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dLa musica e il teamo

Anche a teatro, la musica occupa spesso una posizione di rilievo:


Io vedremo al capitolo quattro, quando parleremo del «balletto» e
lo vedremo in questo capitolo in cui ci occuperemo soprattutto di
«opera lirica».

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L'interno del Teatro Regio Ma anche al di fuori di queste due forme di spettacolo. -.
di Parma, uto dei massimi musica è spesso presente in teatro. Ad esempio, quando è usata p=:
templì italiani dell'opera commentare Ie scene di una commedia o di un dramma, op|l-::
lirica.
quando viene impiegata, con funzioni più rilevanti, nelle comrrttò.:.
musicali, nel aarieté, nel cabaret, neLl'operetta, ecc.
Per gli stessi motivi cui accennavamo in precedenti capitc-
però, il nostro studio non potrà soffermarsi a considerare tutte -.
forme di spettacolo teatrale; dovremo necessariamente limitarlc .

C aratteristiche fondamentali dell'opera


L'opera lirica o melod.ramma è uno spettacolo teatrale simile alla commedia o al dram-
I
ma, La differenza prìncipale sta ne] fatto che gli attori non recitano semplicemente il
testo poetico, ma lo cantano.
L'opera. come Ia commedia. si svolge su un palcoscenico alla presenza di un pubblico. iI
palcoscenico è dotato di scene adatte e luci. gli attori indossano costumi approprìati.
l'intera opera è divisa in parti detti «atti». i singoli atti sono suddivr'si a loro volta in
varie parti dette «scene»,
Nell'opera c'è sempre la presenza di un'orchestra che ha essenzialmente la funzione di
accompagnare il canto degli attori-cantanti.
llell'opera. quindi, si realizza la stretta unione di diversi mezzi di espressione: la poesia.
Ia musica. la pittura e l'architettura (unite insieme a creare la cosiddetta scenografia)- Ia
recitazione, il canto. a volte anche la danza. Tutti questi mezzi tendono a realizzare. nel
modo più completo ed efficace, lo svolgintento dell'azione scenica.

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Disegno di B. Buontalenti
che illustra la scena di
un'opera dalla Jine del
,t ,f" '500. In questo periodo è
molto aiao il gusto per la
i-
mitologia greca.
'ì!*y. Nell'immagine sono
raJJigurate alcune diairtità
con ai piedi alcuni segni
dello zodiaco: cancro, toro
scorpione, ariete.

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qualche esempio. Abbiamo perciò pensato di occuparci soprattutto


di opera lirica per almeno due motivi: Io spettacolo in cui la
- è I'importanza
musica detiene un posto di assoluto rilievo; cultura-
le e artistica dell'opera è tale che supera di -gran lunga quella delle
altre forme di spettacolo musicale cui prima si accennava.
Ma cos'è I'opera? Quando e come è nata? Quale evoluzione ha ll palcoscenico di un teatro
subìto lungo i secoli? Vediamo alcune risposte nella scheda che lirico durante una
abbiamo a fianco preparato. rappresentazione.

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boccascena e
palcoscenico dì un teatro
d'opera dei primi anni del
1600.

Per poter comprendere bene uno spettacolo così complesso e


sofisticato qual è I'opera lirica, è indispensabile conoscere anche i
retroscena storici che ne hanno determinato la nascita e
I'evoluzione.

Devi infatti sapere che l'opera, come la intèndiamo noi oggi,


Ilgrandioso palcoscenico
nacque a Firenze verso Ia fine del Cinquecento. In questa città, un
dell'Arena di Verona
durante la rappresenta.zione gruppo di uomini di cultura si pose I'obiettivo di realizzare uno
di alcune opere liriche. spettacolo in cui musica e poesia fossero strettamente unite. Questi

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iellettuali si incontravano in casa del conte Giovanni de' Bardi e
j discutevano sul modo di far rivivere Ia tragedia greca che, a
:o dire, era stato lo spettacolo cantato più perfetto che mai fosse
:.-ltito.
Ecco quindi nascere le prime opere che si ispiravano
;ettamente alle idee elaborate da questo gruppo di intellettuali.

