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FAQ
1) Definizionizione di reattivo psicologico
2) Classificazione dei test
3) Validità della ricerca e validità nella misurazione
4) Attendibilita e metodi
5) Disegni di ricerca
I test cognitivi misurano le competenze di tipo cognitivo ed esecutivo, tra questi abbiamo:
● Test di intelligenza (o di livello intellettuale generale),
● Test attitudinali,
● Test clinici,
● Test di profitto
I test di intelligenza sono reattivi strutturati in base a una serie di items standardizzati e scelti
secondo una difficoltà crescente all’interno di un campione sufficientemente rappresentativo, al
fine di valutare determinate funzioni mentali di tipo intellettuale generale e possono essere
individuali o collettivi. Tra questi abbiamo:
− Stanford-Binet (rivisitazione del primo test d’intelligenza, il Binet-Simon, in cui per la prima
volta venne adottato il QI, per la determinazione del quoziente di intelligenza, dato dal
rapporto tra età mentale ed età cronologica).
− Wechsler
− Guilford- test (comprende 150 abilità classificate su 3 fattori: operazioni, contenuti e
prodotti).
− Le matrici progressive di Raven (valutazione globale dell’intelligenza, intesa come ampiezza
delle abilità mentali indipendenti dal livello educativo).
− Thurstone- test (batterie di test per l’uso applicativo denominate Abilità Mentali Primarie-
PMA, fondato sull’analisi fattoriale per la loro costruzione e differenziate fasce d’età).
I test attitudinali misurano attitudini specifiche legate ad abilità pratiche, concrete. Tra questi
abbiamo:
− I labirinti di Portues, test di Elithorn, Torre di Londra, per le capacità di pianificazione
− Test di cancellazione di cifre, per la misurazione dell’attenzione selettiva
− La scala di Oseretzki e Movement ABC, per l’attività motoria
− City university colour test, le prove di Nagel e le tavole di Ishihara, per le capacità di
distinguere i colori.
Per quanto riguarda la Psicologia del Lavoro ci sono anche:
− Il general Clerical Test GCT (utile per la misurazione delle attitudini richieste per i lavori
d’ufficio, come veocità e precisione, numerico-verbale.
− Test di Orientamento Motivazionale (ha come obiettivo la comprensione dei fattori
principali che spingono una persona a mettere in atto un’azione, raggiungere una meta,
mantenere un impegno nel tempo. In sostanza misura i motivi e le inclinazioni che
orientano il comportamento organizzativo).
− Il Differential Aptitude Tests DAT (valutazione del profilo professionale, misurazione
diretta della velocità di esecuzione)
− Il Reattivo di Ragionamento (valuta la capacità di elasticità mentale).
I test Clinici comprendono l’insieme degli strumenti di cui si avvale la psicologia clinica. I reattivi
principalmente utilizzati in questo campo sono i test psicofisiologici, che valutano la
compromissione delle funzioni mentali, come la velocità di risposta, percezione spaziale,
astrazione, livello di comprensione, formazione di concetti, linguaggio, memoria visiva, abilità
psicomotoria. Tra questi abbiamo:
− Il Visual Motor Bender Gestalt (riproduzione a memoria di disegni per la misurazione delle
funzioni visuo-percettive e visuo-costruttive)
− Test di Goldstein (test dei cubi o bastoncini per la valutazione del pensiero astratto
riguardo l’attitudine all’astrazione)
− Test di memoria visiva di Benton (items relativi alla percezione spaziale, memoria
immediata)
I test di profitto utilizzati nel contesto scolastico/educativo al fine di misurare il livello delle
conoscenze raggiunte.
Reattivi
cognitivi psicologici Non cognitivi
individuali collettivi
Culture
Di attitudinali
clinici -free Di atteggiamento
intelligenza
Di profitto personalità
Obiettivi Proiettivi
3) La Validità
La validità è il grado di precisione con cui un test riesce a misurare ciò che dichiara di misurare.
La validità in ambito psicometrico è riscontrabile in due aree: validità dell’area di ricerca e validità
nell’area di misurazione.
