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XXXIX CONGRESSO

DELLA COMMISSIONE
INTERNAZIONALE
DIOperazioni
STORIA MILITARE
Interforze e Multinazionali
di Ada Fichera
e Pier Vittorio Romano

Inaugurazione del XXXIX Congresso della Commissione Internazionale di Storia Militare

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rentasei de-

T legazioni,
duecento-
trenta partecipan-
ti, ottantatre rela-
zioni in quattro
giorni. Gli ele-
menti c’erano tut-
ti per decretare un
successo… e così è
stato!

Dall’1 al 6 settem-
bre 2013, Torino
ha ospitato il
XXXIX Congres-
so della Commis-
sione Internazio-
nale di Storia Mili-
tare (CIHM), or-
ganizzato dalla
Commissione Ita-
liana di Storia Mi-
litare (CISM) del-
lo Stato Maggiore
della Difesa.
Il tema scelto per
l’edizione di que-
st’anno è stato “Le
operazioni interforze
e multinazionali Intervento del Sen Prof Mario Mauro Ministro della Difesa
nella storia milita-
re”: un tema di ri-
levanza storica ma anche di estrema attualità.
Ben quindici Università hanno dato il loro patrocinio e la loro collabora-
zione di natura scientifica all’evento, che è stato costituito da quattro gior-
ni intensi di lavori presso il Centro “Torino Incontra” della Camera di
Commercio del capoluogo piemontese e da una giornata di visita cultura-
le esterna, svoltasi a La Spezia presso il Museo Tecnico-Navale e a bordo
del cacciatorpediniere lanciamissili di nuova generazione “Caio Duilio”.
Il Congresso è stato presentato lo scorso 29 agosto 2013, durante una con-
ferenza stampa tenutasi presso il Palazzo Città di Torino, nel corso della
quale l’Assessore alle Politiche per la Sicurezza, Dott.ssa Giuliana Tede-
sco, delegata dal Sindaco Fassino per rendere gli onori di casa, ha affer-

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mato: “è molto lusinghiero che questa assise si svolga a Torino per la seconda volta.
Il nostro orgoglio nel presentare questo congresso è tutt’altro che scontato perché c’è
un legame stretto con le Forze Armate. Torino ha contribuito alla nascita del primo
Esercito Italiano. Ringraziamo la Brigata Alpina Taurinense che dà lustro alla Re-
gione ed alla città con le numerose missioni all’estero”. Nella stessa occasione, il
Colonnello Matteo Paesano, Capo Ufficio Storico dello Stato Maggiore
della Difesa/Presidente della Commissione Italiana di Storia Militare,
presente alla conferenza stampa, ha dichiarato: “sono lieto di presentare oggi
il XXXIX Congresso Internazionale di Storia Militare. A soli cinque anni dall’edi-
zione di Trieste il Convegno “torna” in Italia. La scelta è caduta su Torino, poiché
il capoluogo piemontese ha permesso di trasformare tale “mission impossible” in
una realtà, grazie al ‘trait d’union’ fra il Sindaco, On. Piero Fassino, tutte le au-
torità territoriali, gli Enti e gli sponsor. Con il loro contributo, in questo periodo di
spending review, si è potuta garantire la realizzazione del Congresso”.

Intervento dell'Amm. Binelli Mantelli Capo di Stato Maggiore della Difesa

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Intervento del Presidente del CIHM Prof. Kamphuis

L’evento, infatti, è stato realizzato grazie alla straordinaria sensibilità e di-


sponibilità degli Enti pubblici (civili e militari) e privati di Torino, oltre a
numerosi sponsor.

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L'Amm Binelli con il Prof. De Leonardis Vice Pres CIHM

I lavori si sono aperti ufficialmente il 2 settembre alla presenza del Mini-


stro della Difesa, Sen. Prof. Mario Mauro, del Capo di Stato Maggiore del-
la Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, del Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito, Gen. C.A. Claudio Graziano, del Sindaco della Città di Tori-
no, On. Piero Fassino, del Vice Presidente del Consiglio Regionale, Dott.
Fabrizio Comba, dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Torino,
Dott. Antonio Marco D’Acri, del Presidente della Camera di Commercio
di Torino, Ing. Alessandro Barberis. Determinante il qualificato supporto
logistico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana ed del Corpo delle
Infermiere Volontarie.

