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DIRITTI COSTITUZIONALI 8

Per distinguerli dai diritti validi nell’ambito di un rapporto di diritto privato, i diritti costituzionali sono anche definiti diritti
pubblici soggettivi dove il soggetto passivo del rapporto con il cittadino è lo Stato
I diritti nascono quando l’autorità dello Stato cessa d’essere illimitata e i cittadini azionano alcune pretese ai pubblici poteri, per
garantire la propria sfera personale da interferenze indesiderate  nella storia europea si affermano come conseguenza delle idee
della rivoluzione francese  lo stato liberale vede il riconoscimento di diritti di libertà

L’evoluzione della forma di stato ha successivamente influenzato in modo decisivo la configurazione e la disciplina dei diritti, in
quanto essi sono in stretta correlazione e dipendenza con la forma di stato vigente nel territorio (ossia rapporto tra governanti e governati)
 Il passaggio dallo stato liberale allo stato sociale vede infatti l’ampliamento dei «diritti di libertà» e l’affermazione dei
«diritti sociali» (detti anche «diritti di prestazione»). Aumentano dunque le pretese dei cittadini (e delle formazioni sociali) nei
confronti delle pubbliche autorità.

Nello Statuto Albertino solo 9 articoli erano dedicati ai diritti (art. 24 – 32)
Nella Costituzione repubblicana 42 articoli sono dedicati ai diritti e doveri dei cittadini (art. 13 – 54)

Differenza stato liberale/stato sociale  lo stato non solo garantisce dei diritti, ma si impegna a far si che si attuino quei diritti:
libertà come diritto formale/sostanziale
Strumenti di tutela della sfera di autonomia dei singoli dai possibili abusi da parte dei pubblici poteri  lo Stato non può
intervenire nella sfera di disponibilità assicurata ai titolari dei diritti stessi e deve altresì impedire che altri soggetti interferiscano in
tale sfera In questa fase i diritti sociali (lavoro, istruzione, sanità, previdenza sociale..) assumono un senso.
Mentre i diritti negativi (diritti di libertà, libertà dallo Stato, libertà negative) assumono senso perchè lo stato non interviene nella
sfera del soggetto (formali), i diritti sociali necessitano dell'intervento dello stato per essere attuati (sostanziali)

I diritti di libertà, nello stato liberale, sono in stretto rapporto con il principio di «eguaglianza formale»  Non ci sono differenze di
trattamento tra i cittadini quanto al godimento dei diritti di libertà. «Tutti sono uguali di fronte alla legge».

Il principio di parità dei sessi dell'art. 3 si rivede nell'articolo sulla famiglia che si fonda sulla parità di sesso e in quello del lavoro
che si fonda sulla parità di retribuzione. I punti che la nostra costituzione pone sull'uguaglianza formale, sono gli stessi su cui oggi
l'europa pone l'attenzione contro le discriminazioni (1 per sesso 2 di tipo raziale 3 religiosa 4 per orientamento sessuale 5 età 6
disabilità  sono tutte prese in considerazione dalla costituzione: 4,5,6 sono compresi nelle "condizioni personali")

Lo stato sociale si occupa di sostenere chiunque sia in difficoltà. In prima battuta deve essere il legislatore a difendere questi diritti,
ma negli stati costituzionali c'è anche la corte costituzionale che può intervenire per annullare la legge.
Inoltre con le sentenze manipolative oltre a regolare (dagli anni 70), plasma il diritto su impronta della costituzione

I diritti sociali sono strettamente collegati all’attuazione del principio di eguaglianza sostanziale  non ci si accontenta di
affermare che tutti sono uguali di fronte alla legge: lo Stato si impegna a rimuovere le disuguaglianze presenti nella società
Diritti sociali = attribuiscono al cittadino la pretesa ad ottenere prestazioni, ed impongono il dovere dello Stato di adempiervi 
sempre che ci siano le risorse economiche nel bilancio pubblico (diritti economicamente condizionati)

Tutela dei diritti

Riserva di legge = i casi in cui non si possa limitare un diritto devono essere predeterminati dalla legge o da un atto
avente forza di legge  strumento vincolante per il legislatore che è tenuto al rispetto dei princìpi costituzionali
nell’esercizio discrezionale del suo potere legislativo
Riserva di giurisdizione = i provvedimenti che limitano i diritti devono sempre essere adottati o convalidati da un giudice

RICORSO AL GIUDICE come strumento di tutela  se ci fossero diritti non tutelati o diritti che non siano fatti valere, sarebbero inutili
 art. 24 – 25: diritto di agire in giudizio davanti a un giudice precostituito, indipendente (art. 101) e imparziale (art. 111)
Se una legge lede un diritto costituzionalmente tutelato, il giudice può chiedere l’intervento della Corte Costituzionale L’evoluzione
da Stato liberale a Stato sociale ha inciso anche sotto il profilo dei RAPPORTI TRA GIUDICI E LEGISLATORI, entrambi
chiamati a intervenire nella tutela dei diritti fondamentali (con legge o con pronunce)  ruolo centrale dei giudici
nell’interpretazione dei princìpi costituzionali
La rigidità della Costituzione pone al riparo dalla discrezionalità del legislatore alcuni diritti fondamentali ed esalta il ruolo del
potere giudiziario nella dimensione sostanziale dei diritti  può sorgere una tensione o contesa e ciò sta causando un
avvicinamento di civil law e common law. Decisione del giudice vale però per il singolo caso, mentre quella del legislatore è
erga omnes.
Diritti tra giudici e politica: il ruolo dei giudici i è reso più significativo a tutela dei diritti, anche a causa dell’inerzia del
legislatore e della politica (es. caso Englaro)  diritti garantiti a macchia di leopardo?

