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I

segni del tempo, edizione 2011 del Ca- GIORNI DEL MESE 23 ìkosi-trì GIORNI DELLA a shmàdia tou crònou, ékdosh 2011
lendario della Grecìa Salentina, ha 24 ìkosi-tèssare SETTIMANA
come filo conduttore l’archeologia, im-
menso libro di pietra e di pietre che fornisce
1
2
mia
dìu
12
13
dòdeka
dekatrì
25
26
ìkosi-pènte
ìkosi-èfse
T tou hmerologìou thj Grecìa
Salentina, èceishmeìo eisagwgÕj thn

in gran parte gli elementi di conoscenza del 3 trì 14 dekatèssare 27 ìkosi-ttà lunedì deftèra
arcaiologìa, èna apèranto biblìo gia

passato, essenziali riferimenti soprattutto 4 tèssare 15 dekapènte 28 ìkosi-ttò


thn pètra, òpou èna megàlo mèroj tou,

martedì trìti
5 pènte 16 dekàfse 29 ìkosi-nnèa
efodiàzei stoiceìa gnÎshj tou

laddove i documenti scritti sono carenti o mercoledì tetràdi


6 èfse 17 dekattà 30 triànta
parelJòntoj, kurìwj spoudaìa, òtan ta

inesistenti. Un aiuto alla Grecìa Salentina


7 ettà 18 dekottò triànta-mia
boÕJeia gia thn Grecìa Salentina to èdwse
apodeiktikà èggrafa apousiàzoun. Mia

lo ha dato la Natura, che ha conservato le 31 giovedì pèfti


8 ettò 19 dekannèa
pagine del libro di pietra, grazie anche alla 9 ennèa 20 ìkosi STAGIONI venerdì prasseì
h fúsh, kai diatÕrhse tij selìdej tou

scarsa sismicità del Salento. Proviamo, con 10 dèka 21 ìkosi-mia sabato sàmba
biblìou, gia thn pètra.

timore reverenziale, a sfogliare qualcuna di inverno scimòna

È accaduto nel 2010


11 èndeka 22 ìkosi-dìu
Epiceiroùme me ton apaitoùmeno

quelle pagine in compagnia di Docenti e Ri- estate calocèri domenica ciuriacì


sebasmò na xefullìsoume kàpoiej

cercatori del Dipartimento di Archeologia


selìdej me thn suntrofià twn

dell’Università del Salento, che ringra-


ereunhtÎn kai daskàlwn tou tomèa thj

Salento, eucaristÎntaj gia thn


ziamo per la collaborazione e per il loro
Arcaiologìaj tou Panepistimìou tou

grande, continuo lavoro di indagine, studio


sunergasìa kai gia to spoudaìo

e recupero.
sunecòmeno èrgo touj gia exereùnhsh,
spoudÕ kai anàkthsh.

Un museo di pizzi e merletti, allestito nelle sale Il 28/5 è stata inaugurata a Martignano, presso
del palazzo baronale, è stato inaugurato a Ca- Palazzo Palmieri, la Bibliomediateca del Me-
strignano d. G. il 10/4. Il ricamo è una forma di diterraneo. La Bibliomediateca è stata avviata
artigianato tipica di Castrignano. Il castello De grazie ad un protocollo tra Comune di Marti-
Gualtieris, ultimati i lavori di recupero, è stato gnano, Istituto di Culture Mediterranee della
inaugurato il 28/8. Prov. di Lecce, Facoltà di Ingegneria dell’Uni-
versità del Salento e Ass.ne Turistica Culturale
Salento Griko, che gestirà i servizi.

Il 16/1 è stata inaugurata a Castrignano d. G.


piazza Falcone e Borsellino
Il 15/4 ci ha lasciati
La raccolta di poesie Alia loja Pino Colella, Socio
di Salvatore Tommasi è stata Fondatore del Circolo
presentata (1/2) presso il Ghetonìa ed operatore
Nuovo Cinema Elio a Cali- instancabile e silenzioso.
mera da Marcello Aprile ed Portiamo nel cuore il
Antonio Errico. Esecuzioni suo entusiasmo, la sua
musicali, recita di brani, proie- amicizia e negli occhi le stupende opere che la sua
zione di filmati sono stati cu- fantasia ha creato.
rati da Renato ed Enza Colaci, Il 29/5 si è svolta a Castri-
Fabio Tolledi, Doriano Longo, A Sternatia, presso il Centro Studi Chora-ma gnano dei Greci la cerimo-
Maria Renna e Sandra Abate. sono stati presentati (7/5) Vradi atse travùdia nia di intitolazione della
ce poisìe, canti e poesie in griko, con la par- piazzetta Prof. Angiolino
tecipazione del gruppo Astéria e la presenza Cotardo, lo studioso griko
Dialoghi virtuosi è il titolo di una sere di in- di 80 greci di Kastanià. di cui è stata ristampata, a
contri e manifestazioni dedicati ai temi del ri- cura della Unione dei Co-
sparmio energetico svoltisi a Melpignano dal muni della Grecìa Salentina,
13 al 15 febbraio. L’Associazione Nome- la Glossa grika, note di gram-
Il moto club “Grecìa Salentina” di Sternatia ha ni (in griko “insieme”) matica per l’apprendimento del
organizzato (11/4) il Primo motogiro dei co- ha organizzato nel mese greco salentino e del greco mo-
derno.
Il 28/2 è stata inaugurata a Castrignano d. G. una muni ellenofoni e un motoraduno notturno nel di maggio a Calimera
sala informatica realizzata dal Gruppo S. Leo- mese di agosto. manifestazioni “contro
tutte le mafie, per la le- La Comunità Ellenica di Br, Le e Ta, Ghetonìa
nardo. In un’atmosfera medievale si sono esibi- e il Comune di Calimera hanno organizzato la
ti musici, sbandieratori e personaggi della Ca- Il 15/4 è stata presentata a Martignano, presso il galità” in nome di An-
Parco Palmieri, la prima associazione degli im- tonio Montinaro, il ca- presentazione dell’opera di Basilio Margaris,
valcata dell’Assunta (Fermo); i ragazzi dell’Ist. poeta e scrittore di Joannina ospite del Salento.
Comprensivo hanno eseguito, diretti dal prof. Co- prenditori del paese griko, Assoimpresa Marti- poscorta di Falcone,
gnano. Sono state sviluppate le linee program- nato a Calimera e ucci- Hanno partecipato la Prof. Isabella Bernardini
tardo, alcuni brani musicali. E’ stato assegnato il ed il Presidente della Comunità, Jannis Davilis.
1° Premio San Leonardo a Enrico Bracalente matiche per il triennio 2010/2012. E’ stato elet- so a Capaci. Nomeni porta avanti nelle scuole pro-
to Presidente Sergio Adamo. getti per la legalità.
Presentato il 29/5 a Martignano il Progetto
L’Associazione Italo-El- MIRA-Martignano International Residency
lenica, con il patrocinio del Il 9/5 si è svolta for Artist, rivolto ad artisti internazionali, atti-
Comune di Zollino, ha or- la manifestazio- vato poi da giugno. Sono intervenuti il Sindaco
ganizzato (18/4) la pre- ne Chiese Aper- Luigino Sergio, Giacinto Leone (Direttore
sentazione de “I Ellada te, curata da Ar- Accad. Belle Arti Lecce), Erik Weick (Direttore
tou Salento” della studio- cheoclub Italia. MIRA), Paola Bray (Coord. MIRA), Pantaleo
sa greca Fotinì Kaimaki. Per la Grecìa Sa- Rielli (Respons. Parco Turistico Cult. Palmieri).
La corposa pubblicazione lentina hanno
è frutto della passione del- realizzato le visi-
la Kaimaki per la cultura te guidate alle
greca del sud d’Italia. Con chiese le associa-
l’Autrice, erano presenti zioni Carpinia-
Mary Marouli-Zilemenou, Presidente del Con- na, Ghetonìa,
siglio Nazionale Ellenico dell’UNESCO e Ana- Nuova Messapia,
(Nero Giardini) e al Prof. Mario Andrenacci, Sin- stasios Varelas, Diplomatico. Salento Griko.
daco di Porto Sant’ Elpidio. “Menzioni del-
l’Esempio” sono state riconosciute al Dott. An-
tonio Maruccia, al Prof. Dino Gerardi, e al Dott. F R E S C H I D I S TA M PA
Luigi Amato.
PUBBLICAZIONI AA. VV.
VENTI DI PACE
Un seminario su Lingue di Minoranza e AA.VV. Kurumuny, Calimera, 2010 L’Istituto Naz. di Fisica (Sezione di Lecce) e
Scuola. A dieci anni dalla legge 482/99 si è TRAÙDIA U KRISTÙ l’Università del Salento, organizzano la Scuola
svolto a Roma presso il Ministero della Istru- Canti per il Natale AA.VV.
biennale di Fisica di Martignano, punto di rife-
zione, della Università e della Ricerca (11-12/3). Ghetonìa, Calimera, 2009 UCCIO BANDELLO,
rimento internazionale nello studio pratico e teo-
Hanno partecipato i Dirigenti degli Istituti Com- LA VOCE DELLA TRADIZIONE
Franco Corlianò Kurumuny, Calimera, 2010 rico della materia. Attivato (14/6) presso Parco
prensivi di Corigliano e di Zollino oltre che, per VOCABOLARIO ITALIANO-GRIKO, Palmieri il 4^ Summer School on the Phisics
Confemili, Silvano Palamà. GRIKO-ITALIANO Maria Brandon Albini (a cura di Sergio Torsello) of Lhc Theoretical and Experimental
VIAGGIO NEL SALENTO
Manni, San Cesario, 2010 As+pects.
Il 16/3 il più importante Kurumuny, Calimera, 2010
scrittore iracheno vi- Rocco Aprile
vente Jabbar Yassin ARSINÒI
(romanzo)
CD
Hussein ha presentato Ghetonìa, Calimera, 2010 AA.VV.
a Zollino il suo libro GRICANTI FESTIVAL
“Addio bambino”. Jab- Franco Corlianò LIVE IN MASSERIA SANT’ANGELO
bar, nato nel 1952 in IL PROVERBIO GRIKO-SALENTINO Masseria Sant’Angelo, Corigliano d’O., 2010
Iraq, in esilio in Francia Barbieri, Manduria, 2010
Antonio Castrignanò
dal 1976, è tornato a Angiolino Cotardo MARA LA FATÌA
Bagdad nel 2003. Dia- GLOSSA GRICA Falmay, San Germano (Al), 2010
logando con lo scrittore pugliese Giuseppe Gof- (ristampa anastatica)
fredo, l’autore ha parlato di letteratura, della Manni, San Cesario, 2010 DVD
dimensione del ricordo come rimedio contro il Rossella Piccinno
mal d’esilio e della complicata situazione poli- Luigi Manni HANNA E VIOLKA
tica in cui si trova il suo paese. Epigrafia a cura di Francesco G. Giannachi Kurumuny, Calimera, 2010
LA CHIESA DI SANTO STEFANO DI SOLETO
Congedo, Galatina, 2010 PERIODICI L’Associazione Kaliglossa ha bandito a Cali-
In una toccante cerimonia è stato ricordato a mera, nell’ambito del IV Festival Griko-el-
Calimera (13/6) l’episodio dell’incendio Salvatore Tommasi I SPÌTTA Martano lenico, un concorso di scrittura creativa (poe-
SARAKOSTÌ CORTE GRANDE Martano
nella fabbrica di tabacco in cui, cinquanta (romanzo) PAESE MIU Zollino sia, canzone, teatro) in greco salentino, greco
anni or sono, perdettero la vita sei lavoratrici. Zedda, Cagliari, 2010 CALENDARIO ASTÈRIA Sternatia antico e greco moderno.

CHIUNQUE ESPONGA AL PUBBLICO IL SEGUENTE CALENDARIO È TENUTO AD ASSOLVERE IL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE COMUNALI ERARIALI OD ALTRE SULLE PUBBLICITÀ
N ella Grecìa Salentina, le più antiche
tracce di frequentazione da parte del-
l’uomo risalgono al Neolitico.
Nel centro storico di Carpignano sono state
rinvenute due sepolture a grotticella, parte
della necropoli di un insediamento del quale
si sono perduti i livelli di vita a seguito della
realizzazione dell’impianto medievale. Car-
pignano era ubicato sul percorso della via
Traiana-Calabra, che collegava Brindisi ad
Otranto ed il suo territorio era inserito in un
sistema di divisione agraria, la centuria-
zione, di età romana. Se ne possono riscon-
trare ancora le tracce nei muretti a secco dei
confini tra poderi e lungo antiche strade.
Gli affreschi della Cripta di S. Cristina sono
di età bizantina. Il gruppo con il Cristo Pan-
tocratore, l’Annunziata e l’Arcangelo Ga-
briele è stato realizzato nell’anno 6467 (959
dell’era cristiana).