“Preparare le ragioni e le condizione della pace è un lavoro lungo e difficile che ha


bisogno di passione e del valore non solo dei nostri soldati”. Ha affermato il Mi-
nistro della Difesa, Sen. Prof. Mario Mauro, in riferimento alle ragioni
della Storia e ai sacrifici dei militari italiani impegnati nelle missioni
all’estero. “Perché in quel valore – ha proseguito il ministro - ritroviamo la
ragione delle nostre scelte politiche purché esse siano oculate, non affrettate, pur-

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Da dx On. Fassino, Sen. Mauro e Ammiraglio Binelli Mantelli

ché siano orientate al diritto e alla pace. In modo da rendere più agevole la storia
intera dell’umanità. Noi vorremmo cercare di essere attraverso i lavori di questo
convegno degni del sacrificio di quegli uomini. E se è vero che una delle principa-
li battaglie della storia è stata la battaglia aerea d’Inghilterra, salutata da Win-
ston Churchill con le parole Mai così tanti dovettero così tanto a così pochi, io cre-
do che forse ancor di più potremmo dover disporre nei confronti del lavoro degli
storici perché se il lavoro degli storici e degli storici militari saprà evidenziare le
ragioni e lo scopo della politica nei confronti di ciò che giorno per giorno è la re-
sponsabilità dei governi, credo che avremmo fatto qualcosa di molto utili e per i
nostri popoli”.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Binelli Mantelli, ha


evidenziato che “Oggi l’incertezza e l’imprevedibilità degli scenari geostrategici ci
impongono analisi molto più sofisticate e dunque la riflessione storica ci possono
aiutare a leggere il presente con maggior consapevolezza, a non ripetere gli errori del
passato, piuttosto a sostenerne i valori, le idee vincenti, le iniziative positive, per co-
struire il futuro. Il concetto di sicurezza significa molto più della semplice “assenza

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di conflitti” e poggia piuttosto sullo sviluppo di forme di cooperazione e di mutua
confidenza, partendo dalla reciproca comprensione fra culture, società, religioni e
quindi anche delle rispettive realtà storiche. Un aspetto questo che travalica gli stes-
si concetti Joint e Combined per un approccio davvero comprehensive in contesti
multidisciplinari ed interagenzia. La conoscenza del nostro passato è anche un mo-
do di tutelare la nobiltà della nostra coscienza nazionale e dei nostri valori, perché
questo contributo sia più pregnante e consapevole. Un dovere morale da trasmettere
alle nuove generazioni, ai nostri figli e nipoti, perché sappiano fare ancora meglio
e ancora più di noi”.

L’On. Piero Fassino, nel suo intervento, ha voluto evidenziare che il te-
ma del convegno “è di enorme rilievo: non si tratta soltanto di condurre una
riflessione storica che pure è importante, ma una riflessione storica che sia capa-
ce di illuminare il presente. […] In realtà la costruzione di coalizioni interforze
e di coalizioni che vedessero la partecipazione di contingenti militari di quei Pae-
si è una costante della storia: lo strumento militare è stato nei secoli il principale
strumento attraverso cui ogni Paese ha costruito la propria identità nazionale
quando ha ritenuto la propria politica di potenza, la propria politica estera. […
] Negli ultimi cinquant’anni in ogni continente sono cresciute le istituzioni
multilaterali, e accanto alle istituzioni multilaterali politiche sono cresciute via
via sempre di più le istituzioni multilaterali militari. […] Dopo la caduta del
muro di Berlino tutto questo è cresciuto ancora di più, perché è cambiato radical-
mente lo scenario: dagli accordi di Jalta alla caduta del muro di Berlino noi ab-
biamo vissuto in un’Europa e in un mondo che affidava la propria sicurezza al-
le due principali grandi potenze di questo pianeta. Due grandi potenze avevano
la responsabilità di produrre la sicurezza e tutti noi la consumavamo. […]
Ogni qualvolta un nostro soldato, italiano o di un altro Paese, muore in Afgha-
nistan, o in Iraq, o in qualche altro teatro nel quale si realizzano missioni di pa-
ce, viene spontanea una domanda amplificata dal sistema mediatico, se vale la
pena morire per Kabul?”. Io penso che a questa domanda si può dare una rispo-
sta soltanto se abbiamo la consapevolezza che morire per Kabul in realtà è morire
per New York, è morire per Roma, è morire per Parigi, è morire per Madrid, è mo-
rire per la sicurezza del mondo intero, e la sicurezza non è divisibile. […] Il ter-
rorismo internazionale nel momento in cui colpisce, colpisce in un luogo deter-
minando l’instabilità e l’insicurezza dell’intero pianeta. Costruire le condizioni
per una sicurezza comune è dunque per questo una responsabilità comune, e per
questo il tema che oggi è al centro del vostro Congresso è di particolare attualità
e rilievo.”

A seguire la tavola rotonda sul tema: “Le operazioni interforze e multinaziona-


li nella Storia Militare”, con la partecipazione del Capo di Stato Maggiore
della Difesa, Amm. Binelli Mantelli, il Comandante del Comando Opera-
tivo di Vertice Interforze, Gen. C.A. Bertolini, del Presidente e del Vice
Presidente CIHM, moderata dallo storico Dottor Gianni OLIVA.

