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nell'età di
Bacone e di Cartesio
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Elisabetta I
"Un carattere notevole dei lavori sia scientifici sia
pseudoscientifici del Seicento - scriveva Lynn Thorndike - è la
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Articolo pubblicato su Atrium - Centro studi metafisici e tradizionali, anno VII
n°1 (2005), pp. 28-44, riprodotto per gentile concessione dell'autore che ne detiene i
diritti.
frequenza con la quale ricorrono nei titoli termini come 'nuovo' o
'inaudito' … Con la comparsa di nuove stelle dal 1572 in poi, si
cominciò a riconoscere un nuovo cielo, oltre che una nuova terra.
Ma l'idea di novità era già presente in altri campi del sapere al di
fuori della geografia e dell'astronomia."[1].
La Fama fraternitatis
La Confessio
Nel 1604 egli sostiene nella sua Vita ab ipso conscripta, di avere già
composto una prima versione de Le nozze chimiche sotto forma di
un'invenzione teatrale, una cosa di poco conto e quindi non un
ludus, ma un ludibrium.
Nel 1607-8 viene coinvolto in due scandali: uno, cui egli non
c'entra per niente, di carattere licenzioso, l'altro di tipo ideologico e
morale che lo fecero allontanare dalla università di Tubinga e lo
obbligarono a girare per l'Europa: Strasburgo, Parigi, Losanna, Ginevra
… dove conobbe e apprezzò il calvinismo e dalla sua autobiografia
sappiamo che allora ebbe la chiamata per la sua missione: juvare res
christiana[20].
Tornò nel Württemberg nel 1614 dove diventa pastore a
Vaihingen e si sposò.
Fu proprio durante gli il biennio 1614-1616 che partecipò, ma
non da solo, all'avventura dei Rosa-Croce e di cui fu il principale
ideatore:
Però, già nel 1616, si accorse che questa non era la strada più
adatta e quindi attaccò la Confraternita dichiarandola una farsa, una
buffonata, una ridicolaggine, ma ormai tutta Europa era convinta del
contrario.
Il fenomeno rosacrociano
si sposta a livello di mistica cristiana
" …da alcuni giorni si parlava a Parigi dei Fratelli della Rosa-
Croce, che aveva cercato invano in Germania durante l'inverno
del 1619 e cominciava a circolare la voce che egli fosse affiliato
alla Confraternita. Descartes fu tanto più sorpreso da questa
notizia in quanto ciò non si accordava con il suo carattere, né con
la tendenza, sempre manifestata, a considerare i Rosa-Croce
impostori e visionari. A Parigi erano chiamati gli Invisibili … - <e
quindi>- …Descartes avrebbe potuto avere conseguenze
incresciose sulla sua reputazione, se si fosse nascosto o fosse
vissuto appartato in città, come era stato solito fare durante i suoi
viaggi. Ma egli confuse coloro che volevano valersi di questa
coincidenza per dare fondamento alla loro calunnia. Si mostrò
dovunque a tutti e soprattutto ai suoi amici, a cui non occorreva
altro argomento per persuadersi che egli non era membro della
Confraternita dei Rosa-Croce o Invisibili; e si valse dello stesso
argomento - la loro invisibilità - per spiegare ai curiosi come mai
non fosse riuscito a trovane neanche uno in Germania" [36].
NOTE
[1] Lynn Thorndike, Novità e innovazione nella scienza e nella medicina del
Seicento (a cura di Philip P. Wiener e Aaron Noland) in "Le radici del pensiero
scientifico", Feltrinelli Editore, 1971, pagg. 459-473
[2] Fama Fraternitatis o Rivelazione della Confraternita del nobilissimo Ordine
della Rosa-Croce in Frances Amalia Yates, L'illuminismo dei Rosa-Croce,
Appendice", Einaudi Editore, Torino, 1976. p.283
[3] ibidem
[4] F. Bacon, The Advancement of Learning, II, dedica a Giacomo 1, p. 13 (cfr.
De augmentis scientiarum, la versione latina posteriore), in Opere filosofiche, a
cura di Enrico de Mas, Laterza, Bari, 1965, vol. II, p. 84).
