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Settimanale di Preghiera Domenica19 aprile 2020 - 2^ domenica Tempo di Pasqua anno XXII N° 938

Non di solo Pane

Il Signore è il tuo custode,


2^ Domenica Tempo di Pa- il Signore è come ombra che ti copre,
squa e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Domenica della Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
Divina Misericordia Il Signore veglierà su di te,
quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
Apostolato
della preghiera

"Dio è misericor-
Aprile dia e opera meravi-
Primo Venerdì 03/04 glie nelle nostre
miserie”.

Papa Francesco

Nel Vangelo di oggi c’è un cenacolo e una por- mio”, ha voluto essere sicuro della piccola
ta chiusa. Una porta chiusa per timore di qual- garanzia che offrono i sensi, ma, adesso,
cuno è storia di tutti i giorni, anticipata nel ser- il Signore sa che può contare su di lui più
vo della parabola che sotterra il talento per pau- che sugli altri, che quel grido è un credo
ra di perderlo. Per fortuna che al Signore non che verrà continuato anche davanti al
importa nulla dei nostri catenacci, ed esce ed martirio. Tipi come Tommaso ci mettono
entra come vuole la sua carità. Egli cammina o un po’ ad inginocchiarsi, ma quando si
si ferma, opera o riposa, parla o tace, senza ba- inginocchiano, si inginocchiano veramen-
dare ai nostri timori. Il Signore mostra di non te, quando amano, amano veramente.
offendersi dell’incredulità di Tommaso, ma ne Quando Tommaso si offre, è un uomo
fa anzi un argomento per la nostra fede. Non è che si offre. E se offre a Cristo il proprio
vero che al Signore dispiacciono certe resisten- cuore, è un cuore d’uomo che si offre. E
ze. Quando sono resistenze ragionevoli, quan- se china la sua testa davanti a lui, è una
do è l’uomo leale, l’uomo onesto, che, prima di testa d’uomo che si china. Così comincia
affidarsi a un altro, prova se può fare da sé, il l’adorazione “in spirito e verità”.
Signore non può essere malcontento. Basta ap- (P. Mazzolari, La Parola che non passa, Vicenza
profondire un po’ l’episodio di Tommaso. 1984, 138s.,passim)
E’ vero che egli si è mostrato contegnoso e re-
nitente, e che prima di gridare: “Signore mio e Dio

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 2


I santi del giorno: Santa Marta di Persia, vergi-
ne e martire; san Geroldo, eremita.

“All’attimo direi: sei così bello, fermati!”


Domenica
Domenica della Divina
Misericordia
19
TP

Il Santo del giorno: san Leone IX


Parola di Dio I ministeri dentro la Chiesa non sono un privilegio personale ma
in briciole un dono per tutta la comunità: fu proprio questo lo stile di papa
Leone IX, al secolo Brunone di Dagsburg, nato in Alsazia nel
1002, canonico nel 1020 e diacono nel 1022. Nel 1027 divenne ve-
scovo di Toul, onorando la dovuta fedeltà all'imperatore in qualità
Uno stile di vita vissuto con
di vassallo, ma curando soprattutto la vita religiosa della diocesi.
letizia e semplicità di cuore
Pagina curata da Don Luciano V. M. Nel 1048 l'imperatore Enrico III lo indicò come successore di Da-
“Tutti i credenti stavano insieme e avevano
maso II, ma Brunone cercò di opporsi. Alla fine accettò solo a
ogni cosa in comune; vendevano le loro condizione che la sua elezione fosse approvata dal clero e dal po-
proprietà e sostanze e le dividevano con polo romano. Arrivò a Roma da pellegrino a piedi nudi e salì al so-
tutti…..”. glio pontificio il 12 febbraio 1049. Da Papa affermò la propria indi-
(At 2,42-47) pendenza dal potere imperiale, lottando contro la simonia e viag-
giando in tutta Europa convocando diversi sinodi locali nel segno
In queste poche righe degli della riforma. Morì nel 1054.
Atti degli Apostoli, troviamo
sintetizzata la vita della prima
comunità cristiana, che costi- Vangelo: Gv 20,19-31
tuisce il modello a cui ogni co- La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse
munità dei discepoli di Cristo le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giu-
deve rifarsi. Qui troviamo in- dei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto
fatti i punti fondamentali at- questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al ve-
torno ai quali la Chiesa nasce e dere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre
si sviluppa. Questi sono: ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse
l’ascolto della Parola, l’amore loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati,
fraterno, l’Eucaristia e la pre- saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno per-
ghiera. Il tutto vissuto con per- donati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con
severanza, quindi non con lo loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo
slancio di un momento di en- visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il
segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non
tusiasmo, ma come impegno e metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i
sforzo costante. Questo stile di discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso.
vita, vissuto con “letizia e sem- Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!».
plicità di cuore”, attira Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani;
l’attenzione e il favore di chi ci tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo,
sta attorno. Il cristianesimo ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Ge-
non si diffonde grazie alla po- sù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che
tenza dei mezzi che riesce a non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi di-
mettere in campo, ma sempli- scepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo li-
cemente “per contagio”, attra- bro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo,
verso la nostra vita gioiosa e il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
appagata.

