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1. Introduzione
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Le rilevazioni del Servizio statistico del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca (MIUR), che annualmente registrano le nuove iscrizioni da parte di alunni stranieri,
indicano una percentuale sempre in aumento. Per i dati, cfr.
http://www.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/8b6c31e1-1678-4f1e-ba63-
222d3d6fb071/alunni_stranieri_nel_sistema_scolastico_italiano_as_2010_11.pdf.
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Per un approfondimento sulle sezioni bilingue del sistema scolastico albanese, cfr.
Stigliani 2011.
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Con la «Dichiarazione di Bologna» i ministri dell'istruzione superiore dei Paesi europei
hanno sottoscritto l'impegno di costruire uno spazio europeo dell'istruzione fondato
sull’omogeneità e la trasparenza dei percorsi formativi e dei titoli di studio, allo scopo di
favorire la mobilità in Europa, di promuovere il sistema europeo di istruzione e di accrescerne
la competitività a livello internazionale. Per approfondimenti, cfr.
http://www.bolognaprocess.it/.
102 Parte I – D. Troncarelli
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Per ulteriori informazioni sul programma «Marco Polo», cfr. il sito della CRUI
(http://www.crui.it/internazionalizzazione/homepage.aspx?ref=1245).
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Un profilo comprende una tipologia di apprendenti che condivide fattori rilevanti per la
progettazione dell’azione formativa, quali età, motivazione, bisogni di apprendimento,
contesto in cui avviene la formazione e livelli di competenza da raggiungere (Diadori,
Palermo, Troncarelli 2009).
L’insegnamento dell’italiano per scopi specifici con le tecnologie di Rete 103
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Questo è il caso del progetto «Lingua e cittadinanza 2010–2011», realizzato in
attuazione dell’accordo di programma tra Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
Sociali e Regione Toscana per lo sviluppo di interventi finalizzati alla diffusione della
conoscenza della lingua italiana in favore di cittadini extracomunitari regolarmente
soggiornanti in Italia. Il progetto, realizzato dai Centri CILS e FAST dell’Università per
Stranieri di Siena, si poneva come obiettivo di promuovere l’integrazione sociale
dell’immigrato attraverso corsi di lingua italiana in presenza e percorsi formativi a distanza,
svolti dalla rete territoriale delle associazioni (organismi di volontariato, circoli ARCI, CTP
ecc.), che conducessero i cittadini stranieri ad acquisire competenze per interagire
linguisticamente nel dominio pubblico e lavorativo.
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La competenza traduttiva si articola in diversi livelli, Borello (2007) ne propone otto,
che vanno da una semplice capacità di riconoscimento delle forme alla complessa capacità di
comprendere e riprodurre le informazioni implicite in un testo.
L’insegnamento dell’italiano per scopi specifici con le tecnologie di Rete 105
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Il periodo di soggiorno va da due mesi a un intero anno scolastico, cfr.
http://www.intercultura.it/.
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Sebbene costituiscano regioni a statuto autonomo, che possono quindi intervenire nella
regolamentazione dell'istruzione, in entrambe le aree non sono previsti percorsi di educazione
bilingue se non nell'ambito di progetti sperimentali.
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In molti paesi le scuole italiane si stanno trasformando in scuole bilingue sia per
rispondere alle esigenze di formazione dei nostri connazionali, i cui figli, rientrando nelle file
dell'emigrazione di terza generazione, sono più vicini alla lingua e alla cultura locale che a
quella italiana, sia per accogliere alunni stranieri.
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L'elenco delle sezioni italiane nelle scuole locali all'estero è reperibile all'indirizzo
http://www.esteri.it/MAE/doc/sezioniitaliane.pdf. Per una descrizione della metodologia
didattica adottata in alcune scuole in Germania, cfr.
http://www.conshannover.esteri.it/Consolato_Hannover/Menu/I_Servizi/Per_i_cittadini/Studi/
studio_lingua_ita/sezioni_bilingui.htm.
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Per quanto riguarda gli studenti universitari di italiano all'estero, secondo i dati del MAE
sono quasi 400 i lettori nelle università straniere, tra personale di ruolo e personale assunto in loco,
impegnati nell’insegnamento dell’italiano, con un bacino di utenza di 73.800 studenti. Per maggiori
informazioni sull'insegnamento dell'italiano a livello universitario all'estero, cfr.
L’insegnamento dell’italiano per scopi specifici con le tecnologie di Rete 107
http://www.esteri.it/MAE/IT/Politica_Estera/Cultura/PromozioneLinguaItaliana/LettoratiUniStraniere
.htm.
