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Max Volpi
Instilla
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sulla nostra attività in generale.
Il mio benvenuto più sincero. Sono lieto tu abbia in mano questo libro.
Con vero piacere ti offro il frutto del mio lavoro e della mia forte e chiara
passione per i fiori. E’ redatto con una parte dei contenuti presenti sul sito
ifioridibach.com su cui puoi iscriverti gratuitamente (nel caso tu non lo sia
già) per accedere ai contenuti riservati e ricevere le mail di
approfondimento. Il mio curriculum lo puoi trovare a questo indirizzo.
La mente comprende raramente i fiori. Essi sono un gesto del cuore. Sono
semplicemente un lasciarsi andare alla vita, così come un seme germoglia
in un prato bagnato di rugiada, si erge, crea i fiori e poi i frutti,
naturalmente. Senza sforzo. Senza il minimo rumore.
A dire il vero, molti di noi sono fermi al pensiero meccanicistico del fiore,
vedendone solo gli aspetti più palesi. Credono dia una spinta nella
direzione in cui vogliamo indirizzare la nostra vita. I fiori, invece,
crescono sinceramente nella terra del cuore. Per così dire, occorre
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seminare e annaffiare con quattro gocce d’acqua quattro volte al giorno,
ma la spontaneità è il nucleo di tutto. Basta osservare senza interferire.
Il mio consiglio, che vuole essere piccolo come un seme, tu puoi fare in
modo che metta radici superando i cespugli di rovi e la siccità, così, come
quando ti preparerai i fiori, gettando il cuore oltre l’ostacolo e senza ombra
di dubbio, la tua prospettiva cambierà. Per questo ti esorto, a dimenticarti
di loro e a vivere una vita serena ricordandoti semplicemente di annaffiare
la terra del cuore con i fiori, quattro gocce quattro volte il giorno.
I risultati si produrranno spontanei.
Buona lettura.
Max Volpi
Nel suo percorso di vita, segnata, come avremo modo di vedere, da molto
dolore, sofferenza, ma anche molta gioia, Edward Bach comprende che lo
scopo del viaggio non è l’arrivo, bensì il viaggio.
L’invidia per esempio, ci vieta di stare bene con ciò che abbiamo, perché
pone la nostra attenzione su ciò che non possediamo. L’astrazione, di per
sé una caratteristica univoca dell’essere umano, diventa un ostacolo, un
fardello addirittura, se la trasformiamo nel centro del nostro personale
mondo, al punto da smettere di rendere concreto ciò che abbiamo pensato.
Vivere di sole fantasie, porta, infatti, a un disequilibrio.
Il senso del possesso, come citano ricerche scientifiche, pare abbia sede in
specifiche aree del cervello, ma il campo magnetico più importante
dell’intera struttura energetica umana rimane il cuore. Creare un equilibrio
sostenibile non è solo negli ambienti, nelle costruzioni, nelle aziende,
poiché la società è composta di uomini e spesso tendiamo a dimenticarlo, è
in primis nell’uomo, che l’equilibrio sostenibile va ricercato.
Dal 1903 al 1906, terminata la scuola, egli, per non essere di peso ai suoi
genitori, inizia a lavorare presso la fonderia del padre e, nonostante non
ami lavorare al chiuso e con orari regolari, opera prima nei reparti e poi
come rappresentante. In questo periodo espone al padre il suo progetto di
diventare medico, progetto che è ampiamente approvato e sostenuto anche
economicamente.
Nel 1913 si laurea in medicina e fino al 1930 non lascia Londra, passa
poco tempo sui libri, poiché preferisce girare per le corsie d'ospedale a
osservare i pazienti, riesce, infatti, presto a capire che: "Nel trattamento di
una qualsiasi patologia, la personalità dell'individuo gioca un ruolo più
importante del corpo". Si vocifera che alla consegna della laurea abbia
detto: "Ci vorranno altri cinque anni per dimenticare tutto quello che mi è
stato insegnato".
L'errore secondo lui consiste nel fatto che i medici dedicano troppo poco
tempo allo studio dei malati, concentrandosi eccessivamente sul lato fisico
della malattia e dimenticando che gli individui non sono costruiti in serie
secondo modello prestabilito. Secondo Bach in questo modo sono
trascurati i sintomi più significativi e importanti della malattia.
