Sei sulla pagina 1di 4

1

La Rubrica del Lettore: ‘Io sono con voi’” di Freya

Sapevo di un’ostia che aveva preso a sanguinare; ce lo avevano raccontato al catechismo di quarta
elementare, ancora me lo ricordo, nonostante siano passati quasi 20 anni da allora. Era un fatto
accaduto nel 700 circa, in Italia, a Lanciano; e per quanto da piccola avessi realmente creduto in
quel miracolo, con il tempo la ragione fece il suo corso ed arrivai a dubitare fortemente di
quell’evento. Oltretutto – mi dicevo – chissà cosa sarà veramente successo nel 700… a quel tempo
mica avevano attrezzature sofisticate come la microscopia ottica ed elettronica che fanno vedere le
singole cellule del corpo umano invisibili ad occhio nudo, no?! Di conseguenza, l’attendibilità di
quel fatto era pari a zero.

Altri miracoli avvennero nel 1200, nel 1300, nel 1500 e così via, ma la non certezza di cosa fosse
realmente successo e la non attendibilità per me rimanevano indiscusse.

Tuttavia, mi capitò di leggere un articolo in cui erano riportati miracoli accaduti non in anni
tremendamente lontani… ma in anni tremendamente vicini!  Nello specifico, quello del 1996 a
Buenos Aires e quello del 2013 a Legnica (Polonia). Ciò che mi lasciò senza parole, e che ancora
mi emoziona, è stato leggere il referto stilato da un clinico esperto (il dottor Zugibe) che analizzò
una porzione dell’Eucaristia del miracolo del 1996.

Così riferì il medico: «Il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco che si trova
nella parete del ventricolo sinistro in prossimità delle valvole. Questo muscolo è responsabile della
contrazione del cuore, e va ricordato che il ventricolo sinistro pompa sangue a tutte le parti del
corpo.  Il paziente a cui appartiene questo campione ha sofferto molto, poiché presenta dei
trombi, e in alcuni momenti non poteva respirare, non gli arrivava ossigeno; faticava e ha sofferto
molto perché ogni inspirazione era dolorosa. Probabilmente  è stato picchiato duramente sul petto.
Inoltre, il cuore presentava un’attività dinamica (viva) nell’istante in cui analizzavo il campione;
questo è confermato dal rinvenimento di globuli bianchi intatti. I globuli bianchi sono trasportati
solo dal sangue e quindi, se ci sono globuli bianchi, è perché  nel momento in cui mi è stato
consegnato il campione, questo stava pulsando, era vivo». [Per inciso: il mio medico legale di
2

fiducia mi ha confermato che dopo 24 ore dal decesso, nessun globulo bianco è mai stato trovato
ancora vitale; fuori dall’organismo, i globuli bianchi si disintegrano dopo 15 minuti.] Questo
campione fu poi messo a confronto con gli esami del Miracolo di Lanciano (quello del 700 di cui
sopra): gli esperti che eseguirono questo confronto conclusero che i due referti riguardavano
ambedue campioni provenienti dalla stessa persona. Segnalarono anche che i due campioni
rivelavano sangue di tipo AB + (lo stesso presente anche nella trama della sacra Sindone), sangue
che rispetta le caratteristiche di un uomo nato e vissuto in Medio Oriente.

Anche per il miracolo del 2013 in Polonia, le analisi al microscopio confermarono che il materiale
presentava «parti frammentate di muscolo striato. L’insieme assomiglia molto al muscolo cardiaco,
con le alterazioni che appaiono di frequente durante l’agonia. Gli studi genetici indicano l’origine
umana del tessuto».

Qui stiamo parlando di risultati emersi dall’analisi al microscopio e riconfermati in diversi


laboratori, non di storie di chissà cosa risalenti al medioevo. Come spiegare tutto ciò?

E se quel pane non lievitato non sia mai stato semplice pane? Se solo l’aspetto esterno fosse quello
del pane, mentre ciò che è realmente fosse il cuore di Cristo? Un po’ come una crisalide: ciò che i
nostri occhi vedono è solo un involucro inanimato, ma all’interno c’è il cuore pulsante di una
creatura vivente che sta crescendo e che poi si manifesterà in ciò che è realmente, ovvero una
farfalla. Se ugualmente il pane dell’Eucaristia fosse l’involucro che nasconde il cuore pulsante di
Gesù? Se quell’involucro venisse meno, si renderebbe evidente ciò che quel pane è in realtà, ovvero
il reale corpo di Cristo. Ma non è solo corpo, è proprio il cuore di Gesù: il suo cuore che soffrì
enormemente nelle ore della sua Passione.