Ben presto però, a mano a mano che I'opera si diffonde in altre


*a. tende sempre più a distaccarsi dall'ideale iniziale. I cantanti,
i esempio, non si curano tanto di immedesimarsi nel personaggio
-= devono interpretare, ma tendono, più che altro, a mostrare la
:r bravura di «virtuosi». Gli scenografi non cercano di riprodurre
'ielmente I'ambiente dove si svolge Ia vicenda, ma tendono a far
-:o sullo spettatore con effetti spettacolari e sorprendenti.
\el giro di pochi anni, l'opera è già mutata e continuerà a
.-:are anche nei decenni e nei secoli successivi. Si adeguerà, via
'. ai vari stili musicali, alle varie correnti di pensiero, alle diverse
::azioni politiche e sociali, ai diversi ambienti e Paesi dove I'opera
jiffonde. E un errore, quindi, pensare all'opera lirica come ad
:-, spettacolo immutabile nel tempo. In realtà esistono tantissime
--:età di opere, ognuna con caratteristiche e particolarità diverse.

e \el nostro studio, metteremo a confronto due capolavori di


;i .-:rri italiani: «Il Barbiere di Siviglia» di Gioacchino Rossini e il
e H-isoletto» di Giuseppe Verdi. Abbiamo scelto queste due opere
*::'hé ognuna è rappresentativa di un certo periodo storico, di un
=-r stile musicale, di un certo modo di sentire diffuso nella società
gi, tempO.
"- Procederemo col criterio abitualmente usato: da un lato
un
no .:';onteremo la trama, dall'altro vi proporremo I'ascolto di alcuni
rsti :-:ri significativi analizzati e commentati.

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Una stampa dell'800 che


l'- raJJigura alcuni patrioti

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ffi { intenti a scriaere su un
muro il celebre acrostico
'È *W VERDI». (Viaa
Vittorio Emanuele Re
Eì .:h -:{l D'Italia).

IL TAVORO DEL COMPOSITORE


*** Co^" fa un musicista a comporre un'opera? Come fa a tra-
sformare le parole in canto? Segue un procedimento logico o
si affida interamente all'ispirazione e al suo istinto musicale?
Leggi cosa scrive in proposito il grande musicista catanese
Vincenzo Bellini (biografia a pag. 349). Anche altri musicisti,
Verdi compreso, seguivano un procedimento analogo.
nPrima di comporre la musica per un'opera, studio attenta-
mente il carattere dei personaggi, le passioni che li dominano
e i sentimenti che esprimono. lnvaso dagli affetti di ciascuno
di loro, m'immedesimo in colui che parla, e mi sforzo di sen-
tire e di esprimermi efficacemente nello stesso modo. Cono-
scendo che le passioni degli uomini si evidenziano anche dal
"tono" con cui vengono pronunciate le parole, mi sforzo di
osservare attentamente i diversi modi di parlare della gente
perché questo mi è grandemente utile quando mi accingo a
comporre la mia musica.
Chiuso nella mia stanza, comincio a declamare la parte del
personaggio del dramma con tutto il calore della passione, e
osservo intanto le inflessioni della mia voce, I'affrettamento o
il rallentare della pronuncia, l'accento insomma ed il tono
dell'espressione. ln questa recitazione trovo i motivi ed i tem-
pi musicali adatti a trasformare queste parole in musica.
Subito metto questa musica sulla carta e la provo al clavicem-
balo, e quando sento io stesso /a corrispondente emozione,
giudico di esserci riuscito".
Questo scritto di Bellini è estremamente interessante perché
ci fa capire che nulla nasce dal caso, ma che anche l'opera
d'arte è frutto di ricerca, di appassionata applicazione, di at-
tenta osservazione di tutto quanto ci circonda,
Anche Rossini, che pure passava per un buontempone piit de-
dito alla cucina che non alle profonde dissertazioni filosofi-