La sua salute non è buona al tempo della prima guerra mondiale, difatti gli
è negato l'accesso al servizio militare. Nonostante questo diviene
responsabile di oltre 400 posti letto per i reduci di guerra presso l'ospedale
universitario, oltre al suo lavoro al reparto di batteriologia e a quello di
assistente clinico presso l'ospedale della scuola medica dove lavora dal
1915 al 1919.
Tra il 1928 e il 1930, Bach scopre i primi tre rimedi floreali, si dedica allo
studio di piante ed erbe, con le quali spera di sostituire i sette nosodi.
Finalmente, dopo diversi fallimenti, una sera trova la risposta ai suoi
interrogativi.
La somiglianza tra alcune persone era così forte che sarebbero potuto
essere scambiati per parenti, pur non avendo alcun rapporto di parentela.
Bach trova questo estremamente stimolante, verso la fine della cena ha
identificato un certo numero di tipologie. Intuisce che non tutti gli
individui appartenenti a un certo gruppo soffriranno della stessa malattia,
ma che ognuno reagirà in modo simile o abbastanza simile a qualsiasi tipo
di malattia.
Così nella primavera del 1930 Edoardo Bach, all'età di quarantatré anni, si
accinge a iniziare una nuova attività, con un'impostazione di lavoro
completamente diversa. Lascia Londra una mattina di maggio dopo aver
ceduto il laboratorio, bruciato gli scritti e le pubblicazioni e gettato via il
contenuto dei flaconi di vaccino. Egli sembra un giovincello ai primi
amori, tanta è l'emozione collegata al potere finalmente partire, tornare in
Galles, e riunirsi alla natura.
Giuntovi, egli si rende conto di aver preso con sé una valigia di scarpe
anziché quella con gli strumenti per il suo lavoro. Le scarpe, in effetti,
diventeranno gli strumenti del suo lavoro poiché egli andrà a spasso da
allora fino alla fine dei suoi giorni a cercare i preziosi fiori.
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Da quando lascia Londra fino alla sua morte Bach, non pretende più
nessun pagamento per i suoi consigli e le sue prestazioni, ne dai ricchi né
dai poveri. Vive, grazie alle donazioni dei suoi pazienti.
26 novembre 1932
Gentile signore,
La mia attenzione è stata attirata dal seguente annuncio apparso sul Daily
Telegraph del 24 novembre 1932:
"Guarisci te stesso. Esistono erbe britanniche di grande
valore curativo disposizione di tutti. Si forniscono
informazioni su richiesta. Dr Bach... ”
Desidererei sapere se lei è a conoscenza della pubblicazione di tale
annuncio e se questo è stato pubblicato col suo consenso. Allego un
formulario nel caso volesse notificare un cambiamento di indirizzo.
Distinti saluti,
Il segretario
Nel gennaio del 1933 lascia Cromer per Marlow, sul Tamigi, avendo già
scoperto i rimedi corrispondenti alle dodici principali categorie tipologiche
e avendone sperimentata la validità. Scopre in questo periodo altri quattro
rimedi che chiamerà “rimedi d'aiuto", poiché li considera utili in quelle
persone dove il tormento e la preoccupazione per la malattia sono diventati
parte integrante del carattere stesso. Scopre quindi: Gorse (GOR), Oak
(OAK), Heather (HEA), Rock Water (RWA). Si dedica quindi alla stesura
del manoscritto "I dodici Guaritori e quattro Rimedi d'aiuto",
pubblicato nell'autunno del 1933.
Tra il 1934 e 1935 pubblica "I dodici guaritori e i sette rimedi di aiuto",
lascia definitivamente Cromer, il villaggio di pescatori in cui aveva vissuto
e dopo diverse ricerche si stabilisce nel villaggio di Sotwell, in una piccola
casa chiamata Mount Vernon, che diventerà il suo quartiere generale e che
oggi è sede del Bach centre. Bach si accorge che la sua ricerca è lungi
dall'essere conclusa, e nel marzo 1935 scopre il primo rimedio della nuova
serie, Cherry Plum (CHP). Nell'arco di pochi mesi scopre tutti i restanti
diciannove fiori che compongono il sistema floreale, e siccome è
primavera, e il Sole non è forte come in estate, egli decide, ad eccezione di
White Chestnut (WHC), di far bollire i ramoscelli in fiore, lentamente per
un'ora, far raffreddare il liquido, dopodiché filtrarlo e prepararlo come gli
altri rimedi.
