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APPRENDIMENTO

RIVOLUZIONARIO

Dedico questo libro ai miei 3 figli, affinché


possano acquisire le competenze necessarie
alla realizzazione dei loro sogni più ambiziosi.

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INDICE

Ringraziamenti
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Premessa
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Introduzione 8
La memoria, la vita e l’uomo

Test iniziale 30

Capitolo I: Alla scoperta della memoria 60


Informazioni di partenza per orientarsi nel nostro viaggio

Capitolo II: I maghi del tempo 79


Come creare immagini mentali indimenticabili

Capitolo III: Diventare registi della mente 97


Le meraviglie del pensare per immagini

Capitolo IV: Un nome è per sempre 124


Migliorate le vostre relazioni: ricordando
i nomi vi avvicinerete alle persone

Capitolo V: Ogni cosa in ordine, un ordine per ogni cosa 142


La tecnica per memorizzare liste ed elenchi

Capitolo VI: Avere le lingue sulla punta della lingua 163


Come memorizzare i termini in lingua straniera

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Capitolo VII: Avere tutti i numeri per il successo 186


Ricordare i numeri

Capitolo VIII: Mettere la testa a posto 210


La teoria dei luoghi

Capitolo IX: Come una poesia… 241


Come memorizzare i testi parola per parola

Capitolo X: Un’idea per ogni situazione 252


Applicazioni utili per la vita e il lavoro

Capitolo XI: Imparare a imparare 279


Consigli per l’apprendimento dei bambini

Capitolo XII: Gli ultimi tre passi prima dei saluti… 288
Consigli per il ricordo e l’oblio

Test finale 292

Conclusioni
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RINGRAZIAMENTI

È per me un grande piacere ringraziare sentitamente tutte le persone che


a vario titolo hanno contribuito e collaborato alla creazione di questo libro.
In particolare:

Mia moglie Camilla, per il suo instancabile sostegno.

Andrea Vitali, per aver redatto gli approfondimenti storici.


Tutte le persone che hanno contribuito a questo volume con le proprie
foto e le proprie testimonianze: troverete i loro nomi direttamente all’inter-
no del libro.

Tutte le persone che hanno frequentato i miei corsi e mi hanno aiutato a


migliorare giorno dopo giorno, la didattica del Metodo Golfera.

Infine, ringrazio i miei figli, Gianni Jr. Greta e Paris, per avermi offerto una
costante ispirazione nella realizzazione di quest’opera.

Gianni Golfera

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PREMESSA

Cominciamo dal vostro passato.

Pensate per un attimo al grande imbarazzo che avete vissuto quando non
vi siete ricordati il nome di qualcuno già incontrato in precedenza o vi siete
dimenticati di un appuntamento, una ricorrenza, un’incombenza da sbriga-
re assolutamente, i termini di consegna di un lavoro. Pensate alla vergogna
provata quando avete fatto una gaffe per esservi dimenticati un’informazione
sulla vita privata di una persona, al fastidio di restare con lo sguardo sospeso
cercando di farvi tornare in mente quella cosa che avevate proprio “sulla pun-
ta della lingua”. Più in generale, pensate alle sensazioni spiacevoli suscitate
da tutti i momenti in cui la vostra memoria non vi è venuta in aiuto...

Volete evitare di rivivere queste brutte emozioni? Vi piacerebbe migliorare la


vostra vita, migliorando la memoria? Avete intenzione di imparare il metodo
e le tecniche per riuscirci?

Complimenti! Siete arrivati nel posto giusto!

L’imbarazzo e il disagio presto non saranno che un ricordo. Il libro che


avete in mano farà davvero la differenza nella vostra vita.

Infatti, il Metodo Golfera vi consentirà di:

• ricordare in modo facile, veloce e duraturo qualunque informazione de-


sideriate: nomi e cognomi, lunghi testi, vocaboli in lingue straniere, for-
mule, definizioni, elenchi, appuntamenti, dati… insomma, qualsiasi infor-
mazione utile per la vostra vita;
• stimolare, favorire e semplificare l’apprendimento;

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• ampliare rapidamente le vostre competenze e mantenervi aggiornati;


• facilitare le relazioni con le persone;
• conquistare la stima degli altri;
• agevolare il raggiungimento di importanti risultati, traguardi e desideri;
• arricchire la vita lavorativa di grandi soddisfazioni;
• gestire in modo ottimale i vostri impegni e il vostro tempo;
• potenziare le vostre capacità mentali;
• in breve, migliorare la vostra vita personale e professionale.

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INTRODUZIONE
La memoria, la vita e l’uomo

ANTEPRIMA:
considerazioni sulla memoria

TUTTI ABBIAMO LA POSSIBILITÀ DI MIGLIORARE FACILMEN-


TE LA MEMORIA. I VANTAGGI SULLA QUALITÀ DELLA NOSTRA
VITA SARANNO STRAORDINARI.
In questo capitolo passeremo in rassegna alcune convinzioni sbagliate
relative alla memoria e vedremo come lo sviluppo di questa capacità
vi consentirà di ottenere grandi risultati in ogni ambito della vostra vita.

UNA STORIA A LIETO FINE


Da bambino, il mio problema era la memoria.

Non ci credete? Vi assicuro che non sto scherzando: a scuola avevo qual-
che difficoltà, come del resto altri miei compagni, perché faticavo a ricorda-
re tutto quel che c’era da studiare. Visto che volevo ugualmente prendere
dei bei voti, trascorrevo intere giornate chiuso in casa a fare i compiti. Il
richiamo dei giochi in cortile, però, era grande, credo possiate capirmi…
“Deve pur esserci un metodo per fare le cose meglio e più velocemente”,
continuavo a ripetermi.

Poi, a dodici anni, incontrai una persona che cambiò la mia vita. Il prof.
Andrea Vitali, storico di fama internazionale e amico di famiglia, ascoltò
con interesse il mio problema e mi fece un gran sorriso. Mi rivelò che avrei
potuto trovare una soluzione alle mie difficoltà consultando alcuni libri molto

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antichi. Lì per lì, quasi non mi sembrò vero. Avrei davvero potuto essere bravo a
scuola e trovare anche il tempo per giocare? Meraviglioso! Dovevo assolutamente
scoprire come. Andrea si soffermò soprattutto su due nomi: Giordano Bruno e
Pico della Mirandola.

Lessi con fervore quasi febbrile quei testi straordinari, che insegnavano a miglio-
rare la memoria attraverso una serie di tecniche curiose e stravaganti. Fu solo
l’inizio. Quelle pagine mi diedero lo spunto per un viaggio a ritroso nel tempo, che
mi portò a conoscere i classici latini. Scoprii con grande meraviglia che l’uomo,
nel corso dei secoli, aveva individuato molti rimedi per far fronte alle difficoltà del
ricordo, elaborando una vera e propria arte della memoria.

Iniziai a studiare e a comprendere quella materia così affascinante, e cominciai


gradualmente ad applicare alla mia vita quotidiana le teorie esposte in quei libri. Mi
accorsi presto, con immenso stupore, che quelle tecniche funzionavano davvero!
Imparai a memorizzare con grande velocità e in modo permanente le nozioni sco-
lastiche. Finalmente potevo passare la maggior parte del pomeriggio in cortile...
Ammetto che i miei compagni cominciarono a invidiarmi un po’. Qualcuno arrivò a
dirmi che ero un “genio” (questa etichetta me la sono portata dietro per un pezzo).
Inizialmente, la cosa mi fece un certo piacere, in quanto solleticava il mio orgoglio,
ma ben presto mi stancai, perché questa reputazione rischiava di allontanarmi dai
miei amici: iniziavano a considerarmi un tipo eccentrico.

Cercare di spiegare loro che avevo semplicemente imparato un metodo per ri-
cordare meglio le cose si rivelò un’ardua impresa. Il passo successivo fu quello
di condividere le tecniche che avevo scoperto con i miei amici. Strano ma vero,
quelli furono i miei primi corsi sulla memoria!

In seguito ho sempre cercato di perfezionare sia la mia memoria sia quella degli al-
tri. Il primo di questi obiettivi, tra le altre cose, mi ha portato a ricordare, parola per
parola, 261 libri e ad acquisire la capacità di memorizzare un numero di 10.000
cifre al primo ascolto, sapendolo ripetere anche in ordine inverso o sparso. La co-
munità scientifica internazionale, in seguito a una ricerca condotta dall’Università
Vita-Salute del San Raffaele di Milano in collaborazione con il Boston Institute of
Technology, mi ha definito (lo dico con un po’ di riluttanza) “l’uomo con più me-

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moria al mondo”. Sul numero 63 del Brain Research Bulletin, una delle più
prestigiose pubblicazioni sulla memoria, gli autori dello studio hanno affer-
mato di non essere stati in grado di stabilire i limiti della mia memoria.

Uno dei punti più controversi e dibattuti era se la mia capacità dipendesse
da fattori ereditari oppure se fosse, più “semplicemente”, frutto dell’appli-
cazione costante di un metodo efficace. La risposta, giunta al termine di
lunghi anni di analisi, è stata chiara: il mio corredo genetico non differisce da
quello dell’uomo medio e le mie capacità derivano esclusivamente dall’aver
utilizzato un modello mnemonico che consente risultati straordinari. So che
questo fatto potrebbe apparirvi incredibile, eppure la mia storia rappresenta
un tipico esempio di quel che la nostra mente è in grado di fare grazie alla
convinzione, all’impegno e alla costanza, oltre ovviamente alla conoscenza
del metodo giusto per potenziarne enormemente le possibilità.

Nel corso di oltre dieci anni di studio ho affinato il mio metodo per renderlo
il più divulgabile possibile. Ho profuso le mie energie a insegnare a più di
100.000 persone il modo migliore per ampliare gli orizzonti della propria
memoria. Integrando le tecniche degli antichi con le mie scoperte, ho mes-
so a punto un percorso di apprendimento, ora noto come il Metodo Golfe-
ra, che mi accingo a presentarvi.

Sono ancora oggi alla costante ricerca del miglioramento. Continuo, infatti,
ad apportare cambiamenti al mio sistema per renderlo sempre più funzio-
nale, cambiamenti che mi piace condividere con le persone in occasio-
ne dei corsi che tengo in giro per il mondo. Ho dedicato gran parte della
mia vita allo studio profondo della memoria. Anche la Gynepray, la società
di formazione per la quale lavoro e che si occupa di ricerche scientifiche
nell’ambito dell’apprendimento e della memoria, è completamente votata
alla divulgazione delle mie tecniche tramite le quali è possibile sviluppare
una memoria davvero eccezionale.

Ed è proprio l’intento di questo libro: insegnarvi a utilizzare al meglio la vo-


stra memoria.

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UN METODO CHE FAVORISCE


LA MEMORIA NATURALE
Mi sta a cuore introdurre subito un concetto, prima ancora di addentrarci
nei dettagli. Vorrei spiegarvi quali sono gli aspetti che rendono unico il mio
metodo. Per quanto solo più avanti nel libro sarete in grado di capire appie-
no il significato delle mie parole, ritengo comunque importante accennare
già adesso alle ragioni dell’efficacia del Metodo Golfera.

Il mio metodo fa soprattutto riferimento alla cosiddetta “fase di acquisizio-


ne” delle informazioni, vale a dire all’istante esatto in cui veniamo a contatto
con i dati che vogliamo ricordare. Ciò che fa la differenza è appunto il modo
in cui scegliamo di acquisire le informazioni, proprio mentre le acquisiamo.
Lavorare esclusivamente a livello associativo, creando cioè collegamenti
mentali solo dopo che l’informazione è già stata appresa, è un sistema
troppo macchinoso e presenta diverse lacune: può anche funzionare, ma
di certo non ottimizza le capacità del cervello, e soprattutto risulta più lungo
e più complesso da applicare. Lavorare direttamente sull’acquisizione, in-
vece, assicura la conservazione del ricordo nella memoria a lungo termine,
vale a dire per sempre. Ovviamente, occorre imparare a farlo correttamen-
te, ma appena avrete metabolizzato le mie tecniche memorizzerete veloce-
mente e in modo duraturo qualsiasi tipo di informazione. Il mio metodo, in-
fatti, potenzia la memoria naturale, assecondando i nostri processi mentali
e favorendo la stabilizzazione del ricordo.

Come vi ho anticipato, torneremo più avanti su questi concetti, quando avre-


te in mano tutti gli strumenti per comprenderli meglio e apprezzarli fino in fon-
do. Intanto, però, volevo rassicurarvi sul fatto che quella di acquistare il mio
libro è stata un’ottima scelta! Sarete voi stessi a dirmi se ho tenuto fede alle
promesse che vi ho fatto. Le mail di ringraziamento che ricevo ogni giorno mi
confortano e danno sostegno al mio lavoro e alla mia volontà di ricercatore.

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UNA MEMORIA CHE MIGLIORA LA VITA


Una delle affermazioni più consuete che circolano sulla memoria è che, al
giorno d’oggi, ricordare non è più importante come un tempo. Secondo i
sostenitori di questa teoria, i ricordi sarebbero ormai interamente affidati a
tutte le “memorie portatili” di cui ci serviamo quotidianamente, siano esse
il computer, il palmare, la rubrica del cellulare, gli archivi elettronici di ogni
genere e persino le macchine fotografiche e le videocamere digitali, gli iPod,
i navigatori satellitari e così via.

A mio parere vale invece il principio opposto: proprio perché tante cose
sono ormai demandate alla tecnologia, il valore della mente umana è più
prezioso che mai. L’abilità di integrare i ricordi, elaborare l’infinito numero di
informazioni che ci vengono costantemente fornite, strutturare la conoscen-
za, poter scegliere tra ciò che è utile tenere a mente e ciò che invece è bene
dimenticare: sono operazioni che nessuna macchina potrà mai fare meglio
del nostro cervello.

Nel mercato del lavoro, le qualità competitive hanno sempre più a che fare con
il “fattore umano”. Quel che distingue un bravo professionista è proprio la sua
capacità di specializzazione, e ciò significa sapere tutto riguardo a un certo ar-
gomento – ossia, ricordare tutto per averlo sempre a disposizione. Omnia mea
mecum porto, dicevano i latini: tutto ciò che è mio lo porto con me.

Oltre che nella nostra professione, la memoria ci è utile in qualsiasi aspetto


della vita. A chi non piacerebbe, solo per fare qualche esempio, ricordare
con facilità le notizie che leggiamo sul giornale o che sentiamo per televisio-
ne, i libri che più ci piacciono e ci interessano, i luoghi che visitiamo? I nomi
delle persone che ci vengono presentate, i vocaboli stranieri, gli impegni
programmati per l’indomani, quello che dobbiamo acquistare, gli appunta-
menti, le ricorrenze? O ancora, imparare come farsi un “appunto mentale”,
cioè ricordare quelle piccole cose da fare che ci vengono in mente mentre
siamo occupati in qualche altra faccenda e che regolarmente tendiamo a
dimenticare? Non sarebbe davvero straordinario essere in grado di fare tut-
to ciò con semplicità e persino divertendosi? Apprendere correttamente le

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informazioni significa fare in modo che la nostra conoscenza sia adeguata


rispetto alle esigenze.

Ecco un altro luogo comune legato alla nostra capacità di ricordare. È fre-
quente sentir dire “Purtroppo non ho memoria: riesco appena a ricordare
cosa ho fatto oggi!” così come “Ho una memoria di ferro: è una dote natu-
rale che o si ha o non si ha, e la mia memoria, per fortuna, è il massimo!”:
entrambe queste affermazioni sono inesatte. Le ricerche scientifiche non
hanno ancora dimostrato l’eventuale esistenza di un “gene della memoria”.
Come qualsiasi altra capacità, la memoria è un bene predisposto in tutti noi
e può essere sempre migliorata in modo esponenziale.

Non è vero, quindi, che alcune persone non riescono a ricordare: diciamo
piuttosto che non si sono mai davvero impegnate a farlo e che, soprattutto,
non hanno mai utilizzato le tecniche corrette. Se adesso vi dicessi che alla
fine del libro sarete in grado di ricordare nell’ordine corretto una lista di cin-
quanta elementi, sapendola ripetere anche al contrario, probabilmente non
mi credereste. Ebbene, vi prometto che questo accadrà, ve lo garantisco.

Una delle maggiori difficoltà con la quale mi confronto quotidianamente è


proprio lo scetticismo preventivo da parte di chi non ha ancora testato in pri-
ma persona l’efficacia del mio metodo. Solo quando gli scettici partecipano
a un mio corso, mossi da curiosità o magari spinti da un amico che mi ha
già incontrato, e si rendono conto che dopo un paio d’ore sono già capaci di
ricordare nome e cognome di tutte le altre persone in aula, ecco che le loro
barriere dell’incredulità vengono abbattute dalla forza stessa dei fatti.

Allo stesso modo, chi sostiene di avere una cosiddetta “memoria di ferro”,
senza alcun margine di miglioramento, cade nello stesso errore di chi è
convinto di essere uno smemorato cronico: questo non perché non sia vero
che gode già di un’ottima capacità, ma per il fatto che crede di non poterla
sviluppare ulteriormente. Parte sicuramente da una posizione iniziale molto
buona, ma la memoria, al pari di qualsiasi altra abilità, è sempre migliorabile.

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Ho già conosciuto personalmente molti di voi. Ci siamo incontrati ai miei


corsi. Ricordo i vostri nomi, i vostri volti, e soprattutto le vostre esigen-
ze. So che gli studenti desiderano imparare a memorizzare velocemente
e con efficacia i testi di studio, spesse volte lunghi, impegnativi e ricchi di
informazioni; gli impiegati hanno necessità di apprendere grandi quantità di
dati, per poter essere più efficienti sul lavoro; i medici devono ricordare in
modo rapido i risultati degli esami, i farmaci, le cartelle cliniche e migliaia di
altre informazioni complesse; le persone che intendono imparare una lingua
straniera cercano un metodo per acquisire velocemente vocaboli, regole
e pronuncia; i venditori e, più genericamente, chi ha a che fare con molti
clienti vive la necessità di ricordarne nomi e cognomi, informazioni personali
e professionali, gusti e preferenze; gli avvocati traggono un vantaggio incal-
colabile memorizzando leggi, articoli, casi, sentenze; gli ingegneri hanno a
che fare con articolate formule matematiche da tenere a mente; i genitori
vogliono aiutare i figli a sviluppare la memoria per lo studio, per assicurare
loro un futuro felice e di successo; i pensionati si dedicano con passione a
interessi che richiedono di ricordare molte informazioni; e, in assoluto, so
che tutti desiderano migliorare le capacità mnemoniche per affrontare la vita
di tutti i giorni.

Provo una profonda soddisfazione sapendo che il mio metodo è servito a


tante persone per esaudire i loro desideri. Memorizzare perfettamente i testi
d’esame è stato fondamentale per superare i concorsi pubblici di accesso
ai diversi ordini professionali e ha permesso ai miei clienti di diventare notai,
avvocati, medici, giornalisti… Tanti studenti rimasti fermi con gli esami, vi-
vendo una grande frustrazione e un pesante blocco psicologico, dopo aver
appreso il Metodo Golfera si sono rimessi velocemente in pari, laureandosi
in poche sessioni e recuperando così il tempo trascorso. Migliorare la me-
moria è un modo per raggiungere i propri obiettivi personali e professionali,
per realizzare i sogni che rendono la nostra vita straordinaria.

Ho formato professionisti di ogni settore ed età, che desideravano iniziare


una nuova attività o consolidare quella attuale. Spesso mi capita di instau-
rare con molti di loro un rapporto di amicizia, continuando in questo modo

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a ricevere notizie su come la vita regala loro nuove gratificazioni. Comincio


subito con il caso di Silvia: il mio metodo ha influito enormemente sul suo
lavoro.

Silvia Boschetti, giornalista, Roma

“Ho frequentato diversi corsi di Gianni, e ogni volta, come se fos-


se sempre la prima, ho provato stupore e meraviglia di fronte al
modo in cui il suo metodo ci permette di allargare la nostra men-
te. Nell’immaginario collettivo, la memoria prodigiosa è associata
quasi alle capacità magiche: invece, grazie a Gianni e alla sua
incredibile energia comunicativa, scopriamo che al contrario è
un’abilità che tutti noi possiamo sviluppare. Scopriamo anche – e
questo è a mio parere il punto fondamentale – che esiste un vero
e proprio metodo che consente a chiunque di migliorarla. E lui ha
scoperto il segreto del metodo e ha dedicato la sua vita a inse-
gnarlo in tutto il mondo. Ho usato le tecniche di Gianni in diversi
ambiti lavorativi. Adesso riesco a ricordare con estrema facilità e
precisione le date, gli appuntamenti, gli eventi, i concetti, che cer-
tamente costituiscono una parte fondamentale della professione
giornalistica. Il tempo della redazione degli articoli è sempre poco
e le informazioni da tenere a mente sono invece tantissime. Per
questa ragione è importantissimo imparare a memorizzare con
efficacia. Ho migliorato anche la mia capacità di ricordare i nomi
di tutte le persone che incontro, con evidenti vantaggi per il mio
lavoro. Alla base di tutto c’è il pensare per immagini, un metodo
infallibile e che può essere applicato in ogni situazione. Ci ten-
go a fare un’ultima considerazione su Gianni: il suo lavoro con
i bambini è davvero straordinario. I bambini, con lui, fanno pro-
gressi nell’apprendimento ad una velocità incredibile, perché in
fondo Gianni parla il loro stesso linguaggio: quello delle emozioni,
dell’immaginazione, della fantasia.”

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

L’APPRENDIMENTO:
UN SOGNO CHE SI AVVERA
Un’altra considerazione che desidero sottolineare è che sviluppare la me-
moria significa migliorare il proprio grado di apprendimento. Imparare meglio
e più velocemente è una prerogativa valida per tutte le età. Naturalmente, i
bambini e gli studenti ne hanno un bisogno ancora maggiore, e soprattutto
dispongono della straordinaria opportunità di “imparare a imparare” fin da
subito, modellando correttamente la propria forma mentis per poterne usu-
fruire in futuro.

L’educazione dei bambini è uno degli aspetti del mio lavoro che mi sta più
a cuore, e non solo perché io e mia moglie Swan abbiamo due figli, Gian-
ni Jr. e Paris. Credo che poter trasmettere ai bambini un modo utile per
pensare sia una delle cose in assoluto più importanti e che fanno provare
maggior orgoglio. Non a caso tengo spesso corsi dedicati esclusivamente
ai bambini, durante i quali insegno loro come apprendere più facilmente, in
particolare usando la memoria, attraverso esercizi e giochi che coinvolgono
sia il corpo che la mente. I risultati che si ottengono sono incredibili, ed è
sempre anche per me un’occasione fantastica per imparare cose nuove.
Nel Capitolo XI vi fornirò qualche consiglio pratico che potrete utilizzare per
facilitare lo studio dei vostri figli.

Ai miei corsi partecipano moltissimi genitori, educatori e insegnanti che


vogliono apprendere il mio metodo per poterlo a loro volta trasmettere ai
bambini. Uno dei problemi che affliggono il nostro sistema scolastico – e
più in generale educativo – è quello di non spiegare agli studenti come im-
parare correttamente. Se venisse dedicato un po’ di tempo ad alcuni con-
cetti chiave che agevolano il processo di apprendimento, certamente sia gli
insegnanti che gli studenti ne trarrebbero un grande vantaggio in termini di
rendimento e di soddisfazione reciproca. Ciò che comunque tengo ribadire
è che tutti possiamo regalare ai nostri figli un metodo che potrà migliorare
la loro vita futura.

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Ovviamente, l’apprendimento non è esclusivo appannaggio dei più piccoli.


Una caratteristica comune a tutte le persone di successo, infatti, è quella di
mantenere una disposizione d’animo sensibile all’apprendimento di nuove
informazioni. Per questa ragione, un metodo che permette di migliorare la
memoria rappresenta un aiuto fondamentale a chi desidera ampliare i pro-
pri orizzonti.

Tra le persone che apprezzo maggiormente ci sono quelle che, pur non ri-
entrando più nella categoria dei giovanissimi, continuano ad essere animati
da una forte passione per l’apprendimento quotidiano. Credo che queste
persone curiose e vivaci costituiscano per tutti noi un modello da imitare.

Una delle idee più sbagliate che circolano sul rapporto tra apprendimento
e memoria è che quest’ultima, invece di migliorare le capacità mentali, al
contrario le impigrisca. Questa affermazione, palesemente errata, si basa
sulla vecchia concezione che associa la memoria all’imparare le cose “a
pappagallo”. L’erronea convinzione che ricordare significhi non ragionare e
quindi sviluppare una conoscenza approssimativa e superficiale ha causato
gravi ritardi sulla diffusione delle tecniche che permettono di migliorare la
memoria.

La mia tesi, avvalorata da secoli di ricerche, va invece nella direzione esat-


tamente opposta. Infatti, essere in grado di immagazzinare grandi quantità
di informazioni consente di moltiplicare la propria rete neurologica e di sta-
bilire nuove connessioni fra tutti i dati che risiedono nella nostra memoria.
Significa riuscire a ragionare in modo più ampio e ricco, lavorando contem-
poraneamente su più livelli cerebrali e istituendo rapporti e relazioni tra le
molteplici conoscenze in nostro possesso.

Mi è impossibile accettare che alcune persone siano convinte che migliora-


re la memoria potrebbe appiattire l’apprendimento, visto che il mio metodo
si basa proprio su un processo dinamico, approfondito e creativo. Infatti,
le mie tecniche esercitano sia la parte sinistra del cervello, quella razionale,
sia la destra, quella creativa. L’uso simultaneo degli emisferi cerebrali costi-
tuisce uno straordinario allenamento delle facoltà mentali che induce, dal

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APPRENDIMENTO
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punto di vista chimico, una serie di reazioni che non soltanto favoriscono
l’apprendimento, ma sviluppano anche le nostre abilità pratiche e quelle
legate all’istinto, in una sorta di pensiero completo e integrato. Ecco cosa
ne pensa Alberto, un medico che ha partecipato ai miei corsi.

Alberto Chiesa, medico chirurgo, Milano

“Fin dall’università ho sempre avvertito una sproporzione tra le


mie capacità mnemoniche e le esigenze dello studio: ora, grazie
alla tecnica sviluppata da Gianni, so che le mie risorse sono persi-
no superiori a quelle richieste dalla mia professione! A mio avviso,
la cosa più incredibile del Metodo Golfera è la straordinaria rapi-
dità con cui si possono ottenere risultati eccellenti. Solo per fare
un esempio, subito dopo aver frequentato il corso ho applicato le
sue tecniche allo studio di un testo di psichiatria di quasi cinque-
cento pagine, raggiungendo un ottimo livello in soli sette giorni…
Ho scoperto che l’apprendimento, se si usa il sistema giusto, può
essere non solo veloce, ma anche divertente ed estremamente
appagante.”

UNA MEMORIA INTELLIGENTE


Il concetto di intelligenza è di per sé poliedrico e immensamente comples-
so. In generale, lo potremmo definire come la capacità di comprendere i
linguaggi, le idee, e di risolvere i problemi. Ma quanto influisce la memoria
sull’intelligenza? O meglio: quanto queste due nozioni, memoria e intelligen-
za, sono correlate tra loro? Una risposta possibile ci viene fornita da uno dei
più celebri test di valutazione dell’intelligenza, il Wechsler adult Intelligence
Scale. Esso infatti comprende, tra l’altro, una serie di prove di tipo verbale
relative alla cultura generale, alla comprensione, al ragionamento aritmetico
e alla memoria di cifre.

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Sempre più di frequente, come si sa, gli studiosi parlano di diversi tipi di
“intelligenze”. Lo psicologo Howard Gardner, ad esempio, ne ha individua-
te sette. Ebbene, i suoi studi sull’intelligenza spaziale (uno dei sette ma-
cro-raggruppamenti) che concerne la capacità di percepire forme e oggetti
nello spazio, hanno messo in evidenza che chi la possiede ha solitamente
anche ha una sviluppata memoria per i luoghi, i dettagli dell’ambiente e i
percorsi.

Dunque, anche il mondo scientifico conferma ciò che fa parte del nostro
“senso comune”: sviluppare la memoria significa anche sviluppare l’intelli-
genza, nella sua accezione più ampia. Dal punto di vista fisiologico, infatti,
se le cellule cerebrali ricevono adeguate sollecitazioni, si creano reti neu-
ronali per mezzo delle quali vengono attivate reazioni utili a quei processi
che, nel loro complesso, possiamo chiamare “processi dell’intelligenza”.
Non sembra un caso che i più importanti e illustri poeti, filosofi o scienziati
di tutti i tempi (si pensi a Dante o a Manzoni), siano celebri per la loro
memoria assai sviluppata. Insomma, disporre di un numero maggiore
di informazioni (e ben si comprende, in questo caso, quanto una buona me-
moria possa essere di aiuto) consente di formulare nuove idee che vengono
generate da collegamenti originali e creativi.

Questa osservazione è abbastanza intuitiva: se ad esempio leggete un ro-


manzo, la vostra memoria vi aiuterà a far emergere parallelismi, rapporti,
ricordi, nessi con altri romanzi che avete già letto, o magari con film, saggi,
documentari, o infine con situazioni da voi realmente vissute. Questa sorta
di rete informativa allargata è ciò che ci permette di approfondire un argo-
mento e rielaborarlo in modo creativo, senza “subirlo” passivamente.

A tale proposito, un’altra testimonianza estremamente interessante è quella


di Gianfranco.

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Gianfranco Valente, avvocato, Asti

“Conoscere Gianni mi ha dato immenso piacere.

Il suo metodo propone uno strumento prestigioso per sviluppare


non solo la memoria, ma la mente tout court.

Esercito la professione d’avvocato, ed ho apprezzato direttamen-


te la profonda efficacia del Metodo Golfera: le sue tecniche accre-
scono la capacità mnemonica e dinamica del cervello, e migliora-
no l’acquisizione e l’utilizzo delle informazioni.

Nel mio lavoro è indispensabile la conoscenza – e l’uso – di una


grandissima quantità di dati, costituiti da un insieme complesso
e in continua evoluzione: occorre ricordare ed aggiornare i dettati
giurisprudenziali e le norme vigenti e sopravvenienti per essere in
grado di adattarli alle concrete fattispecie.

Il metodo di Gianni favorisce una maggiore elasticità mentale e


prontezza di risposta per accogliere, confrontare e applicare le in-
formazioni, facoltà che hanno assai giovato allo svolgimento della
mia professione.

Il suo metodo indirizza i giovani verso un apprendimento più ricco


e strutturato: le tecniche di Gianni costituiscono, infatti, un baga-
glio ed un mezzo che ognuno di noi conserva per la vita e che il
tempo ci compenetra sempre più, sino a farle divenire parte del
nostro intuito e della nostra intelligenza.”

GUADAGNARE TEMPO E DENARO


Se il tempo è denaro, e se guadagnare tempo significa guadagnare dena-
ro, migliorare la memoria ha la caratteristica peculiare di farvi guadagnare
sia tempo che denaro. Stupiti? Vi spiego subito cosa intendo con questa
affermazione.

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Quante sono le dimenticanze che ogni giorno ci fanno perdere tempo? Pen-
sateci un attimo: dobbiamo fare una cosa che non ci siamo appuntati e re-
stiamo dieci minuti a guardare per aria cercando di farcela tornare in mente;
dobbiamo uscire e non ci ricordiamo dove abbiamo messo le chiavi, la borsa
o il cellulare; per un lavoro urgente, abbiamo assolutamente bisogno di un
documento che abbiamo appoggiato da qualche parte, ma non ricordiamo
dove, e ci affanniamo a cercarlo per mezz’ora; siamo fuori per commissioni,
ci sforziamo di pensare a tutto quello che dobbiamo fare, poi, solo al termi-
ne del lungo giro, ci viene in mente qualcosa di fondamentale che abbiamo
saltato, così ci tocca tornare indietro o peggio ancora uscire appositamente il
giorno dopo… Cominciate a riconoscervi? Ma questo è niente.

Pensate soprattutto a quanto tempo, oltre al disagio e all’imbarazzo, può


costare una dimenticanza sul lavoro. Adesso immaginate al contrario quan-
to tempo guadagneremmo se fossimo in grado di ricordarci molte più cose
degli altri, facendo le cose meglio e più velocemente, non tralasciando niente
di importante, avendo sempre a disposizione nella nostra mente tutte le in-
formazioni utili, senza dover ogni volta consultare qualche fonte o archivio.

Allo stesso modo, oltre all’ovvia considerazione per cui avendo più tempo
a propria disposizione è possibile fare più cose e quindi aumentare il ren-
dimento professionale, la memoria è di per sé anche un sistema per incre-
mentare i propri guadagni.

Esistono infatti numerosi aspetti professionali rispetto ai quali avere una


buona memoria è di fondamentale aiuto. Ad esempio, le persone che sono
quotidianamente a contatto con i clienti sanno quanto sia importante ricor-
darne i nomi, gli aspetti personali, le trattative in corso, le informazioni rile-
vanti. Come ho già sottolineato, gli avvocati considerano invece fondamen-
tale il fatto di memorizzare leggi, articoli e casi giuridici, mentre per i medici
è utilissimo ricordare le singole storie dei pazienti, i sintomi, i farmaci, le
cartelle cliniche, e così via. Per questa ragione così tanti medici desiderano
apprendere il Metodo Golfera: il Ministero della Salute ha infatti attribuito al
mio corso ben 26 crediti formativi E.C.M. (Educazione Continua in Medici-
na), attestandone la sostanziale utilità per la loro professione.

21
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

I DESTINATARI DELLA MEMORIA


Comincio subito con il ribadire che tutti hanno necessità di migliorare la me-
moria e, soprattutto, che tutti possono farlo. Mi sembra già di sentire alcune
obiezioni: “Certo, sarebbe bello poter migliorare la memoria, ma ormai, alla
mia età…”, oppure, al contrario, “Come è possibile che un bambino che
non ha ancora solide basi scolastiche possa imparare le tue tecniche?”,
oppure “Sicuramente per chi ha una certa cultura è più facile riuscire a fare
progressi con il tuo metodo”, o infine “Ma chi ha il tempo di allenare la me-
moria? Con la vita che faccio…”. Questi dubbi mi permettono di fare un po’
di chiarezza su alcune questioni di grande rilevanza, che possono essere
ricondotte a tre ordini tematici.

Il primo è quello dell’età. È importante sapere che non esiste un limite, né


inferiore né superiore, oltre il quale non sia possibile migliorare le capacità
mnemoniche. Non è vero che una persona che ha raggiunto, come si suol
dire, “una certa età” non possa sviluppare le proprie performance mentali.
Vi assicuro che, nella mia esperienza con persone che si ritenevano ormai
anziane, ciò che mi ha impegnato di più è stato convincerle che potevano
raggiungere risultati ben oltre le proprie aspettative e non spiegare loro il
metodo per farglieli ottenere. Per quanto invece riguarda i più giovani, an-
che i bambini riescono a imparare velocemente il mio metodo e a metterlo
in pratica con successo.

La seconda questione aperta è quella della cultura di base. È naturale che


chi è già in possesso di ampie conoscenze potrà approfondire con mag-
giore interesse l’argomento della memoria, ma anche chi ha una cultura
più modesta potrà acquisire facilmente tutto quel che serve per sviluppare
le proprie capacità. Il mio metodo è stato perfezionato nel corso degli anni
e dell’esperienza per poter essere appreso in modo intuitivo da chiunque,
proprio perché stimola la memoria naturale attraverso il suo stesso linguag-
gio, facilmente comprensibile da tutti. Non c’è bisogno di essere specializ-
zati in neurofisiologia per imparare a usare meglio il cervello, perché il modo
in cui vi eserciterete non ha niente a che vedere con lo studio di complicate

22
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

teorie, ma con la presa di coscienza di meccanismi mentali che più o meno


consciamente tutti voi già utilizzate. Le teorie sono servite per arrivare alla
pratica, e per migliorare la memoria basta solo quella.

L’ultimo tema di questo paragrafo è il tempo che occorre per far pratica
con la memoria. Non posso certo negare che per migliorarla sia necessario
dedicarle un po’ del proprio tempo. Ma esiste forse un campo in cui non
vale la stessa regola? Se intendiamo correre più velocemente, imparare a
cucinare, studiare l’inglese, comprendere un nuovo programma al compu-
ter non dobbiamo forse fare esercizio e quindi impiegare del tempo?

In fondo, non è altro che un investimento: dedicare oggi del tempo a qual-
cosa che domani vi frutterà con gli interessi. Posso assicurarvi che le ore
che metterete a disposizione della vostra memoria saranno fra quelle me-
glio spese in tutta la vostra vita.

LA MEMORIA COME STRUMENTO


DI PROBLEM SOLVING
Nella nostra vita di tutti i giorni risulta sempre più importante poter disporre
di strumenti che ci consentano di fare le cose meglio e più velocemente,
per risolvere i nostri problemi. Ritengo che potenziare la memoria sia uno
dei modi attraverso i quali possiamo intervenire direttamente per sviluppare
le nostre capacità di reazione rispetto alle difficoltà e agli ostacoli.

Molte questioni possono essere risolte semplicemente ricordando le cose


che è necessario sapere. Pensate non solo alle occasioni prettamente lavo-
rative, ma anche a tutte le situazioni in cui vi è stato o vi sarebbe stato utile
poter disporre delle informazioni giuste. Sicuramente non vi sarà difficile
riportarne alla mente una lunga lista, perché ogni giorno ne capitano tante.

Inoltre, allenare la memoria vi consentirà di programmare con ordine e fles-


sibilità la vostra affollata agenda di cose da fare. Imparerete nuovi modi, più

23
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

veloci ed efficienti, di pensiero e di azione. Questa consapevolezza aumen-


terà anche la coscienza delle vostre capacità di problem solving, renden-
dovi ancor più sicuri di voi stessi e più efficaci. Di conseguenza, questo at-
teggiamento alimenterà la vostra motivazione ad apprendere, in un circolo
virtuoso senza fine.

LE RAGIONI PER FREQUENTARE


UN MIO CORSO
Al termine di questo capitolo preliminare, mi sembra doveroso dare qualche
indicazione circa i miei corsi, in quanto sono informazioni che mi vengono
continuamente richieste. Il libro costituisce un’ottima introduzione al mio
metodo, chi di voi deciderà di partecipare al corso dopo o durante la lettura
del testo avrà poi modo di approfondire le tecniche.

Grazie al testo entrerete in possesso degli elementi per comprendere e co-


minciare ad applicare il Metodo Golfera, mentre frequentando il corso avrete
modo di ricevere una formazione più specifica, e soprattutto potrete fare tanti
esercizi direttamente con me. In aula approfondiremo gli aspetti pratici delle
tecniche e applicheremo il metodo a livello individuale, analizzando e risolven-
do insieme i casi concreti che derivano dalle vostre singole esigenze.

La situazione del corso favorisce l’apprendimento, perché si è predisposti a


immagazzinare velocemente le informazioni e a confrontarsi con gli altri par-
tecipanti, avendo modo di scambiarsi le proprie impressioni e imparare an-
che dall’esperienza altrui. Il corso costituisce quindi la naturale continuazione
per chi intende davvero imparare a usare al meglio la propria memoria.

Le opportunità offerte dal libro sono molte. La principale è che potrete leg-
gerlo e usarlo quando vorrete. Appena riuscirete a dedicarvi un momento li-
bero potrete esercitarvi seguendo i consigli in esso racchiusi, programman-
done la lettura secondo i vostri impegni. Poi, una volta terminato, potrete
riprenderlo in mano tutte le volte che vorrete, riguardandovi alcune parti e

24
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ripetendo gli esercizi che vi sono stati più utili o che invece non avete assi-
milato a sufficienza. Sarà come un allenatore sempre a vostra disposizione,
da consultare al momento del bisogno.

ULTIME PAROLE PRIMA DI COMINCIARE…


Bene, state per iniziare un cammino nuovo e divertente, che cambierà per
sempre la vostra vita. Vi consiglio di leggere il libro per intero, rispettando
l’ordine dei capitoli, e di procedere con costanza. Per quanto non mi senta
di indicare un termine preciso, non impiegate troppo a completare la lettura:
conseguirete effetti migliori concentrando l’apprendimento del metodo in
poco tempo, proprio come avviene frequentando i miei corsi.

Sarebbe molto utile condividere il vostro percorso con almeno un’altra per-
sona. Avrete così modo di scambiarvi le esperienze e aiutarvi reciproca-
mente. Credo che la conoscenza debba sempre essere condivisa con gli
altri: è per questo motivo che uno dei miei principali scopi di vita è stato
quello di diffondere a quante più persone il Metodo Golfera, con la profon-
da convinzione che in questo modo avrei potuto produrre miglioramenti e
benefici nell’esistenza degli altri.

Sappiate che se mi vorrete contattare sarò lieto di rispondere alle vostre


domande e agli eventuali dubbi, in via assolutamente gratuita. Voglio che il
mio lavoro faccia davvero la differenza nella vostra vita: oltre alla mia fami-
glia, questa è la cosa che mi dà più gioia.

Tutti i capitoli, compreso questo, prevedono un box iniziale, con un’anticipa-


zione di quel che andrete a leggere, e un box finale, in cui troverete riassunte
in estrema sintesi le principali nozioni esposte nel capitolo appena terminato.
In questo modo potrete riguardare velocemente l’intero libro leggendo esclu-
sivamente tali riquadri. Il testo è intercalato da focus di approfondimento sto-
rico, che tracciano un’interessante panoramica su alcuni personaggi storici
che hanno tratto un enorme vantaggio dall’arte della memoria.

25
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Un’altra caratteristica peculiare del libro è la presenza di numerosissime


illustrazioni, che sono state realizzate per aiutarvi nel processo di visualizza-
zione delle immagini mentali che troverete nel corso di tutto il testo.

Infine, conoscerete già in fondo a questo capitolo una sezione che ho chia-
mato “Allenamenti”: sono esercizi semplici e divertenti che vi serviranno ap-
punto ad allenarvi sugli argomenti di volta in volta trattati, per comprenderli
ancora più a fondo. Affinché abbiate in anticipo un’idea di quanto tempo
avrete bisogno per completare ogni singolo gruppo di allenamenti (e pos-
siate quindi ricavarvelo in anticipo), ho indicato sempre una stima media
della durata complessiva degli esercizi. Troverete altri test, consigli e appro-
fondimenti sul sito www.metodogolfera.com.

Ho cercato di favorire in ogni modo la vostra piena comprensione e acqui-


sizione dei contenuti. Il mio lavoro dipende dalla vostra soddisfazione, per
cui è fondamentale assicurarmi che il metodo sia spiegato nel modo più
chiaro possibile.

Prima di buttarvi a capofitto nel primo capitolo vero e proprio, in cui verran-
no esposti alcuni concetti alla base delle mie tecniche, al termine di questa
introduzione troverete un test: mettetevi subito alla prova!

RICORDA!
Il metodo che imparerete in questo libro è unico, in quanto interviene
nella fase di acquisizione delle informazioni.
Imparare a usare la memoria in modo più efficiente è utile per chiunque,
sia nella vita professionale che privata.
Tutti possono migliorare facilmente la memoria, anche i bambini, i non
più giovani e le persone di non elevata cultura.
La memoria sviluppa la nostra capacità di apprendimento e l’intelligen-
za stessa.
Migliorare la memoria significa guadagnare tempo e denaro.
La memoria è anche un efficace strumento di problem solving.

26
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SUGLI USI DELLA MEMORIA


TEMPO STIMATO PER I 6 ALLENAMENTI: 30’

1. Dedicate qualche minuto a considerare tutti i possibili vantaggi pratici


che la memoria porterebbe nella vostra vita. Come potrebbe favorirvi in
ambito lavorativo? Quale aspetto della vostra professionalità ne trarreb-
be maggior vantaggio? E rispetto alla sfera privata, in quali ambiti desi-
derate sviluppare la memoria? Se avete dei figli, in quali attività potreste
aiutarli, insegnando loro a ricordare meglio?

Rispondere a queste semplici domande vi servirà ad essere più con-


sapevoli delle finalità pratiche per cui vale la pena che vi impegniate. È
molto importante che teniate costantemente presenti i vostri obiettivi
durante la lettura di questo libro.

2. Adesso pensate a tutte le occasioni della vostra vita quotidiana in cui


avere un’ottima memoria potrebbe farvi guadagnare tempo. Passate in
rassegna una giornata tipo e le attività che solitamente svolgete: in che
modo la memoria metterebbe più tempo a vostra disposizione? Nel la-
voro? Nelle faccende domestiche? Coltivando il vostro hobby preferito?

Anche in questo caso, vi sarà molto utile essere consci delle situazioni
in cui trarrete un vantaggio in termini di tempo. Questa chiarezza di in-
tenti attiverà la vostra volontà nel momento in cui vi troverete concreta-
mente ad affrontare le situazioni che possono essere semplificate grazie
alla memoria. Un consiglio: pensate già in anticipo a come impiegare il
tempo guadagnato. Oltre a evitare di sprecarlo una volta che lo avre-
te conquistato, l’idea di concedersi qualche attività piacevole vi fornirà
un’ulteriore motivazione.

3. Allo stesso modo, ragionate anche su quanto un miglioramento della


memoria produrrebbe un guadagno in termini finanziari. Non è neces-
sario che attualmente lavoriate per poter rispondere a questa domanda:
anche gli studenti o chi invece è già in pensione possono trarre vantaggi
economici, i secondi ad esempio attraverso sistemi per risparmiare (il ri-

27
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

sparmio è l’altra faccia del guadagno), i primi grazie ai premi dei genitori
per i bei voti che prenderanno a scuola!

Per quanto il denaro non sia necessariamente uno degli scopi della vita,
costituisce comunque un incentivo a fare sempre meglio, per poter as-
sicurare una vita più agiata a se stessi e alla propria famiglia.

4. Prendete in esame il caso pratico di un problema che avete affrontato in


passato e che avreste potuto risolvere più facilmente grazie alla memo-
ria. Potrebbe essere una questione lavorativa (magari un progetto che
richiedeva l’elaborazione di molte informazioni) o invece una faccenda
familiare. Ognuno di voi ha certamente ben chiara una situazione di que-
sto tipo. Immaginatevi a sbrigare lo stesso problema con l’aiuto di una
memoria efficace. Notate tutti i vantaggi che derivano da tale approccio.

Questo esercizio familiarizza la vostra mente con un sistema migliore di


problem solving, abituandovi a sostituire i vecchi schemi con metodi più
pratici e veloci.

5. Chi potrebbe essere il vostro compagno di viaggio? Chi potreste coin-


volgere nell’esplorazione della memoria? Pensate concretamente a
qualcuno che sarebbe felice di condividere l’esperienza di questo libro
e che vi farebbe piacere avere al vostro fianco. Una persona curiosa,
desiderosa di apprendere cose nuove, che reputa importante il miglio-
ramento continuo, interessata a tutto ciò che può rendere la vita ancor
più soddisfacente… Una volta individuata la persona, rompete gli indugi
e parlatele subito! Se avete scelto bene, vedrete che sarà entusiasta di
partecipare. Come vi ho già detto, sarebbe davvero utile (oltre che più
divertente) condividere questa esperienza con un’altra persona. Natu-
ralmente, potete tranquillamente fare tutto da soli e stupire le persone
che conoscete con i vostri incredibili progressi, che crederanno frutto di
una sorta di miracolo!

6. Immaginate di poter sfregare la lampada di Aladino della memoria. Fate


finta di non avere alcun limite nella soddisfazione dei vostri desideri legati
alla memoria e di poter scegliere di ricordare qualunque cosa vogliate.

28
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Su cosa cadrebbe la vostra preferenza? In quale ambito decidereste di


spendere il vostro desiderio, sapendo di non poter fallire?

Bene, avete appena deciso su cosa investire i vostri sforzi! È vero che la
lampada di Aladino non esiste; esiste però la vostra ferrea volontà di rag-
giungere gli obiettivi che più vi interessano e vi entusiasmano. La magia del
vostro spirito può esaudire più desideri di quello di una lampada magica.

29
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

TEST INIZIALE

Fate subito questo test introduttivo per valutare la vostra attuale capacità
di ricordare una serie di informazioni. Al termine del libro troverete un test
dello stesso grado di difficoltà, con il quale vi renderete conto dei progressi
che avete fatto.

Seguite le istruzioni relative ad ogni singolo esercizio e rispettate i tempi


indicati. In bocca al lupo!

I ESERCIZIO:
RICORDARE GLI APPUNTAMENTI
Provate a memorizzare gli appuntamenti di una settimana. Tempo di me-
morizzazione: 6 minuti.

LUNEDÌ

Ore 10.00 Appuntamento dentista.

Ore 17.00 Commercialista, appuntamento per dichiarazione redditi.

Ore 21.00 Cena presso il ristorante “I due fratelli”, via Felsinea 166.

MARTEDÌ

Ore 14.00 Incontro di lavoro con ing. Domenico Bertozzi, della Edilmesa SpA.

Ore 18.00 Per revisione, portare auto al concessionario.

30
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

MERCOLEDÌ

Ore 15.00 Telefonare a Giacomo Monduzzi per preventivo realizzazione


sito web.

Ore 20.00 Partita a calcetto. Passare a prendere Luigi.

GIOVEDÌ

Ore 16.45 Riunione di lavoro. Sistemare slide della presentazione.

Ore 19.00 Prima lezione di nuoto. Portare sconto promozione per l’i-
scrizione.

VENERDÌ

Ore 7.00 Esami del sangue. Pagare prima il ticket.

Ore 9.00 Al lavoro, richiedere 2 giorni di ferie per il ponte del 25 aprile.

Ore 18.00 Passare dal teatro Regio per comprare 2 biglietti per lo spet-
tacolo di domenica.

SABATO

Ore 16.00 Comprare regalo per compleanno di Stefania. Libro Più Me-
moria di Gianni Golfera.

Ore 21.00 Cena a casa di Andrea ed Elisabetta. Portare pasticcini.

DOMENICA

Ore 13.00 Pranzo a casa di Giovanni.

Ore 17.30 Spettacolo teatrale L’italiano di Beirut. Portare CD da restitu-


ire a Emanuela.

31
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Rispondete subito a questi veloci calcoli mentali: quanto fa 100 - 19? E 56 - 8?

Adesso, provate a ricostruire quanti più appuntamenti ricordate, con i rela-


tivi dettagli.

LUNEDÌ

MARTEDÌ

32
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

MERCOLEDÌ

GIOVEDÌ

33
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

VENERDÌ

SABATO

34
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

DOMENICA

CORREZIONE E PUNTEGGIO
Di seguito trovate l’agenda settimanale con indicati tra parentesi tonde ( ) i
singoli concetti: ogni concetto vale 1 punto.

Assegnatevi 1 punto se il concetto è riportato perfettamente e nel giorno


corretto.

Tra parentesi quadre [ ] alla fine di ogni appuntamento, è visualizzato il pun-


teggio massimo raggiungibile.

LUNEDÌ

(Ore 10.00) (Appuntamento dentista). [max 2 punti]

(Ore 17.00) (Commercialista), appuntamento per (dichiarazione redditi).


