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649004
L’OSSERVATORE ROMANO
Anno CLIII n. 28 (46.272)
.
Il presidente francese in visita in Mali per esprimere sostegno alle truppe e per colloqui con le autorità di Bamako
Hollande sollecita
una missione militare africana
BAMAKO, 2. La visita condotta oggi
in Mali dal presidente francese,
François Hollande, sembra destinata
a sottolineare il passaggio tra la fase
della crisi che ha visto l’intervento
armato francese e quella che, nelle
intenzioni, deve riportare sotto il
controllo delle autorità di Bamako
l’intero territorio nazionale. A garan-
zia della sicurezza delle popolazioni
Un sarto confeziona bandiere francesi a Goa (Afp)
La conferenza di Monaco alla ricerca di un’intesa sulla Siria
DAMASCO, 2. Aprire un dialogo in-
ternazionale che possa condurre ver-
so la pace in Siria: con questo obiet-
tivo il vice presidente statunitense,
Joe Biden, è giunto oggi a Monaco
per partecipare alla Conferenza sulla
sicurezza, un incontro di tre giorni
nel corso del quale più di quattro-
cento partecipanti, provenienti da
tutto il mondo, discuteranno i pro-
blemi focali della diplomazia mon-
diale. Oltre a quelle di settanta mi-
nistri degli Esteri e della Difesa e di
una novantina di delegazioni nazio-
nali, sono previste le presenze
dell’Alto rappresentante della politi-
ca estera dell’Ue, Catherine Ashton,
del segretario generale della Nato,
Anders Fogh Rasmussen, e dell’in-
viato speciale dell’Onu e della Lega
araba in Siria, Lakhdar Brahimi. La
crisi siriana sarà l’argomento princi-
pale: Biden dovrebbe incontrare in
particolare il capo della diplomazia
russa, Serghiei Lavrov, e il capo del-
la Coalizione dell’opposizione,
Moaz Al Khatib.
Il Cremlino ha smentito la notizia
di un possibile colloquio tra Lavrov
e Al Khatib a margine della Confe-
Clinton lascia
il dipartimento
di Stato
WASHINGTON, 2. Hillary Clinton ha
dato l’addio al dipartimento di Sta-
to, dove negli ultimi quattro anni ha
esercitato il ruolo di capo della di-
plomazia statunitense. «È stato un
onore straordinario poter lavorare
qui» ha detto rivolta ai dipendenti
del dipartimento. «Naturalmente —
ha aggiunto— viviamo tempi molto
y(7HA3J1*QSSKKM( +%!z!?!"!%
difficili, come abbiamo visto con
l’attacco alla nostra ambasciata ad
Ankara. Ma abbiamo contribuito a
rendere il mondo un luogo più sicu-
ro». John Kerry che prenderà il suo
posto ha già annunciato che nei
prossimi giorni presiederà una riu-
nione di alto livello sulla Siria ma
non ha voluto entrare nei dettagli.
GIORNALE QUOTIDIANO
e del processo di ricostruzione poli-
tica e materiale del Paese, nei prossi-
mi giorni si attende che subentrino
alle truppe francesi i contingenti del-
la Misma, la missione africana che
ha già avuto l’avallo dell’O nu.
Hollande è atterrato in mattinata
all’aeroporto Mopti di Sevaré, la cit-
tà centrale del Mali situata a una
trentina di chilometri da Konna, che
Nuovo allarme sulla situazione umanitaria
renza. «Allo stato attuale — ha speci-
ficato il vice di Lavrov, Ghennady
Gatilov — nel programma del mini-
stro degli Esteri non è menzionata
alcuna riunione del genere». Pochi
giorni fa Al Khatib ha aperto
all’ipotesi di colloqui diretti con i
rappresentanti del Governo di As-
sad, a certe condizioni, tra le quali
la scarcerazione di 160.000 detenuti
e il rinnovo dei passaporti per chi
vive in esilio.
Sul terreno, proseguono i combat-
timenti. Sei persone, tra le quali
quattro militari dell’esercito libanese,
sono rimaste uccise ieri in scontri
con gruppi di miliziani vicino alla
frontiera con la Siria. Le violenze so-
no avvenute ad Arsal, cittadina
Il Santo Padre ha ricevuto que-
sta mattina in udienza:
le Loro Eminenze Reverendis-
sime i Signori Cardinali:
— Marc Ouellet, Prefetto della
Congregazione per i Vescovi;
— Carlo Caffarra, Arcivescovo
di Bologna (Italia), in visita «ad
limina Apostolorum»;
le Loro Eccellenze Reverendis-
sime i Monsignori:
— Paolo Rabitti, Arcivescovo
emerito di Ferrara-Comacchio
(Italia), in visita «ad limina
Apostolorum»;
— Claudio Stagni, Vescovo di
Faenza-Modigliana (Italia), in
visita «ad limina Apostolorum»;
— Lino Pizzi, Vescovo di For-
lì-Bertinoro (Italia), in visita «ad
limina Apostolorum»;
— Carlo Mazza, Vescovo di
Fidenza (Italia), in visita «ad li-
mina Apostolorum»;
— Gianni Ambrosio, Vescovo
di Piacenza-Bobbio (Italia), in
visita «ad limina Apostolorum»;
Unicuique suum
Città del Vaticano
era stata il punto di massima pene-
trazione dell’offensiva verso sud lan-
ciata in gennaio dai gruppi jihadisti.
Il presidente francese si è poi recato
a Timbuctu, recentemente riconqui-
stata dalle truppe regolari maliane
grazie al determinante sostegno delle
forze speciali e dell’aviazione france-
si, e proseguirà in giornata per la ca-
pitale Bamako, dovre avrà colloqui
nell’alta Valle della Bekaa popolata
in prevalenza da sunniti. Il vicino
confine con la Siria in questa regio-
ne montagnosa è scarsamente sorve-
gliato e — secondo alcune fonti —
avviene sovente che rifornimenti di
armi per i ribelli passino oltre fron-
tiera. Secondo quanto riferito da
media libanesi, gli scontri sono co-
minciati quando l’esercito è entrato
nell’area per arrestare un miliziano
dell’opposizione siriana. Tra i milita-
ri libanesi uccisi vi sarebbe anche un
colonnello.
La situazione umanitaria è intanto
sempre più preoccupante. Un nuovo
allarme è stato infatti lanciato ieri
dalla Caritas. «I morti sono più di
60.000, centinaia di migliaia i rifu-
NOSTRE INFORMAZIONI
— Francesco Cavina, Vescovo
di Carpi (Italia), in visita «ad li-
mina Apostolorum».
Il Santo Padre ha nominato
Nunzio Apostolico in Uganda
Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Michael A. Blume,
Arcivescovo titolare di Alessano,
finora Nunzio Apostolico in Be-
nin e in Togo.
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha accettato la rinuncia al
governo pastorale dell’Arcidioce-
si di Calabar (Nigeria), presen-
tata da Sua Eccellenza Reveren-
dissima Monsignor Joseph Edra
Ukpo, in conformità al canone
401 § 1 del Codice di Diritto
Canonico.
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha accettato le dimissioni
dal governo pastorale dell’Arci-
diocesi di Sucre (Bolivia), pre-
sentate da Sua Eccellenza Reve-
rendissima Monsignor Jesús
Pérez Rodríguez, O.F.M., ai sensi
Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
con il presidente ad interim del Ma-
li, Dioncounda Traoré. Hollande è
accompagnato dai ministri Laurent
Fabius, Jean-Yves le Drian e Pascal
Canfin, titolari rispettivamente degli
Esteri, della Difesa e dello Sviluppo.
«Sono in Mali per esprimere ai
nostri soldati tutto il mio sostegno,
incoraggiamento e orgoglio», ha
detto Hollande all’arrivo, spiegando
appunto che l’obiettivo della visita è
anche dire alle forze africane che
«c’è bisogno del loro contributo per
questa operazione internazionale».
Tuttavia, permane il timore che
possa aprirsi una fase caratterizzata
da guerriglia e attentati. I miliziani
jihadisti in fuga dalle città del nord
del Mali conquistate nell’offensiva
delle forze francesi e maliane, ancora
impegnate a Kidal, si starebbero in-
fatti asserragliando sugli altopiani
degli Ifoghas, un’immensa distesa
pietrosa estesa per un territorio vasto
quasi la metà della Francia, in cui è
facile nascondersi e, di contro, sono
estremamente difficili i movimenti di
truppe regolari. Non mancano, in-
fatti, osservatori che ipotizzano il ri-
petersi in Mali di situazioni già ac-
cadute in passato in altre parti del
mondo, cioè una guerriglia degli
jihadisti che potrebbe protrarsi per
anni.
Nel frattempo, dall’Onu è giunto
oggi un nuovo appello a proteggere
tutti i civili, indipendentemente dal-
la razza e dall’etnia a cui apparten-
gono, dopo le notizie di rappresaglie
contro civili arabi e tuareg da parte
dei soldati maliani, appartenenti alle
etnie nere del sud del Paese.
giati, 2.500.000 di persone hanno bi-
sogno di aiuti. C’è carenza di cibo,
acqua potabile, cure sanitarie» si
legge in un comunicato.
A sottolineare la gravità della si-
tuazione è anche l’Unicef, il fondo
delle Nazioni Unite per l’Infanzia,
secondo il quale circa 420.000 perso-
ne, la metà dei quali bambini e mi-
norenni, hanno urgentemente biso-
gno di aiuti nel governatorato di
Homs, nell’ovest della Siria. In tutto
la zona circa 700.000 persone risul-
tano gravemente colpite dal conflit-
to. 635.000 sono gli sfollati, pari a
un abitante su tre, due terzi dei qua-
li sotto i 18 anni. «I bambini sono i
più colpiti dal conflitto» si legge in
una nota.
del canone 401 § 1 del Codice di
Diritto Canonico.
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha accettato la rinuncia al
governo pastorale dell’Eparchia
Sainte-Croix-de-Paris degli Ar-
meni (Francia), presentata da
Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Grégoire Ghabroyan,
in conformità al canone 210 §§
1-2 del Codex Canonum Eccle-
siarum Orientalium (Cceo).
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha accettato la rinuncia al
governo pastorale del Vicariato
Apostolico di Pando (Bolivia),
presentata dall’Eccellentissimo
Monsignore Luis Morgan Casey,
Vescovo titolare di Mibiarca, in
conformità al canone 401 § 1 del
Codice di Diritto Canonico.
Provviste di Chiese
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha nominato Arcivescovo
Metropolita di Calabar (Nigeria)
Sua Eccellenza Reverendissima
Si riaccendono gli scontri per la miniera di Kabkabiy
Centomila persone
in fuga nel Darfur
Un militare di guardia a un campo profughi (Afp)
KHARTOUM, 2. Oltre centomila
abitanti del Darfur, la tormentata
regione occidentale sudanese, sono
in fuga nella zona di el Sireaf e di
Jebel teatro da settimane di com-
battimenti attorno alla miniera
d’oro di Kabkabiy. Fonti dell’O nu
citate dalla Bbc, riferiscono che
nelle ultime ore si è ripreso a com-
battere appunto a el Sireaf, da do-
ve sono fuggite almeno 65.000 per-
sone, mentre più di altre 30.000
hanno lasciato l’area di Jebel Mar-
ra, dove si fronteggiano l’esercito e
un gruppo ribelle. L’intervento
dell’esercito è peraltro successivo
alla nuova esplosione di violenze,
incominciate all’inizio di gennaio
tra due gruppi arabi della zona, i
Beni Hussein e i Rizegat, in con-
flitto appunto per la miniera di
Kabkabiy, e nelle quali erano state
date alle fiamme una trentina di
villaggi, secondo l’ufficio dell’O nu
in Sudan per le emergenze umani-
tarie.
Al tempo stesso l’Umamid, la
missione congiunta dell’Onu e
dell’Unione africana nel Darfur,
aveva confermato una ripresa di
combattimenti tra le forze governa-
tive di Khartoum e i ribelli del
Movimento per la giustizia e
l’uguaglianza (Jem), il principale
gruppo ribelle della regione. Il
Darfur è teatro da un decennio di
un conflitto tra Khartoum e gruppi
armati delle popolazioni locali non
arabe che ha causato, soprattutto
nei primi anni, centinaia di mi-
gliaia di vittime e una delle mag-
Monsignor Joseph Effiong
Ekuwem, trasferendolo dalla Se-
de episcopale di Uyo.
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha nominato Arcivescovo
di Sucre (Bolivia) Sua Eccellen-
za Reverendissima Monsignor
Jesús Juárez Párraga, S.D.B., tra-
sferendolo dalla Diocesi di El
Alto.
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha nominato Vescovo
dell’Eparchia Sainte-Croix-de-
Paris degli Armeni (Francia) Sua
Eccellenza Reverendissima Mon-
signor Jean Teyrouz, finora Ve-
scovo della Curia Patriarcale,
trasferendolo dalla Sede titolare
di Melitene degli Armeni.
Nomina di Vescovo Prelato
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha nominato Vescovo Pre-
lato di Corocoro (Bolivia) il Re-
verendo Percy Lorenzo Galván
Flores, del clero dell’Arcidiocesi
di Sucre, finora Parroco della
domenica 3 febbraio 2013
giori emergenze umanitarie tuttora
in atto nel mondo.
Mentre si riaccendono le violen-
ze nella regione occidentale, ai
confini meridionali resta ancora al-
ta la tensione per i contrasti tra il
Governo di Khartoum e quello
sudsudanese di Juba ancora irrisol-
ti a oltre un anno e mezzo dalla
proclamazione dell’indipendenza
del Sud Sudan, il 9 luglio 2011, in
particolare per quanto riguarda la
distribuzione dei ricavi delle risorse
petrolifere e la delimitazione delle
frontiere. Da una parte e dall’altra,
inoltre, persiste una situazione di
belligeranza contro i rispettivi
gruppi ribelli, con i due Governi
che si scambiano accuse di soste-
nerli e finanziarli. In merito, nel
Sud Sudan si è appreso nelle ulti-
me ore che il Parlamento dello Sta-
to orientale di Jonglei sta provando
a organizzare colloqui di pace con
David Yau Yau, un ex generale alla
guida di un gruppo ribelle respon-
sabile nell’ultimo anno di scontri e
violenze.
Si celebra oggi sabato 2 febbraio
La Giornata
mondiale
della vita consacrata
NICOLA GORI A PAGINA 6
Parrocchia «San José» e Delega-
to episcopale per le scuole nella
medesima Arcidiocesi.
Nomina
di Vescovo Ausiliare
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha nominato Vescovo Au-
siliare di Paris (Francia) il Reve-
rendo Monsignore Michel
Aupetit, finora Vicario Generale
della medesima Arcidiocesi, as-
segnandogli la Sede titolare ve-
scovile di Massita.
Nomina
di Vicario Apostolico
In data 2 febbraio, il Santo
Padre ha nominato Vicario Apo-
stolico di Pando (Bolivia) il Re-
verendo Eugenio Coter, Sacer-
dote fidei donum del clero di
Bergamo (Italia), attualmente
Direttore Spirituale del Semina-
rio Maggiore Arcidiocesano San
Luis di Cochabamba (Bolivia),
assegnandogli la Sede titolare
vescovile di Tibiuca.
pagina 2
Il Consiglio direttivo approva una dichiarazione di censura contro l’Argentina per le inesattezze delle statistiche ufficiali
bacchetta Buenos Aires
BUENOS AIRES, 2. Il consiglio diret-
tivo del Fondo monetario internazio-
nale (Fmi) ha approvato ieri, per la
prima volta nella storia dell’istituto
di Washington, una dichiarazione di
censura contro l’Argentina, esigendo
da Buenos Aires che riveda «al più
presto» le sue statistiche economiche
ufficiali, per correggerne le «inesat-
tezze».
La dichiarazione di censura è il
primo passo nel processo di sanzioni
In calo
la produzione
industriale
del Brasile
BRASILIA, 2. Per effetto della gra-
ve crisi finanziaria mondiale, e
nonostante i molti incentivi fiscali
concessi dal Governo del presi-
dente, Dilma Rousseff, l’industria
brasiliana ha chiuso il 2012 con
un calo della produzione del 2,7
per cento. Si tratta — rilevano gli
analisti economici internazionali
— del peggior indice dal picco
della crisi, nel 2009, quando scese
del 7,4 per cento.
Nel 2011, il settore aveva segna-
to un incremento dello 0,3 per
cento. I dati, ufficiali, sono stati
divulgati ieri dall’Istituto nazio-
nale di geografia e statistica
(Ibge). In una nota è stato preci-
sato che tutte le categorie sono
state colpite.
Il risultato peggiore è stato re-
gistrato dalle macchine ed equi-
paggiamenti, con un calo dell’11,8
per cento, ma sono andati male
anche i beni durevoli come auto-
vetture, mobili, elettrodomestici
apparecchiature elettroniche e di
comunicazione e apparecchiature
informatiche (meno 3,4 per cento)
La produzione in fabbrica di vei-
coli, ad esempio, è diminuita del
16,4 per cento, mentre i macchi-
nari e attrezzature informatiche
sono diminuite del 23 per cento.
Male — informa l’agenzia Ansa —
anche gli intermedi, come le ma-
