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nozioni introduttive

• sismologia
• sistemi a un grado di
libertà
• rappresentazione del
moto sismico

tettonica a zolle

1
struttura interna della terra

D = 12700 - 12740 km
W = 4.9·1024 kg

1000

4000
T (°C)

aumento temperatura e pressione


diminuzione viscosità
mantello

2850

40
0 nucleo
crosta
5
mantello superiore
650 6370

mantello inferiore Prof. (km)

2850 km

• moti convettivi nel mantello


• azioni di trascinamento
• zone di distensione
• zone di subduzione

• spostamenti graduali → condizioni asismiche


• spostamenti repentini → eventi sismici

epicentri concentrati in prossimità delle discontinuità tra le zolle

2
discontinuità tra le zolle

epicentri concentrati in prossimità delle discontinuità tra le zolle

3
regione mediterranea

esempio di zona di distensione (dorsale)

• allontanamento margini
• fuoriuscita e raffreddamento materiale magmatico
• apporto di nuova crosta terrestre, spessore limitato

4
esempio di zona di subduzione

• avvicinamento margini

• immersione crosta terrestre → aumento T e diminuzione viscosità


→ nuovo mantello

• massima profondità focale = 700 km (zona di Benioff)

margini trascorrenti creati da due zone


di distensione sfalsate

spostamenti relativi senza variazione di distanza

5
faglie: definizioni

piano di faglia direzione (strike)


rispetto al nord

angolo di piano orizzontale


inclinazione
retta di massima
pendenza (dip)

azimuth: angolo fra la proiezione della retta di massima pendenza


(dip) e il nord (in senso orario)

dip slip: scorrimento lungo la linea di massima pendenza

faglia diretta o normale faglia inversa (avvicinamento)


(allontanamento)

strike slip

faglia trasforme: spostamento laterale sinistro

6
origine di un evento sismico (elastic rebound)

1. movimenti relativi di due blocchi


crostali
2. aumento degli sforzi di taglio τ
lungo la potenziale superficie di
rottura
3. accumulo di energia elastica
4. quando τ = τf in un punto (fuoco)
→ innesco scorrimento relativo
5. propagazione del fenomeno e
rilascio dell’energia accumulata
6. diminuzione τ lungo la superficie
di rottura e nuovo equilibrio
7. avvio nuovo processo deformativo

zone di distensione (accrescimento)

• crosta sottile → accumulo di energia scarso


• temperatura ancora elevata → duttilità
• allontanamento → tensioni normali basse → τf basse
• terremoti di intensità modesta
τf = c' + σ' tan ϕ'
zone di subduzione

• crosta spessa → notevole accumulo di energia


• temperatura bassa → comportamento fragile
• avvicinamento → tensioni normali alte → τf elevate
• terremoti di intensità elevata

7
momento sismico
M0 = G · A · Δs [F · L]

A = area superficie di rottura


Δs = spostamento relativo medio

(misura del lavoro compiuto dall’evento sismico)

onde in un mezzo continuo indefinito


(onde di volume)
- onde di compressione (p)
- onde di taglio (s)

direzione di propagazione

8
individuazione epicentro

d d
tp = ts =
vp vs
⎛ 1 1 ⎞⎟
Δt sp = t s − tp = d ⎜ −
⎜ v s vp ⎟
⎝ ⎠
Δt sp
d=
⎛ 1 1 ⎞⎟
⎜ −
⎜ v s vp ⎟
⎝ ⎠

misure d’intensità sismica


intensità macrosismica:
basata sugli effetti macroscopici di un sisma
intensità terremoto ↔ danni provocati

• in Italia:
scala MCS (Mercalli, Cancani, Sieberg 1930) - 12 gradi di
intensità a livelli crescenti di danno nei confronti di persone
e strutture

• elementi di classificazione:
grado di danno alle costruzioni in relazione alla tipologia
delle strutture

• limite:
misura indiretta e non quantitativa diversità non
trascurabile per diversità strutturale

9
Grado Danno

I Grado impercettibile: rilevata soltanto da sismografi.

II Grado molto leggero: recepito soltanto da rari soggetti nervosi oppure estremamente sensibili se in perfetta quiete e quasi sempre nei piani superiori dei caseggiati.

Grado leggero: anche in zone densamente abitate viene percepito come tremolio soltanto da una piccola parte degli abitanti nell'interno delle case, come nel caso del passaggio di un'automobile a velocita'
III
elevata, da alcuni viene riconosciuto quale fenomeno sismico soltanto dopo averne ragionato.

Grado moderato: delle persone che si trovano all'esterno degli abitati ben poche percepiscono il terremoto. All'interno viene identificato da molte, ma non da tutte le persone in seguito al tremare oppure a
oscillazioni leggere di mobili. Cristalleria e vasellame, posti a breve distanza, urtano come al passaggio di un pesante autocarro su pavimentazione irregolare. Finestre tintinnano, porte, travi e assi
IV scricchiolano, cricchiano i soffitti. In recipienti aperti liquidi vengono leggermente mossi. Si ha la sensazione che, in casa, un oggetto pesante (sacco, mobili) si rovesci, oppure di oscillare con tutta la sedia o
il letto come su una nave con mare mosso. In generale questi movimenti non provocano paure a meno che le persone non si siano innervosite o spaventate a causa di terremoti precedenti. In rari casi i
dormienti si svegliano.

Grado abbastanza forte: perfino nel pieno dell'attivita' giornaliere, il sisma viene percepito da numerose persone sulle strade e se sensibili anche in campo aperto.
Nell'appartamento si avverte in seguito allo scuotere dell'intero edificio. Piante e rami deboli di cespugli ed alberi si muovono con evidenza, come se ci fosse un vento moderato.
Oggetti pendenti entrano in oscillazione, per esempio: tendaggi, semafori e lampade pendenti, lampadari non troppo pesanti; campanelli suonano, orologi a pendolo si fermano od oscillano con maggior
V periodo dipendentemente dalla direzione della scossa se perpendicolare o normale al moto di oscillazione; a volte orologi a pendolo fermi possono rifunzionare; molle dell'orologio risuonano; la luce elettrica
guizza o cade in seguito a movimenti della linea; quadri urtano battendo contro le pareti oppure si spostano; vengono versate piccole quantita' liquide da aperti recipienti colmi; ninnoli ed oggetti del genere
possono rovesciare, eppure oggetti addossati alle pareti, arredi leggeri possono perfino essere spostati di poco; mobili ritronano; porte e imposte sbattono; i vetri delle finestre si infrangono. Quasi tutti i
dormienti si svegliano. Sporadici gruppi di persone fuggono all'aperto.

Grado forte: il terremoto viene notato da tutti con paura, molti rifuggono all'aperto, alcuni hanno la sensazione d'instabilita'. Liquidi si muovono fortemente; quadri, libri e cose simili cadono dalle pareti e
dagli scaffali; porcellane si frantumano; suppellettili assai stabili, perfino isolati pezzi d'arredo vengono spostati se non rovesciati; campane minori in cappelle e chiese, orologi di campanili battono. Case
VI
isolate, solidamente costruite subiscono danni leggeri; spaccature nell'intonaco, caduta del rinzaffo di soffitti e di pareti. Danni piu' forti, ma non ancora perniciosi si hanno sugli edifici mal costruiti. Qualche
tegola e pietra di camino cade.

Grado molto forte: lesioni notevoli vengono provocate ad oggetti di arredamento anche di grande peso rovesciandoli e frantimandoli. Gradi campane rintoccano. Corsi d'acqua, stagni e laghi si agitano ed
intorbidiscono a causa della melma mossa. Qua e la', consolidamenti delle sponde di sabbia e ghiaia scompaiono. Fontane variano il livello d'acqua.
VII Danni moderati a numerosi edifici di forte struttura: piccole spaccature nei muri, cadono toppe piuttosto grandi dell'incalcinatura e dello stucco, a volte mattoni; le case vengono scoperchiate. Molti fumaioli
vengono lesi da incrinature, da cadute di tegole, da fuoriuscita di pietre; camini gia' rovinati si rovesciano sopra il tetto danneggiandolo. Da torri e costruzioni alte cadono decorazioni mal fissate. Quando la
case e' a pareti intelaiate, i danni all'incalcinatura e all'intelaiatura sono piu' gravi. case mal costruite oppure riattate a volte crollano.

Grado rovinoso: interi tronchi d'albero pendono inanimi, o perfino si staccano. Anche i mobili piu' pesanti vengono portati lontano dal proprio luogo d'origine e a volte rovesciati. Statue, pietre miliari, in
chiese, cimiteri e parchi pubblici ruotano sul proprio piedistallo oppure si rovesciano. Solidi muri di cinta in pietra sono aperti ed atterrati. Un quarto circa delle case e' gravemente leso; alcune crollano;
VIII molte divengono inabitabili. Negli edifici ad intelaiatura. gran parte di queste cadono. Case in legno vengono schiacciate o rovesciate. Si sente spesso che campanili di chiese e di frabbriche con la loro
caduta provocano purtroppo a edifici vicini spesso lesioni piu' gravi di quanto non avrebbe fatto da solo il terremoto. In pendii e terreni acquitrinosi si formano crepe. Dalle paludi si ha l'espulsione di sabbia
e melma.

Grado distruttivo: circa meta' di case di pietra sono distrutte; parecchie crollano; la maggior parte diviene inabitabile. Case ad intelaiatura sono divelte dalle proprie fondamenta e crollano; travi strappate
IX
dipendentemente dalle circostanze contribuiscono assai alla rovina.

Grado completamente distruttivo: gravissima distruzione di circa 3/4 degli edifici; la maggior parte crolla. Perfino cotruzioni solide di legno e ponti subiscono gravi lesioni, alcuni vengono distrutti. Argini e
dighe, ecc,, chi piu', chi meno, sono danneggiati notevolmente, binari leggermente piegati e tubature (gas-acqua e scarichi) vengono troncate, rotte e schiacciate.
Nelle strade lastricate ed asfaltate si formano crepe e per pressione sporgono larghe pieghe ondose. In terre meno dense e piu' umide si creano spaccature fino alla larghezza di piu' decimetri; si notano
X
parallelamente ai corsi d'acqua crepature che raggiungono larghezze fino a un metro. Non soltanto scivolano pezzi di terra dai pendii, ma incerti macigni rotolano a valle. Grossi massi si staccano dagli argini
dei fiumi e di coste scoscese, riviere basse subiscono spostamenti di masse sabbiose e fangose; per cui il livello del terreno non viene notevolmente variato. le fontane variano di frequente il livello
dell'acqua. Dai fiumi, canali e laghi, ecc., le acque vengono gettate contro le sponde.

Grado catastrofico: crollo di tutti gli edifici in muratura, soltanto costruzioni e capanne di legno ad incastro di grande elasticita' ancora reggono. Anche i piu' grandi e piu' sicuri ponti crollano a causa della
caduta di pilastri di pietra o del cedimento di quelli in ferro. Binari si piegano fortementee e si spezzano. Tubature vengono spaccate e rese irreparabili. Nel terreno si manifestano vari mutamenti di notevole
XI
estensione, dipendentemente dalla natura del suolo: grandi crepe e spaccature si aprono; e soprattutto in terreni morbidi e acquitrinosi il dissesto e' considerevole sia orrizzontalmente che verticalmente. Ne
segue il traboccamento di sabbia e melma con diverse manifestazioni. Sfaldamento e caduta massi sono frequenti.

Grado grandemente catastrofico: non regge alcuna opera d'uomo. Lo scombussolamento del paesaggio assume aspetti grandiosi. Flussi d'acqua sotterranei in superficie subiscono i mutamenti piu' vari: si
XII
formano cascate, laghi scompaiono, fiumi deviano.

misure d’intensità sismica


Magnitudo : misura strumentale (oggettiva) dell’intensità

1. magnitudo locale ML (Richter 1935):


misurata dall’ampiezza A delle vibrazioni (in μm) prodotte
dall’evento sismico registrata da un sismografo standard
posto alla distanza di 100 km

ML = log A

10
misure d’intensità sismica

2. magnitudo onde di superficie MS - (Gutemberg, Richter 1936)

terremoti superficiali (prof. focale < 70 km), distanza epicentrale > 1000 km
arrivano onde di superficie con periodi elevati (T≈ 20s)

MS = log A + 1.66 log Δ + 2.0

• A = max spostamento del terreno in μm ⇒ indipendente dal sismografo

• Δ = distanza epicentrale in gradi (a parità di A, MS aumenta con Δ)

energia rilasciata dal sisma (Gutemberg e Richter 1956)


log E = 1.5 MS +11.8 (erg)

Kanamori (1977) τ

E = Δτ M0 / 2G
E ≈ M0 / 2×104
Δs = M0/AG
s

MW = log M0 /1.5 – 10.7 (M0 in erg)


MW = log M0 /1.5 – 6 (M0 in Joule)

magnitudo di momento sismico

11
"saturazione" delle misure di magnitudo
per terremoti di forte intensità l'incremento di M non è più proporzionale
all'intensità del terremoto

Mw

relazione energia - magnitudo


log E

Mw

12
rappresentazione
del moto sismico

moto armonico

spostamento di un punto in funzione del tempo


u(t ) = A ⋅ sen(ωt + φ )
u

A φ=0
t

A = ampiezza [L] (m)


T = periodo [t] (s)
f = 1/T = frequenza [t -1] (Hz = 1/s)
ω = 2πf = 2π/T = pulsazione o frequenza angolare [t -1] (rad/s)
φ = fase [-] (rad)

13
interpretazione geometrica:
vettore di modulo A ruotante con velocità angolare ω
u (t)
u(t ) = A ⋅ sen(ωt )

velocità
angolare ω ciclo completo:
A
ωt ωT = 2π
ω = 2π/T (rad/s)

u(t0 ) = A ⋅ sen(ωt0 + φ ) = 0 u φ > 0 (anticipo)

φ
t0 = − t
ω
-φ/ω -φ/ω

φ < 0 (ritardo)

moto armonico

spostamento u(t ) = A ⋅ sen(ωt + φ )

velocità v (t ) = u& (t ) = ω ⋅ A ⋅ cos(ωt + φ )

accelerazione a(t ) = u&&(t ) = −ω 2 A ⋅ sen (ωt + φ ) = −ω 2u (t )


u

14
serie di Fourier
una funzione periodica di periodo Tf può essere espressa
come somma di armoniche di diversa ampiezza e fase

u(t ) = c 0 + ∑ cn sen(ω nt + φn ) 2π
ωn = n
n =1 Tf
moto armonico
an
ampiezza c n = an + bn
2 2
fase φn = arctan
bn

1 Tf 2 Tf 2 Tf
a0 =
Tf ∫
0
u(t ) ⋅ dt an =
Tf ∫
0
u(t )cosω nt ⋅ dt bn =
Tf ∫
0
u(t )senω nt ⋅ dt

spettri di Fourier
∞ ampiezza c n = an + bn
2 2

u(t ) = c 0 + ∑ cn sen(ω nt + φn )
n =1
moto armonico an
fase φn = arctan
bn

cn φn
spettro di Fourier spettro di Fourier
delle ampiezze delle fasi

ωn ωn


ωn = n
Tf

15
u
t

numero armoniche 1
0.8

0.6
ampiezza

0.4

0.2

0
0.4 0.8 1.2 1.6 2
f (Hz)
u

numero armoniche 2
0.8

0.6
ampiezza

0.4

0.2

0
0 1 2 3 4
f (Hz)

16
u
t

numero armoniche 40
0.8

0.6
ampiezza

0.4

0.2

0
0.4 20.4 40.4 60.4
f (Hz)

0.4
0.2
a (g)

0
-0.2
-0.4
0 4 8 12 16 20
t (s)
Fourier ampl. (g)

0.02

0.01

0.00
0 4 8 12 16
f (Hz)

17
oscillatore elementare
sistema a 1 grado di libertà, soggetto a una forzante Q(t)

k equilibrio:
Q(t) Q(t) = Fi(t) + Fc(t) + Fk(t)
m

Fk Fi (t ) = m ⋅ u&&(t )
Q(t)
Fi Fc (t ) = c ⋅ u& (t )
Fc
Fk (t ) = k ⋅ u (t )

equazione del moto

m u&&(t ) + c u& (t ) + k u(t ) = Q(t )

moto alla base


forze d’inerzia → accelerazione totale
k
Fi (t ) = m ⋅ u&&t (t )
m

c
smorzatore → velocità relativa

ub(t) Fc (t ) = c ⋅ u&r (t )
molla → spostamento relativo
ut
Fk (t ) = k ⋅ ur (t )
ub ur

m (u&&b + u&&r ) + c u& r + k ur = 0


k

c
m u&&r + c u& r + k ur = −m u&&b
ub
forzante
ut = ub + ur equivalente

18
vibrazione libera (Q(t) = 0)
k
smorzamento assente (c = 0)
m
u& 0

u
1

A
u0
m u&& + k u = 0
t
k
u&& + u = 0
m T0

u&& + ω 02 u = 0 k
ω0 = pulsazione naturale
u (t ) = A ⋅ sen(ω 0 t + φ ) m

1 k
f0 = frequenza naturale
u& 02 u ω 2π m
A= u 02 + φ = arctan 0 0
ω 2
0 u& 0
m periodo naturale
T0 = 2π
k

vibrazione libera (Q(t) = 0)


smorzamento presente (c ≠ 0)

m u&& + c u& + k u = 0
c c
u&& + 2ξω 0 u& + ω 02 u = 0 ξ= = rapporto di smorzamento
cc 2 k m
esp. neg. moto armonico k

u (t ) = e −ξω t (C1 cos ω dt + C2 sen ω dt )


0 m

c
u

−2πξ / 1−ξ
e −ξω T = e
2
0 d

2π 2π
Td = =
ωd ω0 1 − ξ 2
ωd = ω0 1 − ξ 2

19
vibrazione forzata - forzante armonica
k
Q(t ) = Q0 ⋅ senω t Q(t)
m
Q0 1 c
A=
(1 − β ) + ( 2ξβ )2
k 2 2

A 1
MF = =
Q0 k (1 − β 2 )2 + ( 2ξβ )2 ampiezza:
6
amplificazione spostamenti
per ξ=0 → risonanza
MF

ξ
2

1 0.707
ω
β=
0
ω0
0 1 2
β
fattore di amplificazione

valori massimi della risposta di un oscillatore elementare


di pulsazione naturale ω0
Sd = max ur spostamento spettrale
Sa ≈ ω02 Sd
Sa = max u&&t accelerazione spettrale

forza nella molla → sollecitazione nella struttura

Fk max = k ⋅ max ur = k ⋅ Sd
m
ω2
Fk max = k ⋅ Sd 02 = m ⋅ ω02Sd ≈ m ⋅ Sa c
ω0

20
6

a (m/s2 )
0

-3

-6

3
k1 k2 k3 k4
a (m/s2 )

-3
T1 T2 T3 T4
-6 0.6

descrizione azione sismica PSa (g) 0.4

spettro elastico di risposta 0.2

0
0 0.4 0.8 1.2 1.6 2
T (s)

determinazione dello smorzamento: larghezza di banda


A 1
MF = =
3
Q0 k (1 − β 2 )2 + (2ξβ )2
MFmax

MFmax
2
2

0
β1 1 β2 β
ω
β1 = 1 ≈ 1 − ξ
ω0 ω 2 − ω1
ξ=
ω ω 2 + ω1
β2 = 2 ≈ 1+ ξ
ω0

21
determinazione dello smorzamento: ciclo d’isteresi
oscillatore soggetto a una forzante armonica u (t ) = u 0 sen ω t
F (t ) = cu& (t ) + ku (t ) = cω u 0 cosω t + ku 0 sen ω t

F
1
k
energia elastica
ku 2 2W
k u0 WE = 0 → k = 2 E
2 u0

energia dissipata
c ω u0
WD
u0 u WD = π cω u 02 → c =
πω u 02

valutazione rapporto di smorzamento


c c WD ω 0
ξ= = = .... =
c c 2 km 4π WE ω

parametri sintetici del moto – dominio del tempo

• valori massimi istantanei amax, vmax, umax



π
∫ [a(t )] dt
• quantità integrali
Ia =
2
intensità di Arias 2g
0

• durata
bracketed (oltre 0.05 g)
significativa (5-95 % di Ia)
2 0.12
95%
1
0.05 g
a (m/s2 )

0.08
Ia (m/s)

-0.05 g
-1 0.04

-2 5%
0 5 10 15 20 25 0
t (s) 0 5 10 15
Td = 4.73 s t (s)
Te = 4.73 s

22
parametri sintetici del moto – dominio delle frequenze

∑i Ci2 fi
1
• spettro di Fourier (ordinate Ci)
Tm =
periodo medio (fra 0.25 e 20 Hz)
∑i Ci2

• spettro elastico di risposta (ξ = 5%)


periodo predominante Tp

23
pericolosità sismica

analisi della pericolosità sismica

stima delle caratteristiche del moto sismico

sulla base di:

• eventi sismici pregressi

• sorgenti sismogenetiche
− magnitudo M
− distanza D dalla faglia

1
affioramento rigido
(outcrop)

superficie

bedrock

moto su modifica (RSL) azione di progetto


affioramento

leggi di attenuazione

relazione fra parametri del moto (Y) e

• magnitudo
• distanza
Ambraseys et al. (1996)
parametri del moto: Sabetta e Pugliese (1996)

- ordinate spettrali
20

16
PSa (m/s 2)

12

4
amax Y
0
0 0.4 0.8 1.2 1.6 2
T (s)

2
legge di attenuazione di Sabetta e Pugliese (1987)

ln amax,h = -1.562 + 0.306·M – ln √(r2 + 5.82) + 0.169·S1 ± 0.173 · P (g)

• S = 0 in roccia

• S = 1 in depositi alluvionali di spessore H < 20 m

taratura:
• 17 eventi → 190 registrazioni h, 95 registrazioni v
• M = 4.6 – 6.8

legge di attenuazione di Ambraseys et al. (1996)


ln Y = b1 + b2·Ms + b4·log d + bA·SA + bS·SS ± σ·P (g)

• Y = accelerazione per ogni periodo proprio T dell'oscillatore elementare


• d = √(r2 + h02)
• r = distanza sorgente – sito (minima rispetto al piano di faglia)
• SA, SS = 0 – 1 (in dipendenza dei valori di VS nei primi 30 m)
• b1, b2, b4, h0, bA, bS, σ = f (T)

taratura:
• 157 eventi – Europa meridionale e Medio Oriente → 422 registrazioni
• MS = 4 – 7.9 (valori predominanti ≈ 6)
• profondità focali < 30 km

3
analisi deterministica

1. Identificazione e
caratterizzazione delle
sorgenti: geometria e
magnitudo

2. Distanza sorgente-
sito

3. Calcolo del
parametro del moto Sa
sismico (es. PGA)
secondo una legge di
attenuazione

4. Scelta del massimo


valore del parametro
tra i diversi scenari
ipotizzati generabili T
dalle varie sorgenti

analisi probabilistica

P [y > y] in un intervallo di tempo t


probabilità che il parametro del moto y
attinga un valore più svantaggioso di y0

ricerca del valore y del parametro del moto y per il quale la


probabilità P [y > y] in t sia minore di un valore prefissato

se P [y > y] è piccola, è poco probabile che y sia superato

y = f (M, D) caratterizzazione probabilistica


di magnitudo e distanza

4
analisi probabilistica

funzione di densità di probabilità (pdf)

f P [x1< x <x2]

x1 x2 x

analisi probabilistica

funzione di densità di probabilità (pdf)

f P [x > x1]

x1 x

5
analisi probabilistica per ciascuna sorgente

P [y > y ] =
∫∫ P [y > y | m,d ]⋅ f (d ) ⋅ f
D M (m ) dm dd

P [y > y | m, d ] fD (d ) fM (m )

probabilità pdf distanza pdf magnitudo


condizionata

leggi di
attenuazione

analisi probabilistica

ln Y = … b2·Ms + b4·log d … ± σ·P

log Y
P [y > y | m, d ]

y
y

μ, σ
m

d log D

impiego di una legge di attenuazione per la valutazione di P

6
analisi probabilistica

P [y > y ] =
∫∫ P [y > y | m,d ]⋅ f (d ) ⋅ f
D M (m ) dm dd

P [y > y | m, d ] fD (d ) fM (m )

probabilità pdf distanza pdf magnitudo


condizionata

leggi di istogrammi
attenuazione di frequenza

analisi probabilistica

distanza:
probabilità uniforme in ogni cella

ND/N
≈ fD

7
analisi probabilistica

P [y > y ] =
∫∫ P [y > y | m,d ]⋅ f (d ) ⋅ f
D M (m ) dm dd

P [y > y | m, d ] fD (d ) fM (m )

probabilità pdf distanza pdf magnitudo


condizionata

leggi di istogrammi leggi di


attenuazione di frequenza ricorrenza

analisi probabilistica

magnitudo

λm : frequenza di superamento num. eventi con M > m


intervallo temporale
TR = 1/λm : periodo di ritorno

ln λm legge di ricorrenza di Gutemberg e Richter (1944):


α
ln λm = α - β·m
β

α e β → analisi di regressione di dati


di sismicità regionale
m

8
analisi probabilistica
frequenza eventi di interesse
Probabilità =
frequenza di tutti gli eventi

λ m − λ m1 1 − e −β(m −m0 )
P [M > m, m0 < m < m1 ] = =
ln λm λ m0 − λ m1 1 − e −β(m1 −m0 )

λm0

β
λm1
dP βe −β(m −m0 )
fM = =
dm 1 − e −β(m1 −m0 )
m0 m1 m

analisi probabilistica per ciascuna sorgente

P [y > y ] =
∫∫ P[y > y | m,d ]⋅ f (d ) ⋅ f
D M (m ) dm dd

P [y > y | m, d ] fD (d ) fM (m )

probabilità pdf distanza pdf magnitudo


condizionata

leggi di istogrammi leggi di


attenuazione di frequenza ricorrenza

9
analisi probabilistica

frequenza di superamento per tutte le sorgenti


n
λy = ∑ Pi [y > y ] ⋅ λ i ,m 0
i =1

probabilità in un intervallo di tempo t


(λ y t )
P [N > 1] = 1 − e (modello di Poisson)

P↔y

prescrizioni normative
periodo di ritorno intensità prestazione
(λ y t )
P = 1− e

− VR
TR =
(
ln 1 − PVR )
anche
elevato (evento raro) alta modesta
(SLU)

basso (evento frequente) bassa buona


(SLE)

10
affioramento rigido
(outcrop)

superficie

la normativa
fornisce la
simicità di base

bedrock

moto su modifica (RSL) azione di progetto


affioramento

prescrizioni normative

vita di riferimento VR = VN × CU
stati limite → probabilità di superamento PVR

stati limite PVR (%)


PSa
ag F0
SLC 5
ultimi
SLV 10
SLD 63
di esercizio
SLO 81 ag

periodo di ritorno T*c


T
− VR
TR = moto su
(
ln 1 − PVR ) affioramento
ag, F0, T*c

11
analisi probabilistica

Esempio: Udine
SLV – VR = 50 anni – TR = 475 anni
ag = 0.22 g
F0 = 2.44
T*c = 0.33 s
0.6

0.4

Sa (g)