Edward Bach cambia forma la sera del 27 novembre 1936 nel sonno.
Mount Vernon
La scrivania di
Edward Bach
Certamente è da qui che, nella mente di Bach, prende forma l’idea del
Rescue Remedy®. Nel tempo, scoprendo tutti e trentotto i fiori, giunge
alla formulazione partita necessariamente da Rock Rose, cui vanno
aggiungendosi gli altri quattro. Cinque fiori compongono, infatti, il RES e
sono:
L’uso transpersonale che Bach riesce a fare dei fiori deriva dalla profonda
comprensione di un mondo che ha fortemente voluto, cercato e trovato.
Riesce cioè a divincolare lo scopo medicamentoso della pianta dalle
caratteristiche emozionali della persona pur rimanendo in ambito
squisitamente olistico, senza dimenticare cioè, che la medicina è per
l’uomo e non per il sintomo.
Utilizziamo il RES, in definitiva, ogni volta che sentiamo il desiderio di
volerlo fare, sarà certamente utile se non a risolvere, quantomeno a
facilitare la risoluzione di un’emergenza.
La tintura madre
Come abbiamo visto, la tintura madre è realizzata facendo bollire o
esponendo al sole, il composto di acqua e fiori. Composto diluito poi al
50% con brandy.
Viene impiegato il brandy perché facente interamente parte del sistema.
Esso è, infatti, un distillato di vino (Vine – fiore della vite) invecchiato in
botti di rovere (Oak – fiore della quercia).
La stock bottle
Cos’è la Stock bottle?
È il flacone che acquistiamo in erboristeria o in farmacia. Non è pronta
all’uso ma il suo contenuto va diluito per creare il flacone di trattamento.
Come si prepara la stock bottle?
Sia che impieghiamo una tintura solarizzata che una ottenuta per bollitura,
dovremo procedere con il seguente metodo: prendiamo un flacone di vetro
scuro da 30 ml., lo riempiamo di brandy e vi versiamo due gocce di tintura
madre precedentemente ottenuta, ecco la stock bottle.
Il flacone di trattamento
Cos’è il flacone di trattamento?
È il flacone pronto all’uso per l’assunzione regolare dei fiori.
Posologia
I Fiori di Bach si assumono sempre con una posologia di quattro gocce.
Ciò che varia è il numero di assunzioni, in funzione dell’impulso che si
desidera trasmettere all’organismo. Da un minimo di quattro assunzioni
giornaliere a un massimo, nelle fasi acute, di un’assunzione ogni tre,
quattro minuti.
Cercando di mantenere una certa regolarità, qualcuno potrebbe sentire
l’esigenza di assumere i fiori 7 – 8 volte il giorno. Questo sintomo ci dice
che il corpo energetico sta accettando e ha bisogno dei fiori. Diamoglieli!
Bottiglia d’emergenza
Un altro modo interessante di assumere i fiori durante uno stato di stress
prolungato durante la giornata (pensiamo, ad esempio: a un mal di testa, a
quel giorno di dismenorrea, al giorno dell’esame, etc.), è quello di
aggiungere i rimedi (meglio se comprensivi di RES) in una bottiglia da 1/2
L. di acqua naturale, da sorseggiare ogni 10 – 15 minuti durante l’incedere
della giornata. Eviteremo così di sprecare i rimedi (molti hanno l’abitudine
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di assumerli direttamente dalla Stock Bottle), ottenendo comunque
l’effetto desiderato.
Creme
Ricardo Orozco per primo ha stilato una serie di efficaci ricette per
impiegare i fiori nei disagi fisici, con però la raccomandazione di
ricondurre sempre e comunque i fiori anche al disagio emotivo, per evitare
di trasformare la floriterapia in una terapia allopatica (approfondimento
più avanti). Queste creme sono molto utilizzate e valide. Per prepararle,
basta aggiungere una goccia di fiore ogni 10 ml. di crema, preferendo
quelle in gel per la facilità d’assorbimento.
Un esempio (ne trovi molti altri sul libro consigliato): Herpes Zoster:
Crab Apple – Vervain – Elm – Agrimony – Star of Bethlehem – Beech.