terie prime (meno 1,7 per cento).
A pesare sul risultato, secondo gli
osservatori, sono stati, tra gli altri,
gli alti indici di insolvenza, l’en-
trata di prodotti importati più
economici e la riduzione degli in-
vestimenti.
Di contro, c’è invece da segna-
lare che il Brasile, nel 2012, ha
fatto registrare un tasso medio di
disoccupazione pari al 5,5 per
cento, uno dei migliori risultati
degli ultimi dieci anni. Nel 2011,
il livello si era fermato al 6 per
cento. A dicembre dello scorso
anno, lo stesso indicatore ha bat-
tuto un nuovo record, registrando
nelle sei aree metropolitane di
São Paulo, Belo Horizonte, Rio
de Janeiro, Salvador, Recife e
Porto Alegre un calo del 4,6 per
cento, il minor valore raggiunto
dall’inizio della serie storica, nel
2002. La scorsa settimana, il Go-
verno di Brasilia ha annunciato
che nel 2012 il Paese ha creato 1,3
milioni di nuovi posti di lavoro.
Il Bundesrat
approva la diagnosi
pre-impianto
BERLINO, 2. Il Bundesrat ha ap-
provato ieri in via definitiva la
controversa legge che permette di
eseguire una diagnosi pre-impian-
to sugli embrioni fecondati in vi-
tro. Il Bundesrat ha tuttavia chie-
sto alcune modifiche alla propo-
sta di legge già approvata dal
Bundestag. Tra queste una limita-
zione, piuttosto stringente, del
numero di centri dove sarà possi-
bile eseguire tale diagnosi. Sarà
inoltre una commissione etica a
decidere, caso per caso, l’accesso
alla diagnosi pre-impianto.
L’OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO
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L’Fmi
previsto dall’Fmi, che può portare fi-
no all’espulsione del Paese sudameri-
cano dall’organismo.
Nei mesi scorsi il Fondo aveva av-
vertito più volte le autorità argentine
riguardo alla qualità delle sue stati-
stiche ufficiali, soprattutto quelle ri-
guardanti l’inflazione e il prodotto
interno lordo (pil): secondo l’istituto
nazionale di statistiche e Censimenti
(Indec), ad esempio, l’inflazione nel
2011 è stata del 9,5 per cento, mentre
per gli analisti privati è stata del 23
per cento. Lo scorso 24 settembre, il
direttore generale dell’Fmi, Christine
Lagarde, aveva avvertito il Governo
di Buenos Aires, consigliandogli di
fornire dati attendibili e sottolinean-
do che aveva «tre mesi per evitare il
cartellino rosso».
Ieri il Consiglio direttivo dell’or-
ganismo ha valutato che «il progres-
so dell’Argentina nell’implementa-
zione di misure correttive dallo scor-
so settembre non è stato sufficien-
te», approvando dunque la dichiara-
zione di censura. L’Fmi si è detto
disposto «a continuare il dialogo
con le autorità argentine per miglio-
rare la qualità» delle statistiche, co-
me si legge in un comunicato
dell’organismo, dove si precisa però
che Buenos Aires deve agire «al più
presto, e in ogni caso entro il 29 set-
tembre 2013».
Finora non vi è stata alcuna rea-
zione ufficiale di Buenos Aires alla
dura presa di posizione dell’Fmi. Il
L’azienda costruttrice acquisita da Geely
Ai cinesi
i taxi di Londra
LONDRA, 2. I taxi di Londra, i fa-
mosi e caratteristici Black Cab, di-
ventano cinesi. La casa automobili-
stica cinese Geely ha infatti acqui-
stato per 11 milioni di sterline (oltre
12 milioni e mezzo di euro) il co-
struttore dei celebri taxi neri,
Manganese Bronze Holdings, dal-
l’autunno scorso in amministrazio-
ne controllata dopo un periodo di
grandi difficoltà finanziare.
La priorità di Geely sarà quella
di far ripartire la produzione, la
Un taxi al centro della capitale inglese (Reuters)
Sui compensi agli editori francesi per i contenuti indicizzati dal motore di ricerca
Accordo raggiunto tra Parigi e Google
PARIGI, 2. Il colosso statunitense del
web Google e la Francia hanno rag-
giunto ieri un accordo che prevede
un compenso per i siti di informa-
zione francesi indicizzati dal motore
di ricerca. In particolare, Google
verserà sessanta milioni di euro in
un fondo per aiutare i media france-
si a sviluppare la loro presenza in re-
te e offrirà agli editori importanti
sconti sulle proprie piattaforme pub-
blicitarie.
L’intesa chiude un braccio di fer-
ro tra le parti iniziato a ottobre,
quando Parigi ha minacciato di in-
trodurre una tassa sui motori di ri-
cerca, mentre Google ha risposto
GIOVANNI MARIA VIAN
direttore responsabile
Carlo Di Cicco
vicedirettore
Piero Di Domenicantonio
caporedattore
Gaetano Vallini
segretario di redazione
L’OSSERVATORE ROMANO
presidente argentino, Cristina
Fernández de Kirchner, si è riferita
varie volte alla disputa con l’Fmi
sulle statistiche: il giorno seguente
alle dichiarazioni di Lagarde sul
«cartellino rosso», Cristina
Fernández de Kirchner ha sottoli-
neato, parlando all’Assemblea gene-
rale delle Nazioni Unite, che la si-
tuazione vissuta dai Paese «non è
una partita di calcio, questa è la crisi
economica più grave che si ricordi
dagli anni Trenta», aggiungendo poi
che «il mio Paese non è una squadra
di calcio, ma una nazione sovrana
che prende le sue decisioni e che
non accetterà minacce per le quali,
se non fa una certa cosa, verrà
estratto il cartellino rosso». Il 26 set-
tembre, parlando con gli studenti
all’università di Georgetown, Cristi-
na Fernández de Kirchner ha dichia-
rato che «l’Fmi ce l’ha con l’Argenti-
na» e che «se ci fosse un’inflazione
del 25 per cento, il Paese salterebbe
in aria».
Pur non rientrando nei Brics (Bra-
sile, Russia, India, Cina, Sud Africa:
i Paesi considerati il vero motore
dell’economia mondiale), l’Argentina
ha fatto segnare negli ultimi anni
buoni risultati e fatto sperare in una
possibile ripresa economica dopo un
lungo periodo di stagnazione e crisi
politica. Con un tasso di cambio più
competitivo e flessibile Buenos Aires
ha attuato soprattutto nuove politi-
che basate sulla reindustrializzazio-
vendita e assistenza dei veicoli
nuovi e già prodotti, prima che
l’azienda finisse in amministrazione
controllata. In base all’intesa, la
produzione resterà nello stabili-
mento di Coventry, ma Geely si è
impegnata a ricollocare l’attuale
forza lavoro e a sviluppare un pia-
no per garantire a Manganese
Bronze Holdings un futuro a lun-
go termine redditizio, permettendo
all’azienda di ampliare e sostenere
nuove opportunità lavorative.
che non avrebbe più indirizzato gli
utenti verso i siti di informazione
francesi. Questi ultimi chiedevano
una percentuale sui guadagni legati
alle ricerche che approdavano sulle
loro pagine, ma i responsabili di
Mountain View avevano replicato
che questo avrebbe minacciato l’esi-
stenza stessa di Google.
«La Francia è orgogliosa di avere
raggiunto questo accordo con
Google, il primo del genere nel
mondo», ha scritto su twitter l’uffi-
cio di presidenza francese, dopo la
firma dell’accordo all’Eliseo fra il ca-
po dello Stato, François Hollande, e
il presidente esecutivo di Google,
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EDITRICE L’OSSERVATORE ROMANO
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domenica 3 febbraio 2013
ne, sulla sostituzione di importazio-
ne, su maggiori esportazioni e consi-
stenti surplus fiscali e commerciali.
L’Argentina ha dovuto combattere
contro gli effetti di una pesante crisi
tra la fine degli anni Novanta e il
2001. La disoccupazione era ormai a
livelli critici e gli effetti negativi del
tasso di cambio fisso erano ben evi-
denti. Nel 1999 il pil diminuì del
quattro per cento e il Paese entrò in
una recessione. La stabilità economi-
ca si trasformò in stagnazione e le
misure economiche prese per contra-
starla non facevano nulla per allon-
tanarla. Nel 2003 Néstor Kirchner
venne eletto presidente. Nel corso
del suo mandato l’Argentina è riu-
scita a rialzare la testa, ristrutturan-
do il debito in default, imponendo
un forte sconto (circa il 75 per cen-
to) su molte obbligazioni (tale ope-
razione è stata poi oggetto di con-
danne dei tribunali statunitensi e te-
deschi). A partire dal 2003 il Gover-
no inoltre ha ripianato il suo debito
con l’Fmi, rinegoziato i contratti con
i fornitori di servizi e nazionalizzato
alcune industrie in precedenza priva-
tizzate.
Tuttavia, come sottolineano molti
analisti, in questi ultimi tempi sono
aumentati i dubbi intorno alla reale
espansione e stabilità dell’economia
argentina. Voci parlano di un forte
debito verso l’estero e della possibili-
tà che siano tenute nascoste le reali
Fulmini nel cielo di Buenos Aires (Reuters)
condizioni economiche del Paese.
Dow Jones oltre i 14.000 punti nonostante i preoccupanti segnali dal mondo del lavoro statunitense
Wall Street mette il turbo
WASHINGTON, 2. Euro ai massimi al
termine di una settimana controver-
sa, che ha registrato segnali preoccu-
sono passati a 196.000 da 155.000
mentre le assunzioni a novembre so-
no state riviste a un più 247.000 da
sono stati creati 166.000 posti di la-
voro.
Il settore retail e delle costruzioni
panti soprattutto dagli Stati Uniti. un più 161.000. La revisione sarebbe hanno realizzato una buona perfor-
Ieri la moneta unica ha chiuso in dovuta — dicono gli analisti — a un mance, mentre nel comparto mani-
rialzo a 1,3688 dollari dopo aver toc- diverso esame dei riferimenti utiliz-
fatturiero sono stati creati solo 4.000
cato un picco a 1,3698, massimo da zati, che incorpora un maggior nu-
nuovi salariati. In calo, ancora una
14 mesi. Lo yen è sceso ai minimi da mero di dichiarazioni dei redditi. Tra
volta, i posti di lavoro pubblici
due anni e mezzo sul dollaro (a aprile 2011 e marzo 2012 sarebbero
stati creati — secondo questi nuovi (9.000 unità), con un ribasso di
92,64) e da 33 mesi sull’euro (a
126,85). I listini europei hanno fatto parametri — circa 420.000 posti di 5.000 a livello federale. I salari medi
segnare buoni risultati, a eccezione lavoro in più rispetto a quanto ini- sono cresciuti di quattro centesimi a
di Madrid (meno 1,59) e di Milano zialmente pensato. 23,78 dollari all’ora, mentre la setti-
(meno 0,69). Nessun movimento di A contribuire al dato di gennaio è mana di lavoro media è rimasta in-
rilievo degli spread. Il Dow Jones a stato il settore privato, nel quale variata a 34,4 ore.
Wall Street è salito sopra la soglia
psicologica dei 14.000 punti per la
prima volta dal 2007.
A gennaio il mercato del lavoro
americano ha mostrato un rallenta- Completato il più grande impianto del Paese
mento. Sono stati creati solo 157.000
posti di lavoro e il tasso di disoccu-
pazione è aumentato dello 0,1 per
L’Arabia Saudita
cento, stabilizzandosi a quota 7,9. Il investe nell’energia solare
mercato aspettava 166.000 posti e un
tasso invariato. Questo ora potrebbe ABU DHABI, 2. L’Arabia Saudita ha La scelta di puntare su questo
spingere la Fed a proseguire sempre completato il suo più grande im- settore ha ovviamente un significa-
più decisa negli incentivi all’econo- pianto fotovoltaico che utilizza to strategico ed economico. Un
mia attraverso l’acquisto dei titoli di 12.684 pannelli solari per una capa- rapporto pubblicato da Citigroup
Stato. Nonostante che i dati comu-
cità produttiva di 3,5 Mw. Il pro- ha reso noto che, se la domanda
nicati dal dipartimento del Lavoro getto è stato sviluppato dalla domestica di energia dovesse cre-
non abbiano soddisfatto gli analisti,
tedesca Phoeniz Solar Ag utiliz- scere ai ritmi attuali, nel giro di
quelli relativi al 2012 sono stati ritoc- zando i pannelli forniti dalla cinese
una decina di anni l’Arabia Saudita
cati al rialzo, lasciando intendere che Suntech Power Holdings e gli in-
l’anno scorso ci sono state più as- sarebbe costretta a diventare im-
vertitori dalla Sma Solar Technolo- portatrice di petrolio, anche se og-
sunzioni di quanto registrato in pre- gy AG. Questo progetto — dicono
cedenza. Nell’arco del 2012 sono sta- gi è il leader del settore, con una
fonti locali — rappresenta un im- produzione che tocca i 12 milioni
ti creati in media 181.000 nuovi posti
portante passo per lo sviluppo di barili di greggio al giorno e che
di lavoro al mese, più dei 153.000
dell’industria solare nel Paese e si ufficialmente ha quasi un quinto
inizialmente registrati. Tale risultato
inserisce all’interno della strategia delle riserve planetarie di petrolio
riflette la revisione di quanto regi-
strato a dicembre: i nuovi occupati di generare un terzo della propria convenzionale.
elettricità dal sistema solare entro il
2032.
«In venti anni — ha detto di re-
cente al “Sole 24 Ore” Khalid Al-
Suliman, vice presidente del Ka-
Care, il centro di ricerca chiamato
Intesa sul gas
a definire la struttura energetica del
Paese — contiamo di costruire una
senza arbitrato
Eric Schmidt. Anche per il numero
capacità di 41 gigawatt: 16 dal foto-
voltaico e 25 dal solare concentra-
tra Mosca e Kiev
uno di Google si tratta di una intesa to». L’Arabia Saudita — dicono
storica, nell’interesse del popolo MOSCA, 2. L’ambasciatore russo
fonti di stampa — riceve una quan- in Ucraina, Mikhail Zurabov, ha
francese.
tità di luce solare pari a oltre cen- detto che Mosca e Kiev possono
«Meglio un accordo che una leg- tocinque trilioni di chilowatt al
ge», ha aggiunto Schmidt. Lo scor- raggiungere un accordo sul ri-
giorno, corrispondenti a dieci mi- sarcimento da 5,2 miliardi chie-
so novembre — informa l’agenzia liardi di barili di petrolio greggio.
sto dalla Gazprom alla compa-
Ansa — Hollande aveva lanciato un Questa energia viene attualmente
gnia energetica ucraina Nafto-
chiaro messaggio di avvertimento a impiegata per alimentare telefoni e gaz anche senza ricorrere alle
Schmidt, chiedendogli di aprire al segnalatori di emergenza per lun- vie legali. Esperti del Governo
più presto una trattativa con gli edi- ghi tratti di strada nel deserto. Da di Kiev sono attesi a Mosca per
tori e giungere a una soluzione sul tempo il Governo ha dato vita a trovare un compromesso, dopo
problema dei contenuti della stampa un programma di ricerca sull’ener- che Gazprom ha chiesto il risar-
in rete. E la scadenza di questa diffi- gia solare, in collaborazione con il cimento all’Ucraina per aver im-
cile trattativa era stata fissata pro- dipartimento dell’Energia degli portato nel 2012 meno metano
prio per ieri. Stati Uniti. di quanto previsto.
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domenica 3 febbraio 2013
Scontri tra manifestanti e polizia davanti al palazzo presidenziale
Ancora violenze
nella capitale egiziana
IL CAIRO, 2. È ritornata la calma al
Cairo all’indomani dei violenti scon-
tri tra poliziotti e manifestanti, che
hanno causato un morto e una cin-
quantina di feriti. Vicino al palazzo
presidenziale, dove sono scoppiati i
tafferugli con lanci di molotov, lacri-
mogeni e idranti, resta però dispie-
gato un contingente di poliziotti in
assetto anti-sommossa, anche se non
si vedono manifestanti. Secondo
quanto ha constatato un giornalista
della France Presse, le principali ar-
terie del quartiere sono state riaper-
te al traffico, mentre le vie laterali
mostrano ancora i segni evidenti de-
Operazione
contro
Al Qaeda
nello Yemen
SAN’A, 2. Dodici presunti mem-
bri di Al Qaeda sono stati uccisi
ieri in un’operazione dell’esercito
contro un covo di terroristi nel
sud dello Yemen. Lo ha afferma-
to oggi all’agenzia Afp un re-
sponsabile della sicurezza locale,
precisando che a essere presa di
mira è stata una località in una
zona montagnosa nei pressi di
Chaqra, nella provincia di Abya-
ne. L’operazione condotta con
l’artiglieria e l’aviazione — ha ag-
giunto la stessa fonte — ha per-
