IMMAGINE
Suddivisione longitudinale :
1. verme
Sbobinatore: Marianna Calagna Pagina 1 di 10
Controllare: Giusi Poni
Lezione005-parte1 Neurologia 23/11/2018
2. emisferi cerebellari :
zona intermedia
zona laterale
Questa suddivisione è importante dal punto di vista funzionale perché ogni struttura
sottende una funzione diversa
Suddivisione trasversale :
1. lobo anteriore
2. lobo posteriore
3. lobo flocculo-nodulare
Sono importanti perché spesso sede di malformazioni vascolari. Alcune di queste arterie, in
modo particolare la PICA, che ha un gradiente pressorio elevato, è spesso sede di rottura più
o meno spontanea, con invasione del sangue e dello spazio del liquor cefalorachidiano,
determinando l’insorgenza delle cosiddette sindromi emorragiche o da emorragia
subaracnoidea. La spiccata predisposizione al danno anatomico, nonché la rottura, è data da
:
- gradiente pressorio elevato
- sono riccamente anastomizzate, quindi hanno tante varianti, alterazioni del decorso
- le loro pareti sono relativamente meno resistenti rispetto ad altre arterie di tipo encefalico.
- VERME:
nucleo del fastigio e sistemi discendenti mediali, è responsabile del controllo dei muscoli
prossimali. Cioè controlla il tono muscolare, soprattutto i muscoli di tipo assiale. Permette
quindi di mantenere una corretta postura (nella prova di Romberg, noi sollecitiamo il
funzionamento di alcuni muscoli di grande rappresentanza, come i muscoli del dorso, e dei
cingoli, che permettono la stabilizzazione del corpo)
- ZONA INTERMEDIA EMISFERI :
nucleo interposito e sistemi discendenti laterali. Deputata al controllo differenziato verso i
muscoli distali, quindi per esempio i gesti ripetitivi, gesti di precisione, coordinati e
sequenziali, fatti in pre-programmazione, che richiedono il reclutamento degli emisferi
cerebellari
- ZONA LATERALE EMISFERI :
nucleo dentato, aree motrici e aree premotorie. Zona deputata alla pianificazione dei
movimenti. I muscoli distali servono ad eseguire i gesti pianificati e quindi le due zone
funzionano in cooperazione anche se la funzione in dettaglio è distinta.
ANATOMIA FUNZIONALE :
Sulla base della localizzazione anatomica, cambiano le funzioni.
La suddivisione funzionale del cervelletto è stata fatta prendendo in considerazione i
territori di afferenza e di efferenza, definendo quindi:
1. un vestibolo-cerebello
2. uno spino-cerebello
3. un ponto-cerebello.
1. Vestibolocerebello (archicerebello)
Il vestibolocerebello o cerebello vestibolare: corrisponde al lobo flocculonodulare ed è
quindi completamente sovrapponibile all'archicerebellum. È connesso ai nuclei vestibolari
del bulbo.
Riceve informazioni vestibolari (posizione della testa e degli stimoli gravitari che la
influenzano, informazioni visive dal follicolo superiore e dalla corteccia occipitale
attraverso i nuclei pontini) dai canali semicircolari, dagli organi otolitici, dalle paraolive,
dalla formazione reticolare e dai nuclei basilari del ponte.
Le principali efferenze sono dirette, quindi, ai nuclei vestibolari e costituiscono la prima
tappa della via cerebellovestibolospinale.
Per queste connessioni il vestibolocerebello è coinvolto nel mantenimento e ripristino
dell'equilibrio per la stazione eretta, la deambulazione e di coordinazione del movimento di
testa e occhi.
2. Spinocerebello (paleocerebello)
Lo spinocerebello o cerebello spinale: è posizionato nella parte centrale dei lobi anteriore e
posteriore, trovandosi quindi in tutto il verme esclusa la sua zona centrale.
3.Pontocerebello (neocerebello)
Il pontocerebello o cerebrocerebello o cerebello cerebrale: è rappresentato dagli emisferi
cerebellari e dalla parte centrale del verme.
Le fibre afferenti, tramite i nuclei basilari del ponte, arrivano dalla corteccia sensitiva e
motoria, dal nucleo olivare superiore, dal midollo spinale e dalla lamina tecti.
Le fibre efferenti, attraverso il nucleo dentato, sono dirette verso il nucleo rosso
controlaterale da cui poi si dirigono al talamo e alla corteccia motoria e premotoria.
