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COSMOPOLIS

-“Capiva cosa voleva. Poi capì. Voleva tagliarsi i capelli”/”Si sentiva guardingo, assonnato
ed incorporeo” Fin dall’inizio ci viene presentato come un essere fluido ed avulso dal
mondo + paura maniacale della morte (fa fare i test per rilevare minacce e fa le analisi
giornalmente

-Torval, esperto di tecnologia, Elise, analista valutario, l’autista che non ha mai guardato,
esperta di finanza (tutte amanti), il sostituto del medico, il presidente (oggetto di una
minaccia attendibile che spetta a lui), Vija Kinski (esperta di teoria), l’unica donna della sua
scorta, Danko, il manager dei rapper, Brutha Fez, il terrorista pasticchere, l’austista,
Anthony il parrucchiere Vorticoso avvicendarsi di facce. Spruzzi di essere.

-Modelli, rapporti, indici, intere masse di informazioni, il rumore dei clacson, i movimenti
dello yen, i morti che conosceva e odiava, la tecnologia troppo lenta e i termini antiquati, le
limousine tutte uguali, l’ufficio che cambiava continuamente (ce lo dice Benno), la rivolta
dei topi, il techno-rave, il funerale Sono tutti avvenimenti che accadono nella sua vita
senza mai divenire eventi. Gli unici veri eventi sono la scena del film, il momento di
apertura dal parrucchiere e la scena finale in cui si libera del suo impulso rapace.

-“Non mi hai mai detto di avere gli occhi azzurri”/ “Dov’è il tuo ufficio? Cosa fai di
preciso?”/ “Lui citò ad alta voce alcuni piatti che pensava le sarebbero piaciuti. In realtà non
sapeva cosa le piacesse”/ “Così va bene, adesso siamo persone che parlano. Non è così che
parlano le persone” Lui ed Elise non si conoscono affatto.

-“Gli piaceva di più prima, in libreria, quando l’aveva creduta un’altra” Tutto ciò che si
concretizza perde per lui di importanza. La sua attenzione è costantemente in fuga e la sua
spinta all’appropriazione non porta mai al godimento di ciò di cui si appropria.

-“Lui li guardò affascinato, dimenticandosi completamente di Elise” Totale mancanza di


concentrazione = desiderio smarrito che ha perso l’oggetto, la meta

-“Pensò a quando stava realmente facendo la storia prima che la storia diventasse monotona
e melensa” La sua vita non ha alcuno scopo. Ha bruciato tutto ciò che aveva intorno.

-“Non pensarci troppo. E’ morto perché tu possa vivere” (Vija) Ogni volta che viene
dato l’annuncio di una morte prova piacere. Sembra di sentire l’eco delle parole di Canetti,
ma quello di Eric è un potere illusorio.

-“I dubbi derivano dalle esperienze passate, ma il passato sta scomparendo. Un tempo
conoscevamo il passato, ma non il futuro. Le cose stanno cambiando”/ “Sai cosa hanno
sempre sostenuto gli anarchici? L’impulso di distruzione è un impulso creativo. Questo è
anche il marchio di fabbrica del pensiero capitalista. Distruzione forzata. Distruggere il
passato, creare il futuro” E’ esattamente l’opposto di Austerlitz. Tuttavia il progresso è
un tranello (L’epoca delle passioni tristi)
-“Cos’era cambiato? Tutto. Kinski aveva torto. Il mercato non era totale. Non poteva
rivendicare quell’uomo o assimilare il suo atto. Era fuori dalla sua portata” Vija gli ha
detto che quelle persone in rivolta sono il frutto del capitalismo e funzionali a questo. Non
esistono al di fuori. Eric inizia a cambiare.

-“La immaginò rannicchiata contro il proprio petto a notte fonda, a lume di candela, non
mossa da un impulso sessuale, ma pronta a parlargli nel sonno. Era una voce con un corpo
aggiunto. Attribuirle una storia significava farla scomparire” Anche Vija non gli
appare nella sua interezza, anche se nell’immagine che Eric ha di lei non c’è alcuna
connotazione erotica.

