PICCOLE

PICCOLE
E GRANDI
E GRANDI
RISPOSTE
RISPOSTE
QUOTIDIANE
QUOTIDIANE
A PORTATA
A PORTATA
DI DI
MANO
MANO

05.2020
www.altroconsumo.it

AIUTI ANTIVIRUS DICHIARAZIONE REDDITI MUTUI POCO GREEN

Le misure adottate L’emergenza fa slittare Soldi per ristrutturare casa?
dal Governo a sostegno a settembre la scadenza Troppi comportamenti scorretti
economico delle famiglie. per la presentazione del 730. dalle banche.

Supplemento di Altroconsumo Inchieste n° 347 - Anno XLVI - Altroconsumo Edizioni Srl: via Valassina 22, 20159 Milano Poste Italiane s.p.a. Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI - In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi

PIÙ FORTI
EDITORIALE
EDITORIALE

PICCOLE E GRANDI
RISPOSTE QUOTIDIANE
A PORTATA DI MANO
Questo è il nostro impegno
nei confronti di tutti i consumatori
che vogliono fare scelte più consapevoli
ed efficaci.
Mettiamo la nostra indipendenza,
la scientificità, il senso critico Alessandro Sessa
del consumo, l’esperienza al servizio Direttore
dei consumatori e dei nostri soci per
difendere i loro risparmi e i loro diritti.

Ossigeno
In un mondo pieno di domande,
Altroconsumo dà risposte.

Il primo è stato il decreto Cura Italia, 25 miliardi stanziati per sostenere

Direttore editoriale
Andrea Doneda
Direttore responsabile
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dal lunedì al venerdì h. 9/13 -14/17
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Tutti i contatti utili
nella rubrica Parla con noi
lavoratori e famiglie alle prese con le conseguenze economiche del
coronavirus. Poi sono seguiti altri provvedimenti e, nel momento
in cui scriviamo, ne sono attesi di nuovi. Misure che sono risultate
subito straordinarie quanto le circostanze che le hanno determinate,
indispensabili per alleviare i tanti cittadini che si sono ritrovati,
dall’oggi al domani, nell’impossibilità di lavorare e a fronteggiare spese
e scadenze che normalmente non sarebbero state rimandabili.
Lo sforzo che sta facendo il Governo è innegabile, anche se forse
si poteva differenziare qualche intervento sulla base dell’effettivo
bisogno: sono molti quelli che, nell’urgenza iniziale, sono rimasti
in difficoltà ed è importante che con i prossimi interventi si pensi
soprattutto a loro. Non lasciare indietro nessuno è un valore
irrinunciabile, sostenere i cittadini, oltre che necessario nella fase di
emergenza che stiamo vivendo, può essere la spinta per la ripartenza
che verrà, speriamo prima possibile. Le risorse servono oggi e domani,
per dare ossigeno alle famiglie, alle imprese, al paese.
Come sostenere questo enorme debito? Ci aspettiamo un intervento
deciso da parte dell’Europa, che mai come ora è chiamata ad attuare
quello spirito “comunitario” che era nei sogni dei padri fondatori.
Quelli in cui scriviamo sono giorni decisivi per capire se i governi del
Vecchio continente troveranno un accordo su come procedere. La Banca
centrale europea è già intervenuta con un’importante immissione di
liquidità di 750 miliardi e sembra intenzionata a proseguire su questa
strada, ma situazioni eccezionali richiedono anche misure fuori dagli
schemi ed è per questo che, insieme alle organizzazioni di consumatori
che fanno parte con noi del network Euroconsumers, abbiamo chiesto
l’adozione dei Coronabond. Non è il momento di lasciare spazio a
egoismi e interessi di singoli Stati, che sarebbero di cortissimo respiro.
Altrimenti dei nostri sistemi economici, ma anche dell’idea stessa di
Europa, non resteranno che macerie.

2 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it

 USCIRE DALLA CRISI
8 12
Un aiuto agli italiani
L’emergenza coronavirus,
oltre alla crisi sanitaria,
ha messo in ginocchio la
nostra economia. Una serie
di provvedimenti pubblici
mira ad aiutare le famiglie
in difficoltà, i lavoratori, i
consumatori, le aziende.
La nostra guida per
beneficiare di sovvenzioni,
sgravi e rimborsi.
RUBRICHE
4 44
Primo piano Sentenze
Notizie, analisi e commenti La voce della legge
dal mondo economico attraverso le interpretazioni
e finanziario. dei tribunali.
APPROFONDISCI GLI ARGOMENTI SU
www.altroconsumo.it
12
ARTICOLI
Un verde di facciata
Mutui e prestiti per rendere
la casa più ecosostenibile?
Spesso le banche, al posto
dei prodotti dedicati,
offrono tutt’altro.
17
Investire green
Le possibilità presenti
sul mercato per chi vuole
affidare i propri risparmi
alla finanza sostenibile.
21
Borsellino elettronico
Le app più diffuse e gli
altri sistemi per effettuare
i pagamenti direttamente
attraverso il proprio
smartphone.
46
Parla con noi
Lettere ed email
per comunicarci dubbi,
segnalazioni e denunce.
www.altroconsumo.it
26
24
Animali abbandonati
Che cosa fare nel caso
si trovi un cane
o un gatto smarrito.
26
Più tempo per il 730
Slitta a settembre la data
di invio della dichiarazione
dei redditi.
28
Guida all’eredità
Le alternative perché siano
applicate al meglio
le proprie volontà.
31
Riparare, non buttare
Le nuove misure previste
da un regolamento
europeo contro la
cosiddetta ‘obsolescenza
programmata’.
35
In pensione nel 2020
Chi ha diritto a terminare la
vita lavorativa quest’anno,
in base alle differenti
possibilità di legge.
38
Insieme contro i ladri
Come funziona il controllo
di vicinato per prevenire
furti nel quartiere.
41
Assicurare la casa
Le polizze che coprono
i danni legati all’abitazione.
maggio 2020 // 172 InTasca 3
 PRIMO
PIANO LE NEWS E I CONSIGLI DEI NOSTRI ESPERTI a cura di Adelia Piva

IL TRICOLORE A GERUSALEMME, SARAJEVO, DUBAI...

Coronavirus,
il mondo abbraccia l'Italia

In alto le Mura della Città vecchia di Gerusalemme, sotto il municipio di Sarajevo, a destra il grattacielo del Burj Khalifa a Dubai.

4 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it

 100 mila euro
donati all’ospedale Niguarda di Milano da Altroconsumo. La raccolta fondi che
abbiamo lanciato ha raggiunto più di 50mila euro a fine marzo. Per donare vai su:
www.retedeldono.it/it/altroconsumo/aiuta-ora-il-niguarda-con-altroconsumo

Solidarietà
Il tricolore sui monumenti del mondo in segno di solidarietà con il nostro
Paese. Rianimatori, medici e infermieri cinesi che hanno gestito l'emergenza
Coronavirus, sono giunti in Italia a dare una mano insieme a 31 tonnellate
di materiale sanitario. Da Francia, Cuba, Germania e Russia sono arrivati
respiratori, attrezzature e anche personale sanitario. A fine marzo, il presidente
degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l'invio di 100 milioni di dollari in
materiale sanitario dagli Usa.

Aiuti economici
L’Unione europea è entrata in campo con un primo passo per sostenere
l’economia dalle conseguenze dell’emergenza coronavirus. Nel momento in
cui scriviamo (fine marzo) la Banca centrale europea ha stanziato 750 miliardi
di euro per l'acquisto di obbligazioni pubbliche e private dei Paesi membri
dell'eurozona. Inoltre, è stato sospeso il Patto di stabilità europeo, per cui gli
Stati possono aiutare sanità, lavoratori e imprese facendo nuovo deficit senza
dover rispettare le regole di bilancio. Questo ha consentito al governo italiano
di intervenire con il decreto Cura Italia e quelli venuti dopo.
Di fronte alla crisi drammatica che stiamo vivendo, però, bisogna mettere
in campo ben altro. Altroconsumo e le altre organizzazioni del network
Euroconsumers hanno inviato una lettera a tutte le istituzioni europee per
chiedere la creazione tempestiva di uno strumento di debito comune dedicato,
noto anche come "coronabond".

Sostieni anche tu la nostra richiesta perché

l'Europa non stia a guardare e firma la petizione:
www.altroconsumo.it/coronabond

www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 5

 PRIMO
PIANO
PER NON FARE LA FILA ALLA POSTA

Pensione: è ora di scegliere l’accredito in conto corrente

In contanti. È così che ben 272mila
pensionati ritirano la loro pensione in Posta.
Da qui le inevitabili code negli uffici postali
durante i giorni designati per il ritiro. Proprio
per evitare resse e assembramenti in
questo momento di emergenza sanitaria,
l’Inps ha deciso di anticipare e distribuire
nell’arco di più giorni il ritiro delle pensioni
di aprile, maggio e giugno. Lo stesso
vale per tutti gli altri pagamenti erogati
dall’Inps, come ad esempio l’indennità di
accompagnamento. Per sapere in quali date
potete ritirare la pensione andate sul sito di
Poste italiane: www.poste.it
Detto questo, sono ancora troppi i
pensionati italiani che ritirano la pensione
agli sportelli degli uffici postali. Non solo per
questi tempi in cui il coronavirus impone di
evitare di affollarsi in un luogo, ma anche
per il rischio di scippi e furti che prendono di annua del conto supera i 5mila euro). Viene it/prepagate. Alcune sono anche a costo
mira proprio gli anziani che vanno in posta offerto da Poste e da qualsiasi altra banca. zero, quindi basta sceglierle con attenzione.
per ritirare la pensione in contanti. Forse è Poi ci sono i tradizionali conti correnti: Di sicuro il passaggio dal contante al
il momento di pensare a un accredito su un con il nostro servizio online è possibile digitale richiede tempo, ma oggi è più
conto corrente o una carta prepagata con individuare il miglior prodotto e quello più facile, visto che dal 10 aprile non è più
Iban. Ci sono diverse possibilità. Per chi adatto alle nostre esigenze. Andate su: necessario consegnare all’Inps il modulo
sta cercando uno strumento di pagamento www.altroconsumo.it/conti-correnti. Un’altra per la comunicazione di accredito. Se
semplice c'è il conto base, che nella possibilità è una carta prepagata dotata ne occupano la banca, le Poste o l’ente
versione dedicata ai pensionati è totalmente di Iban e che quindi possa permettere di emittente della carta prepagata con Iban.
gratuito se l’assegno della pensione è di essere caricata a distanza con l’accredito Una facilitazione introdotta il 29 marzo
massimo 18mila euro all’anno (si paga solo della pensione. Il nostro servizio oline ne ha dall'Inps, che speriamo aiuti a mandare in
il bollo di 34,20 euro se la giacenza media confrontate più di 140: www.altroconsumo. pensione i pagamenti in contanti.

ERRATA CORRIGE

Riscatto agevolato della laurea

Nello scorso numero di InTasca (marzo
2020), nell’articolo dedicato al riscatto
agevolato della laurea (“Anni di laurea: un
riscatto agevolato”), abbiamo scritto che il
riscatto vale per “chi ha meno di 18 anni di
contributi versati al 31 dicembre 1995 e, al
momento della richiesta di riscatto, ha un
minimo di 15 anni complessivi di contributi,
di cui almeno dieci versati prima del 31
dicembre 1995 e almeno cinque dopo
questa data”. In realtà, non è richiesto il
requisito di avere almeno dieci anni di
contributi versati prima del 31 dicembre
1995.
Ce ne scusiamo con i lettori.

6 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it

ANCHE NUCLEI CON UN SOLO FIGLIO NELLE ZONE PIÙ COLPITE DAL COVID
Carta famiglia: partono gli sconti
La carta Famiglia (istituita già dal 2016)
è una tessera sconti per le famiglie
numerose, ovvero quelle che hanno
almeno tre figli conviventi di età
inferiore ai 26 anni. Col decreto Covid
19 del 2 marzo 2020, il Governo ha
deciso che la facilitazione sia estesa
per il 2020 anche alle famiglie con
almeno un figlio convivente di età
inferiore ai 26 anni, purché risiedano
nelle regioni Lombardia e Veneto, le
prime Regioni colpite dall’emergenza
coronavirus e in cui erano state istituite
le due zone rosse del basso lodigiano
e di Vo’ nel Veneto. Per il triennio 2019-
2021 erano stati stanziati un milione di
euro, ma per allargare il numero delle
LA NOSTRA DAI SERVIZI ONLINE
SCELTA
CONTO CORRENTE
Milo e Sofia vogliono aprire un conto corrente
cointestato. Lavorano entrambi, domiciliano le
bollette, pagano una rata del mutuo mensile,
la giacenza media del conto è di 3mila euro
e fanno bonifici periodici verso un conto
deposito.
Guadagno annuo
Bccforweb
22,20 € Banca di Pisa e Fornacette
soci Altroconsumo
SI conto!
11,10 € Banca Sistema
Conto corrente Webank
Zero Webank
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famiglie che ne possono beneficiare
sono ora stati stanziati altri 500mila
euro. La carta viene rilasciata in
maniera digitale a ogni membro della
famiglia e consente l’accesso a sconti
sull’acquisto di beni o servizi oppure
riduzioni tariffarie da parte di soggetti
pubblici o privati aderenti all’iniziativa.
Si tratta di sconti o riduzioni maggiori
di quelli normalmente praticati sul
mercato: almeno del 5%. Per richiedere
la carta famiglia, è attiva l’apposita
piattaforma online (www.cartafamiglia.
gov.it ) ed è accessibile tramite
credenziali Spid. Uno dei due genitori,
con il consenso dell’altro, potrà
registrare tutti i membri della famiglia.
MUTUO PRESTITO PERSONALE
Matteo ed Elena stanno per acquistare Massimiliano vuole comprare un’auto
la loro abitazione principale. Hanno usata e ha bisogno di un finanziamento
bisogno di un mutuo di 250mila euro di 10mila euro della durata di sette
per una casa del valore di 400mila anni. Con il nostro servizio online
euro. Il mutuo avrà una durata di 30 individua il prestito personale migliore
anni. Preferiscono un tasso fisso. per le sue esigenze.
Rata mensile Rata mensile
Banco Bpm Mutuo Crediper (per i soci
763,35 € Tasso fisso Last Minute 145,23 € Altroconsumo)
Tan 0,61% Taeg 0,72% Taeg 6,07%
IWBank
Agos.it
805,60 € Mutuo a tasso fisso 147 € Taeg 6,47%
Tan 1% Taeg 1,05%
Crediper
807,55 € Webank Mutuo Fisso
Tan 1,03% Taeg 1,07%
147,29 € prestito online
Taeg 6,53%
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maggio 2020 // 172 InTasca 7
USCIRE DALLA CRISI

Misure
antivirus
Gli aiuti governativi impattano su famiglie, lavoratori e imprese,
per dare una boccata di ossigeno in questo momento critico.
Tutti gli aggiornamenti su www.altroconsumo.it/coronavirus.
di Luca Cartapatti

O
gni giorno che passa si spera
ci avvicini davvero all'uscita
dall'emergenza. Al di là dei
segnali oggettivi forniti dai dati
quotidiani del contagio, è certo che non
bisogna abbassare la guardia.
Se il virus è stato un terremoto per il
sistema sanitario del nostro Paese, lo è
anche per la sua economia.
La temporanea, ma lunga, chiusura di
gran parte delle attività produttive si è
riversata come una tempesta sui bilanci
delle famiglie e delle imprese italiane.
Il Governo è intervenuto con alcune
misure di sostegno, che hanno il duplice
obiettivo di aiutare l'economia nel suo
complesso e di dare respiro a famiglie,
lavoratori e aziende. Oltre agli aiuti
prettamente economici, sono stati presi
anche provvedimenti per non complicare
ulteriormente la vita agli italiani in
isolamento nelle proprie abitazioni: sono
state, per esempio, sospese o rinviate
alcune scadenze fiscali e burocratiche.
Mentre scriviamo, oltre ai provvedimenti
già varati, sono allo studio altri strumenti