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 3


Fa’ che io ti veda, Signore! meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea

Non mi basta la testimo- Purifica, dunque, Signore il


nianza dei miei fratelli! mio sguardo e illuminalo
con la luce della fede, per-
Ho bisogno di incontrarti
ché anch’io, sebbene tre-
vivente nella mia storia, gra-
mante e un poco impaurito,
vida di contraddizioni e di
possa esclamare con tutta la
ambiguità.
mia umanità: “Mio Signore e
Fa’ che io ti veda, Signore! mio Dio!”.
Fa’ che nelle piaghe che se-
gnano la mia carne e quella
«Pace a voi!». Poi disse a Tom- dei miei fratelli riconosca le
maso: «Metti qui il tuo dito e ferite della tua passione.
guarda le mie mani; tendi la tua Non posso, infatti, separare
mano e mettila nel mio fianco; e il tuo ineffabile corpo piaga-
non essere incredulo, ma creden- to e glorioso da quello della
te!». Gli rispose Tommaso: «Mio Chiesa, comunità dei cre-
Signore e mio Dio!»
denti, nata dal tuo cuore tra-
fitto, nella quale anch’io so-
no inserito.

Contemplo: A caro prezzo

Preghiamo la
Parola
So che la vita è sogno e dram- prezzo: al caro prezzo di una
ma, è soffio ed eternità, è libertà speranza e di un amore indomiti
La paura ha bussa- e impossibilità, è amore e croce, che non ti fanno ritenere nulla
to alla porta. è gioia e lacrime, è lotta e dol- di irrimediabilmente perduto,
La fede ha aperto, cezza, è gratitudine e incom- neppure la morte.
non c'era nessuno prensione, è leggerezza e gra- Al caro prezzo di un perdono
là fuori. vezza, è comunione e abbando- dato e ricevuto che ti fa comin-
no, è mistero e insensatezza, è ciare a vivere. Al caro prezzo di
(Martin Luther King)
speranza e disperazione, è fuoco gesti debordanti di gratuità che
e gelo, è tristezza e beatitudi- tessono la felicità degli altri. Al
ne…. caro prezzo della croce e della
So che potrebbe essere una risurrezione di Gesù.
danza, una festa, anche se a caro (M. Bellora, Il Signore, pp. 19-20)

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 4


Santi del giorno: San Teodoro Trichinas, mona-
co; sant'Anastasio di Antiochia, vescovo.

“Ogni momento è l’ultimo, perchè è unico.”


Lunedì
Aprile
20
Tempo di Pasqua
TP

Il Santo del giorno: sant’ Aniceto


Parola di Dio
in briciole Difendere l'unità della Chiesa significa valorizzare le diffe-
renze e saperle tenere unite attorno alla Verità: così fece il
papa santo Aniceto, che fu Pontefice all'incirca tra il 155 e
il 166. A Roma accolse san Policarpo, vescovo di Smirne,
Quando lo Spirito compie venuto per discutere sulla data della Pasqua. Alla fine l'ac-
miracoli cordo non ci fu, ma i rapporti tra Orente e Occidente non
Pagina curata da Don Luciano V. M. si ruppero e l'unità fu salva. Entrambi avevano messo al
“Quand’ebbero terminato la preghiera, il centro l'essenzialità della questione: dare testimonianza al
luogo in cui erano radunati tremò e tutti Risorto. Aniceto, originario della Siria, dovette anche af-
furono colmati di Spirito Santo...”.
(At 4,23-31) frontare il diffondersi del marcionismo, eresia che separa-
va il Dio dell'Antico Testamento da quello di Cristo.
La preghiera di ogni singolo
credente è importante; ma
quando è la Chiesa intera a
pregare allora lo Spirito scende
con potenza e compie miraco-
li. Questo è vero anche per Vangelo Gv 3,1-8
noi: la forza di una comunità
Vi era tra i farisei un
che prega e che invoca il Si-
gnore è tale che davvero, se ci uomo di nome Nicodè-
credessimo un po’ di più, ve- mo, uno dei capi dei
dremmo prodigi. Il punto è Giudei. Costui andò da
che se questo manca è perché Gesù, di notte, e gli dis-
noi per primi non ci crediamo se: «Rabbì, sappiamo
davvero. Facciamo difficoltà, che sei venuto da Dio
cioè, a credere che la preghiera come maestro; nessuno
di una comunità che chiede infatti può compiere
con fede qualcosa a Dio venga questi segni che tu compi, se Dio non è con lui».
esaudita. Eppure la fede cresce Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce
man mano che la si esercita: dall'alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo:
quindi dobbiamo fare quanto «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entra-
nella Bibbia viene già espresso re una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?».
con chiarezza. Siamo la comu-
Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da
nità di Dio, il suo popolo e la
sua eredità: egli non negherà acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è
niente a coloro che con amore nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spiri-
e fiducia chiedono il suo inter- to. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il
vento nel mondo e nella storia. vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove
viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 5