[max 3 punti]

(Ore 21.00) (Cena) presso il (ristorante “I due fratelli”), (via Felsinea) (166).
[max 5 punti]

35
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

MARTEDÌ

(Ore 14.00) (Incontro di lavoro) con ing. (Domenico) (Bertozzi), della (Edil-
mesa SpA). [max 5 punti]

(Ore 18.00) (Per revisione), (portare auto al concessionario).


[max 3 punti]

MERCOLEDÌ

(Ore 15.00) (Telefonare) a (Giacomo) (Monduzzi) per (preventivo realizza-


zione sito web). [max 5 punti]

(Ore 20.00) (Partita a calcetto). (Passare a prendere Luigi). [max 3 punti]

GIOVEDÌ

(Ore 16.45) (Riunione di lavoro). (Sistemare slide della presentazione).


[max 3 punti]

(Ore 19.00) (Prima lezione di nuoto). (Portare sconto promozione) per l’i-
scrizione. [max 3 punti]

VENERDÌ

(Ore 7.00) (Esami del sangue). (Pagare prima il ticket). [max 3 punti]

(Ore 9.00) (Al lavoro), (richiedere 2 giorni di ferie) per il (ponte del 25 apri-
le). [max 4 punti]

(Ore 18.00) (Passare dal teatro Regio) (per comprare 2 biglietti) per lo
(spettacolo di domenica). [max 4 punti]

36
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

SABATO

(Ore 16.00) (Comprare regalo) (per compleanno) (di Stefania). (Libro Più
Memoria) (di Gianni Golfera). [max 6 punti]

(Ore 21.00) (Cena) a casa di (Andrea) ed (Elisabetta). (Portare pasticcini).


[max 5 punti]

DOMENICA

(Ore 13.00) (Pranzo) a casa (di Giovanni). [max 3 punti]

(Ore 17.30) (Spettacolo teatrale) (L’italiano di Beirut). (Portare CD) da re-


stituire (a Emanuela). [max 5 punti]

Punteggio massimo: 62

Vostro punteggio:

CARENTE: inferiore a 21

MIGLIORABILE: tra 21 e 38

BUONO: tra 39 e 53

OTTIMO: maggiore di 53

37
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

II ESERCIZIO:
RICORDARE UN ARTICOLO
Provate a memorizzare con quanti più dettagli il seguente articolo. Tempo
di memorizzazione: 2 minuti.

Ieri sera, all’inaugurazione del Teatro Esmeraldo di Monza, il can-


tautore Vincenzo Colannone si è esibito davanti a un pubblico
entusiasta, che per l’occasione occupava ogni ordine di posti della
nuova struttura completata 15 giorni fa e dotata di 600 posti a

sedere.

Per l’artista napoletano era il primo concerto italiano del nuovo


tour, dopo l’uscita del suo ultimo album Il genio e la sposa, imme-
diatamente accolto con successo di pubblico e critica.

Colannone è al quarto album in 7 anni di carriera, iniziata grazie


alla collaborazione artistica con il compositore emiliano Giovanni
Falsini, divenuto ora suo produttore.

La prossima settimana, Colannone terrà altri due concerti nelle


vicinanze, a Bergamo e a Milano.

Anche in questo caso, un paio di sottrazioni: 98 - 13? 87 - 19?

Ora, senza più guardare il testo, provate a riportare quante più informazioni
possibili nelle righe qui sotto.

38
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CORREZIONE E PUNTEGGIO
Di seguito trovate l’articolo con indicati tra parentesi tonde ( ) i singoli con-
cetti: ogni concetto vale 1 punto.

Assegnatevi 1 punto se il concetto è riportato perfettamente, nessun punto


viene assegnato se il concetto non è stato espresso, -1 punto se il concetto
è sbagliato o non coincidente.

Tra parentesi quadre [ ] alla fine di ogni paragrafo, è visualizzato il punteggio


massimo raggiungibile.

(Ieri sera), (all’inaugurazione) (del Teatro Esmeraldo) (di Monza), (il cantauto-
re) (Vincenzo) (Colannone) (si è esibito) (davanti a un pubblico) (entusiasta),
che per l’occasione (occupava ogni ordine di posti) (della nuova struttura)
(completata 15 giorni fa) e (dotata di 600 posti) (a sedere).

[max 15 punti]

(Per l’artista napoletano), era il (primo concerto) (italiano) (del nuovo tour),
(dopo l’uscita del suo ultimo album) (Il genio e la sposa), immediatamente
(accolto con successo) (di pubblico) e (critica).

[max 9 punti]

Colannone è al (quarto album) (in 7 anni di carriera), (iniziata grazie alla


collaborazione artistica) (con il compositore) (emiliano) (Giovanni) (Falsini),
divenuto (ora suo produttore).

[max 8 punti]

(La prossima settimana), Colannone terrà (altri due concerti) nelle vicinanze,
(a Bergamo) e (a Milano).

[max 4 punti]

Punteggio massimo: 36

Vostro punteggio:

39
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CARENTE: inferiore a 13

MIGLIORABILE: tra 13 e 22

BUONO: tra 22 e 29

OTTIMO: maggiore di 29

III ESERCIZIO:
RICORDARE NOMI E COGNOMI
Provate a memorizzare il nome e il cognome riferiti a ciascun volto. Tempo
di memorizzazione: 3 minuti.

Carla Storelli

40
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Maurizio Rinaldi

Antonio Cusimano

41
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Sandra Ceschiat

Ivan Martina

42
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Francesco Consiglio

Massimo Uliana

43
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Silvia Campagnola

Stefano Colantoni

44
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Daniela Biaggini

Ezia Savà

45
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Nicola Fantinelli

Chiara Mengoli

46
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Luciano Ruggeri

Matteo Scalon

47
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Un paio di divisioni per voi: quanto fa 54 : 9? E 220 : 11?

Ora, riscrivete il nome e il cognome di ciascuno.

48
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

49
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

50
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

51
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

52
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

53
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

54
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

55
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CORREZIONE E PUNTEGGIO
Andate a ricontrollare nelle pagine precedenti i nomi e i cognomi reali. Ogni
nome o cognome assegnato correttamente vale 1 punto (quindi 2 punti per
ogni persona).

Punteggio massimo: 30

Vostro punteggio:

CARENTE: inferiore a 11

MIGLIORABILE: tra 11 e 19

BUONO: tra 20 e 25

OTTIMO: maggiore di 25

IV° ESERCIZIO:
RICORDARE LE PAROLE STRANIERE
Provate a memorizzare la seguente lista di parole inglesi con il relativo signi-
ficato. Tempo di memorizzazione: 3 minuti.

Brake: freno

Siege: assedio

To impound: confiscare

Goldfish: pesce rosso

Riddle: indovinello

Curl: ricciolo

To eavesdrop: origliare

56
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

To melt: sciogliere

Dashboard: cruscotto

Huge: enorme

Chisel: scalpello

Fencing: scherma

Pale: pallido

Dent: ammaccatura

Shaving: truciolo

Birch: betulla

Herd: branco

To betray: tradire

To nibble: sgranocchiare

Peep: occhiata

Midge: moscerino

Mild: delicato

Quilt: trapunta

Rabble: folla

Rake: rastrello

Joiner: falegname

Oyster: ostrica

To suffuse: pervadere

Throat: gola

Grimace: smorfia

57
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Come ve la cavate con le moltiplicazioni? Eccone due facili facili, da fare


subito: 7 x 8? 13 x 3?

Ora, provate a riscrivere il significato dei termini, riproposti in ordine sparso.

Grimace

Curl

To melt

Shaving

Pale

Huge

To impound

Dent

Dashboard

Chisel

Goldfish

To suffuse

Fencing

Brake

Throat

Riddle

Herd

To nibble

Mild

Peep

Midge

58
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Joiner

Quilt

Rabble

To eavesdrop

Rake

Siege

Birch

To betray

Oyster

CORREZIONE E PUNTEGGIO
Ricontrollate i significati esatti. Ogni parola tradotta correttamente vale 1
punto.

Punteggio massimo: 30

Vostro punteggio:

CARENTE: inferiore a 11

MIGLIORABILE: tra 11 e 19

BUONO: tra 20 e 25

OTTIMO: maggiore di 25

59
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO I
ALLA SCOPERTA
DELLA MEMORIA
Informazioni di partenza per orientarsi nel nostro viaggio

ANTEPRIMA:
definizioni generali sulla memoria

ABBIAMO UN GRANDE TALENTO INESPLORATO:


LA NOSTRA MEMORIA.
In questo capitolo prenderemo in esame alcune importanti definizio-
ni che costituiscono le fondamenta di tutto il mio metodo: memoria
a breve e a lungo termine, acquisizione, elaborazione e restituzione
di un’informazione, span, “formula del primo bacio”. Questi concetti
sono la bussola con cui potrete orientarvi nella mappa della vostra
mente.

LA MEMORIA: UN TESORO
TUTTO DA SCOPRIRE
Mi sembra necessario cominciare un libro sulla memoria partendo proprio
dalla sua stessa definizione. Tutti noi sapremmo certamente fornire descri-
zioni più o meno precise della memoria, basate in particolar modo sulla
nostra esperienza personale, magari ricorrendo a qualche metafora: il luogo
dei ricordi, il magazzino dei pensieri, il baule del passato, e così via. In effetti
questo tema meraviglioso affascina da sempre non soltanto gli scienziati,
ma anche scrittori, poeti e intellettuali, ognuno dei quali ci ha regalato la sua

60
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

pittoresca definizione. Ma, a prescindere dalle immagini evocative, cos’è


davvero la memoria?

La memoria è la funzione cognitiva che ci permette di ragionare, di impa-


rare e, in ultima analisi, di agire. Non potremmo fare assolutamente niente
se non avessimo immagazzinato nella nostra mente tutte le informazioni
necessarie, proprio come i programmi in un computer. E, per quanto possa
sembrare superfluo ripeterlo, il nostro sapere coincide con la nostra me-
moria. Come dicevano gli antichi, scire est meminisse, sapere è ricordare.
Quante più cose ricordiamo, tante più possibilità comportamentali avremo
a disposizione.

Un concetto introdotto nell’ambito della cibernetica (W. Ross Ashby, An


Introduction to Cybernetics, 1956) e successivamente ripreso dalla Pro-
grammazione Neuro- Linguistica, dove è stato applicato alle interazioni tra
esseri umani, è la legge della varietà indispensabile: se le altre risorse sono
uguali, un sistema umano o cibernetico è controllato dall’elemento (uomo
o macchina) con la più ampia gamma di reazioni. Tradotto in termini più
semplici, la persona che dispone di un numero maggiore di reazioni rispetto
al mondo che lo circonda avrà più probabilità di riuscita. Ciò significa che
allargare il proprio sapere, anche grazie allo sviluppo della memoria, com-
porta maggiori possibilità di successo.

Come abbiamo visto attraverso le metafore a inizio capitolo, la memoria


viene sempre percepita come un luogo o un contenitore all’interno del qua-
le sono organizzate le nostre conoscenze. A tutti gli effetti, le cose stanno
proprio così. Il sistema neuronale del nostro cervello, attraverso le connes-
sioni nervose chiamate sinapsi, conserva sia i dati che abbiamo percepito
nel mondo esterno, sia quelli che abbiamo semplicemente immaginato.
Le memorie informatiche sono state progettate proprio a partire dal nostro
sistema cerebrale.

La memoria è la base di tutte le altre facoltà cognitive, il fondamento di


ogni elaborazione successiva. Pensate a cosa sarebbe la nostra vita se,
da un momento all’altro, tutta la conoscenza personale improvvisamente

61
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

sparisse: cosa ci resterebbe? Perderemmo persino la nostra identità, non


saremmo più nessuno. Questa non è affatto una frase ad effetto, ma la
realtà. Esistono purtroppo numerosi casi drammatici di persone affette da
grave amnesia autobiografica che non ricordano affatto le informazioni che
riguardano la loro vita. Queste persone sono state letteralmente private del-
la propria identità, non sanno più chi sono.

Seneca, nel De Brevitate Vitae, dice “vita, si uti scias, longa est”, ossia “la
vita è lunga, se sai farne uso” (II,1). Ciò significa che dobbiamo fare buon
uso anche del passato, tenerlo con noi nella misura in cui esso è esperienza
e, dunque, conoscenza.

All’estremo opposto dell’amnesia troviamo la storia di Funes, immortala-


ta nel celebre racconto di Jorge Luis Borges Funes, o della memoria. In
questo caso, il protagonista è afflitto da ipermemoria e ciò gli impedisce
di dimenticare la benché minima cosa. Funes, per ricostruire una giornata
intera, impiega esattamente un’altra giornata, in quanto ogni dettaglio si
imprime inesorabilmente nella sua memoria. Questo eccesso di ricordo gli
rende però impossibile qualsiasi genere di ragionamento, perché non è in
grado di pensare in termini generali di categorie. Per Funes, un termine
indefinito come “cane” non è riconducibile ad alcun concetto astratto, ma
gli evoca non solo tutti i cani che ha visto nella vita, ma anche il medesimo
cane in diversi momenti della giornata. Insomma, la sua memoria prodigio-
sa è anche la sua condanna.

Questo caso limite, stavolta puramente immaginario, ci porta a dire che, in


parte, il nostro comportamento dipende anche da ciò che siamo in grado
di dimenticare, perché l’oblio è l’altra faccia della memoria, la facoltà specu-
lare che ci consente di smettere di rivivere continuamente brutte sensazio-
ni, drammi del passato, esperienze negative. Potremmo dire che accanto
all’arte della memoria dovrebbe esistere anche un’arte dell’oblio, utile tanto
quanto la prima. Nel Capitolo XII vi insegnerò un esercizio che potrete usare
per dimenticare qualcosa di spiacevole.

62
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

UNA NAVE A TRE ALBERI: ACQUISIZIONE,


ELABORAZIONE, RESTITUZIONE
Una tra le possibili definizioni operative di memoria è capacità di acquisi-
zione, elaborazione e restituzione delle informazioni. Vediamo nel dettaglio
cosa significa, attraverso un semplice esempio.

Supponiamo di vedere per la prima volta un film. Mentre scorrono le imma-


gini, dai titoli di testa fino a quelli di coda, la nostra mente è impegnata nella
fase di acquisizione dell’informazione. Il film è finito. Ci è piaciuto talmente
tanto che continuiamo a pensarci per tutto il resto della serata, ricostruen-
do i passaggi narrativi, ragionando su certi snodi della trama, cercando un
senso in alcuni punti oscuri. Questa è la fase di elaborazione dell’informa-
zione. Il giorno dopo siamo talmente entusiasti che raccontiamo nei minimi
dettagli il film ai nostri colleghi. Ecco la fase di restituzione dell’informazione.

Il processo mnemonico è schematizzabile in questi tre momenti peculiari.


Naturalmente l’informazione, di passaggio in passaggio, può subire diverse
trasformazioni, risultando alla fine del ciclo notevolmente diversa rispetto a
quella di partenza. Una buona memoria è quella che conserva il prodotto
dei meccanismi mentali, facendo in modo che la copia dell’informazione –
ossia quella restituita – risulti identica all’originale – quella acquisita. In que-
sto senso, la memoria è un’abile falsaria, perché riproduce il più fedelmente
possibile quel che abbiamo appreso.

Ognuna di queste tre fasi riveste un’importanza strategica nel processo


di memorizzazione. Ricordate il discorso che ho fatto nell’introduzione, a
proposito dell’unicità del Metodo Golfera? Adesso siete in grado di com-
prendere più chiaramente le mie parole. I sistemi che lavorano soprattutto
sulla fase di elaborazione, in modo associativo, agiscono già nella seconda
fase del processo. Molte cose nella nostra mente sono già avvenute pre-
cedentemente, durante l’acquisizione, ed è esattamente su quella fase che
si concentra il mio metodo. L’esperienza mi ha infatti indotto a convincermi
che si raggiunge una maggior efficacia, sia in termini di rapidità che di sta-
bilità del ricordo, se si interviene già durante l’acquisizione, utilizzando le

63
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

strategie giuste per fare in modo che i dati che desideriamo ricordare siano
resi più facilmente memorizzabili nel momento stesso in cui li raccogliamo.
Creare delle immagini EMAICE, come vedremo nel prossimo capitolo, rap-
presenta un potente sistema di acquisizione.

La fase di restituzione è fondamentale per stabilizzare l’informazione e


trasformarla in un ricordo persistente. Più ci eserciteremo nell’usare i dati
immagazzinati, più essi si sedimenteranno nella nostra memoria. Ripetere
la restituzione fa in modo che le informazioni si distacchino sempre più
dall’acquisizione, dalla situazione di “download” iniziale, e si stabilizzino nel-
la nostra memoria a lungo termine. Dunque, quest’ultimo passaggio non è
affatto da trascurare.

Attraverso il mio metodo, la fase di elaborazione vera e propria viene in par-


te distribuita nell’acquisizione e nella restituzione. Pur essendo presente,
partecipa più strettamente con la funzione cognitiva che la precede e con
quella che la segue, rendendo più efficace l’intera operazione. Sotto certi
aspetti, possiamo dire che si risparmia un passaggio.

Il vascello della memoria può trasportare più facilmente le informazioni dal


breve al lungo termine… ma cosa significa?

SALPARE VERSO UN PORTO SICURO:


LA TRAVERSATA VERSO LA MEMORIA
A LUNGO TERMINE
È possibile fare una distinzione di comodo tra i tipi di memoria in relazione
alla permanenza del ricordo. La metafora del viaggio in mare che dà il titolo
a questo paragrafo vuole sottolineare come, a tutti gli effetti, le informazioni
compiano una vera e propria traversata nei marosi della mente e come solo
alcune di esse riescano a giungere a destinazione, unendosi a tutti i nostri
ricordi permanenti.

64
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Dunque, quali sono i due poli opposti della memoria? Possiamo distinguere
la memoria a breve termine da quella a lungo termine: la prima mantiene
il ricordo per un periodo compreso tra pochi secondi e due settimane cir-
ca, la seconda lo conserva per il resto della vita. La maggior parte delle
informazioni si arena nella memoria a breve termine. Anzi, alcune restano
intrappolate già nelle fitte maglie della nostra rete percettiva, la quale filtra
accuratamente i dati in entrata. L’obiettivo di questo libro è insegnarvi a fare
in modo che le informazioni da voi selezionate e che avete deciso di voler
ricordare arrivino direttamente in porto, ossia nella vostra memoria a lungo
termine, dove resteranno per sempre.

Riprendiamo l’esempio precedente. Quante volte vi sarà successo di anda-


re al cinema e, nel giro di un paio di settimane, di non ricordare più la trama
o nemmeno il titolo del film? Forse è capitato anche di peggio: una volta
in cui eravate particolarmente stanchi e distratti siete andati a cena dopo il
cinema e avete tentato inutilmente di ricordare i nomi dei protagonisti, no-
nostante fossero stati ripetuti per oltre due ore…

“Ma come ho fatto a dimenticarmi? Mi sembra impossibile…” Questo è


quanto normalmente pensiamo quando le informazioni si infrangono nel-
la memoria a breve termine. A quel punto, recuperarle sarà praticamente
impossibile, a meno che non si proceda a una seconda acquisizione dei
dati. È quel che facciamo quando, ad esempio, ripassiamo più e più volte
un testo per ricordarcelo, dopo che la prima lettura ci ha lasciato solo po-
chi ricordi indefiniti. Questo metodo di studio, oltre che costituire una gran
perdita di tempo, non risulta affatto efficace. Come mi piace dire, infatti,
“repetita non iuvant, ma stufant”! La ripetizione crea noia e quindi inibisce
l’apprendimento. Vi consiglio piuttosto di esercitarvi in restituzioni reiterate,
ossia nell’usare in modo cosciente le informazioni acquisite mettendole di-
rettamente in pratica.

Ammettiamo ad esempio che, pur non avendo seguito i metodi di memo-


rizzazione efficace che apprenderete nei prossimi capitoli, abbiate comun-
que prestato sufficiente attenzione al film e che questo vi abbia davvero
coinvolto. Come avevamo ipotizzato in precedenza, il giorno dopo in ufficio

65
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ne parlate ai vostri colleghi con dovizia di particolari. Una settimana più


tardi, durante una cena con gli amici, raccontate nuovamente il film, riper-
correndone la trama e descrivendo i personaggi. Cosa avete fatto? Avete
ripetuto più volte la restituzione, rielaborando consapevolmente i ricordi in
vostro possesso.

Guardando questa operazione attraverso il microscopio della neurologia,


possiamo suddividerla in una serie di microazioni tra loro collegate secondo
un rapporto di causa-effetto: l’utilizzo cosciente dell’informazione implica
l’aumento dell’area cerebrale coinvolta nel processo di memorizzazione; a
sua volta, questo comporta la creazione di nuove sinapsi (collegamenti elet-
trochimici tra cellule nervose) che, infine, conduce allo stabilizzarsi del ricor-
do. Il fatto che a questo punto esso rimanga nella memoria a lungo termine
dipende da molti fattori, il più importante dei quali è certamente il modo in
cui è stata effettuata l’acquisizione. Inoltre, per assicurarci il mantenimento
del ricordo, sarebbe opportuno di tanto in tanto ripetere l’utilizzo cosciente
dell’informazione.

Siamo arrivati a un punto importante, per non dire fondamentale, che rende
il mio metodo unico ed estremamente utile nella vita di tutti i giorni. Infatti,
grazie a un efficace sistema di acquisizione, le tecniche che vi insegnerò vi
permetteranno di traghettare il ricordo direttamente nella memoria a lungo
termine, limitandovi a “rinfrescarlo” di tanto in tanto. In altri termini, impa-
rerete a ricordare per sempre qualsiasi informazione dopo averla acquisita
una sola volta! Non è fantastico?

Dopo aver definito meglio la memoria, le fasi che la compongono e le sue


distinzioni in base alla durata del ricordo, è venuto il momento di affrontare
un’altra domanda basilare che mi viene continuamente rivolta: come pos-
siamo misurare la memoria? La domanda non è affatto banale, dal momen-
to che la memoria e la stessa “mente” sono concetti che, tendenzialmente,
sfuggono alle definizioni. Ciononostante, la scienza ha fornito una risposta,
che vedremo nel prossimo paragrafo.

66
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

L’ORIZZONTE DELLA MEMORIA


A BREVE TERMINE: LO SPAN
Per quanto possa sembrare strano, anche la memoria, in un certo senso,
può essere misurata. Per farlo, la comunità scientifica ha ideato una proce-
dura standard che consiste nel memorizzare una serie di dati comunicati al
ritmo di una nuova informazione ogni due secondi. La quantità di dati che
una persona riesce a ricordare correttamente viene definita span ed è at-
tualmente l’unica misura accreditata per valutare le capacità mnemoniche
a breve termine.

Span è un termine inglese che significa “distanza fra due estremità”, “inter-
vallo fra due misure”. Nell’ambito della misurazione della memoria, è una
grandezza variabile, che si riferisce esclusivamente alla memoria a breve
termine, cioè alle informazioni che restano nella nostra mente per poco
tempo. La nostra memoria a lungo termine, infatti, non ha problemi di spa-
zio, solo di ordine. Possiamo immagazzinare tutte le informazioni che vo-
gliamo, non esiste la possibilità di esaurire lo spazio a disposizione, a patto
di acquisire i dati nel modo corretto.

Questo è un concetto molto importante che mi preme davvero sottolineare.


Non solo non abbiamo alcuna limitazione nell’acquisizione delle informa-
zioni da collocare nella memoria a lungo termine, ma, al contrario, più ne
ricordiamo e più ne ricorderemo. Più una persona impara e più si attiva la
corteccia cerebrale, più si creano sinapsi e tanto più questa persona ricor-
derà in futuro. La memoria non è soggetta a sovraccarico, anzi, in presenza
di molte informazioni è neurologicamente più stimolata. Un esempio con-
creto è quello delle persone poliglotte, che, una volta imparata una lingua,
apprendono le successive con molta più facilità, proprio perché la loro me-
moria è già stata sollecitata in precedenza.

Dunque, mentre la memoria a lungo termine non può essere misurata, in


quanto non esistono confini oggettivi alle informazioni da immagazzinare, lo
span serve invece a stabilire i limiti di quella a breve termine. Per calcolare
il valore di span di una persona, infatti, le viene sottoposta una serie di dati

67
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

a due secondi l’uno dall’altro, quindi le viene chiesto di ripeterli nella giusta
sequenza, senza ometterli né invertirli. La quantità di dati riportati nella suc-
cessione corretta costituisce lo span di quella persona.

Lo span normale, ossia quello relativo a una persona la cui memoria non
sia stata adeguatamente educata, è di 7 ± 2. Ciò significa che il numero di
dati memorizzati in modo corretto varia da cinque a nove. Lo span definisce
per così dire l’orizzonte, la visuale sul mare della memoria a breve termine.
Adesso sapete qualcosa in più anche sui vostri attuali limiti di memoria.
Sapete che se vi vengono elencate dieci parole, dieci indirizzi, dieci nomi,
sarete in grado di riportarne correttamente almeno cinque e al massimo
nove. Stupiti? Delusi? O, piuttosto, increduli?

Vi offro immediatamente la possibilità di mettervi alla prova. Potrete facil-


mente scoprire il vostro span, grazie all’esercizio che segue. Si tratta di un
elenco di quattordici parole, in ordine assolutamente casuale. Leggetele
una sola volta e poi girate pagina.

1. Tram

2. Fantasia

3. Marco

4. Colino

5. Eccezionale

6. Naturalezza

7. Mentre

8. Crumiri

9. Deterrente

10. Lustrare

11. Abbaglio

68
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

12. Insaponato

13. Mulinello

14. Sperare

Come nel test iniziale, anche in questo esercizio vi chiedo di fare subito un
paio di calcoli a mente: quanto fa 49 - 14? E 18 - 9?

Adesso, senza rileggere la lista, scrivete nell’ordine corretto le parole che vi


ricordate, la prima, la seconda, la terza, ecc. Non barate! Se adesso non
avete modo di scrivere, ripetetele mentalmente contando con le dita.

1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12.

13.

14.

69
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Confrontate quel che avete scritto con la lista originale. Contate le parole
che avete riportato correttamente nella giusta sequenza, senza sbagliarle,
ometterle o invertirle. Se avete commesso un errore, tutte le parole che
seguono sono da considerare nulle. Il numero di parole giuste è il vostro
span. Ad esempio, se avete scritto “Tram”, “Fantasia”, “Marco”, “Colino”,
Eccezionale”, “Mentre”, “Naturalezza”, il vostro span è cinque, perché “Na-
turalezza” e “Mentre” sono state invertite.

Allora, com’è andata? Adesso sapete con precisione la misura della vostra
attuale memoria a breve termine, che in linea di massima dovrebbe essere
compresa nel famoso intervallo di 7 ± 2. Potrebbe capitare che il vostro va-
lore sia appena inferiore o superiore all’intervallo, il che sta semplicemente
a indicare che la vostra capacità si discosta di qualche punto in meglio o in
peggio rispetto alla media.

Qualunque sia il vostro valore corrente di span, avrete la possibilità di alzarlo


considerevolmente. Di quanto? Beh, vi rispondo in termini concreti: posso
assicurarvi che, con il Metodo Golfera, avrete la straordinaria opportunità di
ricordare i nomi e i cognomi di una tavolata di cinquanta persone, cento vo-
caboli stranieri, un testo, pagine di formule matematiche o qualunque altra
cosa possa esservi utile, dopo averla ascoltata una sola volta!

La memoria va educata e successivamente utilizzata: l’allenamento non ba-


sta. Le persone che hanno già imparato per ragioni di studio o di lavoro
molte informazioni non hanno educato la memoria; hanno semplicemente
fatto molto allenamento, si sono cioè impegnati duramente per ricordare
grandi quantità di dati. Questo non le rende più esperte nella pratica di
memorizzazione: il loro metodo di studio, infatti, continua a dare risultati
modesti a fronte di sforzi ragguardevoli. Per capirci al volo, quanti di coloro
che hanno frequentato l’università ricordano ancora bene i testi di studio
che non hanno mai più preso in mano? Dalle risposte che in genere ricevo,
direi molto pochi. Questa semplice verifica serve a sfatare il luogo comune
per cui l’allenamento è sufficiente a migliorare la memoria.

70
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Ribadisco che quel che occorre è l’educazione all’apprendimento. Educare


la memoria significa imparare i metodi per farla lavorare meglio, sfruttando
al massimo le sue potenzialità. Il passo successivo è utilizzare costante-
mente le tecniche, mettendole in pratica sui casi concreti che vi si presen-
tano ogni giorno. D’altronde, è impossibile giocare bene a calcio se si va in
campo una volta ogni due mesi.

Anche lo span può essere migliorato in misura rilevante attraverso un’edu-


cazione adeguata. In questo caso, capite bene come un sistema di acqui-
sizione più efficace possa fare la differenza. La situazione del test che avete
appena fatto è sicuramente innaturale, da laboratorio (difficilmente nella vita
quotidiana vi verrà dettata una lista di parole senza alcun nesso logico l’una
con l’altra), ma è la semplificazione più precisa di cosa significhi ricevere una
serie di input da ricordare e, soprattutto, serve a capire quanto un’appropria-
ta acquisizione effettuata al momento stesso della ricezione dei dati possa
influire sulla reale capacità di raccogliere con successo le informazioni.

Uno dei casi più clamorosi che mi siano mai capitati durante le mie sessioni
formative è quello di Claudio, un uomo di sessantacinque anni. Avevo fatto
in aula il test individuale per la determinazione dello span e Claudio era il
più demoralizzato di tutti: era riuscito a ripetere tre parole correttamente e
la quarta un po’ modificata (disse “gatto” al posto di “gatti”). Il fatto di repu-
tarsi sotto la media aveva seriamente minato la sua convinzione di riuscire
a migliorare la propria memoria.

Quella situazione rischiava di compromettere la qualità del suo apprendi-


mento. Quando tengo un corso, il mio obiettivo è fare in modo che ciascun
partecipante torni a casa felice e soddisfatto, consapevole di aver impiega-
to bene il proprio tempo e il proprio denaro (ragione questa, che mi spinge
anche a limitare il numero dei partecipanti, per poter garantire sempre la
massima qualità). Per questo motivo, ho preso particolarmente a cuore il
caso di Claudio, senza ovviamente trascurare gli altri. Utilizzavo le pause
per parlargli: volevo aiutarlo a liberarsi da quella convinzione limitante e a ri-
trovare la fiducia in se stesso. Anche gli altri partecipanti avevano compreso
la situazione e continuavano a incoraggiarlo.

71
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Durante i due giorni di corso, la mia attenzione era spesso rivolta a lui: lo
interpellavo per molti esercizi pratici e, ogni volta che affrontavo un nuovo
argomento, mi assicuravo che tutto gli fosse chiaro. Più andavano avanti le
ore di lezione, più mi

rendevo conto dal suo sguardo che stava recuperando il gap iniziale e aveva
tirato fuori la voglia di farcela. Lo vedevo esercitarsi mentalmente anche du-
rante la pausa pranzo. Sapevo che sarebbe migliorato considerevolmente,
ma ancora non sapevo quanto… Alla fine del corso diedi da rifare a tutti il
test sullo span, cosicché ognuno di loro avrebbe potuto valutare concreta-
mente i propri progressi. Ci fu un incremento generale assai rilevante, erano
quasi tutti in grado di memorizzare una sequenza di settanta informazioni.
Claudio fu l’ultimo. Continuavo ad aumentare il numero di dati e lui, ogni
volta, li ripeteva. Erano tutti ammutoliti. Claudio portò il suo span a centosei!
Io stesso rimasi allibito: era partito da tre! Alla fine, i suoi colleghi di corso
proruppero in un applauso spontaneo e le pacche sulla spalla proseguirono
anche fuori dall’aula.

Di tanto in tanto continuiamo a sentirci, e mi fa piacere sapere che il mio


metodo gli ha permesso di migliorare considerevolmente la sua vita. Clau-
dio, che al tempo del corso era appena andato in pensione, ha cominciato
una nuova attività per la quale l’utilizzo corretto della memoria gli è stato
di enorme aiuto: ha infatti aperto un negozio di antiquariato, da sempre la
sua più grande passione, e ricordare con precisione la storia dell’arte, le
caratteristiche degli oggetti che vende e, non ultime, le preferenze di ogni
singolo cliente gli ha permesso di consolidare ben presto la sua attività. E
pensare che inizialmente Claudio si sentiva sotto la media! Sul sito www.
metodogolfera.com troverete le storie di altre persone che hanno tratto un
vantaggio notevole dalle mie tecniche.

Migliorare lo span sarà come allargare il vostro orizzonte, cominciando a


vedere più lontano... sempre di più… alla scoperta di un nuovo mondo.

72
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

LA “FORMULA DEL PRIMO BACIO”


Adesso che abbiamo capito qual è l’unità di misura della memoria a breve
termine, facciamo un passo avanti e prendiamo in esame il rapporto tra la
significatività del ricordo e la memoria a lungo termine. Questo rapporto
riveste un ruolo cruciale nel nostro discorso, perché mette in relazione l’ac-
quisizione, la memoria a lungo termine, lo span e le immagini EMAICE, che
costituiranno l’argomento del prossimo capitolo.

Una corretta acquisizione consente di collocare nella memoria a lungo ter-


mine non solo l’informazione stessa, ma anche tutto ciò che in un arco
ristretto di tempo la precede o la segue, anche se non è strettamente col-
legato all’informazione. Ciò significa che la nostra memoria naturale è in
grado di registrare anche le circostanze contestuali relative all’acquisizione,
di qualunque genere esse siano. Naturalmente, l’acquisizione deve avere
alcune caratteristiche peculiari capaci di stimolare la memoria e di mettere
in moto una serie di reazioni per ampliare il raggio intorno all’informazione
principale. Si tratta quindi di allargare lo span, il nostro orizzonte menta-
le, istituendo relazioni (non necessariamente di senso) tra gli elementi che
compongono la sequenza di informazioni in entrata (input). Se ripensate al
test precedente comprenderete facilmente che, creando legami tra le paro-
le, diventa molto più semplice ricordarle.

Facciamo subito un esempio. Pensate al vostro primo bacio. Se per caso


non vi ricordate proprio il primo, pensate a un altro bacio per voi partico-
larmente significativo. Lasciate che la vostra mente ritorni a quella precisa
situazione. Se è necessario, chiudete gli occhi. Fate in modo di riportare a
galla i vostri ricordi, pensate a cos’era successo un attimo prima e a quali
sono state le reazioni immediatamente successive, vostre e di chi abbrac-
ciavate (suppongo che foste abbracciati…). Attraverso il ricordo, guardate
le cose che vedevate allora, riascoltate le parole e i rumori, rivivete le emo-
zioni, le sensazioni corporee, i profumi e i sapori.

Di sicuro la scena adesso vi risulterà molto chiara, così come le circostanze


che la circondano. Il primo bacio è uno di quei momenti che generalmen-

73
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

te sono indimenticabili, perché hanno caratteristiche tali da lasciare tracce


indelebili nella nostra memoria a lungo termine. Più o meno consapevol-
mente vi sarete accorti che, assieme al momento preciso del bacio, avete
rievocato anche molti altri ricordi appartenenti a quella situazione, come le
parole o gli sguardi che vi siete scambiati, i sorrisi che sono seguiti, come
eravate vestiti, i particolari del luogo in cui vi trovavate, ma anche dettagli
apparentemente irrilevanti che avete fissato solo perché avvenivano con-
temporaneamente: ad esempio, una persona che passava di lì, il telefono
che squillava, i rumori del traffico e via di seguito, di ricordo in ricordo.

Possiamo riassumere quanto detto attraverso la “formula del primo


bacio”: un avvenimento emotivamente significativo e le circostanze ad esso
collegate creano una maggiore attività cerebrale la quale favorisce il trasfe-
rimento diretto di tali ricordi nella memoria a lungo termine.

Ho deciso di chiamarla “formula del primo bacio” proprio perché ritengo


che questa definizione renda bene l’esperienza che occorre ricreare – sep-
pur ovviamente con le dovute proporzioni! – per agevolare il ricordo di una
particolare informazione e le circostanze appartenenti al suo contesto spa-
zio-temporale.

Il primo bacio è solo un simbolo che rappresenta tutte le altre numerose


situazioni della nostra vita che sono state talmente coinvolgenti da restare
per sempre impresse nella nostra memoria. Mio nonno, ad esempio, mi
racconta spesso di quella volta quando, da giovane, era andato in bicicletta
in piazza a Lugo di Romagna (il suo e il mio paese natale) ed era rimasto
sbalordito da un assembramento di persone che facevano urli e schiamaz-
zi. Con cautela si è avvicinato per capire la ragione di tutta quella confusio-
ne e, in quel preciso istante, ha visto che proprio al centro della folla c’era
Sophia Loren! Potete immaginare il suo stupore nel vedere la grande diva
in piazza a Lugo… e, a ormai cinquant’anni di distanza, mio nonno ricorda
ancora perfettamente com’era vestita la Loren, chi erano le persone intorno
a lei, com’era il clima di quella giornata e altri mille dettagli legati a quella
situazione memorabile.

74
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

La formula del primo bacio è di importanza cruciale all’interno del mio me-
todo, perché definisce una delle caratteristiche funzionali della memoria che
possiamo utilizzare a nostro vantaggio, al fine di rendere indimenticabili i
nostri ricordi. Il presupposto fondamentale alla base del mio metodo è che
il primo bacio è riproducibile infinite volte. Mi spiego meglio… Una volta ap-
purato che avvenimenti come il primo bacio scatenano una serie di reazioni
biologiche le quali inducono la mente a catturare nella memoria a lungo ter-
mine un’informazione acquisita una volta sola, assieme ad altri dati in qual-
che modo ad essa collegati, quel che occorre fare è estrarre le caratteristi-
che peculiari di tale ricordo assunto a prototipo, imparando ad applicarle
anche ad altre informazioni meno “epocali”, per generare la stessa efficacia.

Ho riassunto queste caratteristiche sotto il nome di EMAICE, ed è di questo


che parleremo nel prossimo, fondamentale capitolo. Il nostro viaggio alla
scoperta della memoria comincia a tracciare la propria rotta in modo sem-
pre più preciso. Prima di proseguire, come di consueto, credo sia giunto il
momento di fare qualche allenamento.

75
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

RICORDA!
La memoria è la funzione cognitiva che ci permette di ragionare, di im-
parare, e, in ultima analisi, di agire.
Le tre fasi del processo mnemonico si articolano in acquisizione, elabo-
razione e restituzione dell’informazione.
Il Metodo Golfera rende più efficace la fase di acquisizione: in tal modo
favorisce il ricordo permanente dell’informazione, semplifica il processo
di memorizzazione e lo rende più veloce.
Rispetto alla permanenza del ricordo, la memoria può essere definita
a breve termine (da pochi secondi a due settimane) e a lungo termine
(per tutta la vita).
L’unità di misura della memoria a breve termine è lo span, cioè la quan-
tità di informazioni che riusciamo ad acquisire in sequenza, a due se-
condi l’una dall’altra, nell’ordine corretto.
Attraverso le mie tecniche, il vostro span attuale può essere migliorato
di almeno dieci volte.
La “formula del primo bacio” indica che un avvenimento emotivamente
significativo e le circostanze ad esso collegate creano una maggiore
attività cerebrale che consente a tali ricordi di trasferirsi direttamente
nella memoria a lungo termine.

ALLENAMENTI SULLE
CARATTERISTICHE DELLA MEMORIA
TEMPO STIMATO PER I 4 ALLENAMENTI: 50’

1. Più che un esercizio, questa è una semplice riflessione. Pensate a qual-


che occasione in cui la vostra memoria non solo vi è stata d’aiuto, ma
ha addirittura forgiato la vostra immagine nei confronti degli altri. È uti-
le prendere coscienza dell’importanza che la memoria riveste nei nostri
rapporti con gli altri, i quali vanno inevitabilmente a riflettersi sulla nostra
autostima, fattore determinante che accresce la sicurezza che riponiamo
in noi stessi e nelle nostre capacità.

76
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Per contro, è anche opportuno pensare a una circostanza in cui non ci si


è dimostrati all’altezza della situazione, e immaginare invece quanto una
buona memoria avrebbe influito positivamente sulla prestazione e di con-
seguenza sulla percezione degli altri rispetto alla nostra identità. Tenete
presente in questo contesto la legge della varietà indispensabile.

2. Per riflettere meglio sulla tripartizione del processo di memorizzazione


(acquisizione, elaborazione, restituzione) potete fare questo semplice
esercizio. Leggete un qualsiasi testo, ad esempio un articolo di giornale
lungo almeno due pagine.

Il giorno dopo fate la cosiddetta restituzione, ossia cercate di ricordare


cosa avete letto. Provate a rispondere a qualche domanda:

 • Chi era l’autore dell’articolo?

 • Qual era l’argomento principale?

 • Quali dati erano riportati?

 • Quali erano le persone, i luoghi e i riferimenti citati?

 • Quali erano gli argomenti secondari?

Poi rileggete l’articolo per valutare quanto siete stati fedeli nella restituzio-
ne e cosa invece non avete memorizzato. Questo esercizio vi fornirà un
quadro esatto del vostro attuale processo di memorizzazione.

3. Quali sono alcune delle informazioni contenute nella vostra memoria a lun-
go termine? Cercate di spaziare con la mente dai nomi dei vostri amici e
parenti ai libri che vi sono piaciuti di più, dai ricordi della scuola a quelli della
vacanza preferita, dal primo amore all’album del cuore. Constatate con
quanta limpidezza questi ricordi fanno ormai parte di voi. Pensate adesso
all’effetto che vi farebbe se poteste scegliere di memorizzare con la stes-
sa ricchezza di particolari qualsiasi cosa desideriate: chiudete gli occhi e

77
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

immaginate con il maggior realismo possibile cosa provereste se foste in


grado di poter ricordare QUALUNQUE cosa. Cercate di mantenere questa
sensazione ogni volta che prendete in mano Migliora la tua memoria e,
quando ci sarà bisogno di impegno da parte vostra per apprendere le mie
tecniche, rievocate l’emozione con quanta più energia potete.

4. Abbiamo visto la formula del primo bacio. Adesso vi chiedo di immagina-


re in tre minuti un’altra situazione che ricordate con particolare nitidezza.
Siete liberi di scegliere quella che preferite e che ritenete più opportuna.
L’importante è che sia un ricordo che appartiene alla vostra memoria
a lungo termine e che siate in grado di rievocarlo nei dettagli. Rivivete
con grande intensità quel momento, mettendo a fuoco le immagini, ri-
costruendo attimo per attimo quello che avete udito, le sensazioni che
avete provato e i sentimenti che hanno attraversato il vostro corpo. Siate
precisi. È fondamentale che siano chiare anche tutte le cose che sono
successe prima, durante e dopo quel momento, anche se ritenete che
abbiano poco a che vedere con il ricordo principale. In altri termini, ren-
detevi conto di quanto le circostanze vi siano rimaste impresse.

CIRO II DI PERSIA: “Sono Ciro il Grande, Re di Persia. Ho


espanso i territori che già mio padre Cambise aveva sottratto alle
vicine popolazioni. La Media, la Lidia e Babilonia stessa sono ora

nelle mie mani. Lo scettro ed il globo aureo ben si adattano alla


mia persona, per il potere che detengo”.

L’appellativo di “Grande” attribuito a Ciro aveva una ragion d’essere, la quale


andava ben al di là delle sue conquiste: infatti, aveva vinto i nemici anche grazie
alla sua formidabile memoria che, come quella di Napoleone, gli permetteva di
ricordare tutti i nomi non solo dei suoi comandanti, ma persino di ogni singolo
soldato. Inoltre, egli conosceva i nomi di tutti coloro che amministravano le sue
terre, dal più importante al più semplice dei prefetti, e una volta appreso il ben-
ché minimo problema esistente nella più sperduta regione del suo regno, era in
grado di ricordarlo e di agire al momento opportuno per risolverlo.

78
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO II
I MAGHI DEL TEMPO
Come creare immagini mentali indimenticabili

ANTEPRIMA:
il metodo EMAICE

LA VOSTRA MEMORIA PUÒ MIGLIORARE FACILMENTE.


È GIÀ MIGLIORATA PER MIGLIAIA DI PERSONE.
DOVETE SOLO AVERE FIDUCIA IN VOI STESSI.
In questo capitolo scoprirete il metodo EMAICE, ossia come utilizzare
Esagerazione, Movimento, Associazione Inusuale e Coinvolgimento
Emotivo per costruire immagini mentali che verranno immagazzinate
nella vostra memoria a lungo termine.

…ABRACADABRA…
In queste pagine troverete i fondamenti del Metodo Golfera. La base di tut-
te le mie tecniche di memorizzazione è imparare a creare immagini mentali
che soddisfino alcuni criteri fondamentali, derivati da lunghi studi sul fun-
zionamento della mente. Vi assicuro infatti che, non appena riuscirete a co-
struire immagini adeguate, il vostro processo di memorizzazione accelererà
improvvisamente. Non preoccupatevi se in un primo momento vi sembrerà
un’esperienza singolare: è normale provare inizialmente la sensazione che
quanto vi chiederò non risulti semplice. È assolutamente fisiologico che la
fase di apprendimento di una qualsiasi abilità richieda un maggiore impe-
gno da parte nostra. Con la stessa certezza, posso anticiparvi che, dopo

79
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

qualche tentativo, il tutto comincerà ad essere più semplice e, in brevissimo


tempo, persino naturale.

Conosco bene questi stadi, perché sono le stesse sensazioni che ho pro-
vato io. Se pensate per un attimo a tutto quel che siete già stati in grado
di imparare fino ad oggi, vi accorgerete che potrete riuscire ad apprendere
qualunque cosa vogliate, ovviamente con un po’ di applicazione. Se già alla
fine della lettura di questo capitolo sarete capaci di creare immagini mentali
rispondenti ai criteri che vi sto per esporre, allora datevi una bella pacca
sulla spalla: non solo avete raggiunto l’obiettivo, ma lo avete fatto a tempo
di record!

Tenete conto che allenarvi a ragionare attraverso immagini efficaci servirà


non soltanto a memorizzare facilmente ogni genere di informazione, ma an-
che a pensare con maggiore fluidità e attenzione. Riccardo, un medico che
ha partecipato a uno dei miei corsi ed è diventato in seguito un mio buon
amico, mi ha confidato con grande meraviglia che, da quando ha comincia-
to a utilizzare regolarmente il mio metodo di visualizzazione, ha migliorato
notevolmente anche la capacità di comprensione profonda dei testi. Presto
capiterà anche a voi di stupirvi nel constatare come qualsiasi testo legge-
rete sembrerà animarsi sotto i vostri occhi e prendere vita in modo del tutto
inedito.

Prima di entrare nel vivo della spiegazione, lasciate che vi racconti un breve
ricordo indissolubilmente legato a uno dei primi corsi che ho tenuto. Proprio
seduto in prima fila c’era Giovanbattista Errani (che per comodità si fa chia-
mare Gianni), un giocatore di pallavolo di serie A nazionale, oggi proprietario
di diverse gioiellerie a Faenza. Gianni, come potete immaginare dallo sport
che praticava, è alto più di due metri. Notai subito che non riusciva mai a
stare fermo sulla sedia, si agitava continuamente. Era seduto di fianco a
una ragazza molto più bassa di lui, Elisa. Per tutte queste caratteristiche
(alla fine del capitolo capirete meglio cosa intendo) mi ricordo di lui ogni vol-
ta che sono in una delle mie classi. Anche e soprattutto per una frase che
lo stesso Gianni disse… e che vedremo più avanti.

80
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Bene, è arrivato il momento di cominciare. Per prima cosa chiudete gli oc-
chi e immaginate un cane, proprio in questo momento. Visualizzatelo nel
modo in cui vi viene più spontaneo. Fatto? OK, il vostro cane vi seguirà al-
legramente per tutto il capitolo, mentre impareremo a “truccarlo” un po’ per
fare in modo che ve lo ricordiate ancora meglio. Abracadabra, oppure…

EMAICE: LA FORMULA MAGICA


DELLA MEMORIA
Per facilitare la memorizzazione delle quattro caratteristiche fondamentali
che un’immagine mentale adeguata deve avere, mi sono servito di un acro-
nimo, ossia una parola composta dalle iniziali dei sostantivi che la formano.
Come avrete già capito, la parola è il già citato “EMAICE”, che ricorda “E
MAI CE lo dimenticheremo”. Ecco da cosa è composta:

Esagerazione

Movimento

Associazione
Inusuale

Coinvolgimento
Emotivo

Cominciate quindi a non dimenticare EMAICE! Se vorrete, potrete anche


dare al cane il nome di EMAICE, e avrete completato l’associazione men-
tale… Questo acronimo riassume in sé le caratteristiche fondamentali di
un’immagine che consentono di attivare una più ampia area cerebrale,
mettendo stabilmente in archivio ciò che avete visualizzato. È come fare
“salva con nome” con un file che volete registrare nella memoria del vostro
hard disk mentale.

81
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Tenete presente che queste caratteristiche possono essere presenti in modo


naturale in diverse esperienze della nostra vita, immagazzinate in seguito dal
cervello sotto forma di persistenti immagini multisensoriali. Ricordate quanto
detto a proposito della formula del primo bacio? La cosa fondamentale è che
la nostra mente ci consente di compiere anche il processo inverso lasciando
inalterati i risultati, ossia possiamo visualizzare delle immagini conformandole
alle caratteristiche EMAICE per fare in modo che il cervello le ricordi perfetta-
mente, proprio come se le avesse acquisite nella realtà. Questa possibilità di
realizzare immagini artificiali, che abbiano la stessa efficacia di quelle naturali,
ci assicura la straordinaria opportunità di ricordare e apprendere in modo
semplice, veloce e duraturo.

Adesso analizziamo tutti e quattro gli elementi: Esagerazione, Movimento,


Associazione Inusuale, Coinvolgimento Emotivo.

ESAGERAZIONE
La prima caratteristica che devono avere le immagini mentali per essere
ricordate con facilità è quella di essere esagerate. Cosa si intende per esa-
gerazione? Il fatto di assumere proporzioni, dimensioni, misure o aspetti
che non rispettano le norme del mondo reale. È un dato di fatto che tutti
noi tendiamo a prestare immediata attenzione alle cose fuori dal comune, in
quanto il nostro pensiero si sviluppa sotto forma di categorie e, quindi, ogni
elemento che per le sue peculiarità sfugge alla definizione generica cattura
immediatamente la nostra attenzione. Quando quest’ultima è particolar-
mente attiva, ecco che la mente immagazzina agevolmente l’informazione,
trasformandola in ricordo: la nostra attività cerebrale aumenta, consenten-
do alla memoria di trattenere con molta più facilità i dati raccolti.

Se vedessimo una torta alta tre metri difficilmente ce la scorderemmo, così


come un uomo con una barba fino ai piedi, o una donna dalle unghie lun-
ghe come il braccio, o ancora un bambino che pesa trecento chili.

