Gli integratori alimentari o complementi alimentari sono prodotti
alimentari destinati ad INTEGRARE la dieta normale e che costituiscono una fonte concentrata di nutrienti e/o di altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico in forma di dosaggi ossia commerciabili preconfezionati in forma di capsule, pastiglie, compresse, pillole e simili, polveri in bustina, liquidi contenuti in fiale, flaconi a contagocce ecc. destinati ad essere assunti in quantitativi unitari. Nell’ambito degli integratori vi sono i preparati a base di erbe e derivati così detti prodotti salutistici che avrebbero la finalità di migliorare il benessere e le funzioni fisiologiche dell’organismo senza apporto di nutrienti essenziali ma senza comunque avere valenze o finalità terapeutiche e quindi rimangono confinati (come anche i prodotti dietetici) nel settore alimentare. L’integratore non ha limiti di dosaggi imposti per disposizione legislativa, ma ha l’obbligo di attenersi al principio della tossicità che vale per tutti gli Alimenti (linee guida del ministero della salute sugli integratori alimentari). TIPOLOGIA DEI CONSUMATORI -classe media -25/ anni -buon livello culturale Problema: gestione personale dell’assunzione dei prodotti. Il grande successo che hanno questi prodotti è dovuto in massima parte al fatto che trasmettono un messaggio positivo ad una grande fascia di popolazione: chi li assume cioè non sta necessariamente ‘’male’’, ma, cerca di migliorare il proprio stato, attuando una strategia alimentare che, ad esempio, ritardi i processi degenerativi propri dell’invecchiamento; ciò che spiega in pratica il grande consenso attorno alla gamma di questi prodotti. RISCHIO DI INTEGRATORI Il rischio comune è quello di credere veramente che siano una specie di toccasana contro tutte le cattive abitudini alimentari o stili di vita. Successivamente un altro rischio è assolutamente l’uso IMPROPRIO o ingiustificato di questi prodotti che potrebbero sicuramente portare ad interazioni ed effetti collaterali perciò a reazioni avverse ed anche a possibili sviluppi di allergie. Sono prodotti alimentari che si possono presentare sotto forme differenti, come polveri, compresse, tavolette, liquidi, ecc.. Sono alimenti “auto-prescritti”, cioè assumibili liberamente, con lo scopo di colmare eventuali carenze nutrizionali, o ottenere alcuni probabili effetti benefici, quindi effetti salutistici. Prima del DL 111/92 erano considerati a tutti gli effetti prodotti dietetici; oggi non è più così, infatti gli integratori non sono destinati ad una categoria precisa di persone che necessitano di un’alimentazione particolare, quanto piuttosto accessibili ed utili a tutti; spesso addirittura sono impiegati quando non ce n’è l’effettiva necessità, e quando quindi non vi è un’effettiva carenza di un nutriente. Nonostante questo possono rivelarsi utili in alcune condizioni come lo stress psichico e fisico. Per questo motivo possono essere considerati dei prodotti alimentari. ETICHETTATURA L’etichetta deve obbligatoriamente riportare, oltre ai normali dati riportati nelle etichette nutrizionali:
Nomi dei singoli componenti caratterizzanti il prodotto, e nome
della categoria (ad es. vitamine); L’effetto nutritivo o fisiologico che tali sostanze dovrebbero garantire; La dose giornaliera raccomandata (ad es. 1 compressa al giorno, e le modalità di assunzione; La quantità di sostanza presente in ogni dose; questa può essere anche espressa in % facendo riferimento alle quantità stabilite dalle RDA o dai LARN; Le giuste avvertenze, come quella a non superare la dose giornaliera indicata; Di tenere fuori dalla portata di bambini al di sotto dei 3 anni; Che gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata. TIPOLOGIE DI INTEGRATORI ALIMENTARI Regolamentati dal DL 169 del 2004
Integratori di vitamine e Sali minerali;
Miscele di aa essenziali, in proporzioni equilibrate; in caso diverso va riportato in etichetta, con specificata la funzionalità; Combinazioni di aa, incomplete e non equilibrate, con particolari funzioni; ad es. preparati con cisteina e metionina possono essere utile per il trofismo del tessuto epidermico e dei capelli; Aa singoli, per sfruttarne le singole funzioni; Derivati di aa, come carnitina (trasporto dei grassi) e creatina (energia); Integratori proteici (1g x kg) e/o energetici (riferimento=2400kcal per l’uomo): servono a soddisfare i fabbisogni; controindicati per patologie renali, e da non impiegare per più di 6-8 settimane; Integratori lipidici, come di ac. Grassi essenzial AGEi; Integratori di ac. Grassi polinsaturi AGP (la quota giornaliera introdotta di EPA+DHA non deve essere inferiore ad 1 per garantire il controllo e regolamento del metabolismo lipidico, con EPA normalmente maggiore di DHA); Integratori di fosfolipidi; Integratori di fibra (devono apportare almeno 4g al giorno di fibra); Integratori di fattori nutrizionali, come inositolo, acido lipoico (…); Integratori di probiotici; Integratori derivanti da piante e/o derivati. GLI EDULCORANTI Rientrano nella categoria degli “additivi alimentari”, sebbene in passato, poiché erano addizionati ai prodotti dietetici, anch’essi erano considerati come tali. Regolamentati dal DL 209 del 1996, possono essere naturali e sintetici; non sono ammessi nei prodotti per la prima infanzia e vanno riportati esplicitamente in etichetta. In particolare la presenza di aspartame va correlata dalla dicitura “contiene una fonte di fenilalanina”, o la presenza di polialcoli con “possibile effetto lassativo”. Sono aggiunti a tutti gli alimenti, dietetici e non, con lo scopo di dolcificare senza innalzare troppo (o per niente) la quota calorica, soprattutto zuccherina.