Questo sistema è di fatto completo nell’estate del 1936, anno in cui, come
visto in biografia, scrive l’ultima stesura di quello che prenderà poi il
nome di “I dodici guaritori ed altri rimedi” in cui l’ordinamento floreale
assume la sua definitiva forma ed i fiori sono raggruppati in sette gruppi.
Questi sette gruppi comprendono sette diverse emozioni, sette diversi modi
di vedere la vita, sette difese psicologiche, se vogliamo usare un termine
più moderno. Queste sette emozioni sono la paura, l’incertezza, il
disinteresse per il presente, la solitudine, l’ipersensibilità alle circostanze e
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alle persone, lo scoraggiamento (la disperazione) e la preoccupazione
eccessiva per il prossimo.
Attraverso quest’organizzazione, Bach presenta al pubblico l’ordinamento
floreale nella sua forma più matura (o forse più semplice). Racchiudendo i
fiori tra le parentesi di un’emozione, il medico gallese riesce nel delicato
compito di avvicinarsi alla risposta tipica agli eventi di una persona per
cercare tra quel gruppo la propria soluzione. Ovviamente questo è un
concetto semplicistico se preso in maniera letterale. È solo creando un
rapporto profondo con le persone che si riesce a sentirne lo stato
vibrazionale per cogliere le giuste implicazioni floreali. Il lavoro di
organizzazione di Bach risulta comunque spesso utile.
PER LA PAURA
Aspen, Cherry Plum, Mimulus, Red Chestnut, Rock Rose.
PER L’INCERTEZZA
Cerato, Gentian, Gorse, Hornbeam, Scleranthus, Wild Oat.
PER LA SOLITUDINE
Heather, Impatiens, Water Violet.
Bach trova la chiave di volta per studiare il mondo degli uomini attraverso
le emozioni percepite e, in un’epoca storica ben lontana dalla nostra in cui
si fa un gran discutere di medicina vibrazionale, parla agli uomini di
vicinanza tra uomini e piante e questo può solo essere il frutto di una
capacità di ascolto propria di un uomo evoluto che ha compreso il proprio
posto nell’universo e ne srotola il destino sul tappeto del tempo.
L’idea di impiegare i fiori sui disagi del corpo ha preso ormai una sua
strada ben marcata e crea successi continui. La trattazione dei principi
transpersonali e dell’applicazione locale richiederebbe un capitolo a sé ed
esula dagli scopi per cui questo e-book è stato scritto. Ti rimando agli
approfondimenti se lo desideri.
“La paura è uno dei più grossi problemi della vita. Una mente
intrappolata dalla paura, vive nella confusione, nel conflitto. Non osa
distaccarsi dai suoi caratteristici modelli di pensiero e perciò diventa
ipocrita.
Vivendo in una società corrotta e stupida come noi facciamo, con
l’educazione che riceviamo basata sulla competizione che genera paura,
siamo sovraccarichi di paure di ogni tipo e la paura è una cosa
spaventosa che deforma distorce e intorpidisce i nostri giorni.
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Esiste anche la paura fisica, ma quella è una reazione simile a quella degli
animali.
Jiddu Krishnamurti
Rock Rose ci parla del terrore del mondo, dell’atavica paura animale
d’essere braccati senza scampo, di persone che sentono la paura come
componente costantemente presente nella loro vita, il loro sistema nervoso
autonomo è regolarmente in allerta e per questo, tendono ad evitare il
contatto.
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Preferiscono restare in disparte, mimetizzate nel basso della vegetazione,
piuttosto che ergersi attirando sguardi indiscreti. Come se, muovendo
l’energia negli scambi che tutti quanti abbiamo, capissero di essere in
grado di sopportare flussi molto bassi e, trovandosi nel vortice, a diretto
contatto con le emozioni, le scariche, le alte intensità, percepissero che
questo fluire è troppo da sopportare e se ne ritraessero costernate.
Abbreviazione: RRO
"Per le paure causate dalle cose del mondo, come la malattia, il dolore,
gli incidenti, la povertà, il buio, la solitudine, la sfortuna, le paure legate
alla vita quotidiana. Le persone che ne soffrono sopportano in silenzio e in
segreto i propri timori perché non ne parlano volentieri con gli altri"
(Edward Bach).