Ricostruzione paleoambientale del sito e del territorio di Carpignano Salentino (L. Coluccia, 2003)

IANOYAPIOΣ
T a palaiòtera shmàdia parousìaj
anJrÎpinhj, anàgontai sthn
NeoliJikÕ epocÕ. GENNAIO2011JENNÀRI
Sto istorikò kèntro brèJhkan dùo
entafiasmènoi se mia sphlià.

shmeìo tou dromo Traiana-Calabra pou


To Karpiniàno katalambànei to
1 s
STERNATIA: La strina (canto del periodo natalizio)

enÎnei Brindisi gia Otranto kai ekJètei


Maria M. di Dio ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: Η στρíνα (παραδοσιακá κáλαντα)

In quel periodo, Carpignano era poco più di


stouj toìcouj xeroliJiàj, ta
2d
un villaggio, come i vicini casali di Magor-
shmàdia thj rwmaïkÕj diaìreshj Ss. Nome del Signore

dino, S. Cosimo, Cacorzo, Pasulo, Stigliano, Carpignano, tomba a grotticella: manufatti


sto cÎro.
che furono abbandonati in età aragonese a S. Cristina eìnai buzantinÕj periòdou,
Oi toicografìej thj krùpthj thj 3 l
favore del centro fortificato di Carpignano.
s. Genoveffa

E’ stato un fenomeno diffuso tra XIV e XV 4m


me tÕn toicografìa tou Cristoù

secolo, soprattutto per il pericolo turco.
s. Fausta
pragmatopoiÕJhke to 6467 (959 thj
Pantokràtora me touj apòstolouj
Tutta la Puglia venne militarizzata: nei cen- 5m
tri costieri furono costruite fortezze, o raf-
CristianikÕj epocÕj. AutÕ thn s. Nazario

forzate quelle esistenti, a difesa degli scali


perìodo to Karpiniàno Õtan kàti
marittimi. I centri dell’interno furono dotati
6g
ZOLLINO: Festa di Gesù Bambino / CARPIGNANO: Santa Teofania del Signore
ligòtero apò cwriò, òpwj, ta ΖΟΛΛΙΝΟ: ΓιορτÔ του Θεíου Βρéφους / ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ των Θεοφανíων

di castelli, mura, torri, fossati.


Epifania di N.S.
diplanà cwrià, egkataleleimèna se
aragwnikÕ epocÕ, càrin thj
enìscushj tou kèntrou tou 7v s. Raimondo
Karpiniàno.
8 s Ss. 40 Martiri

9d Battesimo del Signore

10 l
L’epigrafe in greco bizantino proveniente da
s. Agatone, s. Aldo

Carpignano e conservata presso il Museo Pro- 11 m


vinciale S. Castromediano, recita:
s. Igino

E’ stata portata a termine la costruzione di que-


sta torre per ordine di Paolo Sulliano coman-
12 m 쐟
dante di questo paese. Anno 6887 (1378/79)
s. Probo

indizione 1°. 13 g s. Ilario

14 v s. Macrina

15 s s. Mauro

16 d s. Marcello

ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ, ΣΟΛΕΤΟ: ‘Αγιος ΑντÍνιος ηγοúµενος (Πυρσóς)


STERNATIA, SOLETO: S. Antonio Abate (Focara)
17 l s. Antonio ab.

18 m s. Prisca

Carpignano, riprodotto nella pianta del Pacichelli, mostra un circuito murario di forma irregolare.
19 m 쐠
Due porte sono impostate su un asse viario centrale ed otto torri sono disposte quattro per ogni ver-
s. Mario

sante. La porta sul lato meridionale è sormontata dall’imponente torrione. L’altra, sul versante set- 20 g ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ‘Αγιος Σεβαστιá νος − Πυρá και λιτανεíες κοντá στην κρúπτη
STERNATIA: S. Sebastiano (falò presso la cripta omonima)

tentrionale, è stata oggetto di una indagine archeologica che ha messo in luce una porzione del
fossato difensivo ed elementi del ponte levatoio.
s. Sebastiano

E’ stata perciò realizzata una struttura in vetro e acciaio che ne ha permesso la valorizzazione. 21 v s. Agnese

SA’ LINNAI COME UN LUMICINO 22 s s. Vincenzo

U ciurumu, rifisko nâi Alla memoria di mio padre


23 d
Sôfera itta traùdia, sa’ linnai, Nella tua lingua ho scritto questi versi
Sposalizio di M.V.

na kamu’ lillì lustro ‘mbrò ‘s esena, e li ho portati, come un lumicino,


- ogni loro parola è goccia d’olio -
24 l
- passo lô ka vastune e’ ranta alai -
perché facciano luce accanto a te.
s. Franc. di Sales

min glossa ka esù mômase grammena. 25 m


M’addhin glossa evò nàstisa a pedia, Altra lingua ha allevato i miei bambini,
Conv. s. Paolo

Magordino: brocchetta monoansata


addha loja me kama’ na pao ambrò, altre parole mi hanno sostentato, 26 m e frammento di intonaco dipinto
ce in glòssasu klimmeni sti’ kardia e la tua lingua ho chiuso nel mio cuore
Ss. Tito e Timoteo 쐡
vastò arte ka ma ‘sena pleo ‘e milò. da quando più con te non ho parlato. 27 g
Iu itta loja palea, ka tsevotò Quelle parole antiche, che rigiro
s. Angela M.

panta evò sti’ ciofali, ‘ccena ‘ccena io sempre nella mente, ad una ad una 28 v
ta siànosa ce panu sto chartì, ho raccolto ed ho messo sulla carta,
s. Tommaso d’Aq.

sa’ pedai m’a velagna, ta gualò. come con le sue ghiande fa un bambino.
29 s
Kajo p’ìtsera tâvala stiammena Come meglio sapevo le ho intrecciate,
s. Aquilino

c’irta ‘s esena na s’a doko ampì. poi son venuto e a te le ho riportate. 30 d


SALVATORE TOMMASI
s. Martina

31 l s. Giovanni B.

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I n un’area, la Grecìa Salentina, storica-
mente poco ricca di industrie, sono da
considerare comunque elementi di ar-
cheologia industriale fornaci, cave di
estrazione della pietra, frantoi ipogei,
mulini, fabbriche di tabacco.

M ia periocÕ istorikà ftwcÕ


biomhcanikà, upàrcoun stoiceìa
arcaiologìaj biomhcanikÕj, gia na
axiologhJoùn, òpwj: sphlièj
exòruxhj pètraj, upògeia
elaiotribeìa, mùloi, ergostàsia
kapnoù.

Cava di estrazione della pietra leccese tra Melpignano e Cursi

VARIETA’ DI PIETRA LECCESE


DICEMBRE2011DICÈMBRI Pietra Gentile (Leccisu) di colore giallo pa-
glierino, struttura omogenea, grana molto
∆ΕΚΕΜΒΡΙΟΣ fine, buona lavorabilità.
Pietra di Cursi di maggior durezza e resi-
stenza.
Pietra Bastarda o Leccisu Bastardu con
1 g
composizione molto etorogenea e con strut-
s. Eligio

2v tura a breccia e a concrezioni, dura e meno


adatta alla lavorazione.
s. Bibiana 쐟
3 s Pietra Saponara, o Salinara molto tenera,
di colore bianco, dotata di forti proprietà Fornace di cottura della terracotta a Cutrofiano (XVII sec.)
s. Francesco Sav.

igroscopiche e tendente facilmente a sgre-


tolarsi.
4d IIª di Avvento

Pietra Leccese Mazzara simile al tufo maz-


zaro pugliese, con struttura sabbiosa argil-
5 l
losa ma con durezza e resistenza disuguale.
s. Zaccaria profeta

Pietra Piromafo o Piromafu che presenta


6m
struttura omogenea, colore grigio con ten-
s. Nicola di Bari

7m denza a riflessi verdastri perché ricca di gra-


CALIMERA: La Pucceddhra trad.ne pop. della vigilia dell’Immacolata
ΚΑΛΗΜΕΡΑ: Το éθιµο του ζυµωτοú ψωµιοú κατá την παραµονÔ της Παναγíας
nuli di glauconite e resistente alle alte
s. Ambrogio

temperature (è adoperata come materiale re-


frattario per la costruzione dei forni).
8 g
CUTROFIANO, MELPIGNANO: Festa dell’Immacolata
Imm. Concez. ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ, ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: Η γιορτÔ της Παναγíας

ΚΑΛΗΜΕΡΑ: 'Εκθεση για βιβλìα Pietra Bianca che è un calcare compatto di


notevole durezza e quindi di difficile lavo-
9v CALIMERA: Mostra Nazionale del Libro per ragazzi (fino al 12/12)

razione, usata per opere stradali e per calce-


s. Siro

struzzi.
10 s N.S. di Loreto 쐠
11 d
CASTRIGNANO DEI G.: Mercatino natalizio
IIIª di Avvento ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ ΝΤΕΙ ΓΡΕΤΣΙ: Χριδτουγεννιà τικος αγορà

12 l s. Giovanna

13 m
SOLETO, STERNATIA: Festa di S. Lucia con accensione dei falò (focare)
s. Lucia ΣΟΛΕΤΟ, ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: Η γιορτÔ της Α. Λουκíας
Mulino a vapore della fine dell’Ottocento.
14 m s. Gioavanni di Cr.

15 g s. Massimino

16 v s. Umberto

17 s s. Lazzaro

18 d IVª di Avvento 쐡
19 l
Mylopetra, macina in pietra
s. Dario

lavica proveniente
20 m s. Liberato dalle isole dell’Egeo

21 m s. Pietro Canisio

22 g s. Demetrio
Melpignano - Particolari di frantoio ipogeo.

23 v Alla vigilia di Natale, a Zollino si usava mettere sotto il camino un grosso ceppo, scelto per
tempo e messo da parte. Lo chiamavano to Natalino, ed ardeva per tutta la notte perché, si
s. Vittoria

24 s diceva, è na termani to Bombinai (deve riscaldare il Bambinello, appena nato).


CUTROFIANO, STERNATIA: Presepe vivente
ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ, ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ζωντανÔ Fàtnh 쐞
NITTA NOTTE
s. Adele

Non c’è notte più buia, più profonda:


25 d ‘En ei nitta pleo mavri, skotinì:
liparà sìnneka klìsane t’astèria, grosse nuvole oscurano le stelle,
Natale del Signore

26 l ΣΟΛΕΤΟ: ‘Αγιος Στεφανος ‘e sìete fiddho, ‘e kùete pleo fonì. non s’ode voce o foglia che si muova.
SOLETO: Santo Stefano

Satia satia tsikkònnutte diu cheria, Piano piano si stringono due mani,
s. Stefano

ce mia tis addhi lei: “Mi faristì”. ed una dice all’altra: “Non temere”.
Nghìzzutte a chili, sentsa na pu’ lô, In silenzio si toccano le labbra,
27 m
mia kardia ji’ charà ste kantalì, canta un cuore pervaso dalla gioia,
s. Giovanni ev.

e addhi n’i’ kusi is èrkete pleo ambrò. l’altro a sentirlo gli si fa vicino.
ZOLLINO: Festa de lu focu
28 m ΖΟΛΛΙΝΟ: ΓιορτÔ της φωτιáς
Skònnete o ànemo ce kui in omilia Il vento s’alza e ascolta il bisbigliare
Ss. Martiri Inn.

ka guenni atta diu sòmata junnà, pavido e incerto di quei corpi nudi,
ce o’ natti o derma, o’ natti ti’ tsichì. ed infiamma la pelle e il loro cuore.
29 g
Sto skotinò jurìzzune oli mia L’oscurità li unisce in un intrico
s. Tommaso B.

30 v ce o afimò tu kosmu ta vloà. che l’alito del mondo benedice.


Jènnise e nitta o lustro ti’ zoì. Così la notte genera la vita.
s. Eugenio

31 s s. Silvestro SALVATORE TOMMASI

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D olmen (“tavola di pietra”), menhir
(“pietra lunga”), men-an-tol (“pietra col
buco”), specchie (“speculæ”, collinette)
sono monumenti diffusi nel Salento.
I dolmen salentini (1700-1600 a.C.), sono
numerosi ma di dimensioni ridotte rispetto
ai dolmen del barese e non hanno il dromos
(corridoio di accesso).
Le specchie, collinette artificiali di terra e
pietre, hanno talvolta restituito sepolture
dell’età del bronzo. Sono state utilizzate
spesso come punti di avvistamento.
I menhir ripropongono la questione della
loro datazione. Recenti teorie inseriscono i
menhir salentini tra età tardoantica e X se-
colo, in un periodo in cui le chiese venivano
spesso costruite con legno e argilla. Come
alternativa alla estrema provvisorietà delle
strutture, furono realizzati i menhir che,
spesso agli incroci di strade o nei pressi di
cimiteri, potevano indicare il luogo dove,
forse su altari rimovibili, poteva celebrarsi
il rito religioso. L’interpretazione che indi-
vidua i menhir come monumenti di età prei-
storica sembra aver perso consistenza per
Specchia dei Mori (Segla u demonìu), tra Martano e Martignano

l’assenza di conferme archeologiche.