0.2

0
0 1 2 3
T (s)

riepilogo – pericolosità sismica

azioni sismiche
Magnitudo Distanza Risposta sismica locale

sismicità di base studiata separatamente

analisi probabilistica

probabilità evento ammissibilità danni


(prestazioni)

eventi poco intensi → probabili → danni trascurabili


eventi intensi → poco probabili → danni anche rilevanti

12
opere di sostegno
a gravità

opere di sostegno a gravità

trasferiscono le spinte in fondazione componendole


con il peso proprio

azioni: spinta in condizioni di equilibrio limite attivo


resistenze: carico limite fondazione

1
opere di sostegno a gravità

vengono realizzate dopo l’esecuzione dello scavo


possibilità di realizzare interventi di drenaggio
pressioni interstiziali assenti

possibilità di modificare il terrapieno


terrapieno omogeneo
terreni a grana grossa

blocco rigido soggetto a un’azione


dinamica alla base
a

a0 base
ac blocco
ab ab

t0 t a0
v
B C
v0 mab
a0
ur T
ac
A t
t0 tm mac
ur
Tlim

m·ac = Tlim

2
metodo pseudo-statico di Mononobe – Okabe
spinta attiva khW
ε

WE W
θ
WE θ kvW
β -kvW
δ
ϕ θ = arctan
kh
SaE 1− kv
α R khg
kvg
S
SaE
SaE
We
R

α
αcr

metodo pseudo-statico di Mononobe – Okabe


spinta attiva
1
SaE = γ ⋅ (1 − k v ) ⋅ H 2 ⋅ K aE K aE = f (ϕ ′,θ , δ , β , ε )
2
αcr
Kae

Ka

kh kh
cos 2 (ϕ − β − θ )
K aE = 2
⎡ sen(ϕ + δ )sen(ϕ − ε − θ ) ⎤
cos θ cos 2 β cos(δ + β + θ )⎢1 + ⎥
⎣⎢ cos(δ + β + θ ) cos(ε − β ) ⎦⎥


{tan a(tan a + cot b ) [1 + tan(δ + β + θ )cot b]}2 − tan a ⎤⎥
1
a = ϕ − ε −θ
α cr = (ϕ − θ ) + arctan⎢
⎢ 1 + tan(δ + β + θ )(tan a + cot b ) ⎥ b = ϕ − β −θ
⎣ ⎦

3
blocco rigido soggetto a un’azione
dinamica alla base e alla spinta sismica
a

a0 base
ac blocco Sa(ab)
ab ab ab

t0 t a0 a0
v
B C
v0 mab mab Sa(ab)
a0
ur T T
ac
A t Sa(ac)
t0 tm mac mac
ur
Tlim Tlim

m·ac = Tlim m·ac + S (ac)= Tlim

metodo degli spostamenti (Newmark)


• valutazione dell’accelerazione critica ac= kc g (traslazione)
• doppia integrazione dell’equazione del moto relativo
a
a ac
ac
t

vr
v

t
u sr

4
Aitken et al. (1982)

ac

5
esempio: muro di sostegno a mensola
Condizioni statiche DM 88
Ka = 0.26
Sa = 53.3 kN/m
W = Wm+Wt = 56.8+138.9 = 195.7 kN/m

W tan ϕ ′ 195.7 tan 27°


FT = = = 1.87 > 1.3
Sa 53.3
Rinterro:
γ = 19 kN/m3 Condizioni statiche NTC:
ϕ′ = 36° Kad = 0.331
c′ = 0 Sa = 68 kN/m
W = Wm+Wt = 56.8+138.9 = 195.7 kN/m
Rd W tan ϕ d′ 195.7 tan 22.2°
= = = 1.17
Ed Sad 68

Terreno in posto: terreno tipo D


Limo deb. argilloso
normalmente amax = 0.34 g
consolidato βm = 0.31 → kh = 0.105
kv = 0
γ = 18 kN/m3
ϕ′ = 27°
c′ = 5 kPa

2
0.4
1.5
a (g)

0
FT

1
kc = 0.148

0.5 -0.4

0 10 20 30 40 50
0
0.12 t (s)
0 0.05 0.1 0.15 0.2
kh
0.08
v rel (m/s)

0.04

terremoto dell’Umbria
(Castelnuovo-Assisi) 0
0 10 20 30 40 50
su terreno deformabile t (s)
0.05
amax = 0.105 g umax ≈ 40 mm
0.04

scalato a:
u rel (m)

0.03
amax = 0.34 g
0.02
fattore di scala: 3.2
0.01

0
0 10 20 30 40 50
t (s)

6
0.4

a (g)
0

-0.4

0 5 10 15 20 25
t (s)
0.1

0.08

v rel (m/s)
0.06

0.04
terremoto dell’Umbria
(registrazione di Assisi) 0.02
amax = 0.15 g 0
0 5 10 15 20 25
t (s)
scalato a: 0.01
amax = 0.34 g umax ≈ 8 mm
0.008
fattore di scala: 2.3
u rel (m)

0.006

0.004

0.002

0
0 5 10 15 20 25
t (s)

procedure semplificate basate sul metodo degli spostamenti


Newmark (1965) 100 k = 0.5 g Franklin & Chang (1977) max
v = 0.76 m/s
v2 ⎛ k ⎞ kmax
ur = max ⎜⎜1 − c ⎟⎟
2g ⋅ kc ⎝ kmax ⎠ kc

Franklin & Chang (1977) 10

integrazione di 169 accelerogrammi


Richards & Elms (1979)
2 4
⎛a ⎞
ust (m)

v max
u = 0.087 ⋅ ⎜⎜ max ⎟⎟ 1
amax ⎝ ac ⎠
Whitman & Liao (1985)
2
v max ⎛ 9.4 ac ⎞
uE = 37 exp⎜⎜ − ⎟⎟ 0.1 Newmark (1965)
amax ⎝ amax ⎠ Richards & Elms (1979)

v2 ⎛ ⎛ a ⎞⎞ Whitman & Liao (1985)


u95 = max exp⎜⎜ 9.4⎜⎜ 0.66 − c ⎟⎟ ⎟

media
amax ⎝ ⎝ amax ⎠⎠ 0.01
95%

0.01 0.1 1
T C ⋅T * kc/kmax
v max = C amax = C C ⋅ SS ⋅ ST ⋅ ag
2π 2π

7
integrazione database accelerometrico italiano
10

0.1

stiff soils
d (m)

0.01

0.001

0.0001
0.35g 0.25g
1E-005
0.2 0.4 0.6 0.8 0.2 0.4 0.6 0.8
K y/K max K y/K max
10
regressione
1 Psup < 90%
0.1
d (m)

0.01

0.001

kc
0.0001
0.15g 0.05g
A
kmax
1E-005
0.2 0.4 0.6 0.8 0.2 0.4 0.6 0.8
u = B ⋅e
K y/K max K y/K max

Rampello e Callisto (2008)

spostamenti calcolati utilizzando i valori caratteristici dei


parametri di resistenza γϕ' = γc' = γCu = 1

metodo degli spostamenti - valutazione del livello di danno

“…la scelta dei valori limite di spostamento deve essere


effettuata e opportunamente motivata dal progettista”
PIANC (2001)
livello di danno u/H (%)
I ammissibile < 1.5
II riparabile 1.5 - 5
III prossimo al collasso 5 - 10
IV collasso > 10

Huang et al (2009): u/H < 2 – 5%


esempio precedente:
u/H = 0.040 / 4.65 = 0.86 %

8
equivalenza tra metodo pseudo-statico e
metodo degli spostamenti

log u

u0

β kc/kmax

progettando con kh = kc = β·kmax e con F = 1


si otterrà (al più) u = u0
kc
A
kc 1 u
u = B ⋅e kmax
β= = ln
kmax A B

periodo di ritorno intensità prestazione


− VR
TR =
(
ln 1 − PVR )

anche
elevato (evento raro) alta modesta
(SLU)

basso (evento frequente) bassa buona


(SLE)

9
amax
NTC kh = β m ⋅
g
valori di βm
categoria di sottosuolo
ag/g A B, C, D
0.2 - 04 0.31 0.31
0.1 - 0.2 0.29 0.24
≤ 0.1 0.20 0.18

valori di βm basati su un’equivalenza con il


metodo degli spostamenti

per muri con spostamento impedito


βm = 1 ⇒ kh = amax/g

stato limite di danno (SLD)

PVR = 63 % azione sismica meno severa


è richiesta una prestazione migliore
(spostamenti modesti)

• metodo degli spostamenti


• procedure semplificate
• metodo pseudo-statico con β = 1 → u = 0

10
verifiche opere di sostegno a gravità

N
M
T

verifiche globali (GEO)

verifiche locali (STR)

approcci di progetto e coefficienti parziali

azioni azioni proprietà


appr. resistenze
permanenti variabili c', ϕ' (Cu)
1
1.3 1.5 1.0 1.0
C1
1
C2
1.0 1.3 1.25 (1.4) γR

2 1.3 1.5 1.0 γR


γR dipende dal tipo di opera

11
verifiche opere di sostegno a gravità
APPROCCIO 1
combinazione 2: A2+M2+R2 GEO

γG1 = 1.0 γQ = 1.3 γϕ' = γc' =1.25 γCu = 1.4

γG1 = 1.0 γQ = 1.0 in condizioni sismiche


γR = 1.0

combinazione 1: A1+M1+R1 STR


γG1 = 1.3 γQ = 1.5 γϕ' = γc' = γCu = 1

γG1 = 1.0 γQ = 1.0 in condizioni sismiche

verifiche opere di sostegno a gravità


APPROCCIO 2
combinazione A1+M1+R3

γG1 = 1.3 γQ = 1.5 γϕ' = γc' = γCu = 1.0

γG1 = 1.0 γQ = 1.0 in condizioni sismiche

γR = 1.4 carico limite


GEO
γR = 1.1 scorrimento

γR non compare nelle verifiche STR

12
muri di sostegno – verifica allo scorrimento
condizioni statiche (solo azioni permanenti)
combinazione γG γϕ γR FT
A1-C2 1.0 1.25 1.0 1.5-1.6
A2 1.3 1.0 1.1 1.43

condizioni sismiche
combinazione γG γϕ γR FT
A1-C2 1.0 1.25 1.0 1.5-1.6
A2 1.0 1.0 1.1 1.1

Luigi Callisto

esempio dimensionamento

γ = 18 kN/m3
c' = 0 - ϕ' = 35°
Vs = 380 m/s

γ = 18 kN/m3
c' = 0 - ϕ' = 28°
Cu = 150 kPa
Vs = 220 m/s

Luigi Callisto

13
esempio dimensionamento

A1-C2 A2

Luigi Callist

a sollecitazioni negli elementi strutturali


a0 base
ac blocco Sa(ab)
ab ab ab

t0 t a0 a0
v
B C
v0 mab mab Sa(ab)
a0
ur T T
ac
A t Sa(ac)
t0 tm mac mac
ur
Tlim Tlim

m·ac = Tlim m·ac + S (ac)= Tlim

14
esempio: muro di sostegno a mensola

ac = amax

0.2

ac (g) ur (m)
γ = 20 kN/m3
c' = 0 - ϕ' = 32°
H = 3.5 m
amax = 0.25 g

0.1

c' = 0 - ϕ' = 24° 0.6 B


B
0
al crescere di B: 1.5 2.0 2.5

• aumenta ac B (m)

esempio: muro di sostegno a mensola

ac = amax

0.2
ac (g) ur (m)

γ = 20 kN/m3
c' = 0 - ϕ' = 32°
H = 3.5 m
amax = 0.25 g

0.1

c' = 0 - ϕ' = 24° 0.6 B


B
0
al crescere di B: 1.5 2.0 2.5
B (m)
• aumenta ac
• si riducono gli spostamenti

15
esempio: muro di sostegno a mensola

ac = amax
140
M (amax)
0.2
120

ac (g) ur (m)
γ = 20 kN/m3

M (kNm/m)
c' = 0 - ϕ' = 32°
H = 3.5 m 100
amax = 0.25 g

0.1
80
0.08

c' = 0 - ϕ' = 24° 60


0.6 B
B
0 40
al crescere di B: 1.5 1.65 1.85 2.0 2.5
B (m)
• aumenta ac
• si riducono gli spostamenti
• aumentano le sollecitazioni

• sollecitazioni nella struttura da


mac
valutare con ac (≤ a0) Sae(ac)

• valutazione realistica di ac
a) resistenza interamente mobilitata
b) presenza di eventuali vincoli al piede
c) reazione del terreno a valle
d) resistenza di picco

a) b) τ c)

16
Aitken et al. (1982)

verifica al ribaltamento → combinazione EQU


• meccanismo poco realistico
• non si mobilita la resistenza
del terreno di fondazione
• meccanismo fragile

EQU + M2 (γϕ = γc = 1.25)

carichi γF (γE) EQU


favorevoli 0.9
permanenti γG1
sfavorevoli 1.1
permanenti non favorevoli 0.0
strutturali
γG2
sfavorevoli 1.5
favorevoli 0.0
variabili γG3
sfavorevoli 1.5

17
paratie

a0 base
ac blocco Sa(ab)
ab ab

t0 t a0
v
B C
v0 mab Sa(ab)
a0
ur Rp
ac
A t Sa(ac)
t0 tm mac
ur

Sa(ac) Rp-lim (ac)

Rp-lim (ac)
m·ac + Sa (ac)= Rp-lim

18
metodo di Mononobe – Okabe – spinta passiva
khW
ε
W

θ We
β θ We kvW
SpE
-kvW
R
δ
ϕ kh
α khg θ = arctan
1− kv
kvg
SpE S

SpE
R We

α
αcr

metodo di Mononobe – Okabe – spinta passiva


1
SpE = γ ⋅ (1 − k v ) ⋅ H 2 ⋅ K pE K pE = f (ϕ ′,θ , δ , β , ε )
2
Kpe αcr
Kp

kh kh

cos 2 (ϕ + β − θ )
K pE = 2
⎡ sen(ϕ + δ )sen(ϕ + ε − θ ) ⎤
cos θ cos 2 β cos(δ − β + θ )⎢1 −
⎣⎢ cos (δ − β + θ )cos(ε − β ) ⎥⎦⎥

{tan c (tan c + cot d ) [1 + tan(δ − β + θ )cot d ]}2 − tan c ⎤⎥
1

α cr = (θ − ϕ ) + arctan⎢
⎢ 1 + tan(δ − β + θ )(tan c + cot d ) ⎥
⎣ ⎦
c = ϕ + ε −θ
d = ϕ + β −θ

19
soluzioni di Chang (1981), Chen & Liu (1990)
(metodo dell’estremo superiore)
khg θ
2q 2c
K pE = Npγ + Npq + Npc kvg
γH γH k·g

minimizzare variando ρ e ψ

Lancellotta (2007): metodo dell’estremo inferiore

ε θ

θ WE WE

⎡ cos δ ⎤ cos ε
KPE = ⎢ ⋅ ⎛⎜ cos δ + sin2 ϕ − sin2 δ ⎞⎟⎥ (1 − k v ) ⋅ e 2ψ tan ϕ
⎢⎣ cos(ε − θ) − sin ϕ − sin (ε − θ) ⎝
2 2 ⎠⎥ cos θ

⎧ ⎛ sin δ ⎞ ⎡ sin(ε − θ )⎤ ⎫
ψ = 0.5⎨arcsin⎜⎜
sin ϕ ⎟⎟ + arcsin⎢ sinϕ ⎥ + δ + (ε − θ ) + 2θ ⎬
⎩ ⎝ ⎠ ⎣ ⎦ ⎭
kh
θ = arctan
1- k v soluzione in forma chiusa

20
10

8
confronto fra i metodi di
Mononobe-Okabe,Chang e
6 Lancellotta
Kph

4 ϕ = 30°

δ=0 - parete verticale


2

ϕ' = 30° Mononobe-Okabe - KP in direzione ortogonale alla


δ = ϕ' Chang (1981)
0 parete
6 Lancellotta (2007)

4
Kph

δ=0
2

ϕ' = 30°
δ = 2/3 ϕ'
0

0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5


kh

spinta passiva
cinematismo rotazionale
Richards & Elms (1992)

sabbia addensata

21
prove su tavola vibrante
Neelakantan et al. (1992)

22
spostamenti orizzontali static
0

0.30
EQ1
EQ2
0.15
EQ3
a_inp [g]

0.00
EQ4
EQ5
2
-0.15

-0.30
0 100 200 300 400 500
t [s]
100

z [m]
80
4
u [mm]

60

40

20

LVDT - z=0.72m
0
0 100 200 300 400 500
6
t [s]
100

80
u [mm]

60

40
8
100 50 0 -50
20
u [mm]
LVDT - z=1.60m
0
0 100 200 300 400 500
t [s]

• modello costitutivo non lineare isteretico (FLAC)


• criterio di resistenza di Mohr-Coulomb S
• terreno a grana grossa – ϕ’ = 35° δ = 20°
16 m Vs
G0
20
H
τ (kPa)

1
L
d
10
1-D soil column
30 m

0
-0.04 -0.02 0 0.01 0.02 0.03 0.04
γ (%)
-10

-20 bedrock
0.3
Tolmezzo
0
a (g)

-0.3
Fourier ampl. (g)

0.02
0.3
Assisi
0
0.01
-0.3

0.00 0 4 8 12 16 20
0 4 8 12 16 f (Hz) t (s)

23
risultati delle analisi
• mobilitazione progressiva della resistenza
• incremento delle sollecitazioni
• sviluppo di spostamenti permanenti
σh (kPa) u (m)
200 100 0 -100 -200 3 -0.01 0.01 0.03
0

t = 4.30 s
t = 4.41 s
t = 4.46 s
2
z (m)

Kp = 6.162

0.1
orizzontale - paratia
u (m)

0.05

0
accumulo di spostamenti
0 0 4 8 12 16 20
t (s)
w (m)

-0.05

-0.1 verticale - piano campagna

0.6
u r (m)

0.4
def. elastica

deformata finale
0.2

0
moto rigido atto di moto rigido
0.01 0.1 1 10
(EI) / (EIref)

24
equivalenza con il metodo degli spostamenti
integrazione del database accelerometrico italiano
β = kc/kh max
incertezze → inviluppo dei massimi
10

1
1
per us → 0, β → 1
0.8
0.1

0.6
ud(m)
(m)

0.01

β
0.4
0.001

0.2
0.0001
0.35g
0
1E-005
0.2 0.4 0.6 0.8
0 0.1 0.2 0.3
us (m)
kyK/ky/Kh max
max

us < 0.005 H
spostamento, scelto dal progettista, tollerabile senza riduzioni di resistenza

presenza di terreni a grana fine


condizioni di drenaggio

due schemi limite:

1. evento sismico immediatamente successivo allo


scavo: analisi in termini di tensioni totali

τlim= Cu

2. sisma dopo molto tempo dall’esecuzione dello scavo:


analisi in termini di tensioni efficaci

τlim = c' + [σ – u] tan ϕ'

25
metodo di Mononobe – Okabe – condizioni non drenate
γ *H 2
Sa, p = Ku
2 γ * = γ kh2 + (1 − k v )2

2Cu
K u = Nuγ m N uc
γ *H

sen(α ± θ ) Nuc = m
1
N uγ =
senα senα cos α

W*
- 2Cu + γ * H senθ θ Sa
α cr = arcsen H
Sa T
- 4Cu + γ * H senθ N
N W*
α T
CuH
T =
senα

esempio – riduzione azioni per diversi periodi di ritorno


freq. annuale superamento λm = 1/TR

SLV → P = 10 % in VR
0.01

la condizione di drenaggio impedito è


transitoria – es. VR = 10 anni
0.001

legge di ricorrenza INGV per Catania


http://esse1-gis.mi.ingv.it
0.0001
0.1 1
ag (g)

P (%) VR TR λm ag
V
− R (anni) (anni) (anni-1) (g)
P = 1− e TR
10 50 475 0.0021 0.21
10 10 95 0.0105 0.10

26
esempio – riduzione azioni per diversi periodi di ritorno
freq. annuale superamento λm = 1/TR

SLV → P = 10 % in VR
0.01

la condizione di drenaggio impedito è


transitoria – es. VR = 10 anni → 35 anni
0.001

legge di ricorrenza INGV per Catania


http://esse1-gis.mi.ingv.it
0.0001
0.1 1
ag (g)

P (%) VR TR λm ag
V
− R (anni) (anni) (anni-1) (g)
P = 1− e TR
10 50 475 0.0021 0.21
10 35 332 0.0301 0.17

condizioni drenate
effetto pressioni interstiziali EC8
analisi in termini di tensioni efficaci (Matsuzawa et al. 1984)
1
SpE = γ ′ ⋅ (1 − k v ) ⋅ H 2 ⋅ K pE + E ws + E wd
2
⎛ γ ⋅ kh ⎞
terreni poco permeabili k < 5·10-4 m/s θ = arctan⎜⎜ ⎟⎟
“acqua vincolata” ⎝ γ ′(1 − k v ) ⎠
E wd = 0

⎛ γ d ⋅ kh ⎞
terreni molto permeabili k > 5·10-4 m/s θ = arctan⎜⎜ ⎟⎟
“acqua libera” ⎝ γ ′(1 − k v ) ⎠
7
E wd = khγ w H 2
12
problemi: 7
• condizioni non idrostatiche q( z ) = khγ w h ⋅ z
• terreno stratificato 8
Westergaard (1931)

27
condizioni drenate
effetto pressioni interstiziali EC8
analisi in termini di tensioni efficaci (Matsuzawa et al. 1984)
1
SpE = γ ′ ⋅ (1 − k v ) ⋅ H 2 ⋅ K pE + E ws + E wd
2
⎛ γ ⋅ kh ⎞
terreni poco permeabili k < 5·10-4 m/s θ = arctan⎜⎜ ⎟⎟
“acqua vincolata” ⎝ γ ′(1 − k v ) ⎠
E wd = 0

terreni molto permeabili k > 5·10-4 m/s ⎛ γ d ⋅ kh ⎞


θ = arctan⎜⎜ ⎟⎟
“acqua libera” ⎝ γ ′(1 − k v ) ⎠
7
E wd = khγ w H 2
12
problemi: 7
• condizioni non idrostatiche q( z ) = khγ w h ⋅ z
• terreno stratificato 8
Westergaard (1931)

effetto pressioni interstiziali


θ
θ
θ
σ'x σ'x
γ γe
τzx τzx γe
kh γ

z
z

γe ζ cosθ

ζ
γ ⋅z σv
tan θ ′ = ⋅ tan θ = ⋅ tan θ σpE σaE
τ (c) γ ⋅z −u σ v′ u0 ' / F ' u0

ϕ'
θ'

θ
σa,p = (σv – u) · Ka,pE (cos δ) + u

M' M
σ' σ f(θ')
u σ, σ'

28
terreni stratificati

in analogia con le condizioni statiche


σa,p = (σv – u) · Ka,pE + u
considerando le componenti normali alla paratia

u0 σpE
' / F σaE
' u0

asincronia

accelerazione costante nello spazio:


vs → ∞, moto sincrono
a (z,t) a (z,t)

H
ag

S S
λ

all’aumentare della deformabilità:


λ =vs/f diminuisce → moto asincrono → S diminuisce

29
asincronia

metodo di Steedman & Zeng (1990)

0.6 kh = 0.35 dQh

H
kh = 0.25 Qh
W a (z,t)
δ
0.4 S ae ϕ'
VS
kh = 0.15 R'
KaE

0.2

1
ϕ' = 33°
δ = ϕ'/3
SaE = γ ⋅ H 2 ⋅ K aE
0
2
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
H/(TVs) = H/λ

asincronia
estensione del metodo di Steedman & Zeng (1990)
definizione di un’accelerazione pseudostatica equivalente
kh eq = α · kh max
da utilizzare nel metodo di M.O.
1

0.8
/ khmax

0.6
α = kheq

0.4

0.2

0
0 0.4 0.8 1.2 1.6
H/λ

α dipende solo da H/λ

30
asincronia

applicazione a eventi sismici italiani e


categorie di sottosuolo NTC
1.2
sottosuolo di tipo A
1 1.0

0.8 0.8 B
D C
0.6

α
0.6

0.4 0.4

0.2 0.2

0 0.0
0 0.4 0.8 1.2
0 10 20 30 40 50
H/λ H (m)

per spinta passiva: α = 1

amax = S·ag = SS·ST·ag ag accel. max affioramento rigido


SS amplificazione stratigrafica
ST amplificazione topografica

amax
kh = α ⋅ β ⋅
g

α → variabilità spaziale del moto (asincronia)


β → prestazioni (spostamenti)

31
paratie

verifiche

approcci di progetto e coefficienti parziali

azioni azioni proprietà


appr. resistenze
permanenti variabili c', ϕ' (Cu)
1
1.3 1.5 1.0 1.0
C1
1
C2
1.0 1.3 1.25 (1.4) γR

2 1.3 1.5 1.0 γR

32
verifiche opere di sostegno flessibili
solo APPROCCIO 1

combinazione 2: A2+M2+R2 GEO

γG1 = 1.0 γQ = 1.3 γϕ' = γc' =1.25 γCu = 1.4

γG1 = 1.0 γQ = 1.0 in condizioni sismiche

γR = 1.0

verifiche nei confronti degli


Stati Limite Ultimi (SLU)
E d ≤ Rd

effetto delle azioni resistenza del sistema

⎡ X ⎤ 1 ⎡ X ⎤
Ed = E ⎢γ F ⋅ Fk ; k ; ad ⎥ Rd = R ⎢γ F ⋅ Fk ; k ; ad ⎥
⎣ γM ⎦ γR ⎣ γM ⎦

⎡ X ⎤
Ed = γ E ⋅ E ⎢Fk ; k ; ad ⎥
⎣ γM ⎦

33
verifiche opere di sostegno flessibili
solo APPROCCIO 1
combinazione 1: A1+M1+R1 STR

γG1 = 1.3 γQ = 1.5 γϕ' = γc' = γCu = 1

γG1 e γQ applicati direttamente alle sollecitazioni


e alle reazioni degli ancoraggi
γG1 = 1.0 γQ = 1.0 in condizioni sismiche

utilizzare la reazione degli ancoraggi determinata da


questa combinazione per le verifiche

verifiche ancoraggi
valutazione resistenze caratteristiche
a) da prove di carico su ancoraggi di prova
b) con metodi analitici o con relazioni
empiriche con prove in sito

⎧R R ⎫
Rk = Min ⎨ media , min ⎬
⎩ ξ1 ξ2 ⎭

ξ1, ξ1 = f(numero prove di carico/verticali d’indagine)

34
verifiche ancoraggi

A1+M1+R3

γG1 = 1.3 γQ = 1.5


γG1 = 1.0 γQ = 1.0 in condizioni sismiche

resistenze caratteristiche

coefficienti R3
temporanei γR = 1.1
permanenti γR = 1.2

ancoraggi - criteri costruttivi


LE

aumento di αcr
→ allontanamento del bulbo

LE = LS (1+1.5·amax/g)

ancoraggi molto inclinati


• asincronicità
• concentrazione sollecitazioni

35
esempio:
dimensionamento di una
paratia ancorata

Sabbia mediamente
addensata
γ = 19 kN/m3
c' = 0 - ϕ' = 34°
Vs = 420 m/s

Limo deb. ariglloso


γ = 18 kN/m3
c' = 8 kPa - ϕ' = 28°
Vs = 75 √z (m/s)

30
Vs30 = 30
= 294 m/s categoria C
4 dz
420
+ ∫ 75 z
4

Stato limite PVR VR TR ag F0 SS amax umax β kh


(%) (anni) (anni) (g) (g) (m)
SLV 10 50 475 0.16 2.58 1.45 0.236 0.025 0.577 0.136
SLD 63 50 50 0.07 2.70 1.59 0.110 0.005 0.794
0.087 0.087

0.8

0.6
β

0.4

0.2

0
0 0.1 0.2 0.3
us (m)