Mimulus Guttatus, oggigiorno più raro che in passato, cresce vicino agli
specchi d’acqua, ai torrenti. Questo ci porta a pensare, considerato il valore
simbolico dell’acqua, riconducibile alle emozioni, che la persona nel
bisogno di Mimulus sia profondamente coinvolta nel proprio sentire.
Abbreviazione: MIM
“Per coloro che trovano difficile non essere in ansia per gli altri. Sono
persone che in genere non si preoccupano di se stessi, ma possono soffrire
molto per coloro a cui vogliono bene, perché temono sempre che accada
loro qualche sventura” (Edward Bach).
Red Chestnut viene considerato un fiore per la paura. Paura che possiamo
provare per la salute o la sicurezza delle persone che amiamo. Quando non
riusciamo a non stare in ansia pensando a loro, inibendoci addirittura nella
capacità di riuscire a fare altro, ad agire, perché il pensiero torna a loro e
dubitiamo per la loro sicurezza. Temiamo eccessivamente che possano
incorrere in una qualche disgrazia. Riversiamo quindi su di loro, tutta la
nostra attenzione.
Abbreviazione: RCH
Invece con cause parecchio diverse tra loro, molti di noi si trovano sempre
più spesso, davanti a bivi di cui non conoscono l’origine o la direzione e si
perdono prima della prossima fermata.
Cerato si ritrova così nel limbo del dubbio, ha accettato la guida di altri,
evitando di caricarsi del fardello della scelta ed ora, come un bimbo
smarrito, si è perso nella vita e prova un’insoddisfazione latente causata
dalla predilezione per il chiedere e per il pensiero altrui. Ecco, è così. A
Abbreviazione: CER
"Per coloro che soffrono molto per l'incapacità di decidere fra due cose,
considerando giusta ora una ora l'altra. Sono di solito persone tranquille,
che sopportano in silenzio le loro difficoltà, non essendo portati a
discuterne con altri"
(Edward Bach).
Vita dura quella della persona in stato Scleranthus che tiene peraltro
vigorosamente per sè i suoi problemi. Come fare a soccorrerlo, quindi?
Consiglio:
Se pensi di aver bisogno di tutti i fiori, potresti essere Scleranthus. Se
pensi di essere Scleranthus, potresti aver bisogno di aiuto a scegliere i tuoi
fiori.
Abbreviazione: SCL
Come controparte, il fiore assume un tono lilla e violaceo che, nella teoria
dei colori, rappresenta il rispetto verso se stessi.
“Credi in te”, urla silenzioso il fiore alla persona che si abbatte e si cruccia.
“Gioca con la vita” poiché è possibile essere allegri e felici comunque.
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Abbreviazione: GEN
Abbreviazione: GOR
Abbreviazione: HOR.
Nel tempo e con l'esperienza, questo fiore è stato impiegato anche come
supporto per tutte le persone che faticano o non riescono a trovare la
propria direzione per inserirsi concretamente nella vita e trarne frutto.
Facendo parte del gruppo dei sette aiuti, si riferisce a condizioni statiche
poiché protratte, in cui si assumono gli aspetti negativi del proprio sè ed in
essi si perdura.
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Abbreviazione: WOA
I fiori per lo scarso interesse per il presente, ricollegano la persona alle sue
istanze, ai suoi bisogni del momento, permettendole di ritrovare il giusto
coinvolgimento nel proprio vivere quotidiano, quando invece era andata
allontanandosene.
Abbreviazione: CLE
Assenza, disconnessione, attaccamento a ciò che non è più. Ecco quali sono i
momenti della vita in cui abbiamo bisogno dei fiori per lo scarso interesse per il
presente, categoria in cui Edward Bach riunisce gli aspetti che ci tengono lontani
dalla realtà a causa appunto del sostare in un’altra dimensione che non sia il “qui
e ora”.
I fiori per lo scarso interesse per il presente, ricollegano la persona alle sue
istanze, ai suoi bisogni del momento, permettendole di ritrovare il giusto
coinvolgimento nel proprio vivere quotidiano, quando invece era andata
allontanandosene.