8 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it


di aiuto ai lavoratori e al mercato. Per
tutti gli aggiornamenti, vi rimandiamo al
nostro sito. In queste pagine riassumiamo
le principali misure adottate già durante
la fase acuta della pandemia. La prima
tranche di aiuti, il cosiddetto "Cura
Italia", è stata di venticinque miliardi di
euro, in parte destinati al finanziamento
del fabbisogno sanitario e in parte a
sostegno della Protezione civile. Altri
provvedimenti sono seguiti e altri ancora
verranno.
Alta l'attenzione alle famiglie con
l'elargizione di buoni spesa per i nuclei
familiari in difficoltà, voucher baby
sitter per chi lavora e ha figli piccoli a
casa da scuola, ma anche provvedimenti
che mettono liquidità nelle tasche dei
lavoratori (dipendenti e autonomi) e
congelano i versamenti di imposte e
contributi. E poi ci sono congedi speciali e
cassa integrazione allargata a tutti i settori,
oltre all'estensione della sospensione delle
rate del mutuo a tutti i lavoratori.
Pacchetto famiglia
Buoni spesa. Sono 400 i milioni di euro
arrivati ai Comuni per creare "buoni
spesa" da consegnare alle famiglie in
difficoltà. L’80% del finanziamento (320
milioni di euro) è stato distribuito in base
alla popolazione residente di ciascun
Comune, mentre il restante 20% (80
milioni di euro) è stato destinato alle zone
con reddito medio più basso della media
nazionale.
Con i soldi ricevuti, il Comune può
acquistare buoni spesa utilizzabili
per l’acquisto di generi alimentari
nei negozi convenzionati o comprare
direttamente generi alimentari e prodotti
di prima necessità da distribuire alle
famiglie economicamente più esposte
all’emergenza Covid-19.
www.altroconsumo.it
ATTRAVERSO I BUONI SPESA ASSEGNATI AI COMUNI,
QUESTI ULTIMI POSSONO AIUTARE LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
Congedo parentale speciale. Vale il
preambolo generale che la misura e
la durata dei congedi parentali e delle
misure simili sono connesse alla durata di
chiusura delle scuole.
Viene previsto un congedo parentale di 15
giorni extra per i genitori che lavorano e
hanno figli minori di 12 anni o senza limiti
di età in caso di figli disabili in situazione
di gravità.
Il congedo può esser diviso tra papà e
mamma anche non continuativamente,
ma non può essere goduto
contemporaneamente e non può
esser ottenuto se uno dei due genitori
usufruisce di altri strumenti di sostegno al
reddito o non lavora.
Attenzione: lo stipendio viene decurtato
del 50%. Questa misura vale anche per gli
autonomi iscritti alla gestione separata,
cui è riconosciuta un’indennità massima
pari al 50% di quella per maternità.
Per quelli iscritti all’Inps, l’indennità
spetta per il 50% della retribuzione
convenzionale stabilita dalla norma.
Congedi speciali non retribuiti.
Sono previsti congedi con le stesse
caratteristiche di quelli parentali, ma non
retribuiti (e di conseguenza anche senza
contribuzione figurativa) per chi ha figli
tra 12 e 16 anni di età; rimane il diritto alla
conservazione del posto e il divieto di
licenziamento.
Voucher baby sitter. In alternativa al
congedo parentale, chi ha figli fino a 12
anni di età può richiedere un voucher di
600 euro per pagare la baby sitter: questo
contributo viene erogato tramite il libretto
di famiglia direttamente dall’Inps.
Per i dipendenti del settore sanitario
pubblico oppure privato il bonus è di
1.000 euro.
Telelavoro per i genitori di minori
ospitati in struttura. Dato che i centri
USCIRE DALLA CRISI
a carattere socio-assistenziale ed
educativo polifunzionale per persone con
disabilità sono chiusi fino al permanere
dell’emergenza sanitaria, i datori di lavoro
sono obbligati a concedere il telelavoro ai
genitori di figli minori che sono ospitati in
questi centri sottoposti a chiusura.
Proroga scadenza bonus bollette.
L'Autorità garante per l'energia è
intervenuta sui bonus luce, gas e acqua,
riservati alle famiglie in difficoltà, in
scadenza nel periodo 1° marzo - 30 aprile.
Chi ne usufruisce avrà tempo fino al
prossimo 30 giugno per rinnovarne la
richiesta.
A chi lo fa oltre la scadenza originaria
prevista, ma rispettando il termine dei
60 giorni successivi, verrà garantita
la continuità dei bonus, con validità
retroattiva a partire dalla data di scadenza
originaria e per un periodo di 12 mesi.
Pacchetto lavoro
Lavoratori in quarantena equiparati alla
malattia. I lavoratori che devono stare in
quarantena o in permanenza domiciliare
fiduciaria sono equiparati a quelli che
sono in malattia: è quindi necessario
un certificato del medico curante, come
avviene nei normali casi di giornate di
malattia, da comunicare al datore di
lavoro. La novità è che questi periodi sono
a carico diretto dello Stato, non dell’Inps
o dei datori di lavoro, e il periodo di
quarantena non viene calcolato ai fini del
comporto, cioè il periodo di assenza
maggio 2020 // 172 InTasca 9
USCIRE DALLA CRISI
per malattia oltre al quale si può essere
licenziati.
Un fondo per i lavoratori danneggiati.
È stato creato un fondo per i lavoratori
danneggiati dall’emergenza coronavirus,
per garantire loro un’indennità in caso
di cessazione, riduzione o sospensione
dell’attività lavorativa (autonoma o
dipendente). Per ottenerla occorre aver
prodotto un reddito da lavoro inferiore a
10.000 euro nel 2019.
Cento euro per chi ha lavorato in sede.
Per i dipendenti con reddito annuo
inferiore a 40.000 euro lordi, che durante
il periodo di isolamento forzato abbiano
lavorato in sede, è previsto un premio
netto di 100 euro nella busta paga di
aprile o entro il conguaglio di fine anno.
Il premio viene parametrato ai giorni di
lavoro prestati in sede.
Cassa integrazione per i lavoratori
delle aziende in difficoltà. I lavoratori
dipendenti di aziende private in difficoltà
a causa del coronavirus (e che quindi
sono stati obbligati a sospendere o
ridurre l'orario lavorativo nel periodo
che va dal 23 febbraio 2020 fino a tutto il
mese di agosto 2020) possono usufruire
della cassa integrazione o dell'assegno
ordinario per un periodo non superiore a
nove settimane. La domanda deve essere
presentata dal datore di lavoro.
A questa misura possono accedere anche
i dipendenti di aziende che si trovano
già in cassa integrazione straordinaria e
i dipendenti le cui aziende hanno fatto
ricorso agli assegni di solidarietà. In
entrambi i casi, le due misure straordinarie
sono sospese. Questo provvedimento
viene esteso anche alle aziende con meno
di 5 lavoratori (ne sono esclusi i lavoratori
domestici, cioè colf e badanti).
Licenziamenti sospesi e più tempo per
chiedere la disoccupazione. I lavoratori
licenziati nel periodo 1° gennaio - 31
dicembre 2020, avranno più tempo per
fare la domanda di disoccupazione NASpI
e DIS-COLL: si passa dagli attuali 68 giorni
fino a un massimo di 128 giorni alla data
di cessazione del rapporto di lavoro. Sono
10 InTasca 172 // maggio 2020
MUTUI PRIMA CASA SOSPESI PER DIPENDENTI, AUTONOMI
E PARTITE IVA DANNEGGIATI DALL'EMERGENZA
sospesi i licenziamenti per giustificato
motivo, a partire dal 18 marzo e per 60
giorni, e i licenziamenti con procedure
avviate dopo il 23 febbraio 2020.
Spostati i termini per le domande a Inps
e Inail. Viene sospeso dal 23 febbraio
2020 e sino al 1° giugno 2020 il decorso
dei termini di decadenza per le prestazioni
previdenziali, assistenziali e assicurative
erogate dall’Inps e dall’Inail, così come
sono sospesi i termini di prescrizione.
Reddito di cittadinanza: obblighi
congelati per 2 mesi. Sono sospesi
per due mesi, a partire dal 18 marzo,
gli obblighi connessi alla fruizione del
reddito di cittadinanza e i relativi termini
(convocazione da parte dei Centri per
l’impiego, stipula del Patto per il lavoro o
del Patto per l’inclusione sociale). Sospese
anche le misure e i termini previsti per
chi usufruisce di NASpI e di DIS-COLL
(come la partecipazione alle iniziative di
attivazione lavorativa proposte dal Centro
per l’impiego).
Pacchetto mutui e contratti
Mutui sospesi anche per le partite
Iva. Viene previsto un rifinanziamento
del fondo di solidarietà per i mutui per
l’acquisto dell’abitazione principale di
400 milioni di euro. La sospensione, per
un massimo di 18 mesi, delle rate dei
mutui prima casa in caso di sospensione
del lavoro o riduzione dell’orario di
lavoro per almeno 30 giorni o per gli
altri casi previsti dal Fondo di garanzia.
La sospensione viene applicata sia
ai lavoratori dipendenti subordinati
e parasubordinati sia ai lavoratori
autonomi e ai liberi professionisti (per
questi ultimi solo per le domande di
sospensione presentate entro il 17
dicembre 2020) che autocertifichino
di aver registrato, in un trimestre
successivo al 21 febbraio 2020 o tra la
data della domanda di sospensione e
il 21 febbraio 2020, un calo del proprio
fatturato medio giornaliero superiore al
33% del fatturato dell’ultimo trimestre
2019 in conseguenza della chiusura o
della restrizione della propria attività
operata in attuazione delle disposizioni
per l’emergenza coronavirus. Per tutte le
domande presentate entro il 17 dicembre
2020 non è più richiesta la presentazione
dell’Isee, in deroga al normale accesso
al Fondo, che prevede un reddito non
superiore ai 30 mila euro. Il Fondo
pagherà (anche per le sospensioni già
richieste, ma non ancora terminate) il
50% dell'intera quota interessi una volta
ripreso il pagamento delle rate sospese.
La domanda si scarica dal sito www.
consap.it e si consegna nella banca che
ha concesso il mutuo. La sospensione, se
accettata da Consap, parte entro 45 giorni
dalla consegna del modulo con allegati i
necessari documenti.
Rimborso anche dei contratti di
soggiorno. Le disposizioni che
prevedevano la possibilità di rimborso
per i biglietti di trasporto, oltre che per i
pacchetti turistici, si applicano anche ai
contratti di soggiorno (quindi anche alle
case con contratti di affitto stagionale).
www.altroconsumo.it

Pacchetto fiscale e amministrativo
Slitta la presentazione del 730. Il termine
ultimo per presentare il 730 viene spostato
al 30 settembre.
Rinviata la scadenza per presentare
la dichiarazione di successione. Se
il termine di un'anno per presentare
la dichiarazione di successione scade
tra l'8 marzo e il 31 maggio, viene
automaticamente posticipato al 30
giugno.
Rinviate le scadenze anche per gli
autonomi. Il decreto stabilisce il rinvio
del pagamento di tasse e contributi
dovuti entro il 30 aprile: questa misura
ha particolare impatto sulle imprese e
sui lavoratori autonomi, che vedono
prorogate scadenze onerose.
I versamenti vanno effettuati senza
sanzioni o interessi in un’unica soluzione
entro il 31 maggio 2020 o tramite 5 rate
mensili di pari importo da versare a partire
da maggio.
Rinviati i contributi previdenziali e
polizza casalinghe. Può sospendere
il pagamento chi versa i contributi
previdenziali, assistenziali e i premi per
l’assicurazione obbligatoria per lavoratori
domestici che hanno scadenza tra il 23
febbraio e il 31 maggio 2020.
I versamenti vanno effettuati entro il
10 giugno 2020, senza applicazione di
sanzioni e interessi.
Sospesi gli accertamenti dell'Agenzia
delle entrate. Sono sospesi accertamenti,
verifiche, cartelle esattoriali, avvisi di
accertamento e provvedimenti esecutivi,
cioè pignoramenti o aste. Questo significa
che anche le rate della cosiddetta
“rottamazione ter” e del saldo e stralcio
www.altroconsumo.it
vengono sospese. La sospensione
riguarda i termini che scadono tra l’8
marzo e il 31 maggio. Le somme dovranno
esser versate entro la fine di giugno.
Decisioni del Comune per Imu e Tari.
A livello locale, molte amministrazioni
comunali si sono impegnate, pur in
assenza di normativa statale cui far
riferimento, a rinviare il pagamento delle
imposte legate alla casa, quali Imu e Tari.
Quindi è bene consultare il sito internet
del proprio Comune o dell’azienda che si
occupa della gestione dei rifiuti, per capire
nel proprio caso se ci siano provvedimenti
favorevoli in atto.
Prorogata la scadenza per carte
d'identità e patenti di guida. La validità
di carte d’identità e patenti scadute
o in scadenza dopo il 18 marzo viene
prorogata al 31 agosto 2020. Per l'espatrio,
comunque, le carte d'identità scadute non
sono valide.
Prorogati revisioni auto e certificati. La
validità di certificati, permessi, attestati,
concessioni e autorizzazioni in scadenza
tra il 31 gennaio e il 15 aprile è prorogata al
fino al 15 giugno.
I veicoli che devono fare la revisione entro
il 31 luglio potranno comunque circolare
fino al 31 ottobre.
Prorogata la scadenza del bollo auto.
Alcune Regioni (mentre stiamo scrivendo
sono Emilia- Romagna, Piemonte,
Lombardia, Lazio, Veneto, Toscana,
Umbria...) hanno stabilito che la tassa
auto in scadenza nei primi mesi dell'anno
2020 possa essere pagata entro la fine di
giugno, senza alcun aggravio di costi per
ritardato pagamento.
Dato che i periodi di proroga possono
DETRAZIONE DEL 30% PER LE DONAZIONI PER L'EMERGENZA
CORONAVIRUS A ENTI PUBBLICI O SENZA FINI DI LUCRO
USCIRE DALLA CRISI
essere diversi a seconda della Regione, per
informazioni dettagliate va consultato il
sito della propria Regione.
Polizze auto valide per un mese dopo
la scadenza. Fino al 31 luglio 2020
viene prolungato di ulteriori 15 giorni
il cosiddetto “periodo di ultrattività”,
che mantiene attiva la polizza dopo la
scadenza, portandolo di fatto a 30 giorni.
Questa estensione sembrerebbe limitata
alla sola garanzia rc auto e non anche
ai rischi accessori (furto, incendio...): è
consigliabile chiedere informazioni alla
propria compagnia.
È inoltre previsto un allungamento di
ulteriori 60 giorni dei termini entro cui
la compagnia deve fare la proposta di
risarcimento o motivare il fatto che non
faccia l’offerta.
L’Ivass, l'organo che sovraintende al
settore assicurativo, ha temporaneamente
prolungato i tempi con cui le compagnie
devono rispondere agli assicurati (75
giorni invece di 45) e quelli per rispondere
alle richieste di informazioni (35 giorni
invece di 20).
Sanificazione ambienti detraibile.
Le aziende che sostengono spese per la
sanificazione degli ambienti e degli uffici
possono usufruire di un credito d’imposta
del 50% della somma spesa, entro un
massimo di 20.000 euro.
Donazioni detraibili al 30%. Le
donazioni effettuate nei confronti di
Stato, Regioni, enti locali, istituzioni
pubbliche, fondazioni e associazioni
riconosciute senza scopo di lucro,
finalizzate all’emergenza del Covid-19
sono detraibili per il 30% della spesa
sostenuta, entro in limite massimo di
30.000 euro.
maggio 2020 // 172 InTasca 11
INCHIESTA

Mutui
poco verdi
Banche e finanziarie non aiutano
chi investe sulla sua casa per renderla
più sostenibile per l'ambiente.
di Adelia Piva

I
questi tempi di emergenza sanitaria,
in cui il mondo si stringe nella
consapevolezza che non ci sono
confini, il tema della sostenibilità
ambientale delle attività umane torna
in primo piano. Di fronte a una Terra
sempre più esposta alle conseguenze
imprevedibili del cambiamento climatico
e dell’esaurimento delle risorse, bisogna
agire per creare un modello economico
più sostenibile. Per dare al nostro pianeta
il giusto respiro. Ci siamo resi conto
dell’importanza di questo atto naturale
che ci tiene in vita proprio ora che un virus
cerca di sottrarcelo. In questo momento si
sta cercando di dare respiro all’economia
con interventi robusti da parte dei governi
e della Banca centrale europea. L’auspicio
è che questo Piano Marshall, come lo ha
definito il presidente del Parlamento

12 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it

 INCHIESTA

Inchiesta in dodici città

Nel febbraio scorso, prima delle restrizioni adottate per l'emergenza
coronavirus, abbiamo visitato 257 agenzie bancarie e finanziarie
di 12 città, in cerca di un mutuo o un prestito per la ristrutturazione
di una casa, per renderla più efficiente sotto il profilo energetico,
e di un prestito per acquistare una caldaia e degli infissi allo stesso scopo.

AGENZIE PER IL MUTUO PER IL PRESTITO

VISITATE

257
121 136
Agenzie per la Agenzie bancarie o di una
riqualificazione energetica finanziaria per acquistare una
di una casa di 120.000 caldaia efficiente e degli infissi
euro, durata 10 anni di 20.000 euro, durata 7 anni

OFFERTE
RICEVUTE
70% 85%
201
MANCATA CONSEGNA DEI
DOCUMENTI DI TRASPARENZA 61% 79%
OBBLIGO DEL CONTO
CORRENTE 86% 68%
OBBLIGO DI DOMICILIAZIONE
DELLO STIPENDIO 22% 29%
POLIZZA VITA A COPERTURA
DEL CREDITO OBBLIGATORIA 31% 56%
Inchiesta in 12 città lungo tutto lo Stivale: Bari, Bergamo, Bologna, Brescia,
Genova, Milano, Napoli, Roma, Taranto, Torino, Trento, Verona.

www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 13

INCHIESTA
ALLA RICERCA DI UN PRESTITO VERDE
Sulla carta esiste, ma non allo sportello
Banche e finanziarie che hanno in portafoglio un prestito verde spesso non lo propongono al cliente
o applicano un Taeg più alto di quello pubblicizzato. È successo in alcune agenzie Unicredit, Bnl e Sparkasse.
Abbiamo chiesto un prestito di
20mila euro, da restituire in 7 anni,
per comprare una caldaia di ultima
generazione e nuovi infissi
per rendere più efficiente la casa
dal punto di vista energetico.
INCHIESTA IN 12 CITTÀ
DOVE ABBIAMO VISITATO:
● 34 sportelli di finanziarie: Agos,
Findomestic, Compass, Sella
Personal Credit, Bcc credito al
consumo
● 102 agenzie bancarie: Bnl Bnp
Paribas, Unicredit, diverse Banche
di credito cooperativo del territorio,
Sparkasse, Banco Bpm, Bper, Credit
Agricole, Intesa Sanpaolo, Mps,
Banca Sella
europeo David Sassoli, vada nella
direzione di un’economia sostenibile.
Per esempio, che siano incentivati i
finanziamenti “green”: mutui e prestiti a
condizioni agevolate per i cittadini che
investono sulla loro casa sostenendo
spese per la riqualificazione energetica,
come ad esempio l'installazione di
pannelli solari fotovoltaici, nuovi infissi
o interventi di edilizia ecocompatibile.
Oggi non è così, nonostante prodotti
di finanziamento di questo tipo siano
talvolta presenti nel portafoglio degli
istituti di credito. Al dunque, però, pochi
li offrono quando si va in banca o nelle
finanziarie a chiedere un prestito o un
mutuo per interventi volti a ridurre
l'impatto ambientale della propria casa.
È quanto emerso dalla nostra inchiesta,
che ci ha portato a visitare 257 sportelli di
banche e finanziare in 12 città, alla ricerca
14 InTasca 172 // maggio 2020
Ha il prestito “green” in portafoglio,
ma non lo offre:
● Nessuno dei 10 uffici Findomestic visitati
● 4 agenzie su 20 di Bnl Bnp Paribas
e Sparkasse
● 1 su 4 di Bcc credito al consumo
Trasparenza:
● 79% non ha consegnato il modulo
con costi e condizioni (Secci)
Pratiche scorrette: per concedere
il prestito banche e finanziarie
impongono:
● 96% apertura conto corrente
● 29% anche l’accredito dello stipendio
● 56% polizza a copertura del credito
● 25% non fa alcuna offerta perché
il cliente non è correntista
“SERVE CHE APRA IL CONTO:
LA DIREZIONE LE DÀ DEI SOLDI
E HA BISOGNO CHE LEI DIA LA
SUA FIDUCIA!” - BPM BOLOGNA
di un mutuo da 120mila euro in 10 anni
per ristrutturare la casa ai fini della sua
riqualificazione energetica e di un prestito
da 20mila euro, da restituire in 7 anni, per
l'acquisto di infissi nuovi e di una caldaia
di ultima generazione. L'inchiesta è stata
fatta prima delle restrizioni adottate per
l'emergenza coronavirus.
Tra le banche visitate solo Unicredit e
Monte dei Paschi di Siena avevano in
catalogo un mutuo "green" con condizioni
LA NOSTRA
SCELTA La nostra scelta
Per il prestito chiesto nella nostra
inchiesta, 20mila euro durata 20
anni, le offerte migliori individuate
grazie al nostro servizio online: www.
altroconsumo.it/prestiti sono:
Bper Valore casa
Taeg 6,20%
Rata mensile 287,76 euro
Crediper Web per i soci AC
Taeg 6,22%
Rata mensile 292,20 euro
Bnl Prestito Bnl green
Taeg 6,38%
Rata mensile 293,08 euro
agevolate, ma in nessuna delle agenzie
visitate ce lo hanno offerto. Gli istituti di
credito hanno messo sul piatto i mutui
tradizionali e due su dieci hanno cercato
di rifilarci il poco conviente mutuo Sal -
Stato avanzamento lavori: si tratta di un
finanziamento proposto spesso a chi deve
fare lavori di ristrutturazione consistenti,
che viene erogato in più riprese in base
allo stato di avanzamento dei lavori
eseguiti. La prima tranche arriva alla
stipula del mutuo, le seguenti secondo
il piano di finanziamento stabilito. Un
perito di fiducia della banca verifica che
i lavori siano stati effettuati prima di
erogare le tranche successive. Il problema
di questi mutui è che solitamente non
viene concesso più dell’80% delle spese
di ristrutturazione. E questo può essere
un problema se non avete da parte una
certa liquidità. Quindi, nel nostro caso,
www.altroconsumo.it

