Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Le dimensioni delle particelle dei campioni da laboratorio spesso vengono ridotte prima
dell’analisi mediante operazioni di frantumazione e macinazione. Le tecniche utilizzate
in laboratorio sono simili a quelle usate in operazioni su larga scala, come ad esempio
il miscelatore/macinatore a V usato in un impianto di uranio mostrato nella foto. Un
miscelatore a V da laboratorio è descritto nella Sezione 36A. Inoltre, il presente capitolo
prende in esame diversi altri metodi di preparazione dei campioni per l’analisi, includendo
vari metodi di polverizzazione e miscelazione. Il capitolo prende in considerazione anche le
varie forme in cui l’umidità viene assunta nei campioni solidi e i metodi per essiccare tali
campioni.
Carl Iwasaki/Time Life Pictures/Getty Images
incremento della quantità di acqua adsorbita. Si è trovato, per esempio, che il conte-
nuto in acqua di un pezzo di porcellana cambiava da 0% a 0,6% quando il campio-
ne era macinato in polvere fine.
In contrasto, si verificano spesso durante la macinazione diminuzioni nel contenuto
di acqua di specie idrate, come risultato del riscaldamento localizzato provocato dalla
frizione. Per esempio, il contenuto di acqua di un campione di gesso (CaSO4 · 2H2O)
diminuisce da circa il 21% al 5% quando il composto viene macinato in polvere fine.
Anche differenze nella durezza del componente possono introdurre errori duran-
te la frantumazione e la macinazione. Materiali più molli sono macinati in particelle
fini più rapidamente di quelli più duri e possono andare persi sotto forma di polvere
durante il processo di macinazione. Inoltre, frammenti che si allontanano in aria ten-
dono a trattenere una frazione più elevata dei componenti più duri.
Una setacciatura intermittente spesso aumenta l’efficienza della macinazione. La
setacciatura consiste nell’agitare il campione macinato su un setaccio di rete metalli-
❮ Frantumazione e macinazione
devono essere protratti finché
l’intero campione passi
ca, tale da far passare solo le particelle della dimensione desiderata. Le altre particel- attraverso un setaccio con
le sono quindi nuovamente mandate al macinamento: l’operazione è ripetuta finché dimensioni di maglia desiderata.
l’intero campione passa attraverso il setaccio. Spesso, i materiali più duri, la cui com-
posizione differisce maggiormente dalla massa del campione, sono gli ultimi ad es-
sere ridotti nelle particelle di dimensione desiderata ed anche gli ultimi a passare at-
traverso il setaccio. Pertanto, la macinazione deve essere continuata finché sia passata
ogni particella, se il campione così vagliato deve avere la stessa composizione che ave-
va prima del processo di macinazione e di vaglio.
Un serio errore di contaminazione può verificarsi, durante le fasi di macinazio-
ne e di frantumazione, a causa dell’usura meccanica e l’abrasione delle superfici del
❮ L’abrasione meccanica delle
superfici del sistema di
macinamento può contaminare
mulino. Anche se queste superfici sono fabbricate di acciaio temprato, agata o car- il campione.
buro di boro, può occasionalmente verificarsi la contaminazione del campione. Il
problema è particolarmente grave nell’analisi dei costituenti minori.
1
Per un confronto della riproducibilità di questi vari metodi di essiccamento, si veda E. S. Berry,
Anal. Chem., 1988, 60, 742, DOI: 10.1021/ac00159a003.
36B Umidità nei campioni 973
que la situazione cambia; il bi-idrato diventa instabile rispetto all’atmosfera e una mole-
Assorbimento
cola di acqua viene perduta per dare la nuova specie stabile BaCl2 · H2O. A umidità rela-
tive minori di circa l’8%, ambedue gli idrati perdono acqua e il composto anidro diven-
ta la specie stabile. Di conseguenza, possiamo vedere che la composizione di un campio-
g H2O trattenuta/g di solido
1,2
105 C
Figura 36-4 Allontanamento 0,8
dell’acqua assorbita da un composto
organico a diverse temperature.
0,4
(Ristampato (adattato) su gentile
concessione di C. O. Willits, Anal.
Chem., 1951, 23, 1058, DOI: 0
10.1021/ac60056a003. Copyright 0 40 80 120 160
1951 American Chemical Society.) Tempo di riscaldamento, min
36C La determinazione di acqua nei campioni 975
una graduale diffusione dell’umidità alla superficie, dove avviene l’evaporazione. Fre-
quentemente il riscaldamento è accompagnato da crepitio in cui i cristalli del solido Il crepitio è un processo in cui un
sono improvvisamente frantumati dalla pressione del vapore che si crea dall’umidità materiale cristallino che contiene acqua
contenuta nelle cavità interne. occlusa improvvisamente esplode du-
rante il riscaldamento in conseguenza
di un improvviso innalzamento nella
36B-3 Essiccamento del campione analitico pressione interna causata dalla forma-
I metodi per trattare l’umidità nei campioni solidi dipendono dall’informazione desi- zione di vapore.
derata. Quando è richiesta la composizione del materiale “come ricevuto”, il principa-
le obiettivo è che il contenuto di umidità non venga alterato in conseguenza di maci-
nazione o altri trattamenti o conservazione preliminare del campione. Quando que-
ste variazioni non possono essere evitate o sono comunque probabili, è spesso vantag-
gioso determinare la perdita in massa mediante essiccamento secondo qualche proce-
dimento riproducibile (ad esempio, il riscaldamento a peso costante a 105°C), effet-
tuato immediatamente dopo il ricevimento del campione. Quindi, prima di eseguire
l’analisi, il campione è nuovamente seccato a questa temperatura, in modo tale che i
dati possano essere corretti al livello originale.
Si è già fatto notare come il contenuto di acqua di alcune sostanze sia enorme-
mente influenzato da variazioni di umidità e temperatura. I materiali colloidali con-
tenenti grandi quantità di umidità assorbita sono particolarmente influenzati da que-
ste variabili. Per esempio, si è trovato che il contenuto di umidità di un amido di pa-
tata varia dal 10% al 21% come conseguenza di un aumento nell’umidità relativa dal
20% al 70%. Con sostanze di questo tipo, dati analitici confrontabili interlaborato-
rio, o persino all’interno dello stesso laboratorio, possono essere ottenuti solo attra-
verso un’accurata specifica delle procedure che prendano in considerazione il conte-
nuto di umidità. Ad esempio, i campioni sono frequentemente seccati a massa co-
stante a 105°C o a qualche altra temperatura specificata. Si effettuano quindi le ana-
lisi e i risultati vengono riportati su questa base secca. Mentre questa procedura può
non rendere il solido completamente esente da acqua, generalmente abbassa comun-
que il contenuto di umidità a livelli riproducibili.