36
Paratia ANCORATA GEO

altezza di scavo: 4.5 m


Terreni γ φ'k φ'd φ'd δ δ c'k c'd dimens paratia 8.5 m
(kN/m3) (°) rad (°) rad (kPa) (kPa) d 4.0 m
sabbie 1 19 34 28.4 0.49 18.9 0.33 0 0 a 1.5
prof. sup. piez. 3.0 m
argille 2 18 28 23 0.40 15.4 0.27 8 6.4
Δh 1.5 m
γϕ 1.250 1.284 sovraccarico 5.0 kPa
γQ 1.3

strato punto z γ σv u σ'v σv/σ'v θ' Ka σ'ha σha risultanti braccio M


(m) (kN/m3) (kPa) (kPa) (kPa) (kPa) (kPa) (kN/m) m (kNm/m)
1 A 0.0 19 6.5 0.0 6.5 1.0 0.000 0.300 1.9 1.9
1 B 3.0 19 63.5 0.0 63.5 1.0 0.000 0.300 19.0 19.0 31.48 0.41 12.82
1 B 3.0 19 63.5 0.0 63.5 1.0 0.000 0.300 19.0 19.0
1 C 4.0 19 82.5 10.0 72.5 1.1 0.000 0.300 21.7 31.7 25.39 2.04 51.84
2 C 4.0 18 82.5 10.0 72.5 1.1 0.000 0.375 19.4 29.4
2 P 8.5 18 163.5 47.1 116.4 1.4 0.000 0.375 35.9 82.9 252.63 5.11 1290.35

strato punto z γ σv u σ'v σv/σ'v θ' teta-p L Kp σ'hp* σhp* risultanti braccio M
2F 4.5 18 0.0 0.0 0.0 1.0 0.000 0.506 3.051 22.4 22.4
2D 8.5 18 72.0 47.1 24.9 2.9 0.000 0.506 3.051 76.1 123.2 291.05 5.46 1589.65

VALUTAZIONE AZIONE SISMICA SL amax umax beta kh khmax teta kc u M rib 1355.00
SLU 0.236 0.025 0.577 0.136 0.000 0.000 0.204 0.003 M stab 1589.65
SLD 0.110 0.005 0.794 0.087 0.136
Mst/Mrib 1.17

dimensionamento statico: L = 8.5 m

Paratia ANCORATA GEO

altezza di scavo: 4.5 m


Terreni γ φ'k φ'd φ'd δ δ c'k c'd dimens paratia 12.0 m
3
(kN/m ) (°) rad (°) rad (kPa) (kPa) d 7.5 m
sabbie 1 19 34 28.4 0.49 18.9 0.33 0 0 a 1.5
prof. sup. piez. 3.0 m
argille 2 18 28 23 0.40 15.4 0.27 8 6.4
Δh 1.5 m
γϕ 1.250 1.284 sovraccarico 5.0 kPa
γQ 1.0

strato punto z γ σv u σ'v σv/σ'v θ' Ka σ'ha σha risultanti braccio M


3
(m) (kN/m ) (kPa) (kPa) (kPa) (kPa) (kPa) (kN/m) m (kNm/m)
1 A 0.0 19 5.0 0.0 5.0 1.0 0.135 0.396 2.0 2.0
1 B 3.0 19 62.0 0.0 62.0 1.0 0.135 0.396 24.5 24.5 39.79 0.43 16.92
1 B 3.0 19 62.0 0.0 62.0 1.0 0.135 0.396 24.5 24.5
1 C 4.0 19 81.0 10.0 71.0 1.1 0.154 0.412 29.3 39.3 31.91 2.04 65.05
2 C 4.0 18 81.0 10.0 71.0 1.1 0.154 0.506 26.8 36.8
2 P 12.0 18 225.0 82.3 142.7 1.6 0.211 0.576 72.5 154.7 766.23 7.32 5609.12

strato punto z γ σv u σ'v σv/σ'v θ' teta-p L Kp σ'hp* σhp* risultanti braccio M
2F 4.5 18 0.0 0.0 0.0 1.0 0.135 0.398 2.717 21.1 21.1
2D 12.0 18 135.0 82.3 52.7 2.6 0.335 0.174 1.913 100.9 183.1 765.86 7.74 5929.09

VALUTAZIONE AZIONE SISMICA SL amax umax beta kh khmax teta kc u M rib 5691.10
SLU 0.236 0.025 0.577 0.136 0.136 0.135 0.204 0.003 M stab 5929.09
SLD 0.110 0.005 0.794 0.087 0.136
Mst/Mrib 1.04

dimensionamento sismico: L = 12.0 m


kc = 0.204 u = 0.003 m u/H = 0.025 %
dimensionamento statico: L = 8.5 m
kc = 0.151 u = 0.016 m u/H = 0.18 %

37
metodo dell’equilibrio limite
analisi in condizioni critiche (resistenza completamente mobilitata)

0.5 300

0.75 g
0.4 260
ϕ' = 35°
H=4m

ac (g), u (m)
δ = 20°

M (kNm/m)
0.3 220

amax=0.5 g
L 0.2 180

d
0.1 140

0 100
7.0 8.0 9.0
L (m)

spostamenti decrescenti con L


sollecitazioni crescenti con L

σ h (kPa) M (kNm/m)
200 100 0 -100 -200 300 200 100 0
0

t = 4.30 s
t = 4.41 s
t = 4.46 s
2 0.6 T - elastic
A - elastic

T - yielding
A - yielding
z (m)

4 0.4
ur (m)

Kp = 6.162

6 0.2

(a)

8 0
0.5 300 400
0.75 g

0.4 260 )
300 (a c
a c (g), u (m)

≈M
M (kNm/m)

0.3 220 My
M (kNm/m)
amax=0.5 g

200
0.2 180
T - max - elastic
T - final - elastic
0.1 140 T - final - yielding
100
A - max - elastic
0 100 (b) A - final - elastic
A - final - yielding
7.0 8.0 9.0 0
L (m) 3.0 4.0 5.0
d (m)

38
procedura per il dimensionamento sismico

a. definizione prestazione sismica → spostamenti u

b. stima accelerazione massima amax


amax ⎛u⎞
c. valutazione accelerazione critica necessaria ac = ⋅ ln⎜ ⎟
A ⎝B⎠
d. dimensionamento geotecnico: L ↔ ac

e. calcolo sollecitazioni con a = ac

f. dimensionamento strutturale

spinta sismica su pareti vincolate

coppia di pareti rigide a sostegno di un mezzo elastico (Wood 1973)

a
ΔSW = γH 2 h
g

39
estensione soluzione di Wood (1973)
1

Younan & Veletsos (2000)


a 0.8
ΔσhE = γ H ⋅f
g
0.6

f
0.4

E p Ip Gt H
0.2

0
0 10 20 30 40 50
dp

Gt H 3
dp =
E p Ip

metodo della reazione di sottofondo


possibile estensione dei metodi pseudo-statici:
• variazione dei coefficienti di spinta

• applicazione incrementi di spinta


• riduzione di Kp

40
tensioni di contatto
trasmesse dal terreno
di monte
Mmax

cerniera fittizia

N1

tensioni di contatto
trasmesse dal terreno
di monte

tensioni di contatto N2
calcolate in condizioni
statiche

stato limite passivo


condizioni sismiche

Mmin

41
fondazioni

fondazioni approccio disaccoppiato

interazione risposta interazione interazione


“completa” sismica cinematica inerziale
locale

1
interazione inerziale
k
k
Q(t)
m m
c
c

ub(t)

moto alla base forzante equivalente

Q(t ) = −mu&&b

moto relativo u ( t ) = u r (t )

analisi strutturale azione sismica

analisi modale (lineare)


spettro elastico di
analisi statica di push-over risposta
(non lineare)

analisi dinamica al passo accelerogrammi


(lineare o non lineare)

2
definizione azione Stato Limite

sismica (spettro)

azione sismica di base

spettro accelerogrammi

caratterizzazione caratterizzazione:
Vs30 Vs, prof. Bedrock,
decadimento …

RSL semplificata
RSL 1D
SS, ST
SHAKE, EERA,…

spettro modificato accelerogrammi


per RSL modificati per RSL

spettro di progetto spettro di inviluppo


(SLU: q>1, SLE: q=1) (SLU: q>1, SLE: q=1)

definizione azione Stato Limite

sismica
(accelerogrammi)
azione sismica di base

spettro accelerogrammi

caratterizzazione caratterizzazione:
Vs30 Vs, prof. Bedrock,
decadimento …

RSL semplificata
RSL 1D
SS, ST
SHAKE, EERA,…

spettro modificato accelerogrammi


per RSL modificati per RSL

spettro di progetto
(SLU: q>1, SLE, q=1)

accelerogrammi
compatibili

3
interazione inerziale - fondazioni superficiali
analisi strutturale (STR)

ks
kt Q(t)
m
ω ω cs
ct

kt ks
G, ξ
ct cs

1 1 1 1 1 1
= + = + riduzione pulsazione naturale
k eq k t k s ω eq
2
ω t2 ω s2
c eq
ξ eq = aumento smorzamento
2mω eq

interazione con il terreno → due cause di smorzamento

• smorzamento isteretico, legato al comportamento meccanico del


terreno (es. sviluppo di deformazioni plastiche)

• smorzamento geometrico: fronte d’onda di dimensioni crescenti


τ G
1

G γa
Q(t)
A

η ω γa
γa γa γ

4
m
- sistema a un grado di libertà
h k
- fondazione circolare rigida su semispazio elastico

vs
k
ω0 = a
m

ω0 ⋅ h
s=
vs

m
m=
ρ ⋅ a3
Wolf (1985)

h/a = 1; ν = 0.33; ξ = 0.025; ξg = 0.05

fondazione caricata da una forzante armonica


F (t )
impedenza dinamica K =
w (t )
F (t ) = Fa e iωt K
F(t)
m
w(t)
c

F(t) e w(t) non sono in fase → K è una funzione complessa

K (ω ) = K (ω ) + icω impedenza dinamica c = c g + ci

K (ω ) = K ⋅ k (ω ) rigidezza dinamica c g = f (ρ,v s , geometria )


smorzamento geometrico
K = f (E,ν ,B,...) rigidezza statica
2K
k (ω ) amplificazione ci = ξ smorzamento isteretico
ω

5
NTC: 7.2.6
- Vs < 100 m/s
- Strutture alte e snelle

Gazetas (1990) Foundation Vibrations


in: Foundation Engineering Handbook
2nd edition - Fang ed.
Van Nostraind Reinhold, NY, cap 15

6
7
8
applicazione soluzioni di Gazetas (1990)
7.2.6 NTC
soluzioni ottenute nelle seguenti ipotesi “nel calcolo
• terreno = mezzo (visco-) elastico lineare dell’impedenza dinamica è
• forzante armonica necessario tener conto
• scelta di G e di ξ della dipendenza delle
valore medio nel volume significativo caratteristiche di rigidezza
e smorzamento dal livello
(da analisi di risposta sismica)
deformativo”
• frequenza
prima frequenza fondamentale della struttura
frequenza predominante azione sismica
(oppure soluzione nel dominio delle frequenze)
interazione terreno-struttura
• diminuzione sollecitazioni
• aumento spostamenti

effetto in genere vantaggioso, tranne che per


• strutture alte e snelle (effetti del secondo ordine)
• terreni di fondazione molto deformabili (Vs < 100 m/s)

modifica analisi sismica


della struttura

analisi modale
- deformabilità alla base: modifica risposta in frequenza
- viscosità: riduzione ordinate spettrali

analisi al passo (accelerogrammi)


- vincoli visco-elastici

intervallo di variazione rigidezza alla base


- rigidezza a piccole deformazioni
- rigidezza statica

9
interazione inerziale - azioni in fondazione - NTC
Combinazione fondamentale
γG1×G1 + γG2×G2 + γP×P + γQ1×1×Qk1 + γQ2×ψ02×Qk2 + …

Combinazione sismica
E + G1 + G2 + P + ψ21×Qk1 + ψ22×Qk2 + …

variano i coefficienti di combinazione

i coefficienti γG, γQ sono unitari, indipendentemente


dall’approccio di verifica scelto

gerarchia delle resistenze (capacity design)


• individuazione meccanismi plastici e scelta elementi
dissipativi
• elementi da proteggere caricati con resistenze elementi
dissipativi (sovraresistenza)

Classi di Duttilità (CD) coefficiente di sovraresistenza


CD “A” γRd = 1.3
CD “B” γRd = 1.1

10
duttilità della struttura

- analisi modale (spettro elastico di progetto)


duttilità: modifica dello spettro
(coefficiente di struttura q)

- analisi al passo (accelerogrammi)

duttilità: modifica del legame


costitutivo (non linearità)
- redistribuzione

interazione inerziale - azioni in fondazione - NTC

Classi di Duttilità (CD) coefficiente di sovraresistenza


CD “A” γRd = 1.3
CD “B” γRd = 1.1

azioni in fondazione: valori minimi fra:


resistenze elementi strutturali sovrastanti (MR, TR)
azioni trasmesse in campo elastico q = 1
azioni trasmesse × γRd

11
interazione inerziale - azioni in fondazione - NTC

Classi di Duttilità (CD) coefficiente di sovraresistenza


CD “A” γRd = 1.2
CD “B” γRd = 1.0

azioni in fondazione: valori minimi fra:


resistenze elementi strutturali sovrastanti (MR, TR) x γRd
azioni trasmesse in campo elastico q = 1
azioni trasmesse × γRd
azioni da analisi non lineari

verifiche

12
interazione inerziale - fondazioni superficiali
carico limite e scorrimento (GEO)
B

Q Q
γ Df M
Df
T

a a
γ, ϕ, c
δ
γ Df Q
Nq, Nc , Nγ = f(ϕ)

ξq, ξc , ξγ = f(δ)
B'

Qlim/B' = ξq Nq γ Df + ξc Nc c + ξγ Nγ γ B'/2 Tlim=c B' + Q tan ϕ

interazione inerziale - fondazioni profonde


carico limite (GEO) effetto di T:
meccanismo di collasso per carichi
Q
trasversali (Broms)
M
T Tlim

My reazione
terreno
cerniere
plastiche
My

effetto di M:
incremento - decremento carico assiale

13
interazione inerziale
analisi strutturale (STR)
determinazione sollecitazioni negli elementi di fondazione
fondazioni profonde
fondazioni superficiali

terreno:
enfasi sulla deformabilità
es. Winkler, continuo elastico

approcci di progetto e coefficienti parziali

azioni azioni proprietà


appr. resistenze
permanenti variabili c', ϕ' (Cu)
1
1.3 1.5 1.0 1.0
C1
1
C2
1.0 1.3 1.25 (1.4) γR

2 1.3 1.5 1.0 γR

14
fondazioni superficiali
stati limite ultimi
• carico limite
• scorrimento
• resistenza strutturale

valori di γR
verifica R1 R2 R3
carico limite 1.0 1.8 2.3
scorrimento 1.0 1.1 1.1

Roma, 24 febbraio 2010

verifiche fondazioni profonde


valutazione resistenze caratteristiche
a) da prove di carico su pali pilota
b) con metodi analitici o con relazioni empiriche
con prove in sito (γϕ' = γc' = 1.0)
c) da prove dinamiche ad alto livello di
deformazione, su pali pilota

⎧R R ⎫
Rk = Min ⎨ media , min ⎬
⎩ ξ1 ξ2 ⎭
ξ1, ξ2 = f(numero prove di carico/verticali d’indagine)

15
valori di γR
tecnologia
resistenza infissi trivellati elica cont.
base 1.45 1.70 1.60
A1C2
laterale 1.45 1.45 1.45
γG = 1.0
γQ = 1.3 totale 1.45 1.60 1.55
lat.traz. 1.60 1.60 1.60
orizzontale 1.60

A2 base 1.15 1.35 1.30


γG = 1.3 laterale 1.15 1.15 1.15
γQ = 1.5 totale 1.15 1.30 1.25
lat.traz. 1.25 1.25 1.20
orizzontale 1.30

approcci di progetto e coefficienti parziali

azioni azioni proprietà


appr. resistenze
permanenti variabili c', ϕ' (Cu)
1
1.3 1.5 1.0 1.0
C1
1
C2
1.0 1.3 1.25 (1.4) γR

2 1.3 1.5 1.0 γR

16
interazione modifica del moto sismico
cinematica

fondazioni superficiali:
riduzione del carico limite

fondazioni profonde:
incremento sollecitazioni

interazione cinematica - fondazioni superficiali


riduzione del carico limite (GEO)

Qlim/B' = ξq eq Nq γ Df + ξc ec Nc c + ξγ eγ Nγ γ B'/2

17
interazione cinematica - fondazioni superficiali
riduzione del carico limite (GEO)

ζq = ζγ = (1- kh/tan ϕ)0.35


ζc ≈ 1
1
inerzia terreno

0.8
(Paolucci e Pecker 1997)

ζγ
ξγ, 0.6

0.4

0.2 inclinazione

0
0 0.2 0.4 0.6
tan δ, kh

interazione cinematica - fondazioni superficiali


riduzione del carico limite (GEO)

ξγ = (1-tan δ)3

ζγ = (1- kh/tan ϕ)0.35


1
inerzia terreno

0.8

0.6
ζγ
ξγ,

0.4

0.2 inclinazione

0
0 0.2 0.4 0.6
tan δ, kh

18
Sa = 0.3

kh = 0.22

ξγ ζγ = 0.29
1
inerzia terreno
0.6
0.8 ζγ = 0.85

0.4 ζγ 0.6
Sa (g)

ξγ = 0.34
ξγ,

0.4
0.2

0.2 inclinazione

0 0
0 1 2 3
0 0.2 0.4 0.6
T (s)
tan δ, kh

Sa = 0.08

kh = 0.5

ξγ ζγ = 0.39
1
inerzia terreno
0.6
0.8

ζγ = 0.49
0.6
ξγ = 0.78
ζγ

0.4
Sa (g)

ξγ,

0.4
0.2

0.2 inclinazione

0 0
0 1 2 3
0 0.2 0.4 0.6
T (s)
tan δ, kh

19
interazione cinematica - fondazioni profonde
sollecitazioni flettenti aggiuntive (STR)
pressioni sul palo
deformata terreno
NTC:
- ag ≥ 0.25 g
- terreno tipo D
- contrasti rigidezza

deformata palo

Dobry & O’Rourke (1983)


4EI
metodo della costante di sottofondo (Winkler) λ=4
k1D
k 2EI ⎛ G2 ⎞
M= γ 1 ⋅ F ⎜⎜ ⎟⎟
λ ⎝ G1 ⎠ 3G
k=
F=
(1 − c )(1 + c )
−4 3
D
γ1
(1 + c ) (c −1 + 1 + c + c 2 )
G1
G1γ 1 = G2γ 2 = τ max c=4
G2
G1
G2 0.6

0.4
F

γ2
0.2

G e τ da analisi di risposta sismica


o da valutazioni semplificate 0
1 10 100
G2/G1

20
D = 0.8m amax = 0.3 g τ = 120 kPa
E = 30 GPa H = 20 m G01 = 200 MPa
EI = 603 MNm2 rd = 0.7 G1 =0.7 G01 = 140 MPa
γ1 = 0.086 %
4EI ⎛G ⎞
λ=4 = 1.55 m F ⎜⎜ 2 ⎟⎟ = 0.296
k1D ⎝ G1 ⎠ G2 = 1000 MPa
γ2 = 0.012 %
2EI
M= γ 1 ⋅ F = 198 kNm 1
λ
k 0.8

0.6
γ1

G/G0
G1 0.4

G2 0.2

0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10
γ (%)
γ2

valutazione semplificata

A
amax

m·amax amax
z

τmax
τ max A = m ⋅ amax
m ⋅ amax a γ
τ max = = ρ ⋅ A ⋅ z max = ⋅ z ⋅ amax
A A g

amax
τ max = σ v · rd
g

rd = 1-0.015 z
Idriss e Golesorkhi (1997)

21
fondazioni: criteri costruttivi
• tipologia unica
0.3-0.6 N amax/g
• elevata rigidezza orizzontale
• no plasticizzazioni

• armatura pali estesa a tutta la lunghezza


Aa-min = 0.3 %
• evitare pali inclinati
• evitare cerniere plastiche nei pali

22
Corso di aggiornamento professionale avanzato
GEOTECNICA SISMICA
Udine, 3-5 ottobre 2012

Onde in un mezzo
continuo

Prof. Ing. Sebastiano Foti

Email: sebastiano.foti@polito.it
www.soilmech.polito.it/people/foti_sebastiano

Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Sommario

Onde 1D (barra)
Onde longitudinali
Onde torsionali
Onde in un continuo elastico omogeneo
Onde di volume
Onde superficiali
Onde in un mezzo elastico eterogeneo
Caso 1D
Legge di Snell
Rifrazione critica
Onde in mezzi dissipativi

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde Longitudinali in una barra

equazione indefinita di equilibrio


 ∂σ  ∂ 2u
− σA + σ + dx  A + qAdx = ρAdx 2
 ∂x  ∂t

∂σ ∂ 2u
+q = ρ 2
∂x ∂t
∂u
legame costitutivo (elastico lineare): σ = Eε con: ε=
∂x

∂ 2u ∂ 2u ∂ 2u 1 ∂ 2u E
E 2 +q = ρ 2 = VB =
∂x ∂t ∂x 2 VB 2 ∂t 2 ρ

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Effetto Poisson per la barra non confinata

VB per la barra confinata lateralmente?

M 1 −ν
VB = M = E
ρ (1 + ν )(1 − 2ν )

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Moto del punto materiale

∂u ∂u
u& = ε=
∂t ∂x
∂u ε x ∂x
u& = = σ = Eε
∂t ∂t
∂u ε x ∂x σ x E
u& = = = VB VB = E = ρVB
2

∂t ∂t E ρ
∂u ε x ∂x σ x σ
u& = = = VB = x 2 VB
∂t ∂t E ρVB
∂u ε x ∂x σ x σ σ
u& = = = VB = x 2 VB = x
∂t ∂t E ρVB ρVB

ρV B impedenza specifica
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde Torsionali in una barra


equazione indefinita di equilibrio
 ∂T  ∂ 2θ
− T + T + dx  A = ρJdx 2
 ∂x  ∂t

∂T ∂ 2θ
= ρJ 2
∂x ∂t

∂θ
legame costitutivo (elastico lineare): ∂T = JG
∂x
∂ 2θ 1 ∂ 2θ G
= VS =
∂x 2 VS2 ∂t 2 ρ

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Soluzione di d’Alembert

∂ 2u 1 ∂ 2u ∂ 2u (ξ ,η )
= =0
∂x 2 VB 2 ∂t 2 ∂ξ∂η
ξ = x − VB t
Integrando:
η = x + VB t
∂u (ξ ,η )
= F (ξ )
∂ξ
u (ξ ,η ) = f (ξ ) + g (η )

ξ = x − VB t
η = x + VB t
u ( x, t ) = f ( x − VBt ) + g ( x + VBt )
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde Armoniche

Separazione delle variabili u = U ( x)T (t )


∂ 2u ∂ 2U ∂ 2u ∂ 2T
=T 2 = U
∂x 2 ∂x ∂t 2 ∂t 2
∂ 2u 1 ∂ 2u U&& T&&
= = 2 (=cost)
∂x 2 VB 2 ∂t 2 U VB T
U&& T&& U ( x ) = Ae ± ikx
= 2 = −k 2
U VB T T (t ) = Be ± iωt ω = k ⋅VB

u ( x, t ) = A ⋅ e i ( kx −ωt ) + B ⋅ e i ( kx +ωt )
u = B1 sin (kx + ωt ) + B2 sin (kx − ωt ) + B3 cos(kx + ωt ) + B4 cos(kx − ωt )

kx − ωt = Φ Fase della funzione armonica


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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde Armoniche

Simbolo Grandezza Dimensioni Unità di misura SI kλ = 2π


A Ampiezza varie varie
ω frequenza radiale [1/tempo] [rad/s] ωT = 2π
f Frequenza (ciclica) [cicli/tempo] [Hz=1/s]
λ Lunghezza d’onda [lunghezza] [m]
ω = kVB
k Numero d’onda [1/lunghezza] [1/m] VB
V Velocità di fase [lunghezza /tempo] [m/s]
λ=
f
T Periodo [tempo] [s]
2πf
VB =
k

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde di Volume

equazioni indefinite di equilibrio: σ ij , j + ρ ⋅ f i = ρ ⋅ u&&i

deformazioni ε ij =
1
2
(
u i , j + u j ,i )
legame costitutivo (elastico lineare): σ ij = λ ⋅ ε kk ⋅ δ ij + 2 µ ⋅ ε ij

equazioni del moto di Navier: (λ + µ ) ⋅ u j , ji + µ ⋅ u i, jj + ρ ⋅ f i = ρ ⋅ u&&i

o in notazione vettoriale (λ + µ )∇∇ ⋅ u + µ∇ 2 u + ρf = ρu


&&

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde di Volume

equazioni del moto di Navier: (λ + µ )∇∇ ⋅ u + µ∇ 2 u + ρf = ρu


&&
decomposizione di Helmoltz (componenti volumetriche + distorsionali)

u = ∇Φ + ∇ × H , ∇⋅H = 0
f = ∇f + ∇ × B, ∇⋅B = 0

[
∇ (λ + 2 µ )∇ 2 Φ + ρ ⋅ f − ρ ⋅ Φ ] (
&& + ∇ × µ∇ 2 H + ρ ⋅ B − ρ ⋅ H
&& = 0 )
λ + 2µ
(λ + 2µ )∇ 2 Φ = ρ ⋅ Φ&& Onda P di compressione
VP =
ρ

µ∇ 2 H = ρ ⋅ H
&& µ
Onda S di taglio VS =
ρ
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde di Volume
(Bolt, 1988)

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde P

λ + 2µ
(λ + 2µ )∇ 2Φ − ρ ⋅ Φ&& = 0 VP =
ρ
Onda longitudinale (successive dilatazioni e compressioni, senza
distorsione angolare): Onda di compressione o di dilatazione o
onda irrotazionale o onda Primaria

onde piane Φ = f (n ⋅ x − V p t ) u = ∇Φ
I piani di equazione n—x=cost sono superfici a fase costante: per un
assegnato valore di t, il moto ondulatorio è identico su tutti i punti di
tale piano. Pertanto l’onda viaggia nella direzione data dal versore
n con velocità di propagazione Vp. Le onde piane rappresentano
l’unica soluzione per la quale il moto è stazionario ossia la forma
d’onda mantiene forma ed ampiezza costante durante la
propagazione.

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde S

µ
VS =
µ∇ H − ρ ⋅ H
2 && = 0 ρ

Onde di taglio ( successive distorsioni angolari, senza variazioni di


volume): Onde distorsionali o rotazionali o onde Secondarie

onde piane H = f (n ⋅ x − VS t ) u = ∇×H

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Costanti Elastiche

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Relazioni tra le costanti

1 −υ λ + 2µ M
λ + 2µ = E=M VP = =
(1 + υ )(1 − 2υ ) ρ ρ
Modulo Edometrico

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

P/S

VS µ 1 − 2υ
= =
VP λ + 2µ 2(1 − υ )

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Fronte d’onda

Principio di Huygens: ogni


punto di una superficie
d’onda si comporta come
una sorgente di onde sferiche
e, dopo un certo tempo,
l’inviluppo delle onde sferiche
definisce una nuova superficie
d’onda.