GIUDICE INTERNAZIONALE: ruolo importante nella tutela dei diritti anche del giudice sovranazionale: Corte Europea dei
diritti dell’uomo cui si rivolge ogni persona se ritiene che lo Stato della CEDU abbia violato un diritto
Decisioni della CEDU: ragionevole durata dei processi, tutela della proprietà in caso di esproprio, sovraffollamento delle carceri,
cognome della madre
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La tutela internazionale dei diritti ha creato un ampliamento qualitativo e quantitativo dei diritti + un rafforzamento della tutela
processuale dei diritti (trattati di diritto internazionale istitutivi di meccanismi di tutela giurisdizionale o paragiurisdizionale):
1948: Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (DUDU)
1966: Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali + Patto internazionale sui diritti civili e politici
In Italia vige l’art. 117 che impone un limite all’attività legislativa statale e regionale in caso di diritto internazionale pattizio  in
caso di atti internazionali che apprestano specifici strumenti di tutela, la posizione principale la riveste la Convenzione europea
per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali

Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU): numero di giudici pari al numero degli Stati contraenti e dinanzi a essa si
presentano istanze di Stati e privati nel rispetto del previo esaurimento dei ricorsi interni e dell’accettazione di
una particolare clausola
Corte di giustizia dell’UE: difesa dei diritti fondamentali nei Trattati europei e nella Carta di Nizza

Non esiste GERARCHIA tra i diritti  tutti i diritti costituzionalmente tutelati sono in un rapporto di integrazione reciproca e non ve
ne è uno prevalente sugli altri (sent 85 del 2013)
Quando 2 o più diritti costituzionali sono in contrasto  si opera il bilanciamento: il legislatore trova un punto d’equilibrio
censurabile dalla Corte solo se vi è una lesione del nucleo essenziale di uno dei diritti in contraddizione (ad esempio: diritto alla
salute della madre e all’aborto vS diritto alla vita del feto)

ARTICOLI E DIRITTI DELLA COSTITUZIONE

Art. 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo

Principio personalista = lo Stato opera in funzione della persona umana e non viceversa, a tutela dei diritti della persona
stessa

Diritto inviolabile = anteriorità necessaria dei diritti rispetto all’ordinamento, ma anche irrivedibilità di essi da parte dei legislatori (sia
ordinari che costituzionali)  I Costituenti vollero superare l’idea statocentrica, ammettendo che i diritti siano anteriori rispetto allo
Stato: non c’è una concessione da parte dello Stato, in quanto i diritti inviolabili esistono anche in mancanza di una
figura statale  i contenuti dei diritti inviolabili non possono essere oggetto di revisione costituzionale

1° tesi: la fattispecie chiusa  l’inviolabilità dei diritti si riferisce solo ai diritti costituzionalmente espressi (art. 13 libertà
personale, art. 14 domicilio, art. 15 corrispondenza, art. 24 difesa)
2° tesi: la fattispecie aperta  diritti inviolabili anche quelli non citati in Costituzione  nuovi diritti emergenti
dall’evoluzione della coscienza sociale o del progresso tecnologico (art. 2, 3, 29, 30, 19, 21)
OBIEZIONI alla 2° tesi  non ci sono molti diritti non riconducibili a espresse disposizioni costituzionali, che possono essere
soggette ad interpretazione evolutiva  estendere il catalogo dei diritti costituzionali inviolabili significa estendere anche il
catalogo degli obblighi/doveri costituzionali

Principio del pluralismo sociale = diritti inviolabili riconosciuti non solo ai singoli, ma anche alle formazioni sociali dove si
svolge la sua personalità  ampliamento dei soggetti riconosciuti legittimi titolari di questi diritti

Principio solidaristico = la Repubblica richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e
sociale  concernente i doveri inderogabili dei cittadini

Art. 3: PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA

La sentenza 25 del 1966 lo ha decretato come principio fondamentale  principio generale che condiziona tutto l’ordinamento

Primo comma: eguaglianza in senso formale (anima liberale)  contro la discriminazione sessuale, razziale, religiosa e di
condizioni personali (età, orientamenti sessuali, disabilità) = 6 discriminazioni secondo l’U.E.
Divieto di discriminazione e obbligo di trattamento paritario: sono vietate le
discriminazioni dirette  una legge vietava direttamente l’accesso alle donne nella magistratura, e venne quindi
dichiarata incostituzionale (sent. 33 del 1960)
discriminazioni indirette  una norma stabilisce condizioni particolari per cui viene esclusa una determinata categoria
di persone (una norma vietava l’ingresso nel corpo forestale alle persone non aventi una altezza minima chiesta come
requisito  indirettamente discriminava le donne: dichiarata incostituzionale)

Assicurare a ognuno eguaglianza di trattamento, quando eguali siano le condizioni soggettive e oggettive alle quali le norme
giuridiche si riferiscono per la loro applicazione  divieto di discriminazione operante in modo assoluto solo in presenza di
situazioni ritenute dal legislatore assimilabili o comparabili  postula che situazioni eguali siano trattate in modo eguale e
situazioni differenti in modo differenziato, giustificando interventi differenziati a fronte di situazioni diseguali per ripristinare
l’eguaglianza sostanziale.
Problema del controllo sul giudizio condotto dal legislatore ordinario come conseguenza della valutazione effettuata = problema del
controllo sull’eguaglianza  controllo richiedente l’accertamento della ragionevolezza della legge  il principio art. 3 è violato
anche quando la legge, senza ragionevole motivo, faccia un trattamento diverso ai cittadini che si trovino in eguali situazioni (sent
15 del 1960) al legislatore è imposto di operare scelte ragionevoli
GIUDIZIO DI RAGIONEVOLEZZA = raffronto tra la fattispecie sottoposta all’esame della Corte e un termine di paragone detto
tertium comparationis  il giudizio richiede il concorso di un terzo elemento: la ratio legis ossia gli scopi che il legislatore vuole
perseguire il giudice costituzionale decide se tra norma censurata e quella assunta a termine in paragone, queste siano o
meno assimilabili e sindacare in merito alla proporzionalità del trattamento giuridico

