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La storia ci segna come l’uomo non sia mai stato un essere statico fino A se stesso,

ma abbia sempre desiderato di evadere da una realtà immobile dalla banalità di


una vita quotidiana fatta di canone ai precetti visi e abbia sempre cercato di andare
oltre talvolta cercando di trasgredire le regole e di porsi aldilà di quest’ultime.
Talvolta attraverso i principi della giustizia che si apprendono appena venuti al
mondo,fin dalla nostra creazione, da tutto ciò che ci appartiene e ci circonda
durante la nostra quotidianità come la famiglia, la scuola e la società . Ognuno di noi
va a domandarsi su questo ampio argomento, quale sia la cosa giusta o sbagliata da
scegliere, provando a giungere a una conclusione, che lo portino a comprendere che
il rispetto delle leggi e degli altri sia l’unica soluzione per una civile convivenza, con
il nostro prossimo e tutti coloro che fanno parte della nostra vita. La giustizia è
dappertutto. Tutto è giustizia. Il bisogno di giustizia è uno degli argomenti più
ramificati all’interno della mente degli uomini e coinvolge ogni ambito della società .
Essa è la costante e perpetua volontà di riconoscere a ciascuno di noi ciò che gli è
dovuto con valori come la libertà e l’uguaglianza. Per esercitare ciò vengono
nominati delle strutture giudicanti come i tribunali, che hanno l’obbligo di far
rispettare determinati comportamenti andando a punire in maniera adeguata gli
individui che non rispettano. Ecco che a tal proposito entra in gioco la figura
dell’avvocato. Ogni volta lo stesso battito. Sul tavolo del giudice. Nella paura degli
imputati. Nel cuore dell'avvocato. Nell'Immaginario comune, quando si pensa alla
figura dell’ avvocato si giunge a questa comune sindrome di narcisismo che spesso
avvolge gli avvocati e che ci fanno confondere anche davanti al nostro specchio. Il
professionista di legge si erge, quasi sempre,quando è disposto all'estremo
sacrificio. I principi di giustizia devono persuadere le coscienze muovendosi sul
terreno non della certezza ma dell'opinione. Per questo, da una prova di resistenza
e incomprensione, è come se l’ avvocato di volta in volta si innamorasse del
processo e, come ogni innamorato, ne parli con estremo egocentrismo. Ma, come
per ogni cosa, bisogna andare oltre le pile di codici, libri e sentenze, oltre le
apparenze. In realtà, non ci troviamo quasi mai davanti ad un superuomo in doppio
petto che con sicurezza vince in tribunale, attira clienti più o meno facoltosi ed e'
corteggiato dalle donne più belle. Spesso, sprofonda nella complessità dei codici, si
distrae per strada pensando ai vari processi, dedica giornate e ore per trovare una
soluzione. Forse più degli psicoanalisti sono gli avvocati a penetrare nell'inconscio
umano, a raccogliere rabbia, deliri, tragedie, dramma nascosti nelle famiglie e negli
individui, annientando i propri problemi per ergersi difensore delle altre vite.

Proprio come viene citato dal grande Piero Calamandrei, che dedicò gran parte
della sua vasta vita alla fiduciosa all’attuazione costituzionale come ad un rimedio
che avrebbe guarito tutti i mali dell’Italia. Prendendo spunto dalle sue parole
riflettiamo sul ruolo dell’avvocato e,più in generale della giustizia, alla luce della
recente lettura del romanzo “Testimone inconsapevole” di Gianrico Carofiglio e
delle tue conoscenze ed esperienze personali. Giungiamo ad affermare che tale libro
non è altro che un avvincente manuale di istruzioni per l’uso delle parole, del
dubbio, del potere. Carofiglio racconta la passione civile, l’amore per le idee, le
imprevedibili possibilità della politica. Un breviario denso, lieve e necessario. Un
libro, capace di spaziare che ci accompagna in un infinito e vorticoso viaggio
all’interno dei meandri della psiche del nostro avvocato Il parallelo tra storie di
semplici uomini che sommersi dal proprio dolore ritrovano se stessi attraverso le
fragilità altrui. Insicurezze che si disperdono all’interno di un caso e un
ragionevole dubbio che lentamente si insinua e risveglia gli animi di coloro che
inconsciamente si sono smarriti nella loro complessità . Un senso profondo di
giustizia che va ben oltre alla costante ricerca della verità . Un finale non rivelato al
vento; ma rivolto a tutti coloro che, sopraffatti dal dubbio, si sono sempre fatti
ingannare dall’apparenza e.

Allora chi è il testimone inconsapevole?

Forse colui che si trova sul luogo di un delitto e si lascia trasportare dalla situazione
oppure colui che preso da paure preferisce rinchiudersi nel proprio dolore, come
nel caso del nostro celebre avvocato Guido Guerrieri .

Quindi chi deve essere trovato: il colpevole o l’animo umano? Sta Al lettore l’ardua
sentenza.

Ecco il grande enigma a cui ci pone di fronte lo scrittore delle molteplici sfumature.

Giungiamo a dire che Per farla breve, la giustizia nel bene e nel male,è quell'insieme
di leggi e regole morali che differenziano la nostra società , ed è ciò che ci permette
di vivere serenamente, senza timore, senza preoccupazione, senza vivere con la
paura costanze che ci lacera il fegato, conducendo una vita non a pieno, soppressa
da questi pericoli .Insomma, la giustizia è la base di una società giusta e rispettabile,
proprio quella società a cui tutti miriamo e per cui continuiamo a combattere da
secoli, ma che nonostante tutto e tutti bisogna continuare a lottare uniti, sempre col
sorriso sul volto per regalare un futuro migliore, un futuro pieno di felicità , una
felicità vera, quella che nasce dal cuore !

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