82
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Mettiamo subito in pratica quanto appena appreso. Chiudete gli occhi e im-
maginate che il vostro cane EMAICE sia grande come un cavallo… La sua
schiena deve arrivarvi all’altezza delle spalle. Concentratevi sull’immagine
per qualche secondo, finché non vi saranno chiari anche i dettagli.

Il primo passo è fatto. Avete cominciato a percepire diversamente l’imma-


gine? Credo proprio di sì. La nostra mente non fa differenza tra un’esage-
razione effettivamente vista e un’esagerazione solo pensata, a patto che
l’abbiate immaginata con la giusta intensità.

Visualizzate per un’ultima volta il cane. Quando avrete la sensazione di aver


fissato un’immagine nitida proseguite nella lettura del prossimo paragrafo.

MOVIMENTO
E ora una domanda: da cosa credete sia attratta maggiormente la nostra
attenzione? Da un’immagine fissa o dinamica? Da una fotografia o da un
film? La risposta è semplice: la nostra vista (e dunque la nostra attenzione)
è attratta dalle azioni, dal movimento. Immaginate ad esempio di essere in
una stazione ferroviaria e di vedere uno dei treni fermi che improvvisamente
parte. Cosa sarete indotti a guardare? La vostra attenzione sarà irresistibil-
mente attratta dal treno che si mette in movimento, rispetto a quelli che,
invece, restano immobili.

Questo perché tutto ciò che si muove cattura immediatamente i nostri pen-
sieri, specialmente in termini di movimento relativo. Detto altrimenti, notiamo
ciò che si muove più velocemente rispetto all’ambiente circostante. Guar-
dando una strada trafficata, la nostra attenzione cadrà sull’automobile in
sorpasso e non su quelle che stanno avanzando più lentamente. Allo stesso
modo, pensate a un parcheggio pieno di auto ferme in sosta, tranne una
che inizia una manovra, e quindi a muoversi. Indubbiamente, l’occhio
cadrà proprio su quella specifica automobile.

83
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

La nostra mente, nel “mare” di informazioni e percezioni sensoriali in cui sia-


mo costantemente immersi, tende a scegliere i dati che reputa più utili, in
base a una serie di criteri legati all’istinto. È lo stesso retaggio animale che
ci fa selezionare spontaneamente ciò che si muove, in quanto, durante il
processo visivo, la natura ha associato la vita alle immagini dinamiche. Nel
corso dell’evoluzione, gli animali hanno affinato la percezione del movimento,
in virtù di una consapevolezza istintiva del fatto che l’attenzione si concentra
proprio sul moto delle cose. Questa consapevolezza è particolarmente svi-
luppata negli animali cacciatori o in quelli che, al contrario, costituiscono una
facile preda. Solo per fare un paio di esempi, pensate al gatto che scivola
felpato verso il topo, con estrema lentezza, e che scatta solo quando si ac-
corge di essere stato notato; oppure al fagiano, che resta immobile per non
farsi vedere da eventuali cacciatori, umani o animali che siano.

Come avveniva per le immagini esagerate, anche con quelle in movimento


vale lo stesso principio: avendo aumentato il nostro grado di attenzione, il
ricordo di tali immagini sarà più vivido, stabile e preciso, e quindi il processo
di apprendimento risulterà favorito e facilitato.

Torniamo al cane. Riprendete l’immagine esagerata e aggiungetele il mo-


vimento. Visualizzate il vostro cane enorme che corre, saltella, scodinzola,
abbaia, gioca, o comunque impegnato nell’azione che vi risulta più facile
immaginare. Notate come la qualità dell’immagine risulti ancora una volta
modificata, acquistando gradualmente una definizione e un’intensità sem-
pre maggiori. A questo punto, possiamo procedere con un’altra fondamen-
tale caratteristica, che rafforzerà ulteriormente il vostro ricordo.

84
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ASSOCIAZIONE INUSUALE
Pensate a un uomo nudo in mezzo a un gruppo di impiegati in giacca e
cravatta, durante la pausa pranzo. Oppure a un impiegato in giacca e cra-
vatta che mangia un panino in mezzo a un campo di nudisti. Non è difficile
supporre che le due immagini risultino nel loro complesso sufficientemente
singolari da rimanere impresse e, più in particolare, che la nostra attenzione
venga catturata dall’elemento estraneo al contesto, ossia il nudista nel pri-
mo caso e l’impiegato nel secondo.

Ciò che accomuna le due immagini è l’associazione inusuale, cioè l’abbi-


namento stravagante, senza alcuna logica, affinità e relazione tra due o più
elementi. L’associazione può coinvolgere l’intero contesto (ad esempio, un
elefante in mezzo a un gregge di pecore) o stabilirsi per contiguità tra due
soggetti separati (un enorme sombrero in testa a una signora di novant’anni).

La nostra mente è irresistibilmente colpita da questo genere di immagini,


forse perché istintivamente percepisce nelle situazioni anomale un possibile
pericolo o una potenziale opportunità, oltre che rilevare qualcosa di sco-
nosciuto a cui è necessario provare a dare un senso. In altre parole, sono
immagini che innescano un processo di interpretazione, il quale richiede
una elevata attenzione, la quale, come ripetiamo ancora una volta, è sino-
nimo di permanenza dei dati all’interno della memoria. Sarà infatti molto
facile ricordare stabilmente le immagini che contengono associazioni inu-
suali, siano esse realmente vissute o semplicemente ricostruite attraverso
l’immaginazione.

È arrivato il momento di aggiungere un altro po’ di trucco al vostro cane


EMAICE, già “esagerato” e in movimento, creando per lui una qualche as-
sociazione inusuale. Provate a mettergli in testa il cappello da Babbo Nata-
le, oppure a fargli indossare lo smoking… Siete liberi di agghindarlo come
più vi piace e vi diverte. La cosa importante è che prima di passare alla
lettura del prossimo paragrafo lo abbiate visualizzato in modo stravagante.

85
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

COINVOLGIMENTO EMOTIVO
Questa quarta e ultima caratteristica è assolutamente fondamentale ai fini
della memorizzazione delle immagini. Potremmo forse dire che, pur essen-
do esposta in ultima posizione per comodità di acronimo, è quella da cui vi
conviene partire quando lavorate con le visualizzazioni.

Infatti, il periodo di permanenza di un ricordo è direttamente proporzionale


all’attività cerebrale prodotta nel processo di memorizzazione e il coinvol-
gimento emotivo è il modo più efficace per stimolare la neurologia cerebrale.

Quando un ricordo viene immagazzinato nella memoria a lungo termine


attraverso un’acquisizione corretta, vengono attivate delle reazioni biochi-
miche differenti rispetto a quelle che avvengono nel caso della memoria a
breve termine. Potremmo dire che il cervello si comporta in maniera diver-
sa, producendo anche risultati diversi. Quel che accade è che l’infor-
mazione acquisita resterà per sempre nella nostra memoria, assieme a tut-
to ciò che è accaduto immediatamente prima e immediatamente dopo
la percezione dell’informazione (le cosiddette “circostanze” dell’evento, di
cui abbiamo già parlato). L’immaginazione non è qualcosa di astratto, im-
materiale: al contrario, è un processo reale, fisico, durante il quale vengo-
no create risposte neurofisiologiche a livello di terminazioni nervose che
coinvolgono tutti e cinque i sensi e i relativi organi percettivi. Associare alle
visualizzazioni emozioni, sensazioni, ricordi preesistenti, ciò che in definitiva
costituisce la nostra storia personale, conferisce alle immagini un’intensità
e una carica emozionale che le renderà indimenticabili.

La nostra memoria è infatti indissolubilmente legata alle emozioni. Solo per


fare un esempio su tutti, pensate a tutte le vostre “prime volte”. Oltre al pri-
mo bacio, di cui ci siamo già occupati, rievocate la prima vacanza con gli
amici, il primo giorno di lavoro, il primo figlio. Sono sicuramente esperien-
ze che non dimenticheremo mai, proprio perché sono avvolte da un’aura
emotiva che le rende uniche e irripetibili. La stessa cosa vale però anche
per migliaia di altri ricordi, certamente meno unici, ma ugualmente illuminati
da speciali emozioni che hanno loro permesso di stabilirsi permanentemen-

86
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

te nella memoria. Questo fatto è talmente vero che, quando richiamiamo


alla mente alcuni di questi momenti, non solo si riaffacciano alla coscienza
le immagini, ma anche i sentimenti, le sensazioni, i suoni, gli odori e i sapori
di quei ricordi.

Sono certo che mi basterà elencare qualche parola per risvegliare auto-
maticamente immagini ed emozioni: abbraccio, tramonto, compleanno,
scuola, amico… Ognuno di noi darà il proprio senso a questi termini, rievo-
cando istantaneamente l’immagine che nella propria esperienza personale
meglio rappresenta le parole in questione. Queste immagini appartengono
alla nostra memoria a lungo termine e potremo recuperarle ogni volta che
vogliamo, per tutta la vita, con un grado di precisione tale da riviverle men-
talmente con la stessa intensità.

Spesso capita di imbatterci in situazioni che innescano in modo più o meno


conscio il nostro coinvolgimento emotivo. Ad esempio, quando ci vengo-
no presentate nuove persone, è normale che ci resteranno più facilmente
impressi i nomi che rievocano quelli dei nostri cari. Questa è una semplice
dimostrazione di quanto il nostro cervello crei in modo del tutto naturale
associazioni immediate tra le esperienze presenti e i ricordi a cui esse sono
legate per analogia. Se deciderete di frequentare uno dei miei corsi, vi ac-
corgerete di quanto vi sarà semplice imparare nomi e cognomi di tutti i par-
tecipanti, facendo ricorso alle immagini EMAICE. Vi ci vorranno non più di
dieci minuti, e vi assicuro che, anche a distanza di tempo, sarete in grado di
ricordarveli correttamente. Non ci credete? Pensate che stia esagerando?
Bene, sentite allora cosa dice Sonia.

Sonia Rossi, organizzatrice di eventi formativi e coordinatrice per


la Rossi Comunicazione, Rimini

“Utilizzo il Metodo Golfera sia nel lavoro che nella vita privata: la
memoria, infatti, serve per tutto! Al corso di Gianni ho imparato
a memorizzare con più facilità i nomi delle persone che incontro.
Sappiamo quanto questa capacità sia importante per migliorare i

87
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

nostri rapporti sociali. Applico spesso anche la tecnica dei luoghi


per ricordare i concetti da utilizzare nelle presentazioni che tengo
durante i miei corsi di formazione. Avere a disposizione in modo
chiaro e strutturato tutte le informazioni che occorrono è un grande
aiuto e consente di parlare con maggior scioltezza. Occupandomi
di comunicazione, so bene quanto la memoria possa favorire la
comunicazione stessa. Comunicare è anche stabilire relazioni e le
relazioni dipendono ampiamente dal grado di empatia che siamo
in grado di creare con il nostro interlocutore. Saper ascoltare ed
anche ricordare sono validi elementi per essere empatici e, quindi,
per comunicare con la massima efficacia.”

Una volta che abbiamo preso coscienza di questo meccanismo mentale,


possiamo sfruttarlo deliberatamente a nostro vantaggio, istituendo vo-
lontariamente un coinvolgimento emotivo nel processo di visualizzazione.
Se volete fare in modo che l’immagine generica di un fruttivendolo si fissi
con forza nella memoria, non dovete far altro che dare a quel fruttivendolo
il corpo e la voce del vostro fruttivendolo. Potete fare lo stesso con qualsi-
asi altra cosa. L’importante è che, quando avete necessità di memorizzare
un’immagine, scegliate di visualizzare qualcosa a cui siete legati da ricordi
ed emozioni precedenti.

Nel nostro caso, ritornate all’ormai familiare immagine del nostro caro amico
a quattro zampe, e (se non l’avevate già fatto spontaneamente) dategli l’a-
spetto di un cane a cui siete particolarmente affezionati. Potrebbe essere il
vostro stesso cane, o quello che avevate da piccoli, quello dei vicini di casa,
e così via. Deve essere quello che per voi è “il” cane per eccellenza. Una volta
che l’avete visualizzato, accertatevi brevemente che anche le altre tre caratte-
ristiche (Esagerazione, Movimento, Associazione Inusuale) continuino ad es-
sere presenti. Bravi! Avete appena creato la vostra prima immagine EMAICE,
che costituirà il modello per tutte quelle a venire. Che lo vogliate o no, adesso
questo cane apparterrà per sempre alla vostra esperienza mentale.

88
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Abbiamo già visto in precedenza la distinzione tra memoria a breve e lungo


termine. La cosa importante da ricordare è che se tutte e quattro le carat-
teristiche EMAICE sono presenti nell’immagine, essa viene collocata diretta-
mente nella memoria a lungo termine, dove, se periodicamente rinfrescata
attraverso qualche utilizzo, rimarrà per il resto della vita.

Vi ricordate Gianni, il pallavolista? Ecco la frase che lui stesso pronunciò


durante il corso e che contribuì a farmelo ricordare per sempre, focalizzan-
do qualcosa a cui non avevo ancora consciamente fatto caso: “Mi sono
accorto di essere la personificazione stessa dell’EMAICE: sono alto più di
due metri e sono seduto di fianco a una ragazza molto più bassa di me, mi
muovo sempre e ho il tuo stesso nome… Sono sicuro che non ti scorderai
più di me!”. E in effetti, così è stato.

Prima di proseguire, intendo fornirvi qualche delucidazione di carattere


scientifico che vi farà capire meglio come il mio metodo, e in particolare
l’enfasi posta sul carattere emotivo dell’acquisizione, derivi la sua efficacia
dal funzionamento neurofisiologico del nostro cervello.

LE BASI SCIENTIFICHE
DEL METODO GOLFERA
Una ricerca condotta dal neuroscienziato Joseph LeDoux, citata anche nel
bestseller mondiale di Daniel Goleman Intelligenza emotiva,1 ha dimo-
strato come il nostro cervello assegni all’amigdala una funzione fonda-
mentale di “sentinella delle emozioni”. Cos’è l’amigdala? Detto in termini
semplici, un insieme di strutture tra loro interrelate, a forma di mandorla
(“amigdala” deriva infatti da un termine greco che significa appunto “man-
dorla”), che si trova sopra il tronco cerebrale, prossima alla parte inferiore
del sistema limbico. L’amigdala è specializzata nella gestione e valuta-

1 Daniel Goleman, Intelligenza Emotiva, Milano, Rizzoli, 1996.

89
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

zione delle nostre passioni, assumendo la funzione di una sorta di archivio


della memoria emozionale.

LeDoux ha scoperto che alcune informazioni sensoriali arrivano prima all’a-


migdala che alla neocorteccia, ossia il cervello pensante. Cosa significa?
Che l’amigdala comincia a rispondere agli stimoli esterni prima della ne-
ocorteccia, che intanto integra ed elabora i dati ricevuti e li organizza in
una risposta più completa rispetto a quella più istintiva dell’amigdala. I ri-
sultati della ricerca hanno rivoluzionato lo studio delle emozioni, in quanto
hanno per la prima volta dimostrato che esiste una connessione cerebrale
che anticipa la neocorteccia. Ecco dunque spiegato l’insorgere di emozioni
istintive e primitive come il furore cieco, la violenza improvvisa, le azioni in
risposta al pericolo o alla paura: in questi casi, l’emozione soffoca la razio-
nalità perché la anticipa a livello neurologico. Ecco che la sentinella, in casi
di emergenza, “sequestra” il cervello e si impossessa dell’azione, in attesa
che la neocorteccia elabori un piano di risposta più completo.

Basandosi su queste considerazioni e sui risultati ottenuti da successivi


esperimenti, LeDoux afferma che l’amigdala assume la funzione di depo-
sitaria di ricordi legati all’emotività e che prescindono la pura razionalità
della neocorteccia, divenendo risposte quasi automatiche che eludono a
priori la piena consapevolezza. Questi ricordi emotivi sono dotati di una
straordinaria efficacia e persistenza, in quanto fanno riferimento diretto alla
nostra fisiologia. L’amigdala svolge quindi un ruolo mnemonico fondamen-
tale: raccoglie un repertorio di emozioni e reazioni che vanno a installarsi
nel nostro inconscio, pronte però a emergere con estrema velocità in caso
di necessità.

L’ippocampo, altra zona del cervello, ha come funzione quella di compren-


dere e archiviare gli schemi percettivi, più che generare risposte emotive.
Restituisce i dettagli del contesto, i puri fatti, mentre l’amigdala trattiene gli
aspetti emotivi. La cosa che qui ci interessa maggiormente è che, nei casi
di intensa emozione, un’articolata risposta dei sistemi neurochimici innesca
la secrezione di ormoni che, grazie all’attivazione di recettori nervosi, invia-
no messaggi principalmente verso l’amigdala, la quale segnala ad altre re-

90
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

gioni cerebrali di potenziare il ricordo di quanto sta accadendo. Per questa


ragione, l’attivazione mnemonica emozionale ha un’efficacia straordinaria-
mente incisiva.

Quando l’amigdala viene stimolata, i ricordi si imprimono ancor più stabil-


mente nella memoria a lungo termine. Come dice lo stesso Goleman, “ecco
perché è più probabile ricordare, ad esempio il luogo del nostro primo ap-
puntamento […]. Quanto più intenso è il risveglio dell’amigdala, tanto più
forte è l’impressione del ricordo […]. Ciò significa che il cervello ha effettiva-
mente due sistemi mnemonici, uno per i fatti ordinari e l’altro per quelli che
hanno una valenza emozionale”.2

Queste evidenze scientifiche forniscono un’ulteriore riprova dell’efficacia del


mio metodo. Sviluppare l’emotività consente di mettere in funzione l’amig-
dala e, conseguentemente, di associare al ricordo una risposta fisiologica
precisa, la quale genera una maggiore attivazione della corteccia cerebrale.
I metodi tradizionali basati sulla ripetizione dei concetti appresi non fanno
altro che stimolare l’ippocampo, con una risposta funzionale di minor effi-
cienza. Avete quindi un altro buon motivo per utilizzare sempre l’EMAICE
nei vostri processi di memorizzazione, concentrandovi soprattutto sul CE di
Coinvolgimento Emotivo…

Ho chiesto inoltre al dott. David F. Testerini, specializzato in Neurological


Sciences, un suo parere rispetto all’EMAICE.

David F. Testerini, M.D.

“L’efficacia delle strategie di apprendimento mnesico del metodo di


Gianni Golfera, sintetizzate nell’acronimo EMAICE, sono in armonia
con le recenti acquisizioni in campo di Neuroscienze cognitive.

Una delle funzioni primarie del Sistema Nervoso Centrale (SNC)


è quella di convertire il prodotto delle attività neurali in memoria
stabile e permanente.
2 Ivi, p. 40.

91
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

La codificazione iniziale degli eventi a caratteristiche sensoriali


specifiche, destinati ad essere immagazzinati nella memoria, ha
luogo in aree unimodali e consente al sistema di attingere da
un reservoir percettivo di memoria implicita.

L’elaborazione di dati coscientemente accessibili necessita tutta-


via la trasformazione dei singoli frammenti acquisiti, in rappresen-
tazioni di coerente natura multimodale che, come tali, consentono
un’attività associativa specifica: ad esempio di ricordare un’imma-
gine in associazione ad un luogo e uno stimolo visivo inerente.

L’informazione percettiva, progressivamente elaborata a livelli di


natura trasmodale ed eteromodale, viene convertita in materiale
conoscitivo, consentendo così ad esempio la conversione di un
semplice evento in esperienza critica; il tutto rappresenta l’epicen-
tro di una serie di reti neurali la cui architettura permette la transi-
zione da un sistema di codificazione in parallelo a seriale.

Le aree di rilievo che coordinano i processi associativi multimodali


sono costituite in gran parte dal complesso dell’Ippocampo, cor-
teccia entorinica, e dal sistema limbico; a causa di ciò l’appren-
dimento, e con esso la ritenzione mnesica a lungo termine, sono
preferenzialmente volti ad eventi in grado di evocare un’attivazio-
ne del sistema limbico.

Il metodo Golfera, rivitalizzando precetti di neoplatonismo rinasci-


mentale, riesce a sviluppare una tecnica di memorizzazione che
favorisce la promozione di una maggiore plasticità all’interno di un
sistema di funzionamento che si è rivelato essere non più fondato
su di una selettività funzionale regionale, ma piuttosto su di una at-
tività fisiologica equi-potenzialmente distribuita.

Se, alla vista dei dati attuali, si può assumere che il processo di
attività mnesico-cognitivo sia fondato sull’interazione di più inter-
facce funzionali, nelle quali non esiste un principio di regolazione
gerarchico, credo sia molto importante sostenere una metodica

92
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

fondata su una nuova arte di apprendimento, il cui progetto ulti-


mo sia la visualizzazione del sapere evocando più modalità sen-
soriali e percettive che consentano di dominare il contenuto
della mente, percependo i fenomeni non solo in una successione
spazio temporale, ma anche nell’intero rapporto di causalità che
li unifica.”

Nel prossimo capitolo vedremo come sia possibile visualizzare con estrema
facilità qualsiasi genere di concetto, anche i più astratti, e applicare in modo
intuitivo i criteri EMAICE senza alcuno sforzo. Prima di proseguire nella let-
tura, però, fate esercizio con gli allenamenti che seguono. Vi serviranno per
acquisire l’elasticità e la pratica per procedere speditamente nell’apprendi-
mento delle tecniche, e soprattutto per migliorare la vostra futura capacità
di apprendere.

RICORDA!
Possiamo associare ad ogni immagine mentale le quattro caratteristi-
che del metodo EMAICE.
Creare immagini EMAICE significa archiviarle nella nostra memoria a
lungo termine.
Esagerazione: assegnate proporzioni, dimensioni, misure o aspetti al di
fuori della norma.
Movimento: conferite dinamismo all’immagine.
Associazione Inusuale: create nell’immagine un abbinamento bizzarro,
senza alcuna logica, affinità e relazione tra due o più elementi.
Coinvolgimento Emotivo: utilizzate immagini che rievochino in voi ricor-
di precedenti, emozioni, sensazioni, sentimenti.

93
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI DI VISUALIZZAZIONE EMAICE


TEMPO STIMATO PER I 5 ALLENAMENTI: 20’

1. Per ognuna delle parole che seguono, createvi a occhi chiusi un’immagine
mentale che risponda ai criteri di Esagerazione, Movimento, Associazione
Inusuale e Coinvolgimento Emotivo. Aggiungete una caratteristica dopo
l’altra, separatamente. Prendetevi tutto il tempo che vi serve, l’importante
è che le immagini finali siano efficaci e vi soddisfino. Ecco le parole:

• Cavallo

• Parrucchiera

• Leone

• Nonno

• Angelo

• Rana

• Palazzo

• Erba

• Tavolo

• Calzolaio

2. Adesso che avete cominciato a prendere una certa confidenza con il


processo di visualizzazione, provate a immaginare le parole che seguono
applicando tutte e quattro le caratteristiche contemporaneamente, o co-
munque nella maniera più ravvicinata possibile. L’operazione vi risulterà
sempre più semplice e rapida.

94
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Torta

• Fachiro

• Tenda

• Quadro

• Libreria

• Impiegato

• Abete

• Bambino

• Maglietta

• Gallina

3. Avete ancora un passo da fare, ossia visualizzare le prossime dieci paro-


le non solo utilizzando contemporaneamente Esagerazione, Movimento,
Associazione Inusuale e Coinvolgimento Emotivo, ma impiegando pochi
secondi (al massimo cinque) per ogni immagine. Credo proprio che vi
stupirete quando vi accorgerete che per le parole in fondo all’elenco vi
basteranno non più di pochi istanti, specialmente per l’ultima…

• Fruttivendolo

• Sigaretta

• Automobile

• Finestra

• Rosa

• Gabbiano

• Mamma

95
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Gatto

• Disco

• Cane

4. Per caso, quando avete visualizzato il cane, vi è venuto in mente il cane


EMAICE? Beh, questo non vi dice niente a proposito delle associazioni
mentali e della memoria? Vi garantisco che più andrete avanti nella lettu-
ra del libro, più la vostra capacità di visualizzazione aumenterà in modo
sorprendente, tanto che presto sarete in grado di creare immagini in una
frazione di secondo, con naturalezza. Ora vi propongo di ripercorrere
una ad una tutte e trenta le parole dei precedenti esercizi, riportando
alle mente le relative immagini. Notate con quanta facilità esse affiorano
dalla memoria. Fate attenzione alle immagini che vi risultano più difficili
da ricordare e cercate di capire quali fra le quattro caratteristiche avete
bisogno di accentuare ulteriormente. Imparerete così a personalizzare il
metodo, affinandolo sulla base delle vostre peculiarità personali.

5. Parleremo diffusamente in un prossimo capitolo del metodo corretto per


ricordare i nomi delle persone che vi vengono presentate. Intanto, però,
provate ad esercitare le vostre nuove abilità creandovi un’immagine men-
tale EMAICE associata per analogia alla persona che avete di fronte (per
esempio, se incontrate Pietro, immaginate un’enorme pietra del vostro
colore preferito che sta per cadergli in testa). Fate qualche prova e vedre-
te che funziona!

96
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO III
DIVENTARE REGISTI
DELLA MENTE
Le meraviglie del pensare per immagini

ANTEPRIMA:
creare immagini con la mente

LA NOSTRA IMMAGINAZIONE È UN DONO. POTETE TRASFOR-


MARE OGNI COSA
IN UN’IMMAGINE MEMORABILE. DOVETE SCOPRIRE IL TALENTO
CHE RENDE UNICA LA VOSTRA MENTE.
In questo capitolo vedremo come trasformare la mente in un vero e
proprio set, mettendo in scena un film di cui voi sarete i registi. Impa-
reremo, infatti, a pensare per immagini, utilizzando le tecniche “imma-
gine stessa”, metafora e assonanza. Infine, capiremo come integrare
queste nuove nozioni con il metodo EMAICE.

UNA VISITA AL NOSTRO SET MENTALE


In questo capitolo indosserete panni ancora diversi: dopo quelli del viaggia-
tore e del mago, è la volta di quelli del regista. Infatti, la capacità di visua-
lizzare immagini mentali può essere assimilata proprio a quella di un regista
cinematografico, il cui compito è pensare, allestire, fotografare e proiettare
le immagini di un set. Nel capitolo precedente avete imparato come co-

97
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

struire immagini EMAICE, e sicuramente avete già vissuto la sensazione di


essere dei registi che creano un’inquadratura, decidendo accuratamente le
caratteristiche dell’immagine.

Inserire esagerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento


emotivo significa elaborare un vero e proprio film per trasformare un’idea
in un’immagine che rispetti canoni ben definiti, in parte simili agli aggiu-
stamenti necessari a un set che sta per essere immortalato su pellicola. In
fondo, ci capita spesso: quando immaginiamo qualcosa, magari un evento
che deve o dovrebbe accadere, non facciamo altro che mettere in scena
preventivamente la situazione secondo quello che desidereremmo (o che
invece temiamo) accada. Tanto è vero che nel linguaggio comune diciamo
“farsi un film” proprio per indicare questo processo di costruzione mentale.

Anche quando non siamo impegnati a immaginare ex novo una situazione,


il nostro pensiero funziona comunque attraverso rappresentazioni mentali
polisensoriali (che coinvolgono cioè tutti e cinque i sensi), che si presentano
principalmente sotto forma di immagini. È particolarmente difficile fare ra-
gionamenti di qualsiasi tipo senza tradurre i concetti in una qualche forma
di visualizzazione, suscitata dall’idea su cui ci stiamo applicando. Non è
detto che questo avvenga a livello conscio, perché spesso le rappresenta-
zioni sono così rapide da sfuggire alla nostra consapevolezza. Sappiamo
però con certezza che ciò avviene, che ne siamo consci o meno. Prova ne
è che quando ci sforziamo di assimilare qualche riflessione complessa che
riceviamo dall’esterno, quel che facciamo è tentare di costruire immagini
adeguate a rappresentare ogni snodo del discorso. Se ci imbattiamo in
termini astratti, non immediatamente riconducibili a qualche tratto figu-
rativo, come ad esempio emozioni, ragionamenti e giudizi, la nostra mente
cerca ugualmente di tradurli nelle immagini che, a seconda della nostra
esperienza e della nostra cultura, meglio si prestano ad articolare i conte-
nuti del discorso.

Pensate ad esempio alla lettura di un romanzo. Mentre lo leggete, quel che


fate in maniera inconscia è creare il vostro “film” della vicenda. I personaggi
prendono forma, le azioni vengono messe in scena, i sentimenti si trasfi-

98
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

gurano nelle espressioni e nei gesti dei protagonisti. Magari ve ne rendete


conto solo di tanto in tanto, ma il “film” non ha mai smesso di essere gira-
to. Accade talvolta che un passaggio del romanzo non risulti molto chiaro
e solo a quel punto vi sforzate consciamente di ripetere il brano parola
per parola, costruendo lentamente un’immagine per ogni singolo concetto
esposto. Potremmo quindi dire che il lavoro sulle immagini mentali diventa
più consapevole soprattutto quando il nostro ragionamento subisce qual-
che arresto, qualche intoppo di senso e, per riparare lo strappo, abbiamo
necessità di ricorrere alla costruzione di “immagini-guida”.

È quindi facile capire come le immagini mentali possano essere costruite


sia in maniera logica, razionale, argomentativa, che in modo istintivo, intui-
tivo, associativo. In base alle caratteristiche del concetto, la nostra mente

utilizzerà inconsciamente ora un sistema, ora l’altro. Possiamo affermare


che, solitamente, un termine astratto come “priorità” subirà un processo di
visualizzazione più logico (abbiamo cioè bisogno di escogitare un’immagine
che, secondo il nostro personale punto di vista, simboleggi quel con-
cetto: a me, ad esempio, viene in mente un priore), mentre un termine che
indica un oggetto concreto come “sedia” sarà visualizzato più rapidamente
in modo istintivo.

Entrambi gli approcci di visualizzazione sollevano immediatamente una


questione di condivisione. Senza aver bisogno di addentrarci troppo nei
delicati argomenti delle scienze cognitive, confrontandoci con le altre per-
sone, possiamo facilmente constatare che il medesimo termine verrà rap-
presentato mentalmente in tanti modi differenti quanti sono gli individui che
lo ascoltano. Non si verificherà mai la stessa visualizzazione da parte di
persone diverse, perché ognuno di noi tenderà a ricondurre il concetto alla
propria personale esperienza, che per definizione non può essere identica a
nessun’altra. Le stesse parole “priorità” e “sedia” saranno rappresentate da
tutti voi in modi dissimili, in quanto le vostre sedie saranno sempre diverse
dalla mia. Anche nel caso in cui sia io che voi immaginassimo le sedie che
abbiamo nel salotto, e che per coincidenza il modello sia lo stesso, cambie-
rebbe comunque il nostro modo di visualizzarle.

99
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Pensate anche al caso delle vacanze con gli amici. Quando tornate a casa
e raccontate quel che è capitato vi accorgerete di quanto il vostro racconto
sarà diverso da quello degli altri compagni di viaggio, tanto è vero che spes-
so chi ascolta chiede: “Ma eravate tutti nello stesso posto?”. Eppure, dal
punto di vista strettamente fisico, le esperienze vissute sono esattamente le
stesse. Quello che cambia è la rappresentazione mentale, e quindi il ricordo
conseguente.

Con il passare del tempo, una serie di immagini mentali si sedimenta nella
memoria a lungo termine e finisce per costituire il nostro personale “abbece-
dario simbolico”. Nei vecchi sussidiari delle elementari, alle lettere dell’alfa-
beto veniva associata la relativa figura stilizzata, corrispondente all’iniziale: A
come Arco, B come Bicicletta, C come Casa, D come Dente, E come Edera,
e così via. Allo stesso modo e del tutto inconsapevolmente, tutti noi abbiamo
una riserva di immagini mentali che corrispondono istintivamente alla nostra
personale rappresentazione dei concetti più comunemente utilizzati nella vita.
Mamma, ad esempio, evocherà immediatamente in noi l’immagine di no-
stra madre, molto probabilmente sempre con le stesse caratteristiche e nello
stesso contesto. Io, ad esempio, visualizzo sempre mia madre affacciata al
balcone, quando aveva circa quarant’anni. Evidentemente, il ricordo di una
circostanza in cui ho effettivamente visto mia madre al balcone è stata assun-
ta dal mio cervello come prototipo del mio concetto universale di “madre”. Lo
stesso potrei dire per “figlio”, “salotto”, “albero”, “sole”, “automobile”, ecc.:
tutte queste parole, infatti, sono associate a immagini mentali molto precise.
Ognuno di noi ha a propria disposizione uno specifico corredo di immagini di
cui si serve per tradurre le idee che usa più spesso.

Quando invece capita di apprendere un nuovo termine o un nuovo concet-


to, la nostra mente continua a legarlo alla situazione e alle immagini mentali
da essa suscitate. Vale sempre la “formula del primo bacio”: le circostan-
ze vengono immagazzinate assieme all’evento principale. È probabile che
i concetti relativi all’EMAICE verranno più o meno consciamente legati al
momento in cui avete letto quelle pagine e alle visualizzazioni che avete
prodotto (forse, lo stesso cane utilizzato come esempio didattico).

100
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Come abbiamo visto, non è possibile ragionare senza l’ausilio di immagini


che supportino i nostri pensieri. L’immaginazione ci consente di visualizzare
anche concetti a elevato grado di astrazione, in quanto ogni idea può es-
sere ricondotta a una sua rappresentazione di tipo figurativo. Gli altri sensi
forniranno certamente un apporto (suoni, odori, sapori, sensazioni tattili,
emozioni), ma lo strumento principale del pensiero restano le immagini.

Il pensare per immagini è dunque un tratto comune a tutti gli individui, nes-
suno escluso. Ognuno di noi, senza rendersene conto, ha la vocazione
del regista, quantomeno a livello mentale… La memoria si comporta esat-
tamente nello stesso modo del pensiero “in presa diretta”, ossia archivia
ogni genere di ricordo sotto forma di immagini. In questo senso, possiamo
considerare la memoria come un vero e proprio archivio fotografico della
nostra esistenza, in cui sono contenute sia le esperienze vissute nel mondo
esterno che quelle puramente sentite o immaginate. È l’insieme delle trac-
ce e degli indizi che il trascorrere del tempo ha disseminato nel suo fluire
attraverso la nostra vita.

Ho chiesto al dott. Riccardo Maria Cersosimo ulteriori delucidazioni scien-


tifiche sul pensare per immagini: “I circuiti di connessione ippocampo-visi-
vo-limbici vanno considerati sistemi integrati che funzionano in senso bidi-
rezionale: l’attivazione dell’uno comporta automaticamente l’attivazione e il
rinforzo dell’altro, e viceversa. Questo concetto è alla base del metodo di
apprendimento Golfera nella parte in cui esso indica l’importanza della sua
applicazione costante. La visione rinforza i processi di memorizzazione e
questi, a loro volta, stimolano l’uso della visione come strumento indispen-
sabile e veloce per l’apprendimento e la memoria. La visione, che di per sé
implica un’integrazione spaziale, comporta anche processi di attivazione
limbica, i quali conferiscono all’informazione un contenuto emotivo carat-
teristico della integrazione temporale. Tutto ciò rende ragione della natura
spazio-temporale dei codici di informazione o tracce mnemoniche.”

Vediamo adesso come le caratteristiche del pensiero visivo che abbiamo


appena descritto si adattino a quelle del metodo EMAICE.

101
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

GIRARE FILM MEMORABILI


La storia del cinema è costellata da film che hanno segnato l’immaginario
collettivo, avventure straordinarie interpretate e girate in modo altrettanto
straordinario. Certi film sono talmente efficaci da lasciare una traccia in-
delebile nella nostra vita, al pari di esperienze realmente vissute in prima
persona.

Lo stesso dobbiamo fare con i nostri pensieri. Abbiamo la possibilità di


renderli indimenticabili attraverso il metodo EMAICE, assecondando le ca-
ratteristiche del pensiero per immagini: non dobbiamo fare altro che girare
il nostro personalissimo film mentale facendo attenzione che alcune carat-
teristiche del set siano rispettate.

Abbiamo visto come il nostro pensiero funzioni attraverso immagini e come


tutti noi abbiamo la possibilità di visualizzare in modo conscio. Evidente-
mente, la costruzione delle immagini EMAICE dovrà necessariamente pas-
sare attraverso un processo consapevole. Non ci costerà alcuna fatica,
visto che è un’attività che il nostro cervello fa ogni singolo istante, persino
quando dormiamo (cosa sono infatti i sogni se non film meravigliosi? I sur-
realisti si sono ispirati proprio alle immagini oniriche per realizzare i loro ca-
polavori). Limitiamoci dunque ad assecondare il meccanismo naturale della
mente.

Dopo che avremo usato ripetutamente le informazioni, ossia le avremo im-


piegate consapevolmente per qualche utilizzo pratico, le immagini di cui ci
siamo serviti per memorizzare le informazioni scompariranno e resteranno
solo i concetti sedimentati nella memoria a lungo termine, a cui avremo ac-
cesso diretto senza dover più ricorrere alle immagini di partenza. Vedremo
in seguito in che senso.

Il primo punto fondamentale è dunque questo: quando dobbiamo memoriz-


zare qualsiasi informazione dobbiamo trasformarla in un’immagine, che in
seguito scomparirà, attraverso l’uso consapevole dell’informazione.

102
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

In questo capitolo abbiamo già osservato che ogni immagine mentale è


individuale. Quando vi ho parlato di coinvolgimento emotivo, quel che in-
tendevo è che, visualizzando un’idea qualsiasi, ognuno deve attingere alla
propria esperienza personale.

Non a caso ho insistito molto su questo concetto: è necessario compren-


dere che dobbiamo esercitare la mente proprio nella direzione da lei voluta
per fare in modo che funzioni in modo ottimale. Dunque, occorre che
le immagini non risultino generiche o neutre, ma che siano proprio quelle
che la vostra mente vi suggerisce, in quanto il coinvolgimento emotivo da
esse suscitato le imprimerà profondamente nella memoria, stimolando l’a-
migdala. L’immagine della sedia dovrà quindi essere assolutamente la
vostra, e non avrà niente a che vedere con la mia o con quella di chiunque

altro. La sua unicità rappresenta una sorta di “marchio di fabbrica” della


vostra memoria.

In secondo luogo, quindi, l’immagine dovrà essere quella suggerita dalla


vostra mente, quella che vi suscita il maggiore coinvolgimento emotivo.

Anche la distinzione tra creazione logica e creazione istintiva può essere


ricondotta al nostro discorso. Infatti, il modo in cui visualizziamo dipende in
larga misura anche dall’idea di partenza. Il principio generale è che dovete
utilizzare la prima immagine che vi viene in mente, proprio per il ragiona-
mento che vi ho appena esposto. È vero, però, che mentre alcune idee
sono guidate soprattutto dall’istinto, in quanto appartengono al famoso ab-
becedario mentale di cui abbiamo parlato (come, ad esempio, “madre”),
altre, più astratte, hanno bisogno di un processo razionale un po’ più arti-
colato (come “priorità”).

Per quanto valga sempre la regola del “buona la prima”, per restare in am-
bito cinematografico, è anche vero che, mentre alcune immagini si formano
istantaneamente, altre hanno bisogno di più tempo. Con la pratica dovrete
fare in modo di accorciare il tempo di costruzione logica dell’immagine e
utilizzare sempre più il metodo istintivo. Questo perché risparmierete tem-
po durante la memorizzazione e, soprattutto, perché sfrutterete al meglio i

103
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

suggerimenti intuitivi della mente, che sono in assoluto i più efficaci. In molti
casi è quasi impossibile distinguere tra i due metodi, in quanto logica e
istinto sono spesso interdipendenti e sovrapposti. Ugualmente, credo che,
almeno in questa prima fase esplorativa, possa esservi utile tenere sott’oc-
chio tale suddivisione.

Come terzo punto, dunque, dovrete scegliere la prima immagine che vi viene
in mente, per quanto alcune saranno immediate e altre più costruite.

I nostri meccanismi inconsci tendono a rimuovere tutte le immagini negati-


ve, fastidiose, che ispirano sensazioni sgradevoli. Le immagini serene, buf-
fe, allegre, divertenti hanno invece molto più persistenza nella memoria, in
quanto non vengono attivate reazioni di rigetto da parte della mente.

Come quarto punto, scegliete immagini inusuali, strane e divertenti, ma


sempre positive.

Infine, un’ultima importante considerazione. Se volete diventare sempre più


abili e veloci nelle visualizzazioni, dovrete evitare di cadere in una facile trap-
pola, ossia quella del giudizio. Spesso, infatti, le persone mi dicono: “Gianni,
credo che la mia immagine sia sbagliata!”, “Mi sa che ho creato un’immagi-
ne davvero troppo assurda!”, “Mi ci è voluto quasi un minuto per scegliere
l’immagine corretta!”. Devo dirvi che questo approccio non è quello giusto.
Evitate di porvi dei limiti riguardo al contenuto delle immagini (più è assurda
meglio è, in base ai principi dell’associazione inusuale e dell’esagerazione)
e soprattutto rispetto a un ipotetico canone di correttezza a cui fare riferi-
mento. Non esistono standard di alcun genere, fatte salve naturalmente le
quattro caratteristiche EMAICE. Non soffermatevi perciò a valutare le im-
magini che avete prodotto sulla base di qualsiasi criterio che non sia quello
dell’efficacia. Se l’immagine funziona, ossia vi ricorda l’informazione, allora
va bene. Se invece non vi riconduce al concetto primario, avete sbagliato
qualcosa nell’applicare l’EMAICE. Tutto qui.

Come quinto punto, infine, evitate di giudicare in qualsiasi modo le immagi-


ni, se non in termini di efficacia.

104
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Prima di concludere il paragrafo, torniamo per un momento al parallelismo


con il cinema. Se ripensate ai film che ricordate meglio, certamente alcuni
conterranno immagini fantastiche, sequenze particolarmente concitate o
particolari bizzarri e comici. Non vi fa venire in mente niente? Esagerazione,
movimento, associazione inusuale: sia i fondamenti del metodo EMAICE
che le scelte dei registi di successo non sono certamente frutto del caso,
ma al contrario vanno incontro al modo in cui il cervello sceglie le informa-
zioni da selezionare e ricordare. Non starò a ripetere perché le immagini
esagerate, in movimento e associate in modo inusuale richiamino la nostra
attenzione, voglio solo sottolineare che molto spesso il cinema utilizza con-
sapevolmente queste stesse caratteristiche per realizzare film di grande
impatto e successo. I film comici e quelli d’azione – che sono infatti in cima
alle classifiche – sfruttano in un certo senso il metodo EMAICE.

Vi esorto dunque a calarvi sempre più nel ruolo di registi. Adesso che sa-
pete bene quali strategie usare, girate film memorabili per la vostra mente!

TRE SCENEGGIATURE DI SUCCESSO:


“IMMAGINE STESSA”, METAFORA,
ASSONANZA
Così come a Hollywood esistono generi ben codificati, che riscuotono un
enorme successo di pubblico, in quanto sono ormai collaudati e ampia-
mente studiati, allo stesso modo tutti noi abbiamo la possibilità di mettere
in scena con grande facilità delle immagini efficaci, seguendo alcuni schemi
che siamo sicuri ci porteranno al risultato desiderato. Teniamo solo mo-
mentaneamente da parte il metodo EMAICE, che recupereremo alla fine del
capitolo, e concentriamoci adesso su tre tecniche che vi consentiranno di
visualizzare rapidamente tutti i concetti che dovrete archiviare nella memo-
ria a lungo termine.

105
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Le tre tecniche di cui voglio parlarvi sono “immagine stessa”, metafora e


assonanza. Quelle che a una prima lettura potrebbero apparirvi come tec-
niche bizzarre, con la pratica e l’esercizio andranno a far parte delle vostre
abilità acquisite e istintive, come guidare l’auto o andare in bicicletta. Non
dovrete più chiedervi come o cosa fare, perché il vostro cervello sarà più
rapido di voi a eseguire direttamente la visualizzazione nel modo corretto.

Adesso vediamo queste tecniche una per una.

“IMMAGINE STESSA”
È il metodo più facile e immediato. Molto semplicemente, consiste nel cre-
arvi la stessa immagine della parola/concetto da memorizzare. Se ad esem-
pio volete visualizzare un tavolo, evocate l’immagine del primo tavolo che vi
viene in mente. Il vostro intuito vi suggerirà sicuramente quello da cui siete
emotivamente coinvolti e che per voi rappresenta, in assoluto, “il” tavolo.

Lo stesso vale per “cucina”, “armadio”, “strada”, “barba”, “gatto”, “falce”,


“Andrea”, “figlio”, “palazzo” e così via. Vi sarete certamente accorti che,
per utilizzare questa tecnica, è necessario che la parola/concetto sia fisica-
mente rappresentabile e abbia un corrispettivo visuale. Non è detto che il
concetto debba necessariamente esistere, basta che possa essere con-
cepito e rappresentato attraverso un’immagine. Ad esempio, possiamo
facilmente visualizzare un’astronave piuttosto che un drago anche se, fino a
prova contraria, non esistono nel nostro mondo, ma li abbiamo comunque
visti in film o in illustrazioni. Possiamo persino usare l’“immagine stessa”
anche senza aver mai visto una qualsiasi rappresentazione della parola/
concetto, basta che essa sia ricostruibile dall’immaginazione attraverso i
nostri canoni abituali. Poniamo il caso che dobbiate visualizzare un extra-
terrestre fatto come un uomo, ma con sei dita per mano: sarà sufficiente
modificare mentalmente l’immagine di un uomo qualunque (anzi, la vostra
idea di uomo) aggiungendo un dito per ogni mano.

106
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Questa tecnica non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, perché è quella che


solitamente usiamo per rappresentarci i concetti fisici. È sicuramente il me-
todo il più veloce, quindi, utilizzatelo ogni volta che potete.

Ma come fare nei casi in cui i concetti non sono così facilmente riconducibili
a un’immagine precisa, ad esempio i termini astratti? Potete usare la tecni-
ca della metafora.

METAFORA
Al di là del suo esatto significato in ambito linguistico, all’interno del Metodo
Golfera il sistema della metafora è da intendersi come una strategia di tra-
sformazione in immagini che rimandino simbolicamente alle parole/concetti
da memorizzare. Generalmente questo accade quando il concetto è astrat-
to e non è dunque riconducibile all’“immagine stessa”.

Senza accorgervene, è un sistema che avete già utilizzato tante volte nella
vostra vita. Pensate per esempio alla scuola, a quando avete fatto ricorso
ai simboli per rappresentarvi alcune idee. Ad esempio, come immaginavate
l’Italia, se non come uno “stivale”?

La trasformazione metaforica non segue regole precise, in quanto ognuno


di noi ha il proprio background culturale e la propria forma mentis. Faccia-
mo comunque qualche esempio per capirci meglio.

“Allegria” non è un concetto rappresentabile in sé, ma diventa molto chiaro


se ci figuriamo una persona che ride e che ha un’espressione felice. “De-
mocrazia” potrebbe essere tradotto con un seggio elettorale (il vostro) in
cui andate a votare, “amore” con il viso radioso del partner, “buono” con il
vostro piatto preferito, ecc.

Spesso anche i verbi devono essere metaforizzati, nel senso che bisogna
immortalarli in una immagine che colga attraverso un esempio il senso
dell’azione espressa. Se il concetto è “lavorare”, un termine troppo ampio

107
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

e generico, avrete bisogno di “filmare” una scena che per voi rappresenta
il lavoro (il vostro ufficio, gli operai in fabbrica, ecc.). Per “oltrepassare”, una
persona che scavalca una linea, per “informarsi” qualcuno che sta leggen-
do un giornale, per “scrivere” una persona che sta completando una lette-
ra, ecc.

Un’altra tipologia di parole/concetti che potrebbe essere utile trasformare


attraverso la metafora sono le categorie generali, che per definizione devo-
no coprire sotto il proprio ombrello semantico una gamma molto ampia di
elementi e non possono quindi essere rappresentate ricorrendo all’“imma-
gine stessa”. Se volete visualizzare un concetto come quello di “stoviglie”,
avrete bisogno di crearvi un’immagine che contenga qualche elemento che
per voi indica le stoviglie (pentole, piatti, bicchieri, ecc.), o magari una la-
vastoviglie aperta che mostra il suo contenuto. Per “amici”, immaginate un
gruppo di vostri amici in una fotografia, per “animali” un giro allo zoo, per
“alfabeto” la tastiera di un computer…

Con la pratica, sarete in grado di trasformare in metafora nel giro di pochi


istanti qualsiasi concetto, anche il più apparentemente astruso. La metafora
è il secondo grande sistema di visualizzazione, che copre praticamente ogni
altra possibilità esclusa dall’“immagine stessa”. Quello che spesso vedo ai
miei corsi è che le persone aumentano considerevolmente e in pochissimo
tempo la propria velocità di visualizzazione tramite metafora appena han-
no preso fiducia in se stessi e cominciano a sentirsi più rilassati. In effetti
assumere uno stato d’animo tranquillo e sereno facilita enormemente la
capacità di pensare per immagini. Dovete evitare di sentirvi sotto esame o
di dover necessariamente provare qualcosa a voi stessi. Vi basterà lasciarvi
andare e prendere tutto come un gioco. La tensione inibisce le nostre abi-
lità mentali, specialmente quelle che hanno bisogno di una certa dose di
immaginazione e di intuito.

La metafora è particolarmente utile per la memorizzazione di libri ad alto


contenuto concettuale. Grazie a questa tecnica di visualizzazione, la me-
moria è in grado di immagazzinare anche testi generalmente ritenuti diffi-
coltosi, in quanto privi di riferimenti concreti alla nostra vita quotidiana. Per

108
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

questa ragione il mio metodo è utilissimo anche ai medici e agli avvocati, i


quali devono ricordare ingenti quantità di dati che sarebbe altrimenti molto
difficile memorizzare.

Riprenderemo ovviamente nel corso di tutto il libro il metodo della metafora


e avrete modo di fare tanti esercizi al riguardo. Intanto passiamo all’ultima
tecnica di visualizzazione, imparata la quale sarete in grado di tramutare in
immagine qualsiasi parola/concetto vi capiti di dover ricordare.

ASSONANZA
Esistono parole che non sono immediatamente riconducibili all’“immagine
stessa” né a una qualche metafora. Si tratta di quei casi in cui i termini non
designano un concetto fisico e nemmeno una categoria astratta facilmente
traducibile in metafora. In queste situazioni è preferibile utilizzare l’imma-
gine di qualcosa che suona simile, che è, appunto, assonante. Qualche
esempio chiarirà meglio cosa intendo più di quanto possa fare una qualsiasi
definizione generale.

Una parola come “edificante” potrebbe essere rappresentata come un edi-


ficio in costruzione, “evento” come il vento che fa stormire le fronde, “perio-
do” come un gruppo di peri, “allegoria” come un allagamento, “ortodonzia”
come un orto, “giacimento” come qualcuno che giace, “potassio” come
un giardiniere che pota, “federazione” come una federa. Facile, vero? Gli
esempi sono infiniti, come le assonanze che possono scaturire dalla vostra
immaginazione. C’è davvero di che divertirsi! Vedrete infatti che vi trovere-
te a ridere di alcuni accostamenti, ed è proprio quello che ci vuole: tenete
sempre a mente l’esagerazione e l’associazione inusuale.

