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CARTINA POLITICA MUTA  possibile domanda d’esame individuare paesi anche extra eu

LIBRI DI TESTO PER ESAME

Unire l’Europa- 2012 (NO BREXIT)- Mauro Maggiorani [TUTTO]

Storia di unificazione europea – le origini e crisi di progetto rivoluzionario -Emilio Papa- 2017 [NO
BREXIT] – pagine da fare da 293 a 467 (II, III e IV parte)

INTERVENTO IN AULA

5-10 pagine di elaborato scritto (simil tesi + appendici)

Utilizzo di schemi/power point/video per la presentazione

Segnalare fonti: bibliografia, sitografia

Si può analizzare un personaggio in particolare dalla II GM alla Brexit (discorsi, interventi, ecc…),
un trattato, un paese, una problematica specifica.

FINE CORSO: INTORNO AL 10 MAGGIO

LEZIONI 22-23/02

Fra I e II Guerra Mondiale comunismo (URSS), prospettiva ?????

Kalergi, fondatore del movimento Paneuropa (EU nella sua globalità)  scrive un testo sulla sua
parcellizzazione politica; l’EU, dopo la I guerra mondiale è divisa fra più paesi  ricerca di
autonomia per non dipendere da nessun altro. Kalergi sostiene che senza un’unificazione, un’altra
guerra sarà inevitabile.

Egli parla della Germania e della sconfitta subita dai francesi  momento di ripresa per la
Germania negli anni ’20-’30 grazie agli USA che cercano di limitare il potere della Francia.
Offrono prestiti alla Ger che però non è ancora stabile/forte! Momento di crisi mondiale crisi
della borsa di NY (1929) che si ripercuote ovviamente anche sullo stato tedesco portando a un totale
crollo della sua economia. Per questo, lo stato cerca di appoggiarsi al partito nazionalsocialista,
facendolo crescere notevolmente.

Aristide Briand (1932): uomo di Stato. Presenta un memorandum in cui propone una società di
nazioni (non come Kalergi, su un piano tecnico). Briand è uno statista, appartenente alla sinistra
(riformista e non comunista) francese: l’idea di nazione non era molto forte. A destra era maggiore
il sentimento di nazionalismo e spirito di cooperazione. Briand parla di FEDERAZIONE ogni
Stato ha il proprio potere centrale ma è necessario unirsi, senza chiudersi all’interno dei propri
confini (anche commercialmente parlando). Non un’economia protezionistica che impone dazi
doganali sui prodotti esteri, ad esempio. Non isolazionismo (una nazione non può più gestire da sé
gli scambi rapidi e apporre tasse). Unificazione anche da un punto di vista politico, senza ledere la
sovranità di alcuna nazione. È necessario uno scambio sia economico che culturale per
COMUNICARE.
Un mese dopo la proposta di Briand si verifica una crisi a livello mondiale (1929) e la proposta
viene meno. Nascita di totalitarismi (Spagna, Francia, ecc), autarchia in Germania

La svizzera è sempre stata un paese neutrale, anche durante la II GM.

- 1933: data traumatica per la Germania: Hitler sale al potere, diventa capo del governo e capo
di Stato
Nazismo = nazionalsocialismo (contro unificazione eu)
- 1922: sale al potere Mussolini ma sopra di lui c’è un re quindi il suo controllo è limitato

Idea di unione europea: 1920-1947= nei dopoguerra (I-II) quindi dopo eventi drammatici. L’idea di
EU si rafforza di fronte a difficoltà esterne (come con la Brexit = solidarietà fra paesi)

Mito di europa e giove nasconde una realtà storica di un conflitto fra Grecia e Fenicia. Questa
contrapposizione si mantiene anche nel corso della storia, attriti di natura diversa e complessi.

Questo mito nasconde un’altra realtà: l’avvertimento di un senso di unità dell’Europa quando si
presenta un pericolo esterno. Durante l’Impero alessandrino (pericolo persiano); in quello romano
(pericolo barbaro); Sacro romano impero di Carlo Magno. IMPORTANZA DELL’UNITA’
DELL’EUROPA

INCOMPLETO

LEZIONE 28/02/2018

Dopo la II GM

Passo del Briand: rischio che i contrasti in eu potessero portare a una nuova guerra quindi necessità
di unire l’eu. Alla fine della guerra ( settembre 1939 invasione Polonia- maggio 1945) si viene a
creare una nuova conflittualità nel mondo! La guerra non porta a una situazione di pace, o meglio
cessano le ostilità belliche ma inizia una nuova guerraquella Fredda (combattuta senza armi).
Questa guerra ha due protagonisti principali: USA e Unione Sovietica. Entrambi sono portatori di
due concezioni della vita e della politica profondamente diversi = la contrapposizione è sia
ideologica che economica e militare.

Differenza ideologica: visione dell’UOMO

La visione occidentale l’uomo è un individuo dotato di alcune libertà individuali che non sono
violabili da parte di nessuno (libertà economica (iniziativa economica del singolo), di pensiero, di
stampa, diritti civili, ecc.). Questa concezione individualistica della libertà si lega a una filosofia
illuministica (Voltaire: siamo liberi finché la nostra liberà non tange negativamente un altro=
l’uomo è libero nei sensi della legge). La legge deve garantire che nessuno possa prevaricare sugli
altri e imporre le proprie idee. Deriva da ciò il rapporto uomo-stato  lo stato è tale nel momento in
cui garantisce l’esercizio delle libertà individuali

Democrazia  potere della maggioranza, governa chi vince libere elezioni

La visione orientale  visione comunista. La libertà dell’uomo è in contrasto con lo Stato, finisce
nel momento in cui intacca lo Stato. L’individuo o un gruppo di individui non possono esprimere
tramite nessun mezzo di comunicazione un’opinione diversa da quella espressa dallo Stato; lo
stesso accade alle elezioni  lo Stato fa credere che il PC sia l’unico esistente, gli altri non
vengono ammessi alla competizione. Zero libertà di espressione  non c’è la maggioranza quindi
non esiste la democrazia. Economia  un cittadino non può sviluppare una capacità imprenditoriale
perché non aveva capitale e perché è lo Stato che decide quale deve essere l’economia del paese e
impone la sua progettualità economica (es. Piani quinquennali : obiettivi in 5 anni da raggiungere;
l’unico profitto è quello collettivo). Non viene ammessa la proprietà privata (beni immobili e
mobili). Però idealmente si cercava l’uguaglianza, l’uniformità, pari opportunità e possibilità per
tutti!

Contrapposizione a livello militare molto forte: i due paesi crearono alleanze e svilupparono una
corsa agli armamenti (specie nucleari) dalla fine della guerra alla fine degli anni 70 (periodo
Kennedy).

USA crearono la NATO (alleanza militare occidentale) – paesi alleati erano la GB, SPA, FR, ITA
+ BELGIO, OLANDA, LUSSEMBURGO.

URSS fondarono il Patto di Varsavia – compito di un intervento reciproco di aiuto militare nel
caso fosse messa in pericolo la sopravvivenza dei regimi comunisti negli stati dell’Est – POLONIA,
CECOSLOVACCHIA, ROMANIA, BULGARIA.

Altri paesi, come la Jugoslavia, diedero vita al blocco dei paesi non allineati: INDIPENDENZA ed
EQUIDISTANZA. Il fondatore fu il Presidente della Federazione Jugoslava: Josip Broz Tito

Germania in Guerra Fredda  alla fine della II GM fu divisa in Repubblica federale tedesca che
afferiva al blocco occidentale, e quella Democratica tedesca che invece si alleò con l’Urss. Anche
Berlino fu divisa in 4 parti. Nel 1989 fu finalmente buttato giù il muro. Questi muri ci sono ancora
oggi in Corea (dai tempi della II GM), non è quello di Trump (razziale).
USA E URSS si affrontarono attraverso altri paesi

Momenti principali:

1) Guerra di Corea: paese che venne diviso a metà (come oggi) lungo la linea immaginaria del
58esimo parallelo (Sud e Nord, 1953). Corea del nord: regime comunista oggi come allora,
sud: occidentale (anche economicamente parlando). Il potere politico è passato di padre in
figlio un regime comunista è diventato una monarchia assoluta.
2) Crisi dei missili di Cuba (1963): gli americani attraverso l’so di satelliti individuarono a
Cuba, isola molto vicina alle coste della Florida, alcune postazioni missilistiche prive di
missili. Notarono, inoltre, che erano in movimento alcune navi provenienti dall’URSS che
potessero portare testate nucleari. Ci fu il rischio che ricorressero all’uso delle armi. Si creò
il cosiddetto BLOCCO NAVALE situazione drammatica. I protagonisti al governo erano
Kennedy e Cruscev.
3) Guerra del Vietnam: Vietnam del nord comunista vs. Vietnam del sud occidentale. Gli USA
inviarono i loro soldati a combattere questa guerra! Il risultato fu clamoroso vennero
amaramente sconfitti dai viet cong.

L’IDEA DI EUROPA nasce in questo contesto  si teme l’Unione Sovietica (fattore di pericolo!)

Appunti laura

SPORT: ambito in cui si è spesso esplicitata la guerra fredda.

Successi sportivi come simbolo forza ideologica che caratterizzava il paese e vinceva.

Lo sport, soprattutto in regimi comunisti e in totalitari in generale, (regimi nazisti e fascisti anche
insistevano sullo sport) possiede la stessa tensione agonistica del campo militare. In quest’ultimo
non si poteva combattere, ma in campo sportivo sì. Spesso le olimpiadi sono stati campi in cui si è
combattuta questo battaglia ideologica. Anche la scelta di alcune discipline sportive era legata alla
mentalità.

Nei paesi dell’est il calcio era radicato soprattutto in alcuni paesi, mentre in altri non era sviluppato
(ad esempio l’URSS non ebbe mai una squadra di calcio di certo livello) ma ce l’avevano
l’Ungheria e la Polonia. IL CALCIO Già PRESENTE DA PRIMA DI ENTRARE NEL
BLOCCO Soprattutto in Ungheria che era nata dopo la I GM e in Polonia che era stata ricreata
intorno agli anni 20.