“...lo Spirito soffia dove vuole….” a cura di don Luciano Vitton Mea

e là tra i nostri cartigli, ed accolgono l’uomo


per scompigliare ogni nuovo, creato secondo
nostra certezza e ridare Dio nella giustizia e nella
un ordine nuovo alla no- santità.
stra vita.
E morte e vita, gioia e
Non sappiamo dove vo- dolore, sorrisi e lacrime
glia condurci, né quale inneggiano a gloria di
sia l’opera delle sue ma- colui che dal nulla trasse
“ Il vento soffia dove vuole e ni…. tutte le cose: “Così è chi-
ne senti la voce, ma non sai unque è nato dallo Spirito”.
Siamo certi però, che
da dove viene né dove va: così
vuole riprodurre nella
è chiunque è nato dallo Spiri-
to”. nostra vita l’immagine
del figlio diletto.

Come in una gestazione,


Come il vento, lo Spirito
dal travaglio doloroso
soffia dove vuole; gira e
percepiamo gli impercet-
rigira, giocherellando qua
tibili gemiti che salutano

Preghiamo la
Parola Contemplo: La sorgente della danza

Signore Gesù Cristo, ti Ma qual è la sorgente della dire “noi”. Quando non ci si
sei fatto inchiodare
sulla croce, accettando danza? La danza nasce dove c’è stanca di cercare, di camminare,
la terribile crudeltà di qualcuno che comincia a sussur- di andare verso, di correre die-
questo dolore, la di-
struzione del tuo cor- rare alle orecchie dell’altro: A- tro ai sogni, al sogno di Dio su
po e della tua dignità. mico, dolcissimo, Dio ti ama! di noi. Quando la fantasia
Ti sei fatto inchiodare,
hai sofferto senza fu- Sei amato! Che meraviglia! dell’amore ci fa percorrere nuo-
ghe e senza compro- Dall’io, al tu, al noi, al Signore, ve avventure e nuove strade.
messi. Aiutaci a non
fuggire di fronte a ciò nella vita che diventa danza. Quando l’amore non dà mai
che siamo chiamati ad niente per perduto.
adempiere. Aiutaci a Misteriosamente anche nella
farci legare strettamen- croce. Quando si intuisce che il (M. Bellora, Il Signore, pp.20-22)
te a te. Aiutaci a sma-
scherare quella falsa dono è gioia, che la gioia è do-
libertà che ci vuole no. Che l’inferno è dire “Io so-
allontanare da te.
(Benedetto XVI) no mio” e che il paradiso è po-
ter dire “sono amato”, è poter

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 6


Santi del giorno: Sant'Apollonio
di Roma, filosofo e
martire; san Corrado Birndorfer da Parzham. i-

Sii severo, ma con moderazione.