ALLA RICERCA DI UN MUTUO GREEN
Troppe pratiche scorrette
Vuoi il mutuo? Devi comprare la polizza venduta dalla banca, in alcuni
casi persino le sue azioni, e aprire il conto corrente. Pratiche scorrette.
Abbiamo chiesto un mutuo per
la ristrutturazione della casa, per
renderla più efficiente sotto il profilo
energetico. Capitale di 120.000
euro, da restituire in 10 anni, per una
casa del valore di 400mila euro.
INCHIESTA IN 12 CITTÀ
DOVE ABBIAMO VISITATO:
● 121 tra agenzie bancarie
e finanziarie
● 10 banche (Banco Bpm, Bnl Bnp
Paribas, Bper, Cassa Centrale
Credito Cooperativo, Crédit
Agricole, Intesa Sanpaolo, Monte
dei Paschi di Siena, Sparkasse,
Unicredit, Volksbank Alto Adige)
● 5 finanziarie (Agos, Findomestic,
Compass, Sella personal credit,
Bcc credito al consumo)
● Nessuna offerta dalle finanziarie
perché importo richiesto troppo alto
LA NOSTRA
SCELTA La nostra scelta
Per il mutuo chiesto nella nostra
inchiesta, 120mila euro in 10 anni per
una casa del valore di 400mila euro, i
migliori sono:
Banca Carige
Migliorcasa a tasso fisso
Taeg 0,84%
Rata mensile 1.027,92 euro
Monte dei Paschi di Siena
Mutuo Mio in promozione
Taeg 0,87%
Rata mensile 1.028,94 euro
Bnl Bnp Paribas
Mutuo spensierato
Taeg 1%
Rata mensile 1.032,98 euro
www.altroconsumo.it
Mutuo “green” in portafoglio,
ma non lo offrono:
Unicredit (Unicredit Sostenibilità
energetica) e Monte dei Paschi di Siena
(mutuo Mps Mio Natura)
Mutuo tradizionale:
79% delle banche
Mutuo Sal - Stato avanzamento
lavori:
21% delle banche - copre al massimo
l’80% dei 120mila richiesti, dati in più
tranche in base all’avanzamento dei
lavori di ristrutturazione.
Trasparenza:
● 61% non ha consegnato il preventivo
scritto con costi e condizioni
Pratiche scorrette: per concedere
il mutuo le banche impongono:
● 86% apertura conto corrente;
di queste il 22% chiede anche
l’accredito dello stipendio
● 31% sottoscrizione polizza vita della
banca (costo medio di 3.700 euro)
Per ottenere il mutuo si chiede di
comprare le azioni della banca: pratica
scorretta del 5% delle banche visitate
● A Napoli: Banca Popolare Etica (5
azioni da 59 euro) e Banca di credito
cooperativo (1.000 euro in azioni).
● A Genova: Bcc di Cherasco ci chiede di
diventare soci versando 516 euro.
● A Bergamo: Bcc di Bergamo e delle
Valli di diventare soci acquistando 150
quote da 2,50 euro l'una (375 euro).
● A Bologna: Banca di Bologna ci chiede
di diventare soci acquistando azioni
per almeno 1.000 euro.
● A Bussolengo (Verona): Bper ci dicono
che la banca non mette l’ipoteca sulla
casa se si investono 40.000 euro in
titoli obbligazionari o azionari.
● A Rovereto: Sparkasse dice che può
rinunciare all’ipoteca se si mettono in
deposito a garanzia del mutuo 40.000
euro di titoli.
INCHIESTA
il finanziamento sarebbe di 96mila euro
sui 120mila richiesti. Eppure l'ipoteca
che viene iscritta ha un valore (quello
della casa) di 400mila euro, quindi il
rischio insolvenza che corre la banca è
ampiamente coperto. In conclusione:
di fatto, nella nostra inchiesta non ci
hanno offerto mutui verdi con condizioni
agevolate. Eppure ben dieci banche tra
quelle visitate nell'inchiesta (Banco
Bpm, Bnl Bnp Paribas, Bper, Cassa
Centrale Credito Cooperativo,
Credit Agricole, Intesa Sanpaolo,
Monte dei Paschi di Siena, Sparkasse,
Unicredit e Volksbank Alto Adige)
hanno aderito al progetto dell'Unione
europea denominato EeMPA, cioè Energy
efficient Mortgages Action plan (https://
eemap.energyefficientmortgages.eu),
che ha come obiettivo quello di creare
un meccanismo di finanziamento
bancario europeo basato su un approccio
standardizzato, per incoraggiare
l’efficienza energetica del patrimonio
immobiliare da parte delle famiglie,
attraverso incentivi finanziari legati
al mutuo, e in questo modo sostenere
l'Ue nel raggiungere i suoi obiettivi di
risparmio energetico.
Eppure tra gli obiettivi per lo sviluppo
sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle
Nazioni Unite risulta anche quello di
avere energia pulita e accessibile, oltre
a città e comunità sostenibili. Il che
significa anche attuare la riqualificazione
energetica del patrimonio immobiliare.
Obiettivi che le grandi banche indicano
spesso nei cosiddetti "Bilanci integrati
o documentazioni non finanziarie", in
cui fanno capire quanto la loro attività
possa essere considerata “sostenibile”.
Per esempio, nel bilancio integrato di
Unicredit solo il 6% dei prestiti erogati ai
clienti privati è un prestito per l’efficienza
energetica. Nella dichiarazione non
finanziaria di Intesa Sanpaolo si legge
che le erogazioni del Gruppo con finalità
ambientali sono state pari a 1,92 miliardi
di euro (oltre 18 miliardi nel periodo 2010-
2018), corrispondenti al 3,2% del totale
dei finanziamenti del Gruppo. Insomma,
se si guardano i numeri è evidente che i
finanziamenti green non sono la priorità
delle banche. Che continuano, invece, a
maggio 2020 // 172 InTasca 15
INCHIESTA
IL NOSTRO ESPERTO
Anna Vizzari
Banche e credito
«La riduzione dell’impatto
ambientale degli edifici è tra le
priorità dell’agenda di sostenibilità
europea. Infatti, secondo la
Commissione Ue, il comparto
edilizio è responsabile del 40%
del consumo energetico e del
36% delle emissioni di CO2 del
vecchio continente. Il progetto
europeo chiamato "Energy efficient
mortgage plan" punta a creare
un mercato dei mutui green, cioè
finanziamenti ipotecari concessi
con condizioni più favorevoli o con
un capitale iniziale più consistente,
a fronte di un miglioramento
dell’efficienza energetica della casa.
Come abbiamo visto, nonostante le
adesioni sulla carta di dieci banche
italiane, in realtà questi mutui non
ci sono o non vengono offerti.
Un'occasione che dovrebbe essere
colta. Non dimentichiamo che il
75% degli italiani vive in una casa
di proprietà e che ci sono 37 milioni
di immobili privati, di cui due su
tre hanno più di 30 anni: candidati
ideali per una riqualificazione
energetica. L'idea è che, grazie
agli interventi green che si vanno a
finanziare, il valore della casa su cui
si iscrive l'ipoteca cresce nel tempo
e quindi il credito diventa meno
rischioso per la banca. Il rischio che
le rate non siano pagate si riduce,
perché grazie agli interventi green
anche la manutenzione sulla casa
sarà meno probabile e questo lascia
maggiori risorse al mutuatario. Così,
si innesta un circolo virtuoso per
cui se il mutuo è meno rischioso
potrebbero esserci tassi più bassi
o un capitale più alto. Un grosso
potenziale, se si pensa che nell'Ue ci
sono 220 milioni di case di proprietà
costruite prima del 2001».
16 InTasca 172 // maggio 2020
mettere in atto pratiche scorrette, come
la concessione del mutuo o del prestito
subordinata all'acquisto della polizza
venduta dalla banca o dall'apertura del
conto corrente, spesso corredata anche
dall'obbligo di accredito dello stipendio
e, persino, in alcuni casi, all'acquisto
di azioni della banca stessa: pratiche
sanzionate di recente dall’Antitrust
(marzo 2020), con una multa da 20 milioni
di euro a diverse banche.
Le polizze non richieste
Agli sportelli di banche e finanziarie
ci siamo presentati con due profili ad
hoc perché ci offrissero prodotti di
finanziamento "verdi". I funzionari che
ci accolgono hanno le idee chiare e ci
avvertono subito che “I finanziamenti
green non esistono… Ci sono solo le
agevolazioni fiscali”. Questo in un ufficio
Findomestic di Taranto. Abbiamo visitato
dieci uffici della finanziaria e nessuno
ci ha offerto il “Prestito Rata verde”
pubblicizzato con un Taeg del 6,74%. Per
quanto riguarda il mutuo, la polizza vita a
copertura del credito ci è stata presentata
come indispensabile alla sua concessione
in tre banche su dieci. D'altro canto costa
in media 3.700 euro, ma si va anche oltre i
5mila euro. E calorosamente "consigliata".
Il direttore di un’agenzia Unicredit di
Bologna, dopo 45 minuti di accorata
spiegazione dell’importanza della polizza,
conclude: “Faccio il direttore da 20 anni
e le garantisco che non mi diverto a
telefonare alle vedove per chiedere perché
non riescono a pagare le rate”. Non ha
spiegato, però, che la polizza si può anche
acquistare sul mercato e che la legge vieta
di subordinare la concessione del mutuo
alla sua sottoscrizione. Lo stesso vale per
l'apertura del conto corrente, che l'86%
PER SAPERNE DI PIÙ
Per confrontare prestiti e mutui e individuare i più convenienti per le tue
esigenze, basta un clic su: www.altroconsumo.it/mutui oppure
www.altroconsumo.it/prestiti. Per sapere quali agevolazioni fiscali
sono disponibili per la riqualificazione energetica della tua casa e capire
come ottenerli vai su: www.altroconsumo.it/730.
delle banche visitate ci ha venduto come
obbligatoria per ottenere il mutuo. In
questo caso, poi, allo sportello i consulenti
bancari giocano spesso la carta della
fiducia. “Serve che apra il conto corrente;
la direzione le dà dei soldi e ha bisogno
che lei le dia la sua fiducia!” spiegano
solerti un'agenzia di Bologna del Banco
Bpm. Non solo: molte banche vogliono
anche l'accredito dello stipendio.
Confrontare per scegliere
Per scegliere il finanziamento giusto
bisogna basarsi sul Taeg, che è il vero costo
perché include oltre al tasso di interesse
(Tan) anche tutte le spese. Quindi, fatevi
consegnare sempre il modulo Secci
per i prestiti e il preventivo scritto per
i mutui, perché contengono il Taeg e
tutte le condizioni del finanziamento e
permettono di confrontare i prodotti sul
mercato. Dovrebbero consegnarvelo allo
sportello, ma la trasparenza non è molto
praticata: in sei casi su dieci nelle agenzie
visitate nella nostra inchiesta non lo
hanno consegnato alla richiesta di mutuo,
otto su dieci per quella di un prestito.
Se avete già un mutuo sulla casa sarà
difficile trovare una banca disposta a
offrirvi un mutuo ipotecario nuovo,
quindi meglio valutare la possibilità di
aumentare il capitale del mutuo in essere.
In questo caso si fa una sostituzione del
vecchio mutuo e quindi ci saranno le
relative spese di istruttoria, di perizia,
notarili per il nuovo atto di mutuo. Si
può anche fare con una banca diversa,
cercando di migliorare il tasso d’interesse.
Se il finanziamento serve per l’acquisto e
l’installazione di prodotti specifici come
una caldaia o gli infissi, si può valutare la
convenienza di un prestito finalizzato,
quindi proposto dal venditore.
www.altroconsumo.it

Investire
ecologico
L'emissione di obbligazioni che finanziano progetti
con un impatto positivo per l'ambiente è in costante
aumento. Anche se, per ora, i rendimenti sono
trascurabili, ecco di che si tratta e come investire.
di Marta Buonadonna
L'International Capital Market Association (ICMA)
ha fissato alcuni principi fondamentali che i bond
verdi devono rispettare per potersi definire tali.
Tutto ruota intorno alla responsabilità e alla
trasparenza: i risultati ottenuti con i progetti
finanziati devono essere verificabili.
www.altroconsumo.it
RISPARMIO SOSTENIBILE
Q
uando l’emergenza
Coronavirus sarà
definitivamente alle nostre
spalle, il mondo dovrà tornare
a occuparsi di un’altra emergenza
potenzialmente altrettanto letale, quella
dei cambiamenti climatici. L’Europa
promette di fare la sua parte e, con
l’approvazione del Green Deal, l’Ue si
impegna a investire 1.000 miliardi di euro
in 10 anni con l’obiettivo di azzerare le
emissioni in Europa entro il 2050.
Mi chiamo bond, green bond
Che ruolo possiamo avere tutti noi nel
dare una mano all'ambiente e far calare
le emissioni? Oltre a comportamenti
virtuosi e scelte di consumo responsabili,
che noi di Altroconsumo incoraggiamo
da sempre, anche l’uso che decidiamo
maggio 2020 // 172 InTasca 17
RISPARMIO SOSTENIBILE RISPARMIO SOSTENIBILE

257,7 I NUMERI DEL FENOMENO

Investimenti verdi
Naturalmente, possono anche finanziare
progetti con una duplice valenza di
sostenibilità ambientale e sociale. Negli
Chi non ama i bond può
miliardi di dollari di green ultimi anni si è assistito a livello globale a scegliere il Conto Green
bond sono stati emessi La Ong Climate Bonds Initiative, nel suo report più recente, riferito al 2019,
un aumento delle emissioni di questo tipo
in totale nel 2019 fornisce un po' di dati salienti sulle obbligazioni green.
di obbligazioni “a fin di bene” e nel 2019 si Per chi non se la sente di
investire in obbligazioni verdi,
Le scadenze disponibili sono
comprese tra 6 e 60 mesi.
è toccato un nuovo record di 257 miliardi
di valore totale di emissione di green ma vorrebbe comunque che una
parte dei propri risparmi andasse Messo a confronto con altri
bond, con una crescita di oltre il 50%
ENERGIA ED EDILIZIA
3% 1% 1% 1% a finanziare iniziative amiche strumenti di risparmio simili,

+51%
Il settore energetico e
quello delle costruzioni
sostenibili insieme
totalizzano oltre il 60%
la crescita registrata dei progetti in cui hanno
rispetto al 2018 investito i bond.
TRASPORTI E ACQUA
Seguono a una certa
distanza progetti che
rispetto all’anno precedente. È il segno
4% Agricoltura Industria Telecomunicazioni Altro che, anche in tempi di rendimenti davvero
dell’ambiente, c’è un’alternativa
ai green bond. Si chiama Conto
Conto Green non è quello che
garantisce i migliori rendimenti
Rifiuti
trascurabili, questi prodotti sono in grado
9% 31% di suscitare interesse. A emetterli sono
Green ed è il conto deposito
della Banca Popolare di Cividale
alle condizioni valide nel
momento di andare in stampa.
Acqua Energia
enti sovranazionali, come la Bei, Banca del Friuli. Se però la finalità verde è per
europea degli investimenti, la Banca voi più importante rispetto alla
mondiale, l’Ifc (International finance I soldi raccolti dai risparmiatori remunerazione dell'investimento
corporation). Poi vi sono emissioni da sono destinati a progetti di in sé, potreste comunque
sviluppo delle energie rinnovabili preferirlo.
parte degli Stati, come la Francia, il
20% e di risparmio energetico. E

1.788
riguardano l'acqua e i
Belgio, la Polonia, l’Irlanda e l’Olanda. in effetti l'istituto friulano lo Altrimenti, consultando il nostro
Trasporti
trasporti sostenibili. Non mancano, infine, le società private: pubblicizza come un conto comparatore sui conti di deposito
30% nel nostro paese, per esempio, Iren, Enel, con il quale il cliente sa dove la liberi, potete trovare il più adatto
green bond emessi Edilizia
Hera, A2a, Cassa depositi e prestiti. banca investirà i suoi risparmi.
Non ci sono spese di apertura,
alle vostre esigenze di risparmio:

da 496 emittenti
di fare dei nostri risparmi potrebbe
offrire un contributo. Anche i piccoli
risparmiatori, infatti, possono investire
nella transizione verde, attraverso
strumenti appositi, i green bond, che
fanno parte di quel ramo di investimenti
socialmente responsabili che comprende
anche i social bond.
Un mercato in crescita
Le obbligazioni verdi, sostenibili e i social
Miliardi di dollari
Dove vanno i miei soldi?
Come faccio a sapere se un bond è
davvero verde, cioè se i soldi che io
investo finanziano effettivamente
progetti in difesa dell’ambiente? Al
momento non esiste ancora un sistema
codificato di certificazione, cioè un
meccanismo di controllo uguale per
NEL 2019 tutti. Ci sono però alcune linee guida,
I principali emittenti elaborate dall’International Capital
Market Association (ICMA), associazione
In questo grafico troviamo i primi 15 paesi al mondo per quantità di bond che raccoglie società, intermediari e
verdi emessi nel 2019 (sono inclusi anche i bond sovranazionali). investitori. Sono quattro i principi cardine.
In testa ci sono gli Usa, l'Italia è in decima posizione. • Il primo è quello della comunicazione
chiara della destinazione dei proventi:
60 chi investe deve sapere subito dove sta
50 mettendo i suoi soldi.
• I progetti da finanziare devono rientrare
40
gestione e chiusura e gli interessi www.altroconsumo.it/
vengono versati ogni 6 o 12 mesi. conti-deposito
trasparenza agli investitori. Occorrono Come fare in pratica
aggiornamenti sull’avanzamento dei Molti green bond sono denominati in
progetti. Un report annuale dovrebbe
contenere un elenco dei progetti nei quali
valute diverse dall’euro, il che li rende
più rischiosi, non adatti a chi vuole un
sono confluiti i proventi derivati dai bond, investimento tranquillo. Altri, come quelli
con una descrizione, l’indicazione degli emessi da Enel, Iren, Hera, Cdp, partono
importi e l’impatto atteso. da un investimento minimo di 100mila
• Vi è infine l’invito a rivolgersi a una euro, non proprio alla portata di tutti.
società di consulenza esterna che Quanto ai rendimenti, sono paragonabili
certifichi in maniera indipendente il a quelli delle altre obbligazioni e dunque
rispetto di questi criteri e renda pubblica molto bassi, se non addirittura negativi.

bond sono prodotti con cui si finanziano
progetti con scopi mirati. Per esempio, i
green bond possono finanziare progetti
di efficienza energetica, produzione
di energia da fonti rinnovabili, edilizia
sostenibile, riciclo e valorizzazione
dei rifiuti e altro ancora, nei settori
più disparati. Mentre i bond sociali
in un elenco ben definito di categorie. A la certificazione. Per avere rendimenti sopra lo zero
titolo di esempio: energia rinnovabile, occorre un orizzonte temporale molto
30
efficienza energetica, prevenzione e lungo, ma questo fa aumentare il rischio
20 controllo dell’inquinamento, gestione dell'investimento. Meglio allora puntare
sostenibile delle risorse naturali e sull’Etf Lyxor Green Bond (53,60 euro
10 utilizzo del territorio, conservazione al 17/03), un fondo di investimento
0 della biodiversità, trasporto pulito, quotato sulla Borsa Italiana che investe
adattamento al cambiamento climatico, INFORMAZIONI SUI PROGETTI in obbligazioni verdi (per il 75% in euro
a
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possono investire in ricerca medica, prodotti, tecnologie di produzione e e per il 25% in dollari). Il rischio del
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progetti che mirano a fornire a chi non processi eco-efficienti e/o di economia cambio dollaro/euro è ridotto e consente
le ha infrastrutture di base come pozzi, circolare, edilizia ecologica.
PARTICOLARE GREEN BOND SI di diversificare l’investimento su più di
• Il modo in cui sono gestiti i proventi TROVANO IN GENERE SUL SITO
Em

fognature, trasporti, sanità, o l’accesso a 230 obbligazioni, molte delle quali non
istruzione e formazione professionale. deve essere comunicato con la massima DELLA SOCIETÀ EMITTENTE sarebbero acquistabili in altro modo.