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Fronte d’onda e raggio sismico

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Polarizzazione onde S
(Faccioli e Paolucci, 2005)

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde SV e SH

Onde S polarizzate piano verticale (SV)


la propagazione in mezzi eterogenei è accoppiata a
quella delle onde P
onde P ed SV in presenza di superfici libere danno
origine a onde Rayleigh

Onde S polarizzate piano orizzontale (SH)


la propagazione in mezzi eterogenei non è accoppiata
a quella delle onde P
in presenza di superfici libere e substrati rigidi danno
origine a onde Love

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Mezzi eterogenei – 1D
ω
ui ( x, t ) = Ai e i (ωt − k1 x ) k1 =
VB1

ur ( x, t ) = Ar ei (ωt +k1x)
ω
ut ( x, t ) = At ei (ωt − k 2 x ) k2 =
VB 2

σ i ( x, t ) = −ik1 E1u i ( x, t )
∂u
σ = Eε = E σ r ( x, t ) = +ik1 E1u r ( x, t )
∂x
σ t ( x, t ) = −ik 2 E 2 u t ( x, t )
ui + u r = ut
All’interfaccia (x=0):
σi +σr = σt

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Mezzi eterogenei – 1D

ui + u r = ut
All’interfaccia (x=0):
σi +σr = σt

Ai + Ar = At
− ik1E1 Ai + ik1E1 Ar = −ik 2 E2 At
ω
con kE = ρVB2 = ωρVB
VB
− ρ1VB1 Ai + ρ1VB1 Ar = − ρ 2VB 2 ( Ai + Ar )

ρV
1 − 2 B2
ρ1VB1 − ρ 2VB 2 ρ1VB1 2 ρ1VB1 2
Ar = Ai = Ai At = Ai = Ai
ρ1VB1 + ρ 2VB 2 ρV ρ1VB1 + ρ 2VB 2 ρ V
1 + 2 B2 1 + 2 B2
ρ1VB1 ρ1VB1

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Mezzi eterogenei – 1D

ρ 2VB 2
αz = Rapporto di impedenza
ρ1VB1

1−αz 2
Ar = Ai At = Ai
1+ α z 1+ α z

α z −1 2α z
σr = σi σt = σi
1+α z 1+ α z

αz <1 At > Ai

αz = 0 Ar = Ai At = 2 Ai
(stesso risultato si ottiene imponendo tensione nulla all’interfaccia)

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Legge di Snell: Rifrazione

sin ϑ
= cost
v

Animation courtesy of Dr. Dan Russell, Kettering University

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Rifrazione-Riflessione P-SV

sin ϑ1 sin ϑ2 sin ϑ1′ sin ϑ2′


= = =
VP VS VP′ VS′
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Verticalizzazione dei raggi sismici

VS=100m/s

VS=300m/s

VS=800m/s

VS=2000m/s

35 ° VS=3200m/s

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Propagazione ipocentro-sito

Onda P
Onda S

Rifrazione
Componente orizzontale del
V2<V1 moto più gravosa per la struttura
e le opere geotecniche
V1

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Rifrazione Critica

VP θc
θ
sin ϑ c sin 90 °
=
VP V P′

r ϑ c = arcsin
VP
V P′
V’P>VP

Principio di Fermat (tempo minimo)  il raggio sismico rifratto


criticamente viaggia lungo l’interfaccia con velocità V2

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Fronti d’onda

Animation courtesy of Dr Jeffrey S. Barker, Binghamton University

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde dirette

offset x
S G1 G2 G3 G4 G5 G6

V1
V1

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde riflesse

offset x
S G1 G2 G3 G4 G5 G6 G7

V1

V2

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Rifrazione Critica: Head Wave

offset x
S G1 G2 G3 G4 G5 G6 G7 Gn-1 Gn

V1

V2

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO

Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Rifrazione Critica: Head Wave

Animation courtesy of Dr Jeffrey S. Barker, Binghamton University

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde di Superficie

(Bolt, 1988)
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde di Rayleigh

Equazioni del moto di Navier: (λ + µ )∇∇ ⋅ u + µ∇ 2 u + ρf = ρu


&&
σ ⋅n = 0 per z = 0
Equazione caratteristica:

K 6 − 8 K 4 + ( 24 − 16γ 2 ) ⋅ K 2 + 16 ⋅ (γ 2 − 1) = 0
VR VS
K= γ=
VS VP

0.87 + 1.12υ VR
K= 0.87 < < 0.96
1+υ VS

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

(after Richart et al., 1970)

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO

Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo


VR
Onde di Rayleigh in un mezzo omogeneo λR =
f

VR
λR =
(after Richart et al., 1970)
f

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde generate da una sorgente armonica T ip o d i o n d a


P e rc e n tu ale d i
e n erg ia to ta le
verticale agente sulla superficie
R a y le ig h 67
T a g lio 26
C o m p ressio n e 7

(Da Woods, 1968)


UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO

Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Comportamento dinamico dei terreni

Comportamento sforzi- Esempio di risultato


deformazioni per un mezzo sperimentale terreno (prova
elastico lineare taglio torsionale ciclico)

8 8
6 6
4
4
2
kPa

2
kPa

0
0
τ

-2
τ

-2
-4
-4
-6
-6
-8
-0.03 -0.02 -0.01 0 0.01 0.02 0.03 -8
-0.03 -0.02 -0.01 0 0.01 0.02 0.03
γ %
γ %

τ=G—γ

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Dissipazione nei cicli di isteresi

Rapporto di Smorzamento

1 ∆W (ω )
D(ω ) =
4π W (ω )

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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo

Onde in un mezzo visco-elastico lineare

e.g. onda di taglio monodimensionale

Legge costitutiva: τ = G ⋅ γ + η ⋅ γ&

La soluzione può essere derivata da quella relativa al caso elastico lineare


introducendo un modulo visco-elastico complesso G * = G (1 + i 2 D )

Se D<<1

G* G (1 + i 2 D )
VS * = = = VS 1 + i 2 D ≅ VS (1 + iD )
ρ ρ
 x 
iω  −t  ω⋅D
u ( x, t ) = u 0 ⋅ e −α S x V
e  S  Dove αS =
VS
Attenuazione intrinseca

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO


Corso di aggiornamento professionale avanzato
GEOTECNICA SISMICA
Udine, 3-5 ottobre 2012

Comportamento
meccanico dei terreni
in condizioni
cicliche

Prof. Ing. Sebastiano Foti

Email: sebastiano.foti@polito.it
www.soilmech.polito.it/people/foti_sebastiano

Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Colonna Risonante & Taglio Torsionale Ciclico

Vengono applicate sollecitazioni torsionali


cicliche utilizzando un sistema
elettromagnetico che genera una coppia
oscillante in corrispondenza della base
superiore del provino.
UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO
Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Comportamento sforzi deformazioni

Taglio torsionale ciclico:


Applicando una coppia torcente ciclica e
valutando le conseguenti distorsioni
angolari del provino è possibile valutare il
comportamento sforzi deformazioni in
condizioni cicliche

0.002
0.0015
0.001
0.0005
0

θ
-0.0005
(Ishihara, 1996)

-0.001
-0.0015
-0.002
0 200 400 600 800 1000

Numero di acquisizioni

Prova in controllo di deformazioni

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Taglio torsionale ciclico: piccole deformazioni

γ sa = 9 ⋅10 −6

γ sa = 6 ⋅10 −6

γ sa = 2 ⋅10 −5 γ sa = 5 ⋅10 −5

(Laboratorio Geomeccanica, Politecnico di Torino – R. Pallara)


UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO
Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Taglio torsionale ciclico: medie deformazioni

γ sa = 2 ⋅10 −5 γ sa = 1⋅10−4

γ sa = 3 ⋅10 −4 γ sa = 8 ⋅10 −4

(Laboratorio Geomeccanica, Politecnico di Torino – R. Pallara)


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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Modulo di taglio equivalente


Rappresentazione semplificata della risposta non lineare del terreno
Gsec
τ
G0

G0 1.0

Gsec
G0
Gsec

γc γ γc γ

Variazione del modulo secante in funzione della deformazione

Nota: Gmax=G0 : modulo iniziale a piccole deformazioni

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Curve di decadimento (terreni italiani)

1.0
Soglia elastica
(G/G0>0.99)
0.9

0.8 aumenta con pressione


0.7 RC: Colonna risonante
di confinamento e
0.6
TS: Taglio torsionale indice di plasticità
G/G0 (-)

Prova RC: Argilla del Fucino


(Pane e Burghignoli, 1988)
(contenuto fine)
0.5
Prova RC: Argilla fortemente
sovraconsolidata di Todi
0.4
(Rampello e Pane, 1988) limite inf.: 5x10-6
0.3 Prova RC: Sabbia del Ticino (e.g. sabbia a 20 kPa)
(Lo Presti, 1987)
0.2 Prove RC: Terreno piroclastico
dei Campi Flegrei (Papa et al., 1988)
limite sup.: 10-4
0.1 Prove TS: Sabbia del Ticino (e.g. caolinite a 200 kPa)
(Giunta, 1993)
0
–6 –5 –4 –3 –2
10 10 10 10 10
γ (-)
(da Lancellotta e Calavera, 1999)
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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Dissipazione in un mezzo visco-elastico

Rapporto di Smorzamento

1 ∆W (ω )
D(ω ) =
4π W (ω )

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Curve di decadimento
Threshold Strain Values
(Valori di Soglia) (Vucetic, 1994)
Praticamente relazione
sforzi deformazioni lineare.
lineare Poca dissipazione

γ tl Comportamento non lineare.


Poca influenza del numero di
cicli (risposta stabile).
Deformazioni plastiche
limitate .
γ tv
(Lanzo e Silvestri, 1999)

volumetrica
Grandi deformazioni
plastiche (deformazioni
volumetriche permanenti e
accumulo sovrappressione
interstiziale). Cicli non più
stabili .
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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Modelli a Parametri variabili

(cortesia del Prof. Francesco Silvestri)


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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Smorzamento Isteretico: criterio di Masing

(cortesia del Prof. Francesco Silvestri)


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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Criterio di Masing modificato

(cortesia del Prof. Francesco Silvestri)


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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Colonna Risonante & Taglio Torsionale Ciclico

Vengono applicate sollecitazioni torsionali


cicliche utilizzando un sistema
elettromagnetico che genera una coppia
oscillante in corrispondenza della base
superiore del provino.
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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Colonna Risonante

Momento
torcente
applicato

Accelerazioni
testa provino

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Colonna Risonante

Equazione del moto per vibrazioni torsionali (vedi prop. Onde)


∂ 2θ 1 ∂ 2θ
=
∂x 2 VS2 ∂t 2
Assumendo una soluzione armonica nella forma:
ϑ ( x, t ) = ( A1 sin kx + A2 cos kx)( A3 sin ωt + A4 cos ωt )
Ed imponendo le condizioni al contorno ed iniziali:

ϑ x = 0; t = 0 = 0 Base inferiore incastrata

T x = H = − T0 Torcente applicato base superiore

Iϑ ωH  ωH  Condizioni di risonanza
= tan  
It VS  VS 
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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Colonna Risonante

0.007

0.006

Amax
0.005
[V]

0.004
Amplitude

0.003

0.002

0.001

fr
0
0 10 20 30 40 50 60 70 80
Frequency [Hz]

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Colonna Risonante: Valutazione dello smorzamento

Vibrazioni forzate di un sistema con smorzamento

Amax

Amax
2
Ampiezza

Frequenza [Hz] f1 f 2

f 2 − f1
f r → Amax Amax
→ f1 ; f 2 D=
2 2 fr
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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Prova di Colonna Risonante


Variando la frequenza dell’eccitazione e Ripetendo la prova con diversi valori di
monitorando le rotazioni con un forzante è possibile ricostruire la curva
accelerometro è possibile individuare la di decadimento in funzione della
frequenza di risonanza, da cui si risale deformazione del provino.
alla rigidezza a taglio.
3
Risposta accelerometro [V].

2.5

1.5
γ
1

0.5

0
0 20 40 60 80
Frequenza [Hz]
(Laboratorio Geomeccanica, Politecnico di Torino – R. Pallara)
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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Confronto Taglio Torsionale Ciclico vs Colonna Risonante

1.2 25
1
20
0.8

%
15
G/G0

0.6

D
10
0.4

0.2 5

0 0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1 0.0001 0.001 0.01 0.1 1
γ % γ %

Taglio torsionale ciclico


Colonna risonante

(Laboratorio Geomeccanica, Politecnico di Torino – R. Pallara)


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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Prove triassiali cicliche


Il deviatore delle tensioni viene
variato ciclicamente
generalmente variando il carico
assiale per valutare l’influenza
dei cicli sulla rigidezza

I moderni sistemi di misura


consentono la valutazione dellla
curva di decadimento del
modulo di rigidezza anche da
prove a rottura

Nota: dalle prove triassiali si valuta


il modulo E, che viene poi
convertito nel modulo G (idem per il
rapporto di smorzamento D)

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Prove triassiali cicliche


0.08 60
def. tens.
0.06 40

0.04 20
q

∆σ'a [kPa]
ε a [%]
0.02 0
0 -20

+∆σa -0.02 -40


-0.04 -60

-∆σa -0.06 -80


0 20 40 60

p tempo [min]
60
40
∆σ 'a [kPa]
20
0
σ'a σ'h ∆σ'
∆σ a -20
[kPa] [kPa] [kPa] -40
300 210 43 -60
-80
-0.06 -0.04 -0.02 0 0.02 0.04 0.06
ε a [%]
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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche


250
Prove triassiali cicliche 200
ES [MPa]

150

σ' a σ 'h 100


[kPa] [kPa]
50 prova ciclica
300 210
0
∆σ'
∆σ a ε E E/E0 D
0.0001 0.001 0.01 0.1 1
[kPa] [kPa] [kPa] [-] [%]
0.27 0.00015 193.7 1 εa [%]
12.99 0.0072 182 0.9396 2.3
23.13 0.01502 158.3 0.81724 3.3 20
43.03 0.04117 113.6 0.58647 8.5 prova ciclica
59.78 0.08582 76.5 0.39494 12 15
88.82 0.2847 37.1 0.19153 17.2
D [%]

10

0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1
εa [%]

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Prova TXC

250

200 prova a rottura


prova ciclica
ES [MPa]

150

100

50

0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10
εa [%]

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Taglio diretto semplice ciclico


(Kramer, 1996)

Condizioni di carico simili a quelle reali.


Molto utilizzata per valutare l’accumulo di sovrappressioni interstiziali (liquefazione)

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Taglio semplice ciclico

Cella tipo UCLA con doppio


provino (DSDSS)
provino cilindrico
membrana con spirale
metallica

Simmetria e minor influenza


rigidezza apparato (possibilità di
arrivare a piccole deformazioni)

(Cortesia Prof. G. Lanzo)

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Intervallo di deformazioni per diverse prove


(Ishihara, 1996)

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Sito-Lab (Pisa)
G0 (MPa)
0 50 100 150 200
0 120
sito (CHT)
5
lab (CR) 90

G0 lab (MPa)
10
60
Profondità (m)

15
30
20
0
25 0 30 60 90 120

G0 sito (MPa)
30

35 G 0 = ρ V S2
40 (prove Cross-Hole)

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Confronto G0 sito-lab

G /G
0,lab 0, sito

0.10 0.25 0.50 0.80 1.00 1.50 2.00


0

150
valori progetto
ROSRINE
300
XX X
X X X
campioni
(m/s)

450
ricostituiti
da sabbie campioni indisturbati
S, sito

600 cementate di sabbie cementate


V

750

900 valori usuali per


Pisa
campioni di roccia
1050
0.0 0.5 1.0 1.5
V /V
S,lab S,sito

G 0 = ρ V S2 (Stokoe e Santamarina, 2000)

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Curve di decadimento - Ghiaie


200 400
180 Ghiaia dell' Olocene
320 Ghiaia di Tokyo
160 indisturbato indisturbato

G (MPa)
ricostituito 240 ricostituito
140
Ghiaia del Pleistocene
120 160
G (MPa)

indisturbato
100 ricostituito 80 σc' = 300 kPa
80 0
60 1.0
40 0.8
20

G/G0
0.6
0
10 -6 10 -5 10 -4 10 -3 10 -2 0.4
Deformazione ciclica a taglio, γ c 0.2
0.0
(Goto et al., 1994)
30

D (%)
20
10
0
-6 -5 -4 -3 -2 -1
10 10 10 10 10 10
Deformazione ciclica a taglio, γ c

(Hatanata e Uchida, 1995)

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Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Caratterizzazione da prove in sito e di laboratorio

(cortesia del Prof. Francesco Silvestri)


UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO
Geotecnica Sismica: Comportamento meccanico dei terreni in condizioni cicliche

Caratterizzazione da prove in sito e di laboratorio

(cortesia del Prof. Francesco Silvestri)


UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO
Corso di aggiornamento professionale avanzato
GEOTECNICA SISMICA
Udine, 3-5 ottobre 2012

Le prove in sito:
scelta e validazione delle indagini sismiche

Prof. Ing. Sebastiano Foti

Email: sebastiano.foti@polito.it
www.soilmech.polito.it/people/foti_sebastiano

Geotecnica Sismica: prove in sito

Metodi Geofisici

• Metodi Invasivi
– Prove Cross-hole
– Prove Down-hole
• In foro
• SCPT-SDMT

• Metodi Non-Invasivi
– Prove sismica a rifrazione (onde SH)
– Analisi delle onde superficiali
• Metodi attivi (SASW, MASW)
• Metodi passivi (fk, SPAC, ReMi, H/V)

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO


Geotecnica Sismica: prove in sito

Cross-Hole
(standard ASTM D-4428-M)
Acquisitore

Sorgente
Sorgente
onde
onde P o
onde S
onde Geofoni
3D

- 2 o 3 fori rivestiti e cementati


con controllo verticalità (costi )
- tempi di arrivo  Vp & Vs
- onde P Sv Sh
(after Santamarina and Stokoe, 2000)

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO

Geotecnica Sismica: prove in sito

Prove Cross-Hole (Pisa)

Velocità di Propagazione [m/s]


Prova Cross-
0 500 1000 1500 2000 2500
Hole
0

10

20
Profondità [m]

30

40

50

60

70
Vs
Vp

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Cross-Hole: Rifrazioni da bruschi contrasti d’impedenza

VS1 diretta
H
sorgente rifratta
ricevitore
VS2 > VS1

Conseguenza: sovrastima di VS1


Necessita’ di progettare adeguatamente la prova in
considerazione della geologia locale (scelta D)
Usualmente D=3-5m

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO

Geotecnica Sismica: prove in sito

Down-Hole

Un solo foro; minore sensibilità


P SH verticalità foro di sondaggio

acquisitore
limitazione a profondità di 50-60m

geofono
tridimensionale

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO


Geotecnica Sismica: prove in sito

Prova Down Hole

Tempo di primo arrivo

z V1
2 2 1
d +z

V2

profondità
1

z
t corr = t mis
d + z2
2

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO

Geotecnica Sismica: prove in sito

Down Hole

Due ricevitori (true interval)


acquisitore

∆z
geofoni V=
tridimensionali ∆tcorr

Analoga interpretazione con successive posizioni singolo geofono


(pseudo-interval): fortemente sconsigliata

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Esempio: Prova Down Hole

• Profilo di Vs
– Metodo tempi intercetti
– Metodo true interval
• Vs,30
• Classificazione sismica

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Esempio: Prova Down Hole Stringa 8 geofoni da foro


con riaggancio

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Sismogramma

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Interpretazione “manuale”

11m / 0.065s = 170m/s

10m / 0.025s = 400m/s

20m / 0.087s = 230m/s

6m /
0.007s =
860m/s

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Interpretazione “manuale”
30
VS [m/s] VS ,30 =
hi
0 200 400 600 800 1000
∑V
i =1.. S ,i
0
5 30
VS , 30 = = 230m / s
10 12 10.5 7.5
+ +
15 170 400 230
P ro fo n d ità [m ]

20
25
30
35
Categoria C
40
Inversione di velocità !!
45
Categoria S2
50

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Valutazione diretta della VS,30


30m

30m
VS ,30 = = 199m / s
0.151s

0.151s

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Tempi di primo arrivo

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Tempi corretti
Tempo associato al percorso verticale
p.c.  z

z
t corr = t mis
d d 2 + z2

z
d 2 + z2

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Geotecnica Sismica: prove in sito
30
Interpretazione Dromocrone VS , 30 =
8 5 9 8
= 202m / s
+ + +
135 170 400 230
Tempi corretti [s]
Tempi VS [m/s]
00 0.05
0.05 0.1
0.1 0.15
0.15 0.2
0.2 0.25
0.25 0 200 400 600 800 1000
00 0
y = 134.61x - 0.2471
55
5
10 y = 174.87x - 2.5614
10
10
15
15 15
y = 396.63x - 21.992
20
] ]

P ro fo n d ità [m ]
20
[m[m

20
25
d ità

y = 211.8x - 1.8255
25
fo nfodnità

25
30
30 30
P ro

35 y = 279.87x - 11.874
P ro

35 35
40
40
45 y = 209.13x - 0.0959
40
45
50 45
y = 919.41x - 149.51
50
55 50

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Interpretazione True Interval

Due ricevitori (true interval)


acquisitore

geofoni
tridimensionali

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Cono sismico (SCPT)


Dilatometro sismico (SDMT)

- molto efficiente (no fori sondaggio)


- ottimo accoppiamento geofono-terreno
(niente rivestimento)
- possibile eseguire prova SCPT in modalità
CHT usando due coni
- stesse limitazioni CPT/DMT

SDMT: trasmissione del segnale digitalizzato

(www.fugro.com)
(Marchetti et al., 2006)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Cono sismico (SCPT)


(Mayne, 2007)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Dilatometro sismico (SDMT)

(Marchetti et al., 2006)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Metodi Geofisici

• Metodi Invasivi
– Prove Cross-hole
– Prove Down-hole
• In foro
• SCPT-SDMT

• Metodi Non-Invasivi
– Prove sismica a rifrazione (onde SH)
– Analisi delle onde superficiali
• Metodi attivi (SASW, MASW)
• Metodi passivi (fk, SPAC, ReMi, H/V)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Onde P: risoluzione
Sismica a rifrazione influenzata dalla falda
(ok per localizzazione
substrato roccioso)

Limitazioni intrinseche: strati


nascosti ed inversioni velocità

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Geotecnica Sismica: prove in sito


Rifrazione

Onde SH
migliore definizione stratigrafica
(no interferenza con falda)
stima del modulo G0

Sismogramma SH
Energizzazione piu’ complessa Interpretazione standard
(necessità di adeguata zavorra per
trasmettere energia sufficiente)
Migliore risoluzione
(lunghezze d’onda minori)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Sismica a rifrazione

Vs (m/sec)
Rifrazione per onde SH 0 200 400 600 800 1000
0

profondità (m)
6

(Foti et al., 2002)


9
Castelnuovo Garfagnana prova SASW
Progetto VEL (Regione Toscana) down-hole
rifrazione Sh
12

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Strati Nascosti

Inversione di velocità (strato “lento”)

V1 3)
1 strato 3 (V
arrivi dallo
Tempo t

1)

2 V2 <V1
(V
te
et
dir

3 V3
Distanza x 2)

(da Reynolds, 1997)

UDINE 3-5 Ottobre 2012 Sebastiano Foti POLITECNICO DI TORINO


Geotecnica Sismica: prove in sito

Strati Nascosti Distanza x )


(V2
to 2
stra
lo
dal
ivi
arr 3)
V1 strato 3 (V
1 arrivi dallo

Tempo t
2 V2

1)
(V
3 V3

te
et
dir
Distanza x V2
)
2(
to
tr a
os
d all
ivi
1 V1 arr (V3)
ato 3
allo str

Tempo t
ivi d
arr
2 arrivi dallo strato 2

1)
V2

(V
(non campionati)

te
et
3 V3

dir
Distanza x

(da Reynolds, 1997)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Tomografia a rifrazione dalla superficie per onde SH

Profilo 3 STRADA
SH & SWM Distanza [m]
0 10 20 30 40 50 60
0 0

-4
Profondità[m

-5
]

(da Strobbia, 2002)

-8
-10
-12
-15
-16
-20
-24
100

150

200

250

300

350

400

450

500

550

600

650

700

750

800

850

900

950

1000

velocità [m/s]

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Prove basate sulla propagazione di onde superficiali (SWM)

1 2 3 n
Multistation
Tecniche Attive

(f-k, τ-p, MASW, CSW,....) D X X

Two-station (SASW)
Tecniche passives

Spatial Array
SPAC, ESAC, f-k (FBDF, Capon, Music,J)

1 2 3 n
Linear array (ReMi) ?
X X

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Geotecnica Sismica: prove in sito


VR
Moto indotto dalle Onde di Rayleigh λR =
f

VR
λR =
(after Richart et al., 1970)
f

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Geotecnica Sismica: prove in sito
Prove SASW

Dispersione geometrica

Moto delle particelle Velocità di fase VR


VR

Lunghezza d’onda λ
VS1

?
VR = λ ⋅ f
VS2> VS1

VS3> VS2
Z Z Frequenza f
Profilo di Lunghezza Lunghezza
d’onda d’onda
Rigidezza piccola grande Sperimentale

PROBLEMA INVERSO

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Prove basate sulla propagazione di onde superficiali (SWM)


Seismografo o Analizzatore di Segnali

Sorgente
Armonica o
Impulsiva componenti armoniche
Geofoni verticali a bassa frequenza

1 2 3 n

VS1

VS2

VS3

 profondità di indagine ≈ 1/2 lunghezza stendimento


 risoluzione diminuisce con la profondità (difficile risolvere strati
relativamente poco spessi)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Prove SASW: diagramma di flusso

Acquisizione Dati
Campo di spostamenti in superficie

Analisi dei Segnali VR

Curva di dispersione delle onde di Rayleigh:


velocità di fase vs frequenza
ω
Processo di Inversione
VS G0
Profilo di velocità delle onde di taglio

G0 = ρ ⋅ VS2
Modulo di rigidezza a taglio (G0 vs profondità) Z
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Geotecnica Sismica: prove in sito

Prove basate sulla propagazione di onde superficiali (SWM)

1 2 3 n
Multistation
Tecniche Attive

(f-k, τ-p, MASW, CSW,....) D X X

Two-station (SASW)
Tecniche passives

Spatial Array
SPAC, ESAC, f-k (FBDF, Capon, Music,J)

1 2 3 n
Linear array (ReMi) ?
X X

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Prove MASW: processing


Seismograph or Signal Analyzer

Impulsive or

time (s)
harmonic
source
Low frequency vertical geophones

1 2 3 n

receiver offset (m)


D X X
2π ⋅ f 2D FFT
vR ( f ) = each f

HzHz
k P=P

frequency,
max

frequency,
phase velocity, m/s

experimental dispersion
curve

experimental dispersion curve


wavenumber,
wavenumber, rad/m
rad/m
frequency, Hz

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Il problema inverso

Obiettivo: trovare i parametri di modello tali da minimizzare la differenza tra curve


di dispersione sperimentale e numerica
700
sperimentale
H1 =? Vs1=? 600 numerica
phase velocity, m/s

H2 =? Vs2=? 500

H3 =? Vs3=? 400

Vs∞=? 300

Strati piani e paralleli 200


omogenei lineari elastici
100
0 10 20 30 40 50 60 70
frequency, Hz

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Geotecnica Sismica: prove in sito
Prove SASW
Processo di Inversione deterministico
Shear Wave Velocity (m/s) Damped Weighted Least
100 200 300 400 500 600 700 800 Square Algorithm

5 Curva di dispersione

10 700
experimental
Depth (m)

600

phase velocity, m/s


15
500
20 400

25 300

200
30
100
0 10 20 30 40 50 60 70
35
frequency, Hz

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Casi di Studio: Pisa


VSS, m/s
V
100 150 200 250 300
0

5
m
profondità, m

10
profondità,

SASW
15
m/s

180 CHT
di fase, m/s

sperimentale
sperimentale
numerica 20
160
velocità di

25
velocità

140
30
120
0 5 10 15 20 25 30
frequenza, Hz (Foti, 2003)
frequenza, Hz

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Risoluzione spaziale delle prove SWM


Prove nelle Ghiaie di Messina
(Ponte sullo Stretto di Messina –
Blocco di ancoraggio lato Sicilia)

(Jamiolkowski et al., 2008)


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Geotecnica Sismica: prove in sito

Non unicità della soluzione

Inversione con metodo


Monte Carlo

Profili Equivalenti

(Foti et al., 2007)


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Geotecnica Sismica: prove in sito

Accuratezza ed incertezza della stima di VS,30

(Comina et al., 2010)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Integrazione Attive-Passive
Passive Attive

Curva di dispersione
VR

ω
Passive Attive

Inversione
VS

Attive

Passive
Z
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PIANOLA – Sondaggio e prove DH - SDMT (maggio 2009)
Velocità delle onde di taglio, Vs (m/s)
0 200 400 600 800 1000 1200 1400
0
MASW ( 1 )
Limo argilloso
MASW ( 2 )
5
DH
SDMT
10
Sabbia, sabbia limosa
15

20
Profondità, z (m)

25
Limo argilloso, argilla limosa
30

35

40

45

50

55

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Prove basate sulla propagazione di onde superficiali (SWM)

1 2 3 n
Multistation
Tecniche Attive

(f-k, τ-p, MASW, CSW,....) D X X

Two-station (SASW)
Tecniche passives

Spatial Array
SPAC, ESAC, f-k (FBDF, Capon, Music,J)

1 2 3 n
Linear array (ReMi) ?
X X

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Geotecnica Sismica: prove in sito

ReMi (Refraction Microtremors) (Louie, 2001)

= Prove Passive con ricevitori allineati Sismografo


Seismographo analizzatore
or Signal di segnali
Analyzer

Ipotesi di base: distribuzione


spaziale uniforme delle sorgenti
Geofoni verticali avertical
Low frequency bassa frequenza
geophones
di vibrazione
1 2 3 n

X X

(Stephenson et al., 2005)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Prove Passive
Esempio: La Salle
Disposizione dei geofoni (pianta)
ReMi (pianta)

λapparent

λtrue

v=f—λ

(Foti et al., 2007)


λapparent>λtrue  vapparent>vtrue
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Geotecnica Sismica: prove in sito

Confronto Attive-Passive

(Parolai et al., 2007)


ReMi

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Attive vs Passive (array & ReMi)

PAT-3 School
HOSPITAL (All
(All Methods)
Methods)
500
400

fk/spac - ITSAK
ReMi - U.Patras
450
350 REMI - U.Patras
fk/SPAC - ITSAK
SASW - USGS
SASW - USGS
Vr (m/s)

400
300

350
250

300
200

250
150
0 5 5 10 10 15 15 20 25
20
ƒ
ƒ (Hz)
(Hz)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

How to check the uniform distribution of the sources?