Il corticocerebello è dunque deputato a:
- pianificazione movimento ( motor planning)
- esecuzione di gesti di tipo pre-programmato.
- prolungamento del reaction times
- decomposizione del movimento
- funzioni cognitive
Esame neurologico :
Ciascuna delle funzioni cerebellari sopraelencate viene valutata con una serie di prove
semeiologiche, eseguite durante la visita neurologica.
In modo particolare si valuta la coordinazione, intesa come la normale utilizzazione di
fattori motori, sensitivi orientati alla realizzazione di movimenti sinergici.
In tal senso, si definisce DISSINERGIA o ASINERGIA o ATASSIA la diminuzione o
perdita della facoltà di associare movimenti complessi, con perdita di velocità e di
esecuzione di movimenti che richiedono l’attività sincrona di diversi gruppi muscolari.
Si distingue :
1. COORDINAZIONE EQUILIBRATORIA, intesa come mantenimento dell’equilibrio
del corpo e della posizione eretta.
2. COORDINAZIONE NON EQUILIBRATORIA, finalizzata all’esecuzione dei
movimenti distali degli arti superiori
L’esame delle funzioni cerebellari consta di due parti, che prevedono l’esecuzione di prove
semeiologiche per la valutazione della coordinazione equilibratoria e non.
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Il professore mostra un video che riporta alcune delle prove sopraelencate.
SOGGETTO 1 : Si vede che nel soggetto si ha un’alterazione delle prove di
adiadococinesia, cioè alterazione di pronosupinazione alternata. Gli viene chiesto di
mangiare. Nei gesti finalizzati ha difficoltà. Se gli venisse chiesto di alzare semplicemente
un braccio ( in modo non finalizzato) lo farebbe in modo relativamente efficiente.
Nel chiedere di mangiare, non riesce ad avvicinare il cucchiaio alla bocca, perché viene
compromesso il freno egocentrico. Ma anche il freno allocentrico è compromesso (in questo
caso rappresentato dal piatto). Inoltre trema. Il tremore, come nel soggetto parkinsonismo
viene visto o come un’espressione di tipo patologico ,oppure come un tentativo fisiologico
di sopperire ad una funzione deficitaria o mancante. Questa è una delle discriminanti del
tremore di tipo extrapiramidale dal tremore di tipo cerebellare, che in questo caso è sempre
un tremore di azione. Il soggetto a riposo non trema. Nella mancata esecuzione del
movimento non ci accorgiamo di nulla. Ci può essere anche un tremore di tipo posturale,
cioè di mantenimento della posizione (per esempio il Mingazzini è una prova di tipo
antigravitario, in cui ci accorgiamo se dislivella perché un arto è più debole rispetto
all’altro; tale prova può essere sfruttata anche per vedere se il soggetto ha un tremore di tipo
posturale). Chiedo al soggetto di mantenere la posizione, se oscilla con entrambe le braccia,
Tutti questi sintomi e segni non sono invariantemente presenti in tutti i pz cerebellari, ma
possono interessare i pz con gradienti più o meno diversi.
Cosa può accadere quando si ha una compromissione dell’a. cerebellare postero inferiore ?
La PICA è importante perché irrora gran parte degli emisferi cerebellari. Una condizione
patologica che ne determina una compromissione, quale aneurisma, embolia, infarto ecc, ha
ripercussioni estremamente importanti con segni e sintomi che si possono presentare
insieme, sequenzialmente o con gradi diversi di compromissione (per es. atassia degli arti,
tremore cinetico, disartria e nistagmo). Si può assistere dunque ad una compromissione
della parte vermiana,emisferica, e della parte intermedia (per es tremore cinetico) del
cervelletto.
non ci sono segni lateralizzati. Si tratta sempre di segni di tipo assiale. Consistono in un
disordine che comprende :
1. interessamento linea mediana
2. mancata coordinazione della testa e del tronco con presenza di grossolane alterazioni del
corpo intero e della locomozione
3. Atassia del tronco con oscillazioni, instabilità e talora impossibilità di mantenere la
stazione eretta.
4. Disturbo della marcia con caratteristiche di barcollamento, oscillazioni, e sbandamenti.
5. Tendenza all’anteropulsione o alla retropulsione
PATOLOGIE CEREBELLARI
4. Malattie infettive
- di origine virale (soprattutto encefalomieliti)
- di origine non virale ( per esempio toxoplasmosi)
- Encefalopatia spongiforme trasmissibile, la malattia di Creutzfeld-Jacob.
B. Metastasi
C. Sindromi paraneoplastiche