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INQUADRATURE CAMPI E PIANI

Il taglio delle inquadrature rappresenta la base di tutte le regole della “grammatica” della regia. Le
differenti inquadrature hanno una valenza espressiva ormai consolidata e in parte fissa.

I vari tipi d’inquadrature possono essere suddivisi in campi e piani:

• i campi sono inquadrature di ampio respiro che comprendono uno spazio relativamente vasto;
le figure umane (se presenti) appaiono intere e immerse nell’ambiente;

• i piani sono inquadrature, che si concentrano sulla figura umana mostrandola in modo
dettagliato.

Primo Piano

In un primo piano l’inquadratura è riempita dal volto del personaggio. Si tratta della soluzione
ideale per sottolineare forti espressioni e sentimenti, specie se improvvisi e folgoranti. E’
un’inquadratura particolarmente enfatica, drammatica: meglio quindi non abusarne e riservarla
soltanto a brevi sequenze di approfondimento , alternate a inquadratura più “rilassanti”.

Primissimo Piano

Il volto umano è ripreso così da vicino che fuoriesce in parte dai bordi dello schermo. Ovviamente
bisogna dosarne bene l’effetto, la durata, la posizione nel montaggio con le sequenze precedenti e
successive.

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Mezzo Busto

Il mezzo busto è come un piano medio di portata ridotta o un primo piano allargato: comprende le
spalle e il volto del personaggio. A partire da questo taglio di inquadratura, l’attenzione viene
concentrata totalmente sull’espressione e sui sentimenti del personaggio. Il mezzo busto e tutte le
varianti del primo piano sono le scelte più indicate quando si deve riprendere una conversazione.

Piano Medio

Nel piano medio viene inquadrata quasi esclusivamente la figura umana, di solito dalla vita in su:
l’ambiente che circonda il personaggio o i personaggi viene quasi completamente tagliato fuori. Si
tratta quindi di un’inquadratura di prevalente carattere psicologico, mirata a evidenziare il vissuto dei
protagonisti o le loro interrelazioni (come nel caso di una conversazione). Tuttavia, se si desidera
approfondire l’emozione di un personaggio questa inquadratura non è sufficientemente intensa ed è
meglio preferire un primo piano. Il piano medio funziona bene soprattutto per riprendere azioni (più
che conversazioni).

Piano Americano

Il cosiddetto piano americano è un’inquadratura che riprende la figura umana dalle ginocchia in
su .Questo taglio d’inquadratura è chiamato così perché tipico dei film americani degli anni
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Trenta e Quaranta. In epoca più recente il piano americano è caduto un po’ in disuso, dimostrando
di non essere più particolarmente apprezzato dai registri. Si preferisce ricorrere ad altre soluzioni,
come ad esempio il piano medio.

Campo Lungo

Il campo lungo inquadra le figure umane unitamente a una parte ridotta dell’ambiente circostante,
mentre lo spettatore può cogliere parecchi dettagli dei personaggi, incluse espressioni facciali e
piccoli gesti.

Campo Lunghissimo

Il campo lunghissimo tende a riprendere da grande distanza le figure umane, che possono essere al
limite del tutto assenti, abbracciando con l’obiettivo della telecamera una vasta area di territorio in un
colpo solo. Il campo lunghissimo si può prestare a vari scopi, come ad esempio;
• funzione introduttiva: come scena di apertura di un filmato, un campo lunghissimo può
servire a introdurre il luogo in cui si svolgerà l’azione.
• funzione descrittiva: nel cinema, il campo lunghissimo è usato spesso per creare un’imponente
visione d’insieme delle scene di massa (come ad esempio battaglie, cortei, incolonnamenti eccetera);
• funzione “metafisica”: un personaggio umano, inquadrato da lontano, minuscolo, immerso
nell’ambiente circostante, può implicitamente trasmettere una visione metafisica della realtà; le
sfumature di significato possono essere diverse: ad esempio, si può sottolineare il senso di solitudine
dell’individuo, oppure la sua piccolezza nei confronti dell’universo, o ancora la sua fusione con la
natura (come una particella del tutto); in ogni caso si crea un senso di distacco e lontananza emotiva
(pari a quella visiva) tra il personaggio inquadrato e lo spettatore.
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