Il men-an-tol nella chiesa di San Vito a Ca-
M eìnai: dolmen, menhir, men-an-tol, limera, documenta l’assorbimento da parte
nhmeìa diesparmèna sto Salènto
FEBBRAIO2011FLEÀRI specchie. Oi dolmen tou Salento del Cristianesimo di riti pagani propiziatori
ΦEBPOYAPIOΣ anàgontai sto 1700-1800 p. C. ècoun di fertilità.
dromos. Oi specchie, lofìskoi tecnhtoì
mikrèj diastàseij kai den ècoun to

1m s. Verdiana
apò cÎma kai pètra, antapòdwsan
entafiàseij sthn epocÕ tou calkoù.

menhir tou Salento metaxù arcaìaj


Pròsfatej Jewrìej eisàgoun ta
2m Pres. Signore
epocÕj ewj to X aiÎna.
H upòJesh twn menhir san mnhmeìa
ΚΑΛΗΜΕΡΑ: ‘Αγιος Βλáσιος γιορτÔ
CALIMERA: San Biagio
3g 쐞
ècase basimòthta. Oi men-an-tol sthn
s. Biagio proistorikÕj hlikìaj, faìnetai na

4v s. Gilberto
ekklhsìa ton Agìou Bìto sth
Kalhmèra, apodeiknùei to fainòmeno
aporròfishj paganikÎn eJìmwn.
5 s
Menhir nella Grecìa Salentina
s. Agata

(in corsivo quelli scomparsi):


MARTANO: Fiera Candelora
6d s. Paolo Mitti ΜΑΡΤΑΝΟ: ΓιορτÔ της Καντελóρα

Carpignano
Staurotomea (La grande croce),
7 l
Grassi,
s. Riccardo

8m S. Angelo,
Stauruddhi (Croce piccola)
s. Girolamo E.

9m Martano
San Totaro,
s. Apollonia

S. Antonio,
10 g dello Spirito Santo,
dell’Immacolata,
s. Scolastica

Via Vicinale per Calimera


11 v
Zollino
N.S. di Lourdes 쐟
Stazione,
12 s Sant’Anna,
Menhir Pozzelli,
s. Eulalia

Menhir n. 4
13 d
Melpignano
s. Benigno

Lama,
14 l Candelora,
Minonna,
s. Valentino

15 m Scineo

Sternatia
s. Faustino

Menhir n. 1,
Menhir n. 2
16 m s. Giuliano

ΧΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: ‘Αγιος ΑντÍνιος (Πυρσóς) Serrano


CUTROFIANO: Sant’Antoni de le Focare
17 g s. Marianna
di Serrano

18 v s. Simeone 쐠 Nelle immagini:


Dolmen Plaka, tra Calimera e Melendugno
Menhir Stazione, Zollino
19 s Menhir Lama, Melpignano
Men-an-tol nella chiesa di San Vito a Calimera
s. Corrado

20 d s. Ulrico
KRISTEMU MIO SIGNORE
21 l Kristemu, kàmeme na se ‘nnoriso Fammi, Signore, che ti riconosca,
mes tosson jeno ka mu stei ambrò: tra tanta gente che mi sta dintorno:
a. Eleonora

osso lillì ta rùchasu na nghiso, se col dito ti toccherò il vestito,


22 m Catt. di s. Pietro iu t’ammàddia mu nittu’ ce torò. gli occhi vedranno ed io sarò guarito.
Dìtsemu i’ strà ka evò ènna kulusiso, Mostrami quale strada è da seguire,
ma pleo nerò ènna pao ce na gomoso dov’è l’acqua con cui dissetare
23 m
e’ mere ka mu mìnane na ziso, la sete che mi resta, che cotone
s. Policarpo

24 g s. Fortunato pleo kuttona sto guàrimmu ènna noso. nel mio gomitolo dovrò arrotolare.
Kundu a’ Tumasi kàmeme na valo Come Tommaso poi fammi toccare
25 v 쐡 i’ chèramu sto’ pèttossu scimmeno, con la mano il tuo petto lacerato,
i’ jalìssia na tsero ka ise Esù. perché sappia per certo che sei Tu.
s. Adelmo

O’ tarlo ka o mialò mu troi na gualo Il tarlo che la mente mi consuma


26 s
kàme: iu pisteo ka ‘en ise pesammeno, schiaccia: non corpo disfatto dalla terra
s. Nestore

27 d s. Onorina ma sta chèria Esù pirte tu Teù. ti crederò, ma di Dio tra le braccia.

28 l s. Romano abate
SALVATORE TOMMASI

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Z ollino è stato fondato nel medioevo, se-
condo la tradizione, dagli abitanti dei ca-
sali di Apigliano e Soleto. Le indagini ar-
cheologiche, effettuate dal Comune e dalla
Soprintendenza per i Beni Archeologici del-
la Puglia, hanno confermato una occupazione
dell’area fin dal periodo angioino.
In piazza S. Pietro è stato rinvenuto un pic-
colo cimitero con nove sepolture ed un
muro in fondazione.

Dolmen situato tra Zollino e Apigliano

T o Tsolìno sùmfwna me thn


NOVEMBRE2011NOVÈMBRI
ΝΟΕΜΒΡΙΟΣ
paràdosh idrùJhke ston
mesaìwna, apò touj katoìkouj tou
Apiliàno kai tou Solèto. Oi

tou kai sth largo Pozzelle


arcaiologikèj èreunej, sthn plateìa
Zollino - Piazza San Pietro
1m
CARPIGNIANO: Fiera di Ognissanti

periocÕ, katà thn Angioino perìodo.


poistòpoihsan mia katocÕ sthn ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ των Αγíων Πáντων

Le sepolture sono di forma rettangolare e di-


Tutti i Santi

Sthn plateìa tou San Pietro,


mensioni variabili; alcune sono scavate nel 2m
banco roccioso, ma per la maggior parte
anakalùfJhke èna mikrò koimhtÕrio Comm. Defunti 쐟
sono rivestite da lastre in pietra di varia di-
me ennèa entafiasmènouj kai èna
mensione. La copertura, dove si è conser-
toìco Jemeliwmèno. 3g
vata, è costituita da lastre in calcarenite
s. Silvia

epÕlJe metaxù XIII kai XIV aiÎna,


H prÎth sunanastrofÕ thj periocÕj
locale. enÎ h perìodo crhsimopoìhshj twn
4v s. Carlo

tou XV kai XVII aiÎna. Sthn 5 s


entafiasmÎn mporeì na eìnai metaxù
s. Magno

latreìa thj S. Sofia, anaferòmenh


periocÕ upÕrce h JrhskeutikÕ
6d s. Leonardo

Lucio De Morra, kai dìnei entolÕ na


apo thn epìskeyh tou Episkòpou

gkremisteì, oi de pètrej na
7 l s. Ernesto

crhsimopoihJoun gia thn kataskeuÕ


thj shmerinÕj ekklhsìaj. 8m s. Goffredo

9m Ded. Basil. Lat.

10 g s. Leone Magno 쐠
11 v s. Martino

12 s s. Giosafat

13 d
CALIMERA: Festa S. Brizio “d’inverno” / CASTRIGNANO DEI G.: Fiera di S. Leonardo e mostra-mercato di artigianato
s. Diego ΚΑΛΗΜΕΡΑ: ΓιορτÔ του “Αγíου Brizio Πανηγúρι / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ ΝΤΕΙ ΓΡΕΤΣΙ: ΓιορτÔ του Αγíου Leonardo και éκθεση

Come corredo sono stati recuperati alcuni I materiali rinvenuti ci permettono di collo-
14 l
frammenti di grani di rosario, uno spillone care una prima frequentazione dell’area tra
s. Veneranda

in rame e alcuni elementi circolari in ferro XIII e XIV secolo, mentre il periodo d’uso
MARTIGNANO: Focara dell’Uragano
15 m ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Η πυρá της Ανεµοθúελλας

per chiudere le vesti. Una sepoltura multi- delle sepolture e la realizzazione della strut-
s. Alberto M.

pla, sul cui fondo è stato individuato un pic- tura può essere collocato tra il XV e il XVII 16 m
MARTIGNANO: Festa dell’Uragano

colo blocco con funzione di “cuscino” per secolo. L’area potrebbe far parte del com-
s. Margherita ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Η γιορτÔ της Ανεµοθúελλας

il defunto, ha restituito alcuni oggetti in plesso di culto di Santa Sofia, menzionato


rame tra cui due orecchini ed un piccolo co- nella visita pastorale del 1608 del Vescovo
17 g
fanetto, una ampollina in vetro e alcuni Lucio de Morra; in tale occasione il vescovo
s. Elisabetta d’U.

grani di rosario legati con filo metallico, di- dette l’ordine di abbatterla e di riutilizzare 18 v 쐡
versi chiodi in ferro e i frammenti di una lu- le pietre per la costruzione dell’attuale
Ded. Bas. Vat.

cerna. chiesa Matrice.


MARTANO: Madonna del cattivo tempo
19 s ΜΑΡΤΑΝΟ: Η Παναγíα της κακοκαιρíας

’I castellana era il baldacchino che si preparava in chiesa per accogliere la bara del nobile
s. Ponziano

defunto. Era poggiata su una pedana per sollevare da terra il catafalco. Si ricorda, a pro- 20 d
posito della morte di un notabile del paese, che il parroco dell’epoca, don Luigi Tondi,
s. Ottavio

abbia recitato l’orazione funebre, ricordando che ti se tulei ta dammata ce ta candijera 21 l


gomai t’alai, motta ‘o Mastora ‘è teli, ta discibula ‘è sozzu cami “cosa valgono lacrime e
Pres. B.V.M./Cristo Re

candelieri pieni di olio, quando il Maestro (Dio) non vuole (ti ha condannato), i discepoli
non possono far nulla (sono impotenti)”.
22 m s. Cecilia

O KÒSCINO IL SETACCIO
23 m s. Clemente I

Koscìnise tin glòssama o cerò, La nostra lingua ha setacciato il tempo, 24 g


sa’ sitari sto’ milo òrio lemmeno: come grano portato dal mulino:
s. Crisogono

èpese o levrin aspro, to lettò, la farina è caduta, più sottile,


ce pirte mes ston ànemo chameno. e nel vento si è sparsa e dissipata.
25 v s. Caterina 쐞
Sto kòscino arte, a’ pai n’o tsevotisi, Se a frugare vai ora nel setaccio, 26 s
manechò a loja vriski pleo chrondà, altro non trovi che parole rudi,
s. Liberale

ce ma cina e kardìasu ‘e sozzi nghisi e con quelle non si potrà innalzare


stin anghera t’astèria ta atsilà. fino alle stelle del cielo il tuo cuore.
27 d Iª Domenica di Avvento

Demeno sto lisari o pikulai Alla pietra è legato l’uccellino,


tenta il volo, ma a scendere è costretto,
pa’ na petasi ma depoi katenni,
28 l
perché corta è la corda stretta al piede;
s. Livia

jatì kondò sto poda e’ to scinì; 29 m


stei sti’ foddhèatu ce pleo larga ‘e pai né dal suo nido egli si può staccare
s. Saturnino

na ditsi pos traudà ma mali tenni. e del suo canto l’arte rivelare.
Iu mas kratenni e glòssama i’ tsichì. Così l’anima tiene questa lingua.
30 m s. Andrea Ap.