Martedì
Aprile
Tempo di Pasqua
21
TP

Il santo del giorno: Anselmo d’Aosta


Parola di Dio Anche dando voce all'inquietudine dell'uomo, la cui ra-
in briciole gione ha continuamente sete di verità e di rassicurazioni
sulla via che porta a Dio, si compiono passi di santità.
Passi che portarono sant'Anselmo d'Aosta a diventare
uno dei più importanti teologi del proprio tempo e una
La profezia della comunione colonna del pensiero occidentale. A questo dottore della
Pagina curata da Don Luciano V. M.
Chiesa si deve la definizione di Dio come “ciò di cui non
“...fra loro tutto era comune…...” si può pensare nulla di maggiore”. Nato nel 1033, Ansel-
(At 4,32-37) mo d'Aosta seguì la vocazione religiosa fino in Norman-
Il primo miracolo della fede è la dia, dove conobbe Lanfranco di Pavia, priore dell'abbazia
comunione che fiorisce tra i cre- del Bec, della quale egli stesso poi divenne abate. Tra le
denti. Per questo Gesù aveva
pregato negli ultimi giorni della sue opere teologiche le più importanti furono il
sua vita, aveva chiesto al Padre “Monologion” e il “Proslogion”. Nel 1093 divenne arci-
che i suoi discepoli fossero vescovo di Canterbury, morì nel 1109.
“uno” come lo era lui con il Pa-
dre. La prima comunità cristiana,
memore della preghiera del suo
Signore, vive questa unità, la cer-
ca, la costruisce giorno per gior-
no, istante per istante, con fatti
concreti. Erano uno nel cuore e Vangelo Gv 3,7-15
nell’anima, erano uno nei beni.
Nella prima comunità cristiana si In quel tempo, Gesù
viveva non secondo il criterio disse a Nicodèmo:
dell’addizione, ma secondo quel- «Non meravigliarti se
lo della moltiplicazione, non era- ti ho detto: dovete na-
no uno più uno, più….ma erano scere dall'alto. Il vento
uno per uno, per uno, erano il soffia dove vuole e ne
riflesso sulla terra e nella storia
della vita trinitaria. In un mondo senti la voce, ma non
come il nostro, caratterizzato sai da dove viene né
dall’accumulo di beni a scapito dove va: così è chiun-
del prossimo, dove l’egoismo que è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può
sembra l’unica norma di vita, do- accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di I-
ve la soddisfazione di un mio sraele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti
bisogno viene prima di ogni altra
cosa, i credenti in Gesù devono dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò
vivere la profezia della comu- che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testi-
nione. Una comunione con il monianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete,
Signore che diventa una comu- come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è
nione con i fratelli. In fondo è a mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Fi-
questo che ci vuol educare il glio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deser-
gesto della raccolta delle offerte to, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché
durante la celebrazione eucari- chiunque crede in lui abbia la vita eterna»
stica.

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 7


Essere sensibili al vento di Gesù meditazione di don Luciano Vitton Mea

Gesù, come è avvenuto disceso dal cielo e che sarà credenti con una spirituali-
nel momento del suo con- crocefisso “innalzato”, tà fai da te, che erige mura,
cepimento, ci chiede di perché chiunque crede in insensibile alla lettura della
rompere gli schemi della lui abbia la vita eterna. È volontà del Signore nella
logica, di abbandonare la necessario mettersi in a- propria vita.
falsa base sicura della ra- scolto dello Spirito, dell'In- Gesù ci chiede di “credere
gione, ci chiede qualcosa visibile, abbandonarsi a alle cose del cielo”, anche
che sembra essere impos- questa potenza divina che, questo un atto che rompe
sibile, ci chiede di “nascere come il vento, ha in sé una gli schemi; Gesù ci chiede
dall'alto”. Ad interrogare il direzione, una forza poten- di ascoltare e prestare at-
Signore questa volta è un te, della quale si vedono i tenzione alla logica dell'A-
uomo, uno dei capi dei Fa- frutti ma che nessuno vede more, quella stessa logica
risei, un erudito che cono- e che nessuno può preve- che ci permette di essere
sce bene la scrittura, ma lo dere né governare. testimoni credibili del suo
smarrimento sembra quel- Gesù ci chiede di abban- Amore e che ci permette
lo di Maria, “come può donarci a Lui, di essere di credere attraverso la te-
accadere questo?”. Come sensibili al suo vento, di stimonianza.
si può nascere dall'alto? essere uomini e donne di
Con un atto di fede, ab- fede, con le vele spiegate,
bandonandosi alla Parola pronte ad accogliere la sua
del Figlio dell'uomo che è direzione, piuttosto che

Contemplo: La gioia è contagiosa


Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
Preghiamo la
Parola
Forse siamo proprio dei folli a cre- tante persone la cui vita ha tutto il
Aiutami, Signore, a dere. A credere che si possa risor- sapore di speranza, di risurrezione.
vivere il tuo amore gere, che la morte possa essere La gioia è contagiosa, proprio co-
attraverso un servi- sconfitta, che un giorno ci rivedre- me il dolore!
zio libero e puro, mo tutti, che il nostro corpo risor- Ma l’amore di Dio è più forte della
non macchiato dal
ricercare la mia grati- gerà, che il nostro destino non è il morte, perché l’amore non si può
ficazione, ma nel ser- nulla, la polvere. Forse siamo dei intrappolare.
vire te, unico mio folli a credere nell’uomo dei Van- Questa è la segreta speranza che ci
bene. Rendimi capa- geli. Forse….. regala il crocifisso: una tomba
ce di accoglierti co-
me discepolo auten- Ma io ho abbracciato questa follia, troppo piccola per contenere il
tico, umile e premu- sono innamorato di questa follia. mio amore.
roso. So che sperare è difficile, so che è (M. Bellora, Il Signore, pp.172-174)
più facile disperare: è la nostra
grande tentazione.
Eppure ho conosciuto e conosco

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 8


Santi del giorno: Sant'Agapito
I, papa; beato
Francesco da Fabriano, religioso.

Non si sa mai parlar bene come quando si tace.