Secondo comma: eguaglianza in senso sostanziale (anima democratico – sociale)  obbliga lo Stato ad adottare interventi
legislativi differenziati in favore dei soggetti o categorie più svantaggiate di cittadini = azioni positive + requisito della
temporaneità = dopo un dato numero di anni, si fa una verifica e l’azione positiva viene eliminata: ha valore solo per
un dato numero di anni, in quanto sarebbe incostituzionale mantenere una situazione di privilegio
Legge 120 del 2011 = legge che introduce la riserva di 1/3 di posti a favore del sesso svantaggiato nei consigli
d’amministrazione delle società quotate in borsa
Strumento volutamente discriminatorio temporaneo, che deve prevedere la sua temporaneità per non diventare uno
strumento ingiusto nel tempo

DIRITTI DI LIBERTA’

Diritti della persona (art. 13 – 16, 19, 21)

Libertà personale
Libertà di domicilio
Libertà e segretezza della corrispondenza
Libertà di circolazione
Libertà religiosa
Libertà di manifestazione di pensiero

Diritti individuali ad esercizio collettivo: libertà di riunione + libertà di associazione (art. 17 – 18)

Diritti individuali di carattere economico: (art. 39 – 42)

Libertà sindacale
Sciopero
Iniziativa economica privata
Diritto di proprietà

Diritti sociali (art. 32 – 35, 4, 38)

Diritto alla salute


Diritto allo studio
Diritto all’assistenza e alla previdenza sociale
Diritto al lavoro

Art. 13: LIBERTA’ PERSONALE

Prime apparizioni con la Magna Charta e nell’Corpus Act del 1679  Habeas Corpus: diritto di libertà dagli arresti arbitrari: diritto,
per coloro che si trovano in stato di detenzione, di essere tradotti davanti a un giudice affinchè il giudice stesso possa verificare le
ragioni e la legittimità dell’arresto
Già prevista nello Statuto Albertino, art. 26  garantisce la libertà individuale: nessuno può essere arrestato, se non nei
casi previsti dalla legge

Inviolabilità dell’art. 13, ma cosa garantisce l’art. 13?  la libertà fisica: la libertà personale è in primo luogo il diritto di disporre
liberamente del proprio corpo  non è ammessa forma alcune di detenzione, di ispezione o perquisizione personale:
garanzie legate alla libera disponibilità del proprio corpo
Lettura estensiva  diritto alla dignità o prestigio personale, diritto alla libertà morale che viene meno in caso di assoggettamento
all’altrui potere (sent 30 del 1962) e omnicomprensivo diritto alla libertà psicofisica della persona  lettura estensiva che rinviene
in molte decisioni della Corte Costituzionale
Sent 11 del 1956 sulla libertà morale: il coprifuoco è una degradazione giuridica che incide sulla garanzia prevista dall’art. 13

Tutela della libertà personale assoggettata al sistema di garanzie: riserva assoluta di legge (nei soli casi e modi previsti dalla legge) +
riserva di giurisdizione (solo per atto motivato dell’autorità giudiziaria) 
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riserva assoluta di legge: il legislatore non si limita a prevedere le ipotesi che giustificano una deroga all’affermazione di
principio del primo comma, ma impone al legislatore di intervenire riguardo alla disciplina delle modalità attraverso le
quali tale limitazione possa essere posta in essere  carattere rinforzato della riserva di legge, ammessa solo in casi
eccezionali

caso emblematico: sentenza 238 del 1996 sulla Madonnina di Civitavecchia: il prelievo ematico coattivo è legittimo?  la legge
deve tipizzare dettagliatamente i casi e i modi in cui la libertà personale può essere legittimamente compressa e ristretta

riserva di giurisdizione giudice soggetto imparziale, e il suo atto deve essere motivato per garantire il diritto fondamentale
alla difesa (per controllare il rispetto della legge)  il potere giudiziario garantisce meglio rispetto agli altri organi

Parziale deroga: provvedimenti provvisori limitatamente ai casi previsti tassativamente dalla legge (flagranza di reato e fermo
di indiziato in delitto)  comunicati entro 48 ore all’autorità giudiziaria che, se non li convalida, li ritiene dunque decaduti 
la garanzia della riserva di giurisdizione si attiva ex post
Previsione del principio che impone al legislatore di punire ogni violenza fisica e morale commessa verso le persone sottoposte
a misure limitative della libertà personale + previsione dei limiti massimi della custodia cautelare in carcere

Concorrono a completare e rafforzare la garanzie costituzionale della persona: art. 27 (funzione rieducativa della pena), art. 23
(nessuna prestazione può essere imposta se non in base alla legge), art. 24 (diritto di azione e difesa), art.25 (divieto di
sottoposizione del singolo a misure di sicurezza), art. 26 (estradizione) e art. 111 (ammesso il ricorso in Cassazione per sentenze
riguardanti la libertà personale)

Perché la libertà sia incisa deve sussistere una degradazione giuridica dell’individuo  menomazione o mortificazione della dignità o del
prestigio della persona, equiparabile all’assoggettamento dell’altrui potere in cui si concreta la violazione dlel’habeas Corpus
CASO LIMITE  misure di prevenzione = provvedimenti incidenti sulla libertà non conseguente alla commissione di un reato,
ma fondati su giustificati indizi o sospetti di pericolosità sociale del prevenuto  misure ante – delictum
Compatibili con il dettato costituzionale?  il legislatore ha tentato di ridurre i punti di criticità dell’istituto in esame, riservando
all’autorità giudiziaria l’adozione delle misure incidenti sulla libertà personale e precisandone meglio i presupposti di adozione