137
che, ci ha lasciato importanti riflessioni sulla funzione della
musica nel teatro d'opera. Sentiamo cosa scrive in proposito:
oLa musica, quando s'accosta all'arte drammatica, produce ef-
fetti meravigliosi. Allora, mentre le parole e gli atti esprimono
le più minute, le più concrete particolarità degli affetti, la mu-
sica si propone un fine più ampio, pit) astratto: la musica è
allora, direi quasi l'atmosfera morale che riempie il luogo, in
cui i personaggi del dramma agiscono. Essa esprime il destino
che li persegue la speranza che li anima, l'allegrezza che li
circonda, la felicità che li attende, l'abisso in cui sono per ca-
dereu.
Verdi aveva idee altrettanto precise, e anche se lui stesso
amava definirsi un osemplice contadino,, ci ha lasciato inte-
ressanti considerazioni sulla musica. Nel 7875 così scriveva ad
un amtco:
....c'è chi vorrebbe spingere i giovani ad essere melodici co-
me Bellini, chi vorrebbe spingerli ad essere armonisti come
Meyerbeer. lo non vorrei né l'uno né l'altro, e vorrei che il
giovane, quando si mette a scrivere, non pensasse mai ad es-
sere né melodista, né armonista, né realista, né idealista, né
awenirista, né tutti i diavoli che si portino queste baggianate.
La melodia e l'armonia non devono essere che mezzi nella
mano dell'artista per fare della musica. ll giorno in cui si
smetterà di parlare di tutte queste cose allora forse comince-
rà il regno dell'arte...,.
ln un'altra occasione ribadì ancora questo concetto con le se-
guenti parole:
oNella musica vi è qualcosa di più della melodia: qualche co-
sa di piit dell'armonia: vi è la musica!,
Vi fu un momento in cui alcuni critici musicali accusarono
Verdi di essersi fatto influenzare da Wagner. Verdi con non-
curanza, ma anche con fermezza, così rispose a queste piit o
meno velate accuse:
oNoi [emiliani] siamo positivi ed in gran parte scettici. Non
possiamo alla lunga credere alle fantasticherie di quest'arte
straniera che manca di naturalezza e semplicità. L'artista non
deve sforzarsi d'essere aggiornato con le tecniche e il gusto
altrui, ma deve ascoltare solamente se stesso e la propria na-
tura. L'artista che rappresenta il suo paese e la sua epoca di-
Ritrattid.i d.ue grand,i venta necessariamente universale, del presente e dell'awe-
musicisti dell'800: n ire r.
G. Verdi e R. Wagner.

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PICCOLA STORIA DEL TEATRO D'OPERA

*** L',a"u di costruire un teatro d'opera aperto a tutti, dietro


pagamento di un biglietto, è relativamente recente. E solo nel
1637, infatti, che a Venezia sorse il teatro oS. Cassiano,, il pri-
mo teatro pubblico a pagamento.
Non che prima di questa data non esistessero teatri; questi,
perÒ, erano costruiti all'interno di palazzi nobiliari ed erano
rigorosamente... privati. Cli spettacoli che vi si tenevano era-
no gratuiti, ma riservati agli aristocratici e ad una loro ristret-
tissima cerchia di amici.

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Il teatro priaato che Luigi


XIV (il Re Sole) si era ll fatto che si costruissero teatri pubblici, aperti a tutti, nor
Jatto costruire nella sua deve però farci credere che in questi luoghi vi potesse esserc
sontuosa reggia di
promiscuità o confusione di ceti sociali. Per tutto il '600 e pe'
V ersailles.
buona parte del '700 (fino alla rivoluzione francese, [1789]),
teatri furono costruiti in modo da sottolineare una rigida r;-
partizione sociale. La sala centrale (denominata plalea) era, d
fatto, riservata alla piccola borghesia; I palchi di prima e di se-
conda fila erano affittati (o addirittura acquistati) dagli aristo
cratici o dai ricchi proprietari; i palchi delle file più alte eranc
solitamente occupati da commercianti o piccoli proprietar:
nelle cosiddette logge (o loggioni.), invece, trovava posto la
servitit e il popolo minuto.
Al centro di tutto, e in una posizione di assoluto rilievo, vi ere
l/ npalco reale,,' un palco riccamente addobbato e decorato
sormontato dalla corona, dove trovava posto il re o il nobilt
piit importante della città.
Una diversificazione analoga la si ritrova anche negli altri spa-
zi teatrali. Ne/ settore annesso al palcoscenico, ad esempio
i camerini più comodi e lussuosi erano riservati ai cantanr.
protagonisti; quelli piit in alto e pitt modesti erano occupai
dai figuranti e dalle comparse.
Questa concezione divisoria, che concorre a caratterizzare :
cosiddetto "teatro all'italiana", si è affermata in quasi tutta Eb-
ropa, cosi come quasi dappertutto ritroviamo /a pianta ellitt:-
ca a ferro di cavallo, con le file di palchi sovrapposti.

140
f

: 'ibalta (in primo piano in basso), la


::,-a e i palchi del teatro «5. Carlo,
),epoli. Osseroa, al centro, il Palco
:". e. in alto, il «loggione».

