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Questo e-book, per quanto ristretto, vuol essere uno specchio dei nuovi
panorami della musica rock in generale, ma che si differenzia negli stili
metal, dark, e altri poco conosciuti o che non possono essere etichettati
così facilmente.
Tanti di questi generi o artisti, li avrete sentiti e altri non li conoscerete se
non attraverso questo e-book che ha proprio quest’obbiettivo, avere modo,
quindi, di leggere di alcuni artisti che della musica ne hanno fatto la loro
vita, e che la esplorano nei modi più disparati, completandola spesso,
anche con altre forme d’arte.
Il genere N.A.O.R.
Indica quel genere di rock, conosciuto solo da una ristretta nicchia di
persone con il palato fine, con cui si definisce un genere del tutto
particolare di rock, fatta da chitarre e tastiere, unite a suoni naturali new
age, che regalano atmosfere in cui perdersi dentro, e suoni a tre dimensioni
che spaziano da un canale all’altro, facendo di ogni singola canzone
un’opera musicale completa , che può essere goduta anche con altri sensi
che non siano soltanto le orecchie.
Un artista impegnato in questo particolare stile di musica è Paris Gaglione,
ecco l’intervista fatta da me per la webzine
WWW.MYSPACE.COM/SANDSFROMMARS
Digital Dream Land sta diventanto il nostro pianeta, nel bene o nel male,
dove sempre più i rapporti personali si limitano a Face Book, dove ci
creiamo delle identità virtuali di ciò che non riusciamo ad essere noi
(second life), dove semre più si ricorre alla tecnologia anzichè alla tecnica
per creare musica. Nota che non te lo sto dicendo da nostalgico , in quanto
anche io sfrutto al meglio tutto ciò che internet e il computer mi offere,
però dobbiamo sempre essere consepevoli che esiste anche un' altra relatà.
Già sto vivendo il mio sogno digitale, puntando molto sulla diffusione dell'
album "Alone" attraverso Internet, quindi , dato che la mia priorità non è
guadagnare dalla musica, un sogno potrebbe essere quello della diffusione
al maggior numero di persone al mondo delle mie canzoni e dei miei
messaggi.
una nuova intervista in inglese riguardo il mio ultimo incontro con Paul
Gilbert…
http://metalichicka.wordpress.com/2009/05/01/perspectives-a-vip-
students-experience-at-the-paul-gilbert-clinicconcert-verona-arcole-
italy-2009/
la traduzione in inglese del mio articolo su uno degli incontri con Paul
Gilbert uscito su Metal Maniac a dicembre 2008…
http://metalichicka.wordpress.com/2008/11/15/paul-gilbert-in-
bologna-oct-2008-retrospective-review-by-dave-sixx/
OSCURA PRESENZA
Ancora una volta il sonno mi ha abbandonato e mi trovo a girarmi nervosamente nel letto.
I pensieri della giornata trascorsa si affollano nella mia testa ed il silenzio della notte aumenta il
mio disagio perché tutto riposa in pace tranne il mio corpo ed il mio spirito.
Un rumore sordo ed improvviso mi fa balzare sul letto e, spaventato, mi accorgo che…non sono
nella mia stanza, nella mia casa.
Intorno a me c’è un arredamento antico tutto ricoperto di muffa e ragnatele che emana un odore
acre e pungente di vecchia dimora abbandonata.
Una grande finestra si apre su un inquietante paesaggio di canali, ponti, vicoli e strette vie immersi
in una nebbia fitta e gelida.
Riconosco la Venezia del 1600, città dei miei avi, che vedo ogni giorno raffigurata su pochi e rari
dipinti collezionati da mia madre e diligentemente appesi sulle pareti di casa per arricchire e
abbellire l’arredamento.
“Ma come ci sono finito a Venezia ?” , “sto sognando ?” questi sono i primi pensieri che passano
rapidamente per la mia testa.
Devo capire, devo uscire da questa stanza in cui mi sono venuto misteriosamente a trovare.
Mi alzo e, cautamente, mi dirigo verso la porta socchiusa.
La apro lentamente e, davanti a me, si apre un lungo corridoio di cui non vedo la fine a causa delle
tenebre in cui si trova immerso.
La paura dell’ignoto mi assale ma devo farmi coraggio e cercare una via di uscita per cercare di
risolvere il mistero della mia presenza in quella casa sconosciuta.
Avanzo lentamente e a tentoni e…sento che non sono più solo.
C’è qualcuno, c’è qualcosa nell’oscurità che mi osserva e che sembra aspettarmi in fondo al
corridoio buio.
Brividi freddi percorrono tutto il mio corpo, mi sento accapponare la pelle e un’angoscia profonda
sale dentro di me.
Ho paura, paura del buio.
Sale il terrore, mi escono gridolini isterici dalla bocca e..vorrei scappare, fuggire, affrettarmi a
percorrere quel corridoio.
Incomincio a correre nonostante la mia vista sia totalmente incapace di orientarmi in quelle
tenebre, mentre un sudore freddo e abbondante mi ricopre copiosamente il corpo.
Ed ecco, improvvisamente, una luce accecante e, immersa nella luce, indistinta nei lineamenti, una
figura umana abbigliata come un abitante della Venezia antica.
La figura mi parla, le parole escono deboli e per la maggior parte incomprensibili dalla sua bocca,
ma riesco a capire che mi conosce e che vuole rivelarmi qualcosa riguardante il mio futuro.
Tutto però è così confuso e terrorizzante che incomincio a gridare dalla paura, grido, grido e…
Sveglio, sono sveglio, sono sudato ed impaurito ma sono sveglio nella mia stanza.
