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Sir Edward Cervise nacque in una nobile famiglia nella città di

Francasorte. Suo padre il Re, era rispettato e venerato dai suoi


sudditi per la sua immensa bontà e generosità, oltre che per le
sue abilità politiche. Il giovane Edward crebbe benestante,
istruito e circondato da belle donne, poiché anche di bell'aspetto.
Era solito ad andare nella taverna popolare, visto che comunque
tutta la famiglia era vista di buon occhio in città. Una sera, tra
canti, vino e qualche donzella, un losco individuo gli si avvicina,
con una mappa in mano e parlando in una sorta di rima:
"Grande principe,
a lungo vi ho cercato,
per mari, monti e foreste ho vagato.
Il mio nome è Tarlono
e con umile tono
presento voi il mio più grande dono."
Il principe incuriosito gli chiese di più e Tarlono allora rispose:
"Avete oro, fama e sapienza
non vi manca niente all'apparenza
poteri incredibili però avrete
se la pietra gialla raccogliete!"
Dopo aver ascoltato i discorsi di Tarlono, quest'ultimo si dileguò
lasciando la mappa al giovane principe, che nei giorni successivi
decise di arruolare una compagnia di avventurieri per aiutarlo in
questa nobile avventura. Lui stesso era abile nell'arte della spada,
poiché durante la sua crescita venne addestrato dai nobili
cavalieri di corte. Il viaggio andò per il meglio, qualche peripezia
ogni tanto, un gruppo di banditi, un branco di goblin. Giunti al
luogo del tesoro, una sorta di rovina nel deserto, si addentrarono,
giungendo infine a prendere la famosa pietra gialla. Si trattava
infatti di una biglia d'oro, molto bella da vedere, una sfera
perfetta, ma effettivamente il principe non sentiva questi grandi
poteri. All'uscita delle rovine però vennero attaccati da un gruppo
di orchi, e in quel momento, mentre combattevano un barbaro
che lui aveva assoldato e che faceva parte della compagnia, nella
foga e ira della battaglia colpì accidentalmente il collo di Sir
Edward. Si narra che la testa volò per 6 metri prima che il suo
corpo ormai privo di vita si accasciasse a terra.
E dunque Sir Edward si ritrova in purgatorio (o oltre vita non ho
capito bene sto punto di ambientazione) ma oltre il danno la
beffa, nel passaggio a miglior vita la sua testa non fù ritrovata,
quindi non può più vantare ne la sua bellezza, ne la sua
benestanza.

Razza: Umano (Illuskan)

Classe: Guerriero

Età: 24 anni al decesso

Aspetto: Aveva lunghi capelli neri e occhi azzurri, una barbetta


incolta e un viso ben curato. Ora non è altro che un busto con il
mozzone della testa mancante. Combatte con spada a una mano
e scudo. Indossa un'armatura da cavaliere con un mantello rosso.
(Non so perché ma dopo la morte immagino che l'armatura sia un
poco rugginosa e il mantello sia inscurito e invecchiato, come se il
mondo dei morti degradasse qualsiasi cosa al suo interno)
Caratteriale: Indispettito per le sue perdite, ma non ha perso il
suo codice cavalleresco, vaga alla ricerca disperata della sua
testa.

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