,
XVIII
Indice delle decisioni citate
consultabile in www.echr.coe.int
www.echr.coe.int
consultabile in www.echr.coe.int
in www.echr.coe.int
www.echr.coe.int
Giurisprudenza costituzionale.
www.giurcost.org.
XIX
Corte cost., (4 aprile) 13 aprile 1990, n. 215, in www.giurcost.org
www.giurcost.org
Giurisprudenza di legittimità.
Giurisprudenza di merito.
http://www.questionegiustizia.it/doc/Tribunale-
Minorenni_Reggio-Calabria-8_marzo_2016.pdf
XX
Indice generale
Introduzione
CAPITOLO I
LA DEVIANZA FEMMINILE:
TEORIE CRIMINOLOGICHE E STRUMENTI NORMATIVI
1. Premessa…..…………………………………….…………...…...p.1
2. La delinquenza femminile e le teorie criminologiche…..……......p.5
2.1. Segue: Le teorie individualistiche……………………......…p.9
2.2. Segue: Le teorie intermedie o individualiste con
proiezione sociale…………………………………………p.12
2.3. Segue: Le teorie di carattere sociale………………...……..p.14
2.4. Segue: La criminologia femminista……………...………..p.17
3. La popolazione carceraria femminile………..……………….....p.21
4. Le norme in materia di detenzione femminile……………….....p.26
4.1. Segue: La circolare DAP 17 settembre 2008
GDAP – 0308268-2008…………………………………...p.26
4.2. Segue: La legge 8 marzo 2001, n. 40………………….......p.28
3.3. Segue: La legge 21 aprile 2011, n. 62…………………..…p.31
CAPITOLO II
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITÀ E DELLA GENITORIALITÀ PER LE
1. Premessa…..…………………………………….…….………p.39
2. L’affettività in carcere………………………………………...p.43
XXI
3. La genitorialità in carcere……………………………...………..p.47
3.1. Segue: La maternità in carcere…………………...…….….p.58
4. I luoghi di detenzione extramuraria…………………..…….…..p.66
4.1. Segue: Le ICAM…………………………………………..p.69
5. Benessere dei minori e reinserimento sociale della madre.….....p.76
CAPITOLO III
IF YOU WERE NAUGHTY AND SENT TO PRISON, DOES THAT MEAN I
WAS NAUGHTY TOO? OVVERO LA GENITORIALITÀ E IL CARCERE
IN UNA PROSPETTIVA INTERNAZIONALE
1. Premessa…………………………………………………….…..p.83
2.I bambini detenuti con le madri in alcuni paesi europei………...p.87
3. I bambini detenuti con le madri in alcuni paese del mondo…....p.93
4. Il carcere residuale: i sistemi di probation e l’evoluzione
Della normativa………………………………………….....p.98
4.1 Segue: Misure alternative in diversi paesi europei…....p.109
5. Conclusioni………………………………………..………......p.113
Indice bibliografico…………………………....……p. I
Indice delle decisioni citate………………………….p.XIX
Indice generale………………………………….….p. XXII
XXII