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IL MATRIMONIO RELIGIOSO

Matrimonio religioso e matrimonio civile: dal XVI secolo la competenza in materia


matrimoniale riceve progressive limitazioni. Fu trasferita in molti paesi allo stato la giurisdizione
in materia matrimoniale. Con il Code Napoleon del 1804, si introduce una forma civile di
celebrazione del matrimonio, come sola fonte di un vincolo riconosciuto dallo Stato.

Nell’Italia unita il codice civile del 1865 accoglie il principio della piena secolarizzazione del
diritto matrimoniale. Il rapporto fra matrimonio civile e religioso, è di assoluta indipendenza. Per
la maggior parte della popolazione il rito religioso continuava a costituire la sola forma
veramente sentita di celebrazione del matrimonio. Si celebrava due volte una volta in forma
religiosa e una volta in forma civile, fino al 1929.

Il concordato fra Italia e Santa Sede, il 27 maggio 1929 n 810, dispose che il matrimonio
canonico non è più rilevante ma produce effetti civili e quindi basta un solo matrimonio.

Il matrimonio concordatario: condizioni:

• Dopo aver celebrato il matrimonio secondo il rito canonico, il parroco deve dichiarare che a
quel matrimonio sono attribuiti anche effetti civili e deve ricordarli agli sposi, dando lettura
degli articoli del codice civile riguardanti i diritti e i doveri dei coniugi (art. 8, 1 25 marzo
1985, n 121), forma giuridicamente necessaria.
• Il matrimonio deve essere trascritto nei registri dello stato civile (art. 8 cit.)
Non può avere luogo nei casi detti in precedenza. La trascrizione è tuttavia ammessa, . civ.)

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