“Allora è stato tutto un sogno” ,mi dico, ancora in preda alle convulsioni nervose del mio corpo.
Lentamente il cuore riprende a battere normalmente e la figura della visione incomincia a svanire
nella mia mente.
Dietro di me, appeso al muro, un dipinto ritrae un mio antenato morto a Venezia durante la peste
del 1630.
Il volto di quella figura però non è più lo stesso, è cambiato, e le sue labbra sono contratte in un
sorriso beffardo e malvagio…non era un sogno…era un oscuro presagio di morte…
QUALCHE FOTO:
Efrem si occupava di parapsicologia e di spiritismo da quando, cinque anni prima, aveva scoperto casualmente di avere delle
straordinarie doti da medium.
Partecipava ad una seduta spiritica, di quelle che, per scherzo, spesso si improvvisano tra amici,
quando, inspiegabilmente, era caduto in trance ed aveva avuto un contatto ravvicinato con il primo
fantasma della sua vita: una bambina di dieci anni morta pochi giorni prima in un grave incidente.
Quella bambina era la cuginetta di un suo carissimo amico, Fabio, che stava prendendo parte alla
seduta spiritica e che rimase più sconvolto e terrorizzato di Efrem.
Quest’ultimo, infatti, da allora, per nulla intimorito, aveva deciso di analizzare l’origine dei suoi
poteri e di dedicarsi allo studio della parapsicologia, dei fenomeni extrasensoriali e dello spiritismo.
Il suo libro preferito, fonte di ispirazione e di insegnamento, fu per lungo tempo “Il libro degli
spiriti” di A.Kardec.
Dopo la teoria, aveva deciso di mettere in pratica le nozioni apprese durante gli studi e di sfruttare
al massimo le sue doti da medium, divenendo una specie di “cacciatore di fantasmi”.
La fortuna però non era stata dalla sua parte poiché non aveva fatto scoperte sensazionali e i
documenti che aveva raccolto durante le sue continue missioni alla ricerca dei fantasmi non
rappresentavano nulla di veramente interessante.
Efrem, nel corso di questi anni, aveva anche maturato una personalità piuttosto introversa e schiva
che lo aveva portato a concentrarsi interamente su se stesso.
Se da un lato questa sua trasformazione caratteriale gli aveva consentito di studiare se stesso e di
sviluppare una forte personalità dall’altro gli aveva fatto perdere i contatti con amici e partenti.
Viveva solo per i suoi studi e, dentro di sé, aveva sempre la strana sensazione che per lui si stesse
avvicinando il momento di una scoperta sensazionale per la quale sarebbe stato ricordato dalle
generazioni future.
Stavolta la sua sete di novità e d’avventura lo avevano condotto nei pressi della cittadina di Colle
Isarco, in Sudtirolo, dove si diceva vi fosse una grotta popolata da spiriti maligni.
Il paese di Colle Isarco, situato tra la turistica Vipiteno e il Brennero, che segna il confine con
l’Austria, distava un paio di chilometri dal punto in cui Efrem aveva fissato il punto di partenza
della sua nuova missione.
Questa cittadina montana può vantare una bellissima chiesa, dedicata alla patrona Santa Barbara, in
cui si fondono elementi tardogotici e rinascimentali e che aveva catturato altresì la curiosità di
Efrem che era anche un appassionato di arte e di architettura.
I bellissimi paesaggi montani, parzialmente innevati data la stagione invernale, facevano da sfondo
ad uno dei luoghi più affascinanti d’Italia e la natura quasi incontaminata dava, durante il giorno, un
senso di pace e tranquillità quasi irreale.
Tuttavia, durante la notte, come per uno strano incantesimo, quegli stessi paesaggi acquistavano un
qualcosa di misterioso ed inquietante nel silenzio delle tenebre.
Era proprio durante la notte che Efrem aveva deciso di compiere i suoi studi ed esperimenti
all’interno della grotta, per evitare la presenza di curiosi che potessero disturbare il lavoro e fargli
perdere la necessaria concentrazione.
Quella notte incominciò a cadere una pioggia fine e leggera e la temperatura scese sotto lo zero.
Il vento scuoteva la natura e disperdeva, in maniera irregolare, le foglie secche ammucchiate ai
piedi degli alberi.
Il bosco era immerso nel silenzio più assoluto e in lontananza, ma era solamente una strisciolina di
terra illuminata da qualche rara automobile, si poteva scorgere la statale del Brennero.
Efrem entrò nella grotta con tutta la sua attrezzatura composta di microfoni, macchina fotografica,
cinepresa e registratore per immortalare qualsiasi strana presenza avesse avuto la fortuna di
incontrare.
Quel luogo era stato, agli inizi del 1900, teatro di riti magici e satanici.
L’interno della grotta, illuminato dalla torcia che Efrem teneva in mano, si presentò subito poco
accogliente e sinistro.
Le pareti erano state verniciate di nero ed erano piene di scritte in latino che inneggiavano al
Demonio.
Si trattava di preghiere, invocazioni e di formule rituali il cui scopo era quello di stabilire un
contatto diretto con il Maligno.
Delle catene erano saldamente fissate al muro e ai loro piedi c’erano delle grosse macchie rossastre,
segni inequivocabili lasciati dal sangue versato a causa di efferati ed orribili sacrifici.
L’anima sensibile di Efrem fu immediatamente colta da un profondo senso di disagio ed
oppressione.
Percepiva il dolore e la sofferenza di cui quel luogo era stato testimone.
In quella grotta l’atmosfera malsana era quasi palpabile, e si aveva la sensazione di trovarsi in una
dimensione oscura e staccata dal mondo reale.
