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Dizionari ed enciclopedie musicali


DEUMM: il “Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti”! È un
dizionario enciclopedico, in lingua italiana, che tratta di musica e musicisti. Concepito e
diretto da Alberto Basso e pubblicato da UTET, è una fra le più vaste opere di
consultazione dedicate alla musica, in particolare a quella di tradizione occidentale;
comprende in tutto 22 volumi, suddivisi in 4 sezioni:

• “Il lessico”, 4 volumi (1983-1984)

• “Le biografie”, 8 volumi (1985-1988) più 2 supplementi (1990 e 2004)

• “I titoli e i personaggi”, 3 volumi (1999)

• “Storia della musica e cronologia”, 5 volumi (2004-2005)

GROVE: il “Grove Dictionary of Music and Musicians” è un dizionario enciclopedico, in


lingua inglese, che tratta di musica e musicisti. Insieme al tedesco MGG, è la più
completa ed accreditata fonte sulla musica occidentale. Il dizionario ha avuto diverse
edizioni, a partire dal XIX secolo, ed è considerata una fonte di riferimento in tutto il
mondo. Il dizionario è stato edito da Macmillan Publishers ma nel 2004 è stato venduto
alla Oxford University Press. Nelle biografie dei compositori vengono anche riportati i
cataloghi delle opere e la collocazione della prima edizione di ciascuna opera, secondo
la seguente modalità: I-NC (Italia-Napoli Conservatory).

MGG: “Die Musik in Geschichte und Gegenwart” (in italiano: “La Musica nella Storia e
nel Presente”) è la più importante enciclopedia sulla musica in lingua tedesca, un’opera
di riferimento sulla musica occidentale comparabile solo al Grove. E’ pubblicata da
Bärenreiter e Matzler. La prima edizione era costituita da 17 volumi, di cui due erano dei
supplementi e uno l’indice. La seconda edizione (1994-2007, supl. 2008) consta
un'enciclopedia tematica in 10 volumi (indice compreso) ed una di biografie in 17
volumi.

Analisi Musicale
L’analisi musicale nasce nel 1700 quando il teorico e musicista Reichert ha ò’idea di
creare dei programmi di sala per i concerti con una breve analisi dei brani eseguiti. Sarà
però Hugo Raiman a fondare, nel 1800, la vera e propria analisi concepita come disciplina
metodologica.

ANALISI ERMENEUTICA: si fa risalire alla “Teoria degli affetti”, secondo cui ad ogni
figura e armonia musicale è associata un’emozione precisa.

ANALISI SHENKERIANA: Schenker tende a risalire alla struttura portante del brano,
togliendo abbellimenti e armonie accessorie. Viene così fuori la cosiddetta “urlinea”.

ANALISI STILISTICA: identifica i tratti dello stile di un’epoca e di un compositore


attraverso le strutture linguistiche.

ANALISI ARMONICO-STORICA: cerca di identificare le novità che un compositore


introduce all’interno del brano o gli elementi che lo caratterizzano (incisi particolari,
leitmotiv…).

ANALISI QUANTITATIVA: ricerca la ricorrenza numerica di determinati passaggi, incisi,


armonie che vengono inserite in un brano.

ANALISI STRUTTURALE: analizza le parti che costituiscono un brano.

ANALISI RITMICA: si focalizza sulla concatenazione dei periodi usata dal compositore.

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RITMO: organizzazione dei suoni nello scorrere del tempo (frasi, semifrasi, legature).

TEMPO: identifica il metro, ovvero la misura secondo cui è suddivisa la battuta.

INCISO: elemento più piccolo della battuta.

RISPOSTA: si dice affermativa se segue lo stesso schema ritmico della proposta,


negativa se il ritmo è diverso.

I periodi possono essere uniti per giustapposizione, elisione o sutura. Con l’elisione viene
concentrata una delle due frasi, con la sutura invece viene inserito un elemento che non
appartiene a nessuna delle frasi.

Il periodo può iniziare in modo tetico (in battere), anacrusico (in levare), acefalo (sul
battere c’è la pausa).

La conclusione può essere tronca (in battere) o piana (c’è un movimento in più dopo il
levare). Eventualmente può essere sdrucciola (2 movimenti in più dopo il levare).

Forme Musicali
Le forme musicali si dividono in due categorie: Forme Polifonico-Contrappuntistiche e
Forme Omofoniche (o di Canzone). Le prime sono caratterizzate da un numero fisso di
parti, in cui nessuna prevale sull’altra (canone, ricercare, canzone, mottetto, messa, fuga).
Le seconde sono basate sulla prevalenza di una voce su tutte le altre (es. sonata per
flauto e pianoforte).