messo di uccidere il fratello di
uno dei capi di Al Qaeda a
Abyane, conosciuto con il nome
di Tawfiq Belidi.
Nei giorni scorsi altri due mili-
ziani e cinque soldati erano rima-
sti uccisi in un raid condotto
dall’esercito dello Yemen nella
stessa zona montuosa del Paese
dove si ritiene si fossero nascosti
membri di Al Qaeda. Lo avevano
riferito fonti militari, precisando
che nel raid erano stati catturati
due sospetti membri della cellula
degli Ansar Al Sharia legata ad
Al Qaeda nella penisola arabica.
L’obiettivo del raid era far sì che
i terroristi abbandonassero le ca-
verne nelle quali avevano trovato
rifugio. «Cinque soldati dell’eser-
cito sono stati uccisi e 10 sono
stati feriti», aveva detto una fon-
te dell’esercito yemenita a condi-
zione di anonimato.
Il presidente yemenita, Abd
Rabbo Mansour Hadi – che ha
preso il posto di Ali Abdallah
Saleh uscito di scena dopo 33 an-
ni di potere — pur avendo l’ap-
poggio delle Nazioni Unite si
trova a fronteggiare un periodo
complicato e difficile. Hadi sta
cercando di avviare un dialogo
nazionale con tutte le forze poli-
tiche per cercare di stabilizzare la
situazione nel Paese, ma deve fa-
re i conti con un movimento se-
paratista nel sud, una rivolta scii-
ta nel nord e soprattutto con la
presenza di miliziani di Al Qaeda
che, nonostante lo sforzo militare
di San’a e l’aiuto logistico degli
Stati Uniti anche attraverso raid
di droni, sembra essersi rafforzata
durante il periodo di manifesta-
zioni e scontri che hanno portato
alla deposizione di Saleh.
Nuova legislazione
per la demarcazione territoriale in Bolivia
SUCRE, 2. Il presidente della Boli-
via, Evo Morales, ha promulgato la
Ley 339 de Delimitación Territorial,
il nuovo strumento legislativo per
la demarcazione dei confini terrieri
e la risoluzione dei possibili conflit-
ti tra comunità locali e dipartimenti
amministrativi. In base a dati uffi-
ciali, i confini di almeno 314 dei 339
municipi del Paese andino non so-
no chiaramente delimitati.
La nuova normativa stabilisce la
conciliazione amministrativa come
principale mezzo per risolvere, in
modo celere e pacifico, i reclami
delle amministrazioni locali. Il mi-
nistero delle Autonomie e i gover-
natori dipartimentali si divideranno
la responsabilità di coordinare i
contenziosi. Nel caso in cui le parti
in conflitto non trovino un’intesa e
la conciliazione dovesse fallire, la
legge stabilisce come formula alter-
nativa la celebrazione di referen-
dum, che dovranno essere approva-
te dal Congresso.
gli scontri, per le pietre lanciate dai
dimostranti. Il primo ministro egi-
ziano, Hisham Qadil, è stato conte-
stato questa mattina e pietre sono
state lanciate contro il corteo di vet-
ture sul quale si trovava mentre
compiva un sopralluogo nella zona
intorno a piazza Tahrir. Lo riferisco-
no fonti della sicurezza.
È stato dunque un nuovo venerdì
di proteste in tutto l’Egitto. Attorno
al palazzo presidenziale sono infatti
scoppiati violenti scontri. Un ragaz-
zo di 23 anni è morto, raggiunto da
un colpo di arma da fuoco. Teatro
di violenti disordini a novembre,
che fecero almeno sette vittime, il
palazzo di Ittahadeya è stato ieri
nuovamente l’epicentro delle prote-
ste indette dai movimenti e dal
Fronte di salvezza nazionale che ha
nuovamente chiamato in strada gli
oppositori del primo presidente elet-
to dei Fratelli musulmani per prote-
stare contro quella che viene da loro
considerata la deriva islamista dello
Stato. Mentre continuavano i taffe-
rugli nella zona vicino al palazzo, la
presidenza ha annunciato la sua li-
nea con una serie di messaggi su
twitter nei quali ha annunciato che
le forze di sicurezza risponderanno
con «assoluta fermezza alle violen-
ze» e ha chiesto alle opposizioni di
prendere le distanze dalle violenze.
Solo giovedì le forze di opposi-
zione insieme al partito dei Fratelli
musulmani e alla principale forma-
Il premier Erdogan indica come responsabile un gruppo di estrema sinistra
La Nato condanna l’attentato in Turchia
Rilevazioni della polizia sul luogo dell’attentato (Reuters)
Intervistato dall’agenzia di stam-
pa ufficiale Abi, Morales ha defini-
to storica la promulgazione della
legge, voluta affinché «mai più tra
fratelli e familiari ci si scontri per
questioni di confini».
Secondo il presidente si tratta di
risolvere un problema nato durante
l’epoca coloniale, «quando furono
approvati limiti territoriali che non
tenevano conto del territorio mille-
nario dei popoli contadini della Bo-
livia». A sollevare conflitti avrebbe
contribuito sensibilmente, secondo
Morales, la cosiddetta Ley de Parti-
cipación Popular, con la quale il
Governo di Gonzalo Sánchez de
Lozada, creò le organizzazioni terri-
toriali di base.
Tale legge, oggi abrogata, nel
giudizio dell’attuale presidente ri-
propose a vantaggio delle classi più
ricche del Paese le misure che un
tempo erano di esclusivo interesse
dei colonizzatori.
L’OSSERVATORE ROMANO
Decine di vittime nelle aree tribali al confine con l’Afghanistan
Assalto talebano in Pakistan
zione salafita hanno firmato la Car-
ta di Al Azhar, con la quale hanno
tutti preso le distanze dalle violenze
che nell’ultima settimana, soprattut-
to a Port Said, hanno provocato ol-
tre cinquanta morti.
E ieri sera il portavoce del Fronte
di salvezza nazionale, Khaled
Daoud, ha detto che il movimento
di partiti di opposizione non ha
nulla a che vedere con gli scontri a
palazzo Ittahadeya, ha fatto appello
ai manifestanti a mantenere pacifico
il carattere delle proteste e alle forze
dell’ordine a esercitare saggezza e
moderazione.
Le scene che si sono susseguite
davanti al palazzo di Mursi, dove le
forze della sicurezza hanno distrutto
le tende che hanno ospitato per set-
timane il sit in di protesta, dandogli
fuoco, si sono ripetute in forma mi-
nore anche in centro al Cairo, nel
triangolo fra il lungo Nilo, piazza
Tahrir e il compound delle amba-
sciate degli Stati Uniti e della Gran
Il dolore dei familiari di una persona rimasta uccisa nell’attacco (Afp)
Bretagna. Anche lì tafferugli e lan-
cio di lacrimogeni. La polizia ha
ISLAMABAD, 2. È di almeno 39 morti accertati il bilancio
ancora provvisorio di un attacco dei talebani contro un
sparato in aria per disperdere i ma- remoto posto di blocco e l’annesso accampamento
nifestanti. Nel resto del Paese mi- dell’esercito nel settore sud della provincia nordocciden-
gliaia di persone sono scese in stra- tale pakistana del Khyber-Pakhtunkhwa, già North
da a Ismailya, Suez, Alessandria. Vi-
West Frontier: lo hanno riferito fonti delle forze di sicu-
sto il precipitare della situazione al rezza, secondo cui l’assalto è avvenuto all’alba a Lakki
Cairo, il Fronte di salvezza naziona- Marwat, capoluogo dell’omonimo distretto confinante
le ha convocato per l’odierna gior- con le aree tribali semi-autonome che si estendono a ri-
nata una riunione per esaminare la dosso della frontiera con l’Afghanistan. A rimanere uc-
situazione nel Paese. cisi nella sanguinosa battaglia che ne è seguita, batta-
ANKARA, 2. La forte condanna della
Nato per l’attentato all’ambasciata
statunitense di Ankara — attacco
«contro un Alleato, nel territorio di
un altro alleato» — è stata espressa
dal segretario generale dell’Alleanza
atlantica, Anders Fogh Rasmussen.
Dopo aver fatto le condoglianze alle
famiglie delle vittime ed espresso
«solidarietà ai Governi di Turchia e
Stati Uniti» Rasmussen ha scritto
che «non c’è giustificazione per tali
atti di violenza, il terrorismo non
può mai essere tollerato, in alcuna
forma e manifestazione». Diversi di-
plomatici e dipendenti americani
dell’ambasciata statunitense nella ca-
pitale turca sono stati feriti dai fram-
menti scagliati dall’esplosione della
bomba dell’attentatore suicida.
«Gli Stati Uniti condannano con
forza l’attacco e lavorano al fianco
delle autorità turche per assicurare
che i responsabili di questa terribile
tragedia siano portati davanti alla
giustizia» ha detto il portavoce della
Casa Bianca Jay Carney, ribadendo
come «la Turchia è uno dei princi-
pali alleati nella lotta al terrorismo».
Dal canto suo, il premier turco,
Recep Tayyip Erdogan, ha confer-
mato ieri sera la pista che porta al
gruppo di estrema sinistra Dhkp-C
per l’attentato contro l’ambasciata
statunitense. «Posso dire, definitiva-
mente, che si tratta del Dhkp-C» ha
affermato Erdogan in dichiarazioni
televisive. Il premier ha detto di non
ritenere che l’attentato ad Ankara sia
collegato alla crisi siriana.
A dieci anni dall’ondata di atten-
tati di Al Qaeda nel 2003 a Istanbul
Dolore del Papa Dopo sei giorni di interruzione
per le vittime Faticosa ripresa
della sciagura del negoziato colombiano
in Messico L’AVANA, 2. È ripreso ieri a Cuba,
pur in un clima di accresciuta ten-
CITTÀ DEL MESSICO, 2. Benedetto sione, il negoziato tra il Governo
XVI ha espresso profondo cordoglio di Bogotá e le Forze armate rivolu-
per le vittime dell’esplosione e zionarie della Colombia (Farc), il
dell’incendio che hanno devastato più antico gruppo guerrigliero di
giovedì nella capitale federale il sinistra dell’America latina. Dopo
grattacielo della compagnia petro- sei giorni di interruzione, segnati
lifera statale Petróleos Mexicanos da notizie di nuove violenze in Co-
(Pemex), provocando 33 morti. In lombia, le delegazioni delle due
un telegramma a firma del segreta-
parti sono tornate a incontrarsi con
rio di Stato, cardinale Tarcisio Ber-
i mediatori nel Palacio de las Con-
tone, indirizzato al cardinale Nor- venciones dell’Avana, sede della
berto Rivera Carrera, arcivescovo trattativa volta a porre fine al pluri-
di México, il Papa assicura la sua decennale conflitto colombiano.
vicinanza spirituale alle famiglie Il capo della delegazione gover-
delle vittime e prega per un pronto nativa, l’ex vice presidente colom-
recupero di quanti sono rimasti fe- biano Humberto de la Calle, ha
riti nella sciagura. Le cause per prima cosa condannato il se-
dell’esplosione non sono state an- questro di due poliziotti, lo scorso
cora chiarite. La sede della Pemex fine settimana, sul quale peraltro la
è un grattacielo alto 214 metri che delegazione delle Farc ha detto di
si trova nel quartiere occidentale di non avere conferme. Sul piano più
Anzures. propriamente politico, il negoziato-
glia protrattasi per circa quattro ore, sono stati dodici
miliziani, tredici militari e quattro civili. I ribelli hanno
inoltre fatto strage di un’intera famiglia di dieci perso-
ne, distruggendo a colpi di lancia-granate un’abitazione
situata nei paraggi. Un portavoce dei talebani ha suc-
cessivamente rivendicato l’incursione a nome del suo
movimento, definendola una vendetta per il raid di un
drone americano il mese scorso sul vicino Waziristan
del Nord, nel quale persero la vita due comandanti del-
la guerriglia.
contro il consolato britannico, una
banca inglese e due sinagoghe — con
un bilancio di 72 morti — il terrori-
smo torna dunque a colpire gli inte-
ressi occidentali in Turchia: ma in
questo caso, secondo le autorità lo-
cali, responsabile dell’attentato sa-
rebbe il gruppo di estrema sinistra
già accusato di altri attentati. Il
Dhkp-C è una formazione anti-im-
perialista e anti-Nato, vicina alla
causa del separatismo curdo.
L’attentatore, identificato da alcu-
ni media turchi come Ecevit Sanli,
30 anni, si è fatto esplodere davanti
a un ingresso secondario dell’amba-
sciata americana. La deflagrazione,
molto forte, ha fatto tremare i vetri
dell’ambasciata italiana, situata a
meno di 400 metri sull’Ataturk
Boulevard. La porta blindata dell’in-
gresso secondario, da dove passano
fra l’altro le persone che chiedono
un visto per gli Stati Uniti, è stata
divelta. L’esplosione ha ucciso sul
colpo l’attentatore e una guardia tur-
ca, e ha ferito gravemente una gior-
nalista turca, Didem Tuncay.
La sede diplomatica americana, si-
tuata come quella italiana al centro
di una grande proprietà, non ha su-
bito danni. Ma ci sono stati momen-
ti di grande tensione. Nessuno ha
dimenticato l’attentato di Bengasi,
costato la vita all’ambasciatore Chris
Stevens l’11 settembre scorso. Nelle
vicine ambasciate di Italia, Germa-
nia e Francia, sono state subito raf-
forzate le misure di sicurezza. Il ti-
more è che l’attentato di ieri possa
essere seguito da altri.
re di Bogotá ha ribadito che il suo
Governo non accetterà pressioni
per decretare una tregua congiunta,
come vorrebbero le Farc ribelli.
«Ci sarà una cessazione delle
ostilità bilaterale solamente nel
giorno in cui firmeremo un accordo
per concludere il processo di pace»,
ha detto l’ex vice presidente colom-
biano. Iván Márquez, che guida la
delegazione delle Farc, ha replicato
di non avere certezze sull’identità
dei sequestratori dei due agenti, so-
stenendo che «occorrerà aspettare
le loro richieste». Márquez ha poi
confermato la volontà della guerri-
glia di proseguire le trattative, ma
escludendo questioni legate agli
scontri sul terreno per concentrarsi
solo sui punti dell’agenda: proble-
ma della terra, narcotraffico, resa
del gruppo armato e sua partecipa-
zione alla vita politica, risarcimenti
alle vittime del conflitto.
pagina 3
Sale la tensione
tra Cina
e Giappone
TOKYO, 2. Un ennesimo incidente
rischia di inasprire ulteriormente i
rapporti già tesi tra Cina e Giap-
pone: un’imbarcazione cinese che
stava pescando illegalmente del
corallo all’interno delle acque ter-
ritoriali giapponesi è stata inter-
cettata oggi e il suo capitano arre-
stato dai guardiacoste nipponici
che, successivamente, hanno co-
municato ai media la notizia. Co-
me segnala l’Ansa, fonti della si-
curezza nipponica hanno riferito
di avere effettuato l’operazione vi-
cino all’isola di Miyako, nell’estre-
mo sud del Giappone. Il battello,
con tredici persone a bordo, è sta-
to intercettato a poco meno di
cinquanta chilometri a nord-est
dell’isola. Miyako è situata a cen-
tocinquanta chilometri a nord del-
le Senkaku, le isole nipponiche al
centro di rivendicazioni che di re-
cente si sono riaccese.
Morto Ed Koch
l’ex sindaco
di New York
WASHINGTON, 2. È morto ieri a
New York, all’età di 88 anni,
Edward Irving Koch, sindaco del-
la Grande Mela per tre mandati
consecutivi dal 1978 al 1989. Nato
nel 1924 nel Bronx da una fami-
glia ebrea emigrata dalla Polonia,
Koch ottiene la laurea in legge nel
1948, diventando in seguito avvo-
cato. È eletto al Consiglio munici-
pale di New York nel 1966 e al
Congresso degli Stati Uniti nel
1969. Nel novembre 1977 vince le
elezioni e diventa sindaco. Politi-
co liberal anticonformista, demo-
cratico, poi sempre più spostato al
centro fino a sostenere presidenti
repubblicani come Ronald Reagan
e George W. Bush, Koch è stato
l’artefice negli anni Ottanta della
rinascita della Grande Mela, sal-
vandola dalla bancarotta e metten-
do fine a un lungo periodo di de-
grado segnato dalla droga, dal cri-
mine e da crescenti tensioni socia-
li. Di lui si ricordano soprattutto
l’impegno nella lotta contro la cri-
minalità organizzata, il risanamen-
to dei conti comunali e il rilancio
dell’immagine della città. Sconfit-
to da David Dinkins alle elezioni
del 1989, da allora Koch ha porta-
to avanti il suo impegno politico
principalmente scrivendo libri e
insegnando. «Con lui — ha detto
ieri il sindaco di New York, Mi-
chael Bloomberg — se ne va un
pezzo della nostra anima».
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO domenica 3 febbraio 2013