SALVATORE TOMMASI

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R oca Vecchia è uno dei siti archeologici
più importanti dell’Italia Meridionale,
perché vi sono testimoniati tutti i pe-
riodi, dal XIV sec a.C., con una
fortificazione dell’Età del Bronzo,
al periodo messapico (X-III sec
a.C.) con le mura a grandi blocchi,
con la grotta della Poesia piccola. No-
tevoli sono le testimonianze dei periodi
romano, bizantino, medievale, fino al
castello del 1300 ed alla torre di guardia
del Cinquecento, parte del sistema di av-
vistamento voluto da Carlo V. La città fu
saccheggiata dai turchi nel 1480 in occa-
sione della presa di Otranto ed ancora
agli inizi del Cinquecento. Il Vicerè di
Lecce, Ferrante Loffredo, fece demolire
il castello ed il villaggio nel 1544 e la po-
polazione di Roca fu trasferita nei paesi
all’interno, tra cui Calimera, e nel villag-
gio di Roca Nuova, edificato a circa tre chi-
lometri dal mare. Tra aprile e maggio,
pellegrinaggi dall’entroterra al Santuario di
Roca, segnano quasi un ritorno a casa della
Diaspora. Area archeologica di Roca Vecchia

MAPTIOΣ
MARZO2011MÀRTI
MELPIGNANO: Festa Mad. Costantinopoli
1m s. Albino ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας της Κωνσταντινοúπολης

2m s. Basilio

3g s. Cunegola

Roca: l’imponente fortificazione dell’Età del Bronzo (XIV sec. a. C.) ed un ingresso alla città. 4v Lucerna a vernice nera (inizi III sec. a.C.) 쐞
A Roca, ricerche archeologiche e campagne di scavo sono condotte dal prof. Cosimo Pagliara (Università del Salento)

R
s. Casimiro

e dalla sua équipe.

oca mìa apò tij spoudaiòterej


5 s s. Foca

6d
MARTIGNANO: XXVI Carnevale Grecìa Salentina
arcaiologikèj periocèj thj s. Marziano ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Το καρναβáλι της Grecìa Salentina
Nòtiaj Italìaj giatì upàrcoun

XVI aiÎna p. C. (perìodoj Calkoù)


marturìej òlwn twn periòdwn apò to
7 l s. Perpetua e Felicita
èwj thn messapikÕ perìodo (X-III MARTIGNANO: La morte te lu Paulinu
aiÎna p. C.) kai metà rwmaïkÕ, 8m ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Ο ϑáνατος του Παυλíνου
Pelike in stile di Gnathia a corpo
s. Giovanni di Dio

kàstro tou 1300 kai to pùrgo lenticolare e false sbaccellature


buzantinÕ, mesaiwnikÕ, mècri to

paratÕrhshj tou ‘500. To XVI 9m Le Ceneri (inizi III sec,. a.C.)

plhJusmòj thj Roca katèfuge sta


aiÎna me ton tourkikò kìnduno, o
Iscrizioni incise nella lingua dei messapi, ma anche in
10 g s. Emiliano
greco e in latino, nella grotta della Poesia, un santuario
frequentato per circa quattro secoli.
diplanà cwrià metaxù twn opoìwn
Kalhmèra. 11 v s. Costantino

12 s s. Massimiliano

Varî tipi di pesi da telaio


13 d Iª di Quaresima 쐟
14 l s. Matilde regina

15 m s. Luisa

16 m
Un insediamento rupestre nei pressi della torre di guardia
s. Eriberto V.

del XVI secolo.


17 g s. Patrizio

18 v s. Cirillo di Ger.

19 s s. Giuseppe 쐠
Telaio verticale
20 d
STERNATIA: Fiera delle Mule
IIª di Quaresima ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: Πανηγúρι

21 l s. Benedetto da Norcia

Laure anacoretiche
Il simbolo del “Cristo àncora di salvezza” sulla parete di 22 m
una grotta
s. Lea

AJARAI FARFALLA
23 m s. Turibio di M.

Ìsela na mi’ tûcha ponta mai Vorrei non aver detto le parole 24 g
o lô ka sûpa, jatì arte esù klei, che ti hanno offesa e ti han riempito gli occhi
s. Romolo

ce o dammi ka ste su kulei att’ammai di lacrime che scendono sul viso,


prikò en ja ‘mena ce i’ kardia mu cei. amare a me e roventi sul mio cuore.
25 v Annunciazione M.V.

‘En ime tsematari, deje, evò, Io non sono un bugiardo e quella gioia
c’’en ìone tsema manku e alocharia non era falsa che con te ho provato,
26 s 쐡
ma forse è stata come la rugiada
Trozzella a decorazione fitomorfa
ka ìgguo’ ma ‘sena... Ma, ti ènna su po?
s. Eginardo

e geometrica (inizi III sec. a. C.)


teleste cini chasi san drosia. ed è svanita al sorgere del sole. 27 d IIIª di Quaresima

Se gàpisa, ‘e se gàpisa, ti tsero! Ti amavo, non ti amavo, che ne so!


Esto’ ma ‘sena kundu stei o ajarai Io stavo con te come la farfalla,
28 l
panu sto’ fiuro dopu stazzi o tero: quando arriva l’estate, sta sul fiore:
s. Sisto III Papa

mirìzzete, rufà o gliceo ce pai s’inebria del profumo e succhia il dolce,


29 m
na termani ston ijo tis emera, poi vola a riscaldarsi verso il sole,
s. Secondo

ce cherete petonta stin anghera. e nel cielo gioisce del suo volo. 30 m s. Guido

SALVATORE TOMMASI 31 g Cratere a campana in stile di Gnathia


con corpo baccellato e tralcio sovradipinto
(2a metà IV sec. a.C.)
s. Beniamino

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I In una terra povera di acqua, era vitale tro-
vare i modi per utilizzare l’acqua disponi-
bile, quasi sempre acqua piovana. Nei paesi
della Grecìa era diffuso il metodo di ap-
provvigionamento idrico mediante le poz-
zelle, strutture a metà strada tra cisterne e
pozzi. I bacini di raccolta delle pozzelle più
antiche erano vasche di accumulo dell’ac-
qua piovana naturali (Apigliano) o scavate
nella roccia (masseria Gloria a Zollino). La
evoluzione delle pozzelle ha portato ad un
sistema speculare al primo, con le cisterne
scavate in un avvallamento naturale alla pe-
riferia del paese, dove confluiva l’acqua pio-
vana. L’acqua, assorbita dal terreno, filtrata
ed arricchita di sali minerali, passava nelle
pozzelle per osmosi, perché le loro pareti,
realizzate con pietre porose, “sudavano”. La
dispersione di acqua nel sottosuolo era con-
tenuta, perché il bacino delle pozzelle pog-
giava su roccia o su di uno strato di argilla.
La famiglia affidataria della pozzella doveva
effettuare in estate la pulizia interna delle
pareti, pena l’interruzione del passaggio del-
Parco Pozzelle a Castrignano dei Greci l’acqua.

OKTOBPIOΣ
OTTOBRE2011OTTÒBRI S e mia gh, ftwcÕ apò nerò, Õtan
zwtikò na brhj ton tròpo gia na
crhsimopoiÕseij to diaJèsimo verò,
kai Õtan pànta to bròcino.
Kalhmèra se camilòtero epìpedo
apò thn Jàlassa, eìce ta phgàdia,
1 s s. Teresa
pozzelle (stèrnej). ‘Ola ta cwrià
ta àlla cwrià gkrìka eìcan tij

crhsimopoioùsan ex’àllou san


2d Ss. Ang. Custodi lekànej sullogÕj neroù tij fusikèj

laccare (stèrnej).
lakoùbej san apòJema kai tij
3 l s. Gerardo
Pozzella di Apigliano.
4m s. Francesco 쐟
5m s. Placido

6g s. Bruno

7v
MARTANO, SOLETO: Madonna del Rosario
B.V.M. del Rosario ΜΑΡΤΑΝΟ, ΣΟΛΕΤΟ: ΓιορτÔ της Παναγíα

8 s
In campagna si utilizzavano come bacini di rac-
s. Pelagia

ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ‘Αγιος Vincenzo Ferreri colta dell’acqua le aie e come depositi le cisterne
e le laccàre, conche superficiali nel banco roc-
9d
STERNATIA: S. Vincenzo Ferreri

cioso o argilloso.
Ss. Dionigi e C.

Zollino - Masseria Gloria. Pozzelle.


10 l s. Daniele

11 m s. Firmino

12 m s. Serafino 쐠
13 g
MARTANO: Sagra de la volìa cazzata (continua fino al 16)
s. Edoardo ΜΑΡΤΑΝΟ: Πανηγúρι της σπαστÔς ελιáς

14 v s. Callisto I

15 s s. Teresa

16 d s. Edvige

17 l s. Ignazio

18 m s. Luca

19 m Ss. Isacco e C. m.

20 g 쐡
Un particolare sistema di raccolta dell’ acqua sfruttava i solchi di una carraia. In una depressione
s. Artemio

21 v del terreno lungo il percorso stradale veniva scavata, al centro della strada, una cisterna. Vasche
quadrate scavate ai lati della carraia facevano aumentare la quantità di acqua raccolta, immessa
s. Orsola

poi nella cisterna attraverso i solchi. Semisfere scavate al centro della strada servivano a fare
abbeverare gli animali da traino che non potevano, per la profondità dei solchi, allontanarsi con
22 s
il carro dalla sede stradale.
s. Salomè

23 d
Il rilievo roccioso che attornia Calimera (anche
s. Giovanni

se per soli 50 m di dislivello) ha comportato


conseguenze nella vita sociale dei griki. Mentre
24 l
nei paesi della Grecìa posti sulle serre si ricor-
s. Antonio

25 m reva alle pozzelle per attingere l’acqua, Cali-


mera era ricca di pozzi con acqua di falda
s. Crispino

superficiale, come ad esempio, il Pozzo di San


26 m 쐞 Marco che, con altri, ha reso possibile per secoli
la coltivazione del lino (che aveva bisogno di
s. Alfredo Re

27 g molta acqua per la decantazione) e, nel secolo


scorso, la grande estensione di coltivazione
s. Fiorenzo

Uno dei grandi monoliti delle patate dolci (patane), che andavano innaf-
28 v s. Simone che costituivano i lati della bocca del pozzo di S. Marco. fiate di continuo.

29 s Itela na scero to iatì-iatì ca usi porta stei Vorrei sapere il perché-perché questa porta
panta klimmeni. Tui kunvenei na ènna è sempre chiusa. Questa conviene che stia
s. Ermenegilda

30 d stasì anistì, mesa sto limbitari chatim- aperta, in mezzo alla soglia seduta perché la
CARPIGNANO: Salento produce (continua fino all’1/11)

meni ca o ieno ca iavenni ènna se dì. Ka gente che passa deve vederti. Perché una
s. Lucano ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ: Πανηγúρι

31 l s. Quintino mia p’ene oria ènn’â’ kanonimmeni. (ragazza) che è bella deve essere guardata.

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N ato in età japigia (IX sec aC), il villag-
gio messapico di Soleto si sviluppa
sotto forma di nuclei sparsi di capanne, so-
stituite nel corso del V sec aC da case con
fondamenta in pietra da taglio e tettoie di te-
gole. E’ stato datato a questo periodo l’orlo
di vaso su cui è incisa la riproduzione della
parte terminale del Salento (la famosa
Mappa di Soleto), con l’indicazione dei to-
ponimi in caratteri greci.
L’abitato viene fortificato
nella seconda metà del IV aC
e ampliato con una seconda
cinta muraria intorno al 300 aC.
La superficie raggiunta è di circa
75 ettari. In seguito alla conqui-
sta romana del 265 Ac, ven-
gono abbattute le mura. Per
aver scelto di stare dalla parte di
Annibale dopo la Battaglia di
Canne, Soleto è rasa al suolo dai
Romani alla fine della seconda
guerra punica. I sopravvissuti sono
dispersi nel territorio, la cui occupa-
Soleto: area archeologica zione assumerà un carattere rurale fino
alla fondazione di Soleto in età me-
dioevale. La città torna ad avere rilevanza,

AΠPIΛIOΣ
APRILE2011APRÌLI O Solèto gennÕJhke tou IX aiÎna viene cinta di mura. Ad opera degli Orsini
messapikòj oikismòj tou

del Balzo sono erette la Guglia e la chiesa


di Santo Stefano.
p.C, anaptùsetai se diesparmènouj

Il centro storico di Soleto si arricchisce di


purÕnej kalubiÎn antikaJistÎmenej

epigrafi greche e latine e l’architettura as-


apò spìtia me pètra kommènej kai

sume l’impronta cinquecentesca, che non


tabània me keramìdia. Eìnai h

verrà poi alterata sostanzialmente con il so-


1v periodo tou kràspedou, òpou eìnai

pravvento del barocco.


s. Ugo
caragmènh h telikÕ fàsh tou
2s s. Francesco di P.
Salento me toponùmia ellhnikÎn
caraktÕrwn. H katoìkhsh

IV p.C. kai dieurhmènh me deùterh


endunamÎnetai to dèutero misò tou
3d 쐞 zÎnh peristoìchshj to 300 p.C. metà
thn rwmaïkÕ katàkthsh tou 265
IVª di Quaresima

4 l Sant’Isidoro
p.C. pèftoun ta teìch kai h pòlh
eìnai katestramènh. H pòlh
5m s. Vincenzo Ferreri gennìetai se mesaiwnikÕ epocÕ,

touj Orsini del Balzo


perikuklwmènh apò teìch. Apò
6m s. Diogene
kataskeuàsthke h Guglia kai
Oinochoe in stile di Gnathia,
con tralcio (fine V – inizio III sec. a.C.)
h ekklhsìa tou Agìou
7g s. Giovanni Batt. Stèfanou.To istorikò kèntro
La Mappa di Soleto
kai kataskeuèj tou ‘500.
ploutìzetai apò ellhnikèj epigrafèj
8v s. Alberto

9s s. Maria Cleofe
STERNATIA: Fiera delle Croci Coperte
10 d Vª di Quaresima ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: Πανηγúρι

11 l s. Stanislao 쐟
12 m
Campagne di scavo nell’area archeologica
s. Zeno

13 m s. Ida

Pisside stamnoide in stile di Gnathia,


14 g s. Lamberto priva del coperchio (fine V – inizio III sec. a.C.)

