Sei sulla pagina 1di 3

primo piano

Un pugno
nello stomaco
Le origini di Bergoglio, la sua vita, per capire di più gesti e parole. La scoperta
di “chi è” il Papa attraverso una mostra che, dal Meeting di Rimini, ha fatto il giro
dell’Italia. E ora dell’America Latina. Uno dei curatori racconta cosa sta succedendo

Alejandro Bonet

L’
amico Jorge “Coco” Duar- Già il titolo parla della cosa più sor- detto di avere cambiato sguardo su
te un giorno mi dice: «Ho prendente che ci è capitata: imme- Francesco. Perché? Cosa è accaduto?
trovato questo articolo di desimarci in un uomo che ci ha fatto La chiave di lettura di questa novità mi
38
un certo Austen Ivereigh, che parla rivivere la bellezza del nostro cam- si è chiarita ascoltando, proprio a Ri-
al Celam (la Conferenza episcopa- mino educativo nella fede e la corri- mini, il cardinale Angelo Scola presen-
le latinoamericana) a Bogotá delle spondenza del “fatto cristiano” alle tare la sua autobiografia. A un certo
origini di papa Francesco, del suo nostre esigenze umane. punto ha confessato: «Francesco per
insospettato cammino umano nella noi è stato un pugno nello stomaco».
fede prima di diventare Pontefice». Abbiamo presentato la mostra al Me- E poi ha chiarito: «Per noi “del Nord”,
L’ho letto e sono rimasto scioccato. eting di Rimini 2018, con guide da di- europei e americani, è sconcertante
Ho chiamato Coco: «Qui c’è con- versi Paesi che l’hanno fatta propria che una persona estranea all’ambiente
densata tutta la mia vita. Scopro di con l’entusiasmo di chi incontra una accademico, che viene da una perife-
aver percorso in gran parte lo stesso luce improvvisa e non vuole che nes- ria del mondo, ci apra a una compren-
cammino». sun visitatore possa perderla. L’im- sione molto più acuta e profonda di
Chiamo un gruppo di amici che su- portanza di ciò che ci era stato donato quella che deriva dal nostro razionali-
bito si impegnano a studiare con con questa mostra è stata confermata smo accademico. Ci ha aiutato a com-
me il modo in cui Bergoglio ha vis- dalla presenza al Meeting di due tra i prendere la realtà in maniera poliedri-
suto le drammatiche circostanze di più autorevoli e noti conoscitori della ca, aperti a tutta la ricchezza racchiusa
un’Argentina in preda al caos, af- vita e dell’opera di Bergoglio: Massimo nell’identità di ciascuno».
frontate a partire dalla sua respon- Borghesi e, appunto, il giornalista e Dopo Rimini, la mostra ha girato tutta
sabilità personale ed ecclesiale. Ci scrittore britannico Ivereigh. Entram- l’Italia, in oltre trecento posti, in una
siamo addentrati nei suoi scritti, bi membri del comitato scientifico trentina di diocesi. E fuori dall’Italia è
nelle testimonianze di chi ha stu- e collaboratori fondamentali del no- stata allestita all’Università di Lugano,
diato la sua vita e di chi ha condiviso stro lavoro, alla fine della prima visita in Svizzera, per poi cominciare a far
con lui tanti momenti. Così, in di- guidata hanno detto: «È molto più di vibrare l’America Latina, a partire dal
ciotto mesi, è nata la mostra “Gesti quanto avessimo immaginato». Perù, con la presentazione nella Cat-
e parole. Jorge Mario Bergoglio, una Al Meeting sono passati in mostra tedrale di Lima con il cardinale Juan
presenza originale”. oltre 10mila visitatori, e molti hanno Luis Cipriani Thorne, il prefetto della
gennaio 2020

