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Competenze classe 3a
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Gli schiavi, che vivevano in condizioni penose,
avevano contatti minimi con la società dei bian-
chi: il trasporto verso i campi, la partecipazione a
qualche cerimonia religiosa e la comunicazione
delle cose da fare durante il lavoro. Così, con il
passare del tempo, la loro cultura africana era
sempre più sfumata e soprawiveva solo nei rac-
conti: qualche parola, pochi canti ascoltati maga*
ri da qualche anziano e qualche danza. Quando
intonavano dei canti, in genere imparati in chie-
sa, le melodie erano trasformate e rese quasi irri-
conoscibili. Il ritmo era sempre molto marcato e
spesso la melodia veniva intonata prima da un
solista e poi ripresa da tutti gli altri. Questi canti,
essendo solitamente abbinati a momenti di pre-
ghiera o di lavoro, presero il nome di spmTuals (canti spirituali) e di utorh songs (canti dila-
voro).
Con la fine della Guerra civile americana (1861-1865) la schiavitù venne finalmente abolita,
cosa che però paradossalmente peggiorò la loro situazione: cacciati dai padroni erano co-
stretti avagare per le campagne e per le città alla ricerca di lavoro. La loro triste condizio-
ne di vita vagabonda veniva raccontata attraverso canti che presero il nome di blun, un ge-
nere musicale dal carattere malinconico e caratterizzato dalle cosiddette blue notes (laterza
e la settima nota della scala abbassate di un semitono).
Per suonare i musicisti neri :utilizzavano gli strumenti comprati a basso costo nei mercatini;
questi strumenti provenivano spesso dalle bande musicali militari sciolte dopo la fine della
Guerra civile. Suonavano i canti che conoscevano semplicemente, senza che nessun mae-
No a! razzismo
r;I
lol stro li istruisse, imitando le in-
lft flessioni della voce con un
tÉì
lol timbro rauco e una tecnica
lEl
l=l un po' imprecisa. La melo-
lol
tol dia, come nei canti, veniva
l"l suonata prima da tutti e poi