Mercoledì
Aprile
Tempo di Pasqua
22
TP

Il santo del giorno: san Leonida


Parola di Dio Abituati come siamo al compromesso, all'annacqua-
in briciole mento dei principi, facciamo fatica a capire la radicali-
tà con cui i martiri hanno sempre difeso la propria
fede. Oggi però il Martirologio ricorda il nome di un
testimone, san Leonida, che morì per la sua fede e che
Il piano di Dio per tutti noi trasmise al figlio maggiore, Origene, proprio la passio-
Pagina curata da Don Luciano V. M. ne per la radicalità del messaggio evangelico. Era un
“…..e si misero a insegnare…..” cristiano di lingua greca di Alessandria d'Egitto ed era
(At 5,17-26) padre di sette figli, ma il più grande era quello che a-
Per quante forze avverse pos- veva dimostrato un particolare interesse per la filoso-
sano scatenarsi, niente e nessu- fia, la teologia e il Vangelo: il padre vedeva in lui un
no può bloccare la diffusione prezioso dono di Dio. Quando, durante la persecu-
della Parola di Dio. Gli Apo- zione di Settimio Severo, Leonida venne arrestato per
stoli, pur se ostacolati in mille la sua fede, il figlio diciassettenne gli mandò una lette-
modi vedono le meraviglie di ra per incoraggiarlo a non abbandonare il Vangelo e a
Dio che interviene perché essi non temere il martirio. Così fece, morendo martire
parlino a tutti. Il motivo è nel 202.
chiaro: egli vuole che il Vange-
lo sia annunziato fino ai confi-
ni della terra, perché in esso Vangelo Gv 3,16-21
c’è la speranza e la salvezza per In quel tempo, Gesù disse a Nicodè-
tutti gli uomini. Nessuno può mo: «Dio ha tanto amato il mondo da
impedire a Dio di far giungere dare il Figlio unigenito, perché chiun-
la possibilità della grazia della que crede in lui non vada perduto,
vita nuova fin dove egli desi- ma abbia la vita eterna. Dio, infatti,
dera. Questo è di grande inse- non ha mandato il Figlio nel mondo
gnamento per noi: quando si per condannare il mondo, ma perché
fa qualcosa per Dio, solita- il mondo sia salvato per mezzo di lui.
mente vengono fuori gli osta- Chi crede in lui non è condannato;
coli più impensati e imprevisti. ma chi non crede è già stato condan-
Ma man mano che si procede, nato, perché non ha creduto nel no-
ci si accorge che nulla e nessu- me dell'unigenito Figlio di Dio. E il
no può impedire che il piano
giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini han-
di Dio arrivi a compimento.
no amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano
Egli sa come e quando si rea-
malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla
lizzerà: a noi il compito di es-
luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la
sere suoi collaboratori nella
gioia. verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 9


Rivestici Signore delle armi della luce pagina curata da don Luciano

la luce perché le loro ope- tutte le volte che ci lascia-


re erano malvagie. mo incatenare dalle mille
Gesù è la luce che illumi- seduzioni del male, dagli
na il sentiero degli uomini egoismi, dalla sete di po-
altrimenti ciechi e confusi. tere e di dominio perché
chi fa il male odia la luce.
Luce che permette di ve-
dere i fratelli e riconoscer- Rivestici Signore delle ar-
li uguali a sé e come se mi della luce: bontà, mi-
Dio, infatti, non ha mandato tezza, pace, verità.
stessi amarli.
il Figlio nel mondo per con-
La luce splende nelle tenebre Ricolmaci d’amore.
dannare il mondo, ma perché il
mondo sia salvato per mezzo per ricordarci di non ave- Possano i nostri poveri
di lui. re paura, che non siamo occhi ciechi aprirsi al tuo
soli, che siamo molto a- splendore che è vita nuo-
mati. va.
La luce è venuta nel mon-
Ma le tenebre non l’hanno
do, ma gli uomini hanno
accolta e non l’accolgono
amato più le tenebre che

Preghiamo la Contemplo: Il protagonista


Parola

Spirito Santo, che abi- Appena l’uomo si stacca dai cla- sotto l’arco dello Spirito, che non
liti alla missione, mori dei giornali, si volge verso i si doma e non si vende, passano
donaci di riconoscere
che, anche nel nostro cuori gonfi di pena e di lacrime. tribù e nazioni, popoli e chiese.
tempo, Ha tanta sete di giustizia, di bontà, Gli onesti hanno il cuore sospeso:
tante persone sono in
ricerca della verità sulla tanta sete che sospira il passare i torbidi non hanno requie.
loro esistenza e sul dalla “figura di questo mondo” Molti si chiedono se questo è un
mondo.
Rendici collaboratori senza neanche chiedersi se quello vivere umano e quanto potrà dura-
della loro gioia nuovo, costruito con le stesse pie- re questa umanità.
con l'annuncio del tre e dalle stesse mani, potrà essere (P. Mazzolari, Impegno, pp.86-87.90)
Vangelo di Gesù Cri-
sto, migliore.
chicco del frumento di Nei silenzi, in fondo ad ogni pena,
Dio, che rende buono
il terreno della vita sulle strade di ogni esilio, chi ha
e assicura l'abbondan- sete di giustizia si incontra e si ab-
za del raccolto.
(Benedetto XVI)
braccia con chi soffre per essa, e

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 10


Santi del giorno: Sant'Adalberto di Praga, ve-
scovo e martire; beata Maria Gabriella Sagheddu.

