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Negro/Nero/Persona di colore

Definizione

La parola negro deriva dal latino nĭger -gra –grum. In origine era la forma arcaica dell’aggettivo
‘nero’. Fu usato in questo modo dai sommi poeti. In Mongibello a la focina
negra (Dante);Vedova, sconsolata, in vesta negra (Petrarca); Sotto due negri e sottilissimi archi Son
duo negri occhi (Ariosto)[1]. Nei secoli è diventata anche sostantivo. Secondo il vocabolario
Treccani, “in passato, con l’espressione razza negra si intendeva il complesso delle popolazioni del
ceppo negride o, più ampiamente, del ramo negroide, mentre l’aggettivo negro veniva usato
genericamente per qualificare tutto ciò che si riferiva a tali popolazioni o vi apparteneva” ed “è stato
frequente anche l’uso sostantivato: un negro, i negri (talvolta con l’iniziale maiuscola, i Negri); la
discriminazione, l’affrancamento dei negri ; , un negroamericano”[2]. Segnaliamo che il concetto
desueto di razza biologica è stato accantonato per ragioni storiche e scientifiche. Tra le prime,
rientrano le traumatiche esperienze di persecuzioni ed eccidi nel corso del Novecento, in primis lo
sterminio nazista.  Ma anche per gli studi sul Dna e la mappatura del genoma umano, in base ai
quali “si può affermare senza ombra di dubbio che nella specie umana non esistono razze dal punto
di vista genetico” [3] perché “geneticamente parlando sono più diversi due italiani che un italiano e
un africano presi a caso”[4]. La stessa cosa vale per le etnie. Infatti, in ambito scientifico si è
affermata “l’idea che la visione corretta non sia quella di dividere la popolazione umana in razze o
etnia, ma di considerare ogni singolo individuo come un contenitore di variabilità genetica a sé
stante, che gli deriva dalla storia della propria evoluzione e migrazione e dall’origine comune con
tutti gli altri membri della comunità umana”. (vedi anche la voce etnia). Tuttavia i dizionari
continuano a proporre il concetto di etnia in modo simile a quello di razza, come possiamo vedere,
sempre con Treccani, sulla definzione della parola “negro”.

Secondo il dizionario online vuol dire “in antropologia fisica, appartenente alle etnie (sudanese,
nilotica, cafra, silvestre, batua, andamanese, aetide), viventi per lo più in Africa e in poche regioni
dell’Asia, comprese nel ceppo negride”. Una definizione che è quasi identica a quella di ‘razza
negra’ riportata all’inizio. Continuando a spulciare il dizionario, il ceppo negride risulta essere
quello “nel quale vengono compresi i negri dell’Africa (etnie sudanese, nilotica, cafra, silvestre e
batua), caratterizzati dal colore della pelle da bruno scuro a nero, arti allungati rispetto al tronco,
fronte diritta o prominente, spesso sfuggente ai lati, camerrinia, prognatismo alveolare molto
diffuso, occhio poco aperto, labbra everse”.  Anche per Wikipedia, “il termine negro indica una
persona appartenente a una delle etnie originarie dell'Africa subsahariana e caratterizzate
dalla pigmentazione scura della pelle”.

[1] Vocabolario Treccani online

[2] Ibidem

[3]http://www.torinoscienza.it/dossier/non_esistono_razze_umane_2750

[4] Ibidem

Ebreo
Definizione

Sul vocabolario viene riportata questa definizione: “Appartenente o relativo all’antico popolo
semitico degli Ebrei, che occupò la Palestina sin dalla seconda metà del II millennio a. C.,
costituendosi in unità nazionale e religiosa, e distinguendosi dai popoli confinanti soprattutto per il
carattere monoteistico della sua religione”.

Ma lo stesso vocabolario evidenzia: “Nel linguaggio comune, epiteto ingiurioso, diffuso


specialmente in passato in base a riprovevoli pregiudizi e stereotipi, per indicare persona che
all’abilità e mancanza di scrupoli negli affari unisce attaccamento al denaro, avidità di guadagno e
propensione all’usura, con riferimento ad alcune qualità che la tradizione antisemita attribuisce agli
Ebrei”.

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