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Si tratta di un programma d'azione comunitario, attivo dal 1987 e assorbito nel Lifelong
Learning Programme (LLP) che nel 2007 ha sostituito i precedenti Socrates e Leonardo,
integrandoli in un unico programma. Lo scopo del programma Erasmus, che coinvolge
attualmente 34 paesi e ha condotto alla mobilità 3 milioni di studenti in 25 anni, è di sostenere
uno spazio comune di istruzione in Europa. In base agli ultimi accordi, per il periodo 2014–
2020, il programma si chiamerà Erasmus +. Per i dati relativi agli studenti Erasmus, cfr.
l'ultimo rapporto annuale
(http://193.43.17.42/lkmw_file/LLP///pubblicazioni/ERASMUS/quaderno_17.pdf).
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Nell'anno 2009–2010, il Programma Erasmus ha condotto in Italia ben 15.884 studenti
stranieri.
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Per maggiori informazioni sui programmi offerti, cfr.
http://www.studyabroad.com/programs/europe,italy/default.aspx.
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La scelta di utilizzare un livello più elevato della comunicazione specialistica
nell'interazione con i non addetti ai lavori contrassegna una diversità di status e ribadisce
«attraverso barriere linguistiche, la distanza sociale che divide, nella distribuzione
istituzionale dei ruoli, i partecipanti», come osserva Orletti (2000: 34).
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Nelle scienze quantificabili, si aggiunge un ulteriore livello costituito dalla
realizzazione del discorso attraverso formule, che utilizzano codici semiologici diversi dal
linguaggio verbale (Altieri Biagi 1974).
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Un genere come il foglietto illustrativo dei medicinali, di cui si riporta un esempio più
avanti, può rientrare sia nella comunicazione specialistica, sia nel livello di comunicazione in
cui l'esperto si rivolge al consumatore/paziente. Per molti medicinali attualmente in
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Figura 1. Collocazione dei vocabolari delle lingue speciali nella stratificazione del
lessico italiano.
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Per altre rappresentazioni grafiche del rapporto tra lingua comune e lingue speciali, cfr.
Gualdo, Telve 2011.
114 Parte I – D. Troncarelli
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I termini esclusivi e monoreferenziali delle lingue speciali sono definiti da Serianni
(2003) «tecnicismi specifici ».
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Per bleanded learning si intende una modalità formativa in cui sono integrate la
formazione in presenza e quella a distanza. La gamma di soluzioni adattabili sono molteplici e
strettamente legate alle finalità della formazione. Si può, per esempio, integrare un corso di
lingua in presenza con cadenza bisettimanale con attività da svolgere online in modo da dare
continuità e supporto all’apprendimento autonomo, oppure si può fare precedere o seguire la
formazione in presenza da un segmento di corso da svolgere in Rete.
L’insegnamento dell’italiano per scopi specifici con le tecnologie di Rete 117
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Le competenze digitali non comprendono solo la conoscenza delle funzioni che i
diversi strumenti telematici consentono, ma anche abilità e capacità di natura cognitiva,
relazionale e sociale.
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Nella formazione in Rete si parla di ambienti di apprendimento per designare lo spazio
virtuale allestito su una piattaforma e–learning, in cui sono disposti materiali per
l'apprendimento, link a risorse online, strumenti di comunicazione sincrona e asincrona, e in
cui avvengono le interazioni didattiche. La nozione è stata sviluppata nell'ambito del
costruttivismo, a cui molte esperienze di formazione in Rete fanno riferimento.
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Per approfondimenti sulla competenza digitale degli studenti in mobilità europea, cfr.
Fratter, Jafrancesco 2010.
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Il vocabolario medico consultabile all'indirizzo http://www.medicitalia.it/dizionario–
medico/, per esempio, propone, per ogni parola ricercata, link ad articoli in cui tale parola è
utilizzata.
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Le piattaforme proprietarie sono software per la creazione di ambienti di apprendimento
di proprietà di una persona fisica o di una società, il cui codice sorgente è accessibile solo ai
suoi sviluppatori. Le piattaforme open source invece hanno un codice sorgente aperto,
sviluppato con la collaborazione degli utilizzatori stessi. Mentre le prime devono essere
acquistate per poter essere utilizzate, le seconde sono libere.
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Per una definizione di blended learning, cfr. nota 26.
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Si tratta di una piattaforma LCMS open source con un'interfaccia particolarmente
friendly, poiché basata sull’impiego prevalente di icone che rendono gli strumenti e le
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La formazione on–the–job è una modalità di formazione professionale in cui le
competenze sono sviluppate attraverso attività lavorative da svolge in ambienti in cui
l’apprendente è seguito da mentor o da colleghi esperti.
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L'apprendimento reciproco si differenza da quello collaborativo perché la guida del
processo formativo non dipende dal tutor ma dagli apprendenti stessi (Trentin 2004).
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6. Conclusioni
Riferimenti bibliografici