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NASCE IL METODO SPERIMENTALE

Nel Seicento vi è anche un grande progresso scientifico che molti chiamano Rivoluzione
scientifica.
Fino al Cinquecento si credeva alla teoria geocentrica ossia che la Terra è ferma e il Sole e tutti gli
altri pianeti le girano attorno, come sosteneva il filosofo greco Aristotele.
Fu Copernico a capire che la Terra girava attorno al sole non viceversa. Questa teoria venne detta
eliocentrica; fu, però, condannata dalla Chiesa così come anche i Libri di Copernico perché in
contraddizione con la Bibbia.
Lo scienziato Galileo Galilei concordava con Copernico e ne dimostrò l’esattezza grazie al
cannocchiale. Secondo lui nessuna teoria poteva essere ritenuta valida se prima non era
sperimentata e le fasi da seguire erano 4:
1. Osservazione diretta dei fenomeni naturali
2. Formulare ipotesi
3. esperimento in laboratorio
4. Se l’ipotesi è confermata dall’esperimento, si formula la legge
Questo metodo venne detto sperimentale.
La chiesa lo sottopose al giudizio del tribunale dell’Inquisizione che lo condannò accusandolo di
eresia. Galileo Galilei era ormai vecchio e malato e perciò fu costretto a rinnegare le sue
affermazioni.
La ricerca scientifica continuò anche grazie al metodo di Galilei. Ad esempio, Keplero disse che le
orbite dei pianeti sono ovali e non circolari, Newton formulò la legge gravitazionale, Pascal
inventò la prima calcolatrice meccanica.
In questo contesto nascono anche le Accademie che avevano il compito di favorire l’applicazione
pratica delle nuove scoperte. Ad esempio, in Italia nacque l’Accademia romana dei lincei o il
Cimento a Firenze.

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