Attraverso questa dinamica riportiamo l’energia al suo giusto posto sia nello
spazio che nel tempo, fruendo dei benefici di essere ben collegati a noi stessi
innanzitutto e poi, come per magia, a ciò che ci circonda. Di questa categoria ci
occupiamo più approfonditamente andando a toccare i petali uno per uno.
Abbreviazione: CLE
Nome italiano: Clematide, vitalba
Nome botanico: Clematis Vitalba
Parole chiave: non presenza, fuga nella fantasia, mondi superiori
Caratteristiche del fiore: Guaritore
Metodo di preparazione: solarizzazione
Periodo di Fioritura: Maggio / Agosto
Principio transpersonale: Sconnessione, morte, letargo
Consigli pratici per l’uso: riconnettiti. Esci, respira, fai una passeggiata.
Abbraccia un albero, una persona cara, un animale. Cerca il contatto, anche se
non ti è spontaneo. Ribilancia lo stato di isolamento con un gesto che ti
ricolleghi al corspo fisico. La tendenza di Clematis è di lasciare le radici a seccare
Abbreviazione: HON
Nome italiano: Caprifoglio
Nome botanico: Lonicera Caprifolium
Parole chiave: Rimpianto, eccessivo legame con il passato
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Giugno / Settembre
Principio transpersonale: Regressione
Abbreviazione: WRO
Nome italiano: Rosa canina
Nome botanico: Rosa canina
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Maggio / Luglio
Principio transpersonale: Inespressività, espressione insufficiente.
Abbreviazione: OLI
Nome italiano: Ulivo - Nome botanico: Olea europea
Parole chiave: Stanchezza, debolezza, esaurimento
Caratteristiche del fiore: Aiutante
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Maggio / Giugno
Principio transpersonale: Esaurimento
Abbreviazione: WHC
Nome italiano: Ippocastano bianco
Nome botanico: Aesculus Hippocastanum
Parole chiave: Pensiero ossessivo
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Aprile / Giugno
Principio transpersonale: Ripetizione, accelerazione
Consigli pratici per l’uso: Lo scopo del pensiero è “trovare soluzioni”, l’impiego
della mente logica, razionale dovrebbe essere questo in un soggetto sano.
Esempio: Ho un problema – ragiono (associo e dissocio, analizzo e sintetizzo) –
trovo una soluzione – fine. Il resto del tempo la mente dovrebbe essere sgombra
da pensieri ed impiegata per gustarsi la vita. Sappiamo bene che non è così. Oggi
più che mai. Se pensiamo ai tempi dilatati dei nostri nonni nelle campagne in cui,
per intere giornate, il ritmo della vita era scandito solamente dal Sole, capiamo
come sia difficile per noi oggi. Siamo immersi infatti nella società dell’immagine
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e bombardati di informazioni, notizie, stimoli in eccesso. Ecco allora che trovare
il vuoto della mente, la quiete, è un miraggio che sempre più persone inseguono
per placare la pazzia di questo vorticoso movimento. L’impiego di White
Chestnut nei casi in cui il lavorio mentale sia sempre attivo, la ricerca del silenzio
almeno una volta al giorno, sono oggi pratiche fondamentali per conservare la
propria sanità mentale.
Abbreviazione: MUS
Nome italiano: Senape selvatica
Nome botanico: Sinapis Arvensis
Parole chiave: Depressione
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Maggio / Ottobre
Principio transpersonale: Depressione, compressione, oppressione
Consigli pratici per l’uso: Il fiore della senape è un'infestante. Per secoli i
contadini hanno lottato contro questa pianta che tende ad occupare tutti gli
spazi vuoti lasciati nel terreno, soffocando poi le piante che invece si vorrebbe
crescessero. La depressione, la tristezza senza causa, agiscono più o meno nello
stesso modo. Si ampliano nelle situazioni in cui trovano spazio a disposizione. E'
quindi importante trovare la motivazione ad agire, a reagire, anche se appare
faticoso e senza senso. Qui il fiore della senape aiuta a riportare centratura e
voglia di fare.
