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NdsP Briciole di Vangelo

Non di Solo Pane


Www.nondisolopane.it Settimanale di Preghiera Domenica 5 dicembre 2021
2^domenica di Avvento Anno XXIII n. 1017

“Il cuore della notte è l’inizio del giorno,


il cuore della tribolazione
è l’inizio della luce.”
(da un antico inno per Natale)
Apostolato
della preghiera
O mio Dio, chi sei tu dunque?…
Lontanissimo e pur presente,
stabile e inafferrabile;
immutabile, muti tutto;
mai nuovo e mai vecchio, rinnovi ogni cosa;
Dicembre «riduci a vecchiezza i superbi a loro insaputa»;
Primo venerdì sempre in azione e sempre quieto;
03/12 raccogli e non hai bisogni;
sostieni e colmi e proteggi;
crei, nutri, e porti a compimento;
cerchi e nulla ti manca…
Grazie, a Te, mio Dio,
perché sebbene nulla ti manchi,
mi hai cercato.
Sant’Agostino

“Sei unico così come sei…..”


L’usanza di Può essere il nostro tempo, il nostro amore. Si
scambiarsi i può senz’altro esprimere in un regalo che
regali a Natale compriamo ai grandi magazzini. Ma ci abbia-
è antichissima. mo messo dentro le nostre riflessioni, il nostro
Nell’antica Ro- amore, la nostra compassione. L’abbiamo scel-
ma ci si scam- to consapevolmente per lui o per lei. Non si
biava regali per deve però trattare per forza di qualcosa di
l’anno nuovo. comprato. Possiamo esprimere ciò che provia-
Nel Medioevo mo per l’altro anche in una lettera o in un sim-
lo si faceva a bolo, in cui mettiamo tutto il nostro amore e
San Nicola op- affetto.
pure a Natale, quando il feudatario donava Gesù è venuto in questo mondo come bambi-
generi alimentari ai suoi sottoposti. no. Ci porta a contatto con l’immagine origi-
E l’uso di fare i regali continua ad avere un naria che Dio si è fatto di noi.
senso: se Dio si dona a noi a Natale, è oppor- Il nostro regalo di Natale deve quindi trasmet-
tuno che anche noi ci doniamo qualcosa l’un tere il messaggio: “Sei unico/a così come sei.
l’altro. Vivi l’immagine unica e originaria che Dio si è
I nostri regali sarebbero in sintonia con la fe- fatto di te”.
sta del Natale se donassimo all’altro qualcosa (Anselm Grun, Una guida per l’Avvento)
di noi stessi.

Non di solo pane 2^ domenica di Avvento Numero 1017 pagina 2


I santi del giorno: San Saba Archimandrita,
abate; san Geraldo di Braga, vescovo.

“Non v’è grandezza dove non vi sono sempli-


cità, bontà e verità.” (Lev Tolstoj)
Domenica
Dicembre
5
2^ domenica di Avvento

Il Santo del Giorno: beato Filippo Rinaldi


Parola di Dio .
in briciole Ci volle la profetica “ostinazione” di san Giovanni Bosco per far
trovare la strada giusta al beato Filippo Rinaldi. Il fondatore dei
Salesiani, infatti, aveva visto in quel ragazzo di Lu Monferrato
(dove era nato nel 1856) la stoffa del vero educatore. Dopo che
La g rand e zza aveva lasciato il collegio al quale il padre lo aveva iscritto, fu don
dell’intervento di Dio Bosco a convincere Filippo a percorrere la strada verso il sacerdo-
zio. Rinaldi emise i voti nel 1880 e nel 1882 fu ordinato sacerdote.
Pagina curata da Don Luciano V. M.
“Meditazione” fu il mandato che don Bosco gli consegnò pochi
“ ...deponi, o Gerusalemme, la veste del giorni prima di morire e Rinaldi visse questa eredità spirituale in
lutto e dell’afflizione…..” tutto il suo ministero. Nel 1889 fu inviato in Spagna e lì fece cre-
(Bar 5,1-9) scere la Famiglia salesiana. Nel 1922 divenne terzo successore di
Baruc invita gli Israeliti a de- don Bosco, riuscendo a portare il carisma del fondatore nel cuore
porre la veste del lutto e delle sfide del XX secolo. Morì nel 1931.
de l l ’ a f fl i z i o n e a c a u s a
dall’esilio, perché Gerusalem-
me risplende nel mondo per Vangelo Lc 3,1-6
l’intervento di Dio. Anche noi, Nell’anno quindicesimo
a volte, ci troviamo a portare dell’impero di Tiberio Ce-
l a v e s te d el l utto e sare, mentre Ponzio Pilato
dell’afflizione; ci sono situazio- era governatore della Giu-
ni che ci addolorano, che ci dea, Erode tetràrca della
fanno soffrire, ma la voce del Galilea, e Filippo, suo fra-
profeta, come ha fatto con il tello, tetràrca dell’Iturèa e
della Traconìtide, e Lisània
popolo d’Israele, vuole risolle- tetràrca dell’Abilène, sotto
varci, vuole indirizzare il no- i sommi sacerdoti Anna e
stro sguardo sulla grandezza Càifa, la parola di Dio ven-
dell’intervento di Dio, che è ne su Giovanni, figlio di
possibile oggi come allora. Zaccarìa, nel deserto.
L’immagine utilizzata dello Egli percorse tutta la re-
spianare le montagne e le rupi, gione del Giordano, predi-
del colmare le valli perché il cando un battesimo di
popolo possa procedere sicu- conversione per il perdono
dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
ro, è affascinante perché espri- «Voce di uno che grida nel deserto:
me tutta la volontà Preparate la via del Signore,
dell’Onnipotente di risollevare raddrizzate i suoi sentieri!
le nostre sorti. In questo tem- Ogni burrone sarà riempito,
po forte, ringraziamo più spes- ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
so il Signore perché grazie alla le vie tortuose diverranno diritte
venuta di Gesù si è aperta an- e quelle impervie, spianate.
che per noi una nuova era. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