18 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 19

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Addio soldi sudici
Dalle app ai borsellini elettronici, sono tanti i modi per evitare il contatto
con banconote e carte di credito. Anche per scambi di denaro tra privati.
C
e lo insegnano fin da piccoli:
«Mai mettere i soldi in bocca!».
Il denaro passa di mano in
mano e diventa ricettacolo
di batteri e virus. E il coronavirus non
fa certo eccezione. Poiché sono emersi
tanti dubbi su quali siano realmente i
tempi di sopravvivenza del Covid-19
sulle diverse superfici - tra gli esperti c'è
chi dice pochi minuti e chi addirittura
alcuni giorni - sarebbe più prudente
non maneggiare banconote e monete
con troppa nonchalance, e in seguito
lavarsi sempre le mani. Del resto, che un
certo rischio ci sia è provato anche dal
fatto che in Cina e Corea del Sud, nella
fase acuta del contagio, le banconote in
www.altroconsumo.it
di Matteo Metta
circolazione sono state sottoposte a un
processo di sanificazione. Come forma
di precauzione, la Fed, la banca centrale
americana, ha messo "in quarantena" il
denaro proveniente dall’Asia prima di
rimetterlo in circolazione. Anche Banca
d'Italia ha ritirato grandi quantità di
banconote vecchie e sporche provenienti
da banche e aziende di servizi,
stoccandole per quattordici giorni o
sostituendole con cartamoneta nuova
di zecca.
Gli italiani, si sa, sono tenacemente
affezionati ai pagamenti in contanti.
L'emergenza coronavirus potrebbe essere
il momento buono per scoprire i vantaggi
della moneta virtuale e dei pagamenti
PAGAMENTI DIGITALI
digitali. Il riferimento è non solo e non
tanto a quelli che avvengono con le carte
di credito (e di debito), che comunque non
riescono a essere sempre "contactless":
sopra i 25 euro bisogna digitare un
codice sulla tastiera del Pos o infilare la
carta nello stesso Pos (dispositivo che
ai negozianti comunque si raccomanda
di disinfettare spesso). Ci riferiamo in
particolar modo ai pagamenti in mobilità
con lo smartphone.
Pagare con un semplice gesto
Non ci sono solo le app come la notissima
Satispay - che sfrutta un circuito proprio
e un discutibile sistema di ricarica
settimanale da un conto corrente
maggio 2020 // 172 InTasca 21
PAGAMENTI DIGITALI
BORSELLINI ELETTRONICI
Apri il portafogli? No, avvicini lo smartphone
DOVE SCARICARLO
Apple Pay non va scaricato perché è
già su tutti gli iPhone e gli Apple Watch,
integrato nel sistema operativo iOS.
QUALI PAGAMENTI
Con Apple Pay si possono effettuare
pagamenti su tutti i Pos d'Italia, purché
abilitati al contactless. Può essere usato
per fare acquisti sui siti e nelle app: non
si deve inserire né il numero di carta
né la password, perché i borsellini
digitali usano forme di autenticazione
biometriche (impronta digitale o facciale).
PIÙ INFORMAZIONI
Si possono usare solo le carte di credito
(anche prepagate) e di debito emesse
dalle banche partner. Trovi l'elenco su:
www.apple.com/it/apple-pay
associato - o come Hype, N26, Revolut,
Ovalpay, che invece funzionano sui
circuiti tradizionali, grazie a una copia
dematerializzata della carta. A tutte
queste app abbiamo recentemente
dedicato un'approfondita inchiesta sul
numero di gennaio di InTasca, alla quale
rimandiamo.
Qui aggiungiamo altri tre sistemi meglio
conosciuti come e-wallet: in italiano
portafogli digitali o borsellini elettronici.
Sono Apple Pay, Google Pay e Samsung
Pay. Tutte e tre hanno in comune la
stessa architettura di funzionamento,
cioè la tecnologia NFC (Near Field
Communication), che consente lo
scambio wireless di informazioni tra
due dispositivi vicini. Per effettuare il
pagamento basta avvicinare il nostro
smartphone al lettore del Pos.
Non occorre che i due dispositivi si
tocchino, tuttavia la distanza non deve
superare i 4 centimetri.
22 InTasca 172 // maggio 2020
DOVE SCARICARLO
Il wallet elettronico Google Pay si scarica
gratuitamente da Play Store.
QUALI PAGAMENTI
È utilizzabile tramite smartphone Android
e con lo smartwatch Wear Os. Può essere
usato per pagare sia nei negozi dotati
di Pos contactless sia nei siti e nelle
app che accettano questo sistema di
pagamento. Su Google Pay (come anche
su Apple Pay) si possono caricare i buoni
pasto elettronici, se si possiede una carta
Expedia smart di Edenred.
PIÙ INFORMAZIONI
Si possono caricare le carte di
pagamento appartenenti alle banche e ai
circuiti aderenti. Per maggiori info:
pay.google.com/intl/it_it/about
Maggiore sicurezza
I borsellini elettronici non necessitano
di un conto specifico, perché sfruttano
le carte bancarie che già abbiamo, o
meglio una loro copia virtuale acquisita
dall'e-wallet. Ma cosa offre di più un'app
o un borsellino elettronico rispetto a
una carta fisica? Di sicuro una maggiore
sicurezza, contrariamente a quanto si
possa pensare. La carta bisogna estrarla
dal portafogli, mentre lo smartphone ce
lo abbiamo sempre in mano, quasi fosse
un'appendice del nostro arto. È il motivo
per cui, se smarriamo lo smartphone, ce
ne accorgiamo in pochi minuti (in media
15, secondo uno studio); questo tempo si
allunga a due ore, se la stessa cosa succede
con il portafogli. Anche quando si perde
lo smartphone la prima cosa da fare è
quello di bloccarlo, da remoto. Poi bisogna
bloccare pure la app di pagamento,
attraverso la propria banca.
Sia per le carte fisiche sia per quelle
DOVE SCARICARLO
Samsung Pay non fa parte delle dotazioni
di serie degli smartphone Samsung, ma
va scaricato su Google Play, l'app store
ufficiale per il sistema operativo Android.
QUALI PAGAMENTI
Samsung Pay può essere caricato
anche sui dispositivi indossabili della
gamma Gear della stessa casa coreana.
Può essere usato sia per pagamenti
contactless nei negozi sia nei siti di
ecommerce e nelle app che lo accettano.
PIÙ INFORMAZIONI
Non tutti gli smartphone Galaxy
supportano il wallet Samsung Pay. Sul
sito dedicato trovi l'elenco dei modelli
compatibili e delle banche abilitate:
samsung.com/it/services/samsung-pay
virtuali caricate sul cellulare, vale lo stesso
principio: in caso di utilizzo fraudolento
dello strumento di pagamento da parte
di terzi, il titolare risponde fino a un
massimo di 50 euro prima del blocco;
dopo che ha provveduto a bloccarlo
non risponde più di nulla. Dove sta la
maggiore sicurezza? Se ci rubano la carta,
il ladro può fare liberamente acquisti
contactless sotto i 25 euro (modalità
che non necessita di alcun codice),
se invece ci rubano lo smartphone,
indipendentemente dall'importo
dell'acquisto, occorre sempre sbloccare il
dispositivo; cosa che si può fare solo con
un codice, con l'impronta digitale o con
il riconoscimento facciale. Inoltre, fatto
molto importante, quando effettuiamo il
pagamento con lo smartphone, non viene
mai comunicato il numero della carta al
negoziante; il sistema genera ogni volta
un codice di transazione univoco. Un
altro vantaggio dei borsellini elettronici
www.altroconsumo.it
 PAGAMENTI DIGITALI

Scambi di denaro tra privati ("peer to peer") IL NOSTRO ESPERTO

BANCA/ISTITUTO LIMITE DI IMPORTO TRASFERIBILE
DI PAGAMENTO COSTI PER IL "PEER TO PEER"
al giorno in un mese
BANCOMAT PAY
Biver Banca 1% importo trasferito (fino a 15 €: zero spese) 250 € 1.500 €
BNL BNP Paribas 0,30 € (gratis fino al 30 giugno 2020) 250 € 1.500 €
gratis il primo anno; dopo, gratis 15
Crédit Agricole non indicato non indicato
trasferimenti all'anno; poi 0,25 €
Hello Bank! 0,30 € (gratis fino al 30 giugno 2020) 250 € 1.500 €
Anna Vizzari
Intesa San Paolo 1 euro (fino a 50 €: zero spese) 500 € (max 150 € per operazione) 1.500 € Banche e Credito
gratis 3 operazioni al giorno di importo
Ubi Banca non indicato non indicato
max di 50 € ciascuna; oltre: 0,25 € Si possono pagare le multe
fino a 50 euro zero; oltre, 0,75 euro. e le tasse con le app?
Unicredit non indicato non indicato
gratis sempre per le donazioni
«Entro il 30 giugno 2020, tutti i
Widiba zero 500 € 1.500 €
pagamenti a favore della pubblica
ALTRE APP amministrazione (tasse, multe,
max 200 € a operazione e max 10 servizi) dovranno uniformarsi al
App Postepay 1 euro operazioni dallo stesso ordinante non indicato sistema PagoPA. Non si tratta
o verso lo stesso beneficiario
solo di un sito in cui pagare, bensì
999 € 2.500 € limite ricarica
Hype zero di uno standard di pagamento
anche per singola operazione annua
utilizzabile dagli operatori e dai
N26 zero 1.000 € non indicato
canali più disparati, online e no,
OvalPay zero non indicato non indicato dai siti alle tabaccherie, dagli atm
Paypal zero non indicato max 2.500 € all’anno alle app. Le app Bancomat Pay,
Revolut zero non indicato non indicato Satispay, Hype, OvalPay aderiscono
a PagoPA, e questa è una cosa
nei limiti del budget
Satispay zero nei limiti del budget settimanale molto interessante visto che sono
settimanale
preferiti i pagamenti digitali. Unica
Elaborazione Altroconsumo su dati dei foglietti informativi di marzo 2020. pecca, non solo delle app, sono le
commissioni che il cittadino deve
pagare: possono arrivare anche a 2
euro per operazione. Una richiesta
è quello di poter fare acquisti anche in bancomat che diventa utilizzabile anche poco opportuna sia perché bisogna
molti siti di ecommerce e nelle app, senza per i pagamenti online è finora la classica incentivare i pagamenti digitali sia
perché potrebbe essere la pubblica
dover inserire i dati delle nostre carte né montagna che partorisce il topolino:
amministrazione a sostenere i
creare account. Tutto perfetto? No, perché sono pochi i negozi che vi hanno aderito, costi delle commissioni, dato che
gli e-wallet non funzionano con tutte le la catena delle commissioni è rimasta la digitalizzazione dei pagamenti
carte, ma solo con quelle emesse dalle intatta e, fatto ancora più sconcertante, consente notevoli risparmi in
banche aderenti. funziona con un Pos diverso da quello termini di spese e di personale
normalmente utilizzato per i pagamenti amministrativo impiegato».
Come regolare i conti tra amici del circuito bancomat con carta. Se la
Un'altra cosa che gli e-wallet non cava meglio con i pagamenti peer to peer:
permettono è lo scambio di denaro tra Bancomat Pay consente di trasferire
privati ("peer to peer"), cosa che invece è denaro in pochissimi secondi grazie
consentita dalle app di pagamento. Questa all’instant payment. In pratica, si tratta sono quelle di cui trovate l'analisi in
è una funzionalità che si rivela molto di un bonifico istantaneo che poggia sul tabella. Come si può notare, tutte le app
utile quando per esempio si deve dividere conto corrente e non ha nulla a che fare (tranne App Postepay) non applicano
un conto tra amici (paga uno e gli altri con la carta bancomat. Chi riceve denaro commissioni sugli scambi di denaro peer
gli inviano il denaro via app), nel caso di non deve per forza aver aderito al servizio. to peer. Nel caso delle banche affiliate
una colletta o per l’invio di denaro a un Si va sul sito www.bancomat.it, in home a Bancomat Pay la situazione è più
parente come regalo di compleanno. Una page c'è "clicca per riscuotere il denaro variegata. C'è chi non ha commissioni
possibilità consentita anche da Bancomat ricevuto" e si segue la procedura. Sono 21 (Widiba), chi le applica solo a partire da
Pay, un sistema che per altri versi si sta le banche che hanno aderito a Bancomat un certo importo trasferito e chi invece
rivelando una delusione. Annunciato Pay, sette delle quali lo hanno fatto le applica dopo un certo numero di
come la grande novità del 2019, il attraverso la loro app di home banking: operazioni offerte gratis.

www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 23

ANIMALI PERDUTI
Che ne sarà di me?
G
Smarrire un cane o un
gatto può succedere.
Come agire subito
per ritrovarli? Sono
importanti medaglietta
e microchip.
di Sonia Sartori
24 InTasca 172 // maggio 2020
ianna era al parco con il suo
Eliot, che non portava al
guinzaglio, perché da cane
tranquillo qual era non si era
mai allontanto troppo. Quel giorno,
però, nel giro di pochi secondi Eliot si è
trasformato in un centrometrista, sordo
a ogni richiamo. Dopo aver avvistato una
lepre, aveva iniziato a rincorrerla fino a
chissà dove e, purtroppo, senza mai più
ritrovare la strada di casa.
Lilli, invece, ha solo un terrazzino di un
appartamento all'ultimo piano dove
passeggiare, ma per un gatto è un confine
aperto, così per lei è gioco facile passare
da un terrazzo all'altro, attraverso la
grondaia oppure arrampicarsi sui tetti per
curiosare e indagare. Un giorno, però, si è
spinta troppo in là sul tetto ed è caduta sul
balcone di un vicino di casa sconosciuto.
Solo i ripetuti miagolii e l'aiuto degli
altri condomini hanno permesso il suo
ritrovamento.
Nessuno di questi due animali aveva
il microchip. Sarebbe stato facile e più
veloce il ritrovamento di Lilli e nel caso di
Eliot ci sarebbe stato un lieto fine.
Per i gatti il microchip non è obbligatorio
in tutte le regioni ad eccezione della
Lombardia, dove una recente legge lo
www.altroconsumo.it

rende tale per i gatti nati o adottati dal
primo gennaio 2020.
Con o senza microchip, cosa fare se si
smarrisce il proprio animale domestico o
si ritrova quello altrui?
Animali con la carta d'identità
La presenza di un microchip sottocutaneo
e l’iscrizione presso un’anagrafe degli
animali consente di ritrovare velocemente
la bestiola che si è persa. I proprietari
di cani sono obbligati a registrare
l’animale presso l’anagrafe canina del
proprio Comune, mentre è facoltativa
per gatti e furetti (www.salute.gov.it/
anagcaninapublic_new/home.jsp.)
La prima cosa da fare, quindi, è rivolgersi
alle strutture sanitarie delle Asl, ai canili e
gattili, all'Enpa (l'ente di protezione degli
animali), alle associazioni animaliste e ai
veterinari della zona, perché sono i primi
a essere contattati da chi trova un animale
e spesso dispongono di attrezzature per la
lettura dei microchip di riconoscimento.
Un cane e un gatto persi o abbandonati
con al collo una medaglietta o sottopelle
un microchip, vengono portati nei canili o
nei gattili, dove poi si risale ai propietari.
In contemporanea va fatta la denuncia di
smarrimento, per non incorrere nel reato
di abbandono dell’animale. La denuncia
serve anche per riprendersi la bestiola
nel caso in cui fosse stata adottata da un
altro proprietario. In caso di successivo
ritrovamento, si deve informare l’autorità
presso la quale era stata effettuata la
denuncia di scomparsa.
Segni di riconoscimento? Nessuno
Se si incappa in una bestiola sperduta
senza segni identificativi, bisogna
chiamare la Polizia municipale o i
Carabinieri per la tutela dell'ambiente
(vedi sopra peril recapito telefonico).
Se la si scorge in autostrada, non bisogna
fermarsi, ma chiamare la Polizia stradale
e segnalare con precisione il tratto dove
si è visto l’animale. Anche quelli che non
hanno segni di riconoscimento vengono
portati nei canili o nei gattili: se nessuno
viene a reclamarli entro sessanta giorni,
possono essere dati a persone interessate
e fidate o ad associazioni di protezione
degli animali.
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800 253 608
Chiamate il comando dei Carabinieri
per la tutela dell'ambiente se trovate
un animale abbandonato
Se con l'auto si ferisce un animale, si
ha l'obbligo di fermarsi e di fare tutto il
possibile per assicurare un tempestivo
intervento di soccorso. Chi non lo fa viene
punito con una multa che va da 422 a
1.694 euro. Quando si trova un animale
ferito si deve chiamare il numero dedicato
di pronto soccorso che ogni Comune
dovrebbe avere, i Carabinieri, la Polizia, i
Vigili o i servizi veterinari delle Asl.
Animali liberi ma non randagi
I gatti possono vivere liberamente nelle
nostre città anche senza un padrone e
InPratica
Tutto quello che c'è da sapere
per prendersi cura dei nostri animali
domestici.
Cani, gatti e piccoli animali
Tua con un contributo di 1,95 €
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ANIMALI PERDUTI
anche i cani lo possono fare. La legge li
protegge, esattamente come sono tutelati
gli uccelli che fanno parte della fauna
cittadina. Questo è possibile solo grazie al
controllo delle Asl e dei Comuni.
• Le colonie feline. I gatti godono di una
tutela speciale per la loro importante
funzione di contenimento dei topi in
ambito urbano. In molti quartieri e aree
ospedaliere, si possono notare piccoli
ripari temporanei, nei quali trovano
rifugio gatti randagi nutriti e accuditi da
volontari. Ogni Comune, insieme alle
aziende sanitarie, è tenuto a occuparsi
della salute e igiene dei gatti che vivono
sul suo territorio. È quindi importante,
quando si nota la presenza di due o più
gatti stanziali in una zona, rivolgersi alle
aziende sanitarie per censirli e consentire
il riconoscimento di una “Colonia Felina”.
Le autorità competenti faranno i controlli
sanitari e, se necessario, procederanno
a sterilizzare gli animali. A volte i felini
scelgono come habitat abituale un
condominio privato e, a meno che non
siano molto malati, devono essere accolti.
Si può chiedere il loro allontanamento
solo se le autorità sanitarie accertano
che ci sono ragioni di salute e igiene
pubblica. Non si può impedire a uno o
più condomini di accudire un gruppo di
gatti randagi, se ciò avviene nel rispetto
dell’igiene dei luoghi.
• Il cane di quartiere. In generale i
Comuni devono prevenire il randagismo
e i fenomeni di aggressività dei cani
attraverso la loro cattura o il loro controllo.
Nel caso di cani non aggressivi e abituati
a vagare nel quartiere senza problemi,
è possibile chiedere lo “status” di cane
di quartiere, purché una persona se ne
assuma il ruolo di tutore.
maggio 2020 // 172 InTasca 25
FISCO

Più tempo
per il 730
Cambia il calendario fiscale:
slitta a fine settembre la scadenza
per presentare all'Agenzia delle entrate
la dichiarazione dei redditi.
di Marzio Tosi

T
ra le misure emanate per far
fronte all'emergenza Coronavirus
c'è anche lo slittamento, al 30
settembre, della scadenza di
presentazione del modello 730. Dal 5
maggio (e non più dal 15 aprile) sul sito
dell’Agenzia delle entrate è consultabile
la versione precompilata online, mentre
le modifiche e l’invio vengono attivati due
settimane più tardi.
Se dal 730 si risulta a credito, più si aspetta
a inviarlo e più tardi si riceve dal fisco
quanto dovuto. Meglio quindi affrettarsi:
presentando la dichiarazione a maggio,
nella migliore delle ipotesi si potrebbe
riuscire a ricevere il rimborso già nella
busta paga di giugno.
Se invece il 730 segna un debito nei
confronti del fisco, il sostituto d’imposta
(datore di lavoro o ente pensionistico)
deve trattenere il dovuto sulla prima
retribuzione utile, successiva a quando
riceve il prospetto di liquidazione
dall’Agenzia delle entrate. Anche in questo
caso, prima si invia la dichiarazione dei
redditi e meglio è: infatti, se si deve pagare
il saldo delle imposte (ad esempio perché
si percepisce un reddito da locazione) e
l’acconto, più si aspetta e meno possibilità
ci sono di rateizzare il saldo e il primo
acconto. In breve: si rischia, quindi, di
dover pagare tutto insieme.
Novità: 730 anche per gli eredi
In caso di decesso di un contribuente,
tocca poi agli eredi verificare se bisogna
presentare la dichiarazione dei redditi
per conto del defunto (ciò vale anche
per Imu, Tasi e altre eventuali imposte
non versate a causa della morte del
contribuente). Potrebbero infatti esserci
situazioni rimaste in sospeso, come due
Certificazioni Uniche da conguagliare,
crediti da riscuotere... Allo stesso modo,
potrebbe essere conveniente fare la
dichiarazione dei redditi del defunto per
recuperare detrazioni e deduzioni a cui
quest'ultimo avrebbe avuto diritto (per
esempio, spese mediche), che altrimenti
andrebbero definitivamente perse. Per
presentare la dichiarazione di chi non
c'è più, da quest'anno gli eredi possono
usare il modello 730, se il defunto
possedeva i requisiti necessari all'uso di
questo modulo. Per le persone decedute
nel 2019 o entro il 30 settembre 2020 gli
eredi possono usare il 730 presentandolo
telematicamente all'Agenzia delle
entrate o rivolgendosi a un Caf o a un
professionista abilitato. Attenzione: pur
utilizzando il 730, non è possibile fare una
dichiarazione congiunta defunto/erede.
Destinazione otto per mille
Un’altra novità riguarda chi destina l'otto
per mille allo Stato: dal 730/2020, tramite
un codice identificativo, può scegliere lo
scopo che vuole perseguire con il proprio
contributo: 1 - Fame nel mondo;
2 - Calamità; 3 - Edilizia scolastica;
4 - Assistenza ai rifugiati; 5 - Beni
culturali.