Il 4 febbraio concerto in Vaticano per l’ottantaquattresimo anniversario dei Patti Lateranensi

Zubin Mehta e l’O rchestra

del Maggio Musicale Fiorentino
saranno protagonisti del concerto
che l’Ambasciata d’Italia presso la
Santa Sede offre in onore di
Benedetto XVI e del presidente
della Repubblica italiana, Giorgio
Napolitano, nell’Aula Paolo VI
La svolta di Beethoven
Zubin Mehta dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Come è noto, l’Eroica determina nanze presentate attraverso un senso
di PAOLO GALLARATI
una svolta fondamentale nella pro- esplosivo dei contrasti, lo spessore
omposta nel 1804, la duzione sinfonica di Beethoven. In dell’orchestrazione con effetti di

lunedì 4 febbraio per
l’ottantaquattresimo anniversario
della firma dei Patti Lateranensi.
Il programma prevede
l’esecuzione dell’ouverture tratta
da La forza del destino di
Giuseppe Verdi — del quale
ricorre nel 2013 il bicentenario
della nascita — e la Terza Sinfonia
“Eroica” di Ludwig van
Beethoven. In questa pagina
pubblichiamo due estratti dal
programma di sala che illustrano
gli aspetti principali dei
capolavori che verranno eseguiti.
Per l’orchestra fiorentina è la
prima esibizione dinanzi a
Benedetto XVI, che invece Zubin
Mehta ebbe modo di conoscere
durante il periodo trascorso a
Monaco di Baviera, quando, dal
1998 al 2006, ricoprì la carica di
Generalmusikdirektor della
Bayerische Staatsoper.
C
Sinfonia Eroica era stata
originariamente concepi-
ta come un omaggio a
Napoleone Bonaparte,
quando era ancora primo console, fi-
gura che Beethoven ammirava mol-
tissimo come incarnazione vivente di
quell’ideale di libertà democratica in
cui credeva profondamente e che ce-
lebrerà nel Fidelio, accanto all’ideale
della fedeltà coniugale. Quando, pe-
rò, gli giunse la notizia che Napo-
leone si era fatto proclamare impera-
tore, Beethoven, in un moto di col-
lera, strappò la dedica gridando:
«Anche lui non è altro che un uomo
comune! Ora calpesterà anche lui
tutti i diritti umani, si porrà più in
alto di tutti, diventerà un tiranno!».
Nelle prime edizioni del 1806 la Sin-
fonia porta quindi il titolo di «Sin-
fonia Eroica composta per festeggia-
re il sovvenire di un grand’uomo» e
non più quello di «Bonaparte», co-
me previsto in origine.
essa il musicista rompe decisamente
i legami con la tradizione haydnmo-
zartiana cui appartenevano ancora le
sinfonie precedenti per imprimere al
suo discorso una monumentalità di
forma e di contenuti che usciva as-
solutamente dai canoni consueti del-
la composizione sinfonica.
Basta dare uno sguardo alle pro-
porzioni generali della sinfonia, che
dura più di quarantacinque minuti,
circa il doppio della misura allora
consueta, per rendersi conto del sal-
to operato dal genio beethoveniano.
A questa dilatazione delle propor-
zioni esterne corrisponde un’intensi-
ficazione dei contenuti: un afflato
epico percorre i quattro movimenti e
presuppone la destinazione dell’ope-
ra a un pubblico ben diverso da
quello borghese-aristocratico delle
«accademie» per cui Haydn e Mo-
zart avevano scritto i loro capolavori
sinfonici. Immutata, invece, rispetto
alle consuetudini settecentesche, ri-
mane l’orchestra che prevede solo
l’aggiunta di un terzo corno: a quel-
la compagine sinfonica, però, la
scrittura di Beethoven conferisce
massa, pieni di forza schiacciante, e
delicati episodi solistici, magari affi-
dati a strumenti come gli ottoni,
generalmente utilizzati in brevi in-
terventi di poche note, tutto con-
tribuisce alla trasformazione del
genere sinfonico verso quell’ideale
di grandiosa vastità spirituale che
informerà la successiva storia della
sinfonia, sino a Bruckner e
Mahler.
Aperto da due accordi a pie-
na orchestra che suonano come Busto di Beethoven a Guadalajara (Messico)
poderose mazzate, d’una forza inau-
dita per l’incipit di una sinfonia po-
stsettecentesca, l’Allegro iniziale rap- zo le enormi proporzioni di cui s’è fremere del suo primo tema che, dal
presenta una vicenda di lotta e vitto- detto. ticchettio dello «staccato» iniziale,
rioso superamento: il primo tema, Il secondo movimento, Marcia fu- ingigantisce in una sorta di orgiasti-
presentato immediatamente, si affer- nebre, in do minore, rappresenta un ca danza collettiva. Nessuna traccia
ma a poco a poco con trionfale altro momento della vicenda «eroi- esiste più del vecchio minuetto sette-
energia e straordinaria potenza co- ca»: una lunga meditazione sulla centesco: una nuova energia pulsa in
struttiva, superando le tentazioni al morte che si apre con la visione inti- ogni particolare del discorso sinfoni-
riposo, alla calma, all’abbandono ma e solenne di un tema tristissimo, co e si apre, nel Trio, a una vitalità
che, sin dalle prime battute, proven- avvolto in sonorità morbide e scure,
quasi sportiva. I corni, che lasciano
echeggiare nello spazio le loro fanfa-
re, ricordano gli appelli dei cacciato-
ri e anticipano certi passi tipici della
musica romantica, soprattutto di

Una perfetta uno spessore e una monumentalità

del tutto nuove. Con l’Eroica la sin-
fonia di Beethoven si trasforma, co-
Weber. Da questa immersione nella
natura si esce con la ripresa della
danza che conclude lo Scherzo e ne

sintesi musicale me è stato detto, da un genere musi-

di FRANCO MANFRIANI
Composta per la seconda, e defini-
tiva, versione dell’opera, andata in
scena al Teatro alla Scala di Milano
il 27 febbraio 1869 — mentre alla
première pietroburghese del 1862 vi
era solo un breve preludio — la
Sinfonia della Forza del destino è
unanimemente riconosciuta come il
massimo esito verdiano, assieme a
quella dei Vespri siciliani, nel genere
dell’ouverture d’opera. E sarà an-
che l’ultimo brano sinfonico creato
da Verdi a inizio di un suo melo-
dramma, poiché quella composta
per Aida non lo convinse e fu da
lui rapidamente espunta fin dal pri-
mo ascolto, tanto che oggi viene
proposta raramente in forma di
concerto e a titolo di curiosità.
Ben diversa invece la sorte della
Sinfonia della Forza, che resta fra i
brani sinfonici verdiani più eseguiti
ed è nel repertorio dei più celebrati
direttori e delle più prestigiose or-
chestre: di quelle italiane in parti-
colare, e fra queste l’Orchestra del
Maggio, che ne fanno un brano
privilegiato anche come bis nelle
tournée all’estero. Di questa predi-
lezione è testimonianza una vasta
discografia.
La Sinfonia che apre La forza del
destino, infatti, si impone per la ser-
rata tensione ritmica, per la perfetta
calibratura fra il disteso lirismo di
certi temi e l’impeto drammatico di
altri e per l’orchestrazione raffinata.
Verdi rielabora qui in forma sinfo-
nica alcuni dei motivi che rappre-
sentano altrettanti snodi drammati-
ci cruciali della Forza: essi non rap-
presentano però una mera ricapito-
lazione, ma nascono dall’esigenza
di mettere in rilievo il significato e
l’importanza che quei motivi rive-
stono nella complessa drammatur-
gia dell’opera. Nella struttura for-
male della Forza infatti ricorrono
temi peculiari che accompagnano
taluni personaggi e situazioni e si è
voluto in ciò vedere un riflesso dei
leitmotive wagneriani. Ma non di
questo si tratta, quanto piuttosto di
quelli che sono stati definiti come
«motivi di reminiscenza» (e presen-
ti già in forma meno evidente in
precedenza nel Ballo in maschera, e
successivamente in modo altrettan-
to esplicito in Aida).
Di queste «reminiscenze», la
Sinfonia rappresenta non solo una
splendida sintesi, ma riafferma il
loro ruolo centrale nello sviluppo
drammatico dell’intera opera.
Giuseppe Verdi
cale destinato a una cerchia di raffi-
nati intenditori in un discorso alla
nazione e all’umanità, messaggio
idealmente rivolto a un pubblico
universale in un grandioso abbraccio
di edificazione ecumenica.
Il «programma», cioè l’idea mora-
le che la informa, è in questo caso la
celebrazione dell’eroe inteso, come
ha osservato Paul Bekker, non in
senso filosofico o religioso, ma nella
concretezza della sua azione pratica,
tesa alla realizzazione di tutte le sue
forze a favore dell’umanità. Beetho-
ven non racconta la storia di un’esi-
stenza, come farà Strauss in Vita
d’eroe, ma rappresenta solo alcune
possibilità di sviluppo dell’idea cen-
trale: l’eroe è visto alle prese con
una lotta vittoriosa nel primo movi-
mento, posto di fronte al mistero
della morte nella Marcia funebre e,
infine, celebrato come creatore e be-
nefattore dell’umanità nell’Allegro fi-
nale, sul tema tratto dal balletto Le
creature di Prometeo opera 43, l’eroe
greco che ruba il fuoco agli dei per
donarlo agli uomini.
Oltre alla rivoluzionaria novità
dell’idea morale che sottende tutta
la sinfonia, anche la forma dei sin-
goli movimenti esce dalla tradizione:
solo il primo è composto in forma
sonata ma la Marcia funebre, lo
Scherzo che sostituisce il vecchio
minuetto e il tema con variazioni
non trovano precedenti di rilievo
nella musica del tempo. La «classici-
tà» dell’opera risulta, invece, dalla
perfetta fusione tra le caratteristiche
formali dei quattro movimenti e
l’espressione propria al significato
poetico di ciascuno di essi. Al loro
interno, il linguaggio musicale di
Beethoven compie quel balzo gran-
dioso che condizionerà tutto lo stile
sinfonico ottocentesco: l’ampiezza
degli sviluppi tematici, l’audacia
dell’armonia con largo uso di disso-
Ecologia della vita
Papa Benedetto XVI con il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano,
a Castel Gandolfo
gono da alcuni motivi accessori e
poi dal secondo tema, che sembra
invitare a una dolce rinuncia. Nello
sviluppo questo contrasto tra lotta e
abbandono, costruzione e riposo
perviene a una forza energetica che
nessun compositore aveva sinora
messo in opera con tanta potenza.
Sono bruschi accostamenti dinamici
di piano e forte, dissonanze, con-
trappunti di motivi sovrapposti in
una straordinaria densità di pensiero
musicale, forze immense che, dal
nocciolo di frammenti tematici ma-
gari brevissimi, deflagrano in pode-
rosi ampliamenti, apparenti divaga-
zioni che vengono ricondotte, con
logica ferrea, al corso del pensiero
principale; sono tutti questi elementi
che ingigantiscono la forma sonata,
sino a trasformarla nella scena di un
dramma che vede alla fine l’«idea»
affermarsi vittoriosa su ogni forza
avversa.
L’effetto conclusivo è quello di
una straordinaria liberazione dopo
la fatica, compiuto dal primo tema,
per scalare quella montagna di osta-
coli che gli impedivano la visione
sconfinata di libertà raggiunta alla
fine del movimento, quando una
lunga coda, che funge in pratica da
secondo sviluppo, conferisce al pez-
cui segue un’idea più dolce e conso-
latoria. La morte non è dramma,
strazio, dolore: è piuttosto malinco-
nica accettazione dell’ignoto cui
l’eroe va incontro con la fiduciosa
coscienza del dovere compiuto. Ma,
a un certo punto, ecco la ricompen-
sa: il cielo plumbeo apre, la tonalità
passa in maggiore e, su di un moto
calmo e riposante di terzine, risuona
nell’oboe una melodia paradisiaca,
apertamente consolatoria, pulsante
di sospiri leggeri, e sfociante alla fi-
ne in alcune fanfare trionfali. Dopo
di che, la marcia funebre riprende, e
lascia spazio a una doppia fuga, du-
ra, aguzza nei profili tematici, quasi
implacabile nello stringersi delle sue
maglie contrappuntistiche: un’imma-
gine drammatica, dolorosa e conflit-
tuale che nuovamente, però, si stem-
pera nel pacato ritorno del tema ini-
ziale. Ma è solo un momento. Con
una frattura improvvisa, l’orchestra
grida una fanfara, poi, accompagna-
ta da un seguito di singhiozzi, il te-
ma della marcia funebre conclude
l’Adagio con una carica, quasi fisica,
di straziante dolore: all’impassibilità
del corteo funebre si è ora mescolato
lo sbocco del pianto.
Il terzo movimento, Allegro, in-
troduce un forte contrasto, con il
suggella la compattezza, anticipan-
do, nella sua leggerezza, l’idea dello
scherzo romantico che, da Mendels-
sohn in poi, percorrerà tutto l’O tto-
cento sinfonico.
L’ultimo movimento si apre con il
tema che Beethoven trasse dal bal-
letto Le creature di Prometeo opera
43. Le variazioni sono una fantasma-
goria di soluzioni diverse, ora espli-
citamente melodiche, ora costruite in
fitte maglie contrappuntistiche, ora
danzanti con una straordinaria leg-
gerezza, ora capaci di radunare tutta
l’orchestra nel girotondo di vigorose
danze popolari. A un certo punto il
tempo diventa più lento e la musica
si apre a una serenità di tipo religio-
so: finché il passaggio a un «presto»
conclude la sinfonia con un avvitarsi
di tutta l’orchestra in una di quelle
code trionfali che Beethoven impie-
ga sovente nelle sue composizioni
sinfoniche per affermare il trionfo
della volontà e la conquista del bene
contro ogni forza disgregante o ne-
gativa.
A braccetto
con Paolo Isotta
La prima cosa che si impara
avvicinandosi alla musica è che
tutti — in orchestra e nella vita,
che sono la stessa cosa — con-
tribuiscono con la propria vo-
ce, diversa dalle altre, a costi-
tuire un tutto armonico, o an-
che disarmonico e dissonante
quando serve: l’importante è
che ognuno faccia la propria
parte. Nell’apprendere l’inquie-
tante notizia secondo la quale
il critico musicale del «Corrie-
re della Sera», Paolo Isotta,
non potrebbe più entrare al
Teatro alla Scala di Milano per
esplicita disposizione del so-
vrintendente, in quanto reo di