Non di solo pane 2^ domenica di Avvento Numero 1017 pagina 3


“ Accogliamo l’invito!...... ” a cura da don Luciano Vitton Mea – Parroco di Bovegno

Se preparare la via del Signore sua parola, vuol dire alzarsi


può essere un compito pe- e scrutare l’orizzonte per
sante, pur pregustando la vedere già nella nostra vita i
gioia di un incontro, stiamo segni della sua venuta.
tranquilli: è lui che ci offre
Vuol dire indossare il vesti-
una strada piana su cui cam-
to della speranza: saper leg-
minare, alla luce della sua
gere alla luce della parola di
misericordia, nella sicurezza
Dio gli avvenimenti ricono-
del suo incoraggiamento,
scendo in essi come egli agi-
all’ombra della sua gloria.
sce, come ci ama, salva e
“….Voce di uno che grida nel
deserto: Accogliamo l’invito! chiama con un nome nuovo
Preparate la via del Signore, di pace, il suo.
raddrizzate i suoi sentieri! Preparare la strada vuol dire
Ogni burrone sarà riempito, decidersi a tornare a colui
ogni monte e ogni colle sarà ab-
bassato; che ci offre tutto questo,
le vie tortuose diverranno diritte vuol dire deporre la veste
e quelle impervie, spianate….” della tristezza e osare quella
della luce che ci viene dalla

Maestri di spiri- Contemplo: Saremo giudicati dalla carità


tualità

Gesù, fammi parlare


sempre come fosse Su cosa saremo giudicati? Con rizzonte. Tu dici con franchezza
l'ultima parola che quale criterio possiamo valutare che un giorno tornerai nella glo-
dico. la nostra vita? Quali atteggiamen- ria e allora apparirà con chiarezza
Fammi agire sempre ti, quali comportamenti ci danno l’esistenza riuscita e quella vana.
come fosse l'ultima la certezza di essere sulla giusta
azione che faccio. Saremo giudicati dalla carità. Per-
Fammi soffrire sem- strada? ché ogni soccorso, ogni più pic-
pre come fosse l'ulti- Oggi, Signore Gesù, noi faccia- colo gesto di benevolenza e di
ma sofferenza che ho mo fatica a parlare di giudizio. consolazione a un fratello o a u-
da offrirti. Adduciamo come scusa il rischio na sorella è come l’avessimo
Fammi pregare sem-
pre come fosse l'ulti- di ridurre Dio a un giudice impie- compiuto a te, nei tuoi confronti.
ma possibilità, toso e di generare paura più che (Gesù il Figlio, pp.30-31)
che ho qui in terra, di amore. Ma forse siamo proprio
colloquiare con Te. noi a temere qualcosa che vor-
(Chiara Lubich)
remmo cancellare dal nostro o-

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 4


I Santi del giorno: Santa Asella di Roma, vergi-
ne; san Pietro Pascasio, vescovo e martire.

“Proprio la cosa più piccola, più sommessa, più lie-


ve, il fruscìo di una lucertola, un soffio, un guizzo,
Lunedì
Dicembre
2^ settimana di Avvento
6
uno sbatter di occhi. Di poco è fatta la miglior felici-
tà.” (Friedrich Nietzsche)