[5] Johann Andreae, Valentin, Chymische Hochzeit Chrístiani Rosencreutz: Anno
1459, Strassburg, Zetzner, 1616 (trad. it., Le nozze cbimicbe di Christian
Rosencreutz, Anno 1459, Atanòr, Roma, 1975 o Milano, Studio Editoriale, 1987).
[6] Francesco Bacone, La Nuova Atlantide, Armando Editore, Roma,1998 p. 75
[7] Francesco Bacone, Novum Organon, Bompiani, Milano, 2002, p.531
[8] Confessio Fraternitatis o Confessione dell'encomiabile Confraternita dello
stimatissimo Ordine della Rosa-Croce a tutti i dotti d'Europa in "Frances Amalia
Yates, L'illuminismo dei Rosa-Croce, Appendice", Einaudi Editore, Torino, 1976.
p.303
[9] Andreae, Johann Valentin, Chymische Hochzeit Christiani Rosencreutz: op.cit
Cfr: Johann Valentin Andreae, (Andreas de Valentia), Turbo, sive moleste et frustra
per cuncta divagans ingenium, in theatrum productum, Helicone juxta Parnassum,
1616; Verae unionis in Christo Jesu Specimen, s.l. (Norimberga), 1628.; Fama
Andreana reflorescens, sive Jacobi Andrrae... vita..., Strassburg, Reppius, 1630.
Summa doctrinae christianae trigemina ex Matthiae Hafenrefferi locis communibus
contracta, Lüneburg, 1644; Vita ab ipso conscripta, ex autographo primum, a cura
di F.H. Rheinwald, Berlin, Schultze, 1849 (per il testo tedesco cfr. Seybold (a cura
di), "Selbstbiographie Johann Valentin Andreás, aus dem Manuskript übersetzt", in
Selbstbiographien berümter Männer, vol. II, Winterthur, Steiner, 1799.)
[10] Fama Fraternitatis op. cit. cfr Paul Arnold, Historie des Rose-Croix, Paris,
1955
[11] ibidem
[12] Cesare Ripa, Iconologia … Appresso Lepido Facij, Roma, 1603, cfr
Iconologia, a cura di P.Buscaroli, Editori Associati s.p.a, TEA Arte, Milano, 1992,
pag. 124
[13] Lusus serius quo Hermes sive Mercurius rex mundanorum omnium sub
bomine existentium... judicatus et constitutus est, Oppenheim, 1616.; Silentium
post clamores, hoc est tractatus apologeticus, Frankfurt, 1617; Symbola aureae
mensae duodecim nationum, Frankfurt, 1617; Themis aurea, hoc est De Legibus
Fraternitatis R.C. tractatus, Frankfurt, Nicolas Hoffman, 1618; Atalanta fugiens,
Oppenheim, 1618.
[14] Themis aurea, op cit. cap. XVI
[15] Peter J.French, John Dee The word of Elizabethan Magus, Routldege &
Kegan Paul.
London, 1972
[16] Heirich Khunrath, Anfhitheatrum sapietiae aeternae solius verae christiano-
cabalisticum, divino-magica, phisico-chymicum, tertriunum-catholicon,
Hannover, 1609
[17] Johannes Kepler, Gesammelte Werke, Munchen, ed. M. Caspar, 1937 sgg, De
stella nova in pede Serpentarii; De stella incognita Cygni, vol. I, pp. 146 sgg.
[18] Confessio Fraternitatis op cit., p.304
[19] cfr. i vari Ludus de Nativitate, de Antichristo ...., il Jeu d'Adam, de Saint
Nicholas etc... del teatro medievale
[20] Vita ab ipso conscripta, ex autographo primum, a cura di F.H. Rheinwald,
Berlin, Schultze, 1849
[21] Seybold (a cura di), "Selbstbiographie Johann Valentin Andreás, aus dem
Manuskript übersetzt", in Selbstbiographien berübmter Männer, vol. II, Winterthur,
Steiner, 1799.
[22] Andreas Libau, (Libavius), Analysis confessionis fraternitatis de Rosea Cruce,
Frankfurt, 1615. Appendix necessaria syntagmatis arcanorum chymicorum... V.
