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RACCOLTA DIDATTICA

Impostazione generale

- lasciare spazio e possibilità all’insegnante di svolgere la propria funzione


chiarificatrice per l’alunno, almeno su alcuni brani
- lasciare spazio di interpretazione all’alunno
- punto di partenza per scoperte personali, reticolari, non lineari da parte degli
utilizzatori
- stimolare la musicalità interna, l’espressività personale dell’allievo
- stimolare un’alta partecipazione, attenzione dell’alunno e renderlo attivo, un
ricercatore creativo, un manipolatore del materiale proposto (tipo piccolo
chimico), aiutarlo a far uscire la propria fantasia e creatività
- diverse tipologie di brani e tecniche compositive (ispirate ad autori e periodi
storici differenti: minimale, dodecafonica, ecc.)
- libertà nella interpretazione dei brani; improvvisazione
- attenzione al mondo della natura e al rapporto dei bambini con questa
- attenzione alla fase di INIZIO della lezione: è un momento particolare, deve
catturare l’attenzione; declina alcune tipologie di “inizio”…
- la difficoltà dell’insegnante consiste nella seguente contraddizione: da un lato
deve cercare di non essere un mero “addestratore”, di non veicolare
informazioni in maniera assoluta, categorica e di non imporre verità dall’alto
in modo acritico ma anzi favorire nell’alunno il gusto della scoperta autonoma,
evitando che egli impari a memoria, ma facendolo ragionare in modo
personale; dall’altro però il ruolo dell’insegnante è anche quello di far
risparmiare tempo ed evitare all’alunno di perderne troppo in spermentazioni,
prove ed errori ma indirizzarlo il prima possibile sulla giusta strada. Come
sempre occorre la via di mezzo, il compromesso… (p. 30, Studiare il
pianoforte – Cap. I)

Brani

- materiale evocativo (anche nei titoli e nelle indicazioni dell’autore), che


produca senso narrativo, emotivo nell’alunno; segui la frase di Siddharta:
“è bene sperimentare personalmente tutto ciò che si ha bisogno di
sapere […]. Saperlo, lo sapevo già da un pezzo; ma viverlo, l’ho
vissuto soltanto ora. E ora lo so; lo so non solo con la mia mente,
ma lo so coi miei occhi, col mio cuore, col mio stomaco.”
- materiale che presenti aspetti anche non soltanto prettamente pianistici e
tecnici ma musicali nel senso più ampio (quindi cantare, ascoltare, effetti vari,
body percussion, gestualità…)
- utilizzo di proto-partiture
- difficoltà progressiva dei brani proposti: all’inizio pochi elementi e parametri,
poi poco alla volta la loro compresenza, mescolanza e coordinazione
FONDAMENTI DEL PIANOFORTE (Chuang chang):

COSE CHE STUPISCONO IL PUBBLICO:


- suonare a memoria
- suonare un brano partendo da qualunque punto

INPUT:

- motivo Moiré ? 94
- Luois Plaidy 186
- Amsinternational.org (275)

MIEI COMMENTI:
- studia la fisiologia, anatomia, ecc. della mano (ma anche del gomito, braccio,
spalle, corpo, piedi ecc. p. 105):
. una mano fa sempre qualcosa di meglio dell’altra, l’altra può perciò imparare da
questa (58);
- prendi spunto da altre discipline per capire o spegare lo studio del piano

VARIE:

- 66: intonazione dei martelletti (pettinatura, punzonatura)


- quando il martello colpisce la corde produce moltissime frequenze (se si appoggia
una mano sul piano lo si sentirà “rabbrividire”) come una sorte di rumore bianco,
energia diffusa su un ampio spettro di frequenze
- 91: 3 tipi di staccato: di dito, di polso, di braccio
- 219: obiettivi da raggiungere per eseguire bene!

PARAGONI E SPUNTI EXTRAMUSICALI:

- Paragone con il culturismo, la maratona e il golf, p. 50, nel pianoforte però occorre
sviluppare COORDINAZIONE e RESISTENZA
- Paragone con cavallo (p. 52)
- Meditazione (60)

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