Rifiuti urbani e rifiuti umani avere espresso delle riserve sul

di CARLO BELLIENI
Nel suo ultimo libro Bon pour la casse. Les dé-
raisons de l’obsolescence programmée (Paris, Les
liens qui liberent, pagine 138, euro 13) l’econo-
mista Serge Latouche lancia un inquietante al-
larme: è lo stesso consumismo a incrinare le
basi dell’economia; il consumismo che per so-
pravvivere deve creare bisogni inesistenti, deve
generare una spesa pubblica senza limiti e far
passare «da una concezione di vita basata su
sobrietà ed economia a una basata sulla soddi-
sfazione immediata»; che deve sfruttare in cre-
scita esponenziale ambiente e risorse fino
all’esplodere delle crisi.
È bene riprendere queste parole in occasio-
ne della Giornata per la vita: ci si riflette po-
co, ma considerare l’ecosistema come un og-
getto da usare e gettare a piacere, in barba alla
salvaguardia della biodiversità, e considerare la
vita umana come qualcosa da “usare” e “sfrut-
tare” solo quando ha certe qualità, vanno spes-
so di pari passo. In questo clima utilitaristico
che genera attentati alla vita, si capisce che la
difesa della vita deve iniziare contrastando la
mentalità che respiriamo, dove il debole viene
livello artistico di un concerto,
nasce spontanea una doman-
da: è possibile che i vertici del-
ridotto a “consumatore”, come nella visione mondo consumista per chi non è “normodota- utilizzano gli scarti della produzione industria-
mercantile dell’economia, o a “non-persona”, to”. E nella prima era in cui l’uomo produce le per creare arredamenti; o fino a Non lasciar- la Scala proprio ascoltando
come in una certa bioetica utilitarista. in maniera irresponsabile ed eccessiva rifiuti, è mi di Mark Romanek, che descrive un mondo l’ottima programmazione che
E la società in cui viviamo è alla base utili- significativo l’allarme del sociologo Zygmunt in cui vengono creati in laboratorio esseri propongono ogni anno non
tarista: pronta a dare il dovuto valore a cose e Bauman secondo cui la società consumista ac- umani come fornitori di pezzi di ricambio per abbiano raffinato oltre al gusto
persone ma solo se ne può trarre profitto o canto ai rifiuti urbani produce “rifiuti umani”, persone ricche. anche il senso dell’etica? Se la
una utilità qualsiasi. La “società del rifiuto” entrambi assimilati da una presunta “inutilità”, Insomma, senza rispetto per la vita non si musica non fosse anche, e so-
consuma e scarta, finisce per farlo con le stesse la ragione d’essere dei primi essendo il venir ama l’ambiente e il bene dell’uomo, e senza prattutto, capacità di acco-
persone e non può che diventare auto- un amore che comprenda ambiente e scelte so- glienza, riflessione sul senso
distruttiva. «La società sviluppata — ciali a favore di chi ha bisogno, la difesa della della vita, sui propri limiti e
scrive Latouche — si basa sulla produ- La “società del rifiuto” consuma e scarta vita resta zoppa. Invece scelta per la vita e sulle ragioni degli altri, si ri-
zione massiccia di rifiuti, ovvero su finendo per farlo con le stesse persone scelta per l’uomo vanno di pari passo; non a durrebbe a mero intratteni-
una perdita di valore e una degrada- caso laici e credenti si sono incontrati fianco a mento. E soprattutto, anche
zione generalizzata tanto delle mercan-
Ma è una strada dall’esito imprescindibile fianco in alcune lotte contro le manipolazioni volendo solo essere pragmatici,
zie che degli uomini». Non a caso do- L’autodistruzione genetiche o contro la brevettabilità degli esseri che valore hanno le critiche
po aver parlato di obsolescenza delle viventi, incontro che potrebbe continuare in
positive se quelle negative so-
merci, il libro parla di «obsolescenza tanti altri ambiti dell’alba e del tramonto della
no bandite? Sarebbe bello ve-
dell’uomo», cioè di perdita di utilità e di si- consumati e quella dei secondi il consumare vita. Non è un incontro impossibile. Avverrà o
perché le persone sono state colpite dai disa- dere i critici italiani rifiutarsi in
gnificato della persona umana. Ridurre gli in- (“Consumo dunque sono”).
dividui utilitaristicamente a consumatori è un L’arte può essere d’aiuto per meglio com- stri ecologici prodotti dall’utilitarismo mercan- blocco di entrare al Teatro alla
problema addirittura per la medicina, come prendere questo scenario; il cinema a volte ha tile, o perché — in una visione più profonda — Scala se non a braccetto con
scriveva Wolfram Henn sul «Journal of Medi- ben dipinto l’umanità trattata come un “pro- hanno recepito le parole profetiche dell’Apo- Paolo Isotta, in particolare
cal Ethics» del 2000 parlando di «consumi- dotto”: sin da Tempi Moderni di Chaplin, fino stolo: «ogni creazione di Dio è buona e nulla quelli che, come chi scrive,
smo nella diagnosi prenatale», o come spiega a Si può fare di Giulio Manfredonia, in cui si va rifiutato» (1 Timoteo, 4, 4). Ma è inevitabile non sempre condividono le
il «Journal of Intellectual Disabilities» del descrive il fiorire di una cooperativa di disabili che ci si incontri sulla strada del bene reale e opinioni che esprime. (marcello
giugno 2012 parlando di un’illusoria utilità del (gli “scarti” della società) che creativamente completo dell’uomo. filotei)
domenica 3 febbraio 2013 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5

I vescovi degli Stati Uniti sull’annuncio del Governo di voler modificare i regolamenti sanitari Presentato dai presuli del Regno Unito un documento destinato ai parlamentari

Proposta
da esaminare con attenzione
WASHINGTON, 2. L’amministrazione
degli Stati Unti ha annunciato che
saranno modificate le norme di ap-
plicazione della riforma sanitaria,
esentando gli enti cattolici dal paga-
re i servizi abortivi e contraccettivi
per i propri dipendenti. È quanto
ha annunciato il segretario del De-
partment of Health and Human
Services, Kathleen Sebelius: «Vo-
gliamo assicurare — ha detto — che
il controllo delle nascite non gravi
sulle tasche delle donne, ma anche
rispettare le preoccupazioni dei
gruppi religiosi». Nella bozza di
proposta è previsto che gli oneri per
i servizi contraccettivi e abortivi as-
sicurati ai dipendenti siano a carico
di terze parti. I datori di lavoro cat-
tolici non sarebbero così costretti a
pagare per prestazioni sanitarie che
contrastano con i propri valori.
L’episcopato cattolico, in una bre-
ve nota, pur sottolineando «di acco-
gliere con favore l’opportunità di
esaminare attentamente i regolamen-
ti» si è riservato sulla questione «di
pubblicare prossimamente un comu-
nicato dettagliato». Da lungo tem-
po i vescovi cattolici, assieme a rap-
presentanti di altre comunità religio-
se, conducono una pressante campa-
gna contro i regolamenti sanitari
che hanno introdotto la copertura
assicurativa obbligata anche per le
pratiche abortive, denunciando la
forte limitazione della libertà reli-
giosa. Nei mesi scorsi il cardinale
arcivescovo di New York, Timothy
Michael Dolan, presidente della
Conferenza episcopale, aveva osser-
vato che quanto espresso nelle nor-
me che regolano il sistema sanitario
«è in violazione dei limiti costitu-
zionali del Governo e dei diritti fon-
damentali su cui il nostro Paese è
stato fondato».
La Catholic Health Association,
la più grande associazione cattolica
di assistenza sanitaria, non ha per
ora voluto commentare l’iniziativa
del Governo. In una nota dell’asso-
ciazione del giugno 2012 veniva os-
servato che i regolamenti sanitari
fanno emergere «serie questioni co-
stituzionali».
La proposta dell’amministrazione,
per ora non definita chiaramente in
tutti i suoi aspetti, include in parti-
colare anche un allargamento limita-
to delle “esenzioni” che erano già
state previste per alcune categorie li-
mitate di enti religiosi. Con l’an-
nunciato compromesso, potrebbero
quindi rientrare nell’esenzione istitu-
zioni o organizzazioni quali per
esempio ospedali, cliniche, universi-
tà o strutture caritative.
I regolamenti di attuazione della
riforma sanitaria voluta dal presi-
dente Obama (le “Hhs rules”) sono
diventati nel tempo oggetto di nu-
merosi ricorsi di fronte ai tribunali:
finora sono una quarantina le cause
intentate da istituzioni e organizza-
zioni religiose o anche singoli indi-
vidui, titolari di imprese private.
«Questo è un chiaro messaggio che
i valori religiosi dei datori di lavoro
devono essere rispettati», è stato il
commento giunto nel dicembre
scorso dall’American Center for Law
and Justice a seguito della pubblica-
zione della sentenza con la quale è
stato accolto l’appello di un impren-
ditore cattolico, Frank O’Brien, che
opera con la sua azienda manifattu-
riera nello Stato del Missouri. At-
tualmente la società privata più
grande nel Paese ad aver contestato
gli obblighi assicurativi federali, sul-
la base dei propri princìpi ispiratori
religiosi cristiani, è la “Hobby Lob-
by”, che occupa oltre 13.000 dipen-
denti a tempo pieno.
Forse anche in considerazione di
una tale quantità di cause intentate
nei tribunali del Paese, il Governo
tenta così di andare ulteriormente
incontro alle istanze di Chiese e co-
munità religiose, che hanno tempo
fino al 1° agosto 2013 per mettersi
nelle condizioni di rispettare i rego-
lamenti sanitari.
Un no
per salvare il matrimonio
LONDRA, 2. Entra “nel vivo” in so non deve esimere dal rispetto per donne, la famiglia è il nucleo natu-
Gran Bretagna la discussione sulla la dignità di tutte le persone, anzi, rale e fondamentale della società e
proposta legislativa del Governo aggiungono «la dottrina della Chie- ha diritto a essere protetta dalla so-
sulle unioni tra persone dello stesso sa condanna le ingiuste discrimina- cietà e dallo Stato». Come istituto,
sesso. Il Marriage (Same sex cou- zioni basate sull’orientamento ses- aveva concluso, «il matrimonio pre-
ples) Bill, il cui testo è stato pubbli- suale». Tuttavia, aggiungono, poi- cede di molto l’esistenza di qualsiasi
cato il 25 gennaio, sarà infatti ogget- ché le coppie omosessuali godono Stato o Governo. Non è stato creato
to di dibattito in Parlamento il 5 già di una serie di tutele legali, in dai Governi, e non può essere mo-
febbraio. Successivamente la propo- base al Civil Partnership Act del dificato a opera loro».
sta passerà al vaglio di un apposita 2004, «non appaiono necessari» Nella parte finale del documento
commissione di deputati e, infine, pertanto ulteriori riconoscimenti da inviato al Parlamento, l’episcopato
ritornerà in aula parlamentare per il parte di una legge, si evidenzia, il esprime preoccupazione per la mi-
voto finale. L’episcopato cattolico, cui vero obiettivo è invece quello naccia ai diritti fondamentali indivi-
con una nuova iniziativa, ha inteso «di aprire la strada per ulteriori duali e collettivi di coloro che che si
riportare l’attenzione dei deputati di cambiamenti fondamentali». In un
oppongono alla legge. Per esempio,
Westminster sulle conseguenze della intervento nei mesi scorsi il cardina-
ridefinizione del matrimonio, che «il diritto alla libertà di pensiero,
le Keith Michael Patrick O’Brien,
diventerebbe un atto di unione tra coscienza e religione degli impiegati
arcivescovo di Saint Andrews and
due persone e non tra un uomo e Edinburgh, aveva osservato che la pubblici potrebbe essere limitato»
una donna, introducendo un cam- proposta del Governo «è un tentati- così come la libertà delle comunità
biamento che, si sottolinea, «la po- vo di ridefinire il matrimonio per religiose «alle quali potrebbero non
polazione britannica, nel suo com- l’intera società, seguendo un ordine essere concesse sovvenzioni». Anche
plesso, non ha cercato». Nel docu- imposto da una piccola minoranza in campo educativo l’impatto sareb-
mento in cui si condensa l’insegna- di attivisti». Per il porporato si trat- be senza precedenti: il riferimento è
mento della Chiesa e che è stato in- ta di una spinta che in prospettiva all’Education Act del 1996 e all’inse-
viato a tutti gli eletti nella Houses potrebbe addirittura «portare a gnamento fondamentale nelle scuole
of Parliament, i vescovi auspicano unioni di tre persone anziché solo sulla «natura del matrimonio e la
l’esito sfavorevole della votazione di due». Il cardinale aveva fatto sua importanza per la vita della fa-
della legge, che potrà avere «pro- cenno anche all’articolo 16 della Di- miglia e lo sviluppo dei bambini»
fonde implicazioni» nei rapporti tra chiarazione universale dei diritti che inevitabilmente verrebbe modi-
lo Stato e la Chiesa». umani, ricordando «il matrimonio è ficato in caso di approvazione della
La pressione morale della Confe- un diritto che si applica a uomini e nuova normativa.
renza episcopale si fa dunque sem-
pre più intensa in vista del dibattito
politico: nei giorni scorsi, in una
nota pubblicata sul sito della Confe-
renza episcopale d’Inghilterra e Gal-
les — a cura del vice presidente, l’ar-
civescovo di Southwark, Peter
David Gregory Smith — è stato ac-
colto come «profondamente delu-
dente, ma non inaspettato, il fatto
che il Governo abbia scelto di pro-
cedere con l’introduzione di una
legge che cambia la definizione di
matrimonio». L’opposizione alla
proposta unisce leader cristiani e
rappresentanti di altre fedi.
Il documento che i vescovi hanno
inviato ai deputati ribadisce una se-
rie di considerazioni, a partire da
quella che il matrimonio è il fonda-
mento della famiglia. «Il matrimo-
nio promuove il bene comune della
società — si legge — perché instaura
una relazione unica nel suo genere,
all’interno della quale i figli vengo-
no concepiti, nascono e crescono ed
è un’istituzione che porta benefici ai
bambini». Per i vescovi il riferimen-
to del matrimonio alle sole coppie
formate da persone dello stesso ses-

Benedette dall’arcivescovo di Parigi Esperienze a confronto nel congresso dei giuristi brasiliani dei Focolari