Amonitio de regulis novae rotae seu harmonicae sphaerae Fratrum de Societate
Roseae Crucis juxta famae editae indicem, Frankfurt, 1615
[23] Tommaso Campanella, Von der Spanischen Monarchy,1623, Anhang (ma
composta in italiano fra il 1600 e il 1620): "Nel momento in cui questo fantasma fu
lanciato in Europa, nonostante la Fama e la Confessio testimonino chiaramente in
più punti che si tratta solo del gioco senza importanza di uno spirito ozioso ... in
ogni paese perfino uomini molto sapienti e devotissimi si sono lasciati ingannare al
punto di offrire i loro servigi e il loro impegno, talvolta sottoscrivendo con il loro
nome." p. 48.
[24]Johann Valentin Andreae, Menippus, sive Dialogorum satyricorum centuria
inanitatum nostratium speculum, Helicone juxta Parnassum, 1617
[25] Johann Valentin Andreae , Turris Babel, sive judicíorum de Fraternitate
Rosaeae Crucis chaos, Strassburg, Zetzner 1619:
[26] op cit pag 220
[27] Invitatio ad Fraternitatem Christi, Strassburg, Zetzner, 1617 e 1629 (prima
parte), 1618 e 1628 (seconda parte); Mythologia christiana, Strassburg, 1619;
Reipublicae Chiistianopolìtanae descriptio, Strassburg, Zetzner, 1619; Turris Babel,
sive judicíorum de Fraternitate Rosaeae Crucis chaos, Strassburg, Zetzner 1619:
Civis Christianus, sive Peregrini quondam errantis restitutiones, Strassburg,
Zetzner, 1619;
[28] F. E. Held, Christianopolis, An Ideal State of the Seventeentb Century, Oxford
1916.
[29] Fludd, Robert, Tractatus apologeticus integritatem societatis de Rosea Cruce
defendens, Leiden, 1617, Tractatus theologo-philosophicus in libros tres distributus
quorum I. de vita; Il. de morte; III. de resurrectione... sapientiae veteris fragmenta
collectae .fratrbusque a Cruce Rosea dictis dedicata, Oppenheim, 1617 e
Utriusque cosmi, majoris et minoris, metaphysica, physica atque technica historia,
Oppenheirn, 1617-1621
[30] Maier, Michael, Lusus serius quo Hermes sive Mercurius rex mundanorum
omnium sub bomine existentium... judicatus et constitutus est, Oppenheim, 1616.
Silentium post clamores, hoc est tractatus apologeticus, Frankfurt, 1617. Symbola
aureae mensae duodecim nationum, Frankfurt, 1617. Themis aurea, hoc est De
Legibus Fraternitatis R.C. tractatus, Frankfurt, Nicolas Hoffman, 1618.
[31] Adrien Baillet, La vie de M. Des Cartes, Hortemels, Paris, 1691. Cfr. René
Descartes
(Cartesio), Oeuvres complètes, edizione a cura di Charles Adam e Paul Tannery,
Paris,
1891-1912.
[32] Daniel Huet, Nouveaux mémoires pour servir à l'Histoire du cartèsianisme,
Paris, 1692 cfr. Adrien Baillet op. cit . 452-453: "L'abate Picot era così convinto che
egli possedesse il segreto della longevità che avrebbe giurato che ... salvo una causa
esterna e violenta sarebbe vissuto cinquecento anni, possedendo l'arte di vivere per
molti secoli". Cfr Lettera a Huyghens, in Correspondence of Descartes and
Constantyn Huyghens, Oxford 1926, p. 63 e R. Descartes, op. cit., vol. I, p. 507
:"… mi sembra evidente che se evitassimo soltanto alcuni degli errori che di solito si
commettono nel condurre una normale esistenza, potremmo già riuscire a
raggiungere una longevità molto maggiore e più felice di quanto non accada oggi".
[33] Adrien Baillet, op. cit p. 67-107
[34] Gabriel Naudé, Instruction à la France sur la vérité de l'histoire des Frères de la
Roze
Croix, Paris, 1623, p. 27
[35] Effroyables pactions faites entre le Diable ei les prétendus Invisibles, Paris,
1623, p. 16.
[36] Adrien Baillet op.cit.pp. 106-8