Il Santo del Giorno: san Nicola


Parola di Dio . Il dono più grande che si possa fare a coloro che abbiamo
in briciole vicino è prendersi cura di loro e condividere con loro gioie e
attese. Nella devozione per san Nicola, che ben si inserisce in
questo tempo di attesa, c'è questo messaggio: la ricerca di
Dio si traduce in una ricerca dell'umanità nel suo quotidiano
vivere. Nato tra il 250 e il 260 a Patara, divenne vescovo di
Il Signore può irrigare le Mira in un tempo di persecuzione e dovette affrontare anche
nostre aridità la prigionia: si salvò grazie alla libertà di culto concessa da
Pagina curata da Don Luciano V. M. Costantino nel 313. Difensore dell'ortodossia, forse parteci-
pò al Concilio di Nicea nel 325. Sempre attento ai bisognosi,
“…. Si rallegrino il deserto e la terra secondo la tradizione grazie alla dote da lui donata due gio-
arida, esulti e fiorisca la steppa…” vani ragazze poterono sposarsi. Morto attorno all'anno 335,
nel 1087 le sue reliquie arrivarono a Bari, dove è venerato
(Is 35,1-10)
come patrono e considerato un protettore anche del dialogo
In questa piccola “apocalisse” tra Occidente e Oriente.
siamo avvolti dalla gioia che vie-
ne descritta; siamo davanti a un
continuo rimando simbolico
all’azione di salvezza di Dio, che
non ci lascia indifferenti. Nel Vangelo Lc 5,17-26
contesto della distruzione di
Edom e della liberazione di Un giorno Gesù stava inse-
Sion, le parole rassicuranti do- gnando. Sedevano là anche
nate agli esuli di Israele invitano dei farisei e maestri della Leg-
a porre l’attenzione ge, venuti da ogni villaggio
sull’intervento di Dio, capace di della Galilea e della Giudea, e
fare davvero grandi meraviglie. da Gerusalemme. E la poten-
La simbologia del deserto che za del Signore gli faceva ope-
fiorisce, della gloria del Signore rare guarigioni. Ed ecco, alcu-
ni uomini, portando su un
che è visibile, delle guarigioni letto un uomo che era paraliz-
dei malati, dello scorrere zato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovan-
dell’acqua descrive un ambiente do da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e,
quasi paradisiaco, portando il attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel
lettore a immergersi in quella mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono per-
meravigliosa atmosfera di spe- donati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere,
ranza. L’azione di Dio è qui de- dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i pec-
scritta con un linguaggio profe- cati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti,
tico, possibile anche nelle no- rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile:
stre vite. Il Signore infatti può dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammi-
na”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla ter-
irrigare le nostre aridità, può ra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi
guarire le nostre infermità, ma il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro,
solo se lo lasciamo entrare nelle prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
nostre vite affinchè agisca con Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore
la stessa potenza con la quale ha dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
guidato il popolo d’Israele.

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 5


“Un atto della sua onnipotenza ….” a cura di don Luciano Vitton Mea

Questi che si scanda- sempre nuovamente ci


lizzano di Lui, perché offre.
dichiara al paralitico : ti E’ l’esperienza meravi-
sono perdonati i tuoi pecca- gliosa e rinnovatrice del-
ti, manifestano una se- la sua misericordia, della
ria cognizione e un giu- sua paterna tenerezza;
sto stupore per le opere ma è anche un atto della
di Dio. sua onnipotenza, della
“…..Tutti furono colti da Solo Dio può perdonare i suprema signoria sul be-
stupore e davano gloria a Di-
o; pieni di timore dicevano: peccati: è un grido di am- ne e sul male, della sua
«Oggi abbiamo visto cose mirazione, che possiamo forza creatrice e rinnova-
prodigiose».”
fare nostro; un atto di trice, quella che sola può
lode alla onnipotenza di trasformare la mente e il
Anche i nemici di Ge- Dio, che dovrebbe e- cuore, vincere le tenebre
sù hanno buone intuizio- rompere dal nostro cuo- e operare il prodigio del-
ni; anche i suoi contesta- re ogni volta che faccia- la luce nella profondità
tori ci suggeriscono sag- mo l’esperienza del per- del nostro essere.
gi pensieri. dono, che il Signore

Maestri di spiri- Contemplo: Amore offerto senza limiti


tualità
Ecco cosa faranno di te: te la fa- E tu lo annunci ai tuoi discepoli
Inquieti e sereni andia- ranno pagare cara. perché quel giorno non abbiano a
mogli incontro:
se di tanta grazia rive- Hai distribuito misericordia e loro smarrirsi, perché affrontino la pro-
ste i gigli del campo ti giudicheranno come un malfat- va difficile che li attende. Capiran-
e l'erba che al mattino tore; hai guarito tanti malati e loro no? Coglieranno tutto il senso dei
fiorisce e a sera è già ridurranno tutto il tuo corpo a una tuoi annunci?
arsa,
non può non usarti
piaga; hai portato la vita in tante La tua passione manifesta tutta la
pietà: situazioni senza via d’uscita, e loro tua solitudine e la loro paura. Ma
anche tu gli sei neces- ti condanneranno a morte. Tu lo noi cosa avremmo fatto al loro
sario prevedi, Gesù, il tuo destino sarà posto?
—per ragioni certo tragico. Perché le tenebre non (Gesù il Figlio, p.33)
diverse—
quanto lui a te. possono sopportare la luce del so-
(David Maria Turoldo) le. Perché l’odio reagisce davanti a
un amore offerto senza limiti.