Uniform distribution of the source
implies a symmetric fk spectrum

Example of non symmetric


fk spectrum

(Strobbia & Cassiani, 2011)


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Geotecnica Sismica: prove in sito

Considerazioni conclusive

• Pianificazione delle indagini:


Selezione dei metodi geofisici
– Risoluzione
– Accuratezza
– Volumi di indagine
– Limitazioni intrinseche
– Costi
• Importanza del controllo di qualità
– Strumentazione
– Dati sperimentali
– Procedure di interpretazione
– Consistenza dei risultati con il sito

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Confronto tra rifrazione SH e SASW

Prove SASW Rifrazione onde SH


Possibilità di utilizzo indipenden- Possibilità di ricostruzione 2D
temente dall’alternarsi di strati
Vantaggi

Migliore posizionamento di interfacce


veloci e lenti
ad alto contrasto di rigidezza
Tempi di acquisizione dati in sito
Tempi di elaborazione
estremamente ridotti
Parametri medi globali
(comportamento dinamico
dell’intero deposito)
Svantaggi

Necessità di soluzione di un Possibili errori (anche sostanziali)


problema inverso dovuti a strati lenti e strati nascosti
Modello 1D a strati piani e paralleli Acquisizione dati onerosa
Perdita di risoluzione con la Limitazione a pochi strati (2 o 3)
profondità
Profondità di indagine limitata

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Confronto tra prove invasive e non-invasive


Prove Invasive Prove Non-Invasive
Misure dirette: intepretazione Costi ridotti e flessibilità in termini di
semplice ed accurata tempi di esecuzione e localizzazione
Vantaggi

Buona risoluzione anche per strati Non intrusivi (importante per


profondi caratterizzazione di discariche o siti
contaminati)
Standard di prova (CHT-DHT)
Proprietà medie (comportamento
Informazioni aggiuntive sulla
dinamico globale del deposito di
stratigrafia dal foro di sondaggio o
terreno)
dalla penetrazione della sonda CPT-
DMT Caratterizzazione di vaste aree
Svantaggi

Costi Interpretazione complessa (misure


indirette basate su processi di
Necessità di pianificazione
inversione e/o elaborazione dati
anticipata (esecuzione fori)
onerosa)
Misura locale
Accuratezza e risoluzione in
profondità

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Geotecnica Sismica: prove in sito

QC delle prove SWM

• Assenza marcate irregolarità topografiche e/o stratigrafiche


• Acquisizione
– Preferire approcci multistation e array 2D per le passive
– Frequenza naturale dei geofoni (max 4,5Hz)
– Apertura totale-profondità (zmax≈½Lstend)
– Qualità registrazioni
• Processing
– Verifica dato sperimentale (panel fk)
• Inversione
– Metodo di inversione (automatico)
– Congruenza curva dispersione numerica-sperimentale
– Congruenza profondità raggiunta – intervallo frequenze (zmax≈½-1/3 λmax)
– Modi superiori (se andamento irregolare)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Criteri di verifica delle prove SWM


• Corrispondenza curva dispersione numerica-sperimentale
• Congruenza profondità raggiunta – range frequenze (zmax≈½-1/3 λmax)

VS [m/s]
200 400 600 800
700
Velocità di fase onde R [m/s]

V 620sperimentale
m s
λmax = R ≈ = 70m ⇒ z max ≈ 35m
600 f f max numerica
8.5 Hz 5

500
Profondità [m]

10

400 15

300 20

200 25

100 30
0 10 20 30 40 50 60 70

frequenza [Hz] 35

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Rapporto spettrale H/V (HVSR)


Misure di rumore (sensore 3 componenti)

Rapporto in frequenza tra componente verticale e componente orizzontale

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Geotecnica Sismica: prove in sito


8
Risposta sismica locale:
kPa

Modello 1D elastico lineare 0


τ

τ=G—γ
-8
-0.03 0 0.03
γ %

G, ρ , H
caso elastico lineare
6
G, ρ 1
Funzione di Amplificazione

5
αz
4

Onda S 3

ρVS
αz = 1

ρ VS
0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
G G frequenza [Hz]
VS = VS =
ρ ρ VS
f0 =
4H
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Geotecnica Sismica: prove in sito

Inversione H/V
Misura di rumore: 1 sensore 3D
Soluzione problema inverso
Poca informazione sperimentale
?
V 220
f0 = S = = 11Hz
4H 4 ⋅ 5

Necessaria ?
informazione
a-priori

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Inversione H/V
Ricostruzione del campo d’onda associato ad una data stratigrafia. Tuttavia queste
interpretazioni presentano una marcata molteplicità di soluzioni. Per esempio, ad una
stessa curva HVSR possono corrispondere diversi possibili profili di velocità
(Albarello, 2011)

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Commenti prove H/V

• Utili per:
– Valutazione frequenza di risonanza
– Informazioni aggiuntive per vincolare inversione SWM
– Valutazione delle variazioni laterali
– Validazione del modello geotecnico-sismico
– Studi a scala territoriale
• Poco affidabili per:
– Valutazione del profilo di VS
– Valutazione della VS,30

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Geotecnica Sismica: prove in sito

Correlazioni VS - NSPT
(Mayne et al., 2002)

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Liquefazione
dei terreni

S. Rampello

stabilità nei riguardi della liquefazione


sisma: sollecitazioni di breve durata
→ condizioni non drenate anche in terreni molto
permeabili (terreni granulari)
→ possibile incremento Δu con riduzione della resistenza
τlim = c' + σ′n0 tan ϕ' = c' + [σn0 – u0] tan ϕ'
σn' τlim

τlim = c' + [σ′n0 – Δu)] tan ϕ'


u

liquefazione: riduzione di resistenza per incremento


della pressione interstiziale durante il sisma

1
prove TX monotone
Δu

εa εa
σ'
εv e = cost
NCL terreni a grana fine
e
contrae sì
dilata e
ψ
no

CSL
log p' log p'
condizioni drenate condizioni non drenate

prove TX monotone
q CSL FLS q

no
p' εa

e condizioni monotone

liquefazione
• comportamento instabile
• dipende dallo stato iniziale:
- indice dei vuoti
CSL
- stato tensionale p'
p'

2
condizioni cicliche
stato iniziale (e, p', q) + entità sollecitazione (ampiezza, Ncicli)

q CSL FLS q

p' εa
comportamento instabile → liquefazione (flow liquefaction)
q CSL FLS q

p' εa

condizioni cicliche

CSL FLS
q q

p' εa

comportamento stabile → mobilità ciclica

• valore iniziale di q
• ampiezza della sollecitazione ciclica

3
prova torsionale ciclica

liquefazione

vulcanelli di sabbia – Niigata, 1964 (Mw= 7.5)

4
perdita capacità portante – Niigata, 1964 (Mw= 7.5)

perdita capacità portante – Alaska, 1964 (Mw= 8.5)

5
perdita capacità portante – Kobe, 1995 (Mw= 8.5)

opere portuali – Kobe, 1995


(Mw= 8.5)

6
verifica liquefazione
1. stima delle caratteristiche dell’evento sismico atteso

2. caratterizzazione geotecnica del sito:


- condizioni stratigrafiche
- profondità superficie libera della falda
- proprietà fisiche e meccaniche dei terreni

3. stima degli effetti

verifiche eseguite:
• alla profondità in cui sono presenti materiali liquefacibili
• lungo un numero adeguato di verticali
• uso dei valori caratteristici dei parametri di resistenza

verifica liquefazione: motivi di esclusione


•M<5
zw
• amax < 0.1 g
• zw > 15m (p.c. orizzontale e fond. superficiali)
• sabbie pulite
(N1)60 > 30 resistenza normalizzata ad una tensione efficace
qc1N > 180 σ'v = 100 kPa

• granulometria

Uc = d60/d10

7
liquefazione: metodi di analisi
τlim τlim σ′v0 CRR
coefficiente di sicurezza FL = = =
τ τ σ′v0 CSR

CSR = Cyclic Stress Ratio - rapporto di sollecitazione ciclica


(carico sismico)

CRR = Cyclic Resistance Ratio - rapporto di resistenza ciclica

• metodi empirici di analisi (da prove in sito)


entità della sollecitazione → CSR
(numero di cicli → normalizzazione rispetto a M)
stato iniziale: (N1)60, qc1, vs1 → CRR
(contiene stato tensionale)

valutazione di CSR (azioni)


τ

τav 0.65 τmax


CSR = =
σ′v0 σ′v0 τmax t

τmax → da analisi di risposta sismica


τmax (kPa) γmax (%) amax (g)
0 100 200 300 0 0.08 0.16 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
0

10

20
z (m)

30

40

50

8
valutazione di CSR (azioni)
τav 0.65 τmax
A amax CSR = =
σ′v0 σ′v0
m·amax amax τmax → da valutazione semplificata
z

τmax
τmax A = m ⋅ amax
m ⋅ amax a γ
τmax = = ρ ⋅ A ⋅ z max = ⋅ z ⋅ amax
A A g
amax
τmax = σ v · rd
g amax = S·ag
rd = 1-0.015 z
τav a σ
CSR = = 0.65 max ⋅ v0 ⋅ rd
σ′v g σ′v0
Idriss e Golesorkhi (1997)

correzione di CSR

per un sisma di riferimento con M = 7.5


2

MSF 1.8

1.6
Magnitude scale factor, MSF

1.4

(CSR )7.5 =
CSR 1.2

1
MSF
0.8

0.6

0.4

0.2

0
4 4.5 5 5.5 6 6.5 7 7.5 8 8.5
Moment magnitude, Mw Mw

Magnitude Scaling Factor MSF = 6.9 ⋅ e −M 4


− 0.058 ≤ 1.8

9
valutazione di CRR (resistenza)

prove in sito

correlazioni empiriche di CRR con i risultati di


- prove SPT → N1 = NSPT CN

- prove CPT → qc1 = qc CQ

- misura di Vs → Vs1 = Vs Cv

quantità normalizzate ad una tensione efficace σ'v = 100 kPa

prove SPT
resistenza normalizzata a σ'v = 100 kPa

N1 = NSPT CN

CN fattore correttivo per lo


stato tensionale efficace

0.784 − 0.0768 N1
⎛p ⎞
CN = ⎜⎜ a ⎟⎟ ≤ 1.7
⎝ σ′v ⎠
Idriss & Boulanger 2004 altre correzioni: CE CB CR CS
• CE= ER x 100 /60 rendimento energetico
≈1 → (N1)60
• CB foro di sondaggio 1.0-1.15
• CR asta 0.75-1.0
• CS attrezzo campionatore 1.0-1.3

10
abachi – prove SPT

ottenuti per M = 7.5 (CSR)7.5

liquef.

valutazione del
coefficiente di sicurezza
AB CRR B
F= no liquef.
AC
(CSR)7.5 C

(N1)60 > 30 No liquefazione A

(N1)60
Seed et al. 1985

abachi – prove CPT


resistenza normalizzata a σ'v = 100 kPa

qc (CSR )7.5
q c1N = ⋅ CQ 0.65
pa liquef.

1.338 − 0.294 (q c1N )0.264


⎛p ⎞
CQ = ⎜⎜ a ⎟⎟ ≤ 1.7
⎝ σ′v ⎠
CRR B
Idriss & Boulanger 2004 no liquef.
(CSR )7.5 C
0.65

qc1N > 180 No liquefazione


A

qc1 (MPa)

11
abachi – VS

velocità normalizzata
a σ'v = 100 kPa

Vs1 = Vs Cv

0.25
⎛p ⎞
C V = ⎜⎜ a ⎟⎟ ≤ 1. 4
⎝ σ′v ⎠
CRR B
Andrus & Stokoe 2000

VS1 > 200 m/s (CSR)7.5 C

No liquefazione
VS1 (m/s)

abachi per la valutazione di CRR


0.6
CRR
Rapporto di resistenza ciclica, CRR

0.5
prove CPT 0.4
liquefazione

prove SPT 0.3

0.6 0.2
CRR
Rapporto di resistenza ciclica, CRR

non
0.5 0.1
liquefazione
liquefazione
0.4 0
0 50 100 150 200 250
Resistenza alla punta CPT normalizzata, q c1N
0.3 (qc1)N
Fc ≥ 35 % Fc ≤ 5 % 0.6
CRR
Rapporto di resistenza ciclica, CRR

0.2
Fc = 15 % 0.5
non
0.1 liquefazione
liquefazione
0.4
0
Fc ≥ 35 %
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 0.3
Numero di colpi normalizzato, (N1)60
(N1)60 Fc = 15 %
0.2
Fc ≤ 5 %
profili VS 0.1
non
liquefazione

0
0 50 100 150 200 250
Velocità delle onde S normalizzata, vs1 (m/s)
Vs1 (m/s)

12
risultati verifica e profilo FL
cyclic stress ratio, CSR
cyclic resistance ratio, CRR liquefaction safety factor, FSL
cone penetration resistance, qc : MPa
0 0.2 0.4 0.6 0 1 2 3
0 5 10 15 20
0 0
0

0.6 CRS
1.25
CRR
5 5
0.55 liquefaction
ratio, CSR

0.4

10 10 10
no
0.3
depth, zstress

liquefaction
depth, z : m

depth, z : m
Cyclic :m

0.2

15 15 15

0.1

0
20 0 50 100 20 150 200 250 20

Normalised CPT tip resistance, qc1N

25 25 25

note

se localmente FL < 1 non necessariamente collasso

riduzione di capacità portante o cedimenti rilevanti


dipendono da:
• spessore e sviluppo areale dello strato liquefacibile
• spessore di materiale non liquefacibile che ricopre lo
strato liquefacibile
• prossimità del piano campagna

valutazione integrale

13
indice del potenziale di liquefazione
20 m
potenziale
∫ G(z) ⋅ w ( z ) ⋅ dz
IL = IL
0 0-5 basso
G( z ) = 1 − FL se FL ≤ 1 5-15 elevato
G( z ) = 0 se FL> 1 > 15 molto elevato

w ( z ) = 10 − 0.5 ⋅ z
1 FL 10
CRR

FL < 1 G(z) G(z)·w(z


)
20 m

20 m
IL = ∫ G ⋅w ⋅ dz
0
CSR
z

potenziale di liquefazione – aree costiere campane


cone penetration resistance, qc : MPa liquefaction safety factor, FSL
0 10 20 30 0 2 4 6
0 0

5a
5b
5c
5a 5d
5 5b 5
5c
5d

10 10
depth, z : m

depth, z : m

label IL Liquefaction
15 15 potential
5a 1.5 basso
5b 6.9 elevato
20 20
5c 31.1 molto elev.
5d 18.3 molto elev.
25 25

14
sommario
• riduzione di resistenza per incrementi di pressione
interstiziale durante il sisma
• liquefazione: la riduzione di resistenza produce un
comportamento instabile: spostamenti grandi e improvvisi
• mobilità ciclica: riduzione di resistenza e comportamento
stabile
• la liquefazione dipende da:
stato iniziale: indice dei vuoti e stato tensionale
entità della sollecitazione: ampiezza e numero di cicli
• metodi empirici di analisi (da prove in sito)
stato iniziale: (N1)60, qc1, vs1 → CRR
(contiene stato tensionale)
entità della sollecitazione → CSR
(numero di cicli → normalizzazione rispetto a M)

esempio applicativo

15
stabilità nei confronti della liquefazione
sito costiero sub-pianeggiante:
deposito alluvionale:
• depositi torrentizi e depositi marini di spiaggia
• sabbie e ghiaie con rari livelli limosi – eterogeneo
indagini:
• 23 sondaggi di lunghezza L = 10 – 80 m
• 108 prove penetrometriche dinamiche a punta conica SCPT in foro
• 10 prove penetrometriche dinamiche continue con penetrometro
pesante DPSH
• 2 prove down hole
• 1 prova cross hole
• 4 celle di Casagrande
(Cascone e Biondi, 2009)

5
caratterizzazione geotecnica
0

-5
prove penetrometriche dinamiche: -10

punta conica: NSPT = 0.5 NSCPT -15

-20

-25
quota s.l.m. (m)

-30

-35

-40

-45

-50

(Meyerhof, 1956) -55

-60

-65

-70
0 20 40 60
N SPT

16
5
caratterizzazione geotecnica 0

-5
prove SCPT: densità relativa
-10

-15
N SPT
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 -20
0
-25

quota s.l.m. (m)


-30
100
-35

-40
200
DR=90%
σ'v (kPa)

-45

-50
300
N 1SPT -55
DR =
40
-60
400 0.5
⎛p ⎞ -65
N1SPT = N SPT ⎜⎜ a ⎟⎟
20 30 40 50% 60% 70% 80% ⎝ σ' v ⎠ -70
500 20 40 60 80 100
DR (%)
Gibbs e Holtz (1957) Kulhawy e Mayne (1990)

caratterizzazione geotecnica
prove SCPT: angolo di resistenza al taglio
100

90
°


50

80
=4
ϕ'=

ϕ'
70
°
40
60 ϕ '=
N SPT

50

°
40
ϕ' = 41° ϕ' = 38° ϕ'=
35
ϕ' = 34°
30 °
ϕ'=30
°
20 ϕ'=25
10

0
0 100 200 300 400 500
σ'v (kPa)

De Mello (1971)

17
caratterizzazione geotecnica
prove DPSH: profili N20 (4 su 10)

0 0 0 0

2 2 2 2

4 4 4 4

6 6 6 6
profondità (m)

profondità (m)

profondità (m)

profondità (m)
8 8 8 8

10 10 10 10

12 12 12 12

14 14 14 14

16 16 16 16

18 18 18 18
DPSH1 DPSH2 DPSH3 DPSH4
20 20 20 20
0 40 80 120 160 0 40 80 120 160 0 40 80 120 160 0 40 80 120 160
N20 N 20 N 20 N 20

caratterizzazione geotecnica
prove DPSH: conversione N20 NSPT
0 0 2.25 0

2 2 2

4 4 4

6 6 1.5 6
profondità (m)

profondità (m)
profondità (m)

8 8 8

10 10 10

12 12
1.0 12

14 14 14

16 16 16

18 18 18
DPSH1 DPSH1
20 20 20
0 40 80 120 160 0 1 2 3 4 5 6 0 40 80 120 160
N20 NSPT/N20 NSPT

18
caratterizzazione geotecnica
sovrapposizione risultati e profili di progetto
5

-5

-10 NSPT = 25
-15

-20

-25
quota s.l.m. (m)

NSPT = 20
-30

-35

-40

-45

-50

-55 NSPT = 21+10/9(z-11)


-60

-65 NSPT
DPSH
-70
0 20 40 60 80 100 120
N SPT

caratterizzazione geotecnica
prove cross-hole e prove down-hole
30
Vs,30 = = 261 − 300 m/s categoria C
hi
5

0 Vs,i 0
d) c)
-5 5

-10 10

-15 15
quota s.l.m. (m)

profondità (m)

-20 20

-25 25

-30 30

-35 35

-40 40

-45 45
CH
-50 50
00 100 200 300 400 500 600 0 200 400 600 800
VS (m/s) G0 (MPa)

19
caratterizzazione geotecnica
Limo Sabbia Ghiaia
curve granulometriche 100
S9/C2 : z (m)= 10.00
90
S10/C2 : z (m)= 10.00
80
S11/C2 : z (m)= 10.65
z = 10-11 m 70 S7/C1 : z (m)= 11.00
60

P (%)
50

40
Limo Sabbia Ghiaia
100 30
S11/C1 : z (m)= 3.00 20
90
S9/C1 : z (m)= 4.00
80 10
S10/C1 : z (m)= 4.00 b)
70 0
0.001 0.01 0.1 1 10 100
60 d (m m )
P (%)

50 Limo Sabbia Ghiaia


100
40 S12/C1 : z (m)= 15.25
90
30 S10/C4 : z (m)= 20.65
80 S9/C3 : z (m)= 21.00
20
70 S10/C5 : z (m)= 26.65
10
60 S11/C4 : z (m)= 27.50
a)
0 S11/C5 : z (m)= 29.50

P (%)
0.001 0.01 0.1 1 10 100 50
d (m m )
40

z<5m 30

20

10
z > 15 m 0
c)

0.001 0.01 0.1 1 10 100


d (m m )

caratterizzazione geotecnica
modello di sottosuolo

3.3 m sabbie e ghiaie limose


T1: Dr= 75 %
10 m
φ‘p = 41°
Go = 2.788⋅z + 27.15 (MPa)
17 m T1 - addensato
13 m z = 10 m

Dr= 65 %
T2 – med. addensato
T2:
φ‘ p = 38°
Go = 16.129⋅z + 65.08 (MPa)

z = 27 m

T3: Dr= 55 %
φ‘ p = 34°
Go = 16.129⋅z + 65.08 (MPa)
T3 – med. addensato
z = 40 m

20
azione sismica di riferimento

VN = vita nominale
Vita Nominale VN
TIPI DI COSTRUZIONE
(in anni)
1 Opere provvisorie – opere provvisionali – Strutture in fase costruttiva ≤ 10
Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di
2 ≥ 50
importanza normale
Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di
3 ≥ 100
importanza strategica

CU = coefficiente d'uso
Classe d’uso I II III IV
Coefficiente CU 0.7 1.0 1.5 2.0

periodo di riferimento VR = VN·CU = 150 anni

azione sismica di riferimento

PVR = probabilità di superamento


Stati limite PVR: Probabilità di superamento nel periodo di riferimento VR
SLO 81 %
Stati limite di esercizio
SLD 63 %
SLV 10 %
Stati limite ultimi
SLC 5%

TR = − VR ln(1 − PVR ) = periodo di ritorno


Stati limite Valori in anni del periodo di ritorno TR al variare del periodo di riferimento VR
SLO 30 anni ≤ TR = 0.6·VR
Stati limite di esercizio
SLD TR = VR
SLV TR = 9.5·VR
Stati limite ultimi
SLC TR = 19.5·VR ≤ 2475 anni

ag TR amax
stato limite F0 SS ST M
(g) (anni) (g)
esercizio SLD 0.150 2.340 150 1.489 1.0 0.223 6.5
ultimo SLV
SLU 0.403 2.449 1425 1.108 1.0 0.446 6.8

sito categoria C

21
motivi di esclusione dalla verifica
N SPT
0 20 40 60
0
profilo medio di NSPT
2

z (m)
10

12

14

16

18

20

motivi di esclusione dalla verifica


Limo Sabbia Ghiaia
100
a) S7/C1
90 U c<3.5
S9/C1
composizione 80
S9/C2
70
passante, p (%)

granulometrica 60
S9/C3

50 S10/C1

40 S10/C2

30 S10/C4
20 —— Possibilità di liquefazione S10/C5
10 —— Elevata possibilità di
S11/C1
liquefazione
0
0.001 0.01 0.1 1 10 100
diametro, d (mm)

Limo Sabbia Ghiaia


100 S7/C1
b)
90 U c>3.5 S9/C1
S9/C2
80
S9/C3
70 S10/C1
passante, p (%)

60 S10/C2
S10/C4
50
S10/C5
40
S11/C1
30 S11/C2
20 —— Possibilità di liquefazione
S11/C4
—— Elevata possibilità di S11/C5
10 liquefazione S12/C1
0
0.001 0.01 0.1 1 10 100
diametro, d (mm)

22
verifica alla liquefazione

motivi di esclusione

•M<5 NO
• amax < 0.1 g NO
• zw > 15m NO
• sabbie pulite deve essere eseguita
(N1)60 > 30 NO
qc1N > 180

• granulometria NO

verifica alla liquefazione


rapporto di sollecitazione ciclica

τav τ a σ
CSR = = 0.65 max = 0.65 max ⋅ v0 ⋅ rd (Seed e Idriss, 1971)
σ′v σ′v 0 g σ′v0

ln rd = α( z ) + β( z )
⎛ z ⎞
α( z ) = −1.012 − 1.126 ⋅ sin⎜ + 5.133 ⎟
⎝ 11.73 ⎠ (Idriss e Boulanger, 2004)
⎡ ⎛ z ⎞⎤
β( z ) = ⎢0.106 + 0.118 ⋅ sin⎜ + 5.142 ⎟⎥ ⋅ M w
⎣ ⎝ 11.28 ⎠⎦
rd = 1 − 0.00765 ⋅ z per z ≤ 9.15 m
(Liao e Whitman, 1986)
rd = 1.174 − 0.0267 ⋅ z per 9.15 m < z ≤ 23 m

(CSR )7.5 = CSR MSF = 6.9 ⋅ e −M 4 − 0.058 ≤ 1.8


MSF

23
verifica alla liquefazione
rapporto di resistenza ciclica
0.6

Rapporto di resistenza ciclica, CRR


0.5
liquefazione
0.4

τlim
CRR = 0.3
Fc ≥ 35 %
σ′v0 0.2
Fc ≤ 5 %
Fc = 15 %
non
0.1
liquefazione

0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
Numero di colpi normalizzato, (N1)60