Il calcio esiste in queste nazioni poiché c’era già stata una tradizione importante precedente per
questi paesi era anche un modo per dire “noi siamo il sistema sovietico ma abbiamo anche una
nostra individualità” (nell’ideologia sovietica era uno sport di serie b il calcio). Uno dei fondamenti
del comunismo era essere INTERNAZIONALE (“proletari di tutto il mondo unitevi” è la fine del
manifesto). L’idea comunista è = poiché bisogna fare lotta di classe i proletari non hanno confini,
hanno solo prole. La dimensione nazionale è repressa, schiacciata nel comunismo. E invece
Ungheria e Polonia con il calcio erano riuscite ad esprimere questa dimensione nazionale anche se il
sistema poi tentava di reprimerle. (La rivolta ungherese e cecoslovacca dimostra che questa
dimensione c’era ed è addirittura scoppiata a un certo punto). (IN GIALLO SPIEGAZIONE ALLA
FINE DELLA LEZIONE, DOPO RICHIESTA DI CHIARIMENTI)

Lo sport era la manifestazione dell’importanza dell’individualità all’interno del contesto sovietico.

La contrapposizione vera era tra gli sport (URSS non ha mai sostenuto veramente calcio o baseball,
tipicamente occidentali) di forza fisica come atletica leggera poiché esprimevano capacità dei
singoli individui. L’est ha sempre primeggiato in queste competizioni.

Questo è stato un campo in cui si è combattuta la guerra fredda.

Altro campo è stato lo SPAZIO. C’è stata vera e propria corsa a chi conquistava lo spazio. L’URSS
fu la prima a mandare l’uomo nello spazio. Sappiamo che gli USA inviarono Armstrong sulla Luna.

= manifestazione di come anche al di fuori del pianeta si sia combattuta questa guerra fredda!

Si è combattuta non tanto direttamente tra loro ma anche in altri paesi come rivolte in Africa
(decolonizzazione, indipendenza dei paesi)  in questa indipendenza cercarono di creare una sorta
di protettorato, sfera di influenza. Alcuni paesi orbitavano intorno agli USA ed altri intorno
all’URSS.

In America Latina (dove non è consentito instaurare regimi comunisti, es. in Cile dopo Allende,
colpo di stato USA, “l’America agli americani” = controllo totale del continente, sud e nord).

L’Europa era il 2° polo mondiale economico dopo gli USAluogo in cui si era sviluppata la civiltà
occidentale e soprattutto luogo in cui poteva estendersi il pericolo dell’espansione dell’Unione
Sovietica.

Nel 1943-44, gli USA che entrarono in Italia dopo primo momento non aiutarono più partigiani con
le armi (che erano loro alleati). Gli alleati a un certo punto non passarono più armi e munizioni a
partigiani perché loro erano già un passo in avanti e sicuri di vincere la guerra, si preoccupavano
che se rendevano partigiani troppo forti, soprattutto di sx, comunisti e socialisti, rischiavano di
rafforzare quei partiti che un domani sarebbero stati favorevoli all’URSS = non più munizioni per i
partigiani.

Nel 45, prima fine della guerra, dopo lo sbarco in Normandia, c’è una corsa verso la Germania. Non
tanto per sconfiggere il più presto possibile Hitler (cosa che sarebbe stata facilissima, bastava
bombardarli) ma perché le truppe volevano conquistare quanto più territorio possibile nella
spartizione della Germania. La divisione della Germania avviene durante la guerra, non post-guerra
ed è studiata a tavolino l’idea della sua divisione.

Perché USA e URSS pur sapendo dal 44 dei campi di sterminio e concentramento non hanno
liberato i prigionieri/detenuti presenti nei campi? Non l’hanno fatto perché non era nella loro
strategia finale reale il loro interesse era avere un territorio da poter controllare prima! Avrebbero
potuto farlo molto prima, invece hanno consentito la marcia della morte contro Dachau.

LA GUERRA FREDDA INIZIA Già DURANTE LA II GM.

Dopo la guerra, gli USA, per evitare che l’Europa diventasse in prevalenza sovietica) comincia ad
appuntare l’interesse perché i paesi occidentali in qualche maniera stabiliscano un’alleanza militare
con l’occidente e non con l’URSS. Quali sono paesi considerati più a rischio? Non tanto la
Germania perché a fine guerra era già divisa in truppe concrete alleate da una parte e dall’altra
sovietiche dall’altro.

Il vero rischio era l’ITALIA! Occorreva che l’Italia entrasse nella sfera di influenza degli USA. Nel
1946 si elesse l’assemblea costituente (stabilire una costituzione che durasse almeno due anni)  in
vigore dal 1 gennaio del 1948 che sostituì lo statuto albertino (esteso nel 1861 a tutta l’Italia).
Questa assemblea costituente veniva eletta su base dei partiti politici in sistema proporzionale (tot
voti, tot seggi).

Nel 46 e fino al referendum del ‘93 (introduzione del sistema maggioritario) tutte le elezioni sono
state a sistema proporzionale (20 % voti = 20% seggi). Con questo sistema si aveva idea chiara del
panorama politico, forze del paese=forze elette, anche i più piccoli partiti avevano seggi. Ci si rese
contro vedendo i risultati trasparenti per il proporzionale che l’Italia era a rischio. In Italia emerse la
democrazia cristiana (che vinse le elezioni); il partito socialista; il partito comunista. Più avanti
assistiamo alla nascita del partito Repubblicano, liberale, socialdemocratico. Socialisti e comunisti
rischiano di sovrastare la democrazia cristiana e di avere addirittura una maggioranza assoluta.

Assemblea costituente affida a un segretario del partito che è arrivato 1° alle elezioni l’incarico
di formare un governo: ALCIDE DE GASPERI (1° presidente della repubblica italiana). Forma
governo con esponenti di tutti i partiti. Lo fa necessariamente perché il suo governo non è tanto
politico, ma deve traghettare l’Italia nel periodo in cui viene scritta carta costituzionale.
ESPONENTI DI TUTTI I PARTITI anche socialisti e comunisti.

(Questa assemblea non aveva tanto funzione politica, + legislativa che doveva stabilire legge
fondamentale della repubblica)

Timore degli USA era che quando si va a elezioni politiche dopo entrata in vigore della costituzione
era che soc e comunisti potessero sconfiggere DC (che era invece partito chiaramente
anticomunista, molto vicino a libertà democratica dell’uomo, visione occidentale).

Era un grosso timore. Il vero paese che rischiava di finire in sfera di influenza sovietica era proprio
l’Italia. Questa è la ragione per cui gli USA iniziano a mettere in campo una risorsa che poi sarà
decisiva x formazione stessa di Unità europea: un massiccio piano di investimenti a fondo perduto
in Europa per la sua ricostruzione: IL PIANO MARSHALL.

Quali erano i vincoli del piano Marshall? A fondo perduto significa che non c’è RESTITUZIONE.
Ma non stavano facendo carità a Europa e prima ragione era perché l’Europa era grande mercato
anche per industria statunitense. Non era in funzione caritativa in considerazione della povertà
europea ma in considerazione dello sviluppo dell’industria statunitense che deve essere riconvertita!
Molte industrie che durante ww2 avevano prodotto armi che non erano + necessarie perché non
c’era più sforzo bellico in corso e quando dovevano essere riconvertite ad altri usi x non chiudere!
Per evitare di mandare in crisi tutta industria metallurgica per es.

Sì all’aiuto senza vincoli purché il paese che riceva questo aiuti abbia un regime democratico! Lo
scopo è ovvio! Non si può essere in uno stato comunista se è democratico.

Se stato è comunista, con un solo partito, non può ricevere questi aiuti da USA!

Lo scopo è quello quindi di legare i paesi a sé sulla base di necessità materiali di questi paesi che
dovevano essere ricostruiti (es. Francia occ/ger occ)

Erano paesi che avevano avuto sforzo militare enorme e questi aiuti strutturali anche alimentari
furono una “manna” per le popolazioni e furono anche strategia di consenso elettorale! Gli USA è
“paese buono che aiuta nel bisogno”!

De Gasperi nel 47 va a Washington quando torna in Italia, infatti, mette fuori tutti comunisti e
socialisti da governo (un anno dopo la loro collaborazione). Lo fa perché glielo hanno detto a
Washington, è un rischio troppo grave per gli USA averli nel governo italiano.

Tutto questo perché già si stava combattendo questa contrapposizione ideologica del blocco
occidentale e l’Italia era stato il paese più a rischio.

Il 1 Gennaio del ‘48 con entrata in vigore della costituzione ci sono tutte premesse per formare un
vero e proprio governo politico effettivo in Italia. A tal fine vengono indette prime elezioni politiche
della storia dell’Italia repubblicana (quelle del 46 erano dell’assemblea costituente). Il 18 aprile del
‘48 si svolgono queste prime elezioni politiche in un clima incandescente. La DC di De Gasperi è
partito che esprime chiaramente la fedeltà, con un’impostazione occidentale: la democrazia ce l’ha
scritta già nel suo nome, orientamento occidentale, valori cristiani di riferimento contro
l’impostazione atea e non religiosa [tipica dei partiti comunisti], visione dell’economia fondata sulla
libertà.

Dall’altra parte ci sono il partito socialista italiano (PSI) di Pietro Nenni e il partito comunista
italiano di Palmiro Togliatti (PC). Questi due partiti che nelle elezioni della assemblea costituente in
somma superarono i voti della DC, decidono di presentarsi insieme in questo nuove elezioni nel
cosiddetto Fronte Popolare (FP).

Poi ci sono altri partiti più piccoli: liberale, repubblicano, movimento sociale italiano (erede della
Destra anche se non può denominarsi “fascista” perché era vietata la ricostituzione del partito
fascista).

Le elezioni vengono seguite con molto timore e apprensione in tutto il mondo soprattutto negli USA
e in URSS.

DC è certo che sia stata finanziata in campagna elettorale dagli USA e il fronte popolare dall’URSS.

Anche questa è TIPICA MANIFESTAZIONE DI GUERRA FREDDA.


A favore della DC scende in campo esplicitamente anche la Chiesa! Perché interviene? Perché teme
che possa verificarsi in Italia quello che sta succedendo nei paesi del blocco sovietico (Es. Polonia,
Ungheria dove gerarchia cattolica, vescovi e i principali responsabili comunità cattoliche sono
molto vincolati dai regimi. Alcuni di questi vescovi vengono imprigionati, vengono chiusi i
seminari, la possibilità di farsi sacerdote è esclusa e vengono inoltre chiusi tutti gli istituti religiosi).
La Chiesa teme che anche in Italia possa succedere lo stesso.

Uno dei dogmi del partito comunista è che non c’è riconoscimento della fede religiosa nel
marxismo più ortodosso la religione è oppio dei popoli, qualcosa che addormenta la coscienza di
classe necessaria per combattere la borghesia.