Fenomeni Contrappuntistici
COMPOSIZIONE SU CANTUS FIRMUS

IMITAZIONI: far sentire in 2 o più voci, a distanza di tempo, la stessa figurazione ritmica,
melodica oppure ritmico-melodica (es. canone).

AUMENTAZIONE: far risentire l’elemento musicale a valori raddoppiati o dimezzati.

DIMINUZIONI: l’elemento musicale viene riproposto a valori quadruplicati.

Canone
La parola canone deriva dal greco “kanon”, che significa regola. E’ uno dei procedimenti
contrappuntistici più rigorosi, unisce a una melodia una o più imitazioni, che le si
sovrappongono progressivamente. La voce che inizia la melodia viene definita
antecedente o dux mentre quella o quelle che seguono vanno sotto il nome di
conseguenti o comites. Per estensione è chiamata canone anche una qualunque sezione
di un brano musicale che segua il principio costruttivo sopra esposto.

Il canone, affinché le voci si incastrino perfettamente, deve seguire principalmente due


parametri: preciso intervallo armonico e preciso intervallo ritmico.

Il canone può essere:

• SEMPLICE (un solo antecedente)

• DOPPIO (2 antecedenti)

• TRIPLO (3 antecedenti)

Bach tiene in mano, nel suo più celebre ritratto, lo spartito di un canone triplo. Questo perché il ritratto fu
commissionato da una società scientifica che accoglieva scienziati, musicisti e filosofi. Ciascun membro doveva essere
ritratto con un suo lavoro e Bach scelse di comporre questo tipo di canone probabilmente perché era il più artificioso e
si prestava bene all’occasione.

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Quando J. S. Bach si recò alla corte di Federico II di Prussia per provare alcuni nuovi
clavicembali, il sovrano gli diede un tema su cui improvvisare. Bach, traendo spunto dalla
melodia, una volta tornato a casa si dedicò alla stesure de “L’Offerta Musicale” (il titolo
proprio perché si trattava di un’omaggio per il re). All’interno dell’opera vi sono
soprattutto canoni ma anche una triosonata (flauto, violino e clavicembalo), una sonata
canonica (due flauti/due violini e clavicembalo) e un ricercare. Questo ricercare si basa su
un acrostico che contiene la dedica a Federico II.

Regis
Iussu
Cantio
Et
Reliqua
Canonica
Arte
Resoluta
“Il tema ordinato dal re e altre cose risolte secondo l’arte canonica”.

IMITAZIONE SEMPLICE: segue il modello del noto “Fra Martino campanaro”, la


seconda voce entra dopo un certo numero di battute dall’inizio dell’antecedente.

IMITAZIONE INVERSA (canone inverso)

CANONE CANCRIZZANTE (per imitazione retrograda): una voce fa l’antecedente e la


seconda fa il conseguente retrogrado in modo che poi venga eseguito alla fine
l’antecedente dalla seconda voce.

CANONE PER TONUS (a ventaglio): il canone si sposta di tonalità ogni volta che entra
un conseguente.

CANONE A SPECCHIO: le voci partono insieme ma il conseguente legge le note


dell’antecedente come se dovesse girare lo spartito.

CANONE ENIGMATICO: veniva molto usato dai fiamminghi, i quali erano soliti
nascondere con un indovinello il tipo di canone da usare per ricavare le voci
conseguenti.

Ricercare
Il ricercare è una forma strumentale nata nella prima metà del 1400. Inizialmente si tratta
di una sorta di “improvvisazione” fatta sul liuto. A fine ‘400 questa improvvisazione si
sposta sugli strumenti a tastiera, diventando così una forma antenata della fuga.

RICERCARE IMPROVVISATIVO (o rapsodico): si tratta di quella prima forma primitiva


nata sul liuto intorno alla metà del ‘400.

RICERCARE OMOFONICO: molto simile alla toccata.

RICERCARE CONTRAPPUNTISTICO-IMITATIVO: ricercare realizzato a sezioni in cui


ognuna di queste inizia con un’imitazione (solo per intervalli perfetti) in forma di
variazione. Questo tipo di ricercare può essere monotematico o politematico. Nel
secondo caso, ogni nuovo tema introdotto viene imitato dalle diverse voci.

Il ricercare sparirà intorno ai primi del 1600 per lasciare il posto alla fuga, forma musicale
in cui le imitazioni avvengono solo a distanza di quinta.

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