-“Stordiscimi. Tira fuori il manganello e spara. Sto cercando qualcosa in più”/ “La minaccia
attendibile era ciò che lo spingeva e lo stimolava. Adesso poteva iniziare il lavoro di vivere”
Pulsione di morte (futuro-minaccia)

-“Una gioia di inebriante integrità. Lui e loro, il morto e i provvisoriamente vivi. In quel
luogo il piacere che Eric traeva dall’andare in rovina sembrava benedetto e avvalorato. Poi
pensò al proprio funerale. Uomini che aveva schiacciato, per nutrire il loro rancore. Uomini
che aveva considerato carta da parati, per sovrastarlo ed esultare”/ “Torval era un nemico,
una minaccia al suo amor proprio. Quando paghi un uomo per mantenerti in vita gli concedi
un vantaggio psichico”/ “La minaccia avrebbe dovuto materializzarsi subito dopo la morte
di Torval. Quella era la prospettiva più tetra di tutte, che là fuori non ci fosse nessuno. Ogni
cosa materiale e coerente in un’indistinta rovina alle sue spalle, ma nessun momento
culminante davanti a sé” Pulsione di morte e spinta vitale si mescolano. E’ tutto un
pericoloso equilibrio tra dominio e sottomissione.

-“Voleva sentirla, ogni dolente sfumatura di nostalgia. Stava provando quello che avrebbe
provato il padre in quel momento”/ “Magari potremmo dire al mio autista di entrare.
Sarebbe carino. Grazie Anthony”/ “Cominciò ad illanguidirsi, ad appisolarsi”/ “Invece
raccontò loro della minaccia attendibile. Si confidò con loro. Era bello fidarsi di qualcuno.
Quello era il luogo in cui si sentiva al sicuro”/ “Eric sentiva la presenza dei corpi, tutti
quanti, il respiro corporeo, il calore e lo scorrere del sangue. L’esperienza era così forte, così
totale e aperta che Eric riusciva a malapena a pensare al di fuori di essa. Lui era uno di
loro”/ “Gli sembrò di conoscerla finalmente la sua Elise”/ “I due uomini si abbracciarono”
La simbiosi con il padre, per quanto fugace, gli restituisce uno sprazzo di umanità

-“Il momento era privo di urgenza e di scopo. Non c’era nessun posto in cui volesse andare,
niente a cui pensare, nessuno ad attenderlo” Vuoto pulsionale che preannuncia la sua
fine.

-“Volevo i suoi soldi per la loro qualità particolare, non tanto per il loro valore. Volevo
l’intimità di quel denaro, la sua impronta, che era l’impronta di lui”/ “Mi consideravano
manodopera generica e io l’ho accettato. Poi mi hanno licenziato senza preavviso. E io l’ho
accettato” Si sottomette temporaneamente
-“Voglio ucciderti per dare significato alla mia vita”/ “Chi odierò adesso che non mi è
rimasto più nessuno”/ “Io avrò qualcosa da odiare quando sarà grande abbastanza da
diventare uomo” Ha bisogno di lui come il padrone del servo.

-“Ecco perché stai progettando la tua rovina, perché sei entrato di tua spontanea volontà in
un posto dove c’è qualcuno pronto ad ucciderti. Una premonizione di morte”/ “Tu non ce
l’hai con i ricchi, non è questo il tuo problema”/ “L’anomalia. Ecco dov’era la risposta, nel
tuo corpo”/ “Dire il suo nome doveva sembrargli una sconfitta totale, il più intimo
fallimento del carattere e della volontà, ma così inevitabile che non aveva senso resistergli.
Non mi dice niente. Sentì una traccia del vecchio e trito piacere quello di lasciar cadere un
commento noncurante per far sentire l’altro privo di valore” Cercano di
sottomettersi a vicenda tramite la reciproca conoscenza.

-“Ti conoscevo. Era un’altra ragione per odiarti”/ “Si sentì triste per lui. Tutta quella
devozione solitaria, tutto quell’odio e quella delusione. L’uomo lo conosceva come
nessun’altro”/ “Pensò ad altri nel corso degli anni, indistinti e senza nome. Provò un’enorme
consapevolezza piena di rimorso”/ “Potrei dirti che i miei pensieri si sono evoluti, la mia
situazione è mutata”/ “Ecco chi era. Aveva imparato a conoscere se stesso in maniera
intraducibile tramite il dolore”/ “Capì cosa mancava. L’istinto rapace, il semplice e
vorticoso bisogno di esistere” Ricorda tutte le persone incontrate durante la giornata.
Cambiamento radicale.

-“Ma persino la morte che giudicava così necessaria alla sua liberazione non sarebbe servita
a niente. L’avrebbe deluso ancora”

-Richard Sheets ha perso interesse in quell’uomo Anche il suo in qualche modo è un


godimento smarrito.

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