26 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it

 FISCO

COME FARE

www.altroconsumo.it/730
ASSOCAAF:
UN AIUTO A PREZZI
COMPETITIVI

1
Grazie alla collaborazione
VAI SUL SITO con Assocaaf, se sei
Dalla home page del socio puoi presentare la
nostro sito dedicato alla dichiarazione dei redditi
dichiarazione dei redditi direttamente online,
puoi accedere alle due avvalendoti dell'aiuto di
differenti sezioni che lo professionisti, a prezzi
compongono: la prima vantaggiosi, cioè al
riguarda le istruzioni per 50% delle tariffe medie
compilare il 730 senza applicate da Assocaaf.
fare errori, mentre nella Per assolvere ai tuoi
seconda spieghiamo doveri nei confronti
come approfittare del fisco hai diverse
dei rimborsi e delle possibilità: puoi compilare
agevolazioni previsti dal direttamente in autonomia
fisco. la dichiarazione,
supportato da un
operatore telefonico, e
farla verificare e inviare
al fisco da Assocaaf,

2 COME
al costo di 25 euro (50
euro per dichiarazione
COMPILARLO congiunta); puoi affidare
Nella sezione riservata la compilazione del 730
alla compilazione trovi ad Assocaaf, dopo aver
sia le istruzioni generali inviato tutti i documenti
sia dove e come inserire necessari via web, al
nella dichiarazione dei costo di 38 euro (72
redditi le informazioni e i euro per la dichiarazione
dati che ti chiede il fisco congiunta); infine, puoi
(redditi da fabbricati, da recarti fisicamente in una
lavoro, da pensione...). sede Assocaaf per far
fare la compilazione, al
costo di 40 euro (80 per la
congiunta).
Per informazioni su come
accedere al servizio, vai su
www.altroconsumo.it/
assocaaf.

3 COME RISPARMIARE
Nella sezione sul risparmio trovi quello che le istruzioni
della dichiarazione dei redditi non dicono: ti spieghiamo come
recuperare le spese e usufruire delle agevolazioni (rimborsi
per spese mediche, familiari a carico, lavori di ristrutturazioni
edilizie e riqualificazioni energetiche della casa...).

www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 27

GESTIRE IL PATRIMONIO

Un’eredità
prima del tempo
La necessità di assegnare il proprio patrimonio quando si è ancora in vita
può nascere dalla preoccupazione per il futuro di un figlio in difficoltà.
di Sonia Sartori

C’
è chi per varie ragioni vuole
decidere ancora in vita a chi
e come destinare almeno in
parte il proprio patrimonio.
Si tratta di una materia complicata che,
per essere affrontata nel modo migliore,
richiede la consulenza di un notaio.
Cosa fa l’esperto? Analizza la situazione
patrimoniale e lo scenario che si verrebbe
a creare in sede di successione, e prende
decisioni che possono variare da caso a
caso.
In queste pagine ci limitiamo a fare
una panoramica sugli strumenti a
disposizione per destinare alcuni
beni quando si è ancora vivi, con una
particolare attenzione alle situazioni in
cui sono coinvolti parenti in difficoltà.
Non tratteremo i patti successori, cioè gli
accordi che anticipano un’eredità futura
e che eludono le norme che la regolano,
perché sono vietati dalla legge e possono
essere dichiarati nulli da un giudice.
La scelta sullo strumento da utilizzare è
condizionata da diverse motivazioni. Per
fare due esempi: ci può essere il caso di
piccole aziende a conduzione familiare
il cui titolare vuole organizzare prima il
passaggio di proprietà, per evitare conflitti
tra parenti, o ci può essere la necessità
di tutelare persone fragili (figli disabili
più o meno gravi, tossicodipendenti,
ludopatici...) che hanno bisogno di
assistenza da parte di terzi. Nel caso

28 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it


INTERVISTA
dell’ultimo esempio, abbiamo intervistato
il notaio Maria Nives Iannaccone (qui
a fianco), che si occupa da tempo degli
strumenti più frequenti per affrontare
questi problemi: la legge cosidetta ”Dopo
di noi” e il trust .
Un’impresa in eredità:
il patto di famiglia
Il patto di famiglia consente al titolare
di un’azienda (di solito di piccole
dimensioni) di destinarla a uno o più
discendenti, scegliendo tra quelli che
ritiene più adatti a gestire l’impresa.
Questi ultimi devono corrispondere agli
altri eredi legittimari una somma non
inferiore al valore delle quote stabilite
dalla legge, la cosiddetta legittima. Il
patto di famiglia, nel caso di imprese a
conduzione familiare, evita che una parte
delle quote finisca in mani estranee dando
il via a una disgregazione dell’azienda a
causa della morte del titolare.
Se l’erede non è autosufficiente:
cosa fare?
Se si vogliono lasciare dei beni o parte
del proprio patrimonio a un parente
che non è in grado di provvedere a se
stesso per vari motivi (perché incapace o
bisognoso di cure o anche solo di sostegno
economico) e assicurargli così assistenza
e/o mantenimento per tutta la vita, vi
sono a disposizione alcuni strumenti
contemplati dal Codice civile.
• Sostituzione fedecommissoria: permette
di devolvere l’eredità a una persona
incapace di provvedere a se stessa e, alla
sua morte, “in automatico” alle persone o
all'ente che gli hanno fornito assistenza
in vita.
• Donazione con obbligo di assistenza a
favore di terzi: in questo caso la donazione
passa subito nelle mani di una persona
o di un ente, ma in cambio dell'impegno
di garantire, alla morte del donante,
assistenza e/o mantenimento al soggetto
da lui designato.
Se la volontà di colui che fa la donazione
non viene rispettata, gli eredi possono
pretendere l’adempimento o risolvere la
donazione ottenendo la restituzione del
bene o il suo equivalente.
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"Dopo di noi" e trust
Lasciare mezzi di sostentamento
a un figlio non autosufficiente:
quali elementi influiscono nella scelta
del tipo di strumento giuridico?
«Da una parte l'entità del patrimonio e
la presenza anche di immobili e poi la
formazione del nucleo familiare, ovvero la
presenza di fratelli e sorelle che i genitori
ritengano capaci di prendersi cura della
persona più fragile».
In che modo può aiutare la legge
del "Dopo di noi" ?
«La legge del 2016, detta appunto
“Dopo di noi”, stabilisce strumenti per
realizzare un programma di vita per il
disabile. La sua applicazione è limitata
alle persone che hanno bisogno di un
intervento di assistenza permanente,
afflitte da gravi disabilità da accertarsi
da parte di apposite commissioni
mediche delle Asl locali e solo in
questo caso sono previsti anche sgravi
fiscali. Questa legge prevede anche
fondi pubblici se il disabile non ha il
sostegno di una famiglia. Malgrado i
limiti di impiego, la norma è importante
perché indica l’utilizzo di strumenti
giuridici che consentono, anche in
mancanza dell’accertata gravità, di
risolvere il problema, fermo restando
che in tali casi non si potranno avere
le agevolazioni fiscali stabilite. Questi
strumenti costituiscono i rimedi giuridici
a disposizione dei genitori o parenti della
persona affetta da incapacità parziali
o anche soltanto gestionali, da fragilità
caratteriali, da dipendenza da sostanze
tossiche o da ludopatia. Tra le soluzioni
suggerite c'è la costituzione di un trust».
Il trust per aiutare figli in difficoltà?
«Il trust è un istituto giuridico di origine
anglosassone, diffuso anche in Italia.
Si adatta molto bene ai casi in cui le
persone da proteggere non sono
capaci di autogestirsi o di gestire il loro
patrimonio. Colui che vuole beneficiare,
in vita o dopo la sua morte, un soggetto
fragile senza lasciargli la libera gestione
del lascito, costituisce un trust. A tal fine
deve fare un atto con il quale scorpora
GESTIRE IL PATRIMONIO
Maria Nives Innaccone
Notaio (Iannaccone Rinaldi notai associati)
a Milano
dal proprio patrimonio determinati beni
(denaro, titoli, immobili...), che trasferisce
a un soggetto, persona fisica o giuridica
di sua fiducia, detto 'trustee', con il
compito di gestirli a beneficio di uno o
piu’ beneficiari, che nel caso in esame
potrebbe essere il figlio più bisognoso
di sostegno. Il trustee ne diventa
proprietario, ma può disporne solo in
esecuzione delle regole a lui date dal
disponente con la costituzione del trust;
si crea quindi, nel patrimonio del trustee,
un patrimonio separato inattaccabile da
parte dei creditori o dei successori del
trustee; si parla in proposito di proprietà
vincolata allo scopo o a favore dei
beneficiari».
Si può fare un esempio?
«È il caso di genitori con un figlio
tossicodipendente, che possono affidare
parte delle loro proprietà a un 'trustee',
spesso un fratello, sorella o altro parente
del beneficiario, affinché le gestisca
versandone gli utili (interessi, canoni
di affitto...) al figlio beneficiario fino alla
sua morte e dopo di lui ritrasferendo
i beni ai suoi fratelli o a terzi. I genitori
possono anche nominare un 'guardiano'
per controllare che il trustee gestica nel
modo corretto il patrimonio». S.S.
maggio 2020 // 172 InTasca 29
GESTIRE IL PATRIMONIO
LASCIARE L'EREDITÀ ANCORA IN VITA PUÒ ESSERE UNA BUONA
SOLUZIONE PER AIUTARE I FIGLI DISABILI O IN DIFFICOLTÀ
Un contratto per il futuro
a favore di un terzo
Anche questo è previsto dal Codice civile,
come anche il vincolo di destinazione.
Il contratto a favore di terzo si stipula
tra due soggetti, per aiutarne un terzo.
Quest'ultimo si limita a ricevere la
prestazione stabilita nel contratto,
senza dover nulla in cambio. Un valido
contratto a favore di terzi è il vitalizio tra
un genitore e uno dei figli, che prevede
InPratica
Tutto quello che si deve affrontare
in caso di eredità.
1. Testamento e donazione: cosa dice
la legge.
2. Gli animali domestici e non, che fine
fanno.
3. Eredità e fisco.
Per sapere cosa fare dopo la morte
di un caro.
Guida all'eredità
Tua con un contributo di 1,95 €
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30 InTasca 172 // maggio 2020
l’obbligo di quest’ultimo di corrispondere
ai fratelli una somma di denaro. Caso
invece differente quando la prestazione,
ad esempio la cessione di un bene o di una
somma di denaro, può essere differita alla
morte di colui che ha stipulato il contratto.
È successo che la Cassazione abbia
bocciato il contratto con cui un uomo
depositava presso il figlio una somma di
denaro affinché, alla sua morte, questa
somma venisse trasferita alla moglie per
il suo mantenimento, perché violava il
divieto di patto successorio.
Il vincolo di destinazione
È uno strumento giuridico che può
essere usato quando si vuole tutelare un
parente debole, che non sarebbe in grado
di occuparsi del proprio sostentamento.
In pratica, mediante un atto pubblico
dal notaio, si costituisce un vincolo di
destinazione su determinati beni per
realizzare interessi meritevoli di tutela.
Si può fare su beni immobili o mobili
registrati (autoveicoli, aerei, barche e
navi). La legge è molto ampia sul tema
della meritevolezza e sta al notaio
valutare se sussiste questa condizione.
Ad esempio, nel caso di un appartamento
che messo a reddito può agevolare il figlio
oppure rappresenti l'unico domicilio in
cui il figlio possa risiedere, il genitore crea
un vincolo su questo bene a favore del
figlio in difficoltà. Tutto ciò può avvenire
solo se il genitore è in grado di dimostrare
che ci sono motivazioni meritevoli
relative alla condizioni di vita del figlio.
Assicurazione sulla vita a un terzo
Un'altra possibilità è stipulare
un’assicurazione sulla vita, fissando come
beneficiario una persona cui si vuole
lasciare una certa somma e che può essere
un amico, un convivente, quindi anche
non un parente. «È molto usata perché
è uno strumento facile per lasciare una
parte di patrimonio ed è esente dalle
imposte di successione.» spiega Filippo
Salvo, notaio di Milano «Inoltre, ha il
vantaggio di non poter essere impugnata
dagli altri eredi». Toccherà al beneficiario
di un contratto di assicurazione sulla
vita denunciare la morte di colui che ha
stipulato l’assicurazione a suo favore
per richiederne il pagamento. Se il
beneficiario è anche un erede, sulle
somme ricevute non pagherà l’imposta di
successione e riceverà tali somme anche
se rinuncia all’eredità.
Per verificare il rispetto delle quote
di legittima (cioè le quote di eredità
riservate a coniuge, figli e, in loro assenza,
ascendenti), nel patrimonio ereditario
vanno conteggiate le somme versate dal
defunto a titolo di premio quando ancora
era in vita. Non va invece considerato il
capitale liquidato al beneficiario a seguito
del decesso dell’assicurato. Le spese
per polizze assicurative con lo scopo di
tutelare i disabili gravi godono di una
maggiore detrazione nella dichiarazione
dei redditi.
Quale scegliere per tutelare
i nostri cari più fragili?
«Lo strumento migliore rimane il ‘Dopo
di no’ (vedi riquadro a pag. 29 Ndr.), se c'è
una persona fidata per la gestione» spiega
Filippo Salvo. «È nato anche sull'onda
emotiva di alcuni fatti di cronaca, ad
esempio genitori con il figlio disabile
in stato vegetativo con l'angoscia di
non sapere che cosa ne sarebbe stato
dopo la loro morte. Mi è capitato di non
poter fare un ‘Dopo di noi’, perché la
persona incaricata di gestire l'eredità
abitava lontano da Milano, dove invece
era ricoverato il disabile: quindi era
impossibile per il gestore assicurare un
reale controllo sull'assistenza e lo stato di
salute del disabile. Ogni strumento ha pro
e contro e va valutato con un esperto».
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 GUASTI PREMATURI

Il diritto
alla riparazione
Dal prossimo anno avremo più garanzie sugli apparecchi che compriamo.
In tutta Europa è partita la lotta all'obsolescenza programmata.
di Beba Minna

M
i è già successo due volte nel
giro di pochi mesi. Prima si
è rotto il ferro da stiro, un
improvviso black out sembra
averlo colto senza rimedio in giovane
età (circa due anni). Poi è capitato al
condizionatore, un bestione di macchina
da cui mi sarei aspettata una certa
resistenza, di sicuro non un flebile soffio
d'aria così prematuramente. Di una cosa
sono convinta: non sono sfortunata, molti
apparecchi ormai durano poco, troppo
poco, e il problema esiste da tempo.
Secondo l'Unione europea, dal 2004 al
2012 il numero di apparecchi che ha avuto
bisogno di essere sostituito è cresciuto dal
3,5 all'8,3%. In base a una recente ricerca
dello European Environmental Bureau,
una lavatrice su dieci finita in discarica
aveva meno di cinque anni di vita, mentre
la durata degli smartphone è in media
di tre anni. Quanto dovrebbe durare un
oggetto è difficile da stabilire, certo, e
dipende da numerosi fattori, anche da
come io lo mantengo. Ma non può essere
solo colpa di noi utilizzatori. Ormai diversi
studi sono giunti alla conclusione che
l'industria abbia studiato stratagemmi
per spingerci all'acquisto di nuove cose
invece di tentare di ripararle. È un refrain
che ci sentiamo ripetere spesso dai tecnici
dei centri assistenza: "Non ne vale la
pena, ormai è così, gli elettrodomestici
durano poco. Le conviene comprarne uno
nuovo". Da anni chiediamo ai nostri lettori
quanto sono soddisfatti dei loro

www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 31

GUASTI PREMATURI
I CONSIGLI PRATICI
Come affrontare il problema
Per non subire passivamente le strategie di mercato possiamo mettere
in pratica qualche stratagemma a difesa dei nostri acquisti. La prima
cosa è far valere la garanzia ma, se è scaduta, ecco le alternative.
PROBLEMI COMUNI
I guasti possibili sono tanti. Gli
smartphone hanno spesso
problemi con batterie, touchscreen
e caricatori. I televisori in genere
con telecomandi, schermi e
connettori. Nei pc le batterie
sono sempre il problema più
citato, seguito dagli hard disk e da
caricabatterie o alimentatori.
GUARDARE IL MANUALE D'USO
Una parte è dedicata alle
principali anomalie, con i
consigli di manutenzione da
seguire nei diversi casi. In alcuni
elettrodomestici il guasto è
segnalato sul display con un
codice di errore, in tal caso si dovrà
cercare il codice sul manuale d’uso
per scoprire cosa fare.
CONTATTARE L'ASSISTENZA
Se non ci sono istruzioni, recupera
il codice del prodotto (si trova sul
retro o sotto, oppure all’interno
dello sportello o del cestello). Serve
per cercare le istruzioni sul sito del
produttore o chiamare il servizio
post vendita o anche di un centro
riparazioni autorizzato. Per piccoli
interventi è possibile ottenere
consigli anche telefonicamente.
32 InTasca 172 // maggio 2020
RICERCA IN RETE
Ci sono siti che promuovono
le riparazioni gratuitamente,
come: www.lavorincasa.it; www.
ilsitodelfaidate.it, oltre a infiniti
video tutorial in tutte le lingue. Il
portale “iFixit” distribuisce consigli
e manuali per questo tipo di attività.
RESTART PARTY
Restart Party o Repair caffè sono
eventi di riparazione condivisa in
cui dei volontari aggiustano oggetti
che non funzionano più (l'offerta è
libera). I luoghi di ritrovo sono i più
disparati: bar, giardini, chiese. Per
info: www.therestartproject.org.
GESTIRE I RIFIUTI
Se non c'è nulla da fare e si decide
di sbarazzarsi dell’apparecchio
bisogna farlo ritirare come raee
quando si acquista quello nuovo
in negozio o online. I piccoli
apparecchi possono essere portati
presso i grandi magazzini anche
senza acquistarne uno nuovo.
PRODOTTI RIGENERATI
Per i nuovi acquisti può essere
interessante considerare i prodotti
usati o rigenerati. Il risparmio è
garantito e l'ambiente ringrazia.
elettrodomestici. Quest'anno abbiamo
chiesto anche per quale motivo hanno
comprato l'ultimo apparecchio: quando si
è rotto, lo hanno sostituito con uno nuovo,
anche se si poteva aggiustare. Perché
prima si poteva riparare un guasto e oggi
tendenzialmente no? La risposta sta in un
parolone: l'obsolescenza programmata
(detta anche, precoce o prematura), ovvero
far invecchiare le cose prima del tempo. Il
modo più semplice per mettere in pratica
l'invecchiamento degli apparecchi è non
garantire l'offerta di pezzi di ricambio e
anche imporre costi alti di riparazione.
Una pratica che costa ai consumatori
europei almeno 100 miliardi di euro
all'anno e che la Francia, unico paese
all'interno dell'Ue, ha deciso di contrastare
con una legge ad hoc. In Italia, invece, non
esistono ancora norme specifiche.
A livello europeo, però, stanno arrivando
novità importanti. A partire dal 2021 i
pezzi di ricambio basilari per aggiustare
un elettrodomestico in commercio
dovranno essere reperibili per almeno
sette anni dalla data d’acquisto (per alcune
parti di frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici
e asciugatrici la disponibilità dovrà essere
di minimo 10 anni), anche dopo la fine
della produzione di quel modello. Sono
inclusi anche televisori, display, motori
elettrici, trasformatori, alimentatori,
impianti di illuminazione. Il grande
escluso è, almeno per il momento, il folto
esercito dei portatili, tablet e smartphone,
apparecchi tra i più "fragili".
I pezzi di ricambio dovranno essere
reperibili in massimo 15 giorni dal
momento in cui vengono richiesti dal
riparatore. L’assenza di pezzi di ricambio
è una delle ragioni principali che spinge
a comprare nuovi apparecchi invece
di ripararli, se si rompono dopo i due
anni di garanzia. Il problema non è solo
economico, ma anche ambientale: uno
spreco di risorse che genera una quantità
enorme di rifiuti che potrebbero essere
evitati. La direttiva punta proprio ad
arginare questa emergenza. Il diritto
alla riparazione, però, non è ancora del
tutto sancito. I pezzi di ricambio saranno
disponibili quasi solo per i riparatori
professionisti. Questo significa che la
riparazione per ora resterà nelle mani
www.altroconsumo.it