Efrem fu sul punto di uscire da quel luogo infernale talmente erano forti le emozioni negative che lo
opprimevano fin nel profondo dello spirito.
Improvvisamente perse il controllo della sua volontà ed iniziò ad avere delle orribili visioni.
Incominciò a vedere appese alle catene, prima vuote, delle persone doloranti e sanguinanti che
urlavano, si dimenavano e piangevano.
Uomini e donne erano barbaramente torturati e seviziati da dei diavoli ghignanti e ripugnanti e,
se avesse potuto descrivere quei demoni, Efrem avrebbe sicuramente preso spunto dall’iconografia
medievale poiché essi avevano un aspetto ferino e animale, con una lunga coda, la barba caprina, gli
artigli e le zampe da capro.
Un odore acre e pungente di sangue aveva impregnato l’aria in cui aleggiava anche una forte puzza
di zolfo.
Efrem aveva varcato la soglia del male puro ed assoluto e ne avvertiva tutto il pericolo ed il potere.
Le persone che vedeva appese alle catene non erano le vittime dei sacrifici umani che erano stati
compiuti all’inizio del secolo: erano i carnefici, coloro che pur di avere benefici in terra, avevano
venduto l’anima a Satana ed ora erano preda delle perverse sevizie dei suoi demoni.
Le anime perse, le anime dannate, lo guardavano imploranti il suo aiuto ma lui era impotente di
fronte a quello spettacolo terrificante.
I diavoli sembrava che non si fossero nemmeno accorti della sua presenza e continuavano nella loro
opera di violenza efferata.
Efrem decise di scappare nonostante le gambe gli tremassero come foglie al vento e nonostante
fosse sul punto di perdere completamente il lume della ragione, sopraffatto dalla malvagità di quella
grotta diabolica.
Girò le spalle ai dannati e ai diavoli e incominciò a correre verso l’uscita della grotta ma non
riusciva a raggiungerla.
Sembrava che fosse sempre lontana, era come se le pareti della grotta si allungassero parimenti alla
velocità della sua corsa.
Si fermò e incominciò a pregare sperando che il buon Dio lo salvasse da quell’infermo…”Padre
Nostro che sei….”
“Non pregare !” gridò imponente ed imperiosa una voce carica di un odio indefinibile ma puro ed
assoluto.
Efrem non aveva mai avvertito in una voce umana tanta malignità e cattiveria.
Alzò lo sguardo e, all’ingresso della grotta, vide un demone altissimo ed enorme che teneva nelle
mani delle persone che gemevano per il dolore.
Il diavolo, con un gesto di stizza, scaraventò con violenza dietro di sé quelle povere creature e ne
raccolse altre che si trovavano ammucchiate ai suoi piedi.
“Vieni avanti !” gridò “voglio mostrarti qualcosa che nessun uomo ha ancora visto”.
Efrem avanzò in preda ad un terrore folle e quasi insostenibile e raggiunse il demone
all’imboccatura della grotta.
Tutto il dolore ed il male dell’umanità lo travolsero.
Senti un forte calore bruciargli le membra e, con la vista ormai annebbiata dal dolore e dalle forti
emozioni, vide….vide l’inferno e svenne.
Si riebbe dopo qualche tempo.
Era fuori della grotta ed era giorno.
I rumori della natura sembravano portare pace e tranquillità dopo le orribili visioni della notte.
Efrem sentiva il monotono e tranquillo scroscio di un ruscello e il fruscio delle piante mosse da un
vento leggero.
Si alzò stordito ma rinfrancato da quei dolci suoni della natura e ringraziò Dio per questa pace.
Guardò all’orizzonte per vedere le montagne innevate della vicina Austria, ed improvvisamente fu
colto dal terrore e gridò per la rabbia e lo stupore.
Dietro a quelle montagne si alzavano fiamme altissime ed imponenti ed in mezzo a queste scorgeva
distintamente la sagoma del grande demone che quella notte lo aveva condotto alla porta del male,
all’inferno.
Satana era sulla terra e stava distruggendo le creature di Dio.
Il mondo, ormai irrimediabilmente corrotto e peccaminoso, era pronto per avere il contatto diretto
con il principe delle tenebre che da secoli stava aspettando quel momento.
Efrem capi che Satana si era servito di lui per creare un collegamento tra l’inferno e la terra e che,
durante il loro incontro, quella porta che era stata aperta aveva stabilito un ponte tra i due mondi.
Questo era stato possibile grazie ai poteri medianici di Efrem con cui Satana aveva stabilito un
contatto cerebrale per poter finalmente accedere al mondo creato da Dio e distruggerlo.
La porta del male era stata aperta per il ritorno dell’angelo caduto che ora poteva vendicarsi della
biblica sconfitta inflittagli dal Signore.
Resosi conto di questa verità, Efrem corse fino alla propria automobile che era parcheggiata poco
distante e, a tutta velocità, si diresse verso il Brennero, verso quelle fiamme, verso Satana per
espiare la sua colpa.
Sarebbe stato per sempre un’anima dell’inferno, un’anima dannata, colpevole della distruzione del
bene e del trionfo del male.
La scoperta sensazionale della sua vita era stata questa, ma nessuno avrebbe potuto ricordarla nei
secoli a venire.
Le fiamme dell’inferno avvolsero l’umanità intera e da quel momento la terra fu un luogo di
penitenza e di dolore…………
Questa è l’intervista:
INTERVISTA ESCLUSIVA A VISONI GOTICHE
(SFM) DITEMI IN QUANTI FATE PARTE DI QUESTO PROGETTO E DA DOVE VENITE.
Il gruppo è formato attualmente da 3 persone : io (Mattia M), Roby Tav e Michi Guer.