A questo punto, potrebbe sorgervi una domanda più che mai appropriata:
ma se immaginiamo un edificio al posto di “edificante” o un allagamen-
to invece di un’“allegoria”, come potremo ricordare le parole di partenza?
Non rischiamo di confonderci? La risposta è semplice: il processo logico

109
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

che avete utilizzato per passare da un termine all’altro, se avete fatto corret-
tamente l’operazione, resterà ancorato saldamente all’immagine, per cui la
memoria naturale ricostruirà automaticamente la sostituzione e voi saprete
tornare facilmente indietro da “vento” a “evento”. Vi assicuro che non c’è
possibilità di sbagliarsi.

Anche se adesso potrebbe sembrarvi tutto un po’ strano, vedrete che più
farete pratica, più questi concetti vi appariranno talmente semplici da diven-
tare parte del vostro modo abituale di pensare e di ricordare. Come di con-
sueto, in fondo al capitolo troverete una serie di allenamenti per utilizzare fin
da subito quanto avete finora.

Queste sono tre “sceneggiature” di sicuro successo per la vostra memoria.


Ci tengo però ad aggiungere alcune note a margine, per chiarire ulterior-
mente alcuni punti che mi stanno particolarmente a cuore.

NOTE DI SCENEGGIATURA
Queste tecniche non sono le uniche. I tre metodi che vi ho appena
esposto non sono gli unici modi attraverso i quali sia possibile passare da
una parola/concetto a un’immagine mentale. Sono però quelli di base, che
vi daranno comunque la possibilità di visualizzare qualsiasi cosa desideria-
te. Se vi elencassi in questa sede tutte le tecniche e le relative sfumature
finirei solo con ingarbugliarvi le idee. Adesso è sufficiente che impariate a
padroneggiare con destrezza queste tre tecniche iniziali.

Molto spesso le tecniche non sono “pure”. Questo significa che nella
maggior parte dei casi vi troverete ad applicare più tecniche contempora-
neamente. La distinzione che ho fatto è artificiale e mi serve principalmente
per ragioni didattiche, per farvi apprezzare meglio le differenze tra un me-
todo e l’altro. Nella pratica, però, non sempre le cose sono così separate.
Nel caso di “giacimento”, ad esempio, si lavora sia con l’assonanza che
con l’“immagine stessa” e la metafora (infatti, una volta trovata l’assonanza

110
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

tra “giacimento” e il verbo giacere, bisogna visualizzare una persona che


giace, attraverso una riduzione metaforica del verbo). Naturalmente, non è
importante che riconosciate di volta in volta quante e quali tecniche avete
utilizzato. Vi ho fatto questa considerazione solo per avvertirvi che non sie-
te obbligati a usarne una per volta e che anzi molto spesso esse vengono
applicate contemporaneamente.

Le tecniche diventeranno intuitive. È normale che per i primi tempi vi


verrà naturale ricorrere alla logica per pensare a quale tecnica usare. State
imparando qualcosa di nuovo e avete giustamente necessità di rifletterci
sopra. Presto, però, questo processo sarà in gran parte affidato all’intuito e
all’istinto, per cui sarà la vostra mente a decidere in un attimo quale meto-
do impiegare per creare un’immagine. Vi costruirete, insomma, una vostra
competenza, una sorta di pilota automatico che guiderà le operazioni men-
tali. Per questa ragione, il tempo che adesso vi è necessario per visualizzare
si risolverà in una frazione di secondo.

Dovete usare le tecniche che vi vengono più spontanee. Questo è


quasi un corollario del discorso precedente. Dovete evitare di sforzarvi per
trovare ogni volta la tecnica che in teoria vi sembra migliore. Come vi ho
già ripetuto più volte, è importante che lasciate decidere all’intuito, perché
quella è sicuramente la scelta giusta. Utilizzate la prima immagine che vi
viene in mente, senza stare a pensarci troppo su, in quanto è quella che il
vostro cervello reputa più opportuna.

Ancora una volta, pensate alla legge della varietà indispensabile.


Disporre di più tecniche per la visualizzazione vi consentirà di avere un nu-
mero maggiore di scelte. Se non riuscite a percorrere una strada, potrete
sempre sceglierne un’altra. Apprendere più modi per affrontare un proble-
ma vi consentirà di cavarvela in ogni situazione. Tenete sempre a mente
che le immagini non sono in sé il fine ultimo, ma solo uno strumento per
immagazzinare le informazioni nella memoria a lungo termine, e che scom-
pariranno attraverso l’uso ripetuto.

111
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

IL TOCCO FINALE DEL REGISTA:


APPLICAZIONE DELL’EMAICE
ALLE IMMAGINI
A questo punto vi resta solo un ultimo passo per completare questa sezio-
ne, ossia integrare le tecniche di visualizzazione con il metodo EMAICE.

Adesso si tratta di applicare alle immagini le caratteristiche di esagerazio-


ne, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo su cui ci
siamo già a lungo soffermati. Mentre procedete con le visualizzazioni, uti-
lizzando una delle tre tecniche sopra esposte, abituatevi a creare immagini
con le caratteristiche corrette.

In linea generale, vi propongo una formula semplicissima, che vi servirà


come punto di riferimento per creare velocemente un’immagine EMAICE:

Pensate a una cosa grande, che conoscete e che compie azioni


strane.

Niente più che questo. Una cosa grande (esagerazione), che conoscete
(coinvolgimento emotivo) e che compie (movimento) azioni strane (associa-
zione inusuale). Vi basterà fare ricorso a questa formula per mettere facil-
mente in pratica il metodo EMAICE.

Ecco un esempio in cui si procede dalla parola/concetto iniziale all’immagi-


ne finale ben formata. Vediamo quindi il processo, step by step, prendendo
come esempio la parola “cavalluccio”:

1. Pensate a una cosa grande, che conoscete…

Il termine mi fa venire subito in mente il cavalluccio marino. Attraverso il


sistema “immagine stessa”, visualizzerò quindi un cavalluccio marino. Ma
quale? Sceglierò automaticamente quello a cui sono legato da qualche
ricordo che mi coinvolge emotivamente: nel mio caso, uno che ho trova-
to sulla spiaggia quando ero bambino. E come lo visualizzerò? Nel mo-
mento stesso in cui creo l’immagine, devo ricordarmi della caratteristica
di esagerazione. Quindi, il mio cavalluccio marino me lo figurerò enorme.

112
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Ecco che abbiamo compiuto il primo passo, ossia quello di associare


una parola a un’immagine che presenta anche gli aspetti di esagerazione
e coinvolgimento emotivo.

2. …e che compie azioni strane.

Adesso che ho l’immagine, potrò facilmente creare un’associazione inu-


suale e metterla in movimento. In questo caso, posso collegarla a un co-
lore insolito, come il fucsia, e farla saltare. L’immagine finale che è scaturi-
ta dalla parola “cavalluccio” è quindi il cavalluccio marino che avevo visto
da bambino, diventato enorme, di color fucsia, che salta allegramente
sulla spiaggia. Siete riusciti a vederlo anche voi? Credo proprio di sì.

Ricordatevi sempre che occupate la fatidica sedia del regista e avete il com-
pito di girare film memorabili. Con il tempo anche queste due fasi, che già
contengono in sé diverse attività mentali, finiranno per fondersi in un unico
istante in cui l’immagine vi apparirà intuitivamente in possesso di tutte le
qualità che la rendono facile da ricordare.

Non dovrete più fare mente locale sulle tecniche, le caratteristiche e le fasi,
perché il cervello farà inconsciamente tutta l’operazione. Già dopo un paio
di giorni, per quanto intensi, i miei corsisti restano esterrefatti dai progressi
nella visualizzazione che sono stati in grado di raggiungere in così poco
tempo.

In questo capitolo abbiamo già fatto molto lavoro. Imparare ad applicare


questi concetti è la parte più importante di tutto il metodo e i passaggi suc-
cessivi non sono che conseguenze. Vi consiglio di cominciare a esercitarvi
autonomamente la prossima volta che leggete o ascoltate qualcosa. Inizia-
te fin d’ora a trasferire nella pratica quotidiana le nozioni di memorizzazio-
ne e vedrete che, come per incanto, tutto vi sembrerà sempre più facile e
divertente.

Il prossimo passo che faremo insieme è quello di ricordare nomi e cognomi.

113
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

RICORDA!
Il nostro pensiero funziona per immagini; le immagini mentali di una
persona sono uniche, diverse da quelle di tutti gli altri.
Le immagini mentali possono essere costruite sia in modo logico, razio-
nale, argomentativo, che in modo istintivo, intuitivo, associativo.
Quando dobbiamo memorizzare qualsiasi informazione dobbiamo tra-
sformarla in un’immagine, che in seguito, con l’uso dell’informazione,
scomparirà.
Dovete usare le tecniche che vi vengono più spontanee: con la pratica
l’applicazione diventerà istintiva.
L’immagine scelta dovrà essere la prima che vi viene in mente, quella
che vi suscita il maggior coinvolgimento emotivo.
Scegliete immagini inusuali, strane e divertenti, ma sempre positive.
Evitate di giudicare in qualsiasi modo le immagini, se non in termini di
efficacia.
Le tre principali strategie di visualizzazione sono:
“Immagine stessa”: quando la parola/concetto è facilmente traduci-
bile nella sua visualizzazione.
Metafora: quando la parola/concetto astratta ha bisogno di essere
trasformata in un’immagine simbolica.
Assonanza: quando la parola/concetto è più facilmente rappresenta-
bile attraverso termini simili.
Le immagini dovranno rispettare le caratteristiche EMAICE, ossia esa-
gerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emoti-
vo. Basta pensare ad una cosa grande, che conoscete e che compie
azioni strane.

114
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SUL PENSARE PER IMMAGINI


TEMPO STIMATO PER I 6 ALLENAMENTI: 40’

1. Pensare per immagini: “immagine stessa”.

Mettetevi tranquilli e rilassati e… divertitevi! Qui di seguito trovate una lista


di parole che potrete facilmente visualizzare tramite la strategia “immagine
stessa”. In questo, come nei prossimi tre allenamenti, non preoccupatevi di
applicare anche le caratteristiche EMAICE all’immagine. Limitatevi a visualiz-
zare, cercando di farlo il più rapidamente possibile. Vi accorgerete che la vo-
stra velocità di visualizzazione aumenterà sensibilmente parola dopo parola.

• Imperatore

• Palla

• Cancello

• Remo

• Minestrone

• Foglia

• Disegno

• Bambino

• Posacenere

• Gatto

• Treno

• Orsacchiotto

• Lumaca

• Bicchiere

• Barca

115
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Asino

• Edera

• Salvagente

• Hostess

• Dipinto

• Vetrata

2. Pensare per immagini: metafora.

Passiamo adesso alle parole/concetti che possono essere rappresentati


facilmente attraverso l’uso della metafora. Vi ricordo che potrebbero es-
sere termini astratti, verbi e categorie generali.

• Indicare

• Profumo

• Cestinare

• Ruvido

• Meraviglia

• Felice

• Umidità

• Baciare

• Persone

• Natalità

• Coraggio

• Garantire

116
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Libertà

• Morbidezza

• Zelo

• Aspettare

• Esteriorità

• Sassi

• Humour

• Quantità

• Migliorarsi

3. Pensare per immagini: assonanza.

La terza serie comprende parole che si prestano ad essere visualizzate


attraverso termini che suonano simili.

• Ideazione

• Divisione

• Cinefilo

• Rinascimento

• Mole

• Finta

• Ultrarosso

• Biancastro

• Pretesto

• Postmoderno

117
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Nosocomio

• Topografia

• Greve

• Latenza

• Dovizia

• Zeppa

• Avanguardia

• Esercitare

• Scelta

• Hacker

• Quadriga

• Vita

Adesso, non come se fossero “le soluzioni” di una rubrica di enigmistica, vi


dirò a cosa ho pensato io nel visualizzare queste immagini. Si tratta sem-
plicemente di una traccia possibile (certamente non l’unica) con la quale
confrontare la vostra.

Ideazione = qualcuno che dice: “Idea!”

Divisione = due metà divise di una mela

Cinefilo = un enorme cinema

Rinascimento = una mano che rinasce dalla terra.

Mole = una mola (macina da mulino)

Finta = una fonte d’acqua

Ultrarosso = un ultrà vestito di rosso

118
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Biancastro = un astro molto bianco

Pretesto = un prete con la Bibbia in mano

Postmoderno = un mobile molto moderno

Nosocomio (ospedale) = il naso buffo di un comico.

Topografia = un topo che scrive in bella grafia.

Greve = la nota grave di un pianoforte

Latenza = Enza che sta su un lato di una stanza.

Dovizia = il sapone Dove

Zeppa = una zappa

Avanguardia = una guardia che sta davanti a qualcosa

Esercitare = uno studente che fa degli esercizi

Scelta = un uomo di scienza

Hacker (pirata informatico) = la lettera “acca” con il cappello da pirata.

Quadriga (cocchio trainato da quattro cavalli) = dei quadri con una riga
disegnata.

Vita = una vite molto lunga

Come ho già detto, queste sono solo proposte, buone tanto quanto le vo-
stre. La cosa importante è che il risultato finale sia efficace.

4. Pensare per immagini: immagini miste.

La prossima lista di parole è, per così dire, “libera”. Per visualizzare i ter-
mini non avete indicazioni preliminari su quale tecnica utilizzare, dovrete
solo farvi guidare dal vostro intuito e da cosa che vi sembra più naturale.

119
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Tram

• Fantasia

• Marco

• Colino

• Eccezionale

• Naturalezza

• Mentre

• Crumiri

• Deterrente

• Lustrare

• Abbaglio

• Insaponato

• Mulinello

• Sperare

Mentre le visualizzavate, vi sembrava forse di averle già lette? Certamente!


Sono le parole che avevo utilizzato nel test per misurare il vostro span…
Molto probabilmente in quel momento vi sono sembrate impossibili da me-
morizzare, mentre sono sicuro che dopo averle trasformate in immagini
si sono in un certo senso “ammorbidite”. Tradurre in immagini le parole le
rende molto più appetibili per il pensiero, più governabili, tanto è vero che
se adesso ripetessimo il test dello span con ogni probabilità i vostri risultati
sarebbero migliori.

5. Pensare per immagini: EMAICE.

In questo allenamento vi ripeterò alcune parole prese dai primi tre eser-
cizi. Rievocate le immagini che avete già costruito e verificate se esse

120
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

contemplano le quattro caratteristiche EMAICE. Laddove mancassero,


provvedete ad aggiungere di volta in volta esagerazione, movimento, as-
sociazione inusuale e coinvolgimento emotivo.

• Imperatore

• Palla

• Cestinare

• Rinascimento

• Meraviglia

• Felice

• Ultrarosso

• Baciare

• Persone

• Gatto

• Topografia

• Orsacchiotto

• Lumaca

• Morbidezza

• Zeppa

• Avanguardia

• Esercitare

• Sassi

• Hostess

• Quadriga

• Vetrata

121
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Com’è andata? Adesso avete bisogno di staccare qualche minuto prima di


procedere con il prossimo e ultimo allenamento, quello riassuntivo.

6. Pensare per immagini: immagini miste + EMAICE.

L’esercizio consiste nel pensare per immagini EMAICE. Prima di svolger-


lo, riguardatevi l’ultimo paragrafo di questo capitolo, in cui viene descritto
come passare direttamente da una parola/concetto a un’immagine ben
formata. È possibile che vi serviranno anche dieci secondi per visualiz-
zare correttamente ogni singola parola, ma sappiate che l’obiettivo a cui
tendere (e che raggiungerete con la pratica) è di creare l’immagine quasi
istantaneamente, in pochi attimi.

• Sigaretta

• Camino

• Orologio

• Passione

• Busta

• Capacità

• Computer

• Convinzione

• Dizionario

• Specchio

• Ormone

• Melanzana

• Libro

• Matita

• Ancoraggio

122
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CICERONE: “Fin da bambino sono stato attratto dallo studio della


retorica ed ora ne sono uno dei più grandi maestri assieme a Quin-
tiliano. Ho scritto un libro che si chiama De Inventione, nel quale ho
insegnato che la Memoria, l’Intelligenza e la Providentia sono le tre
parti della virtù che noi chiamiamo Prudentia. Beato l’uomo che le
saprà coltivare, perché la sua vita non conoscerà l’errore”.

La retorica, l’eloquenza come disciplina del parlare e dello scrivere, fu uno dei
principali fondamenti di gran parte dell’educazione letteraria classica. I principi
basilari della mnemotecnica furono trasmessi al mondo romano e alle epoche
successive dai più importanti maestri di retorica e Cicerone fu, senz’ombra di
dubbio, il più eminente. Egli era solito affermare che l’uomo da considerarsi
saggio era colui che, forte degli insegnamenti del passato, sapeva capire il pre-
sente e prendere provvedimenti per il futuro. La funzione della memoria era, in
quest’ottica, fondamentale: attraverso le regole mnemoniche, la retorica inse-
gnava a rafforzare le doti naturali necessarie per operare virtuosamente.

Tali regole furono ideate da Simonide di Ceo, un poeta lirico dell’età preso-
cratica, il quale per primo ritenne la memoria una vera e propria arte, un qual-
cosa che si poteva descrivere, praticare e insegnare. Per divulgare l’arte del
ricordo, nel De Oratore Cicerone si ispirò agli insegnamenti di Simonide. Egli
evidenzia la necessità di individuare nella mente dei luoghi (loci), di creare le
immagini dei fatti o concetti che si intendono memorizzare e di collocare tali
immagini nei suddetti luoghi. I fatti verranno dunque ricordati in base all’ordi-
ne di disposizione. I luoghi dovevano essere pensati ben illuminati, distribuiti
in ordine preciso, a intervalli ridotti (in questo prese spunto da situazioni ricor-
renti che avvenivano nella via che egli ogni giorno percorreva), mentre per le
immagini egli si raccomandava che queste fossero efficaci, nettamente defi-
nite, con il potere di presentarsi all’anima e di colpirla direttamente.

L’arte della memoria, ideata da Simonide di Ceo e strutturata da Cicerone


per luoghi e immagini, divenne il punto di riferimento per la grande stagione
umanistica.

123
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO IV
UN NOME È PER SEMPRE
Migliorate le vostre relazioni:
ricordando i nomi vi avvicinerete alle persone

ANTEPRIMA DEL CAPITOLO:


il Metodo Golfera per i nomi

DECIDETE SUBITO DI MIGLIORARE LA VOSTRA VITA!


AUMENTARE LA MEMORIA VI RENDERÀ PIÙ LIBERI.
In questo capitolo scoprirete la tecnica semplice ed efficace che vi
consentirà di ricordare per sempre i nomi e i cognomi di tutte le per-
sone che conoscerete da oggi in poi.

NOMEN EST OMEN


I latini avevano ragione: nomen est omen, “il nome è il destino”. Sapete
bene cosa significa, vero? Il nostro nome non è forse la parola che ci è più
cara e che consideriamo in assoluto più importante? Non a caso il nome è
una parola in grado di aprire tutte le porte, perché suscita nell’animo emo-
zioni e sensazioni piacevoli, positive.

Pensate, al contrario, al fastidio che proviamo quando qualcuno, salutan-


doci, sbaglia il nostro nome e cognome o, peggio ancora, quando ce lo
troviamo storpiato in una mail a noi indirizzata. L’errore scritto ci sembra
ancora più offensivo. Lo viviamo inevitabilmente come una mancanza di
rispetto, una disattenzione stridente, che ci mal dispone immediatamente.

124
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Lo stesso capita quando siamo noi a sbagliare il nome di chi ci sta di fronte
e vediamo la sua espressione cambiare mentre ci dice, con disapprova-
zione: “Veramente, io mi chiamo…”. Sono quei momenti in cui vorremmo
sprofondare.

Lo sanno bene i professionisti che ogni giorno hanno a che fare con tanti
clienti, specialmente i venditori e gli agenti di commercio. Sanno che ricor-
dare perfettamente i nomi e i cognomi delle persone incontrate anche solo
una volta costituisce un vantaggio incredibile, in quanto favorisce in manie-
ra determinante i rapporti. Sanno inoltre che molte trattative, molti contratti,
molte occasioni si giocano proprio sull’aspetto relazionale, e sbagliare un
nome, a volte, può significare persino vanificare tutto lo sforzo fatto e per-
dere un’importante opportunità commerciale.

Ai miei corsi, una delle cose che colpisce di più i partecipanti è proprio il
fatto che, poco dopo aver cominciato le mie lezioni, sono già in grado di
ricordare perfettamente i nomi e i cognomi di tutte le persone presenti in
aula. Vivono questo risultato come una sorta di rivelazione, capace di cam-
biare una volta per tutte il loro modo di rapportarsi con gli altri.

Quanto sto per insegnarvi vi permetterà di conoscere una persona, fare le


dovute presentazioni e ricordare per tutta la vita il suo nome e cognome:
sarete capaci di memorizzare anche i nomi di cinquanta persone incontrate
in un’unica occasione! Non commetterete più errori, non vi confonderete,
non vi capiterà di fare gaffes. I vostri clienti o semplici conoscenti saranno
ancora più aperti nei vostri confronti e acquisiranno in modo del tutto incon-
scio fiducia in voi.

Per cui andiamo dritti all’obiettivo e vediamo come fare a…

…NON SBAGLIARE MAI…


…un nome o un cognome. Il mio metodo è semplice e può essere applica-
to con estrema velocità. Già oggi stesso potrete metterlo in pratica. Sareb-

125
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

be bene, infatti, fare subito qualche prova nella vostra vita quotidiana. La
tecnica che vi spiegherò in questo paragrafo è la più semplice da imparare
attraverso la pagina scritta. Ne esistono anche altre, che di solito insegno
ai corsi, ma in questa sede preferisco concentrarmi su quella che potrete
mettere più facilmente in pratica.

Fate finta di essere a una festa affollatissima in una villa enorme e di cono-
scere solo il padrone di casa. Vi vengono presentate molte persone, tra cui
le seguenti…

Antonio Cusimano Carla Storelli

Ezia Savà Francesco Consiglio

126
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Massimo Uliana Silvia Campagnola

Stefano Colantoni Daniela Biaggini

127
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Matteo Scalon Chiara Mengoli

Come?! Le avete già conosciute da qualche altra parte? Bravi! Le avete


viste nel test iniziale (in realtà, i volti che vedete appartengono ad alcuni
tra le diverse migliaia di iscritti alla mia newsletter e che hanno accettato di
comparire in questa sede). Vediamo come imparare a memorizzare un po’
meglio i loro nomi e cognomi rispetto a quanto avete fatto nel test…

Bene, partiamo dal caso più semplice, ovvero quello della memorizzazione
del solo nome. Prendiamo ad esempio il primo della lista, Antonio:

1. Considerate la caratteristica principale del viso. Per spiegare que-


sto concetto, ricorro spesso all’esempio delle caricature: che cosa met-
terebbe in risalto il disegnatore? Quale tratto dominante del volto esage-
rerebbe? In questo caso, i baffi.

2. Create un’immagine EMAICE per il nome. Dovete trasformare in im-


magine il nome attraverso una delle tre tecniche di visualizzazione (“im-
magine stessa”, metafora, assonanza), utilizzando al contempo il metodo
EMAICE (pensate a una cosa grande, che conoscete e che compie azio-
ni strane). Antonio mi fa venire in mente un enorme armadio con tante
ante che si aprono.

128
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

3. Associate l’immagine per il nome alla caratteristica dominante del


viso. Si tratta di costruire una scena in cui i due elementi interagiscono tra
loro in modo inusuale. Antonio potrebbe quindi essere visualizzato con un
enorme armadio appeso ai baffi, con tante ante che si spalancano.

È molto semplice, vero? Non dovete far altro che applicare ogni volta que-
ste semplici regole e vedrete che i risultati saranno straordinari. Proseguia-
mo con altri due nomi della lista. Per Carla, gli occhi espressivi fissano delle
patatine San Carlo (Carla), per Ezia, immagino che ci sia mia zia aggrappata
ai suoi capelli.

È di primaria importanza che, quando parlate con la persona, usiate spesso


il nome che avete appena memorizzato. Questo passaggio è fondamen-
tale, in quanto l’uso ripetuto sedimenta il ricordo nella memoria a lungo
termine; in tal modo, tutte le volte che incontrerete Antonio o Carla o Ezia,
non dovrete ricostruire l’immagine mentale, perché il nome risulterà indis-
solubilmente associato al viso e vi verrà spontaneo.

E come fare in caso di memorizzazione del solo cognome? Semplice: cre-


ate un’immagine EMAICE per il cognome, usando lo stesso sistema
che avete utilizzato per il nome. Poi, fate interagire anche in questo caso
l’immagine con il tratto dominante del viso della persona. Uliana, per esem-
pio, mi fa venire in mente una liana, che immaginerò attorcigliata attorno ai
suoi capelli. Per Campagnola, immaginerò un contadino appoggiato al suo
naso. Per Colantoni, dei toni musicali che colano sulla sua testa.

Non resta che prendere il considerazione il caso più complesso, ossia quel-
lo in cui dobbiate ricordare sia il nome che il cognome. La maggior parte
delle volte, comunque, le persone si presentano con il nome o il cognome,
raramente con entrambi. Nel caso in cui vi capiti di dover ricordare sia il
nome che il cognome, dovrete mettere il relazione l’immagine del nome e
l’immagine del cognome e farle interagire con il tratto dominante del viso.
Nel caso di Francesco Consiglio, ad esempio, immaginerò che sui suoi
occhiali si appoggi il cappuccio di un saio francescano (Francesco), mentre
dà un consiglio a qualcuno. Per Daniela Biaggini, sotto gli occhi metterò

129
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

una confezione di Danone (Daniela) da cui esce un CD di Biagio Antonacci


(Biaggini). Matteo Scalon: sui capelli c’è un matto (Matteo) che sale una
scala (Scalon). Chiara Mengoli: sui capelli è appoggiata una chiara d’uovo
con dentro delle caramelle alla menta (Mengoli).

A questo punto, vi basterebbe chiacchierare con queste persone ripetendo


di tanto in tanto il nome o il cognome: “Carla, tu dove abiti?”, “Sig. Consi-
glio, mi ha fatto davvero molto piacere conoscerla”, “Dott.ssa Mengoli, lei
di cosa si occupa?”. Alla fine della serata, saprete perfettamente associare
a ogni volto i rispettivi dati anagrafici.

PRECISAZIONI IMPORTANTI
Qui di seguito trovate una serie di approfondimenti e di consigli che rende-
ranno la vostra tecnica veramente infallibile. Teneteli in grande considera-
zione mentre vi esercitate.

Usate sempre la prima immagine che vi viene in mente.

So di ripetermi, ma questo è un concetto di fondamentale importanza che


mi preme assimiliate perfettamente. Più sarete veloci nella visualizzazione
(scegliendo la prima immagine che il vostro intuito vi suggerisce), più avrete
successo nel ricordare l’informazione. Quindi, appena la persona si presen-
ta, generate subito l’immagine corrispondente al nome e/o al cognome e
associatela alla caratteristica dominante del suo viso.

L’immagine aiuta la memoria, non la sostituisce.

L’immagine EMAICE genera le neuroattivazioni che consentono di collocare


un’informazione nella memoria a lungo termine, la quale conserverà poi il
dato in modo naturale. Tale visualizzazione resterà per sempre associata al
processo logico o intuitivo attraverso il quale essa è stata creata: non esiste
quindi la possibilità di confondere o sbagliare nome e cognome se l’imma-
gine è stata generata nel modo corretto.

130
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

In caso di nomi composti, non è necessaria un’immagine doppia


per ricordarli. Annalisa, Pierpaolo, Maria Grazia, Giampiero… Per ricorda-
re questi nomi non dovete creare un’immagine per ogni sua singola parte,
non farebbe altro che complicare le cose. È molto più utile creare una sola
immagine partendo da un’unica parte del nome. Il viso di Pierpaolo, ad
esempio, può essere associato a una pera, quello di Maria Grazia alla rivista
Grazia. Come ho ribadito nel secondo punto, infatti, la memoria naturale
ricostruirà da sola il percorso logico e vi restituirà l’intero nome corretto.

I nomi sono sempre gli stessi.

“Bravo Gianni, bella scoperta!”, direte voi. In realtà, quel che voglio sottoli-
neare è che dopo pochissimo tempo vi ritroverete a utilizzare alcune imma-
gini ricorrenti, che dovrete limitarvi ad associare al viso della persona in que-
stione. Vi risulterà quindi sempre più facile procedere nella memorizzazione
dei nomi. Marco, Andrea, Stefano, Maria, Anna, Simona: incontrerete molte
persone che si chiamano così, e le immagini che impiegherete finiranno per
essere sempre le stesse, semplificandovi le cose.

Quando apprendiamo solo in seguito un’ulteriore informazione, ba-


sta aggiungerla all’immagine della precedente.

Ciò vuol dire che se il cognome di una persona ci viene detto solo dopo che
abbiamo già visualizzato il nome (o viceversa), quello che dovremo fare è
semplicemente creare un’immagine EMAICE anche per la nuova informa-
zione e farla interagire in modo inusuale con la precedente. Tornando all’e-
sempio di prima, se Antonio Cusimano si presenta inizialmente solo come
Antonio, quanto faremo sarà associare l’armadio con le ante ai suoi baffi.
Poi, quando ci comunicherà anche il suo cognome, aggiungeremo un’im-
magine di mani che cuciono (Cusimano) alla precedente, finendo quindi
con visualizzare l’armadio con tante ante attaccato ai baffi e le mani che
cuciono che spuntano da un’anta.

A questo punto siete già in grado di ricordare nomi e cognomi di tutte le


persone che incontrerete da oggi in poi. Anzi, diciamo che per il momento
sapete esattamente come fare, vi manca solo la pratica! Cominciate a eser-

131
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

citarvi con la mia tecnica appena potete… Prima di passare agli allenamenti
di fine capitolo, voglio introdurvi qualche mio amico.

CASI REALI
Qui di seguito riporto le testimonianze di alcune tra le persone che hanno
frequentato i miei corsi e che hanno tratto particolare giovamento dall’aver
imparato a memorizzare i nomi. Ne riporto solo alcune, anche se sono mol-
te, molte di più!

Raimondo Astarita, Presidente di Poste Tutela (Gruppo Postei-


taliane),

Roma

“Di tutte le tecniche che ho imparato da Gianni, quella che è più


utile al mio lavoro è sicuramente la memorizzazione dei nomi e co-
gnomi. La mia professione si fonda sulla comunicazione efficace
e sulle relazioni pubbliche. Ogni giorno vengo a contatto con cen-
tinaia di persone di ogni nazionalità, ed è per me di fondamenta-
le importanza associare correttamente nomi e cognomi ai diversi
visi, anche dopo un solo incontro a distanza di tempo. Questa
capacità, che ho appreso grazie al Metodo Golfera, ha facilitato
incredibilmente la mia attività di relazioni. In particolare, incontro
molto spesso interlocutori anglofoni, abituati a rivolgersi in modo
friendly direttamente per nome. Ricordarmi con facilità i loro nomi
favorisce e facilita enormemente i rapporti. Usando la specifica
tecnica di memorizzazione ho imparato anche a ricordare i numeri
di telefono che uso più spesso, che desidero conservare non solo
nella memoria del cellulare ma anche nella mia! Anche se ho par-
tecipato al corso di Gianni un paio d’anni fa, le sue tecniche sono
tuttora perfettamente immagazzinate nella mia memoria a lungo

132
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

termine e continuo a metterle in pratica ogni giorno, con grandi


risultati.”

Giuseppe Tallarita, Maresciallo dei Carabinieri, Roma

“Grazie a Gianni ho imparato che la maggior parte delle volte in


cui la nostra memoria non funziona a dovere è perché abbiamo
effettuato un’acquisizione imprecisa dei dati. Il Metodo Golfera
serve proprio a ottimizzare questa fase, attraverso tecniche che
stimolano una maggiore attività delle nostre cellule neuronali. Ho
avuto modo di sperimentare l’estrema efficacia del pensare per
immagini, imparato al corso con Gianni. Ho subito utilizzato le sue
tecniche nella mia professione, ottenendo risultati eccellenti. Una
delle applicazioni che mi sono più utili è la memorizzazione dei
nomi e dei cognomi. Incontrando ogni giorno moltissime persone,
è davvero importante ricordare con esattezza come si chiamano e
dove le ho incontrate. Questo mi permette di svolgere il mio lavoro
con ancora maggior efficienza. Anche la memorizzazione degli
articoli del codice della strada, che sono spesso molto complessi,
mi ha dato grandi vantaggi in termini di efficacia.”

Aldo Masolo, dirigente Senzani Group, Faenza

“Ho chiesto a Gianni di tenere un corso direttamente nella mia


azienda, e presto gliene chiederò un altro. Il nostro gruppo opera
da 55 anni nel mercato delle macchine automatiche per il packa-
ging, siamo ormai arrivati alla quarta generazione familiare. Per
quanto quindi la nostra presenza sia già ampiamente consolida-
ta, credo che sia compito di ogni manager lungimirante acquisire
sempre nuovi strumenti per ampliare il proprio business. Questa
è la ragione per la quale ho voluto apprendere il Metodo Golfe-
ra. Abbiamo analizzato insieme le esigenze specifiche della mia

133
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

azienda e applicato delle soluzioni ‘su misura’. In particolare, la


tecnica della memorizzazione dei nomi e cognomi mi è utilissima
nel rapporto con i clienti e con i dipendenti. Adesso sono in grado
di ricordare subito tutte le persone che incontro (oltre che i loro
numeri di telefono…). Nel mio lavoro le relazioni sono fondamen-
tali e questo metodo mi aiuta ad avvicinarmi ancora di più alle
persone. E poi Gianni è romagnolo come me: mettiamo entrambi
la stessa energia, passione, carica e vivacità nel lavoro e nella vita,
per fare sempre meglio!”

Mara Piergentili, studentessa di Economia Bancaria, Macerata

“Il corso di Gianni è stata un’esperienza fantastica, molto coinvol-


gente e soprattutto utile. L’atmosfera che si crea in aula è parti-
colarmente stimolante. Tra le tante tecniche del Metodo Golfera
che ho imparato, quella che mi ha più colpito è la memorizzazione
facile e veloce dei nomi e dei cognomi di tutte le persone che in-
contro. È davvero incredibile: adesso, quando mi capita di cono-
scere un numero anche elevato di persone in un’unica occasione,
magari ad una cena o una festa, sono in grado di ricordarmi per-
fettamente come si chiamano, anche a distanza di molto tempo.
Sono rimasta davvero meravigliata dai risultati che ho ottenuto,
e che prima di frequentare il corso non avrei mai pensato di rag-
giungere. La memorizzazione dei nomi è un modo eccezionale
per migliorare e allargare le relazioni personali, e per questo sono
davvero grata a Gianni e al suo metodo!”

134
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

UN ALTRO CASO REALE: IL VOSTRO!


Questo capitolo cambierà per sempre anche la vostra vita. I rapporti perso-
nali e professionali miglioreranno sensibilmente grazie alla tecnica che
vi ho appena insegnato. Non proverete più alcun imbarazzo per la paura
di sbagliare il nome o il cognome di un cliente o di un semplice conoscente,
perché da adesso saprete che i vostri ricordi saranno perfetti.

Il consiglio che vi do è provare oggi stesso ad applicare il mio sistema: man-


datemi poi una mail al sito www.metodogolfera.com e raccontatemi com’è
andata! Vi aspetto…

Nel prossimo capitolo, la tecnica fondamentale per memorizzare liste ed


elenchi.

RICORDA!
Ricordare i nomi e i cognomi di tutte le persone che incontrate vi sarà
di enorme aiuto nelle relazioni sociali e professionali.
La tecnica consiste nel creare un’immagine EMAICE evocata dal nome
e/o dal cognome della persona, associandola alla caratteristica princi-
pale del suo viso.
Per ricordare efficacemente qualsiasi informazione, collocandola nella
memoria a lungo termine, dovete trasformare l’informazione stessa in
un’immagine EMAICE e utilizzarla. Ripetendo l’uso, l’immagine scom-
parirà e la memoria naturale tratterrà per sempre il concetto.

135
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SULLA
MEMORIZZAZIONE DI NOMI E COGNOMI
TEMPO STIMATO PER I 3 ALLENAMENTI: 20’

1. Un esercizio divertente per fare pratica con i nomi

Siete alla festa di compleanno di un amico. Ci sono tante persone che


non conoscete e che vi vengono presentate per la prima volta. Qui di
seguito troverete cinque fotografie, che corrispondono alle vostre nuove
conoscenze. Applicate la tecnica che avete imparato, costruendo un’im-
magine per il nome e associandola poi alla caratteristica dominante del
viso. Girate pagina… Datevi circa cinque minuti di tempo per completare
l’esercizio. Buon divertimento!

Alessandra Antonino Angela

Ennio Carlo

136
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Senza guardare la pagina precedente, dovete ricordare i nomi di tutte e


cinque le persone che avete conosciuto. Scrivete sotto a ogni immagine e
poi verificate.

............................. ............................. .............................

............................. .............................

137
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

2. Adesso è la volta dei cognomi…

Alla stessa festa, alcune persone si presentano solo con il cognome.


Eccovi altre cinque foto, con cui fare le vostre associazioni. Come prima,
datevi circa cinque minuti di tempo.

Sig.a Pagani Sig. Grianti Sig. Zanaria

Sig.a Belotti Sig.a Giordani

138
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Riscrivete i cognomi corretti.

........................... ........................... ...........................

........................... ...........................

139
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

3. Infine, nomi e cognomi…

L’ultimo passo è quello di associare sia i nomi che i cognomi ai volti. Que-
sta volta avete dieci minuti per svolgere l’esercizio.

Davide Sordi Gianluca Testa Paola Pagnoncelli

Teresa Poggioli Gianroberto Marelli

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

.......................... .......................... ..........................

.......................... ..........................

141
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO V
OGNI COSA IN ORDINE,
UN ORDINE PER OGNI COSA
La tecnica per memorizzare liste ed elenchi

ANTEPRIMA:
il Metodo Golfera per le liste

RICORDARE È SAPERE. SAPERE È DECIDERE.


DECIDERE È MIGLIORARE. MIGLIORARE È ESSERE FELICI.
In questo capitolo, il metodo infallibile per ricordare liste ed elenchi,
con infinite applicazioni in ogni ambito della vostra vita. Infatti, grazie
a questa tecnica, sarete in grado di memorizzare oltre cento elementi
nell’ordine corretto!

METTIAMO IN FILA LE COSE


Dopo aver imparato a ricordare per sempre il nome e il cognome di una
persona incontrata anche una sola volta (immagino che a questo punto
avrete già fatto una certa esperienza a tal proposito), adesso apprenderete
un’altra tecnica davvero fondamentale, che vi consentirà di collocare nella
vostra memoria a lungo termine liste ed elenchi di ogni genere.

Le applicazioni pratiche di questo metodo sono pressoché illimitate. Nella


nostra vita quotidiana ricorriamo infatti continuamente agli elenchi, quasi in
ogni campo. Quante volte sintetizziamo un argomento in una serie di punti?
Quante volte usiamo la concisione di una lista per riferirci a qualcosa di più
complesso e articolato, come ad esempio un progetto lavorativo?

142
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Scrivere una lista è il nostro modo per semplificare le cose. I singoli elementi
elencati ci serviranno poi per ricostruire tutto quel che sta dietro. Pensateci
un attimo: è lo stesso meccanismo mentale a cui ho già più volte fatto cen-
no, ossia il modo in cui la memoria naturale ricostruisce l’intero processo lo-
gico legato a un’informazione. Se in un elenco scriviamo un termine singolo
come “posta”, esso sarà sufficiente a ricordarci un concetto ben più lungo,
del tipo “devo ricordarmi di scrivere quelle tre lettere commerciali, trovare
gli allegati, cercare gli indirizzi corretti, imbustarle, andare all’ufficio postale
e spedirle per raccomandata con ricevuta di ritorno”. Se scrivessimo ogni
volta per esteso tutte le attività che ci attendono, probabilmente passerem-
mo la vita a compilare delle schede di pianificazione e non ci resterebbe poi
il tempo per far niente… Gli elenchi ci vengono dunque in aiuto (al pari della
memoria), dandoci la possibilità di creare una sorta di trascrizione stenogra-
fica di quello che dobbiamo fare.

Le liste che capita a tutti noi di stilare sono davvero le più disparate. Qui di
seguito ne faccio un elenco (appunto!) necessariamente sommario, utile
solo per avere un primo colpo d’occhio:

 • cose da fare nella giornata;

 • cose da fare domani;

 • appuntamenti;

 • telefonate del giorno;

 • impegni mensili;

 • argomentazioni di un discorso;

 • punti fondamentali di un progetto;

 • cose da portare in una riunione di lavoro;

 • lista della spesa;

 • indirizzario;

143
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

 • destinatari di una certa comunicazione;

 • mailing list;

 • pro e contro di una scelta, personale o professionale;

 • ricorrenze mensili e annuali;

 • cose da portare in viaggio;

 • documenti da presentare in qualche specifica occasione;

 • alimenti concessi da una dieta;

 • acquisti vari;

 • regali (chi non fa una lista per Natale?!);

 • persone a cui spedire la cartolina dalle vacanze;

 • libri da leggere;

 • lavoretti da fare in casa e in giardino…

Potrei continuare all’infinito. Ognuno di noi utilizza liste specifiche per la


propria professione e per la vita privata, a seconda delle necessità e delle
abitudini. Conosco una persona, ad esempio, che ogni giorno fa un elenco
di tutte le notizie, tra quelle lette sui giornali, che desidera poi approfondire
ulteriormente. I medici possono aver bisogno di stilare liste di medicinali, gli
avvocati di articoli da citare in un caso, i venditori dei nomi dei clienti da vi-
sitare in settimana, e così via. Non cercherò nemmeno di essere esaustivo,
perché ognuno di voi potrà riflettere singolarmente sulle proprie esigenze.

Mettere letteralmente in fila le cose ci aiuta a districarci tra le mille cose da


fare ogni giorno. Anzi, consiglio vivamente a chi di voi ancora non utilizza
questo comodo sistema di provarlo, perché è un ottimo metodo per non
lasciare nulla di incompiuto.

A questo punto la questione è un’altra: dopo aver stilato una lista, come
facciamo a ricordarcela senza dover ogni volta consultarla? Come pos-

144
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

siamo evitare la frustrazione che puntualmente ci coglie quando abbiamo


lasciato a casa l’elenco e abbiamo dimenticato la maggior parte di quel che
c’era scritto? Vi sarà capitato, vero?...

Infatti, è fondamentale imparare a memorizzare le liste e gli elenchi, perché


ci fa risparmiare molto tempo prezioso. Tant’è che le persone che hanno
appreso il mio metodo reputano questa una delle cose più utili che abbiano
mai imparato. Sappiamo tutti che usare fogli e foglietti volanti per segnarci
le cose è il modo più sicuro per perdere le informazioni. Passiamo le ore a
cercare di ritrovare gli elenchi in cui ci eravamo segnati appunti importantis-
simi e il più delle volte l’esito della nostra ricerca risulta infruttuoso. Il tempo
perso è quindi triplo: quello impiegato per scrivere la lista, quello che ci è
servito per cercarla, quello che ci servirà per riscriverla, magari dimentican-
doci qualcosa per strada… Un vero guaio.

Inoltre, un’altra caratteristica degli elenchi è quella di non essere mai a por-
tata di mano quando ci servono davvero. Siamo a fare la spesa, oppure in
una riunione di lavoro, o in giro per commissioni, e proprio allora ci capita
di pensare: “Se avessi qui con me la lista me la caverei in un attimo…”.
Ma quella lista non c’è: l’abbiamo lasciata altrove. Mi sembra di vedervi in
questo momento mentre annuite, ripensando a tutte le volte in cui vi si è
presentato questo problema! Pensate invece agli incredibili vantaggi che
otterrete dal ricordare perfettamente ogni lista. Voglio a questo proposito
riportare le parole di Christian, un medico che ha frequentato il mio corso.

Christian Tito, medico chirurgo, Torino

“Credo fermamente nella continua crescita personale, nel non


accontentarsi mai dei propri risultati perché si può sempre fare
meglio. Per questo ho frequentato il corso di Gianni: volevo acqui-
sire uno strumento che mi permettesse di apprendere con ancora
maggior efficacia. E così è stato. Il Metodo Golfera è un sistema
eccezionale per memorizzare con grande facilità qualsiasi infor-
mazione. In questo momento sto studiando per conseguire una

145
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

seconda laurea di specializzazione e ho modo quindi di mettere a


frutto concretamente le tecniche che ho imparato al corso. Oltre
alla teoria dei luoghi, che mi è molto utile per ricordare lunghi testi,
utilizzo in modo particolare la tecnica delle liste. Noi medici abbia-
mo sempre a che fare con lunghi elenchi (fattori eziologici, sintomi
e segni, complicanze, farmaci) e grazie al metodo di memorizza-
zione delle liste adesso riesco a ricordare alla perfezione tutti i dati
che mi servono. Un supporto straordinario alla mia professione,
dunque.”

Inoltre, l’utilissima tecnica che adesso imparerete non è applicabile solo alle
liste, ma, come vedremo, è alla base di tutti i sistemi di memorizzazione che
vi insegnerò. Per riuscire ad apprendere i metodi che seguono avrete

assolutamente bisogno di acquisire alla perfezione la tecnica per la memo-


rizzazione degli elenchi. Questo capitolo è propedeutico a tutti i prossimi,
quindi prestate particolare attenzione a quanto vi verrà spiegato.

UN’IMMAGINE TIRA L’ALTRA


(MA SOLO IN COPPIA…)
Il consiglio che vi do è di limitare l’elenco a massimo venti elementi. Se ne
avete di più, suddividetelo in più liste da memorizzare separatamente.

Ecco i semplici passaggi della tecnica, che in seguito applicherete in molti


esempi pratici:

1. Create un’immagine EMAICE del primo elemento della lista.

2. Leggete il secondo elemento e legatelo al precedente in modo inusuale,


attraverso un’altra immagine EMAICE.

146
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

3. Leggete il terzo elemento e legatelo al secondo nello stesso modo.

4. Proseguite fino all’ultimo elemento, legandoli sempre a due a due, uno


dopo l’altro, seguendo l’ordine della lista.

5. Dopo aver terminato le associazioni, rievocate mentalmente tutte le im-


magini, rileggendo lentamente la lista e visualizzandole nei dettagli.

Devo fare due fondamentali precisazioni a proposito di questa tecnica. In


primo luogo, dovete collocare le immagini in un ambiente a voi noto, ad
esempio una stanza di casa vostra. Inoltre, dovete procedere con le visua-
lizzazioni in senso lineare, da sinistra verso destra. In pratica, immaginate le

associazioni tra le immagini come se si svolgessero davanti a una parete di


una stanza che conoscete bene, e fate in modo che il vostro occhio le se-
gua partendo dal lato sinistro della stanza verso quello destro. Tutto chiaro?

Inoltre, evitate sempre di costruire una storia che leghi tutti gli elementi dell’e-
lenco, ma limitatevi a fare associazioni in coppia, un componente della lista
con il successivo. Questo accorgimento è davvero basilare. Quando visualiz-
ziamo diverse immagini tra loro concatenate, potremmo avere la tentazio-
ne di inventare una sorta di scenetta che le contenga tutte: vi assicuro che
così facendo, invece che aumentare l’efficacia del ricordo, ne attenuerem-
mo l’intensità. Questo perché creare una struttura narrativa di senso troppo
compiuto diminuirebbe l’inusualità delle associazioni, rendendo più deboli le
neuroattivazioni legate al ricordo. Quindi, fidatevi di quel che vi suggerisco
ed evitate accuratamente di dare un senso alla storia che state girando nella
vostra mente. Ricordatevi sempre che l’illogicità dell’associazione inusuale è
proprio la sua logica, in quanto consente di accedere all’emisfero destro del
cervello, quello legato alla creatività.

Facciamo un primo esempio per chiarirvi le idee.

147
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ESEMPIO N° 1:
LA LISTA DELLE COSE DA FARE IN GIORNATA
A seguire, una possibile lista di attività da svolgere oggi in ufficio:

1. Controllare mail

2. Telefonare a Mannesi

3. Finire progetto

4. Riordinare archivio

5. Leggere articolo

6. Colazione di lavoro

7. Riunione di staff

8. Scrivere lettera

9. Inviare comunicato stampa

10. Fare auguri a dott. Vendemmiati

Vediamo quindi una possibile applicazione della tecnica per memorizzare


tutti gli elementi della lista attraverso una serie di associazioni inusuali fatte
in coppia delle immagini EMAICE relative ad ogni singola unità. Posizionate
le immagini in un ambiente noto e procedete da sinistra verso destra.

Immagino un computer da cui esce una gigantesca busta da lettere (Con-


trollare mail), a cui improvvisamente spuntano le mani (Telefonare a
Mannesi). Le mani impugnano squadra e compasso (Finire progetto),
che vengono poi riposti in modo ordinato in un archivio (Riordinare archi-
vio) fatto a schedario. Si apre un cassetto e ne esce un gigantesco articolo
di giornale (Leggere articolo). Dentro al giornale trovo una brioche (Co-
lazione di lavoro). La brioche si moltiplica e ne distribuisco una ad ogni
componente del mio staff (Riunione di staff), che si riunisce attorno a una

148
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

penna gigantesca con cui viene scritta una lettera (Scrivere lettera). La
lettera si trasforma in un quotidiano stampato in molte copie (Inviare co-
municato stampa). Dal quotidiano esce un grappolo d’uva (Fare auguri
a dott. Vendemmiati).

Come vedete, ho generato un’immagine per il tratto significativo di ogni ele-


mento della lista e ho creato delle associazioni a due a due, senza inventare
una storia generale.

Come vi ho anticipato, vi basterà ricordare solo l’elemento principale dell’in-


formazione, per ricostruire il resto. Ad esempio, l’immagine delle mani – che
rimandano a Mannesi – sarà sufficiente a ricordare che dovete telefonargli,
così come il grappolo d’uva – che rimanda alla vendemmia – vi farà subito
venire in mente che dovete fare gli auguri al dott. Vendemmiati. Dopo aver
ripetuto più volte le visualizzazioni, le immagini spariranno e ricorderete di-
rettamente la lista.

Scrivete nelle righe sottostanti le attività che ricordate.

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2. ………………………………………………

3. ………………………………………………

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5. ………………………………………………

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

È andata bene? Ve ne siete ricordate un buon numero? Avrete ancora diver-


se occasioni per esercitarvi. Passiamo adesso a un altro esempio pratico.

ESEMPIO N° 2:
LA LISTA DELLA SPESA
Dovete fare qualche acquisto al supermercato. Perché non provare a la-
sciare a casa la lista dopo averla memorizzata? Fare la spesa vi darà molta
più soddisfazione, sarà come un gioco!