Pan di sudore ha gran sapore.


Giovedì
Aprile
Tempo di Pasqua
23
TP

Il santo del giorno: san Giorgio


Parola di Dio
in briciole Ognuno si trova a combattere contro i propri “draghi” e
in questa battaglia ha accanto un santo patrono, che unì il
proprio coraggio con la forza della Parola di Dio per vin-
cere la sfida più grande, san Giorgio. Questo soldato mar-
tire è uno dei testimoni della fede più cari alla devozione
Fare scelte coraggiose popolare, che gli attribuisce proprio la vittoria contro un
Pagina curata da Don Luciano V. M. terribile drago. Il cavaliere santo, simbolo della lotta con-
“...Bisogna obbedire a Dio invece che agli tro il male, nella storia è diventato un ponte che unisce i
uomini…” popoli e che appartiene anche a tradizioni religiose diver-
(At 5,27-33) se. Numerose associazioni e movimenti, inoltre, si sono
ispirati al suo esempio. Per la tradizione Giorgio era un
Mai come oggi è attuale questa militare di alto rango, che ebbe il coraggio di opporsi all'e-
parola degli Apostoli. Bisogna dito di persecuzione contro i cristiani emanato dall'impe-
obbedire a Dio, anche se que- ratore Diocleziano. Per questo egli fu ucciso il 23 aprile
sto vuol dire rendersi impopo- dell'anno 303.
lari di fronte all’opinione pub-
blica; oggi invece tanti cristiani
per rispetto umano o per non
essere emarginati, preferiscono
+ Vangelo: Gv 3,31-36
adeguarsi alla mentalità del
mondo, pur di non risultare Chi viene dall'alto è al di
impopolari o essere giudicati sopra di tutti; ma chi viene
bigotti. Obbedire a Dio signifi- dalla terra, appartiene alla
ca anzitutto fare scelte corag- terra e parla secondo la
giose: non si deve pensare che terra. Chi viene dal cielo è
questo sia necessario soltanto al di sopra di tutti. Egli
nelle grandi occasioni o nelle
attesta ciò che ha visto e
scelte importanti. Tutti i gior-
ni, infatti, siamo chiamati a udito, eppure nessuno ac-
scegliere se obbedire a Gesù cetta la sua testimonianza.
Cristo, attraverso la coerenza e Chi ne accetta la testimo-
la testimonianza della vita, op- nianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio
pure se uniformarci alla men- ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo
talità del mondo, rinunciando Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni
a portare ai nostri fratelli la cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedi-
buona notizia del Vangelo di sce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di
Cristo, che è salvezza e gioia lui.
per tutti.

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 11


L’amore che non ci abbandona pagina curata da Don Luciano - Parroco di Bovegno

Chiunque crede in lui perché amiamo i fratelli (1


scopre un amore che mai Gv 3, 14).
avrebbe osato sperare. Ma li amiamo perché ab-
E’ lui che ha il potere e il biamo scoperto e rico-
mandato di comunicarci nosciuto di essere stati
la vita eterna, vita stessa amati grandemente, in-
di Dio di cui l’uomo vie- condizionatamente, sen-
ne reso parte: nient’altro za misura né limite.
che amore. Solo consapevoli di que-
“Chi crede nel Figlio ha la E’ questo il segno distin- sto, solo avendo fede
vita eterna”. tivo del cristiano, ciò che nell’amore che non ci
ci fa esistere in modo abbandona, sapremo a-
nuovo, ci fa tessere rap- vere lo sguardo di Dio
E’ il Cristo l’innalzato da
porti nuovi, e così guar- sul mondo, la vita eterna.
terra, colui che viene
dare e valutare persone e
dall’alto, l’inviato. E’ lui
situazioni.
che svela, nella verità, la
Parola di Dio per noi. Noi sappiamo che siamo pas-
sati dalla morte alla vita,