Io e Roby abbiamo fondato la band nel 2007 ed insieme abbiamo realizzato 3 albums : Vampires (2007) ,
Spiritism (2007) e la raccolta di colonne sonore Terrifying Images (2008).
Nel 2008 abbiamo realizzato il nostro ultimo album “Il Segreto Del Demone Parte 1” al quale ha preso
ufficialmente parte anche Michi Guer che ha dato il suo contributo su due pezzi : “Ipnosi” e “Il Rituale
Nero”.
Prossimamente potrebbero entrare nel gruppo due nuovi membri : una cantante e un batterista.
Però ancora le cose sono da definire.
Siamo tutti originari di Milano ma adesso viviamo in città diverse : io (Mattia M) ad Ancona, Roby a
Vienna e Michi invece è rimasto a Milano.
(SFM) VEDO CHE I VOSTRI PEZZI SONO ORIGINATI DA RACCONTI, E VISIONI DEL MONDO
GOTICO ANTICO, I VOSTRI PEZZI SONO ANCHE ISPIRATI DA FILM DEL GENERE?
Sicuramente la letteratura, sia orrorifica che esoterica, influenza la nostra musica sia a livello di contenuti
che musicale.
Io (Mattia M) in particolare leggo molti libri horror ( S.King, A.Rice, Lovecraft, Poe) e libri legati a
tematiche come il Vampirismo, la Stregoneria, lo Spiritismo, la Magia ecc...
Per quanto riguarda la filmografia horror sono un vero e proprio cultore dell'Horror made in Italy e adoro
registi come L.Fulci, D.Argento, Mario Bava e Pupi Avati.
(SFM) AVETE MAI SCRITTO UN PEZZO CHE ABBIA FATTO PARTE DI UN FILM O UN
CORTOMETRAGGIO?
Si, abbiamo scritto diverse colonne sonore, in particolare per cortometraggi : VitaEMorte (regia di
F.Giansante), Pink Moon (regia d A.Genovese), The Puzzle (regia di D.Melini), Apocalypse Zombie (regia
di A.Redaelli).
Si tratta di lavori che spaziano dall'amatoriale a produzioni di un livello superiore come nel caso di “Pink
Moon” e di “The Puzzle”
Si tratta di cortometraggi per lo più horror/Thriller anche se con “Pink Moon” ci siamo cimentati anche
con sonorità legate al mondo della fantascienza.
Come ti dicevo la band si è formata nel 2007. La nostra musica è particolare perchè probabilmente risulta
dalla fusione di stili ed ispirazioni molto diverse. Nei nostri pezzi puoi ritrovare molti stili diversi che
spaziano dall'elettronica al metal, dal dark ambient alla horror music. Questo spesso fa si che i nostri
brani presentino anche molti cambi di atmosfere ed umori.
Conosco i Midnight Syndacate anche se li ho scoperti di recente se devo essere sincero. Effettivamente ci
sono molti punti in comune tra la nostra e la loro musica. Ma l'accostamento è puramente casuale e non
voluto da parte nostra.
Ad ogni modo mi piacciono moltissimo i loro pezzi.
Siamo ispirati da tantissime band che ruotano nel mondo del metal e del dark. Abbiamo sempre ascoltato
questi generi musicali, sin da giovanissimi.
In particolare io sono legato a band come Death SS, Paul Chain, Mario The Black Di Donato, Daemonia,
Goblin e rappresento la parte più oscura del gruppo.
Roby invece adora gruppi come Tristania, Nightwish, Paradise Lost e rappresenta il lato più metallico e
romantico del gruppo.
Michi invece è legato alla musica metal classica anni '70 e '80 e alla musica gregoriana.
Per chi volesse supportarci può iscriversi al seguente sito dove siamo in competizione mensilmente con
tantissime band valide ed agguerrite per le prime posizioni e devo dire con orgoglio che ce la caviamo
discretamente visto il livello generale altissimo :
http://www.ourstage.com/fanclub/visionigotiche
Per chi invece volesse acquistare i nostri brani (tranne quelli dell'ultimo album per il momento) può
andare sul seguente sito :
http://www.blastmymusic.com/index.php?
main_page=index&cPath=9516
ci trovate anche, per qualsiasi contatto e anche per scambiare 4 chiacchere con noi su Facebook.
(SFM) AVETE QUALCHE LAVORO, IN ATTO? SAREBBE BELLO CRARE UNO SPETTACOLO
TEATRALE CON LE VOSTRE MUSICHE!
Al momento stiamo lavorando per musicare un lavoro letterario del bravissimo Domenico Nigro di The
Black Management e siamo all'opera per la realizzazione della colonna sonora del nuovo lungometraggio
del regista Alberto Genovese.
In questi giorni inoltrte dovrebbe uscire un altro lavoro con le nostre musiche ma per ora non possiamo
dire nulla di ufficiale se non che si tratta di un film porno/horror.
Riceviamo molte proposte di collaborazione per la realizzazione di colonne sonore e questo è per noi fonte
di grande soddisfazione.
Per quanto riguarda un nostro eventuale ingresso nel mondo teatrale per noi sarebbe un'esperienza
bellissima, da provare assolutamente !! quindi massima disponibilità nel caso qualcuno fosse interessato
a farci una proposta di questo tipo !
( SFM) SE AVESTE LA POSSIBILITA’ DI LAVORARE CON UN ARTISTA DEL PASSATO CON CHI
VORRESTE COLLABORARE?
Ci sono diversi artisti per i quali nutro una particolare stima, forse non propriamente legati al passato, e
con i quali mi piacerebbe collaborare : Robert Smith dei The Cure, Martin Gore dei Depeche Mode, Steve
Sylvester dei Death SS, Pete Steele dei Type O Negative, Claudio Simonetti e sicuramente altri ancora.
