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MARTEDÌ 18 DICEMBRE

INNO: Canto delle profezie


Rit.: Regem venturum Dominum, venite, adoremus.
opp. Ecco, il Signore viene: venite adoriamo.
opp. Venite, adoriamo il Cristo Salvatore.

 Salmi pag. 285

1^ ANT 2^ ANT
Dal santuario del cielo Tu nostra forza, città di Dio!
esce il Signore Il Salvatore sarà per te muro e
e viene a salvare il suo popolo baluardo: aprite le porte,
il Signore è con noi, alleluia.
3^ ANT
Sulla terra si conosca la tua via,
la tua salvezza in tutte le nazioni.

RESPONSORIO
R. Mostraci, Signore, * la tua misericordia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia.
V. E donaci la tua salvezza,
la tua misericordia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Mostraci, Signore, la tua misericordia.

ANTIFONA AL MAGNIFICAT
O Signore, guida della casa d'Israele,
che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto,
e sul monte Sinai gli hai dato la legge:
vieni a liberarci con braccio potente.
LETTURA BIBLICA (cfr. Mt 1,18-25)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di
Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello
Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva
accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava
considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli
disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua
sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà
alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi
peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore
per mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele,
che significa Dio con noi.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del
Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla
luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

MEDITAZIONE (Francesco, Meditazione mattutina in S. Marta, 18 dicembre 2017)


«Quando Maria tornò da Ain-Karim, dalla casa di Elisabetta, incominciavano a essere
visibili i segni della maternità» ha ricordato. E «Giuseppe se ne accorse, e non capiva:
pensiamo a quest’uomo nei dubbi, nel dolore, cercava spiegazioni, ma siccome
l’amava tanto e sapeva che lei era una donna di Dio, non trovava via d’uscita dai suoi
pensieri». Un atteggiamento, ha fatto notare il Papa, sicuramente «molto differente
da quello che facevano le chiacchierone del paese, nel mercato», che magari
commentavano: “Ma guarda questa, come è tornata!”».
«In questo dolore, dubbio, sofferenza — ha affermato il Papa — Giuseppe non vuol
mandare via Maria e decide di lasciarla in silenzio». Sceglie insomma di «non
accusarla pubblicamente, perché sapeva.
Ma proprio «nel mezzo del suo dubbio, del suo dolore, intervenne il Signore in un
sogno» ha proseguito Francesco, evidenziando che «in quel sogno gli viene spiegato
cosa è successo. E Giuseppe obbedì: credete e obbedì».
Dunque la voce di Dio dice a Giuseppe: «alzati, prendi Maria, portala a casa tua; fatti
carico della situazione, prendi in mano questa situazione e vai avanti».
il suo «esempio ci dia il coraggio di andare da lui quando noi non capiamo tante cose,
quando noi abbiamo tanti problemi, tante angosce, tante oscurità, e dirgli
semplicemente: “Aiutaci, tu che conosci come camminare nel buio, tu che conosci
come si ascolta la voce di Dio, tu che conosci come si va avanti in silenzio”».

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