Sei sulla pagina 1di 1

Dodecafonia[modifica 

| modifica wikitesto]
La dodecafonia o, come Schönberg amava definirla, "metodo di composizione con dodici note poste in relazione soltanto l'una
con l'altra", prevede che tutti i dodici suoni della scala cromatica appaiano lo stesso numero di volte nell'esposizione, affinché
nessun suono prevalga sugli altri. Le composizioni non sono pertanto basate sul rapporto tonica-dominante e non presentano più
la struttura gerarchica tipica del sistema tonale.

I principi fondamentali del metodo sono:

•Uso del "totale cromatico": la scala diatonica è sostituita da quella cromatica; è quindi previsto l'uso di tutti i dodici suoni
disponibili nella divisione dell'ottava secondo il temperamento equabile.
•Onde evitare la prevalenza di un suono sugli altri, bisogna che nessuno di essi si ripeta prima che tutti gli altri siano comparsi.
All'inizio viene quindi stabilita una serie, per fissare l'ordine in cui le note devono succedersi in una determinata composizione.
•Per evitare un'eccessiva uniformità si può ricorrere ad alcuni artifici, come l'utilizzo della versione retrogradata della serie
originale, o l'inversione di questa (con tutti gli intervalli disposti per moto contrario), o ancora l'inversione della versione
retrogradata. Si ottengono così quattro ordini principali della serie. In più, è possibile trasporre la serie originale e le sue tre
"versioni" su tutti i restanti 11 gradi della scala cromatica.
La successione degli accordi costruiti sui gradi IV, V e I di una scala maggiore o minore (formula cadenzale) fornisce
all'ascoltatore il senso della tonalità di un brano. Sostituendo l'accordo di tonica con un altro grado della scala (oppure con un
accordo di un'altra tonalità), si ottiene una cadenza evitata.

Modulazioni e cadenze evitate sempre più frequenti e ardite hanno portato storicamente a un affievolimento del senso tonale.
Anche perché, se in un brano di cinque minuti la ripetizione del tema iniziale, nella stessa tonalità, può essere percepita come un
“ritorno all'origine”, in uno molto più lungo difficilmente produce il medesimo effetto. Il massimo sviluppo del sistema tonale (fine
del diciannovesimo secolo) ha coinciso con l'inizio della sua crisi.

Si consideri che i termini atonale e dodecafonico non sono sinonimi: il primo indica qualunque musica priva di riferimenti tonali,
mentre il secondo si riferisce al metodo sopra descritto. Diversi compositori nel corso del Novecento hanno adottato il
metodo dodecafonico.

Il sipario tagliafuoco del Teatro dell'Opera Carlo Felice di Genova è un omaggio al compositore viennese: intitolato "Viva
Schönberg" venne realizzato dallo scultore Nerone Ceccarelli in occasione della ricostruzione dell'edificio ad opera degli
architetti Aldo Rossi, Ignazio Gardella e Angelo Sibilla.

Potrebbero piacerti anche