Roby invece nutre una stima enorme per i Black Sabbath e il mitico Tony Iommi.
Michi invece è un grande fan degli Angel Witch.
Grazie a te ! Apprezziamo molto lo spazio che hai voluto dedicarci. Per bands alle prime armi come la
nostra è molto importante questo tipo di supporto !! Un saluto a te e a tutti coloro che leggeranno questa
intervista e vorranno avvicinarsi alla nostra musica.
MIDNIGHT SYNDACATE
Questo è l’incontro con il gruppo americano più interessante e particolare degli ultimi anni, un
gruppo dell’Ohio (California) che creano musiche per film horror e di atmosfera, con musiche e
suoni che sottolineano i passi della musica come fossero delle scene di un film o di un libro gotico.
Da sempre interessati all’horror e al gotico, oltre che allo stile del 1800, spaziano tra musica e
colonne sonore dando dei veri brividi di paura e di bravura, quest’anno (2009)hanno prodotto anche
il loro film “the dead matter”.
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MIEI PREFERITI.
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L’ESCLUSIVA EDIZIONE MALEDETTA DELLA “MATERIA MORTA” DEL TRAILER CHE DEBUTTERA’ AL
MIDWEST HAUTERS CONVENTION .
EDWARD DOUGLAS DEI MIDNIGHT SYNDACATE E LA LEGGENDA DEGLI EFFETTI SPECIALI
HOLLYWOOD, ROBERT KURZMAN DI “PRECINT 13 ENTERTAINMENT” (PRODUTTORE DI “DAL
TRAMONTO ALL’ALBA” , CO-FONDATORE DI KNB EFFETTI SPECIALI, CO-PRODUTTORE DE “LA
MATERIA MORTA”) APAPRIRANNO INSIEME AL MIDWEST HAUNTERS CONVENTION, FIRMERANNO
GLI AUTOGRAFI DALLE 11 DEL MATTINO FINO ALL’UNA DI NOTTE, LA COPIA ESCLUSIVA
DELL’EDIZIONE SPECIALE DEL TRAILER DE “LA MATERIA MORTA”. RIFLETTORI SUI MALEDETTI
COINVOLTI NEL PROGETTO, IL TRAILER SARA’ PRESENTATO SIA AL MIDSUMMER MONSTER BASH
ALLE 8.30. E AL IAHA MASQUERADE PARTY ALLE 10.30, COSI’ CPME NEL TOUR IN AUTOBUS.
.
KURTZMAN SARA’ AL MIDWEST HAUNTERS CONVENTION CON LE SUE CREATURE INCREDIBILI
DELLE SUE ATRAZIONI MALEDETTE, MASCHERE E TRUCCHI SPECIALI.
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Queste sono le immagini in anteprima del film, musicato e prodotto dai
Midnight sindacate “the dead Matter” , il dietro le scene e il teaser ufficiale
sono visibili su youtube http://www.youtube.com/watch?
v=YGm5K2uoarM
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Un poeta ed artista sicuramente sopra e sotto le righe, del normale nell’arte
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Ti dona il senso agli agguati che subisci
quelli che ti dan di crescere
nel passodopopàsso
Tenebra appare piatta
E’ questo ciò che vuoi
l’intruso accetta qualtuvòglia sfida
nei vari anni di attività si è cimentato in diverse sfumature ed espressioni artistiche come dimostra il
suo curriculum http://www.comunicati.net/comunicati/arte/arti_figurative/39147.html
ed i suoi racconti brevi :
NEL BAGNO
Ho acquistato da alcuni anni una casetta in piena campagna, quattro stanze più un piccolo
bagno e garage, senza nessuno nelle vicinanze, carinissima, appena sufficiente per le necessità di
quel single che sono.
Perciò voi adesso state già pensando a chissà quali orribili storie di solitudine invernale, con
la nebbia ed il buio, e i gufi che lanciano i loro lamenti nel più puro e banale stile gotico; oppure,
visto il titolo, che dal sifone del water strisci fuori qualcosa di immondo, come in “Quello che uscì
dalle fogne di Chicago”, chi si ricorda di certi vecchi classici di “Urania”? No, niente di tutto
questo.
E’ solo che in bagno ciascuno di noi ci passa certi tempi “morti” (scusate lo humor nero
involontario), e già che è lì unisce l’utile al dilettevole; non serve che vi faccia l’elenco dei
passatempi inventati dalla mente umana e dai gusti dei singoli, per far scorrere quei minuti: per quel
che mi riguarda – e ammesso che la cosa possa interessarvi – io mi limito ad osservare. Cioè,
semplicemente sto lì seduto e mi guardo attorno, guardo fuori da uno spiraglio della finestra e vedo
una striscia del campo a fianco, che cambia colore con le stagioni; o, più spesso, guardo i particolari
della stanza: lo stato dei muri, se è ora di dare una pulita al lavandino o alla doccia, e così via.
Beh, lo so che l’avrete sentito dire già un’ira di dio di volte, ma le cose più nascoste sono
quelle messe meglio in vista.
Il pavimento del mio bagno è di piastrelle, come penso sia la maggior parte dei bagni di tutto
il mondo; non sono quadrate, ma rettangolari - come dei mattoncini, quanto a dimensioni - e sono
nere con dei guizzi di smalto rosso che a me han fatto pensare subito a delle fiamme.
