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Perché Cicerone fa tenere il discorso sull’amicizia a Lelio

Ad exemplum pagina 45 numero 4

Inzio: Cum enim saepe mecum ageres ut de amicitia scriberem aliquid, ... Fine: Sed ut tum ad
senem senex de senectute, sic hoc libro ad amicum amicissimus scripsi de amicitia. (Cicerone)

Testo latino completo

Poiché, infatti, spesso discutevi con me affinché scrivessi qualcosa sull’amicizia, questo argo-
mento mi è sembrato degno non solo di essere conosciuto da tutti, ma anche dei nostri
rapporti amichevoli.
Così, scrissi quest’opera volentieri, perché, grazie alla tua richiesta, potessi giovare a molti. Ma,
come nel “Cato Maior”, che è stato scritto in tuo onore sulla vecchiaia, ho rappresentato
Catone da vecchio che discuteva, poiché nessun personaggio mi sembrava più adatto per
parlare di quell’età di lui che ebbe una lunghissima vecchiaia e proprio durante la vecchiaia
ebbe una stagione felice molto più degli altri, così, dato che abbiamo saputo dagli antenati
che l’amicizia di Gaio Lelio e Publio Scipione è stata veramente memorabile, mi è sembrato
idoneo il personaggio di Lelio per esporre sull’amicizia quegli stessi concetti che Scevola si
ricordava essere stati da lui trattati. Questo tipo di discorsi, poi, basato sull’autorevolezza degli
antichi, e per di più famosi, sembra possedere, non so come, maggiore autorevolezza; così io
stesso, leggendo la mia opera, sono così preso, talvolta, che penso che stia parlando Catone,
non io. Ma, come allora ho scritto, io vecchio, ad un vecchio sulla vecchiaia, così in questo
libro, io amicissimo, ad un amico sull’amicizia.Ho intenzione di narrare le molte gesta di
Cincinnato perché costituiscono chiare testimonianze di virtù e d'amore per lo stato.
Era un umile contadino, ma sotto l'apparenza di un uomo pacifico aveva un cuore fiero ed era
non solo esperto di questione campestre, ma anche di pratica militare e di problematica
civile. Nelle situazioni avverse i Romani, disperando in merito alla loro salvezza, quando ormai
erano in procinto di arrendersi ai nemici chiamarono Cincinnato, Infatti, dato che l'esercito
Romano si era stanziato sul monte Algido, Lucio Quinto Cincinnato, in quel periodo possed-
endo un campo e coltivandolo con le proprie mani, diventò dittatore.
Egli Fu trovato dai legati del senato mentre si accingeva ad arare il campo e, inzuppato di
sudore, accettò la toga praetexta e si diresse a Roma. Mostrò subito virtù e coraggio e, sconfit-
ti i nemici, liberò l'esercito dall'assedio sul monte Algido.
Salvato l'esercito, entrò in città con le proprie milizie, distribuì il bottino e punì il console
inabile. Poi lasciò la dittatura e ritornò ai buoi ed al suo aratro, ma la città grata gli donò una
corona d'oro. Poi dopo molti anni, quando Melius era in procinto di dirigersi con i propri
compagni verso il regno, i Romani nominarono di nuovo dittatore Cincinnato e lo stato fu
nuovamente salvo. (By Maria D.)

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