15 v s. Annibale

ΓΚΡΕΤΣΙΑ ΣΑΛΕΝΤΙΝΑ : ‘Αγιος Λáζαρος (Τραγοúδι των ΠαϑÍν)


GRECIA SALENTINA: Santu Lazzaru - I Passiuna tu Christù (Canto itinerante della Passione in griko)
16 s s. Bernadetta
IN TUTTI I PAESI: Processione delle Palme (Ta vaia)
17 d Le Palme ΣΕ ΟΛΑ ΤΑ ΧΩΡΙΑ: Λιτανεíα µε τα Βáια

18 l s. Galdino 쐠
Piatto graffito
policromo con
19 m
leone (tardo
s. Espedito

20 m XVI-XVII sec.)
da uno scavo
archeologico
s. Sulpizio

21 g in Soleto,
CORIGLIANO D’O.: Fiera S. Giorgio (fino al 23)

piazza Cattedrale,
s. Anselmo d’A . ΚΟΡΙΛΙΑΝΟ ΝΤ'ΟΤΡΑΝΤΟ: Πανηγúρι του Αγíου Γεωργíου

proprietà Miccoli
22v
IN TUTTI I PAESI: Processione del Cristo Morto (Mali parassegghi)
ΣΕ ΟΛΑ ΤΑ ΧΩΡΙΑ: Λιτανεíα του Επιτáϕιου
Palazzo Blanco, o della zecca, del ‘500
s. Leonida

E RANTA LA GOCCIA
ZOLLINO (alle ore 7.00) / SOLETO: Processione del Cristo Morto
23 s s. Giorgio m. ΖΟΛΛΙΝΟ / ΣΟΛΕΤΟ: Λιτανεíα του Επιτáϕιου

Èpese e ranta ce satia satia, E’ caduta la goccia e piano piano,


e ranta ka tripà puru o lisari, la goccia che la pietra sa scavare,
24 d
emena, de, mu trìpise i’ kardia ha aperto a me nel cuore una caverna
Pasqua

ce môgrane o’ plauna tse linari. e il lenzuolo di lino mi ha inzuppato.


PASKARÈDDHA / ZOLLINO: Festa Mad. di Loreto / SOLETO: S. Veneranda / CUTROFIANO: La Cuccagna
25 l Paskarèddha / ΖΟΛΛΙΝΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας του Λορéτου / ΣΟΛΕΤΟ, ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: ΓιορτÔ 쐡
Jatì, i’ nitta, ka tispo me torì, Perché di notte che nessuno guarda,
Lunedì dell’Angelo

ce tispo mpi sti’ porta stei na kusi e nessuno il suo orecchio dietro l’uscio
porge al mio pianto tacito e improvviso,
26 m o klama ka mu guenni atti’ tsichì,
att’ammàddiamu evò finno na chiusi dagli occhi io lascio libera sgorgare
s. Cleto

o dammi ka in emera stei ntsarrao la lacrima che il giorno sta serrata


27 m
ce mpi sto jejo kratenno klimmeno. e con cura nascondo dietro al riso.
s. Zita

Tui ene e zoì ka kanno. Tispo tseri Nessuno sa che questa è la mia vita:
CARPIGNANO: Mad. della Grotta / STERNATIA: Paskreddha / CASTRIGNANO: Mad. Arcona
28 g ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ / ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ

ka scimmeno noìome ecì pu pao, dovunque io vada mi sento diviso,


s. Pietro Chanel

29 v ‘s ena stavrò evò steo sa’ kremammeno, sopra una croce appeso e dilaniato,
c’ena pono me kulusà quai meri. da un continuo dolore tormentato.
s. Caterina da S.

30 s s. Pio V p. SALVATORE TOMMASI

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G li scavi archeologici condotti nel 2001 nel
Castello di Corigliano e diretti dal prof.
Paul Arthur, hanno portato alla luce struttu-
re attribuite al XIII secolo; altri elementi con-
fermano una frequentazione in età basso me-
dievale, avvalorando così l’ipotesi di una
preesistente struttura sulla quale si è svilup-
pato il Castello.
Testimonianze di un villaggio bizantino,
con un’attività economica autosufficiente,
sono emerse nel corso di una ricognizione si-
stematica di superficie in un’area ad ovest di
Corigliano; sono materiali archeologici ca-
ratterizzanti i siti tardo-antichi (2a metà del
IV - 1ª metà del VI secolo dC.).

Nel cimitero ipogeo della chiesa Ma-


trice sono stati rinvenuti nel 2002 al-
cuni reperti, tra cui una statuina, raf-
figurante una fi-
gura femminile,
vestita di un lun-
go abito con ma-
niche larghe, reg-
gente una coppetta Corigliano – Strutture del XIII secolo presenti all’interno del castello testimoniano la ripetuta frequentazione del sito.
con tracce di combu-
stione. Essa conferma, insieme
con altri reperti, il ricorso al Aodhgoùmenoi SETTEMBRE2011SETTÉMBRI
rcaiologikèj anaskafèj sto

rito greco nelle inumazioni


ΣΕΠΤΕΜΒΡΙΟΣ
kàstro tou Koriliàno
ancora nei primi decenni Paul Arthur, èferan sto fwj,
apo ton kaJhghtÕ
del XVII secolo. kataskenèj tou XVIII aiÎna. 0

oikismò (dèutero misò tou IV aiÎna


Marturìej gia èna buzantinò
1g
– prÎto misò tou VI aiÎna m.C.)
s. Egidio
CARPIGNANO: Festa te lu mieru (continua il 3 e il 4 settembre)
emfanistÕkan katà thn diàrkeia
anìcneushj thj epifàneiaj, dutikà
2v s. Elpidio ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ κρασιοú

tou Koriliàno.
Sto upògeio koimhtÕrio thj
3 s s. Gregorio

ekklhsìaj brèJhke èna agalmatìdio:


gunakeìa figoùra, ntumènh me makrù 4d s. Rosalia 쐟
fòrema kai makrià manìkia,
kratoùse mia koùpa me shmàdia 5 l s. Giordano
kayìmatoj.
Autò epibebaiÎnei ellhnikò èJimo, 6m s. Imperia

Frammento con epigrafe greca conservato in una casa nei


XVII aiÎna.
katà tij entafiàseij, sthn arcÕ tou
pressi del sito del monastero medievale di San Giorgio. 7m s. Regina V.

8g
CORIGLIANO e STERNATIA: Festa della Madonna delle Grazie
Nat. s. Verg. ΚΟΡΙΛΙΑΝΟ ΚΑΙ ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ΓιορτÔ της Παναγíας της Χáριτος. Πανηγúρι

9v s. Sergio

10 s s. Nicola da T.

11 d s. Proto

12 l Ss. Nome di Maria 쐠


13 m s. Giov. Crisostomo

14 m Esalt. S. Croce

15 g B.M. Addolorata

16 v s. Cornelio e Cipr.

17 s s. Roberto Bellar.

La facciata di Castello De’ Monti a Corigliano


18 d s. Giuseppe da Cop.

ITELA …. 99 VORREI … 99
19 l s. Gennaro

Itela na se kratèso panta Vorrei tenerti sempre


20 m 쐡
Ssittì ssittì ‘s emèna Stretta stretta a me Portale cesellato nella pietra leccese a Corigliano
s. Candida

To vrai ce tin nitta La sera e la notte 21 m


Ma puru oli tin emèra. Ma anche tutto il giorno.
s. Matteo

Non vorrei fare altro


‘En itela na kamo addho
22 g
Che stare insieme a te
s. Maurizio

Ka na stasò ma ‘sena
Na se kanonìso, na su milìso Guardarti, parlarti,
MARTANO: Agorà Design (fino al 3/10)
23 v ΜΑΡΤΑΝΟ: Αγορà Design

Na se vuccìso, na su doko òlon emèna. Baciarti, darti tutto me stesso.


s. Lino papa

24 s
Esù mirìzi oli Tu profumi tutta
s. Gerardo

Dopu su steo kukkia kukkia Quando ti sono vicino vicino


E se ti sfioro appena
CALIMERA: Fiera della Mad.di Costantinopoli / CUTROFIANO: Fiera di San Rocco

Ce a’ se nghìzo lio
25 d ΚΑΛΗΜΕΡΑ: ΓιορτÔ της Παν. της Κωνσταντινοúπολης / ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: ΓιορτÔ του Αγíου Ρóκκο

Mu fènete ka ‘nghìzo tin anghèra. Mi sembra di toccare il cielo.


s. Aurelia

26 l
Chànnome ecès’ t’ammàddia-ssu Mi perdo nei tuoi occhi
s. Cosma e Damiano

Dopu se kanonò Quando ti guardo 27 m


Jatì èchune cini ‘o lustro Perché hanno una luce
s. Vincenzo 쐞
Kundu ‘o pronò pornò. Come quella del primo mattino. 28 m
Se ‘gapò poddhì, kalèddha-mu Ti amo tanto, bella mia,
s. Venceslao

Ka esù ‘en etsèri posso Quanto tu non puoi immaginare 29 g


Se ‘gapò ce se telo Ti amo e ti desidero
s. Mic., Gab., Raf.

Se telo jà panta tosso tosso. Ti voglio per sempre tanto 30 v


PINO COLELLA
s. Gerolamo

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C alimera, Kalòs mèros, era “buon posto”
per la presenza di acqua, del bosco,
delle strade: sono elementi che spiegano le
continue frequentazioni, dal II-I secolo a.C.
in poi. Nell’area di San Biagio, nei pressi
della chiesa medievale semiipogea, sono
presenti tracciati viari antichi che qui si in-
crociano: la strada che giungendo da Roca,
si inerpica verso le serre e, superato Soleto,
giunge a Nauna, l’antico porto di Nardò e la
strada, la Traiana-calabra che, giungendo da
Lecce, prosegue per Otranto. Nell’area è se-
gnalata la presenza della stazione di posta
romana Ad duodecimum, dalla ubicazione
ancora non individuata con precisione.
Tombe di età tardo antica e medievale, edi-
cole votive, sistemi di raccolta dell’acqua,
grotte con differenti destinazioni d’uso pun-
teggiano l’area. A circa un chilometro dalla
chiesa di San Biagio, seguendo il perimetro
dell’antico bosco, si incontra la chiesa di
San Vito che custodisce la pietra forata, un
men-an-tol preesistente al luogo di culto.
Continuando, dopo trecento metri si giunge
al casale dell’Annunciata (attuale cimitero) Calimera – Chiesa semiipogea di San Biagio in attesa di restauro, protetta da una struttura provvisoria
con la chiesa che nel Settecento ha acquisito
quel titolo, in sostituzione del titolo origi- alhmèra, “kalò mèroj” gia thn

MAÏOΣ
nario della chiesa di San Nicola, del ‘500. K parousià tou neroù, twn dasÎn,
twn dròmwn: ètsi exhgeìtai h
sunanastrofÕ me thn perocÕ, apò
MAGGIO2011MAI
San Biagio, me thn mesaiwnikÕ
II-I aiÎna kai metà. H periocÕ tou
MARTANO: 1º Maggio a kurumuny / MARTANO: Madonna del Teofilo
ekklhsìa, eìnai to staurodròmi
1d s. Giuseppe L. ΜΑΡΤΑΝΟ: Α’ Μαι}ος στο kurumuny / ΜΑΡΤΑΝΟ: Η Παναγíα του θεóφιλου

èrcetai apò Roca kai sunecìzei gia


arcaìwn dròmwn: o dròmoj pou

Nauna, to paliò limàni tou Nardò, 2 l


kai o dròmoj Traiana-Calabra kai apò
s. Atanasio

to Lecce ftànei sto Otranto. Epìshj 3m Ss. Filip. e Giacomo 쐞


rwmaïkò ad duodecimum. O cÎroj thj
sthn periocÕ upÕrce to tacudromeìo

Kalhmèra, eìnai ploùsioj apò 4m s. Floriano


sphlièj, tàfouj, sustÕmata
5g
ciliomètrou apò to S. Biagio
sulloghj nerou. Se apòstash enòj s. Teodoro
Casale dell’Annunciata:
6v lucerna a piattello bizantina (X sec. d.C.)
sunantiètai h ekklhsìa tou San Vito
brìsketai to arcaìo dàsoj òpou s. Giuditta

In una grotta nel bosco, il simbolo del Christos Phos, il Cri- me thn diatruphmènh pètra men-an-
sto Luce
tol. Triakòsia mètra metà fJànoume
CALIMERA: Pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Roca
7 s ΚΑΛΗΜΕΡΑ: Προσκúνηµα στο Αγ íασµα της Παναγíας της Ρóκα
sthn ekklhsìa thj Annunciata,
s. Augusto

klhronomìa tou ‘500 kai palaià


CALIMERA: Fiera Madonna di Roca / GRECÌA SALENTINA: Chiese aperte
8d ΚΑΛΗΜΕΡΑ: Η Παναγíας της Ρóκα / ΓΚΡΕΤΣΙΑ ΣΑΛΕΝΤΙΝΑ: Ανικτéεκκλισíες
afierwmènh ston S. Nicola.
s. Vittore

9 l s. Luminosa

10 m s. Alfio 쐟
11 m s. Francesco D. Ger.