Quindi la Chiesa si schiera esplicitamente a favore della DC. Alcuni manifesti appaiono in quel
periodo  quando vai in cabina Dio ti vede, BAFFONE NO (Stalin ovviamente). Anche grazie a
questo intervento la DC vince nettamente nelle elezioni del ‘48 contro il fronte popolare, giungendo
quasi a maggioranza assoluta (48.5% a livello proporzionale ma per un conteggio (complessivo) i
suoi deputati sono in maggioranza assoluta nei seggi in parlamento). È un trionfo per la DC e per
De Gasperi che sceglie di non governare da solo e dà inizio al cosiddetto centrismo la DC
aggrega partito liberale, repubblicano e social democratico.

Il Centrismo va dal 48 al 60%. Nelle prime 3 legislature in Italia si afferma il centrismo

Tra padri fondatori dell’UE c’è proprio Alcide de Gasperi uno degli esponenti più forti
dell’europeismo = insieme a colleghi francesi, tedeschi e belga inizia una strategia internazionale
politica che mira alla creazione di comunità di nazioni europee. Il fattore che fa da collante per
interessi nazionali anche divergenti tra loro è il TIMORE SOVIETICO. I governi iniziano a
ragionare su queste ipotesi, deve esserci qualcosa di più forte dell’odio. Il fattore collante è ancora
una volta, appunto, il timore di una forza esterna perché non si è creata una pace consolidata.
Bisognava contrastarlo in tutti i modi e il modo migliore era fortificarsi reciprocamente attraverso
idee di unificazione sovranazionale. Questo timore ha fatto sì che nazioni che erano in conflitto
dalla prima guerra mondiale si coalizzassero.

La guerra fredda ha contribuito a generare l’Europa il ‘48/’49/’50 sono anni in cui si fa strada
effettivamente la necessità di un’unificazione europea.

Finita la guerra fredda (1991), l’impero sovietico scompare e l’Europa pare riacquistare un ruolo
primario nella politica mondiale. Due anni prima la caduta del muro di Berlino aveva restituito la
Germania a se stessa e all’Europa.

LEZIONE 1/03/18
Argomento: correnti di pensiero che mirano alla formazione di un’EU sovrannazionale

RECAP lezione di ieri: piano Marshall (applicato dal ‘48 al ‘51) come impegno degli USA ad
aiutare lo sviluppo dei regimi democratici in ambito internazionale. Piano è un’estensione pratica
della dottrina Truman. Aiutarono poco l’Unione Sovietica che accusò gli USA di star colonizzando
l’eu stava creando alleanze (ideologiche ed economiche). Fu un Piano decisivo per la
RICOSTRUZIONE: essa portò per tutti gli anni 50 al cosiddetto boom economico, una crescita
economica considerevole nei paesi occidentali. Attraverso quest’aiuto alla democrazia, si delineava
un’idea di contrasto concreto all’espansione comunista  si crearono alleanze contro l’US.

Soluzione proposte per l’unificazione dell’UE  3 scuole di pensiero (sintetizzate didatticamente


oggi! Al tempo, chi le propose non era perfettamente consapevole delle differenze che
intercorrevano fra queste correnti). Esse sono accomunate da un’esigenza, ovvero mirano ad un
obiettivo comune : rendere i paesi dell’eu (OCCIDENTALE) più uniti fra loro.

TRIPARTIZIONE DI ALTIERO SPINELLI (Enciclopedia del Novecento, voce Europeismo)

1) Federalismo (più antico fra i tre) = inizia a strutturarsi nel corso della II Guerra Mondiale
(1942); presupposto fondamentale esiste una crisi dello Stato NAZIONE (entità
territoriale di uno stato che ha il concetto di nazione al centro, si riconosce comunità in una
lingua e cultura comune, nelle leggi, costumi, ecc.. C’erano stati che non erano nazioni: es.
ex Jugoslavia: Croati, Bosniaci e Serbi professavano diversa religione  tenuti insieme da
ragioni diplomatiche e politiche. Non aveva elementi nazionali ad unirla!) di cui sia la I GM
che la II ne sono una chiara manifestazione! I federalisti credevano che questo stato nazione
avesse sviluppato i germi del nazionalismo, ovvero crescita abnorme del valore di nazione
che porta ad un isolazionismo e considera le altre nazioni inferiori alla propria. Un
atteggiamento di superiorità in politica diventa aggressività ed espansione! L’idea dello
stato-nazione è entrata in crisi secondo i federalisti. Oggi possiamo dire che è vero: ragioni
di Guerra prevalentemente di voler prevalere (Germania, concetto di spazio vitale, Hitler).
Tutti i regimi europei durante le guerre hanno rafforzato le idee di nazione: il partito di
Hitler, nazionalsocialista, fonda il suo consenso su un sentimento di rivalsa (sulla Francia,
dopo la prima guerra mondiale). È necessario superare questo concetto di stato-nazione: si
propone un’unione degli stati nazionali fra di loro  non un ritorno a una sana idea di
nazione ma un’unione federale, per garantire la possibilità di convivenza fra stati senza
esasperazione. Questo può avvenire solo ed esclusivamente attraverso la cessione da parte
degli stati di alcuni poteri a un’entità sovrannazionale. Questi poteri devono essere trasferiti
in modo reale e volontariamente  poteri come la politica estera, la difesa, la politica
economica e monetaria, ovvero i cardini di uno stato. L’entità sovrannazionale deve gestire
questi 4 cardini. Inoltre, questo processo deve avvenire in forma democratica, attraverso una
partecipazione attiva di tutti i cittadini che appartengono ad un certo stato. Bisogna creare
un’istituzione democratica eletta dai cittadini europei (parlamento). Libere elezioni e
suffragio universale. Un’idea totalmente rivoluzionaria! In Italia le donne non votavano, in
altri stati sì = il suffragio universale avviene solo in epoca giolittiana. Il documento più
importante che si ha è il Manifesto di Ventotene (agosto, 1941) di Altiero Spinelli ed
Ernesto Rossi. Alcuni antifascisti venivano inviati al cosiddetto confino, una pena di
carattere prettamente politico (diversa dall’esilio, in caso di REATO politico) poiché viene
stabilita da un tribunale o da un’autorità di polizia in un regime di carattere totalitario si
punisce un individuo che ha delle idee differenti da quelle del partito/stato. Le isole erano
luoghi di confino, ma anche i luoghi di montagna. A Ventotene si trovavano gli autori del
Manifesto, assolutamente antifascisti. Questo Manifesto è diventato punto di riferimento per
l’idea federalista documento molto impegnativo. Tutt’oggi siamo lontani dall’ottica
federalista, non vi è una politica estera comune nonostante ci sia un alto commissario in
Europa. Non esiste neanche un esercito dell’unione europea! Alcune missioni di pace sono
decise autonomamente da stati non dall’Eu. Esistono forme di coordinamento oggi ma una
cosa è governare un esercito e un’altra è fare politiche di coordinamento lasciando il potere
alle singole nazioni. I primi obiettivi del federalismo, quindi, non si sono realizzati. Per
quanto riguarda la politica economicafu istituita la CECA (1951), con un obiettivo di
politica economica. Non si è ancora oggi, nonostante una serie di passi in avanti, non c’è
ancora una PE comune in Eu. Basti pensare alla tassazione fiscale (non uguale in Italia,
Francia, ecc..)  parte importante per un paese. Dal punto di vista monetario, nel 2000 si è
arrivati a una moneta unica (solo paesi area EU).
Processo di elezione dal basso: a partire dal 1979 (circa trent’anni dopo il Manifesto)
quando si ebbero le prime elezioni europee; fino a quel momento il Parlamento europeo
esisteva ma non era eletto dal popolo i deputati venivano nominati dai parlamenti
nazionali (invece eletti dal popolo). Il Parlamento, oltre a fare le leggi, dà la fiducia al
governo (a meno che non si parli di repubblica presidenziale, come in Francia)  in Italia,
Germania, UK se il premier (presidente del Consiglio) si presenta alla camera e non ottiene
il voto di fiducia non può governare (parlamento espressione del popolo). Il Parlamento del
1979 (come quello odierno) non ha potere di fiducia sul governo europeo (oggi
Commissione o Consiglio europeo)  non si è ancora realizzata una reale democrazia
espressa attraverso il popolo!
Questa entità sovrannazionale deve dotarsi di una costituzione europea, sancire ed
approvare una legge fondamentale, valida per tutti i paesi che ne fanno parte. La
costituzione è la matrice sulla quale vengono redatte le leggi. Ad oggi non esiste una
costituzione europea sono stati fatti dei tentativi ma invano.
Quindi: il federalismo è un po’ l’ideale di un’Europa dei popoli, superamento della nazione,
una democrazia autentica, obiettivo finale; più che una proposta politica, è un punto di
arrivo di un lunghissimo processo ancora incompiuto.
[Ventotene fa parte delle isole pontine (insieme a Ponza)  sulla costa della provincia di
Latina]
2) Confederalismo = storicamente riferibile alle posizioni di Churchill e De Gaulle poiché
entrambi credevano fortemente in una sorta di primato del proprio paese. Il prefisso con-
pesa molto (è limitativo, indica l’insieme dei singoli stati così come sono senza cessione di
poteri nazionali) obiettivo di un’unificazione europea che mantenga inalterato il potere
degli stati che ne fanno parte. Se non c’è una cessione di potere, a cosa corrisponde questa
unità? L’interesse della singola nazione rimane prevalente che può essere difeso e gestito
meglio attraverso la collaborazione con gli altri stati. Non è la condivisione di un cammino
comune ma l’idea per cui su un determinato interesse vi può essere una convergenza fra
alcune nazioni che si mettono insieme per perseguire meglio tale interesse che è favorevole
alle singole nazioni. L’idea confederale è una cooperazione, un aiuto reciproco. Si può
creare una realtà diplomatica costante Esempio: dal 1948 i paesi occidentali condividono
una prospettiva anticomunista e possono gestire insieme elementi di politica militare per
rafforzarsi. Non vi è una prospettiva di democrazia diretta o ad elezioni europee! Gli
interlocutori del confederalismo sono i governi fra di loro; è lo sviluppo di un rapporto
diplomatico più intenso. Esso si riduce ad incontri periodici fra capi di stato. È una
prospettiva più realistica del federalismo. Se non si mette in discussione l’idea di stato-
nazione non vi saranno passi avanti. In realtà, durante gli anni si sono create realtà che
hanno consentito di superare quest’idea nella sua interpretazione più rigida.
Esempio: questione immigrati. Ungheria: sta difendendo i suoi interessi ignorando le quote
decise dall’Europa. Ha addirittura costruito dei muri.
3) Funzionalismo= (si manifesta per ultimo e avrà maggiore successo) = superamento del
federalismo e del confederalismo (perché l’UE ha superato il rapporto fra i capi di stato. Un
esempio: nel 1979 tutti i cittadini eu sono andati a votare per eleggere un parlamento
europeo, una prospettiva federalista). Si colloca in mezzo, è una terza ipotesi. L’artefice è
Jean Monnet. È vero che il 900 ha visto due GM e ha visto scontrarsi potenze molto forti,
ma lo stato-nazione anche se ha portato allo scoppio possiede ancora un forte senso di
nazione. Spinelli pensava che gli stati nazionali fossero giunti al capolinea! Questi SN si
sono dimostrati incapaci di una convivenza pacifica fra loro e questa realtà ha provocato
degli scontri su ogni livello di cui le guerre del 900 sono la conseguenza più tragica.
L’Europa pacifica non può esserci con la semplice abolizione degli stati nazionali ma  i
singoli stati nazionali cedono delle funzioni su settori limitati ad un organismo
sovrannazionale che rappresenti un interesse comune degli stati che ne fanno parte. Monnet
propone il cammino di integrazione  nel termine è insita la prospettiva di un cammino
comune fatto di passi progressivi costituiti da questa cessione. Attraverso queste tappe si
potrà giungere a un’Europa dei popoli  l’obiettivo di Spinelli! Ma non si può fare subito
quest’unione dei popoli, è un processo graduale. Schumann, ministro degli esteri francesi lo
aiuterà a portare termine la Comunità europea dell’acciaio e del carbone. Perché sul corso
del fiume Reno, fra Francia e Germania, questi due prodotti di queste regioni erano un po’
come il petrolio del 2° dopoguerra! Il controllo dell’energia è alla base delle guerre fra FRA
e GER in 70 anni. 3 guerre fra cui due mondiali. Monnet propone carbone ed acciaio
prima cessione di potere  verranno gestiti da quest’autorità unica sovrannazionale.
Eliminava così ogni conflittualità esistente fra Francia e Germania e quindi ogni fattore di
instabilità politica. Garanzia di sviluppo e di pace! Quest’entità sovrannazionale permette un
mercato più ampio  libertà di scambio economico (no dazi, tasse, dogane) e un’equità nel
costo dei prodotti e delle energie. Le tappe più raggiungibili sono quelle economiche dopo
infatti verrà creato un esercito europeo.
Queste tre idee sono anche presenti nel dibattito odierno, non solo in Italia. C’è chi
sostiene che l’Eu debba essere più forte (esempio Lega) e chi sostiene il contrario, gli stati
devono essere al centro e non governati dall’alto (Bonino). È prevalso, come sappiamo, il
funzionalismo che ha portato svariati risultati. Ad oggi, alle elezioni europee viene chiamato
alle urne il numero maggiore di cittadini al mondo