Però non ci ho mai trovato niente di inquietante, in questo, finché qualcos’altro non ha
attirato la mia attenzione: in mezzo a quelle “fiamme”, in una piastrella c’era una faccia. Ho
guardato e riguardato, ma davvero era la faccia smagrita di un uomo, disperata e perciò contorta nei
lineamenti; poi - guarda e riguarda - eccone un’altra, tre piastrelle più a destra: poco più di un
cranio, coi suoi bei buchi per le orbite e la bocca. E un’altra ancora, questa di profilo, su una delle
piastrelle della fila di fondo alla parete, forse una donna dall’ampia capigliatura e con la bocca
dilatata in un urlo. Alla fine ne ho contate diciannove.
A poco a poco, l’angoscia m’è cresciuta dentro; ed ora, davvero, non so cosa fare. Non
faccio altro, ormai, che pensare e ripensare a come possano essere finite lì in quei pochi centimetri
quadrati di ceramica; e a come tirarle fuori.
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Per la prima cosa ho le idee ormai abbastanza chiare: il fuoco e l’anima, che è spirito, ovvero un
qualcosa di sottile ma molto vicino al fuoco. Mi immagino il gran caldo del forno di cottura della
fabbrica, il fuoco che si riflette sulla massa non del tutto solidificata delle piastrelle, anime che
vagano – sono dappertutto, mica solo all’inferno o in paradiso – e che da quel fuoco, da quel calore
sono attirate, come da un vortice che attira e giù risucchia ciò che di leggero v’è alla superficie
dell’acqua. Anime che, attirate e trascinate da quel vortice, incapaci per un attimo di reagire, si sono
trovate imprigionate in quella vischiosità; e che poi, fissate in un muto grido di dolore, altro non
possono fare che fissarci nell’attesa di un aiuto.
Ma davvero, non so cosa fare, né per loro né per levarmi dall’angoscia che la loro vista mi
dà, che mi sta facendo diventare insopportabili quei cinque minuti che almeno una volta al giorno
mi capita di passar là dentro.
La cosa più ovvia e immediata che ho pensato sarebbe romperle: ma basterebbe, o non
farebbe altro che aggiungere dolore a dolore? Oltretutto le piastrelle sono cementate al solaio,
dovrei comunque svellerle ammesso che, così spezzata nell’immagine, l’anima riesca a liberarsi.
Anche raschiare la superficie fino a cancellarle, non so se servirebbe: sarebbe più o meno la stessa
cosa, l’anima riuscirebbe a ricomporsi, dopo? Senza contare, anche qui, il dolore, ancora peggiore
che un colpo secco, provate voi a passarvi della carta vetrata sulla faccia, non so se rendo l’idea.
Non so. Fuoco contro fuoco. Riportare le piastrelle ad una temperatura che le fluidifichi di
nuovo. Dovrei dare fuoco alla casa?
Io sono convinto che ci si abitua a tutto, col tempo non ci si fa più caso e tutto sembra
normale: come se ci fosse sempre stato.
Così io lo so, o meglio lo sento, questo paesino già povero di gente non era tanto deserto,
tempo fa (qualche settimana? qualche mese? qualche anno?); eppure nessuno sembra farci caso ed
anch’io ho l’impressione di abituarmi all’idea.
E apparentemente non c’è niente di mutato, nel paesaggio attorno: solo le case che, anche se
sono in buono stato come prima, ora ti accorgi da un non so che, che pare non ci viva nessuno. E le
poche persone che incontri per strada, fanno fatica anche a salutarti. Pare che continuino a vivere,
ma solo per se stesse.
Due mattine fa tiro su la persiana di camera mia e vedo, sui campi qua dietro, una specie di
piccolo dirigibile, che evoluisce in modo strano. Era fatto come un dirigibile, appunto, ma sarà stato
lungo non più di una ventina di metri; e l’involucro era mezzo di plastica bianca e lucida, l’altra
metà tutto sfinestrato e trasparente, come il cellophane di certi pacchetti di alimentari.
Dalle manovre che faceva si capiva che era in difficoltà: perché andava di qua e di là, ma
con dei cambi di direzione che nessuno se li sognerebbe, in un veicolo del genere; e poi non
riusciva ad alzarsi di più che qualche decina di metri dal suolo. Alla fine, quando ormai era
vicinissimo a terra ed era chiaro che non poteva più farcela, è andato giù pian piano, negli ultimi
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metri, ondeggiando come una foglia secca; e, all’ultimo momento, tutte le parti si sono ripiegate su
se stesse, fino a far venir fuori una struttura simile a quel marchingegno, il LEM, che nel ’69 scese
sulla Luna.
Una volta che si era piantato così goffamente al suolo – e finalmente facendo un po’ di
rumore – si apre un portello in alto e se ne esce un tizio, in tuta lucida, una via di mezzo fra quella
di un pilota e quella di un motociclista, anch’essa bianchissima; si toglie il casco e appare una faccia
giovanile e sorridente. Lui mi guarda e mi fa, scendendo la scaletta: “Beh, è un po’ da
perfezionare… Non è così facile tenerlo su, ancora.”
Quello mi fa cenno di seguirlo, sempre con quel sorriso aperto e rassicurante: “Se vuole
saperlo, mi venga pure dietro: il laboratorio è proprio là in fondo.”
Ma farò l’abitudine anche a questo. Come al paese ormai deserto, la maggior parte andata
via - o forse morta? non so perché, ma ho l’impressione che in molti siano morti - con le botteghe
vuote, ancora con i generi in vendita esposti alle vetrine e non un granello di polvere. Le poche
persone che t’incontrano per strada e ti passano via senza dirti niente, anche se ti guardano, se ci
guardiamo.
Curvi e affaticati, perlopiù. Forse anch’io appaio curvo e affaticato. Ma non abbiamo nulla
da dirci.
Tornando indietro da quel laboratorio, son passato davanti ad una delle poche case ancora
abitate. Ci vive una vecchia, è una delle poche persone che ancora parla un po’, almeno con me.
