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• decreto legislativo 8 marzo 2006 n. 139, recante il riassetto delle disposizioni relative
alle funzioni e ai compiti del CNVVF, a norma dell’art 11 della L. 29 luglio 2003, n. 229;
• direttiva del Consiglio 89/106/CEE del 21 dicembre 1988;
• decreto n. 246 del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, recante l'approvazione
del regolamento concernente l'attuazione della direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti
da costruzione;
• decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, recante l'approvazione
del regolamento concernente i procedimenti relativi alla prevenzione incendi;
• decreto del Ministro dell'Interno 4 maggio 1998 recante disposizioni relative alle
modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l'avvio dei procedimenti di
prevenzione incendi, nonché all' uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi
provinciali dei vigili del fuoco;
• decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1982, n.577, recante l'approvazione
del regolamento concernente l'espletamento dei servizi di antincendi; Prevenzione e di
vigilanza;
• decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 14 settembre 2005,
pubblicato nel supplemento ordinario alla G.U. della Rep. Italiana n. 222 del
23 settembre 2005, recante norme tecniche per le costruzioni;
• decreto del Ministero dell’Interno 16 febbraio 2007, recante classificazione di resistenza
al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione.
Oggetto e campo di applicazione
Strategie:
I requisiti di protezione delle costruzioni dagli incendi, finalizzati al raggiungimento
degli obiettivi suddetti, sono garantiti attraverso l’adozione di misure e sistemi di
protezione attiva e passiva. Tutte le misure e i sistemi di protezione, adottati nel
progetto ed inseriti nella costruzione, devono essere adeguatamente progettati,
realizzati e mantenuti secondo quanto prescritto dalle specifiche normative tecniche o
dalle indicazioni fornite dal produttore al fine di garantirne le prestazioni nel tempo
Responsabilità:
L’individuazione dei valori che assumono i parametri posti a base della determinazione
delle azioni di progetto è a carico dei soggetti responsabili della progettazione.
Il mantenimento delle condizioni che determinano l’individuazione dei suddetti valori è
a carico dei titolari delle attività
Disposizioni tecniche (Art. 3)
dove:
δq1 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione
alla dimensione del compartimento e i cui valori sono definiti in
tabella 1
Tabella 1
δq2 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in
relazione al tipo di attività svolta nel compartimento e i
cui valori sono definiti in tabella
Classi di δq2
rischio
Descrizione
Aree che presentano un basso rischio di incendio in termini di probabilità
I di innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo 0,80
dell’incendio da parte delle squadre di emergenza
Aree che presentano un moderato rischio di incendio in termini di
II probabilità d’innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità 1,00
di controllo dell’incendio stesso da parte delle squadre di emergenza
Aree che presentano un alto rischio di incendio in termini di probabilità
III d’innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo 1,20
dell’incendio da parte delle squadre di emergenza
δn =∏ δni i è il fattore che tiene conto delle differenti misure di
protezione e i cui valori sono definiti in tabella
2
qf = Σ (gi . Hi . mi . ψi) / A [MJ/m ]
dove:
gi massa dell’i-esimo materiale combustibile [kg]
Hi potere calorifico netto (PCI) dell’i-esimo materiale combustibile
[MJ/kg]
− il carico di incendio;
− la distribuzione del materiale combustibile;
− il fattore di ventilazione;
− la geometria del compartimento;
− l’inerzia termica delle pareti
dove t è il tempo espresso in minuti. Tale curva, come riporta l’EU 1991-1-2, é
rapportabile principalmente a carichi di fuoco a base di cellulosa.
La seconda curva convenzionale proposta è la cosiddetta curva degli idrocarburi
(HYDROCARBON CURVE).
La terza ed ultima curva proposta è quella relativa agli incendi esterni (EXTERNAL
FIRE EXPOSURE CURVE)
La curva di incendio
nominale termina in
corrispondenza
della classe del
compartimento,
senza alcuna fase di
raffreddamento.
INCENDI O CURVE NATURALI DI INCENDIO
Nel caso in cui il progetto sia condotto con un approccio prestazionale,
secondo le indicazioni contenute in specifici provvedimenti emanati dal
Ministero dell’interno, la capacità portante e/o la capacità di
compartimentazione, in alternativa al metodo che fa riferimento alle
classi, può essere verificata rispetto all’azione termica della curva
naturale di incendio, applicata per l’intervallo di tempo necessario al
ritorno alla temperatura ordinaria, da determinarsi attraverso:
Per quanto riguarda l’emissività risultante ε ris, essa e’ ricavabile mediante la:
ε ris =ε f*εm
εf è l’emissività del fuoco, usualmente assunta pari a 0,8 mentre εm rappresenta
l’emissività della superficie del materiale, per la quale EN 1991-1-2 (Azioni sulle
strutture) raccomanda il valore pari a 1,0, salvo che le altre parti di eurocodici non
prevedano diversamente (EN da 1992 a 1999 parti fuoco)
Per quanto riguarda il coefficiente αc, esso può essere assunto pari a 25
W/m2K (relativamente a superfici non esposte al fuoco si prevede un
valore di 9 W/m2K).
In definitiva il flusso totale dovuto alla convezione ed all’irraggiamento è
rappresentato dalla seguente espressione:
div (λ grad T) = ρ cp ∂θ / ∂t
con la condizione al contorno (superficie dell’elemento):
div (λ grad T) = h net,d
specificazioni tecniche
le norme armonizzate gli atti di «benestare tecnico», le norme
nazionali che recepiscono norme armonizzate, le norme nazionali
riconosciute dalla Commissione beneficiare della presunzione di
conformità, di cui al decreto del Presidente Repubblica 21 aprile
1993, n. 246
laboratorio di prova
a) il laboratorio, notificato alla Commissione UE, che
effettua prove su prodotti aventi specifici requisiti di resistenza al
fuoco, ai fini dell'apposizione della marcatura CE, in riferimento alla
direttiva 89/106/CEE (implementazione delle procedure di attestazione
della conformità previste dalla direttiva);
MA NON BASTA!
Ma….. viene offerto un certo lasso temporale anche per l’applicazione di tale
ulteriore importante novità, specificando che gli attuali valori proposti dalle
norme UNI potranno essere ancora utilizzati a condizione che il produttore,
sulla base di idonee esperienze sperimentali, dichiari sotto la propria
responsabilità, che il sistema protettivo garantisce le prestazioni
definite in suddette norme, nonché aderenza e coesione per tutto
il tempo necessario e ne fornisca le indicazioni circa i cicli di posa
o di installazione.
Tuttavia… il lasso temporale entro cui per i rivestimenti protettivi
potranno ancora essere prese a riferimento le norme dell’UNI,
terminerà nel momento in cui vi sarà l’obbligo, per tali prodotti, della
marcatura CE ovvero sarà disponibile e pienamente operativa la
corrispondente specificazione tecnica armonizzata