Art. 14: LIBERTA’ DI DOMICILIO

Nozione costituzionale di domicilio diversa e più ampia rispetto a quelle contenute nel codice civile e nel codice penale

codice civile: domicilio è la sede principale degli affari, mentre la residenza è la dimora abituale (art. 43 c.c.)  entrambi
rientrano nella garanzia costituzionale
codice penale: (art. 614 c.p.) il domicilio è inteso come abitazione, luogo di privata dimora e appartenenza  estensione
simile al dettato costituzionale

la Corte Costituzionale ha dato una nozione ampia di domicilio, tutelando anche l’autovettura  sent 88 del 1987
Costituisce la proiezione spaziale della persona, infatti le garanzie sono le stesse previste per l’art. 13: riserva assoluta di legge
(nei soli casi e modi previsti dalla legge) e riserva di giurisdizione (rinvio alle garanzie prescritte per la tutela della libertà personale)
Cosa tutela l'art. 14? Diritto di ammettere o escludere altre persone da luoghi in cui si svolge la vita intima di ciascun individuo +
diritto alla riservatezza su quanto si compie in quei luoghi, ed è leso anche da mezzi elettronici come le telecamere  deve esserci
una barriera per configurarsi il domicilio, in quest’ultimo caso  ius excludendi alios

Comma secondo: misure limitative = provvedimenti suscettibili di tradursi in una compressione della libertà di domicilio
mezzi di ricerca della prova: ispezione (accertare le tracce e gli effetti materiali del reato) + perquisizione (se vi è un
fondato motivo di ritenere che taluno occulti sulla persona il corpo del reato o cose pertinenti al reato) + sequestro (sottoposte
le cose rinvenute a seguito della perquisizione)
Comma terzo: leggi speciali per ispezioni ed accertamenti per motivi di sanità, di incolumità pubblica e a fini economico –
fiscali: leggi speciali, ossia leggi le cui norme non possono essere applicate oltre i casi ed i tempi in esse previsti e dalla
previsione di una riserva rinforzata di legge

Art. 15: LIBERTA’ E SEGRETEZZA DELLA CORRISPONDENZA

Limitazione della corrispondenza solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria (riserva di giurisdizione) con le garanzie
stabilite dalla legge (riserva di legge)
Libertà e segretezza di qualsiasi forma di corrispondenza e comunicazioni private, con qualsiasi mezzo la comunicazione sia
veicolata  tutela comunicazioni riservate interpersonali tra destinatari predeterminati e dunque previamente individuati,
e indipendentemente dal contenuto delle comunicazioni  tutela anche la segretezza della corrispondenza, quando però la
comunicazione sia effettuata con modalità idonee a rimanere segreta
Casi tipici di limitazione della segretezza della corrispondenza: sequestro della posta + intercettazioni telefoniche  non sono
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previste eccezioni alla necessità della preventiva autorizzazione del giudice


E’ presente il valore della riservatezza senza canonizzare comunque il diritto alla privacy al contrario di quanto accade nella
Convenzione europea dei diritti dell’uomo secondo cui, all’art.8, ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare
tutelando così il domicilio e la corrispondenza come conseguenza della tutela
La riservatezza oggi è ulteriormente tutelata dal Garante per la protezione dei dati personali e per la disciplina organica della
materia del trattamento dei dati personali tramite apposito testo unico

Art. 16: LIBERTA’ DI CIRCOLAZIONE E SOGGIORNO, DI ESPATRIO ED EMIGRAZIONE

Possibilità di muoversi liberamente all’interno del territorio nazionale (libertà di circolazione) e di stabilire la residenza, la dimora
o il domicilio (libertà di soggiorno)  strumenti di tutela = la libertà di circolazione e soggiorno è priva della riserva di giurisdizione
ma garantita da una riserva rinforzata di legge  limitazioni stabilite dalla legge in via generale e per motivi di sanità o sicurezza: il
carattere generale dei motivi che consentono le limitazioni imposte con legge, dovrebbe contribuire a escludere il rischio che la
misura limitativa possa degenerare in privazioni della libertà personale
Non possono porsi limiti di circolazione e soggiorno determinati da ragioni politiche  unica eccezione, fino al 2002, per la casata
dei Savoia e il loro divieto di ingresso e soggiorno nel territorio nazionale
La libertà di circolazione e soggiorno è estesa all’intero territorio dell’UE, senza particolari permesse se per meno di 3 mesi;
altrimenti, è necessario essere lavoratori o disporre di risorse economiche sufficienti e di un’assicurazione per malattia

Comma secondo: diritto del cittadino di uscire dal territorio della Repubblica e farvi rientro, salvo obblighi di legge 
libertà di espatrio (garanzia con riserva di legge)  Art. 35 III: libertà di emigrazione = espatrio per ragioni economiche e
lavorative, cin stabilimenti in uno Stato estero (garanzia con riserva rinforzata di legge)

Art. 21: LIBERTA’ DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO

Manifestare liberamente il proprio pensiero, garantendo ai consociati la possibilità di esternare le proprie opinioni con qualunque
mezzo  secondo la Corte: pietra angolare dell’ordine democratico (sent 84 del 1969)
Differenza con l’art. 15  l’art. 21 garantisce la possibilità di esternare le proprie opinioni a una serie di destinatari indeterminati
una mail ricade nella disciplina dell’art. 15, mentre un messaggio su un social network sotto la sfera dell’art. 21 se non vi sono
impostazioni di privacy
Tutela accordata alle opinioni (diritto alla critica) + tutela alle manifestazioni di pensiero che si traducono in narrazione o
esposizione di fatti e accadimenti (diritto di cronaca)