Abbreviazione: CHB
Nome italiano: Gemma d'ippocastano
Nome botanico: Aesculus Hippocastanum
Parole chiave: Mancanza d'apprendimento, incapacità o non volontà di crescita
Caratteristiche del fiore: Assistente
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Aprile / Maggio
Principio transpersonale: Ripetizione, non assimilazione
Consigli pratici per l’uso: Osservazione. Tanta osservazione. Che poi è lo scopo
di questo fiore. Chestnut Bud migliora
l’osservazione consapevole, la presenza. Ci
aiuta ad osservare meglio la realtà, ciò che ci
circonda per trarne il massimo
dell’insegnamento possibile. Per questo, per agevolare il compito del fiore,
possiamo cercare di osservare più in profondità quello che ci succede durante
l’arco della giornata. Un nuovo atteggiamento consapevole ci aspetta.
La tintura madre
Come abbiamo visto, la tintura madre è realizzata facendo bollire o esponendo al
sole, il composto di acqua e fiori. Composto diluito poi al 50% con brandy.
Viene impiegato il brandy perché facente interamente parte del sistema. Esso è,
infatti, un distillato di vino (Vine – fiore della vite) invecchiato in botti di rovere
(Oak – fiore della quercia).
La stock bottle
Cos’è la Stock bottle?
È il flacone che acquistiamo in erboristeria o in farmacia. Non è pronta all’uso
ma il suo contenuto va diluito per creare il flacone di trattamento.
Come si prepara la stock bottle?
Sia che impieghiamo una tintura solarizzata che una ottenuta per bollitura,
dovremo procedere con il seguente metodo: prendiamo un flacone di vetro
scuro da 30 ml., lo riempiamo di brandy e vi versiamo due gocce di tintura madre
precedentemente ottenuta, ecco la stock bottle.
Il flacone di trattamento
Cos’è il flacone di trattamento?
È il flacone pronto all’uso per l’assunzione regolare dei fiori.
Posologia
I Fiori di Bach si assumono sempre con una posologia di quattro gocce. Ciò che
varia è il numero di assunzioni, in funzione dell’impulso che si desidera
trasmettere all’organismo. Da un minimo di quattro assunzioni giornaliere a un
massimo, nelle fasi acute, di un’assunzione ogni tre, quattro minuti.
Cercando di mantenere una certa regolarità, qualcuno potrebbe sentire
l’esigenza di assumere i fiori 7 – 8 volte il giorno. Questo sintomo ci dice che il
corpo energetico sta accettando e ha bisogno dei fiori. Diamoglieli!
Bottiglia d’emergenza
Un altro modo interessante di assumere i fiori durante uno stato di stress
prolungato durante la giornata (pensiamo, ad esempio: a un mal di testa, a quel
giorno di dismenorrea, al giorno dell’esame, etc.), è quello di aggiungere i rimedi
(meglio se comprensivi di RES) in una bottiglia da 1/2 L. di acqua naturale, da
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sorseggiare ogni 10 – 15 minuti durante l’incedere della giornata. Eviteremo così
di sprecare i rimedi (molti hanno l’abitudine di assumerli direttamente dalla
Stock Bottle), ottenendo comunque l’effetto desiderato.
Creme
Ricardo Orozco per primo ha stilato una serie di efficaci ricette per impiegare i
fiori nei disagi fisici, con però la raccomandazione di ricondurre sempre e
comunque i fiori anche al disagio emotivo, per evitare di trasformare la
floriterapia in una terapia allopatica (approfondimento più avanti). Queste
creme sono molto utilizzate e valide. Per prepararle, basta aggiungere una goccia
di fiore ogni 10 ml. di crema, preferendo quelle in gel per la facilità
d’assorbimento.
Un esempio (ne trovi molti altri sul libro consigliato): Herpes Zoster: Crab
Apple – Vervain – Elm – Agrimony – Star of Bethlehem – Beech.
Abbreviazione: WVI
Nome italiano: Violetta d'acqua
Nome botanico: Hottonia palustris
Parole chiave: Orgoglio, capacità, autosufficienza
Caratteristiche del fiore: Guaritore
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Aprile / Giugno
Principio transpersonale: Isolamento, rigidità statica
Consigli pratici per l’uso: “Esca, veda gente, socializzi!”, ci pare un consiglio
spassionatamente banale per Water Violet che guarderà il malcapitato con aria di
sufficienza e disprezzo. Fattore chiave del reggere il dialogo con Water Violet è
mantenere la corretta distanza senza invadere e permettere alla persona di capire
che non siamo degli stupidi, poiché anch’egli soffre, magari in maniera più
composta ed interiore, ma soffre, e noi lo capiamo. Come sempre quando il
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cuore abbisogna espansione, le pratiche corporee e meditative sono molto utili.