1. Pane

2. Spaghetti

3. Pomodori

4. Pelati

5. Lattuga

6. Carote

7. Aglio

8. Prosciutto crudo

9. Mozzarella

10. Yogurt

11. Farina

12. Aceto

13. Tonno

14. Merluzzo

15. Marmellata

150
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Adesso tocca a voi! Procedete con le vostre visualizzazioni. Dopo aver


completato le immagini, rievocatele passaggio dopo passaggio tenendo
sott’occhio la lista e infine usate solo la memoria. Forza, fatelo subito!

Solo quando avrete terminato le vostre visualizzazioni, leggete come le ho


fatte io.

Un fornaio (che mi ricorda il pane) mangia gli spaghetti, da cui escono dei
pomodori. I pomodori vengono raccolti da uomini pelati, che hanno in
testa un cappello fatto di latta (lattuga). Sotto al cappello ci sono delle ca-
rote, che vengono tagliate trasformandosi in aglio. Uno spicchio si anima
e diventa una persona con del prosciutto crudo al posto delle gambe. Un
prosciutto salta su una piramide fatta di mozzarelle, la piramide si scioglie
in un’ondata di yogurt, che viene arginato con dei sacchi di farina. Da un
sacco esce un uomo vestito da bottiglia di aceto, con la testa a forma di
tonno. Un merlo (merluzzo) si appoggia sul tonno, quindi apre con il bec-
co un barattolo di marmellata e se la mangia.

Avete inventato anche voi una storia simile? O ancora più strana? Più le
immagini sono bizzarre, più si imprimeranno con forza nella vostra memoria
a lungo termine. Per cui, divertitevi a pensare le cose più assurde! Anche in
questo caso, scrivete nelle righe sottostanti gli elementi della lista che ricor-
date e ricontrollate poi quanti ve ne siete ricordati correttamente.

1. ………………………………………………

2. ………………………………………………

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

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Facciamo ancora un esempio.

ESEMPIO N° 3:
GLI ARGOMENTI DI UN DISCORSO
A molti di voi capiterà di dover tenere un discorso o una presentazione in
occasione di qualche circostanza lavorativa o personale. Vi potrebbe es-
sere certamente utile riuscire a ricordare i concetti principali in ordine argo-
mentativo, senza dover ricorrere a nessun supporto che non sia la vostra
memoria. In tal modo potrete parlare a braccio intorno alle parole chiave
memorizzate, risultando molto più efficaci ed incisivi.

1. Mercato

2. Situazione della Borsa

3. Costo del denaro

4. Concorrenti

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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

5. La nostra azienda

6. Equilibrio economico

7. Investimenti

8. Capitale

9. Crescita

10. Pacchetto azionario

11. Soci

12. Dipendenti

13. Dividendi

14. Miglioramento del servizio

15. Nuovi prodotti

16. Nuovi clienti

17. Sviluppo

18. Sfide

19. Bilancio preventivo

20. Risultati attesi

Anche in questo caso, fate prima da soli l’esercizio e solo dopo confronta-
telo con le mie visualizzazioni. È molto importante che creiate le vostre im-
magini autonomamente, in modo da diventare sempre più rapidi ed esperti.

Immagino una bancarella del mercato, dietro alla quale una persona
tira fuori un’enorme borsa (Situazione della Borsa), la apre ed esce una
banconota gigantesca da 500 euro (Costo del denaro) che viene messa
in palio tra i concorrenti di un telequiz. I concorrenti fanno tutti parte della
stessa azienda (La nostra azienda), di cui abbracciano il direttore, il quale
cammina in equilibrio su una montagna di denaro (Equilibrio economi-

153
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

co). Il direttore indossa altri vestiti sopra ai propri (Investimenti) sui quali è
disegnato il Colosseo, simbolo di Roma (Capitale). Il Colosseo diventa gi-
gantesco (Crescita), e al suo interno si apre un pacco da cui escono molti
soldi (Pacchetto azionario). I miei soci in affari contano i soldi e intanto si
mettono al collo un pendente (Dipendenti), dentro al quale è incastonato
un simbolo matematico di divisione (Dividendi). Il pendente viene lucidato
e migliorato da un gioielliere (Miglioramento del servizio). Il gioiellie-
re mostra nuovi prodotti alle tante persone che arrivano nella gioielleria
(Nuovi clienti), tra cui ci sono anche alcuni bambini, che improvvisamente
si sviluppano in altezza (Sviluppo). I bambini si sfidano poi in una corsa
(Sfide) e alla fine salgono su una bilancia (Bilancio preventivo) che ha un
gigantesco schermo su cui appaiono i risultati della premiazione (Risultati
attesi).

Siamo arrivati a ben venti elementi, e anche abbastanza complessi, direi.


Questa volta l’esercizio non è così facile…

1. ………………………………………………
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APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

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E per finire, un ultimo esempio prima di passare agli allenamenti finali.

ESEMPIO N° 4:
COSE DA PORTARE
A UN BRIEFING AZIENDALE
Anche questo caso concreto vi sarà molto utile. I briefing aziendali sono
quelle situazioni in cui dimenticare anche un solo oggetto potrebbe essere
deleterio, per cui è davvero importante che impariate a ricordarvi tutto.

Immaginate di essere i relatori di questo incontro, in cui si deve discutere


del bilancio del 2007 in relazione a quello del 2006. Ecco la lista di tutte le
cose da portare:

1. Briefing aziendale

2. Presentazione in power point

3. PC portatile

4. Videoproiettore

5. Bilancio 2006

155
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

6. Testo di marketing

7. DVD sulla comunicazione

8. Ventiquattrore

9. Cellulare aziendale

10. Caricabatteria

11. Occhiali

12. Agenda

13. Penna

14. Block notes

15. Orologio

16. Chiavi

17. Abito blu

18. Gemelli

19. Cravatta

20. Fermacravatta

Immagino del formaggio brie (Briefing aziendale), da cui esce una pre-
sentazione in power point, cioè una proiezione su un muro. Sul muro
viene proiettato un PC portatile, da cui parte un’altra proiezione sull’altro
muro (Videoproiettore). Sull’altro muro compare una bilancia con sopra
una ciliegia (Bilancio 2006; come vedremo infatti nel capitolo VII, la cilie-
gia con la sua forma rimanda al numero 6). La ciliegia si apre in due parti
che diventano le pagine di un grosso testo di marketing aperto. Da una
pagina si stacca un enorme DVD sulla comunicazione che colpisce una
ventiquattrore, aprendola. Dalla ventiquattrore esce un cellulare azien-
dale attaccato a un caricabatteria, ma al posto della spina ci sono degli

156
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

occhiali infilati in un’agenda. Dall’agenda sbuca fuori una grande penna,


che disegna su un block notes un orologio. Dall’orologio esce un gigan-
tesco mazzo di chiavi che aprono una sorta di baule da cui spunta un
abito blu tirato da due gemelli, collegati tra loro da una cravatta bloccata
con un fermacravatta.

1. ………………………………………………

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20.………………………………………………

157
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Sono certo che ormai il procedimento vi è chiaro. Attraverso la pratica ac-


quisirete la capacità di memorizzare una qualsiasi lista in pochi minuti. Vi
accorgerete ben presto quanti sono tutti i possibili utilizzi di questa tecnica,
e quindi non dovete fare altro che usarla, usarla e, soprattutto, USARLA!

Nel prossimo capitolo imparerete a memorizzare i vocaboli in lingua stra-


niera: un altro tassello fondamentale che si aggiunge alla vostra crescita
personale e professionale.

RICORDA!
Utilizzare le liste e gli elenchi è un sistema assai efficace per schematiz-
zare le nostre attività.

Imparare a memorizzare le liste vi sarà estremamente utile nel vostro


lavoro, perché vi farà risparmiare tempo prezioso.

Per memorizzare una lista (massimo venti elementi), dovete costruire im-
magini EMAICE per ogni elemento ed associarle in modo inusuale a due
a due, la precedente con la seguente. Collocate le visualizzazioni davanti
alla parete di una stanza a voi nota, procedendo da sinistra verso destra.

È molto importante che, una volta terminate le immagini, le rievochiate


tenendo d’occhio la lista, visualizzandole nei dettagli.

Trasformare in immagine il tratto principale di un elemento della lista vi


farà ricordare in modo naturale tutta l’attività ad esso collegata.

Dovete evitare di costruire una storia generale che riunisca tutti gli ele-
menti: limitatevi ad associazioni in coppia.

Divertitevi a inventare associazioni inusuali: vi resteranno ancora più


impresse nella memoria!

Dopo diversi utilizzi, le immagini che avete utilizzato per le visualizzazio-


ni scompariranno e resteranno solo i concetti ben impressi nella vostra
memoria a lungo termine.

158
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SULLA
MEMORIZZAZIONE DELLE LISTE
TEMPO STIMATO PER I 4 ALLENAMENTI: 45’

1. La lista di viaggio

Facciamo finta che stiate chiudendo le valigie: siete in partenza per una
bellissima vacanza al mare. State ricontrollando se avete preso tutto quel
che avevate segnato nella lista, che però, accidentalmente, è andata
perduta. Per fortuna, l’avevate memorizzata perfettamente!

1. Costumi
2. Teli
3. Ciabatte da spiaggia
4. Magliette
5. Biancheria intima
6. Camicie
7. Pantaloni
8. Felpe
9. Scarpe
10. Beauty-case

2. Le telefonate di oggi

Siete un venditore che deve chiamare diversi clienti per chiedere se sono
interessati a un’offerta. Visto che però state guidando (ovviamente usa-
te l’auricolare del cellulare…), non riuscite a controllare la lista che ave-
te precedentemente preparato. Saggiamente, però, avevate deciso di
memorizzarla. Procedete con la tecnica di memorizzazione delle liste, in
questo caso supportata anche da quella di memorizzazione dei cognomi.

159
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

1. Magnanelli

2. Forbite

3. Senata

4. Andreoli

5. Cacciari

6. Fantesi

7. Pinola

8. Uvata

9. Rizzoli

10. Zucchesi

11. Mentiere

12. Suda

13. De Felici

14. Quadrici

15. Erbisi

3. I lavoretti casalinghi

In questo caso credo che non ci sia bisogno di calarsi in qualche ruolo
particolare, basta solo essere noi stessi… Infatti, tutti abbiamo una serie
di piccoli lavori da fare in casa, e ci farebbe senz’altro comodo ricordar-
celi a memoria, senza dover sempre controllare la lista. Dopo averli me-
morizzati, bisognerà poi trovare il tempo e soprattutto la voglia di farli!

1. Imbiancare cucina

2. Riparare cancellino

160
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

3. Montare scaffali

4. Piantare ortensia

5. Mettere fertilizzante

6. Collegare nuovo videoregistratore

7. Attaccare quadro

8. Riordinare cantina

9. Comprare frullatore

10. Aggiustare lampada

11. Verniciare inferriata

12. Cambiare lampadina

13. Sostituire tubo annaffiatore

14. Mettere in ordine ripostiglio

15. Pulire cantina

16. Tosare prato

17. Tappare buco

18. Levigare asse

19. Fare il cambio degli armadi

20. Dare la cera al parquet

4. La vostra lista

Scegliete qualcosa di concreto per cui vi potrebbe essere utile fare una
lista. Utilizzatene una se è già pronta, altrimenti realizzatela. Non pen-
sateci su troppo, fatela proprio adesso! Poi memorizzatene gli elementi
attraverso il mio metodo e sperimentatene i vantaggi pratici.

161
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

RAIMONDO LULLO: “Per ricordare e far ricordare ho utilizzato


una ruota: se è vero che il girare della ruota da parte della Fortuna,
la Dea Bendata, può portare gli uomini nel baratro più profondo
così come innalzarlo ai più grandi onori, in realtà è solo attraverso
la conoscenza delle cose e il loro ricordo che possiamo imbrigliare
la Fortuna ed asservirla alla nostra causa”.

Lo spagnolo Raimondo Lullo, assieme a Giulio Camillo, fu una delle gran-


di personalità che intesero costruire sistemi atti a far ricordare: per prima
cosa, affermava Lullo, occorre individuare i principi del reale e di seguito
rappresentarli in modo semplice, attraverso le lettere dell’alfabeto, inseren-
doli poi in un sistema combinatorio. Per questa ragione li dispose su ruote
concentriche, il cui giro esauriva tutte le associazioni possibili. Per lui, come
successivamente per Bruno, l’arte della memoria era quella disciplina in
grado di penetrare il trascendente.

162
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO VI
AVERE LE LINGUE SULLA
PUNTA DELLA LINGUA
Come memorizzare i termini in lingua straniera

ANTEPRIMA:
il Metodo Golfera per le lingue

SVILUPPANDO LA MEMORIA SVILUPPERETE ANCHE VOI STESSI.


LA VOSTRA MENTE APRIRÀ OGNI PORTA.
In questo capitolo imparerete il metodo per memorizzare facilmente e
in modo duraturo anche cento vocaboli al giorno di una qualsiasi lingua
straniera, avendo quindi la possibilità di viaggiare facilmente in tutto il
mondo e parlare in ogni lingua!

ALLARGARE I PROPRI ORIZZONTI


Questo capitolo è interamente dedicato a uno dei temi che stanno più a
cuore alle persone che mi contattano e che frequentano i mie corsi: la me-
morizzazione dei termini stranieri. Oggi più che mai, la conoscenza delle
lingue è diventata quasi indispensabile, specialmente quella dell’inglese.
Anche chi non si trova per una qualche ragione a parlare, leggere o scrivere
in inglese incontra ugualmente nella propria vita personale molte occasioni
in cui conoscere il significato di termini stranieri risulta più che opportuno.

Inoltre, durante le vacanze spesso capita di viaggiare all’estero, e un’ade-


guata conoscenza dei termini base della lingua locale può sicuramente es-
sere di grande aiuto. Volenti o nolenti, possiamo ormai considerare l’inglese

163
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

come lingua universale, parlata e compresa in ogni angolo del pianeta. Per
quanto non sia strettamente necessario, ritengo che sarebbe quantomeno
molto utile che tutti noi disponessimo almeno delle nozioni primarie di que-
sta lingua.

Applicando la tecnica che sto per insegnarvi, sarete in grado di as-


similare immediatamente un numero molto elevato di nuovi vocaboli al
giorno, anche un centinaio. È un’opportunità straordinaria da cogliere al
volo. Pensateci un attimo: nel giro di neanche una settimana potreste ap-
prendere tutti i termini tecnici in lingua straniera che vi servono per il vostro
lavoro, o le parole da usare in una conversazione, o ancora il vocabolario
sufficiente per consultare un libro, una rivista o un sito web. Potreste anche
decidere di comprare qualche giorno prima del vostro viaggio in un qualsi-
asi Paese del mondo un dizionario di base e imparare tutti i termini più utili
per la vostra permanenza… Insomma, anche in questo caso le possibilità
di applicazione sono illimitate. Sentite ad esempio i vantaggi riscontrati dal
figlio di Donata.

Donata Ferrari, contabile, Luino

“Premetto che sono rimasta strabiliata dai risultati che Gianni ha


raggiunto con mio figlio. Marco ha quattordici anni e ho scelto
di fargli seguire direttamente delle lezioni individuali per imparare
al meglio il Metodo Golfera. I vantaggi per lo studio sono davve-
ro incredibili. Marco adesso ricorda perfettamente tutti i vocaboli
stranieri, sia in inglese che in tedesco. Gli basta pochissimo tem-
po per studiarli e poi gli rimangono impressi per sempre. Usan-
do la teoria dei luoghi, dopo aver estratto le parole chiave dai
libri, riesce a ricordare anche tutte le altre materie. Ovviamente è
più motivato, studia con molto più piacere e soddisfazione. Sono
davvero contentissima per mio figlio, sono convinta che dal punto
di vista dell’apprendimento avrà anche in futuro una marcia in più.
E poi, mi è successa un’altra cosa fantastica. Grazie a Gianni e

164
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

allo splendido lavoro che ha fatto con Marco, è tornata anche a


me una gran voglia di studiare!”

QUALCHE INFORMAZIONE DA SAPERE


A PROPOSITO DELLE LINGUE
Il patrimonio lessicale globale della lingua italiana è costituito da oltre
100.000 vocaboli, anche se quello realmente utilizzato è di circa 50.000.
Nessun italiano medio è in possesso di questa conoscenza e, a maggior
ragione, nessuno straniero.

In realtà, la padronanza di una lingua è determinata dalla conoscenza dei


vocaboli con maggiore frequenza lessicale, ossia da quelli che compaiono

più volte nella lingua scritta o parlata. In questo modo, il campo si restringe
notevolmente.

Dalle ricerche effettuate sulla lingua parlata e scritta è emerso che:

• I termini strutturali di una lingua sono appena 75. Rappresentano i ru-


dimenti elementari, quelli sufficienti al cosiddetto scambio “Io Tarzan, tu
Jane”. Sono i pronomi, i verbi essere, avere, fare, andare, ecc. Chi cono-
sce esclusivamente questi termini, ovviamente, è appena capace di farsi
capire a un grado minimo.

• Il vocabolario di base, invece, comprende circa 2.000 termini ed espres-


sioni. Chi è in possesso del vocabolario di base può trattare all’85% un
testo comune (cioè non tecnico o specialistico) e, cosa importante, con-
durre una normale conversazione.

• Il vocabolario costruttivo, oltre alle precedenti parole, ne comprende altre


2.500, per un totale quindi di 4.500 termini. Con questo bagaglio linguistico
si è in grado di comprendere circa il 95% di un testo comune, cioè la sua
quasi totalità, e di esprimersi correttamente sia oralmente che per iscritto.

165
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Aggiungendo altri 2.000/2.500 termini, si incrementa la comprensione di


un testo comune solo del 2% circa.

• I restanti termini appartengono per la maggior parte ai settori tecnici e


specialistici.

Cosa ci insegnano questi dati? Qualcosa di molto interessante: a chiunque


voglia arrivare a un livello medio nella comprensione di una lingua bastano

dai 2.000 ai 4.500 vocaboli. Se ci pensate, sono davvero pochi. Conside-


rando che, con il mio metodo, sarete in grado di acquisire anche cento
termini al giorno, in un mese e mezzo riuscirete a padroneggiare perfetta-
mente il vocabolario di una lingua sufficiente ad avviare una conversazione
e a comprendere un testo comune. Che ne dite? Mica male, vero?

Usare termini ricercati in lingua straniera è certamente una manifestazione


di una ricca e profonda cultura, ma, per chi invece è puramente interessato
a raggiungere un livello medio, quelle che contano davvero sono le parole
ad alta frequenza lessicale, ossia quelle utilizzate più spesso. I vocaboli che
vengono effettivamente usati nella vita quotidiana sono decisamente molti
di meno rispetto a quelli scritti nel dizionario. La gente parla spesso per fra-
si fatte e con espressioni più o meno ripetitive, che contengono una serie
molto limitata di parole. Se non si desidera approfondire ulteriormente per
interesse personale il proprio patrimonio lessicale, ci si può tranquillamente
fermare dopo aver appreso il vocabolario di base e quello costruttivo, che
insieme rappresentano il cuore della lingua sia scritta che parlata.

Ovviamente, a seconda delle proprie esigenze personali e professionali, può


essere utile acquisire anche una serie di termini specialistici. Per esempio, per
chi lavora in ambito marketing risulta di fondamentale importanza apprendere
i vocaboli tecnici che sono prevalentemente in lingua inglese; lo stesso può
essere detto per chi opera nel settore finanziario, informatico, elettronico, ecc.

Per conoscere una lingua servono anche le regole grammaticali e sintatti-


che, ma avere memorizzato il giusto numero di vocaboli consente di com-

166
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

prendere già una gran parte della comunicazione orale e scritta. Inoltre, po-
trete utilizzare le tecniche di memorizzazione delle definizioni (che vedremo
più avanti, nel Capitolo X) per imparare con estrema facilità anche le regole
della lingua su cui vi state applicando. Poi, la cosa più importante di tutte:
anche in questo caso vale la regola dell’applicazione costante e regolare,
grazie alla quale farete enormi progressi con il minimo sforzo.

Adesso che sapete che vi basta davvero poco per impadronirvi di una lin-
gua, passiamo alla tecnica che vi permetterà di memorizzare rapidamente e
in modo duraturo tutti i vocaboli che vi serviranno. Prima della tecnica vera
e propria, facciamo un breve test.

TEST SULL’APPRENDIMENTO
DELLE PAROLE STRANIERE
Qui di seguito trovate un elenco di parole inglesi. Questo test serve a misu-
rare le vostre attuali capacità di apprendimento di nuovi vocaboli stranieri.
Leggete una volta le parole e la relativa traduzione in lingua italiana, poi
girate pagina.

1. Plough: aratro

2. Drippolator: macchinetta del caffè

3. Chaps: gambali da cowboy

4. Brimstone: zolfo

5. Truncheon: manganello

6. Hullabaloo: chiasso

7. Quiff: ciuffo

8. Ruddle: ocra rossa

167
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

9. Brad: chiodino

10. Ember: brace

11. Charabanc: torpedone

12. Breastsummer: architrave

13. Smirch: disonore

14. Anorak: giacca a vento

15. Shellac: gommalacca in scaglie

16. Elation: giubilo

17. To guzzle: abbuffarsi

18. Egret: airone bianco

19. Nub: sporgenza

20. Spurt: zampillo

Adesso che avete letto le venti parole in inglese, provate a rispondere a tut-
te le domande che seguono, e solo dopo averlo fatto andate a confrontare
le vostre risposte:

1. Cosa significa “chaps”?

Chaps: …………………………

2. Cosa significa “shellac”?

Shellac: …………………………

3. A quale parola inglese corrisponde il significato italiano “disonore”?

…………………………: disonore

168
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

4. A quale parola inglese corrisponde il significato italiano “ocra rossa”?

…………………………: ocra rossa

5. Cosa significa “plough”?

Plough: …………………………

6. A quale parola inglese corrisponde il significato italiano “giubilo”?

…………………………: giubilo

7. Cosa significa “anorak”?

Anorak: …………………………

8. Cosa significa “quiff”?

Quiff: …………………………

9. A quale parola inglese corrisponde il significato italiano “architrave”?

…………………………: architrave

10. A quale parola inglese corrisponde il significato italiano “zolfo”?

…………………………: zolfo

Quante risposte giuste avete totalizzato? Questo test ha come funzione


quella di dimostrarvi concretamente come una memoria non educata faccia
molta fatica a ricordare al primo ascolto delle parole sconosciute, specie
se in lingua straniera. Il metodo che adesso imparerete vi consentirà di
apprendere con estrema facilità qualsiasi termine. Visto che l’inglese è la
lingua più utilizzata nel mondo mi concentrerò soprattutto sul suo appren-
dimento, facendo però anche esempi in francese, tedesco e spagnolo, per
dimostrarvi che la mia tecnica può essere applicata a qualsiasi lingua.

169
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

UN VOCABOLARIO SEMPRE
A PORTATA DI MANO:
LA VOSTRA MEMORIA
Questo è il metodo per l’acquisizione efficace dei vocaboli. Prendiamo
come esempio didattico il verbo inglese “to saw” (pronuncia: “so”, con la
“o” chiusa), il cui significato italiano è “segare”:

1. Immagino un luogo corrispondente al significato italiano del ter-


mine, un luogo che già conosco. “Segare” mi fa immediatamente ve-
nire in mente il bosco in cui da piccolo andavo con mio nonno a cercare
i funghi.

2. Creo un’immagine EMAICE legata al significato italiano. Ricordate


sempre che l’immagine deve essere immediata, la prima che vi viene in
mente. In questo caso, immagino di usare una sega enorme per tagliare
qualcosa.

3. Creo un’immagine EMAICE in assonanza con il termine straniero


e la associo in modo inusuale con quella precedente, nel luogo
che abbiamo già identificato. “To saw” si pronuncia in modo simile a
“sole”: dunque, immaginerò di segare il sole nel bosco della mia infanzia.

Ecco fatto! Come vedete, il metodo è semplicissimo e, con un po’ di eserci-


zio, è anche molto veloce da mettere in pratica. Riassumendo, basta creare
un’immagine legata al significato italiano e associarla in modo inusuale a
quella legata per assonanza al termine straniero, nel luogo corrispondente
al significato italiano.

Vediamo adesso altri esempi, sempre tratti dall’inglese.

• Town: città.

Vedo un tonno gigantesco che saltella nella piazza di Lugo, la mia città.

170
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• To meet: incontrare.

Vado a una festa e stringo vigorosamente la mano a persone molto miti.

• Butterfly: farfalla

Vedo una farfalla dai colori sgargianti che batte l’erba di un prato.

• Coach: allenatore.

Immagino l’allenatore della Nazionale Italiana che insegna a una cocci-


nella come giocare, in un campo da calcio.

• Onion: cipolla.

Una cipolla viene lavorata con un tornio nella cucina di casa mia.

• Maze: labirinto.

Corro in un labirinto inseguito da una mazza.

• To brake: frenare.

Faccio una gran frenata in una pista da corsa, davanti a una persona che
balla la break dance.

• Licence: patente.

Mentre sono in macchina, la mia patente mi chiede di andare in licenza


matrimoniale.

• Slide: diapositiva

Sono nel salotto di casa mia e sto guardando le diapositive delle vacan-
ze, quando una slitta salta fuori dallo schermo.

• To achieve: conseguire

Immagino un bambino a scuola che consegue un diploma, a cui sono


appesi degli acini d’uva.

• Angry: arrabbiato.

A una festa, un cuoco arrabbiato mi rovescia addosso una ciotola di sangria.

171
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Brush: spazzola.

Nel mio bagno, una spazzola sta attizzando delle braci.

• Bee: ape.

Vedo Bip-Bip in mezzo a un prato, inseguito da un’ape.

• Cage: gabbia.

Allo zoo, vedo l’attore Nicholas Cage chiuso in gabbia.

• Key: chiave.

Davanti alla mia porta, una chiave gigante chiede “Chi è?” a qualcuno
che sta bussando.

• Mud: fango.

Immagino in una palude un matto che si è buttato nel fango.

• Lamb: agnello.

Un agnello in un pascolo sta ballando il limbo.

• Case: custodia.

Al conservatorio vedo un violinista con la custodia dello strumento a for-


ma di casa.

• Fog: nebbia.

Dalla nebbia della pianura padana salta fuori un gruppo di foche.

• Paper: carta.

Nel mio ufficio, vedo della carta che si attorciglia come un papiro egizio.

172
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Adesso qualche esempio con altre lingue. Cominciamo dal francese.

• Chat: gatto.

Nel mio giardino, un gatto enorme rimprovera una persona molto sciatta.

• Verre: bicchiere.

Un bicchiere dipinge la mia cucina di verde.

• Pomme: mela.

Una mela in un frutteto corre insieme a un pomodoro.

• Tableau: quadro.

Nella pinacoteca comunale, un quadro bellissimo viene usato come ta-


volo.

• Bois: legno.

Un pezzo di legno in un bosco si fa male e piange dicendo “Bua… bua…”

Ecco altri cinque termini in tedesco.

• Tisch: tavolo.

Sul tavolo del mio salotto un uomo sta bevendo una tisana.

• Stunde: ora.

Nel negozio dell’orologiaio, il proprietario si stende su un enorme orologio


e dorme.

• Wasser: acqua.

Al ristorante, un cameriere mi rovescia addosso dell’acqua da un vassoio.

173
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Kunst: arte.

Sto passeggiando nel mio museo preferito, quando vedo un custode che
infila un’opera d’arte in una custodia.

• Blume: fiore.

In un prato, un fiore prende un fiammifero e accende un lume perché


viene sera.

Infine, qualche caso in spagnolo.

• Perro: cane.

Vedo in un giardino pubblico un cane che corre intorno a un pero.

• Comida: cibo.

Nella mia solita pizzeria, mi servono il cibo su un comodino.

• Álamo: albero.

Immagino un bosco in cui un albero pesca con un amo.

• Cama: letto.

In camera mia, un camaleonte gigante sta russando sul letto.

• Tenedor: forchetta.

Una forchetta si aggrappa alla tenda della mia cucina.

Vi ho fatto diversi esempi proprio per dimostrarvi come, attraverso la mia


tecnica, qualsiasi termine possa essere facilmente trasformato in un’im-
magine EMAICE. Avrete modo in questo capitolo di fare voi stessi molta
pratica.

174
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Potrebbe anche capitarvi una parola con due o più significati diversi. In effetti,
è un caso abbastanza frequente. In queste situazioni, dovrete semplicemen-
te associare anche l’immagine che rappresenta l’altro significato italiano nella
stessa visualizzazione. Ad esempio, in inglese “gate” come sostantivo signi-
fica “cancello” e come verbo (“to gate”) significa “deambulare”. L’immagine
che mi costruirò sarà dunque quella di un cortile in cui un’ambulanza sfreccia
contro il cancello, gettando in aria bottiglie di Gatorade.

Il passo successivo è usare i nuovi vocaboli precedentemente appresi. Vi


può essere sufficiente guardarli sul dizionario o pronunciarli ad alta voce,
ma la cosa migliore sarebbe quella di rileggere il testo da cui li avete tratti (se
sono tratti da un testo) o di costruire una frase che li contenga. Come ormai
dovreste già sapere bene, l’utilizzo è una parte fondamentale del processo
di memorizzazione, perché consente all’immagine di sparire e all’informa-
zione di sedimentarsi nella memoria a lungo termine.

A questo punto desidero fornirvi una serie di suggerimenti pratici, che riten-
go estremamente utili per chi desideri apprendere nuovi vocaboli stranieri.

CONSIGLI PER LO STUDIO DELLE LINGUE


CONSULTATE I TESTI DI APPROCCIO A UNA LINGUA STRANIERA.

Per ogni lingua esistono ormai molti testi introduttivi che indicano i termini
con maggiore frequenza lessicale, le famose 4.500 parole che servono per
esprimersi correttamente. Vi suggerisco di partire dall’apprendimento dei
termini che vi vengono proposti.

OLTRE AL DIZIONARIO BILINGUE,


ABITUATEVI AD USARE ANCHE IL MONOLINGUE.

Quando avrete acquisito una certa familiarità lessicale, vi risulterà molto uti-
le fare ricorso a un vocabolario monolingue. Apprenderete molto meglio gli
usi specifici e le sfumature della lingua.

175
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

IMPARATE TERMINI APPARTENENTI ALLO STESSO AMBITO.

Quando decidete di memorizzare nuove parole straniere, vi consiglio di pro-


cedere per insiemi tematici: ad esempio, tutti i vocaboli relativi al mangiare,
alle indicazioni stradali, alle professioni, e così via. Questo accorgimento
serve a immagazzinare con ordine le nuove informazioni, favorendone quin-
di l’apprendimento.

GUARDATE FILM IN LINGUA ORIGINALE


CON I SOTTOTITOLI IN LINGUA ORIGINALE.

Questo è un ottimo esercizio per “abituare l’orecchio” al parlato. Oggi quasi


tutti i DVD offrono questa possibilità. All’inizio può risultare un po’ faticoso,
ma vi garantisco che lo sforzo sarà ampiamente ricompensato dai risultati.

ACQUISITE LE PAROLE AL MATTINO E UTILIZZATELE ALLA SERA.

Il mattino è il momento della giornata più favorevole per l’apprendimento, in


quanto il cervello è più attivo. La sera è invece consigliabile usare le infor-
mazioni acquisite.

LE DUE PAROLE CHIAVE SONO REGOLARITÀ E COSTANZA.

Questo consiglio è valido qualunque sia l’argomento che state studiando,


a maggior ragione le lingue. La regolarità genera una sorta di abitudine
cerebrale, una specie di “appuntamento” con la propria memoria che si
predispone già all’apprendimento. Anche solo quindici minuti ogni giorno
producono più risultati di due ore di studio intenso concentrate in un’unica
giornata, magari durante il fine settimana.

Con la costanza si migliora la comprensione, e quindi il piacere e l’interesse


per la nuova lingua, che conseguentemente ne facilitano l’apprendimento.

176
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

VISITATE IL PAESE IN CUI SI PARLA


LA LINGUA CHE STATE STUDIANDO.

È risaputo che si imparano molte più cose di una lingua straniera entrandoci
in contatto diretto che in qualunque altro modo.

RIFACCIAMO IL TEST!
Per verificare concretamente i vostri progressi, vi propongo adesso di rifa-
re lo stesso test che vi ho presentato all’inizio del capitolo. Se prima non
disponevate ancora degli strumenti giusti per memorizzare efficacemente
i termini, adesso potrete utilizzare la tecnica che avete appreso in queste
pagine. Applichiamo quindi il mio metodo a tutti i termini della lista.

1. Plough: aratro.

In un campo, un enorme aratro si copre con un plaid.

2. Drippolator: macchinetta del caffè.

In cucina, la macchinetta del caffè saltella assieme ad un ippocampo, un


cavalluccio marino.

3. Chaps: gambali da cowboy.

In uno scenario da film western, un cowboy indossa dei gambali ai quali


sono aggrappati degli uccellini che fanno “Ceep!”.

4. Brimstone: zolfo.

In un laboratorio chimico, una provetta di zolfo è completamente coper-


ta di brina.

5. Truncheon: manganello.

In un distretto di polizia, un agente prende due manganelli e li usa per


trinciare un fumante pollo arrosto che tira fuori dalla tasca.

177
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

6. Hullabaloo: chiasso.

In cortile, un gruppo di bambini fa un gran chiasso giocando con l’hu-


la-hoop.

7. Quiff: ciuffo.

Nel suo negozio, il parrucchiere prende il ciuffo sulla fronte di Elvis e


chiede: “Taglio qui?”.

8. Ruddle: ocra rossa.

Nell’atelier, un pittore dipinge un’enorme radura con dell’ocra rossa.

9. Brad: chiodino.

In salotto, Brad Pitt sta piantando un chiodino nel muro per attaccare un
quadro.

10. Ember: brace.

In una taverna, è acceso un enorme caminetto. Sentite odore di resina


e notate che al posto delle braci ardono dei pezzi d’ambra.

11. Charabanc: torpedone.

In gita, un torpedone porta dei turisti a visitare una banca molto cara.

12. Breastsummer: architrave.

In un tempio, un mercante seduto su un architrave chiede un prestito a


un somaro.

13. Smirch: disonore.

In una caserma, Mirco viene accusato di aver disonorato l’Arma.

14. Anorak: giacca a vento.

In mezzo a una bufera, indossate la vostra giacca a vento, che è pesan-


tissima. Guardate in tasca ed esce la vostra amica Anna, molto racchia.

178
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

15. Shellac: gommalacca in scaglie.

Nella bottega di un restauratore, un’auto ricoperta di gommalacca deve


fare rifornimento alla Shell.

16. Elation: giubilo.

In un bar, alcune persone urlano di giubilo per i risultati delle elezioni.

17. To guzzle: abbuffarsi.

In un ristorante, un signore si abbuffa a più non posso e, per mandar


giù, tracanna del gasolio direttamente dall’erogatore appeso alla parete.

18. Egret: airone bianco.

In una palude, un airone bianco sta ballando con Hansel e Grete.

19. Nub: sporgenza.

In montagna, una sporgenza rocciosa è inghiottita da una nube.

20. Spurt: zampillo.

In una fontana, un putto sputa uno zampillo d’acqua.

A questo punto, riguardatevi una per volta tutte le immagini, assicurandovi


di visualizzarle perfettamente in ogni dettaglio. Poi, scrivete il significato dei
seguenti termini:

Drippolator: …………………………

Truncheon: ………………………………...

Hullabaloo: ………………………….

Brad: ………………………………….

Ember: ……………………………….

Charabanc: …………………………

179
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

To guzzle: ………………………………….

Egret: ………………………………...

Nub: ………………………………….

Spurt: ………………………………..

Quante parole avete ricordato? Tutte? La maggior parte? Congratulatevi


con voi stessi per il lavoro svolto.

Nel prossimo capitolo affronteremo la tecnica formidabile per ricordare i numeri.

RICORDA!
Per raggiungere un livello medio nella comprensione di una lingua ba-
stano dai 2.000 ai 4.500 vocaboli.

La tecnica per la memorizzazione dei termini stranieri si articola in tre fasi:

• Immaginare un luogo corrispondente al significato italiano del termi-


ne, un luogo già conosciuto.

• Creare un’immagine EMAICE legata al significato italiano.

• Creare un’immagine EMAICE in assonanza al termine straniero e


associarla in modo inusuale con quella precedente, nel luogo già
identificato.

Affinché i termini si sedimentino nella memoria a lungo termine e le re-


lative immagini possano sparire, è necessario usare i termini acquisiti.

È opportuno imparate termini appartenenti allo stesso ambito.

Per acquisire fluidità nell’apprendimento, è utile guardare film in lingua


originale con i sottotitoli in lingua originale.

Acquisite le parole al mattino e usatele alla sera: assecondare i bioritmi


del cervello vi farà guadagnare in efficacia.

180
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SULL’APPRENDIMENTO
DEI TERMINI STRANIERI
TEMPO STIMATO PER I 3 ALLENAMENTI: 15’

1. Memorizzate le seguenti parole in inglese, tutte appartenenti all’ambito


della cucina.

• Pan: padella

• Pot: pentola

• Lid: coperchio

• Ladle: mestolo

• Goblet: coppa

• Soup-plate: fondina

• Tureen: terrina

• Saucer: piattino

• Napkin: tovagliolo

• Baking-tin: teglia

• Corkscrew: cavatappi

• Blender: frullatore

• Cruet-stand: oliera

• Strainer: colino

• Grater: grattugia

Dopo aver ripetuto le immagini, girate pagina e completate le righe vuote


con i termini corrispondenti.

181
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Pan: …………………………………………………………

• pentola

• Lid: …………………………………………………………

• mestolo

• Goblet: …………………………………………………

• fondina

• Tureen: ………………………………………………..

• piattino

• Napkin:……………………………………………….

• teglia

• Corkscrew: …………………………………………

• frullatore

• Cruet-stand: ................................................

• colino

• Grater: ..............................................

2. Adesso passiamo a un altro ambito, quello dell’arredamento. Ecco altre


quindici parole da memorizzare.

• Wardrobe: armadio

• Armchair: poltrona

• Bedside table: comodino

• Sideboard: dispensa

• Bookcase: libreria

182
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Carpet: tappeto

• Chandelier: lampadario

• Tub: vasca da bagno

• Tile: piastrella

• Jamb: stipite

• Handle: maniglia

• Knob: pomello

• Hatstand: attaccapanni

• Shelf: scaffale

• Knick-knack: soprammobile

• Wardrobe: ……………………………………………………

• poltrona

• Bedside table: …………………………………………….

• dispensa

• Bookcase: ……………………………………………………..

• tappeto

• Chandelier: ……………………………………………………

• vasca da bagno

• Tile: ……………………………………………………………….

• stipite

• Handle: …………………………………………………………

• pomello

• Hatstand: ……………………………………………………

183
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• scaffale

• Knick-knack: ………………………………………………

3. Come ultimo allenamento per l’apprendimento dei termini stranieri, pren-


diamo in esame quindici termini che riguardano la pittura.

• Brush: pennello

• Palette: tavolozza

• Canvas: tela

• Watercolour: acquerello

• Frame: cornice

• Painting: dipinto

• Charcoal: carboncino

• Chalk: gessetto

• Crayon: pastello

• Ink: inchiostro

• Wood: tavola

• Turpentine: acquaragia

• Engraving: incisione

• Sketch: schizzo

• Etching: acquaforte

184
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Brush:
……………………………………………………………………………

• tavolozza

• Canvas:
……………………………………………………………………………

• acquerello

• Frame:
……………………………………………………………………………

• dipinto

• Charcoal:
………………………………………………………………………

• gessetto

• Crayon:
……………………………………………………………………………

• inchiostro

• Wood:
……………………………………………………………………………

• acquaragia

• Engraving:
………………………………………………………………………

• schizzo

• Etching:
……………………………………………………………………………

185
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO VII
AVERE TUTTI I NUMERI
PER IL SUCCESSO
Ricordare i numeri

ANTEPRIMA:
il Metodo Golfera per i numeri

IL SUCCESSO NELLA VITA DIPENDE DA COME FACCIAMO


FRUTTARE LE COSE CHE ABBIAMO IMPARATO.
In questo capitolo troverete il metodo per ricordare tutti i numeri. Impa-
rerete a trasformare i numeri in immagini indimenticabili e a richiamarli
nella vostra mente tutte le volte che ne avrete bisogno.

IL CODICE DELLA REALTÀ


Siamo arrivati a un’altra tappa fondamentale nel nostro percorso alla ricer-
ca della memoria. Dopo aver appreso come ricordare alla perfezione nomi,
liste e termini stranieri, è giunto il momento di approfondire la tecnica di me-
morizzazione dei numeri. Il mondo in cui viviamo è fatto non solo di parole
o lettere, ma anche di numeri e cifre. Pensate al vostro lavoro: scadenze,
percentuali, budget, prezzi, dati di mercato… tutto è numero. Lo stesso
vale per la vita privata, in cui le informazioni pratiche con cui veniamo quo-
tidianamente in contatto sono in gran parte costituite da numeri.

Possiamo ben dire che esiste un vero e proprio “codice della realtà” fatto di
cifre che vengono elaborate, mescolate, scambiate, aggiornate, calcolate,

186
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ridefinite. Non è un caso se ormai tutti gli strumenti elettronici non facciano
altro che codificare i dati del mondo analogico in segnali digitali, i cui mat-
toni sono valori numerici. Riflettete sul vantaggio che potreste ricavare dal
ricordare in modo duraturo tutti i numeri che appartengono alla vostra vita,
dalle date ai compleanni, dai codici pin alle formule matematiche! Dopo
aver letto e assimilato questo capitolo sarete anche voi in grado di farlo.

Istintivamente, i numeri ci sembrano astratti, immateriali, slegati da qualsiasi


appiglio concreto. Questo è vero solamente nella misura in cui non utilizzia-
mo la tecnica efficace per trasformare i numeri in immagini memorabili, che
è appunto quel che adesso vi spiegherò. Le persone che frequentano i miei
corsi ricordano perfettamente un numero di cinquanta cifre!

Ecco quel che dicono alcuni partecipanti.

Chiara Forlani, ingegnere, settore marketing della SKF, Torino

“Il metodo è estremamente valido e soprattutto molto intuitivo da


applicare, mi è stato davvero utile per la mia professione. Appena
terminato il corso di Gianni, mi sono dedicata subito all’applicazio-
ne pratica delle sue tecniche, con risultati eccezionali. Occupan-
domi del settore marketing, devo conoscere approfonditamente
il mio mercato di riferimento. Al lato pratico, ciò si traduce anche
nella memorizzazione di moltissimi dati da incrociare in matrici
complesse: devo associare dati numerici di mercato alle singole
regioni italiane e alle aziende produttrici. Senza il Metodo Golfe-
ra questa ingente quantità di informazioni sarebbe rimasta pura-
mente una lista di un foglio di calcolo. Invece, grazie alla tecnica
di memorizzazione dei numeri, i dati di mercato si trasformano in
immagini vivide e indimenticabili. Utilizzo molto spesso questo si-
stema durante le numerose presentazioni che faccio sia all’interno
dell’azienda che ai nostri clienti, ricordandomi perfettamente tutte
le informazioni che mi servono. Credo che il metodo di Gianni sia
uno strumento fantastico per chi desideri lavorare più velocemen-
te, acquisendo al contempo una competenza ancora maggiore.”

187
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Bruno D’Alfonso, Maresciallo dei Carabinieri, Montesilvano (PE)

“Mi occupo di contabilità a livello nazionale per l’Arma dei Cara-


binieri. Ogni giorno ho a che fare con numeri, cifre e operazioni,
e per poter svolgere al meglio il mio lavoro sentivo la necessità di
trovare delle tecniche che mi potessero aiutare. Frequentando il
corso di Gianni ho scoperto un sistema semplice, efficace, di faci-
le apprendimento… in una parola, eccezionale! Ritengo infatti che
sia un ottimo metodo per usare al meglio la nostra memoria. I be-
nefici che ne ho tratto per il mio lavoro sono straordinari: adesso,
infatti, ricordo con estrema facilità tutti i numeri di cui ho bisogno.”

Giuseppina Vichi, dentista, Vicchio (FI)

“Il metodo di Gianni, nella sua semplicità di apprendimento, è as-


solutamente geniale. Intendo dire che chiunque può impararlo
facilmente e con grandi risultati, basta solo decidere di farlo. Il
sistema di acquisizione efficace delle informazioni e il pensiero per
immagini sono una vera e propria rivoluzione nell’apprendimento.
Le tecniche che ho imparato durante il corso mi sono di grandis-
sima utilità nel mio lavoro. Ad esempio, ricordare perfettamente
i numeri. Avendo continuamente a che fare con le posologie dei
farmaci, per me è stato fondamentale riuscire finalmente a me-
morizzare numeri che prima ero costretta a controllare e verificare
continuamente. Un altro grande vantaggio mi deriva dal ricordare
le liste di medicinali da prescrivere. E infine, come conseguenza
finale, mi è tornata voglia di rispolverare i vecchi libri di studio, che,
come dice sempre Gianni, rischiano di cadere nel dimenticatoio
dopo aver dato gli esami! Con il Metodo Golfera, invece, tutti ab-
biamo la possibilità di tenere sempre a mente i dati che ci inte-
ressano e ci servono, velocizzando il nostro lavoro e aumentando
enormemente la competenza professionale.”

188
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Il sistema che adesso vi esporrò è diverso da quello che insegno ai corsi. È


un metodo più semplice, che meglio si presta ad essere spiegato attraver-
so le pagine di un libro. Ho notato infatti che il sistema numerico completo
ha bisogno di essere chiarito direttamente in aula per essere compreso a
fondo, perché, pur essendo più potente, richiede un surplus di commenti
che difficilmente possono essere resi solo attraverso il linguaggio scritto. Ho
preferito quindi esporre in questa sede una sua versione semplificata, ma di
più immediata comprensione e applicazione.

Bene, procediamo!

DAI NUMERI ALLE IMMAGINI


Se nel paragrafo precedente ho detto che le moderne memorie elettroniche
per immagazzinare immagini devono prima trasformarle in numeri, passan-
do quindi dall’analogico al digitale, quel che invece deve fare la memoria
umana per ricordare i numeri è al contrario convertirli in immagini compien-
do il processo inverso, dal digitale all’analogico.

Il sistema infatti più efficace per memorizzare i numeri è appunto quello


di trasformarli in immagini EMAICE, e a quel punto ricordarli sarà davvero
semplice, come voi stessi avrete presto modo di constatare.

Prendiamo in esame solo le cifre, ossia quelle dall’uno allo zero, e vediamo
come ciascuna di esse possa essere associata a una relativa immagine, scelta
in base alla somiglianza rispetto alla forma grafica della cifra corrispondente.
Ecco la fondamentale tabella di conversione cifre-immagini:

1 Candela

2 Cigno

189
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

3 Forcone

4 Barca

5 Cavalluccio Marino

6 Ciliegia

7 Falce

8 Pupazzo di neve

9 Palloncino

0 Salvagente

Prima di proseguire oltre nel capitolo, è importante che assimiliate perfet-


tamente le associazioni tra cifra e immagine. Sono solo dieci, quindi vi sarà
molto semplice tenerle sempre a mente. Non dimenticate di marcare le
immagini con le caratteristiche EMAICE di esagerazione, movimento, asso-
ciazione inusuale e coinvolgimento emotivo.

Facciamo un breve ripasso per vedere quanto siete già in grado di padro-
neggiare le associazioni.

A che immagine corrisponde il numero 2?

A che immagine corrisponde il numero 5?

A quale numero corrisponde l’immagine della candela?

A quale numero corrisponde l’immagine del salvagente?

A che immagine corrisponde il numero 3?

A quale numero corrisponde l’immagine del pupazzo di neve?

A che immagine corrisponde il numero 7?

A che immagine corrisponde il numero 4?

190
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

A quale numero corrisponde l’immagine della ciliegia?

A quale numero corrisponde l’immagine del palloncino?

Mettete subito alla prova la vostra capacità di convertire i numeri in immagi-


ni. Qui di seguito trovate una serie di cifre: dovrete trasformarle in immagini
mentali il più velocemente possibile. Le ultime cifre dovranno essere visua-
lizzate in una frazione di secondo.

8 4 9 7 5 1 0 2 3 6
0 5 8 9 1 3 6 4 7 2
6 3 2 0 1 5 7 9 4 8
2 7 4 6 3 1 9 8 5 0

Adesso divertitevi a riconvertire in numeri le seguenti immagini:

• Falce

• Salvagente

• Barca

• Candela

• Forcone

• Palloncino

• Ciliegia

• Cigno

• Pupazzo di neve

191
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Cavalluccio marino

• Ciliegia

• Barca

• Falce

• Pupazzo di neve

• Cavalluccio marino

• Candela

• Salvagente

• Cigno

• Palloncino

• Forcone

Facciamo ancora un paio di esercizi “di enigmistica” per essere sicuri che
abbiate sedimentato fino in fondo la conversione numero-immagine e la
riconversione immagine-numero.

Fate un cerchio intorno a tutti i salvagente, i cavallucci marini, le falci e i cigni


nella seguente sequenza di numeri (ossia individuate tutti i numeri converti-
bili nelle immagini elencate).

9705134802657918
2619576247015064

E se invece adesso, nella stessa sequenza di numeri, vi chiedessi di cer-


chiare i palloncini, le ciliegie e i pupazzi di neve?...

192
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Come ultimo esercizio del paragrafo, cerchiate tutti gli 1, i 6, i 3 e i 4 nel


successivo elenco di parole.

• Palloncino

• Falce

• Salvagente

• Cavalluccio marino

• Forcone

• Barca

• Pupazzo di neve

• Salvagente

• Cigno

• Ciliegia

• Cavalluccio marino

• Falce

• Palloncino

• Candela

• Pupazzo di neve

• Cigno

• Ciliegia

• Candela

• Forcone

• Barca

193
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Bene, direi che adesso non dovreste più avere alcun problema nella con-
versione! Quindi possiamo finalmente procedere alla…

MEMORIZZAZIONE
DEI NUMERI A DUE CIFRE
Per ricordare in modo indelebile un numero composto da due cifre vi ba-
sterà applicare la seguente regola, estremamente semplice: convertite nelle
corrispondenti immagini ognuna delle due cifre e fatele poi interagire se-
condo le regole dell’EMAICE. Semplice!

