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3 ottobre 2019 - 04:01 > Versione online

Gli italiani hanno fame di cultura: crescono le


ricerche sui prodotti culturali
I risultati dell'Osservatorio News-Italia: ci informiamo sulla cultura di più e più spesso rispetto a
un anno fa Gli italiani hanno fame di cultura e nell'ultimo anno questo appetito è cresciuto. Sono
questi alcuni dei risultato dell'annuale Osservatorio News-Italia : la ricerca infatti dimostra come
l'interesse per le informazioni e le notizie sui prodotti culturali (dal cinema al teatro, dalle mostre
ai concerti) sia cresciuto negli ultimi 12 mesi sia come numero assoluto, sia come frequenza.
Insomma, gli italiani si informano di più e più spesso rispetto a un anno fa.
I risultati della decima edizione dell'Osservatorio News-Italia, prodotto dal LaRiCA
dell'università di Urbino guidato dal direttore
Lella Mazzoli
, saranno presentati al pubblico
in corso a Pesaro, Fano e Urbino fino a domenica.
"Come in tutti i settori - analizza Fabio Giglietto , uno dei ricercatori a capo del progetto - Internet
ha consentito l'accesso a un'informazione più approfondita a contenuti di nicchia, anche nel
settore culturale. Le voci si sono moltiplicate e sono diventate plurali, e quindi chi è interessato a
temi specifici ha una facilità molto maggiore ad accedere a questo tipo di informazioni. Per
quanto riguarda i social media, è fondamentale il ruolo degli algoritmi: hanno ampliato la
possibilità di accesso, ma l'hanno anche trasformata in modo significativo. Basta pensare a come
sceglievamo un film o un libro per capire come questo processo sia oggi cambiato, è diventato
mediato non solo dai consigli dei professionisti dell'informazione culturale ma anche di singoli
cittadini che esprimono la loro opinione nelle recensioni, ad esempio".
L'osservatorio ha l'obiettivo di monitorare e descrivere “le trasformazioni dell'ecosistema
dell'informazione nel nostro Paese e si focalizza su alcune tendenze emergenti nel panorama
mediale connesse alle nuove pratiche di consumo”, in particolare sull'informazione relativa alla
cultura e alla fruizione dei beni culturali.
Uno dei trend che i dati dimostrano, e che al tempo stesso è sotto gli occhi di tutti, è il declino
negli ultimi 10 anni dei lettori dei giornali cartacei (solo un italiano su tre legge i quotidiani in
edicola) parallelo alla crescita dell'uso di internet per informarsi e reperire notizie, ormai al 75%,
quasi allo stesso livello della tv, che resta il mezzo principale usato per aggiornarsi sull'attualità.
Venendo alla parte dell'analisi relativa ai consumi culturali, dall'osservatorio arrivano le notizie
buone. L'84% degli intervistati si informa “su alcuni prodotti o eventi” che riguardano “cinema e
serie tv, arte e patrimonio culturale, musica e concerti, libri e fumetti, teatro, videogiochi”.
Ma il dato è in netta crescita (in media del 9%) soprattutto per i primi tre settori, ovvero cinema e
serie tv (+8%), arte e patrimonio culturale (+9%), musica e concerti (+10%). Libri e fumetti sono
in crescita di quattro punti e il teatro di tre.
Altro dato positivo è che cresce si informa assiduamente sulla cultura una o più volte al giorno,
passando dal 12% per cento dell'anno precedente al 18% (+6%). E dall'altro lato dello spettro si
dimezza quasi chi non si informa mai sui prodotti culturali (era il 10%, oggi è il 6%).
"Uno dei dati più interessanti da un punto di vista sociologico - spiega Mazzoli - è la crescita
dell'utilizzo degli amici di Facebook, una cerchia che dimostra come ci sia una voglia di unità di
vicinato, di avere a che fare con qualcuno che la pensa come te, che è vicino a te, insomma con il
gruppo dei pari. Sembra quasi che si voglia tornare al passaparola e al condividere le nostre idee
con le persone che sono vicine a noi".
L'Osservatori disegna anche una tipologia di utilizzatori, creando quattro profili di massima: i
“selettivi” - il gruppo più rilevante con il 42% - sono interessati a pochi temi (uno o due) ma con
una frequenza nella ricerca di informazioni abbastanza alta (da una a qualche volta a settimana); i

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3 ottobre 2019 - 04:01 > Versione online

“voraci” anno interesse per molti prodotti ed eventi culturali e allo stesso tempo si informano con
grande frequenza su di essi; gli “affamati” hanno molti interessi differenti ma si informano con
frequenza minore (una volta a settimana o una volta al mese); infine gli “inappetenti” si
interessano poco o per niente alla cultura, per questo motivo anche la frequenza di informazione è
minima.
In generale, si legge nello studio, "i voraci sono mediamente più giovani in contrapposizione con
gli inappetenti che invece hanno l'età media più alta rispetto agli altri gruppi. Il gruppo dei
selettivi è composto maggiormente da maschi, mentre gli affamati sono in maggioranza di genere
femminile”.
"La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per
tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile"
Carlo Verdelli

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