Libertà di informazione = desumibile dall’art. 21 il diritto di cronaca e la libertà di stampa  secondo alcuni (Paladin)
questo diritto non va enfatizzato fino al punto da ricavarne un dovere giuridico; mentre secondo altri (Mortati) si tratta di un
servizio pubblico essenziale  diritto a essere informato + diritto ad informare

Necessità del pluralismo: non è una vera libertà di informazione se vi sono poche persone a darne notizia
REQUISITI della libertà di informazione affinchè sia possibile invocare la garanzia costituzionale della libertà di informazione, sanciti
dalla Corte di Cassazione in una sentenza:

verità oggettiva dei fatti esposti  diritto di rettifica: se viene pubblicata una notizia falsa, può essere chiesto da parte
della parte lesa di redigere una rettifica da rendere pubblica
utilità sociale e attualità dell’informazione (interesse pubblico della notizia) = che la notizia sia rilevante, e
relativamente attuale rispetto a quando viene divulgata
forma civile dell’esposizione dei fatti e della loro valutazione (continenza formale) = è necessaria una proporzione
delle notizie in cui vengono date

Nei seguenti commi (2 – 5), l’art. 21 si sofferma sulla stampa  disciplina dettagliata in relazione a quanto previsto dallo Statuto
Albertino, secondo cui una legge potesse reprimere gli abusi dando origine a una serie di censure e sequestri nel periodo fascista 
disciplina creata per reagire a questa norma odiosa del periodo fascista: molto spazio alla stampa Disciplina che ricalca la normativa
dettata per la libertà personale

II comma: non può essere soggetta ad autorizzazioni (controllo preventivo prima di redigere l’articolo) o censure (dopo la
creazione e prima della pubblicazione dello stampato)  lo Stato non può svolgere controlli preventivi sulla stampa
III / IV comma: limitazioni della libertà di stampa  sequestro ossia con un atto successivo, che va sottoposto alle riserve
dell’art 13 (riserva di legge + riserva giurisdizionale)
Procedura d’urgenza prevista per la limitazione della libertà personale, ricalcata e prevista anche nel comma IV
V comma: possibilità che la legge imponga la conoscenza dei mezzi di finanziamento della stampa periodica

Altri mezzi di comunicazione: è pacifico che si riferisca a tutti i mezzi di comunicazione, anche i più recenti (“ogni altro mezzo
di diffusione”)  l’ultimo comma si riferisce anche agli spettacoli
TELEVISIONE: a causa del limitato numero di canali disponibili, è stato giustificato il monopolio pubblico della radiotelevisione:
dall’inizio del 1980, il mercato televisivo si iniziò ad aprire ai privati  1990: Legge Mammì: consentì a un privato solo di detenere 3
reti televisive su 9  tale disciplina venne dichiarata incostituzionale per lesione al pluralismo (sent 420 del 1994)  situazione
rimasta però invariata fino alle fine degli anni ’90 quando cambiò tutto
Legge Gasparri (sent 112 del 2004): sistema integrato delle comunicazioni  televisione + radio + stampa + editoria + internet +
cinema + pubblicità = per garantire il pluralismo, nessun soggetto può conseguire ricavi superiori al 20% del totale di questo
sistema  necessità di una disciplina legislativa idonea a garantire il pluralismo dei mezzi (pluralismo esterno) e il pluralismo delle
opinioni interne a ciascun mezzo (pluralismo interno)
Le nuove tecnologie hanno risolto il problema del pluralismo televisivo

L’ultimo comma dispone che sono vietate le pubblicazioni a stampa e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume =
unico limite esplicito garantito dall’art. 21  limite dai contorni non particolarmente chiari (pudore, decenza, pubblica morale
sessuale)  concetto variabile e modificatosi nel tempo: la morale sessuale è cambiata  limite non chiaro e destinato ad
evolversi e mutare nel tempo

Altri LIMITI IMPLICITI a tutelare diritti costituzionali  necessario bilanciamento tra il diritto di manifestazione del pensiero e altri
diritti costituzionali (dignità della persona, diritto all’onore  reato di diffamazione ed ingiuria)  molto complesso e dibattuto è
il reato d’opinione

Art. 19 e 20: LIBERTA’ RELIGIOSA

Art. 19: Diritto fondamentale per tutti di professore la propria fede religiosa, purchè non si tratti di riti contrari a buon costume  cosa si
intende per fede religiosa? È necessario che nella maggioranza dei consociati vi sia l’opinione comune che una data corrente
sia qualificata come fede religiosa (ad esempio il problema di Scientology)  riguarda le comuni associazioni e i gruppi che
svolgono attività con finalità religiose
Libertà di credere, di non credere e di credere diversamente
3 diversi oggetti d tutela della noma:

Libertà di professione della fede religiosa sia individualmente che collettivamente


Libertà di propaganda compresa, anche la critica delle opinioni religiose altrui
Libertà di culto: esercizio dei riti, ostentazione pubblica del culto religioso, purchè conformi a buon costume

Collegamento fondamentale con l’art. 3 = tutti i cittadini sono uguali senza distinzione di religione e con l’art. 8 =
confessioni religiose libere di fronte alla legge  principio dell’eguaglianza religiosa e il principio di laicità dello Stato,
desumibile da più norme implicitamente (Art. 3, 8, 19 – 21)
LAICITA’ = non significa indifferenza di fronte al sentimento religioso, ma tutela del sentimento religioso  salvaguardia
delle libertà religiose in un regime di pluralismo confessionale, garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di
religione (in Francia, il concetto di laicità è differente)  principio supremo

Rapporti con la fede cattolica: principio concordatario ex art. 7


Rapporti con le altre fedi religiose: intese con le relative rappresentanza ex art. 8