Manifesto di Ventotene

Era difficile immaginare il crollo dei totalitarismi nazi-fascisti.

Il titolo è molto importante, anticipa il contenuto del documento  complemento di fine e scopo;
due aggettivi che vanno letti nell’ordine in cui sono collocati. Viene prima la libertà dell’unità.
I) La crisi della civiltà moderna: pars destruens  prima di esporre la propria tesi si mette
in rilievo la fragilità della tesi opposta, della tesi che si vuole contraddire. I tre
pensavano al metodo socialista rivoluzionario, un’Europa socialista attacco
all’imperialismo. Spinelli rese il manifesto meno caratterizzato dall’ideologia comunista
(uscì dal partito e si orientò più verso il socialismo). Si scoprì anche l’imperialismo
sovietico, quello che lui rimproverava all’America, alla GB, ecc….il documento è
fortemente ideologico, non può essere considerato come la genesi dell’Unione Europea
senza una contestualizzazione storica. È stata l’idealità proposta in quel preciso
momento storico a rendere il documento un punto di riferimento! Il potere nazi-fascista è
al massimo della sua espressione, la Germania non aveva mai perso nonostante ciò
questi autori hanno concepito un’idea di Europa libera e unita. La pars costruens è la
proposta! Questa prima parte riguarda l’inizio dell’indipendenza delle nazioni, quando si
sono liberate dalle tirannie straniere. Come si è arrivati al nazionalismo? Involuzione per
cui la volontà dello stato è diventata la volontà dei propri cittadini, sostituzione della
libertà individuale con la volontà dello stato. Non più libera espressione individuale! Lo
stato ha prevalso su questa libertà. Essi hanno ceduto letteralmente la propria libertà.
(sistemare) Questo nazionalismo è il motivo per cui in Europa sono scoppiate le guerre,
ha superato ogni confine imponendo alle altre nazioni il proprio patrimonio di valori 
totalitarismo. Il concetto di nazione, essendo ormai degradato, non è più capace di
determinare in Europa una situazione di pace, prosperità e sviluppo.
II) Il presupposto da cui partono i tre autori è ovviamente la sconfitta della Germania 
non porterà automaticamente a un ordine europeo come sarebbe nei loro progetti perché
ci saranno ceti conservatori che proveranno a mettere al centro lo stato nazione. Bisogna
impedire tutto ciò, bisogna superare gli stati nazionali sovrani (obiettivo critico). Non è
possibile spezzettare la Germania o umiliarla, è una prospettiva che ha fallito in passato.
III) I compiti del dopoguerra: criterio socialista che ritorna. Articoli sulla proprietà privata,
ecc. prospettano una società di carattere socialista, che poi non si attuerà nell’Europa
unita.

Più che tripartizione, già dagli anni 80 si poteva già parlare di bipartizione: da una parte la scelta
sovranazionale dei federalisti e dall’altra la scelta funzionalista, che vedeva l’unificazione
economica come propedeutica rispetto a quella politica.

Lezione 15 marzo
1979  elezioni parlamentari (si vota ogni 5 anni)

Le nazioni erano 9 (la Grecia non fece in tempo a partecipare)

Vennero rispettate i sistemi elettorali di tutte le nazioni!


Corpo elettorale: possibilità di accedere al voto e si divide in elettorato attivo e passivo. L’attivo è
formato da tutte le persone che hanno diritto ad esprimere la loro opinione nei regimi democratici
nel segreto dell’urna, senza che il proprio voto sia controllato o influenzato. La parte attiva riguarda
tutti i cittadini maggiorenni sia uomini che donne senza distinzioni di razza purché siano cittadini
dell’UE. Sono esclusi quelli che hanno perso i diritti civili (i detenuti, ad esempio). Per la prima
volta nella storia del mondo, cittadini di 9 stati nazionali vengono chiamati alle urne per eleggere
un’assemblea che li possa rappresentare. Parliamo di stati nazionali, ciascuno con il proprio
parlamento (non federali). È un corpo elettorale, quindi, molto ampio. L’elettorato passivo, invece,
comprende tutti coloro che vengono candidati per essere eletti.

Tre anni prima venne deciso di poter votare un’assemblea parlamentare  portava a termine le
premesse della CEE (nata col trattato di Roma nel ’57). Perché tre giorni elettorali? Perché i paesi
erano in zone geografiche ampie e si rispettavano tradizioni di alcune nazioni (alcuni votavano la
domenica, ad esempio). Fu stabilito un altro principio che è rimasto sempre vigente, ancora oggi: la
distribuzione dei seggi  il parlamento doveva essere composto da 410 deputati. Si prese come
base il numero della popolazione di ogni paese e si suddivisero questi deputati tenendo conto della
densità abitativa (non dell’estensione geografica). Francia, Germania Ovest, Italia e UK ebbero
diritto a 81 deputati!

Altro elemento importante: legge elettorale

In un sistema elettorale uninominale un paese viene diviso in collegi. In ogni collegio si applica il
sistema uninominale secco  cioè in ogni collegio vince chi arriva primo e c’è solo un nome per
ogni partito. Cosa comporta ciò? È un sistema bipolare  solo i partiti più forti vincono (es. in
Inghilterra ci sono laburisti e conservatori). Esiste anche il sistema proporzionale secco nazionale o
applicato ai singoli collegi  esso stabilisce che a un determinato partito spettano tanti deputati in
base alla percentuale che prende. Tutte le forze politiche possono avere una rappresentanza politica
parlamentare!

Esistono anche sistemi misti fra proporzionale e uninominale; premi di maggioranza, ecc…come in
Italia alle ultime elezioni. Vi erano collegi uninominali ma anche la quota proporzionale per i
singoli partiti. La valutazione del sistema elettorale influenza notevolmente il voto! Un sistema
uninominale secco determina una maggiora governabilità  i cittadini si esprimono con una vera
alternativa. Nel sistema proporzionale il discorso è più ampio  la maggioranza vera e propria
avveniva in parlamento non decidevano i cittadini.

Collocazione dei gruppi nel Parlamento eletto: questi 410 deputati come si collocheranno nell’aula
parlamentare? Solitamente il colore politico viene stabilito sulla base della collocazione: es. in Italia
il centro del P è dato da dove si trova il Presidente della Camera o del Senato; alla destra del
Presidente ci sono i gruppi di destra, della conservazione; alla sinistra i progressisti e al centro i
moderati.

Bisognava evitare che in Parlamento i gruppi provenienti dai singoli paesi facessero una sorta di
gruppo nazionale  es. no PC e movimento socialista vicini. La collocazione politica era
fondamentale, evitare la colorazione nazionale perché altrimenti il P sarebbe stato espressione delle
singole nazioni. Non si sceglie il seggio in base alla nazione ma in base all’ideologia di
appartenenza. Nel PE si formano grandi gruppi  più il gruppo è forte e più si ha una gestione forte
quotidiana del governo. Gli schieramenti più importanti: partito socialista europeo e quello popolare
dal ’79 fino ad oggi. I Presidenti del PE sono sempre stati eletti da questi due partiti!

Il PSE è un grande partito socialdemocratico (non un socialismo puro sovietico o marxista): ha una
maggiore attenzione alla dimensione sociale  condizioni di vita dei lavoratori, delle classi più
fragili, ritiene che l’economia debba prevedere anche una serie di tutele (previdenza, assistenza) per
gli stati più fragili.

Il PPE è un partito moderato vicino: sostegno all’iniziativa privata e meno interventismo statale.

