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AROMI ADDITIVI SEMILAVORATI

INGREDIENTI ALIMENTARI
Marzo/Aprile 2020
anno 19 - numero 109
Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 2/2020 - IP - ISSN 1594-0543

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food design

Il design dei servizi


applicato al food
A cura di
Paolo Barichella
Food designer

Parte II

Le Denominazioni di Origine ministeriali e sulle quote degli as- delle AOC, DOP, IGP, STG ha scar-
e le Indicazioni Geografiche sono sociati, soci che a volte sono del- sissimo valore legale di tutela.
dei marchi assegnati dalla commis- le marche molto più ricche e cono- Il grande problema di fondo è
sione Europea e ogni stato mem- sciute dei consorzi stessi. che non vi è corrispondenza tra
bro designa l’autorità o le autorità Nei loro bilanci gran parte del la cultura europea con la quale si
competenti incaricate dei control- budget viene speso per intentare è costruito il sistema di tutela dei
li in relazione agli obblighi stabiliti e mantenere cause giudiziarie che prodotti comunitari figli del genius
dal regolamento.  In Italia il compi- il più delle volte danno loro torto loci e quella anglosassone che vige
to è affidato al Ministero delle Po- perché aperte in giurisdizioni all’in- in realtà in tutto il resto del mon-
litiche Agricole, Alimentari e Fo- terno delle quali il diritto Europeo do, per la quale i prodotti alimenta-
restali, l’autorità nazionale prepo- ri seguono le stesse logiche di tut-
sta al coordinamento dell’attività di te le altre merceologie, risponden-
controllo.  Il compito di far rispet- do alle leggi internazionali sui mar-
tare il disciplinare di produzione le- chi e brevetti e il diritto d’autore,
gato alla denominazione è assegna- proprietà intellettuale e industriale.
to ai consorzi di tutela, enti associa- Ora, osservando la struttura dei
tivi, talvolta cooperativi che si atti- consorzi ci accorgiamo che sono as-
vano attraverso le Camere di Com- sai pochi quelli che hanno a bilan-
mercio e che hanno come missione cio le dimensioni economiche tali
la promozione e la tutela dei pro- per permettersi di poter registrare
dotti protetti dalla denominazione. e proteggere IPR, marchi e brevet-
Tranne alcuni casi che rappre- ti su tutti i mercati mondiali ove in-
sentano prodotti estremamente tendono promuovere ed esportare
diffusi, i consorzi di tutela dei pro- i prodotti coperti da denominazio-
dotti tipici e tradizionali sono or- ne Europea.
ganismi “poveri”, perché vivono di Questo lascia spazio a chiun-
sovvenzioni, contributi europei, que voglia approfittare della noto-

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rietà di queste specialità, di muo- dura trasferita da secoli in un disci-