Le nuove campane Quando la fraternità

di Notre-Dame
PARIGI, 2. Si chiamano Gabriel (in onore dell’arcangelo
che annunciò la nascita di Gesù alla Vergine Maria),
Anne-Geneviève, Denis, Marcel, Étienne, Benoît-Joseph
(in onore del Papa), Maurice (de Sully, il vescovo pari-
gino che fece intraprendere i lavori di costruzione della
cattedrale), Jean-Marie (in memoria del cardinale Lusti-
ger) e naturalmente Marie, il bourdon: sono le nove
nuove campane di Notre-Dame, destinate a ricostituire
l’insieme musicale originario, distrutto a seguito della
Rivoluzione francese del 1789. Sono arrivate a Parigi
giovedì da una fonderia di Villedieu-les-Poêles, nella
Bassa Normandia, e oggi il cardinale arcivescovo André
Vingt-Trois le ha benedette in occasione della festa del-
la Presentazione del Signore.
Una giornata che è stata caratterizzata anche dal
«Giubileo dei bambini», con l’arrivo sul sagrato di cen-
tinaia di ragazzini da tutta la diocesi parigina, proprio
per assistere all’avvenimento: una delle tante iniziative
nell’ambito dell’850° anniversario dell’inizio della co-
struzione della cattedrale di Notre-Dame, nel 1163.
Nove personalità e diciotto bambini, su richiesta di
monsignor Vingt-Trois, hanno accettato di fare da pa-
drini e da madrine: «Marie», ad esempio, è stata “ac-
compagnata” dalla granduchessa del Lussemburgo, Ma-
ria Teresa, «Benoît-Joseph» dall’arcivescovo Luigi Ven-
tura, nunzio apostolico in Francia, in rappresentanza di
Benedetto XVI.
Le otto campane della torre Nord e il bourdon (il cam-
panone di sei tonnellate che prenderà posto nella torre
Sud a fianco del celebre «Emmanuel», l’unico ad aver
attraversato i secoli) saranno esposte fino al 25 febbraio
nella navata della chiesa, prima di essere collocate sulle
torri. Suoneranno per la prima volta sabato 23 marzo, al-
la vigilia della Domenica delle palme e della passione del
Signore. Il costo dell’operazione si aggira attorno ai due
milioni di euro, finanziato in gran parte da donazioni.
si coniuga con il diritto
di LUIS ANTONIO ARAUJO PIERRE
Si è concluso nella cittadella dei Fo-
colari brasiliana, la Mariapoli Ginet-
ta di Vargem Grande nei pressi di
San Paolo, il secondo congresso na-
zionale promosso da Diritto e fra-
ternità, la rete di operatori nel cam-
po giuridico che s’ispira agli ideali
di unità di Chiara Lubich.
In questa fase di profondi cam-
biamenti che mettono in crisi ogni
ambito della vita umana, la fraterni-
tà, assunta a dignità di categoria
giuridica, si è mostrata come una
lente che rende possibile individuare
e attuare delle novità significative
nel diritto penale, ambientale, costi-
tuzionale, nel diritto della famiglia,
del lavoro e dei diritti umani.
Il principio di fraternità nel dirit-
to, come strumento di trasformazio-
ne sociale, è stato infatti al centro
della tre giorni del congresso con-
clusosi domenica 27 gennaio. L’au-
ditorio della Mariapoli Ginetta era
affollato dai circa duecento parteci-
panti, giunti da tutto il Brasile: av-
vocati, magistrati, operatori dei vari
ambiti del diritto. Rilevante la pre-
senza del mondo accademico e la
percentuale dei giovani, che rivela la
sete di innovazione. A fine congres-
so significativa è stata la dichiara-
zione del giudice portoghese, presi-
dente del tribunale di Porto, Pedro
Maria Godinho Vaz Patto, che ave-
va svolto la relazione di apertura:
«La vitalità e l’entusiasmo che si
nota nell’esperienza del gruppo che
si sta diffondendo in tutto in Brasile
è un grande incentivo per noi, per il
Portogallo e penso per gli altri
Paesi d’Europa, sono un grande do-
no per questa Europa “moralmente
stanca”».
Il congresso ha offerto non solo
linee di riflessione per un nuovo
pensiero giuridico, ma piste concre-
te di applicazione già sperimentate.
Le diverse relazioni hanno mostrato
come «fraternità» significa «inver-
sione di tendenza» nei rapporti in-
terpersonali. Così anche la giustizia
da «luogo di rivendicazioni», diven-
ta un «mezzo indispensabile per fa-
vorire la comunione tra le persone a
tutti i livelli». Fa uscire cioè da una
concezione soggettiva del diritto
con al centro individui separati e
isolati, per aprirsi a una dimensione
collettiva che vede l’umanità come
un noi e non un io. Fa quindi del
diritto non una mera produzione di
norme, ma uno strumento che aiuta
a sanare relazioni spezzate. Avviene,
insomma, un recupero di quel terzo
elemento, spesso il più dimenticato
della triade sancita dalla rivoluzione
francese che aveva proclamato la
fraternità congiuntamente all’ugua-
glianza e alla libertà (tuttora soven-
te dimenticati in ambito sociale e
economico). E avvia le conseguenze
normative di quella nobile afferma-
zione che mira a realizzare una «so-
cietà fraterna e pluralista», iscritta
nella recente Costituzione brasi-
liana.
Tuttavia, fraternità significa anche
creatività. Nel campo del diritto pe-
nale, a Caruaru nello Stato di Per-
nambuco, è in atto ormai da dieci
anni, un progetto — “l’adozione giu-
ridica del cittadino detenuto” — per
la promozione della dignità umana
dei carcerati, che prevede, tra l’altro,
l’inserimento di studenti di diritto
nella realtà concreta delle carceri.
Un progetto che, tra l’altro costitui-
sce per questi giovani anche una ric-
ca esperienza pedagogica. Nel cam-
po del diritto ambientale, l’applica-
zione della pena, nell’Amazzonia,
favorisce le vie socio-educative, cioè
la prestazione di un particolare ser-
vizio alla comunità mirato alla presa
di coscienza dell’importanza di sal-
vaguardare il patrimonio naturalisti-
co. Un esempio significativo, a que-
sto riguardo, è stato illustrato da un
magistrato. Un uomo, colpevole di
caccia abusiva di animali a rischio
di estinzione, è stato condannato a
prestare servizio in un organismo
ambientale che si dedica proprio al-
la preservazione di quelle specie.
Dopo l’espiazione della pena, colui
che aveva infranto la legge, insieme
alla sua famiglia, ha prestato servi-
zio volontario in questo stesso orga-
nismo.
Ancora, in campo accademico
nello Stato di Santa Catarina, l’uni-
versità federale ha dato vita a «Nu-
clei di ricerca» sulla fraternità come
nuovo paradigma giuridico, in fun-
zione della formazione dei futuri
operatori del diritto. In questa otti-
ca sono stati realizzati dei seminari
trimestrali. La fraternità ispira in-
nanzitutto nuovi modi di relazionar-
si tra studenti e professori, e diventa
antidoto alla demotivazione di tanti
giovani.
Questo coniugare fraternità e di-
ritto si è rivelato «di grande interes-
se, di enorme importanza sociale,
cruciale per la società, per la cultura
e la civiltà», ha affermato il cardina-
le arcivescovo di San Paolo, Odilo
Pedro Scherer, nel suo intervento al
congresso. È un fatto d’importanza
«cruciale» in questo momento di
«cambiamento d’epoca» segnato
dalla «ricerca di riferimenti etici
chiari e condivisi per uscire dal caos
culturale, dal disordine etico e an-
tropologico». Per il porporato, «è
stato individuato un filone d’oro,
occorre continuare a scavare per
offrire questo oro a tutti». Così già
si profilano nuovi congressi all’uni-
versità di Santa Catarina, ai tribuna-
li di Brasília e di Sergipe e un nuo-
vo incontro internazionale a Roma
nel 2014.
pagina 6
Giornata mondiale
della vita
consacrata
Si celebra oggi — sabato 2
febbraio, festa della presentazione
del Signore —, la Giornata
mondiale della vita consacrata.
Nel pomeriggio Benedetto XVI
presiederà la messa
nella basilica di San Pietro,
alla quale sono invitati
tutti i consacrati.
In questa pagina pubblichiamo
un’intervista a padre José
Rodríguez Carballo, ministro
generale dell’ordine dei frati
minori, e una realizzata con suor
Maria Chiara di Gesù, superiora
generale della fraternità delle
piccole sorelle di Gesù, per
aiutare la riflessione.
A colloquio con José Rodríguez Carballo ministro generale dei frati minori
Per una fedeltà creativa
di NICOLA GORI
La questione della fede è cruciale
per ogni cristiano, a maggior ragio-
ne per i consacrati. Da essa dipende
la realizzazione della consacrazione
in quanto tale e la testimonianza di
vita. Senza questo dono non si può
parlare di autentica vita religiosa e
quando esso manca tutto è possibi-
le, anche l’abbandono e la defezione
dagli istituti. Ne parla in questa in-
tervista al nostro giornale José Ro-
dríguez Carballo, ministro generale
dell’ordine dei frati minori, che fa il
punto della situazione della vita reli-
giosa a cinquanta anni dall’apertura
del concilio Vaticano II.
Il processo di rinnovamento ecclesiale
voluto dal concilio Vaticano II ha in-
fluito in modo determinante sugli equi-
libri che fino allora reggevano la vita
consacrata, mettendo in moto energie,
ma determinando anche ripensamenti e
defezioni. Questo cammino si è concluso
positivamente?
Il concilio Vaticano II è stato un
soffio dello Spirito per la Chiesa e il
mondo intero. La vita consacrata
non può fare a meno di ricordare
con gratitudine questa visita straor-
dinaria dello Spirito Santo. In effetti
è stato un evento che ha influito
molto e molto positivamente nella
vita dei religiosi e dei consacrati.
Quelli che hanno ricevuto questa
chiamata sono grati al concilio per
averli sollecitati a un adeguato rin-
novamento, tenendo conto della fe-
deltà a Gesù, alla Chiesa, al carisma
del proprio istituto e agli uomini e
donne del nostro tempo. Noi consa-
crati siamo grati al concilio per aver-
ci lasciato un messaggio che è quel-
lo della conversione e della missio-
ne. Siamo grati all’ispirazione che ci
viene dal concilio e dal Magistero di
questi anni. Noi consacrati abbiamo
potuto acquisire una coscienza più
ampia delle implicazioni della spiri-
tualità dei carismi, del nostro impe-
gno con gli ultimi e gli emarginati,
della nostra disponibilità missionaria
nei luoghi di frontiera. Grazie alla
riflessione svolta all’interno della
stessa vita religiosa e consacrata e
guidati dagli ultimi Pontefici ci sia-
mo centrati sui tre pilastri della vita
consacrata: la spiritualità, la vita fra-
terna in comunità, e la missione.
Oggi i consacrati dispongono di
una buona riflessione biblica, stori-
ca, carismatica, ecclesiologica sulla
loro vita e missione. E tutto è inizia-
to dal Vaticano II. Per questo rite-
niamo il Vaticano II come un grande
dono alla vita consacrata. Certo,
dobbiamo anche fare autocritica.
Con Giovanni Paolo II riconosciamo
che in questo cammino di rinnova-
mento non sono mancati momenti
«delicati» e «faticosi» e che assieme
a «speranze, tentativi e proposte in-
novatrici miranti a rinvigorire la pro-
fessione dei consigli evangelici», ab-
biamo anche attraversato «un perio-
do non privo di tensioni e travagli»
in cui non tutto è stato positivo.
Con molta lucidità e con molta
umiltà, in atteggiamento di minori-
tà, riconosciamo i nostri errori, le
deviazioni e le infedeltà. Ma allo
stesso tempo, tutt’altro che scorag-
giati per la mancanza di vocazioni
in alcuni continenti e per il conse-
guente aumento dell’età media in
non pochi istituti, ci sentiamo chia-
mati, in comunione con la Chiesa, a
una maggiore «fedeltà creativa».
Vorremmo dare maggiore significati-
vità evangelica alla nostra vita e mis-
sione, «innovare» le nostre strutture
perché rispondano più e meglio alle
esigenze di ogni carisma, scoprire le
nuove e grandi possibilità che ha
oggi la vita consacrata nel risponde-
L’OSSERVATORE ROMANO domenica 3 febbraio 2013
Intervista a suor Maria Chiara di Gesù
Il Vangelo annunciato
con i gesti
Un Vangelo annunciato più con i ra di missione. Cosa motiva questo
gesti che con le parole. È la propo- slancio?
sta di vita che le piccole sorelle di Come comprendere lo slancio
Charles de Foucauld conducono da dell’evangelizzazione? E soprattutto
anni nei Paesi in cui i cristiani sono come attuarlo nei diversi contesti di
una minoranza. Un’occasione per oggi? Solo un amore ardente, nutri-
tutti i religiosi per riflettere su co- to ogni giorno, può suscitare il de-
me evangelizzare puntando all’es- siderio di raccontare, far partecipi,
senziale e adattandosi ai cambia- condividere quello stesso amore con
menti della società e delle culture. altri. I modi possono variare. Per
Ne parla in questa intervista al no- noi piccole sorelle, nate in Algeria,
stro giornale suor Maria Chiara di in un contesto completamente mu-
Gesù, superiora generale della fra- sulmano, la maniera pratica
ternità delle piccole sorelle di Gesù.
dell’evangelizzazione, del portare
Gesù agli altri, si traduce in un in-
La fedeltà al concilio Vaticano II chie-
sieme di gesti, in un atteggiamento
de ai consacrati di valutare con corag-
di vita, in relazioni, in amicizia, so-
gio gli errori umani e i percorsi man-
lidarietà, gesti di perdono. Un Van-
cati puntando soprattutto su carisma,
gelo in gesti e con poche parole.
vita comunitaria, formazione, aposto-
Certo, questo rischia di impoverire
lato. I consacrati sanno guardare al
il messaggio, che rimane così legato
futuro ancorandosi a questi valori?
alla debolezza delle nostre stesse
Il Vaticano II è stato anzitutto un persone. Ma ci permette fino ad
avvenimento di grande gioia e aper-
tura al cambiamento. Per la nostra
fraternità è stato anche una confer-
ma e incoraggiamento a continuare
in questa forma di vita che la Chie-
oggi di abitare e vivere in luoghi
dove la Chiesa non potrebbe essere
presente in altro modo.
Non sfugge il legame tra evangelizza-
re alle domande esistenziali dei no- sione evangelica dell’autorità che è che si estende alla Chiesa e alla vita zione, monachesimo e contemplazione.
sa aveva accettato circa 20 anni pri-
stri contemporanei. Per tutto questo, sempre servizio: il servizio di lavare consacrata. È vero che la vita consa- Quali prospettive vede per il futuro?
ma. La fedeltà al Vaticano II oggi
si può affermare che il cammino ini- i piedi, come ci insegna Gesù stesso. crata conta su molte persone con ti-
non può naturalmente essere una Rowan Williams ha ben eviden-
ziato con il concilio Vaticano II non Tenendo presente che l’autorità «de- toli accademici. Ma la mia impres-
ripetizione di gesti o parole di quel ziato questo legame nel suo inter-
solo è stato molto positivo, ma deve ve essere prima di tutto fraterna e sione è che i titoli non sempre van-
tempo, ma direi un nuovo atteggia- vento al Sinodo per la promozione
continuare in fedeltà creativa ed in spirituale... e chi ne è rivestito deve no di pari passo con una solida for-
mento di fiducia e speranza nel e della nuova evangelizzazione, sotto-
comunione con il proprio carisma, saper coinvolgere mediante il dialo- mazione intellettuale adeguata ai
per il contesto attuale. Per esempio, lineando anche come testimonianza
con la Chiesa e con gli uomini e le go i confratelli e le consorelle nel tempi attuali. Una formazione che
inventare un nuovo amore per il di vita e annuncio siano in fondo
donne del nostro tempo. processo decisionale», l’autorità nel- renda possibile il dialogo con la no-
nostro mondo, con le sue tragedie, una cosa sola. Come direbbe Igna-
la vita consacrata non può cadere né stra cultura, senza complessi di su-
