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Corso di

Latino: grammatica e traduzione


(livello base)
Modulo 1: Casi e declinazioni

Unità 1: Casi e declinazioni


Introduzione

In italiano, per indicare la funzione della parola nella


frase, si usano le preposizioni.

Esempio: Ho visto la madre di Lucio.


La preposizione “di” serve in questo caso a indicarci che Lucio è
complemento di specificazione.

In latino la funzione della parola nella frase è indicata


all’interno della parola stessa, senza l’uso di preposizioni.

Esempio: Vidit matrem Lucii.


Il nome Lucio non è preceduto dalla preposizione: è la desinenza -i
a indicare che la funzione è quella di complemento di
specificazione.
Unità 1: Casi e declinazioni
Dunque, in latino le terminazioni dei sostantivi, degli
aggettivi e dei pronomi non indicano soltanto il numero
e il genere (come avviene in italiano), ma anche il tipo di
complemento.

Esempio: Lucii
La terminazione -i ci dà le seguenti informazioni:
numero singolare;
genere maschile;
complemento di specificazione.

Sono definite flessioni le variazioni indicanti la funzione


svolta dalla parola nella frase ed avvengono quasi
sempre nella parte finale della parola stessa.
Unità 1: Casi e declinazioni
In latino la flessione coinvolge:
i sostantivi, gli aggettivi, i pronomi;
i verbi attivi;
i tempi semplici dei verbi passivi (non i tempi
composti, perché si costruiscono con l’ausiliare).

Nelle parole in cui avviene la flessione, si distinguono


due parti:
tema (la parte fondamentale, che non si flette);
desinenza (la parte finale variabile).

Nel tema si individuano altre due parti:


radice;
suffisso.

Unità 1: Casi e declinazioni


La radice è la parte che contiene il significato base,
quindi è comune a sostantivi, aggettivi, verbi, ecc. che
hanno lo stesso significato base.

Esempio:
Contengono la radice am-
il sostantivo amor;
l’aggettivo amabilis;
il verbo amare.

Il suffisso è la parte che si aggiunge alla radice per dare


informazioni sulla funzione della parola.
Nell’esempio sopra, l’elemento suffissale dell’aggettivo
amabilis è -abil-.

Unità 1: Casi e declinazioni


Un altro esempio è la parola amabam, che significa amavo:
am- è la radice;
-a- è il primo suffisso, che corrisponde alla vocale
caratteristica della I coniugazione dei verbi;
-ba- è il secondo suffisso, che caratterizza l’imperfetto
indicativo;
-m è la desinenza.

Infine, si chiama terminazione la parte finale del tema


unita alla desinenza.

Nell’esempio sopra, la terminazione è -abam.

Unità 1: Casi e declinazioni


Perché in questa introduzione si è parlato di
flessione, radice, suffissi,
desinenza, terminazione?

Perché per spiegare/studiare la grammatica


latina, si ricorre spesso a questa
terminologia.

Unità 1: Casi e declinazioni


Declinazione

 è la flessione di nomi, pronomi e aggettivi;


 è caratterizzata da genere, numero, caso.

In latino esistono tre generi:


 maschile;
 femminile;
 neutro.

Il neutro indica qualcosa che


non è maschile né femminile,
indica cioè esseri inanimati.

Esempio di sostantivo neutro:


donum, il dono.
Unità 1: Casi e declinazioni
In latino, come in italiano, ci sono due numeri:
singolare e plurale.

cattus (sing.) canes (plur.)

Il caso:
 è la terminazione della parola;

 indica la funzione logica di una parola all’interno della

frase;
 corrisponde in italiano alla sequenza

articolo/preposizione + sostantivo (aggettivo,


pronome).
Unità 1: Casi e declinazioni
I casi sono sei:
Nominativo = caso del soggetto e del predicato nominale
Genitivo = caso del complemento di specificazione
Dativo = caso del complemento di termine
Accusativo = caso del complemento oggetto
Vocativo = caso del complemento di vocazione
Ablativo = caso di diversi complementi

Sono casi diretti: nominativo; accusativo; vocativo.


Sono casi indiretti (od obliqui): genitivo; dativo; ablativo.

Le declinazioni latine sono cinque...


… nelle prossime lezioni ne vedremo alcune nel
dettaglio!!

Unità 1: Casi e declinazioni

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