I::I

II

Pianta del Teatro


Ir I
«5. Carlo» di Napoli.
a-ingressoeatrio;
b - platea (tutt'intorno,
a raggiera, i palchi);
c - palcoscenico;
d - retropalco e cqmerini.

In
ln Francia, invece, la divisione in palchi non era molto gradi-
ci
ta, perché non conforme agli ideali democratici promulgati
dalla rivoluzione francese. Qui si era piit favorevoli a costrui-
er
,i re teatri a.logge ap€rt€», senza pareti divisorie, ritenute so-
-i- l'- cialmente discriminanti. Questa concezione, ad esempio, la si
Y lt- ritrova nel nTeatro dell'Opéra,, costruito nel 1875 su progetto
di
del l' arch itetto Charl es Garn ie r.
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rti I L'imponente struttura del teatro
rti I d.ell'«Opéra» di Parigi. Solo 1120 della
superficie totale è occupata dalla sala;
],
il il resto è destinato a lussuosi foyer,
u-
t' /t scale, scaloni, ridotti, ecc. Un uero
:i-
+: monumento alla «grandeur» d,ella
Francia fine Ottocento.

i
L'altra alternativa al teatro all'italiana è quella tedesca. Qui si
cercò di costruire un tipo di teatro teso a valorizzare al massi-
mo l'evento musicale.
ll teatro più importante costruito secondo questa nuova con-
cezione, è quello di Bayreuth (pron. Bairoit), edificato nel
7876, quasi appositamente per ospitarvi le opere del grande
musicista tedesco Richard Wagner. A Bayreuth, quindi, ritro-
viamo un teatro con la seguente struttura: una cavea circolare
degradante (ispirata all'antico teatro greco), ai lati pilastri "a
euinte,, in raccordo col colonnato di fondo; niente palchi ma
un loggiato aperto. ll soffitto era piatto e l'orchestra era quasi
nascosta sotto il palcoscenico nel cosiddetto ogolfo mistico,.

Anche in ltalia i teatri costruiti nel nostro secolo hanno totai-


mente modificato l'antica struttura. Un esempio molto riusci-
to di teatro moderno è il nRegio, di Torino, inaugurato ne
197i.

Boccascena, sipario e parte della


platea del teatro «Regio» di Torin
Osserua l'illuminazione, ottenuta t
l'impiego di migliaia di tubi lumin

142
,ui si Un'idea ancor piit rivoluzionaria è rappresentata dalla sala
rassl- che ospita la oFilarmonica, di Berlino. Lo spazio dove si svol-
ge lo spettacolo si trova al centro, in basso, e tutto deve con-
con- vergere su questo punto focale. ll pubblico è distribuito tut-
t nel t'attorno, su delle specie di gradoni che risalgono verso l'alto.
ande La volta ha l'aspetto esteriore di una enorme tenda. Per evita-
ritro- :;nta d"el palcoscenico d,i un teatro: re che si potesse riproporre la separazione tra oesecutori, e
olare : 4balta; b) luci della ribalta; «spettatori» si è pensato di collocare un gigantesco organo
lri oa .: iuca del suggeritore; d) boccascena; quasi inserito fra il pubblico. Anche il coro e gli esecutori vo-
ri ma : ;ipario; f) quinte; g) fondale; cali si trovano in spazi vicinissimi agli spettatori. E poi, sospe-
quasi '- :abina di comando luci, ecc.; i) organo; se su tutta la sala, vi sono molte onuvols,, slementi curvi in
:ico,. :'-'ala di accesso ai camerini; materiale poliestere, che fungono da cassa armonica, per
*- :amerini principali; consentire una perfetta diffusione del suono in tutti gli angoli
-. :cala posteriore di seruizio. della enorme sala.

total-
iusci-
)ne

Come si vede, anche il teatro ha subito, lungo i secoli, una


lenta ma costante evoluzione. Tra gli antichi teatri aristocrati-
ci e quelli moderni, costruiti negli ultimi decenni, le differen-
ze sono dawero notevoli. Ed è indubbio che la vita e lo svi-
luppo storico e sociale di un popolo, si possono scoprire an-
che osservando con attenzione un... teatro d'opera.

lla
orin
ttac -
-:o. qrande che ospita l'orchestra
:min ' ---.onica di Berlino.

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