Contemplo:
Preghiamo la
Il vero pane
Parola
Oggi io sono in cerca di pane, il Non lo si conserva per dopo quel
mio pane, il pane di oggi, il no- pane, non lo si mette nella sporta
Prendimi come so-
no Signore, stro pane quotidiano, quello che come il pane del perdono: lo si
prendimi come so- serve per la fame di oggi per pas- mangia sulla strada, tra un colpo
no, sare di là, oggi, per avere forza di di remi e un altro, sotto la bora o
con i miei difetti, remare sotto la tempesta di oggi. sotto il maestrale, il pane che si
con le mie mancan- mangia con l’acqua del mare, un
Domani è una parola cara, un
ze;
incanto, il paese del sogno…… pane amaro, il vero pane
ma fammi diventa-
re E vi sono già col cuore: vi sono dell’uomo.
come tu desideri. già col cuore in terra di domani. (P. Mazzolari, Impegno, p.77)
(Giovanni Paolo II) Ma per arrivarci con tutto
l’equipaggio di me stesso, con
quello che ho di più prezioso e di
saccheggiato, ho bisogno del via-
tico.

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 12


Santi del Giorno: San Benedetto Menni, religio-
so; s. Maria Elisabetta Hesselblad, religiosa

La spada ha due fili taglienti, la lingua ne ha


cento.
Venerdì
Aprile
Tempo di Pasqua
24
TP

Il Santo del Giorno: san Fedele da Sigmaringen


Parola di Dio
in briciole I cristiani non si lasciano impaurire da un potere che impone va-
lori e credenze contrarie alla fede vera, proprio come fece san Fe-
dele da Sigmaringen, che difese il Vangelo fino a dare la propria
vita. Era nato in Germania, a Sigmaringen, nel 1578 e si era laure-
Saper cogliere i segni di Dio ato in filosofia e in diritto all'università di Friburgo in Svizzera.
Poi fu avvocato e precettore per un gruppo di giovani nobili tra
Pagina curata da don Luciano
Italia, Spagna e Francia. All'età di 34 anni, però, lasciò tutto ed
“Se infatti questo piano o quest’opera fosse entrò tra i Cappuccini a Friburgo. Da Roma arrivò quindi il man-
di origine umana verrebbe distrutta; ma, se dato di recarsi come predicatore nella Rezia, dove andava diffon-
viene da Dio non riuscirete a distrugger-
li….” (At 5,34-42)
dendosi il protestantesimo. Il suo impegno fruttò numerose con-
versioni, ma anche ostilità, tanto che nel 1622 a Séwis venne fer-
Quando si è in una situazione mato da soldati che gli chiesero di rinnegare la predica appena
emotivamente critica, può ca- conclusa e, davanti al suo rifiuto, lo uccisero con la spada.
pitare di prendere decisioni
sbagliate. Il saggio Gamalièle
suggerisce un ottimo metodo
per discernere quando ci si
trova di fronte a un’opera di Vangelo Gv 6,1-15
Dio. Per cogliere i segni di Dio In quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cio-
ci vuole tempo, pazienza e un è di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i
segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si po-
cuore libero da ogni attacca- se a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa
mento. Questo metodo, così dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande
folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il
semplice eppure così efficace, pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per
è in grado di dirci davvero do- metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per
ve stiamo andando e cosa stia- compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non
sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un
mo costruendo per il Signore. pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello
Il cristiano dovrebbe allearsi di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo
e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Ge-
con il tempo, perché attraver- sù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si misero
so esso può scrutare la realtà e dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù
capire, in mezzo al rumore e prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano
seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando
alla confusione, gli impulsi di furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avan-
bene e di novità prodotti dallo zati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono
Spirito di Dio. dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a
coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno
che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta,
colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a
prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 13


Le briciole della nostra piccola disponibilità Meditazione di don Luciano

le malattie del corpo e Lo tocchiamo con mano


dello spirito. ogni volta che ci faccia-
Quando vede tanta gente mo prossimo di chi è nel
venire a lui, egli, che ha bisogno, senza temere
compassione della nostra per la nostra pochezza.
fame di pane, d’amore, Allora la comunione che
di speranza, ascolta il de- celebriamo nell’eucaristia
siderio del cuore. prende forma nel quoti-
«C'è qui un ragazzo che ha cin-
diano.
que pani d'orzo e due pesci; ma Il suo agire non parte dal
che cos'è questo per tanta gente?». nulla, ma dalle briciole La gioia di donare e di
Rispose Gesù: «Fateli sedere».
della nostra piccola di- donarsi manifesta il Ri-
sponibilità. sorto, è seme del regno
in un mondo accecato
Nelle mani di Gesù i cin-
La folla segue Gesù affa- dalla sete di denaro.
que pani d’orzo e i due pesci
scinata dalle sue parole,
si moltiplicano saziando
da un prendersi cura del-
tanta gente con sovrab-
le infermità che guarisce
bondanza.