⎡( N ) ⎛ (N )
2
⎞ ⎛ (N )
3
⎞ ⎛ (N ) ⎞
4 ⎤
CRR = exp ⎢ 1 60cs + ⎜ 1 60cs ⎟ − ⎜ 1 60cs ⎟ + ⎜ 1 60cs ⎟ − 2.8⎥
⎣⎢ 14.1 ⎝ 126 ⎠ ⎝ 23.6 ⎠ ⎝ 25.4 ⎠ ⎦⎥
(Idriss e Boulanger, 2004)

verifica alla liquefazione


rapporto di resistenza ciclica

⎡ 9.7 ⎛ 15.7 ⎞ ⎤
2
(Idriss e Boulanger, 2004)
( N1 )60cs = (N1 )60 + exp ⎢1.63 + −⎜ ⎟ ⎥
⎣⎢ FC ⎝ FC ⎠ ⎦⎥ sabbie pulite (FC = 0)

FC = 18 % per z≤5m
FC = 10 % per 5 m < z ≤ 11 m sito
FC = 19 % per 11 m < z

( N1 )60 = NSPT ⋅ CN

1,7
CN = (Ishihara, 1996) σ'v0 in kg/cm2
σ' v0 +0,7
1
CN = (Liao e Whitman, 1986) σ'v0 in tonn/ft2
σ' v0

24
verifica alla liquefazione
coefficiente di sicurezza

τlim τlim σ′v0 CRR


FL = = =
τav τav σ′v0 CSRM =7.5

indice del potenziale di liquefazione


20 m
IL = ∫ G(z) ⋅ w ( z ) ⋅ dz
0 IL potenziale
G( z ) = 1 − FL se FL ≤ 1 0-5 basso
G( z ) = 0 se FL> 1 5-15 elevato
> 15 molto elevato
w ( z ) = 10 − 0.5 ⋅ z

verifica alla liquefazione


valutazione degli effetti – stato limite ultimo SLV

amax,s σ v0
rapporto di sollecitazione ciclica CSR = 0.65 ⋅ ⋅ rd
g σ′v0
rr d
d
amax
a (g)
(g)
max
CSR
CSR M=7.5
M=7.5
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40
0 0 0
Idriss & Boulanger Idriss &
2 (2004) 2 Boulanger (2004)
2
Liao & Withman Liao & Withman
(1986) (1986)
4 4 4

6 6 6

8 8
z z(m)

z z(m)

8
z z(m)

(m)
(m)

(m)

Idriss &
10 10 10 Boulanger (2004)
Liao & Withman
12 12 12 (1986)

14 14 14

16 16 16

18 18 18
a) b) c)
20 20 20

25
verifica alla liquefazione
valutazione degli effetti – stato limite ultimo SLV

τlim
rapporto di resistenza ciclica CRR =
σ′v0

cCN (N )
(N 1) 60
(N1(N)60,cs
) 1 60,cs
CRR
CRR
N 1 60
0 10 20 30 40 50 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 0 10 20 30 40 50
0 0
0 0
Liao & Whitman Liao & Whitman Ishihara (1996)
(1986) (1986) 2
2 2 2 Liao & Whitman
Ishihara (1996) Ishihara (1996)
(1986)
4 4 4 4

6 6 6 6

(m)
(m)
(m)

zz (m)
8 8 8 8

(m)
zz (m)
zz (m)
zz (m)

10 10 10 10

12 12 12 12

14 14 14 14
Ishihara
(1996) 16 16
16 16
Liao &
18 Whitman 18 18 18
a) (1986) b) c) d)
20 20 20 20

verifica alla liquefazione


valutazione degli effetti – stato limite ultimo SLV

analisi A analisi B

CRR,
CRR ,CSR
CSR M=7.5 M=7.5
FF L
L
CRR,
CRRCSR
, CSR M=7.5 M=7.5
FFL L
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 0 1 2 3 4 5 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 0 1 2 3 4 5
0 0 0 0
a) b) b)
a)
2 2 2 2

4 4 4 4

6 6 6 6

8 8 8 8
z z(m)
z (m)

z z(m)
z z(m)

z (m)
(m)

(m)

(m)

10 10 10 10

12 12 12 12

14 14 14 14

16 16 16 16

18 18 18 18

20 20 20 20

26
verifica alla liquefazione
valutazione degli effetti – stato limite ultimo SLV

analisi C analisi D

CRR,
CRR CSR
, CSR M=7.5 M=7.5
FFL L
CRR,
CRRCSR
, CSR M=7.5 M=7.5
FFL
L
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 0 1 2 3 4 5 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 0 1 2 3 4 5
0 0 0 0
a) b) a) b)
2 2 2 2

4 4 4 4

6 6 6 6

8 8

z z(m)
z z(m)

z z(m)
z z(m)

8 8
(m)

(m)

(m)
(m)
10 10 10 10

12 12 12 12

14 14 14 14

16 16 16 16

18 18 18 18

20 20 20 20

verifica alla liquefazione


valutazione degli effetti – sintesi

potenziale di
stato limite analisi IL
liquefazione
A 0.00 basso
B 0.00 basso
esercizio SLD
C 0.09 basso
D 0.08 basso
A 12.32 elevato
SLV B 11.38 elevato
ultimo SLU
C 13.72 elevato
D 12.77 elevato

27
Stabilità dei
pendii naturali

S. Rampello

stabilità
stabilità dei pendii naturali

• caratteri del comportamento in condizioni sismiche


• modello di sottosuolo e azione sismica
• analisi di stabilità
• metodi pseudostatici
− valutazione resistenza al taglio …. ((lez. 2)
lez. 2)

• metodi degli spostamenti

• esempi applicativi … (lez. 3


lez. 3‐‐4)

1
caratteri del comportamento

pendii naturali

condizioni geometriche, stratigrafiche, geotecniche e idrauliche assegnate


→ valutazione degli effetti del sisma sul pendio e su manufatti esistenti

azioni sismiche
sollecitazioni di breve durata ma intensità, direzione e verso variabili
nel tempo e nello spazio

effetti
• caratteristiche del sisma (intensità, durata, contenuto in frequenza)
• caratteristiche del pendio
– geometria
– condizioni stratigrafiche e idrauliche
– proprietà meccaniche dei terreni

2
condizioni statiche

τm σn

W
σn
τm

σn

τf = c′ + [σn – u]·tanϕ′

sisma

• aggravio condizioni di carico


KhW τm σn
• riduzione resistenza al taglio ±KvW
W
σn
τm

σn

τf = c′ + [(σn + Δσn) - (u + Δu)]·tanϕ′

3
sisma

riduzione condizioni di σn
KhW τm
stabilità ±KvW
W
σn
τm

σn

• azioni inerziali (durante il sisma):


→ accumulo deformazioni e spostamenti
• riduzione resistenza (dopo il sisma):
→ movimenti franosi

comportamento in condizioni sismiche


azioni, resistenze

comportamento stabile

azioni
resistenze
azioni, resistenze

azioni inerziali
• accumulo spostamenti
(durante il sisma)
azioni, resistenze

riduzione resistenza
• movimenti franosi
(dopo il sisma)
tempo

4
movimenti indotti da effetti inerziali
Loma Prieta (17.10.1989)
monte staz. Corallito
Austrian dam

N
76.2° valle

A 40

dx (cm)
20
valle
0

A -20
0 50 100 150 200 250
0

20

d y (cm)
40

60

80

100
0 50 100 150 200 250
stazione (m)

Harder et al. (1998)

frane indotte da riduzione di τf


frana di Andretta (D’Elia et al., 1986)

5
analisi di stabilità

(a) prima del sisma: condizioni statiche
(b) durante il sisma: condizioni pseudostatiche o dinamiche
(c) dopo il sisma: condizioni statiche, ma con eventuali
incrementi di u e decrementi di c′ e ϕ′

metodi di analisi
1. metodi pseudostatici
2. metodi degli spostamenti
3. metodi di analisi dinamica

differenze metodi di analisi

– definizione azione sismica


– valutazione condizioni di stabilità
– modello di comportamento per il terreno
• mezzo rigido plastico perfetto (decadimento resistenza: c′, ϕ′, Δu)
• schematizzazioni miste (visco-elastico + rigido-plastico)
• modelli elasto-plastici incrudenti

– condizione limite di riferimento


• stato limite ultimo (condizioni di collasso incipiente)
• stato limite di servizio (perdita di funzionalità)

6
modello di sottosuolo e azione sismica

fasi di studio

• definizione modello di sottosuolo e parametri di


ingresso alle analisi

• valutazione azione sismica


• analisi di stabilità parametri di resistenza

7
modello di sottosuolo

caratterizzazione pendio
• caratteristiche morfologiche e strutturali
(superficie topografica, stratigrafia, discontinuità …)
• proprietà fisiche e meccaniche (condizioni cicliche e dinamiche)
• regime delle pressioni interstiziali
• entità e posizione dei carichi esterni

strumenti di indagine
• cartografia di riferimento
• rilievi di superficie
• indagini geotecniche in sito e di laboratorio
• monitoraggio di pressioni interstiziali e spostamenti

azione sismica

• azione statica equivalente


• parametri sintetici del moto sismico:
amax, intensità di Arias, durata …
• storia temporale delle accelerazioni *

* modifiche, all’interno del pendio, del moto sismico


applicato alla formazione rigida di base

analisi risposta sismica

8
stabilità
stabilità dei pendii naturali

• caratteri del comportamento in condizioni sismiche


• modello di sottosuolo e azione sismica
• analisi di stabilità
• metodi pseudostatici
− valutazione resistenza al taglio

metodi pseudostatici

9
valutazione delle condizioni di stabilità
pendii naturali
• valori caratteristici dei parametri geotecnici
• cinematismo critico – minore margine di sicurezza
• adeguatezza margine di sicurezza ⇒ progettista
metodi pseudostatici
coefficiente di sicurezza: rapporto tra resistenza al taglio disponibile e
sforzo di taglio mobilitato lungo la s.d.s

F = τf / τm assunto costante lungo la s.d.s.

metodi degli spostamenti


coefficiente di sicurezza: rapporto tra un valore limite di spostamento
e il massimo spostamento indotto dal sisma

F = dlim / dmax funzione della posizione del punto

metodi pseudostatici
• terreno: mezzo rigido plastico perfetto
• esistenza di una superficie di scorrimento
• sole equazioni della statica e criterio di resistenza (1)
• sisma: forza statica equivalente proporzionale al peso della massa
potenzialmente instabile

Fh = Kh·W (componente orizzontale)

Fv = Kv·W (componente verticale)

(1)

• metodi globali (equilibrio limite o analisi limite)


• metodi dei blocchi o delle strisce (equilibrio limite)

• τf = c' + σ'n·tanϕ' (analisi in tensioni efficaci)


• τf = cu (analisi in tensioni totali)

10
coefficiente sismico equivalente

• descrive gli effetti del terremoto sul pendio

0.15
amax/g
= K(t)

0.1
0.05
a/g

0
a(t)/g

-0.05
-0.1
-0.15
0 5 10 15 20 25 30 35
t (s)

coefficiente sismico equivalente

• descrive gli effetti del terremoto sul pendio

0.15 amax
Kh = η ⋅
= K(t)

0.1 η·amax/g
0.05
g
K v = ±0 .5 ⋅ K h
a/g

0
a(t)/g

-0.05
-0.1
-0.15 η<1
0 5 10 15 20 25 30 35
t (s)

Keq minore di Kmax e calibrato sugli effetti del sisma sul pendio

→ spostamenti permanenti

11
valori di βs

amax
K h = βs ⋅
g
K v = ±0 .5 ⋅ K h
categoria di sottosuolo
A B, C,D, E
ag (g) βs βs
0.2 < ag ≤ 0.4 0.30 0.28
0.1 < ag ≤ 0.2 0.27 0.24
ag ≤ 0.1 0.20 0.20

amax = accelerazione orizzontale massima attesa al sito

amax attesa al sito

• analisi di risposta sismica semplificata

amax = S·ag = SS·ST·ag

SS = coefficiente di amplificazione stratigrafica (SS = 1–1.8)


ST = coefficiente di amplificazione topografica (ST = 1–1.4)

oppure
• analisi di risposta sismica
– analisi 1D include SS
– analisi 2D include SS ed ST

12
amplificazione stratigrafica
coefficiente SS

Categoria di sottosuolo SS CC
A 1,00 1,00
ag
B 1,00 ≤ 1,40 − 0,40 ⋅ Fo ⋅
g
≤ 1,20 ( )
1,10 ⋅ TC*
−0,20

ag
C 1,00 ≤ 1,70 − 0,60 ⋅ Fo ⋅
g
≤ 1,50 ( )
1,05 ⋅ TC*
−0,33

ag
D 0,90 ≤ 2,40 − 1,50 ⋅ Fo ⋅
g
≤ 1,80 ( )
1,25 ⋅ TC*
−0,50

ag
E 1,00 ≤ 2,00 − 1,10 ⋅ Fo ⋅
g
≤ 1,60 ( )
1,15 ⋅ TC*
−0,40

amplificazione stratigrafica
coefficiente SS
categoria di sottosuolo e intensità moto sismico
2

Sottosuolo
A
B
C
1.5
D
E
SS

0.5
0.25 0.35 0.45 0.55 0.65 0.75 0.85 0.95 1.05 1.15 1.25

Fo ag (g) F0 ≈ 2.5
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
ag/g

13
amplificazione topografica
coefficiente ST
Categoria Caratteristiche superficie topografica Ubicazione opera o intervento ST
Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con
T1 --- 1,0
inclinazione media i ≤ 15°
In corrispondenza della
T2 Pendii con inclinazione media i > 15° 1,2
sommità del pendio
Rilievi con larghezza in cresta molto minore che In corrispondenza della cresta
T3 1,2
alla base e inclinazione media 15° ≤ i ≤30° del rilievo
Rilievi con larghezza in cresta molto minore che In corrispondenza della cresta
T4 1,4
alla base e inclinazione media i > 30° del rilievo

ST

i i
1
pendio rilievo
• per pendii di altezza H > 30 m e inclinazione α > 15°
• configurazioni piane
• in frane con s.d.s. profonde → ST = 1

note sui metodi pseudostatici


risultati dipendenti da
• superficie di scorrimento
• resistenza al taglio
superficie di scorrimento
• frane quiescenti: pre-esistente – effettiva
• frane di primo scorrimento: neo-formazione – potenziale:
• lungo discontinuità pre-esistenti;
• all’interno del volume di terreno (ricercata per tentativi)
non coincide con quella in condizioni statiche

resistenza al taglio
• in condizioni post-sismiche per amax > 0.15 g :
→ possibile riduzione di τf
• frane quiescenti o riattivate:
→ parametri di resistenza a grandi deformazioni (duttilità)

14
W = γ ⋅b⋅ D
l
l = b cosα A pendio indefinito
b α (ζa-ζb) ha = hb
B ub
±KvW ha = ζ a ; hb = ζ b +
KhW α γw
W ub = γ w ⋅ (ζ a − ζ b )
Dw S
D
P Kv positivo ub = γ w ⋅ Dw ⋅ cos 2 α

equilibrio alla traslazione in direzione perpendicolare e parallela alla s.d.s.

W (1 ± K v ) cos α − K hWsenα = P ⇒ σ n = = γD (1 ± K v ) cos 2 α − K h γDsenα cos α


P
l
K hW cos α + W (1 ± K v )senα = S ⇒ τ m = = K h γD cos 2 α + γD (1 ± K v )senα cos α
S
l

2 ⎧ γ wDw ⎫
c′ 1 c' +γD cos α⎨(1(1±±KKvv))−− KγhDtan−αK−h rtan α⎬ tanϕ'
+(σ n −⋅ u ) tan
τ Fc'= ϕ' +⎩ u
⎭ ϕ′
⋅ tan
F= f = γD cos 2 α[K h + (1F±=K v ) tan α] K + (1 ± K ) tan α
τm τm γD cos2hα[Kh + (1 ±v Kv ) tan α]

riduzione della resistenza al taglio

15
riduzione resistenza al taglio

amax > 0.15 g


possibile riduzione per incremento delle pressioni interstiziali (Δu) o
decadimento delle caratteristiche di resistenza (c′, ϕ′, Cu) indotti dal
sisma

τf = c′ + [(σn + Δσn) - (u + Δu)]·tanϕ′ T.E.


τf = cu T.T.

analisi in tensioni efficaci più appropriate:


• Δu costante lungo la s.d.s.

riduzione resistenza al taglio – effetto Δu

condizioni post-sismiche → Δu indotte dal sisma


→ riduzione F
pendio indefinito

c′ tan ϕ′
F= + (1 − ru ) ⋅ (1 − ψ max ) ⋅
γD ⋅ senα cos α tan α

Δumax
stima di ψ max =
σ'n0

16
riduzione resistenza al taglio – effetto Δu
pendio indefinito – condizioni statiche successive al sisma

F=
c′ (σ − u0 − Δu ) ⋅ tan ϕ′
+ n
γD ⋅ senα cos α γD ⋅ senα cos α

(σn − u0 ) ⋅ tan ϕ′ − Δu ⋅ tan ϕ′


γD ⋅ senα cos α γD ⋅ senα cos α

σn = γD cos2 α

posto u0 = γ w Dw cos 2 α (σn − u0 ) ⋅ tan ϕ′ = (1 − r ) tan ϕ′


u
u0 γ D γD ⋅ senα cos α tan α
ru = = w w
σ n0 γD
Δu Δu
ψ= =
σn0 γD cos α ⋅ (1 − ru )
′ 2
Δu tan ϕ′ tan ϕ′
⋅ = ψ ⋅ (1 − ru ) ⋅
e Δu ⋅ tan ϕ′ Δu tan ϕ′ γD cos 2 α tan α tan α
= ⋅
γD ⋅ senα cos α γD cos 2 α tan α

riduzione resistenza al taglio – effetto Δu


analisi in tensioni efficaci:
− γ < γv ⇒ Δu = 0
− γ > γv ⇒ Δu > 0 applicazione di Δu lungo la s.d.s.

Δu > 0 in terreni contraenti: sabbie sciolte o argille n.c.

previsione analitica di Δu con modelli costitutivi avanzati (ricerca)

Δu
relazioni empiriche nella forma = f (γmax , N )
p'0

con: γmax > γv massima ampiezza di deformazione


N = numero di cicli

17
stima di γv

IP IP

γv

γ γ
Vucetic (1994)

stima Δu in terreni coesivi


Δu γ
ψ= = β ⋅ log c Matsui et al. (1980)
p' 0 γv

β ≅ 0.45 γc,max = deformazione di taglio max indotta dal sisma


→ da analisi di risposta sismica
τmax (kPa) γmax (%) amax (g)
0 100 200 300 0 0.08 0.16 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
0

10

20
z (m)

30

40

50

18
stima Δu in terreni coesivi – γc
τmax
in alternativa: γ c,max = con τmax → da valutazione semplificata
G

A amax

m·amax amax
z

rd = 1-0.015 z
τmax

τ max A = m ⋅ amax
m ⋅ amax a γ
τ max = = ρ ⋅ A ⋅ z max = ⋅ z ⋅ amax
A A g
amax
τ max = σ v · rd
g
Idriss e Golesorkhi (1997)

stima Δu in terreni coesivi – γc

amax
τmax = ⋅ σ v ⋅ rd
g

τmax
γ c,max =
G

G di tentativo → γ
G e γ compatibili ?
→ no → aggiorna G e ripeti

19
stima Δu in terreni granulari

1 2a (Seed e Booker, 1977)


Δu 2 ⎛N ⎞
ψ= = sen−1⎜⎜ ⎟⎟
σ0 π
'
⎝ NL ⎠
0,83
a = 0.96 ⋅ Dr τ eq
stima di NL → σ'0

τeq = 0.65 τmax


sollecitazione ciclica equivalente
di ampiezza costante
NL: num. cicli richiesti per produrre liquefazione

σ'0 = pressione efficace media iniziale


NL = num. cicli di carico uniformi necessari per inizio liquefazione
N = num. cicli di carico uniformi equivalenti al sisma
Dr = densità relativa

stima Δu in terreni granulari

1 2a (Seed e Booker, 1977)


Δu 2 ⎛N ⎞
ψ = ' = sen−1⎜⎜ ⎟⎟
σ0 π ⎝ NL ⎠
0,83
a = 0.96 ⋅ Dr τ eq
stima di NL → σ'0

τeq = 0.65 τmax


sollecitazione ciclica equivalente
di ampiezza costante
NL: num. cicli richiesti per produrre liquefazione

log N = −2.3679 − 2.3460 ⋅ log amax + 0.9194 ⋅ log ν 0 + 1.1911⋅ log Ia


log N = −1.9231 − 2.5467 ⋅ log amax + 0.8657 ⋅ log ν 0 − 0.2278 ⋅ logTD + 1.2613 ⋅ log Ia

stima di N (Biondi, Cascone, Maugeri, 2003)

20
riduzione resistenza al taglio
scelta parametri
frane attive o quiescenti (riattivabili dal sisma)
terreni a comportamento fragile:
picco cond. di post-picco c' ≈ 0 ϕ' = ϕ'pp
cond. residue c' ≈ 0 ϕ' = ϕ'r
post-picco

picco
tensione di taglio, τ : kPa

residuo
post-picco ≈ ricostituito n.c

residuo

tensione normale efficace, σ′n: kPa

riduzione resistenza al taglio


condizioni statiche successive al sisma
• sovrappressioni interstiziali Δu indotte dal sisma
• degradazione parametri di resistenza

pendio indefinito c′ tan ϕ′


F= + (1 − ru ) ⋅ (1 − ψ ) ⋅
γD ⋅ senα cos α tan α

α Δu γ terreni coesivi
W ψ= = β ⋅ log c
p'0 γv Matsui et al. (1980)
S
D Dw
1 2a
P 2 ⎛ N ⎞ Δu
ψ = ' = sen −1⎜⎜ ⎟

σ0 π ⎝ NL ⎠ terreni granulari
0,83 (Seed e Booker, 1977)
a = 0.96 ⋅ Dr

21
riduzione resistenza al taglio
tensioni totali
terreni coesivi
• possibili riduzioni di Cu:
- degradazione ciclica del materiale
- accumulo di Δu (proporzionale al numero di cicli del sisma)
• necessarie prove cicliche
• coefficiente di riduzione di Cu

Cu rid = δcu·Cu δcu= N-t

0.65 ⋅ τmax
t = s⋅(γc – γv)r con γc =
G

riduzione resistenza al taglio


tensioni totali
terreni coesivi
Coefficienti per il calcolo dell’indice di degradazione ciclica (Matasovic, 1993)
OCR = 1 OCR = 2 OCR = 4
IP = 15 IP = 30 IP = 50 IP = 50 IP = 50
s 0.195 0.095 0.075 0.054 0.042
r 0.600 0.600 0.495 0.480 0.423

Cu rid = δcu·Cu δcu= N-t

0.65 ⋅ τmax
t = s⋅(γc – γv)r con γc =
G

22
appendice
richiami sui metodi di analisi

• metodi globali dell’equilibrio limite


• metodi delle strisce

W = γ ⋅b⋅ D
l
l = b cosα A pendio indefinito
b α (ζa-ζb) ha = hb
B ub
±KvW ha = ζ a ; hb = ζ b +
KhW α γw
W ub = γ w ⋅ (ζ a − ζ b )
Dw S
D
P Kv positivo ub = γ w ⋅ Dw ⋅ cos 2 α

equilibrio alla traslazione in direzione perpendicolare e parallela alla s.d.s.

W (1 ± K v ) cos α − K hWsenα = P ⇒ σ n = = γD (1 ± K v ) cos 2 α − K h γDsenα cos α


P
l
K hW cos α + W (1 ± K v )senα = S ⇒ τ m = = K h γD cos 2 α + γD (1 ± K v )senα cos α
S
l

2 ⎧ γ wDw ⎫
c′ 1 c' +γD cos α⎨(1(1±±KKvv))−− KγhDtan−αK−h rtan α⎬ tanϕ'
+(σ n −⋅ u ) tan
τ Fc'= ϕ' +⎩ u
⎭ ϕ′
⋅ tan
F= f = γD cos 2 α[K h + (1F±=K v ) tan α] K2h + (1 ± K v ) tan α
τm τm γD cos α[Kh + (1 ± Kv ) tan α]

23
cuneo piano
b c
a c = H senϑ ; b d = Hsen(α − ϑ ) senα
KhW
±KvW 1 sen(α − ϑ )
Area(abc ) = H 2
W d 2 senα ⋅ senϑ
H 1
S W = γ ⋅ A = γH 2 ⋅ (cot anϑ − cot anα )
P 2
θ Kv positivo
α
a

equilibrio alla traslazione in direzione perpendicolare e parallela alla s.d.s.