Queste due linee di pensiero non sono opposte  entrambe hanno uno spirito europeista, hanno una
visione occidentale. La divergenza sta più che altro nell’idea di economia. Questi due partiti si sono
sempre alternati al governo.

Le votazioni del giugno del ’79 elessero un parlamento espressione di un valore non più soltanto
simbolico; si trattò di una istituzione storicamente di grande rilievo ma sprovvista di poteri politici
reali. Presero vita due grandi schieramenti: democristiani e socialisti, e poi i liberali. Con queste
votazioni non nacque un ordinato sistema politico europeo ma si affermò una logica nuova di
riferimento politico.

Altro elemento importante: affluenza alle urne Questo dato è significativo per comprendere la
rappresentatività effettiva e reale dell’istituzione che si è proposta. Nel ’79 solo il 62% dei cittadini
andò a votare. Può sembrare un dato molto scarso ma occorre fare una distinzione per ogni nazione
(il 62% è una media generale): non lo si può comparare con l’affluenza alle elezioni POLITICHE,
non è perfettamente omologabile. Una cosa sono le politiche e un’altra le europee, ci sono fattori
diversi in ballo. Il 62% è un dato ASSOLUTO: è stata la prima elezione europea  la gente poteva
anche aver apprezzato l’idea di un’assemblea sovrannazionale ma ciò non toglie che era la prima
volta che andava a votare per questa cosa. 62 su 100 non è poco per un’assemblea “nuova”, è un
dato significativo. Siamo a 40 anni da un’Eu che si era dilaniata! Ha fatto dei passi avanti in termini
di intese governative.

Risultati votazione:

UK e Irlanda  connotazione nazionalista

Socialist group (113 seggi); People’s Party (107 seggi)  maggioranza relativa al SOC che ancora
non è stato inglobato nel PC (ancora forte; 44 seggi). Dopo l’89 si fonde col PC.

Viene eletto il primo presidente del Parlamento, Simone Veil, ministro della sanità del governo
francese, donna, socialista ed ebrea. Sopravvissuta al nazismo e pioniera della libertà di aborto
(che le valse il soprannome di Madame Avortement) evento fortemente significativo. Una
maggioranza di soli 3 voti al secondo scrutinio sancì il suo successo. Una donna che veniva eletta
presidente del primo parlamento europeo eletto a suffragio diretto fu un atto che qualcuno ritenne
troppo innovatore. Per una serie di fattori, quella prima assemblea elettiva non fu di facile governo.
La sede fu fissata a Strasburgo (segretariato generale al Lussemburgo e Commissione a Bruxelles).
L’Italia era stata tagliata fuori e fu relegata a non avere alcun beneficio economico, amministrativo
e prestigio politico.
In Italia 13 seggi sono del SOC; 30 del PPE; 24 del PC. La somma di PC e SOC è 37 e supera la
DC che si ferma a 30. In tutto i seggi sono 81.

In Francia la presenza socialcomunista è fortissima (22 e 19).

In UK essendoci il sistema uninominale i seggi del SOC sono 18 ma la percentuale sarebbe molto
più alta (solo che hanno perso nei singoli collegi) se il sistema fosse proporzionale.

Es. Oggigiorno, in Belgio c’è l’obbligo di voto (com’era anche in Italia) infatti l’affluenza è stata
altissima alle ultime elezioni.

Lezione 22/03/18
Il Parlamento veniva chiamato “il cimitero degli elefanti”  molti personaggi di rilievo che
avevano perso autorevolezza nel proprio paese venivano mandati a Bruxelles. Chi ci andava aveva
numerosi vantaggi: ad esempio la retribuzione era molto alta e non c’era spesso neanche il pudore
di presentarsi fisicamente (non c’era l’obbligo neanche di semel in anno). Per questo uno dei
fenomeni più caratteristici del PE fu l’assenteismo (parodia Desaparecidos)  senza controlli e
verifiche, per questo spesso era anche ambito.

Discorso del potere se il PE è diventato un luogo tale, c’è anche il desiderio di farne parte da
parte dei leader

Affluenza datata 2009: abbastanza significativa; grafico in discesa della media di votanti dal 1979
(61%) al 2009 (43%). Calo quasi inesistente dal 1984 al 1989 (meno dell’1%)  il motivo è che
siamo nella piena attesa di eventi che conducano alla fine della Guerra Fredda. Il calo più grosso si
ha dal 94 al 99  si scende sotto la soglia critica del 50% (crollo del 6%). Dal 99 l’entusiasmo
viene scemando e la disaffezione al voto ne è la chiara dimostrazione! Nel 2009 il Belgio e il
Lussemburgo votò il 90% della popolazione, anche l’Italia per un periodo presentava dati positivi
(tra il 79 e il 2009, in trent’anni, è avvenuto un calo netto del 20% in termini di affluenza alle urne);
in Cecoslovacchia solo il 19% = divario spaventoso. Le elezioni politiche in Italia  percentuali
simili (a quelle europee) all’inizio ma dopo chi votava alle elezioni politiche non vota più alle
europee.

Germania dell’est abituata in base ai vincoli dell’economia socialista a non avere proprietà
privata, a non aver assicurato i servizi essenziali. I cittadini entrarono a far parte di una nazione con
principi economici completamenti diversi. Esempio: riscaldamento (lo avevano sempre avuto
nazionalizzato, non c’era un ente privato)  nella nuova economia oltre ad acquistare casa devono
provvedere all’impianto. Tra l’altro, il mercato è libero (erano abituati che la fabbrica produceva e
lo stato acquistava anche se il prodotto non era buono)  il lavoro era una conquista non una
garanzia! Essendo tutto programmato dallo stato, nei paesi ex comunisti la disoccupazione non
esisteva. Che significa ciò? Che se il lavoro è una garanzia e non vi è un minimo di impegno di
crescita, significa che il paese è povero. Perciò, l’individuo non cerca di migliorarsi perché ha già
garantito un posto, uno stipendio (sempre lo stesso) che non cambiano a seconda dell’impegno o
della bravura del singolo. In questo modo l’economia tende verso la povertà. L’uguaglianza non è
l’assenza di differenza! In un’economia di stampo socialista, l’idea è che lo stato garantisse a tutti
cittadini le stesse potenzialità.

Quindi arriva lo scontro con la realtà delusione enorme dell’ex Germania dell’est entrata nella
Repubblica Federale tedesca = il 20% in meno della popolazione si reca alle urne (da 65 a 43%).

Situazione nel Regno Unito: affluenza bassissima! Solitamente col maggioritario, il dato elettorale
tende verso il basso. La Gran Bretagna ha sempre coltivato una politica non continentale:
innanzitutto per un fatto fisico (è separata dall’UK) poiché è un’isola (=isolamento). Dal punto di
vista geopolitico ha attuato una politica di isolazionismo nei confronti di quella continentale. Ha
sempre voluto controllare l’indipendenza del suo territorio anche durante la II GM  contenimento
delle forze tedesche e controllo dell’avanzata ma non è stata una guerra di conquista! Anche
nelle guerre del 600 contro la Spagna, l’Inghilterra voleva il controllo dei mari non del continente
(ugualmente per Portogallo e Francia). Durante il colonialismo, ha stretto rapporti con i suoi paesi
ex coloniali in Congo.

Concetto di distanza storica dall’Europa  fa parte della tradizione! L’Inghilterra non si è mai
voluta sporcare le mani, la sua visione è più ampia, ha guardato sempre aldilà dell’Europa. Si tiene
distante dalla CECA, addirittura a volte contrastandola. Churchill disse: con l’Europa ma non
nell’Europa  significativa!

Non c’è da meravigliarsi dell’esito di Brexit, poiché i cittadini hanno sviluppato idee non ataviche
ma che fanno parte di loro da sempre nella storia. La Brexit infatti ha avuto successo soprattutto
nelle zone meno urbanizzate (rurali) mentre a Londra ha perso! Nei luoghi più conservatori, in cui
la memoria storica è tuttora fortissima poiché secolare, la Brexit ha avuto un clamoroso successo.
Ad andare a votare era solo il 30-40% su 100 quindi una piccola parte della popolazione inglese.

La Grecia: comincia a prendere parte alle elezioni nell’84 e da quel momento fino al 2009 si
verifica un calo del 30%. La crisi economica si avverte con un certo anticipo.

In Repubblica Ceca, in Estonia, in Lituania, in Ungheria, ecc. le percentuali sono molto basse, tutte
al di sotto del 30%  essendo paesi dell’est, vi era l’obbligo di votazione (modo di dire: percentuali
bulgare). Il voto non era un diritto né un dovere ma un obbligo! Quando per questi paesi il voto
diventa un diritto, i cittadini non vanno più a votare poiché non hanno una dimensione democratica
chiara e matura. Mancanza di partecipazione democratica a causa del primo contatto con l’Unione
Europea  la loro entrata nell’UE è stata decisa dai governanti non dal popolo. Andava fatto!
Alcuni paesi erano troppo fragili e rischiavano di rimanere isolati economicamente in mezzo ai
giganti. Un esempio è l’Ucraina, nazione ricca di risorse  non appartenendo all’UE deve fare i
conti con alcune minoranze linguistiche e tecniche che fanno riferimento alla Russia. Tra queste due
nazioni non vi è mai stata una guerra ma in alcuni luoghi dell’Ucraina, vi è una presenza di truppe
filorusse appoggiate dalla Russia per il controllo intero di alcuni territori strategici, sia dal punto di
vista delle risorse sia logistico. Se l’Ucraina appartenesse all’UE e avesse dei vincoli stretti con dei
trattati, vincoli di solidarietà da ogni punto di vista, non avrebbe subito in maniera così inerte questa
situazione.
LEZIONE 28 MARZO
Trattato: accordo formale fra almeno due stati

Trattati che hanno caratterizzato la storia dell’UE

PARIGI: 18 APRILE 1951 (firma)  entrato in vigore il 23 LUGLIO 1952 : istituzione della
CECA

(2) ROMA: 25 MARZO 1957 (firma)  entrato in vigore 1 GENNAIO 1958: istituzione della CEE
e EURATOM

ATTO UNICO EUROPEO: 28 FEBBRAIO 1986 (firma)  entrato in vigore il 1 LUGLIO DEL
1987 = viene firmato a Lussemburgo; modifica e unifica in maniera sostanziale i trattati precedenti.
L’obiettivo più importante è costituito dalla necessità di creare un mercato interno unico, uno spazio
in cui non dovevano esserci frontiere per la libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali.
Le modifiche attuate sono le seguenti: (tappe di carattere istituzionale)