LE VOSTRE SEGNALAZIONI
Sos guasti indesiderati
Tutti insieme per contrastare l'obsolescenza programmata. È quello che stiamo facendo
partecipando a un progetto europeo di raccolta di casi sospetti.
Ti è già capitato? La lavatrice, acquistata
solo pochi anni fa, presenta un difetto e il
pezzo necessario per ripararla è troppo caro.
Oppure: dopo un anno, il sistema operativo
del tuo smartphone non viene più aggiornato
e questo ti impedisce di utilizzarlo. La spazzola
dell’aspiratore è troppo usurata e sembra
insostituibile. Il telecomando del televisore
è rotto ed è impossibile ripararlo. Sono solo
alcuni esempi, l'elenco potrebbe continuare.
Segnala ad Altroconsumo il tuo apparecchio
e agiamo insieme per cambiare le cose.
delle case madri, limitando l'attività dei
centri di assistenza.
A sostegno dell'economia circolare
Un'altra novità del regolamento europeo
è l’obbligo di costruire i nuovi apparecchi
seguendo un design che li renda facili
da smontare e quindi da riparare in caso
di bisogno. Oggi diversi dispositivi sono
assemblati in modo tale da impedire
l'accesso ad alcune parti in caso di
guasto e quindi può succedere che un
malfunzionamento, di per sé risolvibile,
comprometta la riparazione per intero.
Le nuove norme obbligano i produttori
a prevedere già al momento della
progettazione nuovi requisiti che
allunghino la vita del prodotto, ne
migliorino la manutenzione, il riutilizzo,
la riciclabilità, la gestione dei rifiuti e lo
smaltimento finale. Inoltre sarà vietato,
sempre dal 2021, immettere in commercio
elettrodomestici energivori. Le
indicazioni per massimizzare l'efficienza
energetica dovranno apparire sui manuali
d'utilizzo, insieme ai consigli per ridurre i
consumi di acqua.
L'obsolescenza informatica
I prodotti hi-tech hanno spesso il loro
tallone d'Achille nel software. Non
riuscire ad aggiornare il sistema, per
www.altroconsumo.it
Comunicaci quale oggetto è diventato
inutilizzabile troppo rapidamente. Più
reclami riceveremo, più saremo in grado di
inventariare il fenomeno dell’obsolescenza
prematura. Così potremo guidarti
meglio all’acquisto di apparecchi solidi e
sensibilizzare i produttori ad immettere sul
mercato prodotti più sostenibili.
PER SAPERNE DI PIÙ
Aderisci all'iniziativa a questo indirizzo:
www.altroconsumo.it/obsolescenza-programmata
UNO STRATAGEMMA PER
IMPEDIRE LA RIPARAZIONE
DEGLI APPARECCHI È RIDURRE
LA DISPONIBILITÀ DI PEZZI
DI RICAMBIO SUL MERCATO
GUASTI PREMATURI
esempio, è uno dei motivi che ci obbliga
a cambiare dispositivo. Esistono già
precedenti importanti che hanno
evidenziato la malizia dei produttori in
questo senso.
Dopo le nostre segnalazioni all'Antitrust
nel 2014, si sono chiuse con due
sanzioni da 10 milioni di euro per Apple
e da 5 milioni per Samsung le lunghe e
complesse istruttorie avviate per accertare
le pratiche commerciali scorrette da
parte dei colossi della telefonia mobile.
Stando a quanto dichiarato dal Garante,
alcuni aggiornamenti del firmware (i
programmi integrati nella memoria degli
smartphone) avrebbero provocato gravi
disfunzioni e ridotto in modo significativo
le prestazioni, cosa che avrebbe reso
di fatto i dispositivi inutilizzabili. Una
condanna pesante, che però purtroppo
non comporta il risarcimento degli
utenti danneggiati. In questo scenario
non stupisce che i regolamenti europei
tengano conto anche della componente
informatica. Dal 2021, infatti, saranno
obbligatorie le informazioni sulla
disponibilità minima di software e
di firmware. Ogni casa madre dovrà
garantire, gratuitamente o a costo equo,
la versione più recente del firmware per
almeno 7-8 anni dall'immissione del
modello sul mercato.
maggio 2020 // 172 InTasca 33

In pensione
nel 2020
In base ai requisiti anagrafici
e contributivi, ecco chi ha
la possibilità di lasciare
il lavoro durante quest’anno.
di Marzio Tosi
D Due domande frequenti
ini, Fornero, Quota Cento... Negli
ultimi decenni, i governi che si
sono succeduti nel nostro paese
hanno più volte messo mano
alla questione delle pensioni. Il filo sottile
su cui si cerca di stare in equilibrio oscilla
da un lato verso la legittima aspettativa al
riposo da parte di chi ha lavorato una vita
e, dall'altro, verso la necessità di garantire
assegni previdenziali a una popolazione
dalla vita media sempre più lunga, a fronte
di entrate contributive impoverite dalla
curva discendente dell'occupazione.
Secondo gli ultimi dati, riferiti al 2018,
poco più del 36% dei pensionati italiani
riceve ogni mese meno di mille euro lordi,
il 25% supera i 2mila euro, mentre il 12%
rimane sotto la soglia dei 5oo euro. Anche
a livello previdenziale esiste un divario
di genere: la maggioranza delle donne,
infatti, ha una pensione media mensile che
non oltrepassa i 1.500 euro, contro gli oltre
3mila euro della maggioranza dei maschi.
PER SAPERNE DI PIÙ
Vuoi farti un’idea della pensione che ti spetterà?
Usa il nostro calcolatore:
www.altroconsumo.it/pensione
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Sono obbligato ad andare
in pensione?
Il raggiungimento dei requisiti per
ottenere la pensione non implica
automaticamente che il lavoratore
debba obbligatoriamente
smettere di lavorare.
Compiuti i 67 anni di età
(pensione di vecchiaia) si
può continuare a lavorare
fino al raggiungimento di un
requisito anagrafico per il quale
scatta invece il cosiddetto
pensionamento forzato: in linea
di massima, per i lavoratori
del settore privato tale soglia
è pari ai 71 anni. In ogni caso,
il datore di lavoro, quando il
dipendente consegue i requisiti
per la pensione di vecchiaia, può
licenziarlo per sopraggiunti limiti
di età.
Diverse sono invece le regole
nel settore pubblico, dove si
tende generalmente a favorire il
pensionamento: in questo caso, al
raggiungimento dei requisiti per
la pensione di vecchiaia scatta di
fatto in automatico la cessazione
del servizio.
PREVIDENZA
Se vado prima, quanto
prenderò in meno?
Chi sceglie di andare in pensione
prima del tempo percepirà un
assegno mensile più magro.
Questo perché versa meno
contributi, che si rivalutano per
meno anni. Ciò porta ad avere un
“tesoretto” contributivo più basso,
che inoltre sarà diviso per un
numero maggiore di anni, perché
l’assegno previdenziale verrà
erogato per più tempo. Facciamo
l'esempio di un lavoratore
dipendente di 58 anni, con 38
anni di contributi e 50mila euro di
stipendio lordo annuo: nel caso
lasciasse il lavoro al maturare della
pensione, nel 2025, percepirebbe
un assegno mensile di 1.899 euro
netti al mese; se invece sceglie
Quota 100 va in pensione cinque
anni prima, nel 2020, ma l’assegno
scenderebbe a 1.751 euro. A parità
di età e contributi, se lo stipendio
fosse di 25mila euro, la pensione
passerebbe da 1.300 a 1.013 euro;
se lo stipendio fosse di 70mila
euro, la pensione scenderebbe da
2.465 a 2.258 euro.
maggio 2020 // 172 InTasca 35
PREVIDENZA
Pensione di vecchiaia
Nel 2020 si può andare in pensione
a 67 anni di età e con almeno 20 anni
di contributi versati (non solo quelli
da lavoro, ma anche quelli da riscatto,
figurativi e i versamenti volontari). Il
requisito dell’età è valido anche per
il biennio 2021-2022; in futuro potrà
cambiare in funzione della “speranza
di vita”: se, per esempio, quest’ultima
aumenterà, salirà di conseguenza anche
la soglia anagrafica. Il limite di età vale
per tutte le categorie di lavoratori: uomini
e donne, dipendenti e autonomi.
Chi non possiede il requisito dei 20
anni di contributi, ma ne ha almeno 5
(esclusi quelli figurativi) nel 2020, se
raggiunge i 71 anni di età, può ottenere
la cosiddetta “pensione di vecchiaia
contributiva”. Anche qui, per il futuro varrà
l’adeguamento alla “speranza di vita”.
Nel 2020 possono andare in pensione
i lavoratori che svolgono “mansioni
gravose” individuate per legge, purché
Pensione anticipata
Introdotta dalla cosiddetta riforma
Monti-Fornero, si basa sui periodi di
contribuzione, indipendentemente
dall’età anagrafica. Per il 2020 spetta ai
lavoratori uomini (dipendenti o autonomi)
con almeno 42 anni e 10 mesi di anzianità
contributiva e alle lavoratrici donne con
almeno 41 anni e 10 mesi di anzianità
contributiva.
Per questo tipo di pensione la legge
di Bilancio 2019 ha reintrodotto il
meccanismo delle cosiddette “finestre
mobili”, cioè una finestra trimestrale tra il
momento in cui si può fare la domanda di
pensione e quello in cui l’assegno viene
effettivamente erogato. Durante questo
periodo il lavoratore può continuare
a lavorare e a versare i contributi fino
all’esaurimento della finestra, così da
accedere direttamente alla pensione
una volta cessato il rapporto di lavoro
dipendente.
Sono previste “agevolazioni” per i
cosiddetti lavoratori precoci, cioè per
coloro che hanno versato contributi
per almeno 12 mesi prima di compiere i
36 InTasca 172 // maggio 2020
abbiano 66 anni e 7 mesi di età, almeno
30 anni di contributi e abbiano maturato
una pensione di importo non inferiore
a 1,5 volte l’assegno sociale (per
quest’anno fissato a 459,83 euro).
Se hanno compiuto i 66 anni di età,
possono andare in pensione i lavoratori
che hanno “totalizzato” i contributi
versati a più gestioni (comprese
le casse di previdenza dei liberi
professionisti). In pratica, i contributi
presso fondi previdenziali diversi, che
complessivamente devono almeno
raggiungere la quota di 20 anni, sono
sommati per verificare il diritto alla
pensione. Per l’ammontare dell’assegno,
ogni gestione calcola la quota che
erogherà secondo le proprie regole; nel
caso in una gestione non si raggiunga
il diritto alla pensione, la quota erogata
si baserà sul calcolo contributivo. La
“totalizzazione” è una operazione
gratuita, ma attenzione: tra il diritto
19 anni di età (compresi quelli riscattati
per omissioni contributive). Questo,
però, non è l’unico requisito per andare
in pensione con 41 anni di contributi
a prescindere dell’età. Bisogna infatti
anche rientrare in una delle quattro
categorie ritenute meritevoli di tutela:
essere disoccupato e avere esaurito le
prestazioni di disoccupazione da almeno
tre mesi; prendersi cura da almeno sei
mesi continuativi di un parente con
disabilità grave; avere un’invalidità almeno
al 74%; aver svolto una delle 15 mansioni
individuate come “gravose” (muratori,
camionisti, facchini…) per almeno sei anni
negli ultimi sette o per almeno sette anni
negli ultimi dieci. Anche in questi casi tra
la maturazione del diritto e l’accesso alla
pensione passano i tre mesi della “finestra”.
La possibilità di anticipare la pensione
spetta anche a chi ha svolto attività
classificate come particolarmente faticose
e pesanti (autisti di autobus per il servizio
pubblico, minatori, palombari…): si devono
avere almeno 61 anni e 7 mesi di età e un
minimo di 35 anni di contributi (la somma
alla pensione e l’inizio dell’erogazione
effettiva della stessa passano 18 mesi.
Sempre nel 2020 possono andare in
pensione, purché abbiano raggiunto i 67
anni di età, i lavoratori che al 31 dicembre
1992 avevano maturato almeno 15 anni di
anzianità contributiva.
Chi ha iniziato a lavorare dopo la riforma
Dini (1 gennaio 1996), oltre ai 20 anni
di contributi e ai 67 anni di età, per
lasciare il lavoro deve aver maturato una
pensione di importo superiore a 1,5 volte
l’assegno sociale (459,83 euro nel 2020):
se non raggiunge questo requisito, deve
attendere il compimento dei 71 anni età
(rientrando nella “pensione di vecchiaia
contributiva”).
dei due valori deve dare almeno 97,7) e
bisogna aver svolto un’attività usurante
per almeno metà della vita lavorativa o per
almeno 7 degli ultimi 10 anni. Tutto questo
vale per i dipendenti. Per gli autonomi l’età
minima sale di un anno.
Ha diritto alla pensione di anzianità anche
chi effettua la “totalizzazione”, cioè la
somma dei contributi versati a fondi
previdenziali differenti. Per usufruirne
bisogna avere almeno 41 anni di contributi
complessivi e rispondere ad altri requisiti
(diversi da quelli di età e anzianità
contributiva) eventualmente previsti dai
singoli fondi previdenziali (cessazione
del rapporto di lavoro, cancellazione
dall'albo professionale…). Due i punti a cui
prestare attenzione. Il primo: la pensione
di anzianità in totalizzazione verrà erogata
dopo 21 mesi dalla maturazione del diritto.
Il secondo: in regime di totalizzazione,
sempre per la maturazione del diritto,
non è considerata valida la contribuzione
figurativa per malattia o disoccupazione
(che invece viene considerata utile per il
calcolo della pensione).
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 PREVIDENZA

Opzione donna Quota 100

Come indica il nome, è una possibilità
riservata alle sole donne, a cui è concesso
di accedere alla pensione con almeno
35 anni di contributi e 58 anni di età
se dipendenti o 59 se autonome. Per
potervi accedere nel 2020 bisogna aver
maturato i requisiti entro il 31 dicembre
2019. Attenzione, perché ci sono due punti
negativi. Il primo: è prevista una “finestra”
di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18
mesi per le autonome tra la maturazione
dei requisiti e l’effettiva erogazione
della pensione. Secondo: l’importo
previdenziale viene interamente calcolato
con il metodo contributivo, a prescindere
da quando sono stati effettivamente versati
i contributi (prima o dopo il 31/12/1995). In
soldoni, si traduce in una penalizzazione
nell’importo dell’assegno pensionistico
che può arrivare anche al 35%.
Introdotta dal decreto legge 4/2019, consente di
accedere alla pensione con 62 anni di età e 38 di
contributi: la misura ha carattere sperimentale e la
sua validità si estende per il momento ai lavoratori
(dipendenti, autonomi e iscritti alla Gestione separata
Inps) che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre
2021. Dei 38, almeno 35 anni di contributi devono
essere effettivi. Tra la maturazione del diritto e la
pensione effettiva c’è una “finestra” di tre mesi
per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per
i dipendenti pubblici. Una volta raggiunti i minimi
richiesti entro il 2021, è previsto che si possa usufruire
di quota 100 anche negli anni successivi.
Isopensione
È uno scivolo pensionistico pagato interamente
dall’azienda ai dipendenti del settore privato in
attesa della maturazione dei requisiti necessari per

Ape sociale la pensione, in presenza di uno specifico accordo

Tecnicamente l’Ape (anticipo
pensionistico) sociale non è
una pensione vera e propria,
ma un’indennità erogata dallo
Stato a determinate categorie
di persone che hanno
compiuto almeno i 63 anni di
età e fino al raggiungimento
della pensione di vecchiaia
o di quella anticipata.
Prerequisito fondamentale,
oltre a non essere già titolari
di una pensione diretta né in
Italia né all’estero, è quello di
sindacale e a condizione che l’azienda impieghi
mediamente più di 15 dipendenti e si impegni a versare
3 mesi, e ha almeno 30 anni
un assegno di importo equivalente alla pensione
di contributi; da chi si prende
(garantendo al contempo la relativa copertura
cura da almeno sei mesi
contributiva). Il meccanismo consente un anticipo fino
continuativi di un parente con
a un massimo di 7 anni rispetto alla normativa vigente.
disabilità grave e ha almeno
Nel 2020 possono quindi usufruirne i lavoratori che
30 anni di contributi; da chi è
hanno 35 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e
invalido almeno al 74% e ha
34 anni e 10 mesi per le donne, nel caso della pensione
almeno 30 anni di contributi;
anticipata; oppure 60 anni d'età e 20 di contributi, nel
da chi ha svolto una delle 15
caso della pensione di vecchiaia.
mansioni individuate come
“gravose” (muratori, camionisti,
facchini…) per almeno sei
anni negli ultimi sette o per
almeno sette anni negli ultimi

avere un minimo di 30 anni
di contributi (36 anni per chi
svolge attività gravose).
L’importo dell’assegno è pari
alla pensione maturata quando
si chiede l’Ape sociale, con un
massimo di 1.500 euro lordi,
pagato per dodici mesi l'anno.
L'accesso al beneficio è inoltre
subordinato alla cessazione
dell’attività lavorativa.
L’Ape può essere richiesto
da chi è disoccupato, ha
terminato le prestazioni di
disoccupazione da almeno
dieci e ha almeno 36 anni di
contributi.
L’Ape non è compatibile con
i trattamenti di sostegno al
reddito, come l’Asdi, l’assegno
di disoccupazione finalizzato al
reinserimento lavorativo, o con
l’indennizzo per la cessazione
dell'attività commerciale (la
cosiddetta “rottamazione
negozi”). Attenzione: il diritto
all’Ape decade quando si
raggiungono i requisiti per il
pensionamento anticipato (41-
42 anni e 10 mesi).
Contratto di espansione
Le sole imprese con più di 1.000 lavoratori, che
intendono avviare processi di rinnovamento
tecnologico, reindustrializzazione e riorganizzazione,
possono sottoscrivere un accordo per consentire lo
scivolo pensionistico di 5 anni ai lavoratori prossimi
alla pensione di vecchiaia o anticipata. Il contratto di
espansione prevede il riconoscimento da parte del
datore di lavoro, fino al raggiungimento del diritto
alla pensione, di un’indennità mensile (comprensiva
di Naspi). Quest'ultima è commisurata al trattamento
pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento
della cessazione del rapporto di lavoro.