12 g s. Pancrazio

13 v s. Emma
Area San Biagio: anfora commerciale
Croce greca in un insediamento rupestre nel Bosco di Ca- 14 s
limera
s. Mattia ap.

ΜΑΡΤΑΝΟ: Η Παναγíα του Rosario


MARTANO: Madonna del Rosario
15 d s. Torquato

16 l Sant’Ubaldo

17 m s. Pasquale B. 쐠
San Biagio: chiesa semiipogea e vano di purificazione
18 m s. Giovanni I Papa

19 g s. Ivo

20 v s. Bernardino

Area San Biagio: ceramica medievale


21 s s. Valente con decorazione a spirali

22 d s. Rita da Cascia

La pietra forata nella chiesa di San Vito 23 l


MANECHÒ
S. Desiderio

Area antistante la chiesa medievale della Madonna delle


Serre e, in basso, simbolo devozionale che sfida degrado 24 m
Es karìtse ka su dòka

ed incuria
s. Maria Ss. Ausiliatrice

ta filìmata pu su dòka
mìan emèra mu kàmane na su pò:
25 m
Esù mu piacèi.
s. Erminio

Ma òlon diaènni ce òlo pai 26 g


ce èmina mapàle manechò-mmu
s. Filippo Neri

Madonna delle Serre:


UMBERTO CAGNAZZO 27 v coppa per la lampada perenne (ad olio)

SOLO
s. Oliviero

28 s
Le carezze che ti ho dato
s. Emilio

i baci che ti ho dato 29 d


CORIGLIANO D’O.: Festival del Tartufo (continua fino al 2/6)
ΚΟΡΙΛΙΑΝΟ ΝΤ'Ο.: Φeστιβàλ του Τσοùφα
un giorno mi fecero affermare:
s. Ademaro

tu mi piaci.
Ma tutto passa e tutto se ne va
30 l
e sono rimasto solo un’altra volta.
s. Giovanna d’Arco

31 m Visitazione B.V.M.

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N el 1997, una équipe di archeologi del-
l’Università di Lecce, guidata dal prof.
Paul Arthur, iniziava gli scavi nell’area di Api-
gliano, tra Martano e Zollino, dove si ipo-
tizzava l’esistenza di un casale
medievale. Gli scavi hanno atte-
stato che il villaggio esisteva
già in età bizantina, almeno a
partire dal VII-VIII sec. Ol-
tre alla chiesa di S. Loren-
zo (già di Santa Maria),
esistevano altre tre chie-
se, dedicate a S. Gior-
gio, S. Biagio e S. Ni-
cola. Dentro e fuori le
chiese sono state rinve-
nute decine di tombe ed
ossari coperti da lastre
Epigrafe greca rinvenuta
nei pressi della chiesa
attribuita a San Nicola tombali recanti graffiti, il
gioco del tris ed una scac-
chiera. La chiesa medie-
vale di S. Nicola è stata re-
centemente ricostruita al-
l’interno del progetto di alle-
stimento del parco archeologico
di Apigliano che ha reso visitabile l’area in-
Primavera ad Apigliano, con la chiesa di San Lorenzo dopo i restauri. teressata.
o 1997 mìa omàda arcaiològwn

AYΓOYΣΤΟΣ
AGOSTO2011ÀGOSTO T
odhgoùmenh apò ton kaJhghtÕ Paul
tou Panephstimìou Lètse

Arthur, àrcize tij eskafèj sthn


periocÕ tou Apigliano òpou
upotìJetai h ùparxh enòj
1 l masaiwnikoù oikismoù. Dia mèsou
Incisioni sul prospetto della chiesa di San Lorenzo (già di
s. Alfonso
twn eskafÎn se diàforouj cÎrouj
ΖΟΛΛΙΝΟ: ΓιορτÔ της Scèblasti Santa Maria).
ZOLLINO: Sagra della Scèblasti (continua il 3)
2m s. Eusebio
exocikoùj, èrcetai sto fwj, ènaj
bizantinòj oikismòj me ta shmàdia
miaj rwmaikÕj bìllaj. Apò tij
3m s. Lidia
afierwmènh sto S. Lorenzo, upàrcei
tèsserij mesaiwnikèj ekklhsìej, mìa
STERNATIA: Pizzica in festa (fino al 6/8)
4g s. Giovanni ΣΟΛΕΤΟ: ΓιορτÔ της “Pizzica in festa”
akòma kai stàJhke antikeìmeno
èreunaj kai apokatàstashj. H
SOLETO: Festa Madonna delle Grazie
5v B.V. della Neve ΣΟΛΕΤΟ: ΓιορτÔ της χáριτος
periocÕ orìsthke arcaiologikò
pàrko.

ΜΑΡΤΑΝΟ: Αυλèς ανιχτà / ΚΣΤΡΙΝΙΑΝΟ: ∆ηµαρχεìο για òλους


MARTANO: Cortili aperti (fino all’8) / CASTRIGNANO: “Il municipio di tutti”
6 s Trasf. di Gesù 쐟
ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: 'Εκθεση κεραµικÔς
CUTROFIANO: Mostra della Ceramica (continua fino al 25 agosto)
7d s. Gaetano

8 l
SERRANO: S. Giorgio Martire (continua il 9) / CUTROFIANO: Festa dell’olio e del vino
s. Domenico ΣΕΡΡΑΝΟ: ΓιορτÔ του Αγíου Γεωργíου / ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: ΓιορτÔ του λádh kai oinoς

9m s. Fermo
Intradosso di arco affrescato nella chiesa di San Lorenzo

10 m s. Lorenzo
Il villaggio di Apigliano in età basso medievale (ricostruzione Studio Inlink, Firenze).

11 g s. Chiara
GRECÌA SALENTINA: Festival Notte della Taranta (continua per 10 gg.) / MARTIGNANO: II Notte Grika
12 v s. Euplio ΓΚΡΕΤΣΙΑ ΣΑΛΕΝΤΙΝΑ: Φεστιβáλ Η Νúχτα της Ταρáντα / ΜΑΠΤΙΝΙΑΝΟ: ΙΙ Νùχτα Grika

13 s s. Ippolito 쐠
14 d
MARTANO: Festa patronale Madonna dell’Assunta (continua il 15)
s. Alfredo ΜΑΡΤΑΝΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας της Assunta

15 l ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ, ΣΟΛΕΤΟ, ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας της Ασσοúντα / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ: 'Εκϑεση
STERNATIA, SOLETO, MELPIGNANO: Madonna dell’Assunta / CASTRIGNANO: Mostra antiquariato della Grecìa Salentina
Ass. s. Vergine

16 m
STERNATIA: Festa di S. Rocco (sagra della pucceddha)
s. Rocco ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ΓιορτÔ του Αγíου Ρóκκο

17 m s. Giacinto

18 g s. Elena

19 v s. Giovanni
SERRANO: Festa te lu contadinu
20 s s. Bernardo ΣΕΡΡΑΝΟ: ΓιορτÔ του γεωργοú

21 d 쐡
Iavika a sce mian oria ghetonia ce ‘n aga- Sono passato da un bel vicinato ed il mio
s. Pio X, papa

22 l ΚΟΡΙΛΙΑΝΟ ΝΤ'Ο.: ‘Αγιος Νικóλαος / ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ‘Αγιος ΓεÍργιος


pimmu in ita att’ascilò, ìstike potizzonta i amore l’ho vista in alto, stava potando le
CORIGLIANO D’O.: S. Nicola (cont. il 23) / STERNATIA: San Giorgio (festa patronale)

merodìa me tin vukàla ambeja to nerò. piante degli odori (le spezie), con una
s. M. Regina

Ivò votistimo m’oli ‘tin kardia, “dammu brocca li stava innaffiando. Mi sono rivolto
a lei con tutto il cuore, “dammi un fiore che
23 m ΖΟΛΛΙΝΟ: ‘Αγιος ΑντÍνιος Πανηγúρι / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ ΝΤΕΙ ΓΡΕΤΣΙ: ‘Αγιος ΑντÍνιος
ZOLLINO: S. Antonio di Padova (festa patron.) / CASTRIGNANO DEI G.: S. Antonio di Padova

‘na fiuro ka ènna miristò”. Cini votisti mi voglio odorare”. Lei si è voltata con tutta
s. Rosa

24 m m’oli ti kuruna, “atteli to fiuro è na piai ti la corona (nei capelli),” se vuoi il fiore devi
patruna”. prendere la proprietaria”.
s. Bartolomeo

25 g s. Ludovico

26 v s. Alessandro
MARTANO: Agorà Cinefest (continua fino al 29)
ΜΑΡΤΑΝΟ: Αγορà Cinefest

MELPIGNANO: Notte della Taranta


27 s s. Monica ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: Νùχτα της Taranta

28 d s. Agostino
CUTROFIANO: Festa degli anziani
ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: ΓιορτÔ της ηλικιωµèνου
A Martano, in corrispondenza di Porta Terra, o
Porta Grande, di recente è venuta alla luce la
29 l 쐞 parte inferiore di una torre circolare costruita sul
basamento roccioso. La torre era posta a difesa
s. G. Battista

dell’ingresso al borgo, fortificato da una cinta


muraria tardo medievale. Nelle foto, una fossa
30 m
granaria a Borgo Terra e il basamento della torre
s. Bonomio

31 m s. Abbondio presso Porta Terra.

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A breve distanza da Cutrofiano esistono
due siti abitati in periodo romano. Con-
trada Scacciato mostra tracce di frequenta-
O i prÎtej apodeìxeij gia thn

ston XVI aiÎna càrin thj


epexergasìa ton àrgilou, brìsketai

zione che vanno dal II-I secolo a. C. al V-VI


secolo d. C. Vi é stata scoperta una fornace
epanàkthshj twn eurhmàtwn

del periodo imperiale; lo scavo e lo studio xekinÎntaj ton XII aiÎna òpou h
epibebaiÎnetai h paragwgÕ,

successivo dei materiali preciseranno se sia


servita solo per la cottura di laterizi, di cui
gènnhsh thj pòlhj sumpìptei me thn

era colma, o anche per altri manufatti. ulikà proèrcontai apò Contrada Badia,
anàdush thj drasthriòthtaj. Pollà

òpou katà thn diàrkeia tou mesaìwna

kalogriÎn sthn Santa Maria di Calohere


upÕrce èna tmÕma ellhnidÎn

H ekklhsìa tou San Giovanni anÕkei


kai idrùJhkan ta prÎta ergastÕria.

sto masaiwnikò cwrìo tou Piscopio.