1) Passaggio dall’unanimità (=diritto di veto) alla maggioranza qualificata (non è sufficiente la


maggioranza assoluta, si intende circa il 75% dei paesi aderenti) per le decisioni del
consiglio dell’UE nei settori del mercato interno, politica sociale, coesione economica e
sociale e della ricerca (quindi non per tutte le decisioni).
2) Affidamento alla commissione delle competenze esecutive relative agli atti del consiglio =
la commissione aveva il potere di mettere in esecuzione ciò che era stabilito dal consiglio
europeo CE (non un organo permanente= esiste ma non ha una vigenza permanente, i capi
di stato non si trovano sempre in un luogo; si riuniscono periodicamente, non possono
incontrarsi sempre). È necessario quindi un organo permanente che metta in atto queste
decisioni  politica estera e interna, difesa, scuola, ecc. Il capo di stato deve delegare quindi
alla commissione. Esempio: il CE decide le quote, l’Ungheria è contraria e non mette in atto
questo principio. La commissione si occupa di controllare se le nazioni facciano il proprio
dovere ed emana un’eventuale multa.
3) Conferimento al parlamento di un potere di parere conforme in materia di adesione e per gli
accordi di associazione.
Adesione: un paese che ne fa richiesta può aderire all’UE
Accordo di associazione: non è un’adesione in toto ma un accordo relativo a una
determinata questione per raggiungere determinati vantaggi.
Il parlamento non decide se un paese deve aderire o meno, esprime un parere conforme un
parere “formale”, non vincolante (es. copia conforme: atto praticamente uguale
all’originale); il parlamento non può decidere su elementi dell’accordo, può dire Sì o NO. Le
decisioni vere le prende il CE, ovvero i capi di stato e di governo. Si limita a ratificare o a
non ratificare un atto che proviene dal CE. Perché è stato conferito questo potere? È il
secondo parlamento eletto dal popolo si devono allargare i suoi poteri. I capi di stato e di
governo vogliono mantenere la sovranità assoluta.
Il parere vincolante: un determinato organo esprime un giudizio di cui si deve
necessariamente tenere conto.
4) Creazione di un coordinamento fra commissione parlamento e consiglio europeo:
istituzionalizzare il consiglio, non renderlo permanente, cioè gli incontri fra i capi di stato e
di governo non devono essere più degli incontri sporadici, non programmati ma devono
avere una capacità operativa immediata. Fino al 1986 un consiglio europeo vero e proprio
non si era avuto dal punto di vista formale, non era un organismo. Nell’atto unico si decide
che debba diventare un’istituzione dell’UE.
Nel 1952, recepito anche nei trattati di Roma, le problematiche internazionali erano relative
al carbone e all’acciaio: la corte di giustizia doveva occuparsi solo di questi due problemi e
di solo 6 paesi. I paesi crescono insieme alle problematiche questa corte non è più
idonea= quindi è necessaria la creazione di un tribunale di primo grado che analizzi le
vertenze di prima battuta, affiancato dalla corte di giustizia.

Il 31 dicembre del 1992 : data di scadenza per il raggiungimento di questi 4 obiettivi

Ciò significa che un nuovo trattato deve essere varato! L’atto unico più che un trattato è un insieme
di premesse da mettere in campo per formalizzare poi un nuovo trattato

Il CE o Consiglio (non un organo permanente) è la riunione dei capi di stato e di governo dei
singoli paesi. Differenza fra capo di stato e capo di governo: in Francia il presidente della
Repubblica, Macron, detiene anche il potere esecutivo, cioè ha i poteri reali! Il capo del governo
non fa un governo contro il presidente della Repubblica. La Francia è una repubblica presidenziale.
In Italia, invece, essendo parlamentare e quindi il parlamento elegge il Presidente della Repubblica.
Il presidente del consiglio (Gentiloni) ha i poteri esecutivi. In spagna, Felipe IV è il capo di stato ma
la Spagna è una monarchia parlamentare, cioè il parlamento elegge il capo del governo. In
Inghilterra c’è la regina Elisabetta che è capo di stato e poi c’è il capo del governo, che va al
consiglio europeo. Si prendono le decisioni a maggioranza qualificata che poi diventano vincolanti
per tutta la UE.

Il Consiglio dell’UE (non un organo permanente, cambia all’ordine del giorno): assemblea dei
ministri dei singoli paesi aderenti che si incontrano per discutere di un argomento di loro
competenza. Non è necessaria la presenza del capo di stato o del governo. Gli argomenti sono
specifici, di un determinato settore (es. istruzione, economia, trasporti, ecc.). Prende decisioni
anch’esso a maggioranza qualificata.

MAASTRICHT: 7 FEBBRAIO 1992 ma ENTRATO IN VIGORE il 1° NOVEMBRE 1993–


trattato sull’Unione Europea. Possiamo dire che qui nasce la denominazione di Unione Europea
(fino al 42 era comunità europea, prima ancora comunità economica europea). Le firma del trattato
trova le sue tappe salienti a Madrid e a Strasburgo (1989), a Dublino e a Roma (1990), a
Lussemburgo e a Maastricht (1991). Sono due gli avvenimenti fondamentali:

1) L’approvazione di una “Carta per una nuova Europa” (Conferenza di Parigi, ’90)
2) A Roma ebbero luogo le assise europee, un convegno-conferenza di parlamentari europei e
nazionali dove venne approvata una Dichiarazione finale. In tale dichiarazione si
rivendicava la priorità del ruolo del parlamento e si auspicava a una comunità europea di
stampo federale.

L’UE del trattato di Maastricht si poggia su tre PILASTRI:

1) Fondata sulla Comunità Europea (non più soltanto economica come nella CEE) + la CECA
+ l’EURATOM: metodo comunitario = l’idea è quella del Funzionalismo, ovvero la
cessione di questi aspetti a un organismo sovrannazionale.
2) PESC: politica esterna e di sicurezza comune  di impostazione confederalistico-
interogovernativa. Il Trattato riaffermava il valore dell’alleanza atlantica e ribadiva le
esigenze di sicurezza e di difesa comunitarie (trentotto anni dopo il fallimento della CED)
3) CGAI: Cooperazione nei settori della Giustizia e degli Affari Interni chiaramente di
metodo intergovernativo. Questa era motivata dall’esigenza di prestabilire misure di
sicurezza a seguito dell’apertura delle frontiere e della libera circolazione conseguita. Si
consideravano i campi dell’immigrazione, del diritto di asilo, di collaborazione nella lotta
alla droga, al terrorismo, alla criminalità organizzata, ecc.

Sopra i pilastri, troviamo il Preambolo (il frontone) e sotto, il basamento, le disposizioni finali.

Dopo Maastricht, la materia era contenuta nel Protocollo; nell’Accordo sulla politica sociale; nel
1993 venne pubblicato il Libro Verde sulla politica sociale europea e nel 94 il Libro Bianco.

TRATTATO DI AMSTERDAM: adottato nel 1997 ed entrato in vigore il 1° maggio 1999. È il


terzo documento generale di revisione dei trattati. L’attenzione venne posta sull’occupazione e i
diritti dei cittadini (la “Convenzione sui diritti dell’uomo” entrò nel testo dei trattati);
sull’eliminazione delle ultime barriere alla libertà di circolazione, sul rafforzamento della posizione
dell’Europa negli affari internazionali, ecc. Il trattato, inoltre, istituiva la carica di Alto
rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, ruolo che era ricoperto dal segretario
generale del Consiglio. In realtà, il Trattato era stato annunciato con grandi ambizioni; perciò, la
modifica più rilevante è quella relativa ai poteri del presidente della Commissione e alla diversa
“ponderazione dei voti”. Veniva però specificato il concetto di cittadinanza europea: si insisteva sul
tema dell’integrazione non soltanto economica ma dei cittadini. Veniva introdotto il principio di
trasparenza col quale è stato affermato il diritto dei cittadini di accedere ai documenti del
parlamento, del Consiglio e della Commissione.
Verrà fissato il numero massimo dei parlamentari e degli Stati candidati e verranno ridotti i seggi
per Francia, GB e Italia a 72.

NIZZA: adottato nel febbraio del 2001 e in vigore nel 2003. Questo nuovo testo ci si concentra
sull’allargamento dell’Unione verso il centro e l’est Europa, il Mediterraneo e il Baltico,
allargamento che ha avuto effettivamente luogo solo nel 2004. A Nizza è stata proclamata anche la
“Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea” che riunisce in un unico testo i diritti civili,
politici, economici e sociali del cittadino europeo suddividendoli in sei categorie: dignità, libertà,
uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia.

LISBONA: (trattato attualmente in vigore) inizialmente chiamato “Trattato che modifica il trattato
sull’Unione europea e il trattato della Comunità europea” ed entrò ufficialmente in vigore nel 2009.

Questi trattati rappresentano l’evoluzione nel corso di oltre 50 anni delle istituzioni europee (1951-
2009). Il trattato ha subito vari cambiamenti!

Trattato consolidato: corpus giuridico, organismo che si modifica con una serie di regole che
tengono conto dell’evoluzione storica; per avere consapevolezza della norma è necessario prendere
in considerazione quello che è stato rielaborato sulla base delle istituzioni europee. Non è difficile
reperirlo siti ufficiali dell’Unione Europea. Perché modificare i trattati del 51 e del 57? Sono
cambiati i tempi e le competenze delle istituzioni europee, cambiamento dello scenario
internazionale e dello stato economico. Ragione legata al funzionamento degli organi-> se cambia
la sensibilità, i compiti della comunità di stati (che decidono di mettersi insieme)  le istituzioni
pensate per un determinato periodo non vanno più bene. I trattati servono anche a calibrare le
responsabilità delle istituzioni.

Trattati di Lisbona  richiamano i trattati precedenti e li aboliscono

Lezione 5/4/18
Trattato di Lisbona: in realtà sono 2: Trattato dell’UE (TUE) e il Trattato sulla funzione dell’UE
(TFUE)

Versione aggiornata (consolidata) del TUE: articolato in 6 titoli

Preambolo: contiene elementi ideali


I principi fondamentali sono espressi nel primo titolo: disposizioni comuni (base del tempio)

Articolo 5: principio di attribuzione  l’istituzione (L’UE) viene investita dagli stati di alcuni
poteri (legislativo, giudiziario, amministrativo, ecc..). Se c’è uno stato, ci sono questi poteri
connaturati, insiti. L’UE esercita i suoi poteri perché gli sono stati attribuiti non perché sono
genetici.