www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 37

SICUREZZA PARTECIPATA
Più vicini, più sicuri
Per prevenire i furti e gli atti di vandalismo “gli occhi dei cittadini sono le prime
telecamere di sicurezza”: è questa la filosofia del progetto di controllo del vicinato.
di Adelia Piva
S
olidarietà tra i vicini e una buona
dose di senso civico sono le armi
per prevenire i furti e anche gli
atti di vandalismo. Perché “se
vuoi che la tua casa sia sicura lo devono
essere anche le strade del tuo villaggio”
dice un proverbio giapponese. Lo cita
Alfonso Castellone, comandante della
polizia locale di Olgiate Olona (Va),
nonché vicepresidente dell’Associazione
Controllo del Vicinato (www.acdv.
it). Che spiega: “Bisogna intercettare il
malintenzionato sulla strada facendo
opera di prevenzione e non arriverà
a minacciare la mia casa”. È questa la
filosofia del progetto di controllo del
vicinato che coinvolge più di 67mila
famiglie soprattutto nei Comuni del nord
Italia e che si basa sulla “creazione di
reti di rapporti tra le persone, una trama
di mutuo soccorso tra gente che abita
38 InTasca 172 // maggio 2020
LA COESIONE SOCIALE CREA
SICUREZZA E SI TORNA ANCHE
A SALUTARSI TRA VICINI
nella stessa zona ma che spesso non si
conosce”, spiega Ferdinando Raffero,
presidente nazionale dell’Associazione.
Si fonda sulla collaborazione tra cittadini,
forze dell’ordine e amministrazione
comunale. Un cartello bianco e giallo,
sul bordo la scritta "Zona controllo del
vicinato" e al centro il disegno stilizzato di
una casa, una staccionata e una famiglia
sottobraccio a un poliziotto, segnala che
lì gli occhi della gente sono le telecamere
di sicurezza. Come funziona? Il Comune
è diviso in zone, ognuna corrisponde a un
gruppo di persone che abitano nella stessa
zona collegate da una chat whatsapp
dove vengono fatte le segnalazioni di auto
sospette, tentativi di furto, atti vandalici,
danni al patrimonio e all’ambiente
(rifiuti abbandonati per strada o nei
campi), tentate truffe. Ogni gruppo ha un
coordinatore che riporta le informazioni
importanti, sempre via whatsapp, alle
forze dell’ordine. “In questo modo i
cittadini sono allertati in tempo reale”
- spiega Raffero - “Le ronde con noi non
c’entrano nulla, siamo l’opposto. Non
interveniamo mai in prima persona,
ma facciamo solo segnalazioni alle
forze dell’ordine. Il nostro è un presidio
permanente, fatto da volontari disarmati.
Sono le forze dell’ordine chiamate a
intervenire. Il cittadino segnala e basta.
Infatti l'indicazione che viene data nel
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INTERVISTA
periodo di formazione che facciamo ai
cittadini perché il sistema funzioni è di
non intervenire mai e in caso di pericolo
immediato chiamare il 112”.
Per esempio? “Se c'è un'auto sospetta
che gira per il quartiere a bassa velocità
facendo foto alle case, chi ha visto l’auto
prende nota di targa e tipo di veicolo
e di qualsiasi particolarità. Manda il
messaggio al coordinatore che deciderà
se mandarla alle forze ordine. Se, invece,
il cittadino vede che stanno forzando la
porta del suo vicino di casa chiamerà
subito il 112 poi avverte in chat” .
Secondo gli ultimi dati Istat disponibili
(2018) i furti in casa sono in calo, ma i
numeri restano altissimi: nel 2016 214.053
e ancora 195.824 nel 2017 e, infine, 191.374
nel 2018.
Non solo. Se consideriamo che i
dati dell’Istat fanno riferimento
esclusivamente ai furti denunciati
alle forze di polizia, il numero reale
potrebbe essere ancor più elevato.
Dove c'è il controllo del vicinato i reati
diminuiscono? “Siamo sul 30% in meno
di reati, ma si arriva anche al 70%”,
assicura Raffero.
L’Associazione è composta da una
rete territoriale di volontari che
forniscono consulenza e supporto
alle amministrazioni comunali, alle
associazioni locali e a privati cittadini
che intendono sviluppare programmi di
sicurezza partecipata e organizzare gruppi
di controllo del vicinato. Si possono avere
informazioni online sul sito www.acdv.it.
Forze dell'ordine e cittadini uniti
Come funziona la collaborazione con
le forze dell'ordine? Il comandante
Castellone, spiega: “Molti prefetti hanno
avallato l'iniziativa: i primi protocolli
di sicurezza partecipata tra Comune e
Prefettura risalgono al 2016. Ormai in
Italia 57 prefetture hanno inserito nei
Patti di Sicurezza il progetto di Controllo
del vicinato. A Olgiate siamo partiti nel
2013, oggi sono coinvolte 1.500 famiglie
su 4.000. Aumentano le segnalazioni dei
tentativi e diminuiscono i furti. Insieme a
noi della polizia locale collaborano anche
i carabinieri. Nel 2013 avevamo ogni
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SICUREZZA PARTECIPATA
Cittadini in prima linea
Ogni gruppo di controllo del vicinato ha
una persona che fa da punto di riferimento
e da raccordo con l'amministrazione
comunale e le forze dell'ordine. Abbiamo
parlato con Stefano Carboni, da quattro
anni referente provinciale del controllo di
vicinato per Mantova, Brescia e Verona.
È volontario dell'Associazione nazionale
controllo del Vicinato (Acdv): "Siamo tutti
cittadini volontari mossi da uno spirito
civico, quello di mantenere la sicurezza
tramite la coesione sociale".
In che modo si attiva un gruppo
di controllo del vicinato?
«Quando un Comune chiede supporto
per introdurre il progetto di Cdv io prendo
accordi per fare un’assemblea pubblica e
capire cosa vogliono i cittadini e qual è la
Stefano Carboni
Referente provinciale del Controllo del
percezione della sicurezza. Se i cittadini
sono interessati, il Comune firma un Vicinato per Mantova, Brescia e Verona
Protocollo di intesa con la Prefettura per
fare da collante con le forze dell’ordine e
sempre il Comune mette i cartelli "Zona
controllo del vicinato". Che servono dell’ordine che in alcuni casi sono presenti
da deterrente per chi ha intenzione di nel gruppo – ed è il coordinatore a fare da
delinquere perché quando ci sono la tramite con le forze dell’ordine. Il cittadino
prima cosa che si pensa è “qui qualcuno non deve mai mettersi in pericolo o
mi guarda”. Firmato il Protocollo formiamo intervenire in prima persona. Le racconto
i gruppi di WhatsApp. Un cittadino diventa un caso. La panettiera che ha il negozio
referente a livello comunale e gestisce sotto un condominio vede due persone
i gruppi a quel livello. Io sono referente eleganti scendere da un'auto e citofonare
provinciale e per diventarlo ho fatto un a tutti, finché qualcuno ha aperto. I due
corso dai carabinieri di Brescia». sono entrati da una signora anziana a cui
proponevano il cambio gestore della luce.
Come opera il gruppo su WhatsApp? Una truffa. La panettiera ha allertato
«I cittadini che aderiscono firmano un il gruppo e il coordinatore ha fatto
regolamento in cui spieghiamo bene intervenire i carabinieri. Ma ci sono anche
come si fanno le segnalazioni. Nel gruppo le segnalazioni di rifiuti abbandonati nei
vanno segnalati soltanto casi di cui si è campi o nei fossi. Interviene la polizia
stati testimoni diretti. È fondamentale per locale che dall'esame dell’immondizia
evitare falsi allarmi o sommergere le chat spesso risale a chi l’ha buttata».
con messaggi non pertinenti. Non si fanno
circolare voci per sentito dire e tantomeno Spiegate anche come prevenire?
commenti o battute alle segnalazioni «Un consiglio che diamo sempre è
di allerta che vengono fatte, niente di stracciare la carta per la raccolta
emoticon o commenti... altrimenti diventa differenziata: la gente non ha idea di
un problema rintracciare il messaggio quante informazioni lascia in giro, contabili
originario, che è quello importante. Vietato bancarie, fatture di acquisto, scatoloni di
condividere su Facebook e altri social merce consegnata a domicilio con indirizzi
tutto ciò che viene scritto sul gruppo. Il e telefoni; basta rovistare per scoprire che
cittadino fa la segnalazione – che a volte Tizio ha comprato un computer o una tv».
viene letta in tempo reale dalle forze A.P.
maggio 2020 // 172 InTasca 39
SICUREZZA PARTECIPATA

RIDURRE IL RISCHIO DI FURTI E TRUFFE

AL SUD È POCO DIFFUSO
Poche regole, tanto buon senso PERCHÉ C'È GIÀ UN SENSO
Con l'aiuto di esperti l'Associazione di controllo del vicinato ha elaborato
DI COMUNITÀ MAGGIORE
un vademecum per ridurre i rischi di furti e truffe. Qui qualche consiglio.

I NOSTRI RIFIUTI RACCONTANO

Quando acquistiamo oggetti di valore, anno circa 800 furti in casa, nel 2019
sbarazziamoci delle confezioni rendendo eravamo a 35 circa. Su dieci furti nove
impossibile riconoscere quello che sono stati fatti in zone dove non c’è il
contenevano e rendiamole anonime controllo del vicinato. Diamo ovviamente
rimuovendo etichette o scritte che siano delle dritte su come individuare
riconducibili a noi o al nostro indirizzo. comportamenti sospetti e come
Distruggiamo i contenitori per non dare
comportarsi in caso di tentativo di furto”.
preziose informazioni ai ladri. Scatoloni
Come vengono messi in fuga i ladri?
vuoti di computer e altri contenitori di
oggetti costosi non dovrebbero sostare “Le racconto un caso. All'una e mezza di
intatti sui nostri balconi o davanti alle notte, scatta l'allarme perimetrale di una
nostre case in attesa di essere ritirati dal villetta dove in quel momento c’è una
servizio di raccolta rifiuti. donna sola che grazie alle telecamere vede
che qualcuno è entrato nel suo giardino.
QUANDO SIAMO IN VACANZA Chiama il 112 e poi avverte il gruppo
Quando siamo in vacanza, i nostri vicini whatsapp del controllo del vicinato. I
sorvegliano la nostra casa e quando
vicini allora hanno acceso tutti le luci e
loro sono in vacanza, dovremmo fare
altrettanto. Dovremmo perciò: ritirare
aperto le finestre e hanno cominciato
la loro posta, evitando che si accumuli a urlare. È bastato a mettere in fuga il
e riveli che la casa è vuota; tenere malintenzionato”.
sgombra la loro entrata (pulire davanti
alla villetta) per segnalare che la casa Più coesione sociale
è abitata; prendere nota di persone e “Comandante, siamo tornati a salutarci
veicoli sospetti che dovessero passare e tra vicini” mi dicono e questa è la cosa che
ripassare o parcheggiare senza motivo lì
mi fa più piacere”, racconta Castellone. C'è
attorno e segnalare alle forze dell'ordine.
un risvolto sociale, il ritorno ai cortili di
ATTENTI AI SOCIAL NETWORK una volta che non è solo sentirsi più sicuri,
A volte sui social accettiamo l’amicizia di ma anche aiutarsi reciprocamente. Anche
amici degli amici di cui in realtà sappiamo in questo periodo di emergenza sanitaria
poco. Condividere informazioni con i gruppi si sono attivati per aiutare gli
loro potrebbe metterli nella condizione, anziani, per esempio fare la spesa, ma
anche involontariamente, di diffondere anche solo farli sentire meno soli con
informazioni su noi preziose per i ladri. una telefonata. Le segnalazioni possono
Occorre quindi prudenza. Se i nostri
portare a conoscenza anche situazioni
smartphone hanno la funzione di
geolocalizzazione attivata, ogni nostra
di disagio”. Continua: “Le racconto un
foto postata sui social network indicherà episodio significativo. Segnalano su un
automaticamente dove siamo in quel gruppo la presenza di un'auto sospetta
momento anche ai ladri. con una persona a bordo che tutti i giorni
sosta per 4-5 ore in un posto e poi se ne
TRUFFE PORTA A PORTA va. Facciamo un controllo con la pattuglia
Se un visitatore si presenta alla nostra e scopriamo che si trattava di un uomo
porta dicendo che rappresenta la
che aveva perso il posto di lavoro ma si
società o l’ente tal dei tali, chiediamogli
un documento d’identità. Se sono
vergognava di dirlo alla moglie e così ogni
veramente quello che dicono di essere giorno fingeva di andare al lavoro e restava
non dovrebbero avere alcuna difficoltà a in auto finché non era ora di rientrare a
esibirlo. Il biglietto da visita non vale. casa. Abbiamo attivato i servizi sociali e
siamo riusciti a trovargli un lavoro”.

40 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it

 ASSICURAZIONI

Proteggere
la propria casa
Meno della metà degli italiani ha sottoscritto
una polizza per coprire la propria abitazione
in caso di danni, pochissimi
per le calamità naturali.
di Federico Ungaro

Glossario
Polizza a valore intero
Copre una somma pari al valore reale
e integrale delle cose assicurate.
Non sottostimate i beni firmando
il contratto: il risarcimento sarà
proporzionale al massimale stabilito.

Polizza a primo rischio assoluto
L’indennizzo è predeterminato e
non legato al valore reale dei beni.
La compagnia deve risarcire fino al
massimo della somma assicurata.
Valore d’uso
Nella stima dei danni il valore del bene
assicurato è calcolato in base all’usura,
all’età e allo stato di conservazione.
Valore a nuovo
L’indennizzo è pari al valore del bene,
senza tener conto dell'usura subita.
I
nguaribili ottimisti, gli italiani non
amano assicurare la propria abitazione
contro gli incendi o le calamità naturali.
I dati a questo proposito sono molto
chiari: solo il 46% delle case è coperta
contro il rischio incendio e in un caso
su cinque sono polizze in un certo
senso “obbligate”, e non espressamente
desiderate, perché legate alla stipula di
un mutuo. Numeri ancora più bassi per
le polizze contro le calamità naturali, che
non superano il 3% del totale. Il dato è
sicuramente poco confortante, dato che
il nostro paese è tutt'altro che estraneo
a inondazioni o terremoti: se non altro,
però, è pur sempre un miglioramento
rispetto a dieci anni fa, quando questo
tipo di assicurazione non la voleva
nessuno. Visto quindi che, seppur
contenuto, l'interesse verso quest'ultimo
tipo di protezione sta aumentando,
abbiamo deciso di condurre la nostra
analisi periodica sulle polizze multirischio
tenendo conto anche di quei prodotti

www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 41

ASSICURAZIONI
che oltre alle tradizionali garanzie
(incendio, responsabilità civile, furto...)
offrono anche la copertura per le calamità.
Polizze sotto esame
Abbiamo preso in esame 25 polizze, che
salgono a 32 se contiamo i prodotti per
calamità naturali abbinati. Una polizza,
(Zurich Connect) non è in libera vendita
ma è specifica per i soci di Altroconsumo:
non per niente nel nostro test risulta di
ottima qualità. I premi sono basati su una
famiglia di Milano con un appartamento
di novanta metri quadri, senza antifurto,
al quarto piano in un palazzo di sette,
pagato 300.000 euro e costruito nel 1980.
Le garanzie offerte sono acqua condotta,
ricerca e riparazione del guasto, fenomeni
elettrici ed atmosferici e ovviamente
furto (massimale di 5.000 euro), incendio
e responsabilità civile capofamiglia
(famiglia di tre persone più un cane, con
massimale di 1 milione di euro). Per le
calamità naturali la città non è più Milano,
ma Brescia (rischio sismico pari a 2 in
una scala da 1 a 4). Dal momento che
queste polizze sono costruite per offrire
InPratica
Casa, salute, auto... I consigli per
proteggersi con la nostra guida
Assicurazioni
Tua con un contributo di 1,95 €
www.altroconsumo.it/inpratica
42 InTasca 172 // maggio 2020
una copertura ad una gamma diversa
di situazioni, prima di stipularle è bene LA NOSTRA
SCELTA La nostra scelta
fare un attento esame di quale garanzia
realmente ci serve, tenendo conto delle I prodotti ottimi senza 'calamità naturali'
nostre esigenze, delle caratteristiche (in agenzia i premi potrebbero essere
del nucleo familiare, delle polizze già ridotti) sono riferiti a un appartamento di
possedute e, se viviamo in un palazzo, 90 mq a Milano, senza antifurto, al quarto
di un palazzo di sette piani del 1980.
anche di quella condominiale.
Generali Italia 83
Tutelati per i danni a terzi www.generali.it
Nella rc capofamiglia sono compresi gli tel: 041.5492111
eventi grandi e piccoli molto comuni nella
vita quotidiana che possono provocare UnipolSai 82
danni a terzi e alle loro proprietà: danni www.unipolsai.it
da acqua (il tubo che si rompe e allaga tel: 051.5077111
l'appartamento sotto), il figlio che spacca
Zurich 82
con una pallonata la finestra della casa
www.zurich.it
di fronte, la colf che cade dalla scala tel: 02.59661
mentre pulisce i vetri. Per alcune tipologie
di danni, ad esempio quelli da acqua, Aviva 81
possono esserci franchigie e scoperti a www.avivaitalia.it
seconda della compagnia: leggete sempre tel: 02.27751
bene il contratto per non avere sorprese.
È previsto anche il risarcimento per Italiana 81
www.italiana.it
interruzione dell'attività lavorativa di
tel: 800.101313
terzi in seguito a una perdita d'acqua dalla
propria abitazione: una copertura utile Cattolica 80
se si vive sopra un'attività commerciale. www.cattolica.it
Anche qui bisogna fare attenzione a cosa tel: 045.8391111
c'è sul contratto, dato che solitamente
sono previsti massimali inferiori Reale Mutua 80
rispetto a quelli di polizza o è previsto www.realemutua.it
tel: 800.320320
un risarcimento solo fino a una certa
percentuale rispetto al massimale stesso.
Zurich Connect 80
www.zurich-connect.it
Non solo fuoco tel: 02.83430430
La garanzia incendio copre situazioni
molto varie (eventi atmosferici, danni Axa 80
da acqua, fenomeni elettrici) e non www.axa.it
solo il caso in cui le fiamme divorino tel: 02.480841
l'appartamento e distruggano i mobili
– se si è scelto di assicurarne anche il
contenuto –. Ad esempio, la copertura dai
fenomeni elettrici prevede un indennizzo accadimenti più catastrofici, come
per ricomprare il tv che dovesse guastarsi inondazioni, alluvioni, mareggiate, frane,
per un fulmine di un temporale: occhio cedimenti del terreno, valanghe e slavine.
allo scoperto, che va da 100 a 250 euro. Sono invece coperti i danni provocati
Alcune compagnie, in questo caso, dalla rottura dei tubi a causa del gelo,
indennizzano anche il cibo diventato sempre che l'impianto di riscaldamento
immangiabile per il guasto del frigorifero non sia stato spento solitamente da più di
e del congelatore, con indennizzi da 200 48 ore. Per i danni da acqua, spesso non
a 1.000 euro. Per gli eventi atmosferici sono coperti quelli causati dall'insalubrità
si intendono vento, tempeste, grandine, dei locali o dallo stillicidio causato da un
pioggia, neve, gelo... Sono esclusi gli tubo gocciolante e mai riparato.
www.altroconsumo.it
 ASSICURAZIONI

LE MIGLIORI POLIZZE CASA SENZA CALAMITÀ NATURALI

Compagnia e prodotto Premio Risultati

GIUDIZIO GLOBALE %
Responsabilità civile
di risarcimento
Eventi naturali

Danni indiretti
(abitazione
a Milano)

Modalità
Incendio

Cristalli
In euro

Acqua
Furto
F La nostra scelta
F GENERALI ITALIA Generali Immagina Adesso n.d. A B A A B B A A 83
F UNIPOLSAI Casa&Servizi 419 A B A B A B A A 82
F ZURICH For family 687 A B A A A B A A 82
F AVIVA AvivaPlus SalvaCasa 272 A B B B B B A A 81
F ITALIANA Casa & Famiglia 495 A B A B A B A A 81
F CATTOLICA Active Casa&Persona 272 A B B B B B A A 80
F REALE MUTUA Casamia 495 A B B B A B A A 80
ZURICH CONNECT Polizza dedicata ai soci
F 389 A B B B B B A A 80
Altroconsumo

A ottimo; B buono; C accettabile; D mediocre; E pessimo; n.d. non dichiarato qualità ottima

LE MIGLIORI POLIZZE CASA CON CALAMITÀ NATURALI

Compagnia e prodotto Premio Risultati

GIUDIZIO GLOBALE %
Responsabilità civile

Calamità naturali
di risarcimento
Eventi naturali

Danni indiretti
(abitazione
a Brescia)

Modalità
Incendio

Cristalli
In euro

Acqua
Furto

F La nostra scelta
REALE MUTUA Casamia + Realmente
F 711 A B B B A B A A A 82
vicini
F UNIPOLSAI Casa&Servizi 978 A B A B A B A A B 82
AVIVA AvivaPlus SalvaCasa + AvivaPlus
F 382 A B B B B B A A A 81
Terremoto Inondazione
F AXA Nuova protezione casa 330 B B B B B B A B A 80
F CATTOLICA Active Casa&Persona 309 A B B B B B A A A 80
ITALIANA Casa & Famiglia + eventi
F 632 A B A B A B A A B 80
catastrofici

A ottimo; B buono; C accettabile; D mediocre; E pessimo qualità ottima

In caso di calamità naturali
Le catastrofi coperte sono alluvioni,
inondazioni e terremoti: solo Reale Mutua
copre anche le eruzioni vulcaniche. Per
quelle che abbiamo potuto esaminare,
ricordiamo che bisogna fare particolare
attenzione al periodo nel quale la polizza
non è attiva (la carenza), che può andare
da 7 a 30 giorni dopo la firma del contratto.
Variegati anche i livelli di indennizzo e
franchigia, che possono anche essere
scelti dai clienti: positiva è la possibilità di PER SAPERNE DI PIÙ
scegliere indennizzi più alti e franchigie
più basse. Per i soci, una polizza casa ad hoc con Zurich
Nel dare il nostro voto abbiamo preso in Connect
esame anche le coperture per le spese www.altroconsumo.it/vantaggi-polizza-
accessorie (o danni sequenziali): se la casa
casa viene danneggiata da una calamità
Scegli con noi l'assicurazione rc capofamiglia
bisogna infatti tener conto delle spese da
che più si adatta alle tue esigenze
sostenere per l'intervento dei periti che www.altroconsumo.it/rc-capofamiglia
valutano i danni e per il soggiorno in un
albergo per tutta la famiglia.

www.altroconsumo.it maggio 2020 // 172 InTasca 43

 SENTENZE la parola ai giudici

RESPONSABILITÀ CIVILE E PENALE

Se il cane morde, è sempre colpa del padrone?

