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ANALISI
ANALISI
TITOLO: CONTINUUM
ARTISTA: John Mayer
ANNO DI PRODUZIONE: 2006
ETICHETTA: COLUMBIA RECORDS
PRODUTTORI: John Mayer, Steve Jordan
BRANI
TECNICI DI REGISTRAZIONE
L’autore aveva deciso di chiamare così l’album già un anno prima di inciderlo perché
“ossessionato dal tempo e da dove si trovasse nel continuum ( = lo scorrere del
tempo).
La copertina è pienamente in linea con questa idea. Infatti si può notare come la C
sia parzialmente unita alla O per ricordare il simbolo dell’infinito, mentre l’artista è
raffigurato con alle spalle una strada che funge da metafora del “viaggio”.
Nel 2008 è stata pubblicata una versione speciale con aggiunte 6 pezzi live e 20 foto
del tour con questa copertina che riprende la scritta identica eliminando la foto
dell’artista
PERIODO
L’album è registrato nel primo decennio del 2000, il genere è Pop Blues
Questo album è quello con cui l’artista ha fatto più successo e quello più
rappresentativo. Due dei suoi pezzi più apprezzati vengono proprio da qui (Gravity,
Slow dancing in a burning room). Fino a qui Mayer negli album in studio aveva
dimostrato più le sue doti di autore che quelle di chitarrista, qui l’impressione è che
abbia voluto portare anche queste ultime in studio.
ANALISI DEI BRANI PIU’ RAPPRESENTATIVI
GRAVITY
In conclusione il pezzo risuona squisitamente pop all’ascolto, per via della melodia e
della struttura semplici e che presentano parti orecchiabili e ripetute. Tuttavia,
l’utilizzo massiccio di varianti di accordi, spessi aggiungendoci legati e slide, e
intervallandoli a licks sulla pentatonica ricorda molto lo stile prettamente blues di
Jimi Hendrix e di Stevie Ray Vaughan. Ad avvalorare questo si aggiunge il fatto che i
soli sono sempre basati principalmente sulla pentatonica con piccole variazioni,
tipico anche questo degli artisti citati sopra.
SEQUENZA DEI BRANI
PERCHE’ ASCOLTARLO?
Consiglio questo album perché permette di vedere come tecniche musicali prese da
generi che all’apparenza sembrano molto distanti possano essere applicate
efficacemente in altri contesti.
Mayer suona la chitarra usando principalmente tecniche e note tipiche del blues più
spinto, riuscendo ad integrarle perfettamente in pezzi rigorosamente pop rendendo
molto melodico tutto ciò che nel blues serviva a creare tensione.