Nel 1894 il barone francese Pierre De Coubertin propose la rinascita
dei giochi olimpici, simili alle Olimpiadi antiche. Lui credeva che i giochi potessero essere un incentivo alla valorizzazione dell’educazione fisica e credeva che sarebbero stati un modo per avvicinare le nazioni, allargare il dialogo tra esse per riuscire a ridurre di conseguenza le guerre. A differenza delle Olimpiadi antiche, che si svolgevano sempre ad Olimpia, quelle moderne prevedono il cambio di sede ogni quattro anni. Il CIO (Comitato Internazionale Olimpico) ha come compito principale quello di supervisionare l’organizzazione dei giochi olimpici. Il programma delle gare, che inizialmente comprendeva dieci sport (atletica, nuoto, ginnastica, canottaggio, sollevamenti pesi, tennis, tiro, scherma, ciclismo, lotta), fu in seguito modificato e ampliato con l’aggiunta di nuove discipline sportive. I premi consistono in medaglie d’oro, d’argento e di bronzo rispettivamente per il primo, il secondo ed il terzo classificato. Nonostante le Olimpiadi seguano i principi di uguaglianza, fraternità e solidarietà esiste un problema che minaccia in particolare quelle odierne: il doping. Oggi il doping fa scandalo poiché consiste nell’utilizzo di droghe che mirano a potenziare le prestazioni di un’atleta, che ricerca la vittoria a tutti i costi, anche a spese della propria salute. Furono inoltre introdotti i test anti-doping dal CIO a partire dai giochi del 1968. La squalifica per doping più nota fu quella del velocista canadese Ben Johnson, che dopo aver vinto i 100 metri a Seul nel 1988 fu trovato positivo agli steroidi anabolizzanti. Nonostante i numerosi controlli che vengono svolti dal CIO, gli atleti continuano ad utilizzare sostanze dopanti. I giochi olimpici hanno un simbolo, quello dei cinquecerchi. Questi rappresentano l’amicizia tra i popoli in nome dell’ideale sportivo. Ciascun cerchio simboleggia un continente: l’Europa è rappresentata dal cerchio blu, l’America dal cerchio rosso, l’Asia dal cerchio giallo, l’Oceania dal cerchio verde e l’Africa dal cerchio nero. Numerosi sono gli obiettivi della manifestazione dei giochi olimpici: principalmente socio-politici ed economici. Per quanto riguarda gli obiettivi socio-politici, particolarmente significativa fu l’Olimpiade di Berlino del 1936, disputatasi in piena epoca nazista, utilizzata come strumento di propaganda dal Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori. In queste Olimpiadi, Luz Long diede a Jesse Owens (un atleta nero) consigli utili a vincere il salto in lungo, nonostante fosse un suo avversario; questo gesto viene considerato da molti un esempio di "vero Spirito Olimpico". Un altro esempio di utilizzo in chiave politica della manifestazione fu quello dell’olimpiade di Monaco del 1972, dove l’enorme risonanza dei giochi è stata sfruttata anche per scopi del tutto opposti a quelli che lo sport si prefigge: alcuni esponenti palestinesi scatenarono un attacco terroristico contro la delegazione israeliana causando la morte di alcune persone. Un altroesempio di fine politico fu quello delle Olimpiadi di Pechino 2008, in cui si tentarono due differenti tipologie di comunicazione olimpica: il paese ospitante, infatti, con un’intensa propaganda voleva dare un esempio di efficienza e pragmatismo, mostrare al mondo intero il suo “nuovo volto”, quello di un Paese aperto, amichevole, e vittorioso sul piano sportivo, culturale ed economico; mentre i paesi partecipanti ai giochi volevano portare alla luce il “vero volto” del governo cinese, quello di un governo dittatore, oppressore sia dei diritti civili, che dei diritti religiosi, e insensibile a tutti quei valori che avevano ispirato gli stessi giochi olimpici (fratellanza,uguaglianza,rispetto). La storia delle Olimpiadi registra anche diverse azioni di boicottaggio per motivazioni politiche: nel 1968 diversi paesi africani minacciarono di boicottare i giochi per protesta contro la politica di apartheid allora praticata dalla Repubblica Sudafricana. In quell’occasione il CIO ha escluso il Sudafrica, ma ciononostante nel 1976 gli atleti di 22 paesi africani decisero di lasciare il villaggio olimpico dopo che il CIO aveva rifiutato di escludere dalle Olimpiadi la Nuova Zelanda, che aveva partecipato a un torneo di rugby in Sudafrica adducendo a motivo il fatto che il rugby non era una disciplina olimpica. Nel 1980, gli Stati Uniti e altri 64 paesi hanno boicottato i giochi di Mosca in segno di protesta per l’invasione dell’Afghanistan; nel 1984 l’URSS e 14 paesi del blocco sovietico disertarono i giochi di Los Angeles sostenendo che gli organizzatori non erano in grado di garantire la sicurezza dei loro atleti in un ambiente ostile ai paesi comunisti. Obiettivi soprattutto economici furono invece perseguiti a partire dall’Olimpiade di Atlanta 1996; infatti si scelse Atlanta come sede dei giochi, a discapito di Atene, perché nella città aveva ed ha tuttora sede la società “Coca-Cola”, che fu il maggior sponsor finanziario della manifestazione. A partire da questa Olimpiade gli sponsor hanno acquistato un ruolo centrale nella vita dei giochi, che si sono trasformati anche in una gigantesca macchina commerciale con enormi interessi. Abbiamo detto che lo scopo di De Coubertin era quello di annientare le guerre, ma contrariamente le Olimpiadi non le impedirono. I giochi olimpici del 1916 furono cancellati a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, e lo stesso avvenne per i giochi del 1940 e 1944, a causa della seconda guerra mondiale. Inoltre i vincitori della prima guerra mondiale impedirono alle nazioni sconfitte di partecipare alle Olimpiadi del 1920 e lo stesso accadde nel 1948 quando tutte le nazioni che persero la guerra (tranne l'Italia, a cui venne riconosciuta l'attenuante di aver dichiarato guerra) vennero escluse dai giochi di Londra. Dal 1992 il CIO in occasione di ogni Olimpiade chiede ufficialmente alla comunità internazionale di osservare la tregua olimpica. Per concludere e arrivare effettivamente ai giorni di oggi, il 24 marzo 2020, si è verificato un evento di emergenza sanitaria, ed è stato annunciato il rinvio al 2021 dei giochi olimpici per la pandemia di Covid-19. Per la prima volta nella storia dei giochi olimpici estivi, la manifestazione si disputerà in un anno dispari.