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Le Infermiere volontarie con il Ministro della Difesa Sen. Prof Mauro

Il XXXIX Congresso internazionale di Storia Militare ha rappresentato


una significativa occasione di “diplomazia sociale”, nel corso della quale si è
anche registrata la presenza di trenta giovani dottorandi italiani e stranie-
ri provenienti dalle università patrocinanti, che si sono confrontati in vari
workshop tra cui uno sul tema “Memoria, fonti documentarie e guerra”.
Alti esponenti della Difesa, studiosi, docenti di Università, , hanno discus-
so nei vari panel, nel corso della settimana, su molti aspetti relativi alla sto-
ria delle missioni internazionali: dalla guerra del Peloponneso alle Cro-
ciate, passando per le Falkland Malvinas fino alle attuali “Peace Support Ope-
rations” in Iraq, Afghanistan e Libano.
Nel tempo, infatti, le missioni internazionali e i loro “strumenti militari”
sono cambiati molto: dalla nascita dell’aviazione italiana, alla sostituzione
del modello tradizionale delle alleanze nelle organizzazioni di difesa col-
lettiva, quali la NATO e il Patto di Varsavia con i loro comandi integrati, e
molto altro.

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Le Infermiere volontarie con il Ca.SMD Amm. Binelli Mantelli

L’approccio interforze e multinazionale è apparso, dunque, particolar-


mente rilevante sia nelle operazioni terrestri e navali nella storia antica,
medievale, moderna e contemporanea, sia per l’elaborazione di nuove
dottrine sul potere terrestre, marittimo e aereo, sulla cooperazione aero-
navale e aerospaziale fino a giungere alle guerre di coalizione. Rilevante
è stata, nel tempo, l’unificazione dei Ministeri di Forza Armata in Mini-
stero della Difesa, i Comitati dei Capi di Stato Maggiore e i Comandi in-
tegrati di teatro, l’approccio interforze e multinazionale nelle operazioni
militari del XX e XXI secolo, l’evoluzione tecnico-politica dei servizi di
intelligence.
«Dall’antichità l’uomo ha combattuto per terra e per mare e, nel corso delle epoche,
i grandi imperi e le grandi potenze hanno dovuto sviluppare forze terrestri e navali
- ha affermato il Col. Matteo Paesano - per ottenere influenza in politica inter-
nazionale e conseguire la vittoria in guerra. Dall’inizio del XX secolo, con l’avven-
to dell’aviazione che ha dato impulso alla guerra nei cieli, fino a giungere alle at-

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tività svolte durante la Seconda Guerra Mondiale, è emersa la necessità di uno
stretto coordinamento tra operazioni terrestri, navali e aeree».
Inoltre, dal 1 settembre per circa un mese, è stata allestita nella Bibliote-
ca Nazionale Universitaria del capoluogo piemontese la mostra fotogra-
fica a tema: “I Volti dei Militari Italiani… I Valori della Patria in un’Immagi-
ne”, curata dallo Stato Maggiore della Difesa: un tributo alle donne e
agli uomini delle Forze Armate Italiane impegnati quotidianamente
nelle aree di crisi e, allo stesso tempo, un omaggio alla Città di Torino,
alla Provincia, alla Regione ed a tutte le Istituzioni pubbliche per aver
reso possibile lo svolgimento del XXIX Congresso di Storia Militare In-
ternazionale.
Torino, città importante sul piano militare per la presenza di note struttu-
re di formazione e prima capitale d’Italia, ha già ospitato in passato il 18°
Congresso Internazionale di Storia Militare, esattamente nel 1992, sul te-
ma “La scoperta del Nuovo Mondo e la sua influenza nella Storia Militare”, orga-
nizzato dal Prof. Raimondo Luraghi di cui è stata commemorata la scom-
parsa, avvenuta lo scorso dicembre, durante questa edizione giovedì 5 set-
tembre.
Il Prof. Raimondo Luraghi, eminente storico e giornalista, è stato uno
dei massimi studiosi al mondo della guerra civile americana, dei cui
aspetti militari ha dato interpretazioni originali suffragate da ricerche
sui campi di battaglia. La sua opera sulla storia della guerra civile ame-
ricana, considerata la miglior al mondo edita in un solo volume, è stata
tradotta in inglese ed è diventata un classico anche negli stessi Stati
Uniti.
Il Congresso CIHM 2013 è stato anche caratterizzato da quattro eventi
socio-culturali che hanno allietato le quattro serate torinesi dei Congres-
sisti: presso il Museo del Cinema, il Museo dell’Automobile, il Conserva-
torio “Giuseppe Verdi” dove hanno assistito ad un concerto dell’ensemble
di dodici sassofoni composta da giovani e bravissimi allievi e la Reggia di
Venaria.

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