È un’anziana, appunto: una di quelle vecchiette sempre attive, non molto alta, vestita quasi
sempre di bianco - o se no, di chiaro - tanti capelli bianchi, un sorriso aperto e rassicurante; quando
la incontro mi viene in mente la nonna dei cartoni animati che in casa ha Titti.
Salgo da lei e parliamo un po’, mi mostra le sue piante, che cura con grandissima attenzione;
confesso che ce ne sono di strane, che non mi ricordo di aver mai visto; del resto gliene avevo
appunto portate un paio, che avevo raccolto tornandomene da quel laboratorio; e non chiedetemi
perché erano strane: in fondo erano solo piccoline, con qualche fogliolina verde, impolverate;
malridotte come se avessero avuto poca acqua. Ma, onestamente, io le sentivo strane, come se
nemmeno quelle le avessi mai viste prima.
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La signora mi ha offerto un the, mentre si parlava, mi ha ringraziato molto per quelle due
piantine, che adesso – mi diceva – stanno crescendo una meraviglia; poi mi ha congedato, sempre
con quell’amabile sorriso aperto.
Sono tornato a casa – che poi è poco più in là, dall’altra parte della strada – in questa
giornata di sole, nessuna persona in giro; nessun’auto, nessuna bicicletta.
Nessun rumore nemmeno dal viadotto dell’autostrada a un paio di chilometri da qui; e sì che
giurerei che una volta il traffico si sentisse di continuo, specie quando il vento soffiava da quella
direzione.
Da quanto tempo (un giorno? una settimana? un mese? anni? da sempre?) sarà così, ormai?
Non importa; ci farò l’abitudine.
I suoi cortometraggi visibili su youtube e presentati a diversi festival, hanno raccolto molte note
positive, sia nella forma che nella sostanza dei corti in sé, che a volte sembrano die veri concentrati
di vita (reale, fantastica, fantascientifica, ed immaginaria), dove nei pochi minuti occorsi per
vederlo e si dipana tutta l’esistenza dei suoi personaggi, che tra ansie , depressioni, mancanza di
memoria e via di fuga disperate riescono in qualche modo a dare delle speranze in chi li guarda, a
far riflettere sui loro errori, e a chiederci se non li stiamo commettendo anche noi.
FIORI
http://www.youtube.com/watch?v=-hCVnlfVn-k
SAN VALENTINO
http://www.youtube.com/watch?v=DitTxNjPhkA
ESPLORANDO
http://www.youtube.com/watch?v=ZodSS07L1rk
CHI SONO IO
http://www.youtube.com/watch?v=e8TNVwVr_SI
LO SPECCHIO E LA PISTOLA
http://www.youtube.com/watch?v=jg2qpdVPEyQ
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CHRISTIAN RAINER
Questo interessantissimo personaggio ed artista multiforme, è veramente la
dimostrazione che l’arte con la “A” maiuscola esiste.
Si dedica a varie forme artistiche, dalla performance , alla musica, alla
creazione di veri e propri concetti e progetti artistici di vario genere, dove
spesso hanno a che fare con l’alchimia, come trasformazione della materia,
il divenire e plasmare gli elementi a proprio piacere.
Questa è l’intervista che Sands from mars gli fece qualche tempo fa.
(C.R.)Poi sono scrittore, regista, promoter. Spesso ho le idee dei lavori di altri
artisti. Buona caccia.
(C.R.)In questi mesi sono in Italia itinerante tra Lombardia, Emilia, Toscana. E’
dall’Italia che partirà il mio prossimo tour (salvo deviazione in Romania). Da
qualche tempo non riesco a finire un progetto in questo Paese che ne inizio un
altro. Di questo passo non me ne andrò più. Di mostre in vista ne ho diverse:
Modena, Genova, Trento, Firenze, Roma....
(C.R.)Si, ne ho davvero tanti di spazi web. Intanto dal mio myspace potete
accedere agli altri miei myspace.
Poi cito i miei siti più importanti:
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(C.R.) www.turnlovetohate.com Sito interamente dedicato al mio nuovo album
appena pubblicato Turn Love to Hate e al progetto video relativo. Nel sito
troverete i brani in ascolto, testi delle canzoni, video da vedere, contatti e date
del tour.
(C.R.)Gli ultimi lavori in musica sono il vinile che ho realizzato con i Kiddycar e poi questo mio
nuovo disco Turn Love to Hate accompagnato da un dvd. Del resto sto lavorando su numerosi
progetti di arte, che non chiamo più mostre ma “episodi”. Il prossimo più vicino sarà a Modena il
29 marzo.
Per brevità sul mio sito su indicato delle news si trovano tutte le recenti
realizzazioni.
(SFM) OPS…
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Di seguito è una recensione di una performance svolta a Modena, a cui ho
partecipato.
IERI SERA A MODENA IN VIA CARTERIE 60, PRESSO LO STUDIO VETUSTA, SI E'
SVOLTA UNA PERFORMANCE DI UNO DEI PIU’ ECLETTICI ARTISTI DEI NOSTRI
TEMPI: CHRISTIAN RAINER.
FORSE IL NUOVO WARHOL?
LA PERFORMANCE ATIPICA HA COINVOLTO IL PUBBLICO IN MODO DIRETTO, ED E’
STATO COME FARE UN SALTO NEL PASSATO AI TEMPI DELLA FACTORY, MA SENZA
ALCUN TIPO DI RETORICA, REGALANDO COSI', ATTIMI DI VERA ARTE.
