Sei sulla pagina 1di 2

Un Avvertimento Agghiaccante

“La squadra investigativa Arkham’s Hope ritrova la figlia di Don Tonino” si leggeva a caratteri cubitali
sull’articolo di giornale incorniciato, appeso sopra il camino dello studio.

“E’ stato proprio un colpo di fortuna, non trovate?” chiese Arthur, mentre ammirava la foto dell’articolo
che li ritraeva insieme al mafioso.

“Poteva anche evitare di regalarci la pianta di limone, ma che ce ne facciamo di limoni poi, a me neanche
piacciono” rispose in modo acido Hannah, seduta sul divano mentre passava in rassegna i suoi strumenti da
scassinatrice.

“Non mi sarei mai aspettato che Don Tonino ci avrebbe fatto così tanta pubblicità, è proprio un uomo
generoso, e poi guardate quanto è bello l’orologio che mi ha regalato: non ho mai posseduto qualcosa di
così gran valore” ammise John, alzandosi dalla poltroncina per andare ad aggiungere un bacco di legno al
camino.

“Dobbiamo anche ammettere” aggiunse Arthur “ che è stata comunque una mossa azzardata accettare la
sua richiesta di aiuto. Immaginate cosa ci sarebbe potuto accadere se avessimo ritrovato sua figlia priva di
vita. Lo sapete che cosa si dice in giro di lui no?”.

Arthur sapeva che era necessario rischiare se volevano ottenere maggiore fama per far conoscere la loro
Agenzia. L’Arkham’s Hope esisteva da poco meno di 2 anni, e fino ad allora non aveva fatto altro che
accettare lavori per ritrovare persone scomparse di famiglie dei quartieri meno abbienti della città. La
riconoscenza di quella brava gente purtroppo non permetteva di pagare le bollette, e Arthur si era trovato
a dover accettare un lavoro pericoloso ma che poteva tirarli fuori dall’anonimato. Ora la loro agenzia era
conosciuta in tutto lo stato del Massachusetts, e già erano arrivate le prime chiamate di giornalisti che gli
chiedevano un’intervista. Presto sarebbero arrivati lavori ben più interessanti e anche remunerativi.

Certo che erano proprio un gruppo disparato, pensava Arthur: lui un letterario ormai avanti con l’età, la non
più altrettanto giovane infermiera russa Hannah, che era tanto abile con la siringa ma anche con i
grimaldelli, Il giovane John, un povero soldato squattrinato ma dal cuore d’oro, e Mary che, per quanto
fosse un’ottima investigatrice, non riusciva mai a essere in orario.

“Scusate il ritardo, ma mi sono fermata in panetteria per prendere delle brioche calde per festeggiare”.
Mary era infine arrivata, entrando trafelata in ufficio e chiudendo velocemente la porta per non far entrare
il freddo dell’inverno. John si avvicinò subito a lei, prendendole il giaccone e il sacchetto, per poi andarle a
preparare una tazza calda di caffè, il tutto scambiandosi occhiate furtive pensando di non farsi notare dai
loro amici.

Hannah sbuffò ma non alzò lo sguardo come faceva di solito quando era stizzita, la infastidiva il fatto che la
giovane coppia non avesse capito che già Hannah e Arthur sapessero del loro amore, ma Arthur reputava
troppo divertente vedere questa scena ogni mattina, per cui avevano lasciato spazio ai due innamorati.

“Bene, ora che siamo tutti qui, dobbiamo decidere se accettare o meno l’invito del quotidiano The Boston
Truth per dopodomani. Io direi che...”

Lo squillo del telefono interruppe Arthur. Da quando l’avevano installato pochi giorni fa, non aveva smesso
di squillare per un momento. Quasi iniziava a pentirsi di averne acquistato uno. Mary andò a rispondere.

“Pronto, qui l’agenzia Arkham’s Hope. Come possiamo esserle utile?”


“Pronto, si, sono il Dottor Trenton Harrod. Avrei bisogno del vostro aiuto per una questione delicata. Non si
tratta di nulla di criminale, ma vorrei parlarne di persona. Potete venire nel mio ufficio in centro stasera
stessa?”

“Si certo, veniamo subito.” E dopo aver salutato e chiuso la chiamata, Mary si girò verso i suoi compagni e
raggiante in viso esclamò “Amici, abbiamo un nuovo incarico.”

Potrebbero piacerti anche