Kontà sthn ekklhsìa mia krùpth
fanerÎnei shmàdia toicografìaj.

nekròpolh me perìpou 30 tàfouj


Se mikrÕ apòstash brìsketai mia

mesaiwnikoùj se scÕma trapezoeìdej,


me polÕ mikrò ànoigma.
La fornace, scavata nella roccia, era caricata dall’alto, rwmaïkÕj epocÕj tou VI-VII
Sthn periocÕ upàrcoun eurÕmata,
mentre l’accesso alla bocca inferiore, per l’alimentazione,
avveniva tramite una scaletta. aiÎna m.C.
Cutrofiano: cripta di San Giovanni
SAN GIOVANNI
E L’ALTO MEDIOEVO

IOYNIOΣ
GIUGNO2011TÈRO San Giovanni fa parte di Piscopìo, casale
medievale con una chiesa dedicata a quel
santo, edificata al posto di una edicola dedi-
cata al Battista con accanto una cripta. Durante
le operazioni di svuotamento della cripta da
detriti, sono stati recuperati frammenti di in-
tonaco dipinto staccatisi dalle pareti, sulle
1m 쐞
quali restano pochi segni degli affreschi.
s. Giustino

2g Tracce di frequentazione umana trovate nei


pressi si riferiscono ad un periodo compreso
Festa della Repub.

fra il tardo antico e l’alto medioevo. Su un


rialzo del terreno è stata individuata una ne-
3v
cropoli con una trentina di tombe, scavate
s. Clotilde

4 s nella roccia e prive di copertura, già scoperte All’interno dell’area di San Giovanni, una struttura di
forma quadrata, con un gradino ed un pozzetto sul fondo,
e violate da tempo. Le tombe sono per lo più
s. Quirino
appare come un fonte battesimale e da qui potrebbero deri-
di tipologia altomedievale. con sezione trape- vare il toponimo legato a Giovanni il battezzatore ed il nome
zoidale ed apertura stretta.
5d del feudo. Oltre a reperti di età romana, dall’area proven-
gono alcune fibbie e due anelli del VI-VII secolo dC.
Ascensione del Signore

CONTRADA BADIA IL CINQUECENTO


6 l
E LA CERAMICA MEDIOEVALE E LA CERAMICA GRAFFITA
s. Norberto

7m La documentazione scritta Nel 2001, nei pressi della Matrice fu-


sulla lavorazione dell’argilla rono recuperati numerosi reper-
s. Roberto

in Cutrofiano non va oltre la ti ceramici, provenienti dalla


fine del XVI secolo, ma il re- buca di scarico di una bottega di
8m
cupero di numerosi reperti al- ceramica cinquecentesca: erano
s. Vittorino

9g l’interno ed all’esterno del privi di tracce d’uso


e talvolta con di-

paese documenta una notevole
s. Primo

produzione a partire dal XII secolo. E’ pro- fetti di cottura.


Vi era la cerami-
10 v
babile che il paese sia nato con questa atti-
vità e che la sua storia sia in buona parte ca nuda dipinta
Ss. Corpo e Sangue di Cristo

11 s quella del suo artigianato. I materiali pro- c o n


vengono in genere da Contrada Badia, già bolo e
s. Barnaba

abitata in periodo romano, dove nel me- quella


invetria-
12 d
dioevo esisteva una abbazia di monache
ta, mono-
s. Onofrio

greche, Santa Maria di Calohere; lì sono


sorte probabilmente le prime botteghe, croma o de-
SOLETO, ZOLLINO, CARPIGNANO, CALIMERA, MELPIGNANO e CUTROFIANO: Festa S. Antonio / MARTIGNANO: Li tre ‘Ntoni
13 l ΣΟΛΕΤΟ, ΖΟΛΛΙΝΟ, ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ, ΚΑΛΗΜΕΡΑ, ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ, ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ και ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ : ΓιορτÔ του Α. Αντωνíου

estese poi verso il paese. Si produceva sia corata.


s. Antonio di P.

14 m ceramica comune, acroma e dipinta a bande Il ritrovamento degli scarti


rosso-bruno, che ceramica invetriata e de- ha permesso di includere
s. Eliseo

corata. Motivi decorativi “Tipo Cutrofiano”, Cutrofiano fra i centri con


produzione di questo tipo di
ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ και ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ:: ‘Αγιος Βíτος
ritrovati in molti paesi circostanti, testimo-
STERNATIA E CARPIGNANO: San Vito
15 m 쐠
niano una produzione che andava ben oltre ceramica, con decori zoomorfi,
s. Vito

16 g s. Aureliano le necessità del consumo locale. geometrici, vegetali.

17 v s. Ranieri

18 s s. Marina
MARTANO: Fiera di San Vito
19 d s. Romualdo ΜΑΡΤΑΝΟ: Πανηγúρι του Αγíου Β íτου

CALIMERA: S. Luigi, festa dei Lampioni (continua fino al 21)


20 l s. Ettore ΚΑΛΗΜΕΡΑ: Η ΓιορτÔ των φαναριÍν

ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ, ΣΟΛΕΤΟ, ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ, ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ‘Αγιος Luigi


STERNATIA, SOLETO, CUTROFIANO, MELPIGNANO: S. Luigi
21 m s. Luigi Gonzaga

22 m s. Paolino da N.

23 g s. Lanfranco 쐡
ZOLLINO: Fiera di S. Giovanni (continua fino al 26)
24 v Nat. s. Giov. Bat. ΖΟΛΛΙΝΟ: Πανηγúρι του Αγíου Ιωáννη
Insediamenti in grotta nel casale di Piscopìo

LAMENTO LAMENTO
25 s s. Prospero

26 d Imasto ste dekottò u novembriu Eravamo al diciotto di novembre


Motti isù mas èfike ftechò Quando tu ci hai lasciati, poveretto,
s. Virgilio di T.

Ma panta mbrò st’ ammaddia se vastò ma sempre ti vedo davanti agli occhi
Puru an e chroni fèune e diu e diu. anche se gli anni corrono a due a due.
27 l s. Ladislao

E mera pu esù jennisi ione sventurai Il giorno in cui sei nato è stato sventurato
Ce manku o zisi sôfere furtuna E neppure la vita ti ha portato fortuna
28 m
Polemise ce pàtetse, tui ene e pena Hai lavorato e sofferto, questa è la pena
s. Attilio

29 m Ss. Pietro e Paolo Ca panta su vasto, rifisko nâi. Che ti porto, che possa riposare in pace.

30 g Ss. Prot. Romani


BRIZIO LEONARDO COLACI, 1973 Calimera

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A Sternatia, non sono stati mai effettuati,
fino ad oggi, scavi o interventi sistema-
tici di ricerca archeologica. Si sono avuti ri-
trovamenti fortuiti di frammenti ceramici,
materiali lapidei, metallici, ambienti ipogei,
tombe durante lavori agricoli o di realizza-
zione di impianti nel centro storico.
Alcuni siti, in particolare un’area esterna al-
l’attuale centro abitato detta “Tsukkalà”,
presso la zona denominata “Li Vasci”, sono
stati oggetto di ricognizioni di superficie, a
livello universitario e scientifico, che hanno
messo in evidenza resti che coprono un arco
di tempo che va dall’età del bronzo a quella
alto medioevale con chiare testimonianze ri-
salenti ad epoca ellenistica e romana.

L’area detta Tsukkalà, nella zona de Li Vasci a Sternatia

IOYΛIOΣ
S LUGLIO2011ALONÀRI
thn Sternatìa den
pragmatopoiÕJhkan, mècri
Due pietre dalla zona Tsukkalà, possibili elementi di co-
lonna
sÕmera anaskafèj h anazhtÕseij
arcaiologikèj. Eukairiakà,
brèJhkan kommàtia keramikÕj
epitàfiej plàkej, upògeia
..
CARPIGNANO: Madonna della Grotta (cont. il 3) / MARTIGNANO: Sagra della salsiccia e insalata grika (fino il 3)
peribàlonta katà thn diàrkeia
episkeuÎn tou istorikoù kèntrou.
1v Prez. Sangue di Gesù ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ: Η Παναγíα του Σπηλαíου / ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Λαι κÔ γιορτÔ της γκρεκáνικης σαλáτας 쐞
ap’autèj, onomazòmenh Tsukkalà
Upàrcoun periocèj, òpwj mia
2 s
kontà sthn zÎnh Li Vasci ÕrJan sto
s. Ottone
CASTRIGNANO: Maratona “In corsa per l’Unicef”

anÕkoun apò thn epocÕ ton bronzo


fwj upòloipa kommàtia, pou 3d s. Tommaso ap. ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ “In corsa per l’Unicef”

Frammenti ceramici custoditi presso il Centro Chora-ma 4 l


a Sternatia
mècri ton mesaìwna, me marturìej
s. Elisabetta
epocÕj ellhnorwmaïkÕj.
5m s. Antonio M.Z.

6m
Testa scolpita, palla di pietra
s. Maria Goretti

e coperture di fosse frumentarie


7g s. Pompeo custodite presso il Centro Chora-ma

8v s. Adriano 쐟
9 s ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ‘Ασπρη Νúχτα
MELPIGNANO: Notte Bianca
s. Fabrizio

10 d s. Silvano

11 l s. Benedetto ab.

12 m s. Goffredo

13 m s. Enrico

14 g s. Camillo de L.

15 v s. Bonaventura 쐠
Nelle foto: lavori di pavimentazione stradale hanno portato alla luce numerose fosse frumentarie presso Palazzo Granafei
16 s
STERNATIA/SOLETO: Madonna del Carmelo (festa popolare) / MARTANO: Festa dell’Anziano
ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ/ΣΟΛΕΤΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας του Carmelo / ΜΑΡΤΑΝΟ: ΓιορτÔ του ηλικιωµèνος
I versi di Vito Domenico Palumbo, che di se-
B.V. del Carmine

guito si trascrivono, sono stati rinvenuti sul 17 d


retro di una cartolina che l’Autore aveva spe-
dito da Ugento alla madre il 4 marzo 1913
s. Alessio

SU GRAFO
18 l s. Federico

UTTA DIU LOIA 19 m


Su grafo utta diu loia,
s. Arsenio

manula, na su pô 20 m
Nella lastra circolare di copertura di una fossa, il nome ti i fsihra ti’ noisamo,
s. Vera

della famiglia affidataria ma ti vo steo kalò.


Ce ius pu fsesu isela
MELPIGNANO: Sagra dell’anguria
21 g
E FESTA U JA’ VRIZIU
ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ του καρποùζι

Na maso att’adhro mero;


s. Lorenzo

Quai chrono stes urtime tu alonari grafsemuto, manùlamu, 22 v


MELPIGNANO: Santa Maria Maddalena
ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ της Αγíας Μαρíας ΜαγδαληνÔς

Sti Kalimera ma mali devoziuna se prakalò n’o fsero.


s. M. Maddalena

Ejenete mia festa tosso ce tosso mali Dòkone cheretìmata 23 s


Ce kalò marti alò;

Ka piami mira oli possi e’ e papolaziuna.
s. Brigida

esena chiglia pràmata ΜΑΡΤΑΝΟ: ‘Ασπρη Νúχτα


Echi quai pramata ka pinnà e sozzi pì oria, ce se filò.
24 d
MARTANO: Notte Bianca

Ce t’orio en e’ mai orio motti e to torì


s. Cristina

Ja tuo ispu sozzi meletisi itto karti TI SCRIVO 25 l


I festamma fse ja Vriziu ènnârti na dì. QUESTE DUE PAROLE
s. Giacomo ap.

BRIZIO LEONARDO COLACI, Luglio 77 Ti scrivo queste due parole,


26 m ΖΟΛΛΙΝΟ: ΓιορτÔ της Α. 'Αννας / ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ του Α. ΠαντελεÔµονος
ZOLLINO: S. Anna / MARTIGNANO: S. Pantaleone

mammina, per dirti


Ss. Anna e Gioac.

LA FESTA DI SAN BRIZIO che abbiamo sofferto il freddo, 27 m


MARTIGNANO: S. Pantaleone (festa patronale)

però io sto bene.


ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ του Αγíου ΠαντελεÔµονος

Ogni anno, alla fine di luglio


s. Celestino I

A Calimera, con grande devozione, E così da te vorrei


sapere da parte vostra
CALIMERA: S. Brizio (festa patron.)
28 g ΚΑΛΗΜΕΡΑ: ΓιορτÔ του Αγíου Brizio Πανηγúρι
si fa una festa così grande
scrivimelo, mammina,
s. Celso

che coinvolge tutta la popolazione.


ti prego, vorrei saperlo. 29 v
CALIMERA: S. Brizio (festa patron.) / CASTRIGNANO: Sagra della Pitta Rustica (cont. fino al 31)
ΚΑΛΗΜΕΡΑ: ΓιορτÔ του Αγíου Brizio Πανηγúρι / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ της πítας

Ci sono cose che spesso non puoi dire Dà saluti


s. Marta

E il bello non è bello se non lo vedi, e buon marzo a tutti; 30 s


perciò chi può leggere questa carta a te mille cose
s. Pietro Crisologo 쐞
venga a vedere la nostra festa di San Brizio. belle, e ti bacio. 31 d s. Ignazio di L.