bellezze, contraddizioni, conflitti e zio, senza il «Principio e fonda-
In quale modo l’Anno della fede potrà nell’autoritarismo, né può abdicare periorità, ma anche senza complessi
fratture. Come diceva Martin Bu- mento», cioè senza l’atteggiamento
essere vissuto come nuovo impulso per al compito che le è proprio, in di inferiorità. In questo senso, lo ber: «Se abbracciamo il mondo, di personale conversione a Lui, tut-
la vita consacrata? quanto animatrice e responsabile dei studio, che certamente richiede im- con tutti i suoi orrori, incontreremo ti gli strumenti, per quanto efficaci,
L’Anno della Fede, dono prezioso fratelli affidati. L’autorità in chiave pegno, dedizione e disciplina, un in- le Mani di chi sorregge il mondo».
evangelica sa dialogare, sa ascoltare, vestimento intellettuale prolungato, risulteranno sterili alla fine. Un ve-
di Benedetto XVI alla Chiesa e quin- Per i cristiani oggi, le sfide sono
sa condividere le responsabilità, ma profondo e, senza dubbio austero, è scovo in Algeria ha detto un gior-
di alla vita consacrata, è un’occasio- molto grandi; essi sono perseguitati
sa anche decidere e far sì che le de- un requisito per l’evangelizzazione e no: «non ci possiamo preoccupare
ne propizia per ricordare il dono in molti Paesi, in molti altri la crisi
cisioni vengano eseguite. Ciò contri- per il dialogo con la cultura attuale. di statistiche e numeri, abbiamo
inestimabile della fede, per intensifi- della fede è profonda, nella Chiesa
buirà a rafforzare la comunione fra- Nella Chiesa, e in particolare nella troppo da fare per annunciare il
care la riflessione su di essa e per stessa la fragilità è più visibile e più
terna e promuovere un’obbedienza vita consacrata, dobbiamo apprezza- Vangelo e convertire noi stessi, la
una adesione «più cosciente e vigo- riconosciuta. Ciò che può far batter
responsabile o, per usare un’espres- re lo studio come cammino per cer- preoccupazione della Chiesa spetta
rosa» di noi tutti al Vangelo. So che il cuore dei consacrati forse non è
sione familiare a san Francesco care, conoscere e apprezzare la Veri- a Dio, non a noi». Ecco, in questa
sono molti i consacrati, direi la stra- fare la revisione di vita su errori di
d’Assisi, «una obbedienza caritati- tà rivelata nel Verbo fatto carne, su prospettiva, penso che le energie
grande maggioranza, che stanno ap- visione e di percorso passati, anche
va». Nei diversi istituti, compresa Dio, sull’uomo e la creazione. Dob- debbano essere spese in vista del fi-
profittando di quest’Anno per realiz- se questo è necessario e importante,
l’Unione superiori generali, si è ri- biamo valorizzare lo studio e la for- ne unico, che è di vivere con Lui,
zare tutto questo. Noi consacrati sia- ma risentire la voce di Gesù che ci
flettuto su questo servizio, in diverse mazione intellettuale come itinerario per Lui, in Lui. Ciò che brucia nel
mo coscienti che una fede che non è chiama per questo tempo e questo
occasioni. La prossima Assemblea di per essere illuminati da Dio nella cuore, ciò che ci fa profondamente
professata, celebra- mondo.
mente e nel cuore, e così poter esse- vivere, solo quello può nutrire e da-
ta, pregata e con-
re, con grande umiltà, testimoni, an- re senso all’evangelizzazione. La
fessata nella quoti- Il signum fraternitatis è il modello
nunciatori e servitori della Verità e contemplazione può rimanere una
dianità della pro- Un mio pensiero affettuoso più efficace per vivere la vita di fede
parola “vaga” o addirittura vuota,
pria esistenza e del- del Bene. Lo studio, come direbbe in Cristo. Si vive tendendo veramente
va oggi a ogni religiosa e religioso: se non la si comprende come un
la vita delle nostre san Bonaventura, deve alimentare il all’unità all’interno delle comunità?
modo concreto di entrare nella vita
fraternità non può possano sempre seguire Cristo fedelmente “dialogo” tra conoscenza e devozio-
L’unità è una parola chiave nella di Gesù, e lasciare Lui entrare e
dirsi tale; inoltre, ne, tra ricerca e contemplazione, tra
nella povertà castità e obbedienza nostra vita di piccole sorelle di Ge- sconvolgere la nostra. E questo in
siamo consapevoli scienza e carità. Se la nuova evange-
sù. Per piccola sorella Magdeleine, avvenimenti, tempi e luoghi ben
che il modo di vi- lizzazione richiede «nuovi evangeliz-
(@Pontifex_it) la nostra fondatrice, essa riassumeva precisi della nostra storia e della
vere la fede influi- zatori», come ha detto l’ultimo Si-
interamente la vocazione della fra- nostra missione. Penso in questo
sce decisamente nodo dei Vescovi, una formazione
ternità. Ma il concetto stesso ha su- momento per esempio alla Siria.
intellettuale adeguata alle esigenze
sulle vocazioni e sugli abbandoni. maggio dell’Usg tornerà sul tema.
Molti di questi abbandoni, in effetti, Per questa riflessione abbiamo un del momento attuale è un esigenza L’esperienza delle piccole
sono dovuti a una crisi di fede, che documento importante, «Il servizio per essere “nuovi” evangelizzatori, sorelle di Charles de
si manifesta all’inizio con un allonta- dell’autorità e l’obbedienza», pro- per proporre e promuovere un nuo- Foucauld cosa consiglia
namento dalla vita fraterna in comu- mulgato dalla Congregazione per gli vo modello culturale. alla vita consacrata fem-
nità, con una missione individuali- Istituti di Vita Consacrata e le So- minile?
sta, e terminano con problemi di ti- cietà di Vita Apostolica nel 2008. Le forme di vita consacrata ormai con-
Sarebbe presuntuoso
po affettivo. La fede è un dono pre- solidate nella storia della Chiesa sono
messe in pericolo o vengono stimolate dare consigli ad altri,
zioso che abbiamo in vasi di creta e La formazione spirituale è un’urgenza
positivamente dalle nuove presenze di per noi si tratta sem-
dobbiamo fare molta attenzione. per i nostri tempi. Può diventare un
Nello stesso tempo dobbiamo dire antidoto alla secolarizzazione? vita consacrata? mai di imparare a rice-
che la crisi delle vocazioni è molto verne e farne tesoro.
Non vedo alcun pericolo per la
complessa. Ad esempio, in questa La formazione deve essere integra- Ma se dovessimo dire
vita consacrata consolidata nel corso
crisi colpiscono vari fattori: il mo- le, «abbracciare l’intera persona», te- dei secoli a causa delle nuove forme
una parola, la direi vo-
mento critico che sta attraversando nendo presenti tutte le dimensioni di vita consacrata. Dal momento che
lentieri a partire da
l’istituzione familiare, la diminuzio- della persona: l’umana — psicologica tutto ciò viene dal Signore, le nuove quel contesto di vita
ne della natalità e l’ambiente di se- e intellettuale —, la cristiana — in forme di vita consacrata devono es- che è stato il mio per
colarismo che vive la nostra società. particolare nel campo della fede — e sere prese come un incoraggiamento circa 30 anni, e cioè il
La crisi delle vocazioni e gli abban- la carismatica. Dato che l’obiettivo per passare dal «buono al meglio» e Medio Oriente, e in
doni sono una questione che merita ultimo della formazione nella vita per «avanzare di virtù in virtù» per particolare quella che
un’approfondita riflessione e tanta consacrata è di preparare la persona quanti desiderano seguire “più da chiamiamo «la terra di
preghiera in spirito di docilità a ciò per la totale consacrazione a Cristo e vicino” Cristo. Tenendo presente Gesù». Lì si impara
che il Signore ci chiede. Personal- alla missione, la formazione ad una che ci sono molti elementi positivi che non ci sono tempi
mente sono cosciente del fatto che solida e profonda spiritualità è irri- nelle nuove forme di vita consacrata, o condizioni ideali per
dobbiamo cambiare in molti atteg- nunciabile e prioritaria. Senza di es- queste devono stimolare quanti ap- seguire Gesù. Ma c’è
giamenti dinnanzi ai giovani di oggi sa non ci può essere nessuna confi- partengono agli istituti consolidati un’urgenza continua,
e nella proposta vocazionale che ri- gurazione o conformazione a Cristo, non solo a ricordare «una storia ric- come un grido della
volgiamo loro, così come nell’accom- fine ultimo della nostra vocazione e, ca e gloriosa», ma anche a racconta- terra che invoca e at-
pagnamento spirituale e vocazionale. quindi, di tutta la formazione; né è re e a «costruire una grande storia». tende, direi dal femmi-
Molti dei nostri istituti stanno facen- possibile aspirare alla santità, sintesi Ciò sarà possibile nella misura in nile in particolare, ri-
do uno studio dettagliato e serio sul- cui deve tendere il programma di cui la vita consacrata “classica” man- spetto, attenzione,
la fedeltà e perseveranza, così come ogni vita consacrata. Chiamata ad terrà la sua forza profetica conti- bito un’evoluzione nel tempo anco- amore e cura per la vita umana.
sulla pastorale giovanile e vocazio- essere una scuola di spiritualità nuando ad essere fermento evangeli- ra relativamente breve della nostra Questo non significa relegare la
nale. Ma al di là dei risultati, lontani evangelica, la vita consacrata deve co in grado di purificare la cultura esperienza di vita. Inteso a volte donna religiosa a compiti unica-
dalla tentazione del numero e privilegiare la sua qualità spirituale. contemporanea, penetrandola, con come uniformità, o, più raramente, mente materni, ma significa dare
dell’efficacia, alla vita consacrata vie- Parlando di spiritualità, come si è la forza rigenerante del Vangelo. Ta- come esigenza di uguaglianza di luogo e voce a questi aspetti della
ne chiesto oggi di vivere pienamente sottolineato nel febbraio del 2011 du- le forza profetica le viene: dal pri- vedute e di intenti, il senso di que- missione che sono essenziali. So-
la donazione a Dio, essere «persone rante il Seminario di teologia della mato di Dio e dei valori evangelici sta parola è «scoppiato», se così si prattutto nel nostro tempo, in cui
docili all’azione dello Spirito Santo vita religiosa, penso che questa do- che la vita consacrata è chiamata a può dire, al contatto con la diversi- un po’ ovunque, la vita è fragile e
che camminano spedite nella fedeltà vrebbe essere una spiritualità unifi- ravvivare continuamente; dalla ricer- tà sempre più grande di culture, e minacciata.
al carisma della chiamata e della cata, che renda noi consacrati figli ca appassionata e costante della vo- con una conoscenza di sé arricchita
missione». del cielo e della terra, una spirituali- da alcuni elementi della psicologia.
lontà di Dio; dall’adesione a Cristo Oggi nella vita religiosa viene valoriz-
tà in tensione dinamica, che ci faccia Nella vita comune la tensione
senza tentennamenti e al Vangelo si- zato adeguatamente il ruolo peculiare
Uno dei punti delicati è il servizio mistici e profeti insieme, una spiri- ne glossa, così come da una profon- all’unità è nello stesso tempo un della donna o la sua presenza viene
dell’autorità. Troppe volte si è passati tualità di presenza, che ci converta da comunione con la Chiesa; da apprendimento costante della diver- ancora vista non pronta ad autodeter-
da un autoritarismo rigido a un per- in discepoli e missionari. Qui abbia- un’esistenza segnata dalla radicalità sità, che chiede rispetto e conoscen- minazione e responsabilità piena per
missivismo eccessivo, fino ad arrivare a mo attualmente una delle maggiori evangelica, offrendo così un’alterna- za delle differenze. L’unità non è
fenomeni di aperta contestazione. Come sfide della vita consacrata. la missione?
tiva di vita a quella del mondo di un ingrediente naturale del vivere
riscoprirne l’autentico valore? oggi; da una vita fraterna in comu- insieme, ma una sfida continua. Anch’io vorrei fare una domanda;
L’attuale formazione dei religiosi ri- come si sentono gli uomini, in par-
Il servizio dell’autorità è sempre sponde alla necessità di una presenza nità, segno e profezia di comunione; Tendere all’unità svela le nostre più
un servizio delicato e di grande sempre più solida ed efficace nel mondo dal vivere sine proprio, rivelazione profonde divisioni interiori, che ri- ticolare i religiosi, quando leggono
equilibrio, perché facilmente si passa che Dio è tutto per noi, «ricchezza specchiano bene quelle del mondo l’imperativo della Genesi: «Non è
della cultura? bene che l’uomo sia solo!»? Quan-
dall’autoritarismo al lasciar «fare». a sufficienza» ed espressione di li- in cui viviamo. Solo Gesù è infine
L’esercizio dell’autorità secondo i È una delle mie grandi preoccu- bertà dalle cose e libertà per il Re- l’artefice vero ed unico dell’unità do c’è un problema di ruolo o di
criteri del mondo, come potere o pazioni, sicuramente condivisa da gno; da un soprassalto di missiona- per la quale ha pregato e ha dato se valorizzazione e riconoscimento
privilegio, può anche essere una ten- molti altri, dentro e fuori la vita con- rietà e dalla generosa dedizione agli stesso. della donna, c’è anche un problema
tazione tra noi consacrati. È per sacrata. Credo che stiamo vivendo ultimi, ai poveri; da una formazione di comprensione del ruolo e valore
questo che dobbiamo essere attenti, una crisi culturale molto forte all’in- adeguata ai nostri tempi, molto I consacrati sono stati spesso i pionieri dell’uomo. La tensione verso l’unità
vigili, per non allontanarci dalla vi- terno della nostra società, una crisi umana ed insieme esigente. dell’evangelizzazione soprattutto in ter- inizia lì. (nicola gori)
domenica 3 febbraio 2013
Per il 50° anniversario del santuario della Madonna della Salute a Vailankanni e il 25° della Conferenza episcopale
Il cardinale Filoni
inviato del Pontefice in India
Il 7 dicembre 2012 è stata pubblicata
la nomina del cardinale Fernando
Filoni, prefetto della Congregazione
per l’Evangelizzazione dei Popoli,
a inviato speciale del Papa in India
per le celebrazioni del cinquantesimo
anniversario del Santuario
della Madonna della Salute
a Vailankanni e del venticinquesimo
anniversario dell’istituzione
della Conferenza episcopale (Ccbi),
in programma dal 9 all’11 febbraio.
Il porporato sarà accompagnato
da una missione composta dai
reverendi A. Michael Arockisamy,
rettore della basilica-santuario
di Vailankanni, e Alex Joseph
Vadakumthala, vicario generale
dell’arcidiocesi di Verapoly. Di seguito
il testo della lettera pontificia.
Venerabili Fratri Nostro
FERNAND O S.R.E. Cardinali FILONI
Praefecto Congregationis
pro Gentium Evangelizatione
Constat Christifideles in India de-
gentes Beatam Mariam Virginem ti-
tulo «Our Lady of Good Health»
invocatam peculiari pietate colere ac
sincero quidem corde venerari. Quo-
tiescumque enim de salute agitur vel
recipienda vel fruenda, ad hanc no-
bilissimam Dominam revertuntur,
quae caelestium gratiarum fautrix
Per la celebrazione della ventunesima Giornata mondiale del malato nel santuario di Nostra Signora di Altötting
L’arcivescovo Zimowski inviato del Papa in Germania
In data 7 dicembre 2012 è stata
pubblicata la nomina dell’arcivescovo
Zygmunt Zimowski, presidente
del Pontificio Consiglio per
gli Operatori Sanitari, a inviato
speciale del Papa in Germania
in occasione della celebrazione
della ventunesima Giornata mondiale
del malato, che avrà luogo presso