Il cane morde un passante per strada? Non
è detto che, in automatico, il proprietario sia
colpevole del fatto. Per decidere se vi è una
sua responsabilità penale, i giudici devono
valutarne il comportamento concreto in
occasione del fattaccio.
Questa la vicenda: girando per la città
in bicicletta, S.L. calpesta con la ruota la
coda di un cane, a passeggio al guinzaglio
con S.F., la sua padrona. Il cane reagisce
azzannando la caviglia del ciclista,
ferendolo. Quest’ultimo chiama in causa
il giudice di pace, che dichiara la signora
S.F. colpevole del reato di lesioni personali
colpose perché aveva lasciato il cane
incustodito e senza museruola in un luogo
pubblico.
La lite prosegue fino in Cassazione. La
signora si difende affermando che il cane
era al guinzaglio e dunque non c’era
l’obbligo di mettergli la museruola: quella
dell’animale era stata una reazione dopo

Illustrazione di Federico Maggioni

che gli avevano calpestato la coda.
La Cassazione accoglie il ricorso di S.F.,
principalmente perché il giudice di pace
aveva basato le sue valutazioni sulle
dichiarazioni del ciclista, dando per scontata
la responsabilità della proprietaria del cane,
senza di fatto aver indagato su come si
fossero realmente svolti i fatti: trattandosi
di responsabilità penale, è necessario
che sia effettivamente accertata la colpa
dell’imputato, non è sufficiente la sola
presunzione di colpa, come invece viene
previsto dalla norma del Codice civile riferita
alla responsabilità per la custodia di animali.
La sentenza viene quindi annullata e la lite
viene rinviata a un altro giudizio.
● Corte di Cassazione,
sentenza n. 50.562, 16/12/2019
IL NOSTRO PARERE
In generale, chi ha in custodia un animale
risponde anche per i comportamenti
imprudenti di altre persone. In concreto:
l’eventuale “colpa” della vittima che si è
comportata in maniera imprudente non
cancella quella del proprietario. Al limite
la responsabilità può essere “spartita”
tra le due parti, in modo tale da diminuire
l’ammontare del risarcimento dovuto al
danneggiato. Anche questa sentenza non
mette in discussione la responsabilità
civile del proprietario per i danni provocati
dal suo cane (la responsabilità viene
meno qualora si provi che il caso è stato
fortuito, un evento inevitabile che non
poteva essere controllato o previsto). I
giudici non negano dunque al ciclista il
diritto a essere risarcito per il danno subito
dall’aggressione.
La questione rimarcata dalla Cassazione
è la condanna penale della signora S.F.
per lesioni personali colpose, reato punito
con la reclusione fino a due anni per i casi
più gravi. I giudici ribadiscono un principio
importante: quando si tratta di condannare
penalmente una persona, bisogna fornire
le prove della sua colpevolezza. In questi
casi, quindi, non basta rifarsi ai criteri
fissati dal Codice civile, che prescrivono la
responsabilità del proprietario dell’animale
anche senza una sua colpa effettiva.

44 InTasca 172 // maggio 2020 www.altroconsumo.it


ATTIVITÀ VENATORIA
La caccia fuori
dalle regole è reato
Paga penalmente il cacciatore che non si
attiene alle regole riguardanti i luoghi e gli
orari da rispettare per esercitare l’attività
venatoria.
Questa la vicenda: la polizia provinciale di
Venezia sorprende un uomo che in una
via agricola, dall’interno della sua auto,
spara due colpi con un fucile da caccia
verso un animale vicino ad alcune case e
dopo l’orario di chiusura della caccia. La
persona viene denunciata penalmente.
Due i reati contestati: aver sparato in
una pubblica via e aver praticato l’attività
venatoria sparando da un’auto. Il cacciatore,
condannato, porta la controversia fino in
Cassazione, sostenendo di avere agito
senza avere coscienza dell’esistenza dei
divieti a lui contestati, di essere in buona
fede e quindi non punibile. Mette inoltre in
dubbio che il luogo dove si sono svolti i fatti
fosse una pubblica via. I giudici gli danno
torto, specificando che non occorrono
accertamenti urbanistici per definire che
quella fosse una pubblica via: la strada è
aperta al transito pubblico e non ha alcuna
rilevanza il fatto che non sia asfaltata e sia in
una zona di campagna.
● Corte di Cassazione,
sentenza n. 38.470, 17/09/2019
IL NOSTRO PARERE
La sentenza evidenzia come l’attività
venatoria, per la sua potenziale
pericolosità, debba essere esercitata nel
rispetto delle regole. Il cacciatore ha quindi
il dovere di informarsi sulle specifiche
norme che la disciplinano. Eventuali errori,
anche in buona fede, non esonerano il
cacciatore dalla responsabilità penale
che, anche se la punizione consiste solo
in ammende pecuniarie, lascia comunque
una traccia nel casellario penale, oltre a
obbligare l’imputato a sostenere i costi
delle spese legali necessarie per difendersi
nei giudizi penali.
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SCELTA CONSAPEVOLE
Il professionista deve informare il cliente
Il commercialista deve sempre
fornire al cliente tutte le informazioni
necessarie affinché quest’ultimo
possa compiere una scelta davvero
libera e informata.
Questa la vicenda: M.Z.S. decide di
uscire dalla cooperativa di cui è socio.
Il suo commercialista gli consiglia di
esercitare il diritto di recesso dalla
società: avrebbe incassato 775mila
euro, a fronte del pagamento di circa
85mila euro di tasse. M.Z.S. ritiene
che l’importo da versare al fisco sia
ragionevole e segue il consiglio
del commercialista. Tempo dopo,
però, per quell’operazione, il fisco
gli chiede 199mila euro e M.Z.S.
si trova così costretto a pagare la
differenza. Ritenendolo responsabile
per il maggior esborso, M.Z.S. porta
il commercialista davanti al tribunale.
Quest’ultimo gli dà ragione, mentre
perde in Corte d’Appello.
La vicenda finisce poi in Cassazione,
i cui giudici ritengono che il
commercialista abbia fatto un doppio
errore. Primo: il professionista
avrebbe dovuto informare M.Z.S.
che esistevano altre soluzioni alla
sua richiesta, anche se difficilmente
praticabili o non convenienti. Ciò per
a cura di Marzio Tosi
dare modo al cliente di fare una scelta
davvero consapevole. Secondo: se
si fosse comportato con la dovuta
diligenza, avrebbe calcolato da subito
l’esatto ammontare delle tasse che
il cliente avrebbe dovuto pagare. La
questione viene dunque rimandata a
un nuovo giudizio.
● Corte di Cassazione,
ordinanza n. 14.387, 27/05/2019
IL NOSTRO PARERE
La Cassazione ribadisce un principio
importante: per assumere una
decisione bisogna essere informati.
Quando il cliente si rivolge a un
professionista, questo obbligo ricade
su di lui. Poi il cliente fa la sua scelta
finale. Questi principi non valgono
ovviamente solo per i commercialisti,
ma si devono applicare a tutti i
rapporti di consulenza. Da un punto
di vista pratico, prima di prendere
decisioni importanti, è sempre
bene chiedere al professionista
uno schema di tutte le varie opzioni
possibili. In ogni caso, secondo la
Cassazione, tocca comunque al
professionista fornire la prova di
avere informato il cliente rispetto alle
differenti soluzioni praticabili.
Illustrazione di Federico Maggioni
maggio 2020 // 172 InTasca 45
 PARLA
CON NOI
FORNITURA ENERGIA
La bolletta vecchia cade in
prescrizione: non va pagata
Si dice che “il passato, a volte, ritorna”: è
proprio quello che è successo al nostro
socio Alberto Formentini, di Cadelbosco
Sopra, in provincia di Reggio Emilia. La
primavera scorsa il signor Formentini riceve
una raccomandata da Enel Energia, suo
vecchio fornitore di elettricità, che gli intima
il pagamento di una bolletta della luce di
281,95 euro. Non avendo più da tempo
Enel Energia come fornitore, il nostro socio
si stupisce quando legge che la bolletta
oggetto della controversia si riferisce a ben
sette anni prima. Per la precisione, Enel
Energia gli contesta il mancato pagamento
di una fattura emessa ai primi di dicembre
del 2012, con scadenza alla fine di quello
stesso mese. Proprio dal 2012, il signor
Formentini ha avvisato la sua banca, che
provvede ai pagamenti delle forniture
tramite addebito diretto sul conto corrente,
di non mandargli più il cartaceo delle
bollette.
Contattata la banca per risalire alla storia
di quel pagamento (davvero non è stato
fatto?), l’istituto di credito suggerisce al
nostro socio di scrivere a Enel Energia che,
essendo passati più di cinque anni, quella
bolletta è prescritta e quindi il problema del
pagamento (o del mancato pagamento) è, di
fatto, risolto alla radice.
Il signor Formentini invia allora tramite
Pec una comunicazione a Enel Energia,
avvisando che la fattura contestata è
prescritta, e allegando una bolletta della
luce del 2013, in cui il fornitore stesso
specificava che i pagamenti precedenti
del cliente erano regolari (e, dunque, non
si capisce la ragione della richiesta di
pagamento).
Nonostante le ragioni illustrate
dal nostro socio, Enel Energia non
46 InTasca 172 // maggio 2020
storie, domande e testimonianze dei nostri lettori
Alberto Formentini,
di Cadelbosco Sopra
(RE)
demorde, rispondendo al cliente che la
comunicazione della prescrizione avrebbe
dovuto essere inviata prima che partisse
l’avviso di pagamento. È allora che il socio
ha chiesto il nostro intervento.
LA SOLUZIONE
Il nostro servizio di consulenza (vedi
recapito e orari nel riquadro a destra
della rubrica) ha scritto a Enel Energia,
contestando il fatto che l’eccezione di
prescrizione sollevata dal fornitore non è
soggetta ad alcun limite temporale.
La situazione è chiarissima: la bolletta
oggetto del contendere si è infatti
prescritta nel dicembre 2017. Punto e
basta. La richiesta di pagamento inviata
da Enel nella primavera del 2019 è quindi
tardiva (oltrettutto, nel frattempo, secondo
le nuove regole la prescrizione si è ridotta,
perché scatta dopo 2 anni).
A quel punto il fornitore ha accolto le
ragioni del signor Formentini, riconoscendo
l’errore e dichiarando prescritta la bolletta.
OFFERTE VIA TELEFONO
Il contratto
non va firmato senza
documentazione scritta
F. B. di Napoli riceve un’offerta via
telefono per la fornitura della linea fissa
internet (Diamond fibra). L’operatore,
Melita, gli propone la super fibra
1.000 mega ultra veloce senza costi
di attivazione né vincoli, a 29 euro al
mese per sempre. Alla richiesta del
nostro socio di poter prima leggere le
condizioni dell’offerta, gli viene risposto
che un operatore gli avrebbe fornito
una consulenza gratuita spiegandogli il
tutto. Il socio non si arrende e richiede
di nuovo di avere la documentazione
scritta prima di dare anche solo l’assenso
a incontrare l’operatore. Niente da fare:
al signor F. B. viene inviato online un
modulo di pre-adesione dove immettere
già i suoi dati di pagamento. Il socio ci
chiede se questa procedura è corretta e
a cosa avrebbe aderito se avesse firmato
quel modulo.
LA SOLUZIONE
Noi non diciamo di non ascoltare le
offerte via telefono, ma di non accettarle
mai su due piedi, senza prima averne
vagliato le condizioni economiche e
giuridiche. E fino a che non si viene
accontentati non bisogna cedere: il
modulo ricevuto dal socio, che abbiamo
analizzato, riportava sì le caratteristiche
del servizio, ma mancavano del tutto
le condizioni giuridiche dell’offerta
(vincolo di durata, modifiche unilaterali,
diritto di ripensamento...). Solo avendo
la documentazione completa sotto
gli occhi è possibile prendere una
decisione consapevole sul da farsi.
Sconsigliamo quindi di firmare moduli di
pre-adesione che richiedono già i dati di
pagamento: non vi è motivo di chiederli
prima della conclusione del contratto.
www.altroconsumo.it

FISCO
La casa è cointestata,
ma il mutuo no: posso
detrarre tutti gli interessi?
Il socio V. C., di Milano, ci chiede alcuni
chiarimenti di natura fiscale connessi
all’acquisto della casa. Ci racconta che
ha comprato l’abitazione principale
insieme alla moglie e che la casa è
intestata per il 50% a ciascuno dei due
coniugi. Dei due, però, solo il nostro
socio ha sottoscritto il mutuo per
l’acquisto dell’immobile. Data questa
situazione, il signor V. C. ci chiede
se può detrarre tutti gli interessi sul
mutuo anche se di fatto è intestatario
solamente della metà dell’abitazione. Il
socio specifica che il valore della casa
è di 150mila euro e il mutuo che ha
sottoscritto ammonta a 175mila euro.
LA SOLUZIONE
Per poter detrarre gli interessi passivi
del mutuo contratto per l’acquisto
dell’abitazione principale, ci deve
esser coincidenza tra intestatario
del mutuo e acquirente della casa.
FINANZIAMENTO ACQUISTO AUTO
Niente più spese
dopo l’estinzione
del prestito
Il socio M. R. ci racconta che
ha comprato un’auto Renault
sottoscrivendo un finanziamento con
la finanziaria del gruppo, Rci Banque.
Nonostante il credito sia estinto da
circa un anno, continua mensilmente a
vedersi addebitate spese. Dopo aver
revocato il mandato a Rci Banque,
vorrebbe sapere come recuperare
quanto ingiustamente pagato da
quando ha estinto il debito.
www.altroconsumo.it
Dove ci trovi
a cura di Marzio Tosi
Online su
altroconsumo.it/
contattaci
Se il mutuo è cointestato, ogni
Per chi preferisce
intestatario può usufruire della
chiamare, ecco i numeri
detrazione solo in relazione al numero
delle consulenze
degli altri sottoscrittori. Attenzione:
la detrazione viene ripartita in parti
(dal lunedì al venerdì
uguali a prescindere dalla percentuale h. 9/13 - 14/18)
di proprietà dell’immobile. Quindi,
in caso di due coniugi proprietari Giuridica
dell’immobile rispettivamente al 60% e 02 69 61 550
al 40%, la detrazione spetta comunque
a entrambi al 50% (nel limite massimo Fiscale (h. 14/18)
complessivo di 4.000 euro, cioè 2.000 02 69 61 570
euro a testa). Applicando a regola al
caso in questione, ciò significa che Economica (h. 9/13)
il nostro socio può detrarre l’intero 02 69 61 580
ammontare degli interessi, dato
che è l’unico intestatario del mutuo. Farmaci
Avendo però contratto un mutuo di 02 69 61 555
valore superiore al costo d’acquisto
della casa, dovrà riparametrare il “Miglior Acquisto”
totale degli interessi pagati nell’anno 02 69 61 560
per individuare la quota realmente
detraibile: in pratica, deve dividere il Tariffe Rc auto e moto
costo di acquisto (maggiorato degli 02 69 61 567
oneri accessori come il costo del
notaio per l’accensione del mutuo, le Tariffe telefoniche
spese per la perizia e l’istruttoria…) per 02 69 61 590
la cifra del mutuo, moltiplicato per gli
interessi pagati.
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LA SOLUZIONE
L’estinzione anticipata di un prestito FACEBOOK
auto è sempre possibile: si paga una facebook.it/
commissione pari al massimo all’1% altroconsumo
del capitale residuo (0,5% nell’ultimo
anno del prestito e non si paga nulla
se il residuo non supera i 10mila TWITTER
euro). Comunicata l’estinzione del twitter.com/altroconsumo
rapporto, non ci possono essere
addebiti successivi. Il socio deve
protestare con Rci Banque, chiedendo YOUTUBE
il rimborso delle spese applicate dopo youtube.it/altroconsumo
l’estinzione. Se non arriva risposta
entro 30 giorni o ne arriva una non
soddisfacente, può fare ricorso INSTAGRAM
all’Arbitro bancario e finanziario instagram.it/
(www.arbitrobancariofinanziario.it). altroconsumo
maggio 2020 // 172 InTasca 47
“Qual è la carta di credito
più adatta a me?
Io chiedo ad Altroconsumo.

È il bello di essere socio.”

“La mia generazione è la prima a usare la carta di credito per qualunque cosa. Per me è importante
sceglierne una che tenga conto di tutte le mie esigenze. Sono socio Altroconsumo e ho deciso
di consultare il comparatore delle carte di credito. Sono entrato nel sito, ho risposto alle domande
su come effettivamente utilizzo la carta e in pochi secondi è comparso l’elenco di quelle più convenienti
per me. Tra parentesi, ho finalmente capito cosa sono le carte revolving. Un parere di Altroconsumo
su queste faccende è sempre utile per non restare in braghe di tela.” Carlo S. - Pozzuoli

Piccole e grandi risposte quotidiane a portata di mano. È questo il nostro impegno nei confronti
dei consumatori che vogliono fare scelte più consapevoli ed efficaci.
In un mondo pieno di domande, Altroconsumo dà risposte.

altroconsumo.it