Art. 20: non possono essere previste restrizioni fiscali o peggiorative solo per il fatto che un ente persegua fini di carattere religioso
evitare discriminazioni in senso peggiorativo degli enti caratterizzati dal fattore religioso, rispetto a quelli di diritto comune, ed
evitare provvedimenti restrittivi che mirino ad introdurre arbitrarie differenziazioni fra essi (ad esempio, intraprendendo azioni
perequative tra gli enti di una confessione o una redistribuzione di risorse fra enti di confessioni diverse)

Libertà di coscienza = libertà del singolo di formarsi proprie convinzioni e determinarsi conformemente ad esse  manca di un
riconoscimento nella Carta Costituzionale, ma è stata ricavata in via interpretativa con la sent 467 del 1991
Il legislatore ha previsto che in ipotesi tassativamente previste il singolo può osservare il proprio imperativo morale in luogo di obblighi
giuridicamente imposti  diritto all’obiezione di coscienza = rifiuto di adempiere a un dovere: bilanciamento tra princìpi
costituzionali contrastanti

Art. 17: LIBERTA’ DI RIUNIONE

Diritto di riunirsi pacificamente e senza armi, senza preavviso in caso di luogo privato o aperto al pubblico  delle riunioni in luogo
pubblico è necessario preavviso alle autorità, che possono vietarle solo per comprovati motivi di sicurezza o incolumità pubblica
Riunione = compresenza volontaria di più persone nello stesso luogo per uno scopo comune  pacificamente e senza armi (né
armi proprie, né armi improprie), a tutela della sicurezza dell’ordine pubblico materiale  possono avvenire:

in LUOGO PRIVATO
In LUOGO APERTO AL PUBBLICO (separato dall’esterno ma ad accesso libero) come un teatro

In entrambi i casi, vige la disciplina della libertà di domicilio ex art. 14: non è necessario il rispetto di alcune prescrizioni
in LUOGO PUBBLICO (comizio, piazza, manifestazione) = necessario preavviso al questore in forma scritta 3 giorni prima, che
non costituisce comunque una richiesta di autorizzazione in quanto piò essere vietata solo per motivi di sicurezza o incolumità
pubblico

assembramento = occasionale ritrovo di più persone nel medesimo luogo  non necessario preavviso in quanto non
organizzato. Anche gli assembramenti non casuali sono tollerati

Art. 18: LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE

Associazione: qualsiasi formazione sociale ad adesione volontaria caratterizzata da una struttura organizzativa stabile, preordinata
al perseguimento di uno scopo comune.
Diritto di associarsi liberamente senza autorizzazione  sono proibite le associazioni segrete e che perseguono scopi politici
tramite organizzazioni di carattere militare  formazioni sociali che hanno una base volontaria e un’organizzazione con
tendenziale stabilità: concretizzazione dell’art.2 e del principio pluralista

LIBERTA’ NEGATIVA DI ASSOCIAZIONE: non sono ammesse associazioni coattive, perché sarebbe incostituzionale una legge che
obbligasse ad iscriversi ad una associazione  fanno eccezioni gli ordini professionali, che sono ordini in cui le persone che vogliono
esercitare una professione devono iscriversi: tutelano interessi costituzionalmente garantiti
Riserva rinforzata di legge che limita la discrezionalità del legislatore, che non può vietare l’associazionismo se non
quando persegue finalità che la legge penale già vieta all’individuo

La Costituzione estende alle associazioni la disciplina penale concernente i singoli cittadini: non sono ammesse associazioni che
perseguono fini che la legge panel vieta ai singoli  alle associazioni non possono essere apposti limiti specifici e più intensi di
quelli che incontrano gli individui
Limiti specifici:

le associazioni segrete, la cui definizione è contenuta nella legge Spadolini (legge 17 del 1982)  quelle che, anche all’interno
di associazioni palesi, occultando la loro presenza, svolgono attività diretta a interferire sull’esercizio delle funzioni di
organi costituzionali  non basta che un’associazione sia segreta, ma che influisca sulla sfera politica
le associazioni para – militari, che perseguono scopi politici tramite organizzazioni militare (d. lgs. 43 del 1948) non è sufficiente
il carattere militare, ma che perseguano scopi politici indirettamente: evitare attività idonee ad influenzare e
pregiudicare la formazione democratica delle convinzioni politiche dei cittadini, secondo la tesi di Mortati  non è
necessaria la presenza di corpi armati, ma è sufficiente l’inquadramento degli associati in corpi o nuclei con disciplina
ed ordinamento ed organizzazione militari

Norme costituzionali di particolari tipi di associazione:

Art. 19 – 20: ASSOCIAZIONI DI CARATTERE RELIGIOSO


Art. 39: SINDACATI
Art. 49: PARTITI POLITICI
XII disposizione trans. e fin.: DIVIETO DI RICOSTITUZIONE DEL PARTITO FASCISTA

Art. 48 – 51 : DIRITTI POLITICI

Diritti politici = espressione dello status civitatis, dell’appartenenza del cittadino alla comunità politica e concretizzano il
principio democratico e della sovranità popolare (art. 1)  sono contenuti nel Titolo IV “Rapporti Politici”