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 6


Santi del giorno: San Carlo Garnier,
martire; santa Maria Giuseppa Rossel-

“Prendi un sorriso e regalalo a chi non l’ha


mai avuto. Prendi la bontà e regalala a chi
Martedì
Dicembre
2^ settimana di Avvento
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non sa donare.” (Mahatma Gandhi)

Il santo del giorno: sant’Ambrogio


Parola di Dio Il Signore Gesù "ristora, non esclude, non respinge": nel suo
in briciole "De Paenitentia" sant'Ambrogio ci mostra lo stile autentico del
cristiano. Lo sguardo verso un mondo migliore, costruito sulle
basi di una comunità accogliente, è ciò che i credenti dovreb-
bero curare sempre. A Milano nel 374, quando si trattò di tro-
Dio si china sulla povertà vare un pastore, si scelse una personalità capace di creare co-
e sul nulla che siamo munione, proprio a partire da questo "sguardo di accoglienza".
Pagina curata da Don Luciano V. M. All'epoca il futuro santo e dottore della Chiesa, era prefetto
della città ed era un catecumeno, ma si dimostrò capace di get-
“...consolate, consolate il mio popolo…” tare un ponte tra le diverse fazioni che si contendevano la gui-
(Is 40,1-11) da della Chiesa locale. Padre amorevole per gli ultimi, Ambro-
gio scrisse pagine preziose di esegesi, morale e spiritualità, di-
Già il salmista si era accorto ventando uno dei grandi padri dell'Occidente. A Milano era
di questa apparente contrad- giunto da Treviri, dove era nato nel 339-340. Nel 370 divenne
dizione: come fa Dio ad oc- governatore della provincia Aemilia et Liguria. Morì nel 397.
cuparsi di noi, che siamo
davvero molto piccoli e fra-
gili? Di fronte alla creazione
ed alla sublimità del cosmo,
che cosa è l’uomo? Eppure Vangelo: Mt 18,12-14
Dio, si piega su di lui. Il pro-
feta riprende questo inse- In quel tempo, Gesù dis-
gnamento: l’uomo è come se ai suoi discepoli:
l’erba del campo: dura po- «Che cosa vi pare? Se un
chissimo e basta poco tem- uomo ha cento pecore e
po perché il suo ricordo va- una di loro si smarrisce,
da perduto nel nulla. Eppu- non lascerà le novanta-
re, Dio tiene a lui e lo riem- nove sui monti e andrà a
pie di promesse di salvezza e
cercare quella che si è
di amore. Non è straordina-
rio? Non sono i nostri meriti smarrita? In verità io vi
e le nostre capacità ad atti- dico: se riesce a trovarla,
rarlo; anzi, paradossalmente si rallegrerà per quella
è proprio l’assenza di tutto più che per le novanta-
ciò a renderci interessanti ai nove che non si erano smarrite. Così è volontà del
suoi occhi. Egli si china pro- Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi
prio sulla povertà e sul nulla piccoli si perda».
che siamo, per offrirci il suo
amore e la sua bontà.

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 7


“Quella pecora smarrita sono io …….” a cura di don Luciano Vitton Mea

tidianamente, un cammi- Mi lascio scrutare da


no infinito. Dal cielo fi- questa domanda sino al
no alla terra, alla mia vita profondo del cuore.
di oggi. Chi lascerebbe il guada-
E com’è oggi la mia vita: gno sicuro di novantano-
quali sentieri sto percor- ve pecore per andare a
rendo, quali pascoli vado cercare un’unica pecora
cercando? Forse ho un dispersa?
po’ smarrito il cammino Senza alcuna certezza di
vagando dietro ad altri trovarla, senza sapere se
compagni. Ho perso il è viva o è morta, o sbra-
“...In verità io vi dico: se rie-
sce a trovarla, si rallegrerà pastore bello. Ma men- nata dai lupi, e così inuti-
per quella più che per le no- tre me ne vado sui passi le per far lana e carne?
vantanove che non si erano del peccato il Signore è Solo Gesù Cristo!
smarrite….” già alla mia ricerca. Sulle
mie tracce. Amore infini-
Quella pecora smarrita to. Non scontato.
sono io. Proprio per me “Che ve ne pare?”
il Signore percorre, quo-

Maestri di spiritua- Contemplo: Cerco la tua presenza


lità Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)

Concedici, Signo- So di essere un uomo dalle lab- Eppure io oso rivolgermi a te,
re, di capire
bra impure, quindi indegno di cerco la tua presenza, desidero
che le nostre vie
non sono necessa- pronunciare il tuo nome. So che incontrarti. Vorrei abbandonare
riamente le tue vie, la mia intelligenza non è in gra- la mia testa sulle tue braccia di
che non possiamo do di misurare la tua grandezza, Padre, vorrei far riposare il mio
penetrare piena- e il mio cuore può solo ricam- cuore sul tuo petto ricolmo di
mente il mistero biare una piccolissima parte del affetto, vorrei annegare i miei
dei tuoi disegni.
Concedici di tro- tuo amore. So che le mie parole occhi nella contemplazione del
vare la pace dove sono inadeguate-povere parole tuo volto.
davvero la si può d’uomo, lorde di polvere, mac- (Il mistero di Dio, p.13)
trovare! chiate di colpa, appesantite dalla
Nella tua volontà,
fatica-mentre tu sei Bellezza e
o Dio, è la nostra
pace. Armonia.
(Thomas Merton)

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 8


Sant'Eutichiano, papa; beato
Santi del giorno:
Giuseppe Maria Zabal Blasco, martire

“Per arrivare all’alba non c’è altra via che la


Mercoledì
Dicembre
Immacolata Concezione
8
notte.” (Kahalil Gibran)
della Vergine Maria