Inoltre vi è sempre la possibilità di trovare un gruppo elitario dove potersi aprire,
sapendo di non essere giudicati.
Abbreviazione: HEA
Nome italiano: Brugo
Nome botanico: Calluna Vulgaris
Parole chiave: Invadenza
Caratteristiche del fiore: Aiutante
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Giugno / Ottobre
Principio transpersonale: Appiccicosità, adesività.
Consigli pratici per l’uso: Heather deve fare i conti con la vastità dell’Anima. Nel
suo percorso di vita deve imparare a stare bene con Sé stessa, a proprio agio con
gli spazi interminabili dell’interiorità. Per questo un percorso di introspezione è
sempre consigliato e può essere utile a qualsiasi livello per far diminuire
sensibilmente i livelli di ansia che si innescano nella solitudine.
Abbreviazione: IMP
Nome italiano: Balsamina
Nome botanico: Impatiens Glandulifera
Parole chiave: Impazienza, fretta, velocità di pensiero
Caratteristiche del fiore: Guaritore
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Luglio / Settembre
Principio transpersonale: Accelerazione, rigidità dinamica
Consigli pratici per l’uso: Impatiens è una di quelle essenze che agisce in maniera
contro intuitiva e può generare un impatto nella persona la cui tendenza è volta
al futuro. il fiore chiede un naturale riallineamento con un ritmo sicuramente più
sano, anche perché in Impatiens il ritmo sostenuto non è sotto controllo, l’ansia
è sotterranea e per questo accettata come normale. L’assunzione dell’essenza
spesso genera prima uno stop, un allentarsi delle dinamiche, un abbassarsi delle
percezioni e potrebbe essere male interpretata dalla persona non conscia
dell’effetto del fiore che, in verità, è sempre riequilibrante. Ti porterà al tuo
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corretto equilibrio, al tuo giusto stare centrato in te, facendoti passare da
un’apparente decelerazione che potrebbe sembrarti eccessiva. Mi auguro tu
possa considerare interessante durante e dopo l’assunzione del fiore, considerare
una nuova e giusta prospettiva in cui potrai continuare a fare ciò che hai sempre
fatto nel modo in cui l’hai sempre fatto, scaricando fortunatamente quella
tormentosa sensazione ansiogena che in realtà ti impedisce di vivere al 100%,
come vorresti veramente.
Questo sistema è di fatto completo nell’estate del 1936, anno in cui, come visto
in biografia, scrive l’ultima stesura di quello che prenderà poi il nome di “I dodici
guaritori ed altri rimedi” in cui l’ordinamento floreale assume la sua definitiva
forma ed i fiori sono raggruppati in sette gruppi.
PER LA PAURA
Aspen, Cherry Plum, Mimulus, Red Chestnut, Rock Rose.
PER L’INCERTEZZA
Cerato, Gentian, Gorse, Hornbeam, Scleranthus, Wild Oat.
PER LA SOLITUDINE
Heather, Impatiens, Water Violet.
Questo è l’ordinamento floreale concepito da Bach al termine del suo lavoro che,
come prima dicevamo è stato molto veloce, oltre che breve. Si pensi che
addirittura gli ultimi diciannove fiori vengono scoperti in un periodo di
pochissimi mesi.
Bach trova la chiave di volta per studiare il mondo degli uomini attraverso le
emozioni percepite e, in un’epoca storica ben lontana dalla nostra in cui si fa un
gran discutere di medicina vibrazionale, parla agli uomini di vicinanza tra uomini
e piante e questo può solo essere il frutto di una capacità di ascolto propria di un
uomo evoluto che ha compreso il proprio posto nell’universo e ne srotola il
destino sul tappeto del tempo.
*L'assunzione dei rimedi NON sostituisce in nessun modo qualsiasi tipo di terapia medico-
chirurgica in corso e chi sospende un qualsiasi trattamento medico, lo fa sotto la propria
I sette aiuti aiutano la decalcificazione di quello strato del carattere che mostra
l’immagine allo specchio coperta dallo strato di polvere del tempo. Il loro scopo
è spolverare lo specchio perché si possa in seguito, tornare a vedere l’immagine
primigena, quella pura.