Principio di sussidarietà (aiuto reciproco fra stati) e proporzionalità  l’intervento deve essere
proporzionale alle esigenze dello stato. L’attribuzione è permessa grazie a questi due principi.
Quello di sussidarietà è un principio di solidarietà non di giustizia oggettiva, come quello di
proporzionalità. L’UE, senza attribuzione, può intervenire solo quando lo stato non ha la forza di
intervenire su una determinata questione per la quale necessita un aiuto comune. Es. rete dei
trasporti  alcuni di essi non sono di competenza dell’UE, non gli sono attribuiti in toto. Se il
Molise vuole realizzare una grande infrastruttura ma né lo stato né il Molise hanno le risorse
necessarie, allora l’UE poiché il progetto necessita di un aiuto, agisce attraverso il principio di
sussidarietà (principio quindi occasionale, in base alle esigenze).

Articolo 6: l’UE non può intervenire ex abrupto, è necessaria una procedura abbastanza complessa e
di difficile realizzazione proposta di 9 paesi, voto del parlamento o commissione e poi 4/5 del
consiglio per accusare un determinato paese di violare i diritti fondamentali dell’UE (es. libertà di
stampa, personale, espressione, ecc). Ancora non si è verificata una situazione del genere! Es. la
Turchia non può entrare nell’UE ci sono troppe violazioni dei diritti (es. non è uno stato
democratico) anche se sarebbe una svolta economica e strategica notevole. Ci si avvicinerebbe a
paesi dove si sta affrontando la problematica islamica, è un paese forte che potrebbe frenare la forza
Russa in Asia Minore, ecc.

Tutti i paesi dell’UE hanno al loro interno la divisione dei poteri, ergo un controllo reciproco
(parlamento controlla l’esecutivo e viceversa, ecc.).
Obiettivo: non mercato unico ma area più ampia dello stesso mercato affinché ci sia questo spazio
di prosperità

Ad Amsterdam, Lisbona e Nizza c’è la volontà dei paesi dell’UE di trasferire altre competenze
all’UE secondo il metodo comunitario, superando quello intergovernativo.

TFUE  diviso in 7 parti – 300 articoli e commi

Parte prima: PRINCIPI con 2 titoli

Parte seconda: la NON DISCRIMINAZIONE E CITTADINANZA DELL’UNIONE no titoli


interni (una delle parti più problematiche  prevederebbe una costituzione europea, non verificatasi
concretamente)

Parte terza: POLITICHE E AZIONI INTERNE DELL’UNIONE con 24 titoli  indicano i grandi
settori di cui si occupa l’UE. È la parte più tecnica, che più va nello specifico.

Parte quarta: ASSOCIAZIONE DEI PAESI D’OLTREMARE con 7 titoli

Parte sesta: DISPOSIZIONE FINANZIARIE

Parte settima: GENERALI E FINALI

Trattati di Lisbona  richiamano i trattati precedenti e li aboliscono

L’Unione Europea quale prevista dal Trattato di Maastricht è fondata sulle Comunità europee,
integrate dalle politiche e forme di cooperazione instaurate dal presente trattato (art. A). l’UE è
dunque un’organizzazione sovranazionale di Stati costituita al fine della realizzazione dei principi
previsti da un trattato internazionale. Tali principi la modellano su basi di tipo federale, confederale
e intergovernativo, con un parlamento elettivo sprovvisto tuttavia di alcuni poteri fondamentali
tipici del potere legislativo. Dal punto di vista giuridico, l’UE viene spesso descritta come uno
strano ibrido: diversa da una federazione di Stati (USA) ma più complessa di un organismo
internazionale per la cooperazione fra i governi (Nazioni Unite). Al suo interno l’UE presenta
lineamenti tipici di una federazione (es. Parlamento multinazionale eletto a suffragio universale
diretto) e al contempo di una confederazione (es. non vi è un sistema di tassazione né uno difensivo
europeo).

Essi delineano l’UE e le sue 7 istituzioni (con relative funzioni e strutture, caratteristiche), alle quali
si affiancano alcuni organismi di tipo finanziario, consultivo e interistituzionale. Esse non sono nate
col trattato di Lisbona, sono disciplinate da quest’ultimo. Alcune sono molto antiche, ad esempio il
Parlamento risale agli anni della CECA, lo stesso Consiglio Europeo (CE), Commissione, Corte di
Giustizia sono tutti prima del 2007. Queste istituzioni non configurano un rinnovamento
istituzionale significativo come quello invocato dai fautori di un’unione politica europea.
Ovviamente questi di oggi non sono quelli delle origini, si sono trasformati sulla base dei
cambiamenti dell’UE e a causa dell’andamento della storia.
La Commissione ha un grosso potere, non è un organo secondario, anche se le linee strategiche
sono decise dal CE. Ad ogni modo, sono due organi molto legati che in comune hanno la
partecipazione del Presidente dell’UE. La CE rappresenta e tutela gli interessi generali dell’Unione,
ha sede a Bruxelles e dura in carica cinque anni. Il presidente è scelto dal vertice europeo dei Paesi
membri e sottoposto al gradimento del Parlamento. Ogni commissario deve prima ottenere il
gradimento e poi viene assegnato ad un certo incarico. Dal 2005 ogni Stato ha un solo commissario,
prima del Trattato di Nizza vigeva il criterio del maggior numero di commissari per i Paesi
politicamente più importanti. Per quanto riguarda le proposte della commissione, queste passano
prima dal CM e poi dal Parlamento, anche gli atti normativi. Fra gli atti più importanti della CE vi è
la preparazione del bilancio annuale dell’Unione, che viene poi presentata al Parlamento. Inoltre, la
CE è “custode dei trattati”, ovvero spetta a lei e alla Corte di Giustizia garantire che il diritto
europeo venga applicato in tutti gli Stati membri. Infine, la CE è il portavoce dell’UE in ambito
internazionale: gli Stati membri riescono a esprimersi con un’unica voce in contesti internazionali,
come ad esempio l’Organizzazione mondiale del commercio.

Il Consiglio Europeo: esso riunisce i Capi di Stato o di Governo dei paesi membri dell’UE e il
Presidente della Commissione UE. Il consiglio si riunisce almeno due volte a semestre a Bruxelles,
assistito dal Segretariato Generale. Il suo ruolo è di coordinamento, arbitrato e risoluzione delle
controversie. Non si procede di norma al voto ma si prendono le decisioni per consenso. Con
Lisbona è stata istituita la figura del Presidente, attualmente Van Rompuy.

Il Consiglio dell’Unione Europea o Consiglio dei ministri: è il principale organo decisionale


dell’UE. I suoi compiti sono:

a) Adottare atti legislativi


b) Contribuire al coordinamento fra le politiche degli SM
c) Elaborare la politica estera e di sicurezza comune
d) Concludere accordi internazionali
e) Adottare con il PE il bilancio dell’UE

Esistono diverse configurazioni, dette “formazioni”, del Consiglio cui partecipano i ministri degli
Stati Membri e i Commissari competenti per materia. Non può deliberare senza che vi sia una
proposta della Commissione. L’unanimità nelle decisioni è prevista per le materie di natura
costituzionale, il voto altrimenti è a maggioranza assoluta o qualificata.

La presidenza del Consiglio viene assunta a turno dagli Stati membri ogni sei mesi. Tutte le
decisioni vengono assunte mediante votazione: la procedura di voto più comune è il voto a
maggioranza qualificata (numero minimo di voti).

La Corte di Giustizia è un organismo di difesa dell’UE da tutte le contestazioni che possono


sorgere in merito all’attribuzione dei poteri. Anche un semplice cittadino, uno stato, ecc. può adire
alla Corte ma solo per questioni inerenti all’UE. La Corte, quindi, esercita le sue competenze
giurisdizionali in seguito a ricorsi. I cinque ricorsi più comuni sono:

- Rinvio pregiudiziale: in caso di dubbia interpretazione del diritto comunitario, il giudice


nazionale può e deve rivolgersi alla Corte per un parere.
- Ricorso per inadempimento: quando la Commissione ha motivo di credere che uno Stato
non ottemperi agli obblighi cui è tenuto.
- Ricorso di annullamento: nel caso in cui Parlamento, Consiglio, ecc reputino illegittima una
data norma del diritto comunitario. Anche i privati possono.
- Ricorso per carenza: quando la Commissione, il PE o il Consiglio si astengano dal prendere
decisioni che gli spettano di dovere.
- Ricorso diretto: qualsiasi individuo o impresa che abbia subito un danno in conseguenza
dell’azione o inazione dell’UE.

La sede è a Lussemburgo, è stata istituita nel 1952 dal Trattato di Parigi, vi sono 15 giudici e 9
avvocati generali, nominati per un mandato di 6 anni rinnovabile. Accanto alla Corte funziona dal
1989 il Tribunale di primo grado.

Es. di ricorso di annullamento(?): quote latte era un limite sulla produzione di latte per ciascun
allevatore nella Comunità europea, oltre il quale si applicava una tassazione detta prelievo
supplementare. L’Italia fece causa all’UE e perse.

La Banca Centrale Europea, di cui fanno parte i paesi che hanno adottato l’euro, dispone la
liquidità, è lei a stabilire quanto denaro deve circolare. Fa in modo che la liquidità sia sempre
agganciata all’economia reale  la moneta stampata in più non vale. Essa ha valore solo se dietro
c’è la sicurezza di una realtà economica forte. Convertibilità  deve poter sempre essere
convertita in oro. L’UE deve quindi avere risorse orifere sufficienti. Ha sede a Francoforte ed è stata
istituita nel 1998 dal trattato sull’Unione Europea. L’obiettivo della BCE è mantenere la
progressione dell’inflazione al di sotto del 2% annuo: per assolvere a questo compito la BCE
effettua controlli sulla massa monetaria in circolazione e svolge un continuo monitoraggio sulle
tendenze dei prezzi. Gli organi decisionali della BCE sono il Comitato esecutivo, il Consiglio
direttivo e il Consiglio generale.

La Corte dei Conti: fu istituita dal trattato di Bruxelles del 22 luglio 1975 ed è stata poi elevata al
rango di istituzione nel 1993, con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht. La sua sede è fissata
a Lussemburgo. La Corte è composta da un cittadino per ciascun Stato membro, nominato dal
Consiglio per un mandato di sei anni rinnovabile. La Corte controlla la legittimità e la regolarità
delle entrate e delle spese dell’Unione e assiste l’autorità di bilancio.