© ServizioFotograficoOR/CPP
39

Congregazione per l’Educazione cattolica e il Nunzio apostolico. Da lì, si è prose-


guito per Chiclayo, dove è stata coinvolta tutta la comunità, con il vescovo Robert
Francis Prevost a presiedere la presentazione. All’incontro per la riconciliazione
a Villavicencio, Colombia (2017).
In Argentina, la mostra ha attraversato varie città: molte persone avevano il de-
siderio di portarla dove abitano. Noi, curatori e organizzatori, ci siamo messi
a disposizione. Primo appuntamento, proprio nel luogo dove è nata la mo-
stra, nella diocesi di Rafaela, e non a caso dal 13 marzo (sesto anniversario
dell’elezione di Francesco) al 19 marzo. È stata un’esperienza ricchissima.
Un amico di lunga data del Papa, Francisco Piñón, ex rettore dell’Univer-
sidad del Salvador di Buenos Aires, nominato dallo stesso Bergoglio, ha
raccontato di come il Pontefice gli sia sempre stato vicino, e del rapporto
“corpo a corpo” con tutti coloro che si erano impegnati a portare avanti l’U-
niversità dopo che i gesuiti l’avevano lasciata. Le suore del monastero be-
gennaio 2020
© Alessia Giuliani/CPP

La folla che lo attende in una favela


di Rio de Janeiro, Brasile (2013).

gimento di tutta la comunità parroc-


chiale e non solo, e a Buenos Aires, con
un gran numero di giovani provenien-
ti dall’Uocra (Unione dei Lavoratori
Edili) e con la partecipazione del pre-
sidente della Conferenza episcopale
argentina, monsignor Oscar Vicente
Ojea, oltre a personalità del mondo
della cultura, della politica e di varie
organizzazioni sociali. Nella capitale,
la messa conclusiva è stata celebrata
da padre Pepe Di Paola e ha richiama-
to talmente tanta gente che il luogo
non la conteneva.

A Santa Fe, invece, grazie all’Associa-


zione dei Lavoratori Statali, la mostra
è stata inaugurata dove Bergoglio
40
faceva lezione, al Collegio gesuita
nedettino, insieme alle suore di Don Orione e alle Vergini Consacrate della dell’Immacolata, con un ospite d’ec-
diocesi, ci hanno illustrato la prima parte della mostra sulla vocazione del Papa e cezione, padre Fernando Cervera, suo
sulla sua identità gesuita. Ogni presentazione era un ri-scoprire continuo di ciò ex allievo. A La Plata è intervenuto l’ar-
che avevamo scoperto di lui. civescovo Víctor Fernández, che ci ha
affascinati raccontando del suo rap-
Un gruppo di filosofi, Federico Viola, Aníbal Fornari, Luciano Maddonni porto diretto con Bergoglio durante la
e Mario Oporto, si è concentrato sulla formazione filosofica di Francesco stesura del Documento di Aparecida,
e sulla sua affinità con la prospettiva storico-culturale latinoamericana. e della loro amicizia. Infine, a Vicente
Dal punto di vista letterario, Evelin Arro ha fatto scoprire e condividere la López hanno partecipato, tra gli altri,
passione di Bergoglio per Dostoevskij, mentre uno dei suoi ex studenti, il monsignor Ojea e un’esperta del Sino-
giornalista Jorge Millia, ha raccontato del suo modo di comunicare in clas- do dell’Amazzonia, che ha spiegato il
se e degli autori che proponeva, da José Hernández a Jorge Luis Borges, a nesso con la mostra.
Manzoni… E della commozione tra lui e i suoi compagni, quando il loro in- Tutto questo per noi è una sovrab-
segnante, un Bergoglio ventottenne, riuscì a far salire Borges su un pullman bondanza di vita nuova. Ed è solo
per fare 500 chilometri da Buenos Aires a Santa Fe, fino al Collegio dell’Im- l’inizio, perché dal resto dell’Argenti-
macolata, per una lezione agli studenti di quinta superiore. na e dell’America Latina continuano
Il Vescovo di Rafaela, Alberto Fernández, ha seguito ogni evento della set- ad arrivare richieste per la mostra.
timana, tra tavole rotonde e incontri: con il teologo padre Antonio Gran- La cosa più importante è quello che
de, per esempio, sul Documento di Aparecida; con l’Arcivescovo di Rosario, sta accadendo a noi, la scoperta di
monsignor Eduardo Martín, che ha parlato del rapporto tra Bergoglio e don un uomo che ha vissuto la propria
Giussani; infine Juan Manuel Sara, argentino di Rafaela che vive in Svizze- vita totalmente aperto al Mistero. C’è
ra, allievo di Hans Urs von Balthasar, ha mostrato il rapporto tra Bergoglio in gioco la natura della nostra fede,
e il grande teologo elvetico. come all’origine del cristianesimo:
La mostra, poi, è stata allestita anche nella città di San Jorge, con il coinvol- Cristo si è rivelato con gesti e parole.

Potrebbero piacerti anche