Validità nella ricerca:
all’interno dell’ambito di ricerca si ci riferisce alla validità come alla solidità su cui si basa la ricerca,
ciò significa postulare l’esistenza di una corrispondenza tra il mondo reale e le conclusioni di
un’indagine, dunque affermare con una certa robustezza la correttezza e la veridicità delle
conclusioni raggiunte mediante un’indagine empirica.
In quest’area distinguiamo le seguenti validità:
− Validità di facciata (questo tipo di validità riguarda l’aspetto esteriore del test, si riferisce
all’impressione che il test suscita a chi deve compilarlo e al personale non tecnicamente
formato che ne decide l’impiego. Questo può influire sulla motivazione che un soggetto
può applicare nello svolgimento del test. “ciò che il test sembra misurare piuttosto ciò che
misura realmente”).
− Validità di contenuto (riguarda la rappresentatività degli item del test rispetto al costrutto
che si vuole misurare, cioè, il contenuto del test deve appropriatamente rappresentare gli
elementi rappresentativi delle varie sfaccettature del contenuto target)
− Validità di criterio (Permette di comprendere quanto un test sia efficace nel prevedere le
prestazioni future di un soggetto in un determinato compito. Indica il grado di associazione
fra il risultato del test e un criterio esterno rilevante). Questa validità si divide in: Predittiva
(quando vi è correlazione tra il punteggio di un test ottenuto da un soggetto e il suo
successivo comportamento, misurato attraverso i criteri) e concorrente (quando vi è
corrispondenza tra i risultati ottenuti e un criterio esterno correlato).
− Validità di costrutto (il grado con cui uno strumento misura il costrutto che intende
misurare, dunque quanto un test è connesso al alla teoria di riferimento su cui si basa) si
divide in convergente (si correlano le misure relative ad un costrutto con quelle ottenute
per un altro costrutto, teoricamente legato al primo) e discriminante (contraria a quella
convergente, risulta alta quando la misura del costrutto non correla con le misure di altri
costrutti teoricamente distinti dal primo)
− Validità nomologica
4) L’attendibilità:
fa riferimento alla capacità di un test di essere coerente nel tempo e/o fra diversi soggetti e
alla coerenza interna del modello d’indagine.
L’attendibilità permette di stabilire l’esattezza della misurazione indipendentemente da ciò che
viene misurato.
Metodi di stima dell’attendibilità:
Metodo test- retest: si presenta lo stesso test due volte e la misura dell’attendibilità si ricava
dalla correlazione dei risultati ottenuti nelle due prove.
Metodo delle forme parallele: allo stesso gruppo di soggetti vengono somministrate due prove
equivalenti (a distanza di un breve intervallo), l’attendibilità si ricava dalla correlazione dei
punteggi ottenuti nelle 2 prove.
Metodolo Split-Half: viene somministrata una sola prova dalla quale si ricavano due punteggi
dividendo la prova a metà. L’attendibilità si ricava dalla correlazione dei 2 punteggi (si utilizza
l’r-di Pearson e la formula di Spearman-Brown).
Coerenza interna: l’attendibilità si ricava a partire dalla coerenza fra gli item attraverso i
coefficienti: l’Alpha di Cronbach e le formule Kunder-Richarson.
5) I disegni di ricerca:
in linea generale ci sono tre tipologie di disegno della ricerca utilizzati in campo psicologico: La
ricerca sperimentale, la ricerca quasi-sperimentale e la ricerca osservativa.
La ricerca sperimentale: ha come finalità quella di comprendere e spiegare, ipotizzando un
rapporto di causa-effetto tra le variabili e attraverso la manipolazione delle variabili indipendenti.
La ricerca quasi sperimentale: presenta come finalità quella di predire, ipotizzando un legame di
causa-effetto fra le variabili. Presenta uno schema di ricerca in cui non è possibile controllare
l’introduzione dello stimolo o i fattori di disturbo e deve pertanto limitarsi, rispetto alla ricerca
sperimentale, a studiare in modo comparativo situazioni predeterminate.
La ricerca osservativa: questo tipo di ricerca mira alla descrizione del fenomeno e a rilevarne la sua
presenza e i suoi diversi aspetti e/o componenti, o di indagare l’associazione di 2 o più costrutti. Le
metodologie adottate da questa ricerca sono: l’inchiesta, l’osservazione naturalistica o etologica,
la ricerca d’archivio e lo studio dei singoli casi.