versi con disinvoltura nel registrare plinare e che rappresentano il va-
marchi simili, che richiamano l’origi- lore del know-how, patrimonio di
nale se non addirittura i medesimi, proprietà del consorzio e solo di
laddove intendano sfruttare questo esso. Solo a questo punto è pos-
vantaggio a proprio favore. Nel si- sibile sfruttare questo patrimonio
stema anglosassone se un impren- concedendo licenze d’uso, regola-
ditore non registra il marchio in un mentate da norme precise e mol-
preciso Paese, per la legge significa to restrittive, in grado di protegge-
che non è interessato a quel mer- re l’originale.
cato. Pertanto, è facile comprende- Di fatto il sistema consiste nel
re perché le cause intentate faccia- passare dal Marchio di Denomina-
no difficoltà a essere accolte e ad zione al Disciplinare a Marchio con
aver successo. metodo in licenza, determinando 2
La Contraffazione o l’evidente tipologie di prodotto:
ispirazione a un prodotto noto con 1) Il prodotto a “Metodo”, con-
lo scopo di confondere il consuma- cesso in licenza in cambio di royal-
tore informato sono i mezzi più dif- ties e soggetto a controllo della
fusi per utilizzare il patrimonio e il corretta applicazione delle regole
know how italiano frodando di fatto di concessione d’uso del marchio
la nostra nazione. Il richiamo ingan- e della corretta applicazione della
nevole all’italianità di un prodotto metodologia concessa in usufrutto.
avviene perlopiù attraverso un fo- 2) “L’originale”, che sarebbe co-
nema simile o a un’accezione grafi- munque sempre prodotto nell’area
ca che richiama dettagli o particola- di origine, ma acquisirebbe ancora
ri che rimandano al bel paese. più valore perché diventerebbe una
Citando un caso emblematico tiratura limitata configurabile come
e apparentemente attuale che è il sando dalle denominazioni ai mar- special edition, per l’appunto “l’origi-
Parmesan (in realtà la diatriba per chi e IPR (Proprietà industriale) e nale e unico”.
i motivi sopra citati è aperta da de- gestire il licensing del marchio e del Nel primo caso il distretto pro-
cenni) ci si rende conto che il pro- metodo. duttivo inteso come area geogra-
blema è sempre stato di difficile ge- Partiamo dalla premessa che ciò fica, attraverso il consorzio deter-
stione, forse perché è sempre stato già accade da sempre in modo non rebbe il marchio originale e lo licen-
preso di petto e non utilizzando il regolamentato e non solo per i pro- zierebbe ad altri territori e/o pro-
pensiero laterale tipico del proces- dotti Italiani. In California da de- duttori che ne hanno i requisiti nel
so di design. cenni si produce Champagne, e per mondo per la produzione deloca-
Se si attacca qualcuno si troverà molti americani (e non solo) non è lizzata regolamentata e controllata
sempre dall’altra parte un interlo- il nome di una regione della Fran- del marchio con la dicitura “Meto-
cutore pronto a difendersi attac- cia che qualche secolo fa ha dato i do” a indicare in modo chiaro che
cando a sua volta. Se si parte inve- natali al noto prodotto rifermenta- non si tratta del prodotto originale,
ce dal concetto di mediazione sarà to in bottiglia, ma una tipologia di ma che è prodotto seguendo le in-
più facile trovare un’apertura all’a- vino frizzante. Teniamo poi conto dicazioni e le metodologie origina-
scolto da parte di chi, pur essen- del fatto che lo stesso sta avvenen- rie su autorizzazione specifica del
do consapevole di essere garantito do per il nostro Prosecco. consorzio di promozione e tutela
dalla legge, in realtà sa di essere eti- Tecnicamente parlando, la tu- specifico che rappresenta la IGP o
camente in difetto. tela parte depositando dapprima la DOP.
La proposta del Food Design dei il marchio denominativo su tutti i Il consorzio proprietario, de-
Servizi quindi è di prendere il ne- mercati, per passare poi al figurati- tentore del marchio che a sua vol-
mico in maniera diversa e anziché vo e al diritto d’autore con relativi ta identifica il know-how andrebbe
attaccarlo proporgli una mediazio- brevetti e segreti industriali storici di fatto a concederlo in godimento
ne che porti reciproci vantaggi pas- che hanno determinato una proce- generando profitti anziché perdite

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economiche, di opportunità e inve- Registrazione Internazionale) si po- Il Consorzio del Parmigiano Reg-
stimenti in tutela giuridica. trebbe proporre all’azienda multi- giano  nasce nel 1934,  ma il com-
Imparando quindi dalla moda, nazionale detentrice del marchio mercio del prodotto esisteva già dal
altro settore nel quale l’Italia ec- denominativo 100% Grated Par- 1200. Evidentemente nel momen-
celle, i consorzi avrebbero così mesan Cheese di produrre e com- to in cui è nato, il consorzio era uno
uno strumento di business poten- mercializzare il prodotto a “Meto- strumento moderno ed efficace per
tissimo fra le loro mani e rispar- do Parmigiano Reggiano” su l’egi- la promozione e tutela del prodot-
mierebbero grandi capitali ora de- da e controllo del consorzio stes- to di quel distretto, ma i tempi cam-
stinati a cause giudiziarie. Se que- so che incamererebbe profitti da biano e senza per forza cambiare
sto metodo fosse applicato in redistribuire ai soci e aumentereb- gli strumenti è evidente che que-
Russia si risolverebbe in modo le-
gale il problema dell’impossibilità
di esportare prodotti concedendo
di produrre localmente a metodo,
mantenendo il profitto ed evitan-
do che i prodotti originari italia-
ni siano comunque prodotti local-
mente.
Tornando all’esempio del Par-
mesan, la proposta potrebbe esse-
re: anziché perseguire una lite co-
stosa per tutte le parti e sprecare
tempo e risorse preziose per tutti
(da notare che nel 1989 il consor- be l’aura di valore dell’originale pro- sti debbano subire un’evoluzione in
zio del Parmigiano Reggiano ha de- dotto solo nelle province di Parma, grado di renderli attuali ai temi che
positato un marchio figurativo Par- Reggio nell’Emilia, Modena, Bolo- mutano sempre più rapidamente,
mesan per poi vederselo respinge- gna (a sinistra del Reno) e Mantova dotandosi di strumenti più efficaci
re nel 2017 durante il passaggio a (in Lombardia a sud del Po). e attuali.

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