Preghiamo la Contemplo:
Parola
Un unico approdo
Illumina e orienta, o
Signore, i miei passi Il prodigo di ieri e di oggi è uno Tutte le strade conducono a un
con la tura Parola, che veramente ritorna alla casa, unico approdo, il Cristo, che, a
concedimi di ascol-
ma per un’altra via, al pari dei braccia spalancate, ci attende al
tarla e di accoglierla
sempre, con la fidu- Magi. Ci deve essere una salvez- termine di ognuna, poiché
cia di chi sa di essere za anche per la nostra sbagliata l’amore è sempre davanti. Egli
amato. Rendimi sem- esperienza umana, ma su diretti- non ci chiede rinunce avvilenti,
pre docile e mansue-
to alla tua volontà, ve di marcia che ci fanno incon- né virtù diminuite o raccorciate:
per raggiungere la trare la casa più avanti, senza gli basta l’accettazione incondi-
salvezza a cui chiami che nessuno venga costretto a zionata della sua parola e lo
ogni figlio tuo.
rifare, in umiliazione, le strade sforzo di volerla come uno può.
che ieri abbiamo camminato (P. Mazzolari, Impegno, p.101)
con baldanzosa sicurezza.

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 14


I santi del giorno: Sant'Aniano, vescovo; san
Giovanni Piamarta, sacerdote.

Una persona cortese non è mai una persona


Sabato
Aprile
Tempo di Pasqua
25
inutile.
TP

Il santo del giorno: san Marco


Parola di Dio
in briciole Per capire Gesù bisogna conoscere il Figlio di Dio, il Mes-
sia, Cristo, perché solo cogliendo la grandezza della pro-
messa che in lui si compie è possibile diventare suoi testi-
moni credibili. E proprio questa fu la preoccupazione di
san Marco evangelista quando mise mano allo scritto dive-
Vangelo: Mt 16,15-20 nuto poi uno dei quattro Vangeli. Per molti studiosi quello
di Marco fu il primo Vangelo ad essere scritto forse attor-
no al 65 a Roma, anche se l'identità dell'autore non è così
In quel tempo, Gesù apparve certa. La tradizione lo identifica con il nipote di Barnaba,
agli Undici, e disse loro: Marco appunto, che ebbe uno stretto rapporto sia con san
Pietro che con san Paolo. Di origine ebrea, nato forse in
«Andate in tutto il mondo e Palestina o a Cipro, dopo la morte di Pietro non si hanno
proclamate il Vangelo a ogni più sue notizie. La Chiesa orientale lo identifica come fon-
creatura. Chi crederà e sarà datore della Chiesa di Alessandria d'Egitto, dove sarebbe
morto. Le sue reliquie, poi, sarebbero giunte a Venezia
battezzato sarà salvato, ma chi nell'828.
non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che ac-
compagneranno quelli che cre-
dono: nel mio nome scacce- Medita di don Luciano
ranno demòni, parleranno lin- La strada, i sandali, una bisaccia e un fuoco che ci arde
gue nuove, prenderanno in nel petto! Ai discepoli del Signore, mandati per il mondo
mano serpenti e, se berranno a donare ciò che essi hanno ricevuto gratuitamente, non
qualche veleno, non recherà è permesso possedere niente di più.
loro danno; imporranno le ma- La polvere, il fango, la pioggia, i serpenti, il veleno e i
ni ai malati e questi guariran- demoni non incutono timore, né fanno indietreggiare
no». spegnendo l’ardore del cuore, ma al contrario accrescono
Il Signore Gesù, dopo aver il desiderio di proseguire poiché le folle, smarrite come
parlato con loro, fu elevato in pecore senza pastore, attendono inconsapevoli la buona
cielo e sedette alla destra di notizia.
Dio. La volontà, allora si fortifica, la passione divampa e un
Allora essi partirono e predica- incontenibile desiderio ci spinge fuori dalle nostre sicu-
rono dappertutto, mentre il rezze ”buttandoci” sulle strade della vita e del vangelo.
Signore agiva insieme con loro Questo si compia, oggi, nella nostra vita.
e confermava la Parola con i
segni che la accompagnavano.

Non di solo pane Tempo di Pasqua - Numero 938 pagina 15


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versamento su POSTEPAY
N.5333171080666908
con la causale “contributo spese
stampa Non di Solo Pane”.
19 aprile 2020 -2^domenica Tempo di Pasqua -

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Settimanale di preghiera per la famiglia

Coordinatrice Anno XXII - n. 938


Fiorella Elmetti Domenica 19 aprile 2020
Anno A - Anno XXII - N° 938

Redazione Chiuso il 15/04/2020


don Luciano Vitton Mea, Numero copie 1350
don Carlo Moro, don Fabio Marini,
Stampato in proprio
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio

Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea

Ideato da
don Luciano Vitton Mea

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