Diritto di voto (art. 48) riconosciuti a tutti i cittadini maggiorenni, non può essere limitato se non per incapacità civile o per
effetto di sentenza penale irrevocabile o in caso di indegnità morale indicata dalla legge  voto personale (non può
essere delegato), eguale, libero, segreto + è un dovere civico = consentita la facoltà di astenersi dalla partecipazione alla
consultazione elettorale
Diritto di petizione (art. 50) insieme al referendum è collocato negli istituti di democrazia diretta
Diritto di accesso alle cariche elettive (art. 51)  riguardo al tema della presenza equilibrata di entrambi i sessi nelle
Assemblee elettive, vi è stata una modifica costituzionale che ha introdotto il principio di eguaglianza sostanziale in
materia elettorale (legge 1 del 2003): prima si negava che in materia elettorale potesse trovare applicazione il
principio d’eguaglianza sostanziale, in seguito tramite una sentenza il giudice costituzionale ha distinto tra misure
incidenti la formulazione delle liste, e misure dirette a garantire il risultato, dichiarando le prime costituzionalmente
legittime, non incidendo sui diritti dei cittadini  la revisione, per ora, non ha determinato grossi cambiamenti
Libertà di associazione politica (art. 49) la libertà ideologica dell’organizzazione politica trova un limite solo nella XII disp.
Trans. finale + art. 98
DIRITTI SOCIALI

Art. 32: DIRITTO ALLA SALUTE

La salute è un fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività: nessuno può essere obbligato a un
trattamento sanitario se non per disposizione di legge, la quale non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona

integrità psico – fisica della persona = assenza di malattia e lo stato di completo benessere fisico e psichico,
nonché di benessere sociale  nessuno può danneggiare o mettere in pericolo l’integrità della persona, pena
la risarcibilità del danno biologico

Salute = diritto primario ed assoluto secondo la Corte Costituzionale  diritto per la vittima di eventuali lesioni al risarcimento non
limitato alle conseguenze della violazione incidenti sull’attitudine a produrre reddito, ma comprendente gli effetti della lesione al
diritto

salubrità dell’ambiente = diritti di vivere in ambiente salubre, dato che le condizioni di salute dipendono dalle
condizioni ambientali  distruzione ambientale = cagione danno all’uomo ex art. 9 e art. 23  danni
all’ambiente 0 obbligo di provvedere alla reintegrazione del patrimonio ambientale

diritto alla cura = diritto ad essere curati e a ricevere prestazioni sanitarie  pretesa verso lo Stato: diritto
riconosciuto dalla Costituzione
Diritto a scegliere il medico e il luogo di cure, ferme restando le esigenze dell’organizzazione del Sistema Sanitario
Nazionale

Materia esclusiva delle Regioni tranne l’art. 117 “m” (livelli essenziali di assistenza)  dal 2001 lo Stato non ha curato il profilo
dei livelli essenziali di assistenza, e dal 2001 non si aggiorna questo elenco di tabelle
Regionalismo dal 2001: aspetto critico legato alla sanità  sta per entrare in vigore una normativa europea riguardante la sanità
indigenza = coloro che non sono in grado di pagare/contribuire le cure essenziali  concetto relativo: deve essere sempre
garantito il nucleo irriducibile del diritto alla salute come livello essenziale di assistenza sanitaria, riconosciuto uniformemente

DIRITTO DI NON ESSERE CURATI  se è in gioco l’interesse del singolo alla salute, l’ordinamento tutela il diritto
all’autodeterminazione individuale in caso di paziente cosciente
Consenso informato = rapporto tra medico e paziente: il medico non interviene quando il paziente non autorizza in modo consapevole
l’intervento del medico, e quando il paziente dissente  se il paziente non è consapevole o è un minore o incapace?
Vuoto normativo in caso in cui il paziente sia incosciente e in stato vegetativo permanente come nel CASO ENGLARO
Battaglia giuridica per riconoscere un soggetto come portavoce della paziente in coma, accertando la figura di tutore del padre e di
un curatore diverso dal padre, per esprimere la volontà di Eluana  art. 32 vs art. 2  la Corte di Cassazione del 2007 ha stabilito che le
cure artificiali non costituiscono in sé una forma di accanimento terapeutico se limitate all’alimentazione/idratazione con
sondine, pur essendo un trattamento sanitario
Il giudice può, su istanza del tutore, autorizzare l’interruzione dell’alimentazione artificiale se

La condizione di stato vegetativo è apprezzata clinicamente come irreversibile secondo gli standard scientifici
internazionali
Viene certificato ed accertato che il paziente non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento, se
cosciente  parte molto problematica: come accertarlo? Elementi tratti dalla vita, personalità, e convincimenti religiosi,
etici e culturali certi
La volontà del singolo individuo non può essere tutelata dall’ordinamento nel caso in cui tale volontà metta a rischio la salute altrui
è possibile imporre i trattamenti sanitari obbligatori come nei casi di malati mentali e vaccinazioni + Servizio sanitario nazionale
che fornisce cure gratuite agli indigenti

USO DEL CASCO PER MOTOVEICOLI: il legislatore nel suo apprezzamento prescrive certi comportamenti e ne sanziona l’inosservanza
allo scopo di ridurre il più possibile le conseguenze, dal punto di vista della mortalità e della morbosità invalidante, degli incidenti
stradali. Non può difatti dubitarsi che tali conseguenze si ripercuotono in termini di costi sociali sull’intera
collettività, non essendo neppure ipotizzabile che un soggetto, rifiutando di osservare le modalità dettate in tale funzione preventiva,
possa contemporaneamente rinunciare all’ausilio delle strutture assistenziali pubbliche ed ai presidi predisposti per i soggetti inabili
Art. 33 – 34: DIRITTO ALLO STUDIO

Libertà di insegnamento (comma I) = l’arte e le scienze sono libere e libero ne è l’insegnamento  non
esistono espressioni artistiche ufficiali, né indirizzi scientifici di Stato  libertà garantita in ogni ordine e grado
del sistema scolastico
Libertà di istruire scuole ed istituti di istruzione (commi II – IV) = la Repubblica detta le norme sull’istruzione: enti e
privato hanno diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato  la legge assicura piena libertà e
trattamento equipollenti tra scuole statali e non statali