8 PERSONE, ADOPERANDO LA MANO DI UNA RAGAZZA, TRUCCATA COME UN
MANICHINO, DOVEVANO DISEGNARE LA LORO IDEA DI UN "LUPO", OGNUNO COME
VEDEVA LA FORZA, LA FORMA,DI QUESTO ANIMALE TOTEMICO E PIENO DI
SIMBOLOGIE.
L'ARTISTA CHE E' PITTORE, MUSICISTA, COMPOSITORE, E QUANT'ALTRO SIA UNA
SFIDA ARTISTICA, HA DA POCO RILASCIATO UN'INTERVISTA SU
WWW.MYSPACE.COM/SANDSFROMMARS, LA NUOVA WEBZINE CHE NEL SUO BLOG,
SI OCCUPA DI ARTE A TUTTI I LIVELLI, CON VIDEO, CORTI, INTERVISTE AD ARTISTI,
E TUTTO QUANTO FACCIA CULTURA E ARTE.
S.F.M.
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DHYAMARA
(SFM) IN THE NIGHT OF THE ANCIENT SPIRIT, SEMBREREBBE CHE QUESTO PEZZO
ABBIA A CHE FARE CON LE ANTICHE RELIGIONI, CHE ORA SI CHIAMA WICCA, O SI
TRATTA DI SPIRITI ANCESTRALI PIU’ ANTICHI, COME QUELLI DI LOVECRAFT?
( DHYAMARA) : PERCEPIAMO CHIARAMENTE CHE IL NOSTRO SPIRITO E' MOLTO
VICINO E LEGATO ALLE FORZE DELLA NATURA DALLE QUALI TRAIAMO
ISPIRAZIONE ED ENERGIA IN OGNI AZIONE DELLA NOSTRA ESISTENZA.
QUESTE ENTITA' SONO A NOI AMICHE E A NOI IL DOVERE DI RISPETTARLE.
(SFM) CONOSCETE I MIRIAM, VEDO, AVETE FATTO QUALCOSA CON LORO?
(DHYAMARA) : I MIRIAM SONO DEI NOSTRI CARI AMICI CON I QUALI IN FUTURO
NON SONO ESCLUSE DELLE COLLABORAZIONI ARTISTICHE.
(SFM) CAPISCO CHE PER VOI QUESTO VOSTRO MONDO ALTERNATIVO, O
PARALLELO, SIA COMUNQUE OSCURO E PIENO DI INSIDIE, E’ PER QUESTO CHE C’è
UN “TESTIMONE DELLA TUA PAURA”?
(DHYAMARA): AL CONTRARIO, IL MONDO AL QUALE NOI APPARTENIAMO E' UNO
SCENARIO A NOI AMICO; IL TITOLO DEL NOSTRO BRANO SI RIFERISCE PIUTTOSTO
A COLORO CHE TENTANO DI AFFACCIARVISI E NON RIESCONO A COGLIERNE
L'ESSENZA PRECIPITANDO IN UN VORTICE OSCURO CARATTERIZZATO DA
IGNORANZA ( nel senso latino del termine) E FALSE CREDENZE;SARANNO ESSI STESSI
AD ESSERE TESTIMONI DELLE PROPRIE PAURE.
(SFM) OLTRE A WWW.MYSPACE.COM/DHYAMARA, AVETE ALTRI PAGINE, BLOG O
FACEBOOK DA SEGNALARE?
( DHYAMARA): ABBIAMO ESCLUSIVAMENTE QUESTO PROFILO MYSPACE PERCHE'
RITENIAMO ESSERE IN ASSOLUTO MOLTO VALIDO COME SERVIZIO DI DIFFUSIONE
DELLA NOSTRA ATTIVITA' MUSICALE.
in questo lavoro dei DHYAMARA, che mescola il gothic all’ethereal, come nel pezzo”Ariel”
dove la splendida voce di Ninfa sembra colorare il tutto, come in un quadro surrealista alla Dalì,
altri pezzi includono interventi elettronici, e rendono più “space” le atmosfere in cui si muovono le
voci di Ninfa e Luca come se cantassero nello spazio profondo, con echi e riverberi, veramente ben
calibrati e armoniosi, tanto da spedire l’ascoltatore, in un nuovo mondo ad ogni pezzo ascoltato.
E’ un modo per viaggiare nel tempo e nello spazio, della mente e dello spirito, tanto che l’anima
sembra divenire un prisma che riflette luce e tenebre tutte attorno, e dove il buio non è la fine di
tutto, ma semmai l’inizio di qualcosa che è seppellito dentro di noi, nella nostra memoria atavica, e
La qualità dei pezzi ed il cd nella sua interezza, è davvero un bel ritratto fantasy gothico, che da
sensazioni a non finire, nella musica, nei testi e nelle visioni oniriche che scatena.
Maurizio Ganzaroli
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Questo gruppo di Roma ci ha raccontato delle bellissime favole nere, ricche di presenze invisibili
seppur palpabili che gravitano e vivono insieme a noi, bellissimi suoni electro insieme alla
melodiosa voce di Ninfa, sembravano proprio delle preghiere alla Dea madre, invocazioni notturne
nel cerchio. Voci nel bosco del piccolo popolo che sicuramente e materialmente era con noi ad
ascoltare questi brani tra il gothic, l’ethereal.
Qualche foto:
Con questo bellissimo duo, concludo questo primo e-book dedicato alle interviste e agli artisti che
la web-zine sandsfrommars ha conosciuto in questi pochi anni di vita.
Chi volesse avere recensioni, fare interviste o altro, scrivere a: maury.evoluzione@libero.it
O se volete, potete chiedere l’amicizia su www.myspace.com/sandsfrommars
www.myspace.com/maury1969
oppure: facebook.com/maurizioganzaroli
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