W (1 ± K v ) cos ϑ − K hWsenϑ = P c' ⋅a c + {W [(1 ± K v ) cos ϑ − K h senϑ] − U }tan ϕ'


→ F=
W [K h cos ϑ + (1 ± K v )senϑ]
K hW cos ϑ + W (1 ± K v )senϑ = S

F=
c'

2 tan ϑ
+
[(1 ± K v ) − K h tan ϑ − U W cos ϑ] ⋅ tan ϕ'
γH sen (α − ϑ)[K h + (1 ± K v ) tan ϑ] [K h + (1 ± K v )tan ϑ]

d
O θ0
θh s.d.s. circolare – B.T.
R
e Kv positivo

KhW τm σn analisi in tensioni totali


±KvW
H
W
σn τ = cu
τm
α
equilibrio alla rotazione
σn
ϑh ϑh
W (1 ± K v ) ⋅ d + K hW ⋅ e = ∫ τ ⋅ Rds = R ⋅ ∫ cum ⋅ Rdϑ = R (ϑh − ϑ0 )
cu 2
ϑ0 ϑ0 F

MR cuR 2 (ϑh − ϑ0 )
F= =
MD W [(1 ± K v ) ⋅ d + K h ⋅ e ]

24
metodi delle strisce

τf [c' + (σn − u )tan ϕ' ]


τm σn F= =
τm τm
H
σn
τm

σn

• lo sforzo di taglio mobilitato lungo la s.d.s. dipende da σn

• una distribuzione approssimata di σn si può ottenere suddividendo


il corpo di frana in n strisce verticali

• larghezza b delle strisce non costante e sufficientemente piccola:


- da potere assumere σn e τm ed u agenti alla base uniformi
- da descrivere con accuratezza il p.c. e la s.d.s.

b
azioni su una striscia
Variabili Incognite
XL P n
P ≅ σ n ⋅l khW S (F) n
E n-1
U ≅ u ⋅l h EL
W ER=EL+ΔE
X n-1
1
S ≅ τm ⋅l = {c'+(σ n − u ) tan ϕ '}⋅ l S XR=XL+ΔX
h
a
n-1
n
F
1 a P Totale 6n-3
S≅ {c'⋅l + (P − U ) tan ϕ '} Equazioni 3n
F U α
l Incognite 3n-3

Variabili Incognite
assunzioni iniziali: P n
F 1
- F = cost.
E n-1
- risultanti P ed U al centro della base X n-1
h n-1
Totale 4n-2
ipotesi aggiuntive : Equazioni 3n
sulle azioni di contatto tra le strisce ← Incognite n-2

25
b metodo di Fellenius (1936)
proposto originariamente per s.d.s. circolari
RL
khW risultanti azioni di contatto parallele alla base
W
X Li X Ri
RR = = tan αi
S E Li E Ri
P n-1 condizioni imposte, n-2 incognite
U
l α → problema sovracondizionato
→ metodo approssimato

viola il principio di azione e reazione: tan αi ≠ tan αi+1

risultati ragionevoli per s.d.s. superficiali → modeste differenze in αi

valori di F minori di quelli forniti da metodi esatti (favore di sicurezza)


- differenze modeste 10-15% per scorrimenti superficiali
- differenze considerevoli (fino al 60%) per scorrimenti profondi

x f metodo di Fellenius (1936)


+O
eq. globale: rotazione rispetto ad O
e R
∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i − ∑i Si Ri = 0
khW 1
F
[ '
]
∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri = ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i = 0
'

S W
P
F=
[
' '
]
∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri
∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i
eq. locale:
traslazione perpendicolare alla base → Pi = Wi cos α i − Qi senα i

F=
[
' '
]
∑i cì lì + (Wi cosα i − Qi senαi − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri
∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i (Wi cosα i − Qi senα i ) f i

s.d.s. circolare

[
Ri = R = cost ; xi = R ⋅ senα i ; f i = 0 F = ∑i cì lì + (Wi cosα i − Qi senα i − U i ) tan ϕ i R
' '
]
R ⋅ ∑i Wi senα i + ∑i Qi ei

26
b
metodo di Bishop semplificato (1955)
EL khW
proposto originariamente per s.d.s. circolari
W
risultanti azioni di contatto orizzontali
ER
S
P X Li = X Ri = 0
U
l α
n-1 condizioni imposte, n-2 incognite
→ problema sovracondizionato
→ metodo approssimato
risultati accurati per s.d.s. superficiali

valori di F minori di quelli forniti da metodi esatti (favore di sicurezza)


- differenze modeste ≈7% spesso ≤ 4%

metodo di Bishop sempl. (1955) f


x
+O
eq. globale: rotazione rispetto ad O
e R

∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i − ∑i Si Ri = 0 khW
1
F
[ ]
∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri = ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i = 0
' ' S W
P

F=
'
[ '
]
∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri
∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i

s.d.s. circolare

F=
'
[
∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕi R
'
]
Ri = R = cost ; xi = R ⋅ senαi ; f i = 0 ⇒ R ⋅ ∑i Wi senαi + ∑i Qi ei

27
b
metodo di Bishop sempl. (1955)
EL eq. locale: traslazione verticale
khW
W P i cosα i + Si senα i − Wi = 0

S
ER P i cosα i + [
1 '
F
]
ci ⋅ li + (Pi − U i ) tan ϕi' ⋅ senα i − Wi = 0

U
P ⎛ 1 ⎞
[ 1
]
P i cosα i ⎜1 + tan ϕi' tan α i ⎟ = Wi − ci' ⋅ li − U i tan ϕi' ⋅ senα i
⎝ F ⎠ F
l α
⎛ 1 ⎞
mαi ( F ,α i ) = cosα i ⎜1 + tan ϕi' tan α i ⎟
⎝ F ⎠

Pi =
1 ⎧
mαi ⎩
[
1 '
]
⎨Wi − ci ⋅ li − U i tan ϕi ⋅ senα i ⎬
F
' ⎫

eq. implicita in F → procedura iterativa
1. valore di primo tentativo di F(0) (es. Fellenius)
2. calcolo di mαi e Pi
3. nuovo valore di F(1) si → fine
( )
4. controllo tolleranza F − F ≤ Tol
1 (0 )
no → F(1) = F(0) → (2)

b
metodo di Morgenstern & Price (1965)
XL
proposto per s.d.s. di forma qualunque
khW
EL ER=EL+ΔE relazione tra le azioni di contatto
W
Xi
S XR=XL+ΔX = λ ⋅ f ( xi )
Ei
P
U α con f (x) nota e λ incognita:
l (n-1) condizioni imposte, (n-1) incognite
→ metodo “esatto”
f ( x) = 1 costante in genere valori maggiori di f (x) nella
⎛ πx ⎞ porzione centrale del corpo di frana
f ( x) = sen⎜ ⎟ seno
⎝L⎠ (maggiore inclinazione risultante)
⎛⎜ −C nω n 2 ⎞⎟
⎝ ⎠
f ( x) = ke funzione di errore assunzione di base:
f ( x) seno troncato soluzione non molto influenzata da f (x)
f ( x) trapezoidale purchè soluzione accettabile
f ( x) assegnata per punti

28
x f metodo di Morgenstern & Price (1965)
+O

e R 2 incognite: F e λ
2 eq. di equilibrio globale:
khW
W eq. globale: rotazione rispetto ad O
S
P ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i − ∑i Si Ri = 0

eq. globale: traslazione orizzontale


∑i Pi senαi − ∑i Si cosα i + ∑i Qi = 0

Fm =
'
[
∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri
'
] Ff =
['
]
∑i ci li + (Pi − U i ) tan ϕ i ⋅ cosα i
'

∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i ∑i Pi senα i + ∑i Qi

incognite Pi: condizioni di equilibrio locale alla traslazione


della singola striscia secondo 2 direzioni ortogonali

b metodo di Morgenstern & Price (1965)

XL traslazione locale in direzione verticale


khW P i cosαi + Si senαi + ΔX i − Wi = 0
EL ER=EL+ΔE
[ ]
W 1 ⎧ 1 ' ⎫
Pi = ⎨Wi − ΔX i − ci ⋅ li − U i tan ϕ i ⋅ senα i ⎬
'

S XR=XL+ΔX mαi⎩ F ⎭

mαi ( F ,α i ) = cosα i ⎛⎜1 + tan ϕ i' tan α i ⎞⎟


P 1
U ⎝ F ⎠
α
l
traslazione locale in direzione orizzontale
Pi senα i − Si senα i + Qi − ΔEi = 0

ΔEi = Qi + Pi senα i −
1 '
F
[
ci li + (Pi − U i ) tan ϕ i' ]

29
metodo di Morgenstern & Price (1965)


(a) Fm = i
[c l + (P − U ) tan ϕ ]⋅ R
'
ì ì ì i
'
i i (c) P i =
1 ⎧ 1 '
[ ] ⎫
⎨Wi − ΔX i − ci ⋅ li − U i tan ϕ i ⋅ senα i ⎬
'

∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi fi mαi ⎩ F ⎭


(b) F f = i
[c l + (P − U ) tan ϕ ]⋅ cosα
'
i i i i
'
i i (d) ΔEi = Qi + Pi senα i −
1 '
[
cili + ( Pi − U i ) tan ϕ i' ]
∑i Pi senα i + ∑i Qi F
(e) X Li = EL i λ ⋅ f ( xLi ) ; X R i = ER i λ ⋅ f ( xR i )

Procedura iterativa:

1. valore assegnato di λ (λ=0-1)


2. XL=XR=0 e calcolo di Fm(0) e Ff(0) mediante la (c) per Pi e (a) e (b) per F
3. calcolo di ΔEi con la (d) e quindi delle Ei
4. calcolo delle Xi con la (e) e quindi delle ΔXi
5. calcolo dei nuovi valori delle Pi con la (c) e quindi di Fm(1) e Ff(1)
6. controllo della convergenza (si = fine; no → 3)
al termine della procedura, si ripete l’analisi con un nuovo valore di λ

metodo di Morgenstern & Price (1965)


Ff
F

Fm
F F e λ si ottengono dalla condizione:
Bishop
Fm(λ) = Ff (λ)

Janbu

λ λ
soluzione accettabile se:
- lungo le superfici di contatto tra le strisce: Xi < Xfi(Ei)
- forze normali Pi ed Ei di compressione

s.d.s. circolari: soluzione di Bishop prossima a quella dei metodi “esatti”


→ il coefficiente Fm (al contrario di Ff) dipende poco dalle ipotesi adottate
sulla direzione delle azioni di contatto tra le strisce

30
Stabilità dei
pendii naturali

S. Rampello

stabilità
stabilità dei pendii

• caratteri del comportamento in condizioni sismiche


• modello di sottosuolo e azione sismica
• analisi di stabilità
• metodi pseudostatici
− valutazione resistenza al taglio
• metodi degli spostamenti
− formulazione originaria
− formulazione modificata
− metodi semplificati

• scelta del coefficiente sismico … lez.


lez. 3-
3-4

1
metodi degli spostamenti
formulazione originaria

metodi degli spostamenti


• azione sismica: funzione temporale (≥ 7 acceler. naturali)
• effetti azione sismica: spostamenti accumulati
soglia critica di spostamento – scelta dal progettista:
progettista
• condizione di collasso incipiente (stato limite ultimo)
• perdita di funzionalità (stato limite di esercizio)

fasi di analisi
• scelta accelerogrammi di progetto
• determinazione del coefficiente sismico critico Kc= ac/g al quale
corrispondono condizioni di equilibrio limite (Fs = 1)
• calcolo spostamento (doppia integrazione eq. moto relativo)
• confronto tra spostamento limite e spostamento calcolato

2
metodo degli spostamenti
a
schema di blocco rigido vr
Newmark (1965) a0 base
• terreno instabile → corpo rigido ac blocco
• a(t) costante nello spazio ab
• τf costante nel tempo (ac = cost) t0 a0 t
tm = t0
v ac
mab B C
v0
ab
a0
v 02 ⎛ a ⎞
a0 T ur = ⎜1 − c ⎟

ac 2ac ⎝ a0 ⎟⎠
mac
A t
t0 tm
ac = Tlim /m < a0
Tlim ur

velocità base a0·t t < t0


velocità blocco ac·t t < tm t

calcolo spostamenti
doppia integrazione moto relativo
5
4 inizio
movimento
3 aacc
2
a
a (m/s2)

1
0
-1 ar (t ) = a(t ) − ac
-2
istante
-3 di arresto inizio moto ar(t) > 0
-4
-5
intervallo di
1 integrazione
v r (t ) = ∫ ar (t )dt
(m/s)
vvr (m/s)

0
cond. di moto vr(t) > 0
nessuno
fine moto vr(t) ≤ 0
0.2 spostamento
(m)
ds (m)

0.1

0
d (t ) = ∫ vr (t )dt
0 1 2 3 4 5
t (s)

3
metodo degli spostamenti
• il corpo di frana si sposta lungo la s.d.s. quando a(t) > ac
• lo spostamento si annulla quando si annulla la velocità relativa

lo spostamento dipende da
- ampiezza, durata e contenuto in frequenza dell'azione sismica a(t)
- caratteristiche geotecniche e geometriche del pendio ac

metodo degli spostamenti

assunzioni formulazione originaria


• corpo di frana ⇒ corpo rigido
• condizioni piane
• a(t) costante nel corpo di frana (nello spazio)*
• resistenza al taglio costante → ac costante nel tempo (cu, c′,ϕ′, u cost.)*
• spostamento verso monte nullo

* possono essere rimosse

nota
ac deve essere valutata utilizzando i valori caratteristici
dei parametri di resistenza

4
scelta accelerogrammi di progetto

pericolosità sismica di base

mappa di pericolosità sismica di base


per il territorio nazionale

http://esse1.mi.ingv.it

5
pericolosità sismica di base

9 ag: accelerazione orizzontale massima attesa su sito di


riferimento rigido (A
A) con piano campagna orizzontale

9 Se(T): ordinate dello spettro di risposta elastico in


accelerazione ad essa corrispondente

entrambe riferite a prefissate probabilità di superamento


PVR nel periodo di riferimento VR

9 a(t): accelerogrammi commisurati alla pericolosità del sito

definizioni

PVR = probabilità che in un fissato intervallo di tempo si verifichi un


evento sismico di entità maggiore o eguale ad un prefissato
valore;

VR = intervallo di tempo al quale è riferita la probabilità di


superamento;

TR = intervallo di tempo che mediamente intercorre tra due


terremoti che producono un'accelerazione spettrale
maggiore o eguale di quella considerata;

λ= 1/TR, frequenza annuale di superamento: numero di eventi


di entità maggiore o eguale ad un prefissato valore / periodo
di osservazione

6
definizioni

VN = vita nominale
Vita Nominale VN
TIPI DI COSTRUZIONE
(in anni)
1 Opere provvisorie – opere provvisionali – Strutture in fase costruttiva ≤ 10
Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di
2 ≥ 50
importanza normale
Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di
3 ≥ 100
importanza strategica

CU = coefficiente d'uso
Classe d’uso I II III IV
Coefficiente CU 0.7 1.0 1.5 2.0

VR = VN·CU = periodo di riferimento

PVR = probabilità di superamento


Stati limite PVR: Probabilità di superamento nel periodo di riferimento VR
SLO 81 %
Stati limite di esercizio
SLD 63 %
SLV 10 %
Stati limite ultimi
SLC 5%

TR = − VR ln 1 − PVR ( ) = periodo di ritorno


Stati limite Valori in anni del periodo di ritorno TR al variare del periodo di riferimento VR
SLO 30 anni ≤ TR = 0.6·VR
Stati limite di esercizio
SLD TR = VR
SLV TR = 9.5·VR
Stati limite ultimi
SLC TR = 19.5·VR ≤ 2475 anni

processo Poissoniano
• completamente casuale – nessuna memoria di eventi pregressi
• probabilità che un evento con frequenza di superamento λ = 1/TR si
produca in un intervallo di tempo VR:
V
− R 1 − VR
TR = =
PVR = 1 − e −λ⋅VR
= 1 − e TR (
λ ln 1 − PVR )

7
mappa di
pericolosità
sismica di
riferimento
ag = accelerazione massima
su affioramento rigido
• probabilità di superamento
PVR = 10%
ag max = 0,278g
• periodo di riferimento
VR = 50 anni
• periodo di ritorno
TR= 475 anni
(50° percentile)

reticolo con valori di ag,475

8
amax al sito su affioramento rigido

TR= 475 anni


λ = 1/475=0.0021

Fo = 2.60 Tc*=0.28

magnitudo e distanza che concorrono


alla sismicità del sito

9
scelta accelerogrammi

scelta accelerogrammi

10
accelerogrammi selezionati
4 4 4 4

2 2 2 2
a (m/s2)

a (m/s2)

a (m/s2)

a (m/s2)
0 0 0 0

-2 -2 -2 -2

-4 -4 -4 -4
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80 0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
t (s) t (s) t (s) t (s)
4 4 4

2 2 2

a (m/s2)
a (m/s2)

a (m/s2)

0 0 0

-2 -2 -2

-4 -4 -4
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
t (s) t (s) t (s)

valutazione coefficiente sismico critico

11
valutazione Kc – pendio indefinito (Kv = 0)
c'+(γD − γ w Dw ) cos 2 α tan ϕ'− K h γDsenα cos α tan ϕ' equilibrio limite
F=
γDsenα cos α + K h γD cos 2 α F=1

mezzo dotato di coesione e attrito


⎛ γ w Dw ⎞
⎜1 − ⎟ tan ϕ′
c′ ⎝ γD ⎠ tan α
Kc = + −
γD cos α(1 + tan α tan ϕ )
2
′ 1 + tan α tan ϕ′ 1 + tan α tan ϕ′

terreno granulare (t.e.) - u = 0 (Dw = 0) K c = tan(ϕ′ − α )

0.5 tan ϕ′ − tan α


terreno granulare (t.e.) - u ≠ 0 (Dw = D) Kc ≅
1 + tan α tan ϕ′

terreno coesivo (t.t.) cu


Kc = − tan α
γD cos 2 α

valutazione Kc – metodo delle strisce

• Kh di tentativo e ricerca di Fmin (con s.d.s. associata)


• curva F – Kh

2
Kc = 0.173

1.5
FS

1
F = 1 ⇒ Kc

0.5
0 0.1 0.2 0.3
Kh

12
metodi pseudostatici inversi
• valutazione coefficiente sismico critico Kc (F = 1)
e accelerazione critica ac = Kc⋅g
• ac > amax → pendio stabile
valori di ac corrispondenti a diversi livelli di esposizione all’azione sismica
(osservazioni sul comportamento di pendii californiani in condizioni sismiche)

stato del pendio ac (g)

instabile < 0.01


dipendono da caratteristiche
precario 0.01 – 0.1
locali dei siti e degli eventi
moderatamente stabile 0.1 – 0.3 considerati
piuttosto stabile 0.3 – 0.5 ↓
stabile 0.5 – 0.7 cautela
molto stabile > 0.7

calcolo spostamenti

13
equazione moto relativo – s.d.s. piana
W = γ ⋅b ⋅ D
m ⋅ x&&(t ) = [D(K ) − D(K c )] − [R (K ) − R (K c )] l = b cosα
l
A
b
R = c ' l + (W cos α − K hWsen α − U ) ⋅ tan ϕ'
D = W (sen α + K h cos α ) ±K vW
K hW α
[D(K ) − D(Kc )] = (Kh − K c ) ⋅ W cos α
W
Dw S
[R(K ) − R(Kc )] = −(Kh − Kc ) ⋅ Wsenα tan ϕ'
D
P

cos(α − ϕ')
x(t ) = (Kh − K c ) ⋅ W ⋅
W &&
scorrimento parallelo alla s.d.s.
g cos ϕ'

cos(α − ϕ') cos(α − ϕ')


x&&(t ) = [Kh (t ) − K c ] ⋅ g ⋅ x&&(t ) = [a(t ) − ac ] ⋅ T.E.
cos ϕ' cos ϕ'

x&&(t ) = [K h (t ) − K c ]⋅ g ⋅ cos α x&&(t ) = [a (t ) − ac ] ⋅ cos α T.T.


[R(K)-R(Kc)]=0

equazione moto relativo


s.d.s. circolare - Bishop
&&(t ) = [M (K ) − M (K )] − [M (K ) − M (K )]

d
D D c R R c O θ0
θh
R
⎧⎪ ⎫
MR = ∑i⎨cì'l ì +
⎪⎩
⎧ 1 ⎡

1 '
( ) ⎤ ⎫ '⎪
⎢Wi − F ci li − Ui tan ϕi ⋅ senαi ⎥ − Ui ⎬tan ϕi ⎬
⎪⎭
e
⎩ αi ⎣
m ⎦ ⎭
MD = ∑ Wi [R ⋅ senαi + Kh ⋅ ei ]
σn
K hW τm
±K vW
[MD (K ) − MD (Kc )] = (Kh − K c ) ⋅ ∑ Wiei H
W
σn
τm
[MR (K ) − MR(Kc )] = 0 α
σn

&&(t ) = [K (t ) − K ] ⋅ ∑ W e

&&(t ) = [a(t ) − a ] ⋅ ∑ Wiei
h c i i T.E.
ϑ c
&&(t ) = [K (t ) − K ] ⋅ ∑ W e
Jϑ T.T. J ⋅g
h c i i

14
calcolo spostamenti

s.d.s. piana

cos(α − ϕ')
x&&(t ) = [a(t ) − ac ] ⋅ analisi in tensioni efficaci
cos ϕ'

x&&(t ) = [a (t ) − ac ] ⋅ cos α analisi in tensioni totali

s.d.s. circolare (metodo di Bishop)

&&(t ) = [a(t ) − a ] ⋅ ∑ Wiei


analisi in tensioni efficaci
ϑ c
J ⋅g analisi in tensioni totali

esempio calcolo spostamenti O

0.8

0.4
ag (g)

-0.4

-0.8
0 20 40 60 80
0.008 t (s) 0.6
velocità angolare (rad/s)

testa
0.006
0.4
dtot
d (m)

0.004 dx
0.2 dy
0.002

0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
0.006 t (s) 0.6 t (s)
piede dtot ≅ dx
rotazione θ (rad)

0.004 0.4
d (m)

0.002 0.2
dy
0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
t (s) t (s)

15
spostamenti limite
del pendio
dlim
di manufatti presenti nel pendio

• tipo del pendio (artificiale, naturale)


• esistenza di manufatti / tipo di manufatti
dlim dipende da • gravità di danni connessi a frana eventuale
• livello di protezione prescelto

spostamento
livello di danno
(cm) Idriss (1985)
V irrilevante <3
IV modesto 15 State of Alaska
III moderato 30 Geotech. Evaluation
II elevato 90 Criteria Committee
I catastrofico 300

metodi degli spostamenti


formulazione modificata

16
metodo degli spostamenti
formulazione modificata – approccio disaccoppiato
• analisi risposta sismica disaccoppiata da analisi spostamenti
1. analisi di risposta sismica:
1D
aeq(t) → accelerogramma equivalente
2D

2. valutazione spostamenti indotti dal sisma

deformabilità terreno → distribuzione non uniforme di a(t) nel pendio

• amplificazione moto sismico


• effetti di moto asincrono

approccio disaccoppiato
analisi 1D di risposta sismica
m·as(t)

Ai
m·a(z,t)
H

aeq (t ) ⋅ ρ ⋅ H ⋅ dx = τ(H , t ) ⋅ dx

τ(H , t ) g τ(H , t )
→ aeq (t ) = ⋅ = ⋅g
ρ ⋅ H g σ v (H )
accelerogramma equivalente

17
effetti deformabilità terreno
vs → ∞, a(t) costante nello spazio, moto sincrono
a (z,t) a (z,t)

ag
H

• combinazione di piccoli corpi di frana molto rigidi con segnali sismici


ricchi di basse frequenze (λ = Vs/f > H) → moto sincrono

• combinazione di grandi corpi di frana di bassa rigidezza con segnali


sismici di elevata frequenza (λ = Vs/f < H) → moto asincrono →
riduzione delle forze inerziali

esempio pendio indefinito


H = 15, 120 m
α = 20°
20°
L = 50, 150 m
D = 5, 15 m

LL
D
H

18
comportamento terreno e rigidezza

Vs (m/s)
• visco-elastico non lineare 0
0 100 200 300 400

• profilo di rigidezza iniziale


5
- deposito rigido
- deposito deformabile
10

curve G(γ) and D(γ)

z (m)
15
da Vucetic & Dobry (1991) con IP = 25%
20

25
stiff
soft
30

profili di accelerazione istantanea


effetto rigidezza terreno
ax (g)
0 0.2 0 0.2 0 0.2 0 0.2 0 0.2
0
dep. rigido
1
• acc. stesso verso
2
z (m)

dep. deformabile
3
• acc. verso opposto
4 fra monte e valle

Soft (aeq=0.07g; t=1.06s)


Stiff (aeq=0.13g; t=1.63s)

19
profili di accelerazione istantanea
effetto volume di terreno instabile
ax (g)
0 0.2 0 0.2 0 0.2 0 0.2 0 0.2
0

0.2

0.4
z/D

al crescere di L e D
0.6
• asincronicità anche
0.8 in direzione verticale

(b)

L=50m (aeq=0.07g; t=1.06s) D=5m


L=150m (aeq=0.02g; t=1.15s) D = 15 m

effetto dimensioni del corpo di frana

dep. deformabile
5 00
dep. rigido
0.1 L = 25 m
H = 118 m H = 118 m
50
Kc = cost = 0.015
0.08 D=5m D=5m
D = 10 m a parità di resistenza
D = 15 m
0.06 D = 10 m
50
d (m)

0.04 100
L = 25 m
50 75
0.02 150
100
50
100 D = 15 m
0
0 1 2 3 4 5 0 1 2 3 4 5
t (s) 150
75 -100 t (s)

• rigidezza terreno: d cresce con la rigidezza


• dimensioni corpo di frana: d decresce al crescere di D e L
• profondità bedrock: d cresce con H

20
metodi degli spostamenti
relazioni empiriche

metodi degli spostamenti


formulazione originaria
a(t) costante nello spazio
Kc costante nel tempo
dmax → doppia integrazione equazione moto relativo

formulazione modificata
aeq(t) da analisi della risposta sismica
Kc costante o decrescente nel tempo
dmax → doppia integrazione equazione moto relativo

metodi semplificati – relazioni empiriche


sisma: grandezze rappresentative (amax, IA, PD …)
dmax → relazioni empiriche

21
relazioni empiriche – spostamento medio

ac
2 −9.4
Whitman & Liao (1984) 37 ⋅ vmax amax
d= e
(14 ev., 28 acc., M = 6.3-6.7,amax > 0.15g) amax

Ambraseys & Menu (1988) – d (cm)


(11 ev., 50 acc., M = 6.6-7.2)

⎡⎛ 2.53 −1.09 ⎤
ac ⎞ ⎛ ac ⎞
log d = 0.90 + log⎢⎜⎜ 1 − ⎟ ⎜⎜ ⎟ ⎥ (cm)
⎢⎝ amax ⎟⎠ ⎝ amax ⎟⎠ ⎥
⎣ ⎦

relazioni empiriche – spostamento medio


Jibson (1993) – d (cm) ac
log d = 1.460 log Ia − 6.642 + 1.546
(7 ev., 11 acc., M = 5.8-7.5 g
amax > 0.13g, Ia = 0.2-9.96 m/s)

1000
d (cm)

100 intensità di Arias


Spostam ento di Newm ark [cm ]

π
a2 (t ) dt [LT-1]
2g ∫TD
0.02g
0.05g
Ia =
10
0.1g

0.2g

0.3g d (cm)
1
0.4g Ia (m/s)

0.1
0.1 1 10
Intensità di Arias [m /s]
Ia (m/s)

22
relazioni empiriche – spostamento medio
Crespellani et al. (1998) – d (cm) ac −1.338
d = 0.011⋅ PD 0.977
(155 ev., 310 acc.) g
Ia
PD = (10-4g⋅s3) potenziale sismico distruttivo Ia (g⋅s)
v 20
v0 = intensità degli incroci con l’asse dei tempi di a(t) (s-1)

confronto metodi semplificati

Makdisi e Seed (1978)

Ambraseys e Menu (1988)


Franklin e Chang (1977)

eventi sismici americani

23
database accelerogrammi naturali italiani
dati di partenza
• 160 stazioni accelerometriche
• 100 eventi di magnitudo M ≥ 3.5
• 500 registrazioni (3 componenti) in condizioni free field

dati selezionati
• 100 stazioni accelerometriche
• 86 eventi di magnitudo M = 4.0 – 6.9 ; distanze epicentrali ≤ 100 Km ;
profondità focali di 2 – 24 Km
• 240 registrazioni (3 componenti) in condizioni free field
PGA = 0.033 – 0.405 g e Ia = 0.006 – 1.233 m/s
• 3 categorie di sottosuolo:
ammassi rocciosi o terreni molto rigidi (A
A) Vs > 800 m/s
terreni consistenti (B
B) Vs = 360 – 800 m/s
terreni mediamente consistenti (C
C, D) Vs < 360 m/s

relazioni empiriche (Rampello et al. 2010)

fasi della procedura

accelerogrammi di ingresso da database SISMA


per ciascuna categoria di sottosuolo
• 4 gruppi di accelerogrammi con amax = 0.05, 0.15, 0.25, 0.35 g
• calcolo spostamenti per doppia integrazione del moto relativo
• regressione esponenziale degli spostamenti calcolati
• curve di limite superiore (90° percentile, B1, e 94 percentile, B2)

Ky Ky
ln d = ln B − A −A
K max
Kmax d = B⋅e

24
relazioni empiriche (Rampello et al. 2010)
10

0.35
accelerogrammi scalati a 0.35g
g 0.25 g
accelerogrammi scalati a 0.25g

d94 d94
(m)
ddd (m)
(m)

0.1

depositi
0.01
consistenti
(categoria B)
0.001
0.2 0.4 0.6 0.8 0.2 0.4 0.6 0.8

10 KyK/y/KKmax
max KyK/y/KKmax
max
0.15 g scalati a 0.15g
accelerogrammi 0.05 g
accelerogrammi scalati a 0.05g
Ky
1
− A⋅
Kmax
d94 d94 = B2 ⋅e
(m)

d94
dd (m)

0.1

0.01

0.001
0.2 0.4 0.6 0.8 0.2 0.4 0.6 0.8

KyK/y/KKmax
max KyK/y/KKmax
max

relazioni empiriche (Rampello et al. 2010)


1 1

0.35g 0.25g

0.1 0.1
d (cm)

d (cm)

0.01 0.01
cat. A cat. A
cat. B cat. B
cat. C, D, E cat. C, D, E

0.001 0.001
0.2 0.4 0.6 0.8 0.2 0.4 0.6 0.8
1 Ky/Kmax 1 Ky/Kmax

0.15g 0.05g
0.1
0.1
d (cm)
d (cm)