Pluralismo scolastico  è escluso il monopolio pubblico d’istruzione: possono essere create scuole private parificate alle statali
se forniscono trattamenti equipollenti
Libertà di scelta nella scuola e diritto a ricevere un insegnamento  la scuola è aperta a tutti: istruzione inferiore obbligatoria e
gratuita (almeno per 8 anni), con facilitazioni ai capaci e meritevoli tramite borse di studio assegnate per concorso

Libertà di accesso al sistema scolastico


Gratuità dell’istruzione obbligatoria
Intervento statale a garanzie del diritto allo studio per i capaci e meritevoli senza necessari mezzi economici

Art. 39 – 42 : DIRITTO AL LAVORO E LIBERTA’ ECONOMICHE

Titolo III della Parte I della Costituzione è chiamato Costituzione economica, e concerne i “rapporti economici”: diritto di libera
iniziativa economica privata (art. 41) + diritto di proprietà e espropriazione per pubblica utilità (art. 42) + diritto di associazione sindacale
(art. 39) + diritto allo sciopero (art. 40)  nello Stato di diritto sociale si sintetizza l’alternativa tra Stato di diritto liberale
e Stato socialista:

Gli art. 40 – 41 collocano lo Stato nella categoria di Stato liberale, contrapponendolo allo Stato socialista
La previsione di limiti e scopi dell’una e dell’altra (art. 41 II e 42 II) marcano il passaggio dallo Stato di diritto liberale allo
Stato di diritto sociale

Limitazioni alla libertà di iniziativa economica e alla proprietà  in alcune ipotesi la funzione sociale è realizzata dalla proprietà
privata in sé perché ka sua diffusione consente maggiore eguaglianza sostanziale
Espropriazione per pubblica utilità = (art. 42 III) evidente caso di bilanciamento tra interessi generali (pubblica utilità) e interessi
particolati (proprietà privata)  riserva di legge che esclude sia le fonti sublegislative che la giurisprudenza: riserva di legge
rinforzata nei contenuti e con carattere relativo per consentire il provvedimento amministrativo ablativo

Diritto al lavoro = impegno finalizzato a porre le condizioni economico – sociali per la sua concreta realizzazione  il Costituente si
è impegnato molto sul tema dell’eguaglianza dei sessi e della tutela dei minori
E’ trattato come principio fondamentale che caratterizza la Repubblica (art. 1), come diritto dell’uomo che contribuisce
alla realizzazione della persona, come dovere sociale (art. 4) e come rapporto economico

Sindacati (art. 39) sono associazioni di categoria dei lavoratori che svolgono una rilevante funzione sociale per conferire migliori
condizioni di lavoro ai partecipanti i sindacanti verso il proprio datore, compensando la condizione di contraente debole  la
disciplina dell’art. 39 è rimasta inattuata perché i sindacati hanno preferito operare come associazioni non riconosciute perdendo così
la capacità di stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes  operano come associazioni private, e
concludono accordi applicabili solo verso gli iscritti_ la giurisprudenza lavorista ha riconosciuto ai contratti collettivi
un’efficacia di fatto equivalente a quella erga omnes ex art. 36

Diritto di sciopero = (art. 40) arma efficace dei sindacati per raggiungere i propri fini, configurabile comeun’astensione collettiva dal
lavoro  la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali le norme ce vietavano lo sciopero
Diritto di sciopero dei servizi pubblici essenziali  regolamentato da un’apposita legge per bilanciare l’esigenza del diritto in parola
con gli interessi di rilievo costituzionale (diritto alla vita, alla salute, alla sicurezza,..) ponendo una disciplina particolare
nell’erogazione delle prestazioni fondamentali, in un preavviso minimo di 10 giorni per sciopero, e in varie altre attuazioni

Art. 38: DIRITTO ALL’ASSISTENZA SOCIALE

Assicura, a chi ne è sprovvisto, i mezzi adeguati alle esigenze di vita tramite l’istituzione di un sistema pensionistico e
assistenziale
finanziato anche da contributi pubblici  esigenze di contenimento hanno reso necessario un ripensamento del modello esistente,
passando dal sistema retributivo (lega l’importo del trattamento pensionistico all’ultima retribuzione percepita) al sistema
contributivo (basato sui contributi versati dal lavoratore)
DOVERI COSTITUZIONALI

Vi sono alcune disposizioni costituzionali che individuano doveri, non diritti:

Art. 4 II: ogni cittadino ha il dovere di svolgere un’attività/funzione che concorra al progresso materiale/spirituale
della società
Art. 30: dovere/diritto dei genitori al mantenimento, istruzione ed educazione dei figli
Art. 48 II: dovere civico del voto  dovere con sanzione sociale ma non giuridica
Art. 52: difesa della patria
Art. 54: fedeltà alla Repubblica e osservanza delle leggi  incide sulla libertà di manifestazione del pensiero?
Art. 54 II: coloro con funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore
Art. 53: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva  non ha una
funzione commutativa di matrice liberale, ma una funzione distributiva dei carichi pubblici
Art. 2: adempimento di doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale

Doveri costituzionali = doveri previsti dalla Costituzione + risvolto di ciascun diritto costituzionale + clausola aperta capace di
informare il sistema costituzionale ispirato al principio di solidarietà
Lo Stato sociale vuole assicurare l’effettiva garanzia dei diritti, facendo quindi leva su un adeguato sistema fiscale
Coerentemente con il principio di solidarietà, il sistema tributario deve essere informato al criterio di progressività (art. 53 II)
perché solo un prelievo che aumenta più che proporzionalmente all’aumentare della base imponibile è capace di assegnare il
giusto peso alla manifestazione di ricchezza  è dominante l’opinione che annovera la progressività al sistema tributario nel suo
complesso, e non al singolo tributo, consentendo l’esistenza di tributi informati ad altri criteri

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