Vediamo subito un esempio. Ammettiamo che vogliate ricordare il numero


64: il 6, come ormai saprete benissimo, corrisponde alla ciliegia e il 4 alla
barca. Per memorizzare il 64 dovrete quindi immaginare un’enorme ciliegia
che sta facendo sci nautico al traino di una barca. Esagerazione, movimen-
to, associazione inusuale, coinvolgimento emotivo…

Come nel caso delle liste, anche in questo è importante che visualizziate
le immagini davanti alla parete di una stanza a voi nota, in qualche modo
riferita al numero, e che procediate da sinistra verso destra. Infatti, la dire-
zione vi indica quale delle due cifre viene prima e quale in seconda posi-
zione. Nell’esempio del 64, la ciliegia precede la barca. Se non date una
disposizione alle immagini potreste rischiare di confondervi sul loro ordine,
invertendo le cifre. Volendo infatti memorizzare il 46 avremmo immaginato
la barca che sta dando la caccia a una ciliegia fuggiasca. Affinché la stanza
sia riferita al numero, create collegamenti specifici: se ad esempio dovete

memorizzare il compleanno di Filippo, ambientate le immagini nel suo salot-


to, se invece volete ricordare il vostro pin, scegliete come stanza la vostra
banca.

Ecco qualche altro esempio, per fare un po’ di pratica nella creazione delle
immagini.

194
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• 07 = un salvagente rotola dietro a una falce gigantesca, che lo fora.

• 25 = un cigno rincorre un cavalluccio marino in un lago.

• 39 = un forcone viene lanciato su un palloncino e lo fa scoppiare.

• 68 = una ciliegia butta delle palle di neve contro un pupazzo.

• 27 = un cigno usa una falce per potare una siepe.

• 50 = un cavalluccio marino si infila in un salvagente e va a nuotare.

• 69 = una ciliegia si aggrappa a un palloncino e vola nel cielo.

• 33 = una coppia di forconi si rincorrono.

Adesso leggete questo breve inventario di cancelleria da ufficio e trasfor-


mate voi stessi i numeri nelle relative immagini. In casi come questo, ossia
quando i numeri si riferiscono a qualcosa di specifico (qui agli articoli di
cancelleria), è molto utile far interagire gli oggetti con le immagini. Quindi, il
43 sarà trasformato in una barca che con un forcone raccoglie delle risme
di carta, il 61 in una ciliegia che illumina con una candela dei blocchi per
appunti, il 10 in una candela in mezzo a un salvagente da cui spuntano delle
penne, e così via. Fate gli altri da soli.

• 43 risme di carta

• 61 blocchi per appunti

• 10 penne

• 24 cartelline

• 98 CD

• 75 matite

• 36 raccoglitori

195
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• 40 dischetti

• 55 confezioni di graffette

• 82 etichette

Fate adesso l’esercizio opposto, ossia leggete le seguenti immagini e dite


a quale numero corrispondono. Ad esempio, un pupazzo di neve che fa il
solletico a un cigno equivale al numero 82 (il numero di etichette del pre-
cedente esercizio…). Questo allenamento vi è utile per fare pratica sulla
riconversione immagine-numero.

• Una coppia di palloncini si allontana verso il cielo = …………

• Una candela dà fuoco a una falce = …………

• Una ciliegia corre dietro a un cavalluccio marino = …………

• Un cavalluccio marino corre dietro a una ciliegia = …………

• Una barca tenta di abbattere un’enorme candela nel mare = …………

• Un forcone buca un salvagente = …………

• Un cigno dà colpi di becco a un pupazzo di neve = …………

• Una falce taglia la corda di un palloncino, che vola via = …………

• Un pupazzo di neve sale su una barca = …………

• Un salvagente viene infilato su un albero di ciliegie = …………

Avete ormai già imparato come memorizzare velocemente i numeri a due


cifre. Possiamo quindi passare oltre.

196
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

MEMORIZZAZIONE DEI NUMERI


SUPERIORI A DUE CIFRE
Il sistema per i numeri con più di due cifre segue esattamente lo stesso prin-
cipio del paragrafo precedente, solo che in questo caso dovrete pro-
cedere attraverso concatenazioni di immagini simili a quelle che abbiamo
visto nel capitolo relativo alle liste ed elenchi. Per memorizzare numeri con
più di due cifre bisogna convertire ogni cifra nell’immagine corrispondente
e legarla alla successiva in modo inusuale. Anche in questo caso valgono
le raccomandazioni che vi avevo già fatto in relazione alle liste: le associa-
zioni devono essere sempre fatte in coppia, rispettando l’ordine delle cifre
e disponendo le immagini davanti a una parete di una stanza a voi nota,
procedendo da sinistra verso destra.

Qualche esempio vi chiarirà meglio il concetto.

349 = Immagino un forcone (3) che viene gettato verso una barca (4), alla
cui vela è attaccato un palloncino (9)

6044 = Immagino una ciliegia (6) che indossa un salvagente (0), il quale è
poi caricato su una barca (4) seguita da un’altra barca (4)

02514 = Immagino un salvagente (0) che è raccolto da un cigno (2) che


nuota assieme a un cavalluccio marino (5), il quale tiene una candela (1) che
illumina la vela di una barca (4)

846342 = Immagino un pupazzo di neve (8) che sale su una barca (4)
guidata da una ciliegia gigante (6), la quale butta un forcone (3) contro a
un’altra barca (4) trainata da un cigno (2)

Siamo arrivati fino ai numeri di sei cifre e avrei potuto continuare anche oltre,
ma non lo ritengo utile. Quel che mi interessa è che abbiate un’idea chiara
del procedimento, il resto è solo questione di pratica.

197
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Prima di passare al prossimo paragrafo, in cui ci cimenteremo nelle appli-


cazioni pratiche della memorizzazione dei numeri, allenatevi un po’ con le
seguenti conversioni.

• 289

• 4385

• 89253

• 378239

Ho preferito che fino ad ora faceste pratica con numeri senza alcun riferi-
mento concreto, in modo da concentrarvi unicamente sul metodo e sulla
sua comprensione approfondita. Adesso invece vediamo insieme come uti-
lizzare nella vita di tutti i giorni le nozioni che avete appreso.

APPLICAZIONI PRATICHE DELLA


MEMORIZZAZIONE DEI NUMERI
L’utilità del ricordare efficacemente i numeri è pressoché illimitata. Prendia-
mo qui in esame solo alcuni casi.

DATE STORICHE, COMPLEANNI E ANNIVERSARI

Per cominciare, supponiamo che dobbiate memorizzare gli anni di nascita


di alcune persone che conoscete personalmente, in modo da sapere sem-
pre qual è la loro età. Il mio consiglio è di non rappresentare ciò che non
è essenziale: il superfluo va sempre eliminato. In questo caso, ciò significa
che le prime due cifre dell’anno (essendo sicuramente persone nate nel
secolo scorso) non vanno tenute in considerazione. Quindi, concentratevi
solo nella conversione delle ultime due.

198
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Franco, nato nel 1974

Immaginiamo che Franco usi una falce per tagliare la vela di una barca.

• Marina, nata nel 1953

Immaginiamo che Marina salga in groppa a un cavalluccio marino, il qua-


le ha un forcone “in resta”.

• Elena, nata nel 1962

Immaginiamo che Elena afferri una ciliegia che sta inseguendo un cigno.

• Barbara, nata nel 1990

Immaginiamo Barbara che tiene in mano un palloncino, il quale, volando


via, passa in mezzo a un salvagente.

Ora vediamo alcune date storiche molto antiche (a tre e quattro cifre). Que-
sto potrebbe essere davvero utilissimo per gli studenti di storia, per chi
deve preparare concorsi pubblici e, più in generale, per chi intende ampliare
la propria cultura personale.

• Nascita di Maometto: 570

Immaginiamo un gattino che miagola (Maometto) che insegue un caval-


luccio marino, il quale usa una falce per tagliare un salvagente.

• Sacco di Roma da parte dei Visigoti: 410

Immaginiamo un sacco su cui sono disegnati dei visi in cui è infilato un


modellino del Colosseo (sacco di Roma da parte dei Visigoti) che viene
messo su una barca il cui albero è costituito da un’enorme candela, che
insegue un salvagente gigantesco.

199
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Incoronazione di Carlo Magno: 800

Immaginiamo il nostro amico Carlo che mangia con una corona in testa
(incoronazione di Carlo Magno) in equilibrio sopra un pupazzo di neve
che fa ruotare con un braccio un paio di salvagente.

• Morte di Federico Barbarossa: 1190

Immaginiamo che l’amico Federico con una lunga barba rossa (morte di
Federico Barbarossa) tenga in mano un paio di candele, le quali danno
fuoco al filo di un palloncino che volando via passa in mezzo a un salva-
gente.

• Elezione di papa Benedetto XVI: 2005

Immaginiamo il Papa che tiene in mano un cigno che passa attraverso un


paio di salvagente, afferrati da un cavalluccio marino.

Come vedete, ho creato una serie di immagini EMAICE per rappresentare


l’evento storico e le ho poi associate alle immagini che derivano dai numeri.

Vediamo adesso come fare a ricordare anche i compleanni.

• Gianni Golfera, 15/7

Immaginiamo Gianni Golfera (!) che tiene in mano una candela che illumi-
na un cavalluccio marino, il quale raccoglie una falce.

• Fabio, 9/8

Immaginiamo Fabio che attacca un palloncino al braccio di un pupazzo


di neve

• Chiara, 23/4

Immaginiamo Chiara che insegue un cigno, il quale prende un forcone e


lo getta su una barca.

200
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Francesca, 21/7

Immaginiamo Francesca che accarezza un cigno, il quale illumina con


una candela una falce.

Per finire questa casistica, facciamo anche qualche esempio di a n -


niversari. Naturalmente, il metodo è sempre lo stesso.

• Anniversario di fidanzamento, 19/5

Immaginiamo l’anello di fidanzamento che viene infilato in una candela,


che vola in cielo appesa a un palloncino, al quale si aggrappa un caval-
luccio marino.

• Fondazione della società, 28/11

Immaginiamo il logo dell’azienda che viene preso nel becco di un cigno,


il quale salta in testa a un pupazzo di neve che regge in mano un paio di
candele.

• Anniversario di matrimonio, 30/9

Immaginiamo la fede nuziale che viene raccolta con un forcone, il quale


viene infilato in un salvagente, che viene poi sospinto in cielo da un pal-
loncino.

PIN DI CARTE DI CREDITO E DI BANCOMAT


Sappiamo tutti bene quanto sia sconsigliabile avere nel portafoglio un fo-
glietto con su scritto il numero del pin (anche se purtroppo sono in tanti a
farlo). È molto più sicuro tenerlo a mente, e con la mia tecnica saprete farlo
alla perfezione. Ecco qualche esempio di codice pin di carta di credito.

201
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• 2584
Immaginiamo un cigno che nuota assieme a un cavalluccio marino, il
quale raggiunge un pupazzo di neve e lo carica in barca.

• 1639
Immaginiamo una candela che brucia una ciliegia, la quale prende un
forcone e lo butta contro a un palloncino.

• 0077
Immaginiamo un paio di salvagente che rotolano verso un paio di falci.

Qui di seguito, altri tre esempi di pin, questa volta di bancomat.

• 92375
Immaginiamo un palloncino che vola verso un enorme cigno, il quale
scaglia un forcone contro a una falce, sulla quale è seduto un cavalluccio
marino.

• 40186
Immaginiamo che da una barca qualcuno getti in mare un salvagente,
dal quale spunta una candela che scioglie un pupazzo di neve che si sta
mangiando una ciliegia.

• 58842
Immaginiamo una cavalluccio marino che salta addosso a una coppia di
pupazzi di neve, che prendono una barca guidata da un cigno.

Se non l’avete già fatto, perché non memorizzate proprio adesso il pin del
vostro bancomat e della vostra carta di credito? Fareste sicuramente qual-
cosa di utile.

202
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

FORMULE MATEMATICHE
Spesso mi viene richiesto, soprattutto dagli studenti, come applicare il me-
todo alle formule matematiche. Vi mostrerò come possa rivelarsi assoluta-
mente semplice memorizzare anche le formule più complesse attraverso
le visualizzazioni EMAICE. Infatti, quando avrete creato correttamente le
immagini e le avrete utilizzate, la formula rimarrà per sempre impressa nella
vostra memoria a lungo termine.

Cominciamo con la formula di Dirac.

Immagino un uomo che si chiama Nerio (N) che stende entrambe le braccia
(=) per fare il solletico con un bastone (–) a un luogotenente (log) che ha ai
suoi piedi un cigno

(2) ed è dietro a un altro luogotenente con un altro cigno (log2). Il secondo


cigno tenta di salire sopra alla radice di un albero (radice quadrata), sotto la
quale ce n’è una seconda, che copre tre buchi (…) e un’ultima radice con
sotto un altro cigno (radice quadrata di 2)

Vi mostro con un ultimo esempio come qualsiasi formula possa essere


facilmente convertita in immagini, e dunque memorizzata. Questo è il pro-
cedimento di iterazione per la radice quadrata di Denman-Beavers.

lim Yk = A ½
k ∞

203
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Sotto a un limone (lim) riposa un kiwi (k), che tira una freccia ( ) contro
un paio di occhiali (∞). Yuri è in piedi davanti al limone e ai suoi piedi ha un
altro kiwi (Yk). Yuri tende in avanti le mani (=) per abbracciare Anna (A), che
ha in testa un cappellino (/) con sopra una candela (1) e sotto un cigno (2)

Per fissare le formule ancor più stabilmente nella memoria a lungo termine,
vi consiglio di riscriverle più volte. Troverete nelle prossime pagine un allena-
mento specifico per divertirvi a convertire altre formule in immagini.

Nel capitolo che segue, affronteremo un altro argomento fondamentale e


di grandissima utilità: la teoria dei luoghi per la memorizzazione dei testi.
Intanto, svolgete come sempre tutti gli esercizi.

RICORDA!
Per memorizzare i numeri occorre trasformare le cifre nelle immagini
indicate nella apposita tabella di conversione.

Per memorizzare numeri a due cifre, convertite nelle immagini corri-


spondenti ognuna delle due cifre e fatele poi interagire secondo le re-
gole EMAICE.

Per memorizzare numeri con un numero di cifre maggiore di due bi-


sogna convertire ogni cifra nell’immagine corrispondente e legarla alla
successiva in modo inusuale, seguendo la tecnica delle liste.

Bisogna tenere presente che le associazioni devono essere fatte sem-


pre in coppia, rispettando l’ordine delle cifre, disponendo quindi le im-
magini davanti ad una parete di una stanza a voi nota e inerente il nu-
mero da ricordare, procedendo da sinistra verso destra.

Potete memorizzare date storiche, compleanni e anniversari associan-


do un’immagine che si riferisce all’evento con quelle relative ai numeri.

Per memorizzare le formule matematiche, basta trasformare i simboli


matematici e i numeri in immagini EMAICE.

204
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SULLA
MEMORIZZAZIONE DEI NUMERI
TEMPO STIMATO PER I 5 ALLENAMENTI: 25’

1. Siete uno studente di storia che deve memorizzare le ultime date in vista
dell’esame: vi era sfuggita una pagina del libro, e ve ne siete accorti ap-
pena prima di entrare in aula per sostenere l’esame… Avete solo cinque
minuti di tempo per memorizzarle. Forza!

• Rinuncia di Diocleziano al titolo di “Augustus”: 305

• Morte dell’Imperatore Costantino: 337

• Editto di Tessalonica: 380

• Morte di Teodosio: 395

• Morte di Galla Placidia: 450

• Il Re Alboino entra a Milano: 569

2. L’esame precedente è andato benissimo! Solo che anche in quello suc-


cessivo non vi siete accorti che avevate saltato delle date… Altri pochi
minuti di tempo per memorizzarle. Per fortuna che avete imparato la tec-
nica giusta…

• Ildebrando di Soana diventa papa: 1073

• Concordato di Worms: 1122

• Nascita di Giotto: 1267

• Inizio del Papato avignonese: 1309

205
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Morte di Lorenzo il Magnifico: 1492

• Michelangelo inizia a dipingere il Giudizio Universale: 1536

• Inizio della Guerra dei Trent’Anni: 1618

• Dichiarazione d’Indipendenza americana: 1776

• Fine del Congresso di Vienna: 1815

• Battaglia di Caporetto: 1917

3. Memorizzate subito questi compleanni e anniversari, in modo da non


scordarveli più.

• Felice, 11/06/62

• Angela, 18/02/47

• Susanna, 21/03/59

• Anniversario di nozze: 01/01

• Anniversario di fidanzamento: 12/05

4. Ecco cinque bancomat con i relativi proprietari. Associate i cognomi ai


pin.

• Rosati: 52967

• Mantoni: 62390

• Cornari: 37791

• Bughi: 27628

• Fanti: 93217

206
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

5. E infine, per l’esame di matematica, ecco tre formule da ricordare. Me-


morizzate molto velocemente!

Identità di Eulero.

Formula di Pitagora dell’irrazionalità di radice di 2.

Formula di Eulero per i poliedri.

207
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

INTERROGAZIONE A SORPRESA!
Prima di passare al prossimo capitolo, ecco qualche domandina per verifi-
care se avete studiato in modo corretto… Rispondete alle seguenti doman-
de, poi verificate la correttezza delle risposte. Se avete sbagliato qualcosa,
riguardatevi tutti gli esercizi.

1. Editto di Tessalonica: …………………………

2. Morte di Galla Placidia: ………………………

3. Concordato di Worms: …………………………

4. Dichiarazione d’Indipendenza americana: …………………………

5. Compleanno di Angela: …………………………

6. Anniversario di fidanzamento: …………………………

7. Pin di Cornari: …………………………

8. Pin di Fanti: …………………………

9. Identità di Eulero: …………………………

10. Formula di Eulero per i poliedri: …………………………

PICO DELLA MIRANDOLA: “Ho organizzato a Roma un grande


convegno di dotti ed ho discusso con loro le mie 900 tesi. Nella mia

orazione De Hominis Digitate ho scritto che l’uomo è la creatura


che gode di maggior dignità: la sua condizione è privilegiata, per-
ché Dio l’ha plasmato in modo da permettergli, in piena decisione,
se elevarsi ad angelo o abbassarsi ad animale. La conoscenza
della natura umana è indispensabile per giungere alla consape-
volezza del nostro essere. Ma se siamo in grado di conoscere,

occorre allora ricordare quanto appreso, poiché dimenticare ci


degenera al rango di bruti. Se, come riteniamo, Microcosmo e

208
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Macrocosmo contengono le stesse qualità, come possiamo pen-


sare ad un Dio che si dimentica?”

I filosofi neoplatonici del Rinascimento, a partire da Marsilio Ficino e Pico


della Mirandola, immaginarono elaborati sistemi di corrispondenze tra gli
astri del firmamento e le diverse parti dell’organismo umano: per questa
ragione rivalutarono la magia, l’astrologia e l’alchimia, arte ermetica per ec-
cellenza. Tali scienze avrebbero aiutato l’uomo a capire i segreti legami che
mantengono unito l’universo e influiscono sul comportamento. Se è vero
che Pico si oppose all’astrologia divinatrice, in quanto distruttrice del libero
arbitrio, egli accettò e sostenne l’astrologia matematica, quella che in modo
scientifico cerca di individuare l’influsso degli astri sui fenomeni naturali. La
magia rappresentava invece per lui “il totale compimento della filosofia na-
turale”. L’uomo in grado di cogliere il legame di “simpatia” intercorrente fra
le parti dell’universo poteva giungere, attraverso di essa, “alla contempla-
zione più alta delle cose più segrete ed infine alla conoscenza di tutta la na-
tura”. Pico comprese che il ricordare assumeva un ruolo fondamentale nel
percorrere questa via, perché non vi poteva essere conoscenza superiore
senza il ricordo delle cose di questa terra. Egli sapeva che associare perso-
ne, idee o avvenimenti ad immagini avrebbe aiutato l’uomo a ricordare. La
sua tecnica di pensare e ricordare attraverso le immagini lo ha immortalato
come l’uomo con più memoria del nostro Umanesimo.

209
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO VIII
METTERE LA TESTA
A POSTO
La teoria dei luoghi

ANTEPRIMA:
il Metodo Golfera per i testi

METTETE IL CUORE IN OGNI COSA CHE FATE:


LE EMOZIONI SONO LA CHIAVE DELLA VITA.
In questo capitolo vi spiegherò i principi della teoria dei luoghi, un meto-
do che vi servirà per ordinare efficacemente i vostri ricordi e procedere
con la memorizzazione di testi anche molto lunghi.

VISITA GUIDATA NELLA MEMORIA


Sono ormai molte le tecniche che avete imparato e che vi consentono di
memorizzare diversi tipi di informazioni, dalle parole ai numeri. Il pensiero
per immagini vi ha condotto fin qui, attraverso un percorso durante il quale
avete imparato ad ampliare enormemente le vostre capacità mnemoniche.
Avete già fatto progressi, e il libro non è ancora finito… Dovete ancora co-
noscere una delle tecniche più importanti, che vi permetterà di compiere un
ulteriore passo avanti nella vostra abilità di apprendimento.

La teoria dei luoghi, che vi esporrò in questo capitolo, è un metodo indispen-


sabile per posizionare i ricordi nel vostro cervello, collocandoli in una serie
di spazi mentali dove potrete recuperarli in modo semplice e sistematico.

210
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Una prima formulazione della teoria dei luoghi (loci, in latino) la dobbiamo a
Cicerone e alla sua Ars Memoriae, datata 55 a.C. Secondo Cicerone, l’arte
della memoria era una parte fondamentale della retorica: a suo giudizio,
il metodo migliore per ricordare gli argomenti e i contenuti di un discorso
era collocarli in una serie di luoghi conosciuti, tali da poter essere ripercorsi
mentalmente. Ciò che studieremo nelle prossime pagine è appunto un’at-
tuazione delle geniali idee di Cicerone.

Una volta che avete trasformato in immagini EMAICE le informazioni rac-


colte e le avete collegate attraverso una concatenazione visiva, come fare a
mettere in ordine i ricordi? A raccoglierli, catalogarli e organizzarli? Infatti, il
rischio è quello di apprendere una grande quantità di informazioni e di non
essere poi in grado di gestirle. Essere abili nella fase di acquisizione, attra-
verso un uso corretto del pensiero per immagini, è sicuramente il prerequi-
sito, la conditio sine qua non per la memorizzazione, ma non è sufficiente,
specialmente quando le informazioni da immagazzinare sono tante.

A questo proposito, potremmo dire che la memoria non ha problemi di spa-


zio, solo di ordine. Ciò significa che potenzialmente possiamo incamerare
ricordi all’infinito, senza alcun problema di sovraccarico: la necessità è quel-
la di organizzare in modo appropriato i dati, che in assenza di catalogazione
potrebbero smarrirsi.

La logica è quella dell’ufficio disordinato. Avete tutto al suo interno, ma il


caos che regna rende impossibile il reperimento dei documenti quando li
cercate. Vi potrebbe capitare di imbattervi per caso nella cosa che vi serve,
magari però nel momento sbagliato! Ciò di cui avete bisogno è un buon
archivio, in cui schedare secondo un ordine preciso le informazioni utili, in
modo da ritrovarle proprio quando vi servono. Seguendo lo stesso princi-
pio, anche la vostra memoria necessita di un sistema che faciliti la ricerca e
il reperimento dei ricordi rispetto alle vostre necessità, che vi eviti la fatica di
rovistare inutilmente sprecando tempo ed energie. Quante volte infatti avete
perso ore preziose cercando di ricordare un nome, un concetto, un’idea?
Immagino che questa fastidiosa sensazione sia ancora ben viva in voi. Beh,
non preoccupatevi: d’ora in poi non avrete più di questi problemi, perché

211
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

finalmente imparerete a dare un ordine affidabile ai vostri ricordi, e per acce-


dervi vi sarà sufficiente “entrare nella stanza giusta”. Cosa significa “entrare
nella stanza giusta”? È quanto imparerete nel corso di questa visita guidata.

LE STANZE DEI RICORDI


La nostra memoria ha delle precise connotazioni spazio-temporali con cui
tende a immagazzinare i ricordi. Ciò significa che, più o meno conscia-
mente, la mente applica un’etichetta ad ogni informazione in entrata, spe-
cificandone il luogo e il tempo di riferimento. Potete verificare facilmente
questa affermazione pensando ad esempio a un film che avete visto di re-
cente, a un caro amico, a qualche evento particolare che vi è capitato. Nella
rievocazione di questi specifici momenti, è molto probabile che vi venga in
mente anche quando sono successi e dove: vi ricorderete in che periodo
avete visto il film, in quale sala cinematografica, in che occasione e in quale
posto avete conosciuto l’amico e così via.

La memoria procede nello spazio e nel tempo, assegna coordinate di lo-


calizzazione e di temporalizzazione. La teoria dei luoghi (o dei loci) sfrutta
questa caratteristica fisiologica della memoria al fine di archiviare i ricordi
secondo un ordine prestabilito, facilmente rievocabile.

Fino a questo momento abbiamo preso in considerazione solo elenchi di


massimo venti parole l’uno. E se le informazioni fossero molte di più, magari
dieci volte tanto? Come fare a ricordarle tutte efficacemente e soprattutto
nella giusta sequenza? La teoria dei luoghi vi servirà proprio a questo, ossia
a memorizzare una catena potenzialmente infinita di informazioni, metten-
dovi poi in grado di restituirle in modo corretto.

Nel caso delle liste vi ho già dato una prima indicazione di cosa dovrete
fare adesso, ossia vi ho detto di disporre le immagini davanti alla parete di
una stanza a voi nota e di procedere da sinistra verso destra. Adesso ca-
pite meglio cosa si celava dietro a quel consiglio: la dimensione temporale

212
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

(procedere da sinistra verso destra) e quella spaziale (la parete della stanza
conosciuta). Questo sistema, che avete già messo in pratica diverse volte
nel corso della lettura del libro, costituisce la base della teoria dei luoghi,
che adesso vi spiegherò per esteso.

Cominciate con l’identificare dieci stanze diverse. Prima di immaginarle, vi


anticipo quali caratteristiche devono avere.

Devono essere dieci.

So di avervelo appena detto, ma volevo sottolineare che è importante che


siano proprio dieci, e non, ad esempio, nove o undici. Trovatene quindi
esattamente dieci.

Dovete conoscerle bene.

Ai fini della memorizzazione, è fondamentale che conosciate le stanze alla


perfezione, che conserviate nitidi nella vostra mente gli oggetti ivi contenuti,
la disposizione dell’arredo, i dettagli, i colori. È altresì importante che siano
emotivamente vissute, che siano cioè associate a emozioni positive da voi
realmente provate in quei luoghi.

Devono essere di media grandezza.

Troppo grandi, sarebbero dispersive; troppo piccole, risulterebbe difficile


inserire tutte e dieci le immagini.

Devono avere pianta rettangolare.

Anche questo è un dettaglio importante. Le stanze devono necessariamen-


te avere quattro pareti.

A questo punto sapete come sceglierle. Ovviamente, la cosa più facile a cui
pensare è la propria casa. Se con i suoi locali non raggiungete il numero di
dieci, aggiungete cantina o garage (se li avete), oppure l’ingresso esterno, il
giardinetto, altre stanze adiacenti che rispondono alle caratteristiche di cui
sopra. Se ugualmente non arrivate a dieci pensate ad altri luoghi, magari
aggiungendo l’ufficio o la casa di qualcun altro.

213
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Dopo aver individuato le dieci stanze, dovete metterle in un ordine preciso,


fisso, che segua una determinata logica. Potreste ad esempio immaginare
di mostrare a qualcuno i diversi locali: in quale ordine lo fareste? Tenete
presente che le stanze non possono ripetersi, per cui dopo che ne avete
utilizzata una non potrete più ricontarla.

A puro titolo esemplificativo, vi mostro un possibile elenco di stanze:

1. Ingresso

2. Sala

3. Cucina

4. Angolo cottura

5. Attico

6. Studio

7. Camera da letto

8. Camera da letto dei figli

9. Bagno

10. Garage

Adesso, prima di proseguire nella lettura, stilate il vostro elenco personale


delle stanze, decidendo una volta per tutte l’ordine. Riflettete bene sulla
disposizione e scegliete quella che vi risulta più adeguata.

1. …………………………………

2. …………………………………

3. …………………………………

214
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

4. …………………………………

5. …………………………………

6. …………………………………

7. …………………………………

8. …………………………………

9. …………………………………

10. …………………………………

Avete scritto le vostre dieci stanze? Siete soddisfatti dell’ordine che avete loro
assegnato? Adesso dovrete essere in grado di compiere mentalmente il per-
corso attraverso i locali, sia partendo dal primo fino ad arrivare all’ultimo, che
viceversa, dall’ultimo al primo. Fate qualche tentativo per vedere se ci riuscite.
Immaginando mentalmente ogni stanza, siate il più dettagliati possibile, visua-
lizzatele con grande realismo e ricchezza di particolari e cercate di illuminare
chiaramente gli ambienti, in modo che le immagini siano vivide, nitide e colorate.

È arrivato il momento di capire meglio cosa dovrete fare all’interno di queste


stanze, come utilizzarle ai fini della vostra memoria.

50 X 10 = 500!
Come ormai avrete già capito, le stanze vi serviranno per organizzare le im-
magini relative alle informazioni acquisite, specialmente quando esse sono
molto numerose (o comunque superiori a venti). Dopo averle disposte cor-
rettamente, vi basterà ripercorrere mentalmente il percorso tra le stanze per
ritrovare tutte le immagini nell’ordine giusto, e quindi rievocare i concetti che
le hanno originate. Con l’uso, lo ribadisco, le immagini scompariranno e le
informazioni saranno disponibili direttamente nella memoria a lungo termi-
ne. Allo stesso modo, i luoghi servono solo a utilizzare in modo migliore il
nostro cervello, sfruttando i meccanismi della memoria spazio-temporale.

215
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Questo metodo, infatti, non si sostituisce alla memoria naturale, ma la edu-


ca e la sviluppa.

Ecco i principi da seguire nel posizionare le immagini all’interno di una stanza:

1. Le immagini vanno fatte scorrere davanti a una parete per volta.

2. Ogni parete accoglie al massimo dieci immagini.

3. Le immagini, oltre ad essere associate tra loro a due a due, devono inte-
ragire anche con l’ambiente e gli oggetti che incontrano.

4. Le immagini procedono da sinistra verso destra.

5. Dopo aver completato una parete, proseguite sulla successiva, sempre


in senso orario.

6. Alla fine della quarta parete, potete disporre altre dieci immagini in diago-
nale nella stanza.

Queste sono le regole fondamentali per la disposizione spaziale delle im-


magini nei luoghi.

Ogni stanza conterrà quindi ben cinquanta informazioni, che moltiplicate per
dieci stanze fa cinquecento informazioni! Certamente molte più di quanto vi
capiterà mai di utilizzare in una qualsiasi occasione della vostra vita.

Adesso che abbiamo visto anche come posizionare le immagini, facciamo


subito un esempio pratico. Prendiamo cinquanta parole assolutamente sle-
gate tra loro e disponiamole in una stanza, che immaginiamo sia un salotto.
Ecco le parole:

1. Cavallo

2. Bellezza

216
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

3. Ancora

4. Programma

5. Canestro

6. Speranza

7. Frutta

8. Computer

9. Posta

10. Chiave

11. Emblema

12. Lavoro

13. Tenacia

14. Soffice

15. Luna

16. Mandorla

17. Architetto

18. Enciclopedia

19. Elfo

20. Tappezzare

21. Spedire

22. Annunciazione

23. Cane

24. Colino

25. Inglese

217
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

26. Puntuale

27. Crescita

28. Destrezza

29. Bridge

30. Nautico

31. Golf

32. Hotel

33. Piscina

34. Leggerezza

35. Studente

36. Compasso

37. Figli

38. Gentiluomo

39. Fratello

40. Fumare

41. Gloria

42. Coltivare

43. Marco

44. Finestra

45. Canzone

46. Ringraziamento

47. Acqua

48. Quattro

218
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

49. Specchi

50. Luce

Vi sembrano troppe? Non vi preoccupate, vi avevo promesso che sareste


riusciti a memorizzare cinquanta parole nell’ordine corretto e manterrò l’im-
pegno… A questo punto, procediamo parete per parete, ricordando sempre
le tecniche di visualizzazione e l’EMAICE. Ognuno di voi immaginerà anche
le interazioni tra le immagini e l’ambiente circostante (il vostro). Cominciamo!

PRIMA PARETE: Un enorme cavallo galoppa verso Marilyn Monroe


(bellezza), la quale getta un’ancora contro un te-
levisore che trasmette un programma sulla palla-
canestro. Dal televisore esce un uomo che indos-
sa un vestito “verde speranza” e sta mangiando
delle mele prese da un cesto di frutta, lo appoggia
sul monitor di un computer, sul quale viene visua-
lizzato un messaggio di posta elettronica che ha
come allegato l’immagine di una chiave.

SECONDA PARETE: La chiave si anima, esce dallo schermo e si unisce a


un emblema di famiglia appeso al muro, che casca
sopra una scrivania coperta di carte di lavoro. Dal-
le carte spunta un’acacia (assonante con tenacia),
che crolla su un cuscino molto soffice, dal quale
si alza una luna fatta di croccante alla mandorla,
che viene mangiata da un architetto mentre sfo-
glia l’enciclopedia. Dall’enciclopedia esce un elfo
che mette un tappeto alla parete (tappezzare).

TERZA PARETE: Il tappeto viene messo in un’enorme busta (spedi-


re), che viene raccolta dall’arcangelo Gabriele (an-
nunciazione), il quale accarezza un cane che sta

219
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

rosicchiando un colino da cucina. Il colino viene


raccolto da Tony Blair (inglese), che guarda l’orolo-
gio che segna mezzogiorno esatto (puntuale). L’o-
rologio diventa sempre più grande (crescita) e vie-
ne infilato al polso destro (destrezza) di un uomo
che sta giocando a bridge. Le carte vengono cari-
cate da una nave (nautico) che salpa.

QUARTA PARETE: Sulla nave, un gruppo di persone sta giocando a


golf: la pallina rompe il vetro di un hotel, che ha una
piscina riempita di piume (leggerezza). Uno stu-
dente con un libro in mano sta facendo il bagno, e
butta un compasso contro i figli di un gentiluo-
mo ben vestito seduto a bordo piscina. Il gentiluomo
sgrida suo fratello, dicendogli di non fumare.

QUINTA PARETE: La sigaretta viene passata a una ragazza che si


chiama Gloria, che si mette a coltivare dei pomo-
dori, che vengono poi raccolti dall’amico Marco, il
quale si avvicina a una finestra e si mette a into-
nare una canzone così melodiosa che una donna
lo ringrazia (ringraziamento). La donna si versa un
po’ d’acqua in un bicchiere, sulla quale galleggia
una barca (quattro) fatta di specchi, sui quali si
riflette una luce molto intensa.

Riguardatevi una a una le visualizzazioni, usando il maggior numero di det-


tagli e facendole interagire con gli oggetti della stanza che avete scelto
come contenitore delle immagini. Appena avrete completato il processo,
ripetete la parole senza guardare più la lista e con vostra grande sorpresa vi
accorgerete che le avrete memorizzate tutte nel giusto ordine! Avreste mai
pensato, prima d’ora, di riuscire a ricordare dopo appena qualche minuto
un elenco così lungo di elementi?

220
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

La memorizzazione delle parole all’interno di una stanza è alla base di una delle
tecniche più utili di tutto il Metodo Golfera, ovvero l’apprendimento dei testi.

COME MEMORIZZARE UN TESTO


Grazie al mio metodo, è possibile imparare un testo anche molto lungo in
modo semplice ed efficace. Sono molti i partecipanti ai miei corsi che mi
ringraziano per i benefici che hanno ottenuto dall’applicazione della mie
tecniche per la memorizzazione dei testi. Ve ne presento alcuni.

Antonio Di Biase, attore cabarettista, Sant’Eusanio del Sangro


(CH)

“Ho partecipato a due corsi di Gianni e i risultati del suo metodo


per migliorare la memoria hanno davvero superato le mie più ro-
see aspettative. Facendo l’attore di cabaret, per me è importan-
tissimo ricordare esattamente i testi comici, anche perché il mio
mestiere impone dei tempi puntuali da rispettare per suscitare la
risata del pubblico. È fondamentale quindi avere in mente con
grande precisione l’intera scaletta dello spettacolo. Con la teoria
dei luoghi riesco a memorizzare facilmente e rapidamente ogni
dettaglio del mio show, cosa che prima mi costava grandi sforzi.
Inoltre, adesso sono in grado di passare all’istante da un brano
dello spettacolo a un altro senza alcuna fatica: mi basta visualiz-
zare la stanza corrispondente, e il gioco è fatto… Per questo non
posso che essere grato a Gianni e a quel che mi ha insegnato.
Credo proprio che chiunque faccia il mio mestiere dovrebbe as-
solutamente conoscere a fondo il Metodo Golfera!”

221
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Lucilla Colangelo, Cancelliere, Foggia

“Ho frequentato il corso assieme a mio padre. Nel frattempo sono


diventata Cancelliere e adesso sto studiando per sostenere il con-
corso da Uditore Giudiziario. Gianni mi ha fatto rendere conto degli
errori che ho commesso in passato: utilizzando il metodo tradizio-
nale di apprendimento basato sulla lettura e ripetizione dei testi, a
dispetto di tutta la fatica e l’impegno, le informazioni spesso non
restavano nella memoria a lungo termine. È stato solo grazie al
Metodo Golfera che ho capito qual è la tecnica efficace di memo-
rizzazione. Adesso sto utilizzando la teoria dei luoghi nello studio
dei testi per il concorso in magistratura. I risultati sono veramente
eccellenti. Una volta estratte le parole chiave, le dispongo nello
spazio delle diverse stanze e riesco a memorizzare perfettamente
tutti i concetti. I libri per il concorso sono tanti e molto comples-
si, per cui il metodo mi è davvero indispensabile! Io e mio padre
vogliamo tornare presto al corso per approfondire ulteriormente
queste tecniche meravigliose, facili da imparare e di grandissima
efficacia.”

Le regole da seguire sono poche e molto chiare:

1. Leggete il testo ed estraete le parole chiave.

Come criterio per l’individuazione delle parole chiave, pensate sempre al


fatto che l’inessenziale va eliminato. Evitate quindi di inserire i dettagli che
non sono fondamentali. Segnate tutte le parole che individuano un con-
cetto perno, attorno al quale la memoria naturale ricostruirà i passaggi
mancanti.

2. Trasformate le parole chiave in immagini EMAICE e disponetele


sulle pareti della stanza, dieci per ogni parete, in senso orario.

222
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

3. Nel caso in cui le parole chiave fossero più di cinquanta, passate


alla seconda stanza, poi alla terza e così via.

Qualora stiate memorizzando un testo suddiviso in capitoli, il mio consi-


glio è mettere un capitolo in ogni stanza.

4. Quando avrete posizionato tutte le parole chiave, fate mental-


mente il percorso nella stanza e riguardate ogni immagine.

5. Per ogni immagine, ricostruite il discorso ad essa appartenente.

Come abbiamo visto, la parola chiave riassume in sé una serie di infor-


mazioni, che il processo della memoria naturale saprà rievocare. Questo
accade perché, se l’immagine è stata creata correttamente, il processo
che l’ha generata resterà per sempre collegato ad essa.

6. Usate le informazioni che avete memorizzato, attraverso qual-


che restituzione.

A questo punto, il testo sarà sempre con voi. Non avrete più bisogno di
ripassare e ripassare e ripassare, come purtroppo le brutte abitudini di ap-
prendimento ci hanno insegnato: è sufficiente un’acquisizione ottimale e
qualche restituzione delle informazioni per fissare stabilmente i ricordi.

Facciamo un po’ di pratica con un testo tratto da un libro molto interessan-


te, PNL è Libertà, scritto da Richard Bandler e Owen Fitzpatrick.3 Come
recita il sottotitolo, “questo libro contiene idee che possono trasformare la
tua vita”. Non posso che essere d’accordo. Ecco il brano. Si articola in una
conversazione tra i due autori.

OWEN: Richard, potresti iniziare spiegando qual è la tua definizione di


libertà individuale?

RICHARD: Certo. La libertà individuale è la capacità di provare le sen-


sazioni che vuoi, così da spezzare le “catene dei liberi”: la

3
Richard Bandler e Owen Fitzpatrick, PNL è Libertà, Alessio Roberti Editore, Bergamo, 2006, pp. 60-63.

223
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

paura, la tristezza e l’odio. La vera libertà individuale si ot-


tiene quando si riesce ad affrontare e a spezzare quante più
catene possibile. E queste catene sono fatte di emozioni ne-
gative, di convinzioni limitanti e di comportamenti distruttivi.
Si tratta di imparare a costruire il genere di stati interni capaci
di portare le persone a star bene per mezzo della curiosità.

Anziché essere vittima di queste catene, puoi lasciare che


le novità ti incuriosiscano o, al limite, ti lascino indifferente;
è una tua scelta. Se le persone fossero più curiose di cono-
scere le altre culture, non ci sarebbe tutto quest’odio sulla
terra. Per certe persone, l’unica risposta possibile quando si
trovano di fronte ad un’altra cultura è la paura o la rabbia. Per
quel che mi riguarda, queste emozioni non sono che stupidi-
tà all’ennesima potenza.

Voglio dire: aver paura di un serpente velenoso o di una tigre


che potrebbe farti fuori è un’ottima scelta, ma aver paura del-
le persone perché sono di colore diverso o di un altro credo,
o perché non si capisce la loro cultura, è ridicolo. Dopotutto,
chi vive in paesi dove le tigri circolano libere impara a convi-
vere senza farsi male.

Una volta allevavo pappagalli che avrebbero potuto uccidere


un uomo: delle grosse are, davvero gigantesche. Le persone
mi chiedevano sempre: “Mordono?” e io rispondevo: “Certo,
ma mordono le persone solo in determinate circostanze”: se
stai troppo vicino, se allunghi un dito, se non ti conoscono,
o se si stanno accoppiando (e allora non gli si può avvicinare
nessuno). Occorre farsi furbi e, tuttavia, la libertà individuale
va un passo oltre il semplice prendere buone decisioni. Si
tratta di imparare a far funzionare il cervello in modo tale da
saper prendere quelle decisioni.

Ad esempio, gli anoressici e i bulimici non sono liberi per


quanto concerne il cibo: o ci pensano e lo evitano, o ci pen-

224
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

sano e lo vomitano. O si ingozzano, o si affamano, ma non


hanno la libertà di comportarsi o meno a quel modo.

Libertà individuale è quando si è in grado di scegliere tra l’u-


no e l’altro e di farlo per mantenersi in salute.

OWEN: Dunque c’è un tempo per aver paura e un tempo per star
bene. Si tratta di poter scegliere di rispondere pron-
tamente e intelligentemente nella giusta situazione. È
questa la libertà individuale?

RICHARD: Beh, sì. E si tratta inoltre di saper prendere gli stati interni po-
sitivi e le cose che ti incuriosiscono e riuscire a far sì che si
realizzino nella tua vita. Per qualcuno nato in un paese po-
vero sarà più difficile, ma non impossibile. Ci sono persone
che hanno trovato il modo di uscire da situazioni terribili e che
hanno creato per se stesse delle circostanze in cui hanno
fatto fortuna.

Senza tener conto del fatto che non credo ci vogliano delle
enormi quantità di denaro per essere sufficientemente ricchi
da potersi permettere di fare la maggior parte delle cose che
si desidera fare. La libertà ti permette di trovare cose come
l’amore, il successo, la musica e l’arte e non c’è bisogno di
avere un milione di dollari per trovarle.

OWEN: Mi stai dicendo che la libertà individuale non nasce dalle cir-
costanze in cui ti trovi? Che nasce dentro di te?

RICHARD: Sì. Alcune persone credono che se avessero un macchino-


ne, una villa o una barca, allora tutti i loro problemi svanireb-
bero. Non è necessariamente vero. Le persone dovrebbero
pensare bene a cos’è che le renderà felici. Il più delle volte
tutti questi orpelli non servono, e una volta che lo capisci…
è buffo, perché allora quegli orpelli sembrano materializzar-
tisi tra le mani comunque. Negli anni ho combattuto molto

225
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

contro la povertà, ho lottato con le unghie e con i denti e non


sono mai arrivato da nessuna parte, mentre quando ho ini-
ziato a fare qualcosa che mi affascinava, quando ho smesso
di preoccuparmi per il denaro, allora ha iniziato a piovere dal
cielo. Libertà personale significa che, quando decidi di fare
qualcosa, quando la tua neurologia è allineata e pronta a far-
lo, allora lo puoi fare mettendoci anima e cuore. Che tu stia
bevendo un sorso di tè o che ti stia esercitando, che tu stia
disegnando, scrivendo o baciandoti con qualcuno, essere
liberi significa che qualsiasi cosa fai, la fai al cento per cento.

OWEN: Va bene. Allora… dimmi qualcos’altro sulle “catene dei liberi”.

RICHARD: Le catene dei liberi sono tutte le reticenze, tutte le paure e


tutti i dubbi che hanno le persone. Molte di queste catene di-
pendono dalla cattiva educazione ricevuta durante l’infanzia,
dalla scuola, dagli adulti, dalle guide spirituali… dipendono
anche dal fatto che le persone non hanno ben chiari i propri
valori.

Per essere liberi è necessario avere una morale, perché solo


così non si avranno dubbi riguardo a cosa è bene o a cosa
è male. Se fai la cosa giusta con la giusta motivazione, allora
ogni fibra del tuo essere si allineerà per farlo alla perfezione.
Se tradisci tua moglie, allora non potrai mai baciarla, o bacia-
re la persona con cui la tradisci, al cento per cento.

La libertà da queste catene si ottiene per mezzo dell’intelli-


genza. La vera libertà non si ottiene facendo una lista. La si
ottiene alimentando la propria neurologia con nuove sostanze
chimiche. Libertà non significa seguire delle idee rigide, signifi-
ca entrare in uno stato dove trovare il proprio personale desti-
no. Significa essere flessibili nel proprio comportamento, non
rigidi. È la capacità di cambiare il proprio stato interno.

226
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Ok, adesso vediamo come possiamo memorizzare tutto il testo.

Innanzitutto, scegliamo le parole chiave. A mio parere, quelle che meglio


sintetizzano gli snodi del discorso sono:

1. Libertà

2. Paura

3. Tristezza

4. Odio

5. Spezzare catene

6. Emozioni

7. Convinzioni

8. Comportamenti

9. Libera scelta

10. Salute

11. Amore

12. Successo

13. No ricco

14. Morale

Come vedete, i punti 5, 9 e 13 non sono parole singole, ma formulazioni di


un concetto. Non bisogna essere schematici: se vi occorre più di una paro-
la per riferirvi a un punto fondamentale, usatele pure.

Ora procediamo con le visualizzazioni, disponendole sempre sulle diverse


pareti.

227
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

PRIMA PARETE: Immagino la Statua della Libertà che fa un’espres-


sione spaventata (Paura). Sulla mano della Sta-
tua è seduto un mimo triste (Tristezza), che si
infila una tunica del Ku Klux Klan (Odio) e comin-
cia a spezzare catene. Le catene si attorciglia-
no attorno a una noce di cocco (qui ho utilizzato
un acronimo, una tecnica che analizzeremo meglio
nel prossimo capitolo; le prime lettere di emozio-
ni, convinzioni e comportamenti formano la parola
“ecoco” che mi ricorda “noce di cocco”. Uso quin-
di questa immagine per ricordarmi tre concetti con-
secutivi). La noce di cocco si moltiplica, e arrivano
molte persone che scelgono liberamente ognuno
la propria (Libera scelta). Tra queste persone c’è
anche un atleta in perfetta salute.

SECONDA PARETE: Arriva anche una seconda atleta, innamorata del


primo (Amore), i due insieme vincono le Olimpiadi
(Successo), voltano le spalle a Paperon de’ Pape-
roni (No ricco) e vanno da un frate (Morale).

Provate a ripercorrere con la mente le immagini in ogni dettaglio. Quando vi


sentite sicuri, raccontate a qualcuno (o semplicemente ad alta voce) il testo
per intero, usando le parole chiave come punti di appoggio. Fatelo subito!

Fantastico, vero? Avete appena memorizzato un brano di diverse pagine in


modo divertente e al contempo efficace. Da adesso in poi sapete che non
esiste testo che non sarete in grado di ricordare alla perfezione. Certo, vi
serve un po’ di allenamento, ma vedrete che vi basteranno pochi giorni per
impadronirvi fino in fondo della tecnica.

228
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Adesso facciamo ancora un po’ di pratica con un altro testo, il cui autore è
sempre Owen Fitzpatrick. Owen, in questo libro, si è occupato di studiare il
carisma e le tecniche attraverso le quali esso può essere aumentato. Qui di se-
guito trovate trascritto il paragrafo in cui vengono descritti i sette tipi di carisma.4

Ho classificato sette tipi diversi di carisma. Per due ragioni principali, solo
uno di essi – il carisma personale – sarà analizzato in questo libro. La prima
ragione è che questa è la forma principale di carisma che è possibile in-
fluenzare volontariamente. In secondo luogo, il carisma personale è l’unica
forma di carisma che influenza la possibilità di sviluppare, o meno, gli altri
tipi di carisma.

Per esempio, molte personalità televisive possiedono uno dei sette tipi di
carisma, il “carisma mediatico”, e sono carismatiche perché sono famose.
Tuttavia, per riuscire a farsi strada nel mondo della televisione, molto proba-
bilmente, hanno dimostrato di avere, in qualche misura, carisma personale;
in caso contrario, non interesserebbe a nessuno vederle in tv.

Carisma spirituale
Si tratta del caso in cui una persona è carismatica in virtù del suo potere
spirituale o del suo essere in contatto con se stessa. Il Dalai Lama e Madre
Teresa sono esempi di questo tipo di carisma. Anche Gesù e Buddha era-
no dotati di questo tipo di carisma. Alcuni padri spirituali, presumibilmente,
sono dotati di questo tipo di carisma, quando vengono visti come divinità.

Il carisma spirituale si determina quando una persona viene posta in una deter-
minata posizione come leader spirituale (il Dalai Lama, il Papa), per i suoi tratti
spirituali o per le imprese che ha compiuto (Madre Teresa), oppure quando il
suo carisma personale, unito ad un abile uso della persuasione psicologica, dà
luogo alla formazione di un pubblico che si dispone in ascolto (Jim Jones).

4
Owen Fitzpatrick, PNL per il carisma. Alessio Roberti Editore, Bergamo, 2006, pp. 34-37.

229
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Carisma della leadership


Il carisma della leadership è caratteristico di coloro che sono abili nel gui-
dare le altre persone e nel crearsi un ampio gruppo di sostenitori. Alcuni
esempi sono Adolf Hitler, Stalin, George Bush, Tony Blair, Martin Luther
King, Bill Clinton, John F. Kennedy, Donald Trump, Margaret Thatcher, Win-
ston Churchill e Napoleone.

II carisma della leadership ha origine quando la persona ha un efficace


carisma personale e abilità di leadership che le consentono di raggiungere
una posizione di comando. Inoltre, spesso, dipende dal fatto che questa
persona giunge al potere in un momento in cui c’è bisogno di un leader.