0.01

0.01
cat. A 0.001 cat. A
cat. B cat. B
cat. C, D, E cat. C, D, E
0.001 0.0001
0.2 0.4 0.6 0.8 0.2 0.4 0.6 0.8
Ky/Kmax Ky/Kmax
Ky
− A⋅
K max
d94 =B2 ⋅e

25
relazioni empiriche (Rampello et al. 2010)

cat. A cat. B cat. C, D, E


amax
A B2 (m) A B2 (m) A B2 (m)
(g)
0.35 7.50 1.69 7.90 1.59 7.40 0.75
0.25 7.42 1.79 7.79 1.66 7.54 0.78
0.15 7.48 0.91 7.86 1.09 8.05 1.16
0.05 7.87 0.39 7.86 0.45 8.07 0.59

Ky
− A⋅
K max
d94 =B2 ⋅e

scelta del coefficiente sismico

26
metodo pseudostatico – Keq
amax
Fh = Kh ⋅ W Kh = η ⋅
con g η<1
Fv = K v ⋅ W
K v = ±0.5 ⋅ Kh
0.15
0.1
0.05
a/g

0
-0.05
-0.1
-0.15
0 5 10 15 20 25 30 35
t (s)

effetti del sisma sul pendio → spostamenti permanenti


K
relazione fra spostamenti attesi e
FS

metodo pseudostatico – Keq


corrispondenza tra prestazione sismica e azione pseudostatica
1

A=7.79 amax = 0.25 g – categoria B


B=1.66 (m)
max spostamento atteso
0.1
(94 percentile)
(m)
du (m)

dmax = 10 cm → η = 0.36
0.01
0.36

0.001
0 0.2 0.4 0.6 0.8
η =β =Kay/a
/Kmax Rampello et al (2010)
c max

ln(d94 B2 )
η=
Ky Ky
− A⋅
Kmax =
d94 =B2 ⋅e Kmax −A

27
metodo pseudostatico – Keq
corrispondenza tra prestazione sismica e azione pseudostatica
1

A=7.79 amax = 0.25 g – categoria B


B=1.66 (m)
0.2 max spostamento atteso
0.1
(94 percentile)
(m)
du (m)

dmax = 10 cm → η = 0.36
0.01
dmax = 20 cm → η = 0.27
0.27

0.36

0.001
0 0.2 0.4 0.6 0.8
η =β =Kay//aKmax Rampello et al (2010)
c max

ln(d94 B2 )
η=
Ky Ky
− A⋅
Kmax =
d94 =B2 ⋅e Kmax −A

coefficiente sismico
d

azione statica equivalente dy

amax
Kh = k y = η ⋅
g Ky
η Kmax
Kc ≥ K y
d ≤ dy

• se, con Kh = Ky = η·Kmax, è FS = 1 si può prevedere → d = dy

• se, per un fissato Kh, è FS > 1 si può prevedere d < dy

28
scelta di η
1 1

0.35g 0.25g

ln(d94 B2 )
0.1 0.1

η=
Ky
=

d (cm)
d (cm)

Kmax −A
0.01 0.01

0.001 0.001
0.2 0.4 0.6 0.8 0.2 0.4 0.6 0.8
1 Ky/Kmax 1 Ky/Kmax amax
Kh = η ⋅
0.15g 0.05g g
0.1
0.1 d (cm)
d (cm)

0.01

0.01
0.001

0.001 0.0001
cat. B
0.2 0.4 0.6 0.8 0.2 0.4 0.6 0.8
Ky/Kmax Ky/Kmax

valori di η
• funzione di dy e amax

dy (cm) 5 15 20 30 5 15 20 30 5 15 20 30
amax (g) η (subsoil class A) η (subsoil class B) η (subsoil class C, D, E)
0.3 - 0.4 0.47 0.32 0.28 0.23 0.44 0.30 0.26 0.21 0.37 0.22 0.18 0.12
0.2 - 0.3 0.48 0.33 0.30 0.24 0.45 0.31 0.27 0.22 0.36 0.22 0.18 0.13
0.1 - 0.2 0.39 0.24 0.20 0.15 0.39 0.25 0.22 0.16 0.39 0.25 0.22 0.17
≤ 0.1 0.26 0.12 0.09 0.04 0.28 0.14 0.10 0.05 0.31 0.17 0.14 0.09

βs

29
valori di βs

amax
K h = βs ⋅
g
K v = ±0 .5 ⋅ K h
categoria di sottosuolo
A B, C,D, E
ag (g) βs βs
0.2 < ag ≤ 0.4 0.30 0.28
0.1 < ag ≤ 0.2 0.27 0.24
ag ≤ 0.1 0.20 0.20

valori di βs

βs è riferito agli spostamenti indotti nel pendio dal sisma

capacità del pendio di subire qualche spostamento


senza meccanismi di collasso di tipo fragile

comportamento duttile → parametri di resistenza a grandi deformazioni

30
esempi applicativi

pendio indefinito

metodo pseudostatico

±KvW
KhW α D = 15 m γ = 20 kN/m3
W Dw = 12 m c′ = 10 kPa
S
D
Dw α = 10° ϕ′ = 28°
P Kv positivo

u 0 γ w Dw
ag ag/g 0.25 ru = = ru = 0.4
Kh = βs ⋅ S ⋅ σ0 γD
βs 0.28
g
SS 1.154
K v = ±0.5K h ST 1.0 deposito coesivo
S = SS⋅ST 1.154
Kh 0.081 IP = 30%
amax = 0.289 g Kv 0.0405 VS = 210 m/s
G0 = ρ·VS2 = 89920 kPa

31
valutazione soglia volumetrica

γv

30 γv = 6·10-4

Vucetic (1994)

Δu in terreni coesivi
Δu γ Matsui et al. (1980)
ψ= = β ⋅ log c
p '0 γv β ≅ 0.45
valutazione max deformazione di taglio indotta dal sisma γc,max

τmax valutazione semplificata di τmax


γ c,max =
G τ max A = m ⋅ amax
m ⋅ amax a γ
τ max = = ρ ⋅ A ⋅ z max = ⋅ z ⋅ amax
A A A g
amax
amax
τ max = σ v
m·amax amax g
z amax
τmax = ⋅ σ v ⋅ rd = 67.08 kPa
g
τmax rd = 1-0.015·z = 0.775
σv = γ⋅z = 300 kPa
amax = 0.289 g

32
valutazione γc,max

τmax
γ c,max =
G

τmax
γ c,1 = = 0.0746%
G0
τ
γ c,2 = max = 0.12%
0.6 ⋅ G0
τ Deformazione di taglio γ (%)
γ c,3 = max = 0.15%
0.5 ⋅ G0
Δu γ
τmax ψ= = β ⋅ log c = 0.20
γ c,4 = = 0.17% p' 0 γv
0.45 ⋅ G0
γc = 0.0017
γv = 0.0006
β = 0.45

valutazione stabilità – Δu = 0

condizioni statiche
c′ 1 tan ϕ′
F= ⋅ + (1 − ru ) ⋅ = 0.195 + 1.81 = 2.0
γD senα cos α tan α

condizioni sismiche
F=
c′

1
+
(1 − ru ) − Kh tan α ± K v ⋅ tan ϕ′
γD cos 2 α[K h + (1 ± K v ) tan α] K h + (1 ± K v ) tan α

F = 0.130 + 1.256 = 1.39 (K v positivo)


F = 0.138 + 1.159 = 1.30 (K v negativo)

coefficiente sismico critico


Kc =
c′
+
(1 − ru ) tan ϕ′ − tan α
γD cos 2 α(1 + tan α tan ϕ′) 1 + tan α tan ϕ′
= 0.162

33
valutazione stabilità – Δu ≠ 0

condizioni sismiche
F=
c′

1
+
(1 − ru ) ⋅ (1 − ψ ) − Kh tan α ± K v ⋅ tan ϕ′
γD cos 2 α[Kh + (1 ± K v ) tan α] K h + (1 ± K v ) tan α

F = 0.130 + 1.016 = 1.15 (K v positivo)


F = 0.138 + 0.904 = 1.04 (K v negativo)

coefficiente sismico critico


Kc =
c′
+
(1 − ru ) ⋅ (1 − ψ ) tan ϕ′ − tan α
γD cos α(1 + tan α tan ϕ′)
2
1 + tan α tan ϕ′
= 0.104

condizioni statiche dopo il sisma


c′ 1 tan ϕ′
F= ⋅ + (1 − ru ) ⋅ (1 − ψ ) ⋅ = 0.195 + 1.448 = 1.64
γD senα cos α tan α

valutazione spostamenti indotti dal sisma

kc
−A
kmax Rampello et al. (2010)
d = B⋅e

DATI :
• categoria di sottosuolo B A = 7.79
• 0.2 < amax/g < 0.3 B2 = 1.66

Δu = 0 kc
=
0.162
= 0.561
0.289 dmax = 2.1 cm
Kc = 0.162 kmax

Δu ≠ 0 kc
=
0.104
= 0.356 dmax = 10.4 cm
kmax 0.289
Kc = 0.104

34
analisi sismica di un pendio
50 52 50

28 z

sabbia limosa poco addensata


γ = 19 kN/m3
ϕ′ = 36°
50

Vs = 190 m/s per 0 < z < 20 m


Vs = 9.5 z per z > 20 m

ag/g 0.25 β H DH
° m m
βs 0.28
SS 1.154 28 28 78
ST 1.2
analisi statica FS = 1.43
S 1.385
analisi pseudostatica FS = 1.16
Kh 0.097

equazione moto relativo


s.d.s. circolare - Bishop d
O θ0
θh
R
e

σn
K hW τm
±K vW
H
W
σn
τm
α
σn

&&(t ) = [K (t ) − K ] ⋅ ∑W e

&&(t ) = [a(t ) − a ] ⋅ ∑Wiei
h c i i T.E.
ϑ c
&&(t ) = [K (t ) − K ] ⋅ ∑W e
Jϑ T.T. J ⋅g
h c i i

35
cinematismo critico (FS = 1)

Kc = 0.168

xG = 77.37 m
eG yG = 63.33 m
dG
50 52 50

raggio s.d.s. (m) 152.49


area corpo di frana (m2) 125.02
xG momento d’inerzia Ix (m4) 506735.76
momento d’inerzia Iy (m4)
28

766256.02
z
peso unità volume γ (kN/m3) 19
peso corpo frana W (kN/m) 2375.38
massa m (Mg/m) 242.14
yG
50

braccio eG (m) 132.67


CG dG (m) 150.64
y
x

equazione del moto


⎛ Mg ⋅ m 2 ⎞
2
J = JG + m ⋅ dG 2
= ρ ⋅ IG + m ⋅ d G = 7.97 ⋅ 10 6 ⎜ ⎟
⎜ m ⎟
⎝ ⎠
IG = I x + I y = 2.47 ⋅ 10 6 (m4 )
Wtot ⋅ eG
J
= 0.04 s − 2( )

50 52 50

&&(t ) = [a(t ) − a ] ⋅ ∑Wiei


ϑ c
J ⋅g
28

&& (t ) = [a(t ) − a ] ⋅ Wtot ⋅ eG


ϑ
50

c
J ⋅g

36
accelerogramma scalato di SSST (-)
0.4

0.2

a (g) 0

-0.2

-0.4
0 20 40 60 80
0.0016 t (s) 0.1
velocità angolare (rad/s)

testa
0.08 dx(-)
0.0012
0.06

d (m)
dy(-)
0.0008
0.04
0.0004 dx(+)
0.02
dy(+)
0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
0.0008 t (s) 0.1 t (s) dx(-)
piede
(-)
rotazione θ (rad)

0.08
0.0006
0.06
0.0004 d (m)
0.04 dy(-)
0.0002 (+) dx(+)
0.02
dy(+)
0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
t (s) t (s)

profilo rigidezza e curve G(γ) e D(γ)


Vs (m/s)
0 200 400 600 800
0

10

20

30
z (m)

40

50

60

70

80
0 200 400 600 800

37
discretizzazione 1D

no amax (baricentro (?)

τ(H , t )
aeq (t ) = ⋅g
σ v (H )
50 52 50
28

z
50

accelerogramma al baricentro da RSL


0.4 0.4

0.2 0.2
aCG (g)

aCG (g)

0 0

-0.2 -0.2

-0.4 -0.4
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
0.0016 t (s) 0.2 t (s)
velocità angolare (rad/s)

testa
0.16 dx(+)
0.0012
dy(+)
0.12
d (m)

0.0008
0.08 dx(-)
0.0004
0.04 dy(-)

0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
0.0016 t (s) 0.2 t (s)
piede dx(+)
rotazione θ (rad)

(+) 0.16
0.0012
0.12
d (m)

0.0008 dx(-)
0.08
(-) dy(+)
0.0004
0.04 dy(-)

0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
t (s) t (s)

38
τ(H , t )
accelerogramma equivalente aeq (t ) = ⋅g
0.4 0.4 σ v (H )
0.2 0.2
aeq (g)

aeq (g)
0 0

-0.2 -0.2

-0.4 -0.4
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
0.0016 t (s) 0.1 t (s)
testa
velocità angolare (rad/s)

0.08
0.0012
0.06

d (m)
0.0008 dx(+)
0.04
dy(+)
0.0004
0.02 dx(-)
dy(-)
0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
0.0008 t (s) 0.1 t (s)
piede
rotazione θ (rad)

0.08
0.0006
d (m) 0.06 dx(+)
0.0004 (+)
0.04
0.0002 dy(+)
(-) 0.02
dx(-)
0 0 dy(-)
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
t (s) t (s)

confronto risultati
acc. scalato NTC
acc. ARS_CG
acc. ARS_ave
NO
0.2 0.2
testa testa
0.16 0.16
d x (m)

dy (m)

0.12 0.12

0.08 0.08

0.04 0.04

0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
0.2 t (s) 0.2 t (s)
piede piede
0.16 0.16
d x (m)

d y (m)

0.12 0.12

0.08 0.08

0.04 0.04

0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
t (s) t (s)

39
Fronti di scavo e
costruzioni in terra

S. Rampello

fronti di scavo e rilevati


metodi di analisi → pendii naturali
• valori di progetto delle azioni e dei parametri geotecnici
• cinematismo critico – minore margine di sicurezza
• verifiche: Approccio 1 – Combinazione 2: (A2+M2+R2)

Carichi Effetto Coefficiente Parziale (A1) (A2)


γF (o γE) EQU STR GEO
Favorevole 0,9 1,0 1,0
Permanenti γG1
Sfavorevole 1,1 1,3 1,0
Permanenti non strutturali Favorevole 0,0 0,0 0,0
(1) γG2
Sfavorevole 1,5 1,5 1,3
Favorevole 0,0 0,0 0,0
Variabili γQi
Sfavorevole 1,5 1,5 1,3

in condizioni sismiche, coefficienti sulle azioni unitari

1
stabilità di fronti di scavo e rilevati
metodi di analisi → pendii naturali
• valori di progetto delle azioni e dei parametri geotecnici
• cinematismo critico – minore margine di sicurezza
• verifiche: Approccio 1 – Combinazione 2: (A2+M2+R2)

Parametro Grandezza Coefficiente (M1) (M2)


Parziale γM
Tangente dell’angolo di
tan ϕ′k γϕ′ 1,0 1,25
resistenza al taglio
Coesione efficace c′k γc′ 1,0 1,25
Resistenza non drenata cuk γcu 1,0 1,4
Peso unità di volume γ γγ 1,0 1,0

Coefficiente R2

γR 1.1

metodi pseudostatici

metodi delle strisce


σn
τm
F=
τf
=
[c '+(σn − u ) ⋅ tan ϕ']
H
τm τm
σn
τm
Rd 1 τ fd
≥1 ⇒ ⋅ ≥1
σn Ed γ R τmd

c′ tan ϕ′k 1 1
τ fd = k + σ′n ⋅ = ⋅ (ck′ + σ′n ⋅ tan ϕ′k ) = ⋅ τf
γc′ γ ϕ′ 1.25 1.25 ,k

1 τ fd 1 1 τ f,k τ f,k
≥1 ⇒ ⋅ ⋅ ≥1 ⇒ ≥ 1.375
γR τm 1.1 1.25 τm τm

2
metodi pseudostatici
d
O θ0 metodi globali
θh
R Rd
≥1
e Ed
Cuk
σn Cud =
KhW τm γ cu
±KvW
H MR 1 ⎡ Cu 2 ⎤
W Rd = MRd = = ⎢ ⋅ r ⋅ Δθ⎥
τm
σn γR γR ⎣ γ cu ⎦
α
σn
Ed = MDd = W ⋅ [(1 ± K v ) ⋅ d + Kh ⋅ e]

MR cuR 2 (ϑh − ϑ0 )
F= =
MD W [(1 ± K v ) ⋅ d + K h ⋅ e ]

metodi pseudostatici
abachi di stabilità (Koppula, 1984)
• terreno puramente coesivo (c = cu ; ϕ = ϕu= 0)
• cu costante o variabile linearmente con la profondità
• metodo globale dell’equilibrio limite
• s.d.s. circolari

cu
cu0

cu W KhW

H, β, λ, n, D
Cu = Cu0 + a0·z

3
abachi di stabilità (Koppula, 1984)

a0 c N1
F= N1 + u 0 N2
γ γH

N1 associato al gradiente di cu con z


N2 associato al termine costante di cu Kh = 0

(1) cu variabile con z: cu0 = 0 ; a0 ≠ 0

s.d.s. critica passante per il piede


(n = 0 ; D = 0)
indipendentemente dalla profondità
del substrato

abachi di stabilità (Koppula, 1984)


(2) cu costante con z : cu0 ≠ 0 ; a0 = 0

β ≤ 55° β ≥ 55°
s.d.s. critica profonda (n > 0 ; D ≠ 0) s.d.s. per il piede
(n = 0 ; D = 0)
N2
β =10° β =20° β =30°
N2

D D D
Kh

N2
β =40° β =45° β =50°
D D D

Kh β

4
applicazione NTC08

a0 c
F= N1 + u 0 N2 (sol. di Koppula, 1984)
γ γH
Rd
valutazione di N1 e N2 ≥1
Ed
• valori di Kh di normativa;
• applicazione coefficienti parziali M2 ai parametri di resistenza:

ΔCu a0 Rd 1 ⎡ a0 N1 Cu 0 N2 ⎤
a0d = = = ⎢ ⋅ + ⋅ ⎥ ≥1
Δz γ cu Ed γR ⎣ γ cu γ γ cu γ ⋅ H ⎦
cu0
Cu 0d =
γ cu
Rd 1 1 ⎡ a0 C ⎤
= ⋅ ⎢ ⋅ N1 + u 0 ⋅ N2 ⎥ ≥ 1
Ed γR γ cu ⎣ γ γ ⋅H ⎦

revisione NTC08 (in corso)

metodi pseudostatici
• coefficienti sulle azioni unitari
• coefficienti sui parametri di resistenza unitari
• coefficiente sulla resistenza di progetto γR = 1.2

coefficiente di riduzione di amax

βs = 0.38 verifiche allo stato limite ulrimo (SLV) [dy = 10 cm]


βs = 0.47 verifiche allo stato limite di danno (SLD) [dy = 5cm]

Rd 1 τ f,k τ f,k
≥1 ⇒ ⋅ ≥1 ⇒ ≥ γ R = 1 .2
Ed γ R τm,k τm,k

5
metodi degli spostamenti

• ac determinata con valori caratteristici parametri resistenza

in dipendenza spostamento limite dy:


• condizioni limite riferite a condizioni di collasso (SLV)
• condizioni limite riferite a perdita di funzionalità (SLD)

esempi applicativi:
fronte di scavo

6
verifiche mediante abachi di stabilità
condizioni statiche

ru = 0.36

γ c′ ϕ′ Cu β H DH D
kN/m3 kPa ° kPa ° m m
20 15 27.5 150 18.4 30 50 1.67

abaco di Taylor (1948)


verifiche a breve termine, in tensioni totali, Cu = cost

γH
N=
Cu

6.8

β
18.4

7
abaco di Taylor (1948)

D.M. 11.3.1988
γH Cu NCu Cu 150
Cum = ⇒ F= = F= = = 1 .7
N Cum γH Cum 88.24
γH
N=
Cu
NCu Hc NC u Hc 51
Hc = ⇒ F= = F= = = 1 .7
γ H γH H 30

D.M. 14.1.2008

Hc C NC u Rd 1 ⎡ Cu N ⎤ 1 1 ⎡ NCu ⎤
F= = u = = ⎢ ⋅ ⎥= ⋅ ⎢ ⎥ = 1 .1
H Cum γH Ed γR ⎣ γ cu γH ⎦ γR γ cu ⎣ γH ⎦

abaco di Bishop e Morgenstern (1960)

verifiche a lungo termine, in tensioni efficaci (c', ϕ')

β H DH c′ cot (β) D c′/γH ϕ′


° m m kPa h:v °
18.4 30 50 15 3:1 1.67 0.025 27.5

D.M. 11.3.1988 ⎛ c′ ⎞
m = m ⎜⎜ β, D, , ϕ′ ⎟⎟
⎝ γH ⎠
F = m − n ⋅ ru
⎛ c′ ⎞
n = n ⎜⎜ β, D, , ϕ′ ⎟⎟
⎝ γH ⎠

D.M. 14.1.2008
⎛ c′ ⎞
md = md ⎜⎜ β, D, d , ϕ′d ⎟⎟ cd′
1 ⎝ γH ⎠ = 0.02
⋅ (md − nd ⋅ ru )
Rd
= γH
Ed γ R ⎛ c′ ⎞
nd = nd ⎜⎜ β, D, d , ϕ′d ⎟⎟ ϕ′d = 22.5°
⎝ γH ⎠

8
abaco di Bishop e Morgenstern (1960)

m c′ n c′
= 0.025 = 0.025
γH γH
D = 1 .0 ϕ'
D = 1 .0
ϕ'

2.05
1.88
1.7
1.5

cot β cot β

abaco di Bishop e Morgenstern (1960)

m c′ n c′
= 0.025 = 0.025
γH γH
ϕ'
D = 1.25 D = 1.25 ϕ'

2.2 2.1
1.8 1.7

cot β cot β

9
abaco di Bishop e Morgenstern (1960)
c′ c′
m =0 n =0
γH γH

ϕ' ϕ'

1.38
1.25

cot β cot β

abaco di Bishop e Morgenstern (1960)

D.M. 11.3.1988
ϕ'= 27.5° c′/γH D m n F = m − n ⋅ ru
0.025 1.0 2.05 1.88
0.025 1.25 2.20 2.10 F = 2.45 − 2.4 ⋅ 0.36 = 1.6
0.025 1.67 2.45 2.47

D.M. 14.1.2008
1
⋅ (md − nd ⋅ ru )
cd′/γH D md nd Rd
ϕd'= 22.5° =
0.025 1.0 1.7 1.5 Ed γ R
0.025 1.25 1.8 1.7
0.025 1.67 1.97 2.04 1
⋅ (1.83 − 1.91⋅ 0.36 ) = 1.04
Rd
=
cd′/γH D md nd E d 1 .1
0 -- 1.25 1.38
0.025 1.67 1.97 2.04
0.020 1.67 1.83 1.91

10
condizioni sismiche
metodo pseudostatico – abaco di Koppula (1984)

H = 15 m, β = 60° a0
= 0 .1
γ
proprietà γ = 20 kN/m3
cu0
fronte cu0 = 90 kPa = 0.3
γH
a0 = 2 kN/m3 β = 60°

ag/g 0.25
SS 1.154
ST 1.2
categoria B
azione amax/g 0.346
sismica
NTC08 rev NTC08
βs 0.28 0.38
Kh 0.10 0.14

abaco di Koppula (1984)


cu
cu0
N1

cu

Kh = 0 N2

4.56 Kh Cu = Cu0 + a0·z

N1 = 2.80
2.8 Kh= 0.1
N2 = 4.56

N1 = 2.65
β Kh= 0.14
β N2 = 4.23

11
verifica pseudostatica – confronto

a c
F = 0 N1 + u 0 N2 ≥ 1.3 Kh= 0.1
γ γH
D.M. 11.3.1988
F = 0.1⋅ 2.8 + 0.3 ⋅ 4.56 = 1.65
1.65 Cu,k

Rd 1 ⎡ a0 N1 Cu 0 N2 ⎤
= ⎢ ⋅ + ⋅ ⎥ ≥1
Ed γR ⎣ γ cu γ γ cu γ ⋅ H ⎦
NTC08 Kh= 0.1
1 1 Cu,d
Rd
= ⋅ [0.1⋅ 2.8 + 0.3 ⋅ 4.56] = 1.07
1.07
Ed 1.1 1.4

Rd 1 ⎡ a0 C ⎤
= ⋅ N1 + u 0 ⋅ N2 ⎥ ≥ 1
Ed γR ⎢⎣ γ γ ⋅H ⎦ Kh= 0.14
rev NTC08
1 Cu,k
⋅ [0.1⋅ 2.65 + 0.3 ⋅ 4.23] = 1
Rd
= 1.28
.28
Ed 1.2

esempi applicativi:
rilevato stradale

12
rilevato stradale
metodo pseudostatico

larghezza in testa (m) 11.76


larghezza piattaforma stradale (m) 9.54
inclinazione paramenti 1:2
larghezza banche (m) 2
altezza rilevato (m) 6 geometria
spessore bonifica (m) 0.5
profondità sup. libera da p.c. (m) 0.5
carichi variabili su piattaforma (kPa) 10

γk (kN/m3) c′k (kPa) ϕ′k (°) c′d (kPa) ϕ′d (°)


rilevato 20 0 35 0 29.3 parametri
fondazione 20 0 24 0 19.6

ID ag (g) Fo T c* SS ST amax (g) βs Kh Kv


18940 0.185 2.42 0.28 1.2 1 0.223 0.24 0.053 0.027

rev NTC08 0.38 0.085 0.042

rilevato stradale
τ f,d
c′d, ϕ′d = 1.25 ≥ γR = 1.1
τm

analisi statica

τ f,d
= 1.1 ≥ γ R = 1.1
c′d, ϕ′d τm

NTC08

analisi pseudo-statica
τ f,k
rev NTC08: = 1.23 ≥ γR = 1.2
τm

13
valutazione spostamenti
Kc = 0.188
c′k, ϕ′k

0.3
ac = 0.188 g
0.2
metodo di Newmark 0.1

a (g)
0
-0.1
-0.2 ac = -0.188 g
-0.3
0 2 4 6 8 10 12 14 16
0.3 0.3
0.2 ac = 0.188 g ac = 0.188 g
0.2
0.1 0.1
a (g)

a (g)
0 0
-0.1 -0.1
-0.2 ac = -0.188 g -0.2 ac = -0.188 g
-0.3 -0.3
0 2 4 6 8 10 12 14 16 0 2 4 6 8 10 12 14 16
0.3 0.3
0.2 ac = 0.188 g ac = 0.188 g
0.2
0.1 0.1
a (g)

a (g)

0 0
-0.1 -0.1
-0.2 -0.2
ac = -0.188 g ac = -0.188 g
-0.3 -0.3
0 2 4 6 8 10 12 14 16 0 2 4 6 8 10 12 14 16
t (s)

valutazione spostamenti
0.5

0.4
d (mm)

0.3
s (mm)

0.2 metodo di Newmark


0.1

0
0 2 4 6 8 10 12 14 16
t (s)
t (s)
ky
−A
kmax relazione empirica
d = B ⋅e
DATI :
• categoria di sottosuolo B A = 7.79
• 0.2 < amax/g < 0.3 B2 = 1.66
ky 0.188
• k = = 0.843 dmax = 2.3 mm
max 0.223

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