Parlamento Europeo: considerata l’istituzione più importante dell’EU, è l’unico delle 7 istituzioni
ad essere eletto direttamente dai cittadini attraverso elezioni europee a suffragio universale diretto
ogni 5 anni. Votano tutti coloro che sono in possesso del diritto (maggiori di 18 anni, sia uomini che
donne; non votano coloro che hanno perso i diritti politici). Nasce nel 1979. È l’espressione
democratica dei cittadini residenti nei paesi membri; esercita insieme al Consiglio la funzione
legislativa e di Bilancio. Nonostante ancora oggi sia lontano dal poter essere paragonato ai
parlamenti nazionali, ha visto accrescere i propri poteri divenendo simile a un’assemblea legislativa.
Le sedi sono due: Strasburgo, dove ogni mese di svolgono sessioni di quattro giorni, e Bruxelles
dove si tengono sessioni più brevi. Il Segretariato Generale ha sede in Lussemburgo.
Le funzioni esercitate dal parlamento sono:
1) Condivide con il Consiglio il potere legislativo
2) Esercita il potere di controllo su tutte le istituzioni dell’UE e in particolare sulla
Commissione: in occasione della nomina di una nuova Commissione, i membri e il
presidente designato vengono esaminati dal Parlamento.
3) Condivide con il Consiglio il potere di bilancio
Esistono inoltre alcuni ambiti legislativi speciali nei quali il PE esprime un semplice parere
(consultazione), altri in cui vige una procedura di cooperazione rafforzata. In alcuni casi è prevista
l’approvazione del PE (in precedenza denominata parere conforme) in ambito di accordi
internazionali o l’adesione di nuovi Stati membri. Con il trattato di Amsterdam venne sancito il suo
potere di iniziativa.
gli eurodeputati hanno un mandato quinquennale e sono eletti in numero diverso da paese a paese a
seconda della popolazione, con un minimo di 6 deputati (Estonia, Cipro, Lussemburgo e Malta) e
un massimo di 96 (Germania). L’attuale Parlamento conta 754 deputati provenienti da 150 partiti
riuniti in 7 gruppi politici. Alle ultime consultazioni, il PPE di orientamento conservatore si è
confermato il primo gruppo. Inoltre, si è registrata negli Stati Membri una scarsa affluenza alle
urne: complessivamente ha votato il 43,2% degli aventi diritto, con un’astensione dunque pari al
57%. L’affluenza più ampia è avvenuta in Lussemburgo, in Belgio, a Malta e in Italia. Scoraggianti
i dati che riguardano la Slovacchia.

La CEE
Il 25 marzo a Roma i “Sei” firmavano i trattati istitutivi della Comunità Economica Europea. 248
articoli più allegati e protocolli. A differenza della CECA, scompariva ogni allusione agli Stati Uniti
d’Europa di stampo federalista. I gli obiettivi della CEE erano:

1) L’eliminazione delle tasse doganali e delle restrizioni su import ed export di beni


2) Politica commerciale comune
3) Libero scambio di merci, servizi, ecc.
4) Protezione della salute dei cittadini
5) Protezione del consumatore

La liberalizzazione degli scambi veniva allargata a tutti i beni industriali e agricoli, secondo un
calendario che fissava i tempi della riduzione dei dazi e dei contingentamenti sino alla loro
completa abolizione. La creazione del Mercato Comune Europeo (MEC)agevolò gli scambi di
merci e servizi. Si rivelò dunque un successo, tant’è che alla fine del 1960 le riduzioni tariffarie
erano state attuate senza difficoltà e la Comunità attirò capitali americani in quantità crescenti. Ciò
danneggiava lo UK verso il quale si erano principalmente orientati gli investimenti degli USA. Dal
punto di vista istituzionale, il trattato prevedeva la creazione di un’Assemblea parlamentare, un
Consiglio dei ministri, una Commissione e di una Corte di Giustizia e una dei Conti.
Lo UK e l’URSS non la accolsero favorevolmente. Gli USA sì.
Per capire cosa effettivamente arrivò ad essere la CEE è opportuno fare alcune puntualizzazioni:
- La Comunità europea istituita dai Trattati di Roma si collocò nello spazio economico e
stabilì un’unione doganale la quale doveva abbattere gli ostacoli agli scambi e alla libera
circolazione delle persone e delle merci e dietro inoltre vita a un mercato agricolo europeo.
- Arrivò anche la richiesta d’adesione della Gran Bretagna
- Sul piano giuridico, aveva la possibilità in determinate condizioni di contrarre obbligazioni
internazionali. Per la sua applicazione, inoltre, pose in essere un diritto comunitario.

La CECA
Comunità europea del carbone e dell’acciaio fu istituita con un trattato firmato a Parigi il 18 aprile
1951 ed è la prima istituzione europea la quale afferma una sua natura autenticamente
sovrannazionale. Con la CECA viene scavalcato per la prima volta il principio dell’unanimità delle
decisioni. L’art. 9 del trattato  i membri dell’Alta autorità esercitano le loro funzioni in piena
indipendenza … non sollecitano né accettano istruzioni da alcun governo. Prende così forma la
cosiddetta Piccola Europa o l’Europa dei Sei che fu subito sfavorevolmente accolta dalla Gran
Bretagna, la quale, insieme ai Paesi Scandinavi, si tenne da parte. Ad ogni modo, i provvedimenti
dell’AA erano esecutivi ed entravano in vigore senza necessità di ratifiche nazionali. Non è che la
Francia avesse intenzione di rinunciare alla propria sovranità nazionale: difatti, i nove componenti
dell’AA erano pur sempre nominati per sei anni dai governi nazionali e la CECA comprendeva una
zona di scambi parziale. L’idea della CECA fu di Jean Monnet e il suo braccio politico fu Robert
Schuman. Non fu casuale che quest’ultimo fosse attivamente coinvolto: nato e cresciuto in territori
storicamente contesi fra Francia e Germania, egli attribuiva grande rilevanza alla ricerca di
soluzioni capaci di garantire la pace e la sicurezza fra gli stati. Insieme a lui, anche Adenauer,
cancelliere tedesco, era smanioso di legare la neonata Repubblica federale ad altre democrazie.
Grande sostenitore dell’iniziativa fu il Presidente del consiglio italiano, il democristiano Alcide De
Gasperi. Tutti e tre lo erano, cioè cristiani democratici. Le diede vita la necessità di una soluzione
del problema tedesco. La Francia, da sola, non poteva farlo soprattutto a causa di grosse necessità,
come ad esempio il carbone tedesco. Monnet scrisse che occorreva cambiare il corso degli
avvenimenti, cambiando natura al tipo di politica da attuare. La produzione francese dell’acciaio
non poteva competere con quella tedesca e tentare la politica del protezionismo avrebbe significato
isolare l’economia francese in un settore vitale. Walter Halleestein, capo della delegazione tedesca
alla Conferenza sul Piano Schuman, dichiarò che il governo tedesco vedeva nel PS innanzitutto
un’importanza politica e chiese ai partecipanti di considerare la richiesta urgente di posporre anche
gli interessi economici al grande scopo politico. Nel frattempo, Londra rifiutò il principio di un’AA
la quale potesse imporre le sue decisioni ai governi dei singoli paesi EU. Lo stesso Churchill aveva
sì sostenuto la necessità di realizzare l’unità del continente ma sottolineando sempre che il Regno
Unito sarebbe stato “with Europe but not of it”. Monnet quindi sapeva che il percorso sarebbe stato
molto lungo. Il trattato della CECA venne infine firmato da Francia, Repubblica Federale di
Germania, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo. Istituiva un mercato comune del carbone e
dell’acciaio con la missione di contribuire all’espansione economica, all’incremento
dell’occupazione e al miglioramento del tenore di vita negli Stati membri, abolendo i
contingentamenti, i dazi doganali e i sussidi governativi.
Molti altri paesi non parteciparono per diverse ragioni: portogallo e Spagna perché governati da
regimi dittatoriali; Danimarca e Norvegia poiché il ricordo dell’occupazione tedesca era ancora
troppo fresco; Austria, Finlandia e Svezia in quanto neutrali; l’Irlanda poiché era vincolata allo UK.

La CED

La Comunità Europea di Difesa, ovvero un esercito comune europeo. Lo scopo reale era quello di
colpire il principio della sovranità egemonica dello Stato nazionale. Prima di creare tutto ciò era
necessario un governo europeo. Alla riunione dei sei ministri degli esteri alla Conferenza per
l’esercito europeo, nel 1951, De Gasperi comprese quanto fosse importante la CED. Tappe grazie
alle quali si giunse alla Conferenza:
- Monnet volle far leva sul problema tedesco e sul timore del suo riarmo
- Gli USA premevano per riarmare la Germania. Gli europeisti trassero perciò profitto da
questa concomitanza di situazioni.
Importante in questo procedimento fu il Piano Pleven. René Pleven, anche lui cattolico riuscì a far
approvare il suo piano il 24 ottobre del 1950 in Parlamento.
Il Trattato della CED all’articolo 38  a) Costituzione di un’Assemblea eletta su base democratica;
b) si occupa dei poteri da conferirle; c) apporta le dovute modifiche.
Il 27 maggio 1952 si giunse alla firma del trattato che stabiliva ufficialmente la nascita della CED.
Iniziava così l’iter della ratifica da parte dei parlamenti nazionali. Diversi mesi dopo, Francia e
Italia ancora non avevano ceduto. Dagli italiani provenne la proposta di un’Assemblea ad hoc che
stendesse una Costituzione Europea, precisamente da De Gasperi, su ispirazione di Spinelli. Per
quanto riguarda la resistenza della Francia, solamente durante il governo di Mendés-France il
trattato della CED venne preso in esame. Le speranze che la CED passasse dapprima erano
consistenti. Ma la tensione della Guerra Fredda dopo la morte di Stalin, il timore per il riarmo
tedesco rendevano la CED quasi d’impaccio per i governanti. Perciò, il 30 agosto 1954 venne
bocciato con il voto contrario di comunisti, gollisti, parte dei socialisti e dei radical-socialisti.
Votarono 53 socialisti su 105, 34 radicali su 76. Oltre alla CED andava perduta anche la possibilità
della comparsa di altre istituzioni come ad esempio il Consiglio dei ministri, la Corte di Giustizia, il
Consiglio economico sociale, ecc.
L’unico risultato positivo di questo fallimento fu che lo spirito antitedesco si andò a mano a mano
esaurendo sino a creare le basi di una collaborazione fra Francia e Germania, senza la quale
un’Europa non ci sarebbe mai potuta essere.

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