Carisma del genio


Il carisma del genio è quello di cui sono dotati coloro che hanno compiuto
delle scoperte o delle imprese, che si sono distinti nell’arte, nella musica o
che hanno avuto sul mondo un impatto creativo considerevole. Nel corso
della storia umana sono molti gli esempi di geni creativi, comeAlbert Ein-
stein, Thomas Edison, Wolfgang Amadeus Mozart e Leonardo da Vinci. Pur
non sapendo nulla di quanto questi personaggi possano essere stati inte-
ressanti in termini interpersonali, quasi chiunque sarebbe molto incuriosito
dalla possibilità di incontrarli. Sono persone diventate affascinanti per quello
che hanno creato o scoperto.

Si dice che una persona ha questo tipo di carisma quando viene ricono-
sciuta come genio in un certo campo. È una forma di carisma piuttosto
indipendente dal carisma personale. In altre parole, non occorre avere cari-
sma personale per avere il carisma del genio.

Carisma da performance
Quando si è carismatici per ciò che si è fatto nello sport, nel cinema o nella
musica, si parla di carisma da performance. Per esempio, Tiger Woods,

230
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Eminem, Brad Pitt, Judy Dench e Céline Dion sono tutte persone famose
considerate carismatiche a causa di ciò che hanno realizzato. Sono diven-
tate cantanti, attori o atleti famosi e, indipendentemente dal loro carisma
personale, molti sono affascinati all’idea di incontrarle.

Quando qualcuno incontra i suoi idoli o i suoi modelli dotati di questo tipo
di carisma da performance, spesso riferisce di essere rimasto deluso per-
ché la persona in questione non è stata all’altezza delle sue aspettative. Si
scopre che il “mito” è una persona reale e non il modello perfetto che l’am-
miratore si era creato nella propria mente. Tuttavia ci sono anche alcuni casi
in cui, grazie al carisma personale della celebrità, il fan non rimane deluso.

Carisma mediatico
Il carisma mediatico è quello di qualcuno che è carismatico per come il suo
nome, il suo volto o la sua voce hanno sviluppato notorietà rispetto ad un
pubblico. A volte viene anche definito “carisma della fama”. Una persona
viene considerata carismatica semplicemente perché è nota o famosa. Al-
cuni esempi sono Michael Parkinson, Jerry Springer e Oprah Winfrey.

Questo tipo di carisma spesso è ampiamente influenzato dal carisma per-


sonale della persona. È proprio perché la persona dà l’impressione di esse-
re molto carismatica, che diventa il tipo di personaggio che la gente vuole
vedere in tv o nei film.

Carisma della posizione


Quando una persona riveste un determinato ruolo, sviluppa spesso un tipo di
carisma associato alla posizione che occupa. In altre parole, per la posizione
che ricopre, diventa qualcuno che la gente vorrebbe incontrare. A volte la
persona possiede anche carisma personale o spirituale in conseguenza della
posizione che ricopre, ma ciò non è collegato a questo tipo di carisma.

231
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Carisma personale
Il carisma personale deriva dall’impressione che ti fai guardando, ascol-
tando o stando in compagnia di una persona. Attraverso quello che dice,
come lo dice, attraverso l’aspetto che ha e/o quello che fa, sembra essere
particolarmente carismatica. Il carisma personale determina, come risulta-
to, altre forme di carisma, come quello della leadership, quello spirituale o
quello mediatico, e dunque è il tipo di carisma più importante di tutti.

Solitamente, quando le persone pensano al carisma come ad un requisito


generale, si riferiscono al carisma personale, benché sia più preciso descri-
verlo come l’“impressione” di un requisito. Tutti sembrano possedere un
certo grado di “carisma personale”, e chiunque lo può aumentare lavoran-
do sulle qualità che lo costituiscono.

Vediamo come possiamo memorizzare facilmente il testo. Innanzitutto,


scegliamo le parole chiave. A mio parere, quelle che meglio sintetizzano gli
snodi del discorso sono:

1. Sette tipi di carisma

2. Carisma spirituale

3. Carisma della leadership

4. Carisma del genio

5. Carisma da performance

6. Carisma mediatico

7. Carisma della posizione

8. Carisma personale

Ora procediamo con le visualizzazioni, che in questo caso staranno tutte su


un’unica parete.

232
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

PRIMA PARETE: Un caro amico dotato di molto carisma, che tiene in


mano una falce (Sette tipi di carisma; la falce, infatti,
ci ricorda il numero sette), abbraccia Madre Teresa (Ca-
risma spirituale), la quale benedice Napoleone (Cari-
sma della leadership). Napoleone stringe la mano ad
Einstein (Carisma del genio), il quale sale poi su una
macchina da Formula 1 (Carisma da performance).
La macchina passa così vicino a Piero Angela da farlo
barcollare (Carisma mediatico). Angela sale su un pal-
co (Carisma della posizione) e ci invita a salire, strin-
gendoci la mano (Carisma personale).

Il prossimo esercizio consiste nel memorizzare un articolo della Costituzio-


ne Italiana, per la precisione il 33.

Art. 33

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce


scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazio-


ne, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali
che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai
loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli
alunni di scuole statali.

È prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e


gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione
all’esercizio professionale.

233
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto


di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Cominciamo con l’estrazione delle parole chiave:

1. 33

2. Arte e scienza

3. Libere

4. Repubblica

5. Enti e privati

6. Parità

7. Esame

8. Alta cultura

9. Autonomia

Come potete vedere, un testo di diritto (e in generale tutti quelli che con-
centrano in poche righe un’elevata quantità di concetti) richiede un nu-
mero di parole chiave relativamente molto più alto rispetto ai testi di altra
natura. Allo stesso tempo, potete anche constatare come la scelta delle
parole chiave sia comunque votata all’estrema sintesi, in quanto saranno la
memoria naturale, il buon senso e le nozioni precedentemente acquisite a
colmare le lacune. Un termine come “Repubblica”, quindi, sottintende tutti
i concetti correlati, ossia che essa detti le norme per l’istruzione e istituisca
un sistema scolastico per ogni ordine e grado. Se volete essere sicuri di
non tralasciare nemmeno un dettaglio (ad esempio, la specifica “per tutti gli
ordini e gradi”), vi basterà aggiungere altre parole chiave (come “ordine” e
“grado”). In altri casi, potrebbe esservi necessario imparare parola per pa-
rola un testo: questo costituirà l’argomento del prossimo capitolo.

234
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Procediamo allora con le visualizzazioni. Scegliete una stanza che corri-


sponda all’articolo 33 e disponete le immagini sulla prima parete, che in
questo caso sarà sufficiente in quanto le immagini sono solo nove.

PRIMA PARETE: Un paio di forconi (33) colpiscono rispettivamente un


quadro e un microscopio (arte e scienza), da cui
escono due donne che ostentano di non portare la
fede nuziale (libere). Le due donne prendono in mano
una copia del giornale la Repubblica, che ha in pri-
ma pagina un fotomontaggio di menti (assonante con
enti) privati della bocca. Dalla foto esce una bilancia
i cui piatti sono in perfetta parità. La bilancia viene
presa in mano da uno studente che sta facendo un
esame, il quale tiene in alto con una mano un volume
dell’enciclopedia (alta cultura), da cui esce un’auto-
mobile (per assonanza con autonomia).

Ed ecco che l’articolo 33 della Costituzione è stato memorizzato… Gli stu-


denti di diritto ne saranno di certo felici! È ad esempio il caso di Luca.

Luca Burberi, praticante notaio, Domodossola

“Mi fa piacere poter dire che il mio è un caso di successo dell’ap-


plicazione delle tecniche che ho appreso al corso di Gianni. Infatti,
ho recentemente superato la prima prova del concorso notarile, la
cosiddetta ‘preselezione’. L’esame è costituito da molti quiz (circa
8.000) che richiedono la memorizzazione di un’enorme quantità
di dati. Trasformando le informazioni in immagini EMAICE e dispo-
nendole quindi nelle stanze, mi sono ricordato perfettamente tutto
e sono riuscito a passare brillantemente il concorso, risparmiando
tra l’altro molto tempo!”

235
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ULTIME CONSIDERAZIONI
LE STANZE SI SVUOTANO OGNI VOLTA.

Non abbiate paura di inserire immagini in una stanza: non resta occupata
per sempre! Infatti, ogni volta che vengono reintrodotte altre informazioni, le
stanze si liberano automaticamente. Non correrete quindi il rischio di con-
fondervi con le passate concatenazioni. Le stanze possono essere usate
infinite volte perché le informazioni precedenti andranno direttamente nella
memoria a lungo termine, e per essere richiamate non avranno più bisogno
delle immagini corrispondenti.

SE SUPERATE LE 500 IMMAGINI,


RICOMINCIATE DALLA PRIMA STANZA.

Se mai vi dovesse capitare di aver bisogno di più spazio, dopo aver com-
pletato l’ultima stanza riprendete dalla prima con le ulteriori immagini. Come
ho detto nel precedente capoverso, non ci sarà modo di confondervi.

SEGNALATE SUL TESTO LA POSIZIONE DELLE IMMAGINI.

Potrebbe esservi utile scrivere a matita le parole chiave a lato del paragrafo
del libro che state memorizzando e indicare anche in che stanza e su quale
parete le avete collocate. Questo è un principio molto semplice ma estre-
mamente efficace. Ad esempio, nel caso di PNL è Libertà, a fianco della
parola chiave “Successo” avreste potuto scrivere “S1 P2”, ossia “Stanza 1
Parete 2”.

236
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

RICORDA!
La teoria dei luoghi è un sistema per organizzare i ricordi secondo un
ordine specifico e facilmente rievocabile.
La teoria dei luoghi sfrutta le caratteristiche fisiologiche della memoria
spazio-temporale, al fine di archiviare i ricordi in modo efficace.
Dovete individuare esattamente dieci stanze quadrangolari, di media gran-
dezza, che conoscete bene, disposte secondo un ordine preciso. In que-
ste stanze posizionerete le immagini relative alle informazioni acquisite.
I principi della disposizione delle immagini sono i seguenti:
• Le immagini vanno fatte scorrere davanti ad una parete per volta.
• Ogni parete accoglie al massimo dieci immagini.
• Le immagini, oltre ad essere associate tra loro a due a due, devono
interagire anche con l’ambiente e gli oggetti che incontrano.
• Le immagini procedono da sinistra verso destra.
• Dopo aver completato una parete, proseguite sulla successiva, sem-
pre in senso orario.
• Alla fine della quarta parete, potete disporre altre dieci immagini in
diagonale nella stanza.
Le regole per la memorizzazione di testi sono le seguenti:
• Leggete il testo ed estraete le parole chiave.
• Trasformate le parole chiave in immagini EMAICE e disponetele sulle
pareti della stanza, dieci per ogni parete, in senso orario.
• Nel caso in cui le parole chiave fossero più di cinquanta, passate alla
seconda stanza, poi alla terza e così via.
• Quando avrete posizionato tutte le parole chiave, fate mentalmente il
percorso nella stanza e riguardate ogni immagine.
• Per ogni immagine, ricostruite il discorso ad essa relativo.
• Usate le informazioni che avete memorizzato, attraverso qualche re-
stituzione.
Le stanze si svuotano ogni volta che vengono reintrodotte delle nuove
informazioni.
Se superate le 500 immagini, ricominciate dalla prima stanza.
Segnalate sul testo la posizione delle immagini.

237
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SULLA
MEMORIZZAZIONE DEI TESTI
TEMPO STIMATO PER I 2 ALLENAMENTI: 30’

1. Esercitatevi con un altro articolo della Costituzione, questa volta il famoso


articolo 21. Estraete le parole chiave, visualizzatele e disponete le imma-
gini sulle pareti della stanza. Poi, ripetetelo.

Art. 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero


con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’au-


torità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa
espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme
che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile


il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della
stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudi-
ziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro
ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo conva-
lida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revo-
cato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano


resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le al-


tre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce
provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

238
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

2. Adesso prendiamo invece un paio di notizie bizzarre, realmente battute


dalle agenzie di stampa e reperibili sul web. Memorizzatele attraverso il
metodo consueto.

Marciapiede con corsia di sorpasso

Si chiama “Operazione Rimorchiatore”, e decreta la nascita uffi-


ciale dell’uomo automobile. È la risposta dell’amministrazione bri-
tannica agli ingorghi umani sulle vie dello shopping, dove il proble-
ma non è l’alta velocità, ma la lentezza del popolo dei compratori.
Il codice stradale sbarca sui marciapiedi, e nasce il marciapiede
a doppia corsia, con quella di sorpasso. Oxford Street, la strada
londinese delle compere per eccellenza, ha dato il via a un rigi-
dissimo regolamento del traffico pedonale. Il marciapiede sarà a
senso unico, e il pedone che si immetterà nella corsia di sorpasso
dovrà muoversi a una velocità minima di tre miglia orarie, cioè a
4,8 km all’ora. Se perde il ritmo scatta la multa di 10 sterline. A
controllare il rispetto del codice sarà una squadra di 30 vigili urba-
ni, dotati di autovelox.

Il dito è più veloce del pensiero

Ha solo 23 anni, ma detiene un record da Guinness dei Prima-


ti. Kimberly Yeo, studentessa di economia di Singapore, detiene il
nuovo record mondiale di velocità nella scrittura di sms al cellulare,
a testimonianza della crescente ossessione asiatica per la tecnolo-
gia dei telefonini. La ragazza ha scritto con i pollici al telefonino 26
parole in 43 secondi e 24 centesimi, battendo il precedente record
di 67 secondi fissato da un britannico a Sydney, in Australia.

I telefonini sono un accessorio diffuso ovunque in una Singapore


patita per la tecnologia, con quattro persone su cinque che ne
posseggono uno e una delle più alte penetrazioni al mondo di cel-

239
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

lulari nella ricca città-stato. La gara si è svolta davanti a un grande


magazzino e Yeo era tra i 125 concorrenti in gara; i tempi sono
stati registrati da SingTel (gestore di telefonia mobile di Singapo-
re) e da una commissione di funzionari indipendenti per verificare
quanto velocemente i concorrenti riuscivano a digitare il messag-
gio di 160 caratteri.

L’sms, con maiuscole e minuscole, è uno standard del Guinness


dei Primati in una categoria relativamente nuova. SingTel ha co-
municato che Yeo ha superato di poco un ragazzo di 18 anni che
aveva registrato il tempo di 43 secondi e 66 centesimi; la vittoria
le è valsa un premio di 10.250 dollari.

240
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO IX
COME UNA POESIA…
Come memorizzare i testi parola per parola

ANTEPRIMA:
il Metodo Golfera per i testi

MIGLIORARE LA MEMORIA VI PERMETTERÀ DI RAGGIUNGERE


I VOSTRI OBIETTIVI PIÙ PRESTIGIOSI.
In questo capitolo troverete la tecnica per ricordare parola per parola
qualsiasi testo desideriate. Definizioni, elenchi tecnici e scientifici, poe-
sie: sarete in grado di memorizzare velocemente ogni cosa!

RICORDARE ALLA LETTERA


Quando mi capita di dire che ricordo 261 libri parola per parola, le persone
generalmente strabuzzano gli occhi e credono che sia dotato di qualche
superpotere. Come vi ho già detto, non è così. È stato unicamente il frutto
di un metodo straordinario e di un’applicazione davvero costante, che ho
portato avanti giorno dopo giorno da quando avevo dodici anni! Non sto
affermando che tutti siano in grado di eguagliare i miei risultati in modo
semplice, ma non certo perché agli altri manchino le capacità: tutti abbiamo
le stesse chances di successo, quel che fa la differenza è apprendere il mio
stesso metodo e fare tanta, tantissima pratica.

241
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Visto che le tecniche sono quelle che sto spiegando in questo libro e che
potrete ulteriormente approfondirle frequentando i miei corsi, a voi resta da
metterci tutto l’impegno possibile! Chissà, magari un giorno uno di voi verrà
da me a dirmi che ha imparato duecentosessantadue libri a memoria…

Sono moltissime le persone che si rivolgono a me con il desiderio di im-


parare parola per parola dei testi, quasi sempre per ragioni professionali:
avvocati, medici, docenti, studenti… Non pensate che questa tecnica sia
valida solo per le poesie: le applicazioni possono essere davvero molteplici,
specialmente per chi ha bisogno di tenere a mente con grande precisione
una serie di informazioni molto specifiche e specialistiche, dove anche una
semplice virgola può cambiare completamente il senso. Pensate ad esem-
pio al diritto e alla necessità da parte degli avvocati di ricordare nei dettagli
diversi articoli di legge.

In questo capitolo vi presenterò la tecnica che mi è servita per memorizzare


alla lettera tutti i testi di cui vi ho detto. Si tratta di un’applicazione più evo-
luta del metodo che vi ho esposto nel capitolo precedente e che presenta
qualche strategia supplementare.

LA TECNICA DEL “PAROLA PER PAROLA”


Per memorizzare un testo di qualsiasi forma, dimensione e stile bisogna tra-
durre in immagini tutte le parole principali, escludendo quelle deducibili dal
contesto (come ad esempio particelle grammaticali, articoli determinativi e
indeterminativi, ecc.). Anche in questo caso vale il principio che prevede
l’eliminazione del superfluo. Le visualizzazioni dovranno essere ancora più
vivide di quanto solitamente fate, ancor più “emaiceizzate”, se mi permettete

il neologismo. Naturalmente, procederete poi a posizionarle lungo le pareti


delle vostre stanze, seguendo alla perfezione le regole che vi ho già esposto
precedentemente.

242
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

È utile alzarsi in piedi e letteralmente mimare davanti alle pareti della me-
desima stanza in cui disporrete le immagini le azioni immaginarie che ivi si
compiono, recitando contemporaneamente ad alta voce le parole che cor-
rispondono a tali azioni mentre le visualizzate mentalmente. Potete gestico-
lare, compiere movimenti, assumere posture per dare più enfasi ad alcune
immagini, lavorando sulle sfumature. In questo modo, assocerete alla con-
catenazione anche le vostre stesse sensazioni cinestesiche, attivando
quindi un’area cerebrale ancora maggiore e aumentando di conseguenza
la stabilità del ricordo. So che potrebbe apparirvi un procedimento strano e
persino ridicolo, eppure vi assicuro che funziona molto bene.

Il passo successivo è visualizzare nuovamente una ad una le immagini te-


nendo il testo sott’occhio, controllando dunque che a ciascuna immagine
corrisponda la parola giusta.

Infine, ripetete ad alta voce l’intero testo, senza più leggere. Correggete
ogni eventuale errore e omissione aggiungendo un’ulteriore immagine che
colmi il gap.

Se avrete compiuto correttamente il procedimento in ogni sua fase, vi ac-


corgerete con grande meraviglia di ricordare perfettamente ogni parola
senza dover ricorrere alle immagini, visto che esse sono già state collocate
nella vostra memoria a lungo termine.

Affrontiamo subito un testo da memorizzare parola per parola. Ne ho scelto


uno particolarmente astratto, per dimostrarvi come anche i brani apparen-
temente più difficili possano essere ricordati con estrema facilità, ovviamen-
te se viene applicata la tecnica adeguata. È una formulazione del celebre
teorema di Gauss. Questo metodo viene spesso usato dai miei allievi
proprio per imparare definizioni di una certa difficoltà.

Il flusso del campo elettrico, prodotto da una distribuzione arbi-


traria di cariche elettriche in quiete, rispetto a un sistema di riferi-
mento inerziale, nel vuoto, uscente da una qualsiasi superficie

243
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

chiusa, è dato dal rapporto della somma algebrica delle cariche


contenute all’interno della superficie chiusa con la costante dielet-
trica del mezzo che riempie lo spazio.

Procediamo quindi con la visualizzazione delle diverse immagini e poi ve-


diamo come collegarle tra loro attraverso una concatenazione efficace.

Testo Immagini

Il flusso del campo elettrico, Un campo da calcio blu elettrico

prodotto da una distribuzione arbi- Un arbitro quieto


traria di cariche elettriche in quiete,

rispetto a un sistema di rife- Un blocco di granito (mi fa venire


rimento inerziale, nel vuoto, in mente un sistema inerziale) so-
speso nell’aria

uscente da una qualsiasi superficie Esce da un hangar


chiusa,

è dato dal rapporto della somma Una croce (un “+”)


algebrica

delle cariche contenute all’interno Cariche di dinamite


della superficie chiusa

con la costante dielettrica del mez- Maurizio Costanzo (costante) con


zo che riempie lo spazio. in mano due fili elettrici (dielettrica)

Adesso disponiamo le immagini su una parete.

244
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

PRIMA PARETE: In mezzo a un enorme campo da calcio blu elettrico un


arbitro sta quieto, immobile. L’arbitro salta su un bloc-
co di granito sospeso nell’aria, che sta uscendo da un
hangar. Sopra l’hangar c’è una croce a cui sono appe-
se delle cariche di dinamite, che vengono staccate da
Maurizio Costanzo, il quale tiene in mano due fili elettrici.

Non preoccupatevi se inizialmente qualche termine vi sfugge: è norma-


le che le prime volte in cui vi cimentate nella memorizzazione parola per
parola non tutto risulti semplice. Del resto, è probabilmente la tecnica più
complessa, la quale richiede davvero molta pratica affinché raggiungiate la
giusta fluidità. E dato che avete bisogno di pratica, eccovi un altro esercizio!

Come secondo esempio, ho scelto un articolo appartenente al Libro Terzo


del Codice Civile (Della proprietà). Come vi accorgerete, è un po’ buffo…

Art. 926

Migrazione di colombi, conigli e pesci

I conigli o pesci che passano ad un’altra conigliera o peschiera


si acquistano dal proprietario di queste, purché non vi siano stati
attirati con arte o frode.

La stessa norma si osserva per i colombi che passano ad altra


colombaia, salve le diverse disposizioni di legge sui colombi viag-
giatori.

Facciamo di nuovo la conversione in immagini.

245
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Testo Immagini

Art. 926 Un palloncino (9) attaccato al col-


lo di un cigno (2) che mangia una
ciliegia (6)

Migrazione di colombi, conigli e pe- Un colombo con le orecchie da


sci coniglio e in bocca un pesce

I conigli o pesci Un coniglio con la testa di pesce

che passano ad un’altra c o n i - Una gabbia


gliera o peschiera

si acquistano dal proprietario di Un contadino (il proprietario)


queste,

purché non vi siano stati attirati con Un quadro (arte) e uno scoiattolo,
arte o frode. un roditore (assonante con frode)

La stessa norma si osserva per i co- Un colombo


lombi

che passano ad altra colombaia, Una colombaia

salvo diverse disposizioni di legge Una ventiquattrore (simbolo


sui colombi viaggiatori. del commesso viaggiatore)

PRIMA PARETE: Un palloncino è attaccato al collo di un cigno che sta


mangiando una ciliegia in una stanza. Da sotto al cesto
di ciliegie esce un colombo con le orecchie da coniglio
e in bocca un pesce. Il pesciolino dibattendosi colpisce
un coniglio con la testa di pesce che, spaventato, passa
in un’altra gabbia, la quale viene raccolta da un conta-
dino, il suo proprietario. Dalla tasca del contadino esce
un colombo che si appoggia a una colombaia, tenendo
sotto l’ala una ventiquattrore.

246
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Non è un caso se ho scelto un testo di diritto come esempio. Infatti, proprio


chi studia in questo ambito ha più spesso bisogno di ricorrere al “parola per
parola”, come ci racconta Iulian.

Iulian Bechis, studente di Giurisprudenza, Milano

“Al corso di Gianni ho imparato molte tecniche interessanti e utili. I


sistemi che mi sono più serviti sono sicuramente quelli per la me-
morizzazione dei numeri e delle parole. Studiando giurisprudenza,
mi trovo a dover ricordare bene molti testi di diritto, una materia
che non è di certo di facile memorizzazione. Le tecniche per i nu-
meri e le parole sono fondamentali per associare il contenuto delle
diverse leggi ai relativi articoli. Credo che il Metodo Golfera sia
particolarmente utile per la memorizzazione di lunghi testi, tramite
la disposizione delle parole chiave, e per imparare definizioni pa-
rola per parola, cosa che in giurisprudenza è spesso necessaria.
Ritengo quindi che le tecniche di Gianni siano uno strumento dav-
vero indispensabile per chiunque debba affrontare testi di diritto:
assicura infatti un apprendimento molto più veloce ed efficace.”

Nel prossimo paragrafo vi presenterò un’altra tecnica di memorizzazione


che vi sarà molto utile nel “parola per parola”: l’acronimo.

COME QUANDO FUORI PIOVE!


Una domanda a bruciapelo: oltre all’“ecoco” del capitolo precedente, in
quale altra occasione in questo libro vi ho già parlato dell’acronimo? E cosa
vi è servito a ricordare? Ma certo! Cos’è infatti il famoso EMAICE, se non
una parola acronima per ricordarvi Esagerazione, Movimento, Associazione
Inusuale e Coinvolgimento Emotivo!

247
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Non credo sia necessario che vi ripeta la definizione precisa di acronimo. Mi


sta a cuore invece sottolineare come questo espediente linguistico possa
soccorrervi durante la memorizzazione dei testi parola per parola, special-
mente quando sono presenti elenchi di diversi elementi. L’acronimo è stato
spesso utilizzato proprio a questo fine: pensate al Come Quando Fuori
Piove del titolo (per ricordarsi l’ordine dei semi delle carte da poker: Cuori
Quadri Fiori Picche), o al celebre “Ma con gran pena le reca giù” (per la sud-
divisione della catena delle Alpi: MArittime CO(N)zie GRA(N)ie PEN(A)nine
LEpontine REtiche CArniche GIUlie).

Nei testi, infatti, sono spesso presenti liste di parole che, per economizzare
energia mentale, possiamo più facilmente riassumere sotto forma di acro-
nimo piuttosto che memorizzarle una ad una. L’acronimo è molto comodo
specialmente per i testi di diritto, in cui compaiono spesso successioni di
parole ricorrenti.

Per utilizzare anche voi un’immagine acronima dovete in primo luogo pren-
dere le parti iniziali delle parole da memorizzare (la prima lettera o anche
gruppi di lettere, a seconda del suono che si va a formare) e unirle in un’u-
nica parola o breve frase che vi evochi un’immagine. Ovviamente, a meno
che non siate estremamente fortunati nella scelta, è difficile che l’acronimo
sia linguisticamente perfetto e formi una parola di senso compiuto. L’impor-
tante è però che “suoni” sufficientemente simile a qualcosa di comprensi-
bile. Nel mio precedente libro Più memoria, ad esempio, avevo sintetizzato
i fenomeni ipnotici di levitazione, catalessia, movimenti automatici,
inibizione dei movimenti volontari, analgesia, sanguinamento, condi-
zionamento nell’acronimo “lecamoiasco”, che è assonante all’espressione
“leccammo un fiasco”.

Una volta che avrete creato l’acronimo, vi resterà solo da visualizzarlo at-
traverso un’immagine EMAICE. A quel punto vi sarà molto semplice risalire
alle parole che l’hanno generato.

Come esempio, prendiamo un brano scientifico che elenca le parti dell’en-


cefalo.

248
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

L’encefalo è costituito dal cervello, il diencefalo, il mesencefalo, il


cervelletto, il ponte, il midollo allungato (o bulbo).

Per prima cosa, creerò un acronimo che condensi encefalo, cervello, dien-
cefalo, mesencefalo, cervelletto, ponte, midollo allungato, bulbo. Prendo la e
di encefalo, la ce di cervello, il di di diencefalo, il me di mesencefalo, il ce di
cervelletto, il po di ponte, il mi di midollo, la al di allungato e il bu di bulbo.
Mettendo insieme le lettere, creo questo acronimo: e.ce. di. me.ce. po.mi. al.
bu. L’acronimo è assonante a questa descrizione: eccedenza (e.ce.) di merce
( di. me.ce.) di pomodori (po.mi.) al buio (al. bu.)! A questo punto mi basterà
creare la relativa immagine EMAICE, ossia immaginare un magazzino che
trabocca di pacchi contenenti pomodori, immersi nel buio pesto…

Nel prossimo capitolo vedremo ulteriori applicazioni pratiche del Metodo


Golfera, suddivise per categorie professionali e non.

RICORDA!
La memorizzazione parola per parola è utile per imparare una serie di
informazioni molto specifiche, come definizioni scientifiche, articoli di
legge, indicazioni mediche, ecc.

Per memorizzare un testo alla lettera bisogna tradurre in immagini mol-


te parole, con l’eccezione di quelle deducibili dal contesto. Le immagini
dovranno essere ricche di dettagli, molto vivide, e andranno poi posi-
zionate all’interno delle stanze.

È utile mimare fisicamente davanti alle pareti le azioni corrispondono


a tali azioni, mentre le si visualizza mentalmente.

Correggete ogni errore o eventuale omissione aggiungendo un’ulteriore


immagine.

Potrete ricorrere ad un acronimo per memorizzare una serie di parole tra


loro legate. Per comporlo, estraete le parti iniziali di tutti i termini e unitele
in una parola o una breve frase che rievochi un’immagine EMAICE.

249
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SULLA
MEMORIZZAZIONE PAROLA PER PAROLA
TEMPO STIMATO PER I 3 ALLENAMENTI: 45’

1. Allenatevi a memorizzare parola per parola questo articolo di legge, sem-


pre tratto dal Libro Terzo del Codice Civile, e sempre un po’… particolare!

Art. 924

Sciami di api

Il proprietario di sciami di api ha diritto d’inseguirli sul fondo altrui,


ma deve indennità per il danno cagionato sul fondo; se non li ha
inseguiti entro due giorni o ha cessato durante due giorni d’inse-
guirli, può prenderli e ritenerli il proprietario del fondo.

2. È la volta di una definizione medica, quella relativa alla fase del sonno
definita R.E.M. (un altro acronimo!).

Rapid Eye Movement, indicato più di frequente con l’acronimo


REM, è il “movimento rapido degli occhi” (nistagmo) che avviene
durante il sonno, accompagnato da altre alterazioni corporali fi-
siologiche come irregolarità cardiaca, respiratoria e variazioni del-
la pressione arteriosa. Durante lo studio di questa caratteristica
fisiologica del sonno, si è notato che la fase REM del sonno è
accompagnata dai sogni.

3. Infine, ecco un brano di argomento scientifico. In questo caso, usate un


acronimo per la lista degli elementi che compongono il neurone.

250
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Il sistema nervoso umano è formato da miliardi di cellule: i neu-


roni. Nel neurone si possono distinguere, semplificando, il corpo
cellulare, i dendriti, l’assone e le terminazioni presinaptiche.

GIORDANO BRUNO: “Tempo or sono deposi l’abito domenica-


no, causa l’ottusità che ho visto impregnare la Chiesa. Ho pere-
grinato per tutta l’Europa dove la mia persona è stata al centro di
infinite reazioni. Ho suscitato discussioni ed ammirazione, ma mi
sono anche scontrato contro violenti detrattori. Nella bella Roma,
la città immortale, il fuoco mi ha straziato le carni in Campo de’
Fiori. Ma la mia fama sarà imperitura perché né la Falce della Mor-
te né il Carro del Tempo riusciranno a far dimenticare le mie ope-
re. Ancora oggi sono qui a ricordare alle genti il valore dell’uomo
e la sua nobiltà”.

Ricordare per immagini, scrive Bruno nella sua opera De Umbris Idearum,
non significa soltanto compiere un’operazione legata a criteri soggettivi di
efficacia, ma serve soprattutto per impossessarsi delle “ombre”, dei “mar-
chi” che le idee divine hanno lasciato nel mondo. Attraverso di esse, l’uomo
può giungere alla conoscenza di come l’Uno si è espresso nella pluralità
del visibile. Chi pratica l’arte della memoria esprime una capacità magica,
che tende al divino, in grado di dare ordine alle cose e di individuare le vere
forme al di là delle pure apparenze.

251
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO X
UN’IDEA PER
OGNI SITUAZIONE
Applicazioni utili per la vita e il lavoro

ANTEPRIMA:
il Metodo Golfera nella vita quotidiana

QUEL CHE SENTO DIMENTICO, QUEL CHE VEDO RICORDO,


QUEL CHE FACCIO IMPARO.
In questo capitolo vedremo ulteriori applicazioni pratiche del Metodo
Golfera che possono venirvi in aiuto e semplificarvi la vita, sia privata
che lavorativa.

MEMORY PROBLEM SOLVING


Come vi ho già anticipato nell’introduzione, sono fermamente convinto che
la memoria costituisca un efficace strumento di problem solving, in quanto
ci aiuta a trovare soluzioni rapide e funzionali ai problemi che talvolta afflig-
gono la nostra vita. Ci consente di fare meglio le cose, impiegando meno
tempo, con evidenti vantaggi pratici.

In questo capitolo, voglio mostrarvi ulteriori utilizzi delle tecniche di memo-


rizzazione che avete ormai appreso, applicandole a casi concreti che mi
vengono spesso sottoposti. Ovviamente, sono solo una minima parte di
quanto sarete in grado di fare da oggi in poi, ma ritengo utile riportarveli,
perché potranno stimolare suggerimenti e idee per nuove applicazioni che

252
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

sarete voi stessi a scoprire e mettere in pratica. Vi esorto, anzi, a spedirmi


una mail al sito www.metodogolfera.com per raccontarmi la vostra perso-
nale esperienza.

Ho scelto di suddividere i consigli per categorie professionali. Naturalmen-


te, questo non significa che un’applicazione buona per gli uni non sia valida
anche per tutti gli altri: la scelta nasce unicamente dal fatto che, statistica-
mente, alcuni suggerimenti mi vengono richiesti più da alcune persone che
da altre.

Iniziamo con alcune applicazioni per tutti, e proseguiamo poi con quelle
specifiche per medici, avvocati, manager, venditori e studenti.

APPLICAZIONI PER TUTTI


L’APPUNTO MENTALE

È una tecnica molto semplice ed efficace, di grande utilità. Pensate per un


attimo a quante volte ci capita di dire: “Devo assolutamente ricordarmi di
fare questa cosa prima di uscire di casa/dall’ufficio”. Regolarmente varchia-
mo la soglia e ci rendiamo conto solo in strada che ci siamo dimenticati.
Una soluzione potrebbe essere quella di usare dei post-it su cui annotare
gli impegni. Un metodo ancora più semplice potrebbe essere quello che
chiamo “appunto mentale”.

In cosa consiste? Nel collocare mentalmente un’immagine EMAICE degli


impegni che abbiamo, in un luogo in cui sappiamo già di dover passare. Se,
ad esempio, devo ricordarmi di prendere la valigetta prima di uscire di casa,
quel che faccio è molto semplicemente immaginarmi la mia valigetta
animata che indossa un cappotto (associazione inusuale), di proporzioni
enormi, che sta proprio davanti all’uscio di casa mia. Quando mi preparo a
uscire e passo davanti alla porta, l’immagine della valigetta emergerà con
nettezza nella mia mente. Se invece voglio ricordarmi di fare la spesa mentre
torno a casa dall’ufficio, immagino una ciclopica sporta del supermercato in

253
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

cui vado di solito che lava i vetri al semaforo in cui so di dover svoltare per
andare appunto al supermarket. Anche in questo caso, arrivato all’incrocio,
mi ricorderò esattamente di cosa devo fare. Comodo, non trovate?

La cosa bella è che potete applicare questo astuto trucco ad ogni cosa,
dalle più banali a quelle più importanti, a patto che osserviate questi tre
requisiti:

1. che l’immagine EMAICE sia molto efficace, prestando molta attenzione


all’esagerazione e al coinvolgimento emotivo;

2. che visualizziate con grande precisione anche il luogo dove posizionerete


l’immagine;

3. che siate davvero sicuri di passare per il luogo che avete scelto.

“MA DOVE AVRÒ MESSO LE CHIAVI?”


Anche questa è una domanda piuttosto comune, che ci rivolgiamo general-
mente con un tono tra lo sconsolato e l’irritato. Che siano le chiavi di casa,
il cellulare, un documento o la stessa automobile, il concetto non cambia.
Infatti, ci capita spessissimo di non ricordare dove abbiamo lasciato qual-
cosa. Passiamo il tempo a girovagare per le stanze, scuotendo la testa e
continuando a guardare e riguardare negli stessi posti… Possiamo evitarlo?
Possiamo fare qualcosa per ovviare a questi problemi? Ma certo!

Anche in questo caso, potete ricorrere a uno stratagemma tanto semplice


quanto infallibile. Createvi un’immagine EMAICE che colleghi l’oggetto con
il posto in cui lo mettete. Naturalmente, questo va fatto nel momento
stesso in cui lo lasciate. Ammettiamo ad esempio che mettiate la macchi-
na in sosta in uno di quegli enormi parcheggi a più piani: quello che dovrete
fare è crearvi un’immagine mentale che associ in modo EMAICE la vostra
auto con qualcosa che la localizzi (potrebbe essere il cartello che indica il

254
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

piano e il settore all’interno del parcheggio, oppure, se vi trovate all’aperto,


prendete qualche altro punto di riferimento chiaro). Se sapete che nove
volte su dieci vi capita di scordarvi dove avete lasciato le chiavi di casa,
applicate lo stesso principio appena le appoggiate: quando dovrete ripren-
dervele, vi si affaccerà alla mente l’immagine EMAICE che avete costruito,
da cui risalirete facilmente al posto in cui avete appoggiato le chiavi.

La cosa importante è che vi abituiate ad applicare questa tecnica nel mo-


mento stesso in cui abbandonate qualcosa in qualche luogo. Non dico
ovviamente di farlo con tutto, ma solo con ciò che di solito vi capita di
non trovare più, anche solo qualche ora dopo. Questo sistema aumenta
decisamente l’attenzione e la concentrazione ed evita la sbadataggine. Al
contempo, vi permette di risolvere il problema nel tempo che impiegate per
creare un’immagine, ossia una semplice frazione di secondo.

Come vedete il mio metodo può essere applicato anche per risolvere pic-
cole questioni di tutti i giorni. Inoltre, è un modo in più per mantenersi alle-
nati e fare esercizio con le mie tecniche.

Vi ricordate di Giovanbattista Errani, che vi ho già citato a proposito dell’E-


MAICE? Sono sicuro di sì. Bene, proprio Giovanbattista ha tratto vantaggio,
tra le altre tecniche, anche da questa.

Giovanbattista Errani, ex giocatore di pallavolo di serie A nazio-


nale, adesso proprietario di gioiellerie, Faenza

“Sia io che mia figlia abbiamo beneficiato del metodo. Sono rima-
sto infatti sbalordito dai risultati che Gianni ha ottenuto con mia
figlia, che è fortemente dislessica e ha grandi difficoltà di con-
centrazione. All’età di otto anni, dopo aver passato poco più di
un giorno con lui, ha migliorato in modo davvero notevole alcuni
aspetti dell’apprendimento. Ad esempio, poco tempo dopo l’in-
contro con Gianni, sono riuscito a farle imparare una poesia per la
scuola durante un tragitto in macchina di appena un quarto d’ora!

255
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Sono rimasto letteralmente senza parole! Chiaramente questi ri-


sultati hanno dato a mia figlia la convinzione e l’autostima neces-
sarie a superare altre sue difficoltà. Sono quindi davvero grato a
Gianni per quel che ha fatto per lei. Anch’io uso il Metodo Golfera,
specialmente nella mia professione. Occupandomi adesso di gio-
iellerie mi è davvero utile ricordare dove sistemo gli articoli nel ne-
gozio, e con la tecnica di Gianni memorizzo tutto perfettamente.
Inoltre, utilizzo spesso anche il sistema delle stanze per ricordare
gli argomenti di un discorso, da fare a clienti o fornitori. Una delle
cose che ritengo più straordinarie del metodo è che se lo si usa
con frequenza e regolarità finisce per diventare un processo natu-
rale, tanto da sembrare proprio!”

APPLICAZIONI PER MEDICI


Una delle ragioni per cui sono così tanti i medici interessati al mio metodo è
che sanno bene quanto esso sia utile nei casi di emergenza. La memoria,
infatti, funziona molto peggio quando è sottoposta allo stress e all’urgenza.
Il cervello tende a concentrarsi unicamente sul momento presente perdendo
di vista le nozioni incamerate in precedenza. In questo senso, la memoria
tende ad essere trascurata e passano in primo piano le capacità di reazione
immediata. Questo meccanismo mentale deriva dal nostro retaggio animale,
che nelle situazioni di pericolo privilegia le attitudini di pronta risposta.

Per ovviare a questi cali di memoria nei momenti di emergenza, disporre di


un metodo efficace è senz’altro di grande aiuto. In questi casi di particolare
stress è fondamentale il fatto di poter contare sulla facoltà di ricordarci le
cose giuste da fare. In caso contrario, le conseguenze potrebbero essere
particolarmente drammatiche. Ho addestrato personalmente diversi piloti
dell’aeronautica a memorizzare le diverse procedure da attuare in caso di
pericolo; ho lavorato con diversi chirurghi che volevano essere certi di me-
morizzare senza possibilità di errore le prassi da seguire al sopraggiungere

256
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

di complicanze durante una delicata operazione. In caso come questi, la


memoria può fare davvero la differenza, costituisce quel che si dice “una
questione di vita o di morte”.

MEMORIZZARE I FARMACI
Una delle richieste che più frequentemente mi viene fatta dai medici è come
fare a ricordare lunghe serie di farmaci. È un’applicazione specifica del-
la tecnica più generale per la memorizzazione delle liste, in cui l’ostacolo
maggiore è rappresentato dall’astrusità dei nomi degli stessi medicinali. Ve-
diamo allora come la mia tecnica possa venire in aiuto. Il trucco, ormai lo
sapete, è quello di associare i nomi dei farmaci a immagini comunque note.

Facciamo l’esempio di una lista di dieci farmaci inesistenti, anche se i nomi


sono assolutamente verosimili:

1. Neocorticol

2. Ranox

3. Savolin

4. Fernotal

5. Tranazin

6. Birumitolo

7. Nitrosene

8. Viadol

9. Gastramin

10. Crisepam

257
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

La prima cosa da fare è creare una concatenazione di immagini, disposte


sulla parete di una delle nostre stanze della memoria, associando i nomi dei
farmaci a immagini originate dall’assonanza con la parola di partenza.

PRIMA PARETE: Immagino un neo (Neocorticol) su una rana (Ranox),


che lava con il sapone (Savolin) un pezzo di ferro (Fer-
notal) a cui è appeso Tarzan (Tranazin), che perde la
presa e cade nel bitume (Birumitolo). Viene lavato con
il sapone neutro (Nitrosene), con il quale viene tirato
via lo sporco (Viadol), sale su una moto e dà gas (Ga-

stramin) e va a trovare Cristina (Crisepam).

MEMORIZZARE LE POSOLOGIE
Un altro caso concreto molto frequente per i medici è il dover ricordare con
precisione la posologia di un dato farmaco. È possibile farlo in modo molto
semplice attraverso l’uso combinato della tecnica per la memorizzazione
dei numeri e la teoria dei luoghi. Vediamo meglio di cosa si tratta attraverso
un esempio, anch’esso non vero ma verosimile.

Il Crisepam viene somministrato in un’unica dose giornaliera. La


dose iniziale è di 15 mg al giorno, la sera. Sulla base della risposta
clinica individuale, questa può essere aumentata fino a 30 mg/die.

PRIMA PARETE: Immagino Cristina (Crisepam) che con una candela


illumina un calendario (la candela, 1, sta per “unica”, e
il calendario per “giornaliera”). Dal calendario esce
un’altra candela con rincorre un cavalluccio marino (15)
al tramonto (la sera). Il cavalluccio marino prende
un forcone con cui raccoglie un salvagente (30).

258
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Questa tecnica vi permetterà di ricordare con esattezza tutte le informazioni


relative a qualsiasi genere di medicinale, le dosi consigliate, i sintomi indesi-
derati, i periodi di somministrazione, ecc.

APPLICAZIONI PER AVVOCATI


RICORDARE LE ARRINGHE

Per gli avvocati, memorizzare con efficacia gli argomenti di un’arringa signi-
fica poter gestire il discorso relativo al caso in tutta tranquillità, mantenendo
l’elasticità mentale e la prontezza per rispondere alle eventuali controrisposte.

Per la memorizzazione degli argomenti di un’arringa (e più un generale per


la memorizzazione dei contenuti di un qualsiasi discorso), il metodo migliore
è la tecnica delle liste. Qui di seguito riporto l’elenco dei punti fondamentali
di un’ipotetica arringa relativa al gravissimo furto di un pollo!

1. Descrizione del reato

2. Scena del crimine

3. Ricostruzione degli eventi

4. Analisi degli indizi

5. Prove scientifiche

6. Esame del DNA

7. Destinazione della refurtiva

8. Escussione dei testi

9. Alibi del cliente

10. Assenza di movente dell’assistito

259
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

11. Ipotesi alternativa

12. Controaccusa

13. Richiesta di estradizione

Creiamo adesso la lista di immagini relative agli argomenti dell’arringa. Im-


magino un ratto (Descrizione del reato) che con una pistola (Scena del
crimine) minaccia Eolo, dio del vento (Ricostruzione degli eventi), il quale
indica delle tracce a terra (Analisi degli indizi). Arrivano degli scienziati e,
attorno alle tracce, fanno le prove per un balletto (Prove scientifiche). Poi,
tutti assieme, esaminano una donna dalle proporzioni gigantesche (donna
è assonante con DNA, quindi, Esame del DNA), la quale nasconde la refur-
tiva sotto i vestiti (Destinazione della refurtiva), tra cui ci sono alcuni testi

letterari (Escussione dei testi). Da uno di questi testi esce una persona alli-
bita (Alibi del cliente), si pietrifica e non si muove più (Assenza di movente
dell’assistito), si allunga e diventa più alta (alta è assonante con alternativa,
quindi, Ipotesi alternativa), indica qualcun altro per accusarlo (Controac-
cusa), il quale chiede dell’Estathè (Richiesta di estradizione).

APPLICAZIONI PER MANAGER


I manager hanno sempre più bisogno della memoria. Devono prendere deci-
sioni in fretta, hanno poco tempo, lavorano con ingenti quantità di informazio-
ni in continuo aggiornamento: per loro la memoria è essenziale, costituisce un
vero e proprio vantaggio competitivo. Me lo conferma anche Morgan Corso.

260
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Morgan Corso, formatore manageriale, Roma

“Posso dire con certezza che frequentare il corso è stata una delle
esperienze che ha migliorato maggiormente la mia professionali-
tà. Uso il Metodo Golfera tutti i giorni, e adesso non saprei più fare
senza. Grazie alle tecniche di Gianni ho imparato a fare meglio e
più velocemente qualsiasi cosa nel mio lavoro. Qualche esem-
pio? La memorizzazione dei nomi e dei cognomi dei clienti, che
è fondamentale per chi fa il mio mestiere. In particolare, riesco a
ricordare senza alcuna difficoltà anche i cognomi più complicati.
Poi, grazie alla teoria dei luoghi, ricordo con precisione le griglie e
gli argomenti delle relazioni, senza bisogno di dover più ripassare
le informazioni. Mi basta acquisirle una sola volta attraverso l’E-
MAICE e mi rimangono impresse per sempre. Memorizzare con
efficacia i dati mi consente di concentrarmi al massimo sulla rela-
zione stessa, con grande successo. E ancora, i numeri telefonici:
adesso ricordo con facilità tutti quelli che desidero. Indirizzi, riu-
nioni, appuntamenti… anche queste informazioni ormai le colloco
subito nella memoria a lungo termine, al punto che ormai non uso
più l’agenda!”

INDICI DI MERCATO E CAMBI VALUTA


Uno degli ambiti manageriali in cui la memoria riveste un’importanza dav-
vero strategica è il settore quotazioni e valore (la Borsa). Infatti, per pren-
dere velocemente le decisioni più opportune senza farsi scappare qualche
occasione di guadagno, è necessario “caricare in memoria” informazioni
numeriche molto complesse.

Prendiamo qualche dato di borsa e vediamo come fare a memorizzarlo


efficacemente.

261
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

INDICI DI MERCATO

Mibtel: + 0,18%

Dow Jones: - 0,36%

Nikkei: - 0,03%

TASSI DI CAMBIO (QUOTAZIONI PER 1 EURO)

Dollaro: 1,359

Sterlina: 0,682

Yen: 163,28

Una persona al telefono (Mibtel) ha una croce in una mano (+) e nell’altra
una candela con cui scioglie un pupazzo di neve (18). Notate come ab-
bia omesso lo zero: ce lo ricorderemo facilmente con la memoria naturale,
quindi non abbiamo bisogno di appesantire l’immagine e possiamo tran-
quillamente eliminarlo.

Indiana Jones (Dow Jones) usa un’asta (-) come se fosse un forcone per
raccogliere una ciliegia (36). Anche in questo caso, evitiamo lo zero iniziale.

Un tizio che dice “Ni” (Nikkei) infila un’asta (-) in un salvagente che viene
bucato da un forcone (03).

Lo Zio Sam (Dollaro) tiene in mano una candela (1), che si trasforma in un
forcone (3) in cima al quale c’è un cavalluccio marino (5) che tiene un pal-
loncino (9).

La Regina Elisabetta (Sterlina) si infila un salvagente (0) e dà delle ciliegie (6)


a un pupazzo di neve (8) che sta accarezzando un cigno (2)

Una donna orientale (Yen) con una candela (1) scalda delle ciliegie (6) sopra
a un forcone (3). Il forcone viene beccato da un cigno (2) che sta sopra a un
pupazzo di neve (8).

262
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

COLLABORATORI E MANSIONI
Per il manager, una delle questioni di maggior importanza è sicuramente
ricordare con esattezza qual è la specifica mansione di ogni singolo col-
laboratore e dipendente. Dovendo gestire spesso centinaia di persone, il
manager di prestigio si riconosce da come riesce a interpellare sempre la
persona giusta al momento giusto e da come sa chi fa cosa anche in una
struttura di grandi dimensioni. In questo senso, applicare le corrette tec-
niche di memorizzazione può fornire un vantaggio vincente per riuscire a
raggiungere infallibilmente il risultato.

In questo caso si tratta di associare in modo EMAICE l’immagine del nome


del collaboratore (attraverso l’apposito metodo) con quella che rappresen-
ta la sua mansione. Prendiamo un possibile elenco di persone e le relative
specializzazioni:

1. Francesco Mirabella, webmaster

2. Antonella Cancelli, contabilità

3. Mirko Langotto, responsabile contact center

4. Maria Dovese, segreteria

5. Claudio De Marinis, settore legale

6. Felicia Cusinella, organizzazione

7. Andrea Serra, facility management

8. Roberta Stella, responsabile risorse umane

9. Emilio Sellato, addetto CED

10. Manuela Discanta, marketing e comunicazione

Vediamo le immagini che potrebbero essere utilizzate.

263
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

1. Un frate francescano (Francesco) prende bene la mira con un fucile


(Mirabella) per sparare a un computer (webmaster).

2. Da un’anta (Antonella) esce un cancello (Cancelli) con attaccate mi-


gliaia di calcolatrici (contabilità).

3. Una gigantesca bottiglia di mirto (Mirko) sopra a un lingotto d’oro (Lan-


gotto) è piazzata in mezzo alla hall di un albergo, in cui molte persone
prendono contatti per un convegno (responsabile contact center).

4. Maria Maddalena (Maria) si sta lavando le mani con il Dove (Dovese) e


intanto sbriga della corrispondenza (segreteria).