CHIUNQUE ESPONGA AL PUBBLICO IL SEGUENTE CALENDARIO È TENUTO AD ASSOLVERE IL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE COMUNALI ERARIALI OD ALTRE SULLE PUBBLICITÀ
Il 21 giugno ha avuto inizio a Melpignano il pro- Il 22/10 è stato presentato a
Road and desirees, il teatro come momento
getto Libroarcobaleno, che si sviluppa nell’ar- Calimera il Vocabolario Ita-
co delle quattro giornate mondiali per l’ugua- di incontro tra culture (Grecìa Salentina, Gior- liano-Griko, Griko-Italia-
glianza (solstizi ed equinozi). dania e Palestina) si è svolto a Calimera il no di Franco Corliano’. Sono
27/7, organizzato da Ghetonìa, Astràgali Tea- intervenuti, assieme all’Au-
tro e Circolo Polemonta, con la collabora- tore, Luigino Sergio, Leo
zione del Comune di Calimera. Palumbo, Gianni Palma, Da-
niele Palma, Piero Manni,
La 1a Notte grika si è svolta a Martignano il 9/8, Evangelos Alexandris, Pao-
organizzata dall’ Assessorato alla Cultura, dalla lo Protopapa e l’Ensemble di
Pro Loco e dal Parco Turistico Culturale Pal- Terra d’Otranto.
mieri. Performance artistiche e poetiche, musica Le associazioni Ghetonìa, Mala Agapi e
hanno animato la serata. Grika Milùme, assieme a studiosi della Gre-
cìa, in collaborazione con il Comune di Cali-
mera, hanno dato luogo il 14/8, nel centro
L’estate è stata salutata nella Grecìa Salentina storico, ad Attraversando il griko, quinto in-
con l’antichissima Festa dei lampioni (19-20- contro con poesia, racconti e musica grika.
21/6), dedicata a San Luigi. Un mondo di fiaba Danza, teatro, poesia hanno coinvolto i pre-
ha accolto gli ospiti nel centro storico di Cali- senti lungo un itinerario tra cortili e piazze.
mera dove Pro Loco e Ghetonìa hanno allestito Graditissimo ospite è stato il gruppo greco
i lampioni. Organizzata dalla Pro Loco, si è Encardìa.
svolta la Sagra de lu kuturusciu.

Coniugare assieme Tradizione e Innovazione, Svi- In un Auditorium del Parco della Musica di Roma
luppo e Sostenibilità, Identità e Promozione tu- stracolmo di ospiti, applausi scroscianti hanno
ristica è l’obiettivo della Fiera di San Giovan- concluso il concerto tenutosi il 17/10 per pre-
ni (24/6), organizzata sin dal 1910 dalla Ammin. sentare il progetto Il fabbricante di armonia rea-
Comunale di Zolli- 7/10, 23/10, 6/11 sono state le date degli appun- lizzato dal Maestro Ambrogio Sparagna con i ra-
no. La Fiera è di- tamenti promossi dall’Assessorato alla Cultura del gazzi dell’orchestra popolare Sparagnina del-
ventata un atteso Comune di Zollino dedicati alla figura di Vitto- l’Istituto Comprensivo di Corigliano.
appuntamento per rio Bodini, ai quali hanno partecipato Astràgali
cultori del buon Teatro e Antonio Errico. Morso di luna nuova, se- Si è svolto a Codroipo (22-23/10), nell’ ambito
cibo e della buona rie di eventi coordinati dalla Provincia di Lecce, del progetto di rete scolast. naz. “Lullabies”, un
cucina (lo slogan rientra nella rassegna “Ottobre Piovono Libri”. convegno sulla “Valutazione delle competenze
della Fiera è infatti To kalò fai, “il buon cibo”), linguistiche in lingua minoritaria”. Per il griko
una delle migliori esperienze di marketing terri- hanno relazionato Giorgio V.zo Filieri, Maria
toriale del Salento. I prodotti agroalimentari del La Notte della Taranta segna sempre più marcatamente l’estate nel Salento. Oltre centomila Magurano e Caterina Romano, docenti del-
paese griko (“pisello nano”, “fava di Zollino” e persone hanno partecipato al concertone finale a Melpignano del 28/8, diretto dal grande pia- l’Istit. Comprensivo di Castrignano dei Greci.
“sceblasti”) hanno acquisito visibilità e ottenu- nista Ludovico Einaudi.
to riconoscimenti.

Gli Uffici della Unione dei Comuni della Grecìa


Salentina sono ospitati dal 29/10 a Martano, a Pa-
lazzo Gaetani. Hanno inaugurato la sede l’On. Lo-
renzo Ria, il Dott. Miltiades Hiskakis, Ambasciatore
L’Assoc. Culturale Astéria di Sternatia, su ini- di Grecia presso la Santa Sede, Cittadino Onorario
ziativa di P. Alberto Papa dei Frati Minori di So- della Grecìa, il Prof. Luigino Sergio, Presidente del-
leto, ha organizzato (7/7) un incontro tra i l’Unione, il Sindaco di Martano Massimo Coricciati,
bambini di cultura greco-salentina e i ragazzi il Presidente della Provincia Antonio Gabellone, i Sin-
di lingua minoritaria Ataial di Taiwan, con daci dell’Unione e l’On. Cosimo Gallo.
(Foto by Digital Studio Ifotop di Ivano Puzzovio)

l’esecuzione di canti e danze tradizionali.


Il 21/10 si è spenta
Immagini custodite è il titolo della mostra fo- una delle voci più rile-
tografica che la Città di Martano ha allestito vanti del canto popo-
(9-15/7) per ricordare Franco De Vito, foto- lare salentino, quella di
grafo, cultore di storia e tradizioni locali. Uccio Aloisi, l’82enne
cantore di Cutrofiano 40 giovani europei
che ha caratterizzato provenienti da Lettonia,
A Serrano è stato assegnato (24/7) L’Olio della con la sua presenza Lituania, Turchia, Grecia,
Poesia per il 2010 al poeta Milo De Angelis, tutte le edizioni della Organizzata dal Comune di Melpignano e dal- Slovacchia, Rep. Ceca, Italia
mentre al vignettista Giorgio Forattini è andato Notte della Taranta. l’Istituto Carpitella, La Taranta nella rete ha con- sono stati ospiti della Grecìa
il premio Salento d’amare ed alla rivista L’In- cluso il suo percorso con tre serate: il 29/10 a Ca- Salentina in ottobre, a cura
cantiere il premio Millennium. musicalnews.com
limera con un seminario sulle fonti ed interventi di dell’associazione Joinassociation
S. Torsello, V. Santoro e B. Montinaro che, assie- di Castrignano dei Greci.
Il Centro Studi me all’ Ensemble di Terra d’Otranto ha poi concluso Piazziamo i libri, lib(e)ro scambio, ha avuto luogo
Una esperienza straordinaria ha coinvolto Chora-ma, in col- la serata con lo spettacolo Danzare col ragno; il
dall’11/7 al 3/8 la parrocchia di Maria SS. An- il 7/11 in piazza Palmieri a Martignano, a cura del-
laborazione con 30/10 a Melpignano con un seminario su Canti di l’Ass. Salento Griko e di Kurumuny, con il patrocinio
nunziata di Castrignano d. G: un viaggio Regione Puglia e lavoro e canto sociale in Puglia a cura di G. Ama-
nello stato di Amapà (Brasile) per sostenere di Comune di Martignano, Ist. di Culture Mediter-
Comune di Ster- ti, V. Santoro, S. Torsello, la proiezione di Muret- ranee, Provincia di Lecce, Università del Salento.
una Missione. Vi hanno partecipato il parroco natia, ha organiz- ti a secco, voci di Puglia di F. S. Sacchetti e lo spet-
don Salvatore Farì e due parrocchiani, Giu- zato a novembre tacolo Memorie della terra, racconti e canti di la-
seppe e Fernando. Fae kalà (Mangia voro e di lotta del Salento con V. Santoro, D. Gi-
bene) convegno rasoli, M. Mazzotta, E. Noviello, A.C. Villani;
Una Notte Bianca dal titolo Passeggiando sulla sulla cultura eno- l’1/11 a Melpignano con la presentazione della Map-
luna, ha coinvolto il 17/7 gli abitanti di Melpi- gastronomia della Grecìa Salentina, con la de- pa sonora a cura di. Follevola, di Musikì a cura di
gnano e gli ospiti del comune della Grecìa con gustazione di prodotti tipici offerti da Ekalò. Bigsur, del libro La taranta laureata e del cd Note
incontri letterari, mostre d’arte, concerti e per- per la Notte a cura di Squilibri. In concerto Mas-
formance teatrali. similiano Morabito Ensemble.
Il 7/10 è stata presentata
Presentato il 18/7 dal- una interessante pubbli-
l’Amministrazione Co- cazione sugli affreschi 120 centauri greci del Moto club Lemot, hanno ef-
munale di Zollino Sul- de La chiesa di Santo fettuato dal 28/10 un Motogiro della Grecìa Salenti-
Stefano a Soleto. Con na, della durata di quattro giorni, organizzato dai moto La Mostra Nazionale del Libro per Ragazzi, or-
le strade dell’anima, ganizzata dal Comune di Calimera, si è svolta nel cen-
l’ultimo libro di poesie, agli autori Luigi Manni e club Melpinio di Melpignano e Grecìa Salentina di Ster-
Francesco Giannachi natia. Guida per gli ospiti è stato Antonio Anchora, Am- tro griko dal 16 al 19/12. Hanno animato le giorna-
questa volta in italiano, te spettacoli teatrali, lettura di brani, incontri con Au-
del prof. Niny Rucco, sono intervenuti il Prof. basciatore dell’ellenismo nel mondo.
Giancarlo Vallone ed il tori, visite guidate.
cittadino onorario del
centro ellenofono. Sindaco Elio Serra. An- A novembre sono stati ultimati i lavori di recupero
drea Sirianni e Silvana e restauro della Chiesa della Madonna delle Grazie L’Eurodesk/Informagiovani /Ufficio Relazioni con
Stanca hanno curato una (Cappella del “Mantovano”) e del parco attorno al il Pubblico di Castrignano ha partecipato a numerosi
Il 22/7 si è tenuto presso Parco Palmieri a Mar- progetti internazionali inviando anche gruppi di gio-
tignano un Incontro d’Autore con Paolo Gior- presentazione multime- luogo di culto, tra Calimera e Martignano.
vani in Belgio e Romania.
dano, autore de “La solitudine dei numeri diale.
primi”, Premio Strega 2008, intervistato da An-
tonio Errico, scrittore e giornalista.

Il gruppo di mu-
sica grika Aste-
ria, nel mese di
novembre, ha
pubblicato il ca-
lendario I mere
tu chronu 2011
me tus Astéria.
Astèria, nell’am-
bito degli scambi culturali con la Grecia, ha te-
nuto concerti a Vasilikì (Lefkada), Ioannina,
Acharnès, Kamaterò (Attica).

CHIUNQUE ESPONGA AL PUBBLICO IL SEGUENTE CALENDARIO È TENUTO AD ASSOLVERE IL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE COMUNALI ERARIALI OD ALTRE SULLE PUBBLICITÀ
Regione Puglia ed i signori: Antonio Amato, Orlando D’Urso, Fernando Durante, Francesco Esposito;
Assessorato al Mediterraneo Giorgio V. Filieri, Giuseppe Indino, Vito Marra, Salvatore Matteo, Luigi Orlando,
Silvano Palamà, Emanuele Pasca, Leo Rielli, Rossana Stella, Salvatore Tommasi,
Thierry Van Compernolle, Barbara Vetrugno.
Il Calendario è stato realizzato per i Comuni della Grecìa Salentina: Bibliografia:
Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Pier F.co Fabbri e Cosimo Pagliara (a cura), Prima di Carpignano, Terra, Lecce, 2009
Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino Paul Arthur & Brunella Bruno, Apigliano, Regione Puglia CRSEC Martano, 2009
Silvano Palamà, La pietra, il bosco, la chiesa, Ghetonia, Calimera, 2007
Realizzazione: Circolo Culturale Ghetonìa Calimera
Archivi fotografici: Astèria Sternatia, Bibliomediateca Comunale Calimera,
Coordinamento, grafica e impaginazione: Silvano Palamà C.R.S.E.C. Martano, Circolo Ghetonia Calimera, Silvano Palamà Calimera, Salento
Traduzione testi in neogreco: Sofia Tsolaki Griko Martignano, Centro Studi Chora-ma Sternatia.
Hanno collaborato: Circolo Culturale Ghetonìa Calimera; Carpiniana Carpignano; Si ringrazia la Direzione del Museo Archeologico Provinciale di Lecce “Sigismondo
Eurodesk-Informagiovani Castrignano; Pro Loco Martano; Astèria Sternatia; Castromediano” per la concessione delle immagini dei reperti archeologici.
Museo della Ceramica Cutrofiano; Associazione Salento Griko Martignano; Stampa: Editrice Salentina - Galatina (Le)

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