La ragione rimane evidentemente spiazzata di fronte a simili fatti.  Quali spiegazioni razionali si
potrebbero trovare?

Si potrebbe obiettare che i campioni analizzati dagli esperti non fossero veramente i pezzi dell’Ostia
trasformata, ma piuttosto dei tessuti appositamente recuperati per far credere al prodigio. Se così
fosse, però, bisogna considerare ciò che dice il medico, ossia che al di fuori del corpo umano i
3

globuli bianchi resistono 15 minuti senza distruggersi (ma nel campione analizzato questi erano
integri). Dovrebbe quindi essere sempre presente un uomo, un volontario, che, dopo essersi fatto
picchiare pesantemente sul petto (perché queste sono le caratteristiche emerse dal rapporto
anatomopatologico: “il paziente è stato picchiato duramente sul petto“), si presti a continui prelievi
di tessuto del proprio cuore. Non solo: il cuore di questo soggetto dovrebbe sempre trovarsi in uno
stato di sofferenza, di agonia e presentare dei trombi. Non da ultimo, questo ipotetico soggetto
dovrebbe essere in vita almeno dall’anno 700, dall’epoca del miracolo di Lanciano sopracitato,
poiché le caratteristiche di quell’Ostia trasformata nell’VIII secolo sono identiche a quelle
riscontrate nel 2004! … E questa sarebbe la spiegazione razionale?! In un certo senso sì, poiché
l’unico vero uomo che vive da così tanti anni… è proprio Gesù!!!

Gesù vuole farci capire chiaramente che l’Eucaristia È il suo corpo, dandoci le prove più provate
del mondo: confermate dall’anatomopatologo!

Egli stesso lo aveva detto: «La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la
mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui».

Come non gioire di fronte ad una simile promessa? Tuttavia, il Vangelo di Giovanni racconta che a
quel primo annuncio, anziché gioire, la gente cominciò a discutere e protestare: «Come può costui
darci la sua carne da mangiare?». Di fronte a questo mormorio di protesta, Gesù avrebbe potuto
rassicurare i suoi ascoltatori, dicendo cose del tipo: “Non temete queste mie parole, poiché altro non
sono che un simbolo”. Invece no. Nonostante le perplessità della gente, Gesù non arretra di un
passo; anzi, riconferma il tutto: «Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo
sangue, non avrete in voi la vita». Al che, molti dei discepoli se ne andarono via da Lui; quella
parola era troppo assurda o forse troppo impossibile per loro. E Gesù non li fermò, li lasciò andare.
Perché Gesù non obbliga nessun uomo a credere, se egli non vuole credere. Ciò non significa che,
nel suo intimo, Gesù non abbia sofferto nel vedere le persone che si allontanavano da Lui; ecco,
quindi, un Gesù ferito interiormente che, però, non rivede le sue parole per recuperare i consensi.
Forse con la voce rotta dalla tristezza, chiede poi ai suoi apostoli, gli unici rimasti con Lui: «Volete
4

andarvene anche voi?». Gesù si dimostra pronto a ricevere anche l’abbandono dei suoi amici più
stretti, ma non ritratta ciò che ha detto.

Di fronte all’Eucaristia, pensando a quanto poco rispetto le sia riservato oggi, è come se Gesù stesse
ponendo direttamente ad ognuno di noi quella stessa domanda: «E tu? Cosa vuoi fare? Vuoi
andartene anche tu?»

E Pietro diede la risposta che oggi faccio anche totalmente mia: «Signore, da chi andremo? Tu solo
hai parole di vita eterna!».

«Nell’Eucaristia Cristo è realmente presente tra noi. La sua non è una presenza statica. È una
presenza dinamica, che ci afferra per farci suoi, per assimilarci a sé» (Joseph Ratzinger).

L’Eucaristia è il cuore pulsante di Dio, di Gesù! Perché Gesù è vivo! È qui con noi! Oggi! E per
sempre!

Gesù assicurò: «Io sono con voi, fino alla fine del mondo!». E sta mantenendo la sua promessa!

Freya

Potrebbero piacerti anche