5. Ad un marine claudicante (Claudio De Marinis) viene messo in testa il


tocco da avvocato (settore legale).

6. Una coccinella molto felice (Felicia Cusinella) sta organizzando le sue


ferie (organizzazione)

7. Una croce di Sant’Andrea (Andrea) in una serra (Serra) viene usata


come scrivania da un manager (facility management)

8. Da un barattolo di borotalco Neutro Roberts (Roberta) esce una stella


brillante (Stella) che viene moltiplicata e distribuita a molte persone (re-
sponsabile risorse umane)

9. Un amico emiliano (Emilio) che porta sulle spalle una sella (Sellato)
corre da un computer all’altro in un gigantesco Centro di Elaborazione
Dati (addetto CED)

10. Una grande mano (Manuela) che canta (Discanta) distribuisce depliant
pubblicitari a tutti i passanti (marketing e comunicazione)

264
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

APPLICAZIONI PER VENDITORI


APPUNTAMENTI

La tecnica per tenere a mente gli appuntamenti, ovviamente, è trasversale a


tutte le categorie di persone, in quanto è utile a tutti. Ho scelto comunque di
inserirla come utility per i venditori proprio perché questa richiesta mi giun-
ge più di frequente da questi ultimi. I venditori hanno forse capito meglio di
chiunque altro quanto migliorare la memoria significhi guadagnare tempo e
denaro!

Il metodo di memorizzazione degli appuntamenti vi consentirà di tenere una


sorta di agenda mentale, in cui incasellare tutti gli incontri più importanti
senza aver bisogno di avere sempre con voi l’organizer. Un vantaggio di
enorme importanza per chi esercita un mestiere particolarmente dinamico
e pieno di impegni.

Ecco i passi da seguire:

1. creare un’immagine per il tipo di appuntamento;

2. associare l’immagine dell’appuntamento all’immagine della data (ottenu-


ta attraverso la tecnica per la memorizzazione dei numeri);

3. associare all’immagine della data quella dell’orario dell’appuntamento


(ottenuta tramite la stessa tecnica).

Proviamo subito con qualche esempio. Noterete che nell’indicazione della


data inserisco solo il giorno e non il mese in quanto generalmente sappiamo
sempre il mese di riferimento (che di solito è quello corrente o al massimo il
seguente). E, come vi ho già detto, ciò che non è essenziale va omesso. Se
comunque ritenete opportuno ricordare anche il mese, vi basterà convertire
in immagini anche le sue cifre e aggiungerle alle altre.

265
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

• Dott. Allegri, 02, ore 9.00

Immaginiamo un dottore che ride (Dott. Allegri) che si infila un salvagen-


te a forma di cigno (02) a cui è attaccato un palloncino (9.00)

• Conferenza stampa, 15, ore 20

Immaginiamo un enorme giornale (Conferenza stampa) che viene bru-


ciato da una candela brandita da un cavalluccio marino (15) che viene
preso nel becco da un cigno con un salvagente addosso (20)

• Commercialista, 31, ore 8.45

Immaginiamo il nostro commercialista con un forcone in una mano e


una candela accesa nell’altra (31) con cui prova a sciogliere un pupazzo
di neve che scappa su una nave guidata da un cavalluccio marino (8.45)

TRATTATIVE
Il venditore efficiente, quello che chiude il numero maggiore di pratiche, è
sicuramente la persona che ricorda perfettamente lo stato della trattativa
con un cliente, di cosa si è discusso, a quali primi accordi si è già arrivati.
Memorizzare tutti questi aspetti significa raggiungere un livello di efficacia
straordinario.

Per riuscire nell’intento occorre:

1. associare l’immagine del cliente con le informazioni principali relative alla


trattativa;

2. convertire in immagini gli eventuali numeri e associarle alle altre.

266
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Qualche esempio:

• Sig. Magri, vendita immobile in via Larga, 573.000 euro.

Immaginiamo un tizio allampanato (Sig. Magri) che entra in una stanza


larga ed è assalito da un cavalluccio marino armato di una falce con cui
trancia un forcone (573.000; le migliaia vengono ovviamente omesse).

• Dott.ssa Rubinucci, preventivo per creazione rete intranet, 40.000


euro. Immaginiamo una donna dal cui vestito spuntano dei rubinetti
(dott.ssa Rubinucci) che saltella sulla rete di un letto tenendo in mano
un computer (rete intranet), mentre una barca con un salvagente gigan-
te al posto del timone va a cozzare contro il letto (40.000)

• Levittech, vendita componenti elettronici e servizio, 285.000, ri-


chiesto sconto del 7%.

Immaginiamo una bottiglia di acqua Levissima (Levittech) a cui sono


appesi dei fili elettrici (componenti elettronici) che è tenuta in mano
da un cameriere (servizio), il quale è rincorso, nell’ordine, da un cigno,
da un pupazzo di neve e da un cavalluccio marino (285.000), dai quali si
difende con una falce (7%)

APPLICAZIONI PER STUDENTI


MEMORIZZARE UNA LEZIONE

Le tecniche di memorizzazione dei testi che abbiamo già esaminato in det-


taglio nel capitolo VIII saranno molto utili agli studenti di tutte le età, dalle
medie inferiori all’università. In questo paragrafo vedremo un paio di altre
applicazioni pratiche.

267
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

La prima strategia che desidero insegnarvi è quella relativa alla memoriz-


zazione delle lezioni. Spesso capita che i miei giovani clienti mi dicano che
riscontrano grande difficoltà nel riordinare gli appunti presi nelle aule sco-
lastiche. Il problema può essere facilmente risolto attraverso l’estrazione
di parole chiave e la loro disposizione nelle stanze di memoria. In questo
modo, vengono colti solo i punti essenziali, che serviranno poi a ricostruire
l’intero discorso.

Quanto segue è un esempio di concetti chiave presi da una lezione di Storia


della Letteratura incentrata su Joyce:

1. James Joyce

2. Nato a Dublino, 1882

3. Gesuiti

4. Parigi

5. Trieste

6. Nora Barnacle

7. Musica da camera, 1907

8. Gente di Dublino, 1914

9. Ritratto dell’artista da giovane, 1916

10. Esuli, 1918

11. Ulisse, 1922

12. Finnegans Wake, 1939

13. Morto a Zurigo, 1941

14. Epifanie

15. Modernismo e simbolismo

16. Aristotele, Tommaso d’Aquino e Dante

268
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Procediamo come sempre alla creazione delle diverse immagini e alla di-
sposizione sulle pareti.

PRIMA PARETE: James Bond che mangia una Fruit Joy (James
Joyce) ha dei dubbi (Dublino) e con una candela
illumina una coppia di pupazzi di neve che accarez-
zano un cigno (1882), il quale vola ai piedi di Gesù
(Gesuiti), che lancia un modellino della Tour Eiffel
(Parigi) contro tre teste (Trieste), una delle quali
è quella della nostra amica Nora, a cui spunta un
bernoccolo (Nora Barnacle).

SECONDA PARETE: Nora si mette in camera a suonare (Musica da ca-


mera), poi si infila un salvagente, prende in mano
una falce (1907; ho indicato solo le ultime due cifre
dell’anno, in quanto il fatto che siamo già nel
Novecento ce lo ricordiamo attraverso la memoria
naturale) e rincorre della gente (Gente di Dubli-
no). Una delle persone prende una candela e la
mette su una barca (1914) sulla cui vela è raffigu-
rato un giovane artista (Ritratto dell’artista da
giovane) che spegne una candela e mangia una
ciliegia (1916). Questa barca arriva su un’isola dove
ci sono degli esuli (Esuli).

TERZA PARETE: Uno degli esuli prende una candela e scioglie un


pupazzo di neve (1918). Sulla spiaggia sbar-
ca Ulisse (Ulisse) trainato da una coppia di cigni
(1922). Ulisse scavalca una finestra (Finnegans) e
sale su una vacca (Wake), la quale colpisce con un
forcone un palloncino (1939). Il palloncino scoppia
sulla tomba del Mago Zurlì (Morto a Zurigo), pres-
so la quale attracca una barca con una candela che
illumina la tomba (1941).

269
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

QUARTA PARETE: Arriva poi la Befana (Epifanie) con una scopa a


reazione portando in regalo dei simboli (Moder-
nismo e simbolismo), uno dei quali ricorda un
signore aristocratico (Aristotele), diffidente come
San Tommaso (Tommaso d’Aquino), che verifica
l’autenticità di un dipinto che raffigura Dante.

Questo sistema è servito anche a Stefania, che, pur non essendo più una
studentessa (anche se vorrebbe tornare ad esserlo!), l’ha usato per memo-
rizzare una conferenza.

Stefania Noris, impiegata, Bergamo

“Il corso mi è piaciuto molto, perché l’ho trovato molto interessan-


te e al contempo semplice, divertente e stimolante. Con i nomi
funziona davvero! Adesso, tutte le volte che voglio ricordarmi per
sempre come si chiama una persona, mi basta applicare la tecni-
ca di Gianni e so che non mi sbaglierò più. Appena finito il corso
ho anche usato la tecnica delle stanze per ricordarmi gli argomen-
ti di una conferenza a cui ho partecipato: è stato straordinario!
Avevo memorizzato tutto alla perfezione! Con il Metodo Golfera
mi è anche tornata la voglia di studiare, perché so che sarebbe
tutto molto più semplice e piacevole… Il fatto però è che ho tre
figli, di sei, quattro e tre anni, e questo mi occupa un po’ il tempo!”

ORARI DI LEZIONI E RICEVIMENTI


Gli studenti universitari devono spesso districarsi tra mille orari da tenere a men-
te: lezioni, ricevimenti dei docenti, seminari, aperture delle biblioteche e delle
sale studio, segreteria di facoltà, uffici universitari, ecc. Questo genere di orari è

270
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

diverso dagli appuntamenti, in quanto non si tratta di un unicum, bensì di una


griglia di orari prestabiliti a cui bisogna attenersi. La tecnica di memorizzazione
è comunque molto simile a quella che abbiamo già visto per gli appuntamenti.

Supponiamo di dover ricordare tutte queste informazioni, riassunte in una


tabella:

Ricevimento prof. Minguzzi lunedì 9-11


Ricevimento prof.ssa Sali mercoledì 3-6 (pomeriggio)
Lezioni di Storia degli Stati Uniti lun-mer 10-12
d’America
Lezioni di Storia Contemporanea giovedìe venerdì 1-3
(pomeriggio)
Segreteria lun-ven 9-12

Ecco come tradurrei in immagini i dati della tabella:

• Una mina (prof. Minguzzi) è tenuta in mano da una donna vestita da luna
(lunedì), che la lega a un palloncino (9) illuminato da due candele (11)

• Una statua di sale (prof.ssa Sali) che raffigura Mercurio (mercoledì)


tiene in mano un forcone (3) che raccoglie delle ciliegie (6).

• Bush (Storia degli Stati Uniti d’America) travestito da luna (lunedì)


abbraccia una statua di Mercurio (mercoledì), il quale tiene in una mano
una candela e un salvagente (10) e nell’altra una candela beccata da un
cigno (12)

• Mussolini (Storia Contemporanea) vestito da Giove (giovedì) abbrac-


cia una Venere (venerdì) tenendo in una mano una candela (1) e nell’altra
un forcone (3)

• Una segretaria (Segreteria), pallida come la luna (lunedì) ma dalle sem-


bianze di una bellissima Venere (venerdì), prende in mano un palloncino
(9) e lo lega a una candela che viene beccata da un cigno (12)

271
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Adesso che avete appreso molti modi per mettere in pratica nella vostra
vita quotidiana le tecniche del Metodo Golfera, sta a voi inventarne degli
altri, altrettanto utili!

Nel prossimo capitolo vi darò alcuni consigli per migliorare l’apprendimento


dei bambini.

272
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

RICORDA!

Appunto mentale: collocate mentalmente un’immagine in un luogo in


cui sapete già di dover passare.
Dove mettiamo le cose: createvi un’immagine EMAICE che colleghi
l’oggetto al posto in cui lo mettete.
Memorizzare i farmaci: create immagini per assonanza con i nomi dei
farmaci e associatele attraverso una concatenazione.
Memorizzare le posologie: visualizzate le informazioni della posologia
attraverso l’uso combinato della tecnica di conversione numerica e del-
la teoria dei luoghi.
Memorizzare le arringhe: usate la tecnica delle liste per tradurre in im-
magini i punti chiave e concatenarli.
Indici di mercato e cambi valuta: create immagini attraverso la conver-
sione numerica.
Ricordare collaboratori e mansioni: associate l’immagine del nome con
quella rappresentativa della mansione.
Appuntamenti: create un’immagine per il tipo di appuntamento e asso-
ciatela a quelle relative alla data e all’orario dell’incontro.
Trattative: convertite in immagini il nome del cliente e le informazioni re-
lative allo stato della trattativa, convertendo anche gli eventuali numeri.
Memorizzare una lezione: estraete le parole chiave, trasformatele in im-
magini e disponetele nelle stanze di memoria.
Memorizzare gli orari: procedete come per la memorizzazione degli ap-
puntamenti.

273
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

ALLENAMENTI SULLE
APPLICAZIONI PRATICHE
TEMPO STIMATO PER GLI 11 ALLENAMENTI: 75’

1. Appunto mentale.

Impegnatevi a prendere subito un paio di appunti mentali su qualcosa


che vi interessa davvero. Mettete in pratica la tecnica adesso: vi accor-
gerete che funziona!

2. Dove mettiamo le cose.

Anche in questo caso, assumetevi l’impegno di provare oggi stesso a


memorizzare dove mettete un oggetto qualsiasi e verificate poi se vi ri-
cordate la sua posizione. Fatela diventare una salutare abitudine!

3. Memorizzare i farmaci.

Applicate la tecnica ai nomi di questi farmaci:

• Carezotal

• Muscosil

• Frenozene

• Defranol

• Zapirulide

• Drallox

• Neosaprene

• Tresicor

• Odomal

• Tarzotan

274
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

4. Memorizzare le posologie.

La dose abituale di Drallox nell’adulto è di una capsula da 15 mg la sera


prima di coricarsi. Nei casi ostinati, iniziare con una capsula da 30 mg e
proseguire con la dose inferiore. La durata del trattamento varia da pochi
giorni a due settimane, fino a un massimo di quattro settimane. Il Drallox
è di norma ben tollerato.

5. Memorizzare le arringhe.

Ecco un altro ipotetico esempio di argomenti da esporre in un’arringa.


Immaginatevi avvocati!

1. Reato

2. Situazione del cliente

3. Esame delle prove

4. Nuovi indizi

5. Via di fuga

6. Art. 99

7. Testimone oculare

8. Disamina dei precedenti giuridici

9. Appello ai giurati

10. Richieste finali

6. Indici di mercato e cambi valuta.

TASSI DI CAMBIO (QUOTAZIONI PER 1 EURO)

Sterlina: 0,471

Yen: 159,140

Dollaro: 1,478

275
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

INDICI DI MERCATO

Dow Jones: + 1,25%

Nikkei: + 0,34%

Mibtel: - 0,67%

7. Ricordare collaboratori e mansioni.

Immaginate che nella vostra azienda siano state appena assunte cinque
nuove persone e che desideriate memorizzare immediatamente i loro
nomi e il settore in cui operano.

• Donata Rambelli, area aziende

• Fabrizio Ronconi, innovazione e sviluppo

• Grazia Miloni, servizio post-vendita

• Serena Rafani, recupero crediti

• Ezio Merani, gestione clienti

8. Appuntamenti.

Segnate in pochi istanti nella vostra agenda mentale questa serie di ap-
puntamenti.

• Sig.ra Casta, 07, ore 15.00

• Controllo impianti, 16, ore 11.30

• Riunione aziendale, 24, ore 10.00

• Pranzo con Carlo, 13, ore 13.30

• Telefonata ing. Saluzzi, 30, ore 17.45

276
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

9. Trattative.

Gestite al meglio i vostri clienti!

• Vasco Rezoli, vendita di infissi tipo B1, preventivo di 14.350


euro.

• Anna Trebbi, nuovo rifornimento di cancelleria per ufficio, 2.700


euro. Applicare sconto 5%.

• Eva Landi, eseguito sopralluogo per appartamento in via Roma.


Richiesti 630.000 euro, offerta massima 590.000.

10. Memorizzare una lezione.

Ecco le parole chiave relative a una lezione di Storia dell’Arte sui primi
anni di attività di Michelangelo:

1. Caprese, 1475 – Roma, 1564

2. Lorenzo il Magnifico

3. Rilievi della Madonna della Scala

4. Battaglia dei Centauri

5. Girolamo Savonarola

6. Bologna

7. Figure di San Petronio

8. Angelo per Arca di S. Domenico

9. Roma

10. Pietà Vaticana

277
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

11. Memorizzare gli orari.

Lezioni di Diritto Pubblico mer-ven 17-19

Lezioni di Storia del Diritto mar-giov 11-12

Ricevimento del prof. Gallesi giovedì 9-14

Dipartimento lun-ven 9-11

Biblioteca lun-sab 9-19

278
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO XI
IMPARARE A IMPARARE
Consigli per l’apprendimento dei bambini

ANTEPRIMA:
l’apprendimento e i bambini

CHI VIVE USANDO AL MEGLIO LA MEMORIA VIVE DUE VOLTE.


In questo capitolo vi darò qualche consiglio che potrà aiutare i vostri
figli ad apprendere meglio e più velocemente. Credo che sia un dovere
morale di tutti noi insegnare ai bambini i metodi che renderanno più
semplice la loro vita futura.

INSEGNARE AD APPRENDERE
Una delle mie convinzioni è che regalare ai nostri figli un futuro migliore sia
una delle cose più importanti che ci sia concesso di fare. Per questo, sono
da sempre impegnato a tenere corsi specifici per migliorare l’apprendimen-
to dei bambini. Allo stesso modo, gran parte dell’educazione che io e mia
moglie diamo ai nostri figli è improntata sull’insegnare loro come fare a im-
parare in modo più divertente e al contempo efficace.

Nei bambini, la memoria determina la loro autostima, il rapporto con gli altri,
e soprattutto la qualità di vita futura. Ogni bambino è dotato per natura di
una buona memoria. Il problema, però, è che la scuola non insegna loro
un buon metodo per studiare né uno per apprendere e questo, a lungo

279
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

andare, genera problemi. Tengo quindi particolarmente a dedicare un inte-


ro capitolo a fornirvi dei consigli estremamente facili da seguire per fare in
modo che i vostri figli possano affrontare lo studio con maggiore serenità e
ottenere risultati soddisfacenti.

15 CONSIGLI UTILI PER I VOSTRI FIGLI


FATE VISUALIZZARE LORO CONCRETAMENTE I PROBLEMI
ASTRATTI.

Una delle più grandi difficoltà che incontrano i bambini è proprio quella di
non riuscire a comprendere le questioni che non hanno un immediato ap-
piglio pratico. Non a caso una delle materie che risultano più ostiche alle
scuole elementari è proprio la matematica.

Trasformare i problemi teorici in questioni concrete offre la possibilità di


riportare ogni cosa al mondo sensibile del bambino, a situazioni reali a lui
familiari. La capacità di astrazione si sviluppa solo in una seconda fase
dell’apprendimento: il mio consiglio va proprio nella direzione di assecon-
dare il suo sviluppo intellettivo facilitandogli il compito. È più facile capire le
addizioni in termini di mele e pere, insomma, specie se sono quelle che il
bambino trova in tavola. Personalmente, con i miei figli uso proprio oggetti
fisici e non solo immagini evocative per spiegare ancor più semplicemente
i concetti astratti. Servirsi di esempi visivi è un sistema funzionale per au-
mentare la memorizzazione delle informazioni, la comprensione dei concetti
e la capacità di risoluzione dei problemi.

COMUNICATE ENTUSIASMO, PASSIONE E GIOIA PER LO STUDIO.

Se i vostri figli sentiranno che lo studio e l’apprendimento in genere su-


scitano nei genitori sentimenti e sensazioni piacevoli, è più probabile che
anche loro imiteranno le medesime associazioni. Quando si crea un clima

280
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

di complicità positiva in relazione allo studio, è molto comune che i bambini


tornino a casa da scuola con un sorriso raggiante ed esclamino: “Oggi ho
imparato tante cose!”.

LASCIATELI SBAGLIARE SENZA CORREGGERLI SUBITO.

È importante che i bambini abbiano la libertà di commettere errori, senza


che il genitore li corregga ancor prima che abbiano finito i compiti. Questo
principio funziona per due ragioni: la prima è che il bambino non deve vive-
re lo stress dell’essere sempre perfetto (causa di notevoli problemi e ritardi
nell’apprendimento), la seconda è che sbagliare e rendersene conto da soli
è l’unico modo per imparare dai propri errori.

Il vecchio proverbio “Sbagliando s’impara” risponde al vero. Affinché un


insegnamento venga davvero interiorizzato è indispensabile che le conse-
guenze siano vissute fino in fondo.

NON ARRABBIATEVI QUANDO SBAGLIANO.

Quasi una conseguenza del principio precedente. Ai fini dell’apprendimen-


to, è fondamentale che i bambini sappiano che l’errore è qualcosa di nor-
male, fisiologico, e che non devono sentirsi in colpa se commettono qual-
che sbaglio. Un atteggiamento punitivo non farebbe altro che suscitare una
reazione inibitoria, che in alcuni casi può portare a problemi nello sviluppo
cognitivo e a una profonda insicurezza. Quindi, siate pazienti e soprattutto
spiegate loro l’errore con calma invece di arrabbiarvi.

È invece opportuno essere severi per quel che riguarda il loro grado di at-
tenzione: i bambini devono imparare che durante lo studio bisogna appli-
carsi con concentrazione, senza divagare e distrarsi.

281
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

LODATELI IN PUBBLICO.

Anche questo può essere considerato un comportamento consequenziale


rispetto ai precedenti. Affinché il bambino percepisca come “giusto” un
eventuale rimprovero, occorre che non lo viva come atto di pubblica accu-
sa. Spesso assistiamo a gesti di plateale disapprovazione da parte di certi
genitori, quasi a dimostrare agli altri che il tipo di educazione esercitata è
rigorosa. In realtà, è assai più produttivo nei confronti del bambino riservare
le critiche all’ambito privato e riconoscere davanti agli altri solo le sue ca-
pacità. Questo accorgimento vi consentirà di instaurare con i vostri figli un
rapporto di fiducia circa l’attribuzione dei giudizi, evitando possibili polariz-
zazioni e contrapposizioni che si riflettono inevitabilmente sul processo di
apprendimento.

PREMIATE GLI SFORZI ANCOR PIÙ DEI RISULTATI.

Lodare un bambino per i risultati positivi ottenuti nello studio è sicuramente


una buona abitudine che rinforza il desiderio di conseguirne altri. Premiare
lo sforzo, a prescindere dai risultati che realmente produrrà, è un modo per
gratificare un comportamento prima ancora che i suoi effetti. Il bambino ca-
pirà in questo modo che l’impegno nell’apprendimento è già di per sé meri-
tevole di approvazione da parte dei genitori. Questo gli darà la convinzione
necessaria a superare anche eventuali difficoltà che potrebbe incontrare
nello studio di alcune materie.

RISPETTATE IL TEMPO DI ATTENZIONE.

Questo è uno degli aspetti che i genitori fanno più fatica a comprendere,
perché, nell’età adulta i livelli di attenzione tendono a stabilizzarsi e unifor-
marsi. I bambini, invece, hanno periodi di concentrazione elevatissima ma
di breve durata, con un calo drastico. In questo caso, cercate di non forzarli
a mantenere per troppo tempo l’attenzione, ma convinceteli a impegnarsi
al massimo durante i momenti di studio.

282
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Può anche essere utile sancire una sorta di patto con i bambini, in cui si
stabiliscono i tempi di lavoro e quelli di gioco. Se sarete ligi nel rispettare
questi accordi, anche il bambino lo sarà, aumentando la propria produttività
e imparando a gestirla in modo più consapevole.

CONSIDERATE L’“EFFETTO PIGMALIONE”.

Ciò vuol dire che i figli tenderanno a fare quanto ci si aspetta da loro. Do-
vrete quindi prestare grande attenzione ai messaggi espliciti e impliciti che
indirizzate loro, cercando di essere il più possibile coerenti ed evitando di
lanciare comunicazioni contraddittorie anche e soprattutto rispetto allo stu-
dio e all’apprendimento. È molto più vantaggioso che i bambini sentano
che ci si aspetta da loro qualcosa di commisurato alle loro attuali capacità,
migliorandolo eventualmente nel tempo, piuttosto che percepire il desiderio
da parte dei genitori di risultati spropositati, il cui mancato raggiungimento
potrebbe produrre una frustrazione reciproca delle attese.

PONETE DOMANDE PIUTTOSTO CHE FAR RIPETERE I CONCETTI.

Se volete fare in modo che i concetti si stabilizzino nella memoria a lungo ter-
mine dei vostri figli, è preferibile evitare il solito metodo del ripasso sostituen-
dolo con l’abitudine più sana del rivolgere domande specifiche su quanto
hanno appena studiato. Questo va incontro all’esigenza di usare le informa-
zioni acquisite, facendone cioè un uso cosciente e consapevole. In tal modo
le capacità di comprensione e memorizzazione vengono altamente incre-
mentate. La semplice ripetizione delle informazioni, invece, non contribuisce
all’interiorizzazione dei ricordi e, soprattutto, induce noia nell’apprendimento.

DIMOSTRATE ATTENZIONE E CURIOSITÀ PER I LORO INTERESSI.

Siate i primi ad andare incontro agli interessi dei figli, facendoveli raccontare
e spiegare. È un modo per coinvolgerli e farsi coinvolgere, e inoltre propone

283
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

un modello di curiosità cognitiva da imitare. Fare in modo che siano i bambini


stessi ad essere una fonte di informazione per voi, ribaltando quindi il classico
modello del figlio che apprende dal genitore, li farà sentire parte più attiva nel
processo di scambio di esperienze, aumentando la loro partecipazione.

FATE RISPETTARE UN RITMO COSTANTE NELLO STUDIO.

È assolutamente preferibile che i vostri figli studino per meno ore consecuti-
ve ma ogni giorno piuttosto che stiano una settimana senza toccare un libro
e si vedano costretti a studiare tutto il giorno prima dell’interrogazione. Il
metodo del tour de force finale non solo produce risultati scarsi e poco du-
raturi, ma soprattutto genera cattive abitudini. La costanza è uno dei punti
cardine dell’apprendimento, in quanto non costringe il cervello a improvvisi
sovraccarichi di informazioni, ma lo abitua ad allenarsi con regolarità a in-
crementare gradualmente le sue performance. È lo stesso identico princi-
pio dell’allenamento fisico degli atleti: anche il cervello è come un muscolo
da esercitare giorno per giorno, seguendo un ritmo costante.

ALIMENTATE L’AUTONOMIA NELLO STUDIO.

Quando i vostri figli fanno i compiti, dovete impegnarvi a renderli autonomi,


a non interferire troppo nello svolgimento delle attività scolastiche a meno
che non vi sia una esplicita richiesta di aiuto. Portare avanti questo atteg-
giamento è vantaggioso non solo perché l’attività cerebrale migliora grazie
a un maggiore coinvolgimento, ma anche e soprattutto perché a migliorare
è il loro stesso senso di responsabilità.

Verificare i compiti assieme ai figli dopo che li hanno già svolti è certamente
utile, a patto che la verifica non sia fatta percepire come una forma di rigido
controllo ma solo come un modo per capire assieme a loro se tutto procede
bene. Dovete far sentire al bambino la fiducia che nutrite nei suoi confronti.

284
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

FATELI LEGGERE AD ALTA VOCE PER DIECI MINUTI AL GIORNO.

E, in generale, fateli leggere! I bambini abituati molto presto alla lettura sono
statisticamente quelli con le capacità di apprendimento più elevate. È giusto
che, oltre ai consigli dei genitori, siano i figli stessi a decidere a quale genere
di letture dedicarsi. Questo favorisce il loro interesse e la voglia di trascorrere
parte del loro tempo sulle pagine di un libro. Inoltre, le ricerche hanno dimo-
strato che la lettura ad alta voce attiva la corteccia frontale del cervello, stimo-
lando l’apprendimento (questo consiglio vale anche per gli adulti!).

GIOCATE CON I CALCOLI A MENTE.

È di grande utilità per lo sviluppo delle capacità logiche esercitarsi per qualche
minuto al giorno a svolgere velocemente dei calcoli a mente. Potreste proporre
ai vostri figli questa attività, magari sotto forma di gioco divertente da fare assie-
me. Questo semplice esercizio quotidiano sarà loro di grande aiuto.

RIDUCETE I CARBOIDRATI.

Anche l’alimentazione è un’abitudine che può e deve essere educata. I


bambini tendono a preferire i cibi molto ricchi di carboidrati, soprattutto le
cosiddette “merendine”. Questo genere di alimenti, oltre a non fornire un
buon apporto nutrizionale, genera sonnolenza e cali di rendimento. Un altro
modo per favorire l’apprendimento dei vostri figli, quindi, è controllare la loro
alimentazione e calibrare la quantità di carboidrati.

Nell’ultimo capitolo vi darò qualche ultimo consiglio prima di salutarci…

285
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

RICORDA!

15 consigli utili per i vostri figli


1. Fate visualizzare loro concretamente i problemi astratti.
2. Comunicate entusiasmo, passione e gioia per lo studio.
3. Lasciateli sbagliare senza correggerli subito.
4. Non arrabbiatevi quando sbagliano.
5. Lodateli in pubblico.
6. Premiate gli sforzi ancor più dei risultati.
7. Rispettate il tempo di attenzione.
8. Considerate l’“effetto pigmalione”.
9. Ponete domande piuttosto che far ripetere i concetti.
10. Dimostrate attenzione e curiosità per i loro interessi.
11. Fate rispettare un ritmo costante nello studio.
12. Alimentate l’autonomia nello studio.
13. Fateli leggere ad alta voce per dieci minuti al giorno.
14. Giocate con i calcoli a mente.
15. Riducete i carboidrati.

286
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

NAPOLEONE BONAPARTE: “La gente dice che mi piace inda-


gare il futuro. È falso: la pura curiosità mi attrae ad interrogare la
sibilla, la stessa curiosità che spinge ogni uomo a fare altrettanto.
Di indole, non credo tanto alle veggenti. Se M.lle Lenormand non
fosse in amicizia con mia moglie Giuseppina non avrei mai accet-
tato, ma lei ci crede e non ho voluto farle torto, data la sua insi-
stenza. A volte è più difficile combattere con le mogli che contro i
nemici della patria”.

Napoleone, che qui vediamo al tavolo della cartomante M.lle Lenormand


mentre gli profetizza il futuro stendendo le carte sopra la mappa geografica
dell’Europa, credeva ciecamente nel successo. Questa sicurezza gli deri-
vava da una grande autostima, corroborata da una memoria infallibile. Era
infatti in grado di ricordare i nomi e le fattezze di tutti i suoi comandanti, e
questa qualità, in occasione delle battaglie, assumeva un valore molto im-
portante. Egli sapeva momento per momento chi era al comando anche
del più piccolo drappello, ne conosceva il carattere e le capacità e, di con-
seguenza, agiva impartendo ordini che prendeva e trasmetteva in maniera
veloce, diretta, senza aver bisogno di informazioni dai suoi attendenti.

287
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CAPITOLO XII
GLI ULTIMI TRE PASSI
PRIMA DEI SALUTI…
Consigli per il ricordo e l’oblio

ANTEPRIMA:
stati emotivi e apprendimento

LA VOSTRA VITA NON SARÀ PIÙ LA STESSA.


In questo capitolo troverete tre consigli pratici: come entrare nel giusto
stato emotivo per gli esami, come raggiungere il rilassamento adeguato
per apprendere e come... dimenticare!

TRE CONSIGLI UTILI


In questo capitolo voglio lasciarvi con tre ultimi suggerimenti che mi vengo-
no spesso richiesti durante i miei corsi. I primi due sono assolutamente seri,
l’ultimo è quasi un gioco – ma non del tutto…

Hanno tutti e tre in qualche modo a che fare con l’influenza degli stati emo-
tivi e delle convinzioni sulle nostre reali performance di apprendimento. Sa-
pete tutti bene che entrare in contatto con i nostri sentimenti più positivi e
incoraggianti è una delle principali risorse per riuscire meglio in qualsiasi
nostra impresa. Questo vale naturalmente anche per la memoria e l’ap-
prendimento.

288
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

COME AFFRONTARE AL MEGLIO GLI ESAMI


In realtà, potrei allargare la categoria “esami” e farci rientrare tutte le occa-
sioni in cui dobbiamo mettere a frutto le cose che abbiamo memorizzato,
siano esse presentazioni, discorsi, concorsi, incontri di lavoro, e così via.

Potrebbe infatti capitarci di aver appreso efficacemente una grande quanti-


tà di informazioni, per poi restare bloccati dalle emozioni che ci attanagliano
un attimo prima di affrontare la prova per la quale ci siamo tanto impegnati.
Come possiamo cercare di ovviare l’eventualità di vanificare i nostri sforzi?
Una possibile soluzione è quella di entrare nello stato d’animo più produtti-
vo e potenziante. Vediamo insieme un modo per farlo.

Avete bisogno di concedervi qualche momento tutto per voi poco prima
di affrontare la prova. Sedetevi comodi in un luogo tranquillo, in cui potete
disporre di cinque minuti di silenzio e solitudine. Assumete una postura ri-
lassata, chiudete gli occhi, concentratevi sul ritmo del vostro respiro che, vi
accorgete, comincia a rallentare, rallentare… Adesso rievocate il ricordo di
una situazione simile che avete già vissuto e che si è conclusa nel miglio-
re dei modi. Ripensate a quella situazione e rivivetela, facendo attenzione
a vedere quel che vedevate, ascoltare quel che ascoltavate, sentire quel
che sentivate. Prestate attenzione ai dettagli, ai rumori e, soprattutto, alle
sensazioni positive e piacevoli che avete provato allora e che rivivete ora.
Vivete ancora una volta in completa pienezza tutti i sentimenti che hanno
reso quel momento così importante per voi, così indimenticabile. Acquisite
consapevolezza del fatto che siete stati in grado di superare brillantemente
quella situazione, che potete farlo ancora, che le sensazioni che state rivi-
vendo vi serviranno a superare brillantemente anche la prova che state per
affrontare, che ogni cosa andrà al meglio e che la vostra mente vi aiuterà
ancora una volta. Quando sentite che quelle sensazioni vi hanno riempito
davvero il cuore, tirate un profondo respiro, aprite lentamente gli occhi, co-
minciate a muovere il corpo, alzatevi e andate ad affrontare la vostra prova
con un magnifico sorriso, ancora pervasi dal senso di pienezza, serenità e
consapevolezza che avete appena rivissuto… vedrete che con questo sta-
to emotivo la prova andrà in modo meraviglioso!

289
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

COME ENTRARE NELLO STATO


DI RILASSAMENTO FUNZIONALE
ALL’APPRENDIMENTO
Le ricerche scientifiche sui meccanismi neurologici hanno dimostrato come
uno stato di rilassamento (il cosiddetto stato α) produca profondi effetti
positivi sulle capacità di memorizzazione e di apprendimento. Quando la
frequenza delle onde cerebrali si abbassa, aumenta la nostra capacità di
elaborare creativamente le informazioni immagazzinate.

Se potete, vi consiglio quindi di praticare l’esercizio di rilassamento che


adesso vi espongo, che, oltre ad allentare le vostre tensioni, vi procurerà
anche grandi benefici in termini di memoria.

Sedetevi in un luogo tranquillo, con la schiena ben eretta, appoggiate le mani


sulle ginocchia e tenete i palmi rivolti verso l’alto. Chiudete gli occhi e fate
respiri sempre più profondi. Immaginate di essere davanti all’ingresso della
vostra casa, osservate i dettagli, ascoltate i rumori provenire dall’ambiente
che vi circonda… fate attenzione ai colori, alla luce; quando avrete un’im-
magine nitida visualizzate un albero proprio davanti a voi… e osservate le
sue fronde, il tronco, vi trasmette sicurezza e calma... spostate adesso lo
sguardo ai piedi dell’albero e vedrete un animale addormentato: potete per-
cepirne il respiro tranquillo, lento, profondo, l’immagine sempre più definita vi
permette di osservare tutti i particolari... immaginate ora che di fianco all’ani-
male sia sdraiata anche una persona profondamente addormentata, vedete
la sua espressione beata, il petto che si solleva e si abbassa ritmicamente,
lentamente, sempre più lentamente, sentite il rumore lieve del suo respiro…
davanti all’albero compare uno specchio, vi avvicinate e guardate la vostra
immagine riflessa che comincia anch’essa ad assopirsi, a chiudere gli occhi,
a rallentare il respiro, a reclinare la testa, a rilassare i muscoli, a lasciarsi spro-
fondare in una piacevole sensazione di abbandono e di rilassamento… ades-
so fate sette respiri lenti e profondi, aprite gli occhi, e sgranchitevi un po’…

Vi consiglio di fare questo esercizio da seduti e non da sdraiati, altrimenti


correrete seriamente il rischio di addormentarvi! Questa serie di visualizza-

290
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

zioni è decisamente utile per entrare in uno stato di profondo rilassamento


che vi consentirà di lavorare al meglio con la vostra memoria.

COME… DIMENTICARE!
In realtà, non esiste una vera e propria tecnica per dimenticare, un’arte
dell’oblio. Credo che piacerebbe a tutti, al pari di poter ricordare quel che
si desidera, anche di poter scordare certe cose, specialmente i brutti mo-
menti del passato. È comunque possibile fare un piccolo esercizio a livello
simbolico che, se svolto con la sufficiente convinzione, può portare a qual-
che risultato.

Anche in questo caso, rilassatevi in poltrona e chiudete gli occhi. Immagi-


nate una spiaggia bellissima, una spiaggia in cui siete già stati e che ancora
oggi vi richiama sensazioni felici, serene, rassicuranti. Immaginate che al
centro della spiaggia ci sia un forziere aperto, e che l’interno sia completa-
mente vuoto. Avvicinatevi al forziere e riponete al suo interno gli oggetti che
in modo simbolico rappresentano le vostre attuali preoccupazioni. Guar-
datevi appoggiare sul fondo questi oggetti, e guardate la vostra mano che
chiude di scatto il forziere, gira la chiave della serratura e la getta a lunga
distanza in mezzo al mare. Voltate le spalle al forziere e allontanatevi dalla
spiaggia. Prima di lasciarla, giratevi indietro e vi accorgerete che il forziere è
sparito: non resta che la spiaggia in tutta la sua serena bellezza. Continuate
a camminare, godendovi il senso di liberazione e di sollievo che vi sostiene.
A questo punto fate un bel respiro, aprite gli occhi e guardate con rinnovato
stupore la vostra vita nel suo accecante splendore.

291
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

TEST FINALE

Ed eccoci giunti al test finale di autovalutazione! Adesso avrete modo di


verificare i miglioramenti che di certo avrete ottenuto attraverso il Metodo
Golfera. Dopo aver terminato anche questa batteria di esercizi, confrontate
i risultati di ogni singola prova con quelli del test iniziale e controllate i pro-
gressi fatti.

Questo vi fornirà importanti indicazioni sull’assimilazione delle diverse tecni-


che. Bene, mettetecela tutta!

I ESERCIZIO:
RICORDARE GLI APPUNTAMENTI
Memorizzate correttamente gli appuntamenti di una settimana. Tempo di
memorizzazione: 6 minuti.

LUNEDÌ

Ore 9.00 Al lavoro, inviare mail a Domenico per conferma inizio realizza-
zione progetto.

Ore 18.00 Recuperare il portatile al centro riparazioni.

MARTEDÌ

Ore 8.30 Restituire auto al noleggio.

Ore 12.00 Chiamare Italbusiness srl.

Ore 19.00 Partita a tennis con Chiara. Portare mia racchetta.

292
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

MERCOLEDÌ

Ore 13.00 Pranzo di lavoro con dott.ssa Emilia Carone per collaborazione
con Lanova srl.

Ore 20.00 Passare a prendere Alessio per andare a vedere la partita.

GIOVEDÌ

Compleanno di Antonio. Fargli gli auguri.

Ore 9.17 Treno per Pisa. Portare DVD di presentazione.

Ore 19.30 Prima lezione di spagnolo. Portare soldi in contante per iscrizione.

VENERDÌ

Scadenza offerta promozione viaggio a Fuerteventura. Dire a Giovanni di


decidere.

Ore 18.00 Innaffiare piante in ufficio.

Ore 21.00 Cena da Marta. Portare la bottiglia di vino bianco.

SABATO

Ore 15.15 Parrucchiere. Comprare lo shampoo.

Ore 21.00 Cena al ristorante “La Sirenetta”, via Roma, 34.

DOMENICA

Ore 16.00 Cinema - film Viaggio in Oriente.

Ricostruite quanti più appuntamenti ricordate, con i relativi dettagli:

293
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

LUNEDÌ

MARTEDÌ

294
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

MERCOLEDÌ

GIOVEDÌ

295
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

VENERDÌ

SABATO

296
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

DOMENICA

CORREZIONE E PUNTEGGIO
Di seguito trovate l’agenda settimanale con indicati tra parentesi tonde ( ) i
singoli concetti: ogni concetto vale 1 punto.

Assegnatevi 1 punto se il concetto è riportato perfettamente e nel giorno


corretto.

Tra parentesi quadre [ ] alla fine di ogni appuntamento, è visualizzato il pun-


teggio massimo raggiungibile.

LUNEDÌ

(Ore 9.00) (Al lavoro), (inviare mail) a (Domenico) per (conferma inizio
realizzazione progetto). [max 5 punti]

(Ore 18.00) (Recuperare) (il portatile) al (centro riparazioni). [max 4 punti]

297
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

MARTEDÌ

(Ore 8.30) (Restituire auto) (al noleggio). [max 3 punti]

(Ore 12.00) (Chiamare) (Italbusiness srl). [max 3 punti]

(Ore 19.00) (Partita a tennis) con (Chiara). (Portare mia racchetta). [max
4 punti]

MERCOLEDÌ

(Ore 13.00) (Pranzo di lavoro) con dott.ssa (Emilia) (Carone) per (collabo-
razione con Lanova srl). [max 5 punti]

(Ore 20.00) (Passare a prendere) (Alessio) per (andare a vedere la partita).


[max 4 punti]

GIOVEDÌ

(Compleanno di Antonio). (Fargli gli auguri). [max 2 punti]

(Ore 9.17) (Treno per Pisa). (Portare DVD di presentazione).


[max 3 punti]

(Ore 19.30) (Prima lezione) di (spagnolo). (Portare soldi in contante) per


(iscrizione). [max 5 punti]

VENERDÌ

(Scadenza) (offerta promozione viaggio) a (Fuerteventura). (Dire a Giovanni)


di (decidere). [max 5 punti]

(Ore 18.00) (Innaffiare piante) in (ufficio). [max 3 punti]

(Ore 21.00) (Cena) da (Marta). (Portare la bottiglia) di (vino bianco). [max


5 punti]

298
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

SABATO

(Ore 15.15) (Parrucchiere). (Comprare lo shampoo). [max 3 punti]

(Ore 21.00) (Cena) al (ristorante “La Sirenetta”), via (Roma), (34). [max 5
punti]

DOMENICA

(Ore 16.00) (Cinema) - (film Viaggio in Oriente). [max 3 punti]

Punteggio massimo: 62

Vostro punteggio:

NON ALLENATO: inferiore a 21

MIGLIORABILE: tra 21 e 38

BUONO: tra 39 e 53

OTTIMO: maggiore di 53

299
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

II ESERCIZIO:
RICORDARE UN ARTICOLO
Memorizzate con quanti più dettagli il seguente articolo. Tempo di memo-
rizzazione: 2 minuti.

Il muflone è l’unica pecora selvatica che vive in Europa. Diffuso


inizialmente solo in Sardegna e Corsica, è stato poi introdotto in
altre zone dell’Europa centrale e in Asia Minore.

Di altezza non superiore ai 70 cm al garrese e di peso inferiore ai


50 kg, il muflone ha un mantello color castano e si contrad-
distingue per riuscire a mangiare un po’ di tutto, sopravvivendo
anche negli ambienti più inospitali.

Le femmine vivono assieme ai piccoli tutto l’anno in grossi greggi,


mentre i maschi formano gruppi separati e meno numerosi o
vivono isolati, soprattutto se anziani. I combattimenti tra maschi

vengono risolti con cozzate frontali, i cui rumori possono spesso

essere sentiti lontano sulle montagne.

Ora, senza più guardare il testo, riportate quante più informazioni possibili
nelle righe qui sotto:

300
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CORREZIONE E PUNTEGGIO
Di seguito trovate l’articolo con indicati tra parentesi tonde ( ) i singoli con-
cetti: ogni concetto vale 1 punto.

Assegnatevi 1 punto se il concetto è riportato perfettamente, nessun punto


viene assegnato se il concetto non è stato espresso, -1 punto se il concetto
è sbagliato o non coincidente.

Tra parentesi quadre [ ] alla fine di ogni paragrafo, è visualizzato il punteggio


massimo raggiungibile.

(Il muflone) è (l’unica) (pecora selvatica) (che vive in Europa). (Diffuso inizial-
mente) solo in (Sardegna) e (Corsica), è stato poi (introdotto in altre zone)
(dell’Europa centrale) e (in Asia Minore).

[max 10 punti]

(Di altezza non superiore) ai (70 cm) (al garrese) e di (peso inferiore) ai (50
kg), il muflone (ha un mantello) (color castano) e si contraddistingue per
riuscire a (mangiare) (un po’ di tutto), (sopravvivendo) anche (negli ambienti
più inospitali). [max 11 punti]

(Le femmine) (vivono insieme ai piccoli) (tutto l’anno) (in grossi greggi), men-
tre (i maschi formano) (gruppi separati) e (meno numerosi) o (vivono isolati),
(soprattutto se anziani). (I combattimenti tra maschi) (vengono risolti) con
(cozzate frontali), (i cui rumori) possono spesso (essere sentiti) lontano sulle
(montagne).

[max 15 punti]

Punteggio massimo: 36

Vostro punteggio:

301
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

NON ALLENATO: inferiore a 13

MIGLIORABILE: tra 13 e 22

BUONO: tra 22 e 29

OTTIMO: maggiore di 29

III ESERCIZIO:
RICORDARE NOMI E COGNOMI
Memorizzate il nome e il cognome riferiti a ciascun singolo volto. Tempo di
memorizzazione: 3 minuti.

Antonietta Giuntoli

302
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Arianna Vetrugno

Maria Caterina Capurro

303
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Franco Novi

Gabriella Fratoddi

304
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Gianluca Lucchese

Giuseppe Amato

305
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Lisa Gozzi

Luigi Centenaro

306
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Marco De Gregorio

Maria Rita Taurino

307
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Mario Bonfanti

Michela Epifani

308
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Mirco Zamprogno

Paola Zallocco

309
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Ora, riscrivete il nome e il cognome di ciascuna delle seguenti persone:

310
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

311
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

312
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

313
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

314
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

315
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

316
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

317
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CORREZIONE E PUNTEGGIO
Andate a ricontrollare nelle pagine precedenti i nomi e i cognomi reali. Ogni
nome o cognome assegnato correttamente vale 1 punto (quindi 2 punti per
ogni persona).

Punteggio massimo: 30

Vostro punteggio:

CARENTE: inferiore a 11

MIGLIORABILE: tra 11 e 19

BUONO: tra 20 e 25

OTTIMO: maggiore di 25

IV ESERCIZIO:
RICORDARE LE PAROLE STRANIERE
Memorizzate la seguente lista di parole inglesi con il relativo significato.
Tempo di memorizzazione: 3 minuti.

Haze: foschia

To affect: influenzare

Canteen: mensa

To plead: supplicare

Dive: tuffo

Tramp: vagabondo

318
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Retail: vendita al dettaglio

Crook: delinquente

Tidy: ordinato

Detour: deviazione

Vice: morsa

Weld: saldatura

Allowance: indennità

Bend: curva

To endorse: approvare

Heater: termosifone

To carve: scolpire

Keen: appassionato

Nurse: infermiere

Corkscrew: cavatappi

Grant: sovvenzione

Pageant: sfilata storica

Wrinkle: ruga

Muddle: confusione

Puppet: marionetta

Stuck: bloccato

Miser: avaro

Liability: responsabilità

Fussy: puntiglioso

Nimble: svelto

319
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Ora, riscrivete il significato dei termini riproposti in ordine sparso:

Heater

Bend

Keen

To plead

Crook

Grant

Retail

To affect

Vice

Tidy

Fussy

Detour

Liability

Nurse

Canteen

Corkscrew

Pageant

Weld

Wrinkle

To endorse

Nimble

To carve

320
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

Haze

Dive

Muddle

Allowance

Puppet

Stuck

Tramp

Miser

CORREZIONE E PUNTEGGIO
Ricontrollate i significati esatti. Ogni parola tradotta correttamente vale 1
punto.

Punteggio massimo: 30

Vostro punteggio:

NON ALLENATO: inferiore a 11

MIGLIORABILE: tra 11 e 19

BUONO: tra 20 e 25

OTTIMO: maggiore di 25

321
APPRENDIMENTO
RIVOLUZIONARIO

CONCLUSIONI
Il nostro viaggio insieme termina qui. Come si dice in questi casi, più che
una fine è solo un inizio. L’inizio della vostra scoperta della memoria, di
un viaggio ben più importante, che comincerà appena avrete girato anche
quest’ultima pagina. Il viaggio nella vostra vita di tutti i giorni, nel lavoro, nei
rapporti con le persone, nel sapere e nella conoscenza.

Avete imparato il potere del pensare per immagini, l’efficacia dell’EMAICE, i


metodi per memorizzare ogni genere di informazione e per disporre i ricordi
nelle stanze della mente. Avete imparato davvero molte cose, e di questo
mi complimento sinceramente con voi.

So che adesso le vostre convinzioni circa quel che siete in grado di raggiun-
gere grazie alla vostra mente si sono notevolmente ampliate, perché ora
avete la certezza che siete capaci di ricordare qualunque cosa desideriate.
So anche che da domani applicherete nella vostra vita quotidiana tutte le
tecniche che avete appreso e vi accorgerete presto di tutti i vantaggi che
otterrete in breve tempo. Vantaggi che all’inizio di questo libro non osavate
nemmeno immaginare.

Infine, so che incontrerò presto qualcuno di voi a uno dei miei corsi, si
presenterà con una copia di questo libro, ci stringeremo la mano e capirò
dallo sguardo che il suo desiderio di migliorare ulteriormente la memoria,
l’apprendimento e, in definitiva, la sua vita l’ha convinto a fare un passo in
più e ad approfondire ancora i segreti della nostra mente.

È stato un vero piacere accompagnarvi fin qui. Adesso tocca a voi passare
alla pratica andando sul sito https://metodogolfera.com per iniziare la vostra
formazione e ottenere straordinari risultati nello studio, nel lavoro e nella vita.

Gianni

322

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