il santuario mariano di Altötting l’11
febbraio. L’arcivescovo sarà
accompagnato da una missione
composta dai monsignori Ludwig
Limbrunner, rettore del santuario
di Altötting, e Günther Mandl,
direttore dell’ufficio economico
della diocesi di Passau. Pubblichiamo
la lettera pontificia di nomina.
Venerabili Fratri
SIGISMUND O ZIMOWSKI
Archiepiscopo-Episcopo
emerito Radomensi
Praesidi Pontificii Consilii
pro Valetudinis Administris
Ecclesia Christi levationem aegrotan-
tibus continenter adtulit neque ne-
cessitatibus eorum umquam succur-
rere cessabit. Memor est enim plu-
rium admonitionum quibus Divinus
Magister Apostolos ad evangelizan-
dum misit, inter quas exstitit: «Cu-
rate infirmos, qui in illa sunt, et dici-
te illis: Appropinquavit in vos re-
gnum Dei» (Lc 10, 9). Etenim Ipse,
ante quam turbas doceret, aegros sa-
nare consueverat (cfr. Mt 8, 16; 12,
15; 14, 14). Hoc verum animarum sa-
lutis studium omnes christifideles ur-
get ut arctius se Domino Iesu in do-
loribus adiungant sollicitioremque
curam per dies infirmis offerant.
Quandocumque ergo Nos No-
strum pastorale munus erga patien-
tes demonstrare possumus, id liben-
ter facimus, ut ipsi corroborentur et
ii qui eorum curam habent fidelius
impleant suam missionem. Gauden-
tes igitur amplecti sumus postulatio-
nem tuam, Venerabilis Frater, qua
summisse Nos rogavisti ut mittere-
mus aliquem Legatum ad Ottingam
perennis atque omnium virtutum
exemplar egregium exstat. Ideo non
sine causa aucta est Indorum fiducia
in Matris Dei intercessionem quan-
documque sanctuarium in urbe vul-
go Vailankani appellata frequentent.
Quocirca Nos feliciter novimus
proximo mense Februario fore ut et
quinquagesimus anniversarius dies
ex quo templum in urbe Vailankani
ad Basilicae Minoris dignitatem
evectum est commemoretur, et vice-
simus quintus anniversarius dies ex
quo Conferentia Catholicorum Epi-
scoporum Indiae fundata est cele-
bretur. Utraque de causa, libenti ani-
mo rogationem accipiendam esse
censuimus Venerabilis Fratris Nostri
Telesphori S.R.E. Card. Toppo, Ar-
chiepiscopi Metropolitae Ranchien-
sis et Praesidis Conferentiae Catholi-
corum Episcoporum Indiae, qui hu-
manissime petivit ut Nos quendam
insignem Praelatum designaremus
qui verba spiritalis cohortationis om-
nibus adstantibus his iucundis cele-
brationibus pronuntiaret. Iustae ergo
postulationi Nos adnuere volentes,
ad Te, Venerabilis Frater Noster, de-
currimus quippe qui Nobis congrua
cura adsis in negotiis de Ecclesia in
India gerendis. Te igitur hisce Litte-
ris Missum Extraordinarium Nostrum
nominamus ad celebrationes aurei
iubilaei Basilicae Minoris Our Lady
of Good Health necnon argentei iubi-
laei Conferentiae Catholicorum Epi-
scoporum Indiae, quae inter dies IX
et XI proximi mensis Februarii sol-
lemni modo in urbe Vailankani agen-
tur.
Hoc in anno fidei dicato, omnes
duobus his eventibus participes
adhortaberis ut dona Spiritus Sancti
fervida oratione expetant, quibus
corda omnium hominum magis ad
Deum convertuntur, mentis oculi
aperiuntur atque divinae revelationis
Il santuario mariano di Altötting
in Germania ut praesentia Nostra
propinquius sentiatur inter celebra-
tiones Diei Mundialis Infirmorum.
Piae huic postulationi Nos adnuen-
tes ad Teipsum, Venerabilis Frater,
revertimur, quippe qui, velut Praeses
Pontificii Consilii pro Valetudinis
Administris, plurimum, ut opinamur,
conferre possis ut participantes hunc
eventum certiores fiant de profusa
caritate qua aegrotantes diligimus ac
de sollertia qua precationes pro iis
eorumque curam administrantibus
fundimus.
Quamobrem Te hisce Litteris Mis-
sum Extraordinarium Nostrum nomi-
namus ad celebrationem XXI D iei
Mundialis Infirmorum, quae die XI
proximi mensis Februarii habebitur.
Te ideo adhortamur ut evangelicae
veritatis lumen et unicam salutis
viam, Iesum scilicet Christum no-
strum, omnibus adstantibus praeco-
neris. Illic praeterea loqueris de sua-
vissimo amoris vinculo quo arctissi-
me cum eis devincimur. Cum insu-
per Annum fidei, a Nobis in Area an-
te Petrianam Basilicam indictum, in
praesenti feliciter celebremus, admo-
nebis eos ut renovata cum spe fidem
L’OSSERVATORE ROMANO
Il santuario della Madonna della Salute a Vailankanni
profundior evadat intelligentia. Ar-
chiepiscopum Metropolitam Ran-
chiensem ceterosque adstantes sacros
Indianos Praesules, sacerdotes, reli-
giosos viros mulieresque et christifi-
deles laicos Nostro salutabis nomine
Nostramque iis ostendes benevolen-
tiam.
Instanti denique prece Omnipo-
tentem Deum exoramus, ut diligen-
ter officium tibi concreditum
expleas, ita ut omnes anniversaria
participantes uberibus gratiis a Do-
mino ditentur. Caelestium verum do-
in Deum profiteantur, quandoqui-
dem “credendo” etiam infirmi vehe-
mentius “praemuniuntur” (S. Augu-
stinus, De utilitate credendi, 1, 2). Fi-
des sane christiana urget nos ut
Evangelium cunctis terrae populis
indubitanter proclamemus (cfr. Mt
28, 19) et verum doloris ac maestitiae
sensum testificemur. Enimvero per
angores huius vitae quisque ad ve-
ram libertatem sinceramque sui ip-
sius donationem adducitur.
Tu, Venerabilis Frater, haec Nostra
nuntia portabis et participantes invi-
tabis ad fidem firmandam qua liber-
rime Deo se committunt necnon
praecepto amoris ab Eius Filio dato
respondent. Interea Nostram saluta-
tionem cunctis ibi congregatis refe-
res, praesertim Administratori Apo-
stolico dioecesis Passaviensis ceteri-
sque Episcopis, presbyteris, religiosis
viris ac mulieribus necnon omnibus
christifidelibus laicis. Verba demum
Nostrae benevolentiae etiam ad Auc-
toritates civiles omnesque participan-
tes extendas volumus.
Nos denique Te, Venerabilis Frater,
in tua missione implenda precibus
comitamur atque intercessioni Beatae
norum conciliatrix et nuntia esto
Nostra Benedictio Apostolica, quam
tibi, Venerabilis Frater Noster, liben-
ter in Domino impertimus, quam
item ad omnes congregatos volumus
pertinere.
Datum Romae, apud Sanctum
Petrum, die X mensis Ianuarii, anno
MMXIII, Pontificatus Nostri octavo.
Virginis Mariae Immaculatae, Media-
tricis omnium gratiarum, commenda-
mus, Tibi Benedictionem Apostoli-
cam libentes impertientes, quam om-
nibus celebrationum participibus rite
transmittas cupimus.
Datum Romae, apud Sanctum
Petrum, die X mensis Ianuarii, anno
MMXIII, Pontificatus Nostri octavo.
Lutto nell’episcopato
Monsignor Jacques Nguyên Văn
Mâu, vescovo emerito di Vinh
Long in Vietnam, è morto giovedì
31 gennaio. Aveva appena com-
piuto novantanove anni. Era in-
fatti nato il 22 gennaio 1914 a Bà
Ria, nella diocesi di Phú Cuong.
Era stato ordinato sacerdote il 21
settembre 1940. Nominato vesco-
vo di Vinh Long il 12 luglio 1968,
aveva ricevuto l’ordinazione epi-
scopale il 12 settembre. Quindi il
3 luglio 2001 aveva rinunciato al
governo pastorale della diocesi.
Le esequie saranno celebrate lu-
nedì 4 febbraio nella cattedrale di
Kontum.
† e in seguito è stato inviato a Roma,
Giovanni Maria, Lorenzo, Paolo e Ila-
ria Vian partecipano con affetto al do-
lore di Lucetta Scaraffia per la morte
del padre
GIANNI SCARAFFIA
e si uniscono a tutta la famiglia nel ri-
cordo e nella preghiera.
Roma, 2 febbraio 2013
† chie; ha insegnato e diretto alcune
Carlo Di Cicco è vicino a Lucetta Sca-
raffia e nel dolore per la morte del pa-
dre
GIANNI SCARAFFIA
e partecipa al lutto dei familiari nella
preghiera al Signore risorto e nella spe-
ranza cristiana.
Città del Vaticano, 2 febbraio 2013
Nomine episcopali
Le nomine episcopali di oggi ri-
guardano la rappresentanza ponti-
ficia in Uganda e le Chiese in Ni-
geria, Bolivia, Francia.
Michael A. Blume
nunzio apostolico
in Uganda
Nato a South Bend (Indiana,
Stati Uniti d’America), il 30 mag-
gio 1946, è stato ordinato sacerdote
verbita il 23 dicembre 1972. Ha
conseguito il baccalaureato in ma-
tematica e la laurea in teologia alla
Pontificia Università Gregoriana.
Docente di teologia al seminario
regionale di Cape Coast in Ghana
dal 1975 al 1983, è stato poi provin-
ciale della Società del Verbo Divi-
no in Ghana, Benin e Togo (1983-
1990) e segretario generale dei Ver-
biti, dal 1990 al 1994. Ha iniziato il
servizio presso il Pontificio Consi-
glio della Pastorale per i Migranti
e gli Itineranti il 1° aprile 1995, di-
venendone sotto-segretario il 6
aprile 2000. Il 24 agosto 2005 è
stato eletto alla sede titolare di
Alessano, con dignità di arcivesco-
vo, e nominato nunzio apostolico
in Benin e in Togo. Il successivo
30 settembre ha ricevuto l’ordina-
zione episcopale.
Joseph Effiong Ekuwem
arcivescovo di Calabar
(Nigeria)
Nato in Offi Udah, diocesi di
Uyo, il 18 dicembre 1949, dopo gli
studi per la formazione al sacerdo-
zio è stato ordinato il 30 giugno
1979. Ha ricoperto vari incarichi
ministeriali, fino a divenire parroco
di Santa Maria a Efut Abua. Il 4
luglio 1989, con l’erezione della
nuova diocesi di Uyo, ne è stato
nominato primo vescovo. Il succes-
sivo 9 dicembre ha ricevuto l’ordi-
nazione episcopale.
Jesús Juárez Párraga
arcivescovo di Sucre
(Bolivia)
Nato il 22 luglio 1942 ad Alque-
rias (Murcia, Spagna), il 23 settem-
bre 1953 è entrato nel collegio sale-
siano di Cabezo di Torres e nel
1964 ha completato la formazione
filosofica. Giunto in Bolivia il 4
novembre 1964, ha lavorato con gli
orfani fino al 1968. Ha frequentato
lo studentato teologico salesiano di
Benediktbeuern, in Germania, do-
ve ha anche completato gli studi di
Pedagogia sociale. È stato ordinato
sacerdote in Alquerias il 16 dicem-
bre 1972 ed è tornato in Bolivia do-
ve ha svolto attività pastorale in
Santa Cruz fino al 1977. Presso la
Pontificia Università Salesiana
(1977-1979) ha conseguito la licenza
in teologia. È stato vicario della
provincia salesiana in Bolivia (1979-
1985) e direttore di comunità (1981-
1987). Il 15 aprile 1988 è stato no-
minato vescovo ausiliare dell’arci-
diocesi di La Paz e il 25 giugno
1994, con l’erezione della nuova
diocesi di El Alto, ne è stato desi-
gnato primo vescovo. È stato vice-
presidente (2000-2003), segretario
generale (1991-1994 e 2003-2009) e
presidente di varie commissioni
della Conferenza episcopale boli-
viana. Attualmente è presidente
della pastorale sociale – Caritas e
della pastorale penitenziaria in Bo-
livia.
Jean Teyrouz, vescovo
di Sainte-Croix-de-Paris
degli armeni (Francia)
Nato ad Aleppo, in Siria, il 6
maggio 1941, è entrato nell’Istituto
patriarcale di Bzommar in Libano,
dove ha frequentato, come alunno
del Pontificio Collegio Armeno, il
corso istituzionale di filosofia e
teologia alla Pontificia Università
Gregoriana. Ha ricevuto l’ordina-
zione sacerdotale il 24 dicembre
1965. Sempre in Libano ha svolto
l’incarico di economo, vice rettore
e rettore del seminario minore
nell’Istituto di appartenenza; il ser-
vizio pastorale in diverse parroc-
scuole; ha curato l’assistenza spiri-
tuale di associazioni giovanili, in
particolare del movimento scout.
Dal 1976 al 1979 si è specializzato
in sociologia, conseguendo il ma-
ster all’Università di San Giuseppe
a Beirut. Il 27 marzo 2000 è stato
eletto vescovo titolare di Melitene
degli armeni con l’incarico di ausi-
liare per l’eparchia patriarcale di
Beirut e il 25 marzo 2011 ha ricevu-
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to la consacrazione episcopale. Dal
2007 ha ricoperto l’ufficio di vesco-
vo della curia patriarcale di Cilicia
degli armeni.
Percy Lorenzo
Galván Flores
prelato di Corocoro
(Bolivia)
Nato a Tomás Frías, Potosí, il 10
agosto 1965, dopo gli studi liceali è
entrato nel seminario di Sucre
(1984), dove ha frequentato l’anno
propedeutico. Ha poi continuato i
suoi studi di filosofia e di teologia
nel seminario nazionale San José di
Cochabamba (1985-1991). Ordinato
sacerdote nella cattedrale di Sucre
il 18 luglio 1991, ha conseguito la
licenza in teologia biblica presso la
Pontificia Università Gregoriana
(2001). È stato vicario parrocchiale
in Villa Serrano (1991-1992) e in Pa-
dilla (1992-1993), parroco in Padil-
la, Alcalá ed El Villar (1993-1995).
Ha ricoperto l’incarico di vicario
episcopale della zona pastoral de la
Frontera (1996-1998). Dal 2001 al
2005, è stato rettore del seminario
arcidiocesano San Cristóbal. L’8
settembre 2005, è stato nominato
vicario generale dell’arcidiocesi di
Sucre per tre anni, al termine dei
quali è stato incaricato di preparare
il VI sinodo arcidiocesano. Attual-
mente era parroco di San José in
Sucre, canonico della cattedrale, re-
sponsabile del Museo Ecclesiastico
e membro dei consigli economico,
presbiterale e pastorale dell’arcidio-
cesi.
Michel Aupetit
ausiliare di Paris (Francia)
Nato il 23 marzo 1951 a Versail-
les, nella diocesi omonima, dopo
gli studi secondari al liceo Hoche
di Versailles, si è iscritto alla Facol-
tà di medicina di Bichat, che ha
concluso laureandosi nel 1978. Ha
esercitato la professione medica per
dodici anni a Colombes, nella peri-
feria nord della capitale francese.
Si è specializzato in bioetica medi-
ca e ha pure insegnato tale materia
all’Ospedale Henri Mondor di
Créteil dal 1997 al 2006. Nel 1990 è
entrato in seminario per la forma-
zione presbiterale, conclusa con il
baccalaureato in teologia. È stato
ordinato sacerdote il 24 giugno
1995 per l’arcidiocesi di Parigi. Do-
po l’ordinazione, ha ricoperto i se-
guenti incarichi ministeriali: vicario
della parrocchia Saint-Louis-en-l’ïle
(1995-1998) e cappellano dei licei
del quartiere Marais — François
Couperin, Charlemagne et Saint-
Germain, Victor Hugo — (1995-
2001); vicario della parrocchia
Saint-Paul-Saint-Louis (1998-2001);
parroco di Notre-Dame de l’Arche
d’Alliance (2001-2006); decano del
decanato Pasteur-Vaugirard (2004-
2006). Dal 2006 era vicario genera-
le dell’arcidiocesi parigina e mem-
bro del consiglio presbiterale. È
autore di alcuni libri e di varie
pubblicazioni.
Eugenio Coter
vicario apostolico
di Pando (Bolivia)
Nato l’11 luglio 1957 a Gazzani-
ga, nella diocesi italiana di Berga-
mo, ha completato la sua prepara-
zione in filosofia e teologia presso
il seminario di Bergamo. È stato
ordinato sacerdote il 20 giugno
1981, nella sua diocesi natale. Pri-
ma di partire per la missione in
Bolivia, ha preso parte a un corso
di formazione presso il Centro uni-
tario missionario (C.u.m.) di Vero-
na. Dopo l’ordinazione sacerdotale
ha ricoperto i seguenti incarichi: vi-
cario parrocchiale a Grassobio
(1981-1985); vicario parrocchiale a
Gandino (1985-1991). Partito per la
Bolivia, è stato missionario fidei
donum nell’arcidiocesi di Cocha-
bamba (1991-1992); vicario parroc-
chiale a Sacaba (1992-1994); vicario
parrocchiale a Villa Lunari (1994-
1995); parroco di Condebamba in
Cochabamba (1995-2000); membro
del consiglio pastorale diocesano
(2009-2011); delegato episcopale
per la pastorale sociale – Caritas
(2000-2012). Dal 2012 è direttore
spirituale del seminario arcidiocesa-
no San Luis di Cochabamba. Il vi-
cariato apostolico di Pando (eretto
nel 1942), ha una popolazione di
208.867 abitanti, di cui 187.981 so-
no cattolici, la cui cura pastorale è
ripartita tra sei parrocchie, servite
da 24 sacerdoti (16 diocesani, 8 re-
ligiosi), 1 fratello religioso, 32 suore
e 7 seminaristi maggiori.