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA VERGINE MARIA

Parola di Dio
L'uomo ha bisogno della grazia di Dio, ha bisogno di
in briciole quell'amore che trasforma i cuori, ha bisogno di essere
amato, perché l'esperienza di ricevere amore lo rende
un messaggero dell'amore autentico. È questo il mes-
saggio implicito nella solennità che si celebra oggi: l'Im-
macolata Concezione di Maria. Nel 1854, quando Pio
Ricorriamo a Lei con pie- IX proclamò questo dogma mariano, parlare di purezza
na confidenza della Madre di Dio significava rispondere a una visione
Pagina curata da Don Luciano illuministica dell'uomo: il rischio era quello di dimenti-
“... Ho avuto paura perché sono nu- carsi che la ragione può aiutare l'essere umano a trovare
do....” la strada per la realizzazione ma che per superare il pec-
cato è necessario il tocco di Dio. Un aiuto di cui Maria
(Gen 3,9-15.20)
non ha avuto bisogno: per lei la purezza del cuore e la
Senza dubbio la maternità di libertà dal peccato era un dono ricevuto ancora prima
Eva si fonda su dei presup- di nascere, cioè nel momento della concezione.
posti davvero tristi: essa è
madre, perché a causa della
sua disobbedienza alla legge
di Dio, ha influito negativa- Vangelo Lc 1,26-38
mente su tutta la stirpe uma-
na. Per questo, già In quel tempo, l’angelo
dall’antichità i Padri della Gabriele fu mandato da
Chiesa hanno visto nella Dio in una città della Gali-
Vergine Immacolata colei lea, chiamata Nàzaret, a
una vergine, promessa spo-
che ha vissuto una forma sa di un uomo della casa di
diversa di maternità univer- Davide, di nome Giuseppe.
sale: Maria, con il suo si, ha La vergine si chiamava Ma-
riparato al no di Eva, ed è ria. Entrando da lei, disse:
diventata la madre di tutti i «Rallègrati, piena di grazia:
viventi redenti da Gesù. il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si doman-
Dunque, due donne ci ren- dava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse:
dono fratelli e figli di Dio: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco,
una attraverso il suo peccato concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà gran-
e la sua disobbedienza nei de e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il
trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Gia-
confronti della volontà di cobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo:
Dio, l’altra con il suo atteg- «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose
giamento di profondo ri- l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
spetto ed accoglienza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà
dell’amore fatto carne in lei. sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua pa-
Ricorriamo a lei con piena rente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è
confidenza, certi che essa il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
ascolterà le nostre preghiere. Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me se-
condo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 9


“Un saluto, una chiamata, un segno ..…” a cura dai don Luciano

na vergine un annuncio no che sorprende e colma


sconvolgente: il Padre ti ha di gratitudine.
guardata con predilezione, ti
Eccomi sono la serva del Si-
ha colmata di ogni grazia e di
gnore, avvenga di me quello che
ogni virtù. Ecco concepirai un
hai detto.
figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù. Sarà grande e La giovane donna, si con-
chiamato Figlio dell’Altissimo. segna senza condizioni a
Lo Spirito Santo scenderà su una promessa; l’azzurro
Fra le mura della casa di
di te….vedi anche Elisabetta del cielo si riversa intera-
Nazareth, profumate di
tua parente….. mente in quel grembo
semplicità e di ferialità,
palpitante e accogliente.
una visita a sorpresa scon- Un saluto, una chiamata,
volge l’ordinario svolgere un segno. Per l’intera umanità sorge
del tempo. un’aurora di speranza.
Una missione che trascen-
Il messaggero della corte de ogni desiderio, un do-
celeste reca al cuore di u-

Maestri di spiri- Contemplo: La tua santità sta nell’amore


tualità
Signore, nella sua umil-
tà Maria riconobbe la Molti scienziati si sono illusi fa- Ma la tua santità sta nell’amore,
tua onnipotente sa-
pienza. Pur turbata dal cendo coincidere la tua santità un amore così limpido che ogni
messaggio dell'angelo e con la perfezione, una perfezio- altro amore al tuo cospetto
inconsapevole del suo
pieno significato, lo ne che reca l’impronta scompare o riconosce in te la
accettò come ancella dell’immaginazione umana e di sua sorgente.
del Signore. Ma che ne
è di me, Signore? A- tutti i suoi limiti. Così hanno Tu non lasci nulla di intentato
scolto ciò che tu hai da fatto di te un essere che non ha pur di realizzare il tuo progetto:
darmi? O son troppo
occupata a parlare? Mi bisogno di nessun altro essere, ma è l’amore a guidarti, non la
sforzo di conoscere il beato nella sua solitudine, tran- voglia di importi su noi creature
tuo progetto per me? quillo nella sua autosufficienza,
O son troppo impe- umane, così deboli e fragili.
gnata a costruirmi il impassibile di fronte a ciò che (Il mistero di Dio, p.14)
mio destino personale? accade sulla terra degli uomini
Signore, nelle tue mani
rimetto il mio spirito. per non essere toccato dalle lo-
(Santa Teresa di Calcutta) ro pene.

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 10


Santi del giorno: San Juan Diego Cuauhtlatoa-
tzin; beato Bernardo di Gesù Silvestrelli.

“Fa che i tuoi sogni siano duri come la pietra,


Giovedì
Dicembre
2^ settimana di Avvento
9
affinchè la realtà non possa distruggerli.”
(Kahalil Gibran)

Il santo del giorno: san Siro


Parola di Dio Oggi la Siria è sinonimo di guerra, profughi, conflitti inter-
in briciole nazionali, ma in realtà l'Italia, e in particolare la Lombardia,
secondo la tradizione cristiana, ha un grande debito nei
confronti di quella terra, dalla quale sarebbe arrivato il pri-
mo vescovo di Pavia. San Siro, infatti, porta nel nome le
Accogliamo la mano di
proprie origini, anche se in realtà è difficilissimo seguire la
Dio
Pagina curata da Don Luciano V. M.
traccia storica della sua biografia. Secondo una "Vita" di san
Siro risalente all'ottavo secolo, egli era il giovane che porse
“....Non temere io ti vengo in aiuto.....” a Gesù i pani e i pesci per il miracolo della famosa moltipli-
cazione. Secondo questo racconto la diocesi pavese ha le
(Is 41,13-20) sue radici in un testimone diretto della vita di Gesù. Si narra
Come descrive il profeta Isaìa che Siro, una volta giunto in Italia, venne ordinato vescovo
in questo brano il deserto si da Ermagora, primo pastore di Aquileia, che poi, lo inviò ad
trasformerà in lago d’acqua. In evangelizzare Pavia.
questo scenario in cui la natura
riacquista la vita, viene descrit-
ta la sorte di Israele che può
tornare a vivere se resta fedele
a colui che solo può donare la Vangelo Mt 11,11
vita. Nell’oracolo di salvezza -15
per il popolo di Israele Dio In quel tempo, Ge-
stesso rassicura gli uomini del-
sù disse alle folle:
la sua presenza e della risposta
al grido di aiuto di ognuno. «In verità io vi di-
Come ascoltò il grido del po- co: fra i nati da
polo schiavo in Egitto, il Si- donna non è sorto
gnore continua ad ascoltare il alcuno più grande
grido di ogni uomo e di ogni di Giovanni il Bat-
donna per donare il suo aiuto. tista; ma il più pic-
Alla scelta libera di Dio siamo
chiamati a corrispondere per colo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di
trovare la vita, quella vera. O- Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce
gnuno di noi desidera essere violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e
felice, ognuno di noi desidera la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se vo-
essere vivo, e allora accoglia- lete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha
mo la mano tesa di Dio che orecchi, ascolti!».
non si stanca mai di venire in
nostro soccorso.

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 11


“ Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui….”
curata da don Luciano - Parroco di Bovegno

vanni Battista della situa- Dio, per gli altri. Salvare


zione: uomo roccioso il mondo.
con postura diritta; che Senza lasciarsi graffiare
non si piega davanti a dalla novità del Vangelo.
nessuno; lontano dai pa- Dove l’infinitamente pic-
lazzi dei re; che non co- colo, Gesù stesso, china-
nosce le vesti preziose e to ai miei piedi, disarma-
morbide. Un grande con to, è più grande. Dove
tante qualità umane ed l’ultimo povero della ter-
etiche. Che fa tante cose ra è più grande. Perché
per gli altri. Ma che non sa vivere di dono. Non
Il più piccolo nel regno
si accorge di essere di meriti.
dei cieli è più grande di
nell’antico testamento.
lui. Buona notizia che
Nella logica di quelli che
ribalta le mie logiche.
ancora pensano di dover
Troppe volte mi com-
far loro delle cose per
piaccio di essere il Gio-

Contemplo: Come una piccola goccia


Maestri di
spiritualità Questa terra, smisurata ai nostri riusciranno mai a chiudersi die-
occhi, non può contenerti. Ma tro le tue spalle.
Signore, tu solo de- neppure i cieli dei cieli riescono
tieni la vita, la co- Grande nella saggezza: la tua
noscenza, la libertà. ad avvolgerti. Davanti a te io mi benevolenza è piena di pazienza
Tu solo possiedi la sento come una piccola goccia verso di noi, tu hai compassione
vera ricchezza, nei confronti dell’oceano. Smi- della nostra infermità. Grande
quella che non si surato è il tuo amore, inconteni- nella generosità: tu ci colmi dei
svaluta, quella che bile la tua bontà, inesplorabile la tuoi doni, ma non ci schiacci
dura anche oltre la
tomba, quella che si tua misericordia. con la tua presenza. Per questo
condivide, senza Per questo rinuncio a definirti: mi abbandono a te, come un
che si consumi. come potrei farti stare in una pesce che salta allegro nel tor-
(Dom Helder Camara)
piccola formula coniata dalla rente di montagna.
mente umana? Per questo allar- (Il mistero di Dio, pp. 16-17)
go le mie braccia ma so che non

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 12


Santi del giorno: Sant'Eulalia, vergine e
martire; san Mauro di Roma, martire.

“La gentilezza è come la neve abbellisce


Venerdì
Dicembre
2^ settimana di Avvento
10
tutto ciò che copre. ” (Kahalil Gibran)

I santi del giorno: san Gregorio III


Parola di
Parola di Dio
Dio
in briciole
in briciole Nella tradizione cristiana le immagini occupano un posto rilevante,
sia perché sono sempre state un prezioso aiuto alla trasmissione del-
la fede, sia perché esse di fatto ci ricordano che Dio parla attraverso
e nella storia, usando simboli e linguaggi del quotidiano. San Grego-
Parole di vita rio III fu strenuo difensore del culto delle immagini e lottò contro
pagina curata da Don Luciano l'eresia iconoclasta sostenuta dall'imperatore bizantino Leone III
“...Io sono il Signore, tuo Dio, che ti inse- l'Isaurico. Gregorio era originario della Siria, da dove arrivò a Ro-
gno per il tuo bene.....”
ma, qui nel 731 venne eletto Papa. La prima questione che si trovò
(Is 48,17-19)
Ognuno di noi fa esperienza ad affrontare fu proprio l'iconoclastia, contro la quale convocò un
dell’errore; ciascuno ha com- Sinodo. A lui si deve, poi, un forte impulso all'evangelizzazione in
messo e commette errori. E, Germania e all'organizzazione della Chiesa in quei territori. Infine si
talvolta, ci capita di accusare
prodigò per difendere il patrimonio di San Pietro da minacce ester-
qualcun altro, se non addirittura
Dio. Questo è successo da sem-
pre, infatti se si leggono i primi
capitoli della Gènesi, dopo
l’errore commesso da Adamo
ed Eva, vediamo i due interro-
gati da Dio, indicarsi a vicenda
come causa della disobbedienza. Vangelo Mt 11,16-19
Le parole che Dio, attraverso il
profeta Isaìa, pronuncia verso il In quel tempo, Gesù
popolo, invece ci dicono che la disse alle folle:
causa dell’errore non risiede in «A chi posso parago-
qualcun altro né tantomeno in nare questa generazio-
Dio, ma nelle nostre opere. ne? È simile a bambini
Quello che suona ai nostri orec- che stanno seduti in
chi come una punizione inferta piazza e, rivolti ai
da Dio per le azioni di Israele è
in realtà la conseguenza delle compagni, gridano:
azioni del popolo: non aver a- “Vi abbiamo suonato
scoltato i suoi insegnamenti. il flauto e non avete
Spesso può capitare anche a noi ballato, abbiamo can-
di considerare i comandamenti tato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto
o tutta la predicazione di Gesù, Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È inde-
come un qualcosa di restrittivo, moniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e be-
e invece sono parole di vita, che ve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico
ci indicano la strada da percor- di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata rico-
rere per avere la vita e averla in nosciuta giusta per le opere che essa compie».
abbondanza.

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 13


“ Giocarsi per il Vangelo.....” curata da don Luciano -Parroco di Bovegno

G es ù sc uote Tutte scuse. La realtà è


quell’aspetto della mia che non ho voglia di gio-
umanità-fa parte di me– care. Di lasciarmi coin-
così simile ai bambini volgere. Colpevolmente
capricciosi. Bambini che incapace di prendere po-
non sanno impegnarsi in sizione. Né freddo, né
nessun gioco. Uno è caldo mi ricorda impie-
troppo allegro, l’altro è tosamente Apocalisse.
troppo triste.
Spirito Santo, aiutami a
“…..Vi abbiamo suonato il “Vi abbiamo comunicato uscire dalla mia tiepidez-
flauto e non avete ballato, la scienza del regno dei za.
abbiamo cantato un lamento cieli che porta gioia, ma
Ricordami le regole del
e non vi siete battuti il pet- non l’avete ricevuta con
gioco. Sostienimi nel gio-
to!........” gioia; vi abbiamo profe-
carmi per il Vangelo,
rito parole severe di mi-
A che gioco sto giocan- senza giocare con il Van-
naccia e castigo, ma non
do? gelo.
vi siete pentiti dei vostri
peccati” (Origene).

Maestri di spiri-
tualità
Contemplo: Siamo sempre i tuoi figli
Dentro di me c'è
una sorgente molto No, tu non ti stancherai di noi uo- Tu sei paziente per questo sei di-
profonda, mini e della nostra ingratitudine. sposto anche a soffrire, per questo
E in quella sorgen- Anche se rifiutiamo il tuo amore o sei pronto a continuare, per questo
te c'è Dio.
A volte riesco a facciamo finta di ignorarlo tu non riesci a inventare cose nuove per
raggiungerla, ci consideri perduti per sempre. attirarci a te. Nessuno può dire
più sovente essa è Anche se compiamo le azioni più che tu ci hai mandato via a mani
coperta da pietra e orribili e ci macchiamo continua- vuote.
sabbia:
mente di cattiverie e di infedeltà, Perché tu sei generoso: sei pronto
allora Dio è sepol-
to, per te noi siamo sempre i tuoi figli. a donare con larghezza, e senza
allora bisogna dis- Anche se rinneghiamo propositi attendere il contraccambio.
sotterarlo di nuovo. appena formulati e disonoriamo le (Il mistero di Dio, pp. 26-27)
(Etty Hillesum)
promesse formulate davanti a te,
tu continui a volerci bene.

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I santi del giorno: San Sabino di Piacenza,
vescovo; beato Girolamo Ranuzzi, religio-

“Osare è perdere momentaneamente l’equilibrio.


Non osare è perdersi.” (S. Kierkegaard)
Sabato
Dicembre
2^ settimana di Avvento
11
Parola di Dio Il santo del giorno: san Damaso
in briciole
Il servizio alla comunione nella Chiesa, come immagine
dell'unità tra tutti gli esseri umani, figli di un Dio che ama
ognuno allo stesso modo, è una strada che porta alla san-
tità. Attraverso questo impegno papa Damaso I contribuì
a dare un'identità chiara alla comunità dei cristiani del suo
Vangelo: Mt 17,10-13 tempo, il IV secolo, quando, dopo l'epoca difficile delle
Mentre scendevano dal monte, persecuzioni, ci si cominciava a chiedere in che modo il
Vangelo e i credenti potessero essere segni profetici in
i discepoli domandarono a Ge- mezzo ai propri contemporanei. Di origini spagnole ma
sù: «Perché dunque gli scribi nato a Roma forse nel 305, Damaso venne eletto dopo
dicono che prima deve venire un aspro confronto tra fazioni diverse che si scontrarono
Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, ver- alla morte del precedente Pontefice, Liberio. Durante il
rà Elìa e ristabilirà ogni cosa. suo Pontificato, dal 366 al 384, Damaso si preoccupò di
Ma io vi dico: Elìa è già venuto difendere il primato petrino e curò in particolare la me-
e non l’hanno riconosciuto; moria dei martiri e le catacombe.
anzi, hanno fatto di lui quello
che hanno voluto. Così anche
il Figlio dell’uomo dovrà sof-
Medita a cura di Don Luciano - Parroco di Bovegno
frire per opera loro».
Allora i discepoli compresero E’ già venuto e non l’hanno riconosciuto. E’ qui, davanti
che egli parlava loro di Gio- agli occhi, un profeta, molti profeti, bocca di Dio. Ma non
vanni il Battista. ce ne accorgiamo. Generazione che ha dissipato il miracolo
di tanta profezia che lo Spirito santo sempre accende.
L’abitudine spegne il mistero, la sorpresa. L’altro, invece che
finestra di cielo rimane saracinesca ben chiusa dal chiavistel-
lo di stupide precomprensioni. Anche il Figlio dell’uomo
dovrà soffrire per opera loro. Soffrire, non perire. Si, perché
si può ostacolare la profezia, ma non ucciderla del tutto. La
sua vitalità è incontenibile, viene da Dio.
Il nostro paese, la nostra chiesa oggi traboccano di profeti
coraggiosi. Mancano gli ascoltatori. Manchiamo noi che non
sappiamo più vedere l’infinito chinato sulla soglia di casa, ai
bordi di ogni strada.

Non di solo pane 2^ settimana di Avvento n. 1017 pagina 15


Scena finale. La vecchietta ha
“Piccola storia di Natale” appena spedito il prezioso re-
a cura di don Luciano Vitton Mea galo. Si ritrova nel suo angolo.
Più sola che mai. Un velo è
sceso sugli occhi, almeno così
le sembra….E compie il gesto
meccanico di assestarsi gli oc-
chiali, che non ci sono più…
Ecco l’immagine più puntuale
della bontà che non è “lusso”
ma “prezzo” da pagare. Bontà
è restare al buio per regalare
un po’ di luce. Bontà è vivere
una situazione dolorosa per
offrire un po’ di gioia. Bontà è
accettare di “non avere” per-
ché qualcuno possa sorridere.
(Libera traduzione e interpre-
Un ricovero per persone an- lo regalare da qualcuno. Per- tazione di una parabola di J.
ziane. E’ vicino il Natale, tutti corre in lungo e in largo il Robert da La Morale della Favo-
si danno da fare per spedire reparto maschile. Ma nessu- la)
qualcosa. Una vecchietta, in un no è disposto a privarsi di
angolo, mastica la propria soli- qualcosa. Sono poveri anche ************************
tudine. Non ha più nessuno al loro. Alla fine nella sua inuti-
mondo. Salvo un figlio. Non le questua, scova un uomo In un campo ho veduto una ghian-
precisamente un galantuomo, a che tiene proprio quella qua- da: sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella
giudizio della gente. Infatti si lità di tabacco. Cosa può of- ghianda mettere radici e innalzarsi,
trova in galera. Ma, per la frire in cambio la vecchietta? giovane quercia verso il sole.
mamma, un figlio è sempre Ah, forse gli occhiali rappre- Un miracolo, potresti dire: eppure
questo miracolo si produce mille
figlio, senza aggettivi. La don- sentano un’ottima materia di
migliaia di volte nel sonno di ogni
na vor rebbe pre parare scambio. L’uomo se li prova. autunno e nella passione di ogni
anch’essa un pacco, come gli Si, ci vede benissimo, ora. primavera. Perché non dovrebbe
altri. Sa ciò che farebbe piacere Riesce perfino a leggere il prodursi nel cuore dell’uomo?
(Kahalil Gibran)
al suo ragazzo. Un certo tipo giornale con tutte le parole
di tabacco ma lei non ha soldi piccole. Affare